Osservatorio Se vogliamo imprimere una svolta all'economia del Ponente ligure, soprattutto evitare di rimanere “in coda” rispetto ad altre iniziative infrastrutturali di collegamento costa-entroterra che finirebbero per ritardare il piano complessivo della mobilità nella Liguria Occidentale, l'autostrada Albenga - Millesimo - Predosa (o Sezzadio) deve sollecitamente passare dalla casella delle ipotesi (studi di opportunità) a quella dei progetti (studi di fattibilità). E' l'auspicio della Camera di Commercio che diede il via nel 2002 all'operazione che portò all'inserimento delle tratte autostradali Albenga-Ceva e CarcarePredosa nell'elenco delle opere della Legge Obiettivo. Su questo, ultimamente il Consiglio Provinciale di Savona ha impegnato la giunta, che coordinerà un “tavolo di concertazione” tra gli enti interessati, per valutare sia gli aspetti lo- segue a pag. 2 Il treno della ripresa Dall'industria dei trasporti un forte impulso allo sviluppo La scenografica cerimonia di consegna alla compagnia inglese Angel Trains della locomotiva E483, prima di una serie di dieci unità che saranno realizzate nello stabilimento Bombardier di Vado Ligure, ha assunto un forte contenuto simbolico. Non si è trattato solo della sottolineatura di un “successo” di un'azienda dalle mille vite e dai mille nomi, in attività nel Savonese da cento e più anni, ma anche dell'occasione per toccare con mano i risultati di quella ripresa del settore industriale che finora era stata relegata alle statistiche, importanti ma fredde, che già all'inizio dell'anno indicavano l'inversione del trend negativo. Il “distretto dei trasporti” sta facendo da traino alla ripresa del settore industriale della provincia di Savona. Ed è significativo che la spinta sia giunta proprio dalla fabbrica delle locomotive, la Bombardier di Vado Ligure, che segna forti aumenti produttivi e occupazionali In particolare si segnalava un incremento dell'8 per cento del fatturato medio aziendale, dovuto per intero - in assenza di tensioni sui prezzi - ad incrementi di volumi produttivi, accompagnato dalla creazione di oltre 600 posti di lavoro. Numeri che diventavano ancor più significativi perché otte- nuti nonostante la persistenza di alcuni punti di crisi nel settore chimico e della ceramica. In questo quadro positivamente intonato, l'”evento” di Vado Ligure ha rafforzato la convinzione che in provincia di Savona si può ancora fare industria e lavorare per l'industria, anche in settori esposti ad una forte concorrenza europea e globale. Il caso della Bombardier è del tutto emblematico. Si tratta di una multinazionale canadese la cui “branch” ferroviaria ha il quartier generale in Europa, a Berlino, ed è presente con propri impianti in 60 Paesi del mondo. La fabbrica di Vado Ligure appare come l'avamposto periferico di un piccolo impero dei trasporti, ma nonostante le difficoltà ha dimostrato di poter ancora dire una parola importante a livello di trazione ferroviaria, ovvero in un comparto dove contano - eccome - la professionalità delle maestranze e la capacità di innovare processi e prodotti. Così, do- segue a pag. 2 2 N° 3 - 2007 Osservatorio gistici ed economici dell'iniziativa, sia quelli legati, specifica l'ordine del giorno votato a Palazzo Nervi, “alla tutela, nelle zone attraversate, delle risorse idriche superficiali e profonde, patrimonio essenziale della nostra provincia, alla preservazione degli equilibri ambientali e che metta in luce l'effettiva realizzabilità dell'opera a costi e tempi accettabili, in relazione alle caratteristiche fisiche e meccaniche dei territori attraversati”. Ogni gruppo consiliare è inoltre impegnato “a sensibilizzare” i rispettivi referenti regionali e nazionali con l'obiettivo di dare al progetto “rilevanza e priorità strategiche”, mentre un duplice invito è rivolto agli amministratori locali ed agli enti interessati perché coinvolgano l'Autofiori nell'operazione ed assumano iniziative rivolte a favorire la realizzazione dell'opera. Da parte piemontese - la giunta Bresso ha già provveduto a varare una legge regionale che le consente di svolgere un ruolo attivo nella realizzazione di infrastrutture di interesse regionale e interregionale. - Nel frattempo ha affidato alla Provincia di Alessandria risorse Cipe per 8,5 milioni da destinare alla progettazione del collegamento autostradale Acqui-Predosa, nel cui contesto, sulla base dell'intesa con il Governo, dovrà essere realizzato a Predosa il nuovo casello a servizio della A26. Decisione salutata dalla Regione Piemonte come un primo passo verso la realizzazione di un'infrastruttura che servirà a connettere l'Acquese con la rete autostradale. La Provincia di Alessandria sta predisponendo il bando di gara per la progettazione preliminare del raccordo autostradale. Atti e tempi diversi tra piemontesi e liguri che potrebbero anche non essere in contraddizione, tenuto conto che il collegamento tra Acqui e Predosa rappresenta il tratto terminale dell'autostrada che risale da Albenga. Il progetto alessandrino potrà far parte integrante dell'intero collegamento. Potrebbe, in definitiva anche semplificare il lavoro e dare una spinta verso il completamento dell'autostrada alternativa all'Autofiori, sempre che la realizzazione e la successiva gestione vengano affidate ad un unico concessionario. Se l'obiettivo irrinunciabile è quello di aprire un nuovo collegamento diretto tra il ponente ligure e la pianura padana, occorrerà pertanto mantenere alta l'attenzione e cercare di ridurre la sfasatura dei tempi tra progettazioni e bandi di gara (in project financing) dell'Albenga - Millesimo - Predosa e l'iter realizzativo del raccordo Acqui - Predo- sa. Perché è evidente a tutti il rischio che il comprensorio acquese, una volta garantito il collegamento con la rete autostradale, perda interesse verso la prosecuzione dell'autostrada nella Valle Bormida savonese, in direzione Albenga. Non aiutano, in questo senso, i malumori da tempo avvertiti nelle comunità piemontesi candidate ad essere attraversate dalla nuova arteria, vista solo come una pesante servitù e destinata all'attraversamento di un consistente volume di traffico pesante, con aggravio dell'impatto ambientale. Nell'inverno scorso, ad Acqui Terme, c'era stata una riunione tra il presidenti delle tre Province - Marco Bertolotto (Savona), Paolo Filippi (Alessandria), Raffaele Costa (Cuneo) - i presidenti delle tre Camere di Commercio (Giancarlo Grasso, Renato Vitale e Ferruccio Dardanello), il presidente della Società Autostrada Albenga Garessio Ceva, Luigi Sappa e l'ingegnere Alfredo Borghi, amministratore delegato dell'Autofiori, per fare il punto sulle possibili varianti del tracciato e sulle varie fasi del progetto. L'incontro si era concluso con la decisione di siglare un protocollo di intesa in accordo con Regione Liguria e Regione Piemonte per creare un gruppo promotore al fine di portare a termine lo studio di fattibilità definitivo da Acqui Terme ad Albenga con integrazioni verso la Val Tanaro (la bretella Calizzano-Garessio). Un incontro che, appare oggi chiaro, deve avere un seguito per confermare che quanto era stato concordato lo scorso anno tra i due presidenti delle Regioni, Mercedes Bresso e Claudio Burlando (ovvero l'accordo sull'opportunità di realizzare l'Albenga - Predosa), resta valido anche alla luce delle iniziative piemontesi. Il raccordo Acqui Terme - Predosa non avrà mai un traffico in grado di garantirne la redditività e quindi, per essere realizzato, dovrà attendere finanziamenti pubblici che non saranno facilmente disponibili. La possibilità concreta, per il comprensorio acquese, di rompere l'isolamento autostradale è offerta solo dall'intera realizzazione dell'Albenga - Predosa; asse che non porterà solo i disagi del traffico pesante, ma che resta condizione indispensabile per un rilancio produttivo, turistico e sociale di un vasto entroterra che comprende le valli dell'Albenganese, della Valle Bormida e del bacino dell'Erro. Un collegamento in grado di attirare importanti flussi di traffico e di offrire un ritorno economico interessante ai capitali privati che dovranno essere investiti per la sua realizzazione. Da nautica, aerei e auto i segnali della riscossa po aver acquisito per Trenitalia la più importante commessa mai affidata, con la costruzione di oltre 500 locomotive monotipo (la locoleggera E464), la Bombardier Transportation di Vado è stata scelta per la realizzazione della nuova E483, che rappresenta la versione italiana delle locomotive Bombardier della serie Traxx F140. Dieci macchine ordinate da Angel Trains saranno affidate in leasing a trazionisti che operano in Italia, aprendo una nuova sfida sul mercato dei trasporti. Ancora più importante, tuttavia, è il fatto che il sito di Vado Ligure sia stato scelto come “centro globale di eccellenza” per tutta la serie Traxx e, con queste credenziali, opererà da capofila nell'espletamento della commessa da 500 milioni di euro per la realizzazione di 100 locomotive per la società spagnola Renfe. Grazie a questa robusta iniezione di ordini, la capacità produttiva di Bombardier Italia è interamente impegnata sino al 2010 e l'azienda ha potuto progressivamente espandere il proprio fatturato e gli organici. Secondo le ultime graduatorie rese note (2004) Bombardier era la tredicesima azienda industriale della Liguria (con un giro d'affari di 272 milioni) e la seconda nel settore meccanico, alle spalle di Oto Melara. L'andamento rassicurante degli ordini ha inoltre consentito di trasformare in rapporto a tempo indeterminato i contratti di giovani lavoratori assunti “a termine” negli ultimi anni, portando a 500 il numero degli occupati nella fabbrica di Vado Ligure. Tutto questo dimostra che an- che uno stabilimento costruito all'inizio del ventesimo secolo può integrarsi con successo in una multinazionale, a patto che sappia dimostrare di saper essere affidabile, efficiente, capace di fornire un servizio di elevata qualità. In una parola, Bombardier Italia ha imparato ad essere un'industria moderna, profondamente consapevole che la fiducia della multinazionale deve essere conquistata e mantenuta giorno dopo giorno, perché la competizione è sempre in agguato, sia all'esterno, sia all'interno del gruppo. Ed è una storia, quella dello stabilimento di Vado, che può bene adattarsi a tutte le altre realtà savonesi di quel “distretto dei trasporti” che rappresenta un nucleo forte dell'industria provinciale. Quel che vale per Bombardier vale per AP Italia e Bitron (componente per l'industria automobilistica), per la cantieristica navale, per Piaggio Aero Industries, per Fresia e le altre piccole e grandi aziende che lavorano in questo settore. AP Italia e Bitron, nate come fabbriche dell'indotto Fiat, hanno saputo “lavorare di cer- vello”, sviluppando ricerca, brevetti, ampliando prima la clientela poi gli impianti ed i volumi produttivi. Piaggio è attesa dalla sfida competitiva che potrà essere aperta con l'insediamento nel nuovo sito di Villanova e che dovrà svilupparsi sia sul fronte velivolistico sia motoristico: una sfida tremenda, tenuto conto della concorrenza, che potrà tuttavia contare sulla presenza di un “territorio amico”. Qui sta una delle chiavi fondamentali per il consolidamento della ripresa industriale savonese. Non c'è dubbio che la tradizione plurisecolare costituita dalla presenza di importanti attività produttive continui a farsi sentire, attraverso un atteggiamento positivo delle comunità locali verso il “mondo delle fabbriche”. E' un sostegno non indifferente, che va però coltivato e sviluppato, di pari passo con l'innovazione tecnologica e con il miglioramento dell'ambiente. Lavorare bene, su un territorio favorevole è la condizione in dispensabile per lo sviluppo. di Paolo Milani Professor Mantero, non crede di aver fondato, oltre ad una scuola chirurgica, anche un nuovo genere letterario, combinando insieme medicina, antropologia, storia e critica dell'arte e della musica? “Credo di non aver inventato proprio niente; ho solo ripreso una tradizione plurisecolare, anzi: millenaria. A partire da Ippocrate i medici sono sempre stati anche umanisti: la medicina è vita dell'uomo e le immagini mediche in pittura e scultura sono sempre state studiate con l'attenzione che si riserva alla tavole anatomiche. Sofferenze, lesioni, patologie: d'altra parte, anche i più grandi artisti si sono curvati sull'uomo sofferente con l'identica “pietas” che deve guidare il medico: pensi a Géricault, a Segantini. Pensi alle due lezioni di anatomia di Rembrandt. E non è forse umanissima “pietas” quella di Raffaello, quando ritrae della Fornarina anche il cancro che l'ha colpita al seno? Se non nella vita, Raffaello l'ha certo sposata nel quadro, raffigurandola coi segni, evidenti, del matrimonio e della morte”. Resta il fatto che la medicina moderna sembra tendere piuttosto verso l'iperspecializzazione. “La medicina moderna non è diversa dall'arte o dalla musica moderna: per tutte, la “modernità” sembra consistere in un linguaggio criptato, non comprensibile per i non addetti ai lavori; non intendo negarne il valore, scientifico e/o estetico, ma non sono i critici gli unici detentori dei significati, sono gli uomini: che vedono, leggono e si appropriano dei linguaggi, creati da altri uomini. Quel che io faccio nei saggi, nelle conferenze, nelle lezioni (anche davanti ad ascoltatori non specializzati: il pubblico dei miei corsi all'Unitre è passato in pochi anni da 20 a 250 persone) è cercare di riportare all'opera l'intera umanità dell'artista, comprensiva degli stati d'animo e delle patologie che ne hanno accompagnato la creazione. Ma si potrebbe vivere realmente Mo- Le mani del Professore Intervista a Renzo Mantero, chirurgo e umanista zart tenendo conto delle sue divine partiture e non della sua estrema, umanissima patologia, la sindrome di Tourette?” Anche Wittgenstein diceva che il corpo umano è la migliore immagine dell'anima umana. “Certo. Non ci deve essere separazione tra scienza, ricerca e arte e al centro di tutto deve sempre restare l'uomo. Paganini ha addirittura usato la sua malattia per esprimere il suo genio: era affetto dalla malattia di Marfan, che rendeva la sua mano “ipera- bile”, consentendogli un gioco digitale e manuale straordinario; i suoi successori, tranne rari casi, sono costretti a ricorrere ad adattamenti della sua musica, per l'impossibilità fisica di ripetere i suoi movimenti! E poi bisogna continuare a ricercare, non pensare mai di essere arrivati all'interpretazione ultima e definitiva. Per esempio, si è sempre ritenuto che il figlio dello scultore Rodin fosse un disadattato; ebbene, negli archivi del Museo Rodin ho trovato una sua lettera, sconosciuta perfino ai curatori, nella quale scrive: “caro padre, ho finito i disegni per la Porte de l'Enfer”; un artista come quello avrebbe affidato ad un disadattato addirittura l'illustrazione di Dante?” Professore, in 50 anni, la sua ricerca e la sua scuola si sono fatte “istituzioni” a Savona: il centro regionale, 26 edizioni del corso propedeutico. Tirate le somme, è soddisfatto di come ha reagito il territorio? “Mica tanto! Se ci fossero state maggiori comprensione e buona volontà, og- gi avremmo un Centro dieci volte più grande; invece, a causa delle liste d'attesa, ogni anno almeno 500 persone vanno a farsi operare altrove: far mancare uomini e mezzi significa distruggere quello che è stato creato con tanti sforzi.” La carenza di fondi per la sanità, però, non colpisce solo chirurgia della mano a Savona… “Senta, io faccio il medico non il manager, ma visto che hanno voluto chiamarle “aziende” sanitarie, mi spiega lei quale azien- N° 3 - 2007 3 da privata rifiuterebbe sensatamente di fatturare 500 ordini all'anno? Oltre che a provocare un danno evidente alla salute dei cittadini, questo è un caso di masochismo economico”. Soluzioni? “Semplici: investimenti in uomini e mezzi; più medici e infermieri e maggiori spazi: le sale operatorie devono poter lavorare tutto il giorno e tutti i giorni. Ma siamo soffocati da una cappa velenosa di burocratismo, miopia, insipienza; quando sento parlare di trasferire chirurgia della mano al S. Corona, penso che tanto varrebbe portare il reparto al largo di Bergeggi ed affondarlo: si farebbe prima”. Però non mi sembra rassegnato…. “Io vengo da Portovenere, un paese di pirati, abituati a difendersi dagli uomini e dagli elementi: si figuri se mi spaventano burocrati e politicanti! Però vorrei che si percepisse che il nostro non è solo un centro di eccellenza per la chirurgia della mano, ma il polo primario di un'unitaria e coerente “cultura della mano”, che non trova riscontri altrove. Se cittadini ed amministratori arriveranno ad intendere questo, non mi sarò battuto invano.” Laureato a 24 anni, docente universitario a 34, primario a 40. Portano il suo nome 15 tecniche operatorie, 18 strumenti chirurgici, centinaia di pubblicazioni scientifiche. Fondatore della Scuola Savonese di Chirurgia della Mano, direttore scientifico del Centro Regionale specialistico, Renzo Mantero è internazionalmente riconosciuto come il “mago” delle mani; non solo ne conosce ed insegna il trattamento di ogni possibile lesione, ma ne ricerca e rivela i più nascosti aspetti culturali: antropologici, artistici e musicali. Savona Economica lo ha incontrato in occasione della 26° edizione del Corso propedeutico di chirurgia e riabilitazione della mano, da lui avviato e diretto. 4 N° 3 - 2007 di Paolo Milani Qual'è e quale dovrebbe essere il rapporto tra Savona ed il suo Campus? Dopo il presidente di SPES, Alessandro Schiesaro, rivolgiamo la domanda a Federico Berruti, sindaco di Savona. “Effettivamente - risponde , il rapporto tra la città ed il suo polo universitario è stato spesso esile ed episodico anziché organico e permanente, come io credo dovrebbe essere. E, a questo proposito, noto una particolare simmetria tra il Campus ed il Palacrociere” In che senso? “Nel senso che entrambi che pure costituiscono il segno più evidente del cambiamento recente della città, che ne sono le principali “porte” sul mondo - risultano pressoché sconosciuti ai savonesi, che ne percepiscono la presenza attraverso l'involucro esterno ma non sono messi in grado di vederne il funzionamento. E' paradossale che i due elementi che più hanno contribuito a salvare Savona dal rischio della marginalizzazione - regionale, nazione ed internazionale - costituiscano poi per gli stessi savonesi delle “scatole nere”. Intendiamoci: il fenomeno non è senza giustificazioni; motivi di sicurezza per il Palacrociere e la serenità dovuta ai luoghi di studio per il Campus comportano la creazione di un certo filtro; ma mi piacerebbe che i savonesi potessero guardarci dentro e questo per almeno due ragioni”. Quali? “La prima è che sono belli.” Prego? “Si, non si tratta affatto di un aspetto secondario. Sono costruzioni progettate e studiate con estrema cura, esempi della migliore architettura contemporanea e nel contempo del tutto funzionali ai loro scopi: la consapevolezza della loro alta valenza estetica deve entrare a far parte del patrimonio culturale di tutti i savonesi, contribuire a dare significato e legittimo orgoglio alla loro cittadinanza.” E la seconda ragione? “Vedere all'opera il meccanismo interno di queste due straordinarie “macchine” potrebbe orientare anche la nostra prospettiva di sviluppo, economico ma anche sociale. Se vogliamo proseguire nella similitudine, potremmo dire che entrambe attraggono persone ed idee nuove sul nostro territorio, le redistribuiscono e, nel processo, le modificano: poter vedere questo, poter capire questo, ci permetterebbe di Dialogo e porte aperte tra il Campus e la città Il futuro dell'Università, intervista al sindaco Berruti meglio intendere ed intercettare i flussi di uomini e di saperi e di interagire efficacemente con le loro continue evoluzioni.”. In quest'ottica, par di capire, il polo universitario non è solo un fornitore di specialisti per l'industria locale. “Non può esserlo. L'università deve saper mantenere un critico ed equilibrato distacco rispetto alle esigenze contingenti del territorio, che possono non persistere nemmeno per la durata di un corso di laurea. Detto questo, non si può prescindere dal consolidamento di un dialogo continuo tra l'accademia ed il sistema economico: un rapporto non sporadico ma, come ho detto, continuo e strutturale, con le imprese, con le loro associazioni di rappresentanza …” …con la Camera di Commercio … “Si, certo, con la Camera di Commercio, ma anche con le amministrazioni del territorio, le parti sociali e la so- cietà civile nel suo complesso. Né l'impresa né l'università vivono da sole, bensì entro un quadro di relazioni che interessa la Pubblica Amministrazione, il sistema formativo, il sistema sociosanitario, l'impresa no-profit, l'associazionismo. Occorre una visione di sistema, all'interno della quale il territorio non solo orienta l'offerta formativa ma riflette, insieme all'università, sulle proprie vocazioni e sui programmi di investimenti individua- ti come utili e profittevoli nel lungo termine; l'università deve passare da soggetto che eroga formazione a soggetto che entra nella governance del territorio ed in qualche maniera ne è governato. La reciprocità fra università e territorio ha senso se introduce processi innovativi per uno sviluppo del contesto culturale, politico, amministrativo e socio-economico, integrando risorse e culture per la competitività e la vivibilità del territorio”. I soci di SPES condividono questa visione? “Il dibattito delle ultime settimane ha dimostrato che condividiamo in maniera coerente la visione di un Campus che sappia dialogare con il territorio e costituirne uno dei principali snodi tra globale e locale; su questo abbiamo riscontrato una convergenza strategica di tutti i soci: attenzione alle grandi linee di investimento del territorio (logistica, energia, avionica, turismo …) ma nel contempo apertura al mondo”. Qualche esempio? “Per quanto mi riguarda ho trovato interessante la suggestione di Fabio Fazio di fare a Savona dei corsi dedicati al Mediterraneo: la trovo un'ipotesi densa di risvolti politici, civili e sociologici di grande potenzialità. Nel concreto, comunque, ci sono già due iniziative che promettono uno sviluppo del nostro Campus come polo di attrazione di studenti, ricercatori e imprese innovative dall'Italia e dall'Europa”. Ingegneria e Cittadella dell'Innovazione? “Esattamente. La facoltà di Ingegneria non avrà più una sede decentrata ma, a tutti gli effetti due sedi di pari importanza: Legino ed Erzelli; ed anche per la Cittadella dell'Innovazione dobbiamo essere grati alle capacità prospettiche di Alessandro Schiesaro. Legino potrà mettere a frutto anche la sua posizione rispetto alla vie di comunicazione e la disponibilità di impianti sportivi moderni e fruibili da tutti per diventare un cuore pulsante, ricco di progetti innovativi, di giovani e di attività sportive, all'interno di quel nuovo modello di sviluppo rappresentato proprio dal Campus.” N° 3 - 2007 La Giornata dell'Economia, evento che si tiene, contemporaneamente, in tutte le Camere di Commercio d'Italia è giunta il 10 maggio scorso alla quinta edizione ed è l'appuntamento ormai tradizionale per fare il punto su alcuni aspetti dell'economia provinciale, alla luce del quadro generale predisposto da Unioncamere. “Il 2006 - ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso - è stato contrassegnato da evidenti segnali di ripresa, con una domanda aggregata trainata da esportazioni ed investimenti: la crescita è risultata pari all'1,9%, mentre le ultime previsioni di Unioncamere per il 2007 indicano un aumento del 2%, che l'OCSE recentemente ha rivisto al rialzo (+ 2,2%). Ma, come per l'altro anno, la ripresa non interesserà in maniera omogenea l'intero territorio nazionale, a causa del permanere di squilibri territoriali e della presenza di diversi modelli di sviluppo nelle varie province italiane. Interessante, comunque, notare che, in questo contesto, soprattutto molte realtà del Nord, dopo aver conosciuto profonde modificazioni strutturali, sembrano oggi pronte ad accogliere gli effetti del cambiamento economico a seguito di processi di selezione che hanno visto uno “spostamento verso l'alto” in termini di qualità del prodotto e di nuove strategie aziendali.” Tendenze evolutive dell'economia locale In questa direzione si è posta la Camera di Savona nel convincimento che, in provincia, - la riconquista di quote di mercato sta, di là del ruolo significativo che sapranno svolgere le aziende leader di settore, nella forza stessa di coesione tra piccole e medie imprese che intendono oggi muoversi tra tradizione e innovazione, - il rilancio del “Sistema Savona” è perseguibile laddove 5 L'impressione è che la provincia, nel suo complesso, non riesca a superare in molti settori il processo di transizione e di adattamento strutturale; stia tutt'oggi subendo la grande pressione della competitività globale. In sostanza, il processo in atto fa emergere il rischio di un'insufficiente capacità dell'economia provinciale di sfruttare appieno le opportunità che si presentano, di utilizzare al meglio le potenzialità che l'economia stessa possiede. Si tratta di un processo che non riguarda soltanto il sistema delle imprese, ma che richiede di essere governato dagli Enti competenti, in un rapporto di collaborazione e concertazione tra pubblico e privato nella gestione dello sviluppo. Traguardo che sembra aver intrapreso un cammino favorevole alla messa a punto di progettualità comuni e prioritarie. Savona si muove ma gli altri corrono Giornata dell'Economia tra consuntivi e previsioni gli enti e le associazioni di categoria, da un lato; le eccellenze produttive e di servizio, dall'altro, si pongano alla guida delle filiere. Giocheranno certamente una carta considerevole fattori internazionali legati al tasso di cambio euro/dollaro; al prezzo del petrolio; al livello crescente dei tassi d'interesse. Rimane, ciò nondimeno, una considerazione di fondo: la provincia, nonostante la “selezione qualitativa” in atto, ovvero l'espulsione dal mercato di aziende a bassa produttività, non ha tutt'oggi concluso il processo di riposizionamento globale, per cui siamo deboli rispetto ai numerosi competitors internazionali, come dimostra ampiamente la difficoltà a conseguire tassi di crescita del P.I.L. superiori all' 1,5 %. Tasso ritenu- to minimo per l'aumento effettivo di livelli occupazionali stabili e del potere di acquisto dei cittadini. Qua e là, con brevi e peraltro non significativi sussulti, a partire dagli anni '90 del secolo scorso anche l'economia savonese è stata interessata a performance deludenti, soprattutto in riferimento ai traguardi conseguiti da altre realtà della Comunità. Le caratteristiche del Sistema Savona In base alle caratteristiche del ciclo economico, Savona viene inserita da Unioncamere con altre 46 province, nel gruppo delle economie provinciali “a-cicliche”, nel senso che l'andamento del ciclo congiunturale nazionale risulta essere “neutrale” nella determinazione delle performance dell'economia locale, con un andamento che non risulta strettamente correlato al contesto economico più generale. Si tratta generalmente di province di piccole dimensioni o “periferiche”, con una propensione all'export medio-bassa, con un'importante presenza segue a pag. 6 6 N° 3 - 2007 Distribuzione per provincia dei consumi pro-capite (in euro). Anno 2004 del settore terziario tradizionale e, in taluni casi, con importanti localizzazioni di grandi imprese, che presentano, però, andamenti economicofinanziari fortemente condizionati dalle decisioni strategiche di tipo globale. Caratteristiche riscontrabili nell'economia della nostra provincia che: - in termini di valore aggiunto, pesa per circa un quinto sul totale regionale e per lo 0,5% sul totale nazionale; - presenta una propensione all'export del 12,4%, oltre un punto in più della media regionale, ma nettamente inferiore ai valori medi del Nord Ovest (30%) e del Nord Est (32,8%); - vede il settore dei servizi tra questi turismo e trasporti che sostanzialmente producono reddito diretto - contribuire al valore aggiunto totale nella misura del 76,3%, contro una media del 67% nel Nord Ovest e del 65,8% nel Nord Est. Il Prodotto Interno Lordo Savona detiene la prima posizione in Liguria ed è al ventesimo posto in Italia nella graduatoria del P.I.L.. pro capite (28.064 euro per abitante nel 2005). La provincia, altresì, gode di un reddito lordo disponibile pro-capite superiore alla media nazionale e risulta al 28° posto in Italia e al 3° in Ligu- ria nella graduatoria secondo il valore medio del patrimonio per famiglia (394.377 euro per famiglia), patrimonio costituito, in media, prevalentemente da abitazioni e terre- ni (64%) rispetto alle attività finanziarie (36% del totale). I consumi Il Savonese si pone tra le province con i più alti consumi pro capite. Occorre, però, tenere presente che la distribuzione dei consumi delle famiglie dipende da vari fattori che non riguardano soltanto la popolazione residen- te e il relativo tenore di vita, ma anche dal livello relativo dei prezzi e, non ultimo, dal peso della componente turistica. Il mercato del lavoro Se a livello nazionale la congiuntura economica favorevole del 2006 ha avuto riflessi positivi sul mercato del lavoro, anche a Savona si è osservata una crescita della popolazione occupata, salita nel 2006 da 112 a 116 mila unità, di cui 73 mila dipendenti (duemila in più rispetto al 2005). In particolare si è assistito ad una contrazione del numero di disoccupati, scesi nel 2006 a 5 mila unità. Il tasso di disoccupazione in provincia, pur se piuttosto basso (4,5% contro il 6,8% nazionale), rimane comunque tra i più elevati del Nord Italia e posiziona Savona al 45° posto in Italia. Anche in questo ambito, con una riduzione dal 5,3% del 2005 al 4,5% del 2006, si conferma peraltro l'evoluzione positiva del mercato del lavoro. Il sistema delle imprese, e delle piccole imprese in particolare, risulta protagonista dell'espansione occupazionale del Sistema Savona, a conferma della volontà e della capacità degli imprenditori di generare posti di lavoro. I dati elaborati attraverso il Sistema Informativo Excelsior, con riferimento ai programmi di assunzione delle aziende per il 2006, forniscono indicazioni positive: il tasso di crescita, calcolato come differenza tra assunzioni e licenziamenti, previsto nel 2006 é infatti pari a 1,9%, valore superiore di un punto percentuale rispetto a quello dell'anno precedente (+0,8%). N° 3 - 2007 La crescita occupazionale prevista risulta nettamente più elevata nelle piccole imprese, riducendosi invece al crescere della dimensione aziendale: a fronte di una variazione media dell'1,9%, il tasso di crescita raggiunge il 3% nelle imprese di piccola dimensione (fino a 49 addetti), mentre nelle imprese di dimensioni maggiori si riduce allo 0,3%. In provincia il sistema delle imprese denuncia però una scarsa capacità di assorbimento di figure in possesso di titoli di livello universitario, le quali prevalentemente trovano sbocco occupazionale nella pubblica amministrazione e nelle libere professioni. Le assunzioni di laureati sono, infatti, risultate nel 2006 limitate al 2,6% delle assunzioni totali. La domanda di laureati da parte delle imprese risulta 7 peraltro più consistente nelle città metropolitane, dove tendono a polarizzarsi le funzioni di indirizzo strategico del sistema, l'innovazione, la ricerca, il capitale umano. Innovazione e brevetti Tra i fattori di sviluppo territoriale ed imprenditoriale, l'innovazione riveste un ruolo determinante. I dati messi a disposizione dal Centro Studi Unioncamere sulle domande approvate - e cioè sui brevetti effettivamente ottenuti - dall'Ufficio Europeo dei Brevetti evidenziano, su scala provinciale, una chiara e prevedibile correlazione tra sviluppo industriale e capacità brevettuale. La provincia di Savona risulta seconda in Liguria con 47 brevetti europei pubblicati dall'EPO nel periodo 1999-2005, do- Tasso di disoccupazione nelle provincie italiane Anno 2006 po Genova che ne conta ben 317, mentre La Spezia ed Imperia seguono rispettivamente con 29 e 19 brevetti. Purtroppo si nota, per la nostra provincia, una tendenza negativa nel numero di brevetti europei pubblicati all'anno: si è scesi dai 10 del 2003, agli 8 del 2004, ai 5 del 2005. Conclusioni Il profilo tracciato indica come, per accrescere la competitività del sistema economico savonese occorra puntare maggiormente, oltre che sull'innovazione, sulla valorizzazione del capitale umano e sull'intensificazione dei legami tra università ed impresa per la ricer- ca ed il trasferimento tecnologico, nonché sui legami con gli enti di ricerca e sviluppo presenti sul territorio. La stessa Camera di Commercio, nell'ambito del ruolo che svolge in provincia, si è inserita in un programma articolato di promozione e di dialogo con gli altri Enti della Pubblica Amministrazione e con i soggetti privati e pubblici che operano per lo sviluppo economico, con i quali - lo si conferma - si è instaurato un proficuo rapporto di collaborazione. L'Ente camerale, in particolare, da anni è impegnato nel potenziamento del sistema infrastrutturale, oltre che nel campo autostradale ed aeroportua- le e ferroviario, nella dotazione di piattaforme logistiche e nell'apertura al mercato internazionale del sistema delle imprese. Interventi nel credito, nella ricerca, nella formazione in un quadro di sviluppo tra tradizione ed innovazione produttiva nella duplice aspettativa di rimuovere gli ostacoli allo sviluppo e di sostenere ed incentivare le attività sulle quali é basata la nostra economia. Diversamente, si rischia di concentrare gli sforzi nel superamento dei punti di debolezza, commettendo l'errore strategico di trascurare la piena valorizzazione delle opportunità legate ai nostri punti di forza. 8 N° 3 - 2007 una concessione edilizia”. Anche il membro di giunta camerale per il commercio, Franco Zino, ha difeso il ruolo svolto dal settore distributivo nell'economia savonese “nonostante una pressione fiscale sconsiderata e il linciaggio morale a cui i commercianti sono sottoposti da chi continua a etichettarli come evasori fiscali”. Grafici e numeri protagonisti assoluti nella Giornata provinciale dell'Economia celebrata nella Sala Magnano di Palazzo Lamba Doria. Ad interpretare le slides proposte su maxischermo sono stati il segretario generale della Camera di Commercio di Savona, Maurizio Scaiola, e la responsabile dell'Ufficio Studi, Donatella Persico. Questi i dati che hanno maggiormente caratterizzato l'evoluzione socio-economica della comunità savonese nei periodi più recenti. Demografia - Invertendo il trend negativo che ha accompagnato gli ultimi decenni del secolo scorso, tra la fine del 2000 e la fine del 2005 i residenti in provincia di Savona sono passati da 279.706 a 282.453 (+1%). A fare da traino è stato il comprensorio di Albenga, che ha segnato un +3,6% di abitanti, segue il Finalese con +1,1% e il Savonese +0,2%; l'unico comprensorio a denunciare ancora un andamento negativo è la Valle Bormida, con un meno 0,6% che la dice lunga sui problemi economici attraversati dall'entroterra savonesi. Stranieri - In tre anni, tra il 2003 e il 2006, il numero degli stranieri residenti in provincia di Savona è quasi raddoppiato, passando da 6.766 a 12.586 (pari al 4,5% della popolazione totale). In complesso, l'aumento è stato dell'86%. A livello comprensoriale la maggiore concentrazione di stranieri si registra nell'Albenganese con 3.582 unità pari al 5,9 per cento della popolazione re- Imprese femminili - A fine 2006 le imprese a conduzione femminile erano in provincia 8.794, pari al 27,3% del totale delle imprese (32.170). Il dato è importante, in quanto colloca Savona, come già accade stabilmente da alcuni anni, al vertice nazionale per quanto riguarda l'incidenza delle imprese “rosa” sul totale di quelle attive a livello provinciale. Effetto immigrazione, più imprese e residenti Imprese extracomunitarie - In provincia di Savona sono attive 1.192 imprese (pari al 3,8% del totale) i cui titolari sono cittadini extracomunitari. Di questi, quasi la metà, 515, sono di nazionalità albanese, 159 marocchini, 65 argentini, 59 svizzeri, 47 tunisini, 40 ex jugoslavi, 36 cinesi e 34 etiopi. Da notare che l'elenco non può più comprendere, con l'ingresso nell'Unione Europea di inizio 2007, i cittadini romeni e bulgari, che tradizionalmente rappresentavano una componente forte degli imprenditori extracomunitari. Imprese - Suddivise per settore di attività, le imprese savonesi operano per il 25,3% nel commercio, per il 18,9% nelle costruzioni, il 15,5% nell'agricoltura, il 14,6% nei Occupazione - Gli occupati nel 2006 sono saliti del 3,6%, ovvero di circa 4 mila unità, passando da 112 a 116 mila, di cui 73 mila sono lavoratori dipendenti (con un incremento di 2.000 unità). Il tasso di disoccupazione è pertanto sceso in un solo anno dal 5,3 al 4,5%, che pur essendo ben al di sotto del dato nazionale (attestato intorno al 6,8%) risulta ancora tra i più elevati delle province dell'Italia Settentrionale. Tassi di variazione occupazionale previsti dalle imprese nel 2006 per provincia sidente; segue la Valle Bormida con il 4,7% (1.979 unità), il Finalese con il 4,2% (2.525 unità) mentre nel Savonese, dove risiede il maggior numero di stranieri (4.600), il rapporto percentuale è invece il più basso, intorno al 3,8 per cento dell'intera popolazione. servizi alle imprese e alla persona, il 10,6% negli alberghi e ristoranti, l'8,8% nell'industria manifatturiera, e il 6,3% in altri settori. Da rilevare, nel confronto con il dato nazionale, che il commercio è sotto di oltre 2 punti percentuali alla media italiana (27,6%), le costruzioni sopra di oltre 4 punti (14,5% il dato nazionale), le imprese turistiche e di ristorazione sono quasi il doppio della media italiana (5%) e le attività industriali manifatturiere sono in provincia di Savona sensibilmente al di sotto della percentuale italiana (12,3%). “Il settore delle costruzioni - ha commentato il vicepresidente della Camera di Commercio Silvio Accinelli - ha consentito di mantenere positivo il Pil nazionale e, in maggior misura, quello provinciale. Non un comparto di speculatori, quindi, ma un fattore trainante dello sviluppo, nonostante l'appesantimento dovuto all'obbligo incredibile di avere ben 22 diverse autorizzazioni per ottenere N° 3 - 2007 di Anna Maroscia Si chiama METE ed è un'agenzia di promozione tutta al femminile con sede a Imperia. Oltre a molte altre iniziative che mirano a valorizzare l'offerta turistica del ponente ligure, METE organizza, ogni anno, una specie di “gemellaggio” con un Paese straniero. Dopo la Norvegia , partner nel 2006, quest'anno l'incontro, o come è stato scritto, il “confronto”, è stato attuato fra la Gran Bretagna e la Liguria di ponente. Da una parte, quindi, thè, marmellata di arance e biscotti tutto burro, tartan, sheffield…. dall'altra caffé, olio d'oliva, verdure in composta, piante aromatiche…; e poi, per entrambe, ceramiche e golf. Di tutto rispetto la qualità degli sponsor: ENIT, Regione Liguria, Provincia e Comune di Imperia oltre ad Air One, compagnia aerea privata italiana che oltre alle rotte nazionali si è ormai sviluppata su quelle internazionali europee e ha festeggiato l'inaugurazione di un volo Londra-Genova. La manifestazione ideata da METE si è snodata con una serie di eventi realizzati a Imperia nei Magazzini dell'Olio di Calata Cuneo, uno spazio suggestivo in cui hanno trovato posto gli stand promozionali, due dei quali riservati alla Camere di Commercio di Savona e Imperia, rispettivamente dedicati alle piante aromatiche in vaso e alle composizioni di fiori recisi. Molte anche le iniziative a supporto: mostre fotografiche, proiezioni di filmati, presentazioni di Il Ponente punta sui turisti inglesi Obiettivo Gran Bretagna nella promozione 2007 libri, lezioni pratiche di golf, sport amato dagli inglesi ed ora anche da noi italiani. Ma il vero interesse dell'evento risiedeva in un educational riservato a tour operators, travel managers e giornalisti sia inglesi che italiani, ospiti in Liguria per tre giorni. Al tour nella provincia di Savo- na è stata dedicata una giornata, e il gruppo ha potuto visitare il centro storico di Finale Ligure, il “green” di Garlenda, la cittadina di Alassio e la parte storica di Andora. Mario Bussoni, giornalista esperto in turismo, è rimasto colpito dalla bellezza e dall'interesse dei paesaggi: per lui, che propone guide riservate ai percorsi museali e ai luoghi storici, la nostra provincia è estremamente interessante; a suo parere gli enti pubblici trascurano di sostenere con iniziative consistenti concrete potenzialità. Cinzia Berardi, giornalista di Travel Quotidiano, ha subito realizzato un articolo, per fissare con le parole le impressioni su tutte le località visitate. Franca dell'Arciprete Scotti scrive per Viaggi Vacanze e cura anche rubriche radiofoniche; abitando a Milano, è naturalmente attratta dal nostro mare ed in particolare si è ripromessa di tornare nella nostra provincia per realizzare un lungo servizio sul “Santuario dei Cetacei”. Rosa di Montefiano vive e lavora a Londra e si occupa di proporre viaggi lastminute che di volta in volta possono esserle proposti: dunque, attende solo input. Importante vetrina per l'offerta di soggiorni-vacanze è Italy in Focus, di cui è managing director Peter Bagnoli, un italiano trapiantato in Inghilterra da moltissimi anni. Bagnoli ha spiegato che negli ultimi tempi si è verificata una contrazione del 40 per cento nel numero delle richieste di viaggi con destinazione Ita- 9 lia, flessione che sarebbe da mettere in relazione soprattutto con i costi elevati e con la crescente concorrenza di Francia e Croazia. Nell'ambito del percorso attuato con i giornalisti e tour operators nella provincia di Savona, una visita ha toccato il Centro Orticolo Sperimentale di Albenga, dove è stato illustrato l'interessantissimo materiale biodegradabile con cui si cercherà di realizzare in un prossimo futuro i vasi per le piante coltivate nella zona ingauna: un progetto di grande interesse per Karen Kelly-Moore, direttore commerciale di On the Road e Peter Zeyss, giornalista di Group Travel ed Educational Study Tours. Per il Comune di Finale Ligure, il dottor Basso, responsabile del settore turismo, ha guidato gli ospiti fra i più affascinanti tesori nell'antico cuore della cittadina; il direttore del Golf Club di Garlenda ha invece mostrato gli scorci più sensazionali del vellutato percorso golfistico; l'assessore Monica Zioni ha accolto i giornalisti nei luoghi più incantevoli di Alassio, tanto in riva al mare che sulla collina; così come il sindaco Franco Floris e l'assessore al turismo Giovanna Risso di Andora hanno studiato un'accoglienza mozzafiato nell'abbazia del vecchio Castello, al suono delle cornamuse: il tutto coordinato con il supporto delle Associazioni Albergatori. Naturalmente, e in tutta onestà, non è facile né agevole sostenere con assoluta certezza che l'educational di METE avrà indubbi, positivi risultati sull'andamento delle presenze turistiche britanniche nella Riviera di Ponente. Certo, la promozione dell'offerta turistica, come di altri prodotti di largo consumo, presuppone, per conquistare punti di mercato strappandoli alla concorrenza, una esatta conoscenza delle aspettative dei consumatori e delle caratteristiche delle proprie proposte; in ogni caso è poi necessario far seguire alle indagini e agli studi attive politiche promozionali. Come dire che i dubbiosi, i perplessi, nulla faranno e sicuramente nulla otterranno. A differenza di chi, quantomeno, si mette in gioco. 10 N° 3 - 2007 di Anna Maroscia Al nostro turismo natura, stile di vita, opere d'arte sembra non bastino più: l'Italia pare destinata a perdere altre posizioni. Le lacune sono nello scarso coordinamento, nella mancanza di progettualità, a cui si aggiungono anche prezzi elevati, disservizi, carenze di infrastrutture. In provincia di Savona ACEA, consorzio fra commercianti floricoli,Unione Provinciale Albergatori, aderente a Confindustria e Palmhotels, consorzio alberghiero, ripropongono un'iniziativa, già sperimentata qualche anno fa con ottimi risultati, che dovrebbe avere come scopo la promozione complessiva del territorio savonese. Tutto è cominciato con il concorso”Compra una pianta e vinci una vacanza”. In sostanza, in 8 milioni di piante aromatiche commercializzate nel 2006 sia in Italia che nel resto d'Europa, sono state inserite delle etichette con l'immagine dell'Italia, la specifica identificazione del territorio savonese, e il regolamento del concorso. L'acquirente, per partecipare, ha indicato i propri dati e restituito alla segreteria del concorso il talloncino abbinato alla pianta, in modo da partecipare all'estrazione di soggiorni gratuiti in strutture turistiche della provincia di Savona. L'iniziativa, così come descritta, non sembra avere un Compra una pianta in Europa e vinci una vacanza in Riviera Successo dell'azione di marketing di Camera, Acea e Albergatori carattere eccezionale, se non per… numeri e quantità. Le piante, vendute in tutti i Paesi della Comunità e in molti Paesi dell'Est sfiorano, infatti, i 100 milioni; i soggiorni messi in palio sono cento, ed ognuno riguarda una coppia; le buste pervenute sono circa novemila. Quale, per gli organizzatori, la parte più interessante? Certamente il gran mare di buste contenente i tagliandi: innanzi tutto, perché hanno permesso una numerosa raccolta di nominativi di perso- ne interessate all'acquisto delle piante, ma anche ad un soggiorno turistico presso la nostra provincia. In maggior numero provengono dalla Germania, dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Austria, ma anche dall'Inghilterra e dal Belgio, dalla Spagna e perfino dall'Olanda. Riccardo Galbussera, che ha raccolto e timbrato le buste in arrivo, cita come curiosità affrancature provenienti dalla Russia e addirittura da Singapore. Difficile stimare il target dei clienti: certo il costo delle piante abbastanza basso, le buste compilate a mano e il francobollo attaccato a casaccio fanno pensare ad un utente medio, che tuttavia, visti i grandi numeri, è appetibile per la vendita delle piante e, dirottato fuori stagione, può essere contattato anche per l'offerta di pacchetti vacanze. Grande soddisfazione esprime Giorgio Delfino, presidente di ACEA, l'Associazione degli esportatori di piante della provincia, che ritiene però indispensabile ripetere in futuro questa iniziativa, con la quale si ottiene un duplice risultato: rafforzare la prerogativa di Albenga quale maggior produttore di piante aromatiche d'Europa; far conoscere, contemporaneamente, la zona di produzione delle nostre piante, che è una delle più belle d'Italia sotto il profilo della godibilità turistica. “Compra una pianta e vinci una vacanza” è ormai lo slogan di un progetto comune ai settori turismo e agricoltura ed è stato utilizzato nei mesi scorsi da vari giornali italiani ed europei: TASPO della Fiera di Essen, TOURISM TREND di Zurigo, ADAC di Monaco di Baviera, MARKT IN GRUN di Dusseldorf. All'estrazione dei soggiorni erano stati invitati i giornalisti che avevano curato la redazione degli articoli sui giornali. A loro era stato offerto un soggiorno ed un tour della nostra provincia, per far conoscere natura, arte, gastronomia e, naturalmente, floricoltura. Perché i loro articoli in futuro siano non solo qualcosa di indotto, ma di assolutamente condiviso. Cinque giorni di emozioni con la voglia di ritornare Andare in vacanza, si sa, rende felici: ci si aspetta riposo e relax, esplorazione di nuovi paesaggi, possibilità di arricchimento intellettuale, opportunità di divertimento e magari avventure accattivanti. Se poi la vacanza è un premio vinto in un concorso, è scontato che la felicità sia ancora più grande. Questa fortunata eventualità è stata offerta a cento persone che hanno compilato e spedito un tagliando alla Camera di Commercio di Savona; poiché il premio era valido per due persone, ben duecento sono stati i fortunati che hanno potuto trascorrere cinque giorni, gratuitamente, in un albergo della nostra Riviera delle Palme. Cominciamo con ordine: è già il secondo anno che due importanti settori economici della nostra provincia, la floricoltura e il turismo, hanno deciso di unire le potenzialità per presentarsi in modo più interessante sul mercato. E' stato così lanciato il concorso “Compra una pianta e vinci una vacanza”, che aumenta l'attrattiva per le piante made in Albenga e permette a duecento persone di soggiornare nelle nostre strutture turistiche, nella speranza, ovviamente, che in futuro siano spinti a tornare nuovamente in provincia di Savona. Alcuni dei vincitori hanno scelto di usufruire del premio in periodi diversi, a seconda delle proprie necessità, ma molti hanno accettato la seconda settimana del mese di maggio, un periodo splendido per il clima mite e lo scarso affollamento di turisti. A loro la Camera di Commercio ha offerto la possibilità di passare un pomeriggio a Savona, per incontrarli, per incontrarsi fra loro e visitare la città. Chi pensa che Savona non abbia molte attrattive, sbaglia. Il Pria- N° 3 - 2007 NAZIONE COMUNE COGNOME AUSTRIA HAITZENDORF Sherrerd Frederick St. Michael Kerstin Höhndorf Steinberger Sandra AUSTRIA ST. ANDRA-WORDERN AUSTRIA ST. WOLFGANG Gruber/SPREITZER AUSTRIA VIENNA Reisinger AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA AUSTRIA UNGENACH (A) WIEN WIEN Krebs Jambrits Treffner NOME Renate Rainer Sonja J. Helga Daniela BELGIO COURCELLES Verryken Willame Monsieur et Madame FRANCIA CESSON SEVIGNE Morel Claudine FRANCIA FRANCIA FRANCIA FRANCIA FRANCIA BIAS Pradier COMBREMONT-LE-PETIT (ORA GRANDUAUX Bettex-Monnier =MARIANNE MONNIER FRANCONVILLE Robinot DIEMOR KERVIGNAC Vicalvi Lorcy LA MOLE De Filippo FRANCIA NEUVILLE SAINT VAAST Lorthior FRANCIA ST CYR AU MONT D OR GERMANIA BAD URACH FRANCIA FRANCIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA NEUFMOULIN PARIS Authier Johannes Weitzel-Bohm BALDHAM Knapp Beatrice Michel Muriel Gerard Christelle Monique Chantal M. et Mme Brigitte e Jean Pierre Gerard Eva de Haan Willem Pfitzner Evelyn Loff Renate HAINICHEN Scheil Rita ILMTAL-GRIESHEIM (D) Trebes BERLIN BIPPEN BRUGGEN COTTBUS (D) GERMANIA HILDESHEIM (D) GERMANIA Ecombat BAD NAUHEIM (D) GERMANIA GERMANIA Exeler Pohl Gerull Ernst Anke Regina G. Iris GERMANIA JENINIGEN-NIMBURG (D) Riplinger Helga GERMANIA KRAILLING Wirnharter Elfriede GERMANIA LIPPSTADT Kasprik Regina GERMANIA LOLLAR ODEN HAUSEN GERMANIA NIEFERN-OSCHEL BRONN GERMANIA OFFENBURG GERMANIA GERMANIA GERMANIA KARLSKRON LINDEN Schwarz Helga Hans Enst-Helmut NIEDERDORFELDEN Lehmann Wolfgang OBERURSEL Hummel GERMANIA RECHLINGHAUSEN (D) Lemcke Wolfgang GERMANIA SCHLECHING Miller Inge und Bernd GERMANIA GERMANIA LoLLAR Kotenko Bothur GERMANIA rie degli albergatori hanno potuto salutare i vincitori del concorso, entusiasti per la bella opportunità loro concessa dal concorso. La Sala Magnano dell'Ente sembrava aver concentrato l'Europa: oltre agli italiani, maggiormente rappresentati i Tedeschi, gli Austriaci, ma anche Francesi, Inglesi e Olandesi; felicissimi di stare in Italia i Belgi e soprattutto i cittadini della Repubblica Ceca. Dopo i discorsi di benvenuto e l'offerta di alcuni doni, tutti a cena, in grande amicizia, in un locale della vecchia Darsena, allietati dall'aria primaverile e dallo sciacquio del mare fra le barche ancorate nel porticciolo. Cucina savonese, naturalmente, perché c'è un nesso fra la cucina e i ricordi che gli amici europei si porteranno nei loro Paesi: mare, cielo, colline verdeggianti, castelli e ceramiche d'arte,ma anche sapori e profumi: palato e memoria che sappiano riportarli qui, per trascorrere momenti felici nella nostra bellissima terra. a.m. Wilhelmi AUSTRIA FRANCIA mar, intanto è un sito suggestivo, che si presta a narrazioni di eventi storici e leggende, che ospita un importante museo archeologico, affascinante per ambientazione e reperti. E non è meno accattivante scendere dalla rampa che unisce la Fortezza al centro, attraversare la via Pia e la via Quarda, antiche strade di commercianti e banchieri, per arrivare a Palazzo Gavotti, cuore della città, che collega il nucleo medievale ai quartieri ottocenteschi. Qui ha ora sede la Pinacoteca, che raccoglie la produzione artistica savonese dal quattordicesimo al ventesimo secolo, raccolte di ceramica dal quattrocento ai giorni nostri e dipinti e sculture di grandi maestri internazionali del ventesimo secolo, donate alla città natale da Milena Milani. Ultima tappa, per gli ospiti, Palazzo Lamba Doria, sede della Camera di Commercio, dove il presidente Grasso e i membri di Giunta rappresentanti del turismo e della floricoltura, e i dirigenti delle catego- GOFIS 11 REES Henrich Kissel Merker Diekmann GERMANIA SCHWAEBISCH GMUEND GERMANIA UETERSEN Melahn VIERNHEIM Rehor GERMANIA GERMANIA GERMANIA GERMANIA IRLANDA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SEEHEIM (D) VELBERT WANKHEIM BARBERINO MUGELLO (FI) Biancalani BOVES (CN) BREGNANO (CO) ITALIA ENTRACQUE (CN) ITALIA ITALIA ITALIA Haug O'Sullivan CASTELGUGLIELMO (RO) ITALIA Kache CORK ALME' (BG) ITALIA ITALIA Schutz Seigge CASTION (BELLUNO) GORIZIA ISPRA (VA) LANA (BZ) LANA (BZ) MONZA (MI) POMPIANO (BS) Cafarelli Cagnani Samaritani Roberta Teraroli Daniela Moioli Di Fronzo ITALIA ROVELLO PORRO (CO) Giuliano ITALIA S. NICOLO' A TREBBIA (PC) ITALIA STRA' - LOCALITA' SAN PIETRO (VE) ITALIA ITALIA SANTHIA' (VC) ITALIA PAESI BASSI Nicita Nicoletta Cassisi Concetta Bruschi Sannicolò VEDANO AL LAMBRO (MI) Hilpold Praga Alberto Massimo SKIEN Gurholt Inger Marie M.A. Bultman XI MORELLI (FE) BW EINDHOVEN Franzoni Rijsdijk XZ PURMESEND Zoetermeer Droge Hedges Malcolm HODONIN Novotna PRESTON SVEZIA HENAN Dahlgren BEVAIX Rothpletz BALLWIL ECHALLENS SVIZZERA INIWL LUZERN (CH) SVIZZERA SATIGNY SVIZZERA Cobien Jessica Kent REGNO UNITO SVIZZERA Jurgen Lagemaat ASCOT BERKSHIRE SVIZZERA Roberto Susan REGNO UNITO SVIZZERA Nella Beatrix Bandirali Van der Schaaf SVIZZERA Christine VERTEMATE C/MINOPRIO (CO) VC TOLBERT (NL) SVIZZERA Franca TRIESTE PAESI BASSI REPUBBLICA CECA Claudia Lucia Maria Walch vander Pee REGNO UNITO Marco Vincenzo CP MOORDRECHT PAESI BASSI Sergio Di Pietro PAESI BASSI PAESI BASSI Mara Cesare Antonio Maria VAHRN (BZ) NORVEGIA Bruno Meles ITALIA ITALIA Basso Milena Andina TERMENO (BZ) ITALIA Bari Paride SUNO (NO) ITALIA ITALIA Birgit Rossin ROMA ROVERETO (TN) Elisa Manuela ITALIA ITALIA Michela Scortini Verdi ROMA Giovanna Teresa Losch RIVA PRESSO CHIERI (TO) ITALIA Enrico Maria ITALIA ROMA Silvia Knoll Emiliani ITALIA David Ervinio PONTE TARO (PARMA) Pontey Stefan Baggio ITALIA ITALIA Beate Renate Barbara Pasquali ITALIA Karin Petra Yonco Casari MEDICINA (BO) ITALIA Ingeborg Maria ITALIA MISINTO (MI) Susanne Genta Pellegrini ITALIA Hans Dr. M. Lorenzo LEOLA GIOVO (TRENTO) MASSA Christel Lego ITALIA ITALIA Helga Maria Weeks Cottle Käppeli Galfetti Arnold NEUENEGG Hofstetter TAGERWILEN Schäfli-Weber WATTERWIL Vulliez Stark Sandra James & Elisabeth Kueta Lena Marianne Alice Roberto Manuel Doris Francoise Katja + Thomas Jennifer 12 N° 3 - 2007 “Italia a tavola” conquista la Promenade des Anglais La gastronomia ligure “targata” CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato) ha dominato la scena nella vicina Francia, con sedici aziende regionali partecipanti alla mostra mercato “L'Italie à table” (L'Italia a tavola). L'esposizione commerciale si è svolta da giovedì 31 maggio a domenica 3 giugno sulla promenade des Anglais a Nizza ed è stata organizzata dalla Camera di Commercio italiana del capoluogo delle Alpi Marittime, con il patrocinio del ministero del Commercio Estero. L'offerta culinaria italiana è stata complessivamente promossa da 120 imprese, specializzate nella produzione di alimenti tipici. La terza edizione de “L'Italie à table” ha totalizzato più di 100 mila visitatori, in prevalenza cittadini francesi residenti nella zona al confine con l'Italia. Gli stand gastronomici sono stati presi d'assalto anche da numerosi turisti tedeschi e scandinavi in villeggiatura sulla Costa Azzurra, oltre che da alcune centinaia di operatori del settore. La provincia di Savona, all'interno della nutrita rappresentanza ligure, ha partecipato all'evento con due ditte alimentari, storicamente impegnate nella diffusione dei sapori locali: la pasticceria ta Besio di Savona, sapiente produttrice di amaretti, pandolci e paste secche, e l'oleificio Polla di Loano. “È stata un'iniziativa molto interessante ed abbiamo mostrato i nostri prodotti ad un gran numero di persone - racconta Carlo Ghio, amministratore dell'oleificio di via Ghilini a Loano -. Siamo sul mercato dai pri- mi del Novecento e la nostra azienda ha sempre avuto carattere artigianale. Negli ultimi anni abbiamo iniziato a vendere anche all'estero e siamo andati a Nizza con l'obiettivo di far conoscere l'olio della Riviera al pubblico e ai commercianti d'Oltralpe. Abbiamo incontrato molti visitatori interessati e alcuni operatori del settore”. Il dirigente della ditta Polla sottolinea: “Era la prima volta che partecipavamo alla mostra mercato e pensiamo che la manifestazione sia particolarmente riuscita sia dal punto di vista organizzativo sia sotto il profilo della partecipazione del pubblico”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Paola Torello, titolare della ditta Besio. “È la nostra seconda esperienza internazionale dopo la partecipazione a ‘Barcellona Degusta’ e ci siamo trovati bene, quindi penso che ritorneremo”, dichiara Torello, nipote di Maria Besio, fondatrice coi fratelli dell’azienda in via Sormano nel 1902. “La mostra mercato era indirizzata al pubblico e per le prossime edizioni crediamo che sarebbe ideale dirigere la fiera verso gli operatori commerciali. Abbiamo esposto amaretti, cioccolatini, pandolce e pasta frolla. Serviamo clienti in tutto il mondo, da New York alla stessa Francia, rifornendo sia privati cittadini con vendita al dettaglio, sia pasticcerie e bar con distribuzione all’ingrosso”, ricorda la titolare della “Besio”. In particolare la produzione biologica ligure ha dato una buona prova di compattezza e qualità a “L'Italie à table”. Sui banchi della passeggiata di Nizza, hanno trovato spazi promozionali aziende produttrici di dolciumi, salumi, olio, salse, pesto, pasta fresca, funghi secchi, birra, conserve e marmellate. La Camera di Commercio italiana a Nizza, guidata dal presidente Nicola Caproni e dal direttore Agostino Pesce, ha messo a disposizione dell'industria alimentare italiana una vetrina pubblicitaria unica nel suo genere, che per quattro giornate ha occupato uno degli scorci più suggestivi della città. Al termine della manifestazione, tra gli espositori del Bel Paese la soddisfazione era palpabile, anche se la “prova del nove” arriverà solo quando i contatti con gli operatori stranieri si trasformeranno in ordinazioni. La provincia di Savona si è presentata all'appuntamento con due aziende già conosciute a livello internazionale per la qualità delle produzioni e l'impegno nel preservare i tradizionali procedimenti artigianali nelle lavorazioni. La mostra mercato francese dell'industria alimentare italiana si ripeterà tra un anno. Tra dodici mesi, la rappresentanza savonese in Francia potrà avvalersi dell'esperienza acquisita, tra fine maggio e inizio giugno, dalla “Besio” di Savona e dalla “Polla” di Loano. Con l'auspicio che il numero degli artigiani presenti aumenti e, con loro, il ventaglio dell'offerta. Angelo Fresia N° 3 - 2007 Confartigianato, con Liguria International ha portato sulla Canebiêre lungo la famosa passeggiata a mare, le imprese che vogliono crescere Profumi di pesto e alta moda, Marsiglia ospita lo stile ligure Fantasiosa e spregiudicata la cucina ligure, fascinosa, vellutata, carica di significati storici l'arte della tessitura ligure. Sapori e moda che per il secondo anno sono stati messi in vetrina il 21 maggio scorso a Marsiglia da Confartigianato Liguria con Liguria International, la società regionale per l'internazionalizzazione controllata da Filse. Un vero e proprio work shop organizzato nei saloni del Palais de la Borse in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana a Marsiglia e che si è sviluppato con una serie di incontri d'affari tra imprese liguri dei settori agroalimentare, moda e accessori, e numerosi rappresentanti della piccola e media distribuzione francese. L'appuntamento sulla Canebière, la famosa passeggiata a mare marsigliese, ha visto la partecipazione di 11 aziende del settore agroalimentare (tra cui la Pasticceria Gelateria Barberis di Spotorno, “Le bontà del Belvedere” di Altare, il Raviolificio San Giorgio di Ceriale) e 16 aziende che operano nel campo della moda, pelletteria, acconciatura e trucco, tra cui la savonese “Tensil One” di Albenga, specializzata nell'abbigliamento taglie forti. “Uno degli obiettivi che Confartigianato Liguria persegue da anni - ha sottolineato il presidente di Confartigianato Liguria Giancarlo Grasso - è quello di favorire l'ingresso dei mercati internazionali delle nostre produzioni artigiane. Da qui la volontà di organizzare e sostenere un'azione oltre frontiera per promuovere lo Stile Artigiano made in Liguria in due dei settori che maggiormente identificano la qualità italiana e, in particolare, quella ligure. L'intento è anche di far conoscere la bontà dei materiali e delle lavorazioni nel campo della moda nonché la qualità degli ingredienti e dei procedimenti produttivi per l'agroalimentare”. La prestigiosa vecchia sede della Borsa di Marsiglia ha ospitato nel primo pomeriggio una sfilata di moda per presentare le collezioni liguri della stagione autunno-inverno 2007. Hanno sfilato in passerella le creazioni delle aziende liguri con una grande varietà di abiti e accessori, dall'abbigliamento prèt à porter all'alta moda, dai costumi da bagno agli abiti da sposa, dalle borse alle cravatte. Hanno fatto da cornice le immagini più belle e suggestive del paesaggio ligure, messe a disposizione dall'Agenzia Regionale per la promozione turistica “In Liguria” e che sono state proiettate come introduzione alla sfilata. L'iniziativa di valorizzazione della Liguria è proseguita con la presenza in pedana di Marta Magnani, vincitrice dell'edizione 2006 di Miss Muretto, e con la presenza in sala dei colori e dei profumi delle piante aromatiche messe a disposizione dall'associazione di produttori Floras di Albenga. “Siamo sempre molto favorevoli ad accompagnare le nostre imprese sul mercato internazionale. Ormai non si può più rimanere confinati nel proprio orticello, bisogna uscire dai confini ed andare all'estero. L'iniziativa realizzata da Confartigianato Liguria - ha osservato l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli - ha costituito un momento importante di presentazione dei prodotti del Made in Liguria ed ha consentito alle imprese artigiane di dimostrare sui mercati esteri, a partire da quelli vicini, la loro grande capacità di realizzare prodotti di qualità. Moda e agroalimentare, negli ultimi anni hanno dimostrato di essere settori di eccellenza della nostra regione e, anche con iniziative come questa, potranno sempre di più contribuire alla crescita economica della nostra regione”. A conclusione di un'intensa giornata di incontri, è stata organizzata, in un prestigioso albergo che si affaccia sul 13 vecchio porto, una cena di gala che ha avuto come protagonisti i piatti e le pietanze della tradizione ligure, preparati con i prodotti messi a disposizione dalle imprese partecipanti sotto la supervisione di uno chef ligure. Protagonisti in cucina e poi sui tavoli l'olio, le salse, le paste alimentari ed i biscotti (amaretti, pinolati), il cioccolato e i dolci, le confetture e le conserve di frutta, le semiconserve alimentari, la lavorazione e conservazione del pesce, i vini ed i distillati. Non poteva certamente mancare, al posto d'onore e con il supporto dell'Associazione Palatifini di Genova, un momento di promozione dedicato al pesto. Un esperto ligure ha tenuto un breve corso sulle caratteristiche del pesto genovese, rivolto ai ristoratori ed ai distributori locali, ma anche a tutti gli invitati. E' seguita una prova pratica tra i presenti, con l'utilizzo di veri mortai in marmo. Il più bravo è stato, seduta stante, invitato a partecipare al Campionato mondiale di pesto al mortaio che si terrà a Genova nel 2008. “Per le nostre imprese artigiane - ha commentato il presidente di Liguria International Franco Aprile - un evento così particolare ha rappresentato un'ottima opportunità di promozione per presentare i loro prodotti di punta su un mercato importante e nuovo. Ed è per questo che Liguria International, nell'obiettivo di favorire l'apertura del sistema produttivo locale, ha ritenuto opportuno sostenere l'incontro di Marsiglia, utilizzando fondi specifici messi a disposizione dall'Unione Europea”. 14 N° 3 - 2007 Tour operators americani alla scoperta della Riviera Azione promozionale negli Stati Uniti di Camera e Provincia di Anna Maroscia Tutto è cominciato nell'ottobre del 2006, negli Stati Uniti, all'ufficio ENIT di New York. Da Savona era arrivata una delegazione composta dal presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso, dal segretario generale, Maurizio Scaiola, dall'assessore della Provincia al Turismo, Carlo Scrivano e dal direttore dell'Apt Riviera delle Palme, Emanuele Ravina, tutti interessati ad individuare e cogliere le possibilità di indirizzare nelle località costiere e dell'entroterra savonese i turisti provenienti dagli Stati Uniti. Il dottor Strano, direttore di quell'ufficio ENIT, sulla scorta di indicazioni scaturite da incontri con tour operators e giornalisti, sentito l'interesse della delegazione, aveva proposto di realizzare a Savona un educational. Ecco, quindi, il 17 maggio scorso, l'arrivo a Savona di otto specialisti del settore turistico degli “States”, provenienti non solo da New York, ma anche da Seattle, da Boston, da Chicago, da Minneapolis, da Denver. Va sottolineato che i tour operators sono stati scelti tenendo conto delle tipologie di vacanze che solitamente offrono ai propri clienti e, in particolare, della loro differente età: dai venticinque ai sessant'anni, per saper cogliere nell'offerta turistica savonese le diver- se sfaccettature interessanti ogni età. L'arrivo degli ospiti è stato previsto all'aeroporto di Nizza, località molto comoda per chi abbia come meta la nostra provincia e l'accoglienza predisposta in un albergo di Finale Ligure, posizione assolutamente centrale nell'arco della nostra Riviera. Il nutrito programma di vi- sita è iniziato nel pomeriggio a Noli, in compagnia dell'assessore comunale Alberto Peluffo con cena nella scenografica e accogliente cornice del ristorante della Residenza Vescovile. Il giorno successivo, dopo un incontro “istituzionale” a Palazzo Lamba Doria con i vertici dell'Ente ed i rappresentanti delle Associazioni di categoria, è inizia to un tour lungo tutta la provincia: porto turistico di Varazze, le due Albissole con una puntata nel nuovo campo da golf di Luceto e con una visita alle belle botteghe di artigianato ceramico; una suggestiva visita alle grotte di Borgio Verezzi e la piacevole passeggiata nel centro storico di Finale hanno concluso la seconda giornata di permanenza in provincia. Il terzo giorno è stato dedicato al ponente: Albenga con le torri del centro storico, la Colletta di Castelbianco, l'aeroporto internazionale di Villanova d'Albenga, il prestigioso Golf di Garlenda e, a concludere, la deliziosa città di Alassio. Estremamente professionali amministratori e ristoratori che hanno accolto gli ospiti: a Varazze, l'assessore Cerminara, Riccardo Coscia del Savoy e la signora Benferreri del porto turistico; il sindaco Nello Parodi e Christian Ghigo Gaspari della Meridiana di Albisola Superiore; il dr. Basso e il sindaco Flaminio Richeri di Finale Ligure; il sindaco di Borgio Verezzi Giovanni Vadora; la famiglia Sommariva del Museo dell'olio di Albenga; il presidente dell'aeroporto di Villanova, Pietro Balestra, il presidente del Golf Club di N° 3 - 2007 Garlenda Tullio Neirotti e il segretario Marco Antonangeli; il vicesindaco di Castelbianco Graziano Taramasso e Monica Zioni, assessore al turismo di Alassio. Gabriele Della Nave, unico fra gli otto tour operators di origine italiana, abita a Minneapolis da ben 25 anni, per cui conosce bene l'Italia e altrettanto il Paese che lo ha accolto. Suo parere è che gli americani si lascino condizionare assolutamente dai media. Non a caso, attualmente è di gran moda trascorrere le vacanze in Italia, alle “Cinque Terre”, grazie ad una serie di articoli redatti da un famoso giornalista di New York. Se la pubblicità sui giornali è carissima, insomma non sempre alla portata delle nostre finanze, potrebbe essere strategico ospitare in provincia di Savona celebrità della carta stampata. Lauren Koenig, biondissima ragazza di Chicago, crede all'enogastronomia, offerta tanto per gustare specialità quanto per partecipare a corsi di cucina. Daniel Radulovic, newyorkese con origini montenegrine, stabilirà contatti con Costa Crociere, visto che la sua “Unique World Cruises” vende viaggi in nave. Pauline Carlino, veterana di questo lavoro, con l'agenzia “Celtic Tours” confeziona viaggi in Europa, oltre che in Australia e Nuova Zelanda, come Williams Roy che con la sua “Travel 4 Real” di Seattle promette vacanze suggerite non solo dalle località, ma degli eventi che vi vengono attuati. Stavros Douvis, di origine greca, ha studiato, per la “Anemos Tours” viaggi sull'onda di richiami storici e mostre d'arte, ma c'è anche chi, come Ziaree Britton, di “La Corsa Tours” organizza itinerari che prevedono percorsi ciclistici o come Jean Lisette Blair, tour operator di Boston, affitta o acquista ville e abitazioni prestigiose per chi vuol soggiornare a lungo in Italia. Il consiglio di tutti gli esperti? Non stancarsi di inviare notizie su attività e manifestazioni particolari che si 15 svolgono nella nostra provincia, naturalmente con sei mesi di anticipo; non aver timore di proporre progetti originali, quali matrimoni da favola nelle dimore storiche, nei castelli, magari al Priamar. Ad ogni buon conto la prossima mossa vincente, insiste Gabriele Della Nave, dovrà prevedere l'invito a Savona di giornalisti dei più importanti quotidiani o riviste di settore quali Travel, Bon appetit, Food and wine….. Magari con un secondo invito ai tour operators più attivi. Perché ovunque, ma ancor più in America, la pubblicità è l'anima del commercio, o, meglio, “advertising is the very soul of trade”. 16 N° 3 - 2007 La Provincia di Savona ha sottoscritto una Convenzione di ricerca con l'Università di Genova, Facoltà di Architettura (Dipartimento Polis), e con i Comuni della provincia aderenti, finalizzata al rilevamento di importanti emergenze storico-artistiche presenti sul territorio provinciale. In prima fase, il materiale raccolto sarà completato da una serie di schede, oggetto di una catalogazione informatica, e da una pubblicazione - una guida turistica qualificata - costituita da fotografie, notizie storiche e cenni sui principali eventi avvenuti in ciascun comune. A questo si aggiunge la previsione di un convegno di livello internazionale e l'organizzazione di una mostra itinerante di presentazione del lavoro svolto. “Obiettivi principali di tale operazione - ricordano l'architetto della Provincia, Elvio Magnone e l'architetto Giancarlo Pinto dell'Ateneo genovese che con la collaborazione del geometra Robert Tamburini coordinano l'iniziativa - sono la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e la promozione, attraverso i monumenti storici, dei comuni della provincia, del suo entroterra, sotto il profilo sia culturale che turistico”. “Altro obiettivo fondamentale - sottolinea l'assessore provinciale Roberto Peluffo - è quello di intraprendere azioni volte al reperimento di finanziamenti a favore dei Comuni per l'effettiva realizzazione degli interventi di recupero. Sono già state sensibilizzate le Fondazioni, le Diocesi (per gli edifici religiosi) e l'Agenzia Regionale per il Recupero Edilizio (ARRED), la Regione Liguria (Servizio Affari Comunitari e Relazioni Internazionali). Inoltre, in vista della fase realizzativa, è già stato interessato l'Ente Scuola Edile ai fini della formazione delle figure professionali idonee a curare le operazioni di restauro”. “Tornando a parlare della prima fase - continua l'arch. Magnone - il progetto vedrà nel 2007 il coinvolgimento, con varie iniziative, delle scuole di ogni ordine e grado per far comprendere alle nuove generazioni l'importanza del nostro patrimonio storico artistico e, nel contempo, promuovere la conoscenza e la valorizzazione del monumento non solo come struttura architettonica, ma come impronta della storia e della memoria. Lo scopo è di far vivere il monumento come un bene 1 Loano: il ponte romano (2) con relativa tecnica di fotorestituzione (1) Iniziativa culturale e turistica nei comuni della provincia Monumenti in grande spolvero 2 di famiglia in grado di insegnare, far ricordare e, anche, divertire. Il titolo del progetto, “Un tesoro…di monumento”, va inteso proprio con questo significato”. Si tratta del primo passo di un'iniziativa che punterà ad interventi di recupero dei monumenti che spesso hanno una valenza anche simbolica assai significativa e a questi potranno seguirne altri; infatti alcuni Comuni hanno già aderito con più emergenze storiche”. “Riteniamo - prosegue Peluffo - che promuovere una maggiore consapevolezza dei monumenti che ognuno dei nostri Comuni ospita, sia aspetto aggregante e di condivisione anche culturale di una comunità che avrà ricadute positive sull'immagine dei nostri centri e della “Provincia Turistica”. Con questi obiettivi, abbiamo chiesto la collaborazione della ditta CADI di Carmelo Cusumano per la realizzazione di un piano della comunicazione delle iniziative”. Il piano prevede un impegno sul territorio della provincia di Savona che ha come obiettivo, oltre alla realizzazione della mostra e del convegno, anche quello di far crescere l'interesse verso il recupero delle opere d'arte, coinvolgendo di fatto le scuole come veicolo prosecutore dell'iniziativa. Rientra in questa azione la pianificazione ed il coordi- namento delle immagini su mezzi di comunicazione come la distribuzione di pieghevoli e manifesti, spazi pubblicitari sui quotidiani, riviste specializzate nel settore, uno spazio riservato a tema sul sito della Provincia: è previsto, inoltre, il coinvolgimento di Rai Tre, Telecupole e di una radio locale. E' già stata presentata una proposta articolata al Provveditorato agli Studi, per inserire nel programma scolastico 2007/2008 alcuni temi specifici del progetto per promuovere il coinvolgimento degli studenti. Saranno contattate in modo capillare le aziende private e non, le associazioni culturali che ab- biano come finalità la salvaguardia del territorio, e che manifestino la volontà di partecipare agli eventi in modo diretto al fine di permettere il loro inserimento organico e strutturale per raggiungere l'obiettivo finale, trovando un equilibrio tra cultura, sviluppo ed economia. L'architetto Giancarlo Pinto ha predisposto l'elenco delle opere finora interessate dai rilievi, osservando che altre se ne potranno aggiungere e che comunque è assicurata la partecipazione all'iniziativa di tutti i Comuni della provincia con l'inserimento di fotografie relative ai monumenti principali presenti sul loro territorio. “Occorre, infine, ricordare - conclude Roberto Peluffo - che il Convegno internazionale è previsto per il 6 dicembre prossimo ad Albenga presso il Cinema Ambra con la contemporanea inaugurazione della mostra del lavoro svolto presso l'ex Palazzo Civico. Abbiamo invitato il ministro dei Beni Culturali ed altre personalità di spicco che, per i loro qualificati interventi in materia, possano costituire attrazione e stimolo alla discussione con proposte operative: l'iniziativa della Provincia si pone, come già detto, quale punto di partenza e non quale presentazione di un lavoro svolto e concluso”. N° 3 - 2007 17 LE EMERGENZE RILEVATE DALLA PROVINCIA DI SAVONA 3 Un recupero di immagine a forte valenza economica Sopra, la Casa del Console (3) di Calice Ligure con relativa fotorestituzione (4). A fondo pagina, fotorestituzione di Palazzo Peloso Cepolla (5). 4 A poche settimane dall'intervento condotto da Provincia e Camera di Commercio sull'istituzione dei Sistemi Turistici Locali, l'Ente camerale si apre alla collaborazione in un'iniziativa che da altre parti ha fornito ottimi riscontri: il recupero di importanti siti culturali e quindi, di riflesso, il potenziamento dell'offerta turistica di ciascun comune. “Non spetta a me parlare del censimento attuato dalla Provincia, né del programma di breve - medio e lungo termine configurato - ha affermato il Presidente della Camera, Giancarlo Grasso. Posso dire, però, fin d'ora alle categorie economiche che si ritrovano in Camera di Commercio che gli obiettivi sono condivisibili: dal recupero e ristrutturazione di edifici storici, alla conoscenza di beni artistici di indubbio pregio, alla loro diffusione attraverso varie forme di marketing”. Non si scopre oggi che le im- prese hanno avuto da sempre, e svolgono ancora oggi un ruolo attivo nel mondo della cultura. Operatori che hanno contribuito al bene della collettività non solo in termini di reddito e di occupazione, ma guardando oltre, alle esigenze della nostra società. In genere si è trattato di interventi episodici, mentre oggi la Provincia amplia il discorso attraverso una progettualità complessiva, di rete, proponendo il recupero di “emergenze storico-artistiche” che produrranno effettivi benefici, oltre che d'immagine del territorio nel suo insieme, anche sotto l'aspetto economico, ad iniziare dalle aziende del terziario, del commercio, dell'artigianato, dell'edilizia. “Una convergenza d'interessi - ha proseguito Grasso - che ci spinge a sostenere l'azione dell'Amministrazione Provinciale ed a sollecitare il mondo dell'impresa a diventare un protagonista culturale. Non ci so- no solo le disposizioni fiscali che indicano le deducibilità delle erogazioni liberali in favore dei beni culturali ad aprire il campo, ma anche la possibilità di andare alla condivisione di interventi comuni come momento di sviluppo socio-economico-culturale. Oggi iniziamo valutando una sessantina di interventi scelti da Provincia e Comuni, che comunque non coprono la totalità delle emergenze, bensì una minima parte, significativa comunque della volontà di salvare opere che hanno fatto la nostra storia. Questo patrimonio è una risorsa che va ad assommarsi alle realtà museali, ai monumenti, alle opere d'arte, alle aree archeologiche di cui la provincia è dotata. Perché dubbi nel segmento culturale non debbono esserci, neanche nel Ponente ligure, neppure nel campo architettonico, ambientale o rurale. E' l'approccio al tema che ci ha favorevolmente colpito. Il tema, cioè, dell'emergenza a significatività che potrebbero andare definitivamente distrutte nel volgere di qualche decennio le vestigia del passato”. Pertanto, alle organizzazioni di categoria la Camera chiede di farsi parte attiva presso le imprese nella ricerca di finanziamenti per la valorizzazione del nostro patrimonio architettonico mediante la pianificazione di interventi di riqualificazione ambientale e di recupero urbanistico ed edilizio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 Comune Alassio Alassio Albenga Albissola Marina Albissola Superiore Altare Andora Arnasco Balestrino Bardineto Bergeggi Bissano Borghetto S. Spirito Borgio Verezzi Cairo Montenotte Calice Ligure Calizzano Casanova Lerrone CastelBianco Celle Ligure Cengio Ceriale Cosseria Dego Finale Ligure Garlenda Garlenda Giusvalla Loano Loano Magliolo Mallare Massimino Millesimo Murialdo Nasino Noli Onzo Orco Feglino Ortovero Piana Crixia Pietra Ligure Quiliano Roccavignale Savona Savona Sassello Spotorno Stella Toirano Tovo San Giacomo Vado Ligure Vado Ligure Varazze Vendone Vezzi Portio Villanova d'Albenga Zuccarello 5 Soggetto Torre di Adelasia Chiesa Anglicana Palazzo Peloso Cepolla Antica Fornace Villa Gavotti Palazzo Bordoni Colonia ex città di Milano Centro dell'ulivo Chiesa di San Giorgio Canonica Chiesa Confraternita Torre romana sull’Isola di Bergeggi Chiesa di San Paolo Torre Rossa nel centro storico ex casa comunale a Verezzi Porta Soprana Casa del Console Madonna del Rosario Chiesa di S. Sebastiano Chiesa Oratorio S. Caterina Palazzo Ferri (Palazzo Comunale) Portale Castello, frazione Costa Fonte Anthia (Antica fonte) Castello di Cosseria Chiesa di San Giovanni Palazzo Ricci (ex palazzo comunale a Finalborgo) Castello Marchesi Costa Del Carretto Chiesa della Natività di Maria Ex oratorio Torre Pentagonale Ponte Romano Ex scuola comunale Casa Comunale Cappella del Viandante Villa Scarsella e Del Carretto Chiesa Santa Maria Maddalena Ponte Romano Ponte medioevale Chiesa Madonna delle Grazie Cappella della Concezione Chiesa di Santo Stefano Chiesa Parrocchiale SS Martiri Castello Villa Maria Chiesa di San Martino Torre del Brindale Villa Gavotti a Legino Chiesa Immacolata Concezione Castello Episcopale Edicola votiva di S. Martino Palazzo del Marchese Bottega Bergallo (Antica fabbrica di orologi) Asilo Infantile "C. Queirolo" Chiesa di S. Ermete Museo dell'Alpicella Area circostante Torre medioevale Chiesa di San Filippo Neri Torre Rotonda delle mura Piccolo Teatro 18 N° 3 - 2007 Maiolica, 90 eventi per una festa ligure Rassegna di prestigio nelle Albisole, Savona e Genova di Roberto Giannotti La valorizzazione della grande tradizione della ceramica ligure, 4 città unite per la prima volta in modo sinergico: sono questi i due punti fondamentali del Festival Internazionale della Maiolica che ha visto insieme i comuni di Albissola Marina, Albisola Superiore, Genova e Savona dal 21 aprile al 1 maggio, con il sostegno di Regione, Provincia, Camera di Commercio, il patrocinio dell'Associazione Italiana Città della Ceramica e la collaborazione della Fondazione Mosaico Liguria. E' stato un momento di festa per il movimento ceramico ligure presente nelle 4 città, legato ad un tema specifico, quello dei “laggioni”, le antiche piastrelle in maiolica policroma prodotte nelle fornaci liguri nel XVI Secolo, attorno al quale hanno ruotato circa 90 eventi in una girandola di mostre, convegni, performance, itinerari artistici museali ed urbani, itinerari del gusto, musica e spettacoli legati al mondo della ceramica, oltre a mercati dell'antiquariato e dell'artigianato, con il coinvolgimento dei musei pubblici e le gallerie d'arte del territorio, artisti ed artigiani ma anche i commercianti dei centri storici, ristoratori compresi, fino alla realizzazione di un annullo filatelico speciale. L'evento è stato aperto venerdì 20 aprile con l'inaugurazione congiunta della grande mostra “Loggioni = Azulejos”, a Genova al Museo di Sant'Agostino e a Savona nella Pinacoteca Civica: una esposizione di livello internazionale che proseguirà nelle due sedi fino al 2 settem- bre. Nella giornata successiva il Festival si è aperto nelle Albisole con il grande percorso fra Marina e Superiore, ad inaugurare gli altri eventi comuni che hanno costituito insieme alla mostra dei laggioni l'ossatura del Festival. Ad Albissola Marina Villa Faraggiana ha ospitato la mostra “Modernisme et Art Decò”, 30 splendidi esemplari di Art Decò provenienti da musei francesi, a suggellare la collaborazione con l'Association francaise Cità de la Ceramique; in Sala Fabbri, ad Albisola Superiore, in collaborazione con la Fondazione Mosaico è andata in scena la premiazione del concorso “Laggioni per il XXI secolo”, dedicato alla valorizzazione produttiva delle antiche piastrelle liguri, con un'alta partecipazione di artigiani e artisti; sempre ad Albisola Superiore, al Museo Manlio Trucco, spazio a “Manifatture Angeliche. L'Art No- veau Europeo nella ceramica per l'architettura”, una magnifica collezione di circa 700 piastrelle di fabbricazione belga, inglese, tedesca e francese, aperta fino al 24 giugno. Interessante anche il riutilizzo delle sale della Sibilla sulla fortezza del Priamar come atelier di artisti, che in 13 hanno dato vita a tre splendidi giorni di laboratorio interattivo con il pubblico, un esempio concreto di come la Fortezza può essere viva con idee semplici ma di impatto. Tornando al tema del Festival, l'evento savonese presso la Pinacoteca Civica ha un valore storico di particolare rilevanza. Se difatti Genova ha valorizzato le produzioni seriali con particolare riferimento agli azulejos spagnoli, Savona ha visto la riunione, per la prima volta dopo la loro “separazione” avvenuta 150 anni fa, dei celeberrimi “guerrieri” di Palaz- zo Pavese, facenti parte dello splendido rivestimento ceramico parietale di laggioni che abbelliva l'atrio dell'omonimo palazzo di via Quarda, composto da grandi figure di imperatori romani poi venduti e andati dispersi. Sono tornati così a Savona Scipione da Palazzo Barberini a Roma e Marcello da Palazzo Madama a Torino, aggiungendosi a quello già esposto in