Rendicontazione
Sociale
2009 - 2011
RENDICONTAZIONE SOCIALE
Giugno 2009 - dicembre 2011
Indice
PARTE II
Pagina
Guida alla lettura delle schede di rendicontazione
4
Capitolo IV
PARTE I
Schede di rendicontazione
Capitolo I
Ambiente e mobilità
Centro Storico
Politiche Culturali
Politiche Giovanili
Politiche Educative
Economia di qualità e Marketing territoriale
Sicurezza
Politiche di Welfare
Urbanistica di qualità e partecipata
Trasparenza e partecipazione
Università: Risorsa per il territorio
Governance
La città
Dati demografici
Formazione e istruzione
Economia, lavoro e imprenditorialità
Ambiente e Salute
5
7
12
16
Capitolo II
Identità dell’Ente
L’ organizzazione e le risorse umane
Le partecipate del Comune
26
28
Capitolo III
Le risorse finanziarie
Le risorse finanziarie
Il patto di stabilità
36
39
3
42
47
53
58
61
67
70
73
81
85
92
94
Guida alla lettura delle schede di rendicontazione
Programma di mandato: vengono riportate le parole utilizzate nel programma di mandato del Sindaco. In questa sezione si può evidenziare
quali erano i principi ispiratori e gli impegni presi in campagna elettorale.
Ricaduta di genere: vengono inserite parti dei Bilanci di Genere redatti nel 2010 e 2011, che mostrano l’impegno dell’Amministrazione nel
volere erogare servizi e organizzare eventi rivolti alle pari opportunità tra gli uomini e le donne.
Sviluppo 2012-2014: vengono elencate le azioni da svolgere fino alla fine del mandato a compimento delle attività già iniziate.
Monitoraggio dei dati: si traduce graficamente in tabelle relative all’andamento dei servizi e delle prestazione erogate.
Come ci vedono gli altri: vengono riportati stralci di giornali e/o ricerca di settore che adottano, attraverso indicatori ad hoc, la classifica delle
migliori città italiane
4
Dati demografici
Il Comune di Forlì si trova ad una altitudine di 34 m sul livello del mare, si estende per 228,19 Kmq con una densità di 520 abitanti per Kmq.
Al 31.12.2011 la popolazione residente nel Comune di Forlì
ammontava a 118.951 persone con un incremento rispetto
all’anno precedente dello 0,6%
Fascia d’età popolazione
residente nel Comune di Forlì
Negli ultimi dieci anni l’aumento della popolazione è stato più del 10%. Ad oggi la cittadinanza
forlivese è composta da 57.336 maschi e 61.615 donne. Gli adolescenti e i giovani, grande
risorsa del territorio, rappresentano il 22% della popolazione.
Giovani residenti nel Comune di Forlì suddivisi per fasce di età
Anno 2009
Anno 2010
Anno 2011
12-14 anni
2.697
2.757
2.776
15-18 anni
3.699
3.670
3.681
Anno 2009
Anno 2010
Anno 2011
0-17 anni
17.777
18.033
18.335
18-64 anni
70.896
71.170
71.179
19-24 anni
6.965
5.991
6.082
Over 65 anni
28.870
28.957
29.437
25-34 anni
14.563
14.047
13.584
117.543
118.160
118.951
totale
26.924
26.465
26.123
totale
Fonte: Comune di Forlì
Gli anziani rappresentano il 24% della popolazione e tra questi vive da solo 1 su 4, in netta prevalenza donne.
La fascia degli over 90 si sta sempre più popolando e abbiamo nella nostra città quasi sessanta ultracentenari.
Le stime sul fenomeno “invecchiamento della popolazione” ci mostrano come nel 2000, nel mondo c’erano
circa 600 milioni di persone con più di 60 anni, nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi e 2 miliardi nel 2050.
Il fenomeno a livello mondiale ovviamente presenta degli andamenti molto diversi: in Europa, come in
molti paesi industrializzati, una persona su 5 ha più di 60 anni. Questo rapporto scende a 1 su 2 in Africa
ma, come in altre aree in via di sviluppo, il processo di invecchiamento della popolazione è più rapido che
nei paesi ‘sviluppati’.
Popolazione centenaria nel Comune di Forlì
Anno 2009
Over 100
Anno 2010
44
Anno 2011
55
59
Fonte: Camera di Commercio Forlì-Cesena
Indice di vecchiaia.
Confronto Temporale
Anno 2009
Anno 2010
185.58
Anno 2011
182.93
183.12
L’ indice di vecchiaia, che rappresenta la popolazione con più di 65 anni sulla popolazione da 0
a 14 anni, è di 183,12, questo vuol dire che sono circa 183 gli anziani ogni 100 giovani.
L’andamento demografico conferma le tendenze, in parte già emerse progressivamente nel decennio
precedente, in cui il fenomeno immigrazione ha interessato in maniera massiccia il nostro territorio
con un quadro sostanzialmente non dissimile dal resto del territorio romagnolo e in buona sostanza
dalla Regione. Il processo migratorio si connota ormai come fenomeno strutturale e presenta una spiccata tendenza alla stabilizzazione: questa tendenza, emersa fin
dalle prime rilevazioni del fenomeno, si è andata progressivamente consolidando in diverse parti dell’Italia e particolarmente nel nostro territorio come già nel resto
dell’Emilia Romagna, dove sono contemporaneamente presenti più opportunità di lavoro, idonee condizioni abitative e servizi pubblici di buona qualità. Gli stranieri
oggi rappresentano l’ 11.9% della popolazione. Quindi, più di un cittadino su 10 residente a Forlì è straniero. E’ un fenomeno in costante incremento: nel comprensorio
forlivese nel 2010 l’incidenza degli stranieri sulla popolazione residente complessiva era pari al 10,5% (nel 2000 era 1,8%), un livello maggiore di quello nazionale
(6,5%) e seppur lievemente anche a quello regionale (9,7%). Sono tantissime le nazionalità presenti a Forlì, 109 per l’esattezza, ma le più rappresentative sono quelle
rumena, albanese, cinese, marocchina ed ucraina. Le percentuali di uomini e donne quasi si equiparano. Le fasce d’ età più rappresentative sono quelle dei bambini
e degli adulti in età lavorativa. Un lieve aumento però si registra anche tra gli over 65.
5
Il 60% dei cittadini stranieri convive con un proprio familiare e più di un terzo vive in famiglia, oltre il 60% è residente da più di 5 anni; i permessi di soggiorno
sono rilasciati in più dell’80% dei casi per motivi di lavoro e per motivi familiari. Si tratta di una popolazione mediamente più giovane, che fornisce un significativo
contributo allo sviluppo del paese e dimostra capacità imprenditoriali e volontà di integrazione, contribuendo attraverso la fiscalità al finanziamento dei servizi
pubblici.
Esiste, peraltro, una minoranza di popolazione immigrata di difficile dimensionamento quali-quantitativo (nel nostro territorio sicuramente molto inferiore a quel 10%
circa sviluppato a livello nazionale), caratterizzata da diversi gradi di irregolarità e precarietà, di particolare fragilità sociale e più esposta a rischi di emarginazione e
sfruttamento, ma anche per certi versi a reazioni di rigetto da parte della comunità ospitante (rifugiati e richiedenti asilo, permessi temporanei, bambini e adolescenti non
accompagnati, ecc.).
Nel comprensorio forlivese il numero di irregolari censiti è da sempre sensibilmente inferiore rispetto agli altri comprensori della Regione e negli ultimi anni si
è assistito ad una progressiva e costante riduzione: il fenomeno è almeno in parte dovuto alle caratteristiche del territorio non particolarmente favorevole alla
permanenza in condizioni di irregolarità (non è un’ area metropolitana, non si trova in prossimità dei punti di ingresso nel Paese o di importanti snodi viari e non
ha grossi flussi turistici o poli industriali ecc.) (fonte: Bilancio di missione Ausl Forlì 2010).
Popolazione straniera residente nel Comune di Forlì
Anno 2009
Anno 2010
14.000
Anno 2011
12.000
3.024
3.176
3.378
19-64
9.225
9.906
10.594
6.000
234
259
281
4.000
12.483
13.341
14.253
2.000
Over 65
totale
Fonte: Comune di Forlì
Fascia d’età popolazione
Anno 2009
10.000
0-18
Fascia d’età popolazione
Anno 2010
8.000
Fascia d’età popolazione
Anno 2011
0
Negli ultimi anni, in provincia di Forlì-Cesena, così come in Emilia Romagna, la speranza di vita alla nascita è costantemente, seppur lievemente, aumentata.
Le donne vivono mediamente 5 anni in più degli uomini ma nel corso degli anni lo scarto fra maschi e femmine si sta attenuando.
Si segnala l’incremento della natalità (da ascrivere alle donne straniere che sono ormai 1/3 del numero totale delle partorienti), anche se i valori del tasso di
fecondità totale (numero medio di figli per donna) sono ancora lontani dalla soglia, di poco superiore a 2, considerata necessaria a garantire il ricambio
generazionale e la stabilità della popolazione, dati gli attuali livelli di mortalità. (fonte: Bilancio di missione Ausl Forlì 2010)
Tasso grezzo di natalità
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
Forlì
9.5
9.2
9.2
Regione
9.7
9.7
9.5
Il tasso di natalità ha raggiunto nel 2010 il
9,2 ‰ ovvero quasi un bambino nato ogni
100 abitanti.
Fonte: Bilancio di missione 2010
La famiglia ha subito nel corso del XX secolo profonde trasformazioni. Agli inizi del Novecento si parlava di famiglia
patriarcale, in cui i ruoli dei coniugi erano nettamente distinti: il capofamiglia, uomo, pensava a lavorare e a mantenere la
famiglia, mentre la donna si preoccupava delle faccende di casa e della crescita dei figli. A partire dagli anni Cinquanta,
tuttavia, la famiglia tradizionale ha cominciato a conoscere notevoli mutamenti, dovuti soprattutto ai cambiamenti della
società e all’ emancipazione femminile.
Matrimoni celebrati
nel Comune di Forlì
Anno
2009
Anno
2010
Anno
2011
Matrimoni civili
186
180
146
Matrimoni religiosi
125
125
115
totale
311
305
261
Età al matrimonio
registro del Comune
di Forlì
Anno
2009
Anno
2010
Anno
2011
Età maschi
37
36
35
Età femmine
34
33
33
6
L’ età media al matrimonio (matrimoni registrati a
Forlì) è di 36 anni per i maschi e 33 per le donne.
Nell’anno 2011, i divorzi sono stati 63 rispetto ai 261 matrimoni e sono in diminuzione.
Anno 2009
Divorzi nel Comune di Forlì
Anno 2010
88
Anno 2011
114
63
A Forlì nel 2009, l’età media al momento del matrimonio per le donne era di 33,5 anni; nel 2004 era di 29,6 anni. In Regione l’età media della donna al primo matrimonio
è di 31,1 anni. Tra le coppie, quelle sposate sono l’84,5% e quelle conviventi il 15,5%.
Convivenze - matrimoni
nel Comune di Forlì
Anno 2009
Convivenze
Anno 2010
Convivenze - Matrimoni nel Comune di Forlì
Anno 2011
3.436
3.648
3.801
matrimoni
21.155
20.921
20.788
totale
24.591
24.569
24.589
30.000
25.000
20.000
Convivenze
matrimoni
15.000
totale
10.000
Media del numero di figli
compresenti per coppia
nel Comune di Forlì
Anno 2009
Anno 2010
Anno 2011
1
56,7%
56,2%
55,5%
2
36,6%
36,9%
37,5%
3
5,6%
5,8%
5,9%
4
0,8%
0,9%
1%
5 e più
0,3%
0,3%
0,3%
5.000
0
Anno 2009
Anno 2009
Anno 2010
Anno 2011
Nuclei monogenitoriali
4.789
4.852
4.913
Famiglie con più generazioni presenti
4.766
4.550
4.440
Formazione e Istruzione
Nell’anno scolastico 2010/11gli iscritti alla scuola primaria del Comune sono stati 5.230. Tra questi sono stati rilevati 727
stranieri annoverando un aumento degli alunni del 6% rispetto all’ a.s. 2008/2009.
Studenti iscritti nelle
scuole primarie del
Comune di Forlì
a.s. 2008/09
Iscritti
Di cui
stranieri
a.s. 2009/10
valore
%
Iscritti
Di cui
stranieri
a.s. 2010/11
valore
%
Iscritti
Di cui
stranieri
valore
%
femmine
2.349
304
12,9
2.398
290
12,1
2.493
343
13,7
maschi
2.570
309
12,0
2.644
326
12,3
2.737
384
14,0
totale
4.919
613
12,5
5.042
616
12,2
5.230
727
13,9
7
Anno 2011
Analizzando le famiglie si rileva che il numero medio di
componenti per famiglia è passato da 3,44 nel 1961 a 2,3
nel 2010. Nel 2011 le coppie con figli sono 13.593. Il numero
medio dei figli per famiglie è di 1,53 (1,86 per famiglie straniere)
La composizione dei nuclei familiari, quindi, nel corso degli anni si è andata profondamente modificando rispetto al modello
tradizionale prevalente fino alla fine del secolo scorso.
Le famiglie sono molto più piccole che in passato, hanno meno figli e meno generazioni compresenti nello stesso nucleo.
Sono in aumento le famiglie con un solo genitore. Nel Comune di Forlì sono 4.913 e solo il 16% di esse è a carico del padre.
Composizione delle famiglie nel Comune di Forlì
Anno 2010
Anche gli alunni nelle scuole primarie non statali di Forlì sono in aumento: erano 520 nel 2008/2009 e sono diventati 597
nell’anno 2010/2011. In controtendenza l’iscrizione dei bambini stranieri alle stesse, nell’ultimo anno scolastico preso in
esame, sono solo 24 e comunque in diminuzione rispetto agli anni precedenti.
Per gli alunni della scuola secondaria di primo grado nell’ultimo anno scolastico si sono registrati 2.797 alunni, di cui non
italiani 459.
Tab. 1
femmine
maschi
totale
6.000
5.230
5.042
4.919
5.000
4.000
3.000
2.737
2.493
2.644
2.398
2.570
2.349
2.000
Studenti iscritti nelle
scuole secondarie
di primo grado del
Comune di Forlì
a.s. 2008/09
a.s. 2009/10
a.s. 2010/11
1.000
304 309
613
290 326
727
616
343 384
0
Iscritti
Di cui
stranieri
valore
%
Iscritti
Di cui
stranieri
valore
%
Iscritti
Di cui
stranieri
valore
%
femmine
1.357
190
14,0
1.395
210
15,0
1.407
199
14,1
maschi
1.453
243
16,7
1.526
248
16,2
1.544
261
16,9
totale
2.829
433
15,3
2.921
458
15,7
2.951
460
15,6
Iscritti
Di cui stranieri
Iscritti
Di cui stranieri
Iscritti
Di cui stranieri
a.s. 2008/09
a.s. 2008/09
a.s. 2009/10
a.s. 2009/10
a.s. 2010/11
a.s. 2010/11
Tab. 2
femmine
maschi
totale
3.500
3.000
Fonte: Provincia Forlì-Cesena
2.951
2.921
2.829
2.500
2.000
1.500
Gli alunni delle scuole secondarie di primo grado non statali di Forlì, come per le scuole primarie, sono in aumento:
erano 139 nel 2008/2009 e sono diventati 154 nell’anno 2010/2011. Anche in questo caso si registra una diminuzione di
bambini stranieri nelle stesse, tanto che nell’ultimo anno scolastico preso in esame c’è solo 1 bambino straniero, negli
anni precedenti erano solo pochi di più.
Iscritti
Di cui stranieri
Iscritti
Di cui stranieri
a.s. 2008/09
a.s. 2009/10
a.s. 2009/10
a.s. 2010/11
a.s. 2010/11
A.S. 2010/11
Di cui
Stranieri
valore
%
Tab. 3
3500
a.s. 2008/09 Iscritti
3000
F
1.331
45
3,4
1.336
47
3,5
1.402
57
4,0
M
756
15
2,0
774
19
2,4
833
17
2,0
Tot
2.087
60
2,8
2.110
66
3,1
2.235
74
3,0
F
1.020
131
12,8
1.074
162
15,0
1.122
186
16,5
M
1.937
166
8,6
1.924
192
9,9
1.973
214
10,8
Tot
2.957
297
10,0
2.998
354
11,8
3.095
400
13,0
0
F
602
94
15,6
541
85
15,7
476
74
15,5
M
373
53
14,2
343
56
16,3
300
51
17,0
Tot
975
147
15,1
884
141
15,9
776
125
16,1
a.s. 2008/09 Di cui
stranieri
2500
a.s. 2009/10 Iscritti
2000
1500
a.s. 2009/10 Di cui
stranieri
1000
a.s. 2010/11 Iscritti
500
a.s. 2010/11 Di cui
stranieri
Licei
Istituti
Tecnici
Tot
Iscritti
F
valore
%
M
Di cui
Stranieri
Di cui stranieri
Tot
Iscritti
460
Iscritti
F
valore
%
199 261
210 248
a.s. 2008/09
M
Di cui
Stranieri
458
433
0
Tot
Istituti
Professionali
Iscritti
190 243
F
Istituti
Tecnici
Sesso
A.S. 2009/10
500
M
Licei
A.S. 2008/09
1.000
Sesso
Studenti iscritti nelle
Scuole secondarie di
II grado del Comune di
Forlì
1.544
1.407
1.526
1.395
1.453
1.357
Istituti
Professionali
Fonte: Provincia Forlì-Cesena
L’analisi della distribuzione degli allievi tra le 3 filiere individuate dell’attuale scuola secondaria di 2° grado mette in evidenza che gli studenti iscritti ai licei sono il 36,6%,
gli iscritti all’istruzione tecnica 50,7%; vengono poi, con quote più ridotte, gli iscritti alle scuole professionali con il 12,7%.
Un’analisi dettagliata delle scelte degli studenti in merito alla scolarizzazione secondaria conferma la tendenza già riscontrata a livello di macro-indirizzi: il segmento più
richiesto ad oggi è l’istruzione tecnica; ma se analizziamo il dato di genere notiamo che nelle femmine c’è una netta prevalenza per il liceo.
8
Diplomati nelle
scuole secondarie
di II grado del
Comune di Forlì
Licei
Istituti
Tecnici
Istituti
Professionali
A.S. 2008/09
Sesso
Diplomati
Non
ammessi
Maturità
A.S. 2009/10
Non
Diplomati
Diplomati
Non
ammessi
Maturità
Non
Diplomati
Diplomati
Non
ammessi
Maturità
Non
Diplomati
F
255
2
0
250
3
0
242
4
1
M
132
0
0
127
0
0
122
0
0
Tot
387
2
0
377
3
0
364
4
1
F
184
1
2
183
14
0
187
13
2
M
311
5
4
282
33
2
318
20
6
Tot
495
6
6
465
47
2
505
33
8
F
107
6
1
99
5
0
106
8
0
59
10
0
50
6
0
55
12
0
166
16
1
149
11
0
161
20
0
M
Tot
Al termine dell’anno scolastico 2010/2011, gli
studenti che hanno conseguito il diploma di
maturità sono stati 1.030 (9 studenti non hanno
superato l’esame). In termini assoluti la numerosità
prevalentemente è concentrata negli istituti
tecnici, ma in proporzione agli iscritti negli istituti
professionali e ai non ammessi (57). Il presente
anno scolastico ha fatto registrare un lieve aumento
del numero dei maturi rispetto all’anno precedente.
L’analisi della composizione percentuale dei maturi
dal 1996 ad oggi mostra come si siano modificati gli
orientamenti dell’educazione secondaria superiore
negli ultimi 15 anni. La breve serie storica riportata
di seguito, mostra una diminuzione dei maturi nei
licei, un aumento negli istituti tecnici e un lievissimo
aumento negli istituti professionali.
A.S. 2010/11
Per quanto concerne il voto finale del diploma, il grafico che segue, mostra come sono rari gli studenti che raggiungono la votazione massima di 100 con lode, e sembra
si riduca anche la percentuale di voti superiori all’81 nell’ultimo triennio preso in esame. Dalla stessa tabella emerge inoltre chiaramente come le femmine, in tutte le
tipologie scolastiche raggiungano voti migliori rispetto ai colleghi maschi.
Voto finale
conseguito nelle
scuole secondarie di
II grado del Comune
di Forlì
Licei
Istituti
Tecnici
Istituti
Professionali
Sesso
Totale
A.S. 2009/10
A.S. 2010/11
Voto Finale
Voto Finale
Voto Finale
Da 81
a 99
100
con
Lode
100
Da 60
a 80
Da 81
a 99
100
con
Lode
100
Da 60
a 80
Da 81
a 99
100
con
Lode
100
F
123
104
23
5
110
97
39
4
123
82
30
7
M
77
36
14
5
72
42
13
0
64
43
13
2
Tot
200
140
37
10
182
139
52
4
187
125
43
9
F
123
45
12
4
126
45
11
1
120
50
17
0
M
226
65
20
0
205
66
9
2
234
62
21
1
Tot
349
110
32
4
331
111
20
3
354
112
38
1
F
68
34
5
0
57
39
3
0
67
33
5
1
M
45
11
3
0
37
12
1
0
40
14
1
0
113
45
8
0
94
51
4
0
107
47
6
1
662
295
77
14
607
301
76
7
648
284
87
11
Tot
Totale Diplomati
Da 60
a 80
A.S. 2008/09
1.048
991
9
1.030
Il fenomeno della scolarizzazione è
considerato un aspetto virtuoso nella
evoluzione dei sistemi scolastici odierni:
•
elevata
partecipazione
dei
giovani ai processi formativi è
positivamente correlata ad un
ampio spettro di indici di sviluppo
delle società moderne;
•
disponibilità di risorse umane e
professionali, crescita dei sistemi
economici, integrazione delle
giovani generazioni, diffusione dei
valori di cittadinanza.
Altrettanto importante è valutare quindi
i risultati scolastici e la regolarità degli
studi.
La dispersione è definita come quell’insieme di eventi che rallentano o interrompono il percorso scolastico dei giovani prima della sua conclusione formale. Diversi
sono gli indicatori che descrivono struttura ed evoluzione del fenomeno: l’irregolarità, l’abbandono, la ripetenza, la non ammissione (la bocciatura), la promozione con
debito formativo, solo per elencare i più comuni. Dall’esame complessivo dei tassi di regolarità/irregolarità scolastiche emergono, per il Comune di Forlì, le costanti che
contraddistinguono sostanzialmente l’andamento regionale per tutti gli indicatori di dispersione: la progressiva intensificazione dei fattori negativi nel percorso che dalle
scuole primarie, passando per le secondarie di primo grado, giunge alle secondarie di secondo grado e la minor incidenza degli stessi sulle ragazze piuttosto che sui
ragazzi.
Il tasso di regolarità è stabilmente molto elevato nella primaria e nella secondaria di primo grado, mentre è migliorato progressivamente nel tempo nelle secondarie di
secondo grado. Come dimostra la tabella di seguito riportata, sono sempre le femmine ad avere maggiore regolarità, con scarti che arrivano quasi ai 10 punti percentuali
nelle classi 5° delle scuole superiori, pur con debole e incerta tendenza ad una progressiva omogeneizzazione.
Regolarità degli
studi nelle scuole
secondarie di
II grado del
Comune di Forlì
M
A.S. 2009/10
A.S. 2010/11
1°
2°
3°
4°
5°
1°
2°
3°
4°
5°
1°
2°
3°
4°
5°
553
445
502
480
467
570
496
434
482
471
603
520
481
411
466
in ritardo di 1
anno
74
75
84
68
72
92
67
83
69
57
77
86
80
74
73
in ritardo di 2
anni
28
19
18
23
15
22
27
16
18
20
33
15
26
9
18
in ritardo di 3
o + anni
9
6
4
7
4
6
8
5
2
6
13
1
5
3
6
Regolare
585
526
424
372
382
543
502
507
379
352
585
469
457
465
359
in ritardo di 1
anno
126
110
152
106
103
113
97
111
134
98
110
115
110
91
123
in ritardo di 2
anni
26
29
26
24
29
34
28
38
30
28
32
24
45
44
40
in ritardo di 3
o + anni
14
6
7
12
7
6
8
5
6
22
11
4
7
4
11
Regolare
F
A.S. 2008/09
Totale
6.019
5.992
6.106
Fonte: Anagrafe regionale
Alla luce delle novità introdotte nell’a.s. 2007-08 (D.M. 3/10/2007, n.
80), appare interessante considerare fra gli indicatori patologici anche
i “promossi con debito formativo” alle ‘superiori’. E’ possibile notare una
particolare incidenza del fenomeno e la stabilizzazione dello stesso.
Promossi con debito nelle
scuole secondarie di II
grado del Comune di Forlì
Licei
Istituti
Tecnici
Istituti
Professionali
Totale
A.S. 2008/09
A.S. 2009/10
A.S. 2010/11
Promossi
con debito
Promossi
con debito
Promossi
con debito
F
224
191
234
M
137
134
161
T
361
325
395
F
230
238
238
M
580
541
544
T
810
779
782
F
108
101
68
M
87
84
49
T
195
185
117
1.366
1.289
1.294
Sulla base delle informazioni disponibili, prosegue nella scuola secondaria di 1° grado in Emilia-Romagna il trend in diminuzione del numero di ripetenti.
Nella scuola secondaria di 2° grado in Emilia-Romagna si registra come dato medio generale una positiva diminuzione della percentuale di ripetenti, che dal 5,8% nel
2004-05 scende al 5,4% di oggi. Per il resto, permangono le usuali differenze fra gli indirizzi, con il minimo nei licei e il massimo nei professionali.
I fenomeni di disagio di qualunque natura, nella scuola, sono sempre più accentuati nelle classi ‘di ingresso’, per poi affievolirsi negli anni successivi.
Per quanto riguarda la scuola secondaria superiore, vi è notevole stabilità nel numero di diplomati negli ultimi anni scolastici.
A Forlì-Cesena nell’a.s. 2009/10 ci sono 1147 bocciati maschi e 724 femmine. Il tasso di ripetenza più alto è negli istituti tecnici dove in assoluto meno di un ripetente su
2 è femmina.
10
Gli iscritti all’Università degli Studi di Bologna, residenti in provincia di Forlì-Cesena, nell’anno accademico
2010/11, sono stati in totale 7.735 di cui 3.797 residenti nel comprensorio di Forlì e 3.938 in quello di Cesena.
Nel periodo considerato si è registrata una riduzione degli iscritti provinciali pari al 2,87%; tale trend si riscontra
dall’anno accademico 2008/2009. La facoltà più frequentata è quella di Economia (sede di Forlì) con 954 iscritti.
Se consideriamo i laureati presso le varie facoltà dell’Università di Bologna residenti in provincia, si rileva che
dai 573 del 1993/94 si è arrivati ai 1.579 dell’anno accademico 2009/10. Il ramo economico prevale con 244
laureati (15,4% del totale laureati residenti) seguito dall’ambito medico con 170 laureati(10,7%).
Studenti universitari residenti in Provincia Forlì - Cesena
iscritti a tutte le università italiane A.a.2009/2010
Maschi
Femmine
Totale
Indice di
composizione
per Ateneo
Bologna
3.217
4.316
7.533
85,1 %
Urbino
135
306
441
5,0 %
Ferrara
45
118
163
1,8 %
Firenze
42
53
95
1,1 %
295
321
616
7,0 %
3.734
5.114
8.848
100,0 %
Ingegneria
1.042
311
1.353
15,3 %
Economia
590
670
1.260
14,2 %
Letterario
319
840
1.159
13,1 %
Medico
339
680
1.019
11,5 %
Altre Facoltà
1.444
2.613
4.057
45,9 %
Totale
3.734
5.114
8.848
100,0 %
Altri Atenei
Totale
per Facoltà
Se si estende l’analisi all’intero sistema universitario italiano, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca, relativi all’anno accademico 2009/10 si rileva che gli studenti universitari forlivesi sono
8.848, di cui l’85,1% iscritti all’ateneo bolognese, il 5% a quello di Urbino, l’1,8% a Ferrara, l’1,1% a Firenze e
per il restante 7% agli altri atenei italiani.
Raggruppando le facoltà per macro indirizzi, secondo la classificazione ministeriale, si rileva che il 15,3%
frequenta Ingegneria, il 14,2% facoltà ad indirizzo economico-statistico, l’11,5% quelle ad indirizzo medico e
il 13,1% le facoltà ad indirizzo letterario. Le restanti facoltà assorbono il rimanente 45,9% degli studenti della
provincia.
Il citato sistema informativo permette anche di analizzare la consistenza e la provenienza degli iscritti alle facoltà
situate nel territorio provinciale.
Nell’anno accademico 2009/10, gli iscritti totali, compresi gli stranieri, sono risultati 10.776, di cui il 53,5% femmine.
Essi provengono per il 63,8% dall’Emilia Romagna: il 27,4% dalla stessa provincia di Forlì-Cesena, il 15,3% da quella
di Ravenna ed il 10,6% da Bologna. Alle sedi universitarie locali sono iscritti anche 607 studenti provenienti dall’estero
corrispondenti al 5,6% del totale degli iscritti. La nazionalità più numerosa è quella albanese con 134 iscritti.
(fonte: Quaderni di statistica Istruzione e lavoro 2010 Camera di commercio Forlì-Cesena).
11
Iscritti nelle
Università di
Forlì-Cesena
per zone di
provenienza.
A.a.2009/2010
Maschi
Femmine
Totale
Indice di
composizione
1.495
1.288
2.783
27,4 %
Ravenna
797
755
1.552
15,3 %
Bologna
451
623
1.074
10,6 %
Rimini
600
436
1.036
10,2 %
Pesaro e Urbino
198
168
366
3,6 %
83
168
251
2,5%
1.967
3.107
30,6 %
5.405
10.169
100,0 %
Forlì - Cesena
Ancona
Altre città
italiane
1.140
Totali studenti
italiani*
4.764
(*) Compresi gli italiani residenti all’estero
Emilia Romagna
3.486
3.386
6.872
63,8 %
Marche
331
432
763
7,1 %
Puglia
168
224
392
3,6 %
Altre Regioni
779
1.363
2.142
19,9 %
Estero
Totale
244
363
607
5,6 %
5.008
5.768
10.776
100,0 %
Fonte: Ministero Istruzione, Università, Ricerca (MIUR); Elaborazione:
Ufficio Statistica e Studi Camera di Commercio di Forlì-Cesena
Per quanto concerne il polo forlivese, nell’ a.a. 2011/2012, gli iscritti in totale sono 6.171, in aumento rispetto all’anno precedente, di cui 2.670 maschi e 3.501 femmine.
Distribuzione studenti per Facoltà
Femmine
Maschi
Economia
1.064
937
2.001
Scienze politiche
1.678
901
2.579
679
116
795
Scuola interpreti e traduttori
Ingegneria
Totale
E’ interessante notare, in ottica di genere, che le donne si stanno sempre più avvicinando
verso le materie scientifiche, in un solo anno accademico la percentuale di iscritte alla facoltà di
ingegneria forlivese è passata da 8,7% al 10%.
Totale
80
716
796
3.501
2.670
6.171
I laureati del polo nell’a.a. 2009/10 sono 1469 di cui 937 femmine e 532 maschi. Il voto medio
di laurea è 101,3 (per i maschi raggiunge 100,8 e per le femmine 100,8). Anche nell’analisi
degli studenti fuori corso emerge che le donne hanno un maggiore rendimento, infatti nell’ a.a.
2011/2012 i maschi sono il 25% e le donne il 21,7% .
Il numero degli allievi coinvolti nella formazione professionale è contenuto ma in aumento (non oltre il
13.5% della popolazione scolastica della scuola secondaria).
Iscritti (in età scolare) a corsi di
formazione professionale tenuti nel
Comune di Forlì
Maschi
Femmine
767
237
A.S. 2008/09
Totale
769
233
A.S. 2009/10
A.S. 2010/11
595
235
830
A.S. 2009/10
536
233
769
A.S. 2008/09
530
237
767
Maschi
Femmine
Totale
Totale
Femmine
536
Maschi
830
235
A.S. 2010/11
0
100
595
200
300
Per quanto concerne il numero di qualificati, dal grafico che segue è possibile notare come l’andamento
nel triennio preso in esame non sia costante.
Qualificati (in età scolare) in corsi di
formazione professionale tenuti nel
Comune di Forlì.
530
400
500
72
700
800
900
809
247
A.S. 2008/09
600
562
226
Totale
154
Femmine
A.S. 2010/11
188
85
273
A.S. 2009/10
220
90
310
A.S. 2008/09
154
72
226
A.S. 2009/10
90
A.S. 2010/11
85
0
100
310
Maschi
220
273
188
200
300
400
500
600
700
800
900
Economia, lavoro e imprenditorialità*
Dal 2008 l’intero Occidente è stato investito dalla crisi economica. Questa crisi, partita dai mercati finanziari ha determinato effetti considerevoli sull’economia reale di
tutti i paesi con intensità diversa a seconda dei contesti sociali ed economici che ha interessato.
Il processo di ripresa atteso stenta a manifestarsi e, inoltre, l’aggravarsi nel 2011 del debito pubblico dei Paesi dell’area euro ha allontanato le ipotesi di ripresa formulate
a inizio 2011. Le politiche fiscali di carattere restrittivo messe in atto negli ultimi mesi dell’anno passato hanno favorito la flessione della produzione e l’incremento dei
prezzi, anche se il nostro territorio presenta alcuni elementi di positività.
Tra le principali conseguenze emergono le ripercussioni sul mercato del lavoro che si stanno manifestando intense e persistenti. E’ un tema strettamente connesso al
valore fondamentale di un livello alto di coesione sociale che va garantito e per il quale è necessario attivare strumenti e azioni per limitare la caduta dei livelli occupazionali
in relazione non solo alla disoccupazione “visibile”, ma anche a quella “invisibile” (inoccupati), ai precari e ai lavoratori stranieri.
In Italia, si registra una tendenza negativa rispetto all’offerta di lavoro che riguarda sia la componente maschile che quella femminile.
In Italia, a novembre 2011 il numero delle persone in cerca di occupazione è risultata pari a 2.142.000 unità. La crescita riguarda in particolare la componente femminile.
* Il presente lavoro è frutto della rielaborazione del report sull’economia della camera di commercio per gli anni 2008-2011.
12
Il tasso di disoccupazione (15 anni ed oltre), dato generale per maschi e femmine, in provincia, è pari al 6,4%. Il dato risulta essere più elevato rispetto al 4,8% riscontrato a livello
regionale, mentre permane ad una distanza positiva rispetto all’8,0% nazionale.
In linea con i dati rilevati sul territorio emiliano-romagnolo, anche nella Provincia di Forlì-Cesena il tasso di disoccupazione femminile, anche nel 2011, è maggiore rispetto a quello
maschile (rispettivamente il 6,8% e il 6,0%). Nel terzo trimestre 2011 il tasso di inattività1 (15-64 anni) si è attestato al 37,8%, otto decimi di punto in meno rispetto ad un anno prima.
Secondo le elaborazioni camerali sui risultati dell’indagine Istat Forze di lavoro, riferiti Persone
Tasso di
2009 2010 2011
alla media dei primi tre trimestri del 2011, dai principali indicatori di sintesi risulta in cerca di
2008
2009
2010
occupazione
un moderato peggioramento rispetto al 2010. Premesso che per una corretta lettura occupazione
Forlì-Cesena
66,8
68,8
65,7
dei dati va detto che ai fini della rilevazione, le persone in cassa integrazione sono Italia
1.610.000 1.944.000 2.102.000
Emilia
69,1
67,5
67,9
considerate ”occupate”, il confronto con il dato medio del tasso di occupazione 15-64
Romagna
anni dei primi tre trimestri 2010 evidenzia che i livelli occupazionali in provincia sono risultati nel complesso in peggioramento (da 68,8%
Italia
57,6
56,9
57
a 65,7%); in Regione invece il tasso complessivo ha fatto registrare un aumento (da 67,5% a 67,9%).
Il tasso di disoccupazione provinciale (15 anni e oltre), dato generale per il totale maschi e femmine, è risultato pari al 6,2%; il dato provinciale è quindi più elevato del
5,7% rilevato a livello regionale, mentre resta una distanza positiva dall’8,4% nazionale.
Per quanto riguarda le dinamiche della disoccupazione a livello provinciale, i dati rilevati nel 2011 dal Sistema Informativo Lavoro dei Centri per l’Impiego
dell’Amministrazione Provinciale confermano il perdurare della situazione di crisi nonostante qualche debole segnale di senso positivo. I disoccupati, in costante
aumento nel corso dell’anno, sono arrivati al 31/12/2011 a 31.105 unità e hanno fatto registrare un aumento del 8,5% rispetto al corrispondente periodo del 2010,
un incremento deciso, ma comunque nettamente inferiore rispetto a quanto registrato alla fine del 2010 (+9,6%). Gli incrementi rilevati riportano, nella distinzione
per genere, valori differenziati: +10,9% per i maschi e +6,8% per le femmine. L’incidenza percentuale conferma, invece, le maggiori difficoltà per le donne che
costituiscono il 57,6% dei disoccupati a fronte del 42,4% degli uomini.
La situazione continua pertanto ad essere preoccupante e il rischio della perdita del lavoro ha interessato, anche se in misura diversa, non solo le fasce di lavoratori
più “deboli” (giovani, donne e stranieri), ma la generalità dei lavoratori. In particolare è risultata particolarmente colpita la popolazione dai 30 a 49 anni (+8,8%) che
rappresenta il 54,9% del totale dei disoccupati e gli ultracinquantenni (+ 15,9% rispetto al 2010), in un contesto nel quale non si sono verificate, tuttavia, nemmeno
le condizioni per l’inserimento nel sistema produttivo dei lavoratori più giovani. L’aumento dei disoccupati è stato continuo nel corso dell’anno con l’eccezione di una
leggerissima diminuzione (- 2,7%) da marzo a giugno 2010.
In tutto il territorio nazionale, nel terzo trimestre 2010 il tasso di inattività (15-64 anni) si è attestato al 38,6%, sei decimi di punto in più rispetto ad un anno prima. Per gli uomini
si è registrato un incremento più sostenuto rispetto a quello rilevato per le donne che però nel terzo trimestre 2009 era per l’inattività maschile (26,3%), e femminile (49,5).
Persone
Disoccupate
M.
F.
T.
M.
F.
T.
M.
F.
T.
M.
F.
T.
M.
F.
T.
M.
F.
T.
Anno 2009
48
21
69
332
346
678
370
492
862
1.782
2.423
4.205
706
1.062
1.768
3.238
4.344
7.582
Anno 2010
39
25
64
327
415
742
389
514
903
1.967
2.625
4.592
819
1.220
2.039
3.541
4.799
8.340
Anno 2011
40
12
52
370
361
731
424
502
926
2.127
2.837
4.964
1.001
1.365
2.366
3.962
5.077
9.039
-20%
-42,8%
-24,6%
10,3%
4,1%
7,2%
0,2%
2%
6,9%
16,2%
14,6%
15,3%
29,5%
22,2%
25,3%
18,3%
14,4%
16,1%
Variazioni % 2009 / 2011
da 15/18 anni
da 19/24 anni
da 25/29 anni
da 30/49 anni
oltre 50 anni
Totale
Fonte: centro per l’impiego Forlì
La crisi che negli ultimi tempi ha investito il nostro Paese ha fatto crescere, tra le altre cose, il dato relativo alla precarietà lavorativa fino ad un picco del 90,2% in merito
ai contratti di avviamento stipulati nel 2011. Nel primo semestre dello stesso anno i centri per l’impiego della Provincia di Forlì-Cesena hanno registrato 28.680 persone in
stato di disoccupazione, contro le 21.916 del 31 dicembre 2008. Alla fine del 2011, inoltre, il dato è ulteriormente cresciuto raggiungendo quota 31.105 disoccupati, tra cui
17.930 sono donne. All’interno di tali numeri, i precari rappresentano un “piccolo esercito”: il 16,4%. I contratti a tempo determinato sono aumentati del 4% nel passaggio
dal 2010 al 2011, in particolare per le donne, le quali hanno stipulato tale tipologia contrattuale con un incremento del 5% rispetto al 3% degli uomini. I più colpiti dalla
precarietà sono i soggetti tra i 30 e i 49 anni, con una percentuale del 55%, seguiti dagli over 50 (27%), mentre i 19-29 anni sono il 18% del totale.
Per effetto delle recenti disposizioni legislative nazionali (L.148/2011), che limitano l’inserimento nel mercato del lavoro tramite tirocinio formativo sia a neolaureati che a
neodiplomati, si è generata una diminuzione degli avviamenti in azienda pari al -3,4%.
1
Tasso di inattività: rapporto tra persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento.
13
Numero di assunzioni Comune di Forlì
2009
2010
2011
Maschi
10.934
12.082
12.277
Femmine
12.066
12.882
13.964
Totale
23.000
24.964
26.241
Come si evince dalla tabella appena riportata, il numero totale delle assunzioni è in aumento.
Se però si focalizza la tipologia dei contratti è da notare come siano in calo quelli a tempo
indeterminato verso altre forme di contratto.
(*) con contratto di lavoro
subordinato / parasubordinato
Comune di Forlì: Specifica delle assunzioni
A Tempo
Indeterminato
A Tempo
Determinato
di cui: Stranieri
M.
F.
T.
M.
F.
T.
M.
M.
F.
T.
Anno 2011
12.277
13.964
26.241
1.340
1.811
3.151
10.937
12.153
F.
23.090
T.
3.922
2.948
6.870
Anno 2010
12.082
12.882
24.964
1.438
1.296
2.734
10.644
11.586
22.230
3.795
2.283
6.078
Anno 2009
10.934
12.066
23.000
1.928
1.749
3.677
9.006
10.317
19.323
3.333
2.215
5.548
Variazioni % anno 2009 / 2010
10,50%
6,76%
8,54%
-25,41%
-25,90%
-25,65%
18,19%
12,30%
15,04%
13,86%
3,07%
9,55%
Variazioni % anno 2010 / 2011
1,61%
8,40%
5,12%
-6,82%
39,74%
15,25%
2,75%
4,89%
3,87%
3,35%
29,13%
13,03%
Rispetto ai settori produttivi di impiego, c’è un forte aumento di personale nei servizi (+ 48.38% tra il 2009 e il 2010 e +12% tra il 2010 e il 2011) e nel settore agricolo
(+ 38.8% tra il 2009 e il 2010 e +4.13% tra il 2010 e il 2011) mentre si registra nell’ultimo anno un calo nelle assunzioni nel settore industriale.
Settori Produttivi Di Impiego Dei Lavoratori Assunti (*)
Comune di Forlì: Assunzioni per settore
produttivo
Agricolo
Industria
M.
F.
T.
M.
Anno 2011
2.151
1.354
3.505
3.307
Anno 2010
2.104
1.262
3.366
3.579
Anno 2009
F.
Servizi
P.A. (art. 16 L. 56/87)
T.
M.
F.
T.
M.
959
4.266
6.001
7.755
13.756
961
4.540
5.650
6.633
12.283
F.
T.
818
3.896
749
4.026
Totale
M.
F.
T.
4.714
12.277
13.964
26.241
4.775
12.082
12.882
24.964
1.533
892
2.425
2.592
896
3.488
3.671
4.607
8.278
625
3.179
3.804
8.421
9.574
17.995
Variazioni % anno 2009 / 2010
37,25%
41,48%
38,80%
38,08%
7,25%
30,16%
53,91%
43,98%
48,38%
19,84%
26,64%
25,53%
43,47%
34,55%
38,73%
Variazioni % anno 2010 / 2011
2,23%
7,29%
4,13%
-7,60%
-0,21%
-6,04%
6,21%
16,92%
11,99%
9,21%
-3,23%
-1,28%
1,61%
8,40%
5,12%
Sembra esserci anche una equa distribuzione di assunzioni tra le varie fasce d’età. Le donne stanno recuperando il saldo di occupazione con i colleghi maschi e i dati riportati
di seguito mostrano come le donne siano anche più adatte a ricollocarsi anche in una fascia d’età alta (oltre i 50 anni). Inoltre, se guardiamo i dati in termini assoluti, i maschi
registrano un aumento di lavoro pari al 10,5 % tra il 2009 e il 2010 e 1,6 tra il 2010 e il 2011. Per le donne il dato è ridotto nel primo confronto annuale infatti tra il 2009 e il 2010
c’è un aumento del 6,7% ma c’è una forte crescita tra il 2010 e il 2011 del 8,4%, andando in sintesi ad essere più assunte rispetto agli uomini.
Comune di Forlì: Assunzioni
per settore produttivo
Da 15/18 anni
M.
F.
Da 19/24 anni
T.
M.
F.
Da 25/29 anni
T.
M.
Da 30/49 anni
M.
Oltre 50 anni
M.
F.
T.
F.
T.
Anno 2011
40
12
52
370
361
731
424
502
926
2.127
2.837
4.964
1.001
1.365
2.366
3.962
5.077
9.039
Anno 2010
39
25
64
327
415
742
389
514
903
1.967
2.625
4.592
819
1.220
2.039
3.541
4.799
8.340
Anno 2009
48
21
69
332
346
678
370
492
862
1.782
2.423
4.205
706
1.062
1.768
3.238
4.344
7.582
Variazioni % anno 2009 / 2010
-18,75%
19,05%
-7,25%
-1,51%
19,94%
9,44%
5,14%
4,47%
4,76%
10,38%
8,34%
9,20%
16,01%
14,88%
15,33%
9,36%
10,47%
10,00%
Variazioni % anno 2010 / 2011
2,56%
-52,00%
-18,75%
13,15%
-13,01%
-1,48%
9,00%
-2,33%
2,55%
8,13%
8,08%
8,10%
22,22%
11,89%
16,04%
11,89%
5,79%
8,38%
Fonte: centro per l’impiego Forlì
*contratti di lavoro non corrispondono al numero di persone assunte in quanto nello stesso anno un lavoratore con contratti a termine può essere assunto più volte
14
F.
Totale
T.
M.
F.
T.
La provincia di Forlì-Cesena si conferma un territorio con imprenditorialità diffusa. Il rapporto fra abitanti
e imprese attive si mantiene meno elevato rispetto agli altri ambiti territoriali: un’impresa ogni 9,8 abitanti,
contro una ogni 10,3 in regione e una ogni 11,5 a livello nazionale.
Rapporto tra abitanti e imprese
Provincia FC
Alla fine del 2011 le imprese “registrate” presso la Camera di Commercio di Forlì-Cesena sono risultate 44.791, delle quali 40.448 attive
(con variazione rispetto all’anno precedente del -0,2%). Nel corso dell’anno si sono iscritte 2.577 imprese e ne sono cessate 2.497 (dato
al netto delle cancellazioni d’ufficio); il saldo è pertanto positivo (+ 80 unità). Questi dati segnalano un rallentamento rispetto al 2010 (che
registrava un saldo di +103) dovuto principalmente ad un valore di iscrizioni che è il più basso dal 2006, se escludiamo il 2009.
Anche a livello comunale nel 2011 si è registrato un leggero aumento nel numero delle imprese
“registrate”, che sono passate da 12.828 a 12.872 (+0,3%); dai dati si evidenzia che anche nel Comune
di Forlì si è verificata una flessione delle iscrizioni (da 833 a 772), controbilanciata da una riduzione del
numero delle cessazioni (da 820 a 749).
Comune di Forlì
2009
2010
2011
1 ogni 9.5 ab.
1 ogni 9,7 ab.
1 ogni 9.8 ab.
Provincia Forlì-Cesena
2009
2010
2011
Imprese registrate
44.801
44.791
44.775
Imprese cancellate
2.875
2.729
2.497
2009
2010
2011
Imprese registrate
12.825
12.828
12.872
Imprese cancellate
909
820
749
Fra i settori più significativi, quanto a numerosità delle imprese attive, si rileva una leggera flessione del commercio (-0,3%), di cui fa parte il 26,9% delle imprese attive al netto dell’agricoltura.
Risultano in calo anche le costruzioni (-0,4%), che rappresentano il 20,7% del totale. Il settore manifatturiero, che negli ultimi due anni è stato quello fra i settori più significativi che ha subito
l’impatto più forte della crisi economica nel territorio locale, continua nel trend di diminuzione, anche se in modo meno sostenuto (-0,8%); la sua incidenza è del 12,3%.
A livello comunale calano le imprese manifatturiere (-0,4%), in modo però meno marcato rispetto a quanto accade in provincia; il settore del commercio nel 2011 inverte la tendenza e subisce
una flessione (-0,5%) più marcata che a livello provinciale. Le costruzioni sono invece in linea con il dato provinciale (-0,4%) ed invertono il trend positivo del 2010; buoni segnali arrivano però
anche nel Comune di Forlì dalle attività immobiliari, che registrano nel 2011 un incremento dell’1,1%. Si mantengono stabili “trasporti e magazzinaggio” e le “attività professionali, scientifiche
e tecniche”, che rappresentano il 4,2% del totale ed in linea con i dati provinciali si mantengono le “altre attività dei servizi” (+1,8%). Prosegue infine il calo delle imprese agricole, con un tasso
del -2,6% rispetto al 2010 (contro il -2,8% provinciale). Un po’ meno pronunciata la diminuzione del settore in Emilia-Romagna (-2,2%) e in linea con il livello nazionale (-2,6%).
Passando all’analisi delle forme giuridiche delle imprese attive (escludendo le imprese agricole) i dati confermano, come già registrato l’anno precedente, che la situazione di crisi ha determinato
- a tutti i livelli territoriali - il consolidamento del sistema produttivo nelle sue componenti strutturalmente più robuste, ossia le società di capitali (+2,3%) e le “altre forme” giuridiche; oltre a queste due
tipologie, anche le ditte individuali in provincia registrano una leggera crescita (+0,3%), mentre le società di persone sono in diminuzione, anche se contenuta (-0,6%).
Nel Comune di Forlì risultano invece in calo le “altre forme” giuridiche (-2%) e sostanzialmente inalterate le società di persone e le imprese individuali (-0,13%).
Una situazione da evidenziare in provincia è quella dei fallimenti: nel corso del 2011 infatti ne sono stati dichiarati 82 (a fronte dei 65 del 2010). L’aumento appare consistente ma va
precisato che la maggior parte di questi riguarda imprese con pochissimi o nessun dipendente o con capitale sociale esiguo.
I settori più colpiti dai fallimenti sono quello manifatturiero (27), quello delle costruzioni (19) e il commercio (18); in base alla forma giuridica le società a responsabilità limitata sono le più
interessate con 54 dipendenti, seguite dalle ditte individuali e dalle società in accomandita semplice con 8 a testa.
Per quanto riguarda gli imprenditori stranieri, cioè nati al di fuori dei confini nazionali, secondo i dati elaborati da Infocamere, fra 2010 e 2011 sono saliti da 3.964 a 4.099 (+3,4%), mentre
gli italiani sono calati da 64.061 a 63.751. Fra gli stranieri, quelli nati in paesi extracomunitari sono cresciuti del 2,6%, mentre quelli nati in paesi comunitari del 5,8%. Rispetto al numero
totale degli stranieri con cariche, 2.636 sono da riferirsi ad imprese individuali, gestite quindi da imprenditori stranieri, 887 operano in società di persone, 469 in società di capitale. I paesi
di nascita più ricorrenti sono, a parte la Svizzera con 427 persone, l’Albania con 617, la Romania con 366, la Cina con 342, il Marocco con 331 e la Tunisia con 223. I settori economici nei
quali la presenza di stranieri è più rilevante sono in ordine di importanza: costruzioni (1.497 persone); commercio (942); attività manifatturiere (478); attività dei servizi alloggio e ristorazione
(388); trasporto e magazzinaggio (153) e agricoltura (123).
Al 30/6/2011 in provincia sono risultate attive 8.767 imprese femminili su un totale di 40.597 imprese, corrispondenti al 21,6%; incidenza lievemente superiore a quella regionale (21%),
ma inferiore a quella nazionale (24,1%). Per quanto riguarda la disaggregazione per settore di attività, in provincia il 27,3% delle imprese femminili appartiene al commercio ed il 20,3%
all’agricoltura. Seguono, in ordine di importanza, il settore delle altre attività dei servizi (11,1%), gli alberghi e ristoranti (10,7%), il settore manifatturiero (8,1%) e le attività immobiliari (6,3%).
Se si prendono in considerazione i primi sei settori in ordine di importanza, che raggruppano circa l’84% delle imprese femminili della provincia, quello più femminilizzato è il settore delle
altre attività di servizi con oltre la metà delle imprese totali esistenti in provincia (55,2%). Tale settore comprende attività quali lavanderie, estetiste, parrucchiere ecc. L’analisi delle imprese
femminili per natura giuridica mostra come il 65,1% siano imprese individuali, il 24,5% società di persone e solo il 9% società di capitali (la loro incidenza però è in leggero aumento: erano
l’8,6% al 30 giugno 2010). Nel territorio operano anche 95 cooperative “femminili” (1,1%).
15
Ambiente e salute*
La salute degli abitanti, percepita e realmente vissuta, parte innanzitutto dalla qualità dell'ambiente di vita. Di seguito si riportano le
principali matrici che influenzano in modo diverso il benessere dei cittadini.
Matrice Aria
A partire dall´anno 2006 la regione Emilia – Romagna ha in corso una revisione della rete di monitoraggio per rispondere a necessità
sanitarie e normative emerse in questi ultimi anni. Questa attività è stata avviata definendo quelli che risultavano essere i punti di misura più
significativi all´interno delle stazioni già esistenti e individuando nuovi siti "ad hoc" che consentano una lettura uniforme dell´inquinamento
della qualità dell´aria sul territorio sia per la protezione della salute, sia per la protezione dell´ambiente. Il progetto di ristrutturazione, che
verrà terminato nel 2010, prevede la predisposizione di nuove stazioni con strumenti che permetteranno di focalizzare l´attenzione sugli
inquinanti più critici quali PM10, per i quali viene raddoppiata la copertura delle misure, e sul PM2,5 installando almeno due strumenti di
misura in ogni provincia.
Il territorio provinciale, a seguito della zonizzazione del territorio (assunta con Delibera della Giunta Provinciale n. 208 del 25/05/2004
secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento - DM 60/2002), è stato suddiviso in aree omogenee. Queste corrispondono
alle seguenti tipologie:
• Agglomerato (R11) dove si ritiene che esistano le condizioni tali da determinare il superamento dei valori limite di qualità dell’aria;
• Zona A in cui si ritiene che esista il rischio di superamento dei valori limite di qualità dell’aria;
• Zona B dove è prevedibile il rispetto di tali limiti.
Il Comune di Forlì ricade in zona A e sono presenti 2 cabine di monitoraggio: Stazione di Via Roma e Stazione Parco della resistenza.
POLVERI SOTTILI (PM1O)
Numero di superamenti della concentrazione media giornaliera
di 50 µg/mc (max. consentito 35 superamenti/anno)
Anno
2008
Anno
2009
Anno
2010
Centralina di via/piazza: V.LE ROMA
44
37
45
Centralina di via/piazza: PARCO DELLA RESISTENZA
23
13
24
POLVERI SOTTILI (PM1O)
Numero di superamenti della concentrazione media giornaliera
di 50 µg/mc (max. consentito 35 superamenti/anno)
Anno
2008
Anno
2009
Anno
2010
Centralina di via/piazza: V.LE ROMA
34
34
30
Centralina di via/piazza: PARCO DELLA RESISTENZA
27
26
25
Le criticità sono da riscontrarsi, per quanto riguarda il numero dei superamenti annuali, nella stazione di Viale Roma che risultano essere oltre i limiti in tutti e tre gli anni.
Rumore
L’inquinamento acustico è definito dalla Legge 447 del 26/10/1995 come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio
o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o
dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”. Rappresenta uno dei più diffusi e percepiti fattori di pressione ambientale nelle
aree urbane.
anno 2008
anno 2009
anno 2010
Dati provenienti dalla classificazione acustica comunale
Effetto diretto della crescita del volume di traffico, l’inquinamento
acustico oggi affligge oramai tutte le aree cittadine; gli altri
elementi di disagio (industrie, pubblici esercizi, cantieri,
discoteche, etc.) costituiscono episodi locali e “integrativi” del
potente rumore di fondo di origine automobilistico.
Nonostante sia spesso ritenuto meno rilevante rispetto ad altre
forme di inquinamento, suscita sempre più reazioni da parte
della popolazione esposta, che considera il rumore come una
delle cause del peggioramento della qualità della vita.
% dei residenti che ricadono nelle classi I – II- III1
% Popolazione esposta ad elevati livelli di rumore ambientale (> 65 dBA)
61,85
61,55
61,05
19,7
19,6
19,5
classe I: aree particolarmente protette rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base
per la loro utilizzazione.
classe II: aree prevalentemente residenziali sono aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con
bassa densità di popolazione e limitata presenza di attività commerciale e assenza di aree industriali e/o artigianali.
Classe III: aree di tipo misto urbane interessate da traffico veicolare o di attraversamento, con media densità di popolazione con
presenza di attività commerciali e di uffici.
1
* Il presente capitolo è frutto di un lavoro condiviso con l’Azienda unità Sanitaria Locale di Forlì - Dipartimento Sanità Pubblica.
16
La classificazione acustica ha l’obiettivo di fornire una mappatura dei requisiti minimi di qualità che devono essere garantiti al fine della tutela della salute della popolazione e
delle attività in essere e previste. La classificazione del territorio comunale in zone omogenee sotto il profilo acustico viene effettuata mediante l’assegnazione ad ogni singola
unità territoriale individuata, di una classe di destinazione d’uso, alla quale corrispondono specifici limiti per i livelli di rumorosità diurni e notturni, fissati dalla normativa. La
procedura per la predisposizione dello schema di zonizzazione è basata sulla individuazione di indici e parametri caratteristici del territorio, quali: densità di popolazione, flussi
di traffico, densità degli esercizi commerciali, attività industriali o artigianali, presenza di infrastrutture e localizzazione dei ricettori sensibili. La classificazione acustica del
territorio comunale, quale elemento di completamento all’interno di un quadro più allargato di pianificazione integrata, rappresenta la base informativa per definire le attività di
prevenzione e risanamento nei confronti del clima acustico.
Rifiuti
I dati di produzione di rifiuti per il Comune di Forlì negli ultimi tre anni mostrano che la percentuale di
raccolta differenziata è aumentata nel 2010, così come la produzione di rifiuti urbani che dopo una lieve
flessione nel 2009 è in crescita. I dati del primo semestre 2011, anno nel quale è partita la raccolta
domiciliare dei rifiuti nel quartiere Ronco mostrano un aumento significativo per quanto riguarda la
raccolta differenziata, a dimostrazione dell'efficacia del metodo utilizzato.
Rifiuti
2009
Produzione totale
95981165
100384601
48913106
48,1
51,9
56,2
% Raccolta
Differenziata
2010
2011
1° semestre
Energia
Il settore dell’energia ricopre un ruolo determinante per lo sviluppo sostenibile, in quanto chiave di volta tra lo sviluppo economico
Potenza Impianti Incentivati
e le problematiche legate all’inquinamento atmosferico ed ai cambiamenti climatici. L’attenzione è posta in particolare sulla
riduzione delle emissioni climalteranti, sull’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili, sul miglioramento dell’efficienza energetica
Anno 2008 1263,66 kW
non solo delle grandi centrali termoelettriche ma anche del sistema diffuso che genera calore domestico.
Anno 2009 1703,7 kW
Il passaggio all’era delle energie rinnovabili sottende una seconda sfida: lo sviluppo di tecnologie nuove più efficienti e più
Anno 2010 7569,11 kW
adatte a sfruttare le caratteristiche di queste fonti. Questa “rivoluzione” tecnologica dovrebbe puntare sulla conversione diretta
e locale (fotovoltaica, fotochimica, elettrochimica,….) dell’energia primaria nelle varie forme in cui serve. La disponibilità diffusa
sul territorio dell’energia solare dovrebbe portare al capovolgimento della logica attuale basata su concentrazione-trasformazione-distribuzione, ed a localizzare impianti di
bassa potenza negli stessi luoghi di utilizzo finale.
Per quanto riguarda la diffusione del fotovoltaico, le politiche nazionali di incentivazione tramite Conto Energia hanno avuto un significativo impatto nel territorio del Comune
di Forlì e negli ultimi anni si è registrato un aumento costante della potenza installata. Dai dati GSE (Gestore Servizi Energetici) ad inizio 2011 risulta installata nel territorio
di Forlì una potenza pari a 20.000 kW.
Percezione dello stato di salute e stili di vita
Secondo il rapporto del 2002 dell’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), esistono alcuni fattori di rischio in
grado di influenzare concretamente e in modo negativo la durata della vita di un uomo, considerata il parametro
principale di valutazione di un “corretto stile di vita”.
I maggiori fattori di rischio che incidono sulla
perdita di anni di vita nei Paesi industrializzati sono:
• 12,2 Tabagismo
• 10,9 Ipertensione
Il sistema di Sorveglianza Nazionale “PASSI” (Progressi per le Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) ha
• 9,2 Alcol
l’obiettivo di monitorare a 360 gradi lo stato di salute della popolazione adulta (in età compresa tra i 18 e i 69 anni)
• 7,6 Ipercolesterolemie
italiana, mediante la rilevazione sistematica e costante delle abitudini, degli stili di vita e dello stato di attuazione
• 7,4 Sovrappeso
dei programmi di intervento che lo Stato sta mettendo in atto per migliorare quelli che sono i comportamenti a
• 3,9 Ridotto consumo di frutta e verdura
rischio. La Regione Emilia – Romagna e le Ausl di Area Vasta stanno contribuendo attivamente all’attuazione di
• 3,3 Sedentarietà
tale sistema attraverso la realizzazione continua di interviste effettuate sulla popolazione locale.
• 1,8 Sostanze illecite
Nella città di Forlì, dalle ultime rilevazioni eseguite alla stregua di questa sperimentazione è emerso che la prevalenza di popolazione tra i 18 e i 69 anni in eccesso
ponderale è del 44% (con una percentuale di obesi pari all’11 % e di soggetti in sovrappeso pari al 33 %). La quota di persone sottopeso ammonta al 4 %, il restante 52
% presenta una situazione di normopeso.
17
Caratteristiche della popolazione sovrappeso ed obesa, Ausl di
Forlì, anno 2009
Sia la condizione di obesità
che di sovrappeso aumentano
con l’aumentare dell’età e sono
influenzate da fattori quali la
situazione economica e il livello
di istruzione.
Si
rileva
inoltre
che
la
popolazione residente a Forlì
impegnata nello svolgimento di
esercizio fisico risulta essere
pari al 35 % (classificati come
attivi) e 43 % (classificati come
parzialmente attivi), dati in linea
con i valori regionali.
Situazione nutrizionale, Ausl di Forlì e Regione Emilia
Romagna, anno 2009
Emilia3
Romagna
AUsl Forli 4
54
32
52
Uno stile di vita sedentario è
0%
20%
40%
caratterizzato da una mancanza
Sottopeso Normopeso
totale o parziale di esercizio
fisico ed è comunemente
riscontrato nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo.
33
60%
80%
Sovrappeso
11
11
100%
Obeso
33
TOTALE
CLASSI di ETÀ
20
18-34
35-49
50-69
SESSO
uomini
Dai dati relativi alla popolazione forlivese che conduce una vita sedentaria è emerso che le
percentuali maggiori si riscontrano nelle fasce d’età giovanili (18-34 anni) e adulte (50-69
anni) che presentano i medesimi valori (24 %), nel sesso femminile (25 %), in coloro che non
possiedono un titolo di laurea (23 %) e con maggiori difficoltà economiche (28 % e 24 %).
laurea
DIFFICOLTÀ
ECONOMICHE
molte
qualche
6
8
44
41
34
29
29
nessuna
19
12
10
48
8
6
37
32
33
0
21
12
9
10 20 30 40 50
15
13
10 20 30 40 50
Fonte: Indagine Passi 2009
Percentuale di soggetti che svolgono attività fisica, Ausl
di Forlì e Regione Emilia Romagna, anno 2009
EmiliaRomagna
22
42
36
AUsl - Forli
22
43
35
0%
20%
Sedentari
Fonte: Indagine Passi 2009
18
32
25
donne
ISTRUZIONE
nessuna/elem.
media inferiore
media superiore
0
E’ noto che obesità e malattie cardiovascolari sono annoverate come una delle maggiori cause
di morte prevedibile al mondo.
11
40%
60%
Parzialmente attivi
80%
Attivi
100%
Caratteristiche dei soggetti sedentari, Ausl di Forlì,
anno 2009
22%
TOTALE
CLASSI di ETÀ
24%
18-34
17%
35-49
24%
50-69
SESSO
18%
uomini
25%
donne
ISTRUZIONE
23%
23%
23%
nessuna/elementare
media inferiore
media superiore
14%
laurea
DIFFICOLTÀ
ECONOMICHE
molte
28%
24%
qualche
%
18%
nessuna
0%
20%
40%
Fonti: Indagine Passi 2009
Caratteristiche della popolazione fumatrice, Ausl
di Forlì, anno 2009
Fumo
Oggigiorno il tabagismo rappresenta una delle cause
maggiori di morte prematura. Pur essendo prevenibile e
curabile è uno dei più gravi problemi di sanità pubblica a
livello mondiale.
Il Ministero della Salute ha stimato che nel nostro Paese ogni
anno avvengono circa 80 mila decessi causati dal fumo. Si
ritiene, inoltre, che siano attribuibili al consumo di tabacco
l'80% dei tumori ai polmoni, il 75% delle broncopneumopatie
croniche e il 25% delle malattie cardiovascolari che
colpiscono soggetti tra i 35 e i 64 anni di età.
Percentuali di soggetti fumatori, per sesso,
Ausl di Forlì, anno 2009
30%
TOTALE
CLASSI di ETÀ
33%
18-24
25-34
33%
35-49
uomini
39
30
31
23%
50-69
SESSO
32%
30%
uomini
donne
56
14
30
donne
ISTRUZIONE
nessuna/elementare
Dalle rilevazioni effettuate è emerso che, nella città di Forlì,
0%
20%
40%
60%
80%
100%
il 47 % degli intervistati non consuma tabacco, il 31 % è
fumatore e il 22 % ha smesso.
Non Fumatore"
Ex Fumatore ^
Fumatori *
Emerge inoltre che l'attitudine al tabagismo è più diffusa
tra gli uomini i quali, però, sono maggiormente propensi ad abbandonare tale abitudine rispetto alle donne.
Queste ultime, dal canto loro, presentano percentuali di fumatrici pari a quelle maschili ma è elevata la quota
di donne che non hanno mai fumato sigarette.
19
40%
media inferiore
media superiore
22%
laurea
DIFFICOLTÀ
ECONOMICHE
molte
29%
34%
31%
33%
34%
qualche
%
26%
nessuna
0%
20%
40%
60%
L'abitudine al fumo risulta essere maggiore negli uomini (32 % rispetto al 30 % delle donne) e nella fascia
d'età giovanile compresa tra i 25 e i 34 anni (40 %). Inoltre la percentuale più elevata si registra per i soggetti
in possesso di una licenza media inferiore (34 %) e tra coloro aggravati da difficoltà economiche (34 %).
Per quanto concerne l'esposizione al fumo passivo ha assunto importanza la Legge n° 3 del 16 gennaio
2003 che ha imposto il divieto di fumo in tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici che privati, compresi bar, ristoranti
ed esercizi commerciali.Tuttavia, negli ultimi tempi, si è registrato un aumento del consumo di tabacco nei
locali pubblici benchè il territorio forlivese sia esente da tale fenomeno come mostrato dall'indagine Enfasi
effettuata nel 2010 sul territorio locale.
Alcol
L'uso eccessivo (anche occasionale) di bevande alcoliche e le patologie fisiche e psichiche ad esso collegate
sta assumendo un'importanza sempre più elevata soprattutto nella fascia giovanile della popolazione. A
questa problematiche si collegano comportamenti a rischio come quelli attinenti alla sfera sessuale, alla
guida in stato di ebrezza, al lavoro in condizioni psico-fisiche inadeguate, ad episodi di violenza e ad una
maggiore propensione al consumo di tabacco e altre sostanze stupefacenti rispetto ai coetanei astemi.
Dall'indagine PASSI effettuata nella città di Forlì è emerso che il 20 % degli intervistati può essere classificato
come un “bevitore a rischio”( ovvero un forte bevitore e/o un bevitore fuori pasto e/o un bevitore binge1), il 10 %
rientra nella categoria dei forti bevitori ( più di 3 unità alcoliche al giorno per gli uomini e più di 2 unità al giorno
per le donne), l'11 % è considerato un bevitore fuori pasto (assume, cioè, unità alcoliche prevalentemente o
solo fuori pasto), infine il 5 % viene definito bevitore binge (quel bevitore che ha consumato almeno una volta
nell'arco dell'ultimo mese 6 o più unità di bevande alcoliche in una sola occasione).
20
14
10
9
Bevitori fuori
pasto
11
7
Bevitori
"binge"
%
AUsl Forli
ER
5
0
10
20
49%
18-24
32%
25-34
14%
35-49
50-69
9%
SESSO
24%
uomini
15%
ISTRUZIONE
nessuna/elementare
5%
Dalle stesse indagini è possibile rilevare
media inferiore
21%
che, nella popolazione forlivese intervistata,
media
superiore
23%
il consumo di alcol a rischio è più diffuso tra
%
laurea
i giovanissimi (in età compresa tra i 18 e i
23%
24 anni) con una percentuale del 49% con
0%
20%
40%
60%
un andamento inversamente proporzionale
al crescere dell'età. L'alcolismo è inoltre
maggiormente elevato negli uomini (24%
rispetto al 15% delle donne) e nei soggetti con un livello di istruzione superiore (23% sia per la scuola
media superiore che per la laurea).
24
Forti bevitori
20%
TOTALE
CLASSI di ETÀ
donne
Percentuali di soggetti che consumano alcol, Ausl
di Forlì, anno 2009
Bevitori a
rischio
Caratteristiche dei bevitori a rischio, Ausl di Forlì,
anno 2009
30
I dati relativi alla città di Forlì si attestano su livelli inferiori rispetto a quelli regionali ma il 46% dei
soggetti intervistati presenta abitudini di consumo considerabili a rischio per la quantità o le modalità
di assunzione.
40
1
Assunzione di cinque o più superalcolici di seguito
20
Principali cause di morte e principali malattie
Per descrivere lo stato di salute di una popolazione lo studio delle cause di morte è molto utile in quanto aiuta ad individuare le malattie più diffuse tra i cittadini.
Dal registro di mortalità si evince che nel Comune di Forlì nell’anno 2010 si sono verificati 1.257 decessi, con un tasso grezzo pari a circa 10,06, valore in linea sia con
il dato regionale che con quello nazionale.
Le prime due cause di morte, per entrambi i sessi, rappresentando circa il 70% dei decessi (876 su 1257 decessi totali) sono dovute a malattie del sistema circolatorio
e a tumori.
Meno frequenti sono le morti per la terza causa, ossia le malattie del sistema
respiratorio (6,4%); se andiamo poi ad analizzare le cause che seguono vediamo
che emergono significative differenze tra i sessi: se per le donne la quarta causa
di morte sono le malattie del sistema nervoso, per gli uomini troviamo le morti per
traumatismi e avvelenamenti, causa che comprende anche i suicidi, fenomeno che
nel Comune di Forlì, come per l’intera Ausl, è in netta diminuzione. Si contano 13
suicidi nell’arco del 2009 e 7 per l’anno 2010. In termini assoluti l’Ausl di Forlì
presenta, infatti, i valori più bassi della Regione.
Principali Cause di Decesso nel
Comune di Forlì, anno 2010
Cause di decesso per ultra 65enni,
Sesso
residenti nel Comune di Forlì, anno 2010 Femmina Maschio
Totale
%
Femmina
Maschio
Totale
%
Mal. Sistema Circolatorio
259
227
486
38,66
Tumori
184
206
390
31,03
Mal. Sistema Respiratorio
43
38
81
6,44
Mal. Sistema Nervoso
38
12
50
3,98
Disturbi Psichici e Comportamentali
33
17
50
3,98
Traumatismi, Avvelenamenti e
Conseguenze di cause esterne
22
28
50
3,98
13
43
3,42
257
208
465
41,33
Mal. Endocrine, Nutrizionali e
Metaboliche
30
M. Sistema Circolatorio
Tumori
149
178
327
29,07
Mal. Apparato Digerente
17
19
36
2,86
8
13
21
1,67
M. Sistema Respiratorio
41
35
76
6,76
Malattie Infettive
Disturbi Psichici e Comportamentali
33
17
50
4,44
Mal. Apparato Genitourinario
7
11
18
1,43
M. Sistema Nervoso
38
11
49
4,36
Malattie e Sintomi mal definiti.
8
5
13
1,03
4
3
7
0,56
M. Endocrine, Nutrizionali e Metaboliche
27
13
40
3,56
Causa sconosciuta
Traumatismi, Avvelenamenti e
Conseguenze di Cause esterne
15
18
33
2,93
Mal. Sangue, Org. Ematopoietici e
Dist. Immunitari
3
2
5
0,40
M. Apparato Digerente
16
15
31
2,76
Alcune Condiz. Morb. Perinatali
1
1
2
0,16
7
10
17
1,51
Mal. Cute e tessuto sottocutaneo
1
1
2
0,16
1,07
Mal. Sistema Osteomuscolare e
Tessuto Connettivo.
2
0
2
0,16
Malformazioni e Deformazioni
Congenite, Anomalie Cromosomiche
0
1
1
0,08
660
597
1.257
100
M. Apparato Genitourinario
Malattie infettive
Altre cause
Totale
5
7
12
16
9
25
2,22
604
521
1125
100,00
Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna
Totale
Analizzando il tasso di mortalità per età emerge che nel Comune di Forlì, nel 2010, tra i bambini con età inferiore ai 14 anni si sono verificati in totale 5 decessi, che
rappresentano lo 0,39% delle morti totali; il fenomeno rispecchia l’andamento regionale (RER 0,35%).
Per la fascia d’età 15-64 anni si sono verificati 127 decessi (10,1% del totale); le cause principali do morte sono rappresentate dai tumori, dalle malattie del sistema circolatorio
e per terza causa troviamo i traumatismi e gli avvelenamenti.
Se invece analizziamo i dati relativi agli ultra 65enni emerge che i decessi sono 1.125, cioè l’89,5% dei decessi totali, a conferma del costante incremento della speranza di
vita e dell’invecchiamento della popolazione; come prima causa di morte troviamo le malattie del sistema circolatorio seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
21
Tumori
Malattie cardiovascolari
La mortalità per tumore è la
seconda causa di morte sia nel
Comune di Forlì, sia in regione che
a livello nazionale. Per gli uomini
il cancro con la più alta letalità
è quello alla trachea, bronchi e
polmone, mentre per le donne è
quello alla mammella.
I tassi di mortalità sono diminuiti negli ultimi anni, e
il contributo delle malattie cardiovascolari è stato
quello che più ha influito sul trend in discesa della
mortalità. Le malattie cardiovascolari sono per la
gran parte prevedibili attraverso l’adozione di stili di
vita sani, in particolare sana alimentazione, attività
fisica regolare e abolizione del fumo di sigaretta, così
negli anni, parallelamente al crescere delle possibilità
di trattamento medico e chirurgico delle malattie
è cresciuta la consapevolezza dell’importanza di
interventi di tipo preventivo per impedirne o ritardarne
l’insorgenza. Nel 2010 nel Comune di Forlì le malattie
del sistema circolatorio hanno causato il 38,6% dei
decessi, dato in linea con quello regionale (36,8%).
Dalla tabella che classifica i decessi
per tumore vediamo che il tumore
del pancreas colpisce soprattutto
le donne, mentre il tumore al colon
e alla vescica è più presente negli
uomini.
Decessi per tumore Comune di Forlì
2010
Femmine
Maschi
Totale
%
Tum. Maligni trachea, bronchi e
polmone
21
45
66
16,92
Tum. Maligni mammella
33
0
33
8,46
Tum. Maligni colon
14
18
32
8,21
Tum. Maligni stomaco
18
12
30
7,69
Tum. Natura non specificata
11
18
29
7,44
Tum. Maligni pancreas
18
8
26
6,67
Tum. Maligni prostata
0
21
21
5,38
Tum. Maligni vescica
5
12
17
4,36
Altri Tum. Maligni linfoide e
istiocitario
6
10
16
4,10
Tum. Maligni retto, giunz.
Rettosigmoidea e ano
6
6
12
3,08
52
56
108
27,69
184
206
390
100,00
Altri tumori
Totale
Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna
Cause di mortalità
evitabile Comune di
Forlì residenti tra 0 e
74 anni, 2009, 2010
2009
Femmine
2010
Maschi
Totale
Femmine
Maschi
Totale
Tumori maligni
polmone
11
30
41
12
24
36
Tumore della
mammella
11
0
11
13
0
13
Malattie
cardiovascolari
4
8
12
5
8
13
Morti violente +
incidenti
5
7
12
4
7
11
Polmoniti e bronchiti
4
3
7
4
4
8
Tumore dell'utero e
ovaie
3
0
3
7
0
7
Cirrosi epatica
2
3
5
2
5
7
40
51
91
47
48
95
Totale
Mortalità evitabile e programmi di prevenzione
Con il concetto di mortalità evitabile si fa riferimento a quei decessi che avvengono in determinate età (tra 0 e 74 anni) per cause che potrebbero essere teoricamente
evitate con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia. L’analisi della mortalità evitabile permette di fornire indicazioni utili alle scelte di politiche
sanitarie, consentendo di stimare i guadagni di salute ottenibili con azioni preventive.
22
Se si tenta di cogliere differenze tra
uomini e donne in tema di mortalità
evitabile si evidenzia che questa
riguarda
prevalentemente
gli
uomini, i cui decessi si dimostrano
maggiori rispetto a quelli delle
donne.
Tassi di mortalità
evitabile, per 1000
abitanti del Comune
di Forlì tra 0 e 74
anni, 2009, 2010.
Decessi 0-74
Femmine
Maschi
Popolazione 0-74 Forlì
Totale
Femmine
Maschi
Tasso di mortalità evitabile per
1000
Totale
Femmine
Maschi
Totale
2010
40
48
88
52.054
51.052
103.106
0,77
0,94
0,85
2009
37
51
88
51.497
50.556
102.053
0,72
1,01
0,86
Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna
Considerando la copertura vaccinale per il
meningococco al 24° mese ed a 16 anni notiamo
che per coloro che hanno 24 mesi di vita il trend è in
aumento fino ad arrivare al 2009 con il raggiungimento
della media regionale, mentre per gli adolescenti il
valore è ancora al di sotto degli standard regionali.
Copertura vaccinale meningococco al 24° mese Copertura vaccinale meningococco ai 16 anni
2007
2008
2009
2010
2011
2007
2008
2009
2010
2011
Forli
85,30%
92,60%
93,30%
90,60%
90,50%
61,80%
64,30%
68,30%
65,30%
68,30%
Regione
88,50%
92,40%
93,20%
92,30%
92,50%
68,70%
74,40%
74,80%
76,30%
78,70%
Fonte: Regione Emilia Romagna
Politiche vaccinali
Anche la copertura per il
pneumococco al 12° mese
ha mostrato un evidente
incremento
dal
2007,
attestandosi
sulla
media
regionale.
Le politiche vaccinali vengono attivate sia sulla popolazione infantile che su quella adulta
ed anziana, con obiettivi e strategie differenziate.
Nel 2010 è stata consolidata la copertura vaccinale per l’infanzia, è stata migliorata la
copertura per il Papilloma Virus Humano (HPV) ed è stato ampliato il piano locale per
la vaccinazione contro la varicella nei quattordicenni suscettibili alla malattia, secondo il
programma varato dalla Regione e avviato a partire dal 2009.
Inoltre i tassi di vaccinazione infantile nell’Emilia-Romagna si collocano da anni tra
i più elevati nel nostro Paese. La città di Forlì, dimostrando un particolare interesse
verso questi temi,
ha
istituito
corsi Copertura vaccinale al 24° mese di vita, Polio, Morbillo Hib e Pertosse
di formazione per
Polio al 24° mese
operatori e campagne
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
informative per la
Forli
97,5
98,2
97,5
97,1
98
96,9
96,0
cittadinanza in merito
97,7
97,7
97,6
97,4
97,3
96,7
96,5
alla prevenzione delle Regione
malattie infettive nei
Morbillo al 24° mese
bambini.
Forli
90,3
92,6
92,8
92,8
93
90,6
90,7
Per le vaccinazioni Regione
92,9
93,7
93,5
93,6
93,7
92,9
93,0
al 24° mese di vita
Hib al 24° mese
i dati relativi all’Ausl
Forli
96,5
97,3
97,7
97,0
97,7
96,8
95,9
di Forlì sono in linea
96,7
96,8
96,7
96,5
96,5
96,0
95,3
con quelli regionali, Regione
ad eccezione del
Pertosse al 24° mese
vaccino per il morbillo Forli
96,7
97,9
97,3
97,1
97,8
96,9
95,9
che presenta valori Regione
97,2
97,3
97,3
97,1
97,1
96,4
96,2
lievemente inferiori.
Fonte: Regione Emilia Romagna
23
Copertura vaccinale Pneumococco al 12° mese
2007
2008
2009
2010
2011
Forli
89,70%
95,40%
96,50%
95,80%
96,00%
Regione
94,20%
95,70%
95,90%
95,50%
n.r.
L’adesione dell’Ausl di Forlì al vaccino contro il Papilloma virus (HPV) è superiore alla media regionale sia per la prima dose che per il completamento del ciclo vaccinale
Copertura
vaccinale HPV
per coorte di
nascita a 1
dose e a 3 dosi
Coorti di Nascita con offerta gratuita
1996
% vaccinati
con almeno 1
dose
1997
% vaccinati
con 3 dosi
(coperture
vaccinali)
% vaccinati
con almeno 1
dose
1998
% vaccinati
con 3 dosi
(coperture
vaccinali)
% vaccinati
con almeno 1
dose
1999
% vaccinati
con 3 dosi
(coperture
vaccinali)
% vaccinati
con almeno 1
dose
2000
% vaccinati
con 3 dosi
(coperture
vaccinali)
% vaccinati
con almeno 1
dose
% vaccinati
con 3 dosi
(coperture
vaccinali)
Ausl Forli
75,10%
71,30%
81,90%
78,30%
82,90%
80,70%
78,90%
75,30%
55,00%
22,80%
Regione
51,90%
47,30%
75,70%
73,90%
71,60%
72,70%
72,00%
66,90%
n.r.
24,30%
La campagna antinfluenzale mostra un trend in calo, già accennato nella precedente stagione; gli ultimi dati disponibili per la campagna 2011/2012 sono ancora provvisori.
Tasso di Copertura
vaccinale
Antinfluenzale per
100 abitanti di oltre
65 anni
Campagna
2006/2007
Campagna
2007/2008
Campagna
2008/2009
Campagna
2009/2010
Campagna
2010/2011
Campagna
2011/2012
Ausl Forli
78,7
77,5
77,6
75,1
63,8
65,5
Regione
74,4
73,1
73,1
73
63,3
63
(dato provvisorio)
Fonte: Regione Emilia Romagna
Screening oncologici
Gli screening oncologici previsti dall’Ausl di Forlì sono:
•
•
•
Screening per la diagnosi precoce e prevenzione dei tumori del collo dell’utero
Screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella
Screening per la diagnosi precoce e prevenzione dei tumori del colon-retto.
Inviti e adesioni
allo screening al
Collo dell’Utero
(25-64 anni)
Estensione
degli inviti
corretta
Adesione
all'invito
corretta
2011
Adesione
all'invito
corretta
2010
Copertura
del test
2011
Copertura
del test
2010
Residenti Fo
98,6
56,8
60,9
61,1
54,2
Emilia Romagna
97,1
58,9
60,1
62,1
62,5
Domiciliati Fo
99,4
42,4
41,1
45,9
28,9
Emilia Romagna
72,6
44,9
43,4
33,0
33,2
Fonte: Ausl Forlì
24
I programmi di screening si attuano da anni con risultati globalmente positivi e
superiori al dato nazionale, in termini di adesione e copertura della popolazione.
Lo screening mediante pap-test è attivo in Emilia Romagna dal 1997, ed è rivolto
a donne dai 25 ai 64 anni, con cadenza triennale. Il principale indicatore è la
percentuale di adesione sul totale degli inviti. Nel 2010 la percentuale di donne che
hanno aderito al programma è pari al 60,09% in linea con il dato regionale, nel 2011
l’adesione diminuisce sia per l’Ausl di Forlì che per l’intera regione, con percentuali
pari rispettivamente a 56,8 e 58,9.
In tutte le Ausl dell’Emilia Romagna il programma si screening al colon-retto è stato avviato dal 2005 e coinvolge uomini e donne di 50-69 anni.
Il programma di prevenzione dei tumori colon-rettali prevede lo screening
con la ricerca biennale del sangue occulto fecale, la colonscopia nei
famigliari di primo grado dei casi riscontarti e la promozione della
colonscopia per le persone di età 70-74 anni che non l’abbiano eseguita
nei dieci anni precedenti.
Inviti e adesioni Estensione
allo screening al degli inviti
Colon retto
corretta
(50-69 anni)
99
43,2
41,4
48,7
44
La percentuale di adesione sugli inviti per il 2010 è pari al 41,44% per
l’Ausl di Forlì, dato inferiore rispetto alla media regionale (54,7%), mentre
a Novembre del 2011 l’adesione di Forlì aumenta, arrivando a 43,2%.
Emilia Romagna
94,6
55
54,7
53,9
52,8
Domiciliati Fo
96,8
26
12,2
35,1
19,6
Emilia Romagna
97,2
26,6
25,1
29,6
35,9
Residenti Fo
Adesione
all'invito
corretta 2011
(Novembre)
Adesione
all'invito
corretta 2010
Copertura del
test 2011
Copertura del
test 2010
Fonte: Ausl Forlì
Lo screening mammografico, come quello relativo alla cervice uterina, è attivo in Emilia Romagna dal 1997, è rivolto a donne do 50-69 anni, con periodicità biennale. A
partire dal 2010 la fascia di età è stata estesa alle donne di 45-49 anni con cadenza annuale e alle donne di 70-74 anni (cadenza biennale). La mammografia e gli eventuali
esami di approfondimento sono per tutte gratuiti.
Nel 2010 la percentuale di donne che hanno aderito è pari all’86,2%, e nel 2011 per le fasce d’età, 45-49, 50-69 e 70-74 abbiamo una percentuale di adesioni pari a 77,9%,
78,1% e 65,5% rispettivamente, percentuali superiori alla media regionale per prime due fasce d’età e in linea con le età più avanzate.
Inviti e adesioni allo
screening alla Mammella
Ausl Forlì ed Emilia
Romagna, anni 2010 e
2011
45-49 anni
Estensione
degli inviti
corretta
Adesione
all'invito
corretta
50-69 anni
Copertura
del test
Estensione
degli inviti
corretta
Adesione
all'invito
corretta
70-74 anni
Copertura
del test
Estensione
degli inviti
corretta
Adesione
all'invito
corretta
Mammella 2010
Copertura
del test
Estensione
all'invito
corretta
Adesione
all'invito
corretta
Residenti Fo
66,3
77,9
53,8
94,7
78,1
75,3
75,2
63,5
47,8
86,2
75,5
Emilia Romagna
78,2
61,9
56,8
95,4
67,4
71,8
89,2
64,2
63,3
70,6
70,4
Domiciliati Fo
49,3
38,9
33,6
92,1
59,1
58,9
80,5
52,5
43,4
67,7
53
Emilia Romagna
Fonte: Ausl Forlì
64,9
42,9
31,9
81,1
43,2
39,6
77,1
37,5
33,2
45,2
41,1
Incidenti Stradali
Per quanto concerne la Provincia di Forlì–Cesena nel primo decennio degli anni 2000 sono avvenuti 23.044 incidenti
stradali con 627 decessi e 34.953 feriti.
Il rapporto di mortalità (ovvero il numero di morti ogni 100 incidenti ) e il rapporto di pericolosità ( ovvero il numero
di morti ogni 100 morti+feriti) sono due indicatori fondamentali per valutare le conseguenze sanitarie degli incidenti
ed entrambi fanno registrare nel periodo considerato (2000-2010) complessivamente un trend in diminuzione. Dai
dati raccolti si evince che la maggior parte di incidenti negli anni considerati, 2008, 2009 e 2010, si sono verificati
su rettilinei (per il 2010 precisamente 400 incidenti con 11 decessi e 542 feriti su un totale di 925 incidenti), seguiti
dagli incroci (205 con 2 decessi e 257 feriti) e al terzo posto le rotatorie (90 con nessun decesso e 97 feriti).
25
2008
Incidenti stradali
relativi alla
Provincia di
Forlì-Cesena, anni
2000-2010
2009
2.038
2010
1799
1.764
54
39
34
2700
2407
2337
2,65
2.02
1,93
132,4
133,8
132,5
1,96
Fonte: Regione Emilia Romagna
1,6
1,43
L’organizzazione e le Risorse Umane del Comune
Macrostruttura Comune Forlì
La struttura organizzativa, qui rappresentata, esprime il modo col quale i compiti sono distribuiti tra i servizi e come gli stessi vengono aggregati in aree. La scelta del
modello organizzativo è funzionale al conseguimento degli obiettivi di fondo del Comune.
L’organizzazione degli uffici é disciplinata sulla base dei criteri di autonomia, funzionalità, economicità di gestione, efficacia ed efficienza, nonché sulla base di principi di
trasparenza, professionalità e responsabilità del personale.
26
Gli effetti del “blocco delle assunzioni” in questi ultimi anni si sono fatti particolarmente sentire, come risulta dai dati riportati nella tabella seguente. Nel contempo
l’Amministrazione ha cercato, attraverso scelte organizzative, di ridurre il personale. Dal 2009 al 2011 il saldo fra assunzioni e cessazioni è di 28 dipendenti (- 3,5%).
Di particolare rilevanza la riduzione del numero dei dirigenti (- 6).
Personale dipendente
31.12.09
31.12.10
31.12.11
Andamento
2009/2011
Personale dipendente cat. A
8
6
4
- 50 %
800
Personale dipendente cat. B
174
166
165
- 5,2 %
600
400
Personale dipendente cat. C
435
446
436
+ 0,3 %
Personale dipendente cat. D
188
187
178
- 5,3 %
Personale dipendente dirigente
Totale
23
19
17
- 26 %
828
824
800
- 3,5 %
Suddivisione per categoria e sesso al 31/12/2011
900
Categoria
800
Uomini
Donne
Totale
A
2
2
4
B
69
96
165
C
111
325
436
D
66
112
178
500
Dirigenti
10
7
17
400
258
542
800
300
32%
68%
100%
Totale
%
1000
828
824
446
435
174
200
188
0
166
23
8
800
187
165
19
6
31.12.2009
436
31.12.2010
178
17
4
Personale dipendente cat. A
Personale dipendente cat. B
Personale dipendente cat. C
Personale dipendente cat. D
Personale dipendente dirigente
Totale
31.12.2011
800
700
600
542
Uomini
436
Donne
325
Totale
258
178
165
200
96
111
112
69
66
La composizione del personale vede una netta prevalenza delle
100
10 7 17
2 2 4
donne rispetto agli uomini: 68% contro il 32%. Il dato di una forte
0
presenza femminile fra il personale degli enti locali è oramai
A
B
C
D
Dirigenti
Totale
ampiamente consolidato e confermato nel Comune di Forlì.
Le donne sono presenti soprattutto nelle categorie intermedie (B e C); la forte presenza di donne nella categoria C è influenzata dal personale delle scuole comunali (nidi
d’infanzia e scuole materne), quasi esclusivamente di sesso femminile (docente ed ausiliario). Rispetto agli anni precedenti, la presenza delle donne nella categoria dei
funzionari/quadri (D) è maggioritaria, Situazione inversa, invece, fra il personale dirigente, con preponderanza del sesso maschile.
La presenza dei dipendenti si
concentra nelle fasce di età
comprese fra i 50 e i 59 anni di
età, con un lieve invecchiamento
anagrafico nel tempo, dovuto
anche alle suddette limitazioni per
le nuove assunzioni.
Suddivisione del personale per sesso
e classi di età
Al 31.12.2009
Tra 20 e 29 anni
Al 31.12.2010
Al 31.12.2011
UOMINI
DONNE
UOMINI
DONNE
UOMINI
DONNE
5
12
4
12
4
6
Tra 30 e 39 anni
37
82
30
85
30
84
Tra 40 e 49 anni
102
238
102
234
90
214
Tra 50 e 59 anni
123
207
123
155
126
224
Oltre 60 anni
Totale
27
9
13
6
12
8
14
276
552
265
498
258
542
L’anzianità
del
personale
dipendente è un’informazione utile
per fare previsioni sui pensionamenti
e, di conseguenza, sul rinnovo della
forza lavoro compatibilmente con le
limitazioni derivanti dal c.d. blocco
delle assunzioni. Proprio queste
limitazioni impongono, in molti
casi, l’individuazione di modalità
gestionali dei servizi pubblici
diverse dalla gestione diretta del
Comune.
Uomini
Donne
Totale
250
Tra 0 e 5 anni
44
160
204
200
Tra 6 e 10 anni
25
54
79
Tra 11 e 15 anni
38
81
119
Tra 16 e 20 anni
64
80
144
Tra 21 e 25 anni
33
61
94
Anzianità di servizio
al 31/12/2011
204
Tra 26 e 30 anni
30
39
69
Tra 31 e 35 anni
20
35
55
Tra 36 e 40 anni
4
32
36
258
542
800
Totale
Incidenza
percentuale delle spese
di
personale
sulle
entrate correnti (tit. I +
II + III)
2009
2010
2011
Comune Forlì
31,36%
30,83%
30,82%
160
119
100
50
UOMINI
144
150
81
79
44
54
25
64
80
38
DONNE
94
69
61
33
30
39
totale
0
TRA 0 E 5
ANNI
TRA 6 E
10 ANNI
TRA 11 E TRA 16 E
15 ANNI 20 ANNI
TRA 21 E
25 ANNI
TRA 26 E
30 ANNI
Da quest’ultima tabella si evince che la spesa per il personale si è ridotta soprattutto tra il 2009 e il 2010. Si
denota inoltre, esaminando i dati assoluti della spesa di personale tra gli anni 2010 e 2011, come questa sia
notevolmente diminuita. Nel dettaglio da una spesa per il personale di € 31.863.026,16 si è passati ad una spesa
di € 31.450.528,30 (era € 32.463.710,52 nel 2009)
Le partecipate del comune
Nel 2004 il Comune, tramite il “Progetto Governance”, si è dotato di un modello organizzativo e di una serie di strumenti per rafforzare e rendere più efficace la funzione
di indirizzo e controllo verso le società partecipate dal Comune di Forlì. La soluzione organizzativa per il controllo delle società partecipate ha previsto la creazione di
un'apposita unità di staff alla direzione generale, e due gruppi di lavoro: il comitato per la governance, con funzione di indirizzo e controllo strategico, e il team delle
partecipate, con funzione di controllo operativo sui servizi pubblici esternalizzati.
Successivamente sono stati predisposti due documenti fondamentali per la governance:
•
•
il codice di presidio sugli organismi partecipati, contenente modelli di corporate governance e di programmazione integrata, che permette di coordinare gli strumenti
di programmazione dell'ente locale e degli organismi partecipati;
il codice di comportamento degli amministratori nominati dal Comune di Forlì, nel quale si prevedono una serie di osservanze per i componenti dei Consiglio di
Amministrazione diretti a ridurre l'asimmetria informativa.
La necessità di effettuare un controllo puntuale dell’attività delle società partecipate, a fronte di situazioni sempre più complesse, ha portato alla costituzione, nell’aprile
2011, della holding “Livia Tellus Governance S.p.A.” per detenere e gestire le partecipazioni nelle principali società di capitali.
La scelta recente di costituire una società holding come modello di governance delle proprie società è vista come una naturale evoluzione dei modelli di governace adottati
dal Comune di Forlì verso un sistema più efficace di indirizzo e controllo, in grado di influire direttamente sugli strumenti di programmazione e rendicontazione delle società
partecipate e di controllarne tempestivamente l'attività attraverso la centralizzazione dei principali servizi di staff.
Lo statuto della società holding è stato predisposto avendo particolare riguardo alle seguenti leve, attraverso le quali si può meglio articolare la possibilità per l’ente locale
di incidere ex ante ed ex post nel governo della società:
Per consentire all’ente locale, tramite l’intervento del Sindaco in assemblea dei soci, di esercitare la funzione di indirizzo, occorre sottrarre materia alla competenza degli
amministratori, individuando quelle operazioni ritenute importanti e rimettere le stesse all’autorizzazione dell’assemblea; tale riparto peraltro può essere graduato anche in
relazione alle soglie di valore: all’aumentare del valore la competenza si sposta dall’amministratore delegato, al consiglio fino all’assemblea stessa.
28
Riparto delle competenze tra i vari organi
Organi della Holding
Principali poteri/Competenze
Amministratore Delegato
a) collegamento istituzionale con il
Comune con obbligo di riferire sulla
realizzazione di operazioni significative
b) sorveglianza dell’attività gestionale e della corretta esecuzione delle deliberazioni assembleari
e di consiglio
soggetti
Dott. Maurizio Caristia,
direttore generale del
Comune di Forlì
c) responsabile del sistema di controllo interno
d) poteri di gestione della società, le cui linee guida sono tracciate nel Budget denominato
(programma annuale e pluriennale) e che non rientrino in poteri attribuiti agli altri organi della
società come sotto indicati; partecipazione alle assemblee dei soci delle controllate
Consiglio di Amministrazione
a) su proposta dell’Amministratore
delegato approva il budget da sottoporre
all’assemblea dei soci
b) approva la proposta di acquisto e vendita di partecipazioni da sottoporre all’autorizzazione
dell’assemblea
c) approva le operazioni attive (investimenti) o passive (indebitamento)aventi natura straordinaria
eccedenti quelle già previste nel Budget da sottoporre all’autorizzazione dell’assemblea
Assemblea dei soci
a) approva il bilancio
b) nomina/revoca gli amministratori
c) nomina i sindaci revisori
d) autorizza la nomina degli amministratori delle società partecipate su proposta
dell’Amministratore delegato
e) approva il budget su proposta del consiglio di amministrazione
f) autorizza l’acquisto/vendita delle partecipazioni
g) autorizza operazioni attive (investimenti) o passive (indebitamenti) aventi natura straordinaria
eccedenti quelle già previste nel Budget
Nelle disciplina delle società di capitali esiste la previsione di legge che impone di predisporre unicamente un bilancio (consuntivo).
Nello statuto della holding comunale di Forlì la programmazione e controllo della gestione economica finanziaria è stato rappresentato da un Budget. Questo documento
sarà quello che permette di coordinare tutti gli indirizzi strategici sulle società partecipate in modo chiaro ed efficace e, in particolare, sarà possibile verificare ex ante
la congruenza tra indirizzi contenuti nei documenti di pianificazione propri dell'ente locale (Piano Generale di Sviluppo e Relazione Previsionale e Programmatica) e gli
indirizzi dati alle società partecipate attraverso il budget della holding.
29
Il budget: strumento cardine della governance
Proposto dal C.d.A.
della Holding
Consiglio Comunale
Budget della
Holding
Approvato dalla assemblea
della Holding
Determina gli indirizzi al
sindaco per l’approvazione
del budget in Assemblea
dei soci della Holding
Sindaco
Il livello del controllo ex post avviene in sede di approvazione del bilancio d’esercizio, poiché lo statuto prevede la redazione da parte dell'organo amministrativo della
holding di una relazione sulle operazioni compiute ed i provvedimenti adottati in attuazione a quanto previsto nel budget.
Lo statuto della società holding prevede espressamente che al socio Comune competa la nomina diretta degli amministratori della società.
Attraverso lo statuto della società holding ed il codice di comportamento si è definito un sistema che prevede tra le altre cose:
•
i nominativi degli altri amministratori delle società partecipate vengono proposti dall'amministratore delegato della holding, nonché Direttore Generale del Comune,
sentito prima il Sindaco e poi il consiglio di amministrazione della stessa. In particolare l'assemblea della holding approva i nominativi e autorizza l'amministratore
delegato a partecipare e votare nell'assemblea dei soci della società partecipata, avente ad oggetto la nomina degli amministratori di quest'ultima.
L'atto deliberativo del consiglio comunale, con il quale si è approvato la costituzione della holding, prevede espressamente il coinvolgimento nelle decisioni strategiche
dell'attività delle società partecipate da parte del consiglio comunale, cui competerà la deliberazione degli atti fondamentali della holding: I) il budget; II) le variazioni al
budget (ritenute significative per importo e materia); III) il bilancio sociale (consuntivo) della holding con l'analisi degli scostamenti rispetto al budget.
Il Comune di forlì, indicato nel 2010 come “città più rosa d’Italia” dal forum della Pubblica Amministrazione per la presenza paritaria nella Giunta e nel Consiglio, ha
introdotto fin dal 2009 strumenti innovativi per promuovere la presenza delle donne nelle società partecipate dall’Ente. Infatti con una modifica agli “indirizzi per nomini
e designazioni del comune presso enti, aziende, istituzioni, fondazioni e società” approvata dal Consiglio Comunale dopo l’insediamento della Giunta Balzani, oltre
ai principi di competenza e trasparenza nelle nomine, è stata introdotto un criterio complessivo di riequilibrio di genere. Ad oggi le donne sono il 26% nei consigli di
amministrazione ed il 28% nei collegi sindacali di società e enti partecipati.
30
Organismi partecipati dal Comune di Forlì e dalla holding Livia Tellus Governance S.p.A.
Partecipazioni dirette
Società controllate
Livia Tellus Governance S.p.A.
100%
Partecipazione dirette
Livia Tellus Governance S.p.A.
Società collegate
Altre Società
I.S.Aer.S Soc. Cons. a.r.l.
40%
To.Ro. Soc. Cons. a.r.l.
11,87%
A.S.P. O.A.S.I.
92,53%
Ser.In.Ar Soc. Cons. .p.A.
36,12%
Alimos Soc. Coop.
1,32%
A.T.R. Consorzio Azienda Trasporti
36,18%
Società per l’affitto Soc. Cons. a.r.l.
30%
Forlì nel Cuore Soc. Cons. a.r.l.
0,6%
Agenzia Territoriale Emilia Romagna
per i Servizi Idrici e Rifiuti
24,77%
Lepida S.p.A.
0,005%
A.C.E.R. Azienda Casa Emilia
Romagna
23,97%
Nuova Quasco Soc. Cons. a.r.l.
0,23%
A.S.P. del forlivese
22,26%
Società controllate
Società collegate
Altre Società
Forlìfarma S.p.A.
100%
Technè Soc. Cons. p.A.
50%
Start Romagna S.p.A.
19,88%
Forlì Città Solare S.r.l.
100%
S.E.A.F. S.p.A.
49,5%
HERA S.p.A.
1,96%
Forlì Mobilità Integrata
100%
Unica S.p.A.
35,54%
Società Aeroporti Romagna S.p.A.
0,66%
Fiera di Forlì S.p.A.
30,06%
SAPIR S.p.A.
0,17%
A.G.E.S.S. Soc. Cons. a.r.l.
24,72%
Romagna Acque S.p.A.
11,91%
31
Hera S.p.A.
0,00001%
Altri organismi
Le principali società e organismi partecipati dal Comune di Forlì
Livia Tellus Governance S.p.A.
Quota
partecipazione
100% Capitale
Sociale
€ 100.120.000
I.S.Aer.S. Soc. Cons. a r.l.
Quota
partecipazione
40% Patrimonio
netto della
società
€ 130.297 Valore
partecipaz.
Comune Forlì
€ 52.119
Ser.In.Ar. Soc.cons. p.A.
Quota
partecipazione
36,12% Patrimonio netto
della società
€ 6.337.927 Valore
partecipaz.
Comune Forlì
€ 2.289.259
Società per l’affitto Soc. cons. a
r.l.
Quota
partecipazione
30% Patrimonio netto
della società
€ 24.642 Valore partecipaz.
Comune Forlì
32
€ 7.393
Livia Tellus Governance S.p.A. è uno strumento organizzativo del comune di Forlì
mediante il quale l’ente locale partecipa nelle società, anche di servizio pubblico locale,
al fine di garantire l’attuazione coordinata ed unitaria dell’azione amministrativa, nonchè
un organizzazione efficiente, efficace ed economica nell’ordinamento dell’ente locale,
nel perseguimento degli obiettivi di interesse pubblico di cui il comune è portatore.
Livia Tellus detiene le principali partecipazioni in società ed il loro coordinamento
tecnico e finanziario; in particolare, la società ha lo scopo di:
•
assicurare compattezza e continuità nella gestione delle società partecipate dal
comune di Forlì;
•
esercitare funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento sia dell’assetto
organizzativo che delle attività esercitate dalle società partecipate;
•
concedere finanziamenti, esclusivamente nei confronti delle società controllate
o collegate ai sensi dell art. 2359 del codice civile, o di società sottoposte al
medesimo controllo.
La Società ha l’ obbiettivo di svolgere attività culturali, di formazione, di ricerca, di
applicazione tecnologica e produttiva in campo aeronautico e spaziale e di diffusione
dei risultati scientifici e tecnologici acquisiti mediante l’attività di ricerca, nonché
l’introduzione delle tecnologie avanzate in ogni campo, pubblico o privato, produttivo
e di servizio.
La società inoltre assume il ruolo di governo, di regia e di promozione del Polo
Tecnologico Aeronautico (PTA) di Forlì, fungendo da agenzia decisionale. Per
raggiungere tale scopo la società è sede del confronto tra i vari soggetti operanti
nel PTA e della definizione degli obiettivi strategici e delle politiche di sviluppo e
promozione della stessa.
La società è attiva nel settore del sostegno al decentramento universitario nelle città di
Cesena e Forlì dell’Università degli Studi di Bologna e nella progettazione e gestione
di iniziative formative corsuali e non, nell’ambito della formazione superiore.
In particolare, la società opera per:
•
la promozione ed orientamento dei costi attivati nelle sedi decentrate;
•
l’organizzazione di corsi di formazione prevalentemente superiore, permanente e
continua (post laurea e post diploma), perseguendo in particolare un’integrazione
con l’università e con il sistema scolastico del territorio;
•
l’introduzione delle tecnologie avanzate in ogni campo pubblico e privato,
produttivo e di servizio;
•
lo sviluppo, in loco, della ricerca scientifica e sua conseguente applicazione, in
accordo ed in stretta collaborazione con le Università degli Studi e con Istituti di
ricerca pubblici e privati;
•
la predisposizione e, ove necessario, gestione di strutture, servizi e interventi per
il diritto allo studio relativi ai servizi abitativi, di mensa ed informativi.
La società consortile ha lo scopo di assistere o di favorire i soci consorziati
come organismo di servizi, provvedendo a promuovere, agevolare e coordinare
l’espletamento di servizi volti alla promozione di interventi finalizzati ad affrontare
l’emergenza abitativa e ad incrementare la dotazione di alloggi per l’affitto da
destinare a talune categorie sociali, tra le quali i lavoratori stranieri o comunque in
mobilità, provenienti da altre zone del Paese. La società in questione si propone,
quindi, come soggetto erogatore di servizi abitativi, idoneo a svolgere tutte quelle
attività che direttamente o indirettamente si ritengano utili ed efficaci al perseguimento
degli interessi generali descritti.
A.C.E.R. – Azienda Casa Emilia
Romagna
Quota
partecipazione
23,97% Patrimonio netto
della società
€ 9.534.496 Valore
partecipaz.
Comune Forlì
€ 2.285.419
Azienda pubblica di Servizi alla
Persona O.A.S.I.
Quota
partecipazione
92,53% Patrimonio netto
della società
€ 6.291.882 Valore
partecipaz.
Comune Forlì
€ 5.821.878
Azienda pubblica di Servizi alla
Persona del Forlivese
Quota
partecipazione
22,26% Patrimonio netto
della società
€ 2.455.989 Valore
partecipaz.
Comune Forlì
€ 546.703
ATR – Consorzio Azienda
Trasporti Forlì Cesena
Quota
partecipazione
36,18% Patrimonio netto
della società
0,6% Patrimonio netto
della società
Ai sensi della Legge Regionale 2/2003 si è costituita, nel 1 aprile 2008, l’Azienda
Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) O.A.S.I. per effetto della trasformazione e della
fusione delle IPAB: “Asilo Infantile Santarelli – Scuola Materna”; “Ente Orfanotrofi di
Forlì”.
L’ASP ha come finalità l’organizzazione ed erogazione di servizi rivolti all’infanzia,
all’adolescenza e alle famiglie con minori, secondo le esigenze indicate dalla
pianificazione locale definita dal Piano di zona. Il bacino di utenza dell’Azienda
Pubblica di Servizi alla Persona per l’Infanzia e l’Adolescenza è composto dai 15
comuni del distretto di Forlì.
Nell’anno 2010, ai sensi della Legge Regionale n. 2 del 12 marzo 2003, si è costituita
l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) del forlivese per effetto della
trasformazione e della fusione delle IPAB: “Opera Pia Piccinini Casa Protetta” di
Predappio Alta, “Centro Sociale Luisa Giovannini – Mignani e Giovanni Baccarini”
di Terra del Sole, “Casa di Riposo Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli, “Casa di Riposo
Villa del Pensionato” di Rocca San Casciano.
Questa ASP ha come finalità l’organizzazione ed erogazione di servizi rivolti
prioritariamente agli anziani secondo le esigenze indicate dalla pianificazione locale
definita dal Piano di zona (strumento di programmazione dei servizi sociali) e nel
rispetto degli indirizzi definiti dall’Assemblea dei soci. Il bacino di utenza dell’Azienda
Pubblica di Servizi alla Persona è il distretto di Forlì.
Il Consorzio Azienda Trasporti (ATR) Forlì-Cesena assume le funzioni di Agenzia
locale per la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale, ai sensi dell’art.19 della L.R. n.
30 del 2/10/1998.
Il Consorzio svolge varie funzioni, aventi ad oggetto la progettazione, organizzazione,
promozione, amministrazione e, laddove consentito, la gestione dei servizi pubblici e
privati della mobilità integrata delle persone e delle merci.
Valore
partecipaz.
Comune Forlì
Forlì nel cuore Soc. Coop.
consortile
Quota
partecipazione
A.C.E.R. è l’ente pubblico economico, subentrato all’I.A.C.P. (Istituto Autonomo
per le Case Popolari) che ha lo scopo di gestire, progettare, costruire immobili di
edilizia residenziale pubblica, realizzare interventi edilizi di manutenzione, recupero e
qualificazione di immobili, fornire servizi tecnici di programmazione ed attuazione di
interventi edilizi, urbanistici e/o programmi complessi.
€ 3.750 Valore
partecipaz.
Comune Forlì
€ 25
33
La società è stata costituita il 31.03.2010 per promuovere attività economiche e
produttive nel centro storico della città di Forlì. Le iniziative, attività ed eventi proposti
hanno lo scopo di rendere il centro storico vivo, interessante ed attraente agli occhi
dei suoi cittadini e per coinvolgerli in modo attivo, rendendoli partecipi della propria
città.
Le principali società partecipate dalla holding Livia Tellus Governance S.p.A.
La società Forlifarma S.p.A. opera principalmente nella gestione delle 7 farmacie
delle quali è titolare il Comune di Forlì. Le unità sono tutte nella città di Forlì.
Forlifarma S.p.A.
Quota di part.
della holding
100% Patrimonio netto
della società
€ 6.461.375 Valore
partecipaz.
€ 6.461.375
Forlì Città Solare S.r.l.
Quota di part.
della holding
100% Patrimonio netto
della società
€ 5.133.916 Valore
partecipaz.
€ 5.133.916
L’attività è iniziata nel 1963 con l’apertura della prima farmacia. Il Comune di Forlì
deteneva l’intero pacchetto azionario della società passato alla holding il 29 giugno
2011.
La Società ha per oggetto l’esercizio di servizi afferenti la conservazione, valorizzazione
e gestione del patrimonio e del territorio degli enti pubblici soci, nell’interesse degli
stessi, anche ai fini della tutela ambientale e risparmio energetico. I predetti servizi
sono definiti unilateralmente da parte dell’ente socio sulla base di convenzioni. I
servizi vengono svolti in regime di affidamento diretto (in house). In particolare la
società offre servizi energetici.
In tal senso si sono eseguite le seguenti operazioni:
•
•
La società è soggetto esclusivamente dedicato all’attività strumentale per il
perseguimento dei fini degli enti pubblici soci e funzionale alla gestione di servizi e
funzioni amministrative afferenti la mobilità e la sosta.
Forlì Mobilita’ Integrata S.r.l.
In particolare la società svolge:
•
Quota di part.
della holding
100% Capitale sociale
della società
€ 50.000,00
30,06% Patrimonio netto
della società
•
•
•
Funzioni relative alla pianificazione e progettazione della mobilità delle persone
e delle merci;
Gestione strumentale della sosta a pagamento;
Progettazione e controllo del trasporto scolastico;
Gestione servizi connessi alla mobilità.
La società svolge attività di organizzazione diretta ed indiretta di manifestazioni
fieristiche, convegni ed altre attività similari nell’ambito del quartiere fieristico, sito a
Forlì in Via Punta di Ferro.
Fiera Di Forli’ S.p.A.
Quota di part.
della holding
Progettazione e inizio lavori di impianti fotovoltaici sulle coperture della scuola
elementare “Lamberto Valli” di Carpinello, del Liceo Classico “G.B. Morgagni” e
della scuola media “Marco Palmezzano” di Forlì;
l’organizzazione e l’esecuzione dei controlli e verifiche sugli impianti termici
territorio, sulla base di quanto previsto dalle norme vigenti, denominata
campagna “Calore Pulito”.
€ 6.360.967 Valore
partecipaz.
€ 1.911.935
34
La Fiera di Forlì è costituita da una cittadella di strutture polifunzionali e multivalenti
ideali per accogliere eventi aziendali, promozionali o di spettacolo, come fiere
e incontri sportivi di grande affluenza, seminari e meeting. La sua collocazione in
prossimità delle grandi arterie stradali, a due minuti dal casello autostradale A14, gli
ampi parcheggi, la notevole capacità alberghiera, rendono la Fiera di Forlì un luogo e
un mezzo privilegiato per amplificare e dare risalto a ogni tipo di evento.
Start Romagna S.p.A.
Quota
partecipazione
19,88% Patrimonio netto
della società
€ 24.397.689 Valore
partecipaz.
€ 4.850.260
Romagna Acque – Societa’ Delle
Fonti S.p.A.
Quota
partecipazione
11,91% Patrimonio netto
della società
€ 397.276.807 Valore
partecipaz.
€ 47.315.668
Techne’ Soc. Cons. p.A.
Quota
partecipazione
50% Patrimonio netto
della società
€ 336.259 Valore
partecipaz.
€ 168.130
Unica Reti S.p.A.
Quota
partecipazione
35,54% Patrimonio netto
della società
€ 215.068.196 Valore
partecipaz.
€ 76.435.236
La Società ha per oggetto la gestione degli impianti, delle reti e dei serbatoi costituenti
il complesso acquedottistico denominato “Acquedotto della Romagna”, che trae
origine dalla derivazione di acque pubbliche presenti nel territorio, nonché di altre
opere, infrastrutture, impianti, di rilievo intercomprensoriale, interprovinciale e/o
interregionale, afferenti al servizio di captazione, adduzione e distribuzione primaria,
quale fornitore all’ingrosso del servizio idrico integrato.
Avendo completato il subentro gestionale anche delle fonti minori gestite da Hera, dal
1 gennaio 2011 gestisce tutte le fonti di produzione dell’acqua potabile del territorio
romagnolo in virtù della “convenzione per la regolamentazione della gestione dei
sistemi di captazione, adduzione, trattamento e distribuzione primaria e della fornitura
del servizio idrico all’ingrosso negli ambiti territoriali ottimali di Forlì, Cesena, Ravenna
e Rimini”, che regolerà la gestione della produzione all’ingrosso fino al 31.12.2023.
La Società opera su diverse aree di intervento, ed in particolare: nuove tecnologie,
socio-sanitaria, grande distribuzione, servizi alla persona, orientamento, riequilibrio
delle opportunità e fasce deboli, pubblico impiego, piccole e medie imprese,
integrazione dei sistemi formativi. In tali settori, progetta e realizza corsi di formazione
di varie tipologie.
La Società ha per oggetto l’esercizio in via diretta, anche mediante locazione od affitto
d’azienda, delle seguenti attività:
•
amministrazione e la gestione di reti ed impianti afferenti ai servizi del ciclo idrico
integrato, ivi comprese le reti fognarie e gli impianti di depurazione dei reflui;
•
amministrazione e gestione di reti di gasdotti locali ed impianti connessi ed
accessori;
•
amministrazione e gestione di mezzi ed impianti, fissi e mobili, per la raccolta, il
trasporto e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani e di rifiuti assimilati;
•
espletamento delle procedure di evidenza pubblica per l’individuazione dei
soggetti gestori dei servizi pubblici che richiedono l’uso delle reti e degli impianti.
La società ha per oggetto l’esercizio di servizi pubblici e di pubblica utilità in genere
ed in particolare:
HERA S.p.A.
Quota
partecipazione
La società nasce nel novembre 2009 tra le tre società romagnole di gestione del
trasporto pubblico locale: “A.V.M. S.p.A”, “A.T.M. S.p.A”, e “Tram Servizi S.p.A”
a seguito del progetto previsto dalla Legge Regionale 10/2008 che ha incentivato
l’aggregazione dei soggetti gestori dei trasporti pubblici locali filoviari.
Nell’anno 2011 si è perfezionata l’operazione di fusione delle tre società operative.
Con l’operazione di fusione la società gestisce l’attività di trasporto dell’intera area
romagnola.
1,96% Patrimonio netto
della società
€ 1.677.159.196 Valore
partecipaz.
€ 32.872.320
35
•
•
•
gestione integrata delle risorse idriche;
gestione integrata delle risorse energetiche;
gestione dei servizi ambientali.
LE RISORSE FINANZIARIE
IL BILANCIO DEL COMUNE
Le entrate
Il quadro complessivo relativo all’andamento delle entrate emerge dal
seguente riepilogo:
ENTRATE
2009
2010
2011
Entrate tributarie
33.457.857,08
33.636.737,14
Trasferim. Stato, reg.
34.536.604,46
33.521.212,97
4.190.274,67
Entrate extratribut.
35.523.402,24
36.172.972,30
36.279.969,79
Alienaz. Trasf. di capit.
122.994.299,03
43.483.239,43
23.636.680,74
Accensione di prestiti
17.575.200,00
15.250.713,08
5.010.683,84
Servizi per conto terzi
16.716.828,90
10.115.990,41
12.695.267,44
260.804.191,71
172.180.865,33
143.381.095,77
Totale
61.568.219,29
Pressione tributaria per abitante
La popolazione al 31/12/2010: 118.167
Pressione tributaria per abitante: 285
La media regionale della pressione tributaria per abitante relativa
all’anno 2010 è 388.
Fonte: i bilanci consuntivi 2010 dei comuni con piu’ di 50.000 Abitanti della Regione
Emilia-Romagna ( XXI rilevazione annuale) – ANCI
Le prime 3 voci, entrate tributarie, trasferimenti ed entrate extratributarie, costituiscono le entrate
correnti dirette a finanziare le spese sostenute per il funzionamento degli uffici e l’erogazione
dei servizi.
Le entrate tributarie sono relative all’imposizione fiscale, in particolare riguardano l’ICI,
l’addizionale comunale IRPEF e la compartecipazione IRPEF.
Si evidenzia che la consistente variazione del 2011 rispetto agli anni precedenti deriva dal Fondo
Sperimentale di Riequilibrio e della Compartecipazione IVA, in sostituzione dei Trasferimenti
Statali inseriti negli anni precedenti nelle entrate da trasferimenti.
Le entrate da trasferimenti si riferiscono ai contributi in conto esercizio erogati dallo Stato, dalla
Regione e dalla Provincia.
Le entrate extratributarie riguardano le tariffe che i cittadini pagano per i servizi a domanda individuale
e le entrate derivanti dallo sfruttamento del
patrimonio comunale.
Pressione tributaria per abitante
La voce entrate alienazione trasferimenti
in conto capitale e oneri derivanti dal
600,00
rilascio di concessioni edilizie e la voce
509,20
di entrata accensione di prestiti (mutui
500,00
388,00
e prestiti obbligazionari) sono dirette
400,00
299,00 285,00 285,00
a finanziare le spese in conto capitale
300,00
(opere pubbliche e acquisto beni
200,00
patrimoniali).
100,00
Le entrate per accensione di prestiti
hanno una ricaduta sul debito di
0,00
2006
2007
2008
2009
2010
finanziamento.
La spesa
Il quadro complessivo della spesa risulta dallo schema e dal grafico
seguente:
SPESA
2009
2010
2011
94.110.519,75
92.887.478,84
90.963.427,26
Spese In C/Capit.
140.782.888,27
58.879.272,48
31.300.407,17
Rimborso Prestiti
12.332.287,34
12.369.857,46
12.600.960,74
Servizi Conto Terzi
16.716.828,90
10.115.990,41
12.695.267,44
Spese Correnti
Totale
263.942.524,26 174.252.599,19 147.560.062,61
Le spese correnti sono dirette al funzionamento della struttura comunale e all’erogazione dei
vari servizi a favore della cittadinanza e del territorio.
Le spese in conto capitale sono riferite alla realizzazione di opere pubbliche e all’acquisto di
beni patrimoniali (immobili, attrezzature e altri beni pluriennali).
Le spese per rimborso prestiti comprendono le quote di capitale per il rimborso dei mutui
passivi in ammortamento.
Le spese servizi conto terzi riguardano esclusivamente le spese che si effettuano per conto
terzi e che perciò costituiscono, nello stesso tempo, un debito e un credito per il Comune, tale
importo corrisponde a quanto inserito tra le entrate nella voce entrate per servizi per conto
terzi.
36
Ripartizione spesa corrente
2009-2011 per funzioni
2009
2010
2011
Ripartizione
della spesa
corrente per
intervento
(natura
economica)
2009
2010
2011
1
Funzioni generali di amm.ne,
di gestione e di controllo
22.940.025,48
24,38%
21.547.809,74
23,20%
23.975.270,54
26,36%
2
Funzioni relative alla giustizia
891.732,60
0,95%
793.129,88
0,85%
942.445,50
1,04%
3
Funzioni di polizia locale
4.432.346,20
4,71%
4.533.478,27
4,88%
4.933.676,03
5,42%
4
Funzioni di istruzione pubblica
16.331.964,16
17,35%
16.396.315,80
17,65%
16.639.888,17
18,29%
5
Funzioni relative alla cultura e
ai beni cult.
5.945.617,29
6,32%
5.360.697,60
5,77%
5.047.189,94
5,55%
02 Acquisto beni
di consumo e/o
materie prime
6
Funzioni nel settore sportivo e
ricreativo
2.625.168,89
2,79%
2.567.140,29
2,76%
2.454.820,05
2,70%
03 Prestazioni
di servizi
7
Funzioni nel campo turistico
61.436,21
0,07%
49.729,24
0,05%
70.369,64
0,08%
04 Utilizzo beni
di terzi
8
Funzioni nel campo della
viabilità e dei trasporti
8.067.610,98
8,57%
6.936.322,71
7,47%
6.847.172,22
7,53%
05 Trasferimenti 13.222.264,01 11.707.259,92 10.814.140,93
9
Funzioni riguardanti la
gestione del territorio e
ambiente
6.189.855,31
6,58%
8.160.094,12
8,78%
6.848.242,53
7,53%
10
Funzioni nel settore sociale
22.263.132,76
23,66%
23.080.051,95
24,85%
21.304.599,24
23,42%
11
Funzioni nel campo dello
sviluppo economico
4.246.369,12
4,51%
3.361.070,59
3,62%
1.805.121,66
1,98%
12
Funzioni relative ai servizi
produttivi
115.260,75
0,12%
101.638,65
0,11%
94.631,74
0,10%
94.110.519,75
100%
92.887.478,84
100%
90.963.427,26
100%
Totale titolo 1 Spese
Correnti
N.B.: le spese per i Nidi d’Infanzia non sono comprese nel punto 4. “Funzioni di istruzione pubblica”, ma nel punto 10. “Funzioni nel settore sociale”
La spesa in conto capitale
Le spese di investimento comprendono la
realizzazione delle nuove opere pubbliche e la relativa
manutenzione straordinaria, gli acquisti di immobili,
attrezzature e impianti.
L’andamento della spesa in c/capitale, a differenza
della spesa corrente, ha un andamento più irregolare
in quanto è condizionata dalla disponibilità di risorse
finanziarie, specifiche ed appropriate, e dalla politica
degli investimenti dell’ente.
37
01 Personale
32.463.710,52 31.863.026,16 31.450.528,30
1.299.062,33
1.130.109,72
1.142.776,80
38.682.459,03 38.411.443,95 39.490.765,26
905.830,60
866.840,58
968.822,40
06 Interessi
passivi ed oneri
finanziari diversi
5.387.569,33
4.670.797,27
4.812.288,11
07 Imposte e
tasse
2.143.623,93
1.990.374,27
2.280.105,46
6.000,00
2.247.626,97
4.000,00
08 Oneri
straordinari
gestione
corrente
Totale spese
correnti
94.110.519,75 92.887.478,84 90.963.427,26
Aree di intervento opere finanziate
anno 2009
1- Mobilita', Qualita'urbana e Centro Storico
anno 2010
anno 2011
6.371.434,80
7.315.839,64
4.592.937,16
a)
grande viabilità
581.108,00
20.760,00
360,00
b)
provvedimenti di razionalizzazione della viabilità urbana,
parcheggi
648.147,00
2.076.783,23
942.356,47
c)
manutenzioni strade, piazze, fogne, altre pertinenze stradali
4.055.000,00
4.010.000,00
1.256.250,00
d)
riqualificazione ambientale del Centro Storico
e)
pubblica illuminazione
674.200,00
750.000,00
1.820.000,00
f)
pianificazione urbanistica
221.059,80
168.452,32
132.062,60
g)
sicurezza urbana;protezione civile
151.920,00
289.844,09
441.908,09
2 - Cultura
3.950.357,50
1.240.114,40
36.000,00
A)
recupero complesso San Domenico
3.821.131,92
1.100.000,00
-
B)
mantenimento e riqualificazione del patrominio esistente
129.225,58
140.114,40
C)
Teatro Diego Fabbri
40.000,00
-
-
-
36.000,00
-
-
3 - Patrimonio
5.592.487,48
1.344.281,05
511.023,05
A)
mantenimento del patromonio comunale
5.592.487,48
1.344.281,05
511.023,05
B)
transazioni
-
-
-
4 - Politiche Ambientali - Sanitarie
3.420.126,02
1.700.554,00
1.569.039,95
A)
interventi per l'ambiente e patromonio verde
3.001.207,42
1.217.154,00
1.369.039,95
B)
strutture cimiteriali e obitoriali
418.918,60
483.400,00
200.000,00
5 - Sport
900.924,54
788.930,00
752.611,98
A)
nuovi impianti
126.454,16
B)
adeguamento e rifunzionalizzazione del patrimonio esistente
6 - Edilizia Scolastica
A)
adeguamento e
scolastici esistenti
rifunzionalizzazione
B)
realizzazione di nuove sedi scolastiche
degli
edifici
7 - Politiche Sociali
-
-
774.470,38
788.930,00
752.611,98
3.624.220,69
3.967.099,48
691.900,00
2.749.220,69
2.952.099,48
691.900,00
875.000,00
1.015.000,00
-
3.292.626,74
1.965.900,00
A)
interventi di mantenimento delle strutture sociali esistenti
B)
realizzazione di nuove strutture sociali
1.309.600,00
415.000,00
C)
interventi di edilizia residenziale pubblica
1.983.026,74
1.550.900,00
7.414.560,59
8 - Polo Universitario
9 - Servizi Generali-Provveditorato
-
7.414.560,59
-
-
833.129,60
2.372.031,42
321.808,00
1.469.160,02
723.530,00
165.661,00
attrezzature informatiche
684.850,79
591.130,00
149.661,00
B)
altre attrezzature per la funzionalità della pubblica
amministrazione
784.309,23
132.400,00
16.000,00
1.709.404,60
907.524,00
161.764,00
A)
investimenti per patrimonio esistente
b)
partecipazioni azionarie
TOTALE
1.709.404,60
31.163.871,99
900.000,00
41.764,00
7.524,00
120.000,00
22.325.803,99
La principale funzione della spesa del Comune è quella di soddisfare
direttamente i bisogni espressi dalla cittadinanza. Un altro aspetto,
sicuramente non irrilevante, della spesa sostenuta è riferito agli effetti
economici che genera nel sistema locale produttivo.
Si deve tener presente che il Comune di Forlì, così come ogni altra pubblica
amministrazione, deve rispettare una procedura concorrenziale nella scelta
del contraente, basata sui principi di imparzialità e trasparenza.
I dati che si riportano mostrano l’incidenza dei fornitori con sede a Forlì
sulle principali tipologie della spesa del Comune.
Spesa corrente per beni consumo
Spesa
Spesa riferita a fornitori residenti
Percentuale d’incidenza
Spesa corrente per prestazioni di
servizio
2009
2010
2011
1.113.425,06
1.115.822,65
1.108.059,40
650.265,60
509.454,81
502.567,14
58,40%
45,66%
45,36%
2009
2010
2011
Spesa
37.740.726,24
39.837.398,79
37.792.455,76
Spesa riferita a fornitori residenti
18.347.567,80
18.185.178,05
17.391.060,10
48,61%
45,65%
46,02%
Percentuale d’incidenza
Spesa corrente per utilizzo beni di
terzi
2009
2010
2011
Spesa
862.327,29
812.199,27
810.590,21
Spesa riferita a fornitori residenti
848.734,60
799.239,27
795.454,70
98,42%
98,40%
98,13%
Percentuale d’incidenza
-
A)
10 - Sviluppo Economico
Incidenza dei fornitori forlivesi
16.217.305,73
38
Spesa per investimento
2009
2010
2011
Spesa
137.352.224,10
55.839.956,85
33.567.058,98
Spesa riferita a imprese residenti
100.554.147,90
37.652.287,42
18.700.394,37
73,21%
67,43%
55,71%
Percentuale d’incidenza
Spesa totale
2009
2010
2011
Totale spesa
177.068.702,70
97.605.377,56
73.278.164,35
Spesa riferita a imprese residenti
120.400.715,90
57.146.159,55
37.389.476,31
68,00%
58,55%
51,02%
Percentuale d’incidenza
Il patto di stabilità
Il Patto di stabilità è un accordo stipulato dai paesi membri dell'Unione
Europea, inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio, al fine di
mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria
europea.
Il Patto di Stabilità ha quindi fissato i confini in termini di programmazione,
risultati e azioni di risanamento all'interno dei quali i Paesi membri possono
muoversi autonomamente.
Nel corso degli anni, ciascuno dei Paesi membri della UE ha implementato
internamente il Patto di Stabilità seguendo criteri e regole proprie, in accordo
con la normativa interna inerente la gestione delle relazioni fiscali fra i vari
livelli di governo.
In Italia, la Legge n. 448 del 1998, introduce il principio secondo cui Regioni,
Province e Comuni concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza
pubblica conformemente agli impegni assunti dall’Italia in sede comunitaria.
Le finalità sono principalmente due:
•
•
Riduzione progressiva del finanziamento in disavanzo delle proprie
spese, ovvero garantire un rapporto deficit /PIL non superiore al 3%;
Riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto
interno lordo (non superiore al 60%).
La novità più significativa del patto di stabilità interno per il l 2012 è rappresentata dall’introduzione di un meccanismo di calcolo di finanza pubblica al fine di individuare
gli enti più virtuosi.
Sono state attivate precedentemente e confermate per il 2012, le disposizioni in materia di “patto regionalizzato” grazie alle quali le provincie e i comuni possono
beneficiare di maggiori spazi finanziari, ceduti rispettivamente, dalle regioni. A partire dal 2013 è prevista l’introduzione del cosiddetto “patto regionale integrato”, in base
al quale le regioni possono concordare con lo Stato le modalità di raggiungimento dei propri obiettivi e degli obiettivi degli enti locali del proprio territorio.
La Regione Emilia Romagna ha già dal dicembre 2010 approvato la propria legge sul patto di stabilità, che ha consentito nel 2011 di ridistribuire sul territorio la capacità
di spesa.
Queste risorse sono servite per pagare le ditte che hanno realizzato lavori pubblici. Grazie a questa assegnazione anche il Comune di Forlì è stato in grado di utilizzare
quei fondi che già aveva in cassa ma che il patto di stabilità nazionale aveva bloccato.
Questo ha permesso quindi di pagare le ditte creditrici che hanno effettuato lavori pubblici. In gran parte si è trattato: di opere di manutenzione stradale, cura del patrimonio
pubblico, arredo e verde urbano, ristrutturazione o realizzazione di nuovi edifici pubblici.
Fonti:
Ragioneria generale dello Stato
Maurizio Delfino slide scuola superiore pubblica amministrazione locale
Regione Emilia Romagna
39
40
Schede di
Rendicontazione
41
AMBIENTE E MOBILITA’
Ambiente e mobilità sono elementi strategici per un nuovo sviluppo, nel quale la relazione tra cittadini e territorio è basata sulla conservazione e tutela delle risorse e
non sul loro sfruttamento. In questa ottica le risorse primarie: aria, acqua, energia, suolo e rifiuti debbono essere programmate con attenzione. Le aree urbane sono le
principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti del pianeta. Infatti, a livello mondiale, l’energia usata dalle città per l’illuminazione, i trasporti, il riscaldamento,
l’industria produce più del 60% dei gas complessivi. Quindi le città sono protagoniste importanti per il cambiamento di passo che è necessario realizzare. Per questi
motivi, il Comune di Forlì ha sottoscritto il patto dei sindaci europei nell’ottobre 2010, impegnandosi a ridurre del 25% le proprie emissioni entro il 2020, agendo su quattro
aree principali: energia, risparmio energetico, ambiente, mobilità.
Ambiente e rifiuti
Nel settore ambientale la gestione dei rifiuti è l’elemento chiave. Due sono le priorità: ridurre la produzione di rifiuti, che ha mostrato aumenti rilevanti negli ultimi dieci
anni, favorire l’applicazione della corretta gerarchia di trattamento rifiuti che prevede il riuso, il recupero, il riciclo e solo per la parte residuale lo smaltimento attraverso
discariche o inceneritori. La direttiva europea 98 del 2008 sancisce questi obiettivi e prevede che entro il 2020 almeno il 50% del rifiuto raccolto debba essere recuperato
o riciclato. Per raggiungere gli obiettivi di recupero e di riduzione dei rifiuti la fase di raccolta è determinante. Infatti, solo attraverso la separazione alla fonte è possibile
recuperare diverse tipologie di rifiuti. Inoltre, un modello di raccolta che responsabilizza il cittadino e le attività commerciali e produttive, favorisce la riduzione dei rifiuti
non recuperabili, attraverso acquisti più consapevoli.
A Gennaio 2011 è stato approvato il modello di raccolta dei rifiuti “porta a porta” per tutte le utenze domestiche e non domestiche del territorio.
Il sistema “porta a porta” è un modello di raccolta di rifiuti domiciliare per cui ogni cittadino, all’interno della propria abitazione, separa i rifiuti, in appositi contenitori,
secondo la tipologia di materiale.
Il nuovo sistema verrà attivato progressivamente su tutti i quartieri. Sono state attivate la zona 1 (Ronco, Villa Selva e San Leonardo) a gennaio 2011; la zona 2
(Bussecchio, Musicisti, Grandi Italiani, Campo di Marte e Benefattori) a settembre 2011.
La comunicazione è stata capillare con invio di una lettera del sindaco a tutti i cittadini e con la presenza di sportelli e numeri verdi dedicati. Le associazioni ambientaliste
sono state coinvolte nel controllo del territorio anche al fine di limitare il fenomeno di abbandono dei rifiuti e di aiutare le fasce deboli nel corretto conferimento dei rifiuti.
Importante è il processo partecipativo con il quale la cittadinanza, per attenuare i possibili disagi iniziali e favorire il “cambio culturale” necessario al successo dell’operazione,
è stata coinvolta. Sono stati di conseguenza organizzati incontri serali (organizzati dai comitati di quartiere in cui i
vari interlocutori, del Comune, di Hera e talvolta di altri comuni della regione che hanno da tempo attivato il Porta
a Porta), in cui sono stati spiegati i motivi della scelta, le modalità di raccolta e le finalità dell’intervento. Sono stati
organizzati oltre trenta incontri pubblici. Inoltre, le scuole primarie e dell’infanzia sono state coinvolte in percorsi
educativi dedicati, aperti anche alla cittadinanza (mostra Forlì fa la differenza in palazzo Albertini).
Per la zona 1 i risultati in termini di raccolta differenziata sono sempre stati superiori al 73% con punte del 79%.
Per la zona 2 i primi risultati (il servizio è partito ad ottobre) sono analoghi. Un altro dato molto significativo riguarda
la quantità di rifiuti raccolti in forma domiciliare. Questi sono molto vicini al dato di progetto (1.06 kg/ab/giorno),
dimostrando il gradimento dei cittadini per il servizio, la sua efficacia e la limitata migrazione. Questi dati dovrebbero
portare la raccolta differenziata per il comune di Forlì intorno al 55%. Le attività di informazione e formazione sono
state ampie e diversificate.
Sono stati realizzati oltre 20 incontri pubblici ed incontri riservati a vari portatori di interesse. Sono state realizzati
diversi incontri di formazione per le scuole e per i cittadini. In particolare è stata realizzata la mostra evento “Forlì fa
la differenza”. La mostra è stata organizzata dal tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì da marzo a maggio
2011 ed è stata visitata da 27 classi di scuole primarie e medie (700 ragazzi) e da diversi cittadini.
42
L’Assessore Bellini ritira il premio “Reinventare la città”
- Earth Hour 2012
Il Comune di Forlì ha adottato una “buona pratica” ambientale innovativa con la campagna “Pannolini lavabili tutta un’altra scelta!” con il quale ha vinto il premio Earth Hour
2012. L’attività ha previsto la distribuzione di buoni acquisto alle famiglie che ha permesso di risparmiare 732.000 pannolini usa e getta nel giro di 2-3 anni, abbassando
significativamente le spese per le famiglie e riducendo la produzione di rifiuti indifferenziati. Dal progetto pilota realizzato dal Comune di Forlì è nato anche un protocollo
d’intesa con l’Azienda Usl e con altre amministrazioni comunali del territorio che ha ulteriormente arricchito l’impegno ambientale attraverso l’uso di pannolini biodegradabili
in strutture di pediatria e in alcuni nidi d’infanzia.
Risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili
La produzione e il consumo di energia in tutte le sue forme (elettrica e termica) ha un ruolo determinante nella produzione di emissioni climalteranti. Infatti, per la
produzione di energia è predominante l’uso di combustibili fossili, che essendo composti di carbonio, rilasciano rilevanti quantità di anidride carbonica in atmosfera.
La direttiva UE n. 28 del 2009 (meglio nota come “20/20/20”) recita che l’Unione Europea entro il 2020 dovrà portare al 20% la produzione
di energia rinnovabile negli usi finali, ridurre del 20% le emissioni di anidride carbonica e, mediante una maggiore efficienza (rapporto tra
potenza utile e potenza assorbita) ridurre del 20% i consumi di energia. In questo quadro legislativo, ogni Paese ha la propria specifica
tabella di marcia, dettata da ragioni storiche ed economiche.
In altre parole: il paniere energetico europeo del 2020 deve essere ridotto di un quinto rispetto all’attuale, che è superato e pieno di
buchi. Anche nel comune di Forlì si debbono raggiungere questi risultati, privilegiando soprattutto la riduzione dei consumi energetici, in
particolare nelle abitazioni e nelle attività produttive, che sono 2-3 volte superiori rispetto alle migliori tecnologie disponibili.
Le azioni che sono state svolte sono:
•
•
•
campagna di educazione, sui mezzi di comunicazione e nelle scuole per promuovere il consumo energetico responsabile: sostituzione
corpi illuminanti, eliminazione sprechi elettrici ed energetici, sostituzione elettrodomestici (Energy Education Day, Forlì 10:10);
Programmazione della riqualificazione energetica degli edifici pubblici;
Realizzazione di impianti da fonti rinnovabili. Sono stati progettati e realizzati tre impianti fotovoltaici su tre scuole: Carpinello,
Palmezzano e Liceo Classico.
Questi interventi sono progettati e realizzati dalla società partecipata dal Comune di Forlì: Forlì Città Solare Srl.
Igiene Urbana e Benessere Animale
L'attenzione del Comune di Forlì nei confronti del benessere animale prende forma attraverso il proprio ufficio che lavora in sinergia con le associazioni animaliste del
territorio e con gli altri enti competenti, viene utilizzato il nuovo programma di gestione dell'anagrafe canina e degli animali di affezione (gatti e furetti) in rete con tutti gli altri
comuni della Regione Emilia Romagna e con i veterinari accreditati.
Il Servizio collabora con l'associazione “Lega del cane” in convenzione per la gestione di un ulteriore spazio in cui vengono ospitati e adottati cani senza costi per il Comune
e con le 4 associazioni animaliste (Amici dei cani di Bagnolo, Emergenza randagi, Amici dei gatti, Qua la zampa) tramite convenzioni per la gestione dei rifugi e dei gatti
randagi sul territorio.
Il Servizio ha una convenzione con il “Corpo della Guardia Zoofila Ambientale Coordinamento Provinciale Forlì-Cesena” per vigilanza zoofila;
E’ stato istituito un censimento degli animali presenti nei parchi pubblici comunali, con la verifica della loro gestione, la predisposizione di un piano di contenimento, controllo
e cura.
Con l'Ausl predispone disciplinari per la codificazione delle procedure nei casi di segnalazioni di presenza di animali indesiderati (mosche, topi, zanzare, piccioni, ecc.)
e suddivisione delle competenze.
Vengono di conseguenza realizzate le campagne di sensibilizzazione per la lotta alla zanzara tigre, attraverso il rinnovo dell'appalto di lotta alla zanzara tigre con verifica e
controllo delle migliorie, predisposizione degli atti per la collaborazione con personale specializzato nella divulgazione e nel controllo dell'efficacia, con individuazione delle
criticità.
Verifiche, controlli e migliorie nella gestione dell'appalto di derattizzazione e tutte le problematiche connesse agli animali “indesiderati”.
43
Mobilità sostenibile
È stato costituito un osservatorio sulla mobilità, allo scopo di rilevare, attraverso l’analisi dell’incidentalità,
i punti critici per la sicurezza stradale e l’efficacia degli interventi realizzati sulla mobilità (rotatorie, zone 30
km/h, passaggi pedonali protetti). È stato definito un nuovo piano della mobilità. Questo piano prevede la
revisione di trasporto pubblico locale, mobilità ciclopedonale, zone a traffico limitato (ztl), aree pedonali,
mobilità merci, tutto in ottica sostenibile.
Continua l’esperienza dei percorsi casa – scuola. Con questa attività si offre la possibilità a gruppi di scolari
delle elementari e studenti delle medie, supervisionati da alcuni dei loro genitori, di andare a scuola a piedi.
Si è ottenuto il questo periodo il massimo coinvolgimento nella progettazione da parte di docenti, genitori e
studenti delle scuole elementari e medie inferiori di 5 scuole.
Sono state acquistate 7 postazioni per il noleggio di biciclette nella città. Le stesse saranno attive tra breve.
Per quanto riguarda le grandi infrastrutture, si procede nell’opera di completamento del sistema tangenziale
col completamento dell’Asse di Arroccamento (collegamento Villanova- Villa Selva) e con l’inizio dei lavori Foto C. Paglionico
del IV° lotto della tangenziale Est. Si prosegue con le azioni necessarie per l'inserimento del 3° Lotto della
Tangenziale Est nel Piano Triennale ANAS ed eventuale adeguamento del progetto alle nuove norme sismiche. Nell'anno 2011 è stata effettuata la manutenzione
straordinaria delle infrastrutture stradali ovvero sono stati messi in atto degli interventi per la sicurezza nella circolazione delle strade.
Nuova strategia del verde
E' stato completato lo studio per la riqualificazione dei viali alberati cittadini e per tutti i nuovi impianti da realizzare, suddividendo le specie in ordine alla loro idoneità
ed ottimizzazione dal punto di vista urbanistico e manutentivo.
Tale elenco, insieme con tutti i nuovi criteri progettuali e gestionali previsti nel Regolamento comunale per la gestione e tutela del verde pubblico e privato, costituisce
la base fondante su cui si realizzeranno le strategie di implementazione e trasformazione del verde cittadino.
Nuovo regolamento del verde
Con l’entrata in vigore del “Regolamento Comunale per la gestione e tutela del verde pubblico e privato”, si avvia una fase nuova di valorizzazione del patrimonio
verde pubblico e privato. Le nuove normative, gli indirizzi progettuali e le revisioni delle sanzioni per chi non li rispetta dovrebbero tutelare, incentivare e razionalizzare
ulteriormente le dotazioni di alberature cittadine sia a livello pubblico che privato.
44
«Realizzazione del sistema di raccolta differenziata porta a porta sull’intero territorio comunale.
Riduzione della produzione dei rifiuti attraverso una disciplina fondata sul rispetto ambientale, che ha
un valore civico ed educativo. Possibilità di generare attività economiche legate al riciclo, anche a livello
locale. Possibilità di riduzione della quota di rifiuti destinati all’inceneritore. Rendere effettiva la preselezione secco/umido per la parte indifferenziata destinata all’incenerimento».
« L’impostazione di una nuova politica della mobilità, a partire dal centro storico, e di una applicazione
graduale ma sistematica di fonti di produzione energetica rinnovabile contribuiscono a disegnare il
profilo di una Forlì moderna, orientata verso una gestione delle risorse non riproducibili (a partire dai
terreni e dai combustibili) attenta e sempre più prudente, però decisa a sperimentare
tecnologie innovative e a creare opportunità di crescita economica e di lavoro».
Si sperimenteranno forme di tariffazione
agevolata in funzione della raccolta.
Per quanto concerne il porta a porta, a marzo
2012 partirà nella zona 3 (area Cervese e
Ravegnana).
In collaborazione con ATO si svolgerà la
revisione dei servizi di spazzamento, al fine
di razionalizzare il servizio, concordando con
gli enti del decentramento (circoscrizioni e
quartieri) la programmazione dello spazzamento, prevedendo
servizi ordinari e straordinari (a richiesta sulla base di un forfait
annuale).
E' prevista la realizzazione di parcheggi a corona (finanziamento
pubblico) e nuovi parcheggi di interesse generale realizzati dal
privato.
Obiettivi dell’amministrazione, inoltre, sono, da un lato la
possibilità di raggiungere un accordo a livello regionale per
effettuare la gara relativa alla raccolta dei rifiuti in un ambito
al massimo provinciale e, dall'altro, tentare - d'accordo con la
Regione, la Fondazione, le istituzioni e il sistema di imprese
locali - la costituzione di un distretto del riciclo per le materie
prime rese disponibili da un'autentica differenziazione.
Si prevede un incremento delle piste ciclabili del 16% negli anni
2010-2014, grazie al nuovo piano comunale e ai PUA (piani
urbanistici), che mira a favorire una ciclopedonalità diffusa.
Formulazione di un nuovo disciplinare per la gara d’appalto
per la gestione del canile comprensoriale, di cui il Comune è
capofila, per il triennio 2013-2016.
Convenzione nel 2012 con il corpo guardie zoofile dell’Ambiente
onlus di Forlì per la vigilanza zoofila.
Assessore Alberto Bellini
45
«La qualità e la sicurezza dei parchi e delle aree
verdi, dove maggiore può essere la presenza di
donne e bambini, ha una ricaduta importante
sulla fruibilità della città in ottica di genere».
Distribuzione del Patrimonio Arboreo per tipologia di Area Verde
35,00%
32,19%
VERDE URBANO
anno 2009
a.Verde attrezzato
anno 2010
anno 2011
1.223.655 mq
1.246.655 mq
1.249.005 mq
b. Parchi urbani
627.892 mq
627.892 mq
627.892 mq
c. Verde storico
28.377 mq
28.377 mq
28.377 mq
d. Aree di arredo urbano
348.913 mq
357.413 mq
358.523 mq
e. Aree speciali
506.120 mq
562.120 mq
562.120 mq
d.1 giardini scolastici
221.727 mq
221.727 mq
221.727 mq
44.888 mq
44.888 mq
44.888 mq
0 mq
0 mq
0 mq
5.379 mq
5.379 mq
5.379 mq
234.126 mq
290.126 mq
294.926 mq
2.734.957 mq
2.822.457 mq
2.830.717 mq
d.2 orti botanici e vivai
d.3 giardini zoologici
d.4 cimiteri urbani
d.5 altro
Totale
30,00%
25,02%
Alberatura Stradale
Verde Ricreativo
25,00%
Verde Sportivo
Verde Residenziale
20,00%
Aiuole Stradali
Verde Scolastico
Aiuole Parcheggio
15,00%
Verde Cimiteriale
Verde Generico
Incolto
9,83%
8,65%
10,00%
8,63%
Verde Ospedaliero
8,00%
Verde Decorativo
3,98%
5,00%
1,97%
0,94%
0,42%
0,19%
0,17%
0,00%
DISTRIBUZIONE DEL PATRIMONIO ARBOREO PER GENERE DI APPARTENENZA
ANALISI DELLA FASE FISIOLOGICA DEL
PATRIMONIO ARBOREO
5.283
2.660
2.946
2.739
2.116
1.540
18,24%
Tilia
7,80%
Querc
9,46%
us
Pinu
7,30%
s
10,17%
Plata
nus Ac er
5,31%
Ce lt is
1.442
4,97%
P opu
1.163
4,00%
1.055
3,64%
lus Frax inu
s
Ae sc
u
2,75%
lus
Prun
1
2
Tilia
5.283
18,24%
Quercus
2.660
7,80%
Pinus
2.739
9,46%
Platanus
2.116
7,30%
Acer
2.946
10,17%
Celtis
1.540
5,31%
Populus
1.442
4,97%
Fraxinus
1.163
4,00%
Aesculus
1.055
3,64%
797
2,75%
Prunus
5 - ADULTO; 473;
2,76%
797
7 - MATURO; 84;
0,49%
NUOVI
IMPIANTI;1.250;
7,29%
25,96%
verde ricreativo
(parchi e giardini)
32, 46%
su alberatura
stradale
us
8,81%
su aiuola stradale
5 - ADULTO
46
8,91 %
verde sportivo
GIOVANI; 15.351;
89,46
9,65%
verde residenziale
7 - MATURO
NUOVI IMPIANTI
GIOVANI
CENTRO STORICO
Il Centro Storico rappresenta, nei segni architettonici e nelle tracce lasciate dal tempo, l’identità cittadina. In questa accezione costituisce un naturale valore primario in
cui leggere le sedimentazioni, di vita e di costume, che hanno formato i residenti e che condizionano tutti i cittadini.
La visione nuova della città e del Centro Storico tiene fortemente conto della necessità di riappropriazione identitaria: una città diversa da come siamo abituati a vederla,
attraente per abitanti e visitatori che sempre più numerosi giungono a Forlì, ma che soprattutto recuperi agli occhi e nel cuore dei forlivesi il ruolo che merita.
Il Centro Storico rinasce se ci credono i cittadini: per questo è necessario uno stimolo a guardare la città con sguardo nuovo e a viverla anche in modo diverso, nel senso
più profondo di appartenenza alla sua storia e alla sua evoluzione, mettendo in risalto la sostenibilità del vivere, lavorare, fare libero esercizio di impresa, aggregare,
divertire, fare cultura.
Promozione ed animazione
Si è attivato il coordinamento delle attività di promozione ed animazione commerciale nel Centro Storico cittadino
attraverso la Società Cooperativa Consortile “Forlì nel Cuore”, costituita il 31 marzo 2010 su iniziativa dello stesso Comune
(che partecipa con una quota simbolica di € 25,00), delle Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative del
commercio e dell’artigianato e di alcuni operatori commerciali ed artigiani già operanti nel centro storico.
Il 31/12/2010 la società annoverava 166 adesioni da parte di imprenditori commercianti e artigiani operanti nel Centro
storico.“Forlì nel Cuore” ha curato l’organizzazione e la realizzazione di alcuni importanti eventi (con grande successo di
pubblico): Forlì nel Cuore in fiore, i Mercoledì del Cuore, Feste dei Borghi San Pietro, Schiavonia, Ravaldino e Cotogni,
Luminarie ed Animazioni natalizie. Ha inoltre realizzato iniziative di promo-commercializzazione (Promozione saldi, Sito
internet).
Per il 2011 sono state realizzate specifiche attività di marketing per il centro storico. Fondamentale è il coordinamento
con altre iniziative promosse in Centro Storico anche da altri soggetti, come ad esempio Circoscrizione e Quartieri, per
realizzare economie di scala ed implementare l’attrattività complessiva del centro, data l’apertura dell’iper.
È in piena fase attuativa, sulla base di un cofinanziamento regionale, un progetto per la valorizzazione della rete distributiva
del centro storico secondo la filosofia dei “centri commerciali naturali”.
Anche il tema dell’arredo ha importanza strategica, in funzione della partecipazione di isolato e di quartiere, secondo un
disegno coerente, in grado di offrire “identità” allo spazio urbano. Il piano per il Centro Storico, approvato il primo agosto
2011 dal Consiglio Comunale, presenta l’articolazione di più piani d’azione (mobilità, arredo, verde, cultura, ecc.), di
cronoprogrammi paralleli e di specifiche modalità di realizzazione (regolamentari, investimenti pubblici, investimenti di
altre istituzioni, potenziali investimenti privati).
Infatti, è idea di questa amministrazione che il Centro Storico si riconquista anche attraverso l’educazione alla città, la
mobilità lenta, l’arredo urbano. La priorità assoluta del Centro Storico è stata affrontata attraverso un approccio integrato
e partecipato con tutti gli attori presenti. Da un lato, ci sono state iniziative volte alla riappropriazione dello spazio urbano
come spazio estetico e culturale, destinate sia ai cittadini “storici” che ai nuovi arrivati. Dall’altro, si è affrontato il problema
della mobilità lenta e dell’accessibilità al centro storico attraverso l’uso di mezzi pubblici.
In attesa del riordino più complessivo della mobilità, infatti, nei pomeriggi del sabato è stato attivato un servizio gratuito
di trasporto pubblico con due linee di navette con passaggi ogni 15 minuti con gli ampi parcheggi gratuiti a corona del
centro storico (zona stazione ferroviaria, parcheggio dell’argine di viale Salinatore, aree di sosta di viale Vittorio Veneto)
per consentire ai cittadini di raggiungere comodamente i negozi del centro.
47
Mercato Coperto di Piazza Cavour
Si è giunti alla redazione di un progetto definitivo, condiviso con gli operatori commerciali, sulla riqualificazione
del mercato.
Malgrado il finanziamento stanziato (da fonti regionali), non è possibile procedere ai lavori di realizzazione
del progetto esecutivo di riqualificazione a causa dei limiti imposti dal rispetto del patto di stabilità. Si
è predisposto nel 2010 il documento strategico di indirizzo commerciale, che contiene le assegnazioni
degli spazi agli operatori di mercato.
Nel corso del 2011 è proseguita l’attività con l’obiettivo di elevare la qualità dell’offerta commerciale attraverso
una iniziativa formativa e alcuni incontri con gli operatori interessati. Si è svolta una riunione plenaria con
gli operatori del mercato e successivi incontri suddivisi per tipologie merceologiche, con l’assistenza
delle rispettive organizzazioni.
Parcheggio P.zza Guido da Montefeltro
È intenzione dell’Amministrazione bandire a breve un
project financing per un nuovo parcheggio interrato con
la riqualificazione dell’area in superficie, finalizzata alla
ridestinazione a verde e ad uso pedonale
Restauro dei monumenti cittadini
Sono stati realizzati i restauri ai monumenti cittadini di Saffi,
Gaudenzi, Morgagni, Icaro. Queste importanti testimonianze
storico monumentali sono state restaurate grazie ad interventi
diretti o coordinati dal Comune e finanziati da sponsor privati.
Piazzetta San Carlo
I lavori di riqualificazione sono conclusi. Si è anche già svolta
l’analisi e studio di fattibilità di eventi collegati e non alla
somministrazione di alimenti e bevande, in collaborazione con le
categorie interessate e puntando ad estendere l’area funzionale
di un pubblico esercizio già operante in loco.
Prima
Dopo
48
Complesso dell’Ex Convento
di S.Maria della Ripa (Ex
Caserma Monti)
Ad aprile 2011 la Giunta
comunale di Forlì ha dato
mandato agli Uffici tecnici di
inviare al Ministero per i Beni e
la Attività Culturali e all’Agenzia
del Demanio richiesta di
attivazione delle procedure di
valorizzazione relativamente al
Complesso dell’Ex Convento di S.Maria della Ripa (Ex Caserma Monti).
Palazzo di giustizia
L’obiettivo che si pone il Comune è il completamento dei lavori di risanamento conservativo, manutenzione
straordinaria e rifunzionalizzazione, al fine di mettere in sicurezza l'edificio.
I lavori iniziati nel 2011 non hanno prodotto i risultati attesi, pertanto all’Impresa appaltatrice è stato rimosso
l’incarico.
Complesso San Domenico
Completati i lavori di recupero
della Chiesa e della loggetta del
primo chiostro. Le operazioni che
si andranno a completare entro
la fine del mandato sono relativi
ad una prima fase di allestimento
della Chiesa per organizzare
convegni e mostre.
49
Attraverso la rendicontazione
del Progetto San Carlo alla
Regione Emilia Romagna
nel 2013 potrebbero
essere recuperati circa un terzo delle
spese (€ 200.000).
«Anni di riflessioni e di tentativi hanno
posto in evidenza un dato: la questione del
centro storico di Forlì, che pure interessa
direttamente circa un decimo della
popolazione residente, ma che riveste
un grande significato identitario, culturale
ed economico-sociale, si può affrontare attraverso una
visione progettuale che tenga insieme salvaguardia,
tutela del tessuto, valorizzazione della qualità ambientale
e garanzia di una accessibilità adeguata, promozione
di un qualificato reinsediamento di attività commerciali
e artigianali, recupero – mercé incoraggiamenti e
agevolazioni – della funzione abitativa».
«Abbiamo bisogno di sviluppare le arterie che uniscono la
nostra comunità: a partire, nel centro, da un allargamento
delle zone pedonali o a traffico limitato (che entro la
legislatura dobbiamo portare per estensione al livello
medio degli altri capoluoghi dell’Emilia Romagna),
connesse con le aree esterne da una viabilità che renda
generalizzati i percorsi ciclabili (anche in profondità, fin
dentro la campagna, fino alle frazioni, spesso immerse in
ambienti naturali da riscoprire) e consenta un efficiente
servizio pubblico».
«Il centro storico è anche sinonimo di vita culturale,
giacché contiene la maggior parte del patrimonio forlivese
ed è sede di musei prestigiosi come il San Domenico,
del Teatro “Diego Fabbri”, della Biblioteca “Saffi”, delle
Raccolte Piancastelli, ecc».
«Esistono differenze che alcuni
indagini hanno messo in
luce, tra uomini e donne nelle
modalità di spostamento nelle
città, dovute ai differenti impegni
tra i generi nelle attività di cura.
Nel definire i criteri della mobilità
occorre tener presenti e contemperare esigenze
diverse e facilitare, ove possibile, anche da
questo punto di vista la conciliazione lavoro-cura.
In ogni caso l’efficienza del trasporto pubblico,
la razionalità dei percorsi, l’eliminazione dei
punti critici, la sicurezza facilitano coloro che si
sposteranno più volte e con percorsi frammentati,
come appunto le donne. Estensione aree rosa
nei parcheggi pubblici».
Operatori mercato coperto
2009
2010
50
2011
50
50
Eventi organizzati in Centro Storico
2009
2010
2011
17
50
40
Si vuole arrivare a fine legislatura con
un’immagine radicalmente rinnovata di
Forlì, mettendono in valore parti fino ad
oggi trascurate e abbandonate, e quindi
proponendo ai cittadini e ai possibili
visitatori esterni, una visione urbana
non solo ripristinata nella sua originaria
articolazione, ma attrativa per la capacità
di qualificarsi originalmente nel contesto
delle città medie.
In sintesi si lavorerà per arrivare a fine
mandato con il completamento di una
“Forlì verde” che sorga dall’interpolazione
fra i polmoni dei parchi esterni alle mura,
ulteriormente rafforzati dai percorsi
fluviali, e una riscoperta delle grandi
aree ex ortive interne (Ripa, Montefeltro,
Campus); potenziamento del bike sharing
in corrispondenza con
i parcheggi
principali; introduzione del sistema di
varchi elettronici denominato Sirio; utilizzo
della tessera “Mi muovo” (biglietto unico
per il trasporto pubblico locale e regionale)
in applicazione del progetto Stimer della
Regione Emilia Romagna.
Nel 2012 prenderà avvio la seconda
azione per promuovere il centro storico
come “Centro commerciale naturale”, per
questo motivo si potenzierà il flusso delle
navette.Inoltre prenderà avvio l’iniziativa
“Fare centro” che punta a favorire la
riapertura dei negozi sfitti con la nascita di
nuove attività commerciali e artiginali nel
centro cittadino.
51
CLASSIFICA FINALE SULLA QUALITA’ DELLA VITA
Pos.
Provincia
Gruppo
Punteggio
P o s . Pos.
2010
1
TRENTO
1
1.000,00
1
2
BOLZANO
1
956,82
4
3
PORDENONE
1
785,79
4
MANTOVA
1
779,59
5
REGGIO EMILIA
1
743,33
6
BELLUNO
1
735,28
7
PARMA
1
733,19
8
VICENZA
1
731,30
9
CUNEO
1
727,39
10
TREVISO
1
11
VERONA
1
12
VERBANO CUSIO OSSOLA
13
UDINE
14
15
Provincia
Gruppo
36
AREZZO
2
527,30
45
71
LATINA
3
303,58
80
37
GORIZIA
2
520,88
44
72
BARI
3
297,75
74
38
PIACENZA
2
519,81
35
73
CHIETI
3
291,41
76
2
39
LIVORNO
2
505,08
40
74
SIRACUSA
3
275,84
88
15
40
BOLOGNA
2
493,89
21
75
CAGLIARI
3
271,44
73
3
41
VERCELLI
2
488,16
26
76
VITERBO
4
261,72
75
10
42
FIRENZE
2
482,46
31
77
SASSARI
4
242,84
94
23
43
ASTI
2
479,21
37
78
SAVONA
4
239,73
55
7
44
TERNI
2
470,48
50
79
TARANTO
4
226,21
77
724,80
19
45
ASCOLI PICENO
2
468,53
60
80
GENOVA
4
224,86
58
708,69
12
46
MILANO
3
458,70
49
81
ISERNIA
4
221,08
70
1
708,32
17
47
TORINO
3
458,09
51
82
SALERNO
4
219,47
90
1
684,17
11
48
GROSSETO
3
449,43
38
83
LECCE
4
216,06
79
SIENA
1
680,83
6
49
LA SPEZIA
3
447,17
45
84
NUORO
4
209,75
82
PESARO E URBINO
1
661,96
32
50
PAVIA
3
435,69
47
85
REGGIO CALABRIA
4
206,96
93
16
LODI
1
654,96
18
51
ROMA
3
430,75
57
86
AVELLINO
4
197,66
83
17
BERGAMO
2
634,02
27
52
CAMPOBASSO
3
429,04
66
87
CATANZARO
4
193,91
85
18
RAVENNA
2
627,87
13
53
BIELLA
3
425,48
36
88
CASERTA
4
180,52
89
19
SONDRIO
2
623,43
8
54
VENEZIA
3
423,80
52
89
PALERMO
4
177,12
84
20
ROVIGO
2
621,57
25
55
RIMINI
3
422,25
64
90
MESSINA
4
148,63
96
21
ANCONA
2
612,13
20
56
TRIESTE
3
416,99
43
91
FOGGIA
4
143,10
87
22
AOSTA
2
609,45
9
57
RIETI
3
404,14
72
92
CROTONE
4
139,49
100
23
LECCO
2
594,31
28
58
LUCCA
3
403,27
54
93
ORISTANO
4
136,77
86
24
MODENA
2
586,87
14
59
PISTOIA
3
403,18
56
94
BENEVENTO
4
117,57
95
25
FORLI’
2
579,32
24
60
ALESSANDRIA
3
396,33
53
95
VIBO VALENTIA
4
108,26
99
26
COMO
2
576,78
42
61
POTENZA
3
390,30
61
96
CALTANISSETTA
4
102,94
98
27
VARESE
2
573,58
46
62
L’AQUILA
3
369,46
63
97
BRINDISI
4
95,99
92
28
PERUGIA
2
567,40
30
63
RAGUSA
3
350,44
67
98
IMPERIA
4
89,30
78
29
BRESCIA
2
552,15
33
64
MASSA-CARRARA
3
349,36
68
99
AGRIGENTO
4
71,57
102
30
NOVARA
2
551,85
39
65
FROSINONE
3
340,46
71
100
CATANIA
4
50,19
91
31
FERRARA
2
551,50
22
66
TERAMO
3
337,09
62
101
ENNA
4
6,85
97
32
CREMONA
2
539,37
29
67
MATERA
3
323,13
69
102
NAPOLI
4
2,27
103
33
PADOVA
2
537,00
34
68
PRATO
3
316,23
59
103
TRAPANI
4
0,00
101
34
MACERATA
2
535,92
41
69
PESCARA
3
313,23
65
35
PISA
2
531,08
16
70
COSENZA
3
310,48
81
52
Punteggio
Italia Oggi del 2 gennaio 2012
P o s . Pos.
2010
Provincia
Gruppo
Punteggio
Pos.
2010
POLITICHE CULTURALI
Investimento nei contenitori culturali
L’apertura del convento dei Musei San Domenico ha caratterizzato la politica culturale
dell’Amministrazione comunale e ha lanciato e supportato le “grandi mostre” promosse dalla
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Si è proceduto con i lavori di restauro edilizio della Chiesa
di San Giacomo e la ricostruzione del loggiato del primo cortile.
Per quanto riguarda la predisposizione del progetto di allestimento del Museo Sotterraneo della
Chiesa di San Giacomo Apostolo, é in corso di realizzazione il progetto museologico / museografico
con la Soprintendenza Archeologica, ed è stato ottenuto un finanziamento sulla L.R. 18/2000 di Euro
30.000 per il 2011 ed Euro 30.000 per il 2012.
Con questi lavori, ci si appresta a chiudere una fase di restauro e riadattamento funzionale, mentre si
aprirà la fase gestionale che deve portare ad a fruizione ottimale e sostenibile del complesso. (vedi
“Contenitori culturali: a road map 2012-14” sotto).
Centro storico
In riferimento alle azioni previste per il rilancio del centro storico, è importante la valorizzazione delle
attività culturali e degli eventi, nonché quella delle sue eccellenze architettoniche e urbanistiche.
Congiuntamente con le iniziative di Forlì nel Cuore, l’Amministrazione ha dato continuità alla rassegna
“Piazze d’Estate” in Piazzetta della Misura. Con l’intento di valorizzare l’architettura razionalista degli
anni ’20 e ’30, l’Amministrazione ha presentato un progetto denominato “ATRIUM” (Architecture of
Totalitarian Regimes in Urban Management – l’Architettura di Regimi Totalitari nella gestione dello
spazio urbano) all’interno del programma europeo South East Europe.
Il progetto, che vede il Comune di Forlì come capofila, ha ottenuto un finanziamento complessivo
di € 1.932.044,00 di cui quasi € 400.000 direttamente gestiti
dall’Amministrazione Comunale e dalla Provincia di Forlì-Cesena.
Il progetto, teso alla deposizione di un dossier presso il Consiglio
Europeo per il riconoscimento di una rotta culturale europea su
questo tema, è partito nel gennaio 2011 e si concluderà a giugno
2013.
Valorizzazione del patrimonio culturale, delle risorse umane e
la costruzione di una rete romagnola
Gli obiettivi in campo culturale includono la valorizzazione del
patrimonio culturale (librario e museale oltre che in termini di
ambiente urbano), ma anche in modo prioritario, lo sviluppo delle
risorse umane attraverso il coinvolgimento degli attori culturali nei progetti dell’amministrazione. Il tutto in un’ottica di sviluppo e rilancio di
una ridefinizione del campo geografico di riferimento che non potrà più essere la singola città ma soltanto un territorio più ampio, che sia
il distretto forlivese o la Romagna.
53
Biblioteca
Il patrimonio culturale della città viene valorizzato in primo luogo attraverso un processo di coinvolgimento
del pubblico negli spazi dei servizi culturali. In quest’ottica, le aperture della Sala Prestito della biblioteca
(settembre 2009) e della Sezione 0-6 anni (maggio 2010) sono state emblematiche e hanno dato luogo
ad una crescita notevole nella fruizione del servizio.
Per rafforzare ulteriormente l’accesso al patrimonio si sta seguendo una collaborazione fra le principali
istituzioni bibliotecarie della città per giungere ad una razionalizzazione di scelte operative e organizzative.
Si è proceduto, quindi, ad un potenziamento dei rapporti tra biblioteca Ruffilli e Biblioteca Saffi, effettuando
una verifica dei titoli in comune.
E’ stata inoltre predisposta una pagina web per la consultazione in contemporanea dei due cataloghi
della Rete bibliotecaria della Romagna e San Marino e del Polo Universitario, che consente agli studenti
una più rapida ricerca e reperimento dei materiali bibliografici.
E’ stata inoltre completata la catalogazione di circa 2.000 volumi antichi e rari delle Raccolte Piancastelli.
La biblioteca ha valorizzato il suo patrimonio storico anche attraverso importanti appuntamenti espositivi
nell’anno 2011: le mostre “Pagine futuriste”, “L’affaire Dreyfus”, “Uomini e fatti della Romagna
risorgimentale”.
Il coinvolgimento della cittadinanza passa anche attraverso una forte collaborazione con varie associazioni
culturali della città. Con loro si sono organizzate numerose iniziative (in)formative-culturali come conferenze
(incluso un ciclo preparato in collaborazione con l’Università in occasione della celebrazione del 150°
anniversario dell’Unità d’Italia); concerti (dal classico al jazz alla musica popolare); cicli di incontri con
autori e poeti romagnoli; la presentazione del premio Bancarella per le scuole; la rassegna “Esploratori
in Biblioteca” in collaborazione con il Centro di Studi Teatrali dell’Università di Bologna; e una parte
consistente del festival “L’Occidente in labirinto” in collaborazione con l’Associazione ACLI Lamberto Valli.
La biblioteca ha cercato di aprire le sue attività anche in altri luoghi della città. E’ stato svolto, ad
esempio, il progetto “Invito alla lettura” indirizzato agli studenti del Liceo Scientifico Fulcieri de Calboli
e finalizzato alla promozione della lettura e alla conoscenza delle opportunità offerte dalla Biblioteca.
Sono stati tenuti, inoltre, incontri all’aperto nel parco di Via Dragoni.
Il progetto “Nati per Leggere”, rivolto ai bambini da zero a sei anni, che la biblioteca coordina sul territorio
provinciale, ha arricchito la sezione ragazzi con un alto numero di laboratori didattici e letture animate.
Il lavoro di formazione di lettori volontari, progetto svolto in collaborazione con il Centro Famiglie, ha
prodotto circa 80 nuovi lettori (alcuni frutto di una collaborazione con il Liceo Classico) che faranno
letture volontarie negli ospedali e nelle scuole.
Il legame fra biblioteca e città è stato saldato anche attraverso il coinvolgimento dei lettori volontari
durante un’iniziativa di lettura pubblica per bambini in Corso Diaz come parte delle serate di mercoledì
organizzate da Forlì nel Cuore (per un maggiore approfondimento si rimanda al programma del centro storico).
Musei
In vista delle prospettive difficili in termini di investimenti consistenti in contenitori culturali, l’Amministrazione ha intrapreso una attività di ricognizione complessiva
del patrimonio e degli spazi espositivi disponibili con l’obiettivo di valorizzare il più possibile il patrimonio museale all’interno di un quadro realistico dal punto di vista
economico e gestionale.
54
Quest’attività ha visto una ricognizione completa del patrimonio delle varie sedi museali per una constatazione dello stato espositivo attuale delle collezioni e della
consistenza dei depositi, una ridefinizione del progetto museologico riguardante San Domenico, Palazzo del Merenda, Palazzo Gaddi e Palazzo Romagnoli (con un
incarico esterno professionale). La condivisione di una strategia territoriale sta alla base della collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena per la valorizzazione della
figura di Pietro Zangheri, anche in relazione al Protocollo d’Intesa siglato tra la Provincia stessa, il Museo di storia naturale di Verona, il Parco Nazionale delle Foreste
Casentinesi e l’IBC (Istituto per i Beni artistici Culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna).
E’ in fase di completamento il progetto espositivo “Novecento rivelato”, realizzato insieme con IBC, che ha prodotto il regesto dell’archivio interno degli Istituti Culturali
(on-line dal 2013) e varie iniziative espositive quali “Balla e dintorni”, “En plain air”, “Mangiari dipinti”.
Nell’ipotesi di un riallestimento dei materiali del Museo del Risorgimento al Palazzo Gaddi, è stata completata una complessa ricognizione nei depositi e tutti i materiali
risorgimentali sono stati trasferiti. In particolare è in fase di completamento la schedatura degli stessi in collaborazione con IBC.
Sono stati completati gli interventi conservativi che riguardavano i documenti cartacei più compromessi, ma non è stato possibile procedere oltre su dipinti, tessuti (ad
eccezione del gonfalone della Guardia Civica) e il restante materiale cartaceo per i quali sono state comunque effettuate valutazioni conservative e richiesti preventivi di
restauro.
Teatro e musica
Per quanto riguarda la stagione musicale del Teatro Diego Fabbri, e con l’obiettivo di sviluppare processi
di sussidiarietà, si è proceduto con un bando per l’erogazione di contributi dedicati alla realizzazione della
stagione musicale 2012.
La presentazione del progetto da parte di una riunione temporanea di associazioni ha consentito che si attivasse
questa forma di sussidiarietà in ambito musicale. In ambito teatrale, il cartellone delle stagioni di prosa, danza ed
operetta del Teatro Diego Fabbri si è arricchito di una rassegna dedicata al teatro di ricerca dal titolo: “Sguardi sul
teatro contemporaneo” mettendo in rete le esperienze di soggetti culturali del territorio forlivese, ravennate e cesenate.
E’ stato avviato inoltre un importante progetto, denominato “Un invito al Teatro No Limits”, per favorire l’accessibilità
a spettatori ipo-vedenti e ipo-udenti e l’integrazione sociale in ambito culturale attraverso l’audiodescrizione e
sopratitolazione di cinque spettacoli teatrali. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione del Centro Diego
Fabbri e attuato presso il Teatro Diego Fabbri, l’Arena Plautina di Sarsina ed il Teatro comunale di Predappio.
Sempre in collaborazione con il Centro Diego Fabbri, l’anno 2011 ha visto la celebrazione del centenario
della nascita di Diego Fabbri, con la terza edizione del prestigioso premio per scrittura teatrale e una lectio
magistralis da parte del Prof. Lamberto Trezzini al Consiglio Comunale.
Tavolo della Cultura, Comitato Artistico-Organizzativo “Forlì per Ravenna 2019 e Fondo per la Cultura
E’ stato eletto, istituito ed insediato il nuovo Tavolo della Cultura, che ha provveduto ad eleggere nel suo seno il Coordinatore ed il Comitato di Coordinamento. Il Tavolo
si è riunito diverse volte nell’arco dell’anno 2011 per condividere con l’amministrazione idee e progetti sulla politica culturale della città, dal teatro ai musei, dal progetto
Atrium al sostegno della città per la candidatura di Ravenna come Capitale Europea della Cultura nel 2019.
In seguito alla firma di un protocollo di intesa fra le città della Romagna per sostenere la candidatura di Ravenna, e alla costituzione di un Comitato Promotore che include
tutto il territorio romagnolo, l’Amministrazione ha istituito un Comitato Artistico Organizzativo di sei persone, (che lavorano completamente a titolo gratuito) nominato
in seguito ad un avviso pubblico, con il compito di elaborare dei progetti culturali forlivesi coinvolgendo tutte le associazioni e attori culturali del territorio. Il Comitato
presenterà una serie di idee progettuali da includere nel dossier che il Comitato Promotore dovrà consegnare al Consiglio d’Europa nel 2013. Il Comitato ha individuato
sei aree di lavoro (il patrimonio nascosto, la cooperazione, il rapporto fra occidente e l’oriente, la green economy, la musica popolare e l’apporto del distretto forlivese) e
sta procedendo a questo complesso lavoro di coinvolgimento e di sintesi.
Sta procedendo anche l’attività del Fondo per la Cultura, in particolare per quanto riguarda la riscoperta e la valorizzazione dei beni architettonici. Ha collaborato alla
redazione del progetto e l’individuazione degli sponsor in grado di finanziare integralmente un intervento di restauro relativo alla Piazzetta Antica Pescheria. Un percorso
analogo è stato già avviato, anche se leggermente più arretrato rispetto al precedente, relativamente al restauro della statua di Icaro in Piazzale della Vittoria.
55
Contenitori culturali: una road map 2012-2014
Nel contesto di una forte riduzione della capacità di investimento da parte degli enti locali,
con l’ultimazione dei lavori di restauro edilizio della chiesa di San Giacomo, previsto per
la fine del 2012, e il successivo allestimento della chiesa come spazio polivalente previsto
per la fine del 2013, si chiuderà una fase di investimento in ristrutturazioni dei contenitori
culturali e si aprirà una fase di consolidamento e di valorizzazione.
In seguito al nuovo progetto museo logico, si avvierà un progetto complessivo di riordino
e gestione del patrimonio (anche con una forte collaborazione a livello territoriale) con un
incarico di project manager dedicato.
San Domenico
I lavori di restauro del complesso di San Domenico si completano con il terzo stralcio
dei lavori (restauro della chiesa). Il quarto stralcio del progetto definitivo (chiusura del
secondo cortile con un corpo di fabbrica nuovo, la costruzione di una corte ipogea e la
realizzazione di un’ampia zona interrata) è ritenuto improponibile in vista delle esigenze
di bilancio imposte dalla situazione economica attuale. Una risposta alla necessità di
fornire alla città spazi espositivi e museali tali da poter garantire la conservazione e la
valorizzazione del patrimonio verrà data dall’apertura del Palazzo Romagnoli (vedi sotto).
I lavori di sistemazione esterna del San Domenico sono stati in parte superati dall'ipotesi
di intervento su Piazza Guido da Montefeltro.
Palazzo del Merenda
Il progetto preliminare di restauro del Palazzo del Merenda sarà modificato con l’obiettivo
di produrre un progetto più contenuto, tenuta ferma la destinazione d’uso del Palazzo
come sede della biblioteca della città e la sua posizione strategica a ridosso del campus
universitario. Il nuovo progetto terrà conto anche dello spostamento di parte del patrimonio
museale e degli uffici della Sezione Pinacoteca e Musei (attualmente in Palazzo del
Merenda) presso Palazzo Romagnoli.
Palazzo Gaddi
Completati i primi lavori di messa in sicurezza del Palazzo (rifacimento del tetto) e il restauro
delle Sale Giani al I piano e in assenza di disponibilità economiche per il futuro, tali da
poter attuare il progetto definitivo di restauro, si cercherà di garantire un utilizzo parziale
degli spazi disponibili. Nell’estate del 2012, il cortile del Palazzo aprirà al pubblico, dando
la possibilità ai cittadini di visitare le stanze al primo piano.
Palazzo Romagnoli
Con l’intento di elaborare un vero e proprio circuito museale-culturale nella parte
antica del Centro Storico, l’Amministrazione ha elaborato un’ipotesi dell’apertura
del Palazzo come sede espositiva. In tal modo si rende via Albicini una cintura che
lega San Domenico, da una parte, e Palazzo Gaddi e Palazzo Sangiorgi (sede
dell’Istituto Musicale Angelo Masini e il nuovo Liceo Musicale Statale) dall’altra. In
via di risoluzione alcuni problemi tecnici, l’Amministrazione conta di poter aprire le
porte del Palazzo al pubblico nel corso dell’anno 2013.
56
«Il centro storico è anche sinonimo di vita culturale,
giacché contiene la maggior parte del patrimonio
forlivese ed è sede di musei prestigiosi come il
San Domenico, del Teatro “Diego Fabbri”, della
Biblioteca “Saffi”, delle Raccolte Piancastelli, ecc.
E’ vero che, in un’epoca di contrazione della spesa,
la cultura tende a subire gli effetti peggiori.
E’ vero anche, tuttavia, che, da una parte, l’investimento sul San
Domenico, supportato e “lanciato” dalla politica delle “grandi
mostre” della Fondazione della Cassa dei Risparmi, esige
comunque un impegno pubblico e una progettualità alla quale
l’amministrazione non può sottrarsi, rendendo il luogo perno
della “vocazione culturale” cittadina.
Dall’altro, non va trascurata la necessità di conservare i nostri
beni culturali - a partire da Palazzo Gaddi e da Palazzo del
Merenda, esercitando la tutela prevista dall’ordinamento e
soprattutto la loro restituzione alla città»
«Valorizzare il punto di vista delle
giovani donne e delle donne dando
spazio e visibilità alla differenza di
genere nell’accezione più ampia è
parte irrinunciabile del riconoscimento
di cittadinanza a uomini e donne nella
diversità dell’esperienza di vita e di visione della
realtà.
Ciò comporta una particolare attenzione alla
produzione culturale al femminile e al rischio che
si riproducano discriminazioni anche in campo di
politiche culturali.
Per quanto riguarda la fruizione di prodotto/eventi
culturali è molto alta per abbonamenti al teatro
e ingressi in biblioteca; si tratta quindi di attività di
ricaduta sulle donne che ne sostengono la qualità».
Sono state realizzate n. 296 iniziative diverse come di seguito dettagliato
3 mostre con 5 relative visite guidate con un alto numero di visitatori
12 presentazioni di libri con 459 partecipanti
23 iniziative di promozione lettura del patrimonio con n.2.095 partecipanti
198 letture animate con n.4.941 bambini partecipanti
38 laboratori didattici con n.1.250 bambini partecipanti
8 laboratori per adulti con n. 259 partecipanti
9 iniziative per progetti speciali con n. 970 bambini e adolescenti
Accessi in biblioteca
Prestiti
anno 2009
35.195
anno 2009
50.805
anno 2010
67.420
anno 2010
57.975
anno 2011
92.793
anno 2011
64.258
Dati presenze Teatro Diego Fabbri
(2009-2011)
Stagione teatrale
2009/2010 (prosa-danzaoperetta)
29.590
Stagione teatrale
2010/2011 (prosa-danzaoperetta)
27.845
Dati presenze stagioni musicali
(2009-2011)
Stagione lirica
concertistica 2010
4.877
Stagione lirica
concertistica 2011
3.904
57
POLITICHE GIOVANILI
Fabbrica Delle Candele e Creatività
L'Assessorato alle Politiche Giovanili ha attivato un percorso di valorizzazione del centro polifunzionale regionale “La Fabbrica
delle Candele”, dedicato a sostenere la creatività ed il protagonismo giovanile, stimolando tra i ragazzi il confronto, la crescita e
lo scambio, anche sviluppando il rapporto tra l'espressività e varie tematiche sociali.
Il calendario delle attività è risultato particolarmente nutrito (150 giornate di apertura annuale al pubblico per eventi a cui vanno
aggiunte 30 iniziative di durata settimanale/mensile tra corsi, workshop, laboratori e rassegne) ed ha visto una massiccia
partecipazione di ragazzi, grazie ad iniziative, promosse direttamente dall'Amministrazione o in sinergia con il mondo associativo,
scolastico, universitario, artistico-culturale e sportivo del territorio, che hanno toccato i vari linguaggi creativi:
•
la musica (attraverso concerti di gruppi locali, ma anche di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale; manifestazioni
organizzate con la collaborazione del centro musicale “Officina 52” e varie scuole di musica locali alla Fabbrica ed in centro
storico con il progetto Social City che ha visto anche il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni sportive; il concorso
per band emergenti “Forlì Music First”, finanziato dall'Anci e dal Ministero della Gioventù, che ha visto il coinvolgimento
di 56 band del territorio regionale, nell’ambito del progetto “Emilia-Romagna Indies” ed ha offerto ai vincitori occasioni di
produzione, mobilità e visibilità);
•
il teatro (attraverso la realizzazione della rassegna “L’Isola del Tesoro” con i 10 gruppi teatrali giovanili che usufruiscono del Laboratorio Teatrale Comunale per le
prove per un totale di 320 giorni annui, il progetto finanziato dall'Anci e dal Ministero della Gioventù “Borsa dei Progetti-Italia Creativa”, sviluppatosi tra 2009 e 2010,
curato dall'associazione Masque Teatro e dedicato alle arti performative contemporanee ed alla ricerca, che ha permesso, con il festival “Mondo”, la realizzazione di
workshop, laboratori, residenze e la produzione di 8 nuovi spettacoli con il coinvolgimento di oltre 100 artisti ed una partecipazione di oltre 700 persone);
•
video, arti visive e multimedialità (attraverso la realizzazione di vari cortometraggi e documentari realizzati da giovani videomakers e registi locali e relative proiezioni,
l’attivazione di percorsi di formazione su video e foto e la realizzazione di mostre ed installazioni a cura di artisti locali);
•
poesia e letteratura (attraverso il percorso realizzato nelle scuole superiori e con la scuola Superiore di Interpreti dell’Università “Il mestiere di scrivere-Il piacere di
leggere” e vari eventi e letture dedicate alla Poesia con l’Associazione poliedrica):
La programmazione in materia di politiche giovanili fondata sulla progettazione partecipata e sul principio di sussidiarietà si è esplicata, oltre che nella realizzazione di attività in
collaborazione con i molteplici soggetti impegnati in tale ambito sul territorio forlivese, anche nel sostegno diretto ad iniziative promosse e realizzate in modo autonomo da terzi.
Tale sostegno si è nella generalità dei casi concretizzato nella concessione completamente gratuita dell'utilizzo degli spazi della Fabbrica delle Candele per lo svolgimento delle
iniziative, anche attraverso la disponibilità di attrezzature presso il Centro. Per alcune iniziative più strutturate e dalla ricaduta più ampia è stata attivata la procedura di concessione
di contributi economici; in tal modo sono state sostenute le diverse edizioni di festival già consolidati (“L'Occidente nel labirinto”, “IperCorpo”), attività di carattere formativo
(progetto diocesano di educazione alla teatralità “Teatro insieme”, vari percorsi formativi con associazioni “Summer school”, “The Theatre”), una rassegna di cineforum promossa
dalle associazioni universitarie (Fotogrammi), lo svolgimento della tappa forlivese della “Carovana Antimafie”, l'esperienza di scambio dei giovani del Centro di Aggregazione
“Officina 52” nel quartiere napoletano di Scampia nell’ambito del progetto “Play-Generazioni in movimento”.
Significativa anche l’attivazione dei percorsi formativi “Fabbrica Lab” con laboratori gratuiti e dedicati al video,
alla fotografia, al fumetto, alla storia della musica, alle nuove tecnologie, alla comunicazione ed anche a questioni
relative alla sostenibilità ambientale, sul tema del design con materiali di riuso, gli orti urbani e la collaborazione con
slow food. I laboratori hanno visto una partecipazione di 230 frequentanti e di un totale di oltre 442 iscrizioni (queste
cifre sono relative ai laboratori a numero chiuso).
Con una media di 200 spettatori ad evento si è inoltre realizzata nel periodo estivo la rassegna “Accendi l’estate, accendi
la Fabbrica”, che ha visto nella corte esterna della struttura la realizzazione di spettacoli, concerti, proiezioni ed incontri
(dal giornalista Peter Gomez, al vincitore del premio David di Donatello-sezione documentari, Filippo Vendemmiati).
58
Attraverso l’Associazione GAER (Giovani Artisti Emilia-Romagna), costituita da tutti i comuni e le province della regione e di cui il Comune di Forlì è capofila, e la rete GAI
(Giovani Artisti italiani), si sono attivati percorsi formativi, concorsi, scambi, residenze a supporto dei giovani creativi dell’Emilia Romagna, con attenzione all’inserimento
professionale, all’arte pubblica ed all’industria creativa, favorendo la visibilità e la mobilità, a livello regionale, nazionale ed internazionale (attraverso la partecipazione di
4 artisti forlivesi alla Bjcem, la biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, lo scambio tra giovani musicisti con Plock e la partecipazione a fiere europee in
collaborazione con il Meeting Etichette Indipendenti).
Cittadinanza Attiva e Legalità
Numerose le iniziative finalizzate a sensibilizzare i ragazzi sul tema della cittadinanza, attraverso il percorso “Coltiviamo la Legalità” che si è sviluppato con il sostegno della
Regione Emilia-Romagna ed in collaborazione con il Polo scientifico didattico di Forlì e varie associazioni (Libera, Il pane e le rose, Arci) e forze economiche del territorio.
Il Percorso si è articolato in incontri (tra cui quelli con i magistrati Caselli, Ingroia, Davigo), in momenti culturali e musicali (concerti di Max Gazzè, Modena City Ramblers,
Paola Turci), con una partecipazione di migliaia di giovani in Piazza Saffi, e con la strutturazione dell’Osservatorio Comunale per la Legalità, attraverso tirocini con l’Università.
Attivato anche il percorso “Il treno della memoria” che ha permesso ad oltre 60 ragazzi dei nostri istituti superiori di conoscere ed approfondire il dramma della Shoah.
Legato al tema della cittadinanza attiva è anche il percorso del Servizio Civile che nel nostro comune è stato svolto nel 2010 da diversi ragazzi nell’ambito del sostegno
alla disabilità scolastica e della biblioteca, nel 2011-12da..ragazzi, in seguito al taglio statale delle risorse.
Lavoro e Impresa
Tra 2010 e 2011 il Comune di Forlì ha attivato, a seguito del finanziamento Anci, il progetto PLG ”Piano Locale Giovani”, garantendo a
15 giovani neolaureati della Provincia la possibilità di partecipare ad un corso di formazione per realizzare la propria idea imprenditoriale,
con consulenze, realizzazione di business plan e sostegno economico all'avvio d'impresa.Sono nate 11 nuove realtà.
Aggregazione e Prevenzione
Oltre ad ampliare l'attività dei centri di aggregazione comunali (La Tana e Officina 52), in sinergia con il tessuto associativo locale,
è stato ammesso a finanziamento regionale un nuovo percorso di educativa di strada, soprattutto nei territori con maggior disagio
sociale (degrado, bullismo...). Rientrano in quest'obiettivo il confronto con la Rete Adolescenza, recentemente formalizzata e la
collaborazione con l'Ausl (Ser.T. e Acchiappasogni).
Sul tema della prevenzione l'Assessorato ha anche sviluppato in collaborazione con il Ser.T. il
ciclo di incontri “Parole Stupefacenti”, sul tema delle dipendenze ed ha realizzato con l'Ausl e
l'Associazione Koinè incontri ed una brochure sulle malattie sessualmente trasmissibili.
Integrazione e multicultura
Svariate le iniziative per promuovere l'integrazione tra i giovani: l'edizione invernale di Forlì
Music First, dedicata al lancio della campagna nazionale “L'Italia sono anch'io” per i diritti di
cittadinanza e di voto, l'invio di una lettera ai neo diciottenni stranieri per sollecitare la richiesta
di cittadinanza, il sostegno al percorso “Giovani e Intercultura”, con l'Associazione LVIA, che ha
coinvolto un gruppo di 20 ragazzi stranieri in centro storico con attività teatrali, la realizzazione
di un documentario sulle seconde generazioni, con giovani registi e il percorso “La città sotto la
pelle”, che ha ottenuto il finanziamento regionale, in rete con Università ed Associazioni.
Europa e mobilità
L'Assessorato ha promosso gli “Euroaperitivi”, incontri per diffondere tra i ragazzi notizie
sulle possibilità di studio e lavoro all'estero e sui bandi europei, servizio che ha poi continuato
a svolgere lo Sportello Informagiovani. Alla Fabbrica delle Candele è stato presentato il progetto Erasmus.
Si è attivato presso il Servizio un tirocinio per il programma “Leonardo Da Vinci”.
59
Attivazione di Carta Giovani, la card rivolta ai giovani dai 14 a 29 anni per offrire ai ragazzi
sconti ed agevolazioni presso vari esercizi commerciali e realtà culturali, sensibilizzando al
consumo responsabile ed attivando contemporaneamente la Leva Giovani, attraverso la
quale ottenere ulteriori premi sulla base di un numero certificato di ore svolte in servizi di
pubblica utilità e volontariato.
Apertura dello sportello Mobilitas, sportello dedicato alla consulenza e al supporto nella
progettazione per bandi europei all’interno del campus.
Avvio del progetto “I giovani per il territorio”, in collaborazione con l’IBC, partito in via sperimentale su Forlì, per
valorizzare la progettualità e l’impegno di giovani ed associazioni.
Avvio dei tirocini per l’Osservatorio sulla Legalità, in collaborazione con l’Università di Bologna-Polo di Forlì.
Avvio del nuovo progetto per i centri di aggregazione, al fine di aumentare il numero di fruitori e stimolarne
l’interazione con il tessuto associativo e culturale locale e dell’attività di educativa di strada, in particolare
nelle aree di maggior disagio sociale (degrado, bullismo, difficoltà di integrazione).
Avvio del processo di definizione di gestione partecipata delle attività del centro “La Fabbrica delle Candele”,
in sinergia con le realtà giovanili del territorio.
Attivazione progetto “I giovani centrano il lavoro”, finalizzato all’inserimento lavorativo di 10 giovani a bassa scolarità e a rischio marginalità sociale.
«Valorizzare il punto di vista delle
giovani donne e delle donne dando
spazio e visibilità alla differenza di
genere nell’accezione più ampia è
parte irrinunciabile del riconoscimento
di cittadinanza a uomini e donne nella
diversità dell’esperienza di vita e di
visione della realtà. Ciò comporta una
particolare attenzione alla produzione
culturale al femminile e al rischio che
si riproducano discriminazioni anche in
campo di politiche culturali. Per quanto
riguarda la fruizione di prodotto/eventi
culturali è molto alta per abbonamenti
al teatro e ingressi
in biblioteca; si tratta
quindi di attività di
ricaduta sulle donne
che ne sostengono la
qualità».
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POLITICHE EDUCATIVE
Nei primi due anni di mandato, si sono susseguite disposizioni normative e finanziarie, sempre
più stringenti, che hanno inciso in maniera pesante sull'organizzazione dei servizi alla persona.
Per quanto riguarda, in particolare, i servizi per l'infanzia, la situazione è stata aggravata dalle
norme che hanno limitato pesantemente la possibilità di assumere personale, anche a tempo
determinato.
Tali vincoli hanno imposto al Comune di ripensare i servizi con l'obiettivo di coniugare il loro
mantenimento qualitativo e quantitativo con la loro sostenibilità nel tempo.
È stato, così, elaborato un progetto di rimodulazione dei servizi educativi per l'infanzia, attraverso
un percorso che ha visto il coinvolgimento degli operatori, delle organizzazioni sindacali e delle
rappresentanze dei genitori.
La rimodulazione si è basata sulla scelta di salvaguardare l'attuale organizzazione del servizio nido
(competenza primaria del Comune) e di operare, nel contempo, un parziale ridimensionamento
e una revisione dei modelli organizzativi della scuola dell'infanzia (competenza primaria dello
Stato), in maniera tale, comunque, da continuare a garantire il 100% della risposta alle richieste
di servizio da parte dei cittadini.
Insieme alle scelte di rimodulazione, necessarie per il mantenimento dei servizi, gli obiettivi
raggiunti e quelli fissati per il futuro dei servizi educativi e scolastici sono stati guidati dalla
volontà di garantire parità di accesso, equità e di tutelare le fasce sociali più deboli.
Sono da collocarsi in questo ambito i criteri che hanno ispirato la revisione delle convenzioni con i gestori privati di nidi e di scuole dell'infanzia private paritarie, nonché
del regolamento tariffario, approvate nell'ultimo anno dal Consiglio Comunale.
Questi interventi hanno permesso alle famiglie forlivesi, con pari condizioni economico-sociali, di accedere a servizi, pubblici o privati, alle medesime condizioni, garantendo,
pertanto, libertà di scelta.
Nidi d'infanzia (0-3 anni)
L'apertura del nido “Clorofilla”, l'estensione del convenzionamento con gestori di nidi d'infanzia privati e l'adesione al progetto della Regione Emilia Romagna per
l'assegnazione di voucher conciliativi per la frequenza di nidi hanno consentito di dare una risposta a tutte le famiglie che hanno richiesto un posto al nido, posizionando
Forlì al primo posto a livello regionale per la soddisfazione della domanda espressa (100%).
Tali nuove opportunità hanno anche consentito di superare, in parte, le storiche criticità legate all'ampliamento, ancora insufficiente, dell'offerta formativa per bambini nella
fascia d'età dai 3 ai 12 mesi e al numero relativamente limitato di servizi aperti in tempo pomeridiano.
Scuole dell'infanzia (3-6 anni)
Anche per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, Forlì si distingue per il livello di soddisfazione
della domanda, pari al 100%. Il raccordo con le scuole statali ed autonome convenzionate, nonché
il rafforzamento, anche in questo contesto, di un forte sistema pubblico/privato ha reso possibile
l'accesso alla scuola dell'infanzia, sin dall'avvio di ogni anno scolastico, per tutti i bambini in età.
L'apertura della nuova scuola “La Lucertola Blu”, predisposta e attrezzata dal Comune e resa operativa
con personale educativo ed ausiliario fornito dallo Stato, ha consentito, inoltre, di creare le condizioni
per poter garantire un'offerta quantitativamente adeguata di servizi anche per i prossimi anni.
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Servizi scolastici per la fascia dell’obbligo
Il nuovo Piano dei Servizi per l’accesso al sistema scolastico, adottato nell’anno scolastico 2010/11, ha consentito l’avvio equilibrato e non problematico delle attività formative.
E’ stata, inoltre, predisposta la revisione del sistema tariffario, al fine di garantire sia una maggiore equità di contribuzione ai costi, da parte delle famiglie utenti, sia un
aumento complessivo della copertura finanziaria dei servizi e, quindi, della loro sostenibilità economica.
La valutazione di efficacia e di economicità dei servizi esistenti è proseguita con la predisposizione di un documento di analisi del sistema di trasporto scolastico integrativo del
trasporto pubblico di linea che ha consentito di individuare forme alternative di gestione, maggiormente compatibili con le esigenze di razionalizzazione e di contenimento della spesa.
Particolare attenzione è stata posta anche alle problematiche delle famiglie impegnate in attività lavorative con orari non compatibili con quelli scolastici, verso le quali è
stato confermato il servizio di assistenza pre-post scolastica, servizio di natura discrezionale, che soddisfa il 100% delle famiglie richiedenti.
Nella programmazione dei diversi servizi, si è cercato di tenere in considerazione le necessità delle famiglie e le esigenze delle Istituzioni Scolastiche, con le quali si sono
instaurati proficui momenti di confronto.
Per questa ragione si è elaborata la nuova versione del Patto per la Scuola che, in modo condiviso, ha contribuito a fare chiarezza sulle reciproche competenze e sulle
reciproche responsabilità, rendendo le procedure più snelle e certe.
Particolare attenzione è stata riservata alla programmazione e al supporto del processo di verticalizzazione degli istituti scolastici.
E’ stato costituito, in relazione a ciò, un gruppo di lavoro interistituzionale al fine di valutare, in maniera concertata, una diversa organizzazione dei bacini di utenza,
funzionale al servizio scolastico e in grado di supportare il nuovo modello organizzativo (c.d.”verticale”), disegnato dall’art. 19, comma 4, del D.L. 6/7/2011, nr. 98, che
prevede l’aggregazione delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado in Istituti Comprensivi.
Fra i diversi interventi che hanno visto la collaborazione del Comune con le scuole, va fatto un cenno anche al progetto sperimentale di ridimensionamento dei rifiuti scolastici,
finalizzato alla riduzione della quantità di rifiuti indifferenziati prodotti presso le mense delle scuole primarie attraverso il superamento dell’utilizzo di stoviglie a perdere.
Investimenti nell’edilizia scolastica
Fino ad oggi tutte le situazioni critiche sono state presidiate. Tra queste, particolare rilievo ha assunto la gestione della criticità relativa al "rischio amianto", presso la scuola
primaria Diego Fabbri, che ha comportato il reperimento ed il successivo trasloco della Scuola e dei servizi scolastici presso altro edificio. Si sta valutando la possibilità di
integrare gli interventi strutturali anche con operazioni di riqualificazione energetica.
E’ stato predisposto ed approvato il Piano generale di risanamento acustico, già messo in atto attraverso l’avvio di un progetto sperimentale prestando particolare
attenzione agli aspetti energetici ed igienico-ambientali.
I lavori in appalto per la realizzazione dei nuovi progetti di edilizia scolastica (costituzione di un nuovo Nido d’Infanzia c/o il quartiere Foro Boario e di una nuova Scuola
per l’Infanzia in Via U. La Malfa) sono stati ultimati in tempo utile per consentire l’apertura dei Servizi.
Sono concluse le procedure dei lavori per il nuovo edificio scolastico di Roncadello destinato alla scuola primaria.
Qualità dei processi formativi
L’attenzione alla qualità educativa ha contraddistinto, sin dall’inizio degli anni ‘90, i servizi per l’infanzia comunali (nidi e scuole) che sono, attualmente, riconosciuti, a
livello regionale, soprattutto per quanto riguarda i nidi, come un laboratorio sperimentale in cui la qualità dell’offerta educativa si coniuga con la sostenibilità nel tempo.
Ciò è ritenuto particolarmente interessante, nelle politiche regionali, anche come punto di riferimento in vista della definizione delle modalità del futuro accreditamento
dei servizi per la prima infanzia.
Negli anni 2009/10 e 2010/11, in specifico, le insegnanti di nido ed i coordinatori pedagogici forlivesi hanno partecipato attivamente ad una ricerca-azione provinciale sulla
qualità della relazione dei servizi con le famiglie.
Esito di questa ricerca è stata l’elaborazione di un nuovo strumento di autovalutazione della qualità della relazione con le famiglie che confluirà in un progetto più ampio
di revisione degli strumenti di autovalutazione dei servizi elaborati all’inizio degli anni 2000 (SCIN- Strumento per condividere-costruire l’identità del nido).
Un indubbio elemento di qualità, per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, è dato dal servizio di atelier che, oltre all’attività laboratoriale per le scuole comunali, ha anche
gestito progetti rilevanti a livello cittadino, a cominciare dalla mostra, e dal relativo libro, “Forlì una città mezza grande e mezza piccola”.
62
Sono stati progettati e gestiti, inoltre, nell'ambito della mostra nazionale sui fiori, due laboratori dedicati alle
sezioni di 5 anni di tutte le scuole d'infanzia comunali.
Alcune buone pratiche dei servizi comunali forlivesi e dell'atelier hanno trovato espressione nell'ambito del
Convegno nazionale “I diritti delle bambine e dei bambini” - Torino 2010.
Sempre nell'ambito della prima infanzia, si stanno attualmente sperimentando modalità di organizzazione dei
servizi e di valutazione della qualità pensate in maniera tale da consentire di coniugare qualità educativa ed
esigenze di sostenibilità e di economicità dei servizi.
I nidi comunali, in particolare, sono impegnati nell'attività di revisione degli strumenti di valutazione della qualità
educativa, secondo la programmazione predisposta dal coordinamento pedagogico provinciale (CPP), e nella
conseguente sperimentazione di tali strumenti, anche in relazione al processo regionale di accreditamento dei servizi.
Le scuole d'infanzia comunali sono impegnate, a loro volta, in una sperimentazione di nuovi moduli organizzativi
pensati per tenere insieme qualità educativa e sostenibilità dei servizi.
Si sta, infine, puntando sullo sviluppo della presenza culturale, in ambito cittadino, dell’atelier delle scuole
comunali. A tal fine sono stati predisposti progetti di atelier pensati in relazione all’attività museale e, più in
generale, alla valorizzazione del patrimonio artistico locale.
Tutta l’attività svolta dall’unità Atelier è in fase di documentazione con l’obiettivo di lasciare memoria di un percorso educativo all’avanguardia e di trasferire la metodologia
sperimentata nel corso degli ultimi 15 anni in altri contesti.
Il contributo del Centro Documentazione Apprendimenti (CDA) alla qualificazione del sistema educativo e formativo
A partire dall’a.s. 2009/2010, il CDA ha curato, in maniera più attenta del passato, le modalità di rapporto con le istituzioni scolastiche del
territorio, con l'obiettivo di una maggiore partecipazione di queste alla lettura dei bisogni formativi e alla definizione e gestione dei piani
annuali di attività rivolta ai docenti.
Attraverso la Commissione interistituzionale per la formazione delle scuole dell’infanzia e la Commissione CDA-scuole primo ciclo, sono
state definite le priorità formative, le linee di lavoro e i progetti di formazione da avviare. Parte delle attività formative, inoltre, sono state
decentrate nelle scuole, valorizzando le specificità, gli interessi e le competenze di ognuna.
A livello provinciale, il CDA, su incarico della Provincia di Forlì-Cesena, ha organizzato, in collaborazione con le scuole, l’Ausl, Techne e il Servizio
Politiche di Welfare del Comune, percorsi di formazione congiunta, finalizzati a condividere e diffondere strumenti e modalità di lavoro in grado
di attivare una migliore partecipazione di tutte le figure alla definizione del progetto di integrazione degli alunni disabili, nell’ottica dell’ICF* e del
progetto di vita. Si è posta particolare attenzione alla partecipazione delle famiglie in tale processo e ai percorsi di condivisione del progetto formativo tra scuola e famiglia.
Gli esiti di tali percorsi saranno riportati ai tavoli di lavoro provinciali in sede di revisione dell’Accordo provinciale per l’integrazione scolastica e formativa degli alunni disabili.
Si pone l’attenzione, infine, sull’attività relativa ai Disturbi dello Spettro Autistico, che ha impegnato il CDA nella realizzazione di diversi progetti interistituzionali concordati
a livello provinciale e regionale, sulle fasce d’età 0/6 anni, 6/18 ed età adulta, coinvolgendo un considerevole numero di insegnanti, educatori ed altre figure professionali
in ambito sociale e sanitario e le associazioni delle famiglie.
In particolare, per quanto riguarda la formazione degli insegnanti e degli operatori, sono state condivise finalità e linee di lavoro a livello territoriale, mirate alla qualità dei sevizi, tra cui:
•
•
•
•
fornire agli insegnanti e agli educatori strumenti di base per lavorare con bambini/ragazzi autistici e con le loro famiglie;
garantire formazione permanente degli operatori sui temi dell’autismo, anche attraverso la valorizzazione delle competenze acquisite all’interno delle scuole e dei
servizi (insegnanti ed educatori esperti);
realizzare momenti di confronto e di formazione congiunta tra i diversi operatori (integrazione ambito scolastico, educativo, sociale e sanitario);
documentare e mettere in circolo esperienze/buone prassi.
* (Sistema di Classificazione Internazionale messo a punto dall’ OMS basata sull’analisi del funzionamento della persona nei suoi contesti di vita, dal punto di vista bio-psico- sociale)
63
Servizi educativi extrascolastici rivolti ai minori dai 6 ai 17 anni
Sono state attivate modalità di lavoro integrato pubblico/privato al fine di supportare una messa in rete delle risorse.
Questo ha permesso sia di contenere la spesa, sia di realizzare una progettazione che ha sviluppato i singoli interventi facendoli dialogare in un sistema a rete. In questa logica è stata
mantenuta una costante attenzione agli interventi volti a facilitare la frequenza dei ragazzi in generale, dei minori disabili e di minori provenienti da famiglie con disagio socio-economico.
Rispetto a tutti gli interventi e servizi di seguito descritti, è stato garantito un costante coordinamento pedagogico volto ad implementare e supportare un sistema a rete, promuovendo:
•
•
•
•
•
momenti strutturati di raccordo tra i diversi soggetti pubblici e privati e le diverse tipologie di azioni;
una costante attenzione ad un’ottica di dimensione educativa dei servizi strettamente connessa e in costante dialogo con quella sociale e sanitaria;
percorsi di formazione integrati, gestiti con la collaborazione del CDA, che coinvolgano sia gli educatori dei servizi territoriali, sia gli insegnanti delle scuole interessate,
e attraverso percorsi di ricerca – azione che coinvolgano i referenti tecnici e pedagogici anche di altri Comuni del comprensorio;
momenti di lettura dei bisogni, confronto, monitoraggio, verifica e progettazione integrata con i soggetti del terzo settore e le Istituzioni scolastiche del territorio;
sperimentazione di interventi di coordinamento territoriale delle risorse.
Per quanto riguarda i servizi per minori dai 6 ai 15 anni, a partire dall’a.s. 2009/10, l’Amministrazione comunale ha promosso percorsi di analisi e valutazione dei servizi
esistenti coinvolgendo sia le Istituzioni scolastiche, sia le organizzazioni del terzo settore, concentrando l’attenzione, in particolare, sul modello dei “Centri educativi”,
al fine di valutarne sia la rispondenza alle esigenze dell’utenza, sia la sostenibilità nel tempo. Le verifiche hanno confermato, finora, la validità e l’attualità del modello
di centro educativo, costruito a partire dalle sperimentazioni collegate alla L. 285/‘97, cioè di un modello di servizio educativo integrato, con nessi espliciti con le attività
scolastiche, che prevede la presenza sia di momenti di studio guidato, sia di momenti ludici e laboratoriali.
Contemporaneamente, però, le più recenti riflessioni hanno portato a ritenere indispensabile un’evoluzione di tale modello nella direzione di un maggiore coinvolgimento
delle risorse del territorio (scolastiche e non) e dello sviluppo di maggiori sinergie fra scuola, soggetti del privato sociale e risorse del territorio. Pertanto il piano dell’offerta
educativa extrascolastica per l’a.s. 2011/12, prevede la realizzazione di 5 centri educativi e anche lo sviluppo di attività decentrate, cioè di attività che, pur collegate ai centri
educativi, sono realizzate presso sedi scolastiche, coinvolgendo e valorizzando le risorse delle scuole e dei soggetti – pubblici e privati - presenti nel territorio di riferimento
di ciascun centro.
Rispetto alla fascia d’età 6-17 anni, presso i servizi educativi extrascolastici convenzionati, sono stati mantenuti gli interventi finalizzati all’integrazione dei minori disabili e le
facilitazioni economiche per favorire la frequenza di minori provenienti da famiglie che presentano situazione di problematicità sociale ed economica. Questi interventi vengono
realizzati attraverso una progettazione coordinata e condivisa con l’Unità Minori del servizio sociale e la neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Forlì.
Nel periodo estivo, oltre al prolungamento estivo delle attività dei 3 centri educativi gestiti in convenzione con cooperative sociali, è stato
mantenuto l’accreditamento di centri estivi gestiti da associazioni di promozione sociale e da soggetti Onlus.
L’accreditamento e le ‘convenzioni’ sono strumenti funzionali al riconoscimento e alla partecipazione del privato sociale (delle organizzazioni
non profit, il cosiddetto terzo settore) ed alla costruzione della rete dei servizi territoriali. In particolare, per accreditamento si intende uno
strumento che consente al Comune di riconoscere al servizio educativo accreditato il possesso di requisiti che ne fanno un servizio socioeducativo di valenza pubblica, inoltre permette di regolare e di favorire la frequenza di minori disabili e di minori con difficoltà socio-economica.
Attualmente i centri estivi accreditati sono n. 16 e prevedono, in base ad apposita regolamentazione comunale, interventi finalizzati
all’integrazione dei minori disabili attraverso una progettazione coordinata e condivisa con l’Unità Minori del servizio sociale e la neuropsichiatria
infantile dell’Ausl di Forlì. Inoltre, sono previste facilitazioni economiche attribuite alle famiglie con disagio economico, in base ad apposita
regolamentazione comunale (per esempio “buoni settimanali”).
Rispetto agli alunni stranieri delle scuole primarie e secondarie di primo grado, il Comune di Forlì, in collaborazione con le Istituzioni
scolastiche primarie e secondarie di primo grado di Forlì e del Comprensorio forlivese (che comprende altri14 Comuni), ha elaborato un
progetto interistituzionale che prevede interventi di mediazione interculturale e facilitazione linguistica.
Il progetto è stato elaborato in maniera condivisa e prevede il coinvolgimento dei soggetti del privato sociale che nel nostro territorio si
occupano principalmente di integrazione. Gli interventi di mediazione interculturale e linguistica sono gestiti e coordinati dal Comune
di Forlì e realizzati nelle Istituzioni scolastiche di Forlì e dei 14 comuni del comprensorio; prevedono la realizzazione di progetti
individualizzati di accoglienza di minori stranieri nuovi iscritti, ma anche di attività interculturali che coinvolgano il gruppo classe.
64
«La formazione, infine, vede la nostra città collocata ai primi posti
nazionali. La fascia pre-scolare è storicamente fra i vanti del nostro
comune (i bisogni crescenti determinati dall’incremento di queste
coorti di bambini costituiranno una priorità); quella elementare e media
vede l’abnegazione di una classe d’insegnanti dotati di capacità e
di spirito di servizio, cui spetta far fronte alla prima integrazione dei
giovani migranti e al disagio sociale di molti adolescenti con risorse
sempre più scarse; quella superiore può contare su strutture talora
eccellenti. Occorre un impegno sostanziale dell’amministrazione
per completare e integrare le ore di sostegno e/o compresenza in
affiancamento agli insegnanti di sostegno alle
disabilità con operatori qualificati. Quanto alla scuola
non statale, l’integrazione col pubblico – nel nostro
comune – è da considerarsi acquisita. E’ necessario,
da parte dell’Amministrazione, provvedere da un
lato alla valorizzazione sociale del corpo insegnante,
ingiustamente colpito dalle politiche governative e,
dall’altro, alla dotazione di supporti, possibilmente
utilizzabili da parte di più istituti per ovvie ragioni
di economia, per assicurare il mantenimento degli attuali standard
formativi»
«Il mantenimento e lo sviluppo
dei
servizi
educativi
per l’infanzia
rappresenta
una
delle
condizioni
necessarie alla
conciliazione
degli
impegni
genitoriali
con le attività lavorative,
favorendo perciò l’occupabilità
delle donne. La qualità dei
servizi e la loro integrazione,
favorendo lo sviluppo di un
sistema pubblico/privato e
interistituzionale capace di
coprire la totalità dei fabbisogni,
ne facilita gli effetti positivi
sull’infanzia e sulle famiglie».
Bambini iscritti al nido d’infanzia
I prossimi obiettivi:
•
elaborazione dello scenario per la gestione a medio termine dei servizi comunali per
l’infanzia;
studio ed elaborazione di un progetto di programmazione e gestione comprensoriale
dei servizi educativi pubblici 0- 6;
predisposizione dello scenario per il processo di convenzionamento a medio termine
con i gestori di servizi privati autorizzati e di scuole paritarie;
proiettare Forlì come eccellenza nazionale, quale laboratorio sulla qualità educativa
dei servizi per la prima infanzia, anche in relazione al processo regionale di
accreditamento;
promuovere la progettualità educativa e didattica delle scuole;
considerare le risorse museali come “Aula decentrata”;
raccordare il sistema scolastico con i servizi dell’extrascuola;
realizzare la messa a norma degli edifici scolastici, secondo la nuova
normativa antisismica;
integrare gli interventi strutturali anche con interventi di riqualificazione
energetica dell’involucro edilizio;
favorire la cura della qualità degli ambienti scolastici, attraverso il risanamento acustico,
l’efficientamento energetico, il miglioramento del decoro interno e degli spazi verdi;
realizzare nuovi progetti di edilizia scolastica (lavori di ampliamento significativi per
le scuole primarie di Roncadello e Carpinello).
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Scuole dell’Infanzia –
andamento iscritti
2009
2010
2010
2011
2011
2012
Scuole infanzia comunali
845
824
824
Scuole infanzia statali
1.109
1.138
1.164
Scuole infanzia paritarie
1.042
1.070
1.080
Totale posti
2.996
3.032
3.068
2009/10
2010/11
2011/12
Nidi comunali a gestione diretta
526
507
470
Nidi in appalto o concessione
133
181
155
80
103
126
200
175
160
Servizi di educatore domiciliare
50
50
55
Posti nido gestiti da concessionario a
rapporto privato
59
50
54
Frequenza minori dai 3 ai 15
anni presso i Centri Estivi
Posti nido gestiti da privati (3-36 mesi)
71
82
59
n. minori iscritti
Nidi in convenzione
Sezioni Primavera convenzionate
Totale bambini iscritti
1.119
1.148
2.419
2.445
2.370
1.106
1.170
1.193
45,72%
47,85%
50,34%
946
759
614
39,11%
31,04%
25,91%
817
682
614 *
86,36%
89,86%
100%
Livello di copertura
Domande presentate al Comune
% rispetto ai bambini in età
Domande accolte a chiusura bando
Domande accolte/domande presentate
65
1.839
1.867
39
51
112
111
134
Budget facilitazioni
economiche (buoni settimanali)
€ 35.000,00
€ 35.000,00
€ 35.000,00
Budget inserimento minori
disabili presso centri estivi
gestiti da associazioni e/o Onlus
€ 10.000,00
€ 10.000,00
€ 10.000,00
di cui minori cui è stata
riconosciuta una facilitazione
economica per la frequenza
(buoni settimanali)
Posti nido disponibili
Estate
2011
34
1.079
Bambini in età
Estate
2010
1.780
di cui minori disabili
Livello Di Copertura
Estate
2009
*il dato è in diminuzione in quanto le domande nido per posti in convenzione e per l’assegnazione di
voucher sono presentate dall’a.s. 2011/12 direttamente ai gestori privati.
Trasporto
scolastico
2008/09
2009/10
2010/11
412
383
356
1.924
2.143
2.243
Alunni iscritti
6.421
6.796
6.949
Pasti prodotti
715.831
710.952
733.036
Alunni iscritti
Spesa pro
capite
Mensa scolastica
Assistenza pre e post scuola
Alunni iscritti
Spesa totale
Grado di
copertura
della spesa
1.595
1.318
1.478
254.190
175.106
193.116
100%
100%
100%
94.534
89.350
Sostegno economico
Spesa
contributo
acquisto libri
Alunni
90.537
683
684
653
Spesa per
borse di
studio
0
85.800
0
Alunni con
borse di
studio
0
379
0
Assistenza scolastica minori diversamente
abili
Alunni
assistiti
Ore di
assistenza
Spesa totale
54
59
79
17.291
18.787
19.397
316.646
340.926
375.260
66
PROGRAMMA ECONOMIA DI QUALITA’ E MARKETING
TERRITORIALE
Imprenditoria e Sportello Unico
Lo sportello unico è lo strumento attraverso il quale vengono unificate, in un solo procedimento, tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione, l’avvio, la modifica
o la cessazione di imprese per la produzione di beni e servizi.
In questo modo, l’imprenditore, reale o aspirante, non deve più affrontare un vasto panorama di enti o amministrazioni, ma trova presso il Comune il suo unico interlocutore,
che si occuperà di accentrare le procedure, acquisendo da tutti gli enti competenti le autorizzazioni e i pareri necessari.
Nel 2010 è stato presentato il nuovo “Sportello Unico per le Imprese” (SUAP), che ha avviato un processo di semplificazione amministrativa.
Il comune partecipa attivamente ad un tavolo promosso dalla Prefettura per i controlli coordinati e continuativi contro il lavoro nero; il comune oltre alla partecipazione ai
controlli con la polizia municipale, ha messo in campo interventi di mediazione culturale, in particolare nei confronti degli imprenditori di nazionalità cinese.
Un monitoraggio sulla qualità del lavoro nel settore del commercio, viene effettutato anche attraverso l’attività del “Patto per lo sviluppo armonico del centro storico e la qualità del lavoro”.
Sono stati stipulati degli accordi amministrativi con i pubblici esercizi del centro storico garantendo un costante monitoraggio delle loro attività in stretta collaborazione con
gli organi di polizia municipale. In particolare sono state verificate alcune criticità per le quali si è provveduto a contattare i gestori assieme al comando di polizia municipale
al fine di prevenire eventuali disagi e contrasti con i cittadini con conseguente disturbo della quiete pubblica.
È stata elaborata una proposta di adeguamento delle tariffe del servizio taxi ed una rimodulazione dell’intero sistema tariffario rispondente a criteri di maggiore chiarezza
e trasparenza.
E’ stato attivato il Tavolo sulla Qualità della Economia del quale fanno parte tutte le associazioni di categoria ed i sindacati dei lavoratori. Il tavolo viene convocato
dall’assessorato alle Attività economiche, di concerto con gli altri assessorati, ogni volta che vi è la necessità di attuare un confronto su tematiche e proposte
dell’Ammnistarzione Comunale di rilevanza per imprese, lavoro e sviluppo economico del territorio.
È avvenuta una ridefinizione della disciplina degli orari di apertura e di chiusura delle attività artigianali di servizio (acconciatori ed estetisti), per una maggiore flessibilità
della disciplina e l’amplificazione della sfera di autodeterminazione degli orari di apertura e di chiusura degli esercizi, alla luce delle norme in materia di tutela della
concorrenza, introducendo, fra l’altro, l’innovativa possibilità di accedere ad orari “personalizzati”. L’ulteriore fase di totale liberalizzazione degli orari del commercio
recentemente introdotta a livello nazionale, dovrà ora essere recepita nel regolamento comunale.
E’ stata riattivata la Consulta dei consumatori e degli utenti (Organismo istituito nel 2005 con la funzione di valorizzare le associazioni dei consumatori), mediante la
realizzazione di incontri periodici per condividere iniziative informative volte alla salvaguardia dei diritti del cittadino consumatore.
Polo Tecnologico e Formativo Aeronautico
Il Polo Tecnologico aggrega varie funzioni: quella aeronautica (Aeroporto L. Ridolfi), quella universitaria
(Ingegneria meccanica e aeronautica), quella di ricerca per il trasferimento tecnologico, quella della formazione
superiore (ENAV, scuola di rilievo nazionale per la formazione dei controllori di volo) e secondaria (Istituto
aeronautico) e quella delle scuole di volo.
E' stato istituito un gruppo di lavoro finalizzato a valutare le modifiche da apportare agli strumenti urbanistici vigenti,
nonché le procedure e gli atti per favorire il processo di privatizzazione dell'aeroporto Ridolfi. Parallelamente è
stata individuata cartograficamente un'ipotesi di delimitazione della STU (Società di Trasformazione Urbana).
Nel 2011 si è avviato e sta proseguendo senza particolari problemi il cantiere dell'ampliamento dell'Academy
Enav, altro importante perno del Polo.
67
Nuovo Scalo Merci di Villa Selva
Nel febbraio 2011, a seguito del completamento a cura del Comune dei lavori di allargamento della via
Selvina, è stato attivato il Nuovo Scalo Merci di Villa Selva.
Lo Scalo, realizzato dalle Ferrovie dello Stato a partire dal 2005, è ricompreso fra gli interventi pubblici
del PRUSST (Programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio) denominato
“Corridoio Intermodale Forlì-Forlimpopoli”, promosso da Comune di Forlì, dal Comune di Forlimpopoli e
Provincia di Forlì-Cesena in occasione del bando allegato al D.M. del Ministero Lavori Pubblici 8.10.1998.
Per l'attuazione delle previsioni del PRUSST è stato sottoscritto nel gennaio 2002 un accordo
amministrativo fra Comune di Forlì, Comune di Forlimpopoli e Provincia di Forlì-Cesena ed è stato
concesso dal Ministero un finanziamento complessivo di € 5.325.576,45 (utilizzato per assistenza
tecnica, progettazioni e per cofinanziare la realizzazione della Tangenziale Ovest di Forlimpopoli).
L'Accordo di programma, con il quale è stata disciplinata l'attuazione del PRUSST a regolamentare
l'erogazione dei finanziamenti assegnati, è stato sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti in data al 30 maggio 2003.
Global service
Area ex Bartoletti
Con il "Global Service Manutentivo delle Infrastrutture Stradali" l'Amministrazione
Comunale ha deciso di passare dalla classica "manutenzione ordinaria e straordinaria"
ad una modalità basata su "strategie di pianificazione e programmazione delle attività
manutentive", cioè da una politica di manutenzione ispirata all'idea di intervento a
seguito guasti, ad un concetto di manutenzione inteso come insieme di attività, che
partendo dalla conoscenza del patrimonio e dalla valutazione del relativo stato d'uso
e conservazione, passa attraverso la progettazione e programmazione degli interventi
di manutenzione
Nella zona dell’ex Bartoletti sono stati realizzati insediamenti residenziali.
La parte produttiva del luogo, che produceva rimorchi per camion, si
è trasferita in via Zampeschi dove il Comune di Forlì ha promosso la
realizzazione di un’area produttiva a reisediamento di attività innovative
legate in particolare al manufatturiero ed al settore delle energie rinnovabili.
Sono stati valutati i primi risultati del triennio di “Global Service Manutentivo” e sono
stati definitivi positivi.
68
Questo progetto è stato fortemente voluto dall’Amministrazione affinché si
potesse creare un bacino di occupazione.
«La costruzione del sistema romagnolo non può
prescindere da alcune fondamentali visioni dello
sviluppo infrastrutturale, particolarmente importanti
in una fase di ripensamento e di riorganizzazione
degli assetti produttivi. I perni di questa politica di
area vasta, peraltro ancora declinata a livello di
governance, sono tradizionalmente rappresentati
dall’integrazione fra il porto di Ravenna, l’aeroporto
di Forlì (del quale è avviato il processo di privatizzazione), l’interporto
di Cesena e lo scalo merci di Villa Selva, il potenziamento della
Cervese fino al raccordo con l’E-45, la connessione fra Forlì e
Cesena, la riorganizzazione del sistema fieristico, la collocazione
del capoluogo fra i grandi assi del nord-est e il centro Italia
(Toscana, attraverso la SS 67/valle del Tevere). Lo strumento di
questa integrazione sarà l’attuazione di quanto già previsto dagli
studi scientifici multidisciplinari come il progetto SISTEMA, che
coniuga trasporto pubblico ed opere necessarie. E’ chiaro che,
coerentemente con l’impostazione fin ad ora espressa, tanto più
queste opere avranno una prospettiva di connessione armonica
con il territorio, quanto minore sarà il loro impatto ambientale».
In questo nuovo quadro, obietto prioritario del SUAP è la presentazione delle
pratiche on-line da parte degli interessati: si intende rendere disponibili più di
150 procedimenti per la presentazione in via telematica, utilizzando SuapER,
piattaforma informatica a livello regionale per la gestione del Front-Office online
dei servizi tipicamente afferenti allo Sportello Unico Attività Produttive. A tal fine,
il Comune di Forlì ha aderito, come altri comuni e province, all’Accordo con la
Regione Emilia-Romagna relativo al Progetto Sistema a Rete della Community
Network. Si avvierà anche il test del software per le operazioni di pagamento on-line.
Nel 2013 si affideranno i lavori per la realizzazione dei laboratori della facoltà di Ingegneria e del
“Tecnopolo”.
«Importante produrre un’analisi delle caratteristiche ed esiti
delle imprese femminili. L’attenzione all’imprenditoria femminile
include tematiche come la conciliazione tra fare impresa e le
responsabilità familiari, l’accesso al credito, la semplificazione
amministrativa e il sostegno allo start-up. Le prassi già instaurate
con l’istituzione del tavolo sulla Conciliazione e la creazione
della rete territoriale contro la violenza e il maltrattamento
dimostrano che la governance interistituzionale, la sinergia tra gli attori del
territorio producono risultati apprezzabili anche su tematiche considerate
“secondarie” rispetto ai grandi temi dello sviluppo. Le tematiche che interessano
le donne guadagnano in questo modo visibilità e interesse».
numero lavoratori
coinvolti ex area
Bartoletti
Procedimenti
disponibili online
2011
50
2012
con l’insediamento di
una nuova azienda
diventeranno
250
2011
44
2012
120
69
SICUREZZA
Il programma sicurezza riguardante le competenze della Polizia Municipale, si sviluppa principalmente su 3 temi specifici: il presidio del centro
storico, il consolidamento dell’attività svolta da parte dei Vigili di Quartiere ed una particolare attenzione alle forme di degrado del territorio.
A partire da dicembre 2010, per incrementare la visibilità dell’operatore di Polizia Municipale, il servizio è stato integrato con la
presenza di una Unità mobile, ovvero di un mezzo con insegne e colori d’istituto tale da essere facilmente individuato dal cittadino.
Questo servizio, tuttora attivo, offre la possibilità chiunque interessato, di rivolgersi all’agente sul posto per richiedere informazioni,
esporre le proprie problematiche e disagi, segnalare qualsiasi aspetto di degrado si riscontri sul territorio.
Presidio del Centro storico
Nell’anno 2010, dal mese di aprile, è stato istituito nei giorni feriali un servizio di presidio del centro storico in forma appiedata con
orario 07,00 - 19,00, nel quadrilatero composto da Piazza Saffi, via delle Torri, piazze Ordelaffi e Duomo, Corso Garibaldi.
Inoltre, l’operatore di Polizia Municipale si trattiene in forma continuata in Piazza Saffi negli orari di maggior affluenza di persone, generalmente dalle ore 08,30 alle ore
13,00 e dalle ore 14,30 alle ore 19,00.
Polizia di prossimità: vigilanza di quartiere
Nel corso del 2010, l’attività svolta dal Vigile di Quartiere è stata arricchita attraverso un programma articolato di sensibilizzazione, formazione, controllo e contrasto,
avente come scopo l’accrescimento della percezione di sicurezza del cittadino.
In particolare, è stata ampliata l’attenzione in quei luoghi di maggior afflusso di persone quali ad esempio i parchi e le aree verdi. A questo scopo, la Polizia Municipale
ha acquistato alcune mountain bike e gli agenti hanno svolto e continuano tuttora a svolgere attività di controllo e presidio in bicicletta.
Nel 2011 le attività svolte dal Vigile di Quartiere si sono concentrate su ulteriori aspetti, integrandosi con lo sviluppo degli obiettivi legati al degrado urbano. Si sono svolti
controlli di polizia ambientale, controlli sul commercio ed abusivismo, sono stati effettuati controlli mirati in tema di soggiorno degli stranieri associati alle domande di
residenza con verifiche sulla regolarità della presenza delle persone trovate all’interno delle abitazioni.
Lotta al degrado
Il contrasto alle diverse forme di degrado presenti sul territorio è stato attuato a partire dal 2010 attraverso 4 azioni distinte:
1. Progetto denominato “Muri Puliti” avente come obiettivo quello di intervenire su scritte e disegni che vanno a deturpare il patrimonio pubblico.
2. Una campagna dal titolo “Proteggi le Zebre, adotta un attraversamento pedonale” a tutela degli utenti deboli della strada ed in
particolare dei pedoni. A tale scopo il Comando di Polizia Municipale ha incrementato i propri controlli in corrispondenza degli
attraversamenti pedonali.
3. L’iniziativa, nota con lo slogan “Notti sicure, fai un pit stop per salvarti la vita” nel 2010 che si è arricchita di un momento di spettacolo
e sensibilizzazione dei giovani che ha visto il coinvolgimento del noto comico romagnolo Paolo Cevoli”. Inoltre per la lotta al degrado,
legata all’abuso di alcol nei confronti di coloro che si mettono alla guida, nel corso dell’estate 2010 come ormai consolidato da alcuni
anni, è stato attuato il programma di intensificazione dei controlli in orario notturno ed in particolare durante il fine settimana.
4. Interventi sui fenomeni di disturbo e schiamazzi nei pressi di bar e locali pubblici, attraverso il progetto di prolungamento dei servizi nel
fine settimana.
Nel corso del 2011 si è consolidata la presenza della Polizia Municipale in orario notturno attraverso l’istItuzione di servizi settimanali
con orario 00.00-06.00 per il contrasto del degrado del centro urbano, contro il consumo eccessivo di alcolici e contro i rumori.
Ulteriori attività che caratterizzano il servizio riguardano la gestione del complesso sistema di videosorveglianza urbana che comprende
attualmente 132 telecamere installate secondo le finalità previste dalle norme emanate dal garante della privacy.
70
Nel corso dell’anno 2011 è stato avviato un programma di durata pluriennale di adeguamento degli impianti che vedrà la sostituzione delle vecchie connessioni in rame
con fibra ottica e la sostituzione delle telecamere più vecchie con modelli ad alta definizione.
La Polizia municipale di Forlì è parte dell’Associazione intercomunale della pianura forlivese che comprende anche i comuni di Bertinoro, Forlimpopoli e Castrocaro Terme e
Terra del Sole. Per perseguire il coordinamento del Servizio con altri comuni del comprensorio forlivese sono state individuate alcune attività che verranno svolte
congiuntamente (ufficio studi, formazione, rilevamento degrado urbano, campagne sulla sicurezza stradale).
Per garantire una maggiore sicurezza del pedone e del ciclista ed allo stesso tempo salvaguardare i percorsi loro riservati è stata avviata nel 2011 una campagna
informativa e di prevenzione al fine di creare un sistema che consenta in tempi ragionevoli di dare risposte a quelle situazioni di pericolo e carenza delle strutture. La
sperimentazione è partita nel territorio compreso tra il centro storico e la circonvallazione (compresa la stessa).
L’azione dell’Amministrazione e del Comando di Polizia Municipale tenderà ad un rafforzamento dell’attuale organico cercando il più possibile
di tener fede agli accordi presi con la Regione Emilia-Romagna nel 2009 (Accordo di Programma in essere) compatibilmente con i vincoli imposti
dalla normativa statale in tema di contenimento della finanza pubblica e di assunzioni di personale.
Verrà potenziata, rafforzata e riqualificata l'attività svolta dal Vigile di Quartiere cercando di rendere questa figura sempre più consapevole del
ruolo strategico svolto nei confronti della città, attraverso un programma articolato di sensibilizzazione e formazione, di controllo e contrasto, finalizzato
ad accrescere il livello delle sicurezze del cittadino e del territorio del comune di Forlì. Verrà inoltre creato una Sezione che si occuperà di contrasto
dell’evasione fiscale in collaborazione con i servizi tributi ed anagrafe.
In tema di lotta al degrado, viste le esperienze già poste in essere in altre città, l’Amministrazione intende pervenire ad un complesso di regole condivise che si pongano
come argine contro il degrado del centro urbano nelle ore notturne, contro il consumo eccessivo di alcoolici e contro il rumore. L’utilizzo della PM in ore notturne ha
rappresentato un primo passo significativo in questo senso e, se si procederà ad un adeguato aumento dell’organico si potrà procedere ad un rafforzamento di questi
servizi in linea con quanto previsto dalla vigente legge regionale (nr. 24/2003). La presenza sempre più capillare nel cuore della Città - a partire da Piazza Saffi con
lo spostamento del Punto Centro in posizione più accessibile e visibile - e nei quartieri rafforzerà l’obiettivo di strutturare una relazione diretta fra cittadini e PM. Verrà
inoltre riqualificato e utilizzato il sistema regionale Ril.Fe.De.Ur. per la gestione di tutte le segnalazioni ed esposti, per dare al cittadino e alle circoscrizioni risposte
certe in tempi brevi e la tracciabilità di quanto segnalato. L’attività della PM insisterà, inoltre, sul tema della formazione, della sicurezza sui luoghi di lavoro e sul
rafforzamento della sicurezza sulle strade e sulla tutela del consumatore.
L’esperienza già avviata degli Assistenti Civici viene colta dall’Amministrazione come segnale della collaborazione di tutti i cittadini che si impegnano per ostacolare il degrado
e che vogliono rendersi utili alla comunità. Gli Assistenti Civici sono una realtà esistente ed importante, già apprezzata dalla cittadinanza, e che si vuole porre in risalto, in
stretta connessione con le attività svolte, su altri piani, dalla Polizia Municipale. In questi giorni verrà rivista la convenzione fra il Comune di Forlì ed Assistenti civici.
«L’idea di sicurezza della città
dovrebbe comprendere tutti gli
ambiti interessati nella qualità
del convivere, compresi quelli
familiari nei quali è più sensibile
la sicurezza di donne, bambini,
anziani. La lotta all’abuso di
alcol e droghe e al degrado
ma anche la libertà di movimento, delle
donne in particolare, sono obiettivi che
si possono raggiungere attraverso le
politiche per la sicurezza».
«Il nostro obiettivo è ridurre a zero i morti sulle strade e combattere la piaga
inaccettabile per un paese civile degli incidenti sul lavoro. L'insicurezza nelle
strade e nel lavoro non sono problemi senza soluzioni, da ritenere inevitabili ed
inaffrontabili. Il comune deve porsi come obiettivo quello di arrivare a zero morti
sulle strade e nei cantieri. In entrambi i casi la sicurezza si ottiene con controlli
più efficaci. Nella mobilità occorre incentivare e tutelare la mobilità alternativa
all'automobile e ridurre le vetture circolanti a vantaggio di una
migliore fruibilità di tutti. Occorre creare corsie preferenziali per
i mezzi pubblici, aumentare e ricucire le piste ciclabili le ZTL e
zone pedonali, creare isole ambientali anche fuori dal centro
storico in zone dove è necessaria maggiore sicurezza, attivare
sistemi di logistica per le merci onde evitare l'inutile circolazione
di mezzi pesanti ed inquinanti».
71
Sinistrosità sulle strade
- Incidenti rilevati dalla
Polizia Municipale
anno
2009
anno
2010
anno
2011
con solo danni
300
342
310
con lesioni
533
482
551
4
7
7
837
831
868
con esito mortale
Totale
Controlli in materia di
alcool alla guida
pre-test alcool
Accertamenti
positivi
anno
2009
anno
2010
Posti di controllo stradale
Nr. Posti di
controllo
Nr. Veicoli fermati
Controlli edilizia e commercio
2009
2010
2011
Accertamenti anagrafici
9.494
9.599
8.645
32.163
25.803
32.683
Controllo Aree Verdi e
parchi
1.268
937
804
Contatti qualificati
//*
//*
364
319
Posti di controllo
stradale
//*
//*
1.159
Interventi e controlli in
materia di degrado
//*
//*
Interventi e controlli sulla
sicurezza del ciclista
//*
//*
158
interventi e controlli sulla
sicurezza del pedone
//*
//*
334
2009
2010
2011
265
177
151
anno
2011
Nr. Controlli esecizi commerciali
360
308
430
Nr. Controlli Pubblici Esercizi
300
228
392
Nr. Controlli esercizi artigianali
334
262
345
1.474
1.467
1.469
104
80
142
Presenza fiere e mercati
* Indicatori inseriti a partire dal 2011
72
2011
4.137
288
10.930
2010
4.307
Nr. Controlli di polizia ambientale
3.478
2009
4.308
Nr. Controlli in materia edilizia
2.386
Controlli e verifica
Vigili di Quartiere
1.148
POLITICHE DI WELFARE*
Welfare Comunitario e attenzione alle famiglie
L’azione dell’Amministrazione procede verso uno sviluppo del sistema di welfare locale partendo dal consolidamento delle sue
fondamenta, caratterizzate da sussidiarietà e responsabilità dei soggetti pubblici e privati coinvolti e perseguendo l’obiettivo di
garantirne la sostenibilità in un contesto di ridotte risorse economiche disponibili e a fronte di bisogni delle famiglie, a partire da
quelle con bambini o persone non autosufficienti a carico, in aumento sia per articolazione che per complessità. Detto obiettivo
deve essere perseguito nel segno dell’equità distributiva legata all’accoglienza e valutazione dei bisogni espressi da tutti i cittadini e
dalle loro famiglie, al puntuale monitoraggio dell’appropriatezza del servizio offerto rispetto al bisogno, fino alla riforma del sistema
di compartecipazione alla spesa dei servizi da parte degli utenti, modulata sulla condizione socio-economica del nucleo familiare di
appartenenza. Una ridefinizione dell’impianto che fissa le regole generali per l’accesso ai servizi e per la compartecipazione degli
utenti ai costi, i criteri di priorità per l’accesso, nonché la messa a punto di nuovi sistemi di tariffazione che consentano di tutelare le
situazioni di disagio socio economico e contestualmente mantenere il tasso di copertura previsto a bilancio.
Al fine di garantire la qualità dei servizi erogati si è sviluppato il processo di accreditamento teso a garantire standard di qualità uniformi,
definiti a livello regionale, assicurando al contempo la personalizzazione dei programmi assistenziali e perseguendo l’obiettivo del
benessere complessivo degli utenti, sia sotto l’aspetto assistenziale in senso stretto, sia per quanto concerne i bisogni relazionali e
ricreativi. Si è partiti dai servizi socio-sanitari per l’area della non autosufficienza, ovvero case residenza per anziani, centri diurni per
anziani e centri socio-riabilitativi diurni e residenziali per disabili. Detto processo si è sviluppato in coerenza con la programmazione del
fabbisogno definita a livello distrettuale e attiva la validazione dei soggetti Gestori (pubblici e privati), ai quali conferisce la responsabilità
di erogare un servizio pubblico alla collettività, conformandosi a determinati standard qualitativi e quantitativi e assoggettandosi ai controlli da parte degli enti preposti (Comune
e Ausl).
Considerata la domanda crescente sia in termini quantitativi che qualitativi a fronte della riduzione delle risorse pubbliche destinate alla non autosufficienza (nel 2011 è
stato annullato il fondo nazionale per la non autosufficienza) la programmazione deve prestare attenzione alla ridistribuzione dei servizi ed interventi in maniera più equa
tra tutti i potenziali fruitori e alla riorganizzazione in particolare dei servizi residenziali attraverso la progettazione e realizzazione di opportunità a minore impatto economico
ma maggiormente ancorate alle risorse di comunità come i gruppi appartamento e gli alloggi con servizi.
Servizi per anziani e disabili
Si è consolidata l’offerta di servizi per anziani e disabili a partire dallo sviluppo di servizi a contrasto dell’isolamento e prevenzione
fragilità e di sostegno alla domiciliarità. Il Servizio “Operatori di quartiere” garantisce la presenza quotidiana sul territorio e la
pronta reperibilità di operatrici socio-sanitarie, con funzioni di monitoraggio e sostegno alla quotidianità delle persone anziane
a domicilio, con particolare riferimento alle persone sole. Per favorire stili di vita sani e attivi e prevenire l’isolamento, vengono
proposte, attraverso le Associazioni del territorio attività di socializzazione, aggregazione e ricreative, vacanze, corsi e laboratori,
attività motoria; operare come volontari all’interno delle associazioni permette inoltre agli anziani di mantenersi attivi e utili alla
comunità.
L’Amministrazione sostiene progetti di scambio e solidarietà tra giovani e anziani. Il sostegno alla domiciliarità si articola attraverso
l’assistenza domiciliare, la consegna pasti caldi a domicilio, assegni di cura, i centri diurni e l’accoglienza residenziale per sollievo familiare.
Per le situazioni di non autosufficienza più gravi è attiva la rete delle strutture residenziali del territorio forlivese.
Anche la rete dei servizi socio-sanitari per disabili è articolata e qualificata e offre risposte dalla domiciliarità agli interventi di tipo residenziale
in particolar modo quando la famiglia d’origine non è più in grado di far fronte ai bisogni del disabile. L’Amministrazione ha promosso un
dialogo costante con le associazioni di famiglie di disabili che ha condotto alla condivisione di un percorso di validazione dei servizi offerti
e della rispondenza dei progetti di vita definiti rispetto ai bisogni degli utenti.
*Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il piano distrettuale per la salute e il benessere sociale alla pagina web http://www.comune.forli.fc.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=72479&idCat=84725&ID=84731&TipoElemento=Pagina
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Servizi per la famiglia e i minori
Il tema del sostegno alle famiglie ha visto il Centro Famiglie impegnato a sviluppare, su tutto il territorio distrettuale, la cultura della "nascita" in un'ottica di promozione
del benessere, di prevenzione e di supporto, con particolare cura al coinvolgimento di neogenitori in situazione di fragilità o isolamento.
A questo proposito, si sono proposti corsi di preparazione alla nascita (Gruppi Cicogna), visite domiciliari, consulenze individuali e momenti di incontro e confronto fra
neo-genitori (il Gomitolo e il Gomitolino);
Sono state attuate diverse azioni, fra cui la realizzazione di nuovi materiali informativi plurilingue, per favorire l'integrazione delle famiglie immigrate e l'uso appropriato
dei servizi socio-sanitari. La partecipazione delle donne migranti ad azioni rivolte alla nascita e alla neo-genitorialità è stata superiore alla previsione.
Fra le azioni innovative si segnalano:
•
diverse forme di informazione e comunicazione (sportello Informafamiglie, pagina forlivese del sito www.informafamiglie.it, newsletter, accessi telefonici, e-mailing)
per agevolare la vita quotidiana delle famiglie con figli in età 0/14 anni;
•
incentivo alla partecipazione dei padri, organizzando cicli di incontri e laboratori, con l’obiettivo di promuoverne la corresponsabilità educativa e la condivisione fra
tempi di vita e lavoro all’interno della coppia.
Il supporto alle competenze genitoriali, necessario per affrontare dubbi o difficoltà nella relazione con i figli o
conflitto di coppia, prevede diverse forme di consulenza e la mediazione familiare.
Occasioni di confronto fra genitori sono promosse e incentivate con strategie diverse; insieme allo scambio
di oggetti, tempo, saperi si pongono come nuovi strumenti utili a rinnovare la coesione sociale e la solidarietà
(oltre 70 iniziative all’anno anche in collaborazione con partner del Terzo settore).
La molteplicità e complessità delle strutture familiari odierne necessitano di un approccio che svolga
contestualmente azioni di promozione del benessere sociale e prevenzione, unitamente a cura e tutela.
La promozione delle “funzioni genitoriali” è sostenuta tenendo conto delle diverse fasi della vita dei
componenti delle famiglie, da intendersi come fasi evolutive anche quando siano molto critiche, sostenendo
le competenze dei componenti la famiglia e promuovendo azioni atte a valorizzare il contesto amicale,
parentale e sociale, secondo un'idea di “comunità educante”, in cui le responsabilità educative sono diffuse
fra diversi protagonisti (genitori, servizi, associazioni...).
Stanno prendendo piede nuovi servizi al Centro Famiglie che hanno proprio lo scopo di favorire le relazioni
tra genitori (es: gruppi primo anno, mondo papà, il Gomitolo, ecc).
Sono stati avviati moduli del Percorso Nascita (i cosiddetti corsi pre-parto, anche se ampliati) che garantiscono
la partecipazione anche di donne/coppie immigrate.
A tale scopo è stata avviata una campagna informativa multilingue e si è qualificato il servizio di mediazione familiare in caso di separazione dei genitori, nell'ottica
di contenimento della conflittualità.
Le azioni e i contenuti del percorso nascita del distretto forlivese sono stati pubblicati nel 2012 (ed. Franco Angeli) per promuoverne la diffusione su scala regionale
e nazionale; il volume ha ricevuto il patrocinio della regione Emilia Romagna e riconoscimenti dal Ministero Salute e Dipartimento per la Famiglia.
Tutela minori
Nell’ambito dei servizi più legati alla protezione e tutela dei minori si sono portate avanti azioni di riprogettazione sia degli interventi che delle modalità di lavoro integrate.
In particolare, è stato istituito il gruppo di coordinamento delle comunità per minori, autorizzate al funzionamento ai sensi delle Direttive regionali, che consente uno scambio
di prassi educative e l’individuazione di procedure di regolazione del rapporto tra pubblico e privato. Inoltre, si sono costruite e sono in fase di potenziamento le sinergie con
le Forze dell’Ordine e l’Azienda Ospedaliera. E’ stato infatti, istituito un apposito servizio di reperibilità e pronto intervento per le emergenze che coninvolgono i minori.
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Gli obiettivi che il Servizio si prefigge sono:
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•
•
•
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•
•
Sviluppare contesti positivi per potenziare la cura dei bambini e ragazzi che sperimentano precocemente difficoltà evolutive
e dei loro genitori attraverso l’integrazione tra i servizi e gli interventi individuati tra i percorsi di salute e quelli di cura quali
servizio sociale minori, centro famiglia, servizi educativi, consultori, neuropsichiatria infantile, servizio di psicologia ecc;
Promuovere la mediazione familiare e sociale per la prevenzione/riduzione dei conflitti nelle relazioni familiari anche
attraverso il raccordo tra iniziative del Centro per le Famiglie e del Centro Conviviamo e sviluppando appieno le potenzialità
del servizio educativo domiciliare e degli incontri protetti anche per favorire processi di normalizzazione da parte dei genitori
che presentano buone potenzialità nelle competenze genitoriali residue;
Promuovere e sviluppare percorsi di accompagnamento e cura rivolti complessivamente al nucleo familiare in difficoltà
anche attraverso le potenzialità offerte dalle reti di famiglie ed i “villaggi comunitari” realizzati dal privato sociale;
Rafforzare il sostegno alla genitorialità nelle famiglie con problemi/a rischio rispetto alla cura dei bambini anche attraverso il
potenziamento e qualificazione dei centri diurni e dell'appoggio educativo domiciliare;
Definire nuovi accordi interistituzionali ed implementare protocolli operativi tra gli attori del percorso di protezione e cura dei
minori (servizi dei Comuni e dell’Ausl, soggetti dell’accoglienza, rappresentanti dei minori quali il tutore legale, il curatore
speciale, l’avvocato, autorità giudiziaria, forze dell’ordine) orientati alla responsabilizzazione e collaborazione nell’interesse
dei bambini e ragazzi coinvolti;
Rafforzare i percorsi di presa in carico integrata delle situazioni di violenza, maltrattamento e abuso di donne e minori;
Consolidare percorsi per l'affidamento familiare e l’adozione nazionale e internazionale in coerenza con le direttive regionali
in materia;
Realizzare percorsi integrati per i minori a rischio, per il bambino malato cronico e la famiglia;
Potenziare le competenze dei servizi di presa in carico dei bambini con disturbi emotivi precoci;
Completare l’attuazione della presa in carico, da parte dell’equipe multiprofessionale, dei minori con disturbi pervasivi dello
sviluppo (PRI-A Autismo), sulla base del Progetto regionale;
Rafforzare la presa in carico integrata di situazioni patologiche di ragazzi multiproblematici (disturbi del comportamento
alimentare o della sessualità), in particolare nella fase di accompagnamento alla maggiore età di ragazzi a forte rischio di
marginalità sociale e delle loro famiglie o contesti di vita;
Predisporre moduli di presa in carico in ambito ospedaliero e/o in strutture residenziali degli adolescenti con problemi
psichiatrici.
Coesione sociale
Gli interventi proposti hanno favorito la coesione dei cittadini per mirare a responsabilizzare gli abitanti
nella gestione di spazi comuni e di aggregazione, favorire l'organizzazione di eventi di comunità, mediare
l'incontro tra autoctoni e immigrati, rafforzare il senso di sicurezza e la capacità di autocura della comunità.
Per tale scopo sono state avviate delle sperimentazioni nei territori di Villafranca e Foro Boario.
Il primo territorio ha previsto l’attivazione di una discussione pubblica sulla coesione sociale. Il
progetto ha dato vita anche ad una banca del tempo in collegamento con lo sportello sociale e ad
un consorzio di agricoltori della zona che promuovono raccolta fondi per le scuole e l’attivazione
di progetti. Il secondo territorio ha attivato un processo di promozione di una rete di solidarietà tra
vecchi e nuovi abitanti, coinvolgendo tra gli altri assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Entrambi i progetti hanno visto la forte collaborazione con i Comitati di Quartiere e con la Caritas.
Ogni progetto è gestito da un gruppo promotore composto da referenti del Comune e del privato
sociale (operatori del welfare e della sicurezza), rappresentanti dei quartieri, associazioni di
volontariato e/o di promozione sociale attive nel territorio.
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Il
Casa e contrasto alla povertà
L’Amministrazione, in sinergia con gli altri enti locali soci, ha definito una nuova mission di ACER (Azienda Casa Emilia Romagna), sulla base di un accordo con i Comuni
che consenta di ridurre i costi di realizzazione degli interventi, di potenziare l’offerta abitativa e di elaborare strategie di sviluppo con il privato sociale.
L'obiettivo prioritario è quello di sviluppare un sistema di politiche abitative in grado di aggiungere alla risposta tradizionale di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP
cosiddette case popolari), destinata alle famiglie più fragili, altri segmenti di offerta di alloggi sociali in affitto a prezzi più bassi rispetto al mercato delle locazioni che possa
riguardare e raggiungere altre tipologie di famiglie alla ricerca di una abitazione (nuclei familiari numerosi a medio-basso reddito, nuclei monogenitoriali, giovani coppie,
ecc.). Lo sviluppo di questo ulteriore segmento di offerta (Edilizia agevolata) potrà coinvolgere nella realizzazione e gestione anche il privato, favorendo un riallineamento
tra domanda ed offerta nel mercato immobiliare delle case da adibirsi ad abitazione principale; una procedura che favorisce l'immissione nel mercato degli affitti di alloggi
a canone calmierato che nel 2012 si è tradotta nell’assegnazione di venti alloggi di questa tipologia.
Nel 2011 è stato definito ed approvato un nuovo regolamento di accesso agli alloggi di edilizia agevolata che prevede altresì la definizione di piani di sostenibilità sociale
all’abitare per i gruppi di alloggi che vengono realizzati e assegnati.
La crisi economica e soprattutto quella occupazionale che ne è derivata anche per il nostro territorio ha messo a dura prova i già fragili equilibri di una sempre più larga fetta di
famiglie, con particolare riferimento a quelle con figli e fra queste a quelle con un solo genitore. L’azione dell’amministrazione ha garantito il sostegno economico più tradizionale con
l’erogazione di contributi economici a sostegno dell’affitto o per pagamenti di utenze domestiche o altre spese di sostentamento ed ha altresì sviluppato misure straordinarie anticrisi.
Nel 2012 è stato attivato uno specifico fondo comunale casa, con risorse del Comune e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, finalizzato a sostenere con contributi
economici i conduttori maggiormente in difficoltà nel pagamento degli affitti e favorire l’accesso alla casa in locazione tramite pagamento della caparra. Per l’emergenza
freddo nel 2011 è stato avviato un progetto integrato pubblico/privato con l’attivazione ad integrazione del dormitorio già attivo di un container per accogliere 7/8 persone
senza fissa dimora e un centro diurno presso San Mercuriale. Negli utimi mesi del 2012 è stato attivato un centro diurno in convenzione con la Caritas diocesana
nell’ambito delle azioni per l’emergenza freddo.
Centro Donna
Il Centro donna è un luogo a disposizione delle donne forlivesi in cui è possibile trovare informazioni, servizi, consigli ed aiuti pratici. Il
Centro è in grado di accogliere ed indirizzare le donne verso i servizi del territorio, aiutandole a scegliere il percorso più corrispondente
alle specifiche esigenze.
Si è attrezzata “la casa” in particolare dal punto di vista informatico.
Il Centro Donna è anche Centro antiviolenza e gestisce una Struttura di Accoglienza temporanea, ad indirizzo segreto, per donne che
hanno subito violenza e maltrattamento e necessitano di protezione per sé e per i propri figli, quando sono presenti.
Al Centro donna opera un equipe integrata che svolge servizio di consulenza e di sostegno individuale e di gruppo.
Negli ultimi due anni l’attenzione sul fenomeno del maltrattamento e della violenza ha visto sempre più il Servizio coinvolto in attività di
formazione rivolte ad Operatori socio sanitari e interventi di sensibilizzazione al tema rivolti agli studenti degli Istituti superiori di Forlì.
La Rete dei Servizi Antiviolenza - RETE IRENE - attiva dal 2001, è un progetto promosso dal Comune di Forlì che pone in primo piano
l’esigenza di raccordare quanto c’è oggi di operante per combattere la violenza e stimolare l’assunzione di responsabilità da parte degli
operatori sociali e sanitari, del mondo giudiziario e delle Forze dell’Ordine.
Il Tavolo permanente della associazioni contro la violenza alle donne è costituito da associazioni femminili che realizzano attività
contro la violenza alle donne in collaborazione con il Centro donna.
Il Centro è inoltre sede di numerose associazioni femminili della città. Nel 2010 si è sviluppato il progetto di rafforzamento del Centro
Donna come “Casa delle Donne” cioè spazio a disposizione di associazioni di donne della città e luogo d’incontro e socialità delle donne.
Il Centro Donna fa parte del Comitato di Gestione della “Casa del Gelsomino”, centro di incontro interculturale per donne migranti ed
italiane. Nella casa si svolgono attività sia formative (corsi di lingua italiana, corsi per svolgere l’attività di cura ad anziani, di cucito,
laboratori teatrali) sia socializzanti che di aggregazione. Oltre alle prestazioni direttamente erogate all’utenza il Centro Donna propone
progetti rivolti alle donne del territorio, ed organizza iniziative di promozione delle pari opportunità. Tra le attività che coinvolgono il territorio
si segnala l’apertura di uno sportello informativo presso il “centro Commerciale Punta di Ferro” sulla conciliazione e diritti alla maternità
e paternità.
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Immigrazione
L’azione dell’Amministrazione si è focalizzata principalmente su due direttrici:
•
Coordinamento politico interassessorile: vi partecipano tutti gli Assessori che hanno deleghe che impattano con la
problematica, supportati dai tecnici dei servizi coinvolti;
• “Forum per l'immigrazione”: eventi periodici per la partecipazione e il dialogo interculturale, per favorire l’analisi, il confronto e
la condivisione dei principali progetti inerenti l’immigrazione a Forlì. Ad oggi sono stati realizzati quattro forum sui temi: lavoro,
abitare, dialogo interculturale e interreligioso e mediazione interculturale nella scuola.
Il “Forum” è un luogo aperto alla partecipazione, dove dialogano l’Istituzione comunale, la Consulta dei Cittadini Stranieri,
le comunità straniere e le organizzazioni sociali, economiche e religiose, nell’intento di favorire la piena integrazione dei
cittadini immigrati e, in parallelo, l’aumento del senso di appartenenza dei cittadini forlivesi.
L'elezione a suffragio universale e diretta dei 20 componenti della Consulta Stranieri si è svolta con alta affluenza al voto a maggio 2011. La rappresentatività di 14 nazionalità
diverse, la parità di genere con la presenza significativa di 13 donne e 17 uomini e oltre la metà dei componenti con età inferiore a 35 anni dimostra una buona equità nell’elezione.
Nel 2012 il Comune di Forlì ha aderito al network italiano del dialogo interculturale delle città che si confronta sui temi delle politiche per l’integrazione.
Sport
La promozione dello sport deve essere finalizzata a favorire la diffusione della pratica sportiva fin dai primi anni di età, in quanto
permette l’acquisizione di stili di vita sani (in termini di prevenzione primaria socio-sanitaria), la socializzazione e l’integrazione culturale,
nonché il corretto approccio alla competizione.
A tal fine si è consolidata la partecipazione del Comune al progetto “Classi...in movimento”: nato nel 2006 per iniziativa del Comune di Forlì, è
diventato un progetto inter-istituzionale, che coinvolge, oltre al comune di Forlì, che partecipa con un cospicuo contributo finanziario, l’Ufficio
Scolastico Provinciale, il CONI, i Comuni del Comprensorio, con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Si tratta di un progetto rivolto agli alunni e insegnanti delle scuole primarie e consiste nel mettere a disposizione delle scuole docenti
esperti laureati ISEF o Educazione Motoria, che svolgono interventi di educazione psico-motoria.
Il progetto, relativo all’anno scolastico 2011-2012 è finanziato per € 20.000,00 dal Comune di Forlì, € 60.000,00 dalla Fondazione Cassa
dei Risparmi di Forlì, € 2.000,00 dal CONI, € 1.000,00 dall’Ufficio Scolastico Provinciale.
Si vuole favorire il potenziamento e la riqualificazione dell’impiantistica attraverso anche il coinvolgimento delle realtà associative
sportive: a tal fine sono stati approvati progetti di interventi di migliorie e straordinaria manutenzione presentati da gestori di impianti sportivi, ai quali è stato riconosciuto
un contributo o un aumento di anni di gestione della concessione.
Come ogni anno, sono stati erogati contributi alle società sportive, sia per la realizzazione di progetti di attività continuativa, sia per lo svolgimento di singole manifestazioni.
Si è perseguito l’obiettivo di realizzare o collaborare alla riuscita di manifestazione sportive che costituiscono un richiamo e un momento di conoscenza e di
promozione delle diverse discipline sportive.
I maggiori eventi sportivi significativi sono stati: Rassegna nazionale di Coreografia di Ginnastica c/o Palazzetto Villa Romiti; Twins Cup di Nuoto c/o Piscina comunale;
Giro d’Italia; Campionato italiano Beach Tennis c/o P.zza Saffi; Open nazionali di Tennis c/o Campi Tennis Campo di Marte; Gran Fondo di ciclismo “La Magnifica” c/o
P.zza Saffi e Velodromo comunale; Finale Pattinaggio Corsa c/o Palafiera.
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Non autosufficienza: completamento dell’implementazione del sistema di accreditamento per le strutture e i servizi socio-sanitari per le persone anziane e disabili.
Nuova campagna di sensibilizzazione per l’affido e il sostegno familiare da realizzarsi nei comuni del comprensorio forlivese. Rafforzamento del coordinamento tra
i servizi pubblici (sociale, sanitario, educativo-scolastico, polizia municipale, etc.) e del privato sociale per l’accoglienza dei minori ed il sostegno alle competenze
genitoriali delle famiglie d’origine.
Verrà redatto il programma attuativo annuale 2013/2014 del Piano Distrettuale per la Salute e il Benessere Sociale con lo scopo di programmare le
politiche sociali locali al fine di superare la definizione di progetti per target e realizzare aree d’intervento trasversali che si occuperanno di:
•
•
Sostegno alle famiglie che si prendono cura dei propri familiari;
Contrasto alla vulnerabilità sociale.
I tavoli di lavoro che si costituiranno avranno nuovi interlucutori, nuovi luoghi di incontro e nuove modalità processuali. Tutto ciò verrà svolto anche
alla luce delle linee guida regionali per la costruzione dei Piani Sociali di Zona.
«Molte disparità di genere restano salde anche in realtà in cui le donne hanno un ruolo rilevante nello sviluppo locale: disequilibri di genere all’interno della famiglia
(più rilevanti nei nuclei disagiati e tra gli stranieri), lavoro di cura ancora prevalentemente femminile con pregiudizio per la partecipazione al mercato del lavoro,
all’esercizio di doveri /diritti di cittadinanza e con differenziali di reddito, aumento di donne sole con figli minori disegnano una realtà rispetto alla quale l’ attività di
uno spazio di servizio e di promozione culturale della parità quale è il centro donna, sono un concreto strumento per l’empowerment femminile e il miglioramento
complessivo della società. La violenza ed il maltrattamento sulle donne sono fenomeni molto diffusi in ogni società. L’impatto degli interventi di prevenzione,
contrasto e presa in carico delle vittime, nonché quelli di messa in sicurezza della città hanno un impatto alto sulla vita delle vittime e delle donne in genere. Esiste
tuttora un gap di rappresentanza femminile (sia pure minore a Forlì rispetto ad altre realtà), per cui si prevede di promuovere sempre il confronto sulle scelte di
governo per dare voce alla società civile femminile in qualunque modo e luogo essa si esprime. Il bilancio di genere deve diventare occasione per promuovere un
confronto ampio nella città. Il dato demografico indica la forte caratterizzazione di genere degli anziani, le analisi dei redditi, inoltre indicano nella condizione di una
parte della popolazione anziana femminile una delle nuove povertà, conseguenza degli svantaggi cumulati nel corso dell’età fertile e lavorativa.
La possibilità di accedere alla casa per molte donne sole con figli, come per le donne che escono da una situazione di violenza, è una delle condizioni per una vita
serena, autosufficiente. Raggiungere le fasce più fragili della popolazione e in particolare le donne straniere, verificando e promuovendo la conoscenza dei servizi
e delle opportunità di tutela della loro salute, sicurezza e di quelle dei loro figli. In tema di salute, è necessario un ruolo attivo delle donne ai fini della valutazione dei
servizi.
Molte disparità di genere restano purtroppo salde anche in realtà dove le donne hanno avuto ed hanno un ruolo importante nello sviluppo locale. Non esistono
luoghi “privilegiati” delle disuguaglianze, ed è quindi trasversale l’esigenza di porsi il problema dell’equità di genere: dai disequilibri all’interno dei nuclei familiari,
con maggiore rilevanza nelle situazioni di emarginazione sociale o tra gli stranieri, al lavoro di cura all’interno della famiglia tuttora prevalentemente femminile, con
pregiudizio della partecipazione al mercato del lavoro e dell’ esercizio dei dritti/doveri collegati alla cittadinanza, al problema dei redditi sempre inferiori, all’aumento
delle madri sole con minori. La costruzione della città amica delle donne passa quindi sia attraverso luoghi e azioni specifici sia attraverso il cosiddetto mainstreaming
di genere. L’acquisizione di questo punto di vista porta sempre verso una qualità complessiva del vivere, poiché migliorare la qualità della vita delle donne significa
migliorare la qualità della vita di tutti. Il centro servizi stranieri si occupa anche di ricongiungimenti familiari. La mediazione interculturale di migranti è necessaria per
quelle donne che sono più isolate e hanno necessità di facilitazione nel contatto con i servizi (in particolare sanitari, del lavoro, ecc..).
Sostenere la maternità e la paternità serene, consapevoli, responsabili significa contribuire allo sviluppo armonioso dei rapporti familiari, di coppia, parentali in
genere, divenuti sempre più complessi. L’attenzione alle famiglie può essere anche uno strumento di prevenzione dei conflitti e violenze, di superamento di criticità
che in genere vedono donne, bambini e anziani, sia italiani che stranieri, come soggetti più deboli.
La promozione della comunità educante, il potenziamento del “percorso nascita” possono essere uno strumento di sostegno anche ai nuclei familiari
più fragili e alle donne straniere che più facilmente vivono in condizione di solitudine e di estraneità ai servizi del territorio. La promozione della
paternità attraverso le iniziative di mondopapà e gioco di squadra (contenuto all’interno del percorso gruppi cicogna) sono inoltre concrete attività di
promozione culturale per favorire la conciliazione».
78
«Circa la sanità, è bene sottolineare la qualità dell’offerta forlivese, a partire dall’Ospedale Civile e dall’Irst (il cui riconosciuto livello, nel contesto
regionale e nazionale, è testimoniato dalla trasformazione in Irccs). D’altro canto, a partire dai Nuclei di cura primarie, i presidi sanitari territoriali
si sono moltiplicati, così come i dispositivi per intercettare una quota dei pazienti prima dell’accesso diretto alla struttura ospedaliera. Esistono
tuttora difficoltà a livello di gestione della liste d’attesa e del pronto soccorso: l’Amministrazione s’impegna a premere sulla direzione generale
dell’Ausl, affinché, anche sotto questo profilo, il già alto consenso assicurato dalla cittadinanza alla nostra sanità risulti pienamente acquisito.
L’interesse prioritario del centro-sinistra va in due direzioni principali: la conservazione, nella costituenda area vasta, dei livelli di qualità raggiunti
dal sistema sanitario locale, a partire dalla selezione di specialisti e ricercatori sulla base esclusiva del merito clinico e scientifico; la difesa, a
livello di territorio, delle fondamentali azioni di prevenzione diffusa, tanto attraverso opportune campagne informative, quanto attraverso servizi
resi direttamente alla cittadinanza, assumendo un atteggiamento culturale che si pone di fronte ai problemi del cittadino, prevedendo quanto può
danneggiarlo e ponendo attenzione a tutto ciò che può migliorare la qualità della sua vita».
Maltrattamento anno
2009
e violenza
Accessi
122
anno
2010
anno
2011
117
102
Italiane
61
59
65
Straniere
61
58
37
Centro Donna
Consulenze e colloqui
anno 2009
anno 2010
anno 2011
141
130
184
361 per 88
donne
255 per 85
donne
250 per 68
donne
Colloqui difficoltà relazionali
58
20
27
Colloqui per ricerca lavoro
79
78
44
Colloqui disagio economico e alloggio
54
62
43
Consulenze giuridiche attivate
Colloqui consulenza psicologica
Accreditamento
strutture sociosanitarie nel
comprensorio
forlivese (n. posti)
anno
2011
Centri diurni per anziani
101
Case residenza per anziani
non autosufficienti
801
Utenti dei principali
servizi domiciliari
per anziani
anno
2009
anno
2010
anno
2011
Operatore di quartiere
1.080
1.100
1.140
Assistenza domiciliare
343
279
278
Pasti a domicilio
406
431
359
Centri socio-riabilitativi
residenziali per disabili
67
Servizi socio-sanitari
per disabili
anno
2009
anno
2010
anno
2011
Centri socio-riabilitativi
diurni per disabili
135
n. utenti centri
residenziali per disabili
109
112
113
n. utenti centri socioriabilitativi diurni
129
130
129
n. utenti centri sociooccupazionali
80
78
76
n. utenti assistenza
domiciliare
69
59
62
n. beneficiari assegni di
cura
75
74
66
Servizi per
anziani
e disabili
Minori in carico al
servizio sociale
anno
2009
anno
2010
anno
2011
n. minori in carico
2.274
2.241
2.221
n. minori in affidamento
familiare
76
83
82
n. minori inseriti
in comunità socioeducative/case famiglia
125
114
156
n. minori inseriti in centri
diurni socio-educativi
25
28
29
Consulenza e
mediazione familiare
anno
2009
anno
2010
anno
2011
N° richieste consulenze
72
76
85
N° richieste mediazione
familiare
37
36
45
anno
2009
anno
2010
anno
2011
Gravidanze iscritte
436
448
423
Partecipanti
683
791
732
Gruppi Cicogna (corsi
di preparazione alla
nascita)
Servizi per la
famiglia e minori
* Nel 20112 sono stati rivisti i criteri per la chiusura delle presa in carico, in particolare per le situazioni che non avevano avuto più interventi ed accessi al servizio negli ultimi 4 anni
79
Sport
Classi coinvolti nel
progetto “Classi in
… movimento”
a.s.
2009/10
Associazioni
sportive che hanno
beneficiato di un
contributo finanziario
a.s.
2009/10
Soggetti che hanno
utilizzato palestre/
impianti comunali
a.s.
2009/10
216
56
107
80
a.s.
2010/11
219
a.s.
2010/11
50
a.s.
2010/11
114
a.s.
2011/12
215
a.s.
2011/12
58
a.s.
2011/12
131
URBANISTICA DI QUALITA’ E PARTECIPATA
L’azione dell’Amministrazione si focalizza sul continuo adeguamento alle normative statali e
regionali dello Sportello Unico per l’Edilizia, in modo da poter fornire a tecnici e cittadini informazioni
aggiornate. Gli obiettivi sono semplificazione, trasparenza e tempi certi.
Si sta proseguendo il processo già avviato di ottimizzazione dei procedimenti burocratici in materia
edilizia con costante aggiornamento in relazione all’evoluzione delle normative.
Prosegue la razionalizzazione dei processi amministrativi di natura edilizia e sono state predisposte
le varie procedure (permessi di costruire, per nuove costruzioni e ampliamento di edifici; CIL,
- comunicazioni di inizio lavori - , per interventi minori, manutenzione straordinaria, temporanea, di
finitura e per l’istallazione di pannelli solari; SCIA – segnalazioni certificate di inizio attività- per interventi
sull’edilizia esistente e opere di maggiore impegno rispetto alla CIL).
Da Settembre 2010 è attivo il sito web del Servizio Edilizia e Piani Attuativi: http://edilizia.comune.
forli.fc.it, che in accordo con gli ordini professionali di architetti e ingegneri, contiene tutta la
modulistica e gli iter per presentare le pratiche urbanistiche in Comune. Il sito presenta una sezione
sulle ultime novità legislative e presenta inoltre dei link utili tra cui quello del servizio ambiente. Il
sito è costantemente aggiornato.
A seguito delle innovazioni introdotte alla normativa edilizia prosegue l’attività degli iter dei
vari procedimenti edilizi indicati sopra. Questa attività risulta propedeutica alla possibilità di
procedere con la compilazione dei moduli on-line. Obiettivi principali sono la razionalizzazione e la
coordinazione fra la consegna degli elaborati, e le richieste di integrazioni. Per questo continueranno gli incontri con i tecnici della amministrazione ed ordini professionali
per l’aggiornamento professionale dedicato alla conoscenza delle compilazioni. Questo lavoro porterà ad una riduzione dei tempi e costi.
Partecipazione e trasparenza
L’azione dell’Amministrazione favorirà l’aggiornamento professionale condiviso tra tecnici interni e ordini professionali, in modo da sostenere lo sviluppo della qualità edilizia.
Anche il processo che porterà alla formulazione del prossimi strumenti urbanistici è visto con l’ottica della massima partecipazione e trasparenza. Si tratterà, pertanto, di
porre in essere tutti quei mezzi che possono favorire la progettazione degli strumenti di partecipazione.
L’Ente è impegnato a porre in essere tutti i mezzi per favorire la partecipazione dei cittadini alla progettazione degli strumenti urbanistici. Ad inizio mandato l’Amministrazione
ha attivato una collaborazione stretta con gli istituti di ricerca, con docenti e corsi dell’ Università di Cesena, Ferrara, etc per un lavoro sulla città. Con l’apertura dell’
Urban Center, spazio progetto città, sono in visione una serie di esperienze sul progetto urbano. Alcuni incontri partecipativi che saranno incentivati con il presidenti delle
circoscrizioni, porterà ad una discussione sul progetto “citta’ di Forli 2020”.
Nel 2012 si è lavorato per iniziare la presentazione via telematica delle CIL nell’ambito del processo di aggiornamento per l’informatizzazione degli iter edilizi.
Abusivismo edilizio
Per contrastare l’abusivismo edilizio continua l’attività di verifica e controllo a campione attraverso il sorteggio casuale garantito da un software dedicato.
Qualità delle abitazioni
Per perseguire il miglioramento della qualità dell’abitato si è predisposto un disciplinare relativo alla realizzazione di opere di urbanizzazione nell’ambito delle nuove aree
assoggettate a piani urbanistici attuativi. Sono in via di completamento le linee guida per il contenimento energetico, per ridurre l’impermeabilizzazione del suolo, mitigare
i tracciati viari, l’utilizzo di materiali naturali e per l’incremento del verde.
81
Sono state effettuate le prime realizzazioni per l'impiego di nuove tecnologie per l'illuminazione pubblica a basso consumo (led), l'utilizzo di nuove fonti energetiche
rinnovabili (fotovoltaico), in particolare a tetto sui fabbricati produttivi e commerciali, e l'adozione di idonei sistemi predisposti per la raccolta porta a porta.
Sono state portate a termine le procedure per l'analisi e la definizione del procedimento relativo alla definizione delle azioni/interventi di mobilità sostenibile negli
interventi urbanistici di soggetti privati (zone 30 Km/h, piste ciclabili, ecc..).
E’ stata inserita la possibilità di riduzione dei tempi amministrativi per le pratiche dei piani urbanistici attuativi, incentivo tempo, per chi progetta edifici a bassa emissione
di anidride carbonica, utilizzando materiale a basso contenuto di materiali petrolchimici per la formazione i materiali edilizi.
La qualità ed il comfort interno delle abitazioni è legato intimamente alla qualità dei materiali edilizi. Un corretto utilizzo delle tecniche edilizie porta anche ad un ambiente
salubre.
Il patto dei sindaci porta al settore edilizio una linea guida precisa sulle emissioni in atmosfera del reparto edilizio. L’amministrazione è impegnata ad una campagna di
informazione e di partecipazione con tecnici e cittadini per linee guida condivise sulla qualità del progetto.
Per perseguire il miglioramento della qualità edilizia, architettonico-ambientale e degli spazi pubblici è stata predisposta una variante al Piano operativo comunale ed
al Regolamento edilizio ed urbanistico inerente la semplificazione delle modalità attuative dei comparti e l’istituzione della “monetizzazione” delle aree per standard a
verde pubblico nell’ambito delle aree assoggettate a Piano urbanistico attuativo.
Nell’agosto 2011 è stata approvata la variante per favorire l’ammodernamento delle aziende agricole. Attraverso il piano di sviluppo aziendale si consente alle aziende,
a fronte di esigenze produttive agronomiche, il superamento dei limiti di edificabilità.
Nel 2012 sono stati presentati i primi interventi consentiti dalla variante del 2011.
«Un rilancio della politica della casa che veda aumentare la dotazione di edilizia sociale e agevolata
attraverso nuovi investimenti pubblici, così come attraverso il coinvolgimento del privato sociale,
della cooperazione, della Fondazione.[…] Una azione principale di coordinamento fra richiesta
e offerta del mercato, mette in campo un nuovo modo di identificare la risposta alla politica
dell’abitare il coordinamento fra i bandi di interesse al mercato dell’affitto, affitto a riscatto, acquisto
convenzionato, giovani coppie, sistema di co-housing, ristrutturazione e retrofit, riuso e verifica del
mercato dell’esistente, coinvolgendo il pubblico ed il privato verso la risposta dell’abitare.
Intendiamo portare a compimento la messa in sicurezza antisismica di tutti gli edifici strategici
del comune di Forlì (scuole, ospedali, caserme, uffici pubblici) ed avviare in collaborazione con le
professioni tecniche la valutazione delle condizioni vulnerabilità del patrimonio edilizio residenziale
e produttivo al fine di indirizzare gli interventi che assicurino la riduzione dei rischi e la sicurezza
dei cittadini in ogni luogo dove essi si trovino ad operare e vivere. Per questo intendiamo trovare
metodi ed incentivi normativi, per facilitare la sicurezza sismica dei fabbricati industriali e di quelli
storici. Importante sarà l’esempio che la Amministrazione pubblica favorirà, con la propria azione
di recupero e di aggiornamento professionale, ma soprattutto con una campagna
informativa adeguata».
«Valgono anche per l’urbanistica le differente idee e
opinioni che donne comuni ed esperte possono portare
alla definizione dei criteri di qualità della città, come hanno
dimostrato altre esperienze di “laboratori” di partecipazione».
82
Il percorso intrapreso più importante e’ la definizione del nuovo POC (Piano
operativo comunale). Una linea guida per un nuovo piano operativo potrebbe
recuperare gli elementi esistenti per generare nuove potenzialità.
Pur nel progressivo impegno di tutela non si e’ instaurato un modello culturale
operativo che ha saputo impedire il consumo collegato alle tipicità di matrice storica,
arrestare quindi quei processi di banalizzazione dei luoghi urbani e di contrastare il
degrado dei complessi architettonici urbani. Il recupero si e’ concentrato solo a vincolare gli
aspetti estetici e/o monumentali, senza risolvere a pieno le esigenze della qualità attuale di
uso che deve essere improntata sul dinamismo innovativo.
Nell’ambito dei criteri condivisi di tutela e sostenibilità si vuole identificare maggiori garanzie
per il futuro dei servizi della conservazione e della vivibilità della citta storica.
Occorre quindi sinergia, economia, operatività per la valorizzazione della identità urbana, con
lo scopo di restituire al patrimonio storico il ruolo originario di fulcro e risorsa con la volontà di
attivare una gestione del territorio basato nello sviluppo delle potenzialità economiche insite
nel patrimonio dell’identità locale, in sintesi le parti storiche devono entrare in relazione con
le funzioni del territorio e costituire la base per lo sviluppo socio economico operando tramite
i beni culturali ed ambientali
Atti urbanistici rilasciati dal
Comune
anno
2009
Permessi di costruire rilasciati
di cui
per opere di urbanizzazione
1. qualificare la funzione residenziale elevando gli standard e i servizi, recuperando gli
spazi in degrado;
2. organizzare i beni culturali e adeguare il sistema accoglienza;
3. piano di manutenzione e progetto di arredo urbano e architettura orizzontale obbligatoria in
scomputo al recupero o spostamento volumetrico e validazione commerciale, importante
per la salvaguarda del ricco linguaggio dei segni e dei significati che costituiscono
l’identita;
4. parcheggi per residenti, con strutture leggere smontabili con volumetrie non computate
e convenzionate, su suolo pubblico e privato, architettonicamente integrati nel contesto.
Politica di valorizzazione delle polarità: la citta promuove se stessa. Politica di valorizzazione
del territorio: definire il piano strategico e promuovere le azioni.
Altro obiettivo è la revisione del RUE (Regolamento urbanistico edilizio). Lo strumento
operativo delle regole deve essere aggiornato nella sua impostazione legata al consumo
energetico.
Le linee guida per un sistema costruttivo meno energivoro, e soprattutto legato alla qualità
del costruire e alla ristrutturazione sarà la base per la riduzione della anidride carbonica in
atmosfera.
83
233
189
anno
2011
212
19
13
3
sanatorie
35
41
86
varianti a permessi di costruire
30
24
23
2.371
2.234
1.767
CIA Comunicazioni di inizio
attività presentate
//
83
999
SCIA Segnalazioni di inizio attività
//
//
//
DIA Denunce di inizio attività
presentate
Regolamenti e ordinanze
anno
2009
Fondamentale promuovere e comunicare il percorso progettuale per sostenere i processi
attuativi ed il ruolo dei privati e la visibilità a livello regionale per attirare investimenti.
Le polarità dei comparti partecipano alla promozione dello sviluppo, e si basano su:
anno
2010
anno
2010
100
Servizi concessi
dall’Ufficio Tecnico
anno
2009
anno
2011
43
anno
2010
20
anno
2011
Domande presentate
4.891
7.378
9.679
Domande evase
4.891
7.378
9.679
accessi al sito web
dell’urbanistica (attivo
da novembre 2010)
anno
2010
6.178
anno
2011
42.653
84
TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE
Verso la democrazia partecipata
Il Sindaco e la Giunta hanno deciso di promuovere forme pubbliche di confronto e
discussione sulle scelte dell’ Amministrazione, cercando sempre di valutare la loro
ricaduta sulla cittadinanza avviando inoltre una politica di trasparenza e partecipazione
che favorisce la più ampia diffusione di dati di pubblico interesse attraverso gli sportelli già
attivati, la stampa e i portali web tematici.
Sono state organizzate iniziative promosse e coordinate dal Comune di Forlì per il 150°
anniversario dell’Unità d’Italia.
I principali eventi sono stati:
Visita Ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano 7-8 gennaio 2011; 150°
Unità d’Italia 16, 17, 18 marzo 2011; Festa della Liberazione 25 aprile 2011; Festa della
Repubblica e Pranzo Patriottico 2, 3 e 4 giugno 2011; doppio compleanno della Statua di
Aurelio Saffi settembre 2011; congresso nazionale SISSCO a Forlì (Società italiana storia
contemporanea); Unità d’Italia-Liberazione di Forlì-Festa della Cittadinanza 9 novembre
2011. Gli eventi hanno visto il coinvolgimento dei cittadini nelle iniziative, nonostante la
complessità della gestione dovuta al coordinamento fra Istituzioni ed Enti e al rispetto dei
Cerimoniali, in un contesto di risorse limitate sia umane che finanziarie.
Si è potenziata la comunicazione e l’informazione, con particolare riferimento ai nuovi
strumenti di comunicazione di massa. Si è sviluppata la comunicazione on line attraverso:
la realizzazione di video informativi sui principali servizi e procedure del Comune (Sportelli
Informativi, Aperitivi Europei e Premiazione Marco Sabiu); incremento della comunicazione
al cittadino attraverso newsletters tematiche (Comune, Informagiovani e IAT- informazioni
e accoglienza turistica), sms e ampliamento dei siti tematici; realizzazione della segnaletica
interna ed esterna di uffici e servizi del Comune.
Sono stati ampliati numerosi siti tematici e ideati nuovi canali di interesse per il cittadino
(Commercio e Impresa, Segnalazioni e Reclami, Canile comprensoriale, ecc.).
85
Informatica per il cittadino
Sono stati attivati dei servizi on-line (in collaborazione con gli ordini professionali e le imprese) relativi
allo sportello unico attività produttive, salotti wireless, rete di dati cittadina (con un avvio di processi di
realizzazione di fibra ottica al 60%).
Sono state estese le aree wifi realizzando 5 nuovi punti: Piazza Saffi, Piazza XC Pacifici, Piazzetta
della Misura, Collina dei Conigli nel Parco Urbano, Giardini A.Tonelli, Biblioteca (sala lettura interna),
S.Domenico (interno).
Sono stati effettuati interventi per la semplificazione e la trasparenza a seguito del nuovo codice
dell’amministrazione digitale (PEC: posta elettronica certificata, firma digitale e flussi documentali).
E’ stato realizzato il progetto esecutivo di adeguamento funzionale degli impianti installati sulla rete di
videosorveglianza. E’ stata eseguita la digitalizzazione delle ordinanze del Sindaco e dei decreti, ed è in
fase di progettazione la creazione degli archivi dei documenti digitali.
Internamente agli uffici comunali è stata definita una nuova strategia d’acquisto delle periferiche di
stampa, con la finalità di ridurre le stampanti ad uso individuale per favorire il potenziamento di stampanti
in rete e conseguente riduzione dei costi dei consumabili.
Con la Polizia Municipale si è avviato un progetto definito RilFeDeUr, in collaborazione con la Regione
Emilia Romagna, che ha lo scopo di accentrare il rilevamento del degrado urbano.
Sono stati attivati alcuni servizi per i professionisti dell’edilizia quali: Consultazione pratiche, sorteggi denunce di inizio attività, permessi di costruire e agibilità
Decentramento e circoscrizioni
Per favorire la visione di un'amministrazione democratica e partecipata si è confermato il ruolo degli organismi di partecipazione, anche attraverso la realizzazione di
regolamenti circoscrizionali uniformi. E' impegno dell’Amministrazione effettuare la programmazione della manutenzione delle aree verdi e la fornitura delle attrezzature
ludiche delle aree cittadine unitamente al Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2009-2011.
Si è proceduto all'approvazione di un nuovo regolamento dei comitati di quartiere in tempo utile per la scadenza della presentazione delle liste dei candidati di ciascun
quartiere e alla ridefinizione delle procedure di assegnazione degli orti per il triennio 2011-2014.
Le circoscrizioni hanno competenza piena sulle procedure di controllo sull’attività di manutenzione del verde, ed è stato completato anche il coinvolgimento dei loro
rappresentanti che operano all'interno della Commissione cittadina del Verde pubblico e che si sono peraltro impegnati ad allargare la base di controllo anche attraverso
incontri tra il Servizio Verde e le assemblee circoscrizionali. Ai rappresentati è stato fornito tutto il materiale di programmazione degli interventi di manutenzione e sono
stati istruiti sui parametri di capitolato dell'appalto.
Politiche europee
L’obiettivo di rafforzare il ruolo delle Relazioni Internazionali come strumento per acquisire finanziamenti e know-how attraverso la partecipazione a progetti europei è
un caposaldo di questa amministrazione. Analogamente, molta importanza è data al potenziamento del ruolo dell’Ente nelle reti internazionali a cui il Comune di Forlì
partecipa ed al rafforzamento delle relazioni con i soggetti del territorio, in particolare, attraverso le seguenti attività:
•
attivazione di un tavolo di concertazione sull’internazionalizzazione della città con le istituzioni locali che operano in campo internazionale;
•
costituzione di un “Tavolo Ambiente” per l’implementazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile del Comune di Forlì nel quadro dell’iniziativa internazionale
“Patto dei Sindaci”;
•
collaborazione con il Comune di Ravenna per la messa a punto del dossier di candidatura di Ravenna a “Capitale Europea per la Cultura 2019”;
•
costituzione di un Tavolo Forlivese per la cooperazione.
86
A partire da inizio mandato il Comune ha partecipato ai seguenti progetti europei:
“Rete tematica sull’efficienza energetica” (durata: giugno 2009 - marzo 2010) avente l’obiettivo di favorire lo
sviluppo di una rete tra Italia, Svezia, Inghilterra e Finlandia sul tema dell’efficienza energetica, quale strumento
fondamentale per lo sviluppo di comuni strategie in materia e per la razionalizzazione dei consumi energetici.
“Newnet” Il progetto finalizzato alla definizione di una strategia transnazionale in tema di politiche di Welfare ha
visto Forlì ospitare, nel maggio 2010, la Conferenza di insediamento della Commissione Welfare dell’Euroregione
Adriatica. La commissione è stata istituita allo scopo di definire strategie condivise sulle Politiche di Welfare
attraverso un confronto su temi quali: coesione sociale, sviluppo economico, lavoro e integrazione.
“PYST” (durata: settembre 2009 - luglio 2011) con l’obiettivo di sostenere gli educatori sportivi quali soggettichiave nelle azioni di prevenzione e promozione della salute e del benessere degli adolescenti, attraverso un
percorso formativo ed il trasferimento di competenze.
“Y-Pad” (durata: giugno 2011- maggio 2013) con l’obiettivo di scambiare buone prassi tra i partner dei diversi paesi
partecipanti e promuovere esperienze nel campo dello sviluppo delle opportunità lavorative destinate ai giovani.
“Immigration Policy” (durata: settembre 2010 - agosto 2013) con l’obiettivo di promuovere l’integrazione delle
comunità immigrate attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche per il rafforzamento della comunicazione,
dell’informazione e della partecipazione.
“Atrium” (durata: maggio 2011 – giugno 2013) con l’obiettivo di realizzare una rotta culturale europea per la
valorizzazione del patrimonio architettonico razionalista.
L’Ente ha preso parte alla realizzazione di progetto finanziato dal Ministero per le Pari Opportunità denominato
“Insieme per la violenza di genere” (durata: 2008 – 2010) finalizzato alla realizzazione qualificazione professionale
degli operatori a contatto con la problematica della violenza nonché al consolidamento della rete territoriale di
contrasto della violenza sulle donne, monitoraggio e valutazione degli interventi e pianificazione di un osservatorio
sulla violenza di genere.
Il Comune, inoltre, realizza diverse attività nell’ambito delle seguenti reti internazionali di cui è membro:
“Rete SERN”: la rete si pone l’obiettivo di promuovere il confronto, lo scambio di buone prassi e la realizzazione di
progetti su più aree tematiche fra Amministrazioni Pubbliche e soggetti privati della Svezia e dell’Emilia-Romagna.
Il Comune ha partecipato ai momenti di confronto con i partner ed alle diverse proposte progettuali avviate
dalla rete.
Il Comune ha dato inoltre propria adesione, in qualità di partner associato, ai seguenti progetti di rete:
“CreaNet” finalizzato alla promozione della creatività nel contesto pre-scolare (asili nido e scuole per l’infanzia)
sulla base di una condivisione tra paesi diversi di esigenze e problematiche comuni riguardanti l’educazione
pre-scolastica in Europa;
“Growing up Together”, volto alla promozione di buone prassi per l’integrazione dei giovani immigrati nelle
scuole, sul lavoro, nella società attraverso l’apprendimento delle lingue;
“Rete WOMEN” (Women of Mediterranean East and South European Network) è una rete internazionale di
donne rappresentanti di Istituzioni ed Associazioni attive nell’area di Mediterraneo, Balcani ed Est Europeo,
che opera per realizzare scambi e progetti di cooperazione.
87
Il Comune, quale membro fondatore e sede della segreteria organizzativa della Rete, ha partecipato alle iniziative internazionali di informazione e formazione ed alla
realizzazione dei seguenti progetti avviati nell’ambito della Rete:
“Piano Donne Palestina” (durata: dicembre 2008 – dicembre 2010), progetto finalizzato ad implementare azioni di empowerment femminile in Palestina con l’obiettivo
di supportare attività diverse delle donne palestinesi e delle loro organizzazioni in una situazione d’emergenza. Sono state in particolare realizzate azioni di formazione,
introduzione al lavoro, microcredito, sostegno psico-sociale e assistenza socio-educativa.
“Progetto Emergenza a Gaza”(durata: novembre 2009 - dicembre 2010), progetto finalizzato alla realizzazione, nell’area di Gaza, di azioni volte al rafforzamento dei diritti
civili di donne e giovani, e di azioni finalizzate all’empowerment delle donne attraverso l’attivazione di un centro di orientamento al lavoro.
“Azioni di Emergenza a sostegno della Somali Women Agenda” (durata: maggio 2010 – ottobre 2011), progetto che prevede la riattivazione del reparto maternità
dell’Ospedale “Carlo Forlanini” a Mogadiscio ed il sostegno ad un centro di Counselling rivolto alla donne vittime di violenze.
“Gender centers for orientation and professional qualification of socially excluded women in Albania and Montenegro” (durata: marzo 2011 – marzo 2013), finalizzato a
migliorare le condizioni di welfare delle donne che si trovano in situazione di esclusione sociale attraverso la creazione di centri donna.
“Rete APQ”, rete di cui il Comune di Forlì è soggetto coordinatore, finalizzata alla promozione della partecipazione di Enti Locali Emiliano Romagnoli ad un sistema di
multilevel governance che ha come riferimento le politiche di cooperazione territoriale.
Nell’ambito di tale rete il Comune ha coordinato e concorso alla realizzazione di progetti quali:
“Programma Integrato di cooperazione decentrata in ambito sociale, culturale ed ambientale in Serbia, Bosnia e Albania” annualità III e annualità IV di completamento
(durata: dicembre 2008 – maggio 2011) con l’obiettivo di valorizzare il modello di welfare emiliano-romagnolo quale elemento indispensabile per lo sviluppo locale,
ha promosso il rafforzamento della capacità di programmazione e di selezione delle priorità nei Comuni partner, al fine di qualificarne l’azione di governo e sostiene la
realizzazione di azioni sperimentali in loco su varie tematiche nei settori sociale, ambientale e culturale;
Progetto “I giovani nell’area Adriatica: convivenza ed integrazione delle differenze” (durata: marzo 2011 – marzo 2012) con l’obiettivo di sostenere azioni integrate volte
a promuovere la convivenza e integrazione delle differenze tra i giovani nell’area Adriatica.
Nel 2011 il Comune ha sottoscritto la propria adesione ad un'altra rete europea (Covenant of Majors) in particolare interessata a lavorare sulle tematiche ambientali.
Il Comune ha inoltre partecipato ai seguenti progetti di cooperazione internazionale:
“Supporto in favore delle politiche minorili in Albania”(durata: giugno 2007 – giugno 2011) con l'obiettivo di rafforzare le conoscenze e le capacità di presa in carico e cura
di minori ed adolescenti in stato di abbandono in Albania.
“SEENET” (durata: marzo 2011 – novembre 2012) con l’obiettivo, per l’azione specifica in capo al Comune di Forlì, di promuovere esperienze pilota in materia di
qualificazione ed integrazione dei sistemi di Welfare nelle aree di Scutari (Albania), Elbasan (Albania), Novi Sad (Serbia). Tale azione si inserisce in un più ampio quadro
di azioni progettuali messe in campo da una rete translocale per la cooperazione tra Italia e Sud Est Europa.
“Albania domani” (durata: maggio 2011 - maggio 2012) con l’obiettivo di sostenere il percorso di co-sviluppo delle regioni coinvolte attraverso il protagonismo degli attorichiave, ovvero i migranti di ritorno.
“Programma di cooperazione su Welfare e sanità nei Balcani” (durata: luglio 2010 – giugno 2011) confronto fra alcuni servizi di Comuni Balcanici con quelli forlivesi rivolti
ai soggetti di maggiore fragilità sociale: donne e minori che subiscono violenza, donne durante la gravidanza e il parto, bambini Rom in relazione all’inserimento scolastico.
“La Città di Forlì per Annalena ”(durata: 2009 - 2011) Progetto di sostegno all’intervento avviato in Somalia dalla missionaria forlivese Annalena Tonelli, riguardante il
funzionamento della scuola di alfabetizzazione per ciechi, sordi ed emarginati di Borama (Somaliland).
“La società italiana per il diritto internazionale: il caso del Sahara Occidentale”(durata: 2009 – 2010) Progetto, realizzato in collaborazione con l’Università per favorire la
conoscenza e sensibilizzare la cittadinanza forlivese, e soprattutto gli studenti, sulla situazione del Sahara Occidentale.
“Prevenzione e formazione professionale. Una strategia unitaria per la salute pubblica saharawi – la prevenzione delle epatiti”(durata: 2009 - 2010) progetto realizzato
in collaborazione con l’Associazione Forlivese Malattie del Fegato e volto alla realizzazione di azioni di prevenzione e controllo delle malattie epatiche nei campi profughi
saharawi ed azioni finalizzate alla costruzione di un sistema sanitario unitario.
“Sostegno all’istruzione pubblica ed alla conservazione ed al consolidamento della cultura saharawi”(durata: 2009 - 2011): realizzato in collaborazione con l’Università. Il
progetto è finalizzato alla realizzazione di azioni di sostegno alle capacità professionali educative e formative delle istituzioni saharawi e costituzione di un archivio delle
testimonianze storiche della cultura saharawi.
“Una strategia unitaria per la salute pubblica saharawi: prevenzione delle epatiti e sviluppo del sistema informatico sanitario”(durata: 2011 - 2012) progetto realizzato in collaborazione con
l’azienda Ausl di Forlì e volto a realizzare azioni di prevenzione e controllo delle malattie epatiche nei campi profughi ed azioni finalizzate alla costruzione di un sistema sanitario unitario.
88
Pace e diritti umani
Si è consolidato il ruolo del Comune di Forlì all'interno della presidenza del coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i diritti umani (Tavola Nazionale
della Pace e della Rete Nazionale dei Giovani Amministratori Locali per la pace ed i diritti umani) oltre alla tradizionale “Festa dei popoli” (giugno 2009-2010-2011). La
partecipazione alla Marcia della Pace (16 maggio 2010 e 25 settembre 2011), con il coinvolgimento delle scuole forlivesi ha confermato il processo di promozione e
cultura della pace nel territorio forlivese.
Sono stati poi organizzati gli eventi pubblici per l’ anniversario della scomparsa di Annalena Tonelli (5 ottobre 2010 e 2011) e per la dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo (10 Dicembre 2009, 2010 e 2011). Nel 2011 è intervenuto Flavio Lotti (Direttore del coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i diritti umani).
Il Comune di Forlì prevede la promozione della cultura della Pace, attraverso: il consolidamento del rapporto con la realtà scolastica sui temi della pace e organizzazione
partecipata di iniziative; la collaborazione con associazioni locali per la sensibilizzazione della società civile sui temi della pace.
Per quanto concerne il decentramento: circoscrizioni e quartieri l’obiettivo è
impostare la ridefinizione, in virtù della modificata normativa nazionale, l’ambito di attività
ed efficacia dell’Istituto del Decentramento, in un’ottica di prosecuzione e riqualificazione
dell’esperienza acquisita. Saranno sollecitate e sostenute le iniziative dei quartieri, al fine
dell’esercizio del governo diffuso del territorio.
Viene realizzato e diffuso il Timbro digitale.
Si procede alla realizzazione di un progetto di ampliamento
del wi-fi che prevede di allargare l’area a tutto il centro storico
e alcune aree esterne particolarmente significative per
concentrazione di persone (parco urbano, iper, ecc)
Aree wi-fi da attivare a breve: Stadio Morgagni, Fabbrica
Candele, Teatro D.Fabbri (camerini), Emeroteca, Biblioteca
Ragazzi.
•
•
•
•
Prosecuzione delle attività internazionali in corso ed
allargamento del numero di soggetti con cui l'ufficio ha rapporti;
Maggiore finalizzazione dei progetti e selezione degli
stessi in relazione ad ambiti chiave di interesse per
l'Amministrazione (Welfare, Ambiente e Cultura);
Potenziamento delle relazioni con i diversi soggetti del
territorio che operano nel campo internazionale (università,
associazioni di categoria, associazioni culturali, cittadini
stranieri) per favorire l'internazionalizzazione della Città;
potenziamento del ruolo del Comune nelle reti internazionali.
Quattro le azioni fondamentali per l’obiettivo rivolto al sostegno della Pace e i Diritti Umani :
•
•
•
•
consolidare la posizione del Comune di Forlì dentro il coordinamento nazionale degli Enti Locali
per la pace e i diritti umani (partecipazione attiva in qualità di relatore a seminari, assemblee,
convegni nazionali);
attivare un percorso promosso e patrocinato dal Comune di Forlì all’interno delle scuole forlivesi,
di ogni ordine e grado, per la conoscenza della Costituzione “Effetti costituzionali – le scuole di
Forlì per il bene comune”;
organizzare la prima edizione della marcia provinciale per la pace (7 ottobre 2012) in
collaborazione con il Centro Pace di Forlì e di Cesena;
sostegno e patrocinio al progetto nazionale di teatro civile dal titolo “La scelta”, a cura di Marco
Cortesi.
Si conferma il sostegno e lo stimolo all’attività del Centro Pace “Annalena Tonelli”, anche in relazione
all’organizzazione degli appuntamenti istituzionali (anniversario di Annalena Tonelli del 10 dicembre,
la festa dei popoli);
89
«La democrazia partecipata è il metodo con il quale l'amministrazione si propone di governare
nel prossimo quinquennio la città e il territorio.
Ciò non significa svilire il ruolo e lo spazio della legittima rappresentanza dei cittadini, ma
incrementare la fascia delle persone coinvolte nei processi decisionali.
La partecipazione, inoltre, va promossa e spinta a livello territoriale, da un lato, dotando
di maggiori risorse le circoscrizioni per gl’interventi più immediati, dall’altro, rispondendo
tempestivamente alle domande dei quartieri.
La legittimazione dei livelli di democrazia decentrata sono fondamentali per accrescere la
capacità di ascolto dell’amministrazione. Non solo.
Lo strumento già ampiamente sperimentato di assemblee di cittadini su singoli temi, rapide
e ben organizzate affinché siano chiari temi e proposte – sia nei territori, sia
in città – può divenire, insieme col potenziamento della rete civica, un veicolo
efficace di coinvolgimento, con immediati riscontri sull’azione amministrativa».
«Diversi progetti internazionali hanno interessato e
interessano da anni le politiche di pari opportunità, sia
con l’obiettivo di apprendere e sperimentare nuove prassi
migliorative delle politiche di genere, sia nell’intento di
promuovere relazioni e scambi stabili con altri paesi
dell’Unione Europea, sia infine per allargare anche al di fuori
dei confini europei la presenza del Comune in
rete di cooperazione in particolare con paesi
dell’area del Mediterraneo, come nel caso della
rete Women, (Presidenza Comune di Forlì)».
Numero
paesi Numero soggetti Esteri con cui l’Ente ha contatti
con cui l’Ente ha
costanti contatti
19 Paesi europei
(Belgio, Bulgaria,
Estonia, Finlandia,
Francia, Germania,
Grecia, Inghilterra,
Lettonia, Lituania,
Malta, Polonia,
Portogallo, Romania,
Slovacchia, Slovenia,
Spagna, Svezia,
Ungheria)
10 Paesi extraeuropei
(Albania, Algeria,
Bosnia Erzegovina,
Croazia, Serbia,
Marocco, Montenegro,
Somalia, Territori
Palestinesi)
Organizzazioni
e Istituzioni
Internazionali:
(Commissione
Europea, Segretariati
Tecnici Congiunti
di Programmi SEE
ed IPA, Consiglio
d’Europa, Istituto
Europeo per le Rotte
Culturali, CESPI, MAE,
UTL Belgrado, UTL
Tirana)
Enti Locali di paesi esteri: Peterborough
(GB), Karlsruhe (D), Szolnok (H),
Bourges (F); Skövde (SE), Płock
(PL), Elektrenai (Lt), Kaliningrad
(Russia), Aveiro (P), Schwäbisch Hall
(D); Velenje (SI); Dimitrovgrad (BG);
Gyor (HU); Labin (HR); Tirana (AL);
Plovdiv (BG); Masku (Fi); Ferrol (Es);
Camarinas (Es); Budapest (HU); Novi
Sad (RS), Scutari (AL), Valona (AL),
Elbasan (AL); Tuzla (BiH) ; Piteå (SE);
Boden (SE); Norkkoping (SE); Jaen
(ES); Igoumenitsa (Gr); Niksic (ME);
Dubrovnik (HR);
Podgorica (ME);
Kragujevac (RS); Nova Varos (RS);
Pancevo (RS), Mostar (BiH), Arsia (HR),
Danilovgrad (ME)
Università, Istituti e Centri di Ricerca
stranieri: University of Lubjana (SI);
University of Gyor (HU); AIEPLOUS_
Ist. Ints. for innovation and sust.
development (Gr); Slovack Academy
of Sciences (SK); University of Piraeus
Research Center (Gr); University of
Primorska -Science and Research
Center of Koper (Sl); Università di
Valona (AL), European forum for
migration studies (D); Hellenic Migration
Policy Institute (Gr); Nat. Intsitute of
Immovable Cultural Heritage of Sofia
(BG), Singidunum University- Belgrado
(RS)
90
Altre Istituzioni e Associazioni e soggetti privati stranieri: Albanian
National Agency of Social Housing (AL); Metropolitanate of Moldavia e
Bucovina (RO); CETI Athena Cultural and Educational Technology (Gr);
Società ATOS (ES); Singular Logic (GR); BOC Asset Management GmbH
(At); LIR-Local development Initiative (BiH); Ministero del Lavoro, Affari
sociali e Pari Opportunità Albanese (AL); Ministero dei Lavori Pubblici,
Trasporti e Telecomunicazioni Albanese (AL); Ministero della Cultura
(BG); Ministero della Pianificazione Urbana e Ambiente del Montenegro
(ME); Business incubator skrad ltd (HR); Centro Sociale e Consultorio
di Novi Sad (RS), Centro regionale di Formazione Professionale di
Scutari, Centro Donna “Hapa the Lehte” di Scutari, Tjeter Vizion (AL);
Microregional tourism Cluster Subotica (RS); Agenzia di Sviluppo di
Rotor (BIH);
Professional Chambers of Athens (GR); Associazione RACHDA
(Algeria), PWWSD (Palestina), FIDA (Albania); Federacion Mujeres
Progresistas (Spagna); Interkulturelles Frauenzentrum S.U.S.I.
(Germania); Coalition for Gender Equality in Latvia (Lettonia); SWEA
(Somalia); IIDA (Somalia); PYU (Palestina); AMERM (Association
Marocaine d’Etudes et de Recherches sur les Migrations)
91
UNIVERSITA’ RISORSA PER IL TERRITORIO
Università
L’Università e il Campus divengono l’occasione di un profondo rinnovamento sociale e di una vasta operazione
di riqualificazione urbana della città. Anche figurativamente il nuovo campus acquista la connotazione di un
ponte tra interno ed esterno della città - tra antico e moderno.
Le opere di realizzazione del Campus Universitario hanno previsto il coinvolgimento di vari Enti oltre il Comune
(Università, Serinar). Ad oggi è stato realizzato il primo blocco di lavori che ha permesso la ristrutturazione dei
padiglioni esistenti di cui si sta già usufruendo.
Il Comune ha realizzato un primo stralcio funzionale del padiglione “ex lavanderia ex farmacia” per realizzare la
mensa universitaria. Un secondo stralcio, si concentra sul riutilizzo del parco, riorganizzando gli spazi al fine di
aprire al pubblico la risorsa del territorio.
La realizzazione del collegamento di tre blocchi di aule vede il Comune di Forlì quale appaltatore, con il
finanziamento dell’opera a carico dello Stato/Università, in base all’accordo di programma già sottoscritto. La
fine dei lavori è prevista per l’autunno 2013, per diventare usufruibile dalla popolazione universitaria dal 2014.
È stata approvata la variante al Piano Urbanistico del comparto ex Ospedale Morgagni (Campus universitario). E' stata eseguita la valutazione.
Nel 2012 è stata espletata la gara per il secondo stralcio della mensa che sarà completata nel 2013 per essere funzionale nel 2014.
Palazzo Sassi Masini
Il Palazzo è di proprietà del Comune.
E’ pervenuto per disposizioni testamentarie perchè se ne facesse sede di una istituzione culturale e/o
benefica.
L’intero edificio di valore storico e architettonico è stato oggetto di un intervento di recupero per la
realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari, inserendovi anche spazi collettivi culturali
e didattici, ricreativi, di supporto, nonchè gestionali ed amministrativi.
Il Palazzo dispone di 120 posti letto, organizzati in 53 alloggi.
Alla residenza si affiancano ambienti che comprendono sia le funzioni di tempo libero, finalizzate allo
svago, alla formazione culturale non istituzionale, alla cultura fisica, alla conoscenza interpersonale,
quali sala gioco, sala tv, sala musica e internet, sala fitness, che i servizi culturali e didattici per studio,
ricerca, documentazione, lettura, riunioni, nonchè gli spazi di servizio quali: lavandaria, stireria etc.
La presentazione al pubblico è avvenuta a novembre 2010, mentre la consegna ad ER.GO., che gestisce
la struttura, è avvenuta ad agosto 2010 affinchè potessero usufruirne all’inizio dell’anno accademico
2010/2011.
«I laureati del polo nell’a.a. 2008/09 (ovvero da aprile 2009 a marzo 2010) sono 1.386, di cui 859 femmine e 527 maschi. Il voto medio di laurea è
98,9 per i maschi e 102,2 per le femmine, ma mentre la distribuzione per facoltà per le femmine è equa, i maschi raggiungono buoni voti nella scuola
per interpreti e traduttori e voti di laurea bassi in Economia e Scienze Politiche (in entrambi i casi 97,7). Dall’analisi dei dati riferiti agli studenti fuori
corso emerge che se 1 maschio su 4 è iscritto fuori corso, per le femmine il dato è di 1 su 5».
92
«L’asse con l’Università deve essere una priorità dell’Amministrazione. Ne
abbiamo bisogno per potenziare il Polo tecnologico aeronautico, nel quale
abbiamo investito milioni di euro, e anche per favorire il trasferimento tecnologico
e diffondere standard di più elevata qualità anche presso le piccole e medie
imprese[…]. C’è inoltre l’esigenza di rafforzare le infrastrutture immateriali del
nostro territorio anche in termini di relazioni e scambi di conoscenza e tecnologia
tra il mondo economico e l’insediamento universitario.
Alcune iniziative sono già state assunte, ma l’esigenza di raccordare meglio il
patrimonio di saperi prodotto dall’Università con la quotidiana esperienza dei
cittadini e delle imprese è un’esigenza percepita e diffusa. Anche in questo
caso, l’amministrazione, con interventi mirati e a costi contenuti indirizzati ai
laureati più brillanti, può testimoniare la praticabilità di un percorso di progressivo
arricchimento qualitativo dello sviluppo locale (dal settore dell’ intercettazione
di risorse di finanziamento internazionale a quello della progettazione delle
pratiche di partecipazione e di concertazione; dallo stimolo al ridisegno della
città alle politiche ambientali)[…].
L’insediamento universitario forlivese, infine, va considerato fra i casi di successo
del decentramento bolognese. Le Facoltà sono in genere di medio-alta qualità,
ben radicate e con un buon numero di studenti. La realizzazione del campus,
da parte dell’Alma Mater, porterà alla creazione di un’autentica cittadella del
sapere, destinata a rivitalizzare un’area intera del centro storico.
Bisogna considerare che i tagli portati al bilancio delle Università italiane, nel
2009-10 e nel 2010-11, genereranno una contrazione dell’offerta formativa ed
una condizione di maggiore difficoltà, soprattutto per le realtà di più recente
consolidamento.
In questo quadro, pensare ad un’espansione dell’insediamento attraverso l’arrivo
di nuove Facoltà o Corsi di Laurea, è pura illusione. Ciò che è materialmente
praticabile pare, piuttosto:
•
•
•
•
Il completamento della filiera formativa, con la piena acquisizione di dottorati
e di scuole di specializzazione;
La realizzazione di strutture di ricerca e di laboratori, a partire da quelli che
interessano il Polo Tecnologico-Aeronautico, in connessione col tessuto delle
imprese. Si potrebbe pensare, data la presenza di ricercatori nella nostra sede, a
linee di studio dedicate alle energie rinnovabili e alle loro tecnologie;
L’implementazione dell’internazionalizzazione, già molto elevata a Forlì,
tanto per ciò che riguarda la mobilità degli studenti, quanto per ciò che
riguarda docenti e gruppi di ricerca.
La progressiva integrazione dei Poli di Forlì e di Cesena, ai fini di una gestione
razionale delle risorse e del decentramento. Il Comune, tanto attraverso Ser.
in.Ar, quanto direttamente, nei propri rapporti con il Polo, il Pro-Rettore alle
Romagne e il Rettorato, s’impegna ad appoggiare questa politica».
93
Distribuzione degli studenti per
facoltà del polo forlivese a.a. 2011/12
femmine
maschi
Economia
1.064
937
2.001
Scienze politiche
1.678
901
2.579
679
116
795
Scuola interpreti e traduttori
ingegneria
totale
totale
80
716
796
3.501
2.670
6.171
GOVERNANCE
Riorganizzazione e razionalizzazione dell’Ente
A fronte degli obiettivi di mandato che l’Amministrazione si è prefissata, è stata realizzata una complessiva riorganizzazione dell’organizzazione comunale, partendo
dall’individuazione di un Direttore Generale e dalla revisione del sistema decisionale interno.
La principale finalità perseguita è stata la semplificazione dell’articolazione burocratica della struttura con particolare riferimento agli sportelli e servizi offerti ai cittadini.
Sul fronte delle politiche del personale è stato necessario definire una politica di sviluppo e valorizzazione delle risorse interne coerente con le logiche meritocratiche
rafforzate dalla Riforma Brunetta nel rispetto dei limiti di spesa imposti dalle leggi finanziarie nazionali. In questo contesto è stato nominato l’Organismo indipendente di
valutazione (Art. 14 D.Lgs. 150/09) che ha attestato la conformità dei sistemi gestionali rispetto ai principi del D.Lgs. 150/09 ed è stata attivata la sezione dedicata alla
trasparenza nel sito istituzionale dell’Ente. Parallelamente si è provveduto a determinare una progressiva riduzione della spesa complessiva di personale tale per cui
l’incidenza della stessa sul totale delle spese correnti risulta essere inferiore al 35%, indice massimo di virtuosità individuato a livello nazionale.
Strategie in campo finanziario e fiscale
Per quanto riguarda le strategie in campo finanziario e fiscale si è proceduto:
• nella continua ricerca delle fonti finanziarie più economiche da destinare agli investimenti, per contenere l'incidenza degli oneri finanziari;
• nell'individuazione di nuove soluzioni di partnership pubblico/privato, quali project financing;
• a perseguire la ricerca di una sempre più equa pressione fiscale mediante azioni di lotta all'evasione.
Sono state esperite sette gare ufficiose, con aggiudicazione di sei immobili (cinque lotti in Via Bargossi ed un lotto edificabile nel macrolotto 3 ZNI, zone nuovo insediamento,
in via Orceoli); sono inoltre state esperite due aste pubbliche, una delle quali ha avuto esito favorevole (terreno in Via Costanzo II), nel mese di dicembre è stata inoltre
deliberata la vendita di un terreno agricolo in Via Pauluzza.
Prosegue l'attività di riduzione degli affitti che il Comune paga per immobili presi in locazione per le proprie esigenze professionali (es. Acer di Via Nanni). È stata avviata
l’attività di messa a reddito del Patrimonio Comunale attraverso la revisione dei contratti di locazione e concessioni attive giunti in scadenza (Scuola Enfap), e per le nuove
assegnazioni di spazi comunali (negozio Corso Mazzini e bar Piazza Cavour) e si è provveduto ad adeguare i corrispettivi ai valori di mercato, ottimizzando i procedimenti
amministrativi connessi. Inoltre si è provveduto ad individuare nuovi locali da assegnare in concessione per una valorizzazione degli stessi (porzione immobiliare di Via
delle Torri, Piazzetta ex Pescheria e Ristorante Piazza Cavour).
Collaborazione alla ricerca di evasione erariale con Agenzia delle Entrate
Il Comune di Forlì ha aderito a questa attività, formulando 140 segnalazioni qualificate, per la successiva emissione di avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia. È
un'attività in divenire, che interessa vari ambiti, quali urbanistica, edilizia, commercio, vigilanza, anagrafe, oltre a quello specificamente tributario, per cui è stato costituito
apposito Gruppo di Lavoro interno all'Amministrazione Comunale.
Imposta Comunale sugli Immobili (ICI)
L'attività di recupero dell'evasione ha portato risultati superiori alle previsioni.
Organismi partecipati
Per la gestione delle Società partecipate del Comune di Forlì è stata costituita la holding Livia Tellus Governance SpA unipersonale (socio 100% Comune di Forlì),
in modo da monitorare e realizzare in modo più efficace gli indirizzi dell'Amministrazione Comunale; questo per poter pervenire ad una riforma, in sinergia con gli altri
enti soci, delle società partecipate dal Comune di Forlì, in base all’efficacia/efficienza e alla sostenibilità finanziaria. Si vuole, in questo modo, potenziare la funzione
di governance esterna dell’amministrazione (indirizzo e controllo su tutti i servizi esternalizzati). Si tratta di una grande trasformazione strutturale, volta ad assicurare
competenza ed efficienza ad un segmento dell'attività comunale d'indubbio rilievo strategico.
Sono state conferite alla holding le quote/azioni di Hera, Agess, Techne, Fiera di Forlì, Forlifarma, Romagna Acque, Forlì Città Solare, Sapir, Start Romagna, Unica Reti.
94
Nel Bilancio 2012 l’attenzione verso le fasce più deboli, in relazione all’introduzione dell’IMU si è posta con l’inserimento della previsione di un
contributo destinato ai nuclei di anziani con pensioni minime e riduzione del peso dell’imposta sulla prima casa. Altra forma di sostegno prevista
dal 2012 consiste in un contributo rivolto a calmierare il peso dell’IMU in ipotesi di locazioni di locali commerciali e/o artigianali in centro storico.
Sempre attraverso la risorsa IMU il Comune ha previsto un contributo pari a € 700.000 per le fasce più deboli che si traducono in varie forme di
sostegno (dalla perdita di lavoro, all’emergenza poveri, ecc.) e un ulteriore equivalente contributo finalizzato allo sviluppo economico e al recupero
energetico attraverso il sostegno a privati per interventi edilizi finalizzati al recupero energetico, missione fondamentale dell’Ente.
Tra le principali novità della nuova struttura organizzativa, di particolare rilievo sarà l'istituzione dello "Sportello Polifunzionale" di front office, che
racchiuderà i seguenti ambiti: area sociale, servizi demografici e scuole, edilizia ed imprese.
Si definiranno cruscotti e una serie di indicatori per centri di costo che permettano agli amministratori di avere sempre sotto controllo il funzionamento dell’ente.
Si sta avviando il processo che porterà entro la prima metà del 2012 all'istituzione dell'avvocatura comunale.
«La democrazia partecipata è il metodo con il quale l'amministrazione si
propone di governare nel prossimo quinquennio la città e il territorio. Ciò
non significa svilire il ruolo e lo spazio della legittima rappresentanza dei
cittadini, ma incrementare la fascia delle persone coinvolte nei processi
decisionali.[…] Una decisa opera di semplificazione
e di sburocratizzazione, attraverso una revisione
delle procedure ed una riorganizzazione dei servizi
amministrativi (anche ai fini di assicurare tempi certi nelle
autorizzazioni amministrative), nell’ovvio rispetto delle
legislazione vigente e in base ad una valorizzazione
rigorosamente meritocratica delle grandi risorse
umane interne. L’efficienza e la rapidità della risposta
amministrativa sono una priorità per tutti i cittadini».
«Il. personale del Comune di Forlì è rappresentato in larga
misura da donne. È pertanto necessario attuare politiche
per favorire la conciliazione e promuovere le carriere
femminili».
Personale del
Comune di Forlì
Dirigenti
Dipendenti
(comprese tutte
le tipologie
contrattuali)
Spesa per il
personale
anno
2009
anno
2010
anno
2011
27
22
19
913
905
873
32.463.710 31.863.026 31.419.881
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Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e alla stesura del documento:
Comune di Forlì:
Silvano Allegretti, Maria Teresa Amante, Cristina Ambrosini, Gianfranco Argnani, Antonella Asioli, Teresa Babacci, Francesca Bacchiocchi, Francesca Blamonti, Giuliano
Bagnoli, Moreno Balzani, Vesna Balzani, Simone Bandini, Stefano Bazzocchi, Nadia Bertozzi, Francesca Blamonti, Gianpiero Borghesi, Giuseppe Campana, Margherita
Campidelli, Ercole Canestrini, Giorgio Cantelli, Mirko Capuano, Maurizio Caristia, Claudia Castellucci, Gabriella Cavina, Massimiliano Cescon, Isabella Cicognani, Giulia
Roberta Civelli, Silvia Evangelisti, Milva Fabbri, Giovanna Ferrini, Elena Fiore, Stefano Foschi, Alessandro Fossi, Grazia Gabelli, Rossella Galassi, Rosanna Gardella,
Tiberia Garoia, Livia Gazzoni, Massimo Gentili, Piero Ghetti, Gabriele Guidi, Rossella Ibba, Alessandro La Forgia, Gianluca Laghi, Claudio Mambelli, Francesco Mascaro,
Lorella Massi, Roberta Mercuriali, Roberto Mini, Bruno Molea, Ornella Mordenti, Marco Munda, Piersandro Nanni, Patrizia Pantoli, Renata Penni, Giuseppe Petetta,
Valentina Piolanti, Monica Piraccini, Elisabetta Pirotti, Carlo Poletti, Fiammetta Porcellini, Stefania Pondi, Luciana Prati, Loretta Rani, Pasquale Ricciato, Franco Rivola,
Pierluigi Rosetti, Mara Rubino, Enzo Samorì, Andrea Savorelli, Elves Sbaragli, Simona Scattolin, Rita Silimbani, Sergio Spada, Paolo Sportelli, Elisa Tagliaferri, Iris
Tedaldi, Erica Torri, Patrizia Valentini, Roberta Francesca Vannucci, Giorgio Venanzi, Endri Xhaferai, Cristina Zaccheroni, Paolo Zanelli, Roberto Zoffoli.
Gruppo di lavoro:
Resp. Elisabetta Milandri
Barbara Crociani, Fausta Martino, Beatrice Tramonti.
Livia Tellus Governance S.p.A.:
Stefano Foschi, Lucia Sottoriva.
Forlì Mobilità integrata:
Sonia Giulianini, Claudio Maltoni, Gianpaolo Pozzi.
Ausl Forlì:
Romana Bacchi, Vittoria Fabbri, Oscar Mingozzi, Elisa Ponti.
Camera di Commercio di Forlì-Cesena:
Elio Amadori, Emiliano Cantoni, Massimo Chiocca, Cinzia Cimatti, Fabio Strada, Vanni Ugolini.
Provincia di Forlì-Cesena:
Roberto Casadei, Gioietta Giunchedi, Pamela Matteucci, Annalisa Valmori.
Università degli studi di Bologna, Polo scientifico-didattico di Forlì:
Prof. Antonio Maturo, Patrizia Ussani.
Tirocinanti: Chiara Giuranna, Alessandra Simone, Luca Zavatti.
Curatela redazionale/editoriale:
Fausta Martino.
Elaborazione grafica a cura di:
Loredana Brucchietti.
Un particolare ringraziamento va a Benedetta Siboni, del Dipartimento di Economia Aziendale, Polo scientifico-didattico di Forlì (Università degli studi di Bologna).
Provincia di Forlì-Cesena
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Rendicontazione Sociale 2009 - 2011