RAPPORTO STATISTICO LIGURIA 2010 Analisi storica 1861-2011 Claudia Sirito LA LIGURIA FINO AL 1861 • 1818 • 1847 • 1860 9.641 KMQ 10.109 KMQ 5.335 KMQ • Al momento dell’Unità d’Italia la Liguria era suddivisa in 2 province PORTO MAURIZIO 2 CIRCONDARI (SANREMO E PORTO MAURIZIO) GENOVA 5 CIRCONDARI (ALBENGA SAVONA GENOVA CHIAVARI LEVANTE) ANDAMENTO DEMOGRAFICO • Italia (ai confini attuali) da 21.014.000 abitanti nel 1861 a oltre 60 milioni nel 2009 (+130%) • Liguria da 829.138 a 1.615.986 (+94,9%) • In provincia di Genova il 55,1% del totale nel 1861, 54,7% oggi • Lo sviluppo demografico ligure è già nell’800 caratterizzato dalla forte urbanizzazione 1861 35,9% 2009 50,1% della popolazione nei 4 capoluoghi Nel 1951 16 comuni liguri hanno più di 10.000 abitanti e rappresentano complessivamente il 70% della popolazione regionale (1.100.000) NATALITA’ Tasso di natalità tra i più bassi in Italia già nell’800 In particolare a Genova nel periodo 1880-1883 il tasso di fecondità femminile è 103,1 contro 127,8 nell’intera regione La diminuzione della fecondità dagli anni ’50 ad oggi è stata in Liguria del 5% contro il 40% in Italia: minimo in Liguria 1992 = 1,027 figli x donna feconda minimo in Italia 2002 = 1,270 oggi 1,316 Liguria e 1,416 Italia NUZIALITA’ • Già nell’800 era evidente (specie a Genova) un’età più elevata che altrove per il primo matrimonio • Dato del celibato definitivo in Liguria più alto che in Italia: nel 1871 la percentuale di celibi / nubili in età 50-54 anni su popolazione totale della stessa età era 14,4 per i maschi contro 12,8 in Italia e 15,6 per le femmine (più alto tra le regioni italiane) contro 12,5. • I matrimoni ogni 1000 abitanti sono stati in Liguria superiori al dato nazionale solo nel periodo 1862-70 (7,9 e 7,4 rispettivamente); successivamente il dato è calato costantemente sia in Liguria che in Italia per giungere nel periodo 2001-2009 al 4,0 e 4,3 per mille. MORTALITA’ • Nel 1828-1837 il tasso generico di mortalità della Liguria era del 27 per mille (tra i più bassi in Europa) • Si moriva più che altrove di tubercolosi polmonare che con 1,8 per mille abitanti era la causa principale della mortalità dell’epoca (in Italia 1,2 per mille) • La mortalità infantile era nel 1831-40 di 181,6 morti entro il primo anno di vita rispetto a 340,7 in Veneto, 297,3 in Lombardia, 231,1 in Piemonte • Solo a partire dagli anni ’50 del secolo scorso il tasso di mortalità ligure ha cominciato a crescere e a superare il dato nazionale: nel 2002 la forbice rispetto alla media italiana era del 4 per mille circa MIGRAZIONI • Nell’800 terra di emigranti (in genere maschi contadini provenienti dal genovese, chiavarese e in parte savonese): 1833-1850 13.700 persone verso Rio della Plata (68%), Stati Uniti (16,5%), Brasile 8,9% 1854-1863 47.617 per il 65% dirette in America del Sud 1876-1890 78.127 58,5% America del Sud e 17,9% America del Nord • Diventa nel secondo dopoguerra la regione italiana più attrattiva tanto che nel 1981 la Liguria ha il 30,2% della popolazione nata fuori dai confini regionali • Dal 1973 flussi di entrata da Maghreb e Senegal, Sudamerica poi est Europa in particolare a Genova. Oggi gli stranieri sono il 7,1% della popolazione della Liguria SCOLARIZZAZIONE • Nel 1871 analfabetismo in Liguria 56,4% in Italia 68,8% • Analfabetismo soprattutto femminile 63,9% femmine e 48,8% maschi in Liguria nel 1871 • Nel 1921 percentuale scesa sotto il 10% mentre il dato nazionale è del 27,4% • All’ultimo censimento risultavano analfabeti lo 0,5% degli uomini (di cui il 46% oltre 65 anni) e lo 0,7% delle donne (69,9% anziane) • Nel 2001 i laureati in Liguria sono l’8,6% della popolazione (7,5% Italia), i diplomati il 28% (Italia 25,9%), i possessori di licenza media 29,6% (Italia 30,1%), licenza elementare e alfabeti privi di titolo di studio 33,2% (in Italia 35,1%) ATTIVITA’ ECONOMICHE • La struttura orografica e la forte urbanizzazione, la presenza di sbocchi al mare di notevole importanza strategica hanno determinato lo sviluppo di un ampio ventaglio di attività terziarie ad elevata specializzazione • Le attività legate all’industria pesante sono state importante fonte di ricchezza per la regione fino alla seconda guerra mondiale, per poi perdere addetti nei decenni successivi anche in seguito alla crisi dell’industria di Stato che per anni aveva rappresentato la base dell’economia regionale • Agricoltura e artigianato presentano alcune specializzazioni produttive di primissimo livello • Forte presenza della pubblica amministrazione ed elevato peso dei trattamenti pensionistici nella formazione del reddito regionale PRODOTTO PROCAPITE • A conferma del declino dell’industria pesante a partire dal secondo dopoguerra e di quanto tale struttura economica fosse legata alle attività belliche, il differenziale dell’indice relativo del Prodotto pro capite raggiunge i massimi nel 1943 e nel 1918 • Dal 1891 fino al 1956 il dato ligure è superiore a quello di Piemonte, Lombardia e Veneto • Successivamente avviene il sorpasso da parte delle tre regioni: dapprima la Lombardia (1956), poi il Piemonte (1959) e da ultimo il Veneto (1982 per tre anni e 1986) che unica realtà di quelle considerate mostra dal 1891 al 2004 un andamento monotono crescente Grazie per l’attenzione