Pinacoteca grazie all'intervento della Fondazione De Mari. Questa mostra ha consentito inoltre per la prima volta un esame comparativo dal vivo e la gradita sorpresa dell'identificazione di un piccolo marchio con il sole raggiato ed una “s” centrale, che farebbe pensare ad una manifattura dei Salamone, dando forse una risposta ad interrogativi di decennale memoria. Tuttavia il Festival Internazionale della Maiolica non è solo storia, ma è anche fu- turo. Qui entrano in campo gli artigiani e gli artisti, coinvolti nei quattro i comuni dove le Albisole, in particolare, fanno valere il loro ruolo svolto nel campo dell'arte contemporanea, non solo legata alla ceramica. Ancora oggi le due cittadine, entrambe facenti parte dell'AICC alla quale è in via di adesione anche Savona, annoverano un numero di gallerie d'arte con una densità non dissimile a quella di una via Brera a Milano, ed un nucleo di fabbriche e laboratori artigiani che sono il vero e proprio know-how di sapienza lavorativa sulla quale investire. Le Albisole sono inoltre veri e propri musei open space. A partire dall'unicità della Passeggiata degli Artisti realizzata nel 1963 ad Albissola Marina, con i pannelli progettati dai grandi dell'arte internazionale degli anni '60 (diciamone alcuni: Fontana, Scanavino, Lam, Sassu, Capogrossi, Crippa, Fabbri, Luzzati) tutto il lungomare che abbraccia i due antichi borghi è orami un susseguirsi di opere d'arte e di arredo urbano di grande valore, si pensi all'Onda di Albisola Superiore, una panchina di circa 120 metri rivestita da piastrelle in gres decorate con smalti ceramici firmata nel 2005 da Aurelio Caminati, Carlos Carlè e Emanuele Luzzati, o ancora alla recentissima Piazza Lam dedicata da Albissola Marina al grande artista cubano che fece di questo borgo la sua seconda patria. Tutto questo ci fa capire la necessità di investire su questo capitale culturale ed umano, e in questo senso un evento come il Festival Internazionale della Maiolica potrà dare sempre di più il suo fondamentale contributo. N° 3 - 2007 Il Festival Internazionale della Maiolica è l'opportunità per una serie di valutazioni sul futuro della ceramica e in generale su nuove opportunità di crescita che, spesso, nascono proprio nei momenti in cui le difficoltà degli scenari nazionali ed internazionali impongono soluzioni innovative. Partiamo da un presupposto: se in passato valeva l'equazione sviluppo economico genera cultura, oggi in gran parte del mondo occidentale dove i vecchi modelli di sviluppo industriali sono divenuti obsoleti avviene il contrario: la cultura genera sviluppo economico. In sostanza la somma di valori storici, ambientali, artistici e di sapienza artigiana, dunque la cultura materiale ed immateriale che si è accumulata nei secoli dando forma alla nostra identità, è oggi la sintesi di quello che ricerchiamo nei nostri stili di vita dopo decenni nei quali tali valori sono stati messi in disparte, frutto di una vecchia sensibilità minore verso questi temi. Oggi, nel nostro caso specifico, sono proprio quei caratteri di unicità della ceramica ligure, ed in particolare di quella storia quasi millenaria che si è dipanata in un arco di costa di pochissimi chilometri tra Savona e le Albisole, in continua relazione con Genova, a rappresentare un valore di identità territoriale fondamentale riferito alle attività produttive di carattere artigianale del distretto, alla produzione culturale e la fruizione museale, alle nuove prospettive di un turismo in continua evoluzione. Per questo è da ritenersi positivo l'input giunto dalla Provincia di Savona e in particolare dall'assessore Carlo Scrivano, che ha evidenziato una esigenza sentita da tutti gli altri enti e gli attori territoriali: quella di creare un tavolo permanente di lavoro dedicato al distretto della ceramica, in stretta sinergia con la Camera di Commercio, con gli enti territoriali coinvolti (le due Albisole e Savona in primis, ma anche la Comunità montana del Giovo), con CNA e Confartigianato, vale a dire le associazioni di categoria rappresentative insieme alla Camera di Commercio stessa delle realtà artigianali produttive, e con la Fondazione De Mari a rappresentare da sempre un punto di riferimento e un sostegno importante per pensare insieme il futuro. Il senso è quello di unire forze e risorse su alcuni temi fondamentali che è necessario concertare per ottimizzare costi e benefici. I problemi so- Verso il distretto mediterraneo della ceramica no molteplici. Ci sono i grandi eventi, da condividere insieme per ottimizzarne il risultato a favore del distretto e ammortizzarne i costi, sui quali già in passato il territorio ha visto l'attivazione di protocolli di intesa tra enti su iniziative di particolare rilievo; c'è il bisogno di una forte azione di promozione, marketing e comunicazione, delle quali il Festival Internazionale della Maiolica è stato un positivo esempio di strategia condivisa, con una immagine coordinata ed unitaria e una molteplicità di azioni comunicative. C'è il patrimonio museale che va arricchendosi, specie a Savona: si pensi alla eccezionale donazione di antiche maioliche liguri del principe Ludovisi Boncompagni che andrà ad integrare le già importanti collezioni della Pinacoteca Ci- vica, o alla Fondazione Milena Milani così legata alle vicende dell'arte contemporanea, ricordando anche il rinnovamento in atto di Villa Jorn e le attività del Museo Manlio Trucco. Tuttavia prima di tutto questo sarà necessario un approfondito ragionamento su altri due aspetti, connessi alla vita della fabbrica artigiana e dunque al cuore del problema che a volte viene messo in secondo piano. Il primo è quello forse più fondamentale, la difesa dei saperi e delle conoscenze e dunque della formazione professionale di un settore dove non andiamo oltre la dimensione medio-piccola delle aziende con un numero di addetti limitato. Se non aumenterà velocemente il numero di giovani decoratrici e decoratori, di tornianti e in generale di tutte le professionalità artigianali in grado di portare avanti ad alto livello l'antico bagaglio culturale di questa tradizione, serviranno a ben poco le grandi mostre o ancor meno i grandi artisti che oggi come ieri frequentano le nostre botteghe proprio perché ancora vi trovano le professionalità artigiane in grado di dare assistenza alla loro espressione creativa. In secondo luogo, resta ancora molta strada da fare nelle fabbriche sull'aggiornamento della produzione che, parallelamente alla doverosa difesa dei prodotti artigianali tradizionali nelle forme e nei decori antichi attraverso i disciplinari della ceramica DOC, deve portare avanti un rinnovamento della produzione, più vicina ai desideri e alle necessità dei fruitori di oggi, per dare opportunità di nuovo mercato a tutto il comparto. Non inventiamo nulla di nuovo, dal momento che Albisola nei primi decenni del secolo scorso è stata all'avanguardia internazionale nella produzione di oggetti semi-seriali di design, sintesi perfetta di artigiano e artista, pienamente rispondenti 19 al gusto dell'epoca e completamente innovativi rispetto alle produzioni precedenti. Pensiamo solo per fare un esempio ai servizi da tè disegnati da Diulgheroff o ai magnifici oggetti ceramici disegnati dai futuristi. In questo quadro generale va dunque data particolare attenzione e sensibilità ai problemi delle aziende ceramiche, cercando le forme più opportune di sostegno e, ove necessario, di riqualificazione, sia tecnologica che delle risorse umane, parallelamente alla realizzazione di eventi che possono aiutarci a promuovere il territorio. C'è poi il discorso da affrontare di una più evoluta forma associativa di consorzio tra le fabbriche ceramiche, altro tema oggetto in questo periodo di un interessante dibattito. Da qui tutto il resto sarà una logica conseguenza che darà modo di connotare sempre di più il territorio savonese come un magnifico distretto mediterraneo dell'arte contemporanea e del design, anche innovativo, legato alla tradizione ceramica. r.g. 20 N° 3 - 2007 di Luciano Colla La distribuzione economica e territoriale dell'area “Mar Ligure - città del Tanaro” non è eccessivamente mutata (Savona Economica, n.2/2007, pagg. 18-19) durante gli ultimi anni del secolo trascorso e nei primi dell'attuale come si evince da un raffronto tra le figure 1 e 2. Di fatto, considerando i settori extra-agricoli potenzialmente collegati tra loro, relativi alla logistica, al turismo e all’industria, nel decennio intercensuario, avviene uno spostamento unicamente di tre Sistemi Locali del Lavoro: Cuneo, Verzuolo ed Asti modificano la propria struttura passando dal 5° al 1° cluster. Se, però, gli spostamenti di S.L.L. da un cluster ad un altro sono relativamente pochi, alcune variazioni strutturali sono avvenute. Il cluster 1 “piemontese” - in cui “entrano” i tre Sistemi citati - mantiene la struttura principale, in cui, mediamente, crescono le specializzazioni relative alle costruzioni, dei prodotti in metallo e, in particolare, della meccanica, mentre diminuisce quello delle industrie alimentari: questi comparti principali, comunque, aumentano il proprio peso di circa 3 punti percentuali. Considerando l'insieme delle attività industriali, logistiche e turistiche, l'indice medio complessivo di specializzazione diminuisce di 7,5 punti e questo calo va imputato alla diminuzione della specializzazione collegata ai comparti produttivi di secondo livello (complessivamente di circa 10 punti): questo decremento “risparmia” unicamente la gomma e la plastica e l'editoria, stampa, ecc. mentre scompaiono i comparti della carta e delle industrie tessili, che, invece, erano presenti in precedenza. Di oltre 9 punti aumentano, per contro, gli indici relativi alle attività di servizio: il maggior incremento di peso medio lo fanno registrare le attività immobiliari e quelle dei trasporti ferroviari e compaiono quelle relative ai servizi di pulizia. Il cluster 5 “ligure - piemontese”, da cui “escono” i tre Sistemi espulsi dal cluster 1, vede la conferma di tre dei quattro settori che in precedenza erano trainanti, ma le costruzioni aumentano il proprio indice di specializzazione, mentre i prodotti in metallo ed i mobili, perdono punti (in particolare i mobili e le “altre manifatturiere”: per esempio l'oreficeria). Compare, invece, Dal mare alla città del Tanaro grandi sinergie in movimento Industria, logistica, turismo e servizi alle imprese (seconda parte) Fig.2 - Sistemi Locali del Lavoro Struttura economica all’inizio degli anni 2000 la fabbricazione di apparecchi elettrici che sostituisce, in questo particolare gruppo di attività, la gomma e plastica e quello della lavorazione di minerali non metalliferi. In complesso, quindi, appare un calo di specializzazione delle produzioni più importanti in termini di posti di lavoro, che diminuiscono di circa 20 punti percentuali. Questa dinamica qualitativa, però, sembra dovuta non tanto alla comparsa di nuove produzioni, bensì al passaggio di esse tra il primo ed il secondo gruppo, oltre ad un forte calo nel comparto della chimica (circa -8 punti). La specializzazione legata alle attività industriali, logistiche e turistiche, quindi, diminuisce, complessivamente di circa 11 punti a causa della caduta dell'indice relativo alle produzioni di maggior peso a cui non si sostituiscono completamente le altre attività industriali “secondarie”. Situazioni diverse si presentano nel gruppo dei servizi più importanti, in cui si confermano, con pesi pressochè stabili, le attività in materia di archi- tettura, ecc. ed il commercio all'ingrosso di prodotti intermedi non agricoli, mentre compaiono i servizi di pulizia, l'informatica e le attività immobiliari: in complesso, l'aumento medio di peso risulta di circa 10 punti percentuali. Il cluster 2 “ligure”, ad inizio secolo, vede una netta diminuzione della specializzazione del comparto alberghi a fronte di una stabilità di quello relativo all'industria alimentare ed ad incrementi delle costruzioni e delle attività immobiliari: quest'insieme di “movimenti” porta ad una complessiva diminuzione dell'indice delle attività trainanti di circa 6 punti con un restringimento della specializzazione maggiore alle attività edili. Tra le produzioni con specializzazione “secondaria” (diminuzione del peso complessivo di oltre 1 punto), avviene un calo dell'indice nei comparti degli “altri mezzi di trasporto” e dei prodotti in metallo; perdono terreno, l'energia elettrica e l'industria del legno, mentre si confermano le attività trasportistiche e quelle legate al- la ricettività extralberghiera. In complesso, le attività più propriamente produttive (industriali, logistiche e turismo) calano il proprio indice medio di specializzazione di circa 7,5 punti e la causa può ritrovarsi maggiormente nel gruppo delle attività definite di primo livello, anche se una diminuzione è presente pure in quelle di secondo livello. I servizi aumentano il proprio indice medio complessivo di circa 3,5 punti: solo le attività del commercio all'ingrosso di prodotti intermedi non agricoli e quelle dell'informatica presentano leggeri cali di pesi ed entrano, in questo gruppo, i servizi di pulizia. Il cluster 3, anch'esso “ligure”, mantiene la propria composizione e vede un aumento complessivo di specializzazione legata alle attività industriali e logistiche più importanti (circa 4 punti in più): si confermano le costruzioni e i trasporti terrestri; entrano le attività connesse ai trasporti, mentre l'unico comparto in calo è quello delle industrie alimentari. Scende, invece, in modo consistente l'indice legato alle attività produttive “secondarie” (13 punti): con l'eccezione dei prodotti in metallo, che mantiene costante la propria specializzazione media, avvengono perdite in tutti gli altri comparti e, in particolare, gli “altri mezzi di trasporto” e la meccanica. In complesso, proprio a causa di queste ultime dinamiche, la specializzazione delle attività legate all'industria, alla logistica ed al turismo diminuisce di circa 9 punti percentuali Il comparto dei servizi di questo cluster acquisisce, complessivamente, oltre 7 punti di specializzazione media: il maggior incremento d'indice è quello delle attività immobiliari; quelli stabili riguardano i trasporti ferroviari, l'informatica e il commercio all'ingrosso di prodotti intermedi non agricoli e di materie prime agricole. Fig.1 - Sistemi Locali del Lavoro Struttura economica all’inizio degli anni ‘90 N° 3 - 2007 Fig.3 - Sistemi Locali del Lavoro Economia in complesso all’inizio degli anni 2000 Sinora abbiamo analizzato l'economia territoriale dei settori direttamente produttivi - legati all'industria, alla logistica ed al turismo - e quelli di servizio, principalmente rivolti alle imprese. Inseriamo, ora, il settore agricolo e tutta quella quota di servizi che possiamo definire come prevalentemente indirizzati alla famiglia (p.e. commercio al dettaglio), la pubblica amministrazione (compresi sanità ed istruzione) e ridefiniamo i cluster (figura 3 - Economia in complesso all'inizio degli anni 2000 -). Da una prima osservazione, si può rilevare come esista, Come si strutturano agricoltura e servizi ancora, una netta differenziazione tra situazioni della costa e dell'entroterra, con l'unico S.L.L. ligure completamente all'interno (Cairo Montenotte) che ricade nelle casistiche piemontesi. Inoltre, è possibile notare come la fascia piemontese intermedia a struttura produttiva omogenea tenda a scindersi in due tipologie. Il cluster 1 comprende i Sistemi Locali del Lavoro piemontesi di Alba, Cortemilia, Dogliani, Saluzzo, Santo Stefano Belbo, Verzuolo e Ca- nelli e si caratterizza, nel gruppo dei comparti di prima importanza, per un'elevata specializzazione agricola e la conferma dei comparti delle costruzioni e delle industrie alimentari (indice medio complessivo: 35%). Nel gruppo di seconda importanza (con percentuali tra il 3 ed il 5%) troviamo, in primo luogo, i pubblici servizi dell'istruzione e della sanità, seguiti da due comparti industriali che già erano importanti a livello di individuazione della struttura produt tiva (meccanica e prodotti in metallo). Il cluster 5, comprende i S.L.L. di Bra, Ceva, Cuneo, Fossano, Mondovì, Asti, Alessandria, Novi Ligure, Ovada, Tortona e Cairo Montenotte. Le caratteristiche di questo cluster, nel gruppo dei comparti economici di maggior importanza (oltre 5% dell'indice), riguardano la conferma delle costruzioni e la comparsa del settore agricolo (con peso inferiore a quello rilevato nel cluster 1), della sanità e dell'istruzione pubblica (indice medio complessivo: 27%). Escono, perciò, da questo raggruppamento settoriale le attività industriali. Nel gruppo secondario (da 3 a 5%) rileviamo due attività industriali (prodotti in metallo e industrie alimentari) e due di servizio (commercio dettaglio extralimentare e pubblica amministrazione) con un peso complessivo del 14% Il cluster 2 (riconducibile all'omologo cluster calcolato in precedenza) comprende i Sistemi di Diano Marina, Taggia, Albenga, Andora e Finale Ligure, a cui si aggiungono quelli di Acqui Terme e 21 Ventimiglia; Sanremo ne esce, per rientrare nel cluster 3 (come vedremo, con caratteri maggiormente urbani). Nel gruppo dei comparti più importanti, rispetto ai cluster strutturali, permangono unicamente le costruzioni e si inserisce il settore dell'agricoltura (con un peso medio del 12/13%) oltre ai settori terziari del commercio dettaglio di extralimentari, dell'istruzione e della sanità (indice complessivo: 41%). Nel gruppo dei comparti di seconda importanza entrano essenzialmente attività di servizio quali la pubblica amministrazione, i ristoranti, i bar e commercio al dettaglio in esercizi non specializzati (13% di indice complessivo) Il cluster 4 conferma solo il Sistema genovese, mentre il cluster 3 comprende Sistemi Locali del Lavoro costieri a carattere urbano, quali Imperia, Sanremo e Savona. Quest'ultimo cluster è caratterizzato, tra le attività a maggior peso, dalla conferma, rispetto all'altra clusterizzazione, delle costruzioni, mentre si inseriscono l'agricoltura, la sanità, la pubblica amministrazione, l'istruzione ed il commercio dettaglio di extra-alimentari in esercizi specializzati. Le attività di peso inferiore (3 / 5%) non sono presenti. 22 N° 3 - 2007 Finanziato il quarto bando di concorso per le imprese Contributi della Camera per chi vuole certificarsi “La Camera di Commercio ha tra le sue priorità la promozione del miglioramento della qualità delle produzioni e favorire la competitività delle imprese sul mercato afferma il Presidente Giancarlo Grasso -. Perciò, accogliendo le istanze di crescita delle imprese, la Camera ha stanziato nuovamente 100 mila euro per finanziare il quarto bando di concorso, bando volto a premiare le piccole e medie imprese della provincia di Savona che realizzeranno interventi finalizzati all'introduzione dei sistemi di qualità ed alla certificazione. I precedenti tre bandi hanno funzionato molto bene - prosegue il presidente camerale -. Questo ci conforta per proseguire sulla stessa strada. Aiutare le imprese ad innovarsi e a certificarsi, per rafforzarne la presenza sul mercato”. Per quanto riguarda le modalità del bando, è prevista la concessione di un contributo a fondo perduto nella misura massima del 30% della spesa ammessa, al netto dell'IVA, fino ad un ammontare massimo complessivo di 3.000 euro per intervento con un limite massimo per impresa di 5.000 euro. Il contributo previsto viene concesso secondo il regime “de minimis” del trattato agli aiuti di importanza minore. Il contributo è erogato a fronte delle spese sostenute per: a) consulenza tecnica specialistica e interventi collegati nonché per la definizione e l'applicazione di procedure per lo sviluppo di un sistema di qualità con riferimento alla normativa europea UNI EN ISO 9001, EMAS e UNI EN ISO 14001 e successive versioni, nonché in base al regolamento comunitario ECO-LABEL; b) certificazione conseguente al rapporto con gli organi certificanti in relazione agli interventi di cui al precedente punto a); c) acquisizione della certificazione di conformità dei prodotti, processi, attrezzature e macchine alle norme tecniche emesse dai competenti Enti di Normazione nazionali (UNI, CEI), europei (CEN, CENELEC), internazionali (ISO, IEC); d) acquisizione, revisione, integrazioni relative all'aumento di categoria e di importo dell'attestazione di qualificazione da parte delle S.O.A. (Soc. Organismo di Attestazione) a termini del D.P.R. 25 gennaio 2000, nr. 34; e) acquisizione della dichiarazione della presenza degli elementi significativi e correlati del sistema di qua- lità aziendale ai sensi degli artt. 8 comma 3 della legge 109/1994 e 4 del Decreto Presidenziale. 25 gennaio 2000 n. 34 e dell'art. 40 del Decreto Legislativo n. 163/2006; f) acquisizione della certificazione EUREPGAP (Euroretailer produce/good agricultural practice) per i prodotti agricoli. Inoltre possono essere ammesse - soltanto dopo esaurimento delle richieste relative ai punti a), b), c) e d) ed e) - le richieste di consulenza tecnica specialistica e interventi collegati per azioni di miglioramento continuo per la gestione della qualità, per aziende aventi già un sistema di qualità certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001 e versioni successive nonché in base al regolamento comunitario EMAS ed ECO-LABEL. Sono ammesse a partecipare al Concorso le piccole e medie imprese industriali, artigiane, agricole, commerciali e/o di servizi (classificate tali secondo le norme dell'Unione Europea), aventi sede operativa nella provincia di Savona regolarmente iscritte, alla data di spedizione della domanda, al Registro delle Imprese ed in regola con il pagamento del diritto annuale. Le domande di partecipazione al Concorso in regola con l'imposta di bollo, sottoscritte dal titolare o rappresentante legale dell'impresa, devono essere inviate esclusi- vamente a mezzo raccomandata A/R, a partire dal giorno 01/06/2007 e comunque entro il 30/11/2007 (farà fede il timbro postale di spedizione apposto sulla raccomandata), al seguente indirizzo: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Savona - Via Quarda Superiore, 16 - 17100 Savona - Ufficio Bando di Concorso “Qualità PMI - Anno 2007”. Per informazioni e chiarimenti, gli interessati possono contattare la Segreteria dell'Area Sviluppo Economico e Promozione, Via Quarda Superiore, 16 - 17100 Savona - tel. 019 8314225-218-234 - fax 019 8314255 - e-mail: [email protected], [email protected]; [email protected]. Tutta la documentazione è disponibile sul sito della Camera, all'indirizzo www.sv.camcom.it (Servizi Promozionali - Agevolazioni alle imprese Leggi: le agevolazioni disponibili). Registrazione: Tribunale di Savona al numero 129 del 17 ottobre 1957 Direttore: Maurizio Scaiola in corso di registrazione Vice direttore: Sergio Ravera Coordinamento: Paolo Milani Redazione e amministrazione: 17100 Savona, Via Quarda Inferiore Casella postale 224, Telefono 019.83.141 con dieci linee automatiche Abbonamento: tariffa annuale euro 2,58, da versare sul c/c postale numero 211177 Giunta camerale: Giancarlo Grasso (presidente), Silvio Accinelli, Paolo Campostano, Carlo Decia, Ennio Fazio, Gianluigi Granero, Massimo Parodi, Franco Zino (componenti), Maurizio Scaiola (segretario generale) Grafica e stampa: Le Officine Creative di Matteo Fossati [email protected]; DG di Daniele Griggio - Albenga - [email protected] Stabilimento Tipografico Fabbiani S.p.A. 0187.51.85.82 - [email protected] Diffusione: il periodico è inviato gratuitamente alle unità locali iscritte nel Registro delle Imprese di Savona, Enti pubblici ed Associazioni di categoria. Tiratura: l’Editore attesta la produzione di 30.000 copie a numero. Delle opinioni espresse in articoli e rubriche sono responsabili i singoli Autori. E’ fatto divieto a chiunque riprodurre parte della pubblicazione senza espressa autorizzazione scritta della Direzione. SavEconomica-3-2007.qxd 18-06-2007 10:51 Pagina 23 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE C.C.I.A.A. DI SAVONA N. 3/2007 Pierluigi Revetria espone le strategie di intervento a medio termine Rinnovate le aziende speciali della Camera di Commercio Il neodirettore generale ha elaborato un programma a breve e a medio termine per dare risposte alle imprese i apre per le due 1 aziende speciali della Camera di commercio una nuova fase che, consolidando e sviluppando i servizi che stanno fornendo da più di dodici anni nella nuova sede di regione Rollo, incrementerà le loro attività sia in qualità che in quantità a favore delle aziende savonesi. Ad assumere la direzione delle due aziende speciali è giunto dallo scorso aprile un nuovo direttore, Pierluigi Revetria. L’obiettivo strategico che il neodirettore si è posto è quello di «una radicale e profonda opera di ristrutturazione». Un’opera che Revetria ritiene necessaria a causa degli incessanti cambiamenti che si stanno verificando, coinvolgendo tutte le imprese. Il direttore inizia il suo mandato partendo da una revisione degli statuti e sull’ampliamento delle strutture (interventi che riguardano in particolare i laboratori fitopatologico, chimico merceologico e microbiologico). Il percorso professionale di Pierluigi Revetria, nell’arco di trent’anni ha avuto un andamento in crescita che lo 2 S ha portato come dirigente della Coldiretti (con incarichi di sempre maggiore responsabilità) da Albenga alla direzione provinciale prima a Parma e poi a Bologna (erano 87 le unità di personale alle sue dipendenze) quindi alla carica di direttore regionale per l’Emilia Romagna. Nel 2002, ancora una promozione: Revetria è nominato responsabile nazionale della sezione informatica della Coldiretti nazionale. Infine, pri- ma della pensione che arriverà nel 2006, è amministratore delegato della società «Blu arancio» della Coldiretti («abbiamo messo assieme una rete nazionale di aziende all’avanguardia»). Dopo neppure un anno da pensionato, Revetria ritorna in attività, ricco di una esperienza in qualche modo unica che mette assieme conoscenza del mondo agricolo e conoscenza delle esigenze delle imprese. Ora è direttore generale sia ■ Figura 1: l’edificio che, in regione Rollo di Albenga, ospita il Cersaa (in prossimità dell’Aurelia). ■ Figura 2: le serre usate per la sperimentazione. ■ Figura 3: il direttore Pierluigi Revetria. ■ Figura 4: un laboratorio dell’azienda camerale. zione è essenziale per l’efficienza gestionale ed il raggiungimento degli obiettivi. Revetria spiega: «Tra i progetti già in fase di realizzazione uno, in collaborazione con la struttura regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, Liguria International, riguarda la presenza di aziende liguri a Mosca, a fine agosto, per una manifestazione espositiva importante per la penetrazione di nuovi mercati dell’Est; un altro, proposto da Unioncamere, riguarda i Distretti nautici». Ennio Fazio, presidente dell’azienda speciale Cersaa, aggiunge: «L’agricoltura è, in questo inizio di secolo, alle prese con mutazioni epocali, ad affrontare le quali un ruolo importante può e deve essere 3 4 dell’aziende agricola che di quella merceologica della Camera di Commercio (che hanno come direttori amministrativi e tecnici Riccardo Galbussera, Giovanni Minuto e Luca Medini). Spiega Revetria: «In questi tre mesi ho acquisito elementi di conoscenza del contesto in cui dovremo operare. Ho cioè cercato di capire quali sono le risposte che si attendono le aziende. Ora un’dea me la sono fatta e l’ho trava- sata in un programma operativo di medio termine, che porterò all’attenzione dei consigli di amministrazione delle due aziende, presieduti uno dallo stesso presidente della Camera di commercio, Giancarlo Grasso, e l’altro dal componente della giunta dell’ente camerale in rappresentanza del mondo agricolo, Ennio Fazio». Prosegue il direttore generale: «Un confronto aperto e ampio con i consigli di amministra- svolto dal Centro di regione Rollo, uno strumento ed un osservatorio innovativo per lo studio ed il monitoraggio dei mercati e delle loro tendenze sia nazionali che europee. Crediamo che Revetria, per la sua esperienza concreta e di lunga data nel settore agricolo e in quello informatico, sia l’uomo giusto per il futuro delle aziende speciali camerali, così come le vogliamo noi». Romano Strizioli SavEconomica-3-2007.qxd 18-06-2007 10:51 Pagina 24 24 · N° 3/2007 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Etichetta, sacchetto-contenitore e contenitori di trasporto a perdere Quando gli imballaggi diventano strumento di promozione floricola Lo scopo del progetto è l’ideazione di nuove forme di imballaggio floricolo con attenzione promopubblicitaria. Come catturare l’interesse del consumatore n convegno, che ha avanzato proposte promozionali per i prodotti della floricoltura della Piana, si è svolto martedì 29 maggio nel Terminal passeggeri dell'aeroporto di Villanova. Su iniziativa del Cersaa (Centro di sperimentazione e assistenza agricola della Camera di Commercio di Savona) è stato realizzato, grazie al Dipartimento di Scienze per l'Agricoltura di Genova (DSA), uno studio che dà soluzioni sia grafiche che funzionali al packaging U ■ PACKAGING ■ (imballaggio) dei prodotti floricoli. Se si pensa che ogni anno si producono circa 100 milioni di vasi, si può misurare l'importanza autopromozionale di una iniziativa sugli imballaggi. Ha ricordato Ennio Fazio, presidente del Cersaa: «Nel caso dei prodotti agricoli, il cui modesto valore unitario poco o nulla consente di azioni promozionali, il packaging costituisce l'unica, ma molto efficace, occasione di valorizzazione». Prima dell'illustrazione delle proposte degli studenti, Riccardo Galbussera, re1 La creatività degli studenti di architettura e l’imballaggio benga la relazione tecnica è stata svolta da Maria Linda Falcidieno, docente del Dipartimento di scienze per l’architettura dell’Università di Genova. I “concepts” generali assunti per il progetto hanno riguardato, fra l’altro, il target giovane, il food packaging, i prodotti di Albenga, l’italianità del prodotto e la biodegradabilità dei contenitori. Le realizzazioni per il “packaging coordinato” che pubblichiamo al fondo di questa pagina e di quella accanto sono frutto della creazione degli studenti Colombo, Bovone, Capurro-Ratto, Risso, Tonelli-Siri, La Mela, Moretti-Valle, Santomauro, Quartiroli e Barbarino. (r.sr.) ■ Figura 1: il terminale passeggeri dell’Aeroporto di Villanova d’Albenga dove si è svolto il seminario di Studio sul packaging. FOTO LUCIANO ROSSO l convegno presso A l’aeroporto Clemente Panero di Villanova d’Al- sponsabile operativo del Cersaa, ha ricordato nella sua relazione che il packaging può riguardare un sacchetto contenitore, l'etichetta e i contenitori di trasporto a perdere. Il progetto è stato finanziato dalla Camera di Commercio e dal Ditretto Florovivaistico. Hanno svolto relazioni anche Giancarlo Cassini, assessore regionale all'agricoltura, Danilo Parodi, presidente del Distretto, Pierluigi Revetria, direttore Cersaa e Maria Linda Falcidieno del DSA dell'Università genovese. (r.sr.) l termine inglese package significa imballo e packaging è tutto ciò che riguarda il confezionamento dei prodotti, che devono essere contenuti, protetti, movimentati, esposti. Il packaging riguarda quindi le tecniche di prima lavorazione dei prodotti e la logistica dei trasporti, ma riguarda anche la valorizzazione degli stessi prodotti perché trasmette al consumatore finale importanti messaggi che ne influenzano le scelte. Da tempo questo effetto promopubblicitario del packa- I ging, senza trascurarne le altre funzioni primarie, è tenuto in sempre maggiore considerazione per la grande importanza che la realtà dei fatti gli riconosce. Qualunque sia la merce, il consumatore, nell'operare scelte per ricercare il soddisfacimento delle proprie esigenze, riceve le prime indicazioni dall'aspetto esteriore del prodotto offerto. Aspetto esteriore che ne mette in evidenza il sistema di lavorazione, i marchi di qualità, le denominazioni di provenienza, le attestazioni relative a particolari sistemi di produzione, i pregi particolari ecc. In altri termini il packaging cattura l'attenzione del consumatore e gli trasmette messaggi di importanza fondamentale. Nel caso dei prodotti agricoli, il cui modesto valore unitario poco o nulla consente azioni di carattere promopubblicitario, il packaging costituisce spesso l'unica, ma molto efficace, occasione di valorizzazione. Gli altri aspetti, non meno importanti, del packaging sono la protezione del prodotto, la resistenza alla movimentazione, la standardizzazione delle misure, i costi diretti di produzione ed i costi indiretti di recupero e smaltimento. Nel caso in questione attinente le piante in vaso, l'impiego di forme specifiche e particolari di packaging è stato fino ad ora forse troppo trascurato. Ennio Fazio Presidente del Centro di sperimentazione e assistenza agricola Azienda speciale della Camera di commercio industria artigianato agricoltura di Savona SavEconomica-3-2007.qxd 18-06-2007 10:51 Pagina 25 N° 3/2007 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA · 25 AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Nuove forme di imballaggio per i prodotti floricoli della piante in vaso Packaging e comunicazione per una identità coordinata Il progetto ha finalità promopubblicitarie e tende a superare la difficoltà di standardizzazione e d’identificazione. L’interessamento delle associazioni e dei commercianti uanto contenuto in questa pagine rappresenta il riassunto del progetto per lo studio di forme innovative di packaging per prodotti floricoli piante in vaso, che Cersaa ha realizzato in conformità al bando del Distretto agricolo florovivaistico del ponente per studi inerenti gli obiettivi del programma triennale. In particolare il progetto si colloca nella tipologia di studi indicati nel bando per la “creazione e ampliamento di servizi di assistenza tecnica, divulgazione e informazione nonché di promozione e marketing”. Il progetto ha finalità promopubblicitarie specifiche e tende anche a contrastare la "difficoltà nella standardizzazione dell'identificazione e del confezionamento", che è indicata nell'analisi SWOT del programma triennale del Distretto come punto di debolezza. Le stesse finalità evidenziano anche il miglioramento della visibilità e dell'attrattiva dell'offerta commerciale che il programma triennale indica tra gli obiettivi prioritari in ambito marketing, massime considerando che la valorizzazione dei prodotti tramite forme innovative di packaging è sinergica all'utilizzo di marchi collettivi e di area (si ricordi il marchio "d'ALBENGA") e alla partecipazione a mostre ed eventi espositivi settoriali, attività che il programma triennale indica entrambe come prioritarie. Scopo del progetto è la ideazione di nuove forme di imballaggio per i prodotti flo- Q ricoli piante in vaso, con particolare attenzione alle possibilità di comunicazione a fini promopubblicitari che gli imballaggi stessi possono esprimere. Considerando che la produzione floricola del savonese consiste nella quasi totalità dei casi in piante in vaso (verdi ornamentali, fiorite, aromatiche ecc.) e trascurando volutamente la produzione di fiori recisi e fronde ornamentali che potrebbero essere oggetto di un separato diverso studio, gli elementi di packaging considerati sono essenzialmente: Il vaso contenente la pianta. Elemento che per sua natura lascia poco spazio ad elaborazioni estetiche, per i costi aggiuntivi che ogni intervento sui processi di produzione evidenzia e per le limitazioni poste dalle sue funzioni specifiche. È peraltro vero che il vaso può comunque costituire un elemento forte di valorizzazione, come ad esempio nel caso dei vasi biodegradabili, prodotti con materiali esteticamente simili alla plastica, ma organici e quindi soggetti a totale degradazione biologica. È anche da ricordare l'impiego di vasi di colori diversi, che già alcuni utilizzano per differenziare prodotti e linee di produzione (ad esempio prodotti biologici), oppure l'utilizzo di portavasi, che può meglio proporre la pianta come dono di valore più o meno elevato. Si pensi, ad esempio, a portavasi realizzati in ceramica di Albissola. Il sacchetto contenitore che, non sempre ma nella gran parte dei casi (non le aromatiche, sì le margherite ecc.), protegge la pianta durante il trasporto e giunge tal quale fino al consumatore finale. Elemento di packaging di grande interesse per la possibilità che offre di visualizzare efficacemente, su superfici relativamente estese, marchi, comunicazioni ed elementi decorativi. In particolare il sacchetto per le piante di margherita è già utilizzato nell'Albenganese per veicolare il marchio d'area collettivo "d'Albenga". L'etichetta che accompagna la pianta e porta al consumatore/acquirente notizie utili (consigli per la conservazione ecc.). Nel caso delle piante aromatiche e di altre specie che non tollerano il sacchetto, l'etichetta rappresenta l'unica possibilità di packaging, nonostante l'aggravio di costo determinato dalla mano d'opera necessaria, fattore particolarmente importante quando si tratta di piante di modestissimo valore unitario. Contenitori di trasporto a perdere, studiati per offrire uno, due o più vasi al consumatore finale, associando funzioni protettive (in particolare per il trasporto manuale da parte dell'acquirente) a funzioni estetiche di grande effetto promopubblicitario. Si tratta di un elemento di packaging che offre grandissime possibilità. Il progetto coinvolge in diverso modo più soggetti comunque interessati: Il consorzio di Cooperative COOPINTESA di Albenga, titolare del marchio collettivo di origine e qualità "d'ALBENGA", da privilegiare in ogni forma di packaging. L'Associazione di produttori floricoli FlorAS di Albenga, che riunisce gran numero di aziende ed offre l'esperienza professionale del segmento produttivo. La Società consortile ACEA ALBENGA srl, che rappresenta una significativa parte del segmento commerciale della filiera, fortemente interessata alla valorizzazione e promozione dei prodotti, che porta esperienza di confezionamento, movimentazione e trasporto delle piante. Lo studio ha coinvolto il Dipartimento di Scienze per l'Architettura dell'Università di Genova, molto disponibile e motivato per tale collaborazione nell'ambito delle proprie attività istituzionali scientifiche e didattiche. Recependo esperienze ed istanze degli operatori della filiera floricola e considerando materiali, sistemi di lavorazione e costi, il Dipartimento propone nuove forme di imballaggio per piante in vaso, tendenti ad esprimere nel modo migliore efficaci comunicazioni promopubblicitarie. La realizzazione del progetto si attende determini sulla filiera e sull'indotto effetti positivi, diretti e indiretti. L'effetto primario e sostanziale deriva dalla proposte in funzione promopubblicitaria generale, sia come packaging innovativo dei prodotti, finalizzato ad acquisire l'attenzione del consumatore e a fidelizzarlo, sia come supporto di veicolazione del marchio collettivo "d'ALBENGA", che tende a produrre gli stessi effetti promozionali e pubblicitari seguendo un diverso percorso. In particolare dalla proposta di nuovi contenitori per agevolare la scelta ed il trasporto da parte del consumatore di una o più piante, ci si attende un maggiore interesse da parte dei soggetti che operano la vendita al dettaglio. Non meno importante il valore dell'effetto che i nuovi elementi di packaging possono ottenere in occasione di eventi espositivi. Il progetto è fruibile da parte di tutte le imprese della filiera, con gli adattamenti e nelle varianti richieste per la sua applicazione ai singoli prodotti e negli specifici casi, ed è patrimonio comune del sistema produttivo e commerciale locale. La quota parte di spesa non coperta dal contributo del Distretto, pari al 50% dell'importo totale, è a carico dell’azienda speciale camerale proponente il progetto, nell’interesse delle aziende produttrici e delle imprese commerciali savonesi della filiera floricola. Riccardo Galbussera Responsabile operativo del Centro di sperimentazione e assistenza agricola Azienda speciale della Camera di commercio industria artigianato agricoltura di Savona SavEconomica-3-2007.qxd 18-06-2007 10:52 Pagina 26 26 · N° 3/2007 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Tra l’anno in corso e il prossimo anno sono previste nuove iniziative tecniche Difesa fitosanitaria del basilico Ecco i mezzi a tutela della natura Le ‘estensioni’ di etichetta permetteranno la sopravvivenza anche di molte colture minori grazie all’introduzione di agrofarmaci nel rispetto di ambiente, coltivatore e consumatore partire dalla metà del 2003 alcune centinaia di prodotti fitosanitari sono stati ritirati dal mercato, come conseguenza del processo di revisione comunitaria delle autorizzazioni all’uso dei fitofarmaci. 1 I è una di quelle che ha risentito maggiormente di questo processo di riduzione dei mezzi di difesa, da taluni considerato positivo – collegando all’immagine della foglia di basilico posta su un bel piatto di trenette l’idea della semplicità e della naturalità – In sintesi, il progetto si articola secondo le seguenti linee di intervento: 1) - procedere alla proposizione di estensioni di etichetta di agrofarmaci di recente introduzione sul mercato e a bassa tossicità da colture di larga diffusione a colture minori, av- valendosi dei dispositivi legislativi esistenti (D.L. 17/03/1995 n. 194 – attuazione dir. 91/414/CE e succ. integrazioni) e di strutture idonee a condurre prove ufficiali di campo di efficacia dei prodotti fitosanitari, secondo DL 17/03/1995 n. 194 art. 4 comma 5, 6, 7 e 8, per l’esecuzione di prove di efficacia e di residui. 2) - attuare a livello regionale azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione di tecnici, agricoltori, organizzazioni dei produttori, distributori e consumatori, giungendo, quindi, ad un miglioramento della qualità delle produzioni liguri. Dal progetto ci si attende l’estensione di etichetta di almeno tre agrofarmaci – due fungicidi ed un insetticida- acaricida – da parte delle industrie agrochimiche detentrici dei prodotti. Nelle intenzioni di tutti i soggetti coinvolti questo progetto dovrebbe essere il primo di una serie di iniziative che, coordinate a livello regionale e interregionale, dovranno portare al miglioramento delle condizioni operative degli imprenditori agricoli, impegnati in produzioni “minori” in confronto al mais, al frumento, o al riso, ma importanti per l’economia di una regione, come la Liguria, che fa delle produzioni di nicchia un importante sbocco produttivo ed un forte richiamo turistico. Giovanni Minuto 2 Le cause delle revoche sono molteplici, ma tra le principali si possono ricordare la mancanza di rispetto delle esigenze di sicurezza per l’operatore, per il consumatore e per l’ambiente, la mancanza di sostegno delle aziende agrochimiche verso prodotti sostituiti solo sulle colture “maggiori” da altri più recenti – ma non sulle colture minori – o che interessano un mercato limitato, o per i quali siano scaduti i brevetti. Le colture maggiormente colpite sono quelle definite “minori”, che, negli ultimi anni, non sono state oggetto di nuove autorizzazioni all’impiego dei prodotti di più recente sviluppo. Tra queste, il basilico (figura 1) ma di fatto estremamente dannoso per la sopravvivenza della coltivazione e per il mantenimento del reddito dell’imprenditore. Per questa serie di considerazioni, il Cersaa, di concerto e con il sostegno dell’Assessorato Agricoltura della Regione Liguria, con il supporto delle Organizzazioni Professionali Agricole e con la collaborazione del Centro di Saggio di Agroinnova dell’Università di Torino ha varato un programma di attività che prevede, tra il 2007 e il 2008, iniziative tecniche destinate ad ottenere l’estensione di etichetta di alcuni nuovi agrofarmaci necessari per la difesa antiparassitaria del basilico (figura 2) . SavEconomica-3-2007.qxd 18-06-2007 10:52 Pagina 27 N° 3/2007 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Pubblichiamo i risultati dell’indagine presentata nel 2006 Netto taglio ai fumiganti Danni per l’agricoltura? Una drastica riduzione dei mezzi di lotta contro le malattie delle piante si potrebbe anche tramutare in pesanti ripercussioni sulle colture llo stato attuale la disinfestazione del suolo per alcune colture agrarie di rilievo nel sistema produttivo nazionale si basa su tecniche che utilizzano mezzi fisici (vapore surriscaldato e solarizzazione), mezzi biologici e genetici 3 A stione della difesa di alcune importanti produzioni vegetali, fra le quali anche le ornamentali. In tale contesto Ersilia Di Tullio, Domenico Pipia, Andrea Zaghi, Bruna Heidempergher, Andrea Minuto e Maria Lodovica Gullino hanno svolto e presentato · 27 prodotte e sulla PLV generata, limitate potrebbero essere le ripercussioni di carattere economico, mentre ben più gravi potrebbero essere le ripercussioni nel caso di "indisponibilità di fumiganti", e di "disponibilità limitata di fumiganti". In questi ultimi due casi, lo studio Nella pagina accanto: ■ 1. coltivazione di basilico in serra; ■ 2. prove in corso su basilico. In questa pagina: ■ 3. una fase della fumigazione del terreno; ■ 4. un momento della visita della delegazione turca. Cercasi imprese italiane Delegazione turca in visita al Centro di regione Rollo Tra le varie visite, in Riviera, il mercato dei Fiori di Sanremo 22 – 23 – 24 maggio scorsi c’è stata al Cersaa di Albenga una visita di cinque rappresentati del Ministero Idell’giorni Agricoltura della Turchia. La visita rientra nel programma di scambi tecnici a cui il Cersaa tiene particolarmente e che permettono di rendere l’Azienda Speciale il punto di contatto tra imprese italiane e straniere operanti nel settore agrario. La visita ha avuto come tema molteplici aspetti del panorama agricolo della piana albenganese coinvolgendo non soltanto produttori locali di specie da fiore e da orto, ma anche aziende fornitrici di beni e servizi di supporto al settore primario, quali serre, sistemi informatici per l’automazione dell’irrigazione e della fertirrigazione, materiali plastici e biodegradabili. Per questi ultimi una trattazione specifica è stata riservata per la presentazione del progetto LIFE ENV/IT/463 Biomass. Durante il soggiorno ligure, la delegazione ha avuto modo di visitare il mercato dei Fiori di Sanremo (figura 4), struttura cardine per la vendita di fiori recisi ed in vaso nel Nord Europa, ed il Centro Servizi per la Floricoltura della Regione Liguria, situato all’interno della struttura stessa e importante collettore e divulgatore di informazioni tecniche sulla produzione del settore floricolo. L’obiettivo di questi contatti è favorire una maggiore sostenibilità ambientale delle attività agricole nel loro complesso, realizzare una rete di collaborazioni tecniche in grado di avvicinare Paesi tra loro anche molto distanti geograficamente facilitando gli scambi di conoscenze e di informazioni tra strutture di divulgazione e di assistenza tecnica e le imprese, non trascurando allo stesso tempo, l’opportunità di favorire nuovi sbocchi per il settore agricolo e per quelli ad esso connessi, strumenti essenziali per lo sviluppo del settore agricolo ligure. Gianvittorio Delfino 4 (piante biocide, varietà tolleranti/resistenti, uso dell'innesto erbaceo, ecc.) e interventi chimici. Fra quest’ultimi l'impiego di fumiganti è una tecnica largamente diffusa in Italia (figura 3). La rilevanza dei consumi e degli usi di sostanze fumiganti è legata al fatto che queste sostanze presentano una serie di vantaggi in termini di modalità e rapidità di impiego, di efficacia e, in taluni casi, anche di costo che li fanno preferire agli altri sistemi e mezzi citati. Tuttavia, il fortissimo contingentamento del bromuro di metile, in osservanza di quanto prescritto dal Protocollo di Montreal, e l'attuale corso del programma europeo di revisione degli agrofarmaci (direttiva europea 91/414) che interessa anche i fumiganti, potrebbero generare forti difficoltà nella ge- agli incontri Fitoiatrici del 2006 un lavoro di valutazione degli impatti economici sulle colture agrarie interessate dall'impiego delle diverse tecniche di disinfestazione del suolo. La simulazione ha riguardato tre possibili scenari: 1. "mantenimento dello status quo" (prosecuzione dell’uso dei fumiganti secondo le attuali condizioni nell'impiego, con la sola esclusione dell'utilizzo del bromuro di metile); 2. "indisponibilità di fumiganti" (divieto di impiego di fumiganti chimici e ricorso ad altre tecniche alternative); 3. "disponibilità limitata di fumiganti" (impiego di solo alcuni dei principi attivi attualmente in commercio). Nel caso di "mantenimento dello status quo" la simulazione ha mostrato che, sebbene questo percorso non sia privo di ripercussioni sulle quantità mostra che la crescita dei costi di disinfestazione del suolo, ma ancor più il calo della produzione e quindi dei relativi ricavi associati, potrebbero modificare significativamente le condizioni di redditività delle colture e orientare le scelte colturali degli imprenditori agricoli verso altre produzioni e generare ripercussioni negative sul settore agricolo. Pur considerando che l’uso dei geodisinfestanti chimici in floricoltura è decisamente più contenuto di quello fatto in campo orticolo e sul tabacco, anche per alcune categorie di colture ornamentali e floricole occorre guardare con attenzione alle possibili evoluzioni che potrebbero verificarsi in tale settore della difesa e che potrebbero causare pesanti ripercussioni in termini socioeconomici. Giovanni Minuto I lavori di riconversione della darsena Vittorio Emanuele (o Darsena Nuova) hanno sistemato un primo importante tassello, con il “trasloco” delle aziende cantieristiche WService e Azimut dall'ex terminal cellulosa ai nuovi capannoni posizionati nelle zone operative 2 e 3, dismesse dall'attività commerciale. Gli spazi occupati sono leggermente inferio- ri, ma la costruzione ex novo ha consentito di razionalizzarne l'uso rendendo più efficiente l'attività dei due cantieri. Azimut ha nel porto di Savona un “delivery point” o punto di allestimento finale e di consegna delle imbarcazioni costruite ad Avigliana (Torino), mentre WService è specializzata sia nella produzione sia nel refitting e nella consegna di na- tanti da diporto. Il trasferimento delle due aziende ha consentito di portare a termine lo sgombero del vecchio capannone dei prodotti forestali, che potrà ora essere abbattuto per consentire il potenziamento del terminal crociere. E' prevista la risagomatura della banchina in modo da ottenere un fronte di accosto lungo 350 metri, in grado di ospita- VISTA SUL FUTURO re le grandi navi di Costa Crociere, raddoppiando la capacità di accosto al servizio del traffico passeggeri. Sulle aree dell'ex terminal cellulosa sarà realizzato un nuovo corpo di fabbrica che amplierà la capacità di accoglienza giornaliera dei croceristi e saranno realizzati parcheggi, aree verdi, spazi di manovra e servizi. Il terminal sarà completato nel 2008. N° 3 - 2007 28 23