Rendicontazione Sociale 2009 - 2011 RENDICONTAZIONE SOCIALE Giugno 2009 - dicembre 2011 Indice PARTE II Pagina Guida alla lettura delle schede di rendicontazione 4 Capitolo IV PARTE I Schede di rendicontazione Capitolo I Ambiente e mobilità Centro Storico Politiche Culturali Politiche Giovanili Politiche Educative Economia di qualità e Marketing territoriale Sicurezza Politiche di Welfare Urbanistica di qualità e partecipata Trasparenza e partecipazione Università: Risorsa per il territorio Governance La città Dati demografici Formazione e istruzione Economia, lavoro e imprenditorialità Ambiente e Salute 5 7 12 16 Capitolo II Identità dell’Ente L’ organizzazione e le risorse umane Le partecipate del Comune 26 28 Capitolo III Le risorse finanziarie Le risorse finanziarie Il patto di stabilità 36 39 3 42 47 53 58 61 67 70 73 81 85 92 94 Guida alla lettura delle schede di rendicontazione Programma di mandato: vengono riportate le parole utilizzate nel programma di mandato del Sindaco. In questa sezione si può evidenziare quali erano i principi ispiratori e gli impegni presi in campagna elettorale. Ricaduta di genere: vengono inserite parti dei Bilanci di Genere redatti nel 2010 e 2011, che mostrano l’impegno dell’Amministrazione nel volere erogare servizi e organizzare eventi rivolti alle pari opportunità tra gli uomini e le donne. Sviluppo 2012-2014: vengono elencate le azioni da svolgere fino alla fine del mandato a compimento delle attività già iniziate. Monitoraggio dei dati: si traduce graficamente in tabelle relative all’andamento dei servizi e delle prestazione erogate. Come ci vedono gli altri: vengono riportati stralci di giornali e/o ricerca di settore che adottano, attraverso indicatori ad hoc, la classifica delle migliori città italiane 4 Dati demografici Il Comune di Forlì si trova ad una altitudine di 34 m sul livello del mare, si estende per 228,19 Kmq con una densità di 520 abitanti per Kmq. Al 31.12.2011 la popolazione residente nel Comune di Forlì ammontava a 118.951 persone con un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,6% Fascia d’età popolazione residente nel Comune di Forlì Negli ultimi dieci anni l’aumento della popolazione è stato più del 10%. Ad oggi la cittadinanza forlivese è composta da 57.336 maschi e 61.615 donne. Gli adolescenti e i giovani, grande risorsa del territorio, rappresentano il 22% della popolazione. Giovani residenti nel Comune di Forlì suddivisi per fasce di età Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 12-14 anni 2.697 2.757 2.776 15-18 anni 3.699 3.670 3.681 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 0-17 anni 17.777 18.033 18.335 18-64 anni 70.896 71.170 71.179 19-24 anni 6.965 5.991 6.082 Over 65 anni 28.870 28.957 29.437 25-34 anni 14.563 14.047 13.584 117.543 118.160 118.951 totale 26.924 26.465 26.123 totale Fonte: Comune di Forlì Gli anziani rappresentano il 24% della popolazione e tra questi vive da solo 1 su 4, in netta prevalenza donne. La fascia degli over 90 si sta sempre più popolando e abbiamo nella nostra città quasi sessanta ultracentenari. Le stime sul fenomeno “invecchiamento della popolazione” ci mostrano come nel 2000, nel mondo c’erano circa 600 milioni di persone con più di 60 anni, nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi e 2 miliardi nel 2050. Il fenomeno a livello mondiale ovviamente presenta degli andamenti molto diversi: in Europa, come in molti paesi industrializzati, una persona su 5 ha più di 60 anni. Questo rapporto scende a 1 su 2 in Africa ma, come in altre aree in via di sviluppo, il processo di invecchiamento della popolazione è più rapido che nei paesi ‘sviluppati’. Popolazione centenaria nel Comune di Forlì Anno 2009 Over 100 Anno 2010 44 Anno 2011 55 59 Fonte: Camera di Commercio Forlì-Cesena Indice di vecchiaia. Confronto Temporale Anno 2009 Anno 2010 185.58 Anno 2011 182.93 183.12 L’ indice di vecchiaia, che rappresenta la popolazione con più di 65 anni sulla popolazione da 0 a 14 anni, è di 183,12, questo vuol dire che sono circa 183 gli anziani ogni 100 giovani. L’andamento demografico conferma le tendenze, in parte già emerse progressivamente nel decennio precedente, in cui il fenomeno immigrazione ha interessato in maniera massiccia il nostro territorio con un quadro sostanzialmente non dissimile dal resto del territorio romagnolo e in buona sostanza dalla Regione. Il processo migratorio si connota ormai come fenomeno strutturale e presenta una spiccata tendenza alla stabilizzazione: questa tendenza, emersa fin dalle prime rilevazioni del fenomeno, si è andata progressivamente consolidando in diverse parti dell’Italia e particolarmente nel nostro territorio come già nel resto dell’Emilia Romagna, dove sono contemporaneamente presenti più opportunità di lavoro, idonee condizioni abitative e servizi pubblici di buona qualità. Gli stranieri oggi rappresentano l’ 11.9% della popolazione. Quindi, più di un cittadino su 10 residente a Forlì è straniero. E’ un fenomeno in costante incremento: nel comprensorio forlivese nel 2010 l’incidenza degli stranieri sulla popolazione residente complessiva era pari al 10,5% (nel 2000 era 1,8%), un livello maggiore di quello nazionale (6,5%) e seppur lievemente anche a quello regionale (9,7%). Sono tantissime le nazionalità presenti a Forlì, 109 per l’esattezza, ma le più rappresentative sono quelle rumena, albanese, cinese, marocchina ed ucraina. Le percentuali di uomini e donne quasi si equiparano. Le fasce d’ età più rappresentative sono quelle dei bambini e degli adulti in età lavorativa. Un lieve aumento però si registra anche tra gli over 65. 5 Il 60% dei cittadini stranieri convive con un proprio familiare e più di un terzo vive in famiglia, oltre il 60% è residente da più di 5 anni; i permessi di soggiorno sono rilasciati in più dell’80% dei casi per motivi di lavoro e per motivi familiari. Si tratta di una popolazione mediamente più giovane, che fornisce un significativo contributo allo sviluppo del paese e dimostra capacità imprenditoriali e volontà di integrazione, contribuendo attraverso la fiscalità al finanziamento dei servizi pubblici. Esiste, peraltro, una minoranza di popolazione immigrata di difficile dimensionamento quali-quantitativo (nel nostro territorio sicuramente molto inferiore a quel 10% circa sviluppato a livello nazionale), caratterizzata da diversi gradi di irregolarità e precarietà, di particolare fragilità sociale e più esposta a rischi di emarginazione e sfruttamento, ma anche per certi versi a reazioni di rigetto da parte della comunità ospitante (rifugiati e richiedenti asilo, permessi temporanei, bambini e adolescenti non accompagnati, ecc.). Nel comprensorio forlivese il numero di irregolari censiti è da sempre sensibilmente inferiore rispetto agli altri comprensori della Regione e negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva e costante riduzione: il fenomeno è almeno in parte dovuto alle caratteristiche del territorio non particolarmente favorevole alla permanenza in condizioni di irregolarità (non è un’ area metropolitana, non si trova in prossimità dei punti di ingresso nel Paese o di importanti snodi viari e non ha grossi flussi turistici o poli industriali ecc.) (fonte: Bilancio di missione Ausl Forlì 2010). Popolazione straniera residente nel Comune di Forlì Anno 2009 Anno 2010 14.000 Anno 2011 12.000 3.024 3.176 3.378 19-64 9.225 9.906 10.594 6.000 234 259 281 4.000 12.483 13.341 14.253 2.000 Over 65 totale Fonte: Comune di Forlì Fascia d’età popolazione Anno 2009 10.000 0-18 Fascia d’età popolazione Anno 2010 8.000 Fascia d’età popolazione Anno 2011 0 Negli ultimi anni, in provincia di Forlì-Cesena, così come in Emilia Romagna, la speranza di vita alla nascita è costantemente, seppur lievemente, aumentata. Le donne vivono mediamente 5 anni in più degli uomini ma nel corso degli anni lo scarto fra maschi e femmine si sta attenuando. Si segnala l’incremento della natalità (da ascrivere alle donne straniere che sono ormai 1/3 del numero totale delle partorienti), anche se i valori del tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna) sono ancora lontani dalla soglia, di poco superiore a 2, considerata necessaria a garantire il ricambio generazionale e la stabilità della popolazione, dati gli attuali livelli di mortalità. (fonte: Bilancio di missione Ausl Forlì 2010) Tasso grezzo di natalità Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Forlì 9.5 9.2 9.2 Regione 9.7 9.7 9.5 Il tasso di natalità ha raggiunto nel 2010 il 9,2 ‰ ovvero quasi un bambino nato ogni 100 abitanti. Fonte: Bilancio di missione 2010 La famiglia ha subito nel corso del XX secolo profonde trasformazioni. Agli inizi del Novecento si parlava di famiglia patriarcale, in cui i ruoli dei coniugi erano nettamente distinti: il capofamiglia, uomo, pensava a lavorare e a mantenere la famiglia, mentre la donna si preoccupava delle faccende di casa e della crescita dei figli. A partire dagli anni Cinquanta, tuttavia, la famiglia tradizionale ha cominciato a conoscere notevoli mutamenti, dovuti soprattutto ai cambiamenti della società e all’ emancipazione femminile. Matrimoni celebrati nel Comune di Forlì Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Matrimoni civili 186 180 146 Matrimoni religiosi 125 125 115 totale 311 305 261 Età al matrimonio registro del Comune di Forlì Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Età maschi 37 36 35 Età femmine 34 33 33 6 L’ età media al matrimonio (matrimoni registrati a Forlì) è di 36 anni per i maschi e 33 per le donne. Nell’anno 2011, i divorzi sono stati 63 rispetto ai 261 matrimoni e sono in diminuzione. Anno 2009 Divorzi nel Comune di Forlì Anno 2010 88 Anno 2011 114 63 A Forlì nel 2009, l’età media al momento del matrimonio per le donne era di 33,5 anni; nel 2004 era di 29,6 anni. In Regione l’età media della donna al primo matrimonio è di 31,1 anni. Tra le coppie, quelle sposate sono l’84,5% e quelle conviventi il 15,5%. Convivenze - matrimoni nel Comune di Forlì Anno 2009 Convivenze Anno 2010 Convivenze - Matrimoni nel Comune di Forlì Anno 2011 3.436 3.648 3.801 matrimoni 21.155 20.921 20.788 totale 24.591 24.569 24.589 30.000 25.000 20.000 Convivenze matrimoni 15.000 totale 10.000 Media del numero di figli compresenti per coppia nel Comune di Forlì Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 1 56,7% 56,2% 55,5% 2 36,6% 36,9% 37,5% 3 5,6% 5,8% 5,9% 4 0,8% 0,9% 1% 5 e più 0,3% 0,3% 0,3% 5.000 0 Anno 2009 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Nuclei monogenitoriali 4.789 4.852 4.913 Famiglie con più generazioni presenti 4.766 4.550 4.440 Formazione e Istruzione Nell’anno scolastico 2010/11gli iscritti alla scuola primaria del Comune sono stati 5.230. Tra questi sono stati rilevati 727 stranieri annoverando un aumento degli alunni del 6% rispetto all’ a.s. 2008/2009. Studenti iscritti nelle scuole primarie del Comune di Forlì a.s. 2008/09 Iscritti Di cui stranieri a.s. 2009/10 valore % Iscritti Di cui stranieri a.s. 2010/11 valore % Iscritti Di cui stranieri valore % femmine 2.349 304 12,9 2.398 290 12,1 2.493 343 13,7 maschi 2.570 309 12,0 2.644 326 12,3 2.737 384 14,0 totale 4.919 613 12,5 5.042 616 12,2 5.230 727 13,9 7 Anno 2011 Analizzando le famiglie si rileva che il numero medio di componenti per famiglia è passato da 3,44 nel 1961 a 2,3 nel 2010. Nel 2011 le coppie con figli sono 13.593. Il numero medio dei figli per famiglie è di 1,53 (1,86 per famiglie straniere) La composizione dei nuclei familiari, quindi, nel corso degli anni si è andata profondamente modificando rispetto al modello tradizionale prevalente fino alla fine del secolo scorso. Le famiglie sono molto più piccole che in passato, hanno meno figli e meno generazioni compresenti nello stesso nucleo. Sono in aumento le famiglie con un solo genitore. Nel Comune di Forlì sono 4.913 e solo il 16% di esse è a carico del padre. Composizione delle famiglie nel Comune di Forlì Anno 2010 Anche gli alunni nelle scuole primarie non statali di Forlì sono in aumento: erano 520 nel 2008/2009 e sono diventati 597 nell’anno 2010/2011. In controtendenza l’iscrizione dei bambini stranieri alle stesse, nell’ultimo anno scolastico preso in esame, sono solo 24 e comunque in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Per gli alunni della scuola secondaria di primo grado nell’ultimo anno scolastico si sono registrati 2.797 alunni, di cui non italiani 459. Tab. 1 femmine maschi totale 6.000 5.230 5.042 4.919 5.000 4.000 3.000 2.737 2.493 2.644 2.398 2.570 2.349 2.000 Studenti iscritti nelle scuole secondarie di primo grado del Comune di Forlì a.s. 2008/09 a.s. 2009/10 a.s. 2010/11 1.000 304 309 613 290 326 727 616 343 384 0 Iscritti Di cui stranieri valore % Iscritti Di cui stranieri valore % Iscritti Di cui stranieri valore % femmine 1.357 190 14,0 1.395 210 15,0 1.407 199 14,1 maschi 1.453 243 16,7 1.526 248 16,2 1.544 261 16,9 totale 2.829 433 15,3 2.921 458 15,7 2.951 460 15,6 Iscritti Di cui stranieri Iscritti Di cui stranieri Iscritti Di cui stranieri a.s. 2008/09 a.s. 2008/09 a.s. 2009/10 a.s. 2009/10 a.s. 2010/11 a.s. 2010/11 Tab. 2 femmine maschi totale 3.500 3.000 Fonte: Provincia Forlì-Cesena 2.951 2.921 2.829 2.500 2.000 1.500 Gli alunni delle scuole secondarie di primo grado non statali di Forlì, come per le scuole primarie, sono in aumento: erano 139 nel 2008/2009 e sono diventati 154 nell’anno 2010/2011. Anche in questo caso si registra una diminuzione di bambini stranieri nelle stesse, tanto che nell’ultimo anno scolastico preso in esame c’è solo 1 bambino straniero, negli anni precedenti erano solo pochi di più. Iscritti Di cui stranieri Iscritti Di cui stranieri a.s. 2008/09 a.s. 2009/10 a.s. 2009/10 a.s. 2010/11 a.s. 2010/11 A.S. 2010/11 Di cui Stranieri valore % Tab. 3 3500 a.s. 2008/09 Iscritti 3000 F 1.331 45 3,4 1.336 47 3,5 1.402 57 4,0 M 756 15 2,0 774 19 2,4 833 17 2,0 Tot 2.087 60 2,8 2.110 66 3,1 2.235 74 3,0 F 1.020 131 12,8 1.074 162 15,0 1.122 186 16,5 M 1.937 166 8,6 1.924 192 9,9 1.973 214 10,8 Tot 2.957 297 10,0 2.998 354 11,8 3.095 400 13,0 0 F 602 94 15,6 541 85 15,7 476 74 15,5 M 373 53 14,2 343 56 16,3 300 51 17,0 Tot 975 147 15,1 884 141 15,9 776 125 16,1 a.s. 2008/09 Di cui stranieri 2500 a.s. 2009/10 Iscritti 2000 1500 a.s. 2009/10 Di cui stranieri 1000 a.s. 2010/11 Iscritti 500 a.s. 2010/11 Di cui stranieri Licei Istituti Tecnici Tot Iscritti F valore % M Di cui Stranieri Di cui stranieri Tot Iscritti 460 Iscritti F valore % 199 261 210 248 a.s. 2008/09 M Di cui Stranieri 458 433 0 Tot Istituti Professionali Iscritti 190 243 F Istituti Tecnici Sesso A.S. 2009/10 500 M Licei A.S. 2008/09 1.000 Sesso Studenti iscritti nelle Scuole secondarie di II grado del Comune di Forlì 1.544 1.407 1.526 1.395 1.453 1.357 Istituti Professionali Fonte: Provincia Forlì-Cesena L’analisi della distribuzione degli allievi tra le 3 filiere individuate dell’attuale scuola secondaria di 2° grado mette in evidenza che gli studenti iscritti ai licei sono il 36,6%, gli iscritti all’istruzione tecnica 50,7%; vengono poi, con quote più ridotte, gli iscritti alle scuole professionali con il 12,7%. Un’analisi dettagliata delle scelte degli studenti in merito alla scolarizzazione secondaria conferma la tendenza già riscontrata a livello di macro-indirizzi: il segmento più richiesto ad oggi è l’istruzione tecnica; ma se analizziamo il dato di genere notiamo che nelle femmine c’è una netta prevalenza per il liceo. 8 Diplomati nelle scuole secondarie di II grado del Comune di Forlì Licei Istituti Tecnici Istituti Professionali A.S. 2008/09 Sesso Diplomati Non ammessi Maturità A.S. 2009/10 Non Diplomati Diplomati Non ammessi Maturità Non Diplomati Diplomati Non ammessi Maturità Non Diplomati F 255 2 0 250 3 0 242 4 1 M 132 0 0 127 0 0 122 0 0 Tot 387 2 0 377 3 0 364 4 1 F 184 1 2 183 14 0 187 13 2 M 311 5 4 282 33 2 318 20 6 Tot 495 6 6 465 47 2 505 33 8 F 107 6 1 99 5 0 106 8 0 59 10 0 50 6 0 55 12 0 166 16 1 149 11 0 161 20 0 M Tot Al termine dell’anno scolastico 2010/2011, gli studenti che hanno conseguito il diploma di maturità sono stati 1.030 (9 studenti non hanno superato l’esame). In termini assoluti la numerosità prevalentemente è concentrata negli istituti tecnici, ma in proporzione agli iscritti negli istituti professionali e ai non ammessi (57). Il presente anno scolastico ha fatto registrare un lieve aumento del numero dei maturi rispetto all’anno precedente. L’analisi della composizione percentuale dei maturi dal 1996 ad oggi mostra come si siano modificati gli orientamenti dell’educazione secondaria superiore negli ultimi 15 anni. La breve serie storica riportata di seguito, mostra una diminuzione dei maturi nei licei, un aumento negli istituti tecnici e un lievissimo aumento negli istituti professionali. A.S. 2010/11 Per quanto concerne il voto finale del diploma, il grafico che segue, mostra come sono rari gli studenti che raggiungono la votazione massima di 100 con lode, e sembra si riduca anche la percentuale di voti superiori all’81 nell’ultimo triennio preso in esame. Dalla stessa tabella emerge inoltre chiaramente come le femmine, in tutte le tipologie scolastiche raggiungano voti migliori rispetto ai colleghi maschi. Voto finale conseguito nelle scuole secondarie di II grado del Comune di Forlì Licei Istituti Tecnici Istituti Professionali Sesso Totale A.S. 2009/10 A.S. 2010/11 Voto Finale Voto Finale Voto Finale Da 81 a 99 100 con Lode 100 Da 60 a 80 Da 81 a 99 100 con Lode 100 Da 60 a 80 Da 81 a 99 100 con Lode 100 F 123 104 23 5 110 97 39 4 123 82 30 7 M 77 36 14 5 72 42 13 0 64 43 13 2 Tot 200 140 37 10 182 139 52 4 187 125 43 9 F 123 45 12 4 126 45 11 1 120 50 17 0 M 226 65 20 0 205 66 9 2 234 62 21 1 Tot 349 110 32 4 331 111 20 3 354 112 38 1 F 68 34 5 0 57 39 3 0 67 33 5 1 M 45 11 3 0 37 12 1 0 40 14 1 0 113 45 8 0 94 51 4 0 107 47 6 1 662 295 77 14 607 301 76 7 648 284 87 11 Tot Totale Diplomati Da 60 a 80 A.S. 2008/09 1.048 991 9 1.030 Il fenomeno della scolarizzazione è considerato un aspetto virtuoso nella evoluzione dei sistemi scolastici odierni: • elevata partecipazione dei giovani ai processi formativi è positivamente correlata ad un ampio spettro di indici di sviluppo delle società moderne; • disponibilità di risorse umane e professionali, crescita dei sistemi economici, integrazione delle giovani generazioni, diffusione dei valori di cittadinanza. Altrettanto importante è valutare quindi i risultati scolastici e la regolarità degli studi. La dispersione è definita come quell’insieme di eventi che rallentano o interrompono il percorso scolastico dei giovani prima della sua conclusione formale. Diversi sono gli indicatori che descrivono struttura ed evoluzione del fenomeno: l’irregolarità, l’abbandono, la ripetenza, la non ammissione (la bocciatura), la promozione con debito formativo, solo per elencare i più comuni. Dall’esame complessivo dei tassi di regolarità/irregolarità scolastiche emergono, per il Comune di Forlì, le costanti che contraddistinguono sostanzialmente l’andamento regionale per tutti gli indicatori di dispersione: la progressiva intensificazione dei fattori negativi nel percorso che dalle scuole primarie, passando per le secondarie di primo grado, giunge alle secondarie di secondo grado e la minor incidenza degli stessi sulle ragazze piuttosto che sui ragazzi. Il tasso di regolarità è stabilmente molto elevato nella primaria e nella secondaria di primo grado, mentre è migliorato progressivamente nel tempo nelle secondarie di secondo grado. Come dimostra la tabella di seguito riportata, sono sempre le femmine ad avere maggiore regolarità, con scarti che arrivano quasi ai 10 punti percentuali nelle classi 5° delle scuole superiori, pur con debole e incerta tendenza ad una progressiva omogeneizzazione. Regolarità degli studi nelle scuole secondarie di II grado del Comune di Forlì M A.S. 2009/10 A.S. 2010/11 1° 2° 3° 4° 5° 1° 2° 3° 4° 5° 1° 2° 3° 4° 5° 553 445 502 480 467 570 496 434 482 471 603 520 481 411 466 in ritardo di 1 anno 74 75 84 68 72 92 67 83 69 57 77 86 80 74 73 in ritardo di 2 anni 28 19 18 23 15 22 27 16 18 20 33 15 26 9 18 in ritardo di 3 o + anni 9 6 4 7 4 6 8 5 2 6 13 1 5 3 6 Regolare 585 526 424 372 382 543 502 507 379 352 585 469 457 465 359 in ritardo di 1 anno 126 110 152 106 103 113 97 111 134 98 110 115 110 91 123 in ritardo di 2 anni 26 29 26 24 29 34 28 38 30 28 32 24 45 44 40 in ritardo di 3 o + anni 14 6 7 12 7 6 8 5 6 22 11 4 7 4 11 Regolare F A.S. 2008/09 Totale 6.019 5.992 6.106 Fonte: Anagrafe regionale Alla luce delle novità introdotte nell’a.s. 2007-08 (D.M. 3/10/2007, n. 80), appare interessante considerare fra gli indicatori patologici anche i “promossi con debito formativo” alle ‘superiori’. E’ possibile notare una particolare incidenza del fenomeno e la stabilizzazione dello stesso. Promossi con debito nelle scuole secondarie di II grado del Comune di Forlì Licei Istituti Tecnici Istituti Professionali Totale A.S. 2008/09 A.S. 2009/10 A.S. 2010/11 Promossi con debito Promossi con debito Promossi con debito F 224 191 234 M 137 134 161 T 361 325 395 F 230 238 238 M 580 541 544 T 810 779 782 F 108 101 68 M 87 84 49 T 195 185 117 1.366 1.289 1.294 Sulla base delle informazioni disponibili, prosegue nella scuola secondaria di 1° grado in Emilia-Romagna il trend in diminuzione del numero di ripetenti. Nella scuola secondaria di 2° grado in Emilia-Romagna si registra come dato medio generale una positiva diminuzione della percentuale di ripetenti, che dal 5,8% nel 2004-05 scende al 5,4% di oggi. Per il resto, permangono le usuali differenze fra gli indirizzi, con il minimo nei licei e il massimo nei professionali. I fenomeni di disagio di qualunque natura, nella scuola, sono sempre più accentuati nelle classi ‘di ingresso’, per poi affievolirsi negli anni successivi. Per quanto riguarda la scuola secondaria superiore, vi è notevole stabilità nel numero di diplomati negli ultimi anni scolastici. A Forlì-Cesena nell’a.s. 2009/10 ci sono 1147 bocciati maschi e 724 femmine. Il tasso di ripetenza più alto è negli istituti tecnici dove in assoluto meno di un ripetente su 2 è femmina. 10 Gli iscritti all’Università degli Studi di Bologna, residenti in provincia di Forlì-Cesena, nell’anno accademico 2010/11, sono stati in totale 7.735 di cui 3.797 residenti nel comprensorio di Forlì e 3.938 in quello di Cesena. Nel periodo considerato si è registrata una riduzione degli iscritti provinciali pari al 2,87%; tale trend si riscontra dall’anno accademico 2008/2009. La facoltà più frequentata è quella di Economia (sede di Forlì) con 954 iscritti. Se consideriamo i laureati presso le varie facoltà dell’Università di Bologna residenti in provincia, si rileva che dai 573 del 1993/94 si è arrivati ai 1.579 dell’anno accademico 2009/10. Il ramo economico prevale con 244 laureati (15,4% del totale laureati residenti) seguito dall’ambito medico con 170 laureati(10,7%). Studenti universitari residenti in Provincia Forlì - Cesena iscritti a tutte le università italiane A.a.2009/2010 Maschi Femmine Totale Indice di composizione per Ateneo Bologna 3.217 4.316 7.533 85,1 % Urbino 135 306 441 5,0 % Ferrara 45 118 163 1,8 % Firenze 42 53 95 1,1 % 295 321 616 7,0 % 3.734 5.114 8.848 100,0 % Ingegneria 1.042 311 1.353 15,3 % Economia 590 670 1.260 14,2 % Letterario 319 840 1.159 13,1 % Medico 339 680 1.019 11,5 % Altre Facoltà 1.444 2.613 4.057 45,9 % Totale 3.734 5.114 8.848 100,0 % Altri Atenei Totale per Facoltà Se si estende l’analisi all’intero sistema universitario italiano, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, relativi all’anno accademico 2009/10 si rileva che gli studenti universitari forlivesi sono 8.848, di cui l’85,1% iscritti all’ateneo bolognese, il 5% a quello di Urbino, l’1,8% a Ferrara, l’1,1% a Firenze e per il restante 7% agli altri atenei italiani. Raggruppando le facoltà per macro indirizzi, secondo la classificazione ministeriale, si rileva che il 15,3% frequenta Ingegneria, il 14,2% facoltà ad indirizzo economico-statistico, l’11,5% quelle ad indirizzo medico e il 13,1% le facoltà ad indirizzo letterario. Le restanti facoltà assorbono il rimanente 45,9% degli studenti della provincia. Il citato sistema informativo permette anche di analizzare la consistenza e la provenienza degli iscritti alle facoltà situate nel territorio provinciale. Nell’anno accademico 2009/10, gli iscritti totali, compresi gli stranieri, sono risultati 10.776, di cui il 53,5% femmine. Essi provengono per il 63,8% dall’Emilia Romagna: il 27,4% dalla stessa provincia di Forlì-Cesena, il 15,3% da quella di Ravenna ed il 10,6% da Bologna. Alle sedi universitarie locali sono iscritti anche 607 studenti provenienti dall’estero corrispondenti al 5,6% del totale degli iscritti. La nazionalità più numerosa è quella albanese con 134 iscritti. (fonte: Quaderni di statistica Istruzione e lavoro 2010 Camera di commercio Forlì-Cesena). 11 Iscritti nelle Università di Forlì-Cesena per zone di provenienza. A.a.2009/2010 Maschi Femmine Totale Indice di composizione 1.495 1.288 2.783 27,4 % Ravenna 797 755 1.552 15,3 % Bologna 451 623 1.074 10,6 % Rimini 600 436 1.036 10,2 % Pesaro e Urbino 198 168 366 3,6 % 83 168 251 2,5% 1.967 3.107 30,6 % 5.405 10.169 100,0 % Forlì - Cesena Ancona Altre città italiane 1.140 Totali studenti italiani* 4.764 (*) Compresi gli italiani residenti all’estero Emilia Romagna 3.486 3.386 6.872 63,8 % Marche 331 432 763 7,1 % Puglia 168 224 392 3,6 % Altre Regioni 779 1.363 2.142 19,9 % Estero Totale 244 363 607 5,6 % 5.008 5.768 10.776 100,0 % Fonte: Ministero Istruzione, Università, Ricerca (MIUR); Elaborazione: Ufficio Statistica e Studi Camera di Commercio di Forlì-Cesena Per quanto concerne il polo forlivese, nell’ a.a. 2011/2012, gli iscritti in totale sono 6.171, in aumento rispetto all’anno precedente, di cui 2.670 maschi e 3.501 femmine. Distribuzione studenti per Facoltà Femmine Maschi Economia 1.064 937 2.001 Scienze politiche 1.678 901 2.579 679 116 795 Scuola interpreti e traduttori Ingegneria Totale E’ interessante notare, in ottica di genere, che le donne si stanno sempre più avvicinando verso le materie scientifiche, in un solo anno accademico la percentuale di iscritte alla facoltà di ingegneria forlivese è passata da 8,7% al 10%. Totale 80 716 796 3.501 2.670 6.171 I laureati del polo nell’a.a. 2009/10 sono 1469 di cui 937 femmine e 532 maschi. Il voto medio di laurea è 101,3 (per i maschi raggiunge 100,8 e per le femmine 100,8). Anche nell’analisi degli studenti fuori corso emerge che le donne hanno un maggiore rendimento, infatti nell’ a.a. 2011/2012 i maschi sono il 25% e le donne il 21,7% . Il numero degli allievi coinvolti nella formazione professionale è contenuto ma in aumento (non oltre il 13.5% della popolazione scolastica della scuola secondaria). Iscritti (in età scolare) a corsi di formazione professionale tenuti nel Comune di Forlì Maschi Femmine 767 237 A.S. 2008/09 Totale 769 233 A.S. 2009/10 A.S. 2010/11 595 235 830 A.S. 2009/10 536 233 769 A.S. 2008/09 530 237 767 Maschi Femmine Totale Totale Femmine 536 Maschi 830 235 A.S. 2010/11 0 100 595 200 300 Per quanto concerne il numero di qualificati, dal grafico che segue è possibile notare come l’andamento nel triennio preso in esame non sia costante. Qualificati (in età scolare) in corsi di formazione professionale tenuti nel Comune di Forlì. 530 400 500 72 700 800 900 809 247 A.S. 2008/09 600 562 226 Totale 154 Femmine A.S. 2010/11 188 85 273 A.S. 2009/10 220 90 310 A.S. 2008/09 154 72 226 A.S. 2009/10 90 A.S. 2010/11 85 0 100 310 Maschi 220 273 188 200 300 400 500 600 700 800 900 Economia, lavoro e imprenditorialità* Dal 2008 l’intero Occidente è stato investito dalla crisi economica. Questa crisi, partita dai mercati finanziari ha determinato effetti considerevoli sull’economia reale di tutti i paesi con intensità diversa a seconda dei contesti sociali ed economici che ha interessato. Il processo di ripresa atteso stenta a manifestarsi e, inoltre, l’aggravarsi nel 2011 del debito pubblico dei Paesi dell’area euro ha allontanato le ipotesi di ripresa formulate a inizio 2011. Le politiche fiscali di carattere restrittivo messe in atto negli ultimi mesi dell’anno passato hanno favorito la flessione della produzione e l’incremento dei prezzi, anche se il nostro territorio presenta alcuni elementi di positività. Tra le principali conseguenze emergono le ripercussioni sul mercato del lavoro che si stanno manifestando intense e persistenti. E’ un tema strettamente connesso al valore fondamentale di un livello alto di coesione sociale che va garantito e per il quale è necessario attivare strumenti e azioni per limitare la caduta dei livelli occupazionali in relazione non solo alla disoccupazione “visibile”, ma anche a quella “invisibile” (inoccupati), ai precari e ai lavoratori stranieri. In Italia, si registra una tendenza negativa rispetto all’offerta di lavoro che riguarda sia la componente maschile che quella femminile. In Italia, a novembre 2011 il numero delle persone in cerca di occupazione è risultata pari a 2.142.000 unità. La crescita riguarda in particolare la componente femminile. * Il presente lavoro è frutto della rielaborazione del report sull’economia della camera di commercio per gli anni 2008-2011. 12 Il tasso di disoccupazione (15 anni ed oltre), dato generale per maschi e femmine, in provincia, è pari al 6,4%. Il dato risulta essere più elevato rispetto al 4,8% riscontrato a livello regionale, mentre permane ad una distanza positiva rispetto all’8,0% nazionale. In linea con i dati rilevati sul territorio emiliano-romagnolo, anche nella Provincia di Forlì-Cesena il tasso di disoccupazione femminile, anche nel 2011, è maggiore rispetto a quello maschile (rispettivamente il 6,8% e il 6,0%). Nel terzo trimestre 2011 il tasso di inattività1 (15-64 anni) si è attestato al 37,8%, otto decimi di punto in meno rispetto ad un anno prima. Secondo le elaborazioni camerali sui risultati dell’indagine Istat Forze di lavoro, riferiti Persone Tasso di 2009 2010 2011 alla media dei primi tre trimestri del 2011, dai principali indicatori di sintesi risulta in cerca di 2008 2009 2010 occupazione un moderato peggioramento rispetto al 2010. Premesso che per una corretta lettura occupazione Forlì-Cesena 66,8 68,8 65,7 dei dati va detto che ai fini della rilevazione, le persone in cassa integrazione sono Italia 1.610.000 1.944.000 2.102.000 Emilia 69,1 67,5 67,9 considerate ”occupate”, il confronto con il dato medio del tasso di occupazione 15-64 Romagna anni dei primi tre trimestri 2010 evidenzia che i livelli occupazionali in provincia sono risultati nel complesso in peggioramento (da 68,8% Italia 57,6 56,9 57 a 65,7%); in Regione invece il tasso complessivo ha fatto registrare un aumento (da 67,5% a 67,9%). Il tasso di disoccupazione provinciale (15 anni e oltre), dato generale per il totale maschi e femmine, è risultato pari al 6,2%; il dato provinciale è quindi più elevato del 5,7% rilevato a livello regionale, mentre resta una distanza positiva dall’8,4% nazionale. Per quanto riguarda le dinamiche della disoccupazione a livello provinciale, i dati rilevati nel 2011 dal Sistema Informativo Lavoro dei Centri per l’Impiego dell’Amministrazione Provinciale confermano il perdurare della situazione di crisi nonostante qualche debole segnale di senso positivo. I disoccupati, in costante aumento nel corso dell’anno, sono arrivati al 31/12/2011 a 31.105 unità e hanno fatto registrare un aumento del 8,5% rispetto al corrispondente periodo del 2010, un incremento deciso, ma comunque nettamente inferiore rispetto a quanto registrato alla fine del 2010 (+9,6%). Gli incrementi rilevati riportano, nella distinzione per genere, valori differenziati: +10,9% per i maschi e +6,8% per le femmine. L’incidenza percentuale conferma, invece, le maggiori difficoltà per le donne che costituiscono il 57,6% dei disoccupati a fronte del 42,4% degli uomini. La situazione continua pertanto ad essere preoccupante e il rischio della perdita del lavoro ha interessato, anche se in misura diversa, non solo le fasce di lavoratori più “deboli” (giovani, donne e stranieri), ma la generalità dei lavoratori. In particolare è risultata particolarmente colpita la popolazione dai 30 a 49 anni (+8,8%) che rappresenta il 54,9% del totale dei disoccupati e gli ultracinquantenni (+ 15,9% rispetto al 2010), in un contesto nel quale non si sono verificate, tuttavia, nemmeno le condizioni per l’inserimento nel sistema produttivo dei lavoratori più giovani. L’aumento dei disoccupati è stato continuo nel corso dell’anno con l’eccezione di una leggerissima diminuzione (- 2,7%) da marzo a giugno 2010. In tutto il territorio nazionale, nel terzo trimestre 2010 il tasso di inattività (15-64 anni) si è attestato al 38,6%, sei decimi di punto in più rispetto ad un anno prima. Per gli uomini si è registrato un incremento più sostenuto rispetto a quello rilevato per le donne che però nel terzo trimestre 2009 era per l’inattività maschile (26,3%), e femminile (49,5). Persone Disoccupate M. F. T. M. F. T. M. F. T. M. F. T. M. F. T. M. F. T. Anno 2009 48 21 69 332 346 678 370 492 862 1.782 2.423 4.205 706 1.062 1.768 3.238 4.344 7.582 Anno 2010 39 25 64 327 415 742 389 514 903 1.967 2.625 4.592 819 1.220 2.039 3.541 4.799 8.340 Anno 2011 40 12 52 370 361 731 424 502 926 2.127 2.837 4.964 1.001 1.365 2.366 3.962 5.077 9.039 -20% -42,8% -24,6% 10,3% 4,1% 7,2% 0,2% 2% 6,9% 16,2% 14,6% 15,3% 29,5% 22,2% 25,3% 18,3% 14,4% 16,1% Variazioni % 2009 / 2011 da 15/18 anni da 19/24 anni da 25/29 anni da 30/49 anni oltre 50 anni Totale Fonte: centro per l’impiego Forlì La crisi che negli ultimi tempi ha investito il nostro Paese ha fatto crescere, tra le altre cose, il dato relativo alla precarietà lavorativa fino ad un picco del 90,2% in merito ai contratti di avviamento stipulati nel 2011. Nel primo semestre dello stesso anno i centri per l’impiego della Provincia di Forlì-Cesena hanno registrato 28.680 persone in stato di disoccupazione, contro le 21.916 del 31 dicembre 2008. Alla fine del 2011, inoltre, il dato è ulteriormente cresciuto raggiungendo quota 31.105 disoccupati, tra cui 17.930 sono donne. All’interno di tali numeri, i precari rappresentano un “piccolo esercito”: il 16,4%. I contratti a tempo determinato sono aumentati del 4% nel passaggio dal 2010 al 2011, in particolare per le donne, le quali hanno stipulato tale tipologia contrattuale con un incremento del 5% rispetto al 3% degli uomini. I più colpiti dalla precarietà sono i soggetti tra i 30 e i 49 anni, con una percentuale del 55%, seguiti dagli over 50 (27%), mentre i 19-29 anni sono il 18% del totale. Per effetto delle recenti disposizioni legislative nazionali (L.148/2011), che limitano l’inserimento nel mercato del lavoro tramite tirocinio formativo sia a neolaureati che a neodiplomati, si è generata una diminuzione degli avviamenti in azienda pari al -3,4%. 1 Tasso di inattività: rapporto tra persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento. 13 Numero di assunzioni Comune di Forlì 2009 2010 2011 Maschi 10.934 12.082 12.277 Femmine 12.066 12.882 13.964 Totale 23.000 24.964 26.241 Come si evince dalla tabella appena riportata, il numero totale delle assunzioni è in aumento. Se però si focalizza la tipologia dei contratti è da notare come siano in calo quelli a tempo indeterminato verso altre forme di contratto. (*) con contratto di lavoro subordinato / parasubordinato Comune di Forlì: Specifica delle assunzioni A Tempo Indeterminato A Tempo Determinato di cui: Stranieri M. F. T. M. F. T. M. M. F. T. Anno 2011 12.277 13.964 26.241 1.340 1.811 3.151 10.937 12.153 F. 23.090 T. 3.922 2.948 6.870 Anno 2010 12.082 12.882 24.964 1.438 1.296 2.734 10.644 11.586 22.230 3.795 2.283 6.078 Anno 2009 10.934 12.066 23.000 1.928 1.749 3.677 9.006 10.317 19.323 3.333 2.215 5.548 Variazioni % anno 2009 / 2010 10,50% 6,76% 8,54% -25,41% -25,90% -25,65% 18,19% 12,30% 15,04% 13,86% 3,07% 9,55% Variazioni % anno 2010 / 2011 1,61% 8,40% 5,12% -6,82% 39,74% 15,25% 2,75% 4,89% 3,87% 3,35% 29,13% 13,03% Rispetto ai settori produttivi di impiego, c’è un forte aumento di personale nei servizi (+ 48.38% tra il 2009 e il 2010 e +12% tra il 2010 e il 2011) e nel settore agricolo (+ 38.8% tra il 2009 e il 2010 e +4.13% tra il 2010 e il 2011) mentre si registra nell’ultimo anno un calo nelle assunzioni nel settore industriale. Settori Produttivi Di Impiego Dei Lavoratori Assunti (*) Comune di Forlì: Assunzioni per settore produttivo Agricolo Industria M. F. T. M. Anno 2011 2.151 1.354 3.505 3.307 Anno 2010 2.104 1.262 3.366 3.579 Anno 2009 F. Servizi P.A. (art. 16 L. 56/87) T. M. F. T. M. 959 4.266 6.001 7.755 13.756 961 4.540 5.650 6.633 12.283 F. T. 818 3.896 749 4.026 Totale M. F. T. 4.714 12.277 13.964 26.241 4.775 12.082 12.882 24.964 1.533 892 2.425 2.592 896 3.488 3.671 4.607 8.278 625 3.179 3.804 8.421 9.574 17.995 Variazioni % anno 2009 / 2010 37,25% 41,48% 38,80% 38,08% 7,25% 30,16% 53,91% 43,98% 48,38% 19,84% 26,64% 25,53% 43,47% 34,55% 38,73% Variazioni % anno 2010 / 2011 2,23% 7,29% 4,13% -7,60% -0,21% -6,04% 6,21% 16,92% 11,99% 9,21% -3,23% -1,28% 1,61% 8,40% 5,12% Sembra esserci anche una equa distribuzione di assunzioni tra le varie fasce d’età. Le donne stanno recuperando il saldo di occupazione con i colleghi maschi e i dati riportati di seguito mostrano come le donne siano anche più adatte a ricollocarsi anche in una fascia d’età alta (oltre i 50 anni). Inoltre, se guardiamo i dati in termini assoluti, i maschi registrano un aumento di lavoro pari al 10,5 % tra il 2009 e il 2010 e 1,6 tra il 2010 e il 2011. Per le donne il dato è ridotto nel primo confronto annuale infatti tra il 2009 e il 2010 c’è un aumento del 6,7% ma c’è una forte crescita tra il 2010 e il 2011 del 8,4%, andando in sintesi ad essere più assunte rispetto agli uomini. Comune di Forlì: Assunzioni per settore produttivo Da 15/18 anni M. F. Da 19/24 anni T. M. F. Da 25/29 anni T. M. Da 30/49 anni M. Oltre 50 anni M. F. T. F. T. Anno 2011 40 12 52 370 361 731 424 502 926 2.127 2.837 4.964 1.001 1.365 2.366 3.962 5.077 9.039 Anno 2010 39 25 64 327 415 742 389 514 903 1.967 2.625 4.592 819 1.220 2.039 3.541 4.799 8.340 Anno 2009 48 21 69 332 346 678 370 492 862 1.782 2.423 4.205 706 1.062 1.768 3.238 4.344 7.582 Variazioni % anno 2009 / 2010 -18,75% 19,05% -7,25% -1,51% 19,94% 9,44% 5,14% 4,47% 4,76% 10,38% 8,34% 9,20% 16,01% 14,88% 15,33% 9,36% 10,47% 10,00% Variazioni % anno 2010 / 2011 2,56% -52,00% -18,75% 13,15% -13,01% -1,48% 9,00% -2,33% 2,55% 8,13% 8,08% 8,10% 22,22% 11,89% 16,04% 11,89% 5,79% 8,38% Fonte: centro per l’impiego Forlì *contratti di lavoro non corrispondono al numero di persone assunte in quanto nello stesso anno un lavoratore con contratti a termine può essere assunto più volte 14 F. Totale T. M. F. T. La provincia di Forlì-Cesena si conferma un territorio con imprenditorialità diffusa. Il rapporto fra abitanti e imprese attive si mantiene meno elevato rispetto agli altri ambiti territoriali: un’impresa ogni 9,8 abitanti, contro una ogni 10,3 in regione e una ogni 11,5 a livello nazionale. Rapporto tra abitanti e imprese Provincia FC Alla fine del 2011 le imprese “registrate” presso la Camera di Commercio di Forlì-Cesena sono risultate 44.791, delle quali 40.448 attive (con variazione rispetto all’anno precedente del -0,2%). Nel corso dell’anno si sono iscritte 2.577 imprese e ne sono cessate 2.497 (dato al netto delle cancellazioni d’ufficio); il saldo è pertanto positivo (+ 80 unità). Questi dati segnalano un rallentamento rispetto al 2010 (che registrava un saldo di +103) dovuto principalmente ad un valore di iscrizioni che è il più basso dal 2006, se escludiamo il 2009. Anche a livello comunale nel 2011 si è registrato un leggero aumento nel numero delle imprese “registrate”, che sono passate da 12.828 a 12.872 (+0,3%); dai dati si evidenzia che anche nel Comune di Forlì si è verificata una flessione delle iscrizioni (da 833 a 772), controbilanciata da una riduzione del numero delle cessazioni (da 820 a 749). Comune di Forlì 2009 2010 2011 1 ogni 9.5 ab. 1 ogni 9,7 ab. 1 ogni 9.8 ab. Provincia Forlì-Cesena 2009 2010 2011 Imprese registrate 44.801 44.791 44.775 Imprese cancellate 2.875 2.729 2.497 2009 2010 2011 Imprese registrate 12.825 12.828 12.872 Imprese cancellate 909 820 749 Fra i settori più significativi, quanto a numerosità delle imprese attive, si rileva una leggera flessione del commercio (-0,3%), di cui fa parte il 26,9% delle imprese attive al netto dell’agricoltura. Risultano in calo anche le costruzioni (-0,4%), che rappresentano il 20,7% del totale. Il settore manifatturiero, che negli ultimi due anni è stato quello fra i settori più significativi che ha subito l’impatto più forte della crisi economica nel territorio locale, continua nel trend di diminuzione, anche se in modo meno sostenuto (-0,8%); la sua incidenza è del 12,3%. A livello comunale calano le imprese manifatturiere (-0,4%), in modo però meno marcato rispetto a quanto accade in provincia; il settore del commercio nel 2011 inverte la tendenza e subisce una flessione (-0,5%) più marcata che a livello provinciale. Le costruzioni sono invece in linea con il dato provinciale (-0,4%) ed invertono il trend positivo del 2010; buoni segnali arrivano però anche nel Comune di Forlì dalle attività immobiliari, che registrano nel 2011 un incremento dell’1,1%. Si mantengono stabili “trasporti e magazzinaggio” e le “attività professionali, scientifiche e tecniche”, che rappresentano il 4,2% del totale ed in linea con i dati provinciali si mantengono le “altre attività dei servizi” (+1,8%). Prosegue infine il calo delle imprese agricole, con un tasso del -2,6% rispetto al 2010 (contro il -2,8% provinciale). Un po’ meno pronunciata la diminuzione del settore in Emilia-Romagna (-2,2%) e in linea con il livello nazionale (-2,6%). Passando all’analisi delle forme giuridiche delle imprese attive (escludendo le imprese agricole) i dati confermano, come già registrato l’anno precedente, che la situazione di crisi ha determinato - a tutti i livelli territoriali - il consolidamento del sistema produttivo nelle sue componenti strutturalmente più robuste, ossia le società di capitali (+2,3%) e le “altre forme” giuridiche; oltre a queste due tipologie, anche le ditte individuali in provincia registrano una leggera crescita (+0,3%), mentre le società di persone sono in diminuzione, anche se contenuta (-0,6%). Nel Comune di Forlì risultano invece in calo le “altre forme” giuridiche (-2%) e sostanzialmente inalterate le società di persone e le imprese individuali (-0,13%). Una situazione da evidenziare in provincia è quella dei fallimenti: nel corso del 2011 infatti ne sono stati dichiarati 82 (a fronte dei 65 del 2010). L’aumento appare consistente ma va precisato che la maggior parte di questi riguarda imprese con pochissimi o nessun dipendente o con capitale sociale esiguo. I settori più colpiti dai fallimenti sono quello manifatturiero (27), quello delle costruzioni (19) e il commercio (18); in base alla forma giuridica le società a responsabilità limitata sono le più interessate con 54 dipendenti, seguite dalle ditte individuali e dalle società in accomandita semplice con 8 a testa. Per quanto riguarda gli imprenditori stranieri, cioè nati al di fuori dei confini nazionali, secondo i dati elaborati da Infocamere, fra 2010 e 2011 sono saliti da 3.964 a 4.099 (+3,4%), mentre gli italiani sono calati da 64.061 a 63.751. Fra gli stranieri, quelli nati in paesi extracomunitari sono cresciuti del 2,6%, mentre quelli nati in paesi comunitari del 5,8%. Rispetto al numero totale degli stranieri con cariche, 2.636 sono da riferirsi ad imprese individuali, gestite quindi da imprenditori stranieri, 887 operano in società di persone, 469 in società di capitale. I paesi di nascita più ricorrenti sono, a parte la Svizzera con 427 persone, l’Albania con 617, la Romania con 366, la Cina con 342, il Marocco con 331 e la Tunisia con 223. I settori economici nei quali la presenza di stranieri è più rilevante sono in ordine di importanza: costruzioni (1.497 persone); commercio (942); attività manifatturiere (478); attività dei servizi alloggio e ristorazione (388); trasporto e magazzinaggio (153) e agricoltura (123). Al 30/6/2011 in provincia sono risultate attive 8.767 imprese femminili su un totale di 40.597 imprese, corrispondenti al 21,6%; incidenza lievemente superiore a quella regionale (21%), ma inferiore a quella nazionale (24,1%). Per quanto riguarda la disaggregazione per settore di attività, in provincia il 27,3% delle imprese femminili appartiene al commercio ed il 20,3% all’agricoltura. Seguono, in ordine di importanza, il settore delle altre attività dei servizi (11,1%), gli alberghi e ristoranti (10,7%), il settore manifatturiero (8,1%) e le attività immobiliari (6,3%). Se si prendono in considerazione i primi sei settori in ordine di importanza, che raggruppano circa l’84% delle imprese femminili della provincia, quello più femminilizzato è il settore delle altre attività di servizi con oltre la metà delle imprese totali esistenti in provincia (55,2%). Tale settore comprende attività quali lavanderie, estetiste, parrucchiere ecc. L’analisi delle imprese femminili per natura giuridica mostra come il 65,1% siano imprese individuali, il 24,5% società di persone e solo il 9% società di capitali (la loro incidenza però è in leggero aumento: erano l’8,6% al 30 giugno 2010). Nel territorio operano anche 95 cooperative “femminili” (1,1%). 15 Ambiente e salute* La salute degli abitanti, percepita e realmente vissuta, parte innanzitutto dalla qualità dell'ambiente di vita. Di seguito si riportano le principali matrici che influenzano in modo diverso il benessere dei cittadini. Matrice Aria A partire dall´anno 2006 la regione Emilia – Romagna ha in corso una revisione della rete di monitoraggio per rispondere a necessità sanitarie e normative emerse in questi ultimi anni. Questa attività è stata avviata definendo quelli che risultavano essere i punti di misura più significativi all´interno delle stazioni già esistenti e individuando nuovi siti "ad hoc" che consentano una lettura uniforme dell´inquinamento della qualità dell´aria sul territorio sia per la protezione della salute, sia per la protezione dell´ambiente. Il progetto di ristrutturazione, che verrà terminato nel 2010, prevede la predisposizione di nuove stazioni con strumenti che permetteranno di focalizzare l´attenzione sugli inquinanti più critici quali PM10, per i quali viene raddoppiata la copertura delle misure, e sul PM2,5 installando almeno due strumenti di misura in ogni provincia. Il territorio provinciale, a seguito della zonizzazione del territorio (assunta con Delibera della Giunta Provinciale n. 208 del 25/05/2004 secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento - DM 60/2002), è stato suddiviso in aree omogenee. Queste corrispondono alle seguenti tipologie: • Agglomerato (R11) dove si ritiene che esistano le condizioni tali da determinare il superamento dei valori limite di qualità dell’aria; • Zona A in cui si ritiene che esista il rischio di superamento dei valori limite di qualità dell’aria; • Zona B dove è prevedibile il rispetto di tali limiti. Il Comune di Forlì ricade in zona A e sono presenti 2 cabine di monitoraggio: Stazione di Via Roma e Stazione Parco della resistenza. POLVERI SOTTILI (PM1O) Numero di superamenti della concentrazione media giornaliera di 50 µg/mc (max. consentito 35 superamenti/anno) Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Centralina di via/piazza: V.LE ROMA 44 37 45 Centralina di via/piazza: PARCO DELLA RESISTENZA 23 13 24 POLVERI SOTTILI (PM1O) Numero di superamenti della concentrazione media giornaliera di 50 µg/mc (max. consentito 35 superamenti/anno) Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Centralina di via/piazza: V.LE ROMA 34 34 30 Centralina di via/piazza: PARCO DELLA RESISTENZA 27 26 25 Le criticità sono da riscontrarsi, per quanto riguarda il numero dei superamenti annuali, nella stazione di Viale Roma che risultano essere oltre i limiti in tutti e tre gli anni. Rumore L’inquinamento acustico è definito dalla Legge 447 del 26/10/1995 come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”. Rappresenta uno dei più diffusi e percepiti fattori di pressione ambientale nelle aree urbane. anno 2008 anno 2009 anno 2010 Dati provenienti dalla classificazione acustica comunale Effetto diretto della crescita del volume di traffico, l’inquinamento acustico oggi affligge oramai tutte le aree cittadine; gli altri elementi di disagio (industrie, pubblici esercizi, cantieri, discoteche, etc.) costituiscono episodi locali e “integrativi” del potente rumore di fondo di origine automobilistico. Nonostante sia spesso ritenuto meno rilevante rispetto ad altre forme di inquinamento, suscita sempre più reazioni da parte della popolazione esposta, che considera il rumore come una delle cause del peggioramento della qualità della vita. % dei residenti che ricadono nelle classi I – II- III1 % Popolazione esposta ad elevati livelli di rumore ambientale (> 65 dBA) 61,85 61,55 61,05 19,7 19,6 19,5 classe I: aree particolarmente protette rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione. classe II: aree prevalentemente residenziali sono aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione e limitata presenza di attività commerciale e assenza di aree industriali e/o artigianali. Classe III: aree di tipo misto urbane interessate da traffico veicolare o di attraversamento, con media densità di popolazione con presenza di attività commerciali e di uffici. 1 * Il presente capitolo è frutto di un lavoro condiviso con l’Azienda unità Sanitaria Locale di Forlì - Dipartimento Sanità Pubblica. 16 La classificazione acustica ha l’obiettivo di fornire una mappatura dei requisiti minimi di qualità che devono essere garantiti al fine della tutela della salute della popolazione e delle attività in essere e previste. La classificazione del territorio comunale in zone omogenee sotto il profilo acustico viene effettuata mediante l’assegnazione ad ogni singola unità territoriale individuata, di una classe di destinazione d’uso, alla quale corrispondono specifici limiti per i livelli di rumorosità diurni e notturni, fissati dalla normativa. La procedura per la predisposizione dello schema di zonizzazione è basata sulla individuazione di indici e parametri caratteristici del territorio, quali: densità di popolazione, flussi di traffico, densità degli esercizi commerciali, attività industriali o artigianali, presenza di infrastrutture e localizzazione dei ricettori sensibili. La classificazione acustica del territorio comunale, quale elemento di completamento all’interno di un quadro più allargato di pianificazione integrata, rappresenta la base informativa per definire le attività di prevenzione e risanamento nei confronti del clima acustico. Rifiuti I dati di produzione di rifiuti per il Comune di Forlì negli ultimi tre anni mostrano che la percentuale di raccolta differenziata è aumentata nel 2010, così come la produzione di rifiuti urbani che dopo una lieve flessione nel 2009 è in crescita. I dati del primo semestre 2011, anno nel quale è partita la raccolta domiciliare dei rifiuti nel quartiere Ronco mostrano un aumento significativo per quanto riguarda la raccolta differenziata, a dimostrazione dell'efficacia del metodo utilizzato. Rifiuti 2009 Produzione totale 95981165 100384601 48913106 48,1 51,9 56,2 % Raccolta Differenziata 2010 2011 1° semestre Energia Il settore dell’energia ricopre un ruolo determinante per lo sviluppo sostenibile, in quanto chiave di volta tra lo sviluppo economico Potenza Impianti Incentivati e le problematiche legate all’inquinamento atmosferico ed ai cambiamenti climatici. L’attenzione è posta in particolare sulla riduzione delle emissioni climalteranti, sull’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili, sul miglioramento dell’efficienza energetica Anno 2008 1263,66 kW non solo delle grandi centrali termoelettriche ma anche del sistema diffuso che genera calore domestico. Anno 2009 1703,7 kW Il passaggio all’era delle energie rinnovabili sottende una seconda sfida: lo sviluppo di tecnologie nuove più efficienti e più Anno 2010 7569,11 kW adatte a sfruttare le caratteristiche di queste fonti. Questa “rivoluzione” tecnologica dovrebbe puntare sulla conversione diretta e locale (fotovoltaica, fotochimica, elettrochimica,….) dell’energia primaria nelle varie forme in cui serve. La disponibilità diffusa sul territorio dell’energia solare dovrebbe portare al capovolgimento della logica attuale basata su concentrazione-trasformazione-distribuzione, ed a localizzare impianti di bassa potenza negli stessi luoghi di utilizzo finale. Per quanto riguarda la diffusione del fotovoltaico, le politiche nazionali di incentivazione tramite Conto Energia hanno avuto un significativo impatto nel territorio del Comune di Forlì e negli ultimi anni si è registrato un aumento costante della potenza installata. Dai dati GSE (Gestore Servizi Energetici) ad inizio 2011 risulta installata nel territorio di Forlì una potenza pari a 20.000 kW. Percezione dello stato di salute e stili di vita Secondo il rapporto del 2002 dell’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), esistono alcuni fattori di rischio in grado di influenzare concretamente e in modo negativo la durata della vita di un uomo, considerata il parametro principale di valutazione di un “corretto stile di vita”. I maggiori fattori di rischio che incidono sulla perdita di anni di vita nei Paesi industrializzati sono: • 12,2 Tabagismo • 10,9 Ipertensione Il sistema di Sorveglianza Nazionale “PASSI” (Progressi per le Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) ha • 9,2 Alcol l’obiettivo di monitorare a 360 gradi lo stato di salute della popolazione adulta (in età compresa tra i 18 e i 69 anni) • 7,6 Ipercolesterolemie italiana, mediante la rilevazione sistematica e costante delle abitudini, degli stili di vita e dello stato di attuazione • 7,4 Sovrappeso dei programmi di intervento che lo Stato sta mettendo in atto per migliorare quelli che sono i comportamenti a • 3,9 Ridotto consumo di frutta e verdura rischio. La Regione Emilia – Romagna e le Ausl di Area Vasta stanno contribuendo attivamente all’attuazione di • 3,3 Sedentarietà tale sistema attraverso la realizzazione continua di interviste effettuate sulla popolazione locale. • 1,8 Sostanze illecite Nella città di Forlì, dalle ultime rilevazioni eseguite alla stregua di questa sperimentazione è emerso che la prevalenza di popolazione tra i 18 e i 69 anni in eccesso ponderale è del 44% (con una percentuale di obesi pari all’11 % e di soggetti in sovrappeso pari al 33 %). La quota di persone sottopeso ammonta al 4 %, il restante 52 % presenta una situazione di normopeso. 17 Caratteristiche della popolazione sovrappeso ed obesa, Ausl di Forlì, anno 2009 Sia la condizione di obesità che di sovrappeso aumentano con l’aumentare dell’età e sono influenzate da fattori quali la situazione economica e il livello di istruzione. Si rileva inoltre che la popolazione residente a Forlì impegnata nello svolgimento di esercizio fisico risulta essere pari al 35 % (classificati come attivi) e 43 % (classificati come parzialmente attivi), dati in linea con i valori regionali. Situazione nutrizionale, Ausl di Forlì e Regione Emilia Romagna, anno 2009 Emilia3 Romagna AUsl Forli 4 54 32 52 Uno stile di vita sedentario è 0% 20% 40% caratterizzato da una mancanza Sottopeso Normopeso totale o parziale di esercizio fisico ed è comunemente riscontrato nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo. 33 60% 80% Sovrappeso 11 11 100% Obeso 33 TOTALE CLASSI di ETÀ 20 18-34 35-49 50-69 SESSO uomini Dai dati relativi alla popolazione forlivese che conduce una vita sedentaria è emerso che le percentuali maggiori si riscontrano nelle fasce d’età giovanili (18-34 anni) e adulte (50-69 anni) che presentano i medesimi valori (24 %), nel sesso femminile (25 %), in coloro che non possiedono un titolo di laurea (23 %) e con maggiori difficoltà economiche (28 % e 24 %). laurea DIFFICOLTÀ ECONOMICHE molte qualche 6 8 44 41 34 29 29 nessuna 19 12 10 48 8 6 37 32 33 0 21 12 9 10 20 30 40 50 15 13 10 20 30 40 50 Fonte: Indagine Passi 2009 Percentuale di soggetti che svolgono attività fisica, Ausl di Forlì e Regione Emilia Romagna, anno 2009 EmiliaRomagna 22 42 36 AUsl - Forli 22 43 35 0% 20% Sedentari Fonte: Indagine Passi 2009 18 32 25 donne ISTRUZIONE nessuna/elem. media inferiore media superiore 0 E’ noto che obesità e malattie cardiovascolari sono annoverate come una delle maggiori cause di morte prevedibile al mondo. 11 40% 60% Parzialmente attivi 80% Attivi 100% Caratteristiche dei soggetti sedentari, Ausl di Forlì, anno 2009 22% TOTALE CLASSI di ETÀ 24% 18-34 17% 35-49 24% 50-69 SESSO 18% uomini 25% donne ISTRUZIONE 23% 23% 23% nessuna/elementare media inferiore media superiore 14% laurea DIFFICOLTÀ ECONOMICHE molte 28% 24% qualche % 18% nessuna 0% 20% 40% Fonti: Indagine Passi 2009 Caratteristiche della popolazione fumatrice, Ausl di Forlì, anno 2009 Fumo Oggigiorno il tabagismo rappresenta una delle cause maggiori di morte prematura. Pur essendo prevenibile e curabile è uno dei più gravi problemi di sanità pubblica a livello mondiale. Il Ministero della Salute ha stimato che nel nostro Paese ogni anno avvengono circa 80 mila decessi causati dal fumo. Si ritiene, inoltre, che siano attribuibili al consumo di tabacco l'80% dei tumori ai polmoni, il 75% delle broncopneumopatie croniche e il 25% delle malattie cardiovascolari che colpiscono soggetti tra i 35 e i 64 anni di età. Percentuali di soggetti fumatori, per sesso, Ausl di Forlì, anno 2009 30% TOTALE CLASSI di ETÀ 33% 18-24 25-34 33% 35-49 uomini 39 30 31 23% 50-69 SESSO 32% 30% uomini donne 56 14 30 donne ISTRUZIONE nessuna/elementare Dalle rilevazioni effettuate è emerso che, nella città di Forlì, 0% 20% 40% 60% 80% 100% il 47 % degli intervistati non consuma tabacco, il 31 % è fumatore e il 22 % ha smesso. Non Fumatore" Ex Fumatore ^ Fumatori * Emerge inoltre che l'attitudine al tabagismo è più diffusa tra gli uomini i quali, però, sono maggiormente propensi ad abbandonare tale abitudine rispetto alle donne. Queste ultime, dal canto loro, presentano percentuali di fumatrici pari a quelle maschili ma è elevata la quota di donne che non hanno mai fumato sigarette. 19 40% media inferiore media superiore 22% laurea DIFFICOLTÀ ECONOMICHE molte 29% 34% 31% 33% 34% qualche % 26% nessuna 0% 20% 40% 60% L'abitudine al fumo risulta essere maggiore negli uomini (32 % rispetto al 30 % delle donne) e nella fascia d'età giovanile compresa tra i 25 e i 34 anni (40 %). Inoltre la percentuale più elevata si registra per i soggetti in possesso di una licenza media inferiore (34 %) e tra coloro aggravati da difficoltà economiche (34 %). Per quanto concerne l'esposizione al fumo passivo ha assunto importanza la Legge n° 3 del 16 gennaio 2003 che ha imposto il divieto di fumo in tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici che privati, compresi bar, ristoranti ed esercizi commerciali.Tuttavia, negli ultimi tempi, si è registrato un aumento del consumo di tabacco nei locali pubblici benchè il territorio forlivese sia esente da tale fenomeno come mostrato dall'indagine Enfasi effettuata nel 2010 sul territorio locale. Alcol L'uso eccessivo (anche occasionale) di bevande alcoliche e le patologie fisiche e psichiche ad esso collegate sta assumendo un'importanza sempre più elevata soprattutto nella fascia giovanile della popolazione. A questa problematiche si collegano comportamenti a rischio come quelli attinenti alla sfera sessuale, alla guida in stato di ebrezza, al lavoro in condizioni psico-fisiche inadeguate, ad episodi di violenza e ad una maggiore propensione al consumo di tabacco e altre sostanze stupefacenti rispetto ai coetanei astemi. Dall'indagine PASSI effettuata nella città di Forlì è emerso che il 20 % degli intervistati può essere classificato come un “bevitore a rischio”( ovvero un forte bevitore e/o un bevitore fuori pasto e/o un bevitore binge1), il 10 % rientra nella categoria dei forti bevitori ( più di 3 unità alcoliche al giorno per gli uomini e più di 2 unità al giorno per le donne), l'11 % è considerato un bevitore fuori pasto (assume, cioè, unità alcoliche prevalentemente o solo fuori pasto), infine il 5 % viene definito bevitore binge (quel bevitore che ha consumato almeno una volta nell'arco dell'ultimo mese 6 o più unità di bevande alcoliche in una sola occasione). 20 14 10 9 Bevitori fuori pasto 11 7 Bevitori "binge" % AUsl Forli ER 5 0 10 20 49% 18-24 32% 25-34 14% 35-49 50-69 9% SESSO 24% uomini 15% ISTRUZIONE nessuna/elementare 5% Dalle stesse indagini è possibile rilevare media inferiore 21% che, nella popolazione forlivese intervistata, media superiore 23% il consumo di alcol a rischio è più diffuso tra % laurea i giovanissimi (in età compresa tra i 18 e i 23% 24 anni) con una percentuale del 49% con 0% 20% 40% 60% un andamento inversamente proporzionale al crescere dell'età. L'alcolismo è inoltre maggiormente elevato negli uomini (24% rispetto al 15% delle donne) e nei soggetti con un livello di istruzione superiore (23% sia per la scuola media superiore che per la laurea). 24 Forti bevitori 20% TOTALE CLASSI di ETÀ donne Percentuali di soggetti che consumano alcol, Ausl di Forlì, anno 2009 Bevitori a rischio Caratteristiche dei bevitori a rischio, Ausl di Forlì, anno 2009 30 I dati relativi alla città di Forlì si attestano su livelli inferiori rispetto a quelli regionali ma il 46% dei soggetti intervistati presenta abitudini di consumo considerabili a rischio per la quantità o le modalità di assunzione. 40 1 Assunzione di cinque o più superalcolici di seguito 20 Principali cause di morte e principali malattie Per descrivere lo stato di salute di una popolazione lo studio delle cause di morte è molto utile in quanto aiuta ad individuare le malattie più diffuse tra i cittadini. Dal registro di mortalità si evince che nel Comune di Forlì nell’anno 2010 si sono verificati 1.257 decessi, con un tasso grezzo pari a circa 10,06, valore in linea sia con il dato regionale che con quello nazionale. Le prime due cause di morte, per entrambi i sessi, rappresentando circa il 70% dei decessi (876 su 1257 decessi totali) sono dovute a malattie del sistema circolatorio e a tumori. Meno frequenti sono le morti per la terza causa, ossia le malattie del sistema respiratorio (6,4%); se andiamo poi ad analizzare le cause che seguono vediamo che emergono significative differenze tra i sessi: se per le donne la quarta causa di morte sono le malattie del sistema nervoso, per gli uomini troviamo le morti per traumatismi e avvelenamenti, causa che comprende anche i suicidi, fenomeno che nel Comune di Forlì, come per l’intera Ausl, è in netta diminuzione. Si contano 13 suicidi nell’arco del 2009 e 7 per l’anno 2010. In termini assoluti l’Ausl di Forlì presenta, infatti, i valori più bassi della Regione. Principali Cause di Decesso nel Comune di Forlì, anno 2010 Cause di decesso per ultra 65enni, Sesso residenti nel Comune di Forlì, anno 2010 Femmina Maschio Totale % Femmina Maschio Totale % Mal. Sistema Circolatorio 259 227 486 38,66 Tumori 184 206 390 31,03 Mal. Sistema Respiratorio 43 38 81 6,44 Mal. Sistema Nervoso 38 12 50 3,98 Disturbi Psichici e Comportamentali 33 17 50 3,98 Traumatismi, Avvelenamenti e Conseguenze di cause esterne 22 28 50 3,98 13 43 3,42 257 208 465 41,33 Mal. Endocrine, Nutrizionali e Metaboliche 30 M. Sistema Circolatorio Tumori 149 178 327 29,07 Mal. Apparato Digerente 17 19 36 2,86 8 13 21 1,67 M. Sistema Respiratorio 41 35 76 6,76 Malattie Infettive Disturbi Psichici e Comportamentali 33 17 50 4,44 Mal. Apparato Genitourinario 7 11 18 1,43 M. Sistema Nervoso 38 11 49 4,36 Malattie e Sintomi mal definiti. 8 5 13 1,03 4 3 7 0,56 M. Endocrine, Nutrizionali e Metaboliche 27 13 40 3,56 Causa sconosciuta Traumatismi, Avvelenamenti e Conseguenze di Cause esterne 15 18 33 2,93 Mal. Sangue, Org. Ematopoietici e Dist. Immunitari 3 2 5 0,40 M. Apparato Digerente 16 15 31 2,76 Alcune Condiz. Morb. Perinatali 1 1 2 0,16 7 10 17 1,51 Mal. Cute e tessuto sottocutaneo 1 1 2 0,16 1,07 Mal. Sistema Osteomuscolare e Tessuto Connettivo. 2 0 2 0,16 Malformazioni e Deformazioni Congenite, Anomalie Cromosomiche 0 1 1 0,08 660 597 1.257 100 M. Apparato Genitourinario Malattie infettive Altre cause Totale 5 7 12 16 9 25 2,22 604 521 1125 100,00 Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna Totale Analizzando il tasso di mortalità per età emerge che nel Comune di Forlì, nel 2010, tra i bambini con età inferiore ai 14 anni si sono verificati in totale 5 decessi, che rappresentano lo 0,39% delle morti totali; il fenomeno rispecchia l’andamento regionale (RER 0,35%). Per la fascia d’età 15-64 anni si sono verificati 127 decessi (10,1% del totale); le cause principali do morte sono rappresentate dai tumori, dalle malattie del sistema circolatorio e per terza causa troviamo i traumatismi e gli avvelenamenti. Se invece analizziamo i dati relativi agli ultra 65enni emerge che i decessi sono 1.125, cioè l’89,5% dei decessi totali, a conferma del costante incremento della speranza di vita e dell’invecchiamento della popolazione; come prima causa di morte troviamo le malattie del sistema circolatorio seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio. 21 Tumori Malattie cardiovascolari La mortalità per tumore è la seconda causa di morte sia nel Comune di Forlì, sia in regione che a livello nazionale. Per gli uomini il cancro con la più alta letalità è quello alla trachea, bronchi e polmone, mentre per le donne è quello alla mammella. I tassi di mortalità sono diminuiti negli ultimi anni, e il contributo delle malattie cardiovascolari è stato quello che più ha influito sul trend in discesa della mortalità. Le malattie cardiovascolari sono per la gran parte prevedibili attraverso l’adozione di stili di vita sani, in particolare sana alimentazione, attività fisica regolare e abolizione del fumo di sigaretta, così negli anni, parallelamente al crescere delle possibilità di trattamento medico e chirurgico delle malattie è cresciuta la consapevolezza dell’importanza di interventi di tipo preventivo per impedirne o ritardarne l’insorgenza. Nel 2010 nel Comune di Forlì le malattie del sistema circolatorio hanno causato il 38,6% dei decessi, dato in linea con quello regionale (36,8%). Dalla tabella che classifica i decessi per tumore vediamo che il tumore del pancreas colpisce soprattutto le donne, mentre il tumore al colon e alla vescica è più presente negli uomini. Decessi per tumore Comune di Forlì 2010 Femmine Maschi Totale % Tum. Maligni trachea, bronchi e polmone 21 45 66 16,92 Tum. Maligni mammella 33 0 33 8,46 Tum. Maligni colon 14 18 32 8,21 Tum. Maligni stomaco 18 12 30 7,69 Tum. Natura non specificata 11 18 29 7,44 Tum. Maligni pancreas 18 8 26 6,67 Tum. Maligni prostata 0 21 21 5,38 Tum. Maligni vescica 5 12 17 4,36 Altri Tum. Maligni linfoide e istiocitario 6 10 16 4,10 Tum. Maligni retto, giunz. Rettosigmoidea e ano 6 6 12 3,08 52 56 108 27,69 184 206 390 100,00 Altri tumori Totale Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna Cause di mortalità evitabile Comune di Forlì residenti tra 0 e 74 anni, 2009, 2010 2009 Femmine 2010 Maschi Totale Femmine Maschi Totale Tumori maligni polmone 11 30 41 12 24 36 Tumore della mammella 11 0 11 13 0 13 Malattie cardiovascolari 4 8 12 5 8 13 Morti violente + incidenti 5 7 12 4 7 11 Polmoniti e bronchiti 4 3 7 4 4 8 Tumore dell'utero e ovaie 3 0 3 7 0 7 Cirrosi epatica 2 3 5 2 5 7 40 51 91 47 48 95 Totale Mortalità evitabile e programmi di prevenzione Con il concetto di mortalità evitabile si fa riferimento a quei decessi che avvengono in determinate età (tra 0 e 74 anni) per cause che potrebbero essere teoricamente evitate con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia. L’analisi della mortalità evitabile permette di fornire indicazioni utili alle scelte di politiche sanitarie, consentendo di stimare i guadagni di salute ottenibili con azioni preventive. 22 Se si tenta di cogliere differenze tra uomini e donne in tema di mortalità evitabile si evidenzia che questa riguarda prevalentemente gli uomini, i cui decessi si dimostrano maggiori rispetto a quelli delle donne. Tassi di mortalità evitabile, per 1000 abitanti del Comune di Forlì tra 0 e 74 anni, 2009, 2010. Decessi 0-74 Femmine Maschi Popolazione 0-74 Forlì Totale Femmine Maschi Tasso di mortalità evitabile per 1000 Totale Femmine Maschi Totale 2010 40 48 88 52.054 51.052 103.106 0,77 0,94 0,85 2009 37 51 88 51.497 50.556 102.053 0,72 1,01 0,86 Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna Considerando la copertura vaccinale per il meningococco al 24° mese ed a 16 anni notiamo che per coloro che hanno 24 mesi di vita il trend è in aumento fino ad arrivare al 2009 con il raggiungimento della media regionale, mentre per gli adolescenti il valore è ancora al di sotto degli standard regionali. Copertura vaccinale meningococco al 24° mese Copertura vaccinale meningococco ai 16 anni 2007 2008 2009 2010 2011 2007 2008 2009 2010 2011 Forli 85,30% 92,60% 93,30% 90,60% 90,50% 61,80% 64,30% 68,30% 65,30% 68,30% Regione 88,50% 92,40% 93,20% 92,30% 92,50% 68,70% 74,40% 74,80% 76,30% 78,70% Fonte: Regione Emilia Romagna Politiche vaccinali Anche la copertura per il pneumococco al 12° mese ha mostrato un evidente incremento dal 2007, attestandosi sulla media regionale. Le politiche vaccinali vengono attivate sia sulla popolazione infantile che su quella adulta ed anziana, con obiettivi e strategie differenziate. Nel 2010 è stata consolidata la copertura vaccinale per l’infanzia, è stata migliorata la copertura per il Papilloma Virus Humano (HPV) ed è stato ampliato il piano locale per la vaccinazione contro la varicella nei quattordicenni suscettibili alla malattia, secondo il programma varato dalla Regione e avviato a partire dal 2009. Inoltre i tassi di vaccinazione infantile nell’Emilia-Romagna si collocano da anni tra i più elevati nel nostro Paese. La città di Forlì, dimostrando un particolare interesse verso questi temi, ha istituito corsi Copertura vaccinale al 24° mese di vita, Polio, Morbillo Hib e Pertosse di formazione per Polio al 24° mese operatori e campagne 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 informative per la Forli 97,5 98,2 97,5 97,1 98 96,9 96,0 cittadinanza in merito 97,7 97,7 97,6 97,4 97,3 96,7 96,5 alla prevenzione delle Regione malattie infettive nei Morbillo al 24° mese bambini. Forli 90,3 92,6 92,8 92,8 93 90,6 90,7 Per le vaccinazioni Regione 92,9 93,7 93,5 93,6 93,7 92,9 93,0 al 24° mese di vita Hib al 24° mese i dati relativi all’Ausl Forli 96,5 97,3 97,7 97,0 97,7 96,8 95,9 di Forlì sono in linea 96,7 96,8 96,7 96,5 96,5 96,0 95,3 con quelli regionali, Regione ad eccezione del Pertosse al 24° mese vaccino per il morbillo Forli 96,7 97,9 97,3 97,1 97,8 96,9 95,9 che presenta valori Regione 97,2 97,3 97,3 97,1 97,1 96,4 96,2 lievemente inferiori. Fonte: Regione Emilia Romagna 23 Copertura vaccinale Pneumococco al 12° mese 2007 2008 2009 2010 2011 Forli 89,70% 95,40% 96,50% 95,80% 96,00% Regione 94,20% 95,70% 95,90% 95,50% n.r. L’adesione dell’Ausl di Forlì al vaccino contro il Papilloma virus (HPV) è superiore alla media regionale sia per la prima dose che per il completamento del ciclo vaccinale Copertura vaccinale HPV per coorte di nascita a 1 dose e a 3 dosi Coorti di Nascita con offerta gratuita 1996 % vaccinati con almeno 1 dose 1997 % vaccinati con 3 dosi (coperture vaccinali) % vaccinati con almeno 1 dose 1998 % vaccinati con 3 dosi (coperture vaccinali) % vaccinati con almeno 1 dose 1999 % vaccinati con 3 dosi (coperture vaccinali) % vaccinati con almeno 1 dose 2000 % vaccinati con 3 dosi (coperture vaccinali) % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi (coperture vaccinali) Ausl Forli 75,10% 71,30% 81,90% 78,30% 82,90% 80,70% 78,90% 75,30% 55,00% 22,80% Regione 51,90% 47,30% 75,70% 73,90% 71,60% 72,70% 72,00% 66,90% n.r. 24,30% La campagna antinfluenzale mostra un trend in calo, già accennato nella precedente stagione; gli ultimi dati disponibili per la campagna 2011/2012 sono ancora provvisori. Tasso di Copertura vaccinale Antinfluenzale per 100 abitanti di oltre 65 anni Campagna 2006/2007 Campagna 2007/2008 Campagna 2008/2009 Campagna 2009/2010 Campagna 2010/2011 Campagna 2011/2012 Ausl Forli 78,7 77,5 77,6 75,1 63,8 65,5 Regione 74,4 73,1 73,1 73 63,3 63 (dato provvisorio) Fonte: Regione Emilia Romagna Screening oncologici Gli screening oncologici previsti dall’Ausl di Forlì sono: • • • Screening per la diagnosi precoce e prevenzione dei tumori del collo dell’utero Screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella Screening per la diagnosi precoce e prevenzione dei tumori del colon-retto. Inviti e adesioni allo screening al Collo dell’Utero (25-64 anni) Estensione degli inviti corretta Adesione all'invito corretta 2011 Adesione all'invito corretta 2010 Copertura del test 2011 Copertura del test 2010 Residenti Fo 98,6 56,8 60,9 61,1 54,2 Emilia Romagna 97,1 58,9 60,1 62,1 62,5 Domiciliati Fo 99,4 42,4 41,1 45,9 28,9 Emilia Romagna 72,6 44,9 43,4 33,0 33,2 Fonte: Ausl Forlì 24 I programmi di screening si attuano da anni con risultati globalmente positivi e superiori al dato nazionale, in termini di adesione e copertura della popolazione. Lo screening mediante pap-test è attivo in Emilia Romagna dal 1997, ed è rivolto a donne dai 25 ai 64 anni, con cadenza triennale. Il principale indicatore è la percentuale di adesione sul totale degli inviti. Nel 2010 la percentuale di donne che hanno aderito al programma è pari al 60,09% in linea con il dato regionale, nel 2011 l’adesione diminuisce sia per l’Ausl di Forlì che per l’intera regione, con percentuali pari rispettivamente a 56,8 e 58,9. In tutte le Ausl dell’Emilia Romagna il programma si screening al colon-retto è stato avviato dal 2005 e coinvolge uomini e donne di 50-69 anni. Il programma di prevenzione dei tumori colon-rettali prevede lo screening con la ricerca biennale del sangue occulto fecale, la colonscopia nei famigliari di primo grado dei casi riscontarti e la promozione della colonscopia per le persone di età 70-74 anni che non l’abbiano eseguita nei dieci anni precedenti. Inviti e adesioni Estensione allo screening al degli inviti Colon retto corretta (50-69 anni) 99 43,2 41,4 48,7 44 La percentuale di adesione sugli inviti per il 2010 è pari al 41,44% per l’Ausl di Forlì, dato inferiore rispetto alla media regionale (54,7%), mentre a Novembre del 2011 l’adesione di Forlì aumenta, arrivando a 43,2%. Emilia Romagna 94,6 55 54,7 53,9 52,8 Domiciliati Fo 96,8 26 12,2 35,1 19,6 Emilia Romagna 97,2 26,6 25,1 29,6 35,9 Residenti Fo Adesione all'invito corretta 2011 (Novembre) Adesione all'invito corretta 2010 Copertura del test 2011 Copertura del test 2010 Fonte: Ausl Forlì Lo screening mammografico, come quello relativo alla cervice uterina, è attivo in Emilia Romagna dal 1997, è rivolto a donne do 50-69 anni, con periodicità biennale. A partire dal 2010 la fascia di età è stata estesa alle donne di 45-49 anni con cadenza annuale e alle donne di 70-74 anni (cadenza biennale). La mammografia e gli eventuali esami di approfondimento sono per tutte gratuiti. Nel 2010 la percentuale di donne che hanno aderito è pari all’86,2%, e nel 2011 per le fasce d’età, 45-49, 50-69 e 70-74 abbiamo una percentuale di adesioni pari a 77,9%, 78,1% e 65,5% rispettivamente, percentuali superiori alla media regionale per prime due fasce d’età e in linea con le età più avanzate. Inviti e adesioni allo screening alla Mammella Ausl Forlì ed Emilia Romagna, anni 2010 e 2011 45-49 anni Estensione degli inviti corretta Adesione all'invito corretta 50-69 anni Copertura del test Estensione degli inviti corretta Adesione all'invito corretta 70-74 anni Copertura del test Estensione degli inviti corretta Adesione all'invito corretta Mammella 2010 Copertura del test Estensione all'invito corretta Adesione all'invito corretta Residenti Fo 66,3 77,9 53,8 94,7 78,1 75,3 75,2 63,5 47,8 86,2 75,5 Emilia Romagna 78,2 61,9 56,8 95,4 67,4 71,8 89,2 64,2 63,3 70,6 70,4 Domiciliati Fo 49,3 38,9 33,6 92,1 59,1 58,9 80,5 52,5 43,4 67,7 53 Emilia Romagna Fonte: Ausl Forlì 64,9 42,9 31,9 81,1 43,2 39,6 77,1 37,5 33,2 45,2 41,1 Incidenti Stradali Per quanto concerne la Provincia di Forlì–Cesena nel primo decennio degli anni 2000 sono avvenuti 23.044 incidenti stradali con 627 decessi e 34.953 feriti. Il rapporto di mortalità (ovvero il numero di morti ogni 100 incidenti ) e il rapporto di pericolosità ( ovvero il numero di morti ogni 100 morti+feriti) sono due indicatori fondamentali per valutare le conseguenze sanitarie degli incidenti ed entrambi fanno registrare nel periodo considerato (2000-2010) complessivamente un trend in diminuzione. Dai dati raccolti si evince che la maggior parte di incidenti negli anni considerati, 2008, 2009 e 2010, si sono verificati su rettilinei (per il 2010 precisamente 400 incidenti con 11 decessi e 542 feriti su un totale di 925 incidenti), seguiti dagli incroci (205 con 2 decessi e 257 feriti) e al terzo posto le rotatorie (90 con nessun decesso e 97 feriti). 25 2008 Incidenti stradali relativi alla Provincia di Forlì-Cesena, anni 2000-2010 2009 2.038 2010 1799 1.764 54 39 34 2700 2407 2337 2,65 2.02 1,93 132,4 133,8 132,5 1,96 Fonte: Regione Emilia Romagna 1,6 1,43 L’organizzazione e le Risorse Umane del Comune Macrostruttura Comune Forlì La struttura organizzativa, qui rappresentata, esprime il modo col quale i compiti sono distribuiti tra i servizi e come gli stessi vengono aggregati in aree. La scelta del modello organizzativo è funzionale al conseguimento degli obiettivi di fondo del Comune. L’organizzazione degli uffici é disciplinata sulla base dei criteri di autonomia, funzionalità, economicità di gestione, efficacia ed efficienza, nonché sulla base di principi di trasparenza, professionalità e responsabilità del personale. 26 Gli effetti del “blocco delle assunzioni” in questi ultimi anni si sono fatti particolarmente sentire, come risulta dai dati riportati nella tabella seguente. Nel contempo l’Amministrazione ha cercato, attraverso scelte organizzative, di ridurre il personale. Dal 2009 al 2011 il saldo fra assunzioni e cessazioni è di 28 dipendenti (- 3,5%). Di particolare rilevanza la riduzione del numero dei dirigenti (- 6). Personale dipendente 31.12.09 31.12.10 31.12.11 Andamento 2009/2011 Personale dipendente cat. A 8 6 4 - 50 % 800 Personale dipendente cat. B 174 166 165 - 5,2 % 600 400 Personale dipendente cat. C 435 446 436 + 0,3 % Personale dipendente cat. D 188 187 178 - 5,3 % Personale dipendente dirigente Totale 23 19 17 - 26 % 828 824 800 - 3,5 % Suddivisione per categoria e sesso al 31/12/2011 900 Categoria 800 Uomini Donne Totale A 2 2 4 B 69 96 165 C 111 325 436 D 66 112 178 500 Dirigenti 10 7 17 400 258 542 800 300 32% 68% 100% Totale % 1000 828 824 446 435 174 200 188 0 166 23 8 800 187 165 19 6 31.12.2009 436 31.12.2010 178 17 4 Personale dipendente cat. A Personale dipendente cat. B Personale dipendente cat. C Personale dipendente cat. D Personale dipendente dirigente Totale 31.12.2011 800 700 600 542 Uomini 436 Donne 325 Totale 258 178 165 200 96 111 112 69 66 La composizione del personale vede una netta prevalenza delle 100 10 7 17 2 2 4 donne rispetto agli uomini: 68% contro il 32%. Il dato di una forte 0 presenza femminile fra il personale degli enti locali è oramai A B C D Dirigenti Totale ampiamente consolidato e confermato nel Comune di Forlì. Le donne sono presenti soprattutto nelle categorie intermedie (B e C); la forte presenza di donne nella categoria C è influenzata dal personale delle scuole comunali (nidi d’infanzia e scuole materne), quasi esclusivamente di sesso femminile (docente ed ausiliario). Rispetto agli anni precedenti, la presenza delle donne nella categoria dei funzionari/quadri (D) è maggioritaria, Situazione inversa, invece, fra il personale dirigente, con preponderanza del sesso maschile. La presenza dei dipendenti si concentra nelle fasce di età comprese fra i 50 e i 59 anni di età, con un lieve invecchiamento anagrafico nel tempo, dovuto anche alle suddette limitazioni per le nuove assunzioni. Suddivisione del personale per sesso e classi di età Al 31.12.2009 Tra 20 e 29 anni Al 31.12.2010 Al 31.12.2011 UOMINI DONNE UOMINI DONNE UOMINI DONNE 5 12 4 12 4 6 Tra 30 e 39 anni 37 82 30 85 30 84 Tra 40 e 49 anni 102 238 102 234 90 214 Tra 50 e 59 anni 123 207 123 155 126 224 Oltre 60 anni Totale 27 9 13 6 12 8 14 276 552 265 498 258 542 L’anzianità del personale dipendente è un’informazione utile per fare previsioni sui pensionamenti e, di conseguenza, sul rinnovo della forza lavoro compatibilmente con le limitazioni derivanti dal c.d. blocco delle assunzioni. Proprio queste limitazioni impongono, in molti casi, l’individuazione di modalità gestionali dei servizi pubblici diverse dalla gestione diretta del Comune. Uomini Donne Totale 250 Tra 0 e 5 anni 44 160 204 200 Tra 6 e 10 anni 25 54 79 Tra 11 e 15 anni 38 81 119 Tra 16 e 20 anni 64 80 144 Tra 21 e 25 anni 33 61 94 Anzianità di servizio al 31/12/2011 204 Tra 26 e 30 anni 30 39 69 Tra 31 e 35 anni 20 35 55 Tra 36 e 40 anni 4 32 36 258 542 800 Totale Incidenza percentuale delle spese di personale sulle entrate correnti (tit. I + II + III) 2009 2010 2011 Comune Forlì 31,36% 30,83% 30,82% 160 119 100 50 UOMINI 144 150 81 79 44 54 25 64 80 38 DONNE 94 69 61 33 30 39 totale 0 TRA 0 E 5 ANNI TRA 6 E 10 ANNI TRA 11 E TRA 16 E 15 ANNI 20 ANNI TRA 21 E 25 ANNI TRA 26 E 30 ANNI Da quest’ultima tabella si evince che la spesa per il personale si è ridotta soprattutto tra il 2009 e il 2010. Si denota inoltre, esaminando i dati assoluti della spesa di personale tra gli anni 2010 e 2011, come questa sia notevolmente diminuita. Nel dettaglio da una spesa per il personale di € 31.863.026,16 si è passati ad una spesa di € 31.450.528,30 (era € 32.463.710,52 nel 2009) Le partecipate del comune Nel 2004 il Comune, tramite il “Progetto Governance”, si è dotato di un modello organizzativo e di una serie di strumenti per rafforzare e rendere più efficace la funzione di indirizzo e controllo verso le società partecipate dal Comune di Forlì. La soluzione organizzativa per il controllo delle società partecipate ha previsto la creazione di un'apposita unità di staff alla direzione generale, e due gruppi di lavoro: il comitato per la governance, con funzione di indirizzo e controllo strategico, e il team delle partecipate, con funzione di controllo operativo sui servizi pubblici esternalizzati. Successivamente sono stati predisposti due documenti fondamentali per la governance: • • il codice di presidio sugli organismi partecipati, contenente modelli di corporate governance e di programmazione integrata, che permette di coordinare gli strumenti di programmazione dell'ente locale e degli organismi partecipati; il codice di comportamento degli amministratori nominati dal Comune di Forlì, nel quale si prevedono una serie di osservanze per i componenti dei Consiglio di Amministrazione diretti a ridurre l'asimmetria informativa. La necessità di effettuare un controllo puntuale dell’attività delle società partecipate, a fronte di situazioni sempre più complesse, ha portato alla costituzione, nell’aprile 2011, della holding “Livia Tellus Governance S.p.A.” per detenere e gestire le partecipazioni nelle principali società di capitali. La scelta recente di costituire una società holding come modello di governance delle proprie società è vista come una naturale evoluzione dei modelli di governace adottati dal Comune di Forlì verso un sistema più efficace di indirizzo e controllo, in grado di influire direttamente sugli strumenti di programmazione e rendicontazione delle società partecipate e di controllarne tempestivamente l'attività attraverso la centralizzazione dei principali servizi di staff. Lo statuto della società holding è stato predisposto avendo particolare riguardo alle seguenti leve, attraverso le quali si può meglio articolare la possibilità per l’ente locale di incidere ex ante ed ex post nel governo della società: Per consentire all’ente locale, tramite l’intervento del Sindaco in assemblea dei soci, di esercitare la funzione di indirizzo, occorre sottrarre materia alla competenza degli amministratori, individuando quelle operazioni ritenute importanti e rimettere le stesse all’autorizzazione dell’assemblea; tale riparto peraltro può essere graduato anche in relazione alle soglie di valore: all’aumentare del valore la competenza si sposta dall’amministratore delegato, al consiglio fino all’assemblea stessa. 28 Riparto delle competenze tra i vari organi Organi della Holding Principali poteri/Competenze Amministratore Delegato a) collegamento istituzionale con il Comune con obbligo di riferire sulla realizzazione di operazioni significative b) sorveglianza dell’attività gestionale e della corretta esecuzione delle deliberazioni assembleari e di consiglio soggetti Dott. Maurizio Caristia, direttore generale del Comune di Forlì c) responsabile del sistema di controllo interno d) poteri di gestione della società, le cui linee guida sono tracciate nel Budget denominato (programma annuale e pluriennale) e che non rientrino in poteri attribuiti agli altri organi della società come sotto indicati; partecipazione alle assemblee dei soci delle controllate Consiglio di Amministrazione a) su proposta dell’Amministratore delegato approva il budget da sottoporre all’assemblea dei soci b) approva la proposta di acquisto e vendita di partecipazioni da sottoporre all’autorizzazione dell’assemblea c) approva le operazioni attive (investimenti) o passive (indebitamento)aventi natura straordinaria eccedenti quelle già previste nel Budget da sottoporre all’autorizzazione dell’assemblea Assemblea dei soci a) approva il bilancio b) nomina/revoca gli amministratori c) nomina i sindaci revisori d) autorizza la nomina degli amministratori delle società partecipate su proposta dell’Amministratore delegato e) approva il budget su proposta del consiglio di amministrazione f) autorizza l’acquisto/vendita delle partecipazioni g) autorizza operazioni attive (investimenti) o passive (indebitamenti) aventi natura straordinaria eccedenti quelle già previste nel Budget Nelle disciplina delle società di capitali esiste la previsione di legge che impone di predisporre unicamente un bilancio (consuntivo). Nello statuto della holding comunale di Forlì la programmazione e controllo della gestione economica finanziaria è stato rappresentato da un Budget. Questo documento sarà quello che permette di coordinare tutti gli indirizzi strategici sulle società partecipate in modo chiaro ed efficace e, in particolare, sarà possibile verificare ex ante la congruenza tra indirizzi contenuti nei documenti di pianificazione propri dell'ente locale (Piano Generale di Sviluppo e Relazione Previsionale e Programmatica) e gli indirizzi dati alle società partecipate attraverso il budget della holding. 29 Il budget: strumento cardine della governance Proposto dal C.d.A. della Holding Consiglio Comunale Budget della Holding Approvato dalla assemblea della Holding Determina gli indirizzi al sindaco per l’approvazione del budget in Assemblea dei soci della Holding Sindaco Il livello del controllo ex post avviene in sede di approvazione del bilancio d’esercizio, poiché lo statuto prevede la redazione da parte dell'organo amministrativo della holding di una relazione sulle operazioni compiute ed i provvedimenti adottati in attuazione a quanto previsto nel budget. Lo statuto della società holding prevede espressamente che al socio Comune competa la nomina diretta degli amministratori della società. Attraverso lo statuto della società holding ed il codice di comportamento si è definito un sistema che prevede tra le altre cose: • i nominativi degli altri amministratori delle società partecipate vengono proposti dall'amministratore delegato della holding, nonché Direttore Generale del Comune, sentito prima il Sindaco e poi il consiglio di amministrazione della stessa. In particolare l'assemblea della holding approva i nominativi e autorizza l'amministratore delegato a partecipare e votare nell'assemblea dei soci della società partecipata, avente ad oggetto la nomina degli amministratori di quest'ultima. L'atto deliberativo del consiglio comunale, con il quale si è approvato la costituzione della holding, prevede espressamente il coinvolgimento nelle decisioni strategiche dell'attività delle società partecipate da parte del consiglio comunale, cui competerà la deliberazione degli atti fondamentali della holding: I) il budget; II) le variazioni al budget (ritenute significative per importo e materia); III) il bilancio sociale (consuntivo) della holding con l'analisi degli scostamenti rispetto al budget. Il Comune di forlì, indicato nel 2010 come “città più rosa d’Italia” dal forum della Pubblica Amministrazione per la presenza paritaria nella Giunta e nel Consiglio, ha introdotto fin dal 2009 strumenti innovativi per promuovere la presenza delle donne nelle società partecipate dall’Ente. Infatti con una modifica agli “indirizzi per nomini e designazioni del comune presso enti, aziende, istituzioni, fondazioni e società” approvata dal Consiglio Comunale dopo l’insediamento della Giunta Balzani, oltre ai principi di competenza e trasparenza nelle nomine, è stata introdotto un criterio complessivo di riequilibrio di genere. Ad oggi le donne sono il 26% nei consigli di amministrazione ed il 28% nei collegi sindacali di società e enti partecipati. 30 Organismi partecipati dal Comune di Forlì e dalla holding Livia Tellus Governance S.p.A. Partecipazioni dirette Società controllate Livia Tellus Governance S.p.A. 100% Partecipazione dirette Livia Tellus Governance S.p.A. Società collegate Altre Società I.S.Aer.S Soc. Cons. a.r.l. 40% To.Ro. Soc. Cons. a.r.l. 11,87% A.S.P. O.A.S.I. 92,53% Ser.In.Ar Soc. Cons. .p.A. 36,12% Alimos Soc. Coop. 1,32% A.T.R. Consorzio Azienda Trasporti 36,18% Società per l’affitto Soc. Cons. a.r.l. 30% Forlì nel Cuore Soc. Cons. a.r.l. 0,6% Agenzia Territoriale Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti 24,77% Lepida S.p.A. 0,005% A.C.E.R. Azienda Casa Emilia Romagna 23,97% Nuova Quasco Soc. Cons. a.r.l. 0,23% A.S.P. del forlivese 22,26% Società controllate Società collegate Altre Società Forlìfarma S.p.A. 100% Technè Soc. Cons. p.A. 50% Start Romagna S.p.A. 19,88% Forlì Città Solare S.r.l. 100% S.E.A.F. S.p.A. 49,5% HERA S.p.A. 1,96% Forlì Mobilità Integrata 100% Unica S.p.A. 35,54% Società Aeroporti Romagna S.p.A. 0,66% Fiera di Forlì S.p.A. 30,06% SAPIR S.p.A. 0,17% A.G.E.S.S. Soc. Cons. a.r.l. 24,72% Romagna Acque S.p.A. 11,91% 31 Hera S.p.A. 0,00001% Altri organismi Le principali società e organismi partecipati dal Comune di Forlì Livia Tellus Governance S.p.A. Quota partecipazione 100% Capitale Sociale € 100.120.000 I.S.Aer.S. Soc. Cons. a r.l. Quota partecipazione 40% Patrimonio netto della società € 130.297 Valore partecipaz. Comune Forlì € 52.119 Ser.In.Ar. Soc.cons. p.A. Quota partecipazione 36,12% Patrimonio netto della società € 6.337.927 Valore partecipaz. Comune Forlì € 2.289.259 Società per l’affitto Soc. cons. a r.l. Quota partecipazione 30% Patrimonio netto della società € 24.642 Valore partecipaz. Comune Forlì 32 € 7.393 Livia Tellus Governance S.p.A. è uno strumento organizzativo del comune di Forlì mediante il quale l’ente locale partecipa nelle società, anche di servizio pubblico locale, al fine di garantire l’attuazione coordinata ed unitaria dell’azione amministrativa, nonchè un organizzazione efficiente, efficace ed economica nell’ordinamento dell’ente locale, nel perseguimento degli obiettivi di interesse pubblico di cui il comune è portatore. Livia Tellus detiene le principali partecipazioni in società ed il loro coordinamento tecnico e finanziario; in particolare, la società ha lo scopo di: • assicurare compattezza e continuità nella gestione delle società partecipate dal comune di Forlì; • esercitare funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento sia dell’assetto organizzativo che delle attività esercitate dalle società partecipate; • concedere finanziamenti, esclusivamente nei confronti delle società controllate o collegate ai sensi dell art. 2359 del codice civile, o di società sottoposte al medesimo controllo. La Società ha l’ obbiettivo di svolgere attività culturali, di formazione, di ricerca, di applicazione tecnologica e produttiva in campo aeronautico e spaziale e di diffusione dei risultati scientifici e tecnologici acquisiti mediante l’attività di ricerca, nonché l’introduzione delle tecnologie avanzate in ogni campo, pubblico o privato, produttivo e di servizio. La società inoltre assume il ruolo di governo, di regia e di promozione del Polo Tecnologico Aeronautico (PTA) di Forlì, fungendo da agenzia decisionale. Per raggiungere tale scopo la società è sede del confronto tra i vari soggetti operanti nel PTA e della definizione degli obiettivi strategici e delle politiche di sviluppo e promozione della stessa. La società è attiva nel settore del sostegno al decentramento universitario nelle città di Cesena e Forlì dell’Università degli Studi di Bologna e nella progettazione e gestione di iniziative formative corsuali e non, nell’ambito della formazione superiore. In particolare, la società opera per: • la promozione ed orientamento dei costi attivati nelle sedi decentrate; • l’organizzazione di corsi di formazione prevalentemente superiore, permanente e continua (post laurea e post diploma), perseguendo in particolare un’integrazione con l’università e con il sistema scolastico del territorio; • l’introduzione delle tecnologie avanzate in ogni campo pubblico e privato, produttivo e di servizio; • lo sviluppo, in loco, della ricerca scientifica e sua conseguente applicazione, in accordo ed in stretta collaborazione con le Università degli Studi e con Istituti di ricerca pubblici e privati; • la predisposizione e, ove necessario, gestione di strutture, servizi e interventi per il diritto allo studio relativi ai servizi abitativi, di mensa ed informativi. La società consortile ha lo scopo di assistere o di favorire i soci consorziati come organismo di servizi, provvedendo a promuovere, agevolare e coordinare l’espletamento di servizi volti alla promozione di interventi finalizzati ad affrontare l’emergenza abitativa e ad incrementare la dotazione di alloggi per l’affitto da destinare a talune categorie sociali, tra le quali i lavoratori stranieri o comunque in mobilità, provenienti da altre zone del Paese. La società in questione si propone, quindi, come soggetto erogatore di servizi abitativi, idoneo a svolgere tutte quelle attività che direttamente o indirettamente si ritengano utili ed efficaci al perseguimento degli interessi generali descritti. A.C.E.R. – Azienda Casa Emilia Romagna Quota partecipazione 23,97% Patrimonio netto della società € 9.534.496 Valore partecipaz. Comune Forlì € 2.285.419 Azienda pubblica di Servizi alla Persona O.A.S.I. Quota partecipazione 92,53% Patrimonio netto della società € 6.291.882 Valore partecipaz. Comune Forlì € 5.821.878 Azienda pubblica di Servizi alla Persona del Forlivese Quota partecipazione 22,26% Patrimonio netto della società € 2.455.989 Valore partecipaz. Comune Forlì € 546.703 ATR – Consorzio Azienda Trasporti Forlì Cesena Quota partecipazione 36,18% Patrimonio netto della società 0,6% Patrimonio netto della società Ai sensi della Legge Regionale 2/2003 si è costituita, nel 1 aprile 2008, l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) O.A.S.I. per effetto della trasformazione e della fusione delle IPAB: “Asilo Infantile Santarelli – Scuola Materna”; “Ente Orfanotrofi di Forlì”. L’ASP ha come finalità l’organizzazione ed erogazione di servizi rivolti all’infanzia, all’adolescenza e alle famiglie con minori, secondo le esigenze indicate dalla pianificazione locale definita dal Piano di zona. Il bacino di utenza dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona per l’Infanzia e l’Adolescenza è composto dai 15 comuni del distretto di Forlì. Nell’anno 2010, ai sensi della Legge Regionale n. 2 del 12 marzo 2003, si è costituita l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) del forlivese per effetto della trasformazione e della fusione delle IPAB: “Opera Pia Piccinini Casa Protetta” di Predappio Alta, “Centro Sociale Luisa Giovannini – Mignani e Giovanni Baccarini” di Terra del Sole, “Casa di Riposo Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli, “Casa di Riposo Villa del Pensionato” di Rocca San Casciano. Questa ASP ha come finalità l’organizzazione ed erogazione di servizi rivolti prioritariamente agli anziani secondo le esigenze indicate dalla pianificazione locale definita dal Piano di zona (strumento di programmazione dei servizi sociali) e nel rispetto degli indirizzi definiti dall’Assemblea dei soci. Il bacino di utenza dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona è il distretto di Forlì. Il Consorzio Azienda Trasporti (ATR) Forlì-Cesena assume le funzioni di Agenzia locale per la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale, ai sensi dell’art.19 della L.R. n. 30 del 2/10/1998. Il Consorzio svolge varie funzioni, aventi ad oggetto la progettazione, organizzazione, promozione, amministrazione e, laddove consentito, la gestione dei servizi pubblici e privati della mobilità integrata delle persone e delle merci. Valore partecipaz. Comune Forlì Forlì nel cuore Soc. Coop. consortile Quota partecipazione A.C.E.R. è l’ente pubblico economico, subentrato all’I.A.C.P. (Istituto Autonomo per le Case Popolari) che ha lo scopo di gestire, progettare, costruire immobili di edilizia residenziale pubblica, realizzare interventi edilizi di manutenzione, recupero e qualificazione di immobili, fornire servizi tecnici di programmazione ed attuazione di interventi edilizi, urbanistici e/o programmi complessi. € 3.750 Valore partecipaz. Comune Forlì € 25 33 La società è stata costituita il 31.03.2010 per promuovere attività economiche e produttive nel centro storico della città di Forlì. Le iniziative, attività ed eventi proposti hanno lo scopo di rendere il centro storico vivo, interessante ed attraente agli occhi dei suoi cittadini e per coinvolgerli in modo attivo, rendendoli partecipi della propria città. Le principali società partecipate dalla holding Livia Tellus Governance S.p.A. La società Forlifarma S.p.A. opera principalmente nella gestione delle 7 farmacie delle quali è titolare il Comune di Forlì. Le unità sono tutte nella città di Forlì. Forlifarma S.p.A. Quota di part. della holding 100% Patrimonio netto della società € 6.461.375 Valore partecipaz. € 6.461.375 Forlì Città Solare S.r.l. Quota di part. della holding 100% Patrimonio netto della società € 5.133.916 Valore partecipaz. € 5.133.916 L’attività è iniziata nel 1963 con l’apertura della prima farmacia. Il Comune di Forlì deteneva l’intero pacchetto azionario della società passato alla holding il 29 giugno 2011. La Società ha per oggetto l’esercizio di servizi afferenti la conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio e del territorio degli enti pubblici soci, nell’interesse degli stessi, anche ai fini della tutela ambientale e risparmio energetico. I predetti servizi sono definiti unilateralmente da parte dell’ente socio sulla base di convenzioni. I servizi vengono svolti in regime di affidamento diretto (in house). In particolare la società offre servizi energetici. In tal senso si sono eseguite le seguenti operazioni: • • La società è soggetto esclusivamente dedicato all’attività strumentale per il perseguimento dei fini degli enti pubblici soci e funzionale alla gestione di servizi e funzioni amministrative afferenti la mobilità e la sosta. Forlì Mobilita’ Integrata S.r.l. In particolare la società svolge: • Quota di part. della holding 100% Capitale sociale della società € 50.000,00 30,06% Patrimonio netto della società • • • Funzioni relative alla pianificazione e progettazione della mobilità delle persone e delle merci; Gestione strumentale della sosta a pagamento; Progettazione e controllo del trasporto scolastico; Gestione servizi connessi alla mobilità. La società svolge attività di organizzazione diretta ed indiretta di manifestazioni fieristiche, convegni ed altre attività similari nell’ambito del quartiere fieristico, sito a Forlì in Via Punta di Ferro. Fiera Di Forli’ S.p.A. Quota di part. della holding Progettazione e inizio lavori di impianti fotovoltaici sulle coperture della scuola elementare “Lamberto Valli” di Carpinello, del Liceo Classico “G.B. Morgagni” e della scuola media “Marco Palmezzano” di Forlì; l’organizzazione e l’esecuzione dei controlli e verifiche sugli impianti termici territorio, sulla base di quanto previsto dalle norme vigenti, denominata campagna “Calore Pulito”. € 6.360.967 Valore partecipaz. € 1.911.935 34 La Fiera di Forlì è costituita da una cittadella di strutture polifunzionali e multivalenti ideali per accogliere eventi aziendali, promozionali o di spettacolo, come fiere e incontri sportivi di grande affluenza, seminari e meeting. La sua collocazione in prossimità delle grandi arterie stradali, a due minuti dal casello autostradale A14, gli ampi parcheggi, la notevole capacità alberghiera, rendono la Fiera di Forlì un luogo e un mezzo privilegiato per amplificare e dare risalto a ogni tipo di evento. Start Romagna S.p.A. Quota partecipazione 19,88% Patrimonio netto della società € 24.397.689 Valore partecipaz. € 4.850.260 Romagna Acque – Societa’ Delle Fonti S.p.A. Quota partecipazione 11,91% Patrimonio netto della società € 397.276.807 Valore partecipaz. € 47.315.668 Techne’ Soc. Cons. p.A. Quota partecipazione 50% Patrimonio netto della società € 336.259 Valore partecipaz. € 168.130 Unica Reti S.p.A. Quota partecipazione 35,54% Patrimonio netto della società € 215.068.196 Valore partecipaz. € 76.435.236 La Società ha per oggetto la gestione degli impianti, delle reti e dei serbatoi costituenti il complesso acquedottistico denominato “Acquedotto della Romagna”, che trae origine dalla derivazione di acque pubbliche presenti nel territorio, nonché di altre opere, infrastrutture, impianti, di rilievo intercomprensoriale, interprovinciale e/o interregionale, afferenti al servizio di captazione, adduzione e distribuzione primaria, quale fornitore all’ingrosso del servizio idrico integrato. Avendo completato il subentro gestionale anche delle fonti minori gestite da Hera, dal 1 gennaio 2011 gestisce tutte le fonti di produzione dell’acqua potabile del territorio romagnolo in virtù della “convenzione per la regolamentazione della gestione dei sistemi di captazione, adduzione, trattamento e distribuzione primaria e della fornitura del servizio idrico all’ingrosso negli ambiti territoriali ottimali di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini”, che regolerà la gestione della produzione all’ingrosso fino al 31.12.2023. La Società opera su diverse aree di intervento, ed in particolare: nuove tecnologie, socio-sanitaria, grande distribuzione, servizi alla persona, orientamento, riequilibrio delle opportunità e fasce deboli, pubblico impiego, piccole e medie imprese, integrazione dei sistemi formativi. In tali settori, progetta e realizza corsi di formazione di varie tipologie. La Società ha per oggetto l’esercizio in via diretta, anche mediante locazione od affitto d’azienda, delle seguenti attività: • amministrazione e la gestione di reti ed impianti afferenti ai servizi del ciclo idrico integrato, ivi comprese le reti fognarie e gli impianti di depurazione dei reflui; • amministrazione e gestione di reti di gasdotti locali ed impianti connessi ed accessori; • amministrazione e gestione di mezzi ed impianti, fissi e mobili, per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani e di rifiuti assimilati; • espletamento delle procedure di evidenza pubblica per l’individuazione dei soggetti gestori dei servizi pubblici che richiedono l’uso delle reti e degli impianti. La società ha per oggetto l’esercizio di servizi pubblici e di pubblica utilità in genere ed in particolare: HERA S.p.A. Quota partecipazione La società nasce nel novembre 2009 tra le tre società romagnole di gestione del trasporto pubblico locale: “A.V.M. S.p.A”, “A.T.M. S.p.A”, e “Tram Servizi S.p.A” a seguito del progetto previsto dalla Legge Regionale 10/2008 che ha incentivato l’aggregazione dei soggetti gestori dei trasporti pubblici locali filoviari. Nell’anno 2011 si è perfezionata l’operazione di fusione delle tre società operative. Con l’operazione di fusione la società gestisce l’attività di trasporto dell’intera area romagnola. 1,96% Patrimonio netto della società € 1.677.159.196 Valore partecipaz. € 32.872.320 35 • • • gestione integrata delle risorse idriche; gestione integrata delle risorse energetiche; gestione dei servizi ambientali. LE RISORSE FINANZIARIE IL BILANCIO DEL COMUNE Le entrate Il quadro complessivo relativo all’andamento delle entrate emerge dal seguente riepilogo: ENTRATE 2009 2010 2011 Entrate tributarie 33.457.857,08 33.636.737,14 Trasferim. Stato, reg. 34.536.604,46 33.521.212,97 4.190.274,67 Entrate extratribut. 35.523.402,24 36.172.972,30 36.279.969,79 Alienaz. Trasf. di capit. 122.994.299,03 43.483.239,43 23.636.680,74 Accensione di prestiti 17.575.200,00 15.250.713,08 5.010.683,84 Servizi per conto terzi 16.716.828,90 10.115.990,41 12.695.267,44 260.804.191,71 172.180.865,33 143.381.095,77 Totale 61.568.219,29 Pressione tributaria per abitante La popolazione al 31/12/2010: 118.167 Pressione tributaria per abitante: 285 La media regionale della pressione tributaria per abitante relativa all’anno 2010 è 388. Fonte: i bilanci consuntivi 2010 dei comuni con piu’ di 50.000 Abitanti della Regione Emilia-Romagna ( XXI rilevazione annuale) – ANCI Le prime 3 voci, entrate tributarie, trasferimenti ed entrate extratributarie, costituiscono le entrate correnti dirette a finanziare le spese sostenute per il funzionamento degli uffici e l’erogazione dei servizi. Le entrate tributarie sono relative all’imposizione fiscale, in particolare riguardano l’ICI, l’addizionale comunale IRPEF e la compartecipazione IRPEF. Si evidenzia che la consistente variazione del 2011 rispetto agli anni precedenti deriva dal Fondo Sperimentale di Riequilibrio e della Compartecipazione IVA, in sostituzione dei Trasferimenti Statali inseriti negli anni precedenti nelle entrate da trasferimenti. Le entrate da trasferimenti si riferiscono ai contributi in conto esercizio erogati dallo Stato, dalla Regione e dalla Provincia. Le entrate extratributarie riguardano le tariffe che i cittadini pagano per i servizi a domanda individuale e le entrate derivanti dallo sfruttamento del patrimonio comunale. Pressione tributaria per abitante La voce entrate alienazione trasferimenti in conto capitale e oneri derivanti dal 600,00 rilascio di concessioni edilizie e la voce 509,20 di entrata accensione di prestiti (mutui 500,00 388,00 e prestiti obbligazionari) sono dirette 400,00 299,00 285,00 285,00 a finanziare le spese in conto capitale 300,00 (opere pubbliche e acquisto beni 200,00 patrimoniali). 100,00 Le entrate per accensione di prestiti hanno una ricaduta sul debito di 0,00 2006 2007 2008 2009 2010 finanziamento. La spesa Il quadro complessivo della spesa risulta dallo schema e dal grafico seguente: SPESA 2009 2010 2011 94.110.519,75 92.887.478,84 90.963.427,26 Spese In C/Capit. 140.782.888,27 58.879.272,48 31.300.407,17 Rimborso Prestiti 12.332.287,34 12.369.857,46 12.600.960,74 Servizi Conto Terzi 16.716.828,90 10.115.990,41 12.695.267,44 Spese Correnti Totale 263.942.524,26 174.252.599,19 147.560.062,61 Le spese correnti sono dirette al funzionamento della struttura comunale e all’erogazione dei vari servizi a favore della cittadinanza e del territorio. Le spese in conto capitale sono riferite alla realizzazione di opere pubbliche e all’acquisto di beni patrimoniali (immobili, attrezzature e altri beni pluriennali). Le spese per rimborso prestiti comprendono le quote di capitale per il rimborso dei mutui passivi in ammortamento. Le spese servizi conto terzi riguardano esclusivamente le spese che si effettuano per conto terzi e che perciò costituiscono, nello stesso tempo, un debito e un credito per il Comune, tale importo corrisponde a quanto inserito tra le entrate nella voce entrate per servizi per conto terzi. 36 Ripartizione spesa corrente 2009-2011 per funzioni 2009 2010 2011 Ripartizione della spesa corrente per intervento (natura economica) 2009 2010 2011 1 Funzioni generali di amm.ne, di gestione e di controllo 22.940.025,48 24,38% 21.547.809,74 23,20% 23.975.270,54 26,36% 2 Funzioni relative alla giustizia 891.732,60 0,95% 793.129,88 0,85% 942.445,50 1,04% 3 Funzioni di polizia locale 4.432.346,20 4,71% 4.533.478,27 4,88% 4.933.676,03 5,42% 4 Funzioni di istruzione pubblica 16.331.964,16 17,35% 16.396.315,80 17,65% 16.639.888,17 18,29% 5 Funzioni relative alla cultura e ai beni cult. 5.945.617,29 6,32% 5.360.697,60 5,77% 5.047.189,94 5,55% 02 Acquisto beni di consumo e/o materie prime 6 Funzioni nel settore sportivo e ricreativo 2.625.168,89 2,79% 2.567.140,29 2,76% 2.454.820,05 2,70% 03 Prestazioni di servizi 7 Funzioni nel campo turistico 61.436,21 0,07% 49.729,24 0,05% 70.369,64 0,08% 04 Utilizzo beni di terzi 8 Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti 8.067.610,98 8,57% 6.936.322,71 7,47% 6.847.172,22 7,53% 05 Trasferimenti 13.222.264,01 11.707.259,92 10.814.140,93 9 Funzioni riguardanti la gestione del territorio e ambiente 6.189.855,31 6,58% 8.160.094,12 8,78% 6.848.242,53 7,53% 10 Funzioni nel settore sociale 22.263.132,76 23,66% 23.080.051,95 24,85% 21.304.599,24 23,42% 11 Funzioni nel campo dello sviluppo economico 4.246.369,12 4,51% 3.361.070,59 3,62% 1.805.121,66 1,98% 12 Funzioni relative ai servizi produttivi 115.260,75 0,12% 101.638,65 0,11% 94.631,74 0,10% 94.110.519,75 100% 92.887.478,84 100% 90.963.427,26 100% Totale titolo 1 Spese Correnti N.B.: le spese per i Nidi d’Infanzia non sono comprese nel punto 4. “Funzioni di istruzione pubblica”, ma nel punto 10. “Funzioni nel settore sociale” La spesa in conto capitale Le spese di investimento comprendono la realizzazione delle nuove opere pubbliche e la relativa manutenzione straordinaria, gli acquisti di immobili, attrezzature e impianti. L’andamento della spesa in c/capitale, a differenza della spesa corrente, ha un andamento più irregolare in quanto è condizionata dalla disponibilità di risorse finanziarie, specifiche ed appropriate, e dalla politica degli investimenti dell’ente. 37 01 Personale 32.463.710,52 31.863.026,16 31.450.528,30 1.299.062,33 1.130.109,72 1.142.776,80 38.682.459,03 38.411.443,95 39.490.765,26 905.830,60 866.840,58 968.822,40 06 Interessi passivi ed oneri finanziari diversi 5.387.569,33 4.670.797,27 4.812.288,11 07 Imposte e tasse 2.143.623,93 1.990.374,27 2.280.105,46 6.000,00 2.247.626,97 4.000,00 08 Oneri straordinari gestione corrente Totale spese correnti 94.110.519,75 92.887.478,84 90.963.427,26 Aree di intervento opere finanziate anno 2009 1- Mobilita', Qualita'urbana e Centro Storico anno 2010 anno 2011 6.371.434,80 7.315.839,64 4.592.937,16 a) grande viabilità 581.108,00 20.760,00 360,00 b) provvedimenti di razionalizzazione della viabilità urbana, parcheggi 648.147,00 2.076.783,23 942.356,47 c) manutenzioni strade, piazze, fogne, altre pertinenze stradali 4.055.000,00 4.010.000,00 1.256.250,00 d) riqualificazione ambientale del Centro Storico e) pubblica illuminazione 674.200,00 750.000,00 1.820.000,00 f) pianificazione urbanistica 221.059,80 168.452,32 132.062,60 g) sicurezza urbana;protezione civile 151.920,00 289.844,09 441.908,09 2 - Cultura 3.950.357,50 1.240.114,40 36.000,00 A) recupero complesso San Domenico 3.821.131,92 1.100.000,00 - B) mantenimento e riqualificazione del patrominio esistente 129.225,58 140.114,40 C) Teatro Diego Fabbri 40.000,00 - - - 36.000,00 - - 3 - Patrimonio 5.592.487,48 1.344.281,05 511.023,05 A) mantenimento del patromonio comunale 5.592.487,48 1.344.281,05 511.023,05 B) transazioni - - - 4 - Politiche Ambientali - Sanitarie 3.420.126,02 1.700.554,00 1.569.039,95 A) interventi per l'ambiente e patromonio verde 3.001.207,42 1.217.154,00 1.369.039,95 B) strutture cimiteriali e obitoriali 418.918,60 483.400,00 200.000,00 5 - Sport 900.924,54 788.930,00 752.611,98 A) nuovi impianti 126.454,16 B) adeguamento e rifunzionalizzazione del patrimonio esistente 6 - Edilizia Scolastica A) adeguamento e scolastici esistenti rifunzionalizzazione B) realizzazione di nuove sedi scolastiche degli edifici 7 - Politiche Sociali - - 774.470,38 788.930,00 752.611,98 3.624.220,69 3.967.099,48 691.900,00 2.749.220,69 2.952.099,48 691.900,00 875.000,00 1.015.000,00 - 3.292.626,74 1.965.900,00 A) interventi di mantenimento delle strutture sociali esistenti B) realizzazione di nuove strutture sociali 1.309.600,00 415.000,00 C) interventi di edilizia residenziale pubblica 1.983.026,74 1.550.900,00 7.414.560,59 8 - Polo Universitario 9 - Servizi Generali-Provveditorato - 7.414.560,59 - - 833.129,60 2.372.031,42 321.808,00 1.469.160,02 723.530,00 165.661,00 attrezzature informatiche 684.850,79 591.130,00 149.661,00 B) altre attrezzature per la funzionalità della pubblica amministrazione 784.309,23 132.400,00 16.000,00 1.709.404,60 907.524,00 161.764,00 A) investimenti per patrimonio esistente b) partecipazioni azionarie TOTALE 1.709.404,60 31.163.871,99 900.000,00 41.764,00 7.524,00 120.000,00 22.325.803,99 La principale funzione della spesa del Comune è quella di soddisfare direttamente i bisogni espressi dalla cittadinanza. Un altro aspetto, sicuramente non irrilevante, della spesa sostenuta è riferito agli effetti economici che genera nel sistema locale produttivo. Si deve tener presente che il Comune di Forlì, così come ogni altra pubblica amministrazione, deve rispettare una procedura concorrenziale nella scelta del contraente, basata sui principi di imparzialità e trasparenza. I dati che si riportano mostrano l’incidenza dei fornitori con sede a Forlì sulle principali tipologie della spesa del Comune. Spesa corrente per beni consumo Spesa Spesa riferita a fornitori residenti Percentuale d’incidenza Spesa corrente per prestazioni di servizio 2009 2010 2011 1.113.425,06 1.115.822,65 1.108.059,40 650.265,60 509.454,81 502.567,14 58,40% 45,66% 45,36% 2009 2010 2011 Spesa 37.740.726,24 39.837.398,79 37.792.455,76 Spesa riferita a fornitori residenti 18.347.567,80 18.185.178,05 17.391.060,10 48,61% 45,65% 46,02% Percentuale d’incidenza Spesa corrente per utilizzo beni di terzi 2009 2010 2011 Spesa 862.327,29 812.199,27 810.590,21 Spesa riferita a fornitori residenti 848.734,60 799.239,27 795.454,70 98,42% 98,40% 98,13% Percentuale d’incidenza - A) 10 - Sviluppo Economico Incidenza dei fornitori forlivesi 16.217.305,73 38 Spesa per investimento 2009 2010 2011 Spesa 137.352.224,10 55.839.956,85 33.567.058,98 Spesa riferita a imprese residenti 100.554.147,90 37.652.287,42 18.700.394,37 73,21% 67,43% 55,71% Percentuale d’incidenza Spesa totale 2009 2010 2011 Totale spesa 177.068.702,70 97.605.377,56 73.278.164,35 Spesa riferita a imprese residenti 120.400.715,90 57.146.159,55 37.389.476,31 68,00% 58,55% 51,02% Percentuale d’incidenza Il patto di stabilità Il Patto di stabilità è un accordo stipulato dai paesi membri dell'Unione Europea, inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria europea. Il Patto di Stabilità ha quindi fissato i confini in termini di programmazione, risultati e azioni di risanamento all'interno dei quali i Paesi membri possono muoversi autonomamente. Nel corso degli anni, ciascuno dei Paesi membri della UE ha implementato internamente il Patto di Stabilità seguendo criteri e regole proprie, in accordo con la normativa interna inerente la gestione delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo. In Italia, la Legge n. 448 del 1998, introduce il principio secondo cui Regioni, Province e Comuni concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica conformemente agli impegni assunti dall’Italia in sede comunitaria. Le finalità sono principalmente due: • • Riduzione progressiva del finanziamento in disavanzo delle proprie spese, ovvero garantire un rapporto deficit /PIL non superiore al 3%; Riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (non superiore al 60%). La novità più significativa del patto di stabilità interno per il l 2012 è rappresentata dall’introduzione di un meccanismo di calcolo di finanza pubblica al fine di individuare gli enti più virtuosi. Sono state attivate precedentemente e confermate per il 2012, le disposizioni in materia di “patto regionalizzato” grazie alle quali le provincie e i comuni possono beneficiare di maggiori spazi finanziari, ceduti rispettivamente, dalle regioni. A partire dal 2013 è prevista l’introduzione del cosiddetto “patto regionale integrato”, in base al quale le regioni possono concordare con lo Stato le modalità di raggiungimento dei propri obiettivi e degli obiettivi degli enti locali del proprio territorio. La Regione Emilia Romagna ha già dal dicembre 2010 approvato la propria legge sul patto di stabilità, che ha consentito nel 2011 di ridistribuire sul territorio la capacità di spesa. Queste risorse sono servite per pagare le ditte che hanno realizzato lavori pubblici. Grazie a questa assegnazione anche il Comune di Forlì è stato in grado di utilizzare quei fondi che già aveva in cassa ma che il patto di stabilità nazionale aveva bloccato. Questo ha permesso quindi di pagare le ditte creditrici che hanno effettuato lavori pubblici. In gran parte si è trattato: di opere di manutenzione stradale, cura del patrimonio pubblico, arredo e verde urbano, ristrutturazione o realizzazione di nuovi edifici pubblici. Fonti: Ragioneria generale dello Stato Maurizio Delfino slide scuola superiore pubblica amministrazione locale Regione Emilia Romagna 39 40 Schede di Rendicontazione 41 AMBIENTE E MOBILITA’ Ambiente e mobilità sono elementi strategici per un nuovo sviluppo, nel quale la relazione tra cittadini e territorio è basata sulla conservazione e tutela delle risorse e non sul loro sfruttamento. In questa ottica le risorse primarie: aria, acqua, energia, suolo e rifiuti debbono essere programmate con attenzione. Le aree urbane sono le principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti del pianeta. Infatti, a livello mondiale, l’energia usata dalle città per l’illuminazione, i trasporti, il riscaldamento, l’industria produce più del 60% dei gas complessivi. Quindi le città sono protagoniste importanti per il cambiamento di passo che è necessario realizzare. Per questi motivi, il Comune di Forlì ha sottoscritto il patto dei sindaci europei nell’ottobre 2010, impegnandosi a ridurre del 25% le proprie emissioni entro il 2020, agendo su quattro aree principali: energia, risparmio energetico, ambiente, mobilità. Ambiente e rifiuti Nel settore ambientale la gestione dei rifiuti è l’elemento chiave. Due sono le priorità: ridurre la produzione di rifiuti, che ha mostrato aumenti rilevanti negli ultimi dieci anni, favorire l’applicazione della corretta gerarchia di trattamento rifiuti che prevede il riuso, il recupero, il riciclo e solo per la parte residuale lo smaltimento attraverso discariche o inceneritori. La direttiva europea 98 del 2008 sancisce questi obiettivi e prevede che entro il 2020 almeno il 50% del rifiuto raccolto debba essere recuperato o riciclato. Per raggiungere gli obiettivi di recupero e di riduzione dei rifiuti la fase di raccolta è determinante. Infatti, solo attraverso la separazione alla fonte è possibile recuperare diverse tipologie di rifiuti. Inoltre, un modello di raccolta che responsabilizza il cittadino e le attività commerciali e produttive, favorisce la riduzione dei rifiuti non recuperabili, attraverso acquisti più consapevoli. A Gennaio 2011 è stato approvato il modello di raccolta dei rifiuti “porta a porta” per tutte le utenze domestiche e non domestiche del territorio. Il sistema “porta a porta” è un modello di raccolta di rifiuti domiciliare per cui ogni cittadino, all’interno della propria abitazione, separa i rifiuti, in appositi contenitori, secondo la tipologia di materiale. Il nuovo sistema verrà attivato progressivamente su tutti i quartieri. Sono state attivate la zona 1 (Ronco, Villa Selva e San Leonardo) a gennaio 2011; la zona 2 (Bussecchio, Musicisti, Grandi Italiani, Campo di Marte e Benefattori) a settembre 2011. La comunicazione è stata capillare con invio di una lettera del sindaco a tutti i cittadini e con la presenza di sportelli e numeri verdi dedicati. Le associazioni ambientaliste sono state coinvolte nel controllo del territorio anche al fine di limitare il fenomeno di abbandono dei rifiuti e di aiutare le fasce deboli nel corretto conferimento dei rifiuti. Importante è il processo partecipativo con il quale la cittadinanza, per attenuare i possibili disagi iniziali e favorire il “cambio culturale” necessario al successo dell’operazione, è stata coinvolta. Sono stati di conseguenza organizzati incontri serali (organizzati dai comitati di quartiere in cui i vari interlocutori, del Comune, di Hera e talvolta di altri comuni della regione che hanno da tempo attivato il Porta a Porta), in cui sono stati spiegati i motivi della scelta, le modalità di raccolta e le finalità dell’intervento. Sono stati organizzati oltre trenta incontri pubblici. Inoltre, le scuole primarie e dell’infanzia sono state coinvolte in percorsi educativi dedicati, aperti anche alla cittadinanza (mostra Forlì fa la differenza in palazzo Albertini). Per la zona 1 i risultati in termini di raccolta differenziata sono sempre stati superiori al 73% con punte del 79%. Per la zona 2 i primi risultati (il servizio è partito ad ottobre) sono analoghi. Un altro dato molto significativo riguarda la quantità di rifiuti raccolti in forma domiciliare. Questi sono molto vicini al dato di progetto (1.06 kg/ab/giorno), dimostrando il gradimento dei cittadini per il servizio, la sua efficacia e la limitata migrazione. Questi dati dovrebbero portare la raccolta differenziata per il comune di Forlì intorno al 55%. Le attività di informazione e formazione sono state ampie e diversificate. Sono stati realizzati oltre 20 incontri pubblici ed incontri riservati a vari portatori di interesse. Sono state realizzati diversi incontri di formazione per le scuole e per i cittadini. In particolare è stata realizzata la mostra evento “Forlì fa la differenza”. La mostra è stata organizzata dal tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì da marzo a maggio 2011 ed è stata visitata da 27 classi di scuole primarie e medie (700 ragazzi) e da diversi cittadini. 42 L’Assessore Bellini ritira il premio “Reinventare la città” - Earth Hour 2012 Il Comune di Forlì ha adottato una “buona pratica” ambientale innovativa con la campagna “Pannolini lavabili tutta un’altra scelta!” con il quale ha vinto il premio Earth Hour 2012. L’attività ha previsto la distribuzione di buoni acquisto alle famiglie che ha permesso di risparmiare 732.000 pannolini usa e getta nel giro di 2-3 anni, abbassando significativamente le spese per le famiglie e riducendo la produzione di rifiuti indifferenziati. Dal progetto pilota realizzato dal Comune di Forlì è nato anche un protocollo d’intesa con l’Azienda Usl e con altre amministrazioni comunali del territorio che ha ulteriormente arricchito l’impegno ambientale attraverso l’uso di pannolini biodegradabili in strutture di pediatria e in alcuni nidi d’infanzia. Risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili La produzione e il consumo di energia in tutte le sue forme (elettrica e termica) ha un ruolo determinante nella produzione di emissioni climalteranti. Infatti, per la produzione di energia è predominante l’uso di combustibili fossili, che essendo composti di carbonio, rilasciano rilevanti quantità di anidride carbonica in atmosfera. La direttiva UE n. 28 del 2009 (meglio nota come “20/20/20”) recita che l’Unione Europea entro il 2020 dovrà portare al 20% la produzione di energia rinnovabile negli usi finali, ridurre del 20% le emissioni di anidride carbonica e, mediante una maggiore efficienza (rapporto tra potenza utile e potenza assorbita) ridurre del 20% i consumi di energia. In questo quadro legislativo, ogni Paese ha la propria specifica tabella di marcia, dettata da ragioni storiche ed economiche. In altre parole: il paniere energetico europeo del 2020 deve essere ridotto di un quinto rispetto all’attuale, che è superato e pieno di buchi. Anche nel comune di Forlì si debbono raggiungere questi risultati, privilegiando soprattutto la riduzione dei consumi energetici, in particolare nelle abitazioni e nelle attività produttive, che sono 2-3 volte superiori rispetto alle migliori tecnologie disponibili. Le azioni che sono state svolte sono: • • • campagna di educazione, sui mezzi di comunicazione e nelle scuole per promuovere il consumo energetico responsabile: sostituzione corpi illuminanti, eliminazione sprechi elettrici ed energetici, sostituzione elettrodomestici (Energy Education Day, Forlì 10:10); Programmazione della riqualificazione energetica degli edifici pubblici; Realizzazione di impianti da fonti rinnovabili. Sono stati progettati e realizzati tre impianti fotovoltaici su tre scuole: Carpinello, Palmezzano e Liceo Classico. Questi interventi sono progettati e realizzati dalla società partecipata dal Comune di Forlì: Forlì Città Solare Srl. Igiene Urbana e Benessere Animale L'attenzione del Comune di Forlì nei confronti del benessere animale prende forma attraverso il proprio ufficio che lavora in sinergia con le associazioni animaliste del territorio e con gli altri enti competenti, viene utilizzato il nuovo programma di gestione dell'anagrafe canina e degli animali di affezione (gatti e furetti) in rete con tutti gli altri comuni della Regione Emilia Romagna e con i veterinari accreditati. Il Servizio collabora con l'associazione “Lega del cane” in convenzione per la gestione di un ulteriore spazio in cui vengono ospitati e adottati cani senza costi per il Comune e con le 4 associazioni animaliste (Amici dei cani di Bagnolo, Emergenza randagi, Amici dei gatti, Qua la zampa) tramite convenzioni per la gestione dei rifugi e dei gatti randagi sul territorio. Il Servizio ha una convenzione con il “Corpo della Guardia Zoofila Ambientale Coordinamento Provinciale Forlì-Cesena” per vigilanza zoofila; E’ stato istituito un censimento degli animali presenti nei parchi pubblici comunali, con la verifica della loro gestione, la predisposizione di un piano di contenimento, controllo e cura. Con l'Ausl predispone disciplinari per la codificazione delle procedure nei casi di segnalazioni di presenza di animali indesiderati (mosche, topi, zanzare, piccioni, ecc.) e suddivisione delle competenze. Vengono di conseguenza realizzate le campagne di sensibilizzazione per la lotta alla zanzara tigre, attraverso il rinnovo dell'appalto di lotta alla zanzara tigre con verifica e controllo delle migliorie, predisposizione degli atti per la collaborazione con personale specializzato nella divulgazione e nel controllo dell'efficacia, con individuazione delle criticità. Verifiche, controlli e migliorie nella gestione dell'appalto di derattizzazione e tutte le problematiche connesse agli animali “indesiderati”. 43 Mobilità sostenibile È stato costituito un osservatorio sulla mobilità, allo scopo di rilevare, attraverso l’analisi dell’incidentalità, i punti critici per la sicurezza stradale e l’efficacia degli interventi realizzati sulla mobilità (rotatorie, zone 30 km/h, passaggi pedonali protetti). È stato definito un nuovo piano della mobilità. Questo piano prevede la revisione di trasporto pubblico locale, mobilità ciclopedonale, zone a traffico limitato (ztl), aree pedonali, mobilità merci, tutto in ottica sostenibile. Continua l’esperienza dei percorsi casa – scuola. Con questa attività si offre la possibilità a gruppi di scolari delle elementari e studenti delle medie, supervisionati da alcuni dei loro genitori, di andare a scuola a piedi. Si è ottenuto il questo periodo il massimo coinvolgimento nella progettazione da parte di docenti, genitori e studenti delle scuole elementari e medie inferiori di 5 scuole. Sono state acquistate 7 postazioni per il noleggio di biciclette nella città. Le stesse saranno attive tra breve. Per quanto riguarda le grandi infrastrutture, si procede nell’opera di completamento del sistema tangenziale col completamento dell’Asse di Arroccamento (collegamento Villanova- Villa Selva) e con l’inizio dei lavori Foto C. Paglionico del IV° lotto della tangenziale Est. Si prosegue con le azioni necessarie per l'inserimento del 3° Lotto della Tangenziale Est nel Piano Triennale ANAS ed eventuale adeguamento del progetto alle nuove norme sismiche. Nell'anno 2011 è stata effettuata la manutenzione straordinaria delle infrastrutture stradali ovvero sono stati messi in atto degli interventi per la sicurezza nella circolazione delle strade. Nuova strategia del verde E' stato completato lo studio per la riqualificazione dei viali alberati cittadini e per tutti i nuovi impianti da realizzare, suddividendo le specie in ordine alla loro idoneità ed ottimizzazione dal punto di vista urbanistico e manutentivo. Tale elenco, insieme con tutti i nuovi criteri progettuali e gestionali previsti nel Regolamento comunale per la gestione e tutela del verde pubblico e privato, costituisce la base fondante su cui si realizzeranno le strategie di implementazione e trasformazione del verde cittadino. Nuovo regolamento del verde Con l’entrata in vigore del “Regolamento Comunale per la gestione e tutela del verde pubblico e privato”, si avvia una fase nuova di valorizzazione del patrimonio verde pubblico e privato. Le nuove normative, gli indirizzi progettuali e le revisioni delle sanzioni per chi non li rispetta dovrebbero tutelare, incentivare e razionalizzare ulteriormente le dotazioni di alberature cittadine sia a livello pubblico che privato. 44 «Realizzazione del sistema di raccolta differenziata porta a porta sull’intero territorio comunale. Riduzione della produzione dei rifiuti attraverso una disciplina fondata sul rispetto ambientale, che ha un valore civico ed educativo. Possibilità di generare attività economiche legate al riciclo, anche a livello locale. Possibilità di riduzione della quota di rifiuti destinati all’inceneritore. Rendere effettiva la preselezione secco/umido per la parte indifferenziata destinata all’incenerimento». « L’impostazione di una nuova politica della mobilità, a partire dal centro storico, e di una applicazione graduale ma sistematica di fonti di produzione energetica rinnovabile contribuiscono a disegnare il profilo di una Forlì moderna, orientata verso una gestione delle risorse non riproducibili (a partire dai terreni e dai combustibili) attenta e sempre più prudente, però decisa a sperimentare tecnologie innovative e a creare opportunità di crescita economica e di lavoro». Si sperimenteranno forme di tariffazione agevolata in funzione della raccolta. Per quanto concerne il porta a porta, a marzo 2012 partirà nella zona 3 (area Cervese e Ravegnana). In collaborazione con ATO si svolgerà la revisione dei servizi di spazzamento, al fine di razionalizzare il servizio, concordando con gli enti del decentramento (circoscrizioni e quartieri) la programmazione dello spazzamento, prevedendo servizi ordinari e straordinari (a richiesta sulla base di un forfait annuale). E' prevista la realizzazione di parcheggi a corona (finanziamento pubblico) e nuovi parcheggi di interesse generale realizzati dal privato. Obiettivi dell’amministrazione, inoltre, sono, da un lato la possibilità di raggiungere un accordo a livello regionale per effettuare la gara relativa alla raccolta dei rifiuti in un ambito al massimo provinciale e, dall'altro, tentare - d'accordo con la Regione, la Fondazione, le istituzioni e il sistema di imprese locali - la costituzione di un distretto del riciclo per le materie prime rese disponibili da un'autentica differenziazione. Si prevede un incremento delle piste ciclabili del 16% negli anni 2010-2014, grazie al nuovo piano comunale e ai PUA (piani urbanistici), che mira a favorire una ciclopedonalità diffusa. Formulazione di un nuovo disciplinare per la gara d’appalto per la gestione del canile comprensoriale, di cui il Comune è capofila, per il triennio 2013-2016. Convenzione nel 2012 con il corpo guardie zoofile dell’Ambiente onlus di Forlì per la vigilanza zoofila. Assessore Alberto Bellini 45 «La qualità e la sicurezza dei parchi e delle aree verdi, dove maggiore può essere la presenza di donne e bambini, ha una ricaduta importante sulla fruibilità della città in ottica di genere». Distribuzione del Patrimonio Arboreo per tipologia di Area Verde 35,00% 32,19% VERDE URBANO anno 2009 a.Verde attrezzato anno 2010 anno 2011 1.223.655 mq 1.246.655 mq 1.249.005 mq b. Parchi urbani 627.892 mq 627.892 mq 627.892 mq c. Verde storico 28.377 mq 28.377 mq 28.377 mq d. Aree di arredo urbano 348.913 mq 357.413 mq 358.523 mq e. Aree speciali 506.120 mq 562.120 mq 562.120 mq d.1 giardini scolastici 221.727 mq 221.727 mq 221.727 mq 44.888 mq 44.888 mq 44.888 mq 0 mq 0 mq 0 mq 5.379 mq 5.379 mq 5.379 mq 234.126 mq 290.126 mq 294.926 mq 2.734.957 mq 2.822.457 mq 2.830.717 mq d.2 orti botanici e vivai d.3 giardini zoologici d.4 cimiteri urbani d.5 altro Totale 30,00% 25,02% Alberatura Stradale Verde Ricreativo 25,00% Verde Sportivo Verde Residenziale 20,00% Aiuole Stradali Verde Scolastico Aiuole Parcheggio 15,00% Verde Cimiteriale Verde Generico Incolto 9,83% 8,65% 10,00% 8,63% Verde Ospedaliero 8,00% Verde Decorativo 3,98% 5,00% 1,97% 0,94% 0,42% 0,19% 0,17% 0,00% DISTRIBUZIONE DEL PATRIMONIO ARBOREO PER GENERE DI APPARTENENZA ANALISI DELLA FASE FISIOLOGICA DEL PATRIMONIO ARBOREO 5.283 2.660 2.946 2.739 2.116 1.540 18,24% Tilia 7,80% Querc 9,46% us Pinu 7,30% s 10,17% Plata nus Ac er 5,31% Ce lt is 1.442 4,97% P opu 1.163 4,00% 1.055 3,64% lus Frax inu s Ae sc u 2,75% lus Prun 1 2 Tilia 5.283 18,24% Quercus 2.660 7,80% Pinus 2.739 9,46% Platanus 2.116 7,30% Acer 2.946 10,17% Celtis 1.540 5,31% Populus 1.442 4,97% Fraxinus 1.163 4,00% Aesculus 1.055 3,64% 797 2,75% Prunus 5 - ADULTO; 473; 2,76% 797 7 - MATURO; 84; 0,49% NUOVI IMPIANTI;1.250; 7,29% 25,96% verde ricreativo (parchi e giardini) 32, 46% su alberatura stradale us 8,81% su aiuola stradale 5 - ADULTO 46 8,91 % verde sportivo GIOVANI; 15.351; 89,46 9,65% verde residenziale 7 - MATURO NUOVI IMPIANTI GIOVANI CENTRO STORICO Il Centro Storico rappresenta, nei segni architettonici e nelle tracce lasciate dal tempo, l’identità cittadina. In questa accezione costituisce un naturale valore primario in cui leggere le sedimentazioni, di vita e di costume, che hanno formato i residenti e che condizionano tutti i cittadini. La visione nuova della città e del Centro Storico tiene fortemente conto della necessità di riappropriazione identitaria: una città diversa da come siamo abituati a vederla, attraente per abitanti e visitatori che sempre più numerosi giungono a Forlì, ma che soprattutto recuperi agli occhi e nel cuore dei forlivesi il ruolo che merita. Il Centro Storico rinasce se ci credono i cittadini: per questo è necessario uno stimolo a guardare la città con sguardo nuovo e a viverla anche in modo diverso, nel senso più profondo di appartenenza alla sua storia e alla sua evoluzione, mettendo in risalto la sostenibilità del vivere, lavorare, fare libero esercizio di impresa, aggregare, divertire, fare cultura. Promozione ed animazione Si è attivato il coordinamento delle attività di promozione ed animazione commerciale nel Centro Storico cittadino attraverso la Società Cooperativa Consortile “Forlì nel Cuore”, costituita il 31 marzo 2010 su iniziativa dello stesso Comune (che partecipa con una quota simbolica di € 25,00), delle Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative del commercio e dell’artigianato e di alcuni operatori commerciali ed artigiani già operanti nel centro storico. Il 31/12/2010 la società annoverava 166 adesioni da parte di imprenditori commercianti e artigiani operanti nel Centro storico.“Forlì nel Cuore” ha curato l’organizzazione e la realizzazione di alcuni importanti eventi (con grande successo di pubblico): Forlì nel Cuore in fiore, i Mercoledì del Cuore, Feste dei Borghi San Pietro, Schiavonia, Ravaldino e Cotogni, Luminarie ed Animazioni natalizie. Ha inoltre realizzato iniziative di promo-commercializzazione (Promozione saldi, Sito internet). Per il 2011 sono state realizzate specifiche attività di marketing per il centro storico. Fondamentale è il coordinamento con altre iniziative promosse in Centro Storico anche da altri soggetti, come ad esempio Circoscrizione e Quartieri, per realizzare economie di scala ed implementare l’attrattività complessiva del centro, data l’apertura dell’iper. È in piena fase attuativa, sulla base di un cofinanziamento regionale, un progetto per la valorizzazione della rete distributiva del centro storico secondo la filosofia dei “centri commerciali naturali”. Anche il tema dell’arredo ha importanza strategica, in funzione della partecipazione di isolato e di quartiere, secondo un disegno coerente, in grado di offrire “identità” allo spazio urbano. Il piano per il Centro Storico, approvato il primo agosto 2011 dal Consiglio Comunale, presenta l’articolazione di più piani d’azione (mobilità, arredo, verde, cultura, ecc.), di cronoprogrammi paralleli e di specifiche modalità di realizzazione (regolamentari, investimenti pubblici, investimenti di altre istituzioni, potenziali investimenti privati). Infatti, è idea di questa amministrazione che il Centro Storico si riconquista anche attraverso l’educazione alla città, la mobilità lenta, l’arredo urbano. La priorità assoluta del Centro Storico è stata affrontata attraverso un approccio integrato e partecipato con tutti gli attori presenti. Da un lato, ci sono state iniziative volte alla riappropriazione dello spazio urbano come spazio estetico e culturale, destinate sia ai cittadini “storici” che ai nuovi arrivati. Dall’altro, si è affrontato il problema della mobilità lenta e dell’accessibilità al centro storico attraverso l’uso di mezzi pubblici. In attesa del riordino più complessivo della mobilità, infatti, nei pomeriggi del sabato è stato attivato un servizio gratuito di trasporto pubblico con due linee di navette con passaggi ogni 15 minuti con gli ampi parcheggi gratuiti a corona del centro storico (zona stazione ferroviaria, parcheggio dell’argine di viale Salinatore, aree di sosta di viale Vittorio Veneto) per consentire ai cittadini di raggiungere comodamente i negozi del centro. 47 Mercato Coperto di Piazza Cavour Si è giunti alla redazione di un progetto definitivo, condiviso con gli operatori commerciali, sulla riqualificazione del mercato. Malgrado il finanziamento stanziato (da fonti regionali), non è possibile procedere ai lavori di realizzazione del progetto esecutivo di riqualificazione a causa dei limiti imposti dal rispetto del patto di stabilità. Si è predisposto nel 2010 il documento strategico di indirizzo commerciale, che contiene le assegnazioni degli spazi agli operatori di mercato. Nel corso del 2011 è proseguita l’attività con l’obiettivo di elevare la qualità dell’offerta commerciale attraverso una iniziativa formativa e alcuni incontri con gli operatori interessati. Si è svolta una riunione plenaria con gli operatori del mercato e successivi incontri suddivisi per tipologie merceologiche, con l’assistenza delle rispettive organizzazioni. Parcheggio P.zza Guido da Montefeltro È intenzione dell’Amministrazione bandire a breve un project financing per un nuovo parcheggio interrato con la riqualificazione dell’area in superficie, finalizzata alla ridestinazione a verde e ad uso pedonale Restauro dei monumenti cittadini Sono stati realizzati i restauri ai monumenti cittadini di Saffi, Gaudenzi, Morgagni, Icaro. Queste importanti testimonianze storico monumentali sono state restaurate grazie ad interventi diretti o coordinati dal Comune e finanziati da sponsor privati. Piazzetta San Carlo I lavori di riqualificazione sono conclusi. Si è anche già svolta l’analisi e studio di fattibilità di eventi collegati e non alla somministrazione di alimenti e bevande, in collaborazione con le categorie interessate e puntando ad estendere l’area funzionale di un pubblico esercizio già operante in loco. Prima Dopo 48 Complesso dell’Ex Convento di S.Maria della Ripa (Ex Caserma Monti) Ad aprile 2011 la Giunta comunale di Forlì ha dato mandato agli Uffici tecnici di inviare al Ministero per i Beni e la Attività Culturali e all’Agenzia del Demanio richiesta di attivazione delle procedure di valorizzazione relativamente al Complesso dell’Ex Convento di S.Maria della Ripa (Ex Caserma Monti). Palazzo di giustizia L’obiettivo che si pone il Comune è il completamento dei lavori di risanamento conservativo, manutenzione straordinaria e rifunzionalizzazione, al fine di mettere in sicurezza l'edificio. I lavori iniziati nel 2011 non hanno prodotto i risultati attesi, pertanto all’Impresa appaltatrice è stato rimosso l’incarico. Complesso San Domenico Completati i lavori di recupero della Chiesa e della loggetta del primo chiostro. Le operazioni che si andranno a completare entro la fine del mandato sono relativi ad una prima fase di allestimento della Chiesa per organizzare convegni e mostre. 49 Attraverso la rendicontazione del Progetto San Carlo alla Regione Emilia Romagna nel 2013 potrebbero essere recuperati circa un terzo delle spese (€ 200.000). «Anni di riflessioni e di tentativi hanno posto in evidenza un dato: la questione del centro storico di Forlì, che pure interessa direttamente circa un decimo della popolazione residente, ma che riveste un grande significato identitario, culturale ed economico-sociale, si può affrontare attraverso una visione progettuale che tenga insieme salvaguardia, tutela del tessuto, valorizzazione della qualità ambientale e garanzia di una accessibilità adeguata, promozione di un qualificato reinsediamento di attività commerciali e artigianali, recupero – mercé incoraggiamenti e agevolazioni – della funzione abitativa». «Abbiamo bisogno di sviluppare le arterie che uniscono la nostra comunità: a partire, nel centro, da un allargamento delle zone pedonali o a traffico limitato (che entro la legislatura dobbiamo portare per estensione al livello medio degli altri capoluoghi dell’Emilia Romagna), connesse con le aree esterne da una viabilità che renda generalizzati i percorsi ciclabili (anche in profondità, fin dentro la campagna, fino alle frazioni, spesso immerse in ambienti naturali da riscoprire) e consenta un efficiente servizio pubblico». «Il centro storico è anche sinonimo di vita culturale, giacché contiene la maggior parte del patrimonio forlivese ed è sede di musei prestigiosi come il San Domenico, del Teatro “Diego Fabbri”, della Biblioteca “Saffi”, delle Raccolte Piancastelli, ecc». «Esistono differenze che alcuni indagini hanno messo in luce, tra uomini e donne nelle modalità di spostamento nelle città, dovute ai differenti impegni tra i generi nelle attività di cura. Nel definire i criteri della mobilità occorre tener presenti e contemperare esigenze diverse e facilitare, ove possibile, anche da questo punto di vista la conciliazione lavoro-cura. In ogni caso l’efficienza del trasporto pubblico, la razionalità dei percorsi, l’eliminazione dei punti critici, la sicurezza facilitano coloro che si sposteranno più volte e con percorsi frammentati, come appunto le donne. Estensione aree rosa nei parcheggi pubblici». Operatori mercato coperto 2009 2010 50 2011 50 50 Eventi organizzati in Centro Storico 2009 2010 2011 17 50 40 Si vuole arrivare a fine legislatura con un’immagine radicalmente rinnovata di Forlì, mettendono in valore parti fino ad oggi trascurate e abbandonate, e quindi proponendo ai cittadini e ai possibili visitatori esterni, una visione urbana non solo ripristinata nella sua originaria articolazione, ma attrativa per la capacità di qualificarsi originalmente nel contesto delle città medie. In sintesi si lavorerà per arrivare a fine mandato con il completamento di una “Forlì verde” che sorga dall’interpolazione fra i polmoni dei parchi esterni alle mura, ulteriormente rafforzati dai percorsi fluviali, e una riscoperta delle grandi aree ex ortive interne (Ripa, Montefeltro, Campus); potenziamento del bike sharing in corrispondenza con i parcheggi principali; introduzione del sistema di varchi elettronici denominato Sirio; utilizzo della tessera “Mi muovo” (biglietto unico per il trasporto pubblico locale e regionale) in applicazione del progetto Stimer della Regione Emilia Romagna. Nel 2012 prenderà avvio la seconda azione per promuovere il centro storico come “Centro commerciale naturale”, per questo motivo si potenzierà il flusso delle navette.Inoltre prenderà avvio l’iniziativa “Fare centro” che punta a favorire la riapertura dei negozi sfitti con la nascita di nuove attività commerciali e artiginali nel centro cittadino. 51 CLASSIFICA FINALE SULLA QUALITA’ DELLA VITA Pos. Provincia Gruppo Punteggio P o s . Pos. 2010 1 TRENTO 1 1.000,00 1 2 BOLZANO 1 956,82 4 3 PORDENONE 1 785,79 4 MANTOVA 1 779,59 5 REGGIO EMILIA 1 743,33 6 BELLUNO 1 735,28 7 PARMA 1 733,19 8 VICENZA 1 731,30 9 CUNEO 1 727,39 10 TREVISO 1 11 VERONA 1 12 VERBANO CUSIO OSSOLA 13 UDINE 14 15 Provincia Gruppo 36 AREZZO 2 527,30 45 71 LATINA 3 303,58 80 37 GORIZIA 2 520,88 44 72 BARI 3 297,75 74 38 PIACENZA 2 519,81 35 73 CHIETI 3 291,41 76 2 39 LIVORNO 2 505,08 40 74 SIRACUSA 3 275,84 88 15 40 BOLOGNA 2 493,89 21 75 CAGLIARI 3 271,44 73 3 41 VERCELLI 2 488,16 26 76 VITERBO 4 261,72 75 10 42 FIRENZE 2 482,46 31 77 SASSARI 4 242,84 94 23 43 ASTI 2 479,21 37 78 SAVONA 4 239,73 55 7 44 TERNI 2 470,48 50 79 TARANTO 4 226,21 77 724,80 19 45 ASCOLI PICENO 2 468,53 60 80 GENOVA 4 224,86 58 708,69 12 46 MILANO 3 458,70 49 81 ISERNIA 4 221,08 70 1 708,32 17 47 TORINO 3 458,09 51 82 SALERNO 4 219,47 90 1 684,17 11 48 GROSSETO 3 449,43 38 83 LECCE 4 216,06 79 SIENA 1 680,83 6 49 LA SPEZIA 3 447,17 45 84 NUORO 4 209,75 82 PESARO E URBINO 1 661,96 32 50 PAVIA 3 435,69 47 85 REGGIO CALABRIA 4 206,96 93 16 LODI 1 654,96 18 51 ROMA 3 430,75 57 86 AVELLINO 4 197,66 83 17 BERGAMO 2 634,02 27 52 CAMPOBASSO 3 429,04 66 87 CATANZARO 4 193,91 85 18 RAVENNA 2 627,87 13 53 BIELLA 3 425,48 36 88 CASERTA 4 180,52 89 19 SONDRIO 2 623,43 8 54 VENEZIA 3 423,80 52 89 PALERMO 4 177,12 84 20 ROVIGO 2 621,57 25 55 RIMINI 3 422,25 64 90 MESSINA 4 148,63 96 21 ANCONA 2 612,13 20 56 TRIESTE 3 416,99 43 91 FOGGIA 4 143,10 87 22 AOSTA 2 609,45 9 57 RIETI 3 404,14 72 92 CROTONE 4 139,49 100 23 LECCO 2 594,31 28 58 LUCCA 3 403,27 54 93 ORISTANO 4 136,77 86 24 MODENA 2 586,87 14 59 PISTOIA 3 403,18 56 94 BENEVENTO 4 117,57 95 25 FORLI’ 2 579,32 24 60 ALESSANDRIA 3 396,33 53 95 VIBO VALENTIA 4 108,26 99 26 COMO 2 576,78 42 61 POTENZA 3 390,30 61 96 CALTANISSETTA 4 102,94 98 27 VARESE 2 573,58 46 62 L’AQUILA 3 369,46 63 97 BRINDISI 4 95,99 92 28 PERUGIA 2 567,40 30 63 RAGUSA 3 350,44 67 98 IMPERIA 4 89,30 78 29 BRESCIA 2 552,15 33 64 MASSA-CARRARA 3 349,36 68 99 AGRIGENTO 4 71,57 102 30 NOVARA 2 551,85 39 65 FROSINONE 3 340,46 71 100 CATANIA 4 50,19 91 31 FERRARA 2 551,50 22 66 TERAMO 3 337,09 62 101 ENNA 4 6,85 97 32 CREMONA 2 539,37 29 67 MATERA 3 323,13 69 102 NAPOLI 4 2,27 103 33 PADOVA 2 537,00 34 68 PRATO 3 316,23 59 103 TRAPANI 4 0,00 101 34 MACERATA 2 535,92 41 69 PESCARA 3 313,23 65 35 PISA 2 531,08 16 70 COSENZA 3 310,48 81 52 Punteggio Italia Oggi del 2 gennaio 2012 P o s . Pos. 2010 Provincia Gruppo Punteggio Pos. 2010 POLITICHE CULTURALI Investimento nei contenitori culturali L’apertura del convento dei Musei San Domenico ha caratterizzato la politica culturale dell’Amministrazione comunale e ha lanciato e supportato le “grandi mostre” promosse dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Si è proceduto con i lavori di restauro edilizio della Chiesa di San Giacomo e la ricostruzione del loggiato del primo cortile. Per quanto riguarda la predisposizione del progetto di allestimento del Museo Sotterraneo della Chiesa di San Giacomo Apostolo, é in corso di realizzazione il progetto museologico / museografico con la Soprintendenza Archeologica, ed è stato ottenuto un finanziamento sulla L.R. 18/2000 di Euro 30.000 per il 2011 ed Euro 30.000 per il 2012. Con questi lavori, ci si appresta a chiudere una fase di restauro e riadattamento funzionale, mentre si aprirà la fase gestionale che deve portare ad a fruizione ottimale e sostenibile del complesso. (vedi “Contenitori culturali: a road map 2012-14” sotto). Centro storico In riferimento alle azioni previste per il rilancio del centro storico, è importante la valorizzazione delle attività culturali e degli eventi, nonché quella delle sue eccellenze architettoniche e urbanistiche. Congiuntamente con le iniziative di Forlì nel Cuore, l’Amministrazione ha dato continuità alla rassegna “Piazze d’Estate” in Piazzetta della Misura. Con l’intento di valorizzare l’architettura razionalista degli anni ’20 e ’30, l’Amministrazione ha presentato un progetto denominato “ATRIUM” (Architecture of Totalitarian Regimes in Urban Management – l’Architettura di Regimi Totalitari nella gestione dello spazio urbano) all’interno del programma europeo South East Europe. Il progetto, che vede il Comune di Forlì come capofila, ha ottenuto un finanziamento complessivo di € 1.932.044,00 di cui quasi € 400.000 direttamente gestiti dall’Amministrazione Comunale e dalla Provincia di Forlì-Cesena. Il progetto, teso alla deposizione di un dossier presso il Consiglio Europeo per il riconoscimento di una rotta culturale europea su questo tema, è partito nel gennaio 2011 e si concluderà a giugno 2013. Valorizzazione del patrimonio culturale, delle risorse umane e la costruzione di una rete romagnola Gli obiettivi in campo culturale includono la valorizzazione del patrimonio culturale (librario e museale oltre che in termini di ambiente urbano), ma anche in modo prioritario, lo sviluppo delle risorse umane attraverso il coinvolgimento degli attori culturali nei progetti dell’amministrazione. Il tutto in un’ottica di sviluppo e rilancio di una ridefinizione del campo geografico di riferimento che non potrà più essere la singola città ma soltanto un territorio più ampio, che sia il distretto forlivese o la Romagna. 53 Biblioteca Il patrimonio culturale della città viene valorizzato in primo luogo attraverso un processo di coinvolgimento del pubblico negli spazi dei servizi culturali. In quest’ottica, le aperture della Sala Prestito della biblioteca (settembre 2009) e della Sezione 0-6 anni (maggio 2010) sono state emblematiche e hanno dato luogo ad una crescita notevole nella fruizione del servizio. Per rafforzare ulteriormente l’accesso al patrimonio si sta seguendo una collaborazione fra le principali istituzioni bibliotecarie della città per giungere ad una razionalizzazione di scelte operative e organizzative. Si è proceduto, quindi, ad un potenziamento dei rapporti tra biblioteca Ruffilli e Biblioteca Saffi, effettuando una verifica dei titoli in comune. E’ stata inoltre predisposta una pagina web per la consultazione in contemporanea dei due cataloghi della Rete bibliotecaria della Romagna e San Marino e del Polo Universitario, che consente agli studenti una più rapida ricerca e reperimento dei materiali bibliografici. E’ stata inoltre completata la catalogazione di circa 2.000 volumi antichi e rari delle Raccolte Piancastelli. La biblioteca ha valorizzato il suo patrimonio storico anche attraverso importanti appuntamenti espositivi nell’anno 2011: le mostre “Pagine futuriste”, “L’affaire Dreyfus”, “Uomini e fatti della Romagna risorgimentale”. Il coinvolgimento della cittadinanza passa anche attraverso una forte collaborazione con varie associazioni culturali della città. Con loro si sono organizzate numerose iniziative (in)formative-culturali come conferenze (incluso un ciclo preparato in collaborazione con l’Università in occasione della celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia); concerti (dal classico al jazz alla musica popolare); cicli di incontri con autori e poeti romagnoli; la presentazione del premio Bancarella per le scuole; la rassegna “Esploratori in Biblioteca” in collaborazione con il Centro di Studi Teatrali dell’Università di Bologna; e una parte consistente del festival “L’Occidente in labirinto” in collaborazione con l’Associazione ACLI Lamberto Valli. La biblioteca ha cercato di aprire le sue attività anche in altri luoghi della città. E’ stato svolto, ad esempio, il progetto “Invito alla lettura” indirizzato agli studenti del Liceo Scientifico Fulcieri de Calboli e finalizzato alla promozione della lettura e alla conoscenza delle opportunità offerte dalla Biblioteca. Sono stati tenuti, inoltre, incontri all’aperto nel parco di Via Dragoni. Il progetto “Nati per Leggere”, rivolto ai bambini da zero a sei anni, che la biblioteca coordina sul territorio provinciale, ha arricchito la sezione ragazzi con un alto numero di laboratori didattici e letture animate. Il lavoro di formazione di lettori volontari, progetto svolto in collaborazione con il Centro Famiglie, ha prodotto circa 80 nuovi lettori (alcuni frutto di una collaborazione con il Liceo Classico) che faranno letture volontarie negli ospedali e nelle scuole. Il legame fra biblioteca e città è stato saldato anche attraverso il coinvolgimento dei lettori volontari durante un’iniziativa di lettura pubblica per bambini in Corso Diaz come parte delle serate di mercoledì organizzate da Forlì nel Cuore (per un maggiore approfondimento si rimanda al programma del centro storico). Musei In vista delle prospettive difficili in termini di investimenti consistenti in contenitori culturali, l’Amministrazione ha intrapreso una attività di ricognizione complessiva del patrimonio e degli spazi espositivi disponibili con l’obiettivo di valorizzare il più possibile il patrimonio museale all’interno di un quadro realistico dal punto di vista economico e gestionale. 54 Quest’attività ha visto una ricognizione completa del patrimonio delle varie sedi museali per una constatazione dello stato espositivo attuale delle collezioni e della consistenza dei depositi, una ridefinizione del progetto museologico riguardante San Domenico, Palazzo del Merenda, Palazzo Gaddi e Palazzo Romagnoli (con un incarico esterno professionale). La condivisione di una strategia territoriale sta alla base della collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena per la valorizzazione della figura di Pietro Zangheri, anche in relazione al Protocollo d’Intesa siglato tra la Provincia stessa, il Museo di storia naturale di Verona, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e l’IBC (Istituto per i Beni artistici Culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna). E’ in fase di completamento il progetto espositivo “Novecento rivelato”, realizzato insieme con IBC, che ha prodotto il regesto dell’archivio interno degli Istituti Culturali (on-line dal 2013) e varie iniziative espositive quali “Balla e dintorni”, “En plain air”, “Mangiari dipinti”. Nell’ipotesi di un riallestimento dei materiali del Museo del Risorgimento al Palazzo Gaddi, è stata completata una complessa ricognizione nei depositi e tutti i materiali risorgimentali sono stati trasferiti. In particolare è in fase di completamento la schedatura degli stessi in collaborazione con IBC. Sono stati completati gli interventi conservativi che riguardavano i documenti cartacei più compromessi, ma non è stato possibile procedere oltre su dipinti, tessuti (ad eccezione del gonfalone della Guardia Civica) e il restante materiale cartaceo per i quali sono state comunque effettuate valutazioni conservative e richiesti preventivi di restauro. Teatro e musica Per quanto riguarda la stagione musicale del Teatro Diego Fabbri, e con l’obiettivo di sviluppare processi di sussidiarietà, si è proceduto con un bando per l’erogazione di contributi dedicati alla realizzazione della stagione musicale 2012. La presentazione del progetto da parte di una riunione temporanea di associazioni ha consentito che si attivasse questa forma di sussidiarietà in ambito musicale. In ambito teatrale, il cartellone delle stagioni di prosa, danza ed operetta del Teatro Diego Fabbri si è arricchito di una rassegna dedicata al teatro di ricerca dal titolo: “Sguardi sul teatro contemporaneo” mettendo in rete le esperienze di soggetti culturali del territorio forlivese, ravennate e cesenate. E’ stato avviato inoltre un importante progetto, denominato “Un invito al Teatro No Limits”, per favorire l’accessibilità a spettatori ipo-vedenti e ipo-udenti e l’integrazione sociale in ambito culturale attraverso l’audiodescrizione e sopratitolazione di cinque spettacoli teatrali. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione del Centro Diego Fabbri e attuato presso il Teatro Diego Fabbri, l’Arena Plautina di Sarsina ed il Teatro comunale di Predappio. Sempre in collaborazione con il Centro Diego Fabbri, l’anno 2011 ha visto la celebrazione del centenario della nascita di Diego Fabbri, con la terza edizione del prestigioso premio per scrittura teatrale e una lectio magistralis da parte del Prof. Lamberto Trezzini al Consiglio Comunale. Tavolo della Cultura, Comitato Artistico-Organizzativo “Forlì per Ravenna 2019 e Fondo per la Cultura E’ stato eletto, istituito ed insediato il nuovo Tavolo della Cultura, che ha provveduto ad eleggere nel suo seno il Coordinatore ed il Comitato di Coordinamento. Il Tavolo si è riunito diverse volte nell’arco dell’anno 2011 per condividere con l’amministrazione idee e progetti sulla politica culturale della città, dal teatro ai musei, dal progetto Atrium al sostegno della città per la candidatura di Ravenna come Capitale Europea della Cultura nel 2019. In seguito alla firma di un protocollo di intesa fra le città della Romagna per sostenere la candidatura di Ravenna, e alla costituzione di un Comitato Promotore che include tutto il territorio romagnolo, l’Amministrazione ha istituito un Comitato Artistico Organizzativo di sei persone, (che lavorano completamente a titolo gratuito) nominato in seguito ad un avviso pubblico, con il compito di elaborare dei progetti culturali forlivesi coinvolgendo tutte le associazioni e attori culturali del territorio. Il Comitato presenterà una serie di idee progettuali da includere nel dossier che il Comitato Promotore dovrà consegnare al Consiglio d’Europa nel 2013. Il Comitato ha individuato sei aree di lavoro (il patrimonio nascosto, la cooperazione, il rapporto fra occidente e l’oriente, la green economy, la musica popolare e l’apporto del distretto forlivese) e sta procedendo a questo complesso lavoro di coinvolgimento e di sintesi. Sta procedendo anche l’attività del Fondo per la Cultura, in particolare per quanto riguarda la riscoperta e la valorizzazione dei beni architettonici. Ha collaborato alla redazione del progetto e l’individuazione degli sponsor in grado di finanziare integralmente un intervento di restauro relativo alla Piazzetta Antica Pescheria. Un percorso analogo è stato già avviato, anche se leggermente più arretrato rispetto al precedente, relativamente al restauro della statua di Icaro in Piazzale della Vittoria. 55 Contenitori culturali: una road map 2012-2014 Nel contesto di una forte riduzione della capacità di investimento da parte degli enti locali, con l’ultimazione dei lavori di restauro edilizio della chiesa di San Giacomo, previsto per la fine del 2012, e il successivo allestimento della chiesa come spazio polivalente previsto per la fine del 2013, si chiuderà una fase di investimento in ristrutturazioni dei contenitori culturali e si aprirà una fase di consolidamento e di valorizzazione. In seguito al nuovo progetto museo logico, si avvierà un progetto complessivo di riordino e gestione del patrimonio (anche con una forte collaborazione a livello territoriale) con un incarico di project manager dedicato. San Domenico I lavori di restauro del complesso di San Domenico si completano con il terzo stralcio dei lavori (restauro della chiesa). Il quarto stralcio del progetto definitivo (chiusura del secondo cortile con un corpo di fabbrica nuovo, la costruzione di una corte ipogea e la realizzazione di un’ampia zona interrata) è ritenuto improponibile in vista delle esigenze di bilancio imposte dalla situazione economica attuale. Una risposta alla necessità di fornire alla città spazi espositivi e museali tali da poter garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio verrà data dall’apertura del Palazzo Romagnoli (vedi sotto). I lavori di sistemazione esterna del San Domenico sono stati in parte superati dall'ipotesi di intervento su Piazza Guido da Montefeltro. Palazzo del Merenda Il progetto preliminare di restauro del Palazzo del Merenda sarà modificato con l’obiettivo di produrre un progetto più contenuto, tenuta ferma la destinazione d’uso del Palazzo come sede della biblioteca della città e la sua posizione strategica a ridosso del campus universitario. Il nuovo progetto terrà conto anche dello spostamento di parte del patrimonio museale e degli uffici della Sezione Pinacoteca e Musei (attualmente in Palazzo del Merenda) presso Palazzo Romagnoli. Palazzo Gaddi Completati i primi lavori di messa in sicurezza del Palazzo (rifacimento del tetto) e il restauro delle Sale Giani al I piano e in assenza di disponibilità economiche per il futuro, tali da poter attuare il progetto definitivo di restauro, si cercherà di garantire un utilizzo parziale degli spazi disponibili. Nell’estate del 2012, il cortile del Palazzo aprirà al pubblico, dando la possibilità ai cittadini di visitare le stanze al primo piano. Palazzo Romagnoli Con l’intento di elaborare un vero e proprio circuito museale-culturale nella parte antica del Centro Storico, l’Amministrazione ha elaborato un’ipotesi dell’apertura del Palazzo come sede espositiva. In tal modo si rende via Albicini una cintura che lega San Domenico, da una parte, e Palazzo Gaddi e Palazzo Sangiorgi (sede dell’Istituto Musicale Angelo Masini e il nuovo Liceo Musicale Statale) dall’altra. In via di risoluzione alcuni problemi tecnici, l’Amministrazione conta di poter aprire le porte del Palazzo al pubblico nel corso dell’anno 2013. 56 «Il centro storico è anche sinonimo di vita culturale, giacché contiene la maggior parte del patrimonio forlivese ed è sede di musei prestigiosi come il San Domenico, del Teatro “Diego Fabbri”, della Biblioteca “Saffi”, delle Raccolte Piancastelli, ecc. E’ vero che, in un’epoca di contrazione della spesa, la cultura tende a subire gli effetti peggiori. E’ vero anche, tuttavia, che, da una parte, l’investimento sul San Domenico, supportato e “lanciato” dalla politica delle “grandi mostre” della Fondazione della Cassa dei Risparmi, esige comunque un impegno pubblico e una progettualità alla quale l’amministrazione non può sottrarsi, rendendo il luogo perno della “vocazione culturale” cittadina. Dall’altro, non va trascurata la necessità di conservare i nostri beni culturali - a partire da Palazzo Gaddi e da Palazzo del Merenda, esercitando la tutela prevista dall’ordinamento e soprattutto la loro restituzione alla città» «Valorizzare il punto di vista delle giovani donne e delle donne dando spazio e visibilità alla differenza di genere nell’accezione più ampia è parte irrinunciabile del riconoscimento di cittadinanza a uomini e donne nella diversità dell’esperienza di vita e di visione della realtà. Ciò comporta una particolare attenzione alla produzione culturale al femminile e al rischio che si riproducano discriminazioni anche in campo di politiche culturali. Per quanto riguarda la fruizione di prodotto/eventi culturali è molto alta per abbonamenti al teatro e ingressi in biblioteca; si tratta quindi di attività di ricaduta sulle donne che ne sostengono la qualità». Sono state realizzate n. 296 iniziative diverse come di seguito dettagliato 3 mostre con 5 relative visite guidate con un alto numero di visitatori 12 presentazioni di libri con 459 partecipanti 23 iniziative di promozione lettura del patrimonio con n.2.095 partecipanti 198 letture animate con n.4.941 bambini partecipanti 38 laboratori didattici con n.1.250 bambini partecipanti 8 laboratori per adulti con n. 259 partecipanti 9 iniziative per progetti speciali con n. 970 bambini e adolescenti Accessi in biblioteca Prestiti anno 2009 35.195 anno 2009 50.805 anno 2010 67.420 anno 2010 57.975 anno 2011 92.793 anno 2011 64.258 Dati presenze Teatro Diego Fabbri (2009-2011) Stagione teatrale 2009/2010 (prosa-danzaoperetta) 29.590 Stagione teatrale 2010/2011 (prosa-danzaoperetta) 27.845 Dati presenze stagioni musicali (2009-2011) Stagione lirica concertistica 2010 4.877 Stagione lirica concertistica 2011 3.904 57 POLITICHE GIOVANILI Fabbrica Delle Candele e Creatività L'Assessorato alle Politiche Giovanili ha attivato un percorso di valorizzazione del centro polifunzionale regionale “La Fabbrica delle Candele”, dedicato a sostenere la creatività ed il protagonismo giovanile, stimolando tra i ragazzi il confronto, la crescita e lo scambio, anche sviluppando il rapporto tra l'espressività e varie tematiche sociali. Il calendario delle attività è risultato particolarmente nutrito (150 giornate di apertura annuale al pubblico per eventi a cui vanno aggiunte 30 iniziative di durata settimanale/mensile tra corsi, workshop, laboratori e rassegne) ed ha visto una massiccia partecipazione di ragazzi, grazie ad iniziative, promosse direttamente dall'Amministrazione o in sinergia con il mondo associativo, scolastico, universitario, artistico-culturale e sportivo del territorio, che hanno toccato i vari linguaggi creativi: • la musica (attraverso concerti di gruppi locali, ma anche di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale; manifestazioni organizzate con la collaborazione del centro musicale “Officina 52” e varie scuole di musica locali alla Fabbrica ed in centro storico con il progetto Social City che ha visto anche il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni sportive; il concorso per band emergenti “Forlì Music First”, finanziato dall'Anci e dal Ministero della Gioventù, che ha visto il coinvolgimento di 56 band del territorio regionale, nell’ambito del progetto “Emilia-Romagna Indies” ed ha offerto ai vincitori occasioni di produzione, mobilità e visibilità); • il teatro (attraverso la realizzazione della rassegna “L’Isola del Tesoro” con i 10 gruppi teatrali giovanili che usufruiscono del Laboratorio Teatrale Comunale per le prove per un totale di 320 giorni annui, il progetto finanziato dall'Anci e dal Ministero della Gioventù “Borsa dei Progetti-Italia Creativa”, sviluppatosi tra 2009 e 2010, curato dall'associazione Masque Teatro e dedicato alle arti performative contemporanee ed alla ricerca, che ha permesso, con il festival “Mondo”, la realizzazione di workshop, laboratori, residenze e la produzione di 8 nuovi spettacoli con il coinvolgimento di oltre 100 artisti ed una partecipazione di oltre 700 persone); • video, arti visive e multimedialità (attraverso la realizzazione di vari cortometraggi e documentari realizzati da giovani videomakers e registi locali e relative proiezioni, l’attivazione di percorsi di formazione su video e foto e la realizzazione di mostre ed installazioni a cura di artisti locali); • poesia e letteratura (attraverso il percorso realizzato nelle scuole superiori e con la scuola Superiore di Interpreti dell’Università “Il mestiere di scrivere-Il piacere di leggere” e vari eventi e letture dedicate alla Poesia con l’Associazione poliedrica): La programmazione in materia di politiche giovanili fondata sulla progettazione partecipata e sul principio di sussidiarietà si è esplicata, oltre che nella realizzazione di attività in collaborazione con i molteplici soggetti impegnati in tale ambito sul territorio forlivese, anche nel sostegno diretto ad iniziative promosse e realizzate in modo autonomo da terzi. Tale sostegno si è nella generalità dei casi concretizzato nella concessione completamente gratuita dell'utilizzo degli spazi della Fabbrica delle Candele per lo svolgimento delle iniziative, anche attraverso la disponibilità di attrezzature presso il Centro. Per alcune iniziative più strutturate e dalla ricaduta più ampia è stata attivata la procedura di concessione di contributi economici; in tal modo sono state sostenute le diverse edizioni di festival già consolidati (“L'Occidente nel labirinto”, “IperCorpo”), attività di carattere formativo (progetto diocesano di educazione alla teatralità “Teatro insieme”, vari percorsi formativi con associazioni “Summer school”, “The Theatre”), una rassegna di cineforum promossa dalle associazioni universitarie (Fotogrammi), lo svolgimento della tappa forlivese della “Carovana Antimafie”, l'esperienza di scambio dei giovani del Centro di Aggregazione “Officina 52” nel quartiere napoletano di Scampia nell’ambito del progetto “Play-Generazioni in movimento”. Significativa anche l’attivazione dei percorsi formativi “Fabbrica Lab” con laboratori gratuiti e dedicati al video, alla fotografia, al fumetto, alla storia della musica, alle nuove tecnologie, alla comunicazione ed anche a questioni relative alla sostenibilità ambientale, sul tema del design con materiali di riuso, gli orti urbani e la collaborazione con slow food. I laboratori hanno visto una partecipazione di 230 frequentanti e di un totale di oltre 442 iscrizioni (queste cifre sono relative ai laboratori a numero chiuso). Con una media di 200 spettatori ad evento si è inoltre realizzata nel periodo estivo la rassegna “Accendi l’estate, accendi la Fabbrica”, che ha visto nella corte esterna della struttura la realizzazione di spettacoli, concerti, proiezioni ed incontri (dal giornalista Peter Gomez, al vincitore del premio David di Donatello-sezione documentari, Filippo Vendemmiati). 58 Attraverso l’Associazione GAER (Giovani Artisti Emilia-Romagna), costituita da tutti i comuni e le province della regione e di cui il Comune di Forlì è capofila, e la rete GAI (Giovani Artisti italiani), si sono attivati percorsi formativi, concorsi, scambi, residenze a supporto dei giovani creativi dell’Emilia Romagna, con attenzione all’inserimento professionale, all’arte pubblica ed all’industria creativa, favorendo la visibilità e la mobilità, a livello regionale, nazionale ed internazionale (attraverso la partecipazione di 4 artisti forlivesi alla Bjcem, la biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, lo scambio tra giovani musicisti con Plock e la partecipazione a fiere europee in collaborazione con il Meeting Etichette Indipendenti). Cittadinanza Attiva e Legalità Numerose le iniziative finalizzate a sensibilizzare i ragazzi sul tema della cittadinanza, attraverso il percorso “Coltiviamo la Legalità” che si è sviluppato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna ed in collaborazione con il Polo scientifico didattico di Forlì e varie associazioni (Libera, Il pane e le rose, Arci) e forze economiche del territorio. Il Percorso si è articolato in incontri (tra cui quelli con i magistrati Caselli, Ingroia, Davigo), in momenti culturali e musicali (concerti di Max Gazzè, Modena City Ramblers, Paola Turci), con una partecipazione di migliaia di giovani in Piazza Saffi, e con la strutturazione dell’Osservatorio Comunale per la Legalità, attraverso tirocini con l’Università. Attivato anche il percorso “Il treno della memoria” che ha permesso ad oltre 60 ragazzi dei nostri istituti superiori di conoscere ed approfondire il dramma della Shoah. Legato al tema della cittadinanza attiva è anche il percorso del Servizio Civile che nel nostro comune è stato svolto nel 2010 da diversi ragazzi nell’ambito del sostegno alla disabilità scolastica e della biblioteca, nel 2011-12da..ragazzi, in seguito al taglio statale delle risorse. Lavoro e Impresa Tra 2010 e 2011 il Comune di Forlì ha attivato, a seguito del finanziamento Anci, il progetto PLG ”Piano Locale Giovani”, garantendo a 15 giovani neolaureati della Provincia la possibilità di partecipare ad un corso di formazione per realizzare la propria idea imprenditoriale, con consulenze, realizzazione di business plan e sostegno economico all'avvio d'impresa.Sono nate 11 nuove realtà. Aggregazione e Prevenzione Oltre ad ampliare l'attività dei centri di aggregazione comunali (La Tana e Officina 52), in sinergia con il tessuto associativo locale, è stato ammesso a finanziamento regionale un nuovo percorso di educativa di strada, soprattutto nei territori con maggior disagio sociale (degrado, bullismo...). Rientrano in quest'obiettivo il confronto con la Rete Adolescenza, recentemente formalizzata e la collaborazione con l'Ausl (Ser.T. e Acchiappasogni). Sul tema della prevenzione l'Assessorato ha anche sviluppato in collaborazione con il Ser.T. il ciclo di incontri “Parole Stupefacenti”, sul tema delle dipendenze ed ha realizzato con l'Ausl e l'Associazione Koinè incontri ed una brochure sulle malattie sessualmente trasmissibili. Integrazione e multicultura Svariate le iniziative per promuovere l'integrazione tra i giovani: l'edizione invernale di Forlì Music First, dedicata al lancio della campagna nazionale “L'Italia sono anch'io” per i diritti di cittadinanza e di voto, l'invio di una lettera ai neo diciottenni stranieri per sollecitare la richiesta di cittadinanza, il sostegno al percorso “Giovani e Intercultura”, con l'Associazione LVIA, che ha coinvolto un gruppo di 20 ragazzi stranieri in centro storico con attività teatrali, la realizzazione di un documentario sulle seconde generazioni, con giovani registi e il percorso “La città sotto la pelle”, che ha ottenuto il finanziamento regionale, in rete con Università ed Associazioni. Europa e mobilità L'Assessorato ha promosso gli “Euroaperitivi”, incontri per diffondere tra i ragazzi notizie sulle possibilità di studio e lavoro all'estero e sui bandi europei, servizio che ha poi continuato a svolgere lo Sportello Informagiovani. Alla Fabbrica delle Candele è stato presentato il progetto Erasmus. Si è attivato presso il Servizio un tirocinio per il programma “Leonardo Da Vinci”. 59 Attivazione di Carta Giovani, la card rivolta ai giovani dai 14 a 29 anni per offrire ai ragazzi sconti ed agevolazioni presso vari esercizi commerciali e realtà culturali, sensibilizzando al consumo responsabile ed attivando contemporaneamente la Leva Giovani, attraverso la quale ottenere ulteriori premi sulla base di un numero certificato di ore svolte in servizi di pubblica utilità e volontariato. Apertura dello sportello Mobilitas, sportello dedicato alla consulenza e al supporto nella progettazione per bandi europei all’interno del campus. Avvio del progetto “I giovani per il territorio”, in collaborazione con l’IBC, partito in via sperimentale su Forlì, per valorizzare la progettualità e l’impegno di giovani ed associazioni. Avvio dei tirocini per l’Osservatorio sulla Legalità, in collaborazione con l’Università di Bologna-Polo di Forlì. Avvio del nuovo progetto per i centri di aggregazione, al fine di aumentare il numero di fruitori e stimolarne l’interazione con il tessuto associativo e culturale locale e dell’attività di educativa di strada, in particolare nelle aree di maggior disagio sociale (degrado, bullismo, difficoltà di integrazione). Avvio del processo di definizione di gestione partecipata delle attività del centro “La Fabbrica delle Candele”, in sinergia con le realtà giovanili del territorio. Attivazione progetto “I giovani centrano il lavoro”, finalizzato all’inserimento lavorativo di 10 giovani a bassa scolarità e a rischio marginalità sociale. «Valorizzare il punto di vista delle giovani donne e delle donne dando spazio e visibilità alla differenza di genere nell’accezione più ampia è parte irrinunciabile del riconoscimento di cittadinanza a uomini e donne nella diversità dell’esperienza di vita e di visione della realtà. Ciò comporta una particolare attenzione alla produzione culturale al femminile e al rischio che si riproducano discriminazioni anche in campo di politiche culturali. Per quanto riguarda la fruizione di prodotto/eventi culturali è molto alta per abbonamenti al teatro e ingressi in biblioteca; si tratta quindi di attività di ricaduta sulle donne che ne sostengono la qualità». 60 POLITICHE EDUCATIVE Nei primi due anni di mandato, si sono susseguite disposizioni normative e finanziarie, sempre più stringenti, che hanno inciso in maniera pesante sull'organizzazione dei servizi alla persona. Per quanto riguarda, in particolare, i servizi per l'infanzia, la situazione è stata aggravata dalle norme che hanno limitato pesantemente la possibilità di assumere personale, anche a tempo determinato. Tali vincoli hanno imposto al Comune di ripensare i servizi con l'obiettivo di coniugare il loro mantenimento qualitativo e quantitativo con la loro sostenibilità nel tempo. È stato, così, elaborato un progetto di rimodulazione dei servizi educativi per l'infanzia, attraverso un percorso che ha visto il coinvolgimento degli operatori, delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze dei genitori. La rimodulazione si è basata sulla scelta di salvaguardare l'attuale organizzazione del servizio nido (competenza primaria del Comune) e di operare, nel contempo, un parziale ridimensionamento e una revisione dei modelli organizzativi della scuola dell'infanzia (competenza primaria dello Stato), in maniera tale, comunque, da continuare a garantire il 100% della risposta alle richieste di servizio da parte dei cittadini. Insieme alle scelte di rimodulazione, necessarie per il mantenimento dei servizi, gli obiettivi raggiunti e quelli fissati per il futuro dei servizi educativi e scolastici sono stati guidati dalla volontà di garantire parità di accesso, equità e di tutelare le fasce sociali più deboli. Sono da collocarsi in questo ambito i criteri che hanno ispirato la revisione delle convenzioni con i gestori privati di nidi e di scuole dell'infanzia private paritarie, nonché del regolamento tariffario, approvate nell'ultimo anno dal Consiglio Comunale. Questi interventi hanno permesso alle famiglie forlivesi, con pari condizioni economico-sociali, di accedere a servizi, pubblici o privati, alle medesime condizioni, garantendo, pertanto, libertà di scelta. Nidi d'infanzia (0-3 anni) L'apertura del nido “Clorofilla”, l'estensione del convenzionamento con gestori di nidi d'infanzia privati e l'adesione al progetto della Regione Emilia Romagna per l'assegnazione di voucher conciliativi per la frequenza di nidi hanno consentito di dare una risposta a tutte le famiglie che hanno richiesto un posto al nido, posizionando Forlì al primo posto a livello regionale per la soddisfazione della domanda espressa (100%). Tali nuove opportunità hanno anche consentito di superare, in parte, le storiche criticità legate all'ampliamento, ancora insufficiente, dell'offerta formativa per bambini nella fascia d'età dai 3 ai 12 mesi e al numero relativamente limitato di servizi aperti in tempo pomeridiano. Scuole dell'infanzia (3-6 anni) Anche per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, Forlì si distingue per il livello di soddisfazione della domanda, pari al 100%. Il raccordo con le scuole statali ed autonome convenzionate, nonché il rafforzamento, anche in questo contesto, di un forte sistema pubblico/privato ha reso possibile l'accesso alla scuola dell'infanzia, sin dall'avvio di ogni anno scolastico, per tutti i bambini in età. L'apertura della nuova scuola “La Lucertola Blu”, predisposta e attrezzata dal Comune e resa operativa con personale educativo ed ausiliario fornito dallo Stato, ha consentito, inoltre, di creare le condizioni per poter garantire un'offerta quantitativamente adeguata di servizi anche per i prossimi anni. 61 Servizi scolastici per la fascia dell’obbligo Il nuovo Piano dei Servizi per l’accesso al sistema scolastico, adottato nell’anno scolastico 2010/11, ha consentito l’avvio equilibrato e non problematico delle attività formative. E’ stata, inoltre, predisposta la revisione del sistema tariffario, al fine di garantire sia una maggiore equità di contribuzione ai costi, da parte delle famiglie utenti, sia un aumento complessivo della copertura finanziaria dei servizi e, quindi, della loro sostenibilità economica. La valutazione di efficacia e di economicità dei servizi esistenti è proseguita con la predisposizione di un documento di analisi del sistema di trasporto scolastico integrativo del trasporto pubblico di linea che ha consentito di individuare forme alternative di gestione, maggiormente compatibili con le esigenze di razionalizzazione e di contenimento della spesa. Particolare attenzione è stata posta anche alle problematiche delle famiglie impegnate in attività lavorative con orari non compatibili con quelli scolastici, verso le quali è stato confermato il servizio di assistenza pre-post scolastica, servizio di natura discrezionale, che soddisfa il 100% delle famiglie richiedenti. Nella programmazione dei diversi servizi, si è cercato di tenere in considerazione le necessità delle famiglie e le esigenze delle Istituzioni Scolastiche, con le quali si sono instaurati proficui momenti di confronto. Per questa ragione si è elaborata la nuova versione del Patto per la Scuola che, in modo condiviso, ha contribuito a fare chiarezza sulle reciproche competenze e sulle reciproche responsabilità, rendendo le procedure più snelle e certe. Particolare attenzione è stata riservata alla programmazione e al supporto del processo di verticalizzazione degli istituti scolastici. E’ stato costituito, in relazione a ciò, un gruppo di lavoro interistituzionale al fine di valutare, in maniera concertata, una diversa organizzazione dei bacini di utenza, funzionale al servizio scolastico e in grado di supportare il nuovo modello organizzativo (c.d.”verticale”), disegnato dall’art. 19, comma 4, del D.L. 6/7/2011, nr. 98, che prevede l’aggregazione delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado in Istituti Comprensivi. Fra i diversi interventi che hanno visto la collaborazione del Comune con le scuole, va fatto un cenno anche al progetto sperimentale di ridimensionamento dei rifiuti scolastici, finalizzato alla riduzione della quantità di rifiuti indifferenziati prodotti presso le mense delle scuole primarie attraverso il superamento dell’utilizzo di stoviglie a perdere. Investimenti nell’edilizia scolastica Fino ad oggi tutte le situazioni critiche sono state presidiate. Tra queste, particolare rilievo ha assunto la gestione della criticità relativa al "rischio amianto", presso la scuola primaria Diego Fabbri, che ha comportato il reperimento ed il successivo trasloco della Scuola e dei servizi scolastici presso altro edificio. Si sta valutando la possibilità di integrare gli interventi strutturali anche con operazioni di riqualificazione energetica. E’ stato predisposto ed approvato il Piano generale di risanamento acustico, già messo in atto attraverso l’avvio di un progetto sperimentale prestando particolare attenzione agli aspetti energetici ed igienico-ambientali. I lavori in appalto per la realizzazione dei nuovi progetti di edilizia scolastica (costituzione di un nuovo Nido d’Infanzia c/o il quartiere Foro Boario e di una nuova Scuola per l’Infanzia in Via U. La Malfa) sono stati ultimati in tempo utile per consentire l’apertura dei Servizi. Sono concluse le procedure dei lavori per il nuovo edificio scolastico di Roncadello destinato alla scuola primaria. Qualità dei processi formativi L’attenzione alla qualità educativa ha contraddistinto, sin dall’inizio degli anni ‘90, i servizi per l’infanzia comunali (nidi e scuole) che sono, attualmente, riconosciuti, a livello regionale, soprattutto per quanto riguarda i nidi, come un laboratorio sperimentale in cui la qualità dell’offerta educativa si coniuga con la sostenibilità nel tempo. Ciò è ritenuto particolarmente interessante, nelle politiche regionali, anche come punto di riferimento in vista della definizione delle modalità del futuro accreditamento dei servizi per la prima infanzia. Negli anni 2009/10 e 2010/11, in specifico, le insegnanti di nido ed i coordinatori pedagogici forlivesi hanno partecipato attivamente ad una ricerca-azione provinciale sulla qualità della relazione dei servizi con le famiglie. Esito di questa ricerca è stata l’elaborazione di un nuovo strumento di autovalutazione della qualità della relazione con le famiglie che confluirà in un progetto più ampio di revisione degli strumenti di autovalutazione dei servizi elaborati all’inizio degli anni 2000 (SCIN- Strumento per condividere-costruire l’identità del nido). Un indubbio elemento di qualità, per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, è dato dal servizio di atelier che, oltre all’attività laboratoriale per le scuole comunali, ha anche gestito progetti rilevanti a livello cittadino, a cominciare dalla mostra, e dal relativo libro, “Forlì una città mezza grande e mezza piccola”. 62 Sono stati progettati e gestiti, inoltre, nell'ambito della mostra nazionale sui fiori, due laboratori dedicati alle sezioni di 5 anni di tutte le scuole d'infanzia comunali. Alcune buone pratiche dei servizi comunali forlivesi e dell'atelier hanno trovato espressione nell'ambito del Convegno nazionale “I diritti delle bambine e dei bambini” - Torino 2010. Sempre nell'ambito della prima infanzia, si stanno attualmente sperimentando modalità di organizzazione dei servizi e di valutazione della qualità pensate in maniera tale da consentire di coniugare qualità educativa ed esigenze di sostenibilità e di economicità dei servizi. I nidi comunali, in particolare, sono impegnati nell'attività di revisione degli strumenti di valutazione della qualità educativa, secondo la programmazione predisposta dal coordinamento pedagogico provinciale (CPP), e nella conseguente sperimentazione di tali strumenti, anche in relazione al processo regionale di accreditamento dei servizi. Le scuole d'infanzia comunali sono impegnate, a loro volta, in una sperimentazione di nuovi moduli organizzativi pensati per tenere insieme qualità educativa e sostenibilità dei servizi. Si sta, infine, puntando sullo sviluppo della presenza culturale, in ambito cittadino, dell’atelier delle scuole comunali. A tal fine sono stati predisposti progetti di atelier pensati in relazione all’attività museale e, più in generale, alla valorizzazione del patrimonio artistico locale. Tutta l’attività svolta dall’unità Atelier è in fase di documentazione con l’obiettivo di lasciare memoria di un percorso educativo all’avanguardia e di trasferire la metodologia sperimentata nel corso degli ultimi 15 anni in altri contesti. Il contributo del Centro Documentazione Apprendimenti (CDA) alla qualificazione del sistema educativo e formativo A partire dall’a.s. 2009/2010, il CDA ha curato, in maniera più attenta del passato, le modalità di rapporto con le istituzioni scolastiche del territorio, con l'obiettivo di una maggiore partecipazione di queste alla lettura dei bisogni formativi e alla definizione e gestione dei piani annuali di attività rivolta ai docenti. Attraverso la Commissione interistituzionale per la formazione delle scuole dell’infanzia e la Commissione CDA-scuole primo ciclo, sono state definite le priorità formative, le linee di lavoro e i progetti di formazione da avviare. Parte delle attività formative, inoltre, sono state decentrate nelle scuole, valorizzando le specificità, gli interessi e le competenze di ognuna. A livello provinciale, il CDA, su incarico della Provincia di Forlì-Cesena, ha organizzato, in collaborazione con le scuole, l’Ausl, Techne e il Servizio Politiche di Welfare del Comune, percorsi di formazione congiunta, finalizzati a condividere e diffondere strumenti e modalità di lavoro in grado di attivare una migliore partecipazione di tutte le figure alla definizione del progetto di integrazione degli alunni disabili, nell’ottica dell’ICF* e del progetto di vita. Si è posta particolare attenzione alla partecipazione delle famiglie in tale processo e ai percorsi di condivisione del progetto formativo tra scuola e famiglia. Gli esiti di tali percorsi saranno riportati ai tavoli di lavoro provinciali in sede di revisione dell’Accordo provinciale per l’integrazione scolastica e formativa degli alunni disabili. Si pone l’attenzione, infine, sull’attività relativa ai Disturbi dello Spettro Autistico, che ha impegnato il CDA nella realizzazione di diversi progetti interistituzionali concordati a livello provinciale e regionale, sulle fasce d’età 0/6 anni, 6/18 ed età adulta, coinvolgendo un considerevole numero di insegnanti, educatori ed altre figure professionali in ambito sociale e sanitario e le associazioni delle famiglie. In particolare, per quanto riguarda la formazione degli insegnanti e degli operatori, sono state condivise finalità e linee di lavoro a livello territoriale, mirate alla qualità dei sevizi, tra cui: • • • • fornire agli insegnanti e agli educatori strumenti di base per lavorare con bambini/ragazzi autistici e con le loro famiglie; garantire formazione permanente degli operatori sui temi dell’autismo, anche attraverso la valorizzazione delle competenze acquisite all’interno delle scuole e dei servizi (insegnanti ed educatori esperti); realizzare momenti di confronto e di formazione congiunta tra i diversi operatori (integrazione ambito scolastico, educativo, sociale e sanitario); documentare e mettere in circolo esperienze/buone prassi. * (Sistema di Classificazione Internazionale messo a punto dall’ OMS basata sull’analisi del funzionamento della persona nei suoi contesti di vita, dal punto di vista bio-psico- sociale) 63 Servizi educativi extrascolastici rivolti ai minori dai 6 ai 17 anni Sono state attivate modalità di lavoro integrato pubblico/privato al fine di supportare una messa in rete delle risorse. Questo ha permesso sia di contenere la spesa, sia di realizzare una progettazione che ha sviluppato i singoli interventi facendoli dialogare in un sistema a rete. In questa logica è stata mantenuta una costante attenzione agli interventi volti a facilitare la frequenza dei ragazzi in generale, dei minori disabili e di minori provenienti da famiglie con disagio socio-economico. Rispetto a tutti gli interventi e servizi di seguito descritti, è stato garantito un costante coordinamento pedagogico volto ad implementare e supportare un sistema a rete, promuovendo: • • • • • momenti strutturati di raccordo tra i diversi soggetti pubblici e privati e le diverse tipologie di azioni; una costante attenzione ad un’ottica di dimensione educativa dei servizi strettamente connessa e in costante dialogo con quella sociale e sanitaria; percorsi di formazione integrati, gestiti con la collaborazione del CDA, che coinvolgano sia gli educatori dei servizi territoriali, sia gli insegnanti delle scuole interessate, e attraverso percorsi di ricerca – azione che coinvolgano i referenti tecnici e pedagogici anche di altri Comuni del comprensorio; momenti di lettura dei bisogni, confronto, monitoraggio, verifica e progettazione integrata con i soggetti del terzo settore e le Istituzioni scolastiche del territorio; sperimentazione di interventi di coordinamento territoriale delle risorse. Per quanto riguarda i servizi per minori dai 6 ai 15 anni, a partire dall’a.s. 2009/10, l’Amministrazione comunale ha promosso percorsi di analisi e valutazione dei servizi esistenti coinvolgendo sia le Istituzioni scolastiche, sia le organizzazioni del terzo settore, concentrando l’attenzione, in particolare, sul modello dei “Centri educativi”, al fine di valutarne sia la rispondenza alle esigenze dell’utenza, sia la sostenibilità nel tempo. Le verifiche hanno confermato, finora, la validità e l’attualità del modello di centro educativo, costruito a partire dalle sperimentazioni collegate alla L. 285/‘97, cioè di un modello di servizio educativo integrato, con nessi espliciti con le attività scolastiche, che prevede la presenza sia di momenti di studio guidato, sia di momenti ludici e laboratoriali. Contemporaneamente, però, le più recenti riflessioni hanno portato a ritenere indispensabile un’evoluzione di tale modello nella direzione di un maggiore coinvolgimento delle risorse del territorio (scolastiche e non) e dello sviluppo di maggiori sinergie fra scuola, soggetti del privato sociale e risorse del territorio. Pertanto il piano dell’offerta educativa extrascolastica per l’a.s. 2011/12, prevede la realizzazione di 5 centri educativi e anche lo sviluppo di attività decentrate, cioè di attività che, pur collegate ai centri educativi, sono realizzate presso sedi scolastiche, coinvolgendo e valorizzando le risorse delle scuole e dei soggetti – pubblici e privati - presenti nel territorio di riferimento di ciascun centro. Rispetto alla fascia d’età 6-17 anni, presso i servizi educativi extrascolastici convenzionati, sono stati mantenuti gli interventi finalizzati all’integrazione dei minori disabili e le facilitazioni economiche per favorire la frequenza di minori provenienti da famiglie che presentano situazione di problematicità sociale ed economica. Questi interventi vengono realizzati attraverso una progettazione coordinata e condivisa con l’Unità Minori del servizio sociale e la neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Forlì. Nel periodo estivo, oltre al prolungamento estivo delle attività dei 3 centri educativi gestiti in convenzione con cooperative sociali, è stato mantenuto l’accreditamento di centri estivi gestiti da associazioni di promozione sociale e da soggetti Onlus. L’accreditamento e le ‘convenzioni’ sono strumenti funzionali al riconoscimento e alla partecipazione del privato sociale (delle organizzazioni non profit, il cosiddetto terzo settore) ed alla costruzione della rete dei servizi territoriali. In particolare, per accreditamento si intende uno strumento che consente al Comune di riconoscere al servizio educativo accreditato il possesso di requisiti che ne fanno un servizio socioeducativo di valenza pubblica, inoltre permette di regolare e di favorire la frequenza di minori disabili e di minori con difficoltà socio-economica. Attualmente i centri estivi accreditati sono n. 16 e prevedono, in base ad apposita regolamentazione comunale, interventi finalizzati all’integrazione dei minori disabili attraverso una progettazione coordinata e condivisa con l’Unità Minori del servizio sociale e la neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Forlì. Inoltre, sono previste facilitazioni economiche attribuite alle famiglie con disagio economico, in base ad apposita regolamentazione comunale (per esempio “buoni settimanali”). Rispetto agli alunni stranieri delle scuole primarie e secondarie di primo grado, il Comune di Forlì, in collaborazione con le Istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado di Forlì e del Comprensorio forlivese (che comprende altri14 Comuni), ha elaborato un progetto interistituzionale che prevede interventi di mediazione interculturale e facilitazione linguistica. Il progetto è stato elaborato in maniera condivisa e prevede il coinvolgimento dei soggetti del privato sociale che nel nostro territorio si occupano principalmente di integrazione. Gli interventi di mediazione interculturale e linguistica sono gestiti e coordinati dal Comune di Forlì e realizzati nelle Istituzioni scolastiche di Forlì e dei 14 comuni del comprensorio; prevedono la realizzazione di progetti individualizzati di accoglienza di minori stranieri nuovi iscritti, ma anche di attività interculturali che coinvolgano il gruppo classe. 64 «La formazione, infine, vede la nostra città collocata ai primi posti nazionali. La fascia pre-scolare è storicamente fra i vanti del nostro comune (i bisogni crescenti determinati dall’incremento di queste coorti di bambini costituiranno una priorità); quella elementare e media vede l’abnegazione di una classe d’insegnanti dotati di capacità e di spirito di servizio, cui spetta far fronte alla prima integrazione dei giovani migranti e al disagio sociale di molti adolescenti con risorse sempre più scarse; quella superiore può contare su strutture talora eccellenti. Occorre un impegno sostanziale dell’amministrazione per completare e integrare le ore di sostegno e/o compresenza in affiancamento agli insegnanti di sostegno alle disabilità con operatori qualificati. Quanto alla scuola non statale, l’integrazione col pubblico – nel nostro comune – è da considerarsi acquisita. E’ necessario, da parte dell’Amministrazione, provvedere da un lato alla valorizzazione sociale del corpo insegnante, ingiustamente colpito dalle politiche governative e, dall’altro, alla dotazione di supporti, possibilmente utilizzabili da parte di più istituti per ovvie ragioni di economia, per assicurare il mantenimento degli attuali standard formativi» «Il mantenimento e lo sviluppo dei servizi educativi per l’infanzia rappresenta una delle condizioni necessarie alla conciliazione degli impegni genitoriali con le attività lavorative, favorendo perciò l’occupabilità delle donne. La qualità dei servizi e la loro integrazione, favorendo lo sviluppo di un sistema pubblico/privato e interistituzionale capace di coprire la totalità dei fabbisogni, ne facilita gli effetti positivi sull’infanzia e sulle famiglie». Bambini iscritti al nido d’infanzia I prossimi obiettivi: • elaborazione dello scenario per la gestione a medio termine dei servizi comunali per l’infanzia; studio ed elaborazione di un progetto di programmazione e gestione comprensoriale dei servizi educativi pubblici 0- 6; predisposizione dello scenario per il processo di convenzionamento a medio termine con i gestori di servizi privati autorizzati e di scuole paritarie; proiettare Forlì come eccellenza nazionale, quale laboratorio sulla qualità educativa dei servizi per la prima infanzia, anche in relazione al processo regionale di accreditamento; promuovere la progettualità educativa e didattica delle scuole; considerare le risorse museali come “Aula decentrata”; raccordare il sistema scolastico con i servizi dell’extrascuola; realizzare la messa a norma degli edifici scolastici, secondo la nuova normativa antisismica; integrare gli interventi strutturali anche con interventi di riqualificazione energetica dell’involucro edilizio; favorire la cura della qualità degli ambienti scolastici, attraverso il risanamento acustico, l’efficientamento energetico, il miglioramento del decoro interno e degli spazi verdi; realizzare nuovi progetti di edilizia scolastica (lavori di ampliamento significativi per le scuole primarie di Roncadello e Carpinello). • • • • • • • • • • Scuole dell’Infanzia – andamento iscritti 2009 2010 2010 2011 2011 2012 Scuole infanzia comunali 845 824 824 Scuole infanzia statali 1.109 1.138 1.164 Scuole infanzia paritarie 1.042 1.070 1.080 Totale posti 2.996 3.032 3.068 2009/10 2010/11 2011/12 Nidi comunali a gestione diretta 526 507 470 Nidi in appalto o concessione 133 181 155 80 103 126 200 175 160 Servizi di educatore domiciliare 50 50 55 Posti nido gestiti da concessionario a rapporto privato 59 50 54 Frequenza minori dai 3 ai 15 anni presso i Centri Estivi Posti nido gestiti da privati (3-36 mesi) 71 82 59 n. minori iscritti Nidi in convenzione Sezioni Primavera convenzionate Totale bambini iscritti 1.119 1.148 2.419 2.445 2.370 1.106 1.170 1.193 45,72% 47,85% 50,34% 946 759 614 39,11% 31,04% 25,91% 817 682 614 * 86,36% 89,86% 100% Livello di copertura Domande presentate al Comune % rispetto ai bambini in età Domande accolte a chiusura bando Domande accolte/domande presentate 65 1.839 1.867 39 51 112 111 134 Budget facilitazioni economiche (buoni settimanali) € 35.000,00 € 35.000,00 € 35.000,00 Budget inserimento minori disabili presso centri estivi gestiti da associazioni e/o Onlus € 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00 di cui minori cui è stata riconosciuta una facilitazione economica per la frequenza (buoni settimanali) Posti nido disponibili Estate 2011 34 1.079 Bambini in età Estate 2010 1.780 di cui minori disabili Livello Di Copertura Estate 2009 *il dato è in diminuzione in quanto le domande nido per posti in convenzione e per l’assegnazione di voucher sono presentate dall’a.s. 2011/12 direttamente ai gestori privati. Trasporto scolastico 2008/09 2009/10 2010/11 412 383 356 1.924 2.143 2.243 Alunni iscritti 6.421 6.796 6.949 Pasti prodotti 715.831 710.952 733.036 Alunni iscritti Spesa pro capite Mensa scolastica Assistenza pre e post scuola Alunni iscritti Spesa totale Grado di copertura della spesa 1.595 1.318 1.478 254.190 175.106 193.116 100% 100% 100% 94.534 89.350 Sostegno economico Spesa contributo acquisto libri Alunni 90.537 683 684 653 Spesa per borse di studio 0 85.800 0 Alunni con borse di studio 0 379 0 Assistenza scolastica minori diversamente abili Alunni assistiti Ore di assistenza Spesa totale 54 59 79 17.291 18.787 19.397 316.646 340.926 375.260 66 PROGRAMMA ECONOMIA DI QUALITA’ E MARKETING TERRITORIALE Imprenditoria e Sportello Unico Lo sportello unico è lo strumento attraverso il quale vengono unificate, in un solo procedimento, tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione, l’avvio, la modifica o la cessazione di imprese per la produzione di beni e servizi. In questo modo, l’imprenditore, reale o aspirante, non deve più affrontare un vasto panorama di enti o amministrazioni, ma trova presso il Comune il suo unico interlocutore, che si occuperà di accentrare le procedure, acquisendo da tutti gli enti competenti le autorizzazioni e i pareri necessari. Nel 2010 è stato presentato il nuovo “Sportello Unico per le Imprese” (SUAP), che ha avviato un processo di semplificazione amministrativa. Il comune partecipa attivamente ad un tavolo promosso dalla Prefettura per i controlli coordinati e continuativi contro il lavoro nero; il comune oltre alla partecipazione ai controlli con la polizia municipale, ha messo in campo interventi di mediazione culturale, in particolare nei confronti degli imprenditori di nazionalità cinese. Un monitoraggio sulla qualità del lavoro nel settore del commercio, viene effettutato anche attraverso l’attività del “Patto per lo sviluppo armonico del centro storico e la qualità del lavoro”. Sono stati stipulati degli accordi amministrativi con i pubblici esercizi del centro storico garantendo un costante monitoraggio delle loro attività in stretta collaborazione con gli organi di polizia municipale. In particolare sono state verificate alcune criticità per le quali si è provveduto a contattare i gestori assieme al comando di polizia municipale al fine di prevenire eventuali disagi e contrasti con i cittadini con conseguente disturbo della quiete pubblica. È stata elaborata una proposta di adeguamento delle tariffe del servizio taxi ed una rimodulazione dell’intero sistema tariffario rispondente a criteri di maggiore chiarezza e trasparenza. E’ stato attivato il Tavolo sulla Qualità della Economia del quale fanno parte tutte le associazioni di categoria ed i sindacati dei lavoratori. Il tavolo viene convocato dall’assessorato alle Attività economiche, di concerto con gli altri assessorati, ogni volta che vi è la necessità di attuare un confronto su tematiche e proposte dell’Ammnistarzione Comunale di rilevanza per imprese, lavoro e sviluppo economico del territorio. È avvenuta una ridefinizione della disciplina degli orari di apertura e di chiusura delle attività artigianali di servizio (acconciatori ed estetisti), per una maggiore flessibilità della disciplina e l’amplificazione della sfera di autodeterminazione degli orari di apertura e di chiusura degli esercizi, alla luce delle norme in materia di tutela della concorrenza, introducendo, fra l’altro, l’innovativa possibilità di accedere ad orari “personalizzati”. L’ulteriore fase di totale liberalizzazione degli orari del commercio recentemente introdotta a livello nazionale, dovrà ora essere recepita nel regolamento comunale. E’ stata riattivata la Consulta dei consumatori e degli utenti (Organismo istituito nel 2005 con la funzione di valorizzare le associazioni dei consumatori), mediante la realizzazione di incontri periodici per condividere iniziative informative volte alla salvaguardia dei diritti del cittadino consumatore. Polo Tecnologico e Formativo Aeronautico Il Polo Tecnologico aggrega varie funzioni: quella aeronautica (Aeroporto L. Ridolfi), quella universitaria (Ingegneria meccanica e aeronautica), quella di ricerca per il trasferimento tecnologico, quella della formazione superiore (ENAV, scuola di rilievo nazionale per la formazione dei controllori di volo) e secondaria (Istituto aeronautico) e quella delle scuole di volo. E' stato istituito un gruppo di lavoro finalizzato a valutare le modifiche da apportare agli strumenti urbanistici vigenti, nonché le procedure e gli atti per favorire il processo di privatizzazione dell'aeroporto Ridolfi. Parallelamente è stata individuata cartograficamente un'ipotesi di delimitazione della STU (Società di Trasformazione Urbana). Nel 2011 si è avviato e sta proseguendo senza particolari problemi il cantiere dell'ampliamento dell'Academy Enav, altro importante perno del Polo. 67 Nuovo Scalo Merci di Villa Selva Nel febbraio 2011, a seguito del completamento a cura del Comune dei lavori di allargamento della via Selvina, è stato attivato il Nuovo Scalo Merci di Villa Selva. Lo Scalo, realizzato dalle Ferrovie dello Stato a partire dal 2005, è ricompreso fra gli interventi pubblici del PRUSST (Programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio) denominato “Corridoio Intermodale Forlì-Forlimpopoli”, promosso da Comune di Forlì, dal Comune di Forlimpopoli e Provincia di Forlì-Cesena in occasione del bando allegato al D.M. del Ministero Lavori Pubblici 8.10.1998. Per l'attuazione delle previsioni del PRUSST è stato sottoscritto nel gennaio 2002 un accordo amministrativo fra Comune di Forlì, Comune di Forlimpopoli e Provincia di Forlì-Cesena ed è stato concesso dal Ministero un finanziamento complessivo di € 5.325.576,45 (utilizzato per assistenza tecnica, progettazioni e per cofinanziare la realizzazione della Tangenziale Ovest di Forlimpopoli). L'Accordo di programma, con il quale è stata disciplinata l'attuazione del PRUSST a regolamentare l'erogazione dei finanziamenti assegnati, è stato sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in data al 30 maggio 2003. Global service Area ex Bartoletti Con il "Global Service Manutentivo delle Infrastrutture Stradali" l'Amministrazione Comunale ha deciso di passare dalla classica "manutenzione ordinaria e straordinaria" ad una modalità basata su "strategie di pianificazione e programmazione delle attività manutentive", cioè da una politica di manutenzione ispirata all'idea di intervento a seguito guasti, ad un concetto di manutenzione inteso come insieme di attività, che partendo dalla conoscenza del patrimonio e dalla valutazione del relativo stato d'uso e conservazione, passa attraverso la progettazione e programmazione degli interventi di manutenzione Nella zona dell’ex Bartoletti sono stati realizzati insediamenti residenziali. La parte produttiva del luogo, che produceva rimorchi per camion, si è trasferita in via Zampeschi dove il Comune di Forlì ha promosso la realizzazione di un’area produttiva a reisediamento di attività innovative legate in particolare al manufatturiero ed al settore delle energie rinnovabili. Sono stati valutati i primi risultati del triennio di “Global Service Manutentivo” e sono stati definitivi positivi. 68 Questo progetto è stato fortemente voluto dall’Amministrazione affinché si potesse creare un bacino di occupazione. «La costruzione del sistema romagnolo non può prescindere da alcune fondamentali visioni dello sviluppo infrastrutturale, particolarmente importanti in una fase di ripensamento e di riorganizzazione degli assetti produttivi. I perni di questa politica di area vasta, peraltro ancora declinata a livello di governance, sono tradizionalmente rappresentati dall’integrazione fra il porto di Ravenna, l’aeroporto di Forlì (del quale è avviato il processo di privatizzazione), l’interporto di Cesena e lo scalo merci di Villa Selva, il potenziamento della Cervese fino al raccordo con l’E-45, la connessione fra Forlì e Cesena, la riorganizzazione del sistema fieristico, la collocazione del capoluogo fra i grandi assi del nord-est e il centro Italia (Toscana, attraverso la SS 67/valle del Tevere). Lo strumento di questa integrazione sarà l’attuazione di quanto già previsto dagli studi scientifici multidisciplinari come il progetto SISTEMA, che coniuga trasporto pubblico ed opere necessarie. E’ chiaro che, coerentemente con l’impostazione fin ad ora espressa, tanto più queste opere avranno una prospettiva di connessione armonica con il territorio, quanto minore sarà il loro impatto ambientale». In questo nuovo quadro, obietto prioritario del SUAP è la presentazione delle pratiche on-line da parte degli interessati: si intende rendere disponibili più di 150 procedimenti per la presentazione in via telematica, utilizzando SuapER, piattaforma informatica a livello regionale per la gestione del Front-Office online dei servizi tipicamente afferenti allo Sportello Unico Attività Produttive. A tal fine, il Comune di Forlì ha aderito, come altri comuni e province, all’Accordo con la Regione Emilia-Romagna relativo al Progetto Sistema a Rete della Community Network. Si avvierà anche il test del software per le operazioni di pagamento on-line. Nel 2013 si affideranno i lavori per la realizzazione dei laboratori della facoltà di Ingegneria e del “Tecnopolo”. «Importante produrre un’analisi delle caratteristiche ed esiti delle imprese femminili. L’attenzione all’imprenditoria femminile include tematiche come la conciliazione tra fare impresa e le responsabilità familiari, l’accesso al credito, la semplificazione amministrativa e il sostegno allo start-up. Le prassi già instaurate con l’istituzione del tavolo sulla Conciliazione e la creazione della rete territoriale contro la violenza e il maltrattamento dimostrano che la governance interistituzionale, la sinergia tra gli attori del territorio producono risultati apprezzabili anche su tematiche considerate “secondarie” rispetto ai grandi temi dello sviluppo. Le tematiche che interessano le donne guadagnano in questo modo visibilità e interesse». numero lavoratori coinvolti ex area Bartoletti Procedimenti disponibili online 2011 50 2012 con l’insediamento di una nuova azienda diventeranno 250 2011 44 2012 120 69 SICUREZZA Il programma sicurezza riguardante le competenze della Polizia Municipale, si sviluppa principalmente su 3 temi specifici: il presidio del centro storico, il consolidamento dell’attività svolta da parte dei Vigili di Quartiere ed una particolare attenzione alle forme di degrado del territorio. A partire da dicembre 2010, per incrementare la visibilità dell’operatore di Polizia Municipale, il servizio è stato integrato con la presenza di una Unità mobile, ovvero di un mezzo con insegne e colori d’istituto tale da essere facilmente individuato dal cittadino. Questo servizio, tuttora attivo, offre la possibilità chiunque interessato, di rivolgersi all’agente sul posto per richiedere informazioni, esporre le proprie problematiche e disagi, segnalare qualsiasi aspetto di degrado si riscontri sul territorio. Presidio del Centro storico Nell’anno 2010, dal mese di aprile, è stato istituito nei giorni feriali un servizio di presidio del centro storico in forma appiedata con orario 07,00 - 19,00, nel quadrilatero composto da Piazza Saffi, via delle Torri, piazze Ordelaffi e Duomo, Corso Garibaldi. Inoltre, l’operatore di Polizia Municipale si trattiene in forma continuata in Piazza Saffi negli orari di maggior affluenza di persone, generalmente dalle ore 08,30 alle ore 13,00 e dalle ore 14,30 alle ore 19,00. Polizia di prossimità: vigilanza di quartiere Nel corso del 2010, l’attività svolta dal Vigile di Quartiere è stata arricchita attraverso un programma articolato di sensibilizzazione, formazione, controllo e contrasto, avente come scopo l’accrescimento della percezione di sicurezza del cittadino. In particolare, è stata ampliata l’attenzione in quei luoghi di maggior afflusso di persone quali ad esempio i parchi e le aree verdi. A questo scopo, la Polizia Municipale ha acquistato alcune mountain bike e gli agenti hanno svolto e continuano tuttora a svolgere attività di controllo e presidio in bicicletta. Nel 2011 le attività svolte dal Vigile di Quartiere si sono concentrate su ulteriori aspetti, integrandosi con lo sviluppo degli obiettivi legati al degrado urbano. Si sono svolti controlli di polizia ambientale, controlli sul commercio ed abusivismo, sono stati effettuati controlli mirati in tema di soggiorno degli stranieri associati alle domande di residenza con verifiche sulla regolarità della presenza delle persone trovate all’interno delle abitazioni. Lotta al degrado Il contrasto alle diverse forme di degrado presenti sul territorio è stato attuato a partire dal 2010 attraverso 4 azioni distinte: 1. Progetto denominato “Muri Puliti” avente come obiettivo quello di intervenire su scritte e disegni che vanno a deturpare il patrimonio pubblico. 2. Una campagna dal titolo “Proteggi le Zebre, adotta un attraversamento pedonale” a tutela degli utenti deboli della strada ed in particolare dei pedoni. A tale scopo il Comando di Polizia Municipale ha incrementato i propri controlli in corrispondenza degli attraversamenti pedonali. 3. L’iniziativa, nota con lo slogan “Notti sicure, fai un pit stop per salvarti la vita” nel 2010 che si è arricchita di un momento di spettacolo e sensibilizzazione dei giovani che ha visto il coinvolgimento del noto comico romagnolo Paolo Cevoli”. Inoltre per la lotta al degrado, legata all’abuso di alcol nei confronti di coloro che si mettono alla guida, nel corso dell’estate 2010 come ormai consolidato da alcuni anni, è stato attuato il programma di intensificazione dei controlli in orario notturno ed in particolare durante il fine settimana. 4. Interventi sui fenomeni di disturbo e schiamazzi nei pressi di bar e locali pubblici, attraverso il progetto di prolungamento dei servizi nel fine settimana. Nel corso del 2011 si è consolidata la presenza della Polizia Municipale in orario notturno attraverso l’istItuzione di servizi settimanali con orario 00.00-06.00 per il contrasto del degrado del centro urbano, contro il consumo eccessivo di alcolici e contro i rumori. Ulteriori attività che caratterizzano il servizio riguardano la gestione del complesso sistema di videosorveglianza urbana che comprende attualmente 132 telecamere installate secondo le finalità previste dalle norme emanate dal garante della privacy. 70 Nel corso dell’anno 2011 è stato avviato un programma di durata pluriennale di adeguamento degli impianti che vedrà la sostituzione delle vecchie connessioni in rame con fibra ottica e la sostituzione delle telecamere più vecchie con modelli ad alta definizione. La Polizia municipale di Forlì è parte dell’Associazione intercomunale della pianura forlivese che comprende anche i comuni di Bertinoro, Forlimpopoli e Castrocaro Terme e Terra del Sole. Per perseguire il coordinamento del Servizio con altri comuni del comprensorio forlivese sono state individuate alcune attività che verranno svolte congiuntamente (ufficio studi, formazione, rilevamento degrado urbano, campagne sulla sicurezza stradale). Per garantire una maggiore sicurezza del pedone e del ciclista ed allo stesso tempo salvaguardare i percorsi loro riservati è stata avviata nel 2011 una campagna informativa e di prevenzione al fine di creare un sistema che consenta in tempi ragionevoli di dare risposte a quelle situazioni di pericolo e carenza delle strutture. La sperimentazione è partita nel territorio compreso tra il centro storico e la circonvallazione (compresa la stessa). L’azione dell’Amministrazione e del Comando di Polizia Municipale tenderà ad un rafforzamento dell’attuale organico cercando il più possibile di tener fede agli accordi presi con la Regione Emilia-Romagna nel 2009 (Accordo di Programma in essere) compatibilmente con i vincoli imposti dalla normativa statale in tema di contenimento della finanza pubblica e di assunzioni di personale. Verrà potenziata, rafforzata e riqualificata l'attività svolta dal Vigile di Quartiere cercando di rendere questa figura sempre più consapevole del ruolo strategico svolto nei confronti della città, attraverso un programma articolato di sensibilizzazione e formazione, di controllo e contrasto, finalizzato ad accrescere il livello delle sicurezze del cittadino e del territorio del comune di Forlì. Verrà inoltre creato una Sezione che si occuperà di contrasto dell’evasione fiscale in collaborazione con i servizi tributi ed anagrafe. In tema di lotta al degrado, viste le esperienze già poste in essere in altre città, l’Amministrazione intende pervenire ad un complesso di regole condivise che si pongano come argine contro il degrado del centro urbano nelle ore notturne, contro il consumo eccessivo di alcoolici e contro il rumore. L’utilizzo della PM in ore notturne ha rappresentato un primo passo significativo in questo senso e, se si procederà ad un adeguato aumento dell’organico si potrà procedere ad un rafforzamento di questi servizi in linea con quanto previsto dalla vigente legge regionale (nr. 24/2003). La presenza sempre più capillare nel cuore della Città - a partire da Piazza Saffi con lo spostamento del Punto Centro in posizione più accessibile e visibile - e nei quartieri rafforzerà l’obiettivo di strutturare una relazione diretta fra cittadini e PM. Verrà inoltre riqualificato e utilizzato il sistema regionale Ril.Fe.De.Ur. per la gestione di tutte le segnalazioni ed esposti, per dare al cittadino e alle circoscrizioni risposte certe in tempi brevi e la tracciabilità di quanto segnalato. L’attività della PM insisterà, inoltre, sul tema della formazione, della sicurezza sui luoghi di lavoro e sul rafforzamento della sicurezza sulle strade e sulla tutela del consumatore. L’esperienza già avviata degli Assistenti Civici viene colta dall’Amministrazione come segnale della collaborazione di tutti i cittadini che si impegnano per ostacolare il degrado e che vogliono rendersi utili alla comunità. Gli Assistenti Civici sono una realtà esistente ed importante, già apprezzata dalla cittadinanza, e che si vuole porre in risalto, in stretta connessione con le attività svolte, su altri piani, dalla Polizia Municipale. In questi giorni verrà rivista la convenzione fra il Comune di Forlì ed Assistenti civici. «L’idea di sicurezza della città dovrebbe comprendere tutti gli ambiti interessati nella qualità del convivere, compresi quelli familiari nei quali è più sensibile la sicurezza di donne, bambini, anziani. La lotta all’abuso di alcol e droghe e al degrado ma anche la libertà di movimento, delle donne in particolare, sono obiettivi che si possono raggiungere attraverso le politiche per la sicurezza». «Il nostro obiettivo è ridurre a zero i morti sulle strade e combattere la piaga inaccettabile per un paese civile degli incidenti sul lavoro. L'insicurezza nelle strade e nel lavoro non sono problemi senza soluzioni, da ritenere inevitabili ed inaffrontabili. Il comune deve porsi come obiettivo quello di arrivare a zero morti sulle strade e nei cantieri. In entrambi i casi la sicurezza si ottiene con controlli più efficaci. Nella mobilità occorre incentivare e tutelare la mobilità alternativa all'automobile e ridurre le vetture circolanti a vantaggio di una migliore fruibilità di tutti. Occorre creare corsie preferenziali per i mezzi pubblici, aumentare e ricucire le piste ciclabili le ZTL e zone pedonali, creare isole ambientali anche fuori dal centro storico in zone dove è necessaria maggiore sicurezza, attivare sistemi di logistica per le merci onde evitare l'inutile circolazione di mezzi pesanti ed inquinanti». 71 Sinistrosità sulle strade - Incidenti rilevati dalla Polizia Municipale anno 2009 anno 2010 anno 2011 con solo danni 300 342 310 con lesioni 533 482 551 4 7 7 837 831 868 con esito mortale Totale Controlli in materia di alcool alla guida pre-test alcool Accertamenti positivi anno 2009 anno 2010 Posti di controllo stradale Nr. Posti di controllo Nr. Veicoli fermati Controlli edilizia e commercio 2009 2010 2011 Accertamenti anagrafici 9.494 9.599 8.645 32.163 25.803 32.683 Controllo Aree Verdi e parchi 1.268 937 804 Contatti qualificati //* //* 364 319 Posti di controllo stradale //* //* 1.159 Interventi e controlli in materia di degrado //* //* Interventi e controlli sulla sicurezza del ciclista //* //* 158 interventi e controlli sulla sicurezza del pedone //* //* 334 2009 2010 2011 265 177 151 anno 2011 Nr. Controlli esecizi commerciali 360 308 430 Nr. Controlli Pubblici Esercizi 300 228 392 Nr. Controlli esercizi artigianali 334 262 345 1.474 1.467 1.469 104 80 142 Presenza fiere e mercati * Indicatori inseriti a partire dal 2011 72 2011 4.137 288 10.930 2010 4.307 Nr. Controlli di polizia ambientale 3.478 2009 4.308 Nr. Controlli in materia edilizia 2.386 Controlli e verifica Vigili di Quartiere 1.148 POLITICHE DI WELFARE* Welfare Comunitario e attenzione alle famiglie L’azione dell’Amministrazione procede verso uno sviluppo del sistema di welfare locale partendo dal consolidamento delle sue fondamenta, caratterizzate da sussidiarietà e responsabilità dei soggetti pubblici e privati coinvolti e perseguendo l’obiettivo di garantirne la sostenibilità in un contesto di ridotte risorse economiche disponibili e a fronte di bisogni delle famiglie, a partire da quelle con bambini o persone non autosufficienti a carico, in aumento sia per articolazione che per complessità. Detto obiettivo deve essere perseguito nel segno dell’equità distributiva legata all’accoglienza e valutazione dei bisogni espressi da tutti i cittadini e dalle loro famiglie, al puntuale monitoraggio dell’appropriatezza del servizio offerto rispetto al bisogno, fino alla riforma del sistema di compartecipazione alla spesa dei servizi da parte degli utenti, modulata sulla condizione socio-economica del nucleo familiare di appartenenza. Una ridefinizione dell’impianto che fissa le regole generali per l’accesso ai servizi e per la compartecipazione degli utenti ai costi, i criteri di priorità per l’accesso, nonché la messa a punto di nuovi sistemi di tariffazione che consentano di tutelare le situazioni di disagio socio economico e contestualmente mantenere il tasso di copertura previsto a bilancio. Al fine di garantire la qualità dei servizi erogati si è sviluppato il processo di accreditamento teso a garantire standard di qualità uniformi, definiti a livello regionale, assicurando al contempo la personalizzazione dei programmi assistenziali e perseguendo l’obiettivo del benessere complessivo degli utenti, sia sotto l’aspetto assistenziale in senso stretto, sia per quanto concerne i bisogni relazionali e ricreativi. Si è partiti dai servizi socio-sanitari per l’area della non autosufficienza, ovvero case residenza per anziani, centri diurni per anziani e centri socio-riabilitativi diurni e residenziali per disabili. Detto processo si è sviluppato in coerenza con la programmazione del fabbisogno definita a livello distrettuale e attiva la validazione dei soggetti Gestori (pubblici e privati), ai quali conferisce la responsabilità di erogare un servizio pubblico alla collettività, conformandosi a determinati standard qualitativi e quantitativi e assoggettandosi ai controlli da parte degli enti preposti (Comune e Ausl). Considerata la domanda crescente sia in termini quantitativi che qualitativi a fronte della riduzione delle risorse pubbliche destinate alla non autosufficienza (nel 2011 è stato annullato il fondo nazionale per la non autosufficienza) la programmazione deve prestare attenzione alla ridistribuzione dei servizi ed interventi in maniera più equa tra tutti i potenziali fruitori e alla riorganizzazione in particolare dei servizi residenziali attraverso la progettazione e realizzazione di opportunità a minore impatto economico ma maggiormente ancorate alle risorse di comunità come i gruppi appartamento e gli alloggi con servizi. Servizi per anziani e disabili Si è consolidata l’offerta di servizi per anziani e disabili a partire dallo sviluppo di servizi a contrasto dell’isolamento e prevenzione fragilità e di sostegno alla domiciliarità. Il Servizio “Operatori di quartiere” garantisce la presenza quotidiana sul territorio e la pronta reperibilità di operatrici socio-sanitarie, con funzioni di monitoraggio e sostegno alla quotidianità delle persone anziane a domicilio, con particolare riferimento alle persone sole. Per favorire stili di vita sani e attivi e prevenire l’isolamento, vengono proposte, attraverso le Associazioni del territorio attività di socializzazione, aggregazione e ricreative, vacanze, corsi e laboratori, attività motoria; operare come volontari all’interno delle associazioni permette inoltre agli anziani di mantenersi attivi e utili alla comunità. L’Amministrazione sostiene progetti di scambio e solidarietà tra giovani e anziani. Il sostegno alla domiciliarità si articola attraverso l’assistenza domiciliare, la consegna pasti caldi a domicilio, assegni di cura, i centri diurni e l’accoglienza residenziale per sollievo familiare. Per le situazioni di non autosufficienza più gravi è attiva la rete delle strutture residenziali del territorio forlivese. Anche la rete dei servizi socio-sanitari per disabili è articolata e qualificata e offre risposte dalla domiciliarità agli interventi di tipo residenziale in particolar modo quando la famiglia d’origine non è più in grado di far fronte ai bisogni del disabile. L’Amministrazione ha promosso un dialogo costante con le associazioni di famiglie di disabili che ha condotto alla condivisione di un percorso di validazione dei servizi offerti e della rispondenza dei progetti di vita definiti rispetto ai bisogni degli utenti. *Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il piano distrettuale per la salute e il benessere sociale alla pagina web http://www.comune.forli.fc.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=72479&idCat=84725&ID=84731&TipoElemento=Pagina 73 Servizi per la famiglia e i minori Il tema del sostegno alle famiglie ha visto il Centro Famiglie impegnato a sviluppare, su tutto il territorio distrettuale, la cultura della "nascita" in un'ottica di promozione del benessere, di prevenzione e di supporto, con particolare cura al coinvolgimento di neogenitori in situazione di fragilità o isolamento. A questo proposito, si sono proposti corsi di preparazione alla nascita (Gruppi Cicogna), visite domiciliari, consulenze individuali e momenti di incontro e confronto fra neo-genitori (il Gomitolo e il Gomitolino); Sono state attuate diverse azioni, fra cui la realizzazione di nuovi materiali informativi plurilingue, per favorire l'integrazione delle famiglie immigrate e l'uso appropriato dei servizi socio-sanitari. La partecipazione delle donne migranti ad azioni rivolte alla nascita e alla neo-genitorialità è stata superiore alla previsione. Fra le azioni innovative si segnalano: • diverse forme di informazione e comunicazione (sportello Informafamiglie, pagina forlivese del sito www.informafamiglie.it, newsletter, accessi telefonici, e-mailing) per agevolare la vita quotidiana delle famiglie con figli in età 0/14 anni; • incentivo alla partecipazione dei padri, organizzando cicli di incontri e laboratori, con l’obiettivo di promuoverne la corresponsabilità educativa e la condivisione fra tempi di vita e lavoro all’interno della coppia. Il supporto alle competenze genitoriali, necessario per affrontare dubbi o difficoltà nella relazione con i figli o conflitto di coppia, prevede diverse forme di consulenza e la mediazione familiare. Occasioni di confronto fra genitori sono promosse e incentivate con strategie diverse; insieme allo scambio di oggetti, tempo, saperi si pongono come nuovi strumenti utili a rinnovare la coesione sociale e la solidarietà (oltre 70 iniziative all’anno anche in collaborazione con partner del Terzo settore). La molteplicità e complessità delle strutture familiari odierne necessitano di un approccio che svolga contestualmente azioni di promozione del benessere sociale e prevenzione, unitamente a cura e tutela. La promozione delle “funzioni genitoriali” è sostenuta tenendo conto delle diverse fasi della vita dei componenti delle famiglie, da intendersi come fasi evolutive anche quando siano molto critiche, sostenendo le competenze dei componenti la famiglia e promuovendo azioni atte a valorizzare il contesto amicale, parentale e sociale, secondo un'idea di “comunità educante”, in cui le responsabilità educative sono diffuse fra diversi protagonisti (genitori, servizi, associazioni...). Stanno prendendo piede nuovi servizi al Centro Famiglie che hanno proprio lo scopo di favorire le relazioni tra genitori (es: gruppi primo anno, mondo papà, il Gomitolo, ecc). Sono stati avviati moduli del Percorso Nascita (i cosiddetti corsi pre-parto, anche se ampliati) che garantiscono la partecipazione anche di donne/coppie immigrate. A tale scopo è stata avviata una campagna informativa multilingue e si è qualificato il servizio di mediazione familiare in caso di separazione dei genitori, nell'ottica di contenimento della conflittualità. Le azioni e i contenuti del percorso nascita del distretto forlivese sono stati pubblicati nel 2012 (ed. Franco Angeli) per promuoverne la diffusione su scala regionale e nazionale; il volume ha ricevuto il patrocinio della regione Emilia Romagna e riconoscimenti dal Ministero Salute e Dipartimento per la Famiglia. Tutela minori Nell’ambito dei servizi più legati alla protezione e tutela dei minori si sono portate avanti azioni di riprogettazione sia degli interventi che delle modalità di lavoro integrate. In particolare, è stato istituito il gruppo di coordinamento delle comunità per minori, autorizzate al funzionamento ai sensi delle Direttive regionali, che consente uno scambio di prassi educative e l’individuazione di procedure di regolazione del rapporto tra pubblico e privato. Inoltre, si sono costruite e sono in fase di potenziamento le sinergie con le Forze dell’Ordine e l’Azienda Ospedaliera. E’ stato infatti, istituito un apposito servizio di reperibilità e pronto intervento per le emergenze che coninvolgono i minori. 74 Gli obiettivi che il Servizio si prefigge sono: • • • • • • • • • • • • Sviluppare contesti positivi per potenziare la cura dei bambini e ragazzi che sperimentano precocemente difficoltà evolutive e dei loro genitori attraverso l’integrazione tra i servizi e gli interventi individuati tra i percorsi di salute e quelli di cura quali servizio sociale minori, centro famiglia, servizi educativi, consultori, neuropsichiatria infantile, servizio di psicologia ecc; Promuovere la mediazione familiare e sociale per la prevenzione/riduzione dei conflitti nelle relazioni familiari anche attraverso il raccordo tra iniziative del Centro per le Famiglie e del Centro Conviviamo e sviluppando appieno le potenzialità del servizio educativo domiciliare e degli incontri protetti anche per favorire processi di normalizzazione da parte dei genitori che presentano buone potenzialità nelle competenze genitoriali residue; Promuovere e sviluppare percorsi di accompagnamento e cura rivolti complessivamente al nucleo familiare in difficoltà anche attraverso le potenzialità offerte dalle reti di famiglie ed i “villaggi comunitari” realizzati dal privato sociale; Rafforzare il sostegno alla genitorialità nelle famiglie con problemi/a rischio rispetto alla cura dei bambini anche attraverso il potenziamento e qualificazione dei centri diurni e dell'appoggio educativo domiciliare; Definire nuovi accordi interistituzionali ed implementare protocolli operativi tra gli attori del percorso di protezione e cura dei minori (servizi dei Comuni e dell’Ausl, soggetti dell’accoglienza, rappresentanti dei minori quali il tutore legale, il curatore speciale, l’avvocato, autorità giudiziaria, forze dell’ordine) orientati alla responsabilizzazione e collaborazione nell’interesse dei bambini e ragazzi coinvolti; Rafforzare i percorsi di presa in carico integrata delle situazioni di violenza, maltrattamento e abuso di donne e minori; Consolidare percorsi per l'affidamento familiare e l’adozione nazionale e internazionale in coerenza con le direttive regionali in materia; Realizzare percorsi integrati per i minori a rischio, per il bambino malato cronico e la famiglia; Potenziare le competenze dei servizi di presa in carico dei bambini con disturbi emotivi precoci; Completare l’attuazione della presa in carico, da parte dell’equipe multiprofessionale, dei minori con disturbi pervasivi dello sviluppo (PRI-A Autismo), sulla base del Progetto regionale; Rafforzare la presa in carico integrata di situazioni patologiche di ragazzi multiproblematici (disturbi del comportamento alimentare o della sessualità), in particolare nella fase di accompagnamento alla maggiore età di ragazzi a forte rischio di marginalità sociale e delle loro famiglie o contesti di vita; Predisporre moduli di presa in carico in ambito ospedaliero e/o in strutture residenziali degli adolescenti con problemi psichiatrici. Coesione sociale Gli interventi proposti hanno favorito la coesione dei cittadini per mirare a responsabilizzare gli abitanti nella gestione di spazi comuni e di aggregazione, favorire l'organizzazione di eventi di comunità, mediare l'incontro tra autoctoni e immigrati, rafforzare il senso di sicurezza e la capacità di autocura della comunità. Per tale scopo sono state avviate delle sperimentazioni nei territori di Villafranca e Foro Boario. Il primo territorio ha previsto l’attivazione di una discussione pubblica sulla coesione sociale. Il progetto ha dato vita anche ad una banca del tempo in collegamento con lo sportello sociale e ad un consorzio di agricoltori della zona che promuovono raccolta fondi per le scuole e l’attivazione di progetti. Il secondo territorio ha attivato un processo di promozione di una rete di solidarietà tra vecchi e nuovi abitanti, coinvolgendo tra gli altri assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Entrambi i progetti hanno visto la forte collaborazione con i Comitati di Quartiere e con la Caritas. Ogni progetto è gestito da un gruppo promotore composto da referenti del Comune e del privato sociale (operatori del welfare e della sicurezza), rappresentanti dei quartieri, associazioni di volontariato e/o di promozione sociale attive nel territorio. 75 Il Casa e contrasto alla povertà L’Amministrazione, in sinergia con gli altri enti locali soci, ha definito una nuova mission di ACER (Azienda Casa Emilia Romagna), sulla base di un accordo con i Comuni che consenta di ridurre i costi di realizzazione degli interventi, di potenziare l’offerta abitativa e di elaborare strategie di sviluppo con il privato sociale. L'obiettivo prioritario è quello di sviluppare un sistema di politiche abitative in grado di aggiungere alla risposta tradizionale di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP cosiddette case popolari), destinata alle famiglie più fragili, altri segmenti di offerta di alloggi sociali in affitto a prezzi più bassi rispetto al mercato delle locazioni che possa riguardare e raggiungere altre tipologie di famiglie alla ricerca di una abitazione (nuclei familiari numerosi a medio-basso reddito, nuclei monogenitoriali, giovani coppie, ecc.). Lo sviluppo di questo ulteriore segmento di offerta (Edilizia agevolata) potrà coinvolgere nella realizzazione e gestione anche il privato, favorendo un riallineamento tra domanda ed offerta nel mercato immobiliare delle case da adibirsi ad abitazione principale; una procedura che favorisce l'immissione nel mercato degli affitti di alloggi a canone calmierato che nel 2012 si è tradotta nell’assegnazione di venti alloggi di questa tipologia. Nel 2011 è stato definito ed approvato un nuovo regolamento di accesso agli alloggi di edilizia agevolata che prevede altresì la definizione di piani di sostenibilità sociale all’abitare per i gruppi di alloggi che vengono realizzati e assegnati. La crisi economica e soprattutto quella occupazionale che ne è derivata anche per il nostro territorio ha messo a dura prova i già fragili equilibri di una sempre più larga fetta di famiglie, con particolare riferimento a quelle con figli e fra queste a quelle con un solo genitore. L’azione dell’amministrazione ha garantito il sostegno economico più tradizionale con l’erogazione di contributi economici a sostegno dell’affitto o per pagamenti di utenze domestiche o altre spese di sostentamento ed ha altresì sviluppato misure straordinarie anticrisi. Nel 2012 è stato attivato uno specifico fondo comunale casa, con risorse del Comune e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, finalizzato a sostenere con contributi economici i conduttori maggiormente in difficoltà nel pagamento degli affitti e favorire l’accesso alla casa in locazione tramite pagamento della caparra. Per l’emergenza freddo nel 2011 è stato avviato un progetto integrato pubblico/privato con l’attivazione ad integrazione del dormitorio già attivo di un container per accogliere 7/8 persone senza fissa dimora e un centro diurno presso San Mercuriale. Negli utimi mesi del 2012 è stato attivato un centro diurno in convenzione con la Caritas diocesana nell’ambito delle azioni per l’emergenza freddo. Centro Donna Il Centro donna è un luogo a disposizione delle donne forlivesi in cui è possibile trovare informazioni, servizi, consigli ed aiuti pratici. Il Centro è in grado di accogliere ed indirizzare le donne verso i servizi del territorio, aiutandole a scegliere il percorso più corrispondente alle specifiche esigenze. Si è attrezzata “la casa” in particolare dal punto di vista informatico. Il Centro Donna è anche Centro antiviolenza e gestisce una Struttura di Accoglienza temporanea, ad indirizzo segreto, per donne che hanno subito violenza e maltrattamento e necessitano di protezione per sé e per i propri figli, quando sono presenti. Al Centro donna opera un equipe integrata che svolge servizio di consulenza e di sostegno individuale e di gruppo. Negli ultimi due anni l’attenzione sul fenomeno del maltrattamento e della violenza ha visto sempre più il Servizio coinvolto in attività di formazione rivolte ad Operatori socio sanitari e interventi di sensibilizzazione al tema rivolti agli studenti degli Istituti superiori di Forlì. La Rete dei Servizi Antiviolenza - RETE IRENE - attiva dal 2001, è un progetto promosso dal Comune di Forlì che pone in primo piano l’esigenza di raccordare quanto c’è oggi di operante per combattere la violenza e stimolare l’assunzione di responsabilità da parte degli operatori sociali e sanitari, del mondo giudiziario e delle Forze dell’Ordine. Il Tavolo permanente della associazioni contro la violenza alle donne è costituito da associazioni femminili che realizzano attività contro la violenza alle donne in collaborazione con il Centro donna. Il Centro è inoltre sede di numerose associazioni femminili della città. Nel 2010 si è sviluppato il progetto di rafforzamento del Centro Donna come “Casa delle Donne” cioè spazio a disposizione di associazioni di donne della città e luogo d’incontro e socialità delle donne. Il Centro Donna fa parte del Comitato di Gestione della “Casa del Gelsomino”, centro di incontro interculturale per donne migranti ed italiane. Nella casa si svolgono attività sia formative (corsi di lingua italiana, corsi per svolgere l’attività di cura ad anziani, di cucito, laboratori teatrali) sia socializzanti che di aggregazione. Oltre alle prestazioni direttamente erogate all’utenza il Centro Donna propone progetti rivolti alle donne del territorio, ed organizza iniziative di promozione delle pari opportunità. Tra le attività che coinvolgono il territorio si segnala l’apertura di uno sportello informativo presso il “centro Commerciale Punta di Ferro” sulla conciliazione e diritti alla maternità e paternità. 76 Immigrazione L’azione dell’Amministrazione si è focalizzata principalmente su due direttrici: • Coordinamento politico interassessorile: vi partecipano tutti gli Assessori che hanno deleghe che impattano con la problematica, supportati dai tecnici dei servizi coinvolti; • “Forum per l'immigrazione”: eventi periodici per la partecipazione e il dialogo interculturale, per favorire l’analisi, il confronto e la condivisione dei principali progetti inerenti l’immigrazione a Forlì. Ad oggi sono stati realizzati quattro forum sui temi: lavoro, abitare, dialogo interculturale e interreligioso e mediazione interculturale nella scuola. Il “Forum” è un luogo aperto alla partecipazione, dove dialogano l’Istituzione comunale, la Consulta dei Cittadini Stranieri, le comunità straniere e le organizzazioni sociali, economiche e religiose, nell’intento di favorire la piena integrazione dei cittadini immigrati e, in parallelo, l’aumento del senso di appartenenza dei cittadini forlivesi. L'elezione a suffragio universale e diretta dei 20 componenti della Consulta Stranieri si è svolta con alta affluenza al voto a maggio 2011. La rappresentatività di 14 nazionalità diverse, la parità di genere con la presenza significativa di 13 donne e 17 uomini e oltre la metà dei componenti con età inferiore a 35 anni dimostra una buona equità nell’elezione. Nel 2012 il Comune di Forlì ha aderito al network italiano del dialogo interculturale delle città che si confronta sui temi delle politiche per l’integrazione. Sport La promozione dello sport deve essere finalizzata a favorire la diffusione della pratica sportiva fin dai primi anni di età, in quanto permette l’acquisizione di stili di vita sani (in termini di prevenzione primaria socio-sanitaria), la socializzazione e l’integrazione culturale, nonché il corretto approccio alla competizione. A tal fine si è consolidata la partecipazione del Comune al progetto “Classi...in movimento”: nato nel 2006 per iniziativa del Comune di Forlì, è diventato un progetto inter-istituzionale, che coinvolge, oltre al comune di Forlì, che partecipa con un cospicuo contributo finanziario, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il CONI, i Comuni del Comprensorio, con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Si tratta di un progetto rivolto agli alunni e insegnanti delle scuole primarie e consiste nel mettere a disposizione delle scuole docenti esperti laureati ISEF o Educazione Motoria, che svolgono interventi di educazione psico-motoria. Il progetto, relativo all’anno scolastico 2011-2012 è finanziato per € 20.000,00 dal Comune di Forlì, € 60.000,00 dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, € 2.000,00 dal CONI, € 1.000,00 dall’Ufficio Scolastico Provinciale. Si vuole favorire il potenziamento e la riqualificazione dell’impiantistica attraverso anche il coinvolgimento delle realtà associative sportive: a tal fine sono stati approvati progetti di interventi di migliorie e straordinaria manutenzione presentati da gestori di impianti sportivi, ai quali è stato riconosciuto un contributo o un aumento di anni di gestione della concessione. Come ogni anno, sono stati erogati contributi alle società sportive, sia per la realizzazione di progetti di attività continuativa, sia per lo svolgimento di singole manifestazioni. Si è perseguito l’obiettivo di realizzare o collaborare alla riuscita di manifestazione sportive che costituiscono un richiamo e un momento di conoscenza e di promozione delle diverse discipline sportive. I maggiori eventi sportivi significativi sono stati: Rassegna nazionale di Coreografia di Ginnastica c/o Palazzetto Villa Romiti; Twins Cup di Nuoto c/o Piscina comunale; Giro d’Italia; Campionato italiano Beach Tennis c/o P.zza Saffi; Open nazionali di Tennis c/o Campi Tennis Campo di Marte; Gran Fondo di ciclismo “La Magnifica” c/o P.zza Saffi e Velodromo comunale; Finale Pattinaggio Corsa c/o Palafiera. 77 Non autosufficienza: completamento dell’implementazione del sistema di accreditamento per le strutture e i servizi socio-sanitari per le persone anziane e disabili. Nuova campagna di sensibilizzazione per l’affido e il sostegno familiare da realizzarsi nei comuni del comprensorio forlivese. Rafforzamento del coordinamento tra i servizi pubblici (sociale, sanitario, educativo-scolastico, polizia municipale, etc.) e del privato sociale per l’accoglienza dei minori ed il sostegno alle competenze genitoriali delle famiglie d’origine. Verrà redatto il programma attuativo annuale 2013/2014 del Piano Distrettuale per la Salute e il Benessere Sociale con lo scopo di programmare le politiche sociali locali al fine di superare la definizione di progetti per target e realizzare aree d’intervento trasversali che si occuperanno di: • • Sostegno alle famiglie che si prendono cura dei propri familiari; Contrasto alla vulnerabilità sociale. I tavoli di lavoro che si costituiranno avranno nuovi interlucutori, nuovi luoghi di incontro e nuove modalità processuali. Tutto ciò verrà svolto anche alla luce delle linee guida regionali per la costruzione dei Piani Sociali di Zona. «Molte disparità di genere restano salde anche in realtà in cui le donne hanno un ruolo rilevante nello sviluppo locale: disequilibri di genere all’interno della famiglia (più rilevanti nei nuclei disagiati e tra gli stranieri), lavoro di cura ancora prevalentemente femminile con pregiudizio per la partecipazione al mercato del lavoro, all’esercizio di doveri /diritti di cittadinanza e con differenziali di reddito, aumento di donne sole con figli minori disegnano una realtà rispetto alla quale l’ attività di uno spazio di servizio e di promozione culturale della parità quale è il centro donna, sono un concreto strumento per l’empowerment femminile e il miglioramento complessivo della società. La violenza ed il maltrattamento sulle donne sono fenomeni molto diffusi in ogni società. L’impatto degli interventi di prevenzione, contrasto e presa in carico delle vittime, nonché quelli di messa in sicurezza della città hanno un impatto alto sulla vita delle vittime e delle donne in genere. Esiste tuttora un gap di rappresentanza femminile (sia pure minore a Forlì rispetto ad altre realtà), per cui si prevede di promuovere sempre il confronto sulle scelte di governo per dare voce alla società civile femminile in qualunque modo e luogo essa si esprime. Il bilancio di genere deve diventare occasione per promuovere un confronto ampio nella città. Il dato demografico indica la forte caratterizzazione di genere degli anziani, le analisi dei redditi, inoltre indicano nella condizione di una parte della popolazione anziana femminile una delle nuove povertà, conseguenza degli svantaggi cumulati nel corso dell’età fertile e lavorativa. La possibilità di accedere alla casa per molte donne sole con figli, come per le donne che escono da una situazione di violenza, è una delle condizioni per una vita serena, autosufficiente. Raggiungere le fasce più fragili della popolazione e in particolare le donne straniere, verificando e promuovendo la conoscenza dei servizi e delle opportunità di tutela della loro salute, sicurezza e di quelle dei loro figli. In tema di salute, è necessario un ruolo attivo delle donne ai fini della valutazione dei servizi. Molte disparità di genere restano purtroppo salde anche in realtà dove le donne hanno avuto ed hanno un ruolo importante nello sviluppo locale. Non esistono luoghi “privilegiati” delle disuguaglianze, ed è quindi trasversale l’esigenza di porsi il problema dell’equità di genere: dai disequilibri all’interno dei nuclei familiari, con maggiore rilevanza nelle situazioni di emarginazione sociale o tra gli stranieri, al lavoro di cura all’interno della famiglia tuttora prevalentemente femminile, con pregiudizio della partecipazione al mercato del lavoro e dell’ esercizio dei dritti/doveri collegati alla cittadinanza, al problema dei redditi sempre inferiori, all’aumento delle madri sole con minori. La costruzione della città amica delle donne passa quindi sia attraverso luoghi e azioni specifici sia attraverso il cosiddetto mainstreaming di genere. L’acquisizione di questo punto di vista porta sempre verso una qualità complessiva del vivere, poiché migliorare la qualità della vita delle donne significa migliorare la qualità della vita di tutti. Il centro servizi stranieri si occupa anche di ricongiungimenti familiari. La mediazione interculturale di migranti è necessaria per quelle donne che sono più isolate e hanno necessità di facilitazione nel contatto con i servizi (in particolare sanitari, del lavoro, ecc..). Sostenere la maternità e la paternità serene, consapevoli, responsabili significa contribuire allo sviluppo armonioso dei rapporti familiari, di coppia, parentali in genere, divenuti sempre più complessi. L’attenzione alle famiglie può essere anche uno strumento di prevenzione dei conflitti e violenze, di superamento di criticità che in genere vedono donne, bambini e anziani, sia italiani che stranieri, come soggetti più deboli. La promozione della comunità educante, il potenziamento del “percorso nascita” possono essere uno strumento di sostegno anche ai nuclei familiari più fragili e alle donne straniere che più facilmente vivono in condizione di solitudine e di estraneità ai servizi del territorio. La promozione della paternità attraverso le iniziative di mondopapà e gioco di squadra (contenuto all’interno del percorso gruppi cicogna) sono inoltre concrete attività di promozione culturale per favorire la conciliazione». 78 «Circa la sanità, è bene sottolineare la qualità dell’offerta forlivese, a partire dall’Ospedale Civile e dall’Irst (il cui riconosciuto livello, nel contesto regionale e nazionale, è testimoniato dalla trasformazione in Irccs). D’altro canto, a partire dai Nuclei di cura primarie, i presidi sanitari territoriali si sono moltiplicati, così come i dispositivi per intercettare una quota dei pazienti prima dell’accesso diretto alla struttura ospedaliera. Esistono tuttora difficoltà a livello di gestione della liste d’attesa e del pronto soccorso: l’Amministrazione s’impegna a premere sulla direzione generale dell’Ausl, affinché, anche sotto questo profilo, il già alto consenso assicurato dalla cittadinanza alla nostra sanità risulti pienamente acquisito. L’interesse prioritario del centro-sinistra va in due direzioni principali: la conservazione, nella costituenda area vasta, dei livelli di qualità raggiunti dal sistema sanitario locale, a partire dalla selezione di specialisti e ricercatori sulla base esclusiva del merito clinico e scientifico; la difesa, a livello di territorio, delle fondamentali azioni di prevenzione diffusa, tanto attraverso opportune campagne informative, quanto attraverso servizi resi direttamente alla cittadinanza, assumendo un atteggiamento culturale che si pone di fronte ai problemi del cittadino, prevedendo quanto può danneggiarlo e ponendo attenzione a tutto ciò che può migliorare la qualità della sua vita». Maltrattamento anno 2009 e violenza Accessi 122 anno 2010 anno 2011 117 102 Italiane 61 59 65 Straniere 61 58 37 Centro Donna Consulenze e colloqui anno 2009 anno 2010 anno 2011 141 130 184 361 per 88 donne 255 per 85 donne 250 per 68 donne Colloqui difficoltà relazionali 58 20 27 Colloqui per ricerca lavoro 79 78 44 Colloqui disagio economico e alloggio 54 62 43 Consulenze giuridiche attivate Colloqui consulenza psicologica Accreditamento strutture sociosanitarie nel comprensorio forlivese (n. posti) anno 2011 Centri diurni per anziani 101 Case residenza per anziani non autosufficienti 801 Utenti dei principali servizi domiciliari per anziani anno 2009 anno 2010 anno 2011 Operatore di quartiere 1.080 1.100 1.140 Assistenza domiciliare 343 279 278 Pasti a domicilio 406 431 359 Centri socio-riabilitativi residenziali per disabili 67 Servizi socio-sanitari per disabili anno 2009 anno 2010 anno 2011 Centri socio-riabilitativi diurni per disabili 135 n. utenti centri residenziali per disabili 109 112 113 n. utenti centri socioriabilitativi diurni 129 130 129 n. utenti centri sociooccupazionali 80 78 76 n. utenti assistenza domiciliare 69 59 62 n. beneficiari assegni di cura 75 74 66 Servizi per anziani e disabili Minori in carico al servizio sociale anno 2009 anno 2010 anno 2011 n. minori in carico 2.274 2.241 2.221 n. minori in affidamento familiare 76 83 82 n. minori inseriti in comunità socioeducative/case famiglia 125 114 156 n. minori inseriti in centri diurni socio-educativi 25 28 29 Consulenza e mediazione familiare anno 2009 anno 2010 anno 2011 N° richieste consulenze 72 76 85 N° richieste mediazione familiare 37 36 45 anno 2009 anno 2010 anno 2011 Gravidanze iscritte 436 448 423 Partecipanti 683 791 732 Gruppi Cicogna (corsi di preparazione alla nascita) Servizi per la famiglia e minori * Nel 20112 sono stati rivisti i criteri per la chiusura delle presa in carico, in particolare per le situazioni che non avevano avuto più interventi ed accessi al servizio negli ultimi 4 anni 79 Sport Classi coinvolti nel progetto “Classi in … movimento” a.s. 2009/10 Associazioni sportive che hanno beneficiato di un contributo finanziario a.s. 2009/10 Soggetti che hanno utilizzato palestre/ impianti comunali a.s. 2009/10 216 56 107 80 a.s. 2010/11 219 a.s. 2010/11 50 a.s. 2010/11 114 a.s. 2011/12 215 a.s. 2011/12 58 a.s. 2011/12 131 URBANISTICA DI QUALITA’ E PARTECIPATA L’azione dell’Amministrazione si focalizza sul continuo adeguamento alle normative statali e regionali dello Sportello Unico per l’Edilizia, in modo da poter fornire a tecnici e cittadini informazioni aggiornate. Gli obiettivi sono semplificazione, trasparenza e tempi certi. Si sta proseguendo il processo già avviato di ottimizzazione dei procedimenti burocratici in materia edilizia con costante aggiornamento in relazione all’evoluzione delle normative. Prosegue la razionalizzazione dei processi amministrativi di natura edilizia e sono state predisposte le varie procedure (permessi di costruire, per nuove costruzioni e ampliamento di edifici; CIL, - comunicazioni di inizio lavori - , per interventi minori, manutenzione straordinaria, temporanea, di finitura e per l’istallazione di pannelli solari; SCIA – segnalazioni certificate di inizio attività- per interventi sull’edilizia esistente e opere di maggiore impegno rispetto alla CIL). Da Settembre 2010 è attivo il sito web del Servizio Edilizia e Piani Attuativi: http://edilizia.comune. forli.fc.it, che in accordo con gli ordini professionali di architetti e ingegneri, contiene tutta la modulistica e gli iter per presentare le pratiche urbanistiche in Comune. Il sito presenta una sezione sulle ultime novità legislative e presenta inoltre dei link utili tra cui quello del servizio ambiente. Il sito è costantemente aggiornato. A seguito delle innovazioni introdotte alla normativa edilizia prosegue l’attività degli iter dei vari procedimenti edilizi indicati sopra. Questa attività risulta propedeutica alla possibilità di procedere con la compilazione dei moduli on-line. Obiettivi principali sono la razionalizzazione e la coordinazione fra la consegna degli elaborati, e le richieste di integrazioni. Per questo continueranno gli incontri con i tecnici della amministrazione ed ordini professionali per l’aggiornamento professionale dedicato alla conoscenza delle compilazioni. Questo lavoro porterà ad una riduzione dei tempi e costi. Partecipazione e trasparenza L’azione dell’Amministrazione favorirà l’aggiornamento professionale condiviso tra tecnici interni e ordini professionali, in modo da sostenere lo sviluppo della qualità edilizia. Anche il processo che porterà alla formulazione del prossimi strumenti urbanistici è visto con l’ottica della massima partecipazione e trasparenza. Si tratterà, pertanto, di porre in essere tutti quei mezzi che possono favorire la progettazione degli strumenti di partecipazione. L’Ente è impegnato a porre in essere tutti i mezzi per favorire la partecipazione dei cittadini alla progettazione degli strumenti urbanistici. Ad inizio mandato l’Amministrazione ha attivato una collaborazione stretta con gli istituti di ricerca, con docenti e corsi dell’ Università di Cesena, Ferrara, etc per un lavoro sulla città. Con l’apertura dell’ Urban Center, spazio progetto città, sono in visione una serie di esperienze sul progetto urbano. Alcuni incontri partecipativi che saranno incentivati con il presidenti delle circoscrizioni, porterà ad una discussione sul progetto “citta’ di Forli 2020”. Nel 2012 si è lavorato per iniziare la presentazione via telematica delle CIL nell’ambito del processo di aggiornamento per l’informatizzazione degli iter edilizi. Abusivismo edilizio Per contrastare l’abusivismo edilizio continua l’attività di verifica e controllo a campione attraverso il sorteggio casuale garantito da un software dedicato. Qualità delle abitazioni Per perseguire il miglioramento della qualità dell’abitato si è predisposto un disciplinare relativo alla realizzazione di opere di urbanizzazione nell’ambito delle nuove aree assoggettate a piani urbanistici attuativi. Sono in via di completamento le linee guida per il contenimento energetico, per ridurre l’impermeabilizzazione del suolo, mitigare i tracciati viari, l’utilizzo di materiali naturali e per l’incremento del verde. 81 Sono state effettuate le prime realizzazioni per l'impiego di nuove tecnologie per l'illuminazione pubblica a basso consumo (led), l'utilizzo di nuove fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico), in particolare a tetto sui fabbricati produttivi e commerciali, e l'adozione di idonei sistemi predisposti per la raccolta porta a porta. Sono state portate a termine le procedure per l'analisi e la definizione del procedimento relativo alla definizione delle azioni/interventi di mobilità sostenibile negli interventi urbanistici di soggetti privati (zone 30 Km/h, piste ciclabili, ecc..). E’ stata inserita la possibilità di riduzione dei tempi amministrativi per le pratiche dei piani urbanistici attuativi, incentivo tempo, per chi progetta edifici a bassa emissione di anidride carbonica, utilizzando materiale a basso contenuto di materiali petrolchimici per la formazione i materiali edilizi. La qualità ed il comfort interno delle abitazioni è legato intimamente alla qualità dei materiali edilizi. Un corretto utilizzo delle tecniche edilizie porta anche ad un ambiente salubre. Il patto dei sindaci porta al settore edilizio una linea guida precisa sulle emissioni in atmosfera del reparto edilizio. L’amministrazione è impegnata ad una campagna di informazione e di partecipazione con tecnici e cittadini per linee guida condivise sulla qualità del progetto. Per perseguire il miglioramento della qualità edilizia, architettonico-ambientale e degli spazi pubblici è stata predisposta una variante al Piano operativo comunale ed al Regolamento edilizio ed urbanistico inerente la semplificazione delle modalità attuative dei comparti e l’istituzione della “monetizzazione” delle aree per standard a verde pubblico nell’ambito delle aree assoggettate a Piano urbanistico attuativo. Nell’agosto 2011 è stata approvata la variante per favorire l’ammodernamento delle aziende agricole. Attraverso il piano di sviluppo aziendale si consente alle aziende, a fronte di esigenze produttive agronomiche, il superamento dei limiti di edificabilità. Nel 2012 sono stati presentati i primi interventi consentiti dalla variante del 2011. «Un rilancio della politica della casa che veda aumentare la dotazione di edilizia sociale e agevolata attraverso nuovi investimenti pubblici, così come attraverso il coinvolgimento del privato sociale, della cooperazione, della Fondazione.[…] Una azione principale di coordinamento fra richiesta e offerta del mercato, mette in campo un nuovo modo di identificare la risposta alla politica dell’abitare il coordinamento fra i bandi di interesse al mercato dell’affitto, affitto a riscatto, acquisto convenzionato, giovani coppie, sistema di co-housing, ristrutturazione e retrofit, riuso e verifica del mercato dell’esistente, coinvolgendo il pubblico ed il privato verso la risposta dell’abitare. Intendiamo portare a compimento la messa in sicurezza antisismica di tutti gli edifici strategici del comune di Forlì (scuole, ospedali, caserme, uffici pubblici) ed avviare in collaborazione con le professioni tecniche la valutazione delle condizioni vulnerabilità del patrimonio edilizio residenziale e produttivo al fine di indirizzare gli interventi che assicurino la riduzione dei rischi e la sicurezza dei cittadini in ogni luogo dove essi si trovino ad operare e vivere. Per questo intendiamo trovare metodi ed incentivi normativi, per facilitare la sicurezza sismica dei fabbricati industriali e di quelli storici. Importante sarà l’esempio che la Amministrazione pubblica favorirà, con la propria azione di recupero e di aggiornamento professionale, ma soprattutto con una campagna informativa adeguata». «Valgono anche per l’urbanistica le differente idee e opinioni che donne comuni ed esperte possono portare alla definizione dei criteri di qualità della città, come hanno dimostrato altre esperienze di “laboratori” di partecipazione». 82 Il percorso intrapreso più importante e’ la definizione del nuovo POC (Piano operativo comunale). Una linea guida per un nuovo piano operativo potrebbe recuperare gli elementi esistenti per generare nuove potenzialità. Pur nel progressivo impegno di tutela non si e’ instaurato un modello culturale operativo che ha saputo impedire il consumo collegato alle tipicità di matrice storica, arrestare quindi quei processi di banalizzazione dei luoghi urbani e di contrastare il degrado dei complessi architettonici urbani. Il recupero si e’ concentrato solo a vincolare gli aspetti estetici e/o monumentali, senza risolvere a pieno le esigenze della qualità attuale di uso che deve essere improntata sul dinamismo innovativo. Nell’ambito dei criteri condivisi di tutela e sostenibilità si vuole identificare maggiori garanzie per il futuro dei servizi della conservazione e della vivibilità della citta storica. Occorre quindi sinergia, economia, operatività per la valorizzazione della identità urbana, con lo scopo di restituire al patrimonio storico il ruolo originario di fulcro e risorsa con la volontà di attivare una gestione del territorio basato nello sviluppo delle potenzialità economiche insite nel patrimonio dell’identità locale, in sintesi le parti storiche devono entrare in relazione con le funzioni del territorio e costituire la base per lo sviluppo socio economico operando tramite i beni culturali ed ambientali Atti urbanistici rilasciati dal Comune anno 2009 Permessi di costruire rilasciati di cui per opere di urbanizzazione 1. qualificare la funzione residenziale elevando gli standard e i servizi, recuperando gli spazi in degrado; 2. organizzare i beni culturali e adeguare il sistema accoglienza; 3. piano di manutenzione e progetto di arredo urbano e architettura orizzontale obbligatoria in scomputo al recupero o spostamento volumetrico e validazione commerciale, importante per la salvaguarda del ricco linguaggio dei segni e dei significati che costituiscono l’identita; 4. parcheggi per residenti, con strutture leggere smontabili con volumetrie non computate e convenzionate, su suolo pubblico e privato, architettonicamente integrati nel contesto. Politica di valorizzazione delle polarità: la citta promuove se stessa. Politica di valorizzazione del territorio: definire il piano strategico e promuovere le azioni. Altro obiettivo è la revisione del RUE (Regolamento urbanistico edilizio). Lo strumento operativo delle regole deve essere aggiornato nella sua impostazione legata al consumo energetico. Le linee guida per un sistema costruttivo meno energivoro, e soprattutto legato alla qualità del costruire e alla ristrutturazione sarà la base per la riduzione della anidride carbonica in atmosfera. 83 233 189 anno 2011 212 19 13 3 sanatorie 35 41 86 varianti a permessi di costruire 30 24 23 2.371 2.234 1.767 CIA Comunicazioni di inizio attività presentate // 83 999 SCIA Segnalazioni di inizio attività // // // DIA Denunce di inizio attività presentate Regolamenti e ordinanze anno 2009 Fondamentale promuovere e comunicare il percorso progettuale per sostenere i processi attuativi ed il ruolo dei privati e la visibilità a livello regionale per attirare investimenti. Le polarità dei comparti partecipano alla promozione dello sviluppo, e si basano su: anno 2010 anno 2010 100 Servizi concessi dall’Ufficio Tecnico anno 2009 anno 2011 43 anno 2010 20 anno 2011 Domande presentate 4.891 7.378 9.679 Domande evase 4.891 7.378 9.679 accessi al sito web dell’urbanistica (attivo da novembre 2010) anno 2010 6.178 anno 2011 42.653 84 TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE Verso la democrazia partecipata Il Sindaco e la Giunta hanno deciso di promuovere forme pubbliche di confronto e discussione sulle scelte dell’ Amministrazione, cercando sempre di valutare la loro ricaduta sulla cittadinanza avviando inoltre una politica di trasparenza e partecipazione che favorisce la più ampia diffusione di dati di pubblico interesse attraverso gli sportelli già attivati, la stampa e i portali web tematici. Sono state organizzate iniziative promosse e coordinate dal Comune di Forlì per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. I principali eventi sono stati: Visita Ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano 7-8 gennaio 2011; 150° Unità d’Italia 16, 17, 18 marzo 2011; Festa della Liberazione 25 aprile 2011; Festa della Repubblica e Pranzo Patriottico 2, 3 e 4 giugno 2011; doppio compleanno della Statua di Aurelio Saffi settembre 2011; congresso nazionale SISSCO a Forlì (Società italiana storia contemporanea); Unità d’Italia-Liberazione di Forlì-Festa della Cittadinanza 9 novembre 2011. Gli eventi hanno visto il coinvolgimento dei cittadini nelle iniziative, nonostante la complessità della gestione dovuta al coordinamento fra Istituzioni ed Enti e al rispetto dei Cerimoniali, in un contesto di risorse limitate sia umane che finanziarie. Si è potenziata la comunicazione e l’informazione, con particolare riferimento ai nuovi strumenti di comunicazione di massa. Si è sviluppata la comunicazione on line attraverso: la realizzazione di video informativi sui principali servizi e procedure del Comune (Sportelli Informativi, Aperitivi Europei e Premiazione Marco Sabiu); incremento della comunicazione al cittadino attraverso newsletters tematiche (Comune, Informagiovani e IAT- informazioni e accoglienza turistica), sms e ampliamento dei siti tematici; realizzazione della segnaletica interna ed esterna di uffici e servizi del Comune. Sono stati ampliati numerosi siti tematici e ideati nuovi canali di interesse per il cittadino (Commercio e Impresa, Segnalazioni e Reclami, Canile comprensoriale, ecc.). 85 Informatica per il cittadino Sono stati attivati dei servizi on-line (in collaborazione con gli ordini professionali e le imprese) relativi allo sportello unico attività produttive, salotti wireless, rete di dati cittadina (con un avvio di processi di realizzazione di fibra ottica al 60%). Sono state estese le aree wifi realizzando 5 nuovi punti: Piazza Saffi, Piazza XC Pacifici, Piazzetta della Misura, Collina dei Conigli nel Parco Urbano, Giardini A.Tonelli, Biblioteca (sala lettura interna), S.Domenico (interno). Sono stati effettuati interventi per la semplificazione e la trasparenza a seguito del nuovo codice dell’amministrazione digitale (PEC: posta elettronica certificata, firma digitale e flussi documentali). E’ stato realizzato il progetto esecutivo di adeguamento funzionale degli impianti installati sulla rete di videosorveglianza. E’ stata eseguita la digitalizzazione delle ordinanze del Sindaco e dei decreti, ed è in fase di progettazione la creazione degli archivi dei documenti digitali. Internamente agli uffici comunali è stata definita una nuova strategia d’acquisto delle periferiche di stampa, con la finalità di ridurre le stampanti ad uso individuale per favorire il potenziamento di stampanti in rete e conseguente riduzione dei costi dei consumabili. Con la Polizia Municipale si è avviato un progetto definito RilFeDeUr, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, che ha lo scopo di accentrare il rilevamento del degrado urbano. Sono stati attivati alcuni servizi per i professionisti dell’edilizia quali: Consultazione pratiche, sorteggi denunce di inizio attività, permessi di costruire e agibilità Decentramento e circoscrizioni Per favorire la visione di un'amministrazione democratica e partecipata si è confermato il ruolo degli organismi di partecipazione, anche attraverso la realizzazione di regolamenti circoscrizionali uniformi. E' impegno dell’Amministrazione effettuare la programmazione della manutenzione delle aree verdi e la fornitura delle attrezzature ludiche delle aree cittadine unitamente al Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2009-2011. Si è proceduto all'approvazione di un nuovo regolamento dei comitati di quartiere in tempo utile per la scadenza della presentazione delle liste dei candidati di ciascun quartiere e alla ridefinizione delle procedure di assegnazione degli orti per il triennio 2011-2014. Le circoscrizioni hanno competenza piena sulle procedure di controllo sull’attività di manutenzione del verde, ed è stato completato anche il coinvolgimento dei loro rappresentanti che operano all'interno della Commissione cittadina del Verde pubblico e che si sono peraltro impegnati ad allargare la base di controllo anche attraverso incontri tra il Servizio Verde e le assemblee circoscrizionali. Ai rappresentati è stato fornito tutto il materiale di programmazione degli interventi di manutenzione e sono stati istruiti sui parametri di capitolato dell'appalto. Politiche europee L’obiettivo di rafforzare il ruolo delle Relazioni Internazionali come strumento per acquisire finanziamenti e know-how attraverso la partecipazione a progetti europei è un caposaldo di questa amministrazione. Analogamente, molta importanza è data al potenziamento del ruolo dell’Ente nelle reti internazionali a cui il Comune di Forlì partecipa ed al rafforzamento delle relazioni con i soggetti del territorio, in particolare, attraverso le seguenti attività: • attivazione di un tavolo di concertazione sull’internazionalizzazione della città con le istituzioni locali che operano in campo internazionale; • costituzione di un “Tavolo Ambiente” per l’implementazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile del Comune di Forlì nel quadro dell’iniziativa internazionale “Patto dei Sindaci”; • collaborazione con il Comune di Ravenna per la messa a punto del dossier di candidatura di Ravenna a “Capitale Europea per la Cultura 2019”; • costituzione di un Tavolo Forlivese per la cooperazione. 86 A partire da inizio mandato il Comune ha partecipato ai seguenti progetti europei: “Rete tematica sull’efficienza energetica” (durata: giugno 2009 - marzo 2010) avente l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una rete tra Italia, Svezia, Inghilterra e Finlandia sul tema dell’efficienza energetica, quale strumento fondamentale per lo sviluppo di comuni strategie in materia e per la razionalizzazione dei consumi energetici. “Newnet” Il progetto finalizzato alla definizione di una strategia transnazionale in tema di politiche di Welfare ha visto Forlì ospitare, nel maggio 2010, la Conferenza di insediamento della Commissione Welfare dell’Euroregione Adriatica. La commissione è stata istituita allo scopo di definire strategie condivise sulle Politiche di Welfare attraverso un confronto su temi quali: coesione sociale, sviluppo economico, lavoro e integrazione. “PYST” (durata: settembre 2009 - luglio 2011) con l’obiettivo di sostenere gli educatori sportivi quali soggettichiave nelle azioni di prevenzione e promozione della salute e del benessere degli adolescenti, attraverso un percorso formativo ed il trasferimento di competenze. “Y-Pad” (durata: giugno 2011- maggio 2013) con l’obiettivo di scambiare buone prassi tra i partner dei diversi paesi partecipanti e promuovere esperienze nel campo dello sviluppo delle opportunità lavorative destinate ai giovani. “Immigration Policy” (durata: settembre 2010 - agosto 2013) con l’obiettivo di promuovere l’integrazione delle comunità immigrate attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche per il rafforzamento della comunicazione, dell’informazione e della partecipazione. “Atrium” (durata: maggio 2011 – giugno 2013) con l’obiettivo di realizzare una rotta culturale europea per la valorizzazione del patrimonio architettonico razionalista. L’Ente ha preso parte alla realizzazione di progetto finanziato dal Ministero per le Pari Opportunità denominato “Insieme per la violenza di genere” (durata: 2008 – 2010) finalizzato alla realizzazione qualificazione professionale degli operatori a contatto con la problematica della violenza nonché al consolidamento della rete territoriale di contrasto della violenza sulle donne, monitoraggio e valutazione degli interventi e pianificazione di un osservatorio sulla violenza di genere. Il Comune, inoltre, realizza diverse attività nell’ambito delle seguenti reti internazionali di cui è membro: “Rete SERN”: la rete si pone l’obiettivo di promuovere il confronto, lo scambio di buone prassi e la realizzazione di progetti su più aree tematiche fra Amministrazioni Pubbliche e soggetti privati della Svezia e dell’Emilia-Romagna. Il Comune ha partecipato ai momenti di confronto con i partner ed alle diverse proposte progettuali avviate dalla rete. Il Comune ha dato inoltre propria adesione, in qualità di partner associato, ai seguenti progetti di rete: “CreaNet” finalizzato alla promozione della creatività nel contesto pre-scolare (asili nido e scuole per l’infanzia) sulla base di una condivisione tra paesi diversi di esigenze e problematiche comuni riguardanti l’educazione pre-scolastica in Europa; “Growing up Together”, volto alla promozione di buone prassi per l’integrazione dei giovani immigrati nelle scuole, sul lavoro, nella società attraverso l’apprendimento delle lingue; “Rete WOMEN” (Women of Mediterranean East and South European Network) è una rete internazionale di donne rappresentanti di Istituzioni ed Associazioni attive nell’area di Mediterraneo, Balcani ed Est Europeo, che opera per realizzare scambi e progetti di cooperazione. 87 Il Comune, quale membro fondatore e sede della segreteria organizzativa della Rete, ha partecipato alle iniziative internazionali di informazione e formazione ed alla realizzazione dei seguenti progetti avviati nell’ambito della Rete: “Piano Donne Palestina” (durata: dicembre 2008 – dicembre 2010), progetto finalizzato ad implementare azioni di empowerment femminile in Palestina con l’obiettivo di supportare attività diverse delle donne palestinesi e delle loro organizzazioni in una situazione d’emergenza. Sono state in particolare realizzate azioni di formazione, introduzione al lavoro, microcredito, sostegno psico-sociale e assistenza socio-educativa. “Progetto Emergenza a Gaza”(durata: novembre 2009 - dicembre 2010), progetto finalizzato alla realizzazione, nell’area di Gaza, di azioni volte al rafforzamento dei diritti civili di donne e giovani, e di azioni finalizzate all’empowerment delle donne attraverso l’attivazione di un centro di orientamento al lavoro. “Azioni di Emergenza a sostegno della Somali Women Agenda” (durata: maggio 2010 – ottobre 2011), progetto che prevede la riattivazione del reparto maternità dell’Ospedale “Carlo Forlanini” a Mogadiscio ed il sostegno ad un centro di Counselling rivolto alla donne vittime di violenze. “Gender centers for orientation and professional qualification of socially excluded women in Albania and Montenegro” (durata: marzo 2011 – marzo 2013), finalizzato a migliorare le condizioni di welfare delle donne che si trovano in situazione di esclusione sociale attraverso la creazione di centri donna. “Rete APQ”, rete di cui il Comune di Forlì è soggetto coordinatore, finalizzata alla promozione della partecipazione di Enti Locali Emiliano Romagnoli ad un sistema di multilevel governance che ha come riferimento le politiche di cooperazione territoriale. Nell’ambito di tale rete il Comune ha coordinato e concorso alla realizzazione di progetti quali: “Programma Integrato di cooperazione decentrata in ambito sociale, culturale ed ambientale in Serbia, Bosnia e Albania” annualità III e annualità IV di completamento (durata: dicembre 2008 – maggio 2011) con l’obiettivo di valorizzare il modello di welfare emiliano-romagnolo quale elemento indispensabile per lo sviluppo locale, ha promosso il rafforzamento della capacità di programmazione e di selezione delle priorità nei Comuni partner, al fine di qualificarne l’azione di governo e sostiene la realizzazione di azioni sperimentali in loco su varie tematiche nei settori sociale, ambientale e culturale; Progetto “I giovani nell’area Adriatica: convivenza ed integrazione delle differenze” (durata: marzo 2011 – marzo 2012) con l’obiettivo di sostenere azioni integrate volte a promuovere la convivenza e integrazione delle differenze tra i giovani nell’area Adriatica. Nel 2011 il Comune ha sottoscritto la propria adesione ad un'altra rete europea (Covenant of Majors) in particolare interessata a lavorare sulle tematiche ambientali. Il Comune ha inoltre partecipato ai seguenti progetti di cooperazione internazionale: “Supporto in favore delle politiche minorili in Albania”(durata: giugno 2007 – giugno 2011) con l'obiettivo di rafforzare le conoscenze e le capacità di presa in carico e cura di minori ed adolescenti in stato di abbandono in Albania. “SEENET” (durata: marzo 2011 – novembre 2012) con l’obiettivo, per l’azione specifica in capo al Comune di Forlì, di promuovere esperienze pilota in materia di qualificazione ed integrazione dei sistemi di Welfare nelle aree di Scutari (Albania), Elbasan (Albania), Novi Sad (Serbia). Tale azione si inserisce in un più ampio quadro di azioni progettuali messe in campo da una rete translocale per la cooperazione tra Italia e Sud Est Europa. “Albania domani” (durata: maggio 2011 - maggio 2012) con l’obiettivo di sostenere il percorso di co-sviluppo delle regioni coinvolte attraverso il protagonismo degli attorichiave, ovvero i migranti di ritorno. “Programma di cooperazione su Welfare e sanità nei Balcani” (durata: luglio 2010 – giugno 2011) confronto fra alcuni servizi di Comuni Balcanici con quelli forlivesi rivolti ai soggetti di maggiore fragilità sociale: donne e minori che subiscono violenza, donne durante la gravidanza e il parto, bambini Rom in relazione all’inserimento scolastico. “La Città di Forlì per Annalena ”(durata: 2009 - 2011) Progetto di sostegno all’intervento avviato in Somalia dalla missionaria forlivese Annalena Tonelli, riguardante il funzionamento della scuola di alfabetizzazione per ciechi, sordi ed emarginati di Borama (Somaliland). “La società italiana per il diritto internazionale: il caso del Sahara Occidentale”(durata: 2009 – 2010) Progetto, realizzato in collaborazione con l’Università per favorire la conoscenza e sensibilizzare la cittadinanza forlivese, e soprattutto gli studenti, sulla situazione del Sahara Occidentale. “Prevenzione e formazione professionale. Una strategia unitaria per la salute pubblica saharawi – la prevenzione delle epatiti”(durata: 2009 - 2010) progetto realizzato in collaborazione con l’Associazione Forlivese Malattie del Fegato e volto alla realizzazione di azioni di prevenzione e controllo delle malattie epatiche nei campi profughi saharawi ed azioni finalizzate alla costruzione di un sistema sanitario unitario. “Sostegno all’istruzione pubblica ed alla conservazione ed al consolidamento della cultura saharawi”(durata: 2009 - 2011): realizzato in collaborazione con l’Università. Il progetto è finalizzato alla realizzazione di azioni di sostegno alle capacità professionali educative e formative delle istituzioni saharawi e costituzione di un archivio delle testimonianze storiche della cultura saharawi. “Una strategia unitaria per la salute pubblica saharawi: prevenzione delle epatiti e sviluppo del sistema informatico sanitario”(durata: 2011 - 2012) progetto realizzato in collaborazione con l’azienda Ausl di Forlì e volto a realizzare azioni di prevenzione e controllo delle malattie epatiche nei campi profughi ed azioni finalizzate alla costruzione di un sistema sanitario unitario. 88 Pace e diritti umani Si è consolidato il ruolo del Comune di Forlì all'interno della presidenza del coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i diritti umani (Tavola Nazionale della Pace e della Rete Nazionale dei Giovani Amministratori Locali per la pace ed i diritti umani) oltre alla tradizionale “Festa dei popoli” (giugno 2009-2010-2011). La partecipazione alla Marcia della Pace (16 maggio 2010 e 25 settembre 2011), con il coinvolgimento delle scuole forlivesi ha confermato il processo di promozione e cultura della pace nel territorio forlivese. Sono stati poi organizzati gli eventi pubblici per l’ anniversario della scomparsa di Annalena Tonelli (5 ottobre 2010 e 2011) e per la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (10 Dicembre 2009, 2010 e 2011). Nel 2011 è intervenuto Flavio Lotti (Direttore del coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i diritti umani). Il Comune di Forlì prevede la promozione della cultura della Pace, attraverso: il consolidamento del rapporto con la realtà scolastica sui temi della pace e organizzazione partecipata di iniziative; la collaborazione con associazioni locali per la sensibilizzazione della società civile sui temi della pace. Per quanto concerne il decentramento: circoscrizioni e quartieri l’obiettivo è impostare la ridefinizione, in virtù della modificata normativa nazionale, l’ambito di attività ed efficacia dell’Istituto del Decentramento, in un’ottica di prosecuzione e riqualificazione dell’esperienza acquisita. Saranno sollecitate e sostenute le iniziative dei quartieri, al fine dell’esercizio del governo diffuso del territorio. Viene realizzato e diffuso il Timbro digitale. Si procede alla realizzazione di un progetto di ampliamento del wi-fi che prevede di allargare l’area a tutto il centro storico e alcune aree esterne particolarmente significative per concentrazione di persone (parco urbano, iper, ecc) Aree wi-fi da attivare a breve: Stadio Morgagni, Fabbrica Candele, Teatro D.Fabbri (camerini), Emeroteca, Biblioteca Ragazzi. • • • • Prosecuzione delle attività internazionali in corso ed allargamento del numero di soggetti con cui l'ufficio ha rapporti; Maggiore finalizzazione dei progetti e selezione degli stessi in relazione ad ambiti chiave di interesse per l'Amministrazione (Welfare, Ambiente e Cultura); Potenziamento delle relazioni con i diversi soggetti del territorio che operano nel campo internazionale (università, associazioni di categoria, associazioni culturali, cittadini stranieri) per favorire l'internazionalizzazione della Città; potenziamento del ruolo del Comune nelle reti internazionali. Quattro le azioni fondamentali per l’obiettivo rivolto al sostegno della Pace e i Diritti Umani : • • • • consolidare la posizione del Comune di Forlì dentro il coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani (partecipazione attiva in qualità di relatore a seminari, assemblee, convegni nazionali); attivare un percorso promosso e patrocinato dal Comune di Forlì all’interno delle scuole forlivesi, di ogni ordine e grado, per la conoscenza della Costituzione “Effetti costituzionali – le scuole di Forlì per il bene comune”; organizzare la prima edizione della marcia provinciale per la pace (7 ottobre 2012) in collaborazione con il Centro Pace di Forlì e di Cesena; sostegno e patrocinio al progetto nazionale di teatro civile dal titolo “La scelta”, a cura di Marco Cortesi. Si conferma il sostegno e lo stimolo all’attività del Centro Pace “Annalena Tonelli”, anche in relazione all’organizzazione degli appuntamenti istituzionali (anniversario di Annalena Tonelli del 10 dicembre, la festa dei popoli); 89 «La democrazia partecipata è il metodo con il quale l'amministrazione si propone di governare nel prossimo quinquennio la città e il territorio. Ciò non significa svilire il ruolo e lo spazio della legittima rappresentanza dei cittadini, ma incrementare la fascia delle persone coinvolte nei processi decisionali. La partecipazione, inoltre, va promossa e spinta a livello territoriale, da un lato, dotando di maggiori risorse le circoscrizioni per gl’interventi più immediati, dall’altro, rispondendo tempestivamente alle domande dei quartieri. La legittimazione dei livelli di democrazia decentrata sono fondamentali per accrescere la capacità di ascolto dell’amministrazione. Non solo. Lo strumento già ampiamente sperimentato di assemblee di cittadini su singoli temi, rapide e ben organizzate affinché siano chiari temi e proposte – sia nei territori, sia in città – può divenire, insieme col potenziamento della rete civica, un veicolo efficace di coinvolgimento, con immediati riscontri sull’azione amministrativa». «Diversi progetti internazionali hanno interessato e interessano da anni le politiche di pari opportunità, sia con l’obiettivo di apprendere e sperimentare nuove prassi migliorative delle politiche di genere, sia nell’intento di promuovere relazioni e scambi stabili con altri paesi dell’Unione Europea, sia infine per allargare anche al di fuori dei confini europei la presenza del Comune in rete di cooperazione in particolare con paesi dell’area del Mediterraneo, come nel caso della rete Women, (Presidenza Comune di Forlì)». Numero paesi Numero soggetti Esteri con cui l’Ente ha contatti con cui l’Ente ha costanti contatti 19 Paesi europei (Belgio, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) 10 Paesi extraeuropei (Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Serbia, Marocco, Montenegro, Somalia, Territori Palestinesi) Organizzazioni e Istituzioni Internazionali: (Commissione Europea, Segretariati Tecnici Congiunti di Programmi SEE ed IPA, Consiglio d’Europa, Istituto Europeo per le Rotte Culturali, CESPI, MAE, UTL Belgrado, UTL Tirana) Enti Locali di paesi esteri: Peterborough (GB), Karlsruhe (D), Szolnok (H), Bourges (F); Skövde (SE), Płock (PL), Elektrenai (Lt), Kaliningrad (Russia), Aveiro (P), Schwäbisch Hall (D); Velenje (SI); Dimitrovgrad (BG); Gyor (HU); Labin (HR); Tirana (AL); Plovdiv (BG); Masku (Fi); Ferrol (Es); Camarinas (Es); Budapest (HU); Novi Sad (RS), Scutari (AL), Valona (AL), Elbasan (AL); Tuzla (BiH) ; Piteå (SE); Boden (SE); Norkkoping (SE); Jaen (ES); Igoumenitsa (Gr); Niksic (ME); Dubrovnik (HR); Podgorica (ME); Kragujevac (RS); Nova Varos (RS); Pancevo (RS), Mostar (BiH), Arsia (HR), Danilovgrad (ME) Università, Istituti e Centri di Ricerca stranieri: University of Lubjana (SI); University of Gyor (HU); AIEPLOUS_ Ist. Ints. for innovation and sust. development (Gr); Slovack Academy of Sciences (SK); University of Piraeus Research Center (Gr); University of Primorska -Science and Research Center of Koper (Sl); Università di Valona (AL), European forum for migration studies (D); Hellenic Migration Policy Institute (Gr); Nat. Intsitute of Immovable Cultural Heritage of Sofia (BG), Singidunum University- Belgrado (RS) 90 Altre Istituzioni e Associazioni e soggetti privati stranieri: Albanian National Agency of Social Housing (AL); Metropolitanate of Moldavia e Bucovina (RO); CETI Athena Cultural and Educational Technology (Gr); Società ATOS (ES); Singular Logic (GR); BOC Asset Management GmbH (At); LIR-Local development Initiative (BiH); Ministero del Lavoro, Affari sociali e Pari Opportunità Albanese (AL); Ministero dei Lavori Pubblici, Trasporti e Telecomunicazioni Albanese (AL); Ministero della Cultura (BG); Ministero della Pianificazione Urbana e Ambiente del Montenegro (ME); Business incubator skrad ltd (HR); Centro Sociale e Consultorio di Novi Sad (RS), Centro regionale di Formazione Professionale di Scutari, Centro Donna “Hapa the Lehte” di Scutari, Tjeter Vizion (AL); Microregional tourism Cluster Subotica (RS); Agenzia di Sviluppo di Rotor (BIH); Professional Chambers of Athens (GR); Associazione RACHDA (Algeria), PWWSD (Palestina), FIDA (Albania); Federacion Mujeres Progresistas (Spagna); Interkulturelles Frauenzentrum S.U.S.I. (Germania); Coalition for Gender Equality in Latvia (Lettonia); SWEA (Somalia); IIDA (Somalia); PYU (Palestina); AMERM (Association Marocaine d’Etudes et de Recherches sur les Migrations) 91 UNIVERSITA’ RISORSA PER IL TERRITORIO Università L’Università e il Campus divengono l’occasione di un profondo rinnovamento sociale e di una vasta operazione di riqualificazione urbana della città. Anche figurativamente il nuovo campus acquista la connotazione di un ponte tra interno ed esterno della città - tra antico e moderno. Le opere di realizzazione del Campus Universitario hanno previsto il coinvolgimento di vari Enti oltre il Comune (Università, Serinar). Ad oggi è stato realizzato il primo blocco di lavori che ha permesso la ristrutturazione dei padiglioni esistenti di cui si sta già usufruendo. Il Comune ha realizzato un primo stralcio funzionale del padiglione “ex lavanderia ex farmacia” per realizzare la mensa universitaria. Un secondo stralcio, si concentra sul riutilizzo del parco, riorganizzando gli spazi al fine di aprire al pubblico la risorsa del territorio. La realizzazione del collegamento di tre blocchi di aule vede il Comune di Forlì quale appaltatore, con il finanziamento dell’opera a carico dello Stato/Università, in base all’accordo di programma già sottoscritto. La fine dei lavori è prevista per l’autunno 2013, per diventare usufruibile dalla popolazione universitaria dal 2014. È stata approvata la variante al Piano Urbanistico del comparto ex Ospedale Morgagni (Campus universitario). E' stata eseguita la valutazione. Nel 2012 è stata espletata la gara per il secondo stralcio della mensa che sarà completata nel 2013 per essere funzionale nel 2014. Palazzo Sassi Masini Il Palazzo è di proprietà del Comune. E’ pervenuto per disposizioni testamentarie perchè se ne facesse sede di una istituzione culturale e/o benefica. L’intero edificio di valore storico e architettonico è stato oggetto di un intervento di recupero per la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari, inserendovi anche spazi collettivi culturali e didattici, ricreativi, di supporto, nonchè gestionali ed amministrativi. Il Palazzo dispone di 120 posti letto, organizzati in 53 alloggi. Alla residenza si affiancano ambienti che comprendono sia le funzioni di tempo libero, finalizzate allo svago, alla formazione culturale non istituzionale, alla cultura fisica, alla conoscenza interpersonale, quali sala gioco, sala tv, sala musica e internet, sala fitness, che i servizi culturali e didattici per studio, ricerca, documentazione, lettura, riunioni, nonchè gli spazi di servizio quali: lavandaria, stireria etc. La presentazione al pubblico è avvenuta a novembre 2010, mentre la consegna ad ER.GO., che gestisce la struttura, è avvenuta ad agosto 2010 affinchè potessero usufruirne all’inizio dell’anno accademico 2010/2011. «I laureati del polo nell’a.a. 2008/09 (ovvero da aprile 2009 a marzo 2010) sono 1.386, di cui 859 femmine e 527 maschi. Il voto medio di laurea è 98,9 per i maschi e 102,2 per le femmine, ma mentre la distribuzione per facoltà per le femmine è equa, i maschi raggiungono buoni voti nella scuola per interpreti e traduttori e voti di laurea bassi in Economia e Scienze Politiche (in entrambi i casi 97,7). Dall’analisi dei dati riferiti agli studenti fuori corso emerge che se 1 maschio su 4 è iscritto fuori corso, per le femmine il dato è di 1 su 5». 92 «L’asse con l’Università deve essere una priorità dell’Amministrazione. Ne abbiamo bisogno per potenziare il Polo tecnologico aeronautico, nel quale abbiamo investito milioni di euro, e anche per favorire il trasferimento tecnologico e diffondere standard di più elevata qualità anche presso le piccole e medie imprese[…]. C’è inoltre l’esigenza di rafforzare le infrastrutture immateriali del nostro territorio anche in termini di relazioni e scambi di conoscenza e tecnologia tra il mondo economico e l’insediamento universitario. Alcune iniziative sono già state assunte, ma l’esigenza di raccordare meglio il patrimonio di saperi prodotto dall’Università con la quotidiana esperienza dei cittadini e delle imprese è un’esigenza percepita e diffusa. Anche in questo caso, l’amministrazione, con interventi mirati e a costi contenuti indirizzati ai laureati più brillanti, può testimoniare la praticabilità di un percorso di progressivo arricchimento qualitativo dello sviluppo locale (dal settore dell’ intercettazione di risorse di finanziamento internazionale a quello della progettazione delle pratiche di partecipazione e di concertazione; dallo stimolo al ridisegno della città alle politiche ambientali)[…]. L’insediamento universitario forlivese, infine, va considerato fra i casi di successo del decentramento bolognese. Le Facoltà sono in genere di medio-alta qualità, ben radicate e con un buon numero di studenti. La realizzazione del campus, da parte dell’Alma Mater, porterà alla creazione di un’autentica cittadella del sapere, destinata a rivitalizzare un’area intera del centro storico. Bisogna considerare che i tagli portati al bilancio delle Università italiane, nel 2009-10 e nel 2010-11, genereranno una contrazione dell’offerta formativa ed una condizione di maggiore difficoltà, soprattutto per le realtà di più recente consolidamento. In questo quadro, pensare ad un’espansione dell’insediamento attraverso l’arrivo di nuove Facoltà o Corsi di Laurea, è pura illusione. Ciò che è materialmente praticabile pare, piuttosto: • • • • Il completamento della filiera formativa, con la piena acquisizione di dottorati e di scuole di specializzazione; La realizzazione di strutture di ricerca e di laboratori, a partire da quelli che interessano il Polo Tecnologico-Aeronautico, in connessione col tessuto delle imprese. Si potrebbe pensare, data la presenza di ricercatori nella nostra sede, a linee di studio dedicate alle energie rinnovabili e alle loro tecnologie; L’implementazione dell’internazionalizzazione, già molto elevata a Forlì, tanto per ciò che riguarda la mobilità degli studenti, quanto per ciò che riguarda docenti e gruppi di ricerca. La progressiva integrazione dei Poli di Forlì e di Cesena, ai fini di una gestione razionale delle risorse e del decentramento. Il Comune, tanto attraverso Ser. in.Ar, quanto direttamente, nei propri rapporti con il Polo, il Pro-Rettore alle Romagne e il Rettorato, s’impegna ad appoggiare questa politica». 93 Distribuzione degli studenti per facoltà del polo forlivese a.a. 2011/12 femmine maschi Economia 1.064 937 2.001 Scienze politiche 1.678 901 2.579 679 116 795 Scuola interpreti e traduttori ingegneria totale totale 80 716 796 3.501 2.670 6.171 GOVERNANCE Riorganizzazione e razionalizzazione dell’Ente A fronte degli obiettivi di mandato che l’Amministrazione si è prefissata, è stata realizzata una complessiva riorganizzazione dell’organizzazione comunale, partendo dall’individuazione di un Direttore Generale e dalla revisione del sistema decisionale interno. La principale finalità perseguita è stata la semplificazione dell’articolazione burocratica della struttura con particolare riferimento agli sportelli e servizi offerti ai cittadini. Sul fronte delle politiche del personale è stato necessario definire una politica di sviluppo e valorizzazione delle risorse interne coerente con le logiche meritocratiche rafforzate dalla Riforma Brunetta nel rispetto dei limiti di spesa imposti dalle leggi finanziarie nazionali. In questo contesto è stato nominato l’Organismo indipendente di valutazione (Art. 14 D.Lgs. 150/09) che ha attestato la conformità dei sistemi gestionali rispetto ai principi del D.Lgs. 150/09 ed è stata attivata la sezione dedicata alla trasparenza nel sito istituzionale dell’Ente. Parallelamente si è provveduto a determinare una progressiva riduzione della spesa complessiva di personale tale per cui l’incidenza della stessa sul totale delle spese correnti risulta essere inferiore al 35%, indice massimo di virtuosità individuato a livello nazionale. Strategie in campo finanziario e fiscale Per quanto riguarda le strategie in campo finanziario e fiscale si è proceduto: • nella continua ricerca delle fonti finanziarie più economiche da destinare agli investimenti, per contenere l'incidenza degli oneri finanziari; • nell'individuazione di nuove soluzioni di partnership pubblico/privato, quali project financing; • a perseguire la ricerca di una sempre più equa pressione fiscale mediante azioni di lotta all'evasione. Sono state esperite sette gare ufficiose, con aggiudicazione di sei immobili (cinque lotti in Via Bargossi ed un lotto edificabile nel macrolotto 3 ZNI, zone nuovo insediamento, in via Orceoli); sono inoltre state esperite due aste pubbliche, una delle quali ha avuto esito favorevole (terreno in Via Costanzo II), nel mese di dicembre è stata inoltre deliberata la vendita di un terreno agricolo in Via Pauluzza. Prosegue l'attività di riduzione degli affitti che il Comune paga per immobili presi in locazione per le proprie esigenze professionali (es. Acer di Via Nanni). È stata avviata l’attività di messa a reddito del Patrimonio Comunale attraverso la revisione dei contratti di locazione e concessioni attive giunti in scadenza (Scuola Enfap), e per le nuove assegnazioni di spazi comunali (negozio Corso Mazzini e bar Piazza Cavour) e si è provveduto ad adeguare i corrispettivi ai valori di mercato, ottimizzando i procedimenti amministrativi connessi. Inoltre si è provveduto ad individuare nuovi locali da assegnare in concessione per una valorizzazione degli stessi (porzione immobiliare di Via delle Torri, Piazzetta ex Pescheria e Ristorante Piazza Cavour). Collaborazione alla ricerca di evasione erariale con Agenzia delle Entrate Il Comune di Forlì ha aderito a questa attività, formulando 140 segnalazioni qualificate, per la successiva emissione di avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia. È un'attività in divenire, che interessa vari ambiti, quali urbanistica, edilizia, commercio, vigilanza, anagrafe, oltre a quello specificamente tributario, per cui è stato costituito apposito Gruppo di Lavoro interno all'Amministrazione Comunale. Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) L'attività di recupero dell'evasione ha portato risultati superiori alle previsioni. Organismi partecipati Per la gestione delle Società partecipate del Comune di Forlì è stata costituita la holding Livia Tellus Governance SpA unipersonale (socio 100% Comune di Forlì), in modo da monitorare e realizzare in modo più efficace gli indirizzi dell'Amministrazione Comunale; questo per poter pervenire ad una riforma, in sinergia con gli altri enti soci, delle società partecipate dal Comune di Forlì, in base all’efficacia/efficienza e alla sostenibilità finanziaria. Si vuole, in questo modo, potenziare la funzione di governance esterna dell’amministrazione (indirizzo e controllo su tutti i servizi esternalizzati). Si tratta di una grande trasformazione strutturale, volta ad assicurare competenza ed efficienza ad un segmento dell'attività comunale d'indubbio rilievo strategico. Sono state conferite alla holding le quote/azioni di Hera, Agess, Techne, Fiera di Forlì, Forlifarma, Romagna Acque, Forlì Città Solare, Sapir, Start Romagna, Unica Reti. 94 Nel Bilancio 2012 l’attenzione verso le fasce più deboli, in relazione all’introduzione dell’IMU si è posta con l’inserimento della previsione di un contributo destinato ai nuclei di anziani con pensioni minime e riduzione del peso dell’imposta sulla prima casa. Altra forma di sostegno prevista dal 2012 consiste in un contributo rivolto a calmierare il peso dell’IMU in ipotesi di locazioni di locali commerciali e/o artigianali in centro storico. Sempre attraverso la risorsa IMU il Comune ha previsto un contributo pari a € 700.000 per le fasce più deboli che si traducono in varie forme di sostegno (dalla perdita di lavoro, all’emergenza poveri, ecc.) e un ulteriore equivalente contributo finalizzato allo sviluppo economico e al recupero energetico attraverso il sostegno a privati per interventi edilizi finalizzati al recupero energetico, missione fondamentale dell’Ente. Tra le principali novità della nuova struttura organizzativa, di particolare rilievo sarà l'istituzione dello "Sportello Polifunzionale" di front office, che racchiuderà i seguenti ambiti: area sociale, servizi demografici e scuole, edilizia ed imprese. Si definiranno cruscotti e una serie di indicatori per centri di costo che permettano agli amministratori di avere sempre sotto controllo il funzionamento dell’ente. Si sta avviando il processo che porterà entro la prima metà del 2012 all'istituzione dell'avvocatura comunale. «La democrazia partecipata è il metodo con il quale l'amministrazione si propone di governare nel prossimo quinquennio la città e il territorio. Ciò non significa svilire il ruolo e lo spazio della legittima rappresentanza dei cittadini, ma incrementare la fascia delle persone coinvolte nei processi decisionali.[…] Una decisa opera di semplificazione e di sburocratizzazione, attraverso una revisione delle procedure ed una riorganizzazione dei servizi amministrativi (anche ai fini di assicurare tempi certi nelle autorizzazioni amministrative), nell’ovvio rispetto delle legislazione vigente e in base ad una valorizzazione rigorosamente meritocratica delle grandi risorse umane interne. L’efficienza e la rapidità della risposta amministrativa sono una priorità per tutti i cittadini». «Il. personale del Comune di Forlì è rappresentato in larga misura da donne. È pertanto necessario attuare politiche per favorire la conciliazione e promuovere le carriere femminili». Personale del Comune di Forlì Dirigenti Dipendenti (comprese tutte le tipologie contrattuali) Spesa per il personale anno 2009 anno 2010 anno 2011 27 22 19 913 905 873 32.463.710 31.863.026 31.419.881 95 Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e alla stesura del documento: Comune di Forlì: Silvano Allegretti, Maria Teresa Amante, Cristina Ambrosini, Gianfranco Argnani, Antonella Asioli, Teresa Babacci, Francesca Bacchiocchi, Francesca Blamonti, Giuliano Bagnoli, Moreno Balzani, Vesna Balzani, Simone Bandini, Stefano Bazzocchi, Nadia Bertozzi, Francesca Blamonti, Gianpiero Borghesi, Giuseppe Campana, Margherita Campidelli, Ercole Canestrini, Giorgio Cantelli, Mirko Capuano, Maurizio Caristia, Claudia Castellucci, Gabriella Cavina, Massimiliano Cescon, Isabella Cicognani, Giulia Roberta Civelli, Silvia Evangelisti, Milva Fabbri, Giovanna Ferrini, Elena Fiore, Stefano Foschi, Alessandro Fossi, Grazia Gabelli, Rossella Galassi, Rosanna Gardella, Tiberia Garoia, Livia Gazzoni, Massimo Gentili, Piero Ghetti, Gabriele Guidi, Rossella Ibba, Alessandro La Forgia, Gianluca Laghi, Claudio Mambelli, Francesco Mascaro, Lorella Massi, Roberta Mercuriali, Roberto Mini, Bruno Molea, Ornella Mordenti, Marco Munda, Piersandro Nanni, Patrizia Pantoli, Renata Penni, Giuseppe Petetta, Valentina Piolanti, Monica Piraccini, Elisabetta Pirotti, Carlo Poletti, Fiammetta Porcellini, Stefania Pondi, Luciana Prati, Loretta Rani, Pasquale Ricciato, Franco Rivola, Pierluigi Rosetti, Mara Rubino, Enzo Samorì, Andrea Savorelli, Elves Sbaragli, Simona Scattolin, Rita Silimbani, Sergio Spada, Paolo Sportelli, Elisa Tagliaferri, Iris Tedaldi, Erica Torri, Patrizia Valentini, Roberta Francesca Vannucci, Giorgio Venanzi, Endri Xhaferai, Cristina Zaccheroni, Paolo Zanelli, Roberto Zoffoli. Gruppo di lavoro: Resp. Elisabetta Milandri Barbara Crociani, Fausta Martino, Beatrice Tramonti. Livia Tellus Governance S.p.A.: Stefano Foschi, Lucia Sottoriva. Forlì Mobilità integrata: Sonia Giulianini, Claudio Maltoni, Gianpaolo Pozzi. Ausl Forlì: Romana Bacchi, Vittoria Fabbri, Oscar Mingozzi, Elisa Ponti. Camera di Commercio di Forlì-Cesena: Elio Amadori, Emiliano Cantoni, Massimo Chiocca, Cinzia Cimatti, Fabio Strada, Vanni Ugolini. Provincia di Forlì-Cesena: Roberto Casadei, Gioietta Giunchedi, Pamela Matteucci, Annalisa Valmori. Università degli studi di Bologna, Polo scientifico-didattico di Forlì: Prof. Antonio Maturo, Patrizia Ussani. Tirocinanti: Chiara Giuranna, Alessandra Simone, Luca Zavatti. Curatela redazionale/editoriale: Fausta Martino. Elaborazione grafica a cura di: Loredana Brucchietti. Un particolare ringraziamento va a Benedetta Siboni, del Dipartimento di Economia Aziendale, Polo scientifico-didattico di Forlì (Università degli studi di Bologna). Provincia di Forlì-Cesena 96