Osservatorio
Se vogliamo imprimere una
svolta all'economia del Ponente ligure, soprattutto evitare di
rimanere “in coda” rispetto ad
altre iniziative infrastrutturali di
collegamento costa-entroterra che finirebbero per ritardare il piano complessivo della
mobilità nella Liguria Occidentale, l'autostrada Albenga - Millesimo - Predosa (o Sezzadio)
deve sollecitamente passare
dalla casella delle ipotesi (studi di opportunità) a quella dei
progetti (studi di fattibilità). E'
l'auspicio della Camera di Commercio che diede il via nel 2002
all'operazione che portò all'inserimento delle tratte autostradali Albenga-Ceva e CarcarePredosa nell'elenco delle opere della Legge Obiettivo.
Su questo, ultimamente il Consiglio Provinciale di Savona ha
impegnato la giunta, che coordinerà un “tavolo di concertazione” tra gli enti interessati,
per valutare sia gli aspetti lo-
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Il treno della ripresa
Dall'industria dei trasporti un forte impulso allo sviluppo
La scenografica cerimonia di
consegna alla compagnia inglese Angel Trains della locomotiva E483, prima di una serie di dieci unità che saranno
realizzate nello stabilimento
Bombardier di Vado Ligure,
ha assunto un forte contenuto
simbolico. Non si è trattato solo della sottolineatura di un
“successo” di un'azienda dalle mille vite e dai mille nomi,
in attività nel Savonese da cento e più anni, ma anche dell'occasione per toccare con mano i risultati di quella ripresa
del settore industriale che finora era stata relegata alle statistiche, importanti ma fredde,
che già all'inizio dell'anno indicavano l'inversione del trend
negativo.
Il “distretto dei trasporti” sta facendo
da traino alla ripresa del settore
industriale della provincia di Savona.
Ed è significativo che la spinta sia
giunta proprio dalla fabbrica delle
locomotive, la Bombardier di Vado
Ligure, che segna forti aumenti
produttivi e occupazionali
In particolare si segnalava un
incremento dell'8 per cento del
fatturato medio aziendale, dovuto per intero - in assenza di
tensioni sui prezzi - ad incrementi di volumi produttivi, accompagnato dalla creazione di
oltre 600 posti di lavoro. Numeri che diventavano ancor
più significativi perché otte-
nuti nonostante la persistenza
di alcuni punti di crisi nel settore chimico e della ceramica.
In questo quadro positivamente intonato, l'”evento” di Vado Ligure ha rafforzato la convinzione che in provincia di
Savona si può ancora fare industria e lavorare per l'industria, anche in settori esposti
ad una forte concorrenza europea e globale. Il caso della
Bombardier è del tutto emblematico. Si tratta di una multinazionale canadese la cui “branch” ferroviaria ha il quartier
generale in Europa, a Berlino,
ed è presente con propri impianti in 60 Paesi del mondo.
La fabbrica di Vado Ligure appare come l'avamposto periferico di un piccolo impero dei
trasporti, ma nonostante le difficoltà ha dimostrato di poter
ancora dire una parola importante a livello di trazione ferroviaria, ovvero in un comparto dove contano - eccome - la
professionalità delle maestranze e la capacità di innovare
processi e prodotti. Così, do-
segue a pag. 2
2
N° 3 - 2007
Osservatorio
gistici ed economici dell'iniziativa, sia quelli legati, specifica l'ordine del giorno votato a Palazzo Nervi, “alla tutela, nelle zone
attraversate, delle risorse idriche superficiali e profonde, patrimonio essenziale della nostra
provincia, alla preservazione degli equilibri ambientali e che metta in luce l'effettiva realizzabilità
dell'opera a costi e tempi accettabili, in relazione alle caratteristiche fisiche e meccaniche dei
territori attraversati”. Ogni gruppo consiliare è inoltre impegnato “a sensibilizzare” i rispettivi
referenti regionali e nazionali con
l'obiettivo di dare al progetto “rilevanza e priorità strategiche”,
mentre un duplice invito è rivolto agli amministratori locali ed
agli enti interessati perché coinvolgano l'Autofiori nell'operazione ed assumano iniziative rivolte a favorire la realizzazione dell'opera.
Da parte piemontese - la giunta Bresso ha già provveduto a
varare una legge regionale che
le consente di svolgere un ruolo attivo nella realizzazione di infrastrutture di interesse regionale e interregionale. - Nel frattempo ha affidato alla Provincia
di Alessandria risorse Cipe per
8,5 milioni da
destinare alla
progettazione
del collegamento autostradale Acqui-Predosa, nel cui
contesto, sulla
base dell'intesa con il Governo, dovrà essere realizzato
a Predosa il
nuovo casello
a servizio della A26. Decisione salutata dalla Regione Piemonte come un primo passo verso la realizzazione di un'infrastruttura che servirà a connettere l'Acquese con la rete autostradale. La Provincia di Alessandria sta predisponendo il bando di gara per la progettazione
preliminare del raccordo autostradale.
Atti e tempi diversi tra piemontesi e liguri che potrebbero anche non essere in contraddizione, tenuto conto che il collegamento tra Acqui e Predosa rappresenta il tratto terminale dell'autostrada che risale da Albenga. Il progetto alessandrino potrà far parte integrante dell'intero collegamento. Potrebbe, in
definitiva anche semplificare il
lavoro e dare una spinta verso
il completamento dell'autostrada alternativa all'Autofiori, sempre che la realizzazione e la successiva gestione vengano affidate ad un unico concessionario.
Se l'obiettivo irrinunciabile è quello di aprire un nuovo collegamento diretto tra il ponente ligure e la pianura padana, occorrerà pertanto mantenere alta l'attenzione e cercare di ridurre la
sfasatura dei tempi tra progettazioni e bandi di gara (in project
financing) dell'Albenga - Millesimo - Predosa e l'iter realizzativo del raccordo Acqui - Predo-
sa. Perché è evidente a tutti il rischio che il comprensorio acquese, una volta garantito il collegamento con la rete autostradale, perda interesse verso la
prosecuzione dell'autostrada nella Valle Bormida savonese, in
direzione Albenga. Non aiutano,
in questo senso, i malumori da
tempo avvertiti nelle comunità
piemontesi candidate ad essere attraversate dalla nuova arteria, vista solo come una pesante servitù e destinata all'attraversamento di un consistente volume di traffico pesante, con
aggravio dell'impatto ambientale.
Nell'inverno scorso, ad Acqui
Terme, c'era stata una riunione
tra il presidenti delle tre Province - Marco Bertolotto (Savona),
Paolo Filippi (Alessandria), Raffaele Costa (Cuneo) - i presidenti delle tre Camere di Commercio (Giancarlo Grasso, Renato
Vitale e Ferruccio Dardanello),
il presidente della Società Autostrada Albenga Garessio Ceva,
Luigi Sappa e l'ingegnere Alfredo Borghi, amministratore delegato dell'Autofiori, per fare il punto sulle possibili varianti del tracciato e sulle varie fasi del progetto. L'incontro si era concluso
con la decisione di siglare un
protocollo di intesa in accordo
con Regione Liguria e Regione Piemonte
per creare un
gruppo promotore al fine di
portare a termine lo studio di
fattibilità definitivo da Acqui
Terme ad Albenga con integrazioni verso la Val Tanaro (la bretella Calizzano-Garessio).
Un incontro che, appare oggi
chiaro, deve avere un seguito
per confermare che quanto era
stato concordato lo scorso anno tra i due presidenti delle Regioni, Mercedes Bresso e Claudio Burlando (ovvero l'accordo
sull'opportunità di realizzare l'Albenga - Predosa), resta valido
anche alla luce delle iniziative
piemontesi. Il raccordo Acqui
Terme - Predosa non avrà mai
un traffico in grado di garantirne
la redditività e quindi, per essere realizzato, dovrà attendere finanziamenti pubblici che non saranno facilmente disponibili. La
possibilità concreta, per il comprensorio acquese, di rompere
l'isolamento autostradale è offerta solo dall'intera realizzazione dell'Albenga - Predosa; asse che non porterà solo i disagi
del traffico pesante, ma che resta condizione indispensabile
per un rilancio produttivo, turistico e sociale di un vasto entroterra che comprende le valli dell'Albenganese, della Valle Bormida e del bacino dell'Erro. Un
collegamento in grado di attirare importanti flussi di traffico e
di offrire un ritorno economico
interessante ai capitali privati
che dovranno essere investiti
per la sua realizzazione.
Da nautica, aerei e auto
i segnali della riscossa
po aver acquisito per Trenitalia la più importante commessa mai affidata, con la costruzione di oltre 500 locomotive
monotipo (la locoleggera
E464), la Bombardier Transportation di Vado è stata scelta per la realizzazione della
nuova E483, che rappresenta
la versione italiana delle locomotive Bombardier della
serie Traxx F140. Dieci macchine ordinate da Angel Trains
saranno affidate in leasing a
trazionisti che operano in Italia, aprendo una nuova sfida
sul mercato dei trasporti.
Ancora più importante, tuttavia, è il fatto che il sito di Vado Ligure sia stato scelto come “centro globale di eccellenza” per tutta la serie Traxx
e, con queste credenziali, opererà da capofila nell'espletamento della commessa da 500
milioni di euro per la realizzazione di 100 locomotive per
la società spagnola Renfe. Grazie a questa robusta iniezione
di ordini, la capacità produttiva di Bombardier Italia è interamente impegnata sino al
2010 e l'azienda ha potuto progressivamente espandere il
proprio fatturato e gli organici. Secondo le ultime graduatorie rese note (2004) Bombardier era la tredicesima azienda industriale della Liguria
(con un giro d'affari di 272 milioni) e la seconda nel settore meccanico, alle spalle di
Oto Melara. L'andamento rassicurante degli ordini ha inoltre consentito di trasformare
in rapporto a tempo indeterminato i contratti di giovani
lavoratori assunti “a termine” negli ultimi anni, portando a 500 il numero degli occupati nella fabbrica di Vado Ligure.
Tutto questo dimostra che an-
che uno stabilimento costruito all'inizio del ventesimo secolo può integrarsi con successo in una multinazionale,
a patto che sappia dimostrare
di saper essere affidabile, efficiente, capace di fornire un
servizio di elevata qualità. In
una parola, Bombardier Italia
ha imparato ad essere un'industria moderna, profondamente consapevole che la fiducia della multinazionale deve essere conquistata e mantenuta giorno dopo giorno, perché la competizione è sempre
in agguato, sia all'esterno, sia
all'interno del gruppo.
Ed è una storia, quella dello
stabilimento di Vado, che può
bene adattarsi a tutte le altre
realtà savonesi di quel “distretto dei trasporti” che rappresenta un nucleo forte dell'industria provinciale. Quel che
vale per Bombardier vale per
AP Italia e Bitron (componente per l'industria automobilistica), per la cantieristica
navale, per Piaggio Aero Industries, per Fresia e le altre
piccole e grandi aziende che
lavorano in questo settore.
AP Italia e Bitron, nate come fabbriche dell'indotto Fiat,
hanno saputo “lavorare di cer-
vello”, sviluppando ricerca,
brevetti, ampliando prima la
clientela poi gli impianti ed
i volumi produttivi. Piaggio
è attesa dalla sfida competitiva che potrà essere aperta
con l'insediamento nel nuovo sito di Villanova e che dovrà svilupparsi sia sul fronte velivolistico sia motoristico: una sfida tremenda, tenuto conto della concorrenza,
che potrà tuttavia contare sulla presenza di un “territorio
amico”.
Qui sta una delle chiavi fondamentali per il consolidamento della ripresa industriale savonese. Non c'è dubbio
che la tradizione plurisecolare costituita dalla presenza
di importanti attività produttive continui a farsi sentire,
attraverso un atteggiamento
positivo delle comunità locali verso il “mondo delle
fabbriche”.
E' un sostegno non indifferente, che va però coltivato
e sviluppato, di pari passo
con l'innovazione tecnologica e con il miglioramento dell'ambiente. Lavorare bene,
su un territorio favorevole è
la condizione in dispensabile per lo sviluppo.
di Paolo Milani
Professor Mantero, non crede di aver fondato, oltre ad
una scuola chirurgica, anche un nuovo genere letterario, combinando insieme
medicina, antropologia, storia e critica dell'arte e della musica?
“Credo di non aver inventato proprio niente; ho solo ripreso una tradizione plurisecolare, anzi: millenaria. A
partire da Ippocrate i medici sono sempre stati anche
umanisti: la medicina è vita dell'uomo e le immagini
mediche in pittura e scultura sono sempre state studiate con l'attenzione che si riserva alla tavole anatomiche. Sofferenze, lesioni, patologie: d'altra parte, anche
i più grandi artisti si sono
curvati sull'uomo sofferente con l'identica “pietas” che
deve guidare il medico: pensi a Géricault, a Segantini.
Pensi alle due lezioni di anatomia di Rembrandt. E non
è forse umanissima “pietas”
quella di Raffaello, quando
ritrae della Fornarina anche
il cancro che l'ha colpita al
seno? Se non nella vita, Raffaello l'ha certo sposata nel
quadro, raffigurandola coi
segni, evidenti, del matrimonio e della morte”.
Resta il fatto che la medicina moderna sembra tendere piuttosto verso l'iperspecializzazione.
“La medicina moderna non
è diversa dall'arte o dalla
musica moderna: per tutte,
la “modernità” sembra consistere in un linguaggio criptato, non comprensibile per
i non addetti ai lavori; non
intendo negarne il valore,
scientifico e/o estetico, ma
non sono i critici gli unici
detentori dei significati, sono gli uomini: che vedono,
leggono e si appropriano dei
linguaggi, creati da altri uomini. Quel che io faccio nei
saggi, nelle conferenze, nelle lezioni (anche davanti ad
ascoltatori non specializzati: il pubblico dei miei corsi all'Unitre è passato in pochi anni da 20 a 250 persone) è cercare di riportare all'opera l'intera umanità dell'artista, comprensiva degli
stati d'animo e delle patologie che ne hanno accompagnato la creazione. Ma si potrebbe vivere realmente Mo-
Le mani del Professore
Intervista a Renzo Mantero, chirurgo e umanista
zart tenendo conto delle sue
divine partiture e non della
sua estrema, umanissima patologia, la sindrome di Tourette?”
Anche Wittgenstein diceva
che il corpo umano è la migliore immagine dell'anima
umana.
“Certo. Non ci deve essere
separazione tra scienza, ricerca e arte e al centro di tutto deve sempre restare l'uomo.
Paganini ha addirittura usato la sua malattia per esprimere il suo genio: era affetto dalla malattia di Marfan,
che rendeva la sua mano “ipera-
bile”, consentendogli un gioco digitale e manuale straordinario; i suoi successori,
tranne rari casi, sono costretti a ricorrere ad adattamenti della sua musica, per l'impossibilità fisica di ripetere
i suoi movimenti!
E poi bisogna continuare a
ricercare, non pensare mai
di essere arrivati all'interpretazione ultima e definitiva.
Per esempio, si è sempre ritenuto che il figlio dello scultore Rodin fosse un disadattato; ebbene, negli archivi del
Museo Rodin ho
trovato una sua
lettera, sconosciuta perfino
ai curatori, nella quale scrive: “caro padre, ho finito i
disegni per la Porte de l'Enfer”; un artista come quello
avrebbe affidato ad un disadattato addirittura l'illustrazione di Dante?”
Professore, in 50 anni, la
sua ricerca e la sua scuola
si sono fatte “istituzioni” a
Savona: il centro regionale, 26 edizioni del corso propedeutico. Tirate le somme,
è soddisfatto di come ha reagito il territorio?
“Mica tanto! Se ci fossero
state maggiori comprensione e buona volontà, og-
gi avremmo un Centro dieci volte più grande; invece,
a causa delle liste d'attesa,
ogni anno almeno 500 persone vanno a farsi operare
altrove: far mancare uomini e mezzi significa distruggere quello che è stato creato con tanti sforzi.”
La carenza di fondi per la
sanità, però, non colpisce
solo chirurgia della mano a
Savona…
“Senta, io faccio il medico
non il manager, ma visto che
hanno voluto chiamarle
“aziende” sanitarie, mi spiega lei quale azien-
N° 3 - 2007
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da privata rifiuterebbe sensatamente di fatturare 500
ordini all'anno? Oltre che a
provocare un danno evidente alla salute dei cittadini,
questo è un caso di masochismo economico”.
Soluzioni?
“Semplici: investimenti in
uomini e mezzi; più medici
e infermieri e maggiori spazi: le sale operatorie devono poter lavorare tutto il giorno e tutti i giorni. Ma siamo
soffocati da una cappa velenosa di burocratismo, miopia, insipienza; quando sento parlare di trasferire chirurgia della mano al S. Corona, penso che tanto varrebbe portare il reparto al
largo di Bergeggi ed affondarlo: si farebbe prima”.
Però non mi sembra rassegnato….
“Io vengo da Portovenere,
un paese di pirati, abituati
a difendersi dagli uomini e
dagli elementi: si figuri se
mi spaventano burocrati e
politicanti! Però vorrei che
si percepisse che il nostro
non è solo un centro di eccellenza per la chirurgia della mano, ma il polo primario di un'unitaria e coerente “cultura della mano”, che
non trova riscontri altrove.
Se cittadini ed amministratori arriveranno ad intendere questo, non mi sarò battuto invano.”
Laureato a 24 anni, docente universitario a 34, primario a 40.
Portano il suo nome 15 tecniche
operatorie, 18 strumenti chirurgici, centinaia di pubblicazioni
scientifiche.
Fondatore della Scuola Savonese di Chirurgia della Mano, direttore scientifico del Centro Regionale specialistico, Renzo Mantero è internazionalmente riconosciuto come il “mago” delle mani; non solo ne conosce ed insegna il trattamento di ogni possibile lesione, ma ne ricerca e rivela i più nascosti aspetti culturali: antropologici, artistici e musicali.
Savona Economica lo ha incontrato in occasione della 26° edizione del Corso propedeutico di
chirurgia e riabilitazione della
mano, da lui avviato e diretto.
