PREMESSA • Gestione sostenibile delle risorse naturali e dei rifiuti inerti • Spezzare il nesso tra crescita economica e utilizzo delle risorse • Dare la priorità al recupero dei rifiuti, puntando sulla qualità dei prodotti riciclati dal punto di vista sia tecnico sia ambientale, riducendo, di conseguenza, l’ammontare di materiale da destinare allo smaltimento Pag. 1 ALCUNI DATI EUROPEI • 850 Milioni di tonnellate/anno di rifiuti C&D in Europa • 56,7 Milioni di tonnellate/anno di rifiuti C&D in Italia (Ispra 2012) • 31% della produzione totale di rifiuti in Europa • Produzione media pro-capite 1,74 t/ab/anno • Percentuali di riciclaggio variabili (Germania, Danimarca, Irlanda e Olanda >80%; Italia ???) Pag. 2 SITUAZIONE ITALIANA • Norme di settore emanate dal Ministero Ambiente non sempre in concerto con il Ministero delle Infrastrutture • Carenza di norme tecniche sulle strade • Norme tecniche sul calcestruzzo che limitano l’uso di aggregati riciclati • Normativa sul recupero ormai superata (D.Lgs. 186/06 in particolare) • Necessità di fissare EOW Pag. 3 Generazione dei rifiuti da costruzione e demolizione dell’Unione Europea a 27 Paesi (Dati in ton relativi all’anno 2008 – Fonte: Eurostat,2008, elaborati da ANPAR) Paesi Unione europea a 27 Paesi 2006 738.480.000 2008 749.970.000 +/- Belgio 10.622.818 10.119.198 -4,74% 425.421 821.003 +92,99% Repubblica Ceca 7.798.612 9.556.795 +22,54% Danimarca 5.104.223 4.964.248 -2,74% 178.542.925 178.195.511 -0,19% Estonia 584.786 1.014.299 +73,45% Irlanda 16.273.785 0 - Grecia 5.054.855 5.054.855 = Spagna 45.705.006 43.390.048 -5,06% Francia 221.916.759 238.148.460 +7,31% Italia 51.500.453 68.783.678 +33,56% Cipro 259.303 336.371 +29,72% Lettonia 16.502 7.492 -54,60% Lituania 297.284 345.865 +16,34% Lussemburgo 6.637.162 8.179.864 +23,24% Ungheria 2.879.901 5.100.470 +77,11% Malta 2.492.522 1.092.694 -56,16% Olanda 25.762.104 27.803.309 +7,92% Austria 29.379.531 30.554.531 +4,00% Polonia 13.762.486 6.702.243 -51,30% Portogallo 2.247.502 2.939.660 +30,80% Romania 30.227 232.662 +669,72% Slovenia 652.809 622.017 -4,72% Slovacchia 407.148 552.428 +35,68% Finlandia 21.468.379 23.725.000 +10,51% Svezia 6.566.698 2.250.000 -65,74% Regno Unito 82.091.620 79.477.882 -3,18% Croazia - 38.166 - Norvegia 819.555 977.789 +19,31% Bulgaria Germania (inclusa la GDR dal 1991) END OF WASTE (1) • È opportuno e necessario che si fissino precisi criteri per determinare il momento in cui il rifiuto diventa prodotto • Si tratta di dettare precise regole sulle caratteristiche geotecniche e ambientali che gli aggregati devono possedere per essere definiti tali e trovare opportuna applicazione • In assenza di chiarimenti viene danneggiato chi opera seriamente e premiato chi lavora male ed approssimativamente Pag. 1 DA RIFIUTO A PRODOTTO Prof. Ing. Giorgio Bressi Direttore Tecnico Pag. 2 END OF WASTE (2) • Concetto espresso nella nuova Direttiva Quadro sui Rifiuti (Direttiva 98/2008/CE) • In attesa di definizione dei criteri • Flusso locale di rifiuti: non necessario un EOW europeo • A livello nazionale EOW implicitamente già fissato nelle procedure semplificate, ma ormai superato Pag. 3 END OF WASTE (3) A seconda dello specifico flusso di rifiuti, tali criteri possono essere focalizzati su tutta la catena del processo di recupero: •Caratteristiche dei rifiuti in ingresso •processi e tecnologie di recupero •qualità del prodotto recuperato •usi/utilizzazioni potenziali Pag. 4 END OF WASTE (4) • non può essere basato solo su valutazioni di impatto ambientale, ma anche indirizzato al controllo della qualità di tutto il processo di produzione e soprattutto di quella del prodotto finale • Necessità di un sistema di controllo che assicuri, una volta individuato EOW, la corretta applicazione e verifichi che la qualità degli aggregati riciclati realmente li soddisfi Pag. 5 END OF WASTE (5) • È importante distinguere tra una corretta attività di riciclaggio, che porta a produzioni di aggregati di alta qualità, e attività in cui i rifiuti da C&D sono usati come materiali da costruzione tal quali o dopo semplici trattamenti di riduzione volumetrica • Nella realtà italiana sarebbe già un buon risultato chiarire che un rifiuto frantumato non diviene un prodotto per magia, ma solo se risponde a determinate caratteristiche dettate dalla normativa tecnica nazionale e/o internazionale, ed è marcato CE Pag. 6 END OF WASTE (6) • Le tecnologie che riescono ad ottenere la qualità degli aggregati riciclati rispondenti alle norme tecniche di settore sono quelle in grado di garantire le fasi meccaniche di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate • Garantire la qualità significa rispettare gli standards di certificazione tecnica e ambientale stabiliti dalle norme europee e nazionali Pag. 7 CPD 89/106/CE (1) • Recepita in Italia con il D.P.R. n. 246 del 21 aprile 1993 • Giugno 2004 sono entrate in vigore le norme armonizzate riguardanti diverse categorie di aggregati (naturali, artificiali o riciclati), in base alle quali è fatto obbligo ai produttori di applicare ai materiali la marcatura CE • Vera applicabilità dal maggio 2007, con DM 11.4.07 Pag. 1 NORME ARMONIZZATE • Calcestruzzo (EN 12620) • Malte (EN 13139) • Conglomerati bituminosi (EN 13043) • Miscele non legate per lavori stradali (EN 13242) Fanno riferimento ai requisiti essenziali che le opere in cui vengono utilizzati i prodotti devono soddisfare Pag. 2 REQUISITI ESSENZIALI • Per gli aggregati i requisiti essenziali sono: Resistenza meccanica e stabilità Igiene, salute, ambiente Durabilità • Tutte le norme si applicano ad aggregati naturali, artificiali o riciclati, indipendentemente dalla loro origine • Gli aggregati vengono classificati in funzione delle prestazioni tecniche che sono in grado di offrire Pag. 3 MARCATURA CE E FPC • Le prestazioni devono essere garantite dal produttore con la marcatura CE • Al fine di apporre la marcatura CE, il produttore deve istituire un adeguato sistema di controllo della produzione in fabbrica (FPC) con il quale deve essere in grado di garantire un controllo continuo sulla propria produzione, sia dal punto di vista squisitamente tecnico (prove di laboratorio) sia da un punto di vista dell’organizzazione del lavoro Pag. 4 ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ • Per ciascun utilizzo la Direttiva 89/106 ed il DM 11.4.07 impongono la marcatura CE degli aggregati prevedendo due percorsi per l’attestazione di conformità (sistema 4 e 2+) in funzione del tipo di uso previsto • Dal 1.7.13 verrà sostituita dalla Dichiarazione di prestazione nel passaggio da CPD a CPR • La Marcatura prevede la garanzia del produttore su lotti di volume < 3.000 m3 • Linee guida per marcatura CE in cantiere Pag. 5 POSSIBILI IMPIEGHI • corpo dei rilevati di opere in terra dell’ingegneria civile • sottofondi stradali, ferroviari, aeroportuali e di piazzali, civili e industriali • strati di fondazione delle infrastrutture di trasporto • recuperi ambientali, riempