TIME
giovedi 26 febbraio 2015
n°13
W O L V E S
“Perché la forza del branco è il lupo,
e la forza del lupo è il branco. ”
IL TEMPO
C’è un inesorabile lancetta che continua a correre, avanza sfacciata tra le pieghe di una stagione
che mai è stata così piena, così vissuta al 100%, così piena di Broomball e di vita. Lo scorrere
del tempo, questo flusso continuo di episodi ed emozioni che cerchiamo di immortalare in
immagini, in fotografie. C’erano Patrick e Manuel Wieser all’Alpencup di Dicembre, nel bel
mezzo di una vita felice, spensierati a giocarsi il terzo posto contro di noi in finale. Poi quella
sera la vita ha deciso di farli diventare adulti in fretta, la perdita di Andreas e il grande vuoto. Li
abbiamo rincontrati sabato sera, due mesi dopo, nella sfida più bella ed intensa della stagione.
Loro c’erano, hanno alzato commossi la Coppa Italia in memoria di Andreas. Per noi è stato
incredibilmente forte, mai come questa volta Broomball e vita vera sono state così vicine, così
uguali, così drammaticamente reali. Tutto il resto non conta, le banali e stupide polemiche di
circostanza, per quel Memorial Andreas Wieser che mai come quest anno meritava di essere un
trofeo ufficiale! Onore a chi c’è stato e a chi si è battuto!
Il tempo che scorre porterà altre immagini, nuove fotografie! Sarà la volta della semifinale di
Belluno, la storia è li per essere scritta, pagine bianche che hanno bisogno di colore. Sarà una
battaglia, ma siamo lupi e quello è il nostro posto, siamo in mezzo alla bolgia pronti a combattere,
vinci l’ingaggio capitano, che la battaglia abbia inizio!
I PERSONAGGI di Marco Montel
Roland Lazzeri
Sopranome: monsieur Roland (…un saluto all’amico Betrand)
Anno di nascita: 1970
Numero di maglia: ovviamente #70
Giocatore piú forte mai incontrato: Jonathan Roy #88, canadeseTeam Frost
Ciao Roly, facciamo un passo indietro e torniamo agli inizi. Raccontaci un po’ del Broomball della fine degli anni ‘80. Dove giocavate, in quanti eravate, cosa ricordi in particolare
di quel periodo?
Il primo approccio con questo sport è avvenuto disputando il famoso torneo dei bar di Salorno.
Io personalmente giocavo con l’Aquila Nera, allenata da Franco Calliari. Ricordo in particolare
che erano delle partite molto combattute, e si giocava dietro la chiesa con un pubblico sempre numeroso. Come avversari cerano chiaramente anche le squadre pochère. Dopo le buone
prestazioni nel torneo di Salorno sono poi approdato nella squadra del Pochi’89 verso la seconda fase del campionato proprio nel primo anno di attività. Con i ragazzi dei Pochi ci si trovava
già prima a giocare a calcio.
Raccontaci la tua lunga storia da presidente. Gli scudetti vinti ma anche le tante finali
scudetto perse. Quali i ricordi più belli e quali i momenti più difficili di quel periodo?
Una volta entrato come giocatore, ho dato subito anche la mia disponibilità a dare una mano
all’interno del direttivo, assieme a Rolando Telch, Marco Eccli, Armin Facchinelli, Pojer Adolfo, Gianfranco D’Aqcuisto. Dal 1997 poi sono diventato presidente, e ho vestito questa carica
fino al 2011. Il momento più bello è sicuramente stato il primo scudetto vinto da presidente,
dopo lunghi anni d’attesa, esattamente nel 2006 ad Appiano. Qualcuno direbbe, è la legge dei
grandi numeri, basta avere pazienza…quindi Monti verrà anche il tuo momento. I momenti piú
difficili..beh quelli si dimenticano facilmente…..soprattutto sé all’interno di una squadra si va
d’accordo, sé c’è un rispetto reciproco.
L’anno scorso la prima retrocessione, uno dei momenti più difficili del Pochi ‘89. Poi però
questa stagione abbiamo saputo rialzarci. Cosa dobbiamo aspettarci dal finale di questa
stagione? Come vedi il gruppo quest anno?
Io direi che lungo un percorso ci sono molti alti e anche molti bassi, ogni squadra ha un suo
ciclo. L’anno scorso è andato tutto storto, e di conseguenza la retrocessione era la conseguenza
logica. Però se abbiamo imparato una cosa in tutti questi anni è sicuramente quello di rialzarsi
soprattutto dopo momenti difficili. Poi quest’anno una nuova fisionomia, uno staff di allenatori
nuovo con delle idee molto chiare, e un gruppo di giocatori numeroso e agguerrito. Per non
parlare della presenza durante gli allenamenti, una cosa mai vista…..un bel salto di qualità e
di professionalità. Adesso ci giocheremo la semifinale contro il Belluno, con i quali abbiamo
ancora un conto in sospeso proprio per la sconfitta subita l’anno scorso nelle partita per la retro-
cessione. Adesso serve la concentrazione e la convinzione giusta!!!
Svelaci qualche retroscena..ad esempio parliamo dei loghi: chi ha scelto l’orso? e il pinguino? e poi il lupo? Qual’è il significato di ognuno di questi animali?
L’orso, cioè il primo logo ufficiale del Pochi ’89 è stato scelto ancora dal primo direttivo (orso
lavoratore). Poi abbiamo deciso di cambiare i colori sociali dal blu&bianco al giallo&nero. E
allora ci è venuto in mente un pinguino come nuova mascotte (direi che il pinguino è l’animale
ideale per terreni ghiacciati e scivolosi). Peró anche quello non andava bene, eravamo alla
ricerca di un animale simbolo piú cattivo….ecco allora che è nata l’idea del lupo pochéro…..un
animale affascinante e forte, ma soprattutto anche un animale che vive in branco!!!
Noi giovani abbiamo sentito grandi leggende sul torneo 24 ore di Lambioi, è passato un
po’ di tempo, il Caino aveva ancora i capelli per intenderci.. Raccontaci un po’ com’era
il clima in quegli anni li, con i mitici Becco, Adolf, Gianfri, Caino, Spazza, Marco, Piciu,
Rolando, ecc.. Un gran squadrone e un gran gruppo. Forse era un Broomball lontanto
dalle tante polemiche di questi ultimi anni, si giocava con più serenità e guidati dalla sola
voglia di divertirsi..
Sinceramente questa idea poteva venire solamente agli amici del Belluno: un torneo in piena
estate dove si gioca per 24 ore consecutive. …roba da matti. Pensate di entrare sul ghiaccio
in agosto, con temperature che si avvicinano ai 30 gradi. Ricordo benissimo ancora le partite
disputate alle 3 o alle 4 di mattina, con una nebbia in campo che non si vedeva neanche a due
metri. E dopo tanti sforzi ecco pronta la cucina da campo organizzata da David Spazza con un
ottima pasta per tutta la comitiva.
Sinceramente una delle forze motrici della nostra squadra è sempre stata l’amicizia, il gruppo,
il rispettarsi reciprocamente. E poi dopo una vittoria o una sconfitta che sia, abbiamo anche
sempre trovato il tempo per bere una birretta (o anche piú di una) assieme. Per quanto riguarda
invece il movimento del Broomball è comunque sempre stato contrassegnato da polemiche anche in passato, ricordo poche riunioni a livello del comitato (e ho partecipato veramente a tante
riunioni) che si sono svolte in maniera tranquilla.
Per riportare il movimento ai splendori di un tempo, cercando magari di coinvolgere sempre più squadre, che segreti hai? Cosa dovrebbe fare il CIB?
Il Pochi’89 ha investito già da tanti anni nel settore giovanile. In passato ho cercato in diverse
occasioni di sottolineare l’importanza dei giovani, ma purtroppo questo punto non è mai stato
preso seriamente in considerazione dalle altre società. Penso che bisogna proprio seguire dei
progetti come quello di Mezzolombardo, cercando di avvicinare nuove leve a questo bellissimo sport, nella speranza che poi si formino delle nuove squadre. Per quanto riguarda le squadre
esistenti bisogna imporre un certo numero di giocatori giovani. L’età media purtroppo è molto
alta, pertanto si rischia il collasso di tutto il movimento.
La Elke ci ha svelato che Matthias Lazzeri ha già una buona stecca, lo vedremo presto in
giovanile? E la Evelyn invece seguirà le orme della mamma?
Si, è vero, abbiamo già avuto l’occasione di effettuare un primo allenamento. Matthias infatti
ha dimostrato di predisporre di una buona base. Anche la Evelyn è entusiasta di questo sport, e
pertanto mi auguro di poter avvicinare ulteriormente anche i miei figli al Broomball.
Fabio Varesco
Soprannome: the chief
Anno di Nascita: 1958
Numero di maglia: 53
Giocatore più forte mai incontrato: Joe Landino, nazionale mista statunitense, mondiali di Bolzano 1998
Ciao Fabio, detto anche “il Doctor”. Sei uno dei veterani dei Black Wolves. Raccontaci un
po’ di quando hai iniziato? In che squadre hai giocato?
Ho iniziato la mia carriera nel lontano 1980 con l’ alpenspeed SSB Bolzano, tra i miei compagni c’erano un certo Bruno Baratta e Pierluigi Gabanella, allora si giocava solo a Bolzano
e nel vecchio palaghiaccio di via Roma, tutt’altra atmosfera rispetto alle partite di oggi dove
giri diversi stadi della regione ed anche fuori provincia, le squadre ad eccezione di Cavalese e
Fiè erano tutte di Bolzano e Laives, inizio difficile, poche vittorie e molte sconfitte ma sempre
entusiasmo alle stelle, dopo alcuni anni, cambio di sponsor (la bottega di Vega), ed infine il passaggio al BC Bolzano, di cui ero presidente, ultima squadra bolzanina, poi forse il cambio più
importante con la lunga militanza nel Bc Stallone e poi una girandola di squadre: dalla Wuerth
all’ospedale, agli Artikks fino ai Pochi ‘89 dove penso e spero concluderò la mia lunga carriera
con un invidiabile record finora di ben 35 campionati consecutivi sotto l’egida del CIB.
Mi parlasti con molto entusiasmo dell’esperienza con la squadra master in Austria, chiedendomi anche la possibilità di partecipare ai prossimi europei in Svizzera. Raccontami
un po’ di quella esperienza. C’era il Piciu, Ivan Zambiasi, il Gic, un gran gruppo insomma..
Penso che l’ esperienza fatta con la squadra over 40 ai mondiali di Innsbruck sia stata unica
oltre che fantastica, veri professionisti che alle 23 andavano a dormire consci che il giorno dopo
avrebbero dovuto affrontare alcune partite con diversi chilometri da percorrere tra uno stadio e
l’ altro, ragazzi che pur di venire a giocare erano disposti a fare la spola tra Bolzano e l’Austria;
ancor’oggi sono in contatto con alcuni di loro che continuano a giocare e ci piacerebbe ripetere
l’ esperienza agli europei siano essi in Svizzera o in Italia.
Quando si parla di Fabio Varesco si finisce anche per parlare di Sergio Fedel. La coppia
difensiva dei Black Wolves. Siete infatti arrivati insieme al Pochi e già prima vi conoscevate molto bene. Raccontaci un po’ di Sergio e di come è giocare con lui. Nei giovani
pocheri, tu che di difesa te ne intendi, chi potrebbe diventare un grande difensore nei
prossimi anni?
Sergio è un veterano come me, anche lui è un’ icona nel mondo del broomball e come me una
persona estremamente semplice, per anni ci siamo affrontati da avversari, poi un bel giorno le
nostre strade si sono finalmente incontrate e da allora (penso 15 anni) giochiamo insieme, nelle
ultime stagioni ai Pochi raramente abbiamo potuto giocare in linea assieme, gli allenatori giustamente ci hanno sempre accostato un giovane affinchè potessimo trasmettergli tutta la nostra
esperienza ed infondergli sicurezza. Tra i giovani pocheri come difensore vedo bene Manuel
Callegari, ha un fisico bestiale e se riuscirà a perdere la paura che lo assale in talune occasioni
potrà fare grandi cose, anch’io all’ inizio ero così, poi con il passare degli anni ho maturato
esperienza ed ho affilato anche la tecnica ed i timori si sono via via persi.
Nella tua storia sportiva ne hai visti molti di spoagliatoi..Raccontaci un po’ dello spogliatoio pochèro: nonostante i risultati difficili di questa stagione è sempre stato unito! Qual’è
il segreto gruppo? Cosa bisogna fare per crescere ancora ed iniziare a vincere?
Ecco il segreto è forse il gruppo, sicuramente la scorsa stagione come risultati è andata meglio,
però quest’anno i giovani alla prima esperienza in prima squadra sono tanti ed ognuno di loro
ha mostrato delle qualità, non ci sarà da meravigliarsi se tra qualche anno li vedremo in prima
squadra a lottare per lo scudetto, l’ importante è che ascoltino i consigli degli allenatori, di chi
ha più esperienza di loro e soprattutto che non si abbattano se si perde.
Diciamo che non sei più proprio giovanissimo, come ti vedi fra qualche anno? C’è la voglia e l’energia per continuare ancora per molto o prima o poi vorresti impegnarti in ruoli
diversi, come quello di allenatore per esempio?
Continuare o smettere è il grande dilemma che mi attanaglia, dopo una buona prestazione, mi
pongo sempre il problema; devo dire che gli impegni di lavoro e familiari sono sempre maggiori e trovare lo spazio per allenarti e giocare è sempre più difficile ma quando prendo un
impegno cerco sempre di comportarmi da professionista e portarlo fino in fondo, a fine stagione
come ogni anno prenderò una decisione. Sicuramente trasmettere la mia esperienza maturata in
tutti questi anni ai giovani potrebbe essere interessante.
L’interSvista
Giulia Faustin
di Silvia Tonelli
Soprannome: Giuls, Petti
Segno zodiacale: Leone
Ruolo sul ghiaccio: Difensore
Numero di maglia: 26
Ciao Giulia! Da buona pochèra conoscevi già il broomball, ma come e grazie a chi sei
entrata a far parte delle White Wolves?
Ciao, tutto è iniziato una sera quando la cugi (Sandra n.d.r) mi ha chiamata chiedendomi se
avevo voglia di partecipare alla squadra femminile del Pochi. Fin da subito mi è piaciuta l’ idea
e ho accettato.
Cosa ti entusiasma di più in questo sport? Cosa invece ti crea maggiori difficoltà?
Mi entusiasma il gioco di squadra, la grinta e le forze che ci devi mettere durante l’ allenamento
e le partite. Mi crea difficoltà non sapere ancora bene come comportarmi in alcune situazioni
durante la partita.
La prima stagione con le lupe bianche sta volgendo al termine, se dovessi dire qual’è stato
il momento più bello di questa nuova avventura quale sarebbe per te? E quale invece è
stato il momento peggiore?
Il momento più bello era quando il coach ci ha consegnato le magliette di gioco con il nostro
logo, mi sono sentita parte di un branco! Il momento più brutto era il primo gol subito nella
partita contro la Rotalnord! Mi sentivo troppo in colpa...
Galetto fu il broomball...non solo ora hai stretto nuove amicizie con le tue compagne di
squadra, ma Cupido ti ha fatto innamorare di un lupo nero...Quanto è cambiata la tua
vita grazie a questo sport? Quanto significa condividere con il tuo ragazzo questa passione
per il broomball?