4
N° 3 - 2007
di Paolo Milani
Qual'è e quale dovrebbe essere il rapporto tra Savona
ed il suo Campus?
Dopo il presidente di SPES,
Alessandro Schiesaro, rivolgiamo la domanda a Federico Berruti, sindaco di
Savona.
“Effettivamente - risponde , il rapporto tra la città ed il
suo polo universitario è stato spesso esile ed episodico anziché organico e permanente, come io credo dovrebbe essere. E, a questo
proposito, noto una particolare simmetria tra il Campus
ed il Palacrociere”
In che senso?
“Nel senso che entrambi che pure costituiscono il segno più evidente del cambiamento recente della città,
che ne sono le principali “porte” sul mondo - risultano pressoché sconosciuti ai savonesi, che ne percepiscono
la presenza attraverso l'involucro esterno ma non sono messi in grado di vederne il funzionamento. E' paradossale che i due elementi che più hanno contribuito
a salvare Savona dal rischio
della marginalizzazione - regionale, nazione ed internazionale - costituiscano poi
per gli stessi savonesi delle
“scatole nere”. Intendiamoci: il fenomeno non è senza
giustificazioni; motivi di sicurezza per il Palacrociere
e la serenità dovuta ai luoghi di studio per il Campus
comportano la creazione di
un certo filtro; ma mi piacerebbe che i savonesi potessero guardarci dentro e questo per almeno due ragioni”.
Quali?
“La prima è che sono belli.”
Prego?
“Si, non si tratta affatto di un
aspetto secondario. Sono
costruzioni progettate e studiate con estrema cura,
esempi della migliore architettura contemporanea e nel
contempo del tutto funzionali ai loro scopi: la consapevolezza della loro alta valenza estetica deve entrare
a far parte del patrimonio culturale di tutti i savonesi, contribuire a dare significato e
legittimo orgoglio alla loro
cittadinanza.”
E la seconda ragione?
“Vedere all'opera il meccanismo interno di queste due
straordinarie “macchine” potrebbe orientare anche la nostra prospettiva di sviluppo,
economico ma anche sociale. Se vogliamo proseguire
nella similitudine, potremmo
dire che entrambe attraggono persone ed idee nuove
sul nostro territorio, le redistribuiscono e, nel processo, le modificano: poter vedere questo, poter capire
questo, ci permetterebbe di
Dialogo e porte aperte
tra il Campus e la città
Il futuro dell'Università, intervista al sindaco Berruti
meglio intendere ed intercettare i flussi di uomini e di saperi e di interagire efficacemente con le loro continue
evoluzioni.”.
In quest'ottica, par di capire, il polo universitario non
è solo un fornitore di specialisti per l'industria locale.
“Non può esserlo. L'università deve saper mantenere
un critico ed equilibrato distacco rispetto alle esigenze contingenti del territorio,
che possono non persistere
nemmeno per la durata di
un corso di laurea. Detto questo, non si può prescindere
dal consolidamento di un dialogo continuo tra l'accademia ed il sistema economico: un rapporto non sporadico ma, come ho detto, continuo e strutturale, con le imprese, con le loro associazioni di rappresentanza …”
…con la Camera di Commercio …
“Si, certo, con la Camera di
Commercio, ma anche con
le amministrazioni del territorio, le parti sociali e la so-
cietà civile nel suo complesso. Né l'impresa né l'università vivono da sole, bensì
entro un quadro di relazioni
che interessa la Pubblica
Amministrazione, il sistema
formativo, il sistema sociosanitario, l'impresa no-profit, l'associazionismo. Occorre una visione di sistema, all'interno della quale il territorio non solo orienta l'offerta formativa ma riflette, insieme all'università, sulle proprie vocazioni e sui programmi di investimenti individua-
ti come utili e profittevoli nel
lungo termine; l'università
deve passare da soggetto
che eroga formazione a soggetto che entra nella governance del territorio ed in qualche maniera ne è governato. La reciprocità fra università e territorio ha senso se
introduce processi innovativi per uno sviluppo del contesto culturale, politico, amministrativo e socio-economico, integrando risorse e
culture per la competitività
e la vivibilità del territorio”.
I soci di SPES condividono
questa visione?
“Il dibattito delle ultime settimane ha dimostrato che
condividiamo in maniera coerente la visione di un Campus che sappia dialogare con
il territorio e costituirne uno
dei principali snodi tra globale e locale; su questo abbiamo riscontrato una convergenza strategica di tutti i soci: attenzione alle grandi linee di investimento del territorio (logistica, energia, avionica, turismo …) ma nel contempo apertura al mondo”.
Qualche esempio?
“Per quanto mi riguarda ho
trovato interessante la suggestione di Fabio Fazio di
fare a Savona dei corsi dedicati al Mediterraneo: la trovo un'ipotesi densa di risvolti politici, civili e sociologici
di grande potenzialità. Nel
concreto, comunque, ci sono già due iniziative che promettono uno sviluppo del nostro Campus come polo di
attrazione di studenti, ricercatori e imprese innovative
dall'Italia e dall'Europa”.
Ingegneria e Cittadella dell'Innovazione?
“Esattamente. La facoltà di
Ingegneria non avrà più una
sede decentrata ma, a tutti
gli effetti due sedi di pari importanza: Legino ed Erzelli;
ed anche per la Cittadella dell'Innovazione dobbiamo essere grati alle capacità prospettiche di Alessandro Schiesaro. Legino potrà mettere a
frutto anche la sua posizione rispetto alla vie di comunicazione e la disponibilità di
impianti sportivi moderni e
fruibili da tutti per diventare
un cuore pulsante, ricco di
progetti innovativi, di giovani e di attività sportive, all'interno di quel nuovo modello
di sviluppo rappresentato proprio dal Campus.”
N° 3 - 2007
La Giornata dell'Economia,
evento che si tiene, contemporaneamente, in tutte le Camere di Commercio d'Italia è
giunta il 10 maggio scorso alla quinta edizione ed è l'appuntamento ormai tradizionale per fare il punto su alcuni
aspetti dell'economia provinciale, alla luce del quadro generale predisposto da Unioncamere.
“Il 2006 - ha sottolineato il
presidente della Camera di
Commercio di Savona, Giancarlo Grasso - è stato contrassegnato da evidenti segnali di
ripresa, con una domanda aggregata trainata da esportazioni ed investimenti: la crescita è risultata pari all'1,9%,
mentre le ultime previsioni di
Unioncamere per il 2007 indicano un aumento del 2%,
che l'OCSE recentemente ha
rivisto al rialzo (+ 2,2%).
Ma, come per l'altro anno, la
ripresa non interesserà in maniera omogenea l'intero territorio nazionale, a causa del
permanere di squilibri territoriali e della presenza di diversi modelli di sviluppo nelle
varie province italiane.
Interessante, comunque, notare che, in questo contesto,
soprattutto molte realtà del
Nord, dopo aver conosciuto
profonde modificazioni strutturali, sembrano oggi pronte
ad accogliere gli effetti del
cambiamento economico a seguito di processi di selezione
che hanno visto uno “spostamento verso l'alto” in termini di qualità del prodotto e di
nuove strategie aziendali.”
Tendenze evolutive
dell'economia locale
In questa direzione si è posta
la Camera di Savona nel convincimento che, in provincia,
- la riconquista di quote di
mercato sta, di là del ruolo significativo che sapranno svolgere le aziende leader di settore, nella forza stessa di coesione tra piccole e medie imprese che intendono oggi muoversi tra tradizione e innovazione,
- il rilancio del “Sistema Savona” è perseguibile laddove
5
L'impressione è che la provincia, nel suo complesso, non
riesca a superare in molti settori il processo di transizione
e di adattamento strutturale;
stia tutt'oggi subendo la grande pressione della competitività globale.
In sostanza, il processo in atto fa emergere il rischio di
un'insufficiente capacità dell'economia provinciale di sfruttare appieno le opportunità
che si presentano, di utilizzare al meglio le potenzialità che
l'economia stessa possiede.
Si tratta di un processo che
non riguarda soltanto il sistema delle imprese, ma che richiede di essere governato dagli Enti competenti, in un rapporto di collaborazione e concertazione tra pubblico e privato nella gestione dello sviluppo. Traguardo che sembra
aver intrapreso un cammino
favorevole alla messa a punto di progettualità comuni e
prioritarie.
Savona si muove
ma gli altri corrono
Giornata dell'Economia tra consuntivi e previsioni
gli enti e le associazioni di categoria, da un lato; le eccellenze produttive e di servizio,
dall'altro, si pongano alla guida delle filiere.
Giocheranno certamente una
carta considerevole fattori internazionali legati al tasso di
cambio euro/dollaro; al prezzo del petrolio; al livello crescente dei tassi d'interesse.
Rimane, ciò nondimeno, una
considerazione di fondo: la
provincia, nonostante la “selezione qualitativa” in atto,
ovvero l'espulsione dal mercato di aziende a bassa produttività, non ha tutt'oggi concluso il processo di riposizionamento globale, per cui siamo deboli rispetto ai numerosi competitors internazionali,
come dimostra ampiamente
la difficoltà a conseguire tassi di crescita del P.I.L. superiori all' 1,5 %. Tasso ritenu-
to minimo per l'aumento effettivo di livelli occupazionali stabili e del potere di acquisto dei cittadini.
Qua e là, con brevi e peraltro
non significativi sussulti, a
partire dagli anni '90 del secolo scorso anche l'economia
savonese è stata interessata a
performance deludenti, soprattutto in riferimento ai traguardi conseguiti da altre realtà
della Comunità.
Le caratteristiche
del Sistema Savona
In base alle caratteristiche del
ciclo economico, Savona viene inserita da Unioncamere
con altre 46 province, nel gruppo delle economie provinciali “a-cicliche”, nel senso che
l'andamento del ciclo congiunturale nazionale risulta essere “neutrale” nella determinazione delle performance dell'economia locale, con un andamento che non risulta strettamente correlato al contesto
economico più generale.
Si tratta generalmente di province di piccole dimensioni o
“periferiche”, con una propensione all'export medio-bassa,
con un'importante presenza
segue a pag. 6
6
N° 3 - 2007
Distribuzione per provincia
dei consumi pro-capite
(in euro). Anno 2004
del settore terziario tradizionale e, in taluni casi, con importanti localizzazioni di grandi imprese, che presentano,
però, andamenti economicofinanziari fortemente condizionati dalle decisioni strategiche di tipo globale.
Caratteristiche riscontrabili
nell'economia della nostra provincia che:
- in termini di valore aggiunto, pesa per circa un quinto
sul totale regionale e per lo
0,5% sul totale nazionale;
- presenta una propensione all'export del 12,4%, oltre un
punto in più della media regionale, ma nettamente inferiore ai valori medi del
Nord Ovest (30%) e del Nord
Est (32,8%);
- vede il settore dei servizi tra questi turismo e trasporti che sostanzialmente producono reddito diretto - contribuire al valore aggiunto
totale nella misura del 76,3%,
contro una media del 67%
nel Nord Ovest e del 65,8%
nel Nord Est.
Il Prodotto Interno Lordo
Savona detiene la prima posizione in Liguria ed è al ventesimo posto in Italia nella graduatoria del P.I.L.. pro capite
(28.064 euro per abitante nel
2005).
La provincia, altresì, gode di
un reddito lordo disponibile
pro-capite superiore alla media nazionale e risulta al 28°
posto in Italia e al 3° in Ligu-
ria nella graduatoria secondo
il valore medio del patrimonio per famiglia (394.377 euro per famiglia), patrimonio
costituito, in media, prevalentemente da abitazioni e terre-
ni (64%) rispetto alle attività
finanziarie (36% del totale).
I consumi
Il Savonese si pone tra le province con i più alti consumi
pro capite. Occorre, però, tenere presente che la distribuzione dei consumi delle
famiglie dipende da vari fattori che non riguardano soltanto la popolazione residen-
te e il relativo tenore di vita, ma anche dal livello relativo dei prezzi e, non ultimo, dal peso della componente turistica.
Il mercato del lavoro
Se a livello nazionale la congiuntura economica favorevole del 2006 ha avuto riflessi positivi sul mercato del lavoro,
anche a Savona si è osservata
una crescita della popolazione
occupata, salita nel 2006 da 112
a 116 mila unità, di cui 73 mila dipendenti (duemila in più
rispetto al 2005). In particolare si è assistito ad una contrazione del numero di disoccupati, scesi nel 2006 a 5 mila
unità.
Il tasso di disoccupazione in
provincia, pur se piuttosto basso (4,5% contro il 6,8% nazionale), rimane comunque tra i
più elevati del Nord Italia e posiziona Savona al 45° posto in
Italia. Anche in questo ambito,
con una riduzione dal 5,3% del
2005 al 4,5% del 2006, si conferma peraltro l'evoluzione positiva del mercato del lavoro.
Il sistema delle imprese, e delle piccole imprese in particolare, risulta protagonista dell'espansione occupazionale del
Sistema Savona, a conferma
della volontà e della capacità
degli imprenditori di generare
posti di lavoro. I dati elaborati
attraverso il Sistema Informativo Excelsior, con riferimento
ai programmi di assunzione delle aziende per il 2006, forniscono indicazioni positive: il tasso di crescita, calcolato come
differenza tra assunzioni e licenziamenti, previsto nel 2006
é infatti pari a 1,9%, valore superiore di un punto percentuale rispetto a quello dell'anno
precedente (+0,8%).
N° 3 - 2007
La crescita occupazionale prevista risulta nettamente più elevata nelle piccole imprese, riducendosi invece al crescere
della dimensione aziendale: a
fronte di una variazione media
dell'1,9%, il tasso di crescita
raggiunge il 3% nelle imprese
di piccola dimensione (fino a
49 addetti), mentre nelle imprese di dimensioni maggiori
si riduce allo 0,3%.
In provincia il sistema delle imprese denuncia però una scarsa capacità di assorbimento di
figure in possesso di titoli di livello universitario, le quali prevalentemente trovano sbocco
occupazionale nella pubblica
amministrazione e nelle libere
professioni.
Le assunzioni di laureati sono,
infatti, risultate nel 2006 limitate al 2,6% delle assunzioni
totali. La domanda di laureati
da parte delle imprese risulta
7
peraltro più consistente nelle
città metropolitane, dove tendono a polarizzarsi le funzioni di indirizzo strategico del sistema, l'innovazione, la ricerca, il capitale umano.
Innovazione e brevetti
Tra i fattori di sviluppo territoriale ed imprenditoriale, l'innovazione riveste un ruolo determinante.
I dati messi a disposizione dal
Centro Studi Unioncamere sulle domande approvate - e cioè
sui brevetti effettivamente ottenuti - dall'Ufficio Europeo
dei Brevetti evidenziano, su
scala provinciale, una chiara e
prevedibile correlazione tra sviluppo industriale e capacità brevettuale.
La provincia di Savona risulta
seconda in Liguria con 47 brevetti europei pubblicati dall'EPO nel periodo 1999-2005, do-
Tasso di disoccupazione
nelle provincie italiane
Anno 2006
po Genova che ne conta ben
317, mentre La Spezia ed Imperia seguono rispettivamente
con 29 e 19 brevetti. Purtroppo si nota, per la nostra provincia, una tendenza negativa nel
numero di brevetti europei pubblicati all'anno: si è scesi dai
10 del 2003, agli 8 del 2004, ai
5 del 2005.
Conclusioni
Il profilo tracciato indica come, per accrescere la competitività del sistema economico
savonese occorra puntare maggiormente, oltre che sull'innovazione, sulla valorizzazione
del capitale umano e sull'intensificazione dei legami tra università ed impresa per la ricer-
ca ed il trasferimento tecnologico, nonché sui legami con gli
enti di ricerca e sviluppo presenti sul territorio.
La stessa Camera di Commercio, nell'ambito del ruolo che
svolge in provincia, si è inserita in un programma articolato di promozione e di dialogo
con gli altri Enti della Pubblica Amministrazione e con i soggetti privati e pubblici che operano per lo sviluppo economico, con i quali - lo si conferma
- si è instaurato un proficuo rapporto di collaborazione.
L'Ente camerale, in particolare, da anni è impegnato nel potenziamento del sistema infrastrutturale, oltre che nel campo autostradale ed aeroportua-
le e ferroviario, nella dotazione di piattaforme logistiche e
nell'apertura al mercato internazionale del sistema delle imprese.
Interventi nel credito, nella ricerca, nella formazione in un
quadro di sviluppo tra tradizione ed innovazione produttiva
nella duplice aspettativa di rimuovere gli ostacoli allo sviluppo e di sostenere ed incentivare le attività sulle quali é
basata la nostra economia.
Diversamente, si rischia di concentrare gli sforzi nel superamento dei punti di debolezza,
commettendo l'errore strategico di trascurare la piena valorizzazione delle opportunità legate ai nostri punti di forza.
8
N° 3 - 2007
una concessione edilizia”. Anche il membro di giunta camerale per il commercio, Franco Zino, ha difeso il ruolo svolto dal settore distributivo nell'economia savonese “nonostante una pressione fiscale
sconsiderata e il linciaggio
morale a cui i commercianti
sono sottoposti da chi continua a etichettarli come evasori fiscali”.
Grafici e numeri protagonisti assoluti nella Giornata
provinciale dell'Economia
celebrata nella Sala Magnano di Palazzo Lamba Doria.
Ad interpretare le slides proposte su maxischermo sono stati il segretario generale della Camera di Commercio di Savona, Maurizio Scaiola, e la responsabile dell'Ufficio Studi, Donatella Persico. Questi i dati che hanno
maggiormente caratterizzato l'evoluzione socio-economica della comunità savonese nei periodi più recenti.
Demografia - Invertendo il
trend negativo che ha accompagnato gli ultimi decenni del secolo scorso, tra la
fine del 2000 e la fine del
2005 i residenti in provincia
di Savona sono passati da
279.706 a 282.453 (+1%). A
fare da traino è stato il comprensorio di Albenga, che ha
segnato un +3,6% di abitanti, segue il Finalese con
+1,1% e il Savonese +0,2%;
l'unico comprensorio a denunciare ancora un andamento negativo è la Valle
Bormida, con un meno 0,6%
che la dice lunga sui problemi economici attraversati dall'entroterra savonesi.
Stranieri - In tre anni, tra il
2003 e il 2006, il numero degli stranieri residenti in provincia di Savona è quasi raddoppiato, passando da 6.766
a 12.586 (pari al 4,5% della
popolazione totale). In complesso, l'aumento è stato
dell'86%. A livello comprensoriale la maggiore concentrazione di stranieri si registra nell'Albenganese con
3.582 unità pari al 5,9 per
cento della popolazione re-
Imprese femminili - A fine
2006 le imprese a conduzione femminile erano in provincia 8.794, pari al 27,3% del
totale delle imprese (32.170).
Il dato è importante, in quanto colloca Savona, come già
accade stabilmente da alcuni anni, al vertice nazionale
per quanto riguarda l'incidenza delle imprese “rosa” sul
totale di quelle attive a livello provinciale.
Effetto immigrazione,
più imprese e residenti
Imprese extracomunitarie
- In provincia di Savona sono attive 1.192 imprese (pari al 3,8% del totale) i cui titolari sono cittadini extracomunitari. Di questi, quasi la
metà, 515, sono di nazionalità albanese, 159 marocchini, 65 argentini, 59 svizzeri,
47 tunisini, 40 ex jugoslavi,
36 cinesi e 34 etiopi. Da notare che l'elenco non può più
comprendere, con l'ingresso
nell'Unione Europea di inizio 2007, i cittadini romeni e
bulgari, che tradizionalmente rappresentavano una componente forte degli imprenditori extracomunitari.
Imprese - Suddivise per settore di attività, le imprese savonesi operano per il 25,3%
nel commercio, per il 18,9%
nelle costruzioni, il 15,5%
nell'agricoltura, il 14,6% nei
Occupazione - Gli occupati nel 2006 sono saliti del 3,6%,
ovvero di circa 4 mila unità,
passando da 112 a 116 mila, di cui 73 mila sono lavoratori dipendenti (con un incremento di 2.000 unità). Il
tasso di disoccupazione è
pertanto sceso in un solo anno dal 5,3 al 4,5%, che pur
essendo ben al di sotto del
dato nazionale (attestato intorno al 6,8%) risulta ancora
tra i più elevati delle province dell'Italia Settentrionale.
Tassi di variazione occupazionale
previsti dalle imprese
nel 2006 per provincia
sidente; segue la Valle Bormida con il 4,7% (1.979
unità), il Finalese con il 4,2%
(2.525 unità) mentre nel Savonese, dove risiede il maggior numero di stranieri
(4.600), il rapporto percentuale è invece il più basso,
intorno al 3,8 per cento dell'intera popolazione.
servizi alle imprese e alla
persona, il 10,6% negli alberghi e ristoranti, l'8,8% nell'industria manifatturiera, e
il 6,3% in altri settori. Da rilevare, nel confronto con il
dato nazionale, che il commercio è sotto di oltre 2 punti percentuali alla media italiana (27,6%), le costruzioni sopra di oltre 4 punti
(14,5% il dato nazionale), le
imprese turistiche e di ristorazione sono quasi il doppio
della media italiana (5%) e
le attività industriali manifatturiere sono in provincia di
Savona sensibilmente al di
sotto della percentuale italiana (12,3%).
“Il settore delle costruzioni
- ha commentato il vicepresidente della Camera di Commercio Silvio Accinelli - ha
consentito di mantenere positivo il Pil nazionale e, in maggior misura, quello provinciale. Non un comparto di speculatori, quindi, ma un fattore trainante dello sviluppo,
nonostante l'appesantimento dovuto all'obbligo incredibile di avere ben 22 diverse
autorizzazioni per ottenere
N° 3 - 2007
di Anna Maroscia
Si chiama METE ed è un'agenzia di promozione tutta al femminile con sede a Imperia. Oltre a molte altre iniziative che
mirano a valorizzare l'offerta turistica del ponente ligure, METE organizza, ogni anno, una
specie di “gemellaggio” con un
Paese straniero.
Dopo la Norvegia , partner nel
2006, quest'anno l'incontro,
o come è stato scritto, il “confronto”, è stato attuato fra la
Gran Bretagna e la Liguria di
ponente.
Da una parte, quindi, thè, marmellata di arance e biscotti tutto burro, tartan, sheffield…. dall'altra caffé, olio d'oliva, verdure in composta, piante aromatiche…; e poi, per entrambe, ceramiche e golf.
Di tutto rispetto la qualità degli
sponsor: ENIT, Regione Liguria, Provincia e Comune di Imperia oltre ad Air One, compagnia aerea privata italiana che
oltre alle rotte nazionali si è ormai sviluppata su quelle internazionali europee e ha festeggiato l'inaugurazione di un volo Londra-Genova.
La manifestazione ideata da METE si è snodata con una serie di
eventi realizzati a Imperia nei
Magazzini dell'Olio di Calata
Cuneo, uno spazio suggestivo in
cui hanno trovato posto gli stand
promozionali, due dei quali riservati alla Camere di Commercio di Savona e Imperia, rispettivamente dedicati alle piante
aromatiche in vaso e alle composizioni di fiori recisi.
Molte anche le iniziative a supporto: mostre fotografiche, proiezioni di filmati, presentazioni di
Il Ponente punta
sui turisti inglesi
Obiettivo Gran Bretagna nella promozione 2007
libri, lezioni pratiche di golf, sport
amato dagli inglesi ed ora anche
da noi italiani.
Ma il vero interesse dell'evento
risiedeva in un educational riservato a tour operators, travel
managers e giornalisti sia inglesi che italiani, ospiti in Liguria
per tre giorni.
Al tour nella provincia di Savo-
na è stata dedicata una giornata, e il gruppo ha potuto visitare il centro storico di Finale Ligure, il “green” di Garlenda, la
cittadina di Alassio e la parte storica di Andora.
Mario Bussoni, giornalista esperto in turismo, è rimasto colpito
dalla bellezza e dall'interesse dei
paesaggi: per lui, che propone
guide riservate ai percorsi museali e ai luoghi storici, la nostra provincia è estremamente
interessante; a suo parere gli enti pubblici trascurano di sostenere con iniziative consistenti
concrete potenzialità. Cinzia Berardi, giornalista di Travel Quotidiano, ha subito realizzato un
articolo, per fissare con le parole le impressioni su tutte le località visitate. Franca dell'Arciprete Scotti scrive per Viaggi Vacanze e cura anche rubriche radiofoniche; abitando a Milano,
è naturalmente attratta dal nostro mare ed in particolare si è
ripromessa di tornare nella nostra provincia per realizzare un
lungo servizio sul “Santuario dei
Cetacei”.
Rosa di Montefiano vive e
lavora a Londra e si occupa
di proporre viaggi lastminute
che di volta in volta possono
esserle proposti: dunque, attende solo input.
Importante vetrina per l'offerta
di soggiorni-vacanze è Italy in
Focus, di cui è managing director Peter Bagnoli, un italiano trapiantato in Inghilterra da moltissimi anni. Bagnoli ha spiegato
che negli ultimi tempi si è verificata una contrazione del 40 per
cento nel numero delle richieste
di viaggi con destinazione Ita-
9
lia, flessione che sarebbe da mettere in relazione soprattutto
con i costi elevati e con la crescente concorrenza di Francia
e Croazia.
Nell'ambito del percorso attuato con i giornalisti e tour operators nella provincia di Savona,
una visita ha toccato il Centro
Orticolo Sperimentale di Albenga, dove è stato illustrato l'interessantissimo materiale biodegradabile con cui si cercherà di
realizzare in un prossimo futuro i vasi per le piante coltivate
nella zona ingauna: un progetto
di grande interesse per Karen
Kelly-Moore, direttore commerciale di On the Road e Peter
Zeyss, giornalista di Group Travel ed Educational Study Tours.
Per il Comune di Finale Ligure,
il dottor Basso, responsabile del
settore turismo, ha guidato gli
ospiti fra i più affascinanti tesori nell'antico cuore della cittadina; il direttore del Golf Club di
Garlenda ha invece mostrato gli
scorci più sensazionali del vellutato percorso golfistico; l'assessore Monica Zioni ha accolto i giornalisti nei luoghi più incantevoli di Alassio, tanto in riva al mare che sulla collina; così come il sindaco Franco Floris e l'assessore al turismo Giovanna Risso di Andora hanno
studiato un'accoglienza mozzafiato nell'abbazia del vecchio
Castello, al suono delle cornamuse: il tutto coordinato con il
supporto delle Associazioni Albergatori.
Naturalmente, e in tutta onestà, non è facile né agevole sostenere con assoluta certezza
che l'educational di METE avrà
indubbi, positivi risultati sull'andamento delle presenze turistiche britanniche nella Riviera di Ponente.
Certo, la promozione dell'offerta turistica, come di altri prodotti di largo consumo, presuppone, per conquistare punti di mercato strappandoli alla concorrenza, una esatta conoscenza delle
aspettative dei consumatori e delle caratteristiche delle proprie
proposte; in ogni caso è poi necessario far seguire alle indagini e agli studi attive politiche
promozionali.
Come dire che i dubbiosi, i perplessi, nulla faranno e sicuramente nulla otterranno. A differenza di chi, quantomeno, si mette in gioco.
10
N° 3 - 2007
di Anna Maroscia
Al nostro turismo natura, stile di vita, opere d'arte sembra non bastino più: l'Italia
pare destinata a perdere altre posizioni. Le lacune sono nello scarso coordinamento, nella mancanza di progettualità, a cui si aggiungono
anche prezzi elevati, disservizi, carenze di infrastrutture.
In provincia di Savona
ACEA, consorzio fra commercianti floricoli,Unione
Provinciale Albergatori, aderente a Confindustria e
Palmhotels, consorzio alberghiero, ripropongono un'iniziativa, già sperimentata
qualche anno fa con ottimi
risultati, che dovrebbe avere come scopo la promozione complessiva del territorio
savonese.
Tutto è cominciato con il
concorso”Compra una pianta e vinci una vacanza”. In
sostanza, in 8 milioni di piante aromatiche commercializzate nel 2006 sia in Italia
che nel resto d'Europa, sono
state inserite delle etichette
con l'immagine dell'Italia, la
specifica identificazione del
territorio savonese, e il regolamento del concorso. L'acquirente, per partecipare, ha
indicato i propri dati e restituito alla segreteria del concorso il talloncino abbinato
alla pianta, in modo da partecipare all'estrazione di soggiorni gratuiti in strutture turistiche della provincia di Savona.
L'iniziativa, così come descritta, non sembra avere un
Compra una pianta in Europa
e vinci una vacanza in Riviera
Successo dell'azione di marketing di Camera, Acea e Albergatori
carattere eccezionale, se non
per… numeri e quantità. Le
piante, vendute in tutti i Paesi della Comunità e in molti Paesi dell'Est sfiorano, infatti, i 100 milioni; i soggiorni messi in palio sono cento, ed ognuno riguarda una
coppia; le buste pervenute
sono circa novemila.
Quale, per gli organizzatori, la parte più interessante?
Certamente il gran mare di
buste contenente i tagliandi:
innanzi tutto, perché hanno
permesso una numerosa raccolta di nominativi di perso-
ne interessate all'acquisto
delle piante, ma anche ad un
soggiorno turistico presso la
nostra provincia. In maggior numero provengono dalla Germania, dalla Francia,
dalla Svizzera e dall'Austria,
ma anche dall'Inghilterra e
dal Belgio, dalla Spagna e
perfino dall'Olanda.
Riccardo Galbussera, che ha
raccolto e timbrato le buste
in arrivo, cita come curiosità affrancature provenienti dalla Russia e addirittura da Singapore.
Difficile stimare il target dei
clienti: certo il costo delle
piante abbastanza basso, le
buste compilate a mano e il
francobollo attaccato a casaccio fanno pensare ad un
utente medio, che tuttavia,
visti i grandi numeri, è appetibile per la vendita delle
piante e, dirottato fuori stagione, può essere contattato
anche per l'offerta di pacchetti vacanze.
Grande soddisfazione esprime Giorgio Delfino, presidente di ACEA, l'Associazione degli esportatori di
piante della provincia, che
ritiene però indispensabile
ripetere in futuro questa iniziativa, con la quale si ottiene un duplice risultato: rafforzare la prerogativa di Albenga quale maggior produttore di piante aromatiche
d'Europa; far conoscere, contemporaneamente, la zona
di produzione delle nostre
piante, che è una delle più
belle d'Italia sotto il profilo
della godibilità turistica.
“Compra una pianta e vinci
una vacanza” è ormai lo slogan di un progetto comune
ai settori turismo e agricoltura ed è stato utilizzato nei
mesi scorsi da vari giornali
italiani ed europei: TASPO
della Fiera di Essen, TOURISM TREND di Zurigo,
ADAC di Monaco di Baviera, MARKT IN GRUN di
Dusseldorf. All'estrazione
dei soggiorni erano stati invitati i giornalisti che avevano curato la redazione degli articoli sui giornali. A
loro era stato offerto un soggiorno ed un tour della nostra provincia, per far conoscere natura, arte, gastronomia e, naturalmente, floricoltura. Perché i loro articoli in futuro siano non solo
qualcosa di indotto, ma di
assolutamente condiviso.
Cinque giorni di emozioni
con la voglia di ritornare
Andare in vacanza, si sa, rende felici: ci si aspetta riposo
e relax, esplorazione di nuovi paesaggi, possibilità di arricchimento intellettuale, opportunità di divertimento e magari avventure accattivanti.
Se poi la vacanza è un premio vinto in un concorso, è
scontato che la felicità sia ancora più grande.
Questa fortunata eventualità
è stata offerta a cento persone che hanno compilato e
spedito un tagliando alla Camera di Commercio di Savona; poiché il premio era valido per due persone, ben duecento sono stati i fortunati che
hanno potuto trascorrere cinque giorni, gratuitamente, in
un albergo della nostra Riviera delle Palme.
Cominciamo con ordine: è
già il secondo anno che due
importanti settori economici
della nostra provincia, la floricoltura e il turismo, hanno
deciso di unire le potenzialità per presentarsi in modo
più interessante sul mercato. E' stato così lanciato il
concorso “Compra una pianta e vinci una vacanza”, che
aumenta l'attrattiva per le
piante made in Albenga e
permette a duecento persone di soggiornare nelle nostre strutture turistiche, nella speranza, ovviamente, che
in futuro siano spinti a tornare nuovamente in provincia
di Savona.
Alcuni dei vincitori hanno scelto di usufruire del premio in
periodi diversi, a seconda delle proprie necessità, ma molti hanno accettato la seconda settimana del mese di maggio, un periodo splendido per
il clima mite e lo scarso affollamento di turisti. A loro la Camera di Commercio ha offerto la possibilità di passare un
pomeriggio a Savona, per incontrarli, per incontrarsi fra loro e visitare la città. Chi pensa che Savona non abbia molte attrattive, sbaglia. Il Pria-
N° 3 - 2007
NAZIONE
COMUNE
COGNOME
AUSTRIA
HAITZENDORF
Sherrerd
Frederick
St. Michael
Kerstin
Höhndorf
Steinberger
Sandra
AUSTRIA
ST. ANDRA-WORDERN
AUSTRIA
ST. WOLFGANG
Gruber/SPREITZER
AUSTRIA
VIENNA
Reisinger
AUSTRIA
AUSTRIA
AUSTRIA
AUSTRIA
UNGENACH (A)
WIEN
WIEN
Krebs
Jambrits
Treffner
NOME
Renate
Rainer
Sonja
J.
Helga
Daniela
BELGIO
COURCELLES
Verryken Willame
Monsieur et Madame
FRANCIA
CESSON SEVIGNE
Morel
Claudine
FRANCIA
FRANCIA
FRANCIA
FRANCIA
FRANCIA
BIAS
Pradier
COMBREMONT-LE-PETIT
(ORA GRANDUAUX
Bettex-Monnier =MARIANNE
MONNIER
FRANCONVILLE
Robinot
DIEMOR
KERVIGNAC
Vicalvi
Lorcy
LA MOLE
De Filippo
FRANCIA
NEUVILLE SAINT VAAST
Lorthior
FRANCIA
ST CYR AU MONT D OR
GERMANIA
BAD URACH
FRANCIA
FRANCIA
GERMANIA
GERMANIA
GERMANIA
GERMANIA
GERMANIA
NEUFMOULIN
PARIS
Authier
Johannes
Weitzel-Bohm
BALDHAM
Knapp
Beatrice
Michel
Muriel
Gerard
Christelle
Monique
Chantal
M. et Mme
Brigitte e Jean Pierre
Gerard
Eva
de Haan
Willem
Pfitzner
Evelyn
Loff
Renate
HAINICHEN
Scheil
Rita
ILMTAL-GRIESHEIM (D)
Trebes
BERLIN
BIPPEN
BRUGGEN
COTTBUS (D)
GERMANIA
HILDESHEIM (D)
GERMANIA
Ecombat
BAD NAUHEIM (D)
GERMANIA
GERMANIA
Exeler
Pohl
Gerull
Ernst
Anke
Regina
G.
Iris
GERMANIA
JENINIGEN-NIMBURG (D)
Riplinger
Helga
GERMANIA
KRAILLING
Wirnharter
Elfriede
GERMANIA
LIPPSTADT
Kasprik
Regina
GERMANIA
LOLLAR ODEN HAUSEN
GERMANIA
NIEFERN-OSCHEL BRONN
GERMANIA
OFFENBURG
GERMANIA
GERMANIA
GERMANIA
KARLSKRON
LINDEN
Schwarz
Helga
Hans
Enst-Helmut
NIEDERDORFELDEN
Lehmann
Wolfgang
OBERURSEL
Hummel
GERMANIA
RECHLINGHAUSEN (D)
Lemcke
Wolfgang
GERMANIA
SCHLECHING
Miller
Inge und Bernd
GERMANIA
GERMANIA
LoLLAR
Kotenko
Bothur
GERMANIA
rie degli albergatori hanno potuto salutare i vincitori del concorso, entusiasti per la bella
opportunità loro concessa dal
concorso. La Sala Magnano
dell'Ente sembrava aver concentrato l'Europa: oltre agli
italiani, maggiormente rappresentati i Tedeschi, gli Austriaci, ma anche Francesi, Inglesi e Olandesi; felicissimi di
stare in Italia i Belgi e soprattutto i cittadini della Repubblica Ceca. Dopo i discorsi di
benvenuto e l'offerta di alcuni
doni, tutti a cena, in grande
amicizia, in un locale della vecchia Darsena, allietati dall'aria primaverile e dallo sciacquio del mare fra le barche ancorate nel porticciolo. Cucina
savonese, naturalmente, perché c'è un nesso fra la cucina
e i ricordi che gli amici europei
si porteranno nei loro Paesi:
mare, cielo, colline verdeggianti, castelli e ceramiche d'arte,ma
anche sapori e profumi: palato e memoria che sappiano riportarli qui, per trascorrere momenti felici nella nostra bellissima terra.
a.m.
Wilhelmi
AUSTRIA
FRANCIA
mar, intanto è un sito suggestivo, che si presta a narrazioni di eventi storici e leggende, che ospita un importante
museo archeologico, affascinante per ambientazione e
reperti. E non è meno accattivante scendere dalla rampa
che unisce la Fortezza al centro, attraversare la via Pia e
la via Quarda, antiche strade
di commercianti e banchieri,
per arrivare a Palazzo Gavotti, cuore della città, che collega il nucleo medievale ai quartieri ottocenteschi. Qui ha ora
sede la Pinacoteca, che raccoglie la produzione artistica
savonese dal quattordicesimo al ventesimo secolo, raccolte di ceramica dal quattrocento ai giorni nostri e dipinti e sculture di grandi maestri
internazionali del ventesimo
secolo, donate alla città natale da Milena Milani. Ultima
tappa, per gli ospiti, Palazzo
Lamba Doria, sede della Camera di Commercio, dove il
presidente Grasso e i membri di Giunta rappresentanti
del turismo e della floricoltura, e i dirigenti delle catego-
GOFIS
11
REES
Henrich
Kissel
Merker
Diekmann
GERMANIA
SCHWAEBISCH GMUEND
GERMANIA
UETERSEN
Melahn
VIERNHEIM
Rehor
GERMANIA
GERMANIA
GERMANIA
GERMANIA
IRLANDA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SEEHEIM (D)
VELBERT
WANKHEIM
BARBERINO MUGELLO (FI)
Biancalani
BOVES (CN)
BREGNANO (CO)
ITALIA
ENTRACQUE (CN)
ITALIA
ITALIA
ITALIA
Haug
O'Sullivan
CASTELGUGLIELMO (RO)
ITALIA
Kache
CORK
ALME' (BG)
ITALIA
ITALIA
Schutz
Seigge
CASTION (BELLUNO)
GORIZIA
ISPRA (VA)
LANA (BZ)
LANA (BZ)
MONZA (MI)
POMPIANO (BS)
Cafarelli
Cagnani
Samaritani
Roberta
Teraroli
Daniela
Moioli
Di Fronzo
ITALIA
ROVELLO PORRO (CO)
Giuliano
ITALIA
S. NICOLO' A TREBBIA (PC)
ITALIA
STRA' - LOCALITA' SAN
PIETRO (VE)
ITALIA
ITALIA
SANTHIA' (VC)
ITALIA
PAESI BASSI
Nicita
Nicoletta
Cassisi
Concetta
Bruschi
Sannicolò
VEDANO AL LAMBRO (MI)
Hilpold
Praga
Alberto
Massimo
SKIEN
Gurholt
Inger Marie
M.A. Bultman
XI MORELLI (FE)
BW EINDHOVEN
Franzoni
Rijsdijk
XZ PURMESEND
Zoetermeer
Droge
Hedges
Malcolm
HODONIN
Novotna
PRESTON
SVEZIA
HENAN
Dahlgren
BEVAIX
Rothpletz
BALLWIL
ECHALLENS
SVIZZERA
INIWL LUZERN (CH)
SVIZZERA
SATIGNY
SVIZZERA
Cobien
Jessica
Kent
REGNO UNITO
SVIZZERA
Jurgen
Lagemaat
ASCOT BERKSHIRE
SVIZZERA
Roberto
Susan
REGNO UNITO
SVIZZERA
Nella
Beatrix
Bandirali
Van der Schaaf
SVIZZERA
Christine
VERTEMATE C/MINOPRIO
(CO)
VC TOLBERT (NL)
SVIZZERA
Franca
TRIESTE
PAESI BASSI
REPUBBLICA CECA
Claudia
Lucia Maria
Walch
vander Pee
REGNO UNITO
Marco
Vincenzo
CP MOORDRECHT
PAESI BASSI
Sergio
Di Pietro
PAESI BASSI
PAESI BASSI
Mara
Cesare
Antonio Maria
VAHRN (BZ)
NORVEGIA
Bruno
Meles
ITALIA
ITALIA
Basso
Milena
Andina
TERMENO (BZ)
ITALIA
Bari
Paride
SUNO (NO)
ITALIA
ITALIA
Birgit
Rossin
ROMA
ROVERETO (TN)
Elisa
Manuela
ITALIA
ITALIA
Michela
Scortini
Verdi
ROMA
Giovanna
Teresa
Losch
RIVA PRESSO CHIERI (TO)
ITALIA
Enrico
Maria
ITALIA
ROMA
Silvia
Knoll
Emiliani
ITALIA
David
Ervinio
PONTE TARO (PARMA)
Pontey
Stefan
Baggio
ITALIA
ITALIA
Beate
Renate
Barbara
Pasquali
ITALIA
Karin
Petra
Yonco
Casari
MEDICINA (BO)
ITALIA
Ingeborg
Maria
ITALIA
MISINTO (MI)
Susanne
Genta
Pellegrini
ITALIA
Hans
Dr. M.
Lorenzo
LEOLA GIOVO (TRENTO)
MASSA
Christel
Lego
ITALIA
ITALIA
Helga Maria
Weeks
Cottle
Käppeli
Galfetti
Arnold
NEUENEGG
Hofstetter
TAGERWILEN
Schäfli-Weber
WATTERWIL
Vulliez
Stark
Sandra
James & Elisabeth
Kueta
Lena
Marianne
Alice
Roberto
Manuel
Doris
Francoise
Katja + Thomas
Jennifer
12
N° 3 - 2007
“Italia a tavola” conquista
la Promenade des Anglais
La gastronomia ligure “targata” CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato) ha dominato la scena nella vicina
Francia, con sedici aziende regionali partecipanti alla mostra
mercato “L'Italie à table” (L'Italia a tavola). L'esposizione
commerciale si è svolta da giovedì 31 maggio a domenica 3
giugno sulla promenade des
Anglais a Nizza ed è stata organizzata dalla Camera di Commercio italiana del capoluogo
delle Alpi Marittime, con il patrocinio del ministero del Commercio Estero.
L'offerta culinaria italiana è stata complessivamente promossa da 120 imprese, specializzate nella produzione di alimenti tipici. La terza edizione de
“L'Italie à table” ha totalizzato
più di 100 mila visitatori, in
prevalenza cittadini francesi residenti nella zona al confine
con l'Italia. Gli stand gastronomici sono stati presi d'assalto
anche da numerosi turisti tedeschi e scandinavi in villeggiatura sulla Costa Azzurra, oltre
che da alcune centinaia di operatori del settore.
La provincia di Savona, all'interno della nutrita rappresentanza ligure, ha partecipato all'evento con due ditte alimentari, storicamente impegnate
nella diffusione dei sapori locali: la pasticceria ta Besio di
Savona, sapiente produttrice di
amaretti, pandolci e paste secche, e l'oleificio Polla di Loano.
“È stata un'iniziativa molto interessante ed abbiamo mostrato i nostri prodotti ad un gran
numero di persone - racconta
Carlo Ghio, amministratore dell'oleificio di via Ghilini a Loano -. Siamo sul mercato dai pri-
mi del Novecento e la nostra
azienda ha sempre avuto carattere artigianale. Negli ultimi
anni abbiamo iniziato a vendere anche all'estero e siamo andati a Nizza con l'obiettivo di
far conoscere l'olio della Riviera al pubblico e ai commercianti d'Oltralpe. Abbiamo incontrato molti visitatori interessati e alcuni operatori del settore”. Il dirigente della ditta Polla sottolinea: “Era la prima volta che partecipavamo alla mostra mercato e pensiamo che la
manifestazione sia particolarmente riuscita sia dal punto di
vista organizzativo sia sotto il
profilo della partecipazione del
pubblico”.
Sulla stessa lunghezza d’onda
è Paola Torello, titolare della
ditta Besio. “È la nostra seconda esperienza internazionale
dopo la partecipazione a ‘Barcellona Degusta’ e ci siamo trovati bene, quindi penso che ritorneremo”, dichiara Torello,
nipote di Maria Besio, fondatrice coi fratelli dell’azienda in
via Sormano nel 1902. “La mostra mercato era indirizzata al
pubblico e per le prossime edizioni crediamo che sarebbe ideale dirigere la fiera verso gli operatori commerciali. Abbiamo
esposto amaretti, cioccolatini,
pandolce e pasta frolla. Serviamo clienti in tutto il mondo, da
New York alla stessa Francia,
rifornendo sia privati cittadini
con vendita al dettaglio, sia pasticcerie e bar con distribuzione all’ingrosso”, ricorda la titolare della “Besio”.
In particolare la produzione biologica ligure ha dato una buona prova di compattezza e qualità a “L'Italie à table”. Sui banchi della passeggiata di Nizza,
hanno trovato spazi promozionali aziende produttrici di dolciumi, salumi, olio, salse, pesto, pasta fresca, funghi secchi,
birra, conserve e marmellate.
La Camera di Commercio italiana a Nizza, guidata dal presidente Nicola Caproni e dal
direttore Agostino Pesce, ha
messo a disposizione dell'industria alimentare italiana una vetrina pubblicitaria unica nel suo
genere, che per quattro giornate ha occupato uno degli scorci più suggestivi della città. Al
termine della manifestazione,
tra gli espositori del Bel Paese
la soddisfazione era palpabile,
anche se la “prova del nove”
arriverà solo quando i contatti
con gli operatori stranieri si trasformeranno in ordinazioni.
La provincia di Savona si è presentata all'appuntamento con
due aziende già conosciute a livello internazionale per la qualità delle produzioni e l'impegno nel preservare i tradizionali procedimenti artigianali nelle lavorazioni. La mostra mercato francese dell'industria alimentare italiana si ripeterà tra
un anno. Tra dodici mesi, la rappresentanza savonese in Francia potrà avvalersi dell'esperienza acquisita, tra fine maggio e inizio giugno, dalla “Besio” di Savona e dalla “Polla”
di Loano. Con l'auspicio che il
numero degli artigiani presenti aumenti e, con loro, il ventaglio dell'offerta.
Angelo Fresia
N° 3 - 2007
Confartigianato, con Liguria International ha portato sulla Canebiêre
lungo la famosa passeggiata a mare, le imprese che vogliono crescere
Profumi di pesto e alta moda,
Marsiglia ospita lo stile ligure
Fantasiosa e spregiudicata
la cucina ligure, fascinosa,
vellutata, carica di significati storici l'arte della tessitura ligure. Sapori e moda che
per il secondo anno sono
stati messi in vetrina il 21
maggio scorso a Marsiglia
da Confartigianato Liguria
con Liguria International, la
società regionale per l'internazionalizzazione controllata da Filse. Un vero e proprio work shop organizzato
nei saloni del Palais de la
Borse in collaborazione con
la Camera
di Commercio Italiana
a Marsiglia
e che si è
sviluppato
con una serie di incontri d'affari tra
imprese liguri dei settori agroalimentare,
moda e accessori, e
numerosi
rappresentanti della piccola
e media distribuzione francese.
L'appuntamento sulla Canebière, la famosa passeggiata a mare marsigliese, ha visto la partecipazione di 11
aziende del settore agroalimentare (tra cui la Pasticceria Gelateria Barberis di Spotorno, “Le bontà del Belvedere” di Altare, il Raviolificio
San Giorgio di Ceriale) e 16
aziende che operano nel
campo della moda, pelletteria, acconciatura e trucco,
tra cui la savonese “Tensil
One” di Albenga, specializzata nell'abbigliamento taglie forti.
“Uno degli obiettivi che Confartigianato Liguria persegue
da anni - ha sottolineato il
presidente di Confartigianato Liguria Giancarlo Grasso
- è quello di favorire l'ingresso dei mercati internazionali delle nostre produzioni artigiane. Da qui la volontà di
organizzare e
sostenere
un'azione oltre frontiera
per promuovere lo Stile Artigiano made in
Liguria in due
dei settori che
maggiormente identificano
la qualità italiana e, in particolare, quella ligure. L'intento è anche
di far conoscere la bontà dei
materiali e delle lavorazioni
nel campo della moda nonché la qualità degli ingredienti e dei procedimenti produttivi per l'agroalimentare”.
La prestigiosa vecchia sede della Borsa di Marsiglia
ha ospitato nel primo pomeriggio una sfilata di moda per
presentare le collezioni liguri della stagione autunno-inverno 2007. Hanno sfilato in
passerella le creazioni delle aziende liguri con una grande varietà di abiti e accessori, dall'abbigliamento prèt
à porter all'alta moda, dai costumi da bagno agli abiti da
sposa, dalle borse alle cravatte.
Hanno fatto da cornice le immagini più belle e suggestive del paesaggio ligure, messe a disposizione dall'Agenzia Regionale per la promozione turistica “In Liguria” e
che sono state proiettate come introduzione alla sfilata.
L'iniziativa di valorizzazione
della Liguria è proseguita
con la presenza in pedana
di Marta Magnani, vincitrice
dell'edizione 2006 di Miss
Muretto, e con la presenza
in sala dei colori e dei profumi delle piante aromatiche
messe a disposizione dall'associazione di produttori
Floras di Albenga.
“Siamo sempre molto favorevoli ad accompagnare le
nostre imprese sul mercato
internazionale. Ormai non si
può più rimanere confinati
nel proprio orticello, bisogna
uscire dai confini ed andare
all'estero. L'iniziativa realizzata da Confartigianato Liguria - ha osservato l'assessore regionale allo Sviluppo
Economico Renzo Guccinelli - ha costituito un momento importante di presentazione dei prodotti del Made in
Liguria ed ha consentito alle imprese artigiane di dimostrare sui mercati esteri, a
partire da quelli vicini, la loro grande capacità di realizzare prodotti di qualità. Moda e agroalimentare, negli
ultimi anni hanno dimostrato di essere settori di eccellenza della nostra regione e,
anche con iniziative come
questa, potranno sempre di
più contribuire alla crescita
economica della nostra regione”.
A conclusione di un'intensa
giornata di incontri, è stata
organizzata, in un prestigioso albergo che si affaccia sul
13
vecchio porto, una cena di
gala che ha avuto come protagonisti i piatti e le pietanze della tradizione ligure,
preparati con i prodotti messi a disposizione dalle imprese partecipanti sotto la
supervisione di uno chef ligure. Protagonisti in cucina
e poi sui tavoli l'olio, le salse, le paste alimentari ed i
biscotti (amaretti, pinolati),
il cioccolato e i dolci, le confetture e le conserve di frutta, le semiconserve alimentari, la lavorazione e conservazione del pesce, i vini ed
i distillati.
Non poteva certamente mancare, al posto d'onore e con
il supporto dell'Associazione Palatifini di Genova, un
momento di promozione dedicato al pesto. Un esperto
ligure ha tenuto un breve corso sulle caratteristiche del
pesto genovese, rivolto ai ristoratori ed ai distributori locali, ma anche a tutti gli invitati. E' seguita una prova
pratica tra i presenti, con l'utilizzo di veri mortai in marmo. Il più bravo è stato, seduta stante, invitato a partecipare al Campionato mondiale di pesto al mortaio che
si terrà a Genova nel 2008.
“Per le nostre imprese artigiane - ha commentato il presidente di Liguria International Franco Aprile - un evento così particolare ha rappresentato un'ottima opportunità di promozione per presentare i loro prodotti di punta su un mercato importante e nuovo. Ed è per questo
che Liguria International, nell'obiettivo di favorire l'apertura del sistema produttivo
locale, ha ritenuto opportuno sostenere l'incontro di
Marsiglia, utilizzando fondi
specifici messi a disposizione dall'Unione Europea”.
14
N° 3 - 2007
Tour operators americani
alla scoperta della Riviera
Azione promozionale negli Stati Uniti di Camera e Provincia
di Anna Maroscia
Tutto è cominciato nell'ottobre del 2006, negli Stati
Uniti, all'ufficio ENIT di
New York. Da Savona era
arrivata una delegazione
composta dal presidente della Camera di Commercio di
Savona, Giancarlo Grasso,
dal segretario generale, Maurizio Scaiola, dall'assessore della Provincia al Turismo, Carlo Scrivano e dal
direttore dell'Apt Riviera
delle Palme, Emanuele Ravina, tutti interessati ad
individuare e cogliere le
possibilità di indirizzare
nelle località costiere e dell'entroterra savonese i turisti provenienti dagli Stati Uniti.
Il dottor Strano, direttore di
quell'ufficio ENIT, sulla
scorta di indicazioni scaturite da incontri con tour operators e giornalisti, sentito l'interesse della delegazione, aveva proposto di realizzare a Savona un educational.
Ecco, quindi, il 17 maggio
scorso, l'arrivo a Savona di
otto specialisti del settore
turistico degli “States”, provenienti non solo da New
York, ma anche da Seattle,
da Boston, da Chicago, da
Minneapolis, da Denver.
Va sottolineato che i tour
operators sono stati scelti
tenendo conto delle tipologie di vacanze che solitamente offrono ai propri clienti e, in particolare, della loro differente età: dai venticinque ai sessant'anni, per
saper cogliere nell'offerta
turistica savonese le diver-
se sfaccettature interessanti ogni età.
L'arrivo degli ospiti è stato
previsto all'aeroporto di Nizza, località molto comoda
per chi abbia come meta la
nostra provincia e l'accoglienza predisposta in un albergo di Finale Ligure, posizione assolutamente centrale nell'arco della nostra
Riviera.
Il nutrito programma di vi-
sita è iniziato nel pomeriggio a Noli, in compagnia
dell'assessore comunale Alberto Peluffo con cena nella scenografica e accogliente cornice del ristorante della Residenza Vescovile. Il
giorno successivo, dopo un
incontro “istituzionale” a
Palazzo Lamba Doria con
i vertici dell'Ente ed i rappresentanti delle Associazioni di categoria, è inizia
to un tour lungo tutta la provincia: porto turistico di Varazze, le due Albissole con
una puntata nel nuovo campo da golf di Luceto e con
una visita alle belle botteghe di artigianato ceramico; una suggestiva visita
alle grotte di Borgio Verezzi e la piacevole passeggiata nel centro storico di Finale hanno concluso la seconda giornata di permanenza in provincia. Il terzo
giorno è stato dedicato al
ponente: Albenga con le torri del centro storico, la Colletta di Castelbianco, l'aeroporto internazionale di
Villanova d'Albenga, il prestigioso Golf di Garlenda e,
a concludere, la deliziosa
città di Alassio.
Estremamente professionali amministratori e ristoratori che hanno accolto gli
ospiti: a Varazze, l'assessore Cerminara, Riccardo Coscia del Savoy e la signora Benferreri del porto turistico; il sindaco Nello Parodi e Christian Ghigo Gaspari della Meridiana di Albisola Superiore; il dr. Basso e il sindaco Flaminio Richeri di Finale Ligure; il sindaco di Borgio Verezzi Giovanni Vadora; la famiglia
Sommariva del Museo dell'olio di Albenga; il presidente dell'aeroporto di Villanova, Pietro Balestra, il
presidente del Golf Club di
N° 3 - 2007
Garlenda Tullio
Neirotti e il segretario Marco Antonangeli; il vicesindaco di Castelbianco Graziano Taramasso e Monica
Zioni, assessore al turismo
di Alassio.
Gabriele Della Nave, unico
fra gli otto tour operators di
origine italiana, abita a Minneapolis da ben 25 anni, per
cui conosce bene l'Italia e
altrettanto il Paese che lo
ha accolto. Suo parere è che
gli americani si lascino condizionare assolutamente dai
media. Non a caso, attualmente è di gran moda trascorrere le vacanze in Italia, alle “Cinque Terre”, grazie ad una serie di articoli
redatti da un famoso giornalista di New York. Se la
pubblicità sui giornali è carissima, insomma non sempre alla portata delle nostre
finanze, potrebbe essere strategico ospitare in provincia
di Savona celebrità della
carta stampata.
Lauren Koenig, biondissima ragazza di Chicago, crede all'enogastronomia, offerta tanto per gustare specialità quanto per partecipare a corsi di cucina. Daniel Radulovic, newyorkese con origini montenegrine, stabilirà contatti con Costa Crociere, visto che la
sua “Unique World Cruises”
vende viaggi in nave. Pauline Carlino, veterana di questo lavoro, con l'agenzia
“Celtic Tours” confeziona
viaggi in Europa, oltre che
in Australia e Nuova Zelanda, come Williams Roy che
con la sua “Travel 4 Real”
di Seattle promette vacanze suggerite non solo dalle
località, ma degli eventi che
vi vengono attuati. Stavros
Douvis, di origine greca, ha
studiato, per la “Anemos
Tours” viaggi sull'onda di
richiami storici e mostre
d'arte, ma c'è anche chi, come Ziaree Britton, di “La
Corsa Tours” organizza itinerari che prevedono percorsi ciclistici o come Jean
Lisette Blair, tour operator
di Boston, affitta o acquista
ville e abitazioni prestigiose per chi vuol soggiornare
a lungo in Italia.
Il consiglio di tutti gli esperti? Non stancarsi di inviare
notizie su attività e manifestazioni particolari che si
15
svolgono nella nostra provincia, naturalmente con sei
mesi di anticipo; non aver
timore di proporre progetti
originali, quali matrimoni
da favola nelle dimore storiche, nei castelli, magari al
Priamar.
Ad ogni buon conto la prossima mossa vincente, insiste Gabriele Della Nave,
dovrà prevedere l'invito a
Savona di giornalisti dei più
importanti quotidiani o riviste di settore quali Travel, Bon appetit, Food and
wine….. Magari con un secondo invito ai tour operators più attivi. Perché ovunque, ma ancor più in America, la pubblicità è l'anima
del commercio, o, meglio,
“advertising is the very soul
of trade”.
16
N° 3 - 2007
La Provincia di Savona ha
sottoscritto una Convenzione di ricerca con l'Università
di Genova, Facoltà di Architettura (Dipartimento Polis),
e con i Comuni della provincia aderenti, finalizzata al rilevamento di importanti emergenze storico-artistiche presenti sul territorio provinciale.
In prima fase, il materiale
raccolto sarà completato da
una serie di schede, oggetto di una catalogazione informatica, e da una pubblicazione - una guida turistica
qualificata - costituita da fotografie, notizie storiche e
cenni sui principali eventi avvenuti in ciascun comune. A
questo si aggiunge la previsione di un convegno di livello internazionale e l'organizzazione di una mostra itinerante di presentazione del
lavoro svolto.
“Obiettivi principali di tale
operazione - ricordano l'architetto della Provincia, Elvio Magnone e l'architetto
Giancarlo Pinto dell'Ateneo
genovese che con la collaborazione del geometra Robert Tamburini coordinano
l'iniziativa - sono la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e la promozione, attraverso i monumenti
storici, dei comuni della provincia, del suo entroterra,
sotto il profilo sia culturale
che turistico”.
“Altro obiettivo fondamentale - sottolinea l'assessore
provinciale Roberto Peluffo
- è quello di intraprendere
azioni volte al reperimento
di finanziamenti a favore dei
Comuni per l'effettiva realizzazione degli interventi di recupero. Sono già state sensibilizzate le Fondazioni, le
Diocesi (per gli edifici religiosi) e l'Agenzia Regionale per il Recupero Edilizio
(ARRED), la Regione Liguria (Servizio Affari Comunitari e Relazioni Internazionali). Inoltre, in vista della
fase realizzativa, è già stato interessato l'Ente Scuola
Edile ai fini della formazione delle figure professionali idonee a curare le operazioni di restauro”.
“Tornando a parlare della prima fase - continua l'arch.
Magnone - il progetto vedrà
nel 2007 il coinvolgimento,
con varie iniziative, delle
scuole di ogni ordine e grado per far comprendere alle nuove generazioni l'importanza del nostro patrimonio storico artistico e, nel
contempo, promuovere la
conoscenza e la valorizzazione del monumento non
solo come struttura architettonica, ma come impronta
della storia e della memoria.
Lo scopo è di far vivere il
monumento come un bene
1
Loano: il ponte romano (2) con relativa tecnica di fotorestituzione (1)
Iniziativa culturale e turistica nei comuni della provincia
Monumenti in grande spolvero
2
di famiglia in grado di insegnare, far ricordare e, anche, divertire. Il titolo del progetto, “Un tesoro…di monumento”, va inteso proprio con
questo significato”.
Si tratta del primo passo di
un'iniziativa che punterà ad
interventi di recupero dei monumenti che spesso hanno
una valenza anche simbolica assai significativa e a questi potranno seguirne altri;
infatti alcuni Comuni hanno
già aderito con più emergenze storiche”.
“Riteniamo - prosegue Peluffo - che promuovere una
maggiore consapevolezza
dei monumenti che ognuno
dei nostri Comuni ospita, sia
aspetto aggregante e di condivisione anche culturale di
una comunità che avrà ricadute positive sull'immagine
dei nostri centri e della “Provincia Turistica”. Con questi
obiettivi, abbiamo chiesto la
collaborazione della ditta CADI di Carmelo Cusumano
per la realizzazione di un piano della comunicazione delle iniziative”.
Il piano prevede un impegno
sul territorio della provincia
di Savona che ha come obiettivo, oltre alla realizzazione
della mostra e del convegno,
anche quello di far crescere l'interesse verso il recupero delle opere d'arte, coinvolgendo di fatto le scuole
come veicolo prosecutore
dell'iniziativa.
Rientra in questa azione la
pianificazione ed il coordi-
namento delle immagini su
mezzi di comunicazione come la distribuzione di pieghevoli e manifesti, spazi
pubblicitari sui quotidiani, riviste specializzate nel settore, uno spazio riservato a
tema sul sito della Provincia: è previsto, inoltre, il coinvolgimento di Rai Tre, Telecupole e di una radio locale.
E' già stata presentata una
proposta articolata al Provveditorato agli Studi, per inserire nel programma scolastico 2007/2008 alcuni temi specifici del progetto per
promuovere il coinvolgimento degli studenti. Saranno
contattate in modo capillare
le aziende private e non, le
associazioni culturali che ab-
biano come finalità la salvaguardia del territorio, e che
manifestino la volontà di partecipare agli eventi in modo
diretto al fine di permettere
il loro inserimento organico
e strutturale per raggiungere l'obiettivo finale, trovando un equilibrio tra cultura,
sviluppo ed economia.
L'architetto Giancarlo Pinto ha predisposto l'elenco
delle opere finora interessate dai rilievi, osservando che
altre se ne potranno aggiungere e che comunque è assicurata la partecipazione
all'iniziativa di tutti i Comuni della provincia con l'inserimento di fotografie relative ai monumenti principali
presenti sul loro territorio.
“Occorre, infine, ricordare
- conclude Roberto Peluffo
- che il Convegno internazionale è previsto per il 6
dicembre prossimo ad Albenga presso il Cinema Ambra con la contemporanea
inaugurazione della mostra
del lavoro svolto presso l'ex
Palazzo Civico. Abbiamo
invitato il ministro dei Beni
Culturali ed altre personalità di spicco che, per i loro
qualificati interventi in materia, possano costituire attrazione e stimolo alla discussione con proposte operative: l'iniziativa della Provincia si pone, come già detto, quale punto di partenza
e non quale presentazione
di un lavoro svolto e concluso”.
N° 3 - 2007
17
LE EMERGENZE RILEVATE
DALLA PROVINCIA DI SAVONA
3
Un recupero di immagine
a forte valenza economica
Sopra, la Casa del Console (3) di Calice Ligure con relativa fotorestituzione (4).
A fondo pagina, fotorestituzione di Palazzo Peloso Cepolla (5).
4
A poche settimane dall'intervento condotto da Provincia e
Camera di Commercio sull'istituzione dei Sistemi Turistici Locali, l'Ente camerale si
apre alla collaborazione in un'iniziativa che da altre parti ha
fornito ottimi riscontri: il recupero di importanti siti culturali e quindi, di riflesso, il potenziamento dell'offerta turistica di ciascun comune.
“Non spetta a me parlare del
censimento attuato dalla Provincia, né del programma di breve - medio e lungo termine configurato - ha affermato il Presidente della Camera, Giancarlo
Grasso. Posso dire, però, fin d'ora alle categorie economiche
che si ritrovano in Camera di
Commercio che gli obiettivi sono condivisibili: dal recupero e
ristrutturazione di edifici storici, alla conoscenza di beni artistici di indubbio pregio, alla
loro diffusione attraverso varie
forme di marketing”.
Non si scopre oggi che le im-
prese hanno avuto da sempre,
e svolgono ancora oggi un ruolo attivo nel mondo della cultura. Operatori che hanno contribuito al bene della collettività non solo in termini di reddito e di occupazione, ma guardando oltre, alle esigenze della nostra società.
In genere si è trattato di interventi episodici, mentre oggi la
Provincia amplia il discorso attraverso una progettualità complessiva, di rete, proponendo il
recupero di “emergenze storico-artistiche” che produrranno
effettivi benefici, oltre che d'immagine del territorio nel suo insieme, anche sotto l'aspetto economico, ad iniziare dalle aziende del terziario, del commercio,
dell'artigianato, dell'edilizia.
“Una convergenza d'interessi
- ha proseguito Grasso - che
ci spinge a sostenere l'azione
dell'Amministrazione Provinciale ed a sollecitare il mondo
dell'impresa a diventare un protagonista culturale. Non ci so-
no solo le disposizioni fiscali
che indicano le deducibilità
delle erogazioni liberali in favore dei beni culturali ad aprire il campo, ma anche la possibilità di andare alla condivisione di interventi comuni come momento di sviluppo socio-economico-culturale.
Oggi iniziamo valutando una
sessantina di interventi scelti
da Provincia e Comuni, che comunque non coprono la totalità delle emergenze, bensì una
minima parte, significativa comunque della volontà di salvare opere che hanno fatto la nostra storia. Questo patrimonio
è una risorsa che va ad assommarsi alle realtà museali, ai monumenti, alle opere d'arte, alle aree archeologiche di cui la
provincia è dotata. Perché dubbi nel segmento culturale non
debbono esserci, neanche nel
Ponente ligure, neppure nel
campo architettonico, ambientale o rurale.
E' l'approccio al tema che ci ha
favorevolmente colpito. Il tema, cioè, dell'emergenza a significatività che potrebbero andare definitivamente distrutte
nel volgere di qualche decennio le vestigia del passato”.
Pertanto, alle organizzazioni
di categoria la Camera chiede di farsi parte attiva presso
le imprese nella ricerca di finanziamenti per la valorizzazione del nostro patrimonio
architettonico mediante la pianificazione di interventi di riqualificazione ambientale e
di recupero urbanistico ed edilizio.
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Comune
Alassio
Alassio
Albenga
Albissola Marina
Albissola Superiore
Altare
Andora
Arnasco
Balestrino
Bardineto
Bergeggi
Bissano
Borghetto S. Spirito
Borgio Verezzi
Cairo Montenotte
Calice Ligure
Calizzano
Casanova Lerrone
CastelBianco
Celle Ligure
Cengio
Ceriale
Cosseria
Dego
Finale Ligure
Garlenda
Garlenda
Giusvalla
Loano
Loano
Magliolo
Mallare
Massimino
Millesimo
Murialdo
Nasino
Noli
Onzo
Orco Feglino
Ortovero
Piana Crixia
Pietra Ligure
Quiliano
Roccavignale
Savona
Savona
Sassello
Spotorno
Stella
Toirano
Tovo San Giacomo
Vado Ligure
Vado Ligure
Varazze
Vendone
Vezzi Portio
Villanova d'Albenga
Zuccarello
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Soggetto
Torre di Adelasia
Chiesa Anglicana
Palazzo Peloso Cepolla
Antica Fornace
Villa Gavotti
Palazzo Bordoni
Colonia ex città di Milano
Centro dell'ulivo
Chiesa di San Giorgio
Canonica Chiesa Confraternita
Torre romana sull’Isola di Bergeggi
Chiesa di San Paolo
Torre Rossa nel centro storico
ex casa comunale a Verezzi
Porta Soprana
Casa del Console
Madonna del Rosario
Chiesa di S. Sebastiano
Chiesa Oratorio S. Caterina
Palazzo Ferri (Palazzo Comunale)
Portale Castello, frazione Costa
Fonte Anthia (Antica fonte)
Castello di Cosseria
Chiesa di San Giovanni
Palazzo Ricci (ex palazzo comunale a Finalborgo)
Castello Marchesi Costa Del Carretto
Chiesa della Natività di Maria
Ex oratorio
Torre Pentagonale
Ponte Romano
Ex scuola comunale
Casa Comunale
Cappella del Viandante
Villa Scarsella e Del Carretto
Chiesa Santa Maria Maddalena
Ponte Romano
Ponte medioevale
Chiesa Madonna delle Grazie
Cappella della Concezione
Chiesa di Santo Stefano
Chiesa Parrocchiale SS Martiri
Castello
Villa Maria
Chiesa di San Martino
Torre del Brindale
Villa Gavotti a Legino
Chiesa Immacolata Concezione
Castello Episcopale
Edicola votiva di S. Martino
Palazzo del Marchese
Bottega Bergallo (Antica fabbrica di orologi)
Asilo Infantile "C. Queirolo"
Chiesa di S. Ermete
Museo dell'Alpicella
Area circostante Torre medioevale
Chiesa di San Filippo Neri
Torre Rotonda delle mura
Piccolo Teatro
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N° 3 - 2007
Maiolica, 90 eventi
per una festa ligure
Rassegna di prestigio nelle Albisole, Savona e Genova
di Roberto Giannotti
La valorizzazione della grande tradizione della ceramica
ligure, 4 città unite per la prima volta in modo sinergico:
sono questi i due punti fondamentali del Festival Internazionale della Maiolica che
ha visto insieme i comuni di
Albissola Marina, Albisola Superiore, Genova e Savona
dal 21 aprile al 1 maggio, con
il sostegno di Regione, Provincia, Camera di Commercio, il patrocinio dell'Associazione Italiana Città della Ceramica e la collaborazione
della Fondazione Mosaico Liguria. E' stato un momento
di festa per il movimento ceramico ligure presente nelle
4 città, legato ad un tema specifico, quello dei “laggioni”, le
antiche piastrelle in maiolica
policroma prodotte nelle fornaci liguri nel XVI Secolo, attorno al quale hanno ruotato
circa 90 eventi in una girandola di mostre, convegni,
performance, itinerari artistici museali ed urbani, itinerari del gusto, musica e spettacoli legati al mondo della
ceramica, oltre a mercati dell'antiquariato e dell'artigianato, con il coinvolgimento dei
musei pubblici e le gallerie
d'arte del territorio, artisti ed
artigiani ma anche i commercianti dei centri storici, ristoratori compresi, fino alla realizzazione di un annullo filatelico speciale.
L'evento è stato aperto venerdì 20 aprile con l'inaugurazione congiunta della grande mostra “Loggioni = Azulejos”, a Genova al Museo di
Sant'Agostino e a Savona
nella Pinacoteca Civica: una
esposizione di livello internazionale che proseguirà nelle due sedi fino al 2 settem-
bre. Nella giornata successiva il Festival si è aperto nelle Albisole con il grande percorso fra Marina e Superiore, ad inaugurare gli altri
eventi comuni che hanno costituito insieme alla mostra
dei laggioni l'ossatura del Festival. Ad Albissola Marina
Villa Faraggiana ha ospitato
la mostra “Modernisme et Art
Decò”, 30 splendidi esemplari di Art Decò provenienti
da musei francesi, a suggellare la collaborazione con
l'Association francaise Cità
de la Ceramique; in Sala Fabbri, ad Albisola Superiore, in
collaborazione con la Fondazione Mosaico è andata
in scena la premiazione del
concorso “Laggioni per il XXI
secolo”, dedicato alla valorizzazione produttiva delle
antiche piastrelle liguri, con
un'alta partecipazione di artigiani e artisti; sempre ad Albisola Superiore, al Museo
Manlio Trucco, spazio a “Manifatture Angeliche. L'Art No-
veau Europeo nella ceramica per l'architettura”, una magnifica collezione di circa 700
piastrelle di fabbricazione
belga, inglese, tedesca e francese, aperta fino al 24 giugno. Interessante anche il
riutilizzo delle sale della Sibilla sulla fortezza del Priamar come atelier di artisti,
che in 13 hanno dato vita a
tre splendidi giorni di laboratorio interattivo con il pubblico, un esempio concreto di
come la Fortezza può essere viva con idee semplici ma
di impatto.
Tornando al tema del Festival, l'evento savonese presso la Pinacoteca Civica ha
un valore storico di particolare rilevanza. Se difatti Genova ha valorizzato le produzioni seriali con particolare riferimento agli azulejos
spagnoli, Savona ha visto la
riunione, per la prima volta
dopo la loro “separazione”
avvenuta 150 anni fa, dei celeberrimi “guerrieri” di Palaz-
zo Pavese, facenti parte dello splendido rivestimento ceramico parietale di laggioni
che abbelliva l'atrio dell'omonimo palazzo di via Quarda,
composto da grandi figure di
imperatori romani poi venduti e andati dispersi. Sono tornati così a Savona Scipione
da Palazzo Barberini a Roma e Marcello da Palazzo
Madama a Torino, aggiungendosi a quello già esposto
in Pinacoteca grazie all'intervento della Fondazione De
Mari. Questa mostra ha consentito inoltre per la prima
volta un esame comparativo
dal vivo e la gradita sorpresa dell'identificazione di un
piccolo marchio con il sole
raggiato ed una “s” centrale,
che farebbe pensare ad una
manifattura dei Salamone,
dando forse una risposta ad
interrogativi di decennale memoria.
Tuttavia il Festival Internazionale della Maiolica non è
solo storia, ma è anche fu-
turo. Qui entrano in campo
gli artigiani e gli artisti, coinvolti nei quattro i comuni dove le Albisole, in particolare,
fanno valere il loro ruolo svolto nel campo dell'arte contemporanea, non solo legata alla ceramica. Ancora oggi le due cittadine, entrambe facenti parte dell'AICC alla quale è in via di adesione
anche Savona, annoverano
un numero di gallerie d'arte
con una densità non dissimile a quella di una via Brera
a Milano, ed un nucleo di fabbriche e laboratori artigiani
che sono il vero e proprio
know-how di sapienza lavorativa sulla quale investire.
Le Albisole sono inoltre veri
e propri musei open space.
A partire dall'unicità della Passeggiata degli Artisti realizzata nel 1963 ad Albissola
Marina, con i pannelli progettati dai grandi dell'arte internazionale degli anni '60
(diciamone alcuni: Fontana,
Scanavino, Lam, Sassu, Capogrossi, Crippa, Fabbri, Luzzati) tutto il lungomare che
abbraccia i due antichi borghi è orami un susseguirsi di
opere d'arte e di arredo urbano di grande valore, si pensi all'Onda di Albisola Superiore, una panchina di circa
120 metri rivestita da piastrelle in gres decorate con
smalti ceramici firmata nel
2005 da Aurelio Caminati,
Carlos Carlè e Emanuele
Luzzati, o ancora alla recentissima Piazza Lam dedicata da Albissola Marina al grande artista cubano che fece
di questo borgo la sua seconda patria. Tutto questo
ci fa capire la necessità di
investire su questo capitale
culturale ed umano, e in questo senso un evento come il
Festival Internazionale della Maiolica potrà dare sempre di più il suo fondamentale contributo.
N° 3 - 2007
Il Festival Internazionale della Maiolica è l'opportunità per
una serie di valutazioni sul
futuro della ceramica e in generale su nuove opportunità
di crescita che, spesso, nascono proprio nei momenti in cui
le difficoltà degli scenari nazionali ed internazionali impongono soluzioni innovative. Partiamo da un presupposto: se in passato valeva l'equazione sviluppo economico genera cultura, oggi in gran
parte del mondo occidentale
dove i vecchi modelli di sviluppo industriali sono divenuti obsoleti avviene il contrario: la cultura genera sviluppo economico. In sostanza la somma di valori storici,
ambientali, artistici e di sapienza artigiana, dunque la
cultura materiale ed immateriale che si è accumulata nei
secoli dando forma alla nostra identità, è oggi la sintesi
di quello che ricerchiamo nei
nostri stili di vita dopo decenni nei quali tali valori sono
stati messi in disparte, frutto
di una vecchia sensibilità minore verso questi temi. Oggi,
nel nostro caso specifico, sono proprio quei caratteri di
unicità della ceramica ligure,
ed in particolare di quella storia quasi millenaria che si è
dipanata in un arco di costa
di pochissimi chilometri tra
Savona e le Albisole, in continua relazione con Genova,
a rappresentare un valore di
identità territoriale fondamentale riferito alle attività produttive di carattere artigianale del distretto, alla produzione culturale e la fruizione museale, alle nuove prospettive
di un turismo in continua evoluzione.
Per questo è da ritenersi positivo l'input giunto dalla Provincia di Savona e in particolare dall'assessore Carlo Scrivano, che ha evidenziato una
esigenza sentita da tutti gli altri enti e gli attori territoriali:
quella di creare un tavolo permanente di lavoro dedicato
al distretto della ceramica, in
stretta sinergia con la Camera di Commercio, con gli enti territoriali coinvolti (le due
Albisole e Savona in primis,
ma anche la Comunità montana del Giovo), con CNA e
Confartigianato, vale a dire
le associazioni di categoria
rappresentative insieme alla
Camera di Commercio stessa delle realtà artigianali produttive, e con la Fondazione
De Mari a rappresentare da
sempre un punto di riferimento e un sostegno importante
per pensare insieme il futuro.
Il senso è quello di unire forze e risorse su alcuni temi fondamentali che è necessario
concertare per ottimizzare costi e benefici. I problemi so-
Verso il distretto
mediterraneo
della ceramica
no molteplici. Ci sono i grandi eventi, da condividere insieme per ottimizzarne il risultato a favore del distretto
e ammortizzarne i costi, sui
quali già in passato il territorio ha visto l'attivazione di
protocolli di intesa tra enti su
iniziative di particolare rilievo; c'è il bisogno di una forte azione di promozione,
marketing e comunicazione,
delle quali il Festival Internazionale della Maiolica è stato un positivo esempio di strategia condivisa, con una immagine coordinata ed unitaria e una molteplicità di azioni comunicative. C'è il patrimonio museale che va arricchendosi, specie a Savona: si
pensi alla eccezionale donazione di antiche maioliche liguri del principe Ludovisi
Boncompagni che andrà ad
integrare le già importanti collezioni della Pinacoteca Ci-
vica, o alla Fondazione Milena Milani così legata alle
vicende dell'arte contemporanea, ricordando anche il rinnovamento in atto di Villa
Jorn e le attività del Museo
Manlio Trucco. Tuttavia prima di tutto questo sarà necessario un approfondito ragionamento su altri due aspetti,
connessi alla vita della fabbrica artigiana e dunque al
cuore del problema che a volte viene messo in secondo piano. Il primo è quello forse più
fondamentale, la difesa dei
saperi e delle conoscenze e
dunque della formazione professionale di un settore dove
non andiamo oltre la dimensione medio-piccola delle
aziende con un numero di addetti limitato. Se non aumenterà velocemente il numero
di giovani decoratrici e decoratori, di tornianti e in generale di tutte le professionalità
artigianali in grado di portare avanti ad alto livello l'antico bagaglio culturale di questa tradizione, serviranno a
ben poco le grandi mostre o
ancor meno i grandi artisti
che oggi come ieri frequentano le nostre botteghe proprio perché ancora vi trovano le professionalità artigiane in grado di dare assistenza alla loro espressione creativa. In secondo luogo, resta
ancora molta strada da fare
nelle fabbriche sull'aggiornamento della produzione che,
parallelamente alla doverosa
difesa dei prodotti artigianali tradizionali nelle forme e
nei decori antichi attraverso
i disciplinari della ceramica
DOC, deve portare avanti un
rinnovamento della produzione, più vicina ai desideri e alle necessità dei fruitori di oggi, per dare opportunità di
nuovo mercato a tutto il comparto. Non inventiamo nulla
di nuovo, dal momento che
Albisola nei primi decenni
del secolo scorso è stata all'avanguardia internazionale
nella produzione di oggetti
semi-seriali di design, sintesi perfetta di artigiano e artista, pienamente rispondenti
19
al gusto dell'epoca e completamente innovativi rispetto
alle produzioni precedenti.
Pensiamo solo per fare un
esempio ai servizi da tè disegnati da Diulgheroff o ai magnifici oggetti ceramici disegnati dai futuristi. In questo
quadro generale va dunque
data particolare attenzione e
sensibilità ai problemi delle
aziende ceramiche, cercando
le forme più opportune di sostegno e, ove necessario, di
riqualificazione, sia tecnologica che delle risorse umane, parallelamente alla realizzazione di eventi che possono aiutarci a promuovere
il territorio. C'è poi il discorso da affrontare di una più
evoluta forma associativa di
consorzio tra le fabbriche ceramiche, altro tema oggetto
in questo periodo di un interessante dibattito. Da qui tutto il resto sarà una logica conseguenza che darà modo di
connotare sempre di più il
territorio savonese come un
magnifico distretto mediterraneo dell'arte contemporanea e del design, anche innovativo, legato alla tradizione ceramica.
r.g.
20
N° 3 - 2007
di Luciano Colla
La distribuzione economica
e territoriale dell'area “Mar
Ligure - città del Tanaro” non
è eccessivamente mutata (Savona Economica, n.2/2007,
pagg. 18-19) durante gli ultimi anni del secolo trascorso e nei primi dell'attuale come si evince da un raffronto tra le figure 1 e 2.
Di fatto, considerando i settori extra-agricoli potenzialmente collegati tra loro, relativi alla logistica, al turismo e all’industria, nel decennio intercensuario, avviene uno spostamento unicamente di tre Sistemi
Locali del Lavoro: Cuneo, Verzuolo ed Asti modificano la
propria struttura passando dal
5° al 1° cluster.
Se, però, gli spostamenti di
S.L.L. da un cluster ad un altro sono relativamente pochi,
alcune variazioni strutturali sono avvenute.
Il cluster 1 “piemontese” - in
cui “entrano” i tre Sistemi citati - mantiene la struttura principale, in cui, mediamente, crescono le specializzazioni relative alle costruzioni, dei prodotti in metallo e, in particolare, della meccanica, mentre diminuisce quello delle industrie
alimentari: questi comparti principali, comunque, aumentano
il proprio peso di circa 3 punti percentuali.
Considerando l'insieme delle
attività industriali, logistiche e
turistiche, l'indice medio complessivo di specializzazione diminuisce di 7,5 punti e questo
calo va imputato alla diminuzione della specializzazione
collegata ai comparti produttivi di secondo livello (complessivamente di circa 10 punti): questo decremento “risparmia” unicamente la gomma e
la plastica e l'editoria, stampa,
ecc. mentre scompaiono i comparti della carta e delle industrie tessili, che, invece, erano
presenti in precedenza.
Di oltre 9 punti aumentano, per
contro, gli indici relativi alle
attività di servizio: il maggior
incremento di peso medio lo
fanno registrare le attività immobiliari e quelle dei trasporti ferroviari e compaiono quelle relative ai servizi di pulizia.
Il cluster 5 “ligure - piemontese”, da cui “escono” i tre Sistemi espulsi dal cluster 1, vede la conferma di tre dei quattro settori che in precedenza
erano trainanti, ma le costruzioni aumentano il proprio indice di specializzazione, mentre i prodotti in metallo ed i
mobili, perdono punti (in particolare i mobili e le “altre manifatturiere”: per esempio l'oreficeria). Compare, invece,
Dal mare alla città del Tanaro
grandi sinergie in movimento
Industria, logistica, turismo e servizi alle imprese (seconda parte)
Fig.2 - Sistemi Locali del Lavoro
Struttura economica
all’inizio degli anni 2000
la fabbricazione di apparecchi
elettrici che sostituisce, in questo particolare gruppo di attività, la gomma e plastica e quello della lavorazione di minerali non metalliferi.
In complesso, quindi, appare
un calo di specializzazione delle produzioni più importanti in
termini di posti di lavoro, che
diminuiscono di circa 20 punti percentuali.
Questa dinamica qualitativa,
però, sembra dovuta non tanto alla comparsa di nuove produzioni, bensì al passaggio di
esse tra il primo ed il secondo
gruppo, oltre ad un forte calo
nel comparto della chimica (circa -8 punti).
La specializzazione legata alle attività industriali, logistiche e turistiche, quindi, diminuisce, complessivamente di
circa 11 punti a causa della caduta dell'indice relativo alle
produzioni di maggior peso a
cui non si sostituiscono completamente le altre attività industriali “secondarie”.
Situazioni diverse si presentano nel gruppo dei servizi più
importanti, in cui si confermano, con pesi pressochè stabili,
le attività in materia di archi-
tettura, ecc. ed il commercio
all'ingrosso di prodotti intermedi non agricoli, mentre compaiono i servizi di pulizia, l'informatica e le attività immobiliari: in complesso, l'aumento medio di peso risulta di circa 10
punti percentuali.
Il cluster 2 “ligure”, ad inizio secolo, vede una netta diminuzione della specializzazione del comparto alberghi
a fronte di una stabilità di
quello relativo all'industria
alimentare ed ad incrementi
delle costruzioni e delle attività immobiliari: quest'insieme di “movimenti” porta
ad una complessiva diminuzione dell'indice delle attività trainanti di circa 6 punti con un restringimento della specializzazione maggiore alle attività edili.
Tra le produzioni con specializzazione “secondaria” (diminuzione del peso complessivo
di oltre 1 punto), avviene un
calo dell'indice nei comparti
degli “altri mezzi di trasporto”
e dei prodotti in metallo; perdono terreno, l'energia elettrica e l'industria del legno, mentre si confermano le attività trasportistiche e quelle legate al-
la ricettività extralberghiera.
In complesso, le attività più
propriamente produttive (industriali, logistiche e turismo)
calano il proprio indice medio
di specializzazione di circa 7,5
punti e la causa può ritrovarsi
maggiormente nel gruppo delle attività definite di primo livello, anche se una diminuzione è presente pure in quelle di
secondo livello.
I servizi aumentano il proprio
indice medio complessivo di
circa 3,5 punti: solo le attività
del commercio all'ingrosso di
prodotti intermedi non agricoli e quelle dell'informatica presentano leggeri cali di pesi ed
entrano, in questo gruppo, i servizi di pulizia.
Il cluster 3, anch'esso “ligure”, mantiene la propria composizione e vede un aumento
complessivo di specializzazione legata alle attività industriali e logistiche più importanti (circa 4 punti in più):
si confermano le costruzioni e i trasporti terrestri; entrano le attività connesse ai
trasporti, mentre l'unico comparto in calo è quello delle
industrie alimentari.
Scende, invece, in modo consistente l'indice legato alle attività produttive “secondarie” (13
punti): con l'eccezione dei prodotti in metallo, che mantiene
costante la propria specializzazione media, avvengono perdite in tutti gli altri comparti e, in
particolare, gli “altri mezzi di
trasporto” e la meccanica.
In complesso, proprio a causa
di queste ultime dinamiche, la
specializzazione delle attività
legate all'industria, alla logistica ed al turismo diminuisce di
circa 9 punti percentuali
Il comparto dei servizi di questo cluster acquisisce, complessivamente, oltre 7 punti di specializzazione media: il maggior incremento d'indice è quello delle attività immobiliari;
quelli stabili riguardano i trasporti ferroviari, l'informatica
e il commercio all'ingrosso di
prodotti intermedi non agricoli e di materie prime agricole.
Fig.1 - Sistemi Locali del Lavoro
Struttura economica
all’inizio degli anni ‘90
N° 3 - 2007
Fig.3 - Sistemi Locali del Lavoro
Economia in complesso
all’inizio degli anni 2000
Sinora abbiamo analizzato
l'economia territoriale dei settori direttamente produttivi
- legati all'industria, alla logistica ed al turismo - e quelli di servizio, principalmente rivolti alle imprese. Inseriamo, ora, il settore agricolo e tutta quella quota di
servizi che possiamo definire come prevalentemente indirizzati alla famiglia (p.e.
commercio al dettaglio), la
pubblica amministrazione
(compresi sanità ed istruzione) e ridefiniamo i cluster (figura 3 - Economia in complesso all'inizio degli anni
2000 -).
Da una prima osservazione,
si può rilevare come esista,
Come si strutturano
agricoltura e servizi
ancora, una netta differenziazione tra situazioni della
costa e dell'entroterra, con
l'unico S.L.L. ligure completamente all'interno (Cairo
Montenotte) che ricade nelle casistiche piemontesi.
Inoltre, è possibile notare come la fascia piemontese intermedia a struttura produttiva omogenea tenda a scindersi in due tipologie.
Il cluster 1 comprende i Sistemi Locali del Lavoro piemontesi di Alba, Cortemilia,
Dogliani, Saluzzo, Santo Stefano Belbo, Verzuolo e Ca-
nelli e si caratterizza, nel gruppo dei comparti di prima importanza, per un'elevata specializzazione agricola e la
conferma dei comparti delle
costruzioni e delle industrie
alimentari (indice medio complessivo: 35%). Nel gruppo di seconda importanza
(con percentuali tra il 3 ed il
5%) troviamo, in primo luogo, i pubblici servizi dell'istruzione e della sanità, seguiti da due comparti industriali che già erano importanti a livello di individuazione della struttura produt
tiva
(meccanica e prodotti in metallo).
Il cluster 5, comprende i S.L.L. di
Bra, Ceva, Cuneo,
Fossano, Mondovì, Asti,
Alessandria, Novi Ligure, Ovada, Tortona e Cairo Montenotte.
Le caratteristiche di questo
cluster, nel gruppo dei comparti economici di maggior
importanza (oltre 5% dell'indice), riguardano la conferma delle costruzioni e la comparsa del settore agricolo (con
peso inferiore a quello rilevato nel cluster 1), della sanità e dell'istruzione pubblica (indice medio complessivo: 27%). Escono, perciò,
da questo raggruppamento
settoriale le attività industriali. Nel gruppo secondario
(da 3 a 5%) rileviamo due attività industriali (prodotti in
metallo e industrie alimentari) e due di servizio (commercio dettaglio extralimentare e pubblica amministrazione) con un peso complessivo del 14%
Il cluster 2 (riconducibile all'omologo cluster calcolato
in precedenza) comprende i
Sistemi di Diano Marina, Taggia, Albenga, Andora e Finale Ligure, a cui si aggiungono quelli di Acqui Terme e
21
Ventimiglia; Sanremo ne esce,
per rientrare nel cluster 3 (come vedremo, con caratteri
maggiormente urbani). Nel
gruppo dei comparti più importanti, rispetto ai cluster
strutturali, permangono unicamente le costruzioni e si
inserisce il settore dell'agricoltura (con un peso medio
del 12/13%) oltre ai settori
terziari del commercio dettaglio di extralimentari, dell'istruzione e della sanità (indice complessivo: 41%). Nel
gruppo dei comparti di seconda importanza entrano essenzialmente attività di servizio quali la pubblica amministrazione, i ristoranti, i
bar e commercio al dettaglio
in esercizi non specializzati
(13% di indice complessivo)
Il cluster 4 conferma solo il
Sistema genovese, mentre il
cluster 3 comprende Sistemi Locali del Lavoro costieri a carattere urbano, quali
Imperia, Sanremo e Savona.
Quest'ultimo cluster è caratterizzato, tra le attività a maggior peso, dalla conferma, rispetto all'altra clusterizzazione, delle costruzioni, mentre
si inseriscono l'agricoltura,
la sanità, la pubblica amministrazione, l'istruzione ed il
commercio dettaglio di extra-alimentari in esercizi specializzati. Le attività di peso inferiore (3 / 5%) non sono presenti.
22
N° 3 - 2007
Finanziato il quarto bando di concorso per le imprese
Contributi della Camera
per chi vuole certificarsi
“La Camera di Commercio
ha tra le sue priorità la promozione del miglioramento
della qualità delle produzioni e favorire la competitività
delle imprese sul mercato afferma il Presidente Giancarlo Grasso -. Perciò, accogliendo le istanze di crescita
delle imprese, la Camera ha
stanziato nuovamente 100
mila euro per finanziare il
quarto bando di concorso,
bando volto a premiare le piccole e medie imprese della
provincia di Savona che realizzeranno interventi finalizzati all'introduzione dei sistemi di qualità ed alla certificazione. I precedenti tre bandi
hanno funzionato molto bene - prosegue il presidente
camerale -. Questo ci conforta per proseguire sulla stessa strada. Aiutare le imprese ad innovarsi e a certificarsi, per rafforzarne la presenza sul mercato”.
Per quanto riguarda le modalità del bando, è prevista
la concessione di un contributo a fondo perduto nella
misura massima del 30% della spesa ammessa, al netto
dell'IVA, fino ad un ammontare massimo complessivo di
3.000 euro per intervento con
un limite massimo per impresa di 5.000 euro.
Il contributo previsto viene
concesso secondo il regime
“de minimis” del trattato agli
aiuti di importanza minore.
Il contributo è erogato a fronte delle spese sostenute per:
a) consulenza tecnica specialistica e interventi collegati nonché per la definizione e l'applicazione di
procedure per lo sviluppo
di un sistema di qualità con
riferimento alla normativa
europea UNI EN ISO 9001,
EMAS e UNI EN ISO
14001 e successive versioni, nonché in base al regolamento comunitario
ECO-LABEL;
b) certificazione conseguente al rapporto con gli organi certificanti in relazione
agli interventi di cui al precedente punto a);
c) acquisizione della certificazione di conformità dei
prodotti, processi, attrezzature e macchine alle norme tecniche emesse dai
competenti Enti di Normazione nazionali (UNI, CEI),
europei (CEN, CENELEC),
internazionali (ISO, IEC);
d) acquisizione, revisione, integrazioni relative all'aumento di categoria e di importo dell'attestazione di
qualificazione da parte delle S.O.A. (Soc. Organismo
di Attestazione) a termini
del D.P.R. 25 gennaio 2000,
nr. 34;
e) acquisizione della dichiarazione della presenza degli elementi significativi e
correlati del sistema di qua-
lità aziendale ai sensi degli artt. 8 comma 3 della
legge 109/1994 e 4 del Decreto Presidenziale. 25 gennaio 2000 n. 34 e dell'art.
40 del Decreto Legislativo
n. 163/2006;
f) acquisizione della certificazione EUREPGAP (Euroretailer produce/good agricultural practice) per i prodotti agricoli.
Inoltre possono essere ammesse - soltanto dopo esaurimento delle richieste relative ai punti a), b), c) e d) ed
e) - le richieste di consulenza tecnica specialistica e interventi collegati per azioni
di miglioramento continuo per
la gestione della qualità, per
aziende aventi già un sistema di qualità certificato secondo le norme UNI EN ISO
9001 e UNI EN ISO 14001 e
versioni successive nonché
in base al regolamento comunitario EMAS ed ECO-LABEL.
Sono ammesse a partecipare al Concorso le piccole e
medie imprese industriali, artigiane, agricole, commerciali e/o di servizi (classificate
tali secondo le norme dell'Unione Europea), aventi sede
operativa nella provincia di
Savona regolarmente iscritte, alla data di spedizione della domanda, al Registro delle Imprese ed in regola con
il pagamento del diritto annuale.
Le domande di partecipazione al Concorso in regola con
l'imposta di bollo, sottoscritte dal titolare o rappresentante legale dell'impresa, devono essere inviate esclusi-
vamente a mezzo raccomandata A/R, a partire dal giorno 01/06/2007 e comunque
entro il 30/11/2007 (farà fede il timbro postale di spedizione apposto sulla raccomandata), al seguente indirizzo:
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Savona - Via Quarda
Superiore, 16 - 17100 Savona - Ufficio Bando di Concorso “Qualità PMI - Anno 2007”.
Per informazioni e chiarimenti, gli interessati possono contattare la Segreteria dell'Area Sviluppo Economico e
Promozione, Via Quarda Superiore, 16 - 17100 Savona
- tel. 019 8314225-218-234
- fax 019 8314255 - e-mail:
[email protected],
[email protected];
[email protected].
Tutta la documentazione è
disponibile sul sito della Camera, all'indirizzo www.sv.camcom.it (Servizi Promozionali
- Agevolazioni alle imprese Leggi: le agevolazioni disponibili).
Registrazione: Tribunale di Savona al numero 129 del 17 ottobre 1957
Direttore: Maurizio Scaiola in corso di registrazione
Vice direttore: Sergio Ravera
Coordinamento: Paolo Milani
Redazione e amministrazione: 17100 Savona, Via Quarda Inferiore
Casella postale 224, Telefono 019.83.141 con dieci linee automatiche
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Giunta camerale: Giancarlo Grasso (presidente), Silvio Accinelli, Paolo
Campostano, Carlo Decia, Ennio Fazio, Gianluigi Granero, Massimo Parodi,
Franco Zino (componenti), Maurizio Scaiola (segretario generale)
Grafica e stampa: Le Officine Creative di Matteo Fossati
[email protected];
DG di Daniele Griggio - Albenga - [email protected]
Stabilimento Tipografico Fabbiani S.p.A. 0187.51.85.82 - [email protected]
Diffusione: il periodico è inviato gratuitamente alle unità locali iscritte nel Registro
delle Imprese di Savona, Enti pubblici ed Associazioni di categoria.
Tiratura: l’Editore attesta la produzione di 30.000 copie a numero.
Delle opinioni espresse in articoli e rubriche sono responsabili i singoli Autori.
E’ fatto divieto a chiunque riprodurre parte della pubblicazione senza espressa
autorizzazione scritta della Direzione.
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CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E
ASSISTENZA AGRICOLA
AZIENDA SPECIALE
DELLA CAMERA DI COMMERCIO
DI SAVONA
AZIENDA SPECIALE
DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA
PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E
LA PROMOZIONE TECNOLOGICA
E COMMERCIALE
C.C.I.A.A. DI SAVONA
N. 3/2007
Pierluigi Revetria espone le strategie di intervento a medio termine
Rinnovate le aziende speciali
della Camera di Commercio
Il neodirettore generale ha elaborato un programma
a breve e a medio termine per dare risposte alle imprese
i apre per le due 1
aziende speciali della Camera di commercio una nuova fase
che, consolidando e sviluppando i servizi che
stanno fornendo da più
di dodici anni nella nuova sede di regione Rollo, incrementerà le loro
attività sia in qualità
che in quantità a favore
delle aziende savonesi.
Ad assumere la direzione delle due aziende speciali è giunto dallo scorso aprile un nuovo
direttore, Pierluigi Revetria.
L’obiettivo strategico che il
neodirettore si è posto è quello
di «una radicale e profonda
opera di ristrutturazione».
Un’opera che Revetria ritiene
necessaria a causa degli incessanti cambiamenti che si stanno verificando, coinvolgendo
tutte le imprese.
Il direttore inizia il suo mandato partendo da una revisione degli statuti e sull’ampliamento delle strutture (interventi che riguardano in particolare i laboratori fitopatologico, chimico merceologico e microbiologico).
Il percorso professionale di
Pierluigi Revetria, nell’arco
di trent’anni ha avuto un
andamento in crescita che lo
2
S
ha portato come dirigente
della Coldiretti (con incarichi di sempre maggiore responsabilità) da Albenga alla
direzione provinciale prima
a Parma e poi a Bologna (erano 87 le unità di personale
alle sue dipendenze) quindi
alla carica di direttore regionale per l’Emilia Romagna.
Nel 2002, ancora una promozione: Revetria è nominato
responsabile nazionale della
sezione informatica della Coldiretti nazionale. Infine, pri-
ma della pensione che arriverà nel 2006, è amministratore delegato della società
«Blu arancio» della Coldiretti
(«abbiamo messo assieme una
rete nazionale di aziende all’avanguardia»).
Dopo neppure un anno da pensionato, Revetria ritorna in
attività, ricco di una esperienza in qualche modo unica che
mette assieme conoscenza del
mondo agricolo e conoscenza
delle esigenze delle imprese.
Ora è direttore generale sia
■ Figura 1: l’edificio che,
in regione Rollo di Albenga,
ospita il Cersaa
(in prossimità dell’Aurelia).
■ Figura 2: le serre usate
per la sperimentazione.
■ Figura 3: il direttore
Pierluigi Revetria.
■ Figura 4: un laboratorio
dell’azienda camerale.
zione è essenziale per l’efficienza gestionale ed il raggiungimento degli obiettivi.
Revetria spiega: «Tra i progetti già in fase di realizzazione uno, in collaborazione con
la struttura regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, Liguria International,
riguarda la presenza di aziende liguri a Mosca, a fine agosto, per una manifestazione
espositiva importante per la
penetrazione di nuovi mercati
dell’Est; un altro, proposto da
Unioncamere, riguarda i Distretti nautici».
Ennio Fazio, presidente dell’azienda speciale Cersaa,
aggiunge: «L’agricoltura è, in
questo inizio di secolo, alle prese con mutazioni epocali, ad
affrontare le quali un ruolo
importante può e deve essere
3
4
dell’aziende agricola che di
quella merceologica della Camera di Commercio (che hanno come direttori amministrativi e tecnici Riccardo
Galbussera, Giovanni Minuto e Luca Medini).
Spiega Revetria: «In questi
tre mesi ho acquisito elementi di conoscenza del contesto
in cui dovremo operare. Ho
cioè cercato di capire quali
sono le risposte che si attendono le aziende. Ora un’dea
me la sono fatta e l’ho trava-
sata in un programma operativo di medio termine, che
porterò all’attenzione dei consigli di amministrazione delle due aziende, presieduti uno
dallo stesso presidente della
Camera di commercio, Giancarlo Grasso, e l’altro dal
componente della giunta dell’ente camerale in rappresentanza del mondo agricolo,
Ennio Fazio».
Prosegue il direttore generale:
«Un confronto aperto e ampio
con i consigli di amministra-
svolto dal Centro di regione
Rollo, uno strumento ed un osservatorio innovativo per lo
studio ed il monitoraggio dei
mercati e delle loro tendenze
sia nazionali che europee. Crediamo che Revetria, per la sua
esperienza concreta e di lunga
data nel settore agricolo e in
quello informatico, sia l’uomo
giusto per il futuro delle aziende speciali camerali, così come
le vogliamo noi».
Romano Strizioli
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24 · N° 3/2007
CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA
AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE
Etichetta, sacchetto-contenitore e contenitori di trasporto a perdere
Quando gli imballaggi diventano
strumento di promozione floricola
Lo scopo del progetto è l’ideazione di nuove forme di imballaggio floricolo
con attenzione promopubblicitaria. Come catturare l’interesse del consumatore
n convegno, che
ha avanzato proposte promozionali per i prodotti della
floricoltura della Piana, si è svolto martedì
29 maggio nel Terminal
passeggeri dell'aeroporto di Villanova.
Su iniziativa del Cersaa
(Centro di sperimentazione e assistenza agricola
della Camera di Commercio di Savona) è stato realizzato, grazie al Dipartimento di Scienze per l'Agricoltura di Genova
(DSA), uno studio che dà
soluzioni sia grafiche che
funzionali al packaging
U
■ PACKAGING ■
(imballaggio) dei prodotti
floricoli. Se si pensa che
ogni anno si producono
circa 100 milioni di vasi,
si può misurare l'importanza autopromozionale
di una iniziativa sugli imballaggi.
Ha ricordato Ennio Fazio,
presidente del Cersaa: «Nel
caso dei prodotti agricoli, il
cui modesto valore unitario
poco o nulla consente di
azioni promozionali, il
packaging costituisce l'unica, ma molto efficace, occasione di valorizzazione».
Prima dell'illustrazione
delle proposte degli studenti, Riccardo Galbussera, re1
La creatività
degli studenti
di architettura
e l’imballaggio
benga la relazione tecnica è stata svolta da Maria
Linda Falcidieno, docente
del Dipartimento di scienze per l’architettura dell’Università di Genova.
I “concepts” generali
assunti per il progetto hanno riguardato, fra l’altro, il
target giovane, il food
packaging, i prodotti di Albenga, l’italianità del prodotto e la biodegradabilità
dei contenitori.
Le realizzazioni per il
“packaging coordinato”
che pubblichiamo al fondo
di questa pagina e di quella accanto sono frutto della
creazione degli studenti
Colombo, Bovone, Capurro-Ratto, Risso, Tonelli-Siri, La Mela, Moretti-Valle,
Santomauro, Quartiroli e
Barbarino.
(r.sr.)
■ Figura 1:
il terminale passeggeri
dell’Aeroporto di Villanova
d’Albenga dove si è svolto
il seminario di Studio
sul packaging.
FOTO LUCIANO ROSSO
l convegno presso
A
l’aeroporto Clemente
Panero di Villanova d’Al-
sponsabile operativo del
Cersaa, ha ricordato nella
sua relazione che il packaging può riguardare un sacchetto contenitore, l'etichetta e i contenitori di trasporto a perdere.
Il progetto è stato finanziato
dalla Camera di Commercio
e dal Ditretto Florovivaistico. Hanno svolto relazioni
anche Giancarlo Cassini,
assessore regionale all'agricoltura, Danilo Parodi, presidente del Distretto, Pierluigi Revetria, direttore
Cersaa e Maria Linda
Falcidieno del DSA dell'Università genovese.
(r.sr.)
l termine inglese
package significa imballo e packaging è
tutto ciò che riguarda il
confezionamento dei
prodotti, che devono essere contenuti, protetti,
movimentati, esposti.
Il packaging riguarda quindi le tecniche di prima lavorazione dei prodotti e la logistica dei trasporti, ma riguarda anche la valorizzazione degli stessi prodotti
perché trasmette al consumatore finale importanti
messaggi che ne influenzano le scelte.
Da tempo questo effetto promopubblicitario del packa-
I
ging, senza trascurarne le
altre funzioni primarie, è tenuto in sempre maggiore
considerazione per la grande importanza che la realtà
dei fatti gli riconosce. Qualunque sia la merce, il consumatore, nell'operare scelte per ricercare il soddisfacimento delle proprie esigenze, riceve le prime indicazioni dall'aspetto esteriore del
prodotto offerto. Aspetto
esteriore che ne mette in evidenza il sistema di lavorazione, i marchi di qualità, le
denominazioni di provenienza, le attestazioni relative a
particolari sistemi di produzione, i pregi particolari ecc.
In altri termini il packaging
cattura l'attenzione del consumatore e gli trasmette
messaggi di importanza fondamentale. Nel caso dei prodotti agricoli, il cui modesto
valore unitario poco o nulla
consente azioni di carattere
promopubblicitario,
il
packaging costituisce spesso
l'unica, ma molto efficace,
occasione di valorizzazione.
Gli altri aspetti, non meno
importanti, del packaging
sono la protezione del prodotto, la resistenza alla movimentazione, la standardizzazione delle misure, i costi diretti di produzione ed i
costi indiretti di recupero e
smaltimento.
Nel caso in questione attinente le piante in vaso, l'impiego di forme specifiche e
particolari di packaging è
stato fino ad ora forse troppo trascurato.
