Esperienze di applicazione dell’approccio prospettico in RT
G. Sartor
G. Sartor – Treviso
2014
È FONDAMENTALE CHE L’ANALISI FMEA O FMECA DI UN PROCESSO SIA
EFFETTUATA DA UN TEAM CHE COMPRENDE TUTTI I PROFESSIONISTI COINVOLTI
NEL PROCESSO
G. Sartor – Treviso
2014
LA RAPPRESENTAZIONE DI UN PROCESSO
SCHEDA
IDENTIFICATIVA
(DEFINISCE IL
PROCESSO)
PROCEDURA (DEFINISCE LE
FASI E LA LORO
CONCATENAZIONE)
ISTRUZIONI OPERATIVE
(SE NECESSARIE, DEFINISCONO I
METODI PER SVOLGERE LE
ATTIVITÀ, LE RESPONSABILITÀ E GLI
STRUMENTI (TRA CUI MODULI,
CHECK LIST, ecc.)
FASE 1
Attività
Esecutore
Attività
Esecutore
Attività
Esecutore
Strumenti
IN
SCOPO-MISSION
RESPONSABILE
FORNITORI-INPUT
CLIENTI-OUTPUT
INDICATORI
…
RIF. LEGISLATIVI
FASE 1
FASE 2
Strumenti
FASE 2
FASE 3
FASE 3
Strumenti
OUT
G. Sartor – Treviso
2014
PR-FIS-04: PROGETTAZIONE DOSIMETRICA DEL PIANO DI CURA
G. Sartor – Treviso
2014
DEFINIZIONE DELL’INDICE DI RISCHIO CLINICO
FASE
n°
ATTIVITA'
n°
AZIONE ERRATA O NON
ESEGUITA (EVENTO)
CONSEGUENZA
DELL’AZIONE ERRATA O
NON ESEGUITA (EVENTO
AVVERSO)
G
P
R
PxR
IRC
FASE 1
FASE 2
FASE 3
G = GRAVITÀ = VALUTAZIONE QUANTITATIVA DEL DANNO CHE POTREBBE DERIVARE AL
PAZIENTE
P = PROBABILITÀ = STIMA DELLA PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO DI UN EVENTO
R = RILEVABILITÀ = STIMA DELLA POSSIBILITÀ CHE L’EVENTO SIA RILEVATO
DALL’ORGANIZZAZIONE, E CHE QUINDI SIANO EVITATE LE CONSEGUENZE
G. Sartor – Treviso
2014
LANTIS
ARIA
ECLIPSE
ECLIPSE
ARIA
G. Sartor – Treviso
2014
RILEVABILITÀ
GRAVITÀ
Punteggio
DescrizioneVALUTAZIONE DELLA PROBABILITÀ
Note di valutazione
Punteggio
Descrizione
Note di valutazione
Punteggio
Descrizione
Note
di valutazione
Si
rileva
0
volte
su
10
che
l’evento
accada
(non ha
esiste
alcuna modalità
Remota (rilevazione
L’evento
non Oha CONSEGUENZA
comportato alcunDELL’AZIONE
danno
oppure
comportato
soltanto per
un
5 1
AZIONE
ERRATA
Nessun
danno
praticamente
impossibile)
intercettare
l’evento prima
che accada).
maggior
monitoraggio
del paziente.
1
Remota (non esistono
eventi
noti)
Si puòERRATA
verificare
% dei casi (es.
caso R
su 10.000).
FASE
ATTIVITA'
n°
NON
ESEGUITA
Onello
NON0,01
ESEGUITA
G 1P
P x R IRC
Si rileva 2
su 10unche
l’evento
accada al
(a volte
esiste
qualche
sistema,
L’evento
havolte
causato
danno
temporaneo
paziente
e a
reso necessari
(EVENTO)
(EVENTO
AVVERSO)
Bassa (probabilità bassa di
4 2
spesso
dall’autocontrollo,
rilevare
prima al
che
2
Bassa (possibile
ma
non esistono interventi
dati noti) dipendente
Si può verificare
nello 0,02
% per
dei
casi
(es. 1 l’evento
caso
5.000).
Danno
lieve
o trattamenti
supplementari
o un
prolungamento
dellasudegenza
di
rilevazione
dell’errore)
IMPORTAZIONE
accada).
ASSOCIAZIONE
A PZ. medio
PIANIFICAZIONE
ERRATA,
sopra del valore
del DRG specifico.
5 1 caso
3 su5 200).15 75
IMMAGINI
1 ma infrequente)
3
ModerataIN
(documentata
Si
può
verificare
nello
0,5
%
dei
casi
(es.
ERRATO
DOSE accada (esiste un metodo di
Si
rileva 5 volte su ERRORE
10 che DIl’evento
paziente (invalidità
ECLIPSE
Media
(probabilità moderata di L’evento ha causato un danno temporaneo al
3
autocontrollo oeuno
strumento
che probabilmente
intercetta
l’evento prima
Danno
medio e frequente)
temporanea)
reso necessari
un casi
inizio
prolungamento
della
4 3
Alta (documentata
Si
puòha
verificare
nell’ 1 %ERRATA,
dei
(es.o 1un
caso
su 100).
rilevazione
dell’errore)
ASSOCIAZIONE
A
PZ.
PIANIFICAZIONE
che accada).
IMPORT
2
5
3
5
15 75
degenza.
5
2 4
5
1
ERRATO
ERRORE DI DOSE
IMPORTAZIONE
Molta alta (documentata quasi certa)
Si può
nel 5 %accada
dei casi(esiste
(es. 1 un
caso su 20).
Si rileva 7ha
volte
su verificare
10 che
di un(invalidità
controllo
L’evento
unl’evento
danno permanente
al metodo
paziente
IMMAGINI
Alta (errore
IN
probabilmente
NOME,
COGNOMEocausato
Danno
grave
indipendente
uno
strumento
molto spesso
intercetta
l’evento prima
PIANIFICAZIONE
oppure ha generatoche
unCORRETTA,
evento
prossimo
alla3morte.
ONCENTRArilevato) 3
E/Opermanente)
n°
CARTELLA
5
(1)
1
3
15
che accada).
ERRORE FORMALE
ERRATI del paziente.
Morte
Decesso
Altissima (errore sempre
rilevato)
Si rileva 9 volte su 10 che l’evento accada (esiste un metodo o uno
strumento che rileva sempre l’accadimento prima che accada).
IRC<45÷50
G. Sartor – Treviso
2014
UTILIZO DELLA MATRICE DI INTERPRETAZIONE DEI RISCHI
IRC<45÷50
G. Sartor – Treviso
2014
CHECK LIST_4 O MEMO?
CHECK LIST_1
CHECK LIST_2
Revisione
Revisione
piano
piano
Verifica
Verificadei
dei
dati
datididi
trattamento
trattamento
Pianificazione
Pianificazioneed
ed
ottimizzazione
ottimizzazione
G. Sartor – Treviso
2014
CHECK LIST_3
Controllo
Controlloincrociato
incrociato
G. Sartor – Treviso
2014
G. Sartor – Treviso
2014
LA CHECK LIST È UNO STRUMENTO UTILE PER GARANTIRE L’EFFETTUAZIONE DI
TUTTE LE AZIONI NECESSARIE PER LO SVOLGIMENTO CORRETTO DI UNA
DETERMINATA ATTIVITÀ
PUÒ ESSERE CONSIDERATA UN DISPOSITIVO DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE, E
PUÒ (DEVE?) CAMBIARE NEL TEMPO IN BASE ALL’ESPERIENZA ACQUISITA
G. Sartor – Treviso
2014
G. Sartor – Treviso
2014
G. Sartor – Treviso
2014
Controlli da effettuare prima di pianificare
Controllo
Nome, Cognome e n° di cartella importati ed associati corretti
Sigla e Note
Data
Acceleratore
Energia, se del caso
Dose totale
n° di frazioni
Tecnica da utilizzare, se del caso
Se IMRT o RA, prescrizione con vincoli di dose (in Aria o stampa firmata)
Coerenza di indicazione acceleratore (Prescrizione –Bustone Giallo -Time Planner)
Serie TC corretta (in caso di più serie TC)
Presenza del contorno esterno
Coerenza tra VOI disegnati e vincoli richiesti
VOI completi e corretti in regione di interesse
Presenza di almeno un PTV (NO per simulazione
virtuale)
Adeguato margine tra bordo craniale/caudale del PTV e bordo craniale/caudale del Body (almeno )
Modality di acquisizione dati segnalata e MVCT se necessaria
Reperi radioopachi presenti
Allineamento centro TC e reperi radioopachi
G. Sartor – Treviso
2014
Controlli da effettuare durante la Pianificazione
Controllo
Sigla e Note
Curva RED associata correttamente
Curva RED per MVCT aggiornata (si intende: controllare che la curva IVDT associata corrisponda a quella valida nel
periodo in cui è stata eseguita la scansione)
Coordinate dell'isocentro posizionate su una slice di coordinata z pari a multipli di 0,5 cm, in una griglia di passo 0,5 cm
Nome del piano corrispondente alla sede di trattamento
Utilizzo protocollo di ottimizzazione, se esistente
Nome dei fasci corrispondente all'angolo di rotazione del gantry
Punti di accumulo corrispondenti a tutti i PTV presenti, debitamente compilati
Acceleratore programmato per la terapia
Angoli del gantry e dei collimatori senza decimali
Energia dei fasci
Dose rate dei fasci
Tabelle di tolleranza corrette
Prescrizione corretta (attenzione ad eventuale modifica della prescrizione da parte del medico)
Campi di set up presenti e con angoli e dimensioni corretti (coerenza tra posizione del bersaglio e posizione dei campi di
SET UP, dimensione massima 18x18)
DRR generate (filtro corretto)
Coerenza tra posizione del bersaglio e porte d'entrata
Relazione tra porte d'entrata e supporti paziente (in linea di principio è meglio che i campi non intercettino i supporti,
se intercettati vanno inclusi nel body)
G. Sartor – Treviso
2014
Controlli da effettuare durante la Pianificazione
Sigla e
Note
Controllo
Spalle non incluse nel campo, per trattamenti H&N
Parti mobili (braccia, gambe) non in Target non intercettate in entrata dai campi
Se il piano è predisposto per il , non coesistenza di campo a 180° (barra centrale finestra a rete) con campi nel range tra 110°
÷ 180° o 180° ÷ 250° (barre laterali finestra a rete)
Se il piano è predisposto per il con schermi in LBF, verificate le collisioni per i campi posteriori o non coplanari
Se piano prevede schermi in LBF, dimensione max dei campi all'isocentro inferiore a 38,5 cm x 38,5 cm
Se piano prevede schermi in LBF, al 2100CD solo Tray sottile
Per piani al Trilogy: distanza dell'isocentro di trattamento dal piano del lettino inferiore a 18 cm per poter effettuare la CBCT
senza spostamento lettino (in caso contrario avvisare i TSRM macchina)
Se RA, archi eseguibili (attenzione ai PTV laterali o con TH superiore a 18 cm)
Se PBI, controllo eseguibilità trattamento
Se Lettino Ruotato, controllo eseguibilità trattamento
Se IMRT, valori di UM inferiori a 200÷300
Campi ordinati in senso orario
Tutti i piani non da discutere cancellati (se Trilogy, eccetto piano di partenza con tecnica merged field : FeF)
Volumi di controllo cancellati, o se non possibile, non visibili
Contorno body/external visibile
Se presente, valutato 180 o 180E
Dimensione minima del campo all’isocentro 3cm per lato con almeno 5 UM
Griglia di calcolo contenente tutti i volumi di interesse
G. Sartor – Treviso
2014
Controlli da effettuare durante il Cross Control
Controllo
Sigla e Note
Nome, Cognome e n° di cartella corretti
Piano trasferito corretto, approvato e firmato
Coerenza tra la dose di prescrizione e di pianificazione (Dose totale e numero frazioni)
Scala stampa piano 100% o 50%
Stampa slice di centro campo, con profilo esterno visibile dove entrano i campi di SET UP
Segnalazione C.P. consegnati
Se Tray spesso, telefonare in officina (7560) per controllare che abbiano ricevuto la segnalazione
Segnalazione eventuale allineamento del centro TC ai punti di repere su check list Pianificazione
Eventuale stampa di immagini TC se reperi fortemente disallineati
Dimensioni campo trasferite correttamente
Angoli campo trasferiti correttamente
SSD trasferite correttamente
Qualità ed Energia del fascio trasferite correttamente
Se piano 3DCRT o IMRT senza campi Large Field (dimensione x<15 cm) time moltiplicato per 1.2
Se piano IMRT Trilogy con campi Large Field (dimensione x >15 cm) time moltiplicato per 1.5
Acceleratore trasferito correttamente
MU trasferite correttamente
MLC segnalato, se presente (MLC dinamico se IMRT)
Tray segnalato, se presente
Punti di accumulo correttamente compilati
Check List pianificazione completata e firmata
G. Sartor – Treviso
2014
AZIONI DI MONITORAGGIO
G. Sartor – Treviso
2014
RIFLESSIONI
NELLA NUOVA VERSIONE DELLA NORMA ISO 9001:2015 – Sanità SCOMPAIONO LE AZIONI
PREVENTIVE, IN QUANTO UNO DEI PRINCIPALI SCOPI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA
QUALITÀ È QUELLO DI AGIRE ESSO STESSO COME STRUMENTO PREVENTIVO
SEBBENE NON VI SIA NESSUNA RICHIESTA FORMALE DI GESTIONE DEL RISCHIO, LA NUOVA
NORMA ISO RICHIEDE:
1.AL PUNTO 4.1 UNA VALUTAZIONE DEGLI ARGOMENTI RELATIVI AI PROCESSI INTERNI ED
ESTERNI ALL’ORGANIZZAZIONE, E PERTINENTI AGLI SCOPI DELL’ORGANIZZAZIONE STESSA,
CHE INFLUENZANO LA SUA CAPACITÀ DI OTTENERE I RISULTATI ATTESI
2.AL PUNTO 6.1, DI DETERMINARE I RISCHI E LE OPPORTUNITÀ CHE DEVONO ESSERE
AFFRONTATI ALLO SCOPO DI:
ASSICURARE CHE IL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ POSSA OTTENERE I RISULTATI
DESIDERATI
PREVENIRE O RIDURRE GLI EFFETTI INDESIDERATI
CONSEGUIRE IL MIGLIORAMENTO
Estrapolato da: Corso di aggiornamento alla 9001:2015 _ sanità - ALESSANDRO FANTINI EXPIRIT
G. Sartor – Treviso
2014
PROSSIMI
PASSI
CORSO FSC CON ANALISI FMEA/FMECA DEI RESTANTI PROCESSI DELLA SOC, CON
LO SCOPO DI:
1.
2.
3.
PREPARARE IL PERSONALE TUTTO ALL’UTILIZZO DELLA FMEA/FMECA
PREPARARSI ALLE MODIFICHE CHE VERRANNO INTRODOTTE NELLA NUOVA
NORMA ISO
RENDERE DOCUMENTATA, TRACCIABILE ED EFFICACE L’ATTIVITÀ DI
FORMAZIONE (PUNTEGGIATA ECM: SE PER LA CERTIFICAZIONE L’ANALISI DI
RISCHIO SARÀ OBBLIGATORIA, E SE L’AGGIORNAMENTO CONTINUO È
OBBLIGATORIO, UNIRE L’UTILE … ALL’UTILE È SICURAMENTE EFFICACE)
G. Sartor – Treviso
2014
Scarica

È FONDAMENTALE CHE L`ANALISI FMEA O FMECA DI UN