LICEO SCIENTIFICO “ARCHIMEDE”
ACIREALE (CT)
Prof. Alfio Francesco Cannone
ANATOMIA
a.s. 2007 – 2008
UMANA
Anatomia Umana
ATTIVITA' CELLULARE
La cellula è in grado di procurarsi le sostanze alimentari, per crescere, per produrre altre molecole, per rimpiazzare parti
della sua struttura e per riprodursi. Le cellule quindi hanno attività metabolica e riproduttiva autonoma, ma per crescere
armonicamente hanno bisogno di comunicare fra di loro:
Si procura gli alimenti
Per mezzo del trasporto attivo e passivo
Produce molecole
ATTIVITA'
Rimpiazza parti cellulari
mancanti
CELLULARE Cresce armonicamente
RER, REL, sintesi proteica, apparato del Golgi
Messaggio di crescita (fattori peptici di
crescita)
Generale --> G.H.
Locale
Si riproduce
Per divisione diretta o indiretta (mitosi e meiosi)
Per adesione si colloca tra
cellule dello stesso tipo e si
differenzia
Per mezzo della matrice extracellulare --> SAM
--> Somatomedine
Per mezzo di molecole di riconoscimento intercellulari --> CAM
Fattori peptici di crescita
La crescita embrionale e quella definitiva, è regolata da messaggi di crescita che vengono inviati tramite il sanghe. Tali
fattori di crescita sono: a livello generale, l'ormone G.H. (growth hormon, ormone della crescita, ormone proteico
secreto dal lobo anteriore dell'ipofisi) e a livello locale le somatomedine A e B (fattori di crescita specifici per il sangue,
i muscoli lisci, quelli striati….) e i fattori I° e II°. Le somatomedine, oltre che come fattori di crescita, agiscono pure
sulla moltiplicazione e differenziazione cellulare. Sembra che le somatomedine funzionano da fattori di crescita perché
la tirosina, presente nella molecola delle somatomedine, si fosforilizza. Ma il messaggio di crescita arriva alle cellule
assieme ad altri messaggi. Ora vediamo come fa la cellula a riconoscere il G.H: Sulla membrana cellulare vi sono dei
recettori di membrana (proteine intrinseche) che riconoscono solo il fattore di crescita GH e lo legano. Il complesso GH
+ recettore agisce su un enzima (formato da due subunità: adenilciclasi ed adenilchinasi) che si trova all'interno della
membrana cellulare. La subunità catalitica (adenilciclasi ) fosforilizza l'ATP, che si trova dentro la cellula, in cAMP +P
+ P. La fosforilazione fa creare un poro nella membrana che serve per far entrare un flusso di (Ca++ che si lega al
reticolo endoplasmatico. Il Ca++ serve per far avvenire contemporaneamente la contrazione della cellula e la
trasmissione degli stimoli
Il cAMP che si è formato dalla fosforilazione dell'ATP, a contatto con la subunità cinetica (adenilchinasi), fosforilizza
gli istoni (proteiche basiche) legati al DNA, li despiralizza, distacca i geni, forma RNA e quindi inizia la proditosintesi,
cioè l'accrescimento cellulare (si formano le proteine anche per incrementare la sostanza fondamentale dell'osso, per la
crescita del muscolo……)..
subunità (catalitica, adenilciclasi ) Æ ATP Æ cAMP + P + P Æ fosforilazione membrana cellulare Æ poro
cellulare Æ ingresso Ca++ Æ contrazione cellulare e trasmissione stimoli
subunità (cinetica, adenilchinasi) Æ cAMP Æ fosforilazione istoni Æ RNAÆ sintesi proteica Æ accrescimento
cellulare
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Anatomia Umana
Interazione cellulari per mezzo della matrice extracellulare (SAM) e per mezzo di molecole di
riconoscimento intercellulari (CAM)
Per potersi differenziare, la maggior parte delle cellule aderisce alle cellule adiacenti per mezzo di
molecole atte al riconoscimento intercellulare. Tali molecole sono le CAM, cell adhesion molecule,
molecole adesive della cellula, che sono formate da glicoproteine (caderine). Oppure aderisce ad un
substrato costituito da una matrice extraxellulare. Tali molecole sono le SAM (substrate adhesion
molecule, molecole adesive del substrato), che sono formate da collagene, elastina, proteoglicani e
glicoproteine (integrine). Tale adesione è anche una necessità, perché la cellula deve sapere dove
andarsi a collocare, cioè se collocarsi in un tessuto o in un altro. Le CAM e le SAM sono delle
molecole di adesione che si adattano sulle cellule e servono da proteino- -substrato su una cellula e
da proteino-recettori su un’altra cellula. In tale modo le cellule se si riconoscono, formano legami
stabili e rimangono legati, se invece non si riconoscono, formano legami instabili e si
staccano.Quindi le CAM e le SAM, per questa caratteristica di far aderire cellule uguali fra di loro,
sono indispensabili per la differenziazione cellulare e per lo sproting (la disseminazione guidata
delle cellule nel sito dove devono andare a costituire un tessuto, un organo…).
SAM
Glicoproteine (integrine), proteoglicani, elastina, collagene
CAM
Glicoproteine (caderine)
Meccanismi d’azione dei CAM e dei SAM
Un recettore, quando arriva un ligando (CAM-SAM), produce cAMP (acido adenosinfosfato
ciclico) che fosforilizza gli istoni. Ciò determina la despiralizzazione del DNA e l’inizio della
proteinosintesi specifica. La sintesi proteica innesca la crescita embrionale cioè la mitosi e quindi la
riproduzione cellulare.
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Anatomia Umana
APPARATO GENITALE FEMMINILE
L'apparato riproduttore femminile è formato dalla vagina, dall'utero, dalle tube uterine e da 2
ovaia. Con la pubertà iniziano il ciclo ovarico, il ciclo uterino, il ciclo vaginale, che si susseguono
fino alla menopausa (45-50 anni), quando la crisi nella produzione di gonadotropine
ipofisarie e degli estrogeni atrofizza l'ovario ed interrompe le mestruazioni.
VAGINA
La vagina è un tubo muscolare lungo circa 7,5 cm, che va dalla cervice uterina, all'esterno del
corpo. Si apre all'esterno, tra l'uretra (tubo proveniente dalla vescica) e l'ano. Il rivestimento
interno è ricco di glicogeno che i batteri convertono in acido lattico (liquido vaginale), di
conseguenza il canale vaginale ha un pH debolmente acido (4 - 5). Durante i 28 giorni del ciclo
ovarico, si ha anche un ciclo vaginale.
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Anatomia Umana
UTERO
L'utero è un organo muscolare cavo, a forma di pera, dalle pareti spesse. È situato fra la vescica
urinaria ed il retto. Il fondo è a forma di cupola. Il corpo si trova sotto il fondo ed è separato dal
collo da un leggero restringimento chiamato istmo. La cavità del corpo uterino è appiattita e di
forma triangolare. Le trombe uterine si aprono nei suoi angoli basali. Il collo uterino o cervice è
cilindrico, misura circa 2,5 cm di lunghezza. All'interno della cervice vi è il canale endocervicale
che si apre nella vagina, nelle piccole e grande labbra e poi all'esterno, attraverso l'orifizio uterino
esterno. Dal punto di vista istologico l'utero è così formato:
Strato epiteliale di È formato da ghiandole (secernono il liquido uterino e muco) e da cellule
rivestimento
ciliate che si muovono in direzione dell'istmo dell'utero.
ENDOMETRIO Lamina basale
E' formata da glicoproteine e mucopèroteine.
Lamina propria della È formata da tessuto connettivale in cui si trovano vasi, nervi e ghiandole che
mucosa
secernono muco. Per la presenza di capillari sanguigni, qui avvengono gli
scambi ematici.
Lamina
(tonaca) È formata da connettivo denso. È la struttura portante dell'utero.
sottomucosa
MIOMETRIO
Lamina muscolare
È formata da tessuto muscolare liscio (involontario) molto spesso per
permettere il travaglio del parto.
PARAMETRIO
È formato da linfonodi, nervi, vasi che poi arrivano nel miometrio.
Il peritoneo copre il fondo ed il corpo dell'utero sulla faccia anteriore e posteriore. Il peritoneo è
formato da due foglietti: esterno (a contatto con la parete addominale), interno (a contatto con gli
organi dell'addome e a contatto con tutto l'utero anteriormente e posteriormente). Dall'unione del
peritoneo interno anteriore e posteriore si forma il legamento largo dell'utero.
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Anatomia Umana
TUBE UTERINE
Le trombe uterine o di Falloppio o ovidotti, sono due canali muscolari a forma di tromba, che si
estendono dagli angoli superiori del fondo uterino (entro i margini liberi dei legamenti larghi
dell'utero), fino alle ovaie. Sono costituite da tre segmenti: segmento interstiziale che arriva
nell'utero, istmo, parte di mezzo, ed ampolla che termina nell'infundibolo che è sfrangiato e forma
le fimbrie. Nelle fimbrie vi sono cellule secernenti ciliate. Sia l'infundibolo fimbriato che l'ampolla
della tuba, non sono circondati dal legamento largo. Fra la tromba uterina e l'ovaio si forma un
legamento detto mesosalpinge.
OVAIA
Le ovaia sono corpi grigio-rosa, solidi, di grandezza all'incirca di una mandorla (2,5 - 5 cm), situate
da ciascun lato dell'utero, dietro e sotto le trombe uterine. Sono ricoperti da un mesotelio di origine
epiteliale celomatico. Sotto vi è una zona midollare (ricca di vasi linfatici, sanguigni, nervi) ed una
zona corticale (periferica in cui vi sono immersi i follicoli oofori in vari stati di maturazione, che
contengono gli ovociti che si sono formati per ovogenesi e le cellule interstiziali. I follicoli oofori
primari hanno forma sferica e sono circondati da una parete di cellule epiteliali monostratificate
cubiche alte (cellule follicolari). Sotto le cellule follicolari vi è la membrana pellucida (formata da
mucopolisaccaridi) ed al centro vi è una grossa cellula uovo con un diametro di circa 150 mm (è
una delle più grosse cellule dell'organismo). Nelle donne il numero di cellule uovo è già stabilito fin
dalla alla nascita, varia da 500 mila a circa 1.000.000 per ovario e varia da donna a donna. L'uovo
umano è oligolecitico , cioè è uno dei più piccoli uova che si conoscano nel regno animale e
vegetale. Si deve però distinguere l'ovario prepuberale da quello puberale.
•
•
L'ovario prepuberale ha solo follicoli primordiali. Il follicolo è formato da piccole cellule
appiattite, con la membrana pellucida sottilissima. La cellula uovo ha un diametro di 120
mm.
L'ovario puberale ha invece follicoli oofori primari che mediante la follicologenesi si
trasformeranno.
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Anatomia Umana
OVOGENESI
Il processo meiotico avviene in due fasi: fase cariocinetica (meiosi I) e fase riduzionale (meiosi II). Mentre nella fase
cariocinetica si formano due cellule diploidi, nella fase riduzionale si formano 4 cellule apliodi. La cariocinesi, durante
la vita embrionale, avviene solo negli ovogoni e non negli spermatogoni. L'ovogenesi degli ovogoni avviene all'interno
degli ovari quando ancora il feto si trova nel grembo materno. Alla nascita, la bimba ha un certo numero di ovogoni
(diploidi) che rimangono tali fino al momento della pubertà. Solo da questo momento, quando il follicolo inizia a
maturare si trasformano in aploidi (avviene la riduzione, la II fase meiotica). Però non tutti gli ovuli vanno incontro a
maturazione, la maggior parte va incontro ad una involuzione, diventano atresici e vengono eliminati. Delle circa 500
mila ovuli per ovario che si hanno alla nascita, solo il 10-15 % maturerà e di questi molti si atrofizzeranno. Infatti ad
ogni ovulazione maturano una ventina di ovuli, solo uno maturando più degli altri produce degli ormoni che inibiscono
gli altri ovuli che formeranno la corpora obligatia.
TIPI DI OVOCITI
L'uovo umano è oligolecitico (la lecitina è una sostanza fosfolipidica presente in tutti i tipi di uova, animali e vegetali),
cioè è uno dei più piccoli uova che si conoscano nel regno animale e vegetale.
Oligolecitiche (uovo piccolo, povero di lecitina)
Mammiferi
Mesolecitiche (uovo medio con poca lecitina)
Pesci
Megalecitiche o telolecitiche (uovo grosso, ricco di lecitina)
Rettili, Uccelli
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Anatomia Umana
Ciclo ovarico
Il ciclo ovario si svolge in 28 giorni. Tale periodo si può suddividere in due fasi: follicolare =
maturazione del follicolo ooforo (follicologenesi); gestazionale = creazione delle condizioni
affinchè il follicolo ooforo una volta maturato possa essere fecondato e quindi possa iniziare una
gravidanza. Ogni fase si svolge in 14 giorni. Nella pubertà il follicolo primario in seguito alla
produzione di FSH si evolve (follicologenesi) diventando progressivamente molto grosso (la cellula
uovo rimane dalla stessa grandezza) e si trasforma in follicolo secondario. Il follicolo secondario è
più grosso per due motivi: a) aumenta il numero delle cellule follicolari; b) le cellule follicolari
producono una sostanza liquida (l'ormone 17-β estrandiolo) che rimane immagazzinata dentro gli
spazi all'interno del follicolo, che dopo si trasforma in follicolo vescicoloso di Graaf. La fase finale
della follicologenesi si ha il 14° giorno quando all'interno del follicolo secondario si forma una
cavità grandissima che può arrivare anche a 2 cm. Questo è il follicolo vescicoloso di Graaf (di
solito ad ogni ciclo si forma un solo follicolo di Graaf) nel cui interno vi è la cellula uovo, il liquor
follicoli (è formato da un ormone, il 17-β estrandiolo) ed all'esterno vi è un rivestimento di cellule
follicolari chiamato granulosa. La granulosa è rivestita da 2 teche, una interna che guarda verso la
cavità del follicolo ed una esterna che guarda verso uno strato giallo dell'ovaio. Sulla teca esterna vi
è la pregna vascolare, una struttura connettivale fortemente vascolarizzata Nella fase finale di
maturazione la teca esterna si modifica in granulosa gialla (corpo luteo). Il colore giallo è dato dalla
presenza del colesterolo. La follicologenesi termina il 14° giorno con l'ovulazione, infatti per la
pressione interna esercitata dall'uovo, il follicolo di Graaf si avvicina alla superficie dell'ovario fino
a rompere la parete dell'ovario e a scoppiare: a) il liquor follicoli (liquido follicolare) va nella cavità
peritoneale e da qui passa nel circolo sanguigno; b) la cellula uovo con tutte le cellule follicolari del
follicolo di Graaf cade nell'ampolla tubarica, cioè ovula (ovulazione). Nella tuba di Falloppio, può
incontrare uno spermatozoo ed essere fecondata, oppure, se non viene fecondata, dopo 14 giorni
viene espulsa con le mestruazioni.
CICLO DEL COLESTEROLO
La teca esterna dell'ovulo, durante l'ovulazione, si trasforma in corpo luteo di colore giallo. Il colore giallo è dato dalla
presenza del colesterolo che forma gli ormoni sessuali (steroli): estrogeni, progesterone e testosterone. Gli steroli sono
composti organici a struttura policiclica con all'interno il ciclopentanoperitrofenantrene a 27 atomi di carbonio al quale
è unita la molecola dell'acido proprionico. La trasformazione del colesterolo in ormoni avviene allo stesso modo sia
nell'ovario che nel testicolo. Il colesterolo in questi organi viene demolito fino a trasformarsi in ormoni sessuali.
Nell'ovaio prima si produrrà testosterone e poi (per mezzo di enzimi) si produrranno estrogeni a 18 atomi di carbonio.
Solo una piccola parte rimarrà come androgeni (3-4 %) il resto si trasformerà in estrogeni. È questo il motivo per cui nel
corpo luteo vi sono anche androgeni. Nei testicoli invece il ciclo si arresta a 19 atomi di carbonio (androstano), quindi
nell'uomo la maggior parte del prodotto è il testosterone. Solo una piccola parte di androstano, per azione dell'enzima
aromatasi, si trasforma in estrano e da questo si formano gli estrogeni.
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Anatomia Umana
Ciclo uterino o endometriale
I primi tre strati dell'endometrio, durante il ciclo uterino sono soggetti a modifiche:
Fase rigenerativa
dell'endometrio
(primi giorni
del ciclo)
Fase proliferativa (Æ 14°
o estrogenica
giorno)
dell'endometrio
Strato germinativo basale con Membrana basale
cellule stromali in ricrescita
Epitelio monostratificato cubico Lo strato germinativo viene Membrana basale
alto + ghiandole tubulari +
progressivamente sostituito da addensata
capillari spiralati Æ a. spirale Æ un sottile strato spugnoso
a. iliaca interna
Fase progestinica
endometriale
(14° Æ 28°
giorno)
Epitelio si trasforma in mucoso + Spesso strato spugnoso
ghiandole tubulari (muco) +
(formato dal progesterone)
capillari spiralati
Fase regressiva o
desquamazione
endometriale
(verso 28°
giorno)
Epitelio mucoso + ghiandole
tubulari (muco) + capillari
spiralati
Mestruazione
(28° giorno)
Membrana basale
Viene eliminato lo strato
Membrana basale
spugnoso per la progressiva
diminuzione di estrogeni e di
progesterone
Membrana basale
Ciclo vaginale
Le cellule dello strato epiteliale mucoso della vagina, durante i 28 giorni del ciclo ovarico, vengono modificati dalla
presenza degli ormoni femminili:
Fine mestruazione
La dequamazione delle cellule endoteliali è scarsa con cellule esfoliate,
precorneificate, poligonali. Pochi leucociti polimorfonucleati.
Fase follicolare o estrogenica
Poche cellule desquamate, piatte o ripiegate con molte le cellule corneificate con
nuclei omogenei. Pochi leucociti polimorfonucleati.
Fase luteica o progestinica
Molte cellule desquamate, angolate o ripiegate con poche cellule corneificate con
nuclei vescicolari. Molti leucociti polimorfonucleati.
Fase premestruale
Molte cellule desquamate. Si notano gruppi serrati di cellule precorneificate con
nuclei vescicolari. È presente muco e molti leucociti polimorfonucleati.
Le varie fasi del ciclo vaginale su esposte, si possono riconoscere osservando le cellule desquamate prelevate dalla
vagina con uno striscio vaginale.
•
•
Le cellule desquamate provengono dallo strato epiteliale mucoso
I linfociti provengono dai sottostanti capillari vaginali.
ORMONI CHE INTERAGISCONO NEI CICLI FEMMINILI
Il 17 beta estrandiolo (estrogeno) si incomincia a formare il I° giorno del ciclo, per azione dell'FSH. Per
mezzo dei capillari sanguigni passa nello stroma ovarico e da qui dentro il follicolo secondario che si
trasforma in follicolo di Graaf. È per questo motivo che nel sangue delle donne la quantità di estrogeni è
costante (poca) ed aumenta solo quando scoppia il follicolo di Graaf e si riversa in circolo.
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Anatomia Umana
La gonadotropinna follicolostimolante (FSH) ipofisaria attiva la crescita del follicolo primario in
secondario. È solo dopo la stimolazione dell'FSH che le cellule follicolari incominciano a proliferare e a
produrre estrogeni. (il target per l'FSH è la cellula follicolare). La quantità di FSH è massima il I° giorno del
ciclo e dal 14° giorno in poi diminuisce progressivamente, per poi aumentare verso il 28° giorno. La
progressiva diminuzione è un caso di feed-back negativo, perché la rottura del follicolo di Graaf e
l'immissione in circolo di estrogeni, fa arrivare all'ipofisi il segale di inibire la produzione di FSH. Quando
gli estrogeni (I° giorno del ciclo) sono pochi., il feed-back è positivo e si riforma FSH.
La produzione dell'ormone luteinizzante LH è stimolata dalla presenza di estrogeni. L'LH stimola
nell'ovaio la produzione di progesterone (14° giorno) e fa formare il corpo luteo. La produzione di LH non è
costante, ma pulsante. La caduta avviene in maniera dolce.
Il progesterone passa nel sangue e da qui arriva nel diencefalo fino ad inibire per feed-back negativo la
produzione di LH ed invece eccitare per feed-back positivo la produzione di FSH. La quantità alta del
progesterone si mantiene costante nel corpo luteo durante i 14 giorni finali del ciclo, ciò è importante perché
assicura l'attecchimento del embrione. Il progesterone prodotto dal corpo luteo gravidico, induce la
trasformazione dell'endometrio in decidua. La decidua a sua volta formerà la componente materna della
placenta.
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Anatomia Umana
APPARATO GENITALE MASCHILE
È formato da organi primari (testicoli) e organi accessori (dotti secretori, vescichette seminali,
prostata, ghiandole bulbo-uretrali, pene)
TESTICOLI
I testicoli sono formati da due parti: il didimo e l'epididimo. Sono contenuti in uno scroto, esterno all'addome. Ogni
testicolo è rivestito dalla tonaca albuginea. All'interno vi sono i tubuli seminiferi tra i quali si trovano le ghiandole
interstiziali. I tubuli seminiferi sono separati fra di loro dai setti albuginei (connettivo capillare). I setti formano le logge
(circa 250) ognuna delle quali è completamente riempita da tubuli seminiferi. Ogni loggia ha un sistema tubulare che va
a finire nei tubuli retti che si anastomizzano e formano la rete testis e poi mediante i condotti efferenti vanno a finire
nella testa dell'epididimo. All'epididimo segue il dotto deferente o funicolo spermatico, che mediante il canale inquinale
entra nello scroto. Da qui passa nella cavità pelvica e termina nelle vescichette seminali. Nelle vescichette si uniscono i
tubuli provenienti dai due testicoli e passano nella prostata e poi nell'uretra. L'uretra percorre il pene, un organo
cilindrico contenente i corpi cavernosi, muscoli erettili, pieni di vasi venosi. Il pene serve sia per l'eliminazione
dell'urina, sia per l'eiaculazione degli spermatozoi.
DIDIMO
Tubuli seminiferi
Ghiandole
interstiziali
EPIDIDIMO
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Corpo, testa, coda
Membrana basale (connettivo lamellare con fibre eleastiche) + cellule del
Sertoli (testis barrier, ABP, attiva testosterone) + epitelio seminifero
(spermatogoni, spermatociti, spermatidi, spermatozoi)
Vasi sanguigni + vasi linfatici + cellule poligonali + cellule inerstiziali o
intertubulari di Leyding (grosso nucleo sferico, granuli di Rencke, lipidi,
testosterone attivo)
Tubuli con cellule epiteliali ciliate (stereociglia) pseudostratificate
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Anatomia Umana
TUBULI SEMINIFERI
I tubuli seminiferi sono delimitati esternamente da tessuto connettivale lamellare contenente fibre elastiche (membrana
basale). Su questo strato si poggiano le cellule di sostegno o cellule del Sertoli e l'epitelio germinale contenente
spermatogoni, spermatociti, spermatidi ed infine spermatozoi maturi e flagellati.
CELLULE DEL SERTOLI
Le cellule del Sertoli hanno un nucleo vescicoloso, il citoplasma contiene molti granuli e gocce
lipidiche che aumentano con il progredire dell'età. Sono grosse cellule con la base ampia e l'apice
rivolto verso il lume del tubulo. Alle cellule del Sertoli si attaccano gli spermatozoi, per prendere
nutrimento. Il numero delle cellule del Sertoli rimane costante nell'adulto (non si ha mitosi). Sono
molto resistenti alle radiazioni ionizzanti e a varie sostanze tossiche. Le cellule del Sertoli sono
collegati fra di loro da sistemi di giunzione di tipo desmosomico (gap-junction). Tali giunzioni
dividono la parete del tubulo in due compartimenti: basale ed adluminale
Contiene gli spermatogoni e gli stati meiotici iniziali (leptotene)
Compartimenti Basale
della parete
Adluminale Contiene gli stati avanzati della spermatogenesi (spermatociti e
tubulare
spermatidi)
Sostegno meccanico ( testis barrier) alle cellule germinali.
Hanno un ruolo nella liberazione degli spematozoi del tubulo
Funzioni cellule del Sertoli seminifero.
Regolano la spermatogenesi, determinando un andamento ciclico
(inibina) e le fasi del processo differenziativo (FSH Æ testosterone).
Scambio metabolico fra liquido tubulare e liquido interstiziale
Funzione autoimmune (non fa arrivare il sangue negli spermatozoi)
Fagocitano i corpi residuali dello spermatozoo
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Anatomia Umana
EPITELIO SEMINIFERO
Osservando la distribuzione delle cellule germinali in un tubulo seminifero si vede che vi sono
diverse associazioni cellulari che si succedono nel tempo una dopo l'altra :
Periferia del tubulo sulla lamina basale
Centro del tubulo
Spermatogoni
Spermatociti I e II, spermatidi, spermatozoi.
La diversa stratificazione delle cellule germinali o ciclo dell'epitelio seminifero è dovuto a tre
eventi:
La spermatogenesi ha un carattere ciclico;
La spermatogenesi avviene a velocità costante nel tempo;
In ogni sezione trasversale si sviluppano contemporaneamente cellule germinali sfasati tra di
loro di un intervallo di tempo costante.
GHIANDOLE INTERSTIZIALI
Le ghiandole interstiziali si trovano fra i vari tubuli seminiferi. Sono formate da vasi sanguigni e
linfatici e da cellule connettivali interstiziali o intertubulari o di Leyding, contenenti grandi gruppi
di cellule poligonali. Le cellule interstiziali di Leyding hanno in grosso nucleo sferico a volte in
posizione eccentrica. Il citoplasma contiene molti granuli (cristalli di Renche) alcuni di natura
lipidica. Queste cellule vanno incontro a processi di degenerazione indicativi di una funzione
secretoria. Producono infatti testosterone e recettori di superficie. Eventuali eccessi di testosterone
presente nei tubuli seminiferi, vengono incamerati dalle cellule del Sertoli, le quali per mezzo
dell'enzima acromatasi trasformano il testosterone in eccesso in estrogeni non attivabili (cioè che
non si possono utilizzare). Tali estrogeni non attivabili si accumulano nel reticolo endoplasmatico
(infatti il reticolo è molto sviluppato).
EPIDIDIMO
L'epididimo è formato da un corpo, una testa e una coda. All'interno vi sono una serie di tubuli
formati da cellule cilindriche alte (hanno il nucleo in posizione alta) o basse (hanno il nucleo in
posizione bassa). L'insieme da la sensazione che vi sono più strati cellulari, invece vi è un solo
strato di tessuto epiteliale pseudostratificato che poggia sulla membrana basale. Le cellule sono
ciliate (stereociglia o cellule a pennacchio).
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Anatomia Umana
SPERMATOZOI
Lo spermatozoo maturo è formato da un corpo cellulare e da un acrosoma (che con i suoi enzimi
serve al riconoscimento specie-specifica e anche per poter bucare l'uovo durante la fecondazione) e
da un flagello (che serve per poter penetrare nelle vie genitali femminili). Lo spermatozoo però
quando si forma è ancora incapace a fecondare, ha bisogno di un processo di capacitazione, dopo
può percorre le vie spermatiche e le vie genitali femminili e poi può fecondare. La formazione
dell'acrosoma avviene in diversi fasi della spermiogenesi:
L'apparto del Golgi dello spermatogonio inizia ad ipertrofizzarsi e a livello dei
dittiosomi si incominciano a sintetizzare tutte le proteine che serviranno al
riconoscimento specie-specifico dell'uovo (iarulonidasi) e alla lisi (enzimi
litici) degli apparati che vi sono attorno all'uovo (le cellule follicolari e la
sostanza pellucida)., quando avviene la fecondazione.
Fase del Golgi
Fase
cappuccio
acrosomico
del Si forma come una vescicola che ingrandendosi riveste i due terzi anteriori del
nucleo, tale vescicola è il cappuccio acrosomico. I due centrioli migrano ai poli
opposti: uno si mette vicino al nucleo e uno funziona da corpuscolo basale per
il flagello che si sta formando.
Fase acrosomiale
Fase
maturazione
Il nucleo si allunga e l'apparato acrosomiale si adatta alla forma del nucleo. I
mitocondri e il citoplasma si dispongono sotto il nucleo e formano lo spilema o
collo e sotto si forma il flagello.
di Lo spermatozoide completa la sua trasformazione in spermatozoo, il nucleo e
l'acrosoma assumono la forma caratteristica della specie.
Il flagello al microscopio elettronico si vede
formato da 9 coppie di microtubuli radiali ed
una coppia centrale. Tali microtubuli servono
alla contrazione. I microtubuli sono formati da
tubulina (proteina costituita da actomiosina).
Nello spilema e nel segmento centrale, attorno
ai microtubuli vi sono delle fibre esterne. Sullo
spilema vi è una guaina ricca di citoplasma e di
mitocondri.
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Anatomia Umana
CAPACITAZIONE
SPERMATICA
Per capacitazione si intendono i processi che rendono lo spermatozoo capace a fecondare. La
capacitazione dello spermatozoo inizia con la spermiogenesi. In tale fase, lo spermatozoo assume
(l'apparto del Golgi, il cappuccio, l'acrosoma) la forma tipica e le caratteristiche della specie.
Nell'epididimo lo spermatozoo diventa maturo e mobile, perché in questa zona vi è ATP. Dopo, lo
spermatozoo sosta nelle vescicole seminali. Qui vi è un liquido ricco di fruttosio ed un pH ottimale
che conferiscono energia e vitalità allo spermatozoo. Prima di essere eiaculato lo sperma si
arricchisce del secreto di altre due ghiandole annesse all'apparato urogenitale: la prostata e le
ghiandole bulbo-uretrali. Queste ghiandole hanno il compito di formare un liquido lubrificante, utile
nella copula. Lo sperma va a finire nella vagina ed anche qui proseguono i processi di
capacitazione. La maggior parte degli spermatozoi va incontro a fenomeni degenerativi a causa del
pH vaginale acido (per la presenza di acido lattico prodotto dai batteri acidofili vaginali). Altri
spermatozoi vengono fagocitati dai macrofagi. Altri, gli ultimi spermatozoi ad essere eiaculati,
essendo molto alcalini vengono risucchiati nell'utero. Qui, la maggior parte degli spermatozoi
rimasti, viene fagocitata dalle cellule dell'endometrio uterino. Nella tuba, lo spermatozoo completa
la capacitazione in quando è capace di riconoscere l'ovulo della stessa specie.
Spermatogenesi
Acquista la forma e le caratteristiche della specie
Epididimo (ATP)
Diventa maturo e mobile
Vescicole seminali (fruttosio + pH Acquista energia e vitalità
ottimale)
Prostata e ghiandole bulbo-uretrali
Acquista un liquido lubrificante utile alla copula
Vagina
Alcuni spermatozoi degenerano, altri vengono fagocitati,
solo alcuni (alcalini) vengono risucchiati nell'utero
Utero
Vengono fagocitati dalle cellule dell'endometrio
(macrofagi vaginali + granulociti neutrofili)
Tuba
Riconoscimento specie-specifica
PERCORSO SPERMATICO
Alla fine della spermiogenesi lo spermio è quasi privo di citoplasma ma ha dei corpi residuali che vengono fagocitate
dalle cellule del Sertoli. Gli spermi si liberano dalle cellule del Sertoli ed escono nel lume del tubulo seminifero, poi
passano nei tubuli retti e da qui nella rete testis (testa dell'epididimo) e attraverso l'epididimo raggiungono i condotti
deferenti. All'interno di questi condotti, essendosi maturati, passano mediante il canale inquinale nello scroto e da qui
nelle vescichette seminali, nella prostata, nell'uretra ed attraverso il pene vengono eiaculati. Lungo il percorso degli
spermatozoi si aggiungono i secreti prodotti dalle vescichette seminali, dalla prostata, dalle ghiandole bulbo -uretrale.
Tali secreti formano il liquido seminale che unendosi agli spermatozoi forma lo sperma. Il moto degli spermi nelle vie
genitali avviene sia perché lo spermio ha una coda mobile, sia per i moti peristaltici dei muscoli dei dotti escretori. Lo
spermatozoo in seguito alla eiaculazione, va a finire all'interno della vagina, ed in seguito a contrazioni ritmiche
dell'utero e delle trombe uterine viene risucchiato nella cavità uterina e successivamente nelle trombe uterine. Circa
un'ora dopo la penetrazione in vagina, gli spermatozoi arrivano nell'ampolla tubarica.
Gli spermatozoi eiaculati nelle vie genitali femminili sono circa 200-300 milioni. Dalla vagina, attraverso il canale
cervicale passano nell'utero e poi attraverso le giunzione utero-tubarica, nella tuba. Però la maggior parte degli spermi
viene fagocitata dai granulociti neutrofili e dai macrofagi che si trovano nella vagina e nell'utero. Solo pochi spermi
arrivano nella tuba entro pochi minuti della deposizione del seme nella vagina, altri continuano il flusso lungo la tuba
per alcuni ore e attraverso l'ampolla si riversano nella cavità peritoneale. Se lo spermio non incontra l'ovulo, muore
dopo circa 24 ore. Se invece incontra l'ovulo, uno solo entra ed inizia la fecondazione, i pochi spermi rimasti all'esterno
vengono attaccati dalle spermolisine, sostanze prodotte dalle cellule follicolari dell'ovulo, ed uccisi. Con la
fecondazione iniziano tutti quegli eventi moleclari che portano alla segmentazione e quindi all'embriogenesi.
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Anatomia Umana
Tragitto dello spermatozoo nelle vie spermatiche e nelle vie genitali femminili
Tessuto germinale Æ tubuli seminiferiÆ tubuli rettiÆ rete testisÆ epididimoÆ dotto deferenteÆ canale inquinale
(scroto ) Æ (cavità pelvica) vescichetta seminaleÆ ( si uniscono i dotti di entrambi i testicoli) Æ prostataÆ ghiandole
bulbo-uretraleÆ uretraÆ pene Æ ……….. Æ vagina Æ utero Æ ampolla tubarica Æ cavità peritoneale (legamento
largo dell'utero)
SPERMIOGENESI
La spermiogenesi e quel processo di modificazioni strutturali e metaboliche cui va incontro lo spermatogonio nella
trasformazione a spermatozoo. La spermatogenesi viene attivata dall'ormone follicolo stimolatore (FSH) proveniente
dall'ipofisi. L'FSH agisce sulle cellule del Sertoli (targhet). Vediamo come arriva nelle cellule del Sertoli. L'FSH nel
sangue trova una proteina, l'SHBG (Sieroide-Hormon-binding-Globulin) e si fa trasportare negli spazi interstiziali del
testicolo, nelle cellule di Leyding. Le cellule del Leyding, stimolate, iniziano a produrre testosterone inattivo, il quale
mediante una proteina (recettore specifico di superficie, prodotta dalle cellule del Sertoli, l'ABP Antrogen-BindingProtein), si attiva. Il testosterone attivato, entra nello spermatogonio (epitelio germinale). Dentro il citoplasma dello
spermatogonio trova un recettore, la 5-α-reduttasi che trasforma il testosterone in 5-α-deidrotestosterone forma attiva
del testosterone). Il 5-α-deidrotestosterone entra nel nucleo dello spermatogonio, e fa avvenire la fosforilazione delle
proteine istoniche e quindi lo scioglimento delle 2 eliche del DNA e l'inizio di tutte quelle attività che fanno trasformare
lo spermatogonio in spermatozoo. Dopo la formazione dello spermatozoo, le cellule del Sertoli producono una certa
quantità di un peptide, l'inibina che blocca la spermatogenesi di altri spermatogoni. Quando l'inibina si esaurisce
(l'inibina esercita un feed back nei confronti dell'FSH) l'FSH inizia un nuovo ciclo.La spermatogenesi si suddivide in tre
fasi: mitotica (maturazione degli spermatogoni),meiosi (spermatociti I diploidi, spermatociti II aploidi), spermiogenesi
(spermatidi, spermatozoi). Gli spermatogoni (2n) quando vengono attivati dalla 5-α-reduttasi iniziano la spermatogenesi
che in genere dura 8-10 giorni. Gli spermatogoni prima di entrare in meiosi si suddividono per mitosi e formano
spermatogoni di riserva (nucleo pallido) per successive spermatogenesi e altri spermatogoni (nucleo scuro) che si
evolvono rapidamente per divenire spermi. Questi spermatogoni per mitosi si suddividono in spermatociti I (fase di
accrescimento) in cui il nucleo (2n) si presenta allo stadio di leptotene, cioè i cromosomi sono dipanati prima di iniziare
la meiosi I. Gli spermatociti I (hanno cromosomi omologhi in cui sono appaiati quello materno e quello paterno) sono
legati insieme da un ponte
citoplasmatico perché la citodieresi
non si è ancora attivata. Quando
inizia la meiosi I gli spermatociti I
si portano dalla membrana basale
verso gli strati più interni
dell'epitelio seminifero. Incomincia
anche
la
differenziazione
dell'acrosoma. Gli spermatociti I si
trasformano in spermatociti II
(siccome gli spermatociti I non
hanno
duplicato
il
corredo
cromosomico i due spermatociti II
sono di conseguenza aploidi). In
questa fase la differenziazione
dell'acrosoma si fa più evidente (il
citoplasma si riduce molto). Gli
spermatociti II (n) per meiosi II si
dividono e si formano gli
spermatidi (il citoplasma è quasi
assente) da questi attraverso un
processo
di
trasformazione
(spermiogenesi) si formano gli
spermatozoi
nel
quale
si
differenziano strutture come il
flagello
e
l'acrosoma
che
intervengono nella fecondazione.
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Anatomia Umana
FECONDAZIONE
Lo spermio per fecondare l'ovulo, prima deve perforare le cellule follicolari, poi la membrana pellucida, dopo la
membrana cellulare ed infine può penetrare nell'ovulo. Sulla testa dello spermatozoo vi è l'acrosoma che oltre a
contenere enzimi litici, contiene proteine in grado di conoscere la specificità dell'uovo. Infatti sulla superficie dell'ovulo
vi sono dei gruppi o siti aptenici (di attacco) che permettono questo riconoscimento specie-specifica fra i due gameti.
Gli apteni si trovano alla estremità dei prolungamenti che partono dalla cellule uovo e oltrepassano la zona pellucida.
Quando uno spermatozoo si lega con il suo recettore specifico ad un aptene, gli enzimi litici dell'acrosoma dello
spermio, aprono un varco (reazione acrosomiale) nelle cellule follicolari ed avviene una reazione corticale sulla
superficie dell'ovulo, che ritira immediatamente tutti i prolungamenti (apteni) ed anche lo spermatozoo che vi è legato, e
non fa entrare altri spermatozoi. A volte possono essere ritirati due o più spermatozoi, ma quello che feconda l'ovulo è
solo uno, gli altri vengono distrutti dai lisosomi ovulari. La reazione corticale consiste nella inattivazione dei recettori
dello spermatozoo e nel suo indurimento (vengono agglutinati gli enzimi proteolitici), per mezzo di enzimi secreti dalla
membrana pellucida. Dopo la reazione corticale, l'ovocita, all'ingresso dello spermatozoo completa la II divisione
meiotica e forma una cellula uovo normale e un polocita. Cioè la cellula uovo si prepara ad essere fecondata.
EVENTI MOLECOLARI DELLA SEGMENTAZIONE
I ° SETTIMANA,
DECIDUAZIONE
DELL'ENTOMETRIO Appena l'uovo è fecondato, forma l'HMG che ha azione immunosoppressiva, per evitare che
lo zigote venga espulso. I primi due blastomeri vengono attivati meglio modulati (indirizzati
STADIO
ad una certa segmentazione, ad un certo volume…) da sistemi di controllo che nel nostro caso
DIDERMICO
sono dei neurotrasmettitori (sono delle sostanze per cui il S.N.C. e il S.N. neurovegetativo
riesce a controllare tutte le attività del nostro corpo. I neurotrasmettitori che intervengono
sono tutti monoaminergici: acetilcolina, catecolammina, (adrenalina, noradrenalina,
FILOGENESI
ED ONTOGENESI dopamina), serotonina. I primi neurotrasmettitori che agiscono sono l'acetilcolina e la
serotonina. Dopo agiscono le catecolammine. Più si sviluppa l'embrione più neurotrasmettitori
agiscono.
CIRCOLAZIONE
MATERNO FETALE
PRIMA SETTIMANA
I settimana (segmentazione, trasporto, impianto, decidualizzazione dell'endometrio). Caratteristiche utrastrutturali della I fase di
sviluppo:
Le uova che contemporaneamente maturano sono circa 20 di questi solo uno è più grosso degli altri perché produce gli estrogeni. Gli
altri si atrofizzano. A volte quelli che si ingrossano e maturano sono più di uno. Nascono in questo caso, se fecondati, i gemelli non
monoovulari (bi-triovulari….) invece la fecondazione bispermica, trispermica porta sempre alla nascita di un bambino monoovulare.
Se invece un normale uovo fecondato si divide in due blastomeri e questi invece di proseguire la segmentazione insieme, la
proseguono ognuno per conto proprio, in questo caso si formeranno dei gemelli monoovulari o identici ( cioè hanno lo stesso corredo
cromosomico) perché si sono sviluppati dallo stesso ovulo.
Gli spermatozoi entrano con tutta la coda nel citoplasma dell'uovo (la coda non esercita nessuna funzione nella riproduzione e nello
sviluppo ma degenera e scompare rapidamente). L'uovo, dopo essere stato fecondato nella ampolla uterina (fusione dei gameti e delle
membrane plasmatiche), avvolto dalla membrana pellucida, si chiama zigote. Con la fecondazione inizia la segmentazione. La cellula
uovo misura circa 250µm di diametro, non è gigantesca. I primi 2 blastomeri che si formano saranno di 175 µm. I secondi 4
blastomerisaranno di 8 µm e così via fino a che le cellule raggiungono la grandezza delle cellule embrionali della specie (stadio di 16
blastomeri). Il prodotto finale è la morula in cui vi sono cellule piccole che hanno poco citoplasma e scarse risorse energetiche.
Nel frattempo l'endometrio diventa spugnoso perché si è iniziato a produrre progesterone e la mucosa endometriale raggiunge il
massimo sviluppo (siamo al 5 - 6 giorno). Questa è una fase molto importante sia per l'embrione che per la gestante. Infatti spesso le
aderenze dell'appendice ostacolano (stenosi) le trombe uterine che possono essere causa di sterilità; oppure lasciano passare lo
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Anatomia Umana
spermio ma non l'ovulo fecondato. In tal modo si può avere una gravidanza tubarica extrauterina molto pericolosa perché si verifica
la rottura della tromba, emorragie, peritoniti e spesso anche la morte.
La morula dopo il 5° giorno si vitalizza e diventa cava al centro, le cellule, prima indifferenziati, si differenziano, si accrescono e si
dispongono in superficie attorno alla vescicola blastocistica o blastocisti. Tale fase della segmentazione si chiama blastula. La
blastula scende nell'utero. Le cellule della blastula che si dispongono in superficie, sono formate da un solo strato di cellule piatte, lo
trofoblasto (dette così perché attuano il trofismo, cioè la nutrizione dell'embrione), le cellule interne si accumulano in un polo e
formano l'embrioblato (detto così perché daranno origine all'embrione ed anche all'aminios e al sacco vitellino). La blastula, verso il
7° giorno dall'ovulazione, arriva a contatto con l'endometrio uterino (l'endometrio è allo stato premestruale ed è quindi spugnoso a
causa dell'azione degli estrogeni e del progesterone). A contatto con l'endometrio, i microsomi dello trofoblasto iniziano a formare la
fosfatasi acida che prima distrugge le proteine della mucosa e poi fa aderire lo trofoblasto all'endometrio. Inizia così l'impianto di tipo
interstiziale della blastula che per mezzo dello trofoblasto penetra nello stroma sottostante riccamente vascolarizzato. Lo trofoblasto
rompe i vasi (i capillari uterini derivano dall'arteria uterina, la quale deriva da un ramo interno dell'aorta addominale) e vi prolifera
dentro fino ai vasi sanguigni, formando prima il chorion e dopo le porzioni fetali della placenta.
La blastocisti continua ancora a penetrare nell'endometrio, mentre lo trofoblasto continua a proliferare. Si formano 2 strati: uno strato
monostratificato (monocellulare o cellule d'impianto) interno o citotrofoblasto ed uno sinciziale (marginale, formato dalle cellule di
Langhans) esterno o sinciziotrofoblasto. Il sinciziotrofoblasto non è un sincizio (cellula polinucleata che si forma da singole cellule
che fondono la loro membrana e si mettono insieme) ma è un plasmodio (cellula polinucleata che si forma in quando alla divisione
del nucleo non segue la divisione del citoplasma e la formazione di due cellule).
Durante le prime tre settimane (21 giorni) il sinciziotrofoblasto proliferando (verso la decidua) forma i villi secondari che a seconda
della forma si dividono in: chorium frondosum (sono villi coriali molto ramificati) e chorium laeve o liscio (sono villi coriali poco
sviluppati e lisci. Si formano dalle protuberanze che si allontanano dal frondosum, quando tali protuberanze diventano sottili e lisci).
I villi secondari sono formati da tre strati cellulari: internamente dal mesenchima extraembrionale, sopra dal citotrofoblasto ed
esternamente dal sinciziotrofoblasto.
Il citotrofoblasto invece emette delle propaggini (villi primari ad un solo strato cellulare che sono dirette alle lacune ematiche). Le
cellule del citotrofoblasto diminuiscono progressivamente di numero con l'avanzare della gravidanza e difficilmente si trovano dopo
il terzo mese. I villi primari e secondari non contengono vasi sanguigni, ma traggono nutrimento per osmosi dal sangue materno. Il
chorion è formato dall'insieme dei villi coriali e dallo stroma connetivale.
La blastocisti ad un certo punto si invagina tutta nell'endometrio ed avviene la decidualizzazione dell'endometrio. Sopra la blastocisti
si riforma l'endometrio ed il muco, nel frattempo le proliferazioni trofoblastiche si trasformano in villi coriali, penetrano nello stroma
(connettivo), raggiungono l'endotelio e pescano nel sangue uterino. I fibroblasti del connettivo reagiscono all'azione litica dei villi e
si trasformano in grosse cellule rotondeggianti e polipoidi dette cellule deciduali. Queste cellule circondano i villi e le lacune
ematiche dell'endometrio e modificano la
mucosa uterina in modo spugnoso, la
mucosa uterina così modificata si chiama
decidua (è il progesterone ad indurre la
trasformazione dell'endometrio in decidua. Il
progesterone durante la gravidanza viene
prodotto dalla placenta e non dal corpo
luteo. Il progesterone serve anche al buon
proseguimento della gravidanza). La
reazione deciduale serve a migliorare la
nutrizione dell'embrione e serve anche a
proteggere la mucosa uterina dall'ulteriore
azione litica dei villi. La reazione deciduale
inizia nella regione uterina a contatto con il
corion frondosum, in cui si forma la decidua
basale. Poi si estende con il corion liscio che
forma la decidua capsulare. Più tardi
interesserà
la
rimanente
parte
dell'endometrio e forma la decidua parietale
(marginale), con il proseguire della
gestazione la decidua capsulare e la parietale
si fonderanno, invece la decidua basale
saldandosi al corion frondosum formerà la
placenta (il corion costituirà la componente
fetale della placenta, invece la decidua
basale, la componente materna).
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Anatomia Umana
STADIO DIDERMICO
La blastocisti, quando entra nell'endometrio, esternamente è formata dallo trofoblasto (cito e sinciziotrofoblasto), da un ebrioblasto e
da una cavità blastocistica detta celoma extraembrionale. L'embrioblasto a sua volta si suddivide in due strati cellulari o foglietti
embrionali (stadio didermico), esternamente si forma l'ectoderma primitivo ed internamente l'endoderma primitivo (formato da
cellule basse che formano il tetto del sacco vitellino). Entrambi questi foglietti parteciperanno alla formazione dell'embrione (disco
embrionale). Le cellule ectodermiche a contatto con lo trofoblasto (il quale è a contatto con l'amnios) si chiamano
amnioectodermiche. Lo strato ectodermico si scava all'interno e forma l'amnios (cavità amniotica) che circonda il sacco vitellino
primario, formatosi dall'endoderma. Il sacco vitellino primario corrisponde all'antico blastocele, ed è circondato prima dal
citotrofoblasto e con la formazione del mesenchima extraembrionale della splancnopleura. Il sacco vitellino definito si forma quando
si dilata il celoma extraembrionale. Il sacco vitellino primario a sua volta forma un peduncolo mesenchimatico che all'estremità porta
la cisti celomatica.
FILOGENESI ED ONTOGENESI
Nel corso dell'evoluzione, in molti tre miliardi di anni, i virus si sono trasformati in batteri, poi in vegetali ed animali, e si sono
formati molti phila di esseri viventi. (filogenesi). Lo stesso accade all'embrione, quando si formano gli organi). Noi veniamo
concepiti da cellule che non sono nemmeno cellule (gli spermi e gli ovuli sono aploidi). Infatti hanno un corredo cromosomico
dimezzato. Da soli non possono sopravvivere, per cui hanno bisogno di legarsi insieme mediante la fecondazione. Quindi da cellule
imperfette passiamo allo stadio di cellule eucariote (zigoti), il quale si segmenta e si trasforma in morula con cellule indifferenziate.
Dopo inizia la fase della differenziazione e si producono miliardi di miliardi di cellule. Durante la nostra embriogenesi si passa da
animali unicellulari (zigote) a pluricellulari (morula), ai molluschi (senza colonna vertebrale), ai cordati (animali con corda dorsale) e
dopo si sviluppa lo scheletro che prima non è osseo ma cartilagineo come nei Selaci. Poi lo scheletro diventa osseo (vertebrati veri e
propri). Quindi in 9 mesi si riesce a ripercorrere tutte le tappe dell'evoluzione degli esseri viventi. Secondo Heeckel l'ontogenesi
ricapitola la filogenesi. La filogenesi (evoluzione degli esseri viventi, phila) e l'ontogenesi (evoluzione dell'embrione) sono due linee
non parallele perché la filogenesi è una linea infinita, mentre l'ontogenesi è finita. Quindi quando si parla di ontogenesi si riferisce
solo a una parte evolutiva della filogenesi. L'ontogenesi inizia dal gamete che si incontra con l'altro eterogamete e forma lo zigote.
Fino alla morula, siamo uguali a tutti gli altri animali. Dalla blastula in poi inizia la vera evoluzione dell'uomo in cui si differiscono i
trofoblasti e l'embrioblasto. Dalle cellule dell'embrioblasto poi inizia la vera differenziazione. Infatti ogni cellula darà origine a un
determinato organo, un determinato tessuto.