Eh già... un po’ della nostra conoscenza la devo anche al broomball. È bello condividere con lui
lo stesso sport, possiamo farci il tifo a vicenda ed essere sicuri che il tempo che dedichiamo al
broomball non influenzi negativamente il nostro rapporto.
Ed ora vai con le domande a random!
I miei hobbys: leggere, broomball e naturalmente le chiacchere al bar.
Genere musicale preferito: Afro
Meglio il sabato o la domenica? Sabato!!
Krapfen o strauben? Strauben del papi :-P
Cuba libre o Flieger? Rischeler!
Il mio miglior pregio: la pazienza
Il mio difetto peggiore: che spesso mi dimentico delle cose importanti
Su un’isola deserta puoi portare solo 3 cose (o persone) quali (o chi) porteresti con te e
perché? A me basterebbe la squadra e la birra, non ci stuferemo di sicuro..:)
Ed ora hai a tua disposizione 3 righe per scrivere ai nostri affezionati lettori ciò che vuoi
tu!
Vorrei sottolineare che questa esperienza è stata veramente grandiosa, non pensavo che un gioco di squadra potesse coinvolgermi cosi tanto. Grazie a tutte le lupe e a tutti quelli che hanno
creduto in noi!
LA POSTA
DEL BRADIPO
Caro Bradipo
Potresti consigliarmi una playlist per caricarmi e darmi grinta
prima di una partita?
Grazie
Sid Vicious
Caro Sid
Grazie per questa bellissima domanda! Per motivi di tempo e di spazio non posso dilungarmi
troppo e quindi ridurro’ la mia playlist a solo 10 canzoni, quelle che ho nel mio aipot sotto il
titolo “Adrenalina pura”:
1) Aria sulla quarta corda - J. S. Bach
2) L’orologio degli dei - G. Allevi
3) Lullaby - The Cure
4) Allegro sonata VI in La maggiore - P.D. Paradisi
5) Someone like you - Adele
6) Somewhere over the rainbow - I. Kamakawiwo’ole
7) Imagine - J. Lennon
8) We have all the time in the world - L. Armstrong
9) Mother rose - P. Smith
10) Canzone intelligente - Cochi e Renato
Ciao Bradipo
Quali sono a tuo parere i migliori schemi di gioco?
Grazie e saluti
Dan Peterson
Ciao Dan
Ci sono diversi schemi che possono essere riproposti sul rink. Ad esempio ho importato dalla
grande e arancione Olanda il modulo di broomball totale, ovvero tutti fanno tutto: un difensore
che si sposta in avanti diventa ala e l’ala diventa difensore, il centrale diventa portiere, il portiere
arbitro, l’arbitro cornuto.
Come evoluzione del broomball totale ho ideato il tiki-taka, grande genialata paragonabile
all’invenzione dell’acqua calda. Infatti tale stile di gioco può venir riassunto citando le parole
di Xavi: « Ricevo la palla, passo, ho la palla, passo, ho la palla, passo, ho la palla, passo. »
sostanzialmente si tratta quindi di puntare tutto sul possesso di palla per far stancare gli avversari impegnati nel pressing e non consentir loro di creare azioni. Tutto questo a scapito della
spettacolarità, della fisicità e di una sana carica contro le balaustre.
Cronaca Coppa Italia – Memorial Andreas Wieser
Pochi ’89 – Welschnofen 0:2
Partita a senso unico quella tra Welschnofen e Pochi’89 andata in scena sabato davanti al
numeroso pubblico giunto da Pochi e Welschnofen. Per i gialloneri mancano tutti i centrali, con
D’Acquisto, Ghirardini e Saronni indisponibili Mitterhofer si gioca le carte Dorigoni, Cristofoletti ed Endrizzi centrali, con quest’ultimo pronto a fare la spola anche dietro. Si parte subito
male, dietro il Pochi paga qualche distrazione e un Lazzeri non ancora totalmente in forma e
gli avversari entrano in area come un coltello nel burro. Prendiamo minuti facili (vedi Tait e
Martinelli) e difendiamo in modo disordinato. Sicuramente un Welschnofen con più motivazione trova il vantaggio con sassata di Lunger, che punisce un Veronesi protagonista di numerosi
interventi importanti. Sempre nel secondo tempo il raddoppio, del tutto meritato, della formazione di Nova Levante che insacca in contropiede su una nostra superiorità. Da parte nostra qualche buona azione, con due, tre belle combinazioni Tait-Dorigoni, due o tre lampi di Bonetti-Podetti e qualche sfondamento di Cristofoletti. Speriamo che insieme ai centrali, per la semifinale
di Belluno, torni motivazione e cattiveria.
Voto: 5 - gattino che fa il ruttino – MIAO MIAO.
ALPINE MIXED CUP 2015
di Patrick Carniello
Si chiamerà Mixed Cup 2015 “Memorial Sergio Caser”, il torneo di broomball che si svolgerà
sabato 21 marzo presso la Würth Arena di Egna. Il torneo è dedicato alla memoria di Sergio
Caser, un amico che tanto ha dato a questo sport e che meritava un riconoscimento di questo
tipo. Al via ci saranno ben 8 formazioni miste con atleti e atlete provenienti da Italia, Germania,
Austria e Svizzera. Sarà dunque un vero e proprio torneo europeo per formazioni miste organizzato dal Broomball Club Rotalnord in collaborazione con l’A.S. Pochi 89. E’ un torneo fortemente voluto da queste due società per rianimare il movimento del broomball e per valutare la
possibilità di allestire anche una squadra mista, che possa partecipare ai campionati mondiali in
Canada nel novembre 2016 (Road to Regina...).
Come dimostra il nostro attivissimo presidente Marco Montel, l’entusiasmo e la voglia di fare
non mancano di certo ai Pochèri. Questa intensa stagione ne è la riprova, abbiamo fondato in
fretta e furia la nostra squadra femminile, abbiamo dato vita ad un giornalino settimanale molto
seguito, partecipato ai campionati mondiali a Tomakomai in Giappone, gestito un gruppo di
oltre 50 atleti, composto da 2 squadre maschili, una femminile e una giovanile, organizzato un
riuscitissimo AlpenCup per festeggiare i 25 anni della nostra società, partecipato attivamente
alla trasferta di Mirandola, messo in piedi con la Rotalnord un corso a Mezzolombardo per
avvicinare i giovani al broomball e ci apprestiamo a chiudere la stagione con le finali italiane ad
Alleghe e con questo torneo misto. Al di la dei risultati sportivi, che potrebbero davvero essere
la classica ciliegina sulla torta, possiamo già dire che è stata una stagione esaltante!
Femminile
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Dom 01.03.15
Dom 01.03.15
19:00 - 20:00 Alleghe
21:15 - 22:15 Brunico
SEMIFINALI ANDATA
B.C.Belluno - A.S. Pochi ‘89
B.C.Bad Boys Steinhaus - SSV.Leifers Sharks
RISULTATI
G.S.Merano - A.S. Pochi 89 White Wolves
1-0
B.C. Pergine - B.C. Rotalnord
0-2
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Sab 28.02.15
01.03.15
Dom 01.03.15
20:15 - 21:15
20:00 - 21:00
SQUADRA
B.C. Rotalnord
G.S.Merano
B.C. Pergine
A.S. Pochi 89 White Wolves
Egna
A.S. Pochi 89 White Wolves - B.C. Rotalnord
Pergine B.C. Pergine - G.S.Merano
GI
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LA FOTO DELLA SETTIMANA
Road to Regina?
Wolves Time, a cura di Marco Montel, Daniel Mall, Lorenzo Giuliani, Elia Veronesi e
Silvia Tonelli.
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WOLVES TIME n.13 - associazione sportiva pochi 89