Ennio Fazio
Presidente del Centro di sperimentazione
e assistenza agricola
Azienda speciale della Camera di commercio
industria artigianato agricoltura
di Savona
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CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA
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AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE
Nuove forme di imballaggio per i prodotti floricoli della piante in vaso
Packaging e comunicazione
per una identità coordinata
Il progetto ha finalità promopubblicitarie e tende a superare la difficoltà di standardizzazione
e d’identificazione. L’interessamento delle associazioni e dei commercianti
uanto contenuto in
questa pagine rappresenta il riassunto
del progetto per lo studio
di forme innovative di
packaging per prodotti floricoli piante in vaso, che
Cersaa ha realizzato in
conformità al bando del Distretto agricolo florovivaistico del ponente per studi
inerenti gli obiettivi del
programma triennale.
In particolare il progetto si
colloca nella tipologia di studi indicati nel bando per la
“creazione e ampliamento
di servizi di assistenza tecnica, divulgazione e informazione nonché di promozione e marketing”.
Il progetto ha finalità promopubblicitarie specifiche e
tende anche a contrastare
la "difficoltà nella standardizzazione dell'identificazione e del confezionamento", che è indicata nell'analisi SWOT del programma
triennale del Distretto come punto di debolezza.
Le stesse finalità evidenziano anche il miglioramento
della visibilità e dell'attrattiva dell'offerta commerciale che il programma triennale indica tra gli obiettivi
prioritari in ambito marketing, massime considerando che la valorizzazione dei
prodotti tramite forme innovative di packaging è sinergica all'utilizzo di marchi collettivi e di area (si ricordi il marchio "d'ALBENGA") e alla partecipazione a
mostre ed eventi espositivi
settoriali, attività che il programma triennale indica
entrambe come prioritarie.
Scopo del progetto è la ideazione di nuove forme di imballaggio per i prodotti flo-
Q
ricoli piante in vaso, con
particolare attenzione alle
possibilità di comunicazione a fini promopubblicitari
che gli imballaggi stessi
possono esprimere.
Considerando che la produzione floricola del savonese consiste nella quasi
totalità dei casi in piante
in vaso (verdi ornamentali,
fiorite, aromatiche ecc.) e
trascurando volutamente
la produzione di fiori recisi
e fronde ornamentali che
potrebbero essere oggetto
di un separato diverso
studio, gli elementi di
packaging considerati sono
essenzialmente:
Il vaso contenente la
pianta. Elemento che per
sua natura lascia poco spazio ad elaborazioni estetiche, per i costi aggiuntivi
che ogni intervento sui
processi di produzione evidenzia e per le limitazioni
poste dalle sue funzioni specifiche.
È peraltro vero che il vaso
può comunque costituire un
elemento forte di valorizzazione, come ad esempio nel
caso dei vasi biodegradabili, prodotti con materiali
esteticamente simili alla
plastica, ma organici e quindi soggetti a totale degradazione biologica.
È anche da ricordare l'impiego di vasi di colori diversi, che già alcuni utilizzano per differenziare prodotti e linee di produzione
(ad esempio prodotti biologici), oppure l'utilizzo di
portavasi, che può meglio
proporre la pianta come
dono di valore più o meno
elevato. Si pensi, ad esempio, a portavasi realizzati
in ceramica di Albissola.
Il sacchetto contenitore
che, non sempre ma nella
gran parte dei casi (non le
aromatiche, sì le margherite ecc.), protegge la pianta
durante il trasporto e giunge tal quale fino al consumatore finale. Elemento di
packaging di grande interesse per la possibilità che
offre di visualizzare efficacemente, su superfici relativamente estese, marchi, comunicazioni ed elementi decorativi.
In particolare il sacchetto
per le piante di margherita
è già utilizzato nell'Albenganese per veicolare il
marchio d'area collettivo
"d'Albenga".
L'etichetta che accompagna la pianta e porta al consumatore/acquirente notizie utili (consigli per la conservazione ecc.). Nel caso
delle piante aromatiche e di
altre specie che non tollerano il sacchetto, l'etichetta
rappresenta l'unica possibilità di packaging, nonostante l'aggravio di costo determinato dalla mano d'opera
necessaria, fattore particolarmente importante quando si tratta di piante di modestissimo valore unitario.
Contenitori di trasporto
a perdere, studiati per offrire uno, due o più vasi al
consumatore finale, associando funzioni protettive
(in particolare per il trasporto manuale da parte
dell'acquirente) a funzioni
estetiche di grande effetto
promopubblicitario. Si tratta di un elemento di packaging che offre grandissime
possibilità.
Il progetto coinvolge in diverso modo più soggetti comunque interessati:
Il consorzio di Cooperative
COOPINTESA di Albenga,
titolare del marchio collettivo di origine e qualità "d'ALBENGA", da privilegiare in
ogni forma di packaging.
L'Associazione di produttori floricoli FlorAS di Albenga, che riunisce gran numero di aziende ed offre l'esperienza professionale del
segmento produttivo.
La Società consortile ACEA
ALBENGA srl, che rappresenta una significativa parte del segmento commerciale della filiera, fortemente
interessata alla valorizzazione e promozione dei prodotti, che porta esperienza
di confezionamento, movimentazione e trasporto delle piante.
Lo studio ha coinvolto il
Dipartimento di Scienze
per l'Architettura dell'Università di Genova, molto disponibile e motivato per tale
collaborazione nell'ambito
delle proprie attività istituzionali scientifiche e didattiche.
Recependo esperienze ed
istanze degli operatori della
filiera floricola e considerando materiali, sistemi di
lavorazione e costi, il Dipartimento propone nuove forme di imballaggio per piante in vaso, tendenti ad esprimere nel modo migliore efficaci comunicazioni promopubblicitarie.
La realizzazione del progetto si attende determini
sulla filiera e sull'indotto
effetti positivi, diretti e
indiretti.
L'effetto primario e sostanziale deriva dalla proposte
in funzione promopubblicitaria generale, sia come
packaging innovativo dei
prodotti, finalizzato ad acquisire l'attenzione del consumatore e a fidelizzarlo,
sia come supporto di veicolazione del marchio collettivo "d'ALBENGA", che tende a produrre gli stessi effetti promozionali e pubblicitari seguendo un diverso
percorso.
In particolare dalla proposta di nuovi contenitori per
agevolare la scelta ed il trasporto da parte del consumatore di una o più piante,
ci si attende un maggiore
interesse da parte dei soggetti che operano la vendita
al dettaglio.
Non meno importante il valore dell'effetto che i nuovi
elementi di packaging possono ottenere in occasione
di eventi espositivi.
Il progetto è fruibile da parte di tutte le imprese della
filiera, con gli adattamenti
e nelle varianti richieste per
la sua applicazione ai singoli prodotti e negli specifici
casi, ed è patrimonio comune del sistema produttivo e
commerciale locale.
La quota parte di spesa non
coperta dal contributo del
Distretto, pari al 50% dell'importo totale, è a carico
dell’azienda speciale camerale proponente il progetto,
nell’interesse delle aziende
produttrici e delle imprese
commerciali savonesi della
filiera floricola.
Riccardo Galbussera
Responsabile operativo
del Centro di sperimentazione
e assistenza agricola
Azienda speciale della Camera di commercio
industria artigianato agricoltura
di Savona
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AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE
Tra l’anno in corso e il prossimo anno sono previste nuove iniziative tecniche
Difesa fitosanitaria del basilico
Ecco i mezzi a tutela della natura
Le ‘estensioni’ di etichetta permetteranno la sopravvivenza anche di molte colture minori
grazie all’introduzione di agrofarmaci nel rispetto di ambiente, coltivatore e consumatore
partire dalla metà
del 2003 alcune centinaia di prodotti fitosanitari sono stati
ritirati dal mercato, come conseguenza del
processo di revisione
comunitaria delle autorizzazioni all’uso dei
fitofarmaci.
1
I
è una di quelle che ha risentito maggiormente di
questo processo di riduzione dei mezzi di difesa, da
taluni considerato positivo
– collegando all’immagine
della foglia di basilico posta su un bel piatto di trenette l’idea della semplicità e della naturalità –
In sintesi, il progetto si articola secondo le seguenti
linee di intervento:
1) - procedere alla proposizione di estensioni di etichetta di agrofarmaci di
recente introduzione sul
mercato e a bassa tossicità
da colture di larga diffusione a colture minori, av-
valendosi dei dispositivi
legislativi esistenti (D.L.
17/03/1995 n. 194 – attuazione dir. 91/414/CE e
succ. integrazioni) e di
strutture idonee a condurre prove ufficiali di campo
di efficacia dei prodotti fitosanitari, secondo DL
17/03/1995 n. 194 art. 4
comma 5, 6, 7 e 8, per l’esecuzione di prove di efficacia e di residui.
2) - attuare a livello regionale azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione di tecnici, agricoltori, organizzazioni dei
produttori, distributori e
consumatori, giungendo,
quindi, ad un miglioramento della qualità delle
produzioni liguri.
Dal progetto ci si attende
l’estensione di etichetta di
almeno tre agrofarmaci –
due fungicidi ed un insetticida- acaricida – da parte delle industrie agrochimiche detentrici dei
prodotti.
Nelle intenzioni di tutti i
soggetti coinvolti questo
progetto dovrebbe essere
il primo di una serie di iniziative che, coordinate a
livello regionale e interregionale, dovranno portare
al miglioramento delle
condizioni operative degli
imprenditori agricoli,
impegnati in produzioni
“minori” in confronto al
mais, al frumento, o al riso, ma importanti per l’economia di una regione,
come la Liguria, che fa
delle produzioni di nicchia
un importante sbocco produttivo ed un forte richiamo turistico.
Giovanni Minuto
2
Le cause delle revoche sono molteplici, ma tra le
principali si possono ricordare la mancanza di rispetto delle esigenze di sicurezza per l’operatore,
per il consumatore e per
l’ambiente, la mancanza
di sostegno delle aziende
agrochimiche verso prodotti sostituiti solo sulle
colture “maggiori” da altri
più recenti – ma non sulle
colture minori – o che interessano un mercato limitato, o per i quali siano
scaduti i brevetti. Le colture maggiormente colpite
sono quelle definite “minori”, che, negli ultimi anni,
non sono state oggetto di
nuove autorizzazioni all’impiego dei prodotti di
più recente sviluppo. Tra
queste, il basilico (figura 1)
ma di fatto estremamente
dannoso per la sopravvivenza della coltivazione e
per il mantenimento del
reddito dell’imprenditore.
Per questa serie di considerazioni, il Cersaa, di
concerto e con il sostegno
dell’Assessorato Agricoltura della Regione Liguria,
con il supporto delle Organizzazioni Professionali
Agricole e con la collaborazione del Centro di Saggio
di Agroinnova dell’Università di Torino ha varato un
programma di attività che
prevede, tra il 2007 e il
2008, iniziative tecniche
destinate ad ottenere l’estensione di etichetta di
alcuni nuovi agrofarmaci
necessari per la difesa antiparassitaria del basilico
(figura 2) .
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Pubblichiamo i risultati dell’indagine presentata nel 2006
Netto taglio ai fumiganti
Danni per l’agricoltura?
Una drastica riduzione dei mezzi di lotta contro le malattie delle piante
si potrebbe anche tramutare in pesanti ripercussioni sulle colture
llo stato attuale la
disinfestazione del
suolo per alcune colture agrarie di rilievo nel
sistema produttivo nazionale si basa su tecniche che utilizzano mezzi
fisici (vapore surriscaldato e solarizzazione), mezzi biologici e genetici
3
A
stione della difesa di alcune
importanti produzioni vegetali, fra le quali anche le
ornamentali.
In tale contesto Ersilia
Di Tullio, Domenico Pipia,
Andrea Zaghi, Bruna Heidempergher, Andrea Minuto
e Maria Lodovica Gullino
hanno svolto e presentato
· 27
prodotte e sulla PLV generata, limitate potrebbero essere le ripercussioni di carattere economico, mentre ben
più gravi potrebbero essere
le ripercussioni nel caso di
"indisponibilità di fumiganti", e di "disponibilità limitata di fumiganti". In questi
ultimi due casi, lo studio
Nella pagina accanto:
■ 1. coltivazione di basilico
in serra;
■ 2. prove in corso
su basilico.
In questa pagina:
■ 3. una fase della
fumigazione del terreno;
■ 4. un momento della visita
della delegazione turca.
Cercasi imprese italiane
Delegazione turca in visita
al Centro di regione Rollo
Tra le varie visite, in Riviera,
il mercato dei Fiori di Sanremo
22 – 23 – 24 maggio scorsi c’è stata al Cersaa di
Albenga una visita di cinque rappresentati del Ministero
Idell’giorni
Agricoltura della Turchia. La visita rientra nel
programma di scambi tecnici a cui il Cersaa tiene particolarmente e che permettono di rendere l’Azienda Speciale il
punto di contatto tra imprese italiane e straniere operanti
nel settore agrario.
La visita ha avuto come tema molteplici aspetti del panorama
agricolo della piana albenganese coinvolgendo non soltanto produttori locali di specie da fiore e da orto, ma anche aziende fornitrici di beni e servizi di supporto al settore primario, quali serre,
sistemi informatici per l’automazione dell’irrigazione e della fertirrigazione, materiali plastici e biodegradabili. Per questi ultimi una
trattazione specifica è stata riservata per la presentazione del
progetto LIFE ENV/IT/463 Biomass.
Durante il soggiorno ligure, la delegazione ha avuto modo di visitare il mercato dei Fiori di Sanremo (figura 4), struttura cardine
per la vendita di fiori recisi ed in vaso nel Nord Europa, ed il Centro Servizi per la Floricoltura della Regione Liguria, situato all’interno della struttura stessa e importante collettore e divulgatore di
informazioni tecniche sulla produzione del settore floricolo.
L’obiettivo di questi contatti è favorire una maggiore sostenibilità
ambientale delle attività agricole nel loro complesso, realizzare
una rete di collaborazioni tecniche in grado di avvicinare Paesi tra
loro anche molto distanti geograficamente facilitando gli scambi
di conoscenze e di informazioni tra strutture di divulgazione e di
assistenza tecnica e le imprese, non trascurando allo stesso tempo, l’opportunità di favorire nuovi sbocchi per il settore agricolo e
per quelli ad esso connessi, strumenti essenziali per lo sviluppo
del settore agricolo ligure.
Gianvittorio Delfino
4
(piante biocide, varietà
tolleranti/resistenti, uso
dell'innesto erbaceo, ecc.)
e interventi chimici.
Fra quest’ultimi l'impiego di
fumiganti è una tecnica
largamente diffusa in Italia
(figura 3). La rilevanza dei
consumi e degli usi di sostanze fumiganti è legata al fatto
che queste sostanze presentano una serie di vantaggi in
termini di modalità e rapidità di impiego, di efficacia
e, in taluni casi, anche di costo che li fanno preferire agli
altri sistemi e mezzi citati.
Tuttavia, il fortissimo contingentamento del bromuro
di metile, in osservanza di
quanto prescritto dal Protocollo di Montreal, e l'attuale
corso del programma europeo di revisione degli agrofarmaci (direttiva europea
91/414) che interessa anche i
fumiganti, potrebbero generare forti difficoltà nella ge-
agli incontri Fitoiatrici del
2006 un lavoro di valutazione degli impatti economici
sulle colture agrarie interessate dall'impiego delle diverse tecniche di disinfestazione del suolo. La simulazione
ha riguardato tre possibili
scenari: 1. "mantenimento
dello status quo" (prosecuzione dell’uso dei fumiganti
secondo le attuali condizioni
nell'impiego, con la sola
esclusione dell'utilizzo del
bromuro di metile); 2. "indisponibilità di fumiganti" (divieto di impiego di fumiganti
chimici e ricorso ad altre tecniche alternative); 3. "disponibilità limitata di fumiganti" (impiego di solo alcuni dei
principi attivi attualmente
in commercio). Nel caso di
"mantenimento dello status
quo" la simulazione ha mostrato che, sebbene questo
percorso non sia privo di ripercussioni sulle quantità
mostra che la crescita dei costi di disinfestazione del suolo, ma ancor più il calo della
produzione e quindi dei relativi ricavi associati, potrebbero modificare significativamente le condizioni di redditività delle colture e orientare le scelte colturali degli
imprenditori agricoli verso
altre produzioni e generare
ripercussioni negative sul
settore agricolo.
Pur considerando che l’uso
dei geodisinfestanti chimici
in floricoltura è decisamente
più contenuto di quello fatto
in campo orticolo e sul tabacco, anche per alcune categorie di colture ornamentali e
floricole occorre guardare
con attenzione alle possibili
evoluzioni che potrebbero verificarsi in tale settore della
difesa e che potrebbero causare pesanti ripercussioni in
termini socioeconomici.
Giovanni Minuto
I lavori di riconversione della darsena Vittorio Emanuele (o Darsena Nuova) hanno sistemato un primo importante tassello, con il
“trasloco” delle aziende cantieristiche WService e Azimut dall'ex terminal cellulosa ai nuovi capannoni posizionati nelle zone operative 2 e 3, dismesse dall'attività commerciale.
Gli spazi occupati sono leggermente inferio-
ri, ma la costruzione ex novo ha consentito
di razionalizzarne l'uso rendendo più efficiente l'attività dei due cantieri. Azimut ha nel porto di Savona un “delivery point” o punto di allestimento finale e di consegna delle imbarcazioni costruite ad Avigliana (Torino), mentre WService è specializzata sia nella produzione sia nel refitting e nella consegna di na-
tanti da diporto. Il trasferimento delle due
aziende ha consentito di portare a termine lo
sgombero del vecchio capannone dei prodotti forestali, che potrà ora essere abbattuto per consentire il potenziamento del terminal crociere. E' prevista la risagomatura della banchina in modo da ottenere un fronte di
accosto lungo 350 metri, in grado di ospita-
VISTA SUL FUTURO
re le grandi navi di Costa Crociere, raddoppiando la capacità di accosto al servizio del
traffico passeggeri. Sulle aree dell'ex terminal
cellulosa sarà realizzato un nuovo corpo di
fabbrica che amplierà la capacità di accoglienza giornaliera dei croceristi e saranno realizzati parcheggi, aree verdi, spazi di manovra
e servizi. Il terminal sarà completato nel 2008.
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Il treno della ripresa