MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI
E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI
Roma, 14 luglio 2011
Prot. n.
2199 OR/sg
Oggetto: trasmissione progetto di opzione
“Sistemi e processi agro-alimentari”.
Spett. Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca
Direzione Generale per l’Istruzione
e Formazione Tecnica Superiore
Viale Trastevere, 76/A
00153 ROMA
trasmesso tramite piattaforma ANSAS
Ente proponente (Ente pubblico non economico):
COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI
con sede in ROMA presso il Ministero della Giustizia
Via Arenula, 71 C.A.P. 00186 ROMA
codice fiscale 97063070581
UFFICIO DI PRESIDENZA: Poste Succursale n. 1, 47122 FORLI’
telefono 0543/720.908;
fax: 0543/795.263;
e-mail: [email protected]
Legale rappresentante:
Agr. Roberto ORLANDI (Presidente pro-tempore)
nato a Forlì il 25.10.1959 ed ivi residente in Via Ravegnana, 81
UFFICIO DI PRESIDENZA: Poste Succursale n. 1 - 47122 FORLI’
Tel. 0543/720.908 - Fax 0543/795.263 - E-mail: [email protected] - www.agrotecnici.it
SEDE: presso il Ministero della Giustizia - Via Arenula, 71 - 00186 ROMA
Tel. 06/6813.4383 - 06/6885.2531 - 06/6885.2082
Progetto di opzione
Sistemi e processi agroalimentari
SOGGETTO PROPONENTE
Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati
Ufficio di Presidenza: Poste Succursale n. 1 - 47122 FORLI’
AMBITO
Istruzione: professionale;
Settore: Servizi
Indirizzo: Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Denominazione dell' opzione: Sistemi e processi agroalimentari.
Ipotesi di quadro orario; Ipotesi di profilo delle competenze in uscita con articolazione in
conoscenze e abilità.
1.
Ambito dell' opzione, ovvero coerenza dell' opzione con i piani di sviluppo strategici
espressi nei documenti di politica nazionale e comunitaria.
In questi ultimi anni l’agricoltura è divenuta componente di un più vasto sistema agricolo
alimentare, in un quadro di un mercato unico europeo che è andato via via allargandosi e
aprendosi all’esterno. L’aspetto economico della attività agricola, inquadrato in un contesto di
concorrenza a livello mondiale, va considerato unicamente in riferimento ad un ruolo
multifunzionale dell’agricoltura.
La multifunzionalità dell’agricoltura rappresenta una delle chiavi strategiche di valorizzazione e
sviluppo del settore. Secondo l’Unione europea, il termine multifunzionalità illustra “il nesso
fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, equilibrio territoriale,
conservazione del paesaggio e dell’ambiente, nonché garanzia dell’approvvigionamento
alimentare”. Dai finanziamenti comunitari a quelli regionali, forte è la spinta a uno dei settori tra
i più dinamici d'Europa, con un tessuto di circa 280.000 imprese, di cui il 90% rappresentato da
PMI, 4 milioni di persone impiegate e un fatturato complessivo di circa 800 miliardi di Euro:
quello agroalimentare.
Negli ultimi anni e, in particolare nel corso del 2009, si è levata la voce dell'Unione europea con
la richiesta di dare attuazione negli Stati membri alle iniziative tese a migliorare la
comunicazione sulla qualità dei prodotti agricoli e che aiutino a ristabilire un collegamento tra
agricoltori e consumatori.
-2-
Forte è stata l'attenzione rivolta ai sistemi di etichettatura che per assicurare la qualità dei
prodotti della filiera agroalimentare devono essere più facili da utilizzare e da capire per i
cittadini.
Queste le principali raccomandazioni della Commissione Ue che hanno portato all'adozione di
un "Programma per sviluppare l'industria agroalimentare europea".
La politica comunitaria e nazionale recepisce questi orientamenti e in tema di trasformazioni
agroalimentari crescono le produzioni aziendali di prodotti trasformati nei settori classici del
vino, olio, prodotti lattiero-caseari, ma anche nel settore conserviero e degli insaccati. Nel 2009
si è assistito ad un vero boom degli acquisti diretti dai produttori dove compra regolarmente
l’11% degli italiani e il 47% ha dichiarato di farlo almeno qualche volta.
Già da anni i dati relativi al settore agroalimentare in Italia stanno dimostrando un trend di
continua crescita , il modello agricolo italiano ha conquistato primati a livello internazionale
non solo riguardo la qualità la salubrità e la tipicità delle produzioni , ma anche in termini
economici di valore aggiunto per ettaro.
L’agricoltura italiana mantiene la leadership dei prodotti tipici e le nostre produzioni hanno il
primato della sicurezza alimentare con il 99% di campioni regolari di vino, olio e altri prodotti
trasformati.
Una recente rilevazione sui produttori e trasformatori autorizzati alla produzione e
trasformazione delle derrate agricole in prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti
dall’Unione europea, dimostra che l’Italia è il primo paese europeo per numero di
riconoscimenti conseguito.
Anche se le strutture produttive sono storicamente collocate soprattutto nel Nord del paese,
emergono segnali di un progressivo rafforzamento dei prodotti di qualità nelle regioni
meridionali, pertanto tutto il territorio nazionale risulta coinvolto nel processo ed è in grado di
dare segnali positivi.
E’ dimostrato che i prodotti di qualità sono in grado di resistere alla crisi legata ai consumi e che
la maggior parte dei consumatori italiani si sente più garantita da un marchio degli agricoltori
italiani rispetto ad un marchio industriale o della distribuzione commerciale.
Indiscussa risulta anche la superiorità del “made in Italy” alimentare legato al rispetto di leggi
severe, alla bontà ed alla freschezza dei prodotti ed alla garanzia di maggiori controlli .
Il settore è molto vitale e dimostra di fornire prospettive economiche nuove e con possibilità di
sviluppo sia per soggetti già operanti nel sistema che per nuovi imprenditori che dovrebbero
affacciarsi sul mercato con una competenza professionale adatta ad affrontare le nuove sfide del
mercato.
Le norme vigenti a livello comunitario in materia di etichettatura e sicurezza alimentare e la
sempre crescente complessità del settore richiedono la presenza di figure tecnico- professionali
in grado di conoscere tutte le fasi della filiera agroalimentare e capaci di operare in un settore in
continua evoluzione.
-3-
2.
Interesse nazionale dell' opzione anche in riferimento ai trend strategici e alle prospettive
di sviluppo del Paese.
Analizzando i dati sul numero degli occupati nel settore agricolo degli ultimi dieci anni si
osserva un calo pari a circa il 28% . Tale diminuzione è però imputabile all'area legata alle
produzioni agricole , mentre il comparto dell'industria alimentare è riuscito a mantenere
pressoché stabile il numero degli occupati . Un calo di occupazione specifico del settore si è
registrato soprattutto agli inizi degli anni novanta ma si è assistito successivamente ad una
ripresa tale da riportare il livello occupazionale ai valori precedenti. Quello agroalimentare
risulta pertanto un settore anticiclico, in grado di dimostrare un andamento in
controtendenza nei momenti di crisi.
Confrontando i dati della produzione alimentare si osserva che tre il 2000 ed il 2009 questa è
cresciuta del 9,8% , un risultato importante se si considera che l'industria italiana nel suo
complesso ha registrato nello stesso periodo con un calo del 18%.
Anche i dati sull'export dei prodotti agroalimentari sono significativi dimostrando un aumento
delle esportazioni sia verso i paesi dell'UE che verso quelli terzi.
Il cambiamento dei gusti e delle abitudini dei consumatori, sempre più informati, attenti ed
esigenti nei confronti della qualità dei prodotti alimentari, ha portato il settore a profonde
trasformazioni strutturali che richiedono notevoli interventi attraverso il rafforzamento ed il
miglioramento della preparazione professionale degli addetti. E’ questa la via da seguire per
conseguire risultati economici attesi dagli operatori .
Per il mercato del lavoro del nostro territorio anche nel settore dei servizi all’agricoltura vi è
quindi la necessità di rafforzare le competenze professionali nel settore delle trasformazioni
agroalimentari. Tali competenze sono oggi ricercate dalle aziende agricole singole e associate
che stanno sviluppando la trasformazione diretta in azienda e dalle industrie di trasformazione.
3. Interessi di attori economici e sociali all'opzione (ad esempio associazioni di categoria,
distretti economici, enti, istituzioni ecc.), documentati mediante motivate manifestazioni di
interesse degli attori stessi al profilo professionale.
Le associazioni di categoria del settore agricolo (Coldiretti, Confagricoltura,Confederazione
italiana agricoltori) ma anche della industria agroalimentare (Unindustria settore alimentare)
hanno messo in rilievo l’importanza del settore e nei loro piani di sviluppo hanno individuato
delle azioni concrete di sviluppo considerando che delle quattro A (Alimentare, Automazione
meccanica, Arredamento, Abbigliamento) normalmente considerati punti di forza del “made in
Italy”, solo il cibo e la moda, secondo la maggioranza degli Italiani, hanno un valore aggiunto se
fatti in Italia. Si ricordano in concreto le campagne sui prodotti “made in Italy”, a kilometri
zero, ecc.
Anche gli enti e istituzioni regionali nei loro piani di sviluppo per il settore agricolo riservano
notevole spazio al settore agroalimentare, incentivando gli impianti aziendali di trasformazione,
i servizi di controllo della salubrità,le denominazioni di origine (DOP, IGP,STG),le produzioni
biologiche.
-4-
Uno degli esempi è il contratto di programma recentemente firmato tra il Ministero dello
Sviluppo Economico e il consorzio per lo sviluppo del sistema agroindustriale piemontese che
prevede lo stanziamento di 28 milioni di euro per realizzare un piano industriale volto ad
ampliare e ammodernare gli impianti produttivi e incrementare l'occupazione nel settore
agroalimentare della regione.
Altro esempio importante è il pacchetto di misure per la competitività del settore agroalimentare
"made in Italy" contenute nel Decreto legge 171/2008. Il Decreto legge, pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il 4 novembre 2008, prevede un credito d'imposta fino al 50% delle spese ammissibili
per la promozione dell'agroalimentare all'estero, attraverso investimenti in attività dirette in
paesi UE e in Paesi terzi che inducano operatori economici e consumatori ad acquistare prodotti
agricoli o agroalimentari di qualità, purchè non siano rivolte ad un singolo marchio o riferito ad
un'impresa in particolare.
4.
Coerenza dell'opzione con l'identità dell'Istruzione Tecnica o Professionale.
L’opzione è altamente coerente con l’identità dell’Istruzione professionale ed in particolare con
l’ampio utilizzo della didattica laboratoriale, delle esperienze di alternanza scuola e lavoro.
Infatti gli istituti professionali per l’agricoltura sono in genere dotati di strutture di
trasformazione (cantine, oleifici, mini caseifici, ecc.) e di laboratori di analisi. I passati corsi di
terza area in tutti gli istituti avevano i percorsi di tecnico di processo agroalimentare e le
qualifiche del vecchio ordinamento prevedevano il percorso agroindustriale e agrituristico.
5.
Coerenza delle competenze in esito dell'opzione con il profilo culturale dell'indirizzo di
riferimento.
Vedi profilo e competenze dell’indirizzo di riferimento.
6.
Prospettive occupazionali della figura professionale inerenti alla opzione proposta.
La figura professionale delineata può trovare collocazione sia nel settore pubblico che nel
settore privato; può inoltre svolgere attività libero professionale all’interno degli albi esistenti.
In particolare trova sbocco occupazionale nelle:
•
•
Industrie Alimentari e aziende agrarie e cooperative collegate alla produzione,
trasformazione, conservazione e distribuzione dei prodotti alimentari.
Aziende della Grande Distribuzione Organizzata.
•
Enti pubblici e privati che conducono attività di pianificazione, analisi, controllo,
certificazione, nonché in quelli che svolgono indagini scientifiche per la tutela e la
valorizzazione delle produzioni alimentari, negli enti di formazione, negli Uffici Studi e
nella libera professione.
-5-
7.
•
Settore del commercio all'ingrosso (intermediari del commercio di prodotti alimentari,
bevande e tabacco, commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di
prodotti alimentari e bevande).
•
Settore dei servizi sanitari e dell'assistenza sociale (laboratori di analisi cliniche, igiene e
profilassi).
Opportunità di integrare la formazione specifica della opzione con successivi corsi di
specializzazione I.T.S, I.F.T.S., in eventuali poli formativi o altre strutture di raccordo
territoriale.
Notevoli sono le opportunità di integrazione della formazione con successivi corsi di
specializzazione. Per quanto attiene agli Istituti Tecnici Superiori, in tutta Italia sono stati
avviati i corsi di Tecnico Superiore delle filiere Agrarie, Agroalimentari e Agroindustriali,
nell’ambito delle nuove tecnologie per il “Made in Italy” (comparto agroalimentare e
vitivinicolo). Numerose sono state anche le esperienze in questi anni condotte da molti Istituti
di corsi IFTS nel settore dei processi agroalimentari e del controllo di qualità e di sviluppo del
settore che sono la base per nuove iniziative. Tra Istituti tecnici superiori, Istituti tecnici per
l’Agraria e agroalimentare e Tecnici per i Servizi all’Agricoltura, possono crearsi dei poli
formativi nel settore, considerando anche che molti istituti del settore agrario sono Istituti di
istruzione secondaria superiore che attuano sia i percorsi di tecnico agrario sia di professionale
per i servizi per l’agricoltura.
8.
Necessità di valorizzare tutte le risorse professionali e materiali esistenti (personale,
strutture, laboratori ecc.) per non determinare nuovi e maggiori oneri per la finanza
pubblica.
Per quanto riguarda il personale l’opzione non richiede alcun cambiamento degli organici, in
quanto la classe di concorso A058 già è abilitata all’insegnamento della disciplina di Chimica
applicata e processi di trasformazione nell’indirizzo: Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale di cui l’opzione rappresenta un ampliamento di quadro orario. Lo stesso dicasi per le
esercitazioni pratiche di competenza della C050. Ciò consentirebbe di non perdere importanti
professionalità formatesi negli anni nell’insegnamento di tali discipline.
Per quanto riguarda le dotazioni degli Istituti professionali, già al punto 4 si è messo in rilievo
la straordinaria presenza di laboratori, strutture di trasformazione dei principali prodotti agricoli
presenti nelle scuole professionale che altrimenti andrebbero perse.
-6-
9.
Impossibilità di attuare il percorso proposto con l'opzione attraverso il solo utilizzo della
quota dell' autonomia scolastica del 20%.
Il solo utilizzo dell’area opzionale non consente l’attuazione della opzione con la sola quota
della autonomia, in quanto l’opzione introduce nuove discipline in quarta e quinta e modifica i
relativi piani di studio.
10. Sovrapposizioni dell'opzione con profili dell'istruzione e formazione regionale.
Allo stato attuale non vi è alcuna sovrapposizione con profili dell’istruzione e formazione
regionale. Vi è la volontà di integrare eventuali percorsi sia con le Regioni che hanno optato per
un regime di sussidiarietà complementare sia con le Regioni che hanno optato per la
sussidiarietà integrativa. In tal senso sono in corso specifici momenti di contatto ed
approfondimento.
11. Nel caso di eventuali indirizzi di studio preesistenti, segnalare: numero di Istituti
scolastici; numero di alunni coinvolti; andamento delle iscrizioni negli ultimi cinque anni;
altri dati ritenuti utili.
Non vi sono preesistenti indirizzi specifici nel settore dell’opzione richiesta, ma vi sono le
esperienze di terza area nei professionali agrari e di qualifica agroindustriale che
complessivamente coinvolgevano circa 1/3 degli iscritti al professionale.
12. Fornire, infine, qualsiasi altra informazione utile a motivare la richiesta dell'opzione (ad
esempio: normative ministeriali; nazionali; europee; di accesso alle professioni -Albi
professionali -, nonchè considerazioni di specifica natura economica, sociale, culturale,
ecc.).
Le motivazioni di specifica natura economia, sociale e culturale sono già state espresse ai punti
1 e 2.
L’isrizione all’Albo professionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati attribuisce
specifiche competenze nel settore agroalimentare, e precisamente:
•
La direzione, l'amministrazione e la gestione di aziende agrarie e zootecniche e di aziende di
lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agrari e zootecnici,
limitatamente alle piccole e medie aziende, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di
assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all'amministrazione del personale
dipendente dalle medesime aziende.
•
La predisposizione dei piani di autocontrollo alimentare (HACCP-HAZARD Analysis
Critical Control Point) Reg. (CE) 852/2004; l'iscrizione all'Albo consente inoltre
l'automatica acquisizione della qualifica di "alimentarista" e l'esenzione dai corsi regionali
di formazione.
•
La formulazione e l'analisi dei costi di produzione e la consulenza ed i controlli analitici per
i settori lattiero-caseario, enologico ed oleario (art. 11, comma 1, lettera e, legge n. 251/86 e
s.m.i.).
-7-
Profilo e competenze
Per quanto riguarda il PROFILO CULTURALE PROFESSIONALE si fa riferimento integrale a
quanto già previsto per l’istruzione professionale (vedi 2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti
i percorsi, e 2.2 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore servizi)
Anche per quanto riguarda l’Area di istruzione generale il riferimento integrale è ai
RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEGLI INSEGNAMENTI COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL
SETTORE SERVIZI
Profilo
Il Diplomato di istruzione professionale, nell’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale”, possiede competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei
prodotti agrari ed agroindustriali.
Il titolo di studio consente di:
1. Gestire il riscontro di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nelle diverse filiere produttive:
agro-ambientale, agro-industriale, agri-turistico, secondo i principi e gli strumenti dei sistema di
qualità.
5.
9.
2.
Individuare soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti
caratteri di qualità previsti dalle normative nazionali e comunitarie.
3.
Utilizzare tecniche di analisi costi/benefici e costi/opportunità, relative ai progetti di sviluppo, e
ai processi di produzione e trasformazione.
4.
Assistere singoli produttori e strutture associative nell’elaborazione di piani e progetti
concernenti lo sviluppo rurale.
Organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali.
6.
Rapportarsi agli enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino
fondiario, miglioramento ambientale, valorizzazione delle risorse paesaggistiche e
naturalistiche.
7.
Gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a
difesa delle zone a rischio.
8.
Intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell’agriturismo,
anche attraverso il recupero degli aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici.
Gestire interventi per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative.
-8-
Il diplomato con opzione “Sistemi e processi agroalimentari” valorizzerà maggiormente quanto
previsto nel punti 1, 2, 5 e 8 del profilo.
Inoltre è in grado specificatamente di:
•
Gestire gli aspetti tecnologici inerenti il processo produttivo aziendale
Applicare i principi chimici, fisici e biologici di conservazione e trasformazione degli
alimenti
•
•
Definire piani di lavorazione e controllo dei punti critici
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato A, di seguito
specificati in termini di competenze:
1.
Definire le caratteristiche territoriali, ambientali ed agroproduttive di una zona attraverso
l’utilizzazione di carte tematiche.
2.
Collaborare nella realizzazione di carte d’uso del territorio.
3.
Assistere le entità produttive e trasformative proponendo i risultati delle tecnologie innovative e
le modalità della loro adozione.
4.
Interpretare gli aspetti della multifunzionalità individuati dalle politiche comunitarie ed
articolare le provvidenze previste per i processi adattativi e migliorativi.
5.
Organizzare metodologie per il controllo di qualità nei diversi processi, prevedendo modalità
per la gestione della trasparenza, della rintracciabilità e della tracciabilità.
6.
Prevedere ed organizzare attività di valorizzazione delle produzioni mediante le diverse forme
di marketing.
7.
Operare nel riscontro della qualità ambientale prevedendo interventi di miglioramento e di
difesa nelle situazioni di rischio.
8.
Operare favorendo attività integrative delle aziende agrarie mediante realizzazioni di
agriturismi, ecoturismi, turismo culturale e folkloristico.
9.
Prevedere realizzazioni di strutture di verde urbano, di miglioramento delle condizioni delle
aree protette, di parchi e giardini.
10. Collaborare con gli Enti locali che operano nel settore, con gli uffici del territorio, con le
organizzazioni dei produttori, per attivare progetti di sviluppo rurale, di miglioramenti fondiari
ed agrari e di protezione idrogeologica.
-9-
Il diplomato con opzione “Sistemi e processi agroalimentari ” accentuerà quanto previsto nel punti
3, 4, 5,6.
Inoltre si prevedono le seguenti ulteriori competenze in uscita:
•
Descrivere gli aspetti legislativi e conoscere le modalità di applicazione delle norme per la
certificazione aziendale inerente il settore agroalimentare
•
Collaborare con il responsabile di produzione all’analisi del ciclo produttivo per la definizione
dei punti critici di controllo e per la predisposizione degli interventi necessari ad evitare
contaminazioni alimentari
•
Saper interpretare le analisi chimiche, fisiche e microbiologiche atte a definire la “qualità” del
prodotto
•
Fornire un’analisi macroeconomica sul mercato dei consumatori e del lavoro del settore
agroalimentare
Le discipline per la realizzazione dell’opzione
La variazione delle materie del curriculum sono le seguenti :
-
Classe quarta: Viene introdotta la disciplina di “Biologia applicata” (+2 ore), togliendo (-2
ore) dalla disciplina “Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore”.
Viene incrementata la “Chimica applicata e processi di trasformazione” ( +1 ora ); togliendo
(-1 ora) da “Economia agraria e dello sviluppo territoriale”.
-
Classe quinta: Viene introdotta “Chimica applicata e processi di trasformazione” (+ 3 ore)
togliendo 1 ora da “Economia Agraria e dello sviluppo”, 1 ora da “Valorizzazione delle
attività produttive e legislazione del settore”, 1 ora da “Sociologia rurale e storia
dell’agricoltura”.
E’ stata inserita una nuova disciplina “Controllo e sicurezza degli alimenti” ( + 2 ore)
togliendo le stesse due ore ad “Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali”.
- 10 -
Proposta di modificazione dei quadri orari (relativamente ai soli insegnamenti in indirizzo):
Il quadro orario di partenza
Disciplina
Scienze integrate (Fisica)
di cui laboratorio di Fisica
Scienze integrate (Chimica)
Di cui laboratorio di Chimica
Tecnologie dell’informazione e della
comunicazione
Ecologia e Pedologia
Laboratori tecnologici ed esercitazioni
Biologia applicata
Chimica applicata e processi di
trasformazione
Tecniche di allevamento vegetale e
animale
Agronomia territoriale ed ecosistemi
forestali
Economia agraria e dello sviluppo
territoriale
Valorizzazione delle attività produttive e
legislazione di settore
Sociologia rurale e storia
dell’agricoltura
Laboratori
TOTALE
Anno 1
66
66
66
99
99 (**)
Anno 2
66
66 (*)
66
66 (*)
Anno 3
Anno 4
Anno 5
66
99
99 (**)
99
132 (*) + 198 (**)
396
396
99
66
66
99
165
66
66
132
165
198
165
198
561
99
198 (*)
561
396 (*)
561
- 11 -
Il quadro orario dell’opzione
insegnamenti di indirizzo):
Disciplina
Scienze integrate (Fisica)
di cui laboratorio di Fisica
“Sistemi e processi agroalimentari” (relativamente ai soli
Classi
Concorso
38/A; 49/A
29/C
12/A;13/A;
57/A; 58/A
24/C; 5/C
42/A; 49/A
76/A; 75/A
58/A
5/C
58/A
58/A
Anno 1 Anno 2
66
66
66 (*)
Scienze integrate (Chimica)
66
66
Di cui laboratorio di Chimica
66 (*)
Tecnologie dell’informazione e della
comunicazione
66
66
Ecologia e Pedologia
99
99
Laboratori tecnologici ed esercitazioni
99 (**) 99 (**)
Biologia applicata
Chimica applicata e processi di trasformazione
Controllo e sicurezza degli alimenti
58/A
Tecniche di allevamento vegetale e animale
58/A
Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali
58/A
Economia agraria e dello sviluppo territoriale
Valorizzazione delle attività produttive e
58/A
legislazione di settore
58/A
Sociologia rurale e storia dell’agricoltura
5/C
Laboratori
132 (*) + 198 (**)
TOTALE
396
396
*insegnamento in compresenza ** insegnamento affidato al docente tecnico-pratico
N.B.
Anno 3
Anno 4
Anno 5
99
99
66 (+66)
99 (+33)
66
165
132
99
66
0 (-66)
132 (-33) 165 (-33)
99 (-66)
561
396 (*)
561
99 (+99)
66 (+66)
165 (-33)
66 (-33)
198 (*)
561
Dopo l’approvazione dell’opzione, il proponente si rende disponibile alla stesura delle linee
guida del secondo biennio e del quinto anno.
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Sistemi e processi agro-alimentari.