CIRCOLAZIONE MATERNO FETALE
Verso la fine della III settimana alcune cellule del mesoderma
extraembrionale, dentro la placenta, si differenziano e formano
le lacune (isole) ematiche in cui il sangue non coagula perché il
trofoblasto ha anche un'attività antitromboplastinica, cioè
inattiva la tromboplastina, che le permette di non far coagulare il
sangue. Infatti il sangue fluido può scambiare meglio le sostanze
nutritive con le cellule. Con la formazione delle lacune
sanguigne inizia la fase della nutrizione diffusiva operata dal
sangue materno sui tessuti embrionali. Quindi da una nutrizione
autotrofa in cui la cellula utilizza il vitello, si passa alla
nutrizione degli umori circolanti o istiotrofa, nella tuba (si
utilizzano per osmosi i liquidi materni, tubarici) ed infine ad una
nutrizione diffusiva o ematotrofa. Con la formazione del
cordone ombelicale si ha poi una nutrizione vascolare.Verso la
III settimana, il corion si vascolarizza (si forma la placenta) si
sviluppa in cuore e un sistema circolatorio. I villi si ancorano
saldamente alla decidua basale. Alla fine della IV settimana
compaiono le connessioni fra vasi del corion (feto) e quelli della
madre. Tale connessione è data dal peduncolo ombelicale che
stabilisce una circolazione feto - placentale. All'interno del
peduncolo embrionale vi sono i vasi collettori. I villi assorbono
nutrimento per osmosi dal sangue materno e da qui passano nella vena ombelicale e dai vasi collettori, nell'embrione. I prodotti di
rifiuto sono portati dal feto al sangue materno attraverso le due arterie ombelicali che sono i nomi delle due arterie ipogastriche fetali.
Dalle arterie ombelicali, dai villi coriali le sostanze di rifiuto e CO2 passano nella rete ematica materna sempre per osmosi. I villi
coriali sono ossigenati direttamente dal sangue materno. Nella placenta c'è una circolazione invertita come avviene nella piccola
circolazione polmonare. Quindi la placenta si comporta come il polmone del feto, entro la vena ombelicale ricca di O2 ed escono 2
arterie ombelicali ricche di CO2. Dentro le lacune ematiche (il sangue è della placenta e quindi è sangue materno) vi arrivano le
arterie materne con all'estremità le cellule di Offbawer che chiudono, stenosizzano (induriscono) le arterie. Quando le cellule di
Offbawer si rilasciano, il sangue zampilla verso l'alto e si accumula in alto. In basso si accumula invece il sangue venoso che filtra
dai sottili villi coriali (dentro hanno una arteriola e una venula fetale). Quindi pur non essendoci nessuna compartecipazione il sangue
si divide ed essendo il sangue arterioso in alto i villi pescano dal sangue arterioso. Dentro le lacune vi è l'80% di sangue arterioso e il
20% di venoso. Quest'ultimo sangue poi fluisce dalle vene ed entra in circolo materno.
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Anatomia Umana
SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso è suddiviso in tre tipi:
1) il sistema nervoso centrale, che comprende l'encefalo ed il midollo spinale;
2) il sistema nervoso periferico, che comprende tutti i nervi che collegano il sistema nervoso
centrale agli organi periferici.
3) il sistema nervoso vegetativo o autonomo o viscerale, che si origina dal sistema nervoso
periferico, ma è involontario.
MENINGI
Il sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale è
ricoperto da tre meningi:
1) dura madre (a contatto con le ossa cranici e dello speco
vertebrale);
2) aracnoide (membrana intermedia riccamente
vascolarizzata);
3) pia madre (a contatto con l'encefalo ed il midollo
spinale).
Gli spazi fra le meningi e l'interno dei ventricoli cerebrali
e l'ependima, vi è il liquido cefalo rachidiano che viene
formato dall'aracnoide. Il compito del liquido cefalo
rachidiano è: attutire i colpi al s.n.c., nutrire le cellule
nervose e non, eliminare le cellule morte.
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Anatomia Umana
ENCEFALO
L'encefalo si può suddividere in:
- telencefalo = è la parte esterna, la sostanza grigia o corteccia, suddivisa in due emisferi (sotto vi è
il corpo calloso) in cui si notano le scissure, i lobi e le circonvoluzioni. All'interno vi è il I e II
ventricolo. Moltissimi sono le funzioni del telencefalo.
- diencefalo = superiormente vi è il talamo ed inferiormente l'ipotalamo. All'interno si trovano
l'ipofisi, l'epifisi ed il III ventricolo.
- mesencefalo = si trova sotto il corpo calloso del telencefalo. Contiene i peduncoli che collegano il
diencefalo al romboencefalo. Vi è pure l'acquedotto di Silvio che collega il III ventricolo al IV.
- romboencefalo = contiene il ponte di Varolio (collega il cervelletto ed il bulbo al mesencefalo) ed
il cervelletto.
- mielencefalo o bulbo = si continua nel midollo spinale. Contiene i nuclei della respirazione, del
battito cardiaco, della peristalsi intestinale.
Dall'encefalo fuoriescono i nervi encefalici.
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Anatomia Umana
Funzioni dell’encefalo
NERVI
ENCEFALICI
I nervi encefalici o cranici sono nervi o sensoriali (portano all'encefalo gli impulsi che provengono
dai recettori) o motori (portano gli stimoli ai muscoli) o misti. I nervi cranici sono 12 paia :
oculomotore, acustico, olfattivo, trigemino, acustico, abducente, glossofaringeo, accessorio,
ipoglosso, trocleare, facciale, vago.
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Anatomia Umana
MIDOLLO SPINALE
Si origina nel bulbo e decorre dentro al canale midollare. Al centro del midollo vi è il canale
ependimale, pieno di liquido cefalo rachidiano che arriva anche nei ventricoli cerebrali.
Esternamente vi è la sostanza bianca ed all'interno sostanza grigia disposta a forma di H con due
corna anteriori e due posteriori. Dalle corna anteriori escono le fibre motrici che raggiungono, con i
nervi motori, i muscoli. Alle corna posteriori giungono le fibre sensitive provenienti dai gangli
spinali (dove vi sono i neuroni a T o bipolari che servono a far entrare e non ad uscire gli stimoli
nervosi). Le fibre sensitive e motori si uniscono fuori dal midollo spinale e formano 31 paia di nervi
spinali misti.
NERVI SPINALI
I nervi spinali sono 31 paia. suddivisi in 8 cervicali, 12 toracici, 5 lombari, 5 sacrali ed 1 coccigeo
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO O VEGETATIVO
Il sistema nervoso autonomo si origina dai gangli simpatici che si formano dal corno anteriore del
midollo spinale (motore). Tali gangli sono formati da neuroni pregangliari e postgangliari. Si
suddivide in simpatico e parasimpatico.
a) simpatico = è costituito da nervi che emergono dai gangli cervicali, toracici e lombari del midollo
spinale. Tale sistema funziona mediante i mediatori chimici acetilcolina (sui neuroni pregangliari)
ed adrenalina (sui neuroni postgangliari). La stimolazione del simpatico causa la costrizione di
alcune arterie, accelerazione del battito cardiaco, aumento della glicemia, inibisce le contrazioni e
secrezioni gastrointestinali, contrae lo sfintere analedilatazione delle pupille, dilata i bronchi,
stimola la secrezione di adrenalina e di noradrenalina, rilascia la vescica e contrae lo sfintere
uretrale.
b) parasimpatico = è costituito dai nervi che emergono dai gangli bulbari e sacrali. Tale sistema
funziona mediante l'acetilcolina che agisce sia sui gangli pregangliari che postgangliari.La
stimolazione del parasimaptico causa la contrazione della pupilla, la stimolazione della salivazione,
contrae i bronchi, rallenta il battito cardiaco, stimola l'attività gastrica, stimola la cistifellea, stimola
la peristalsi e rilascia lo sfintere anale, contrae la vescica e rilascia lo sfintere uretrale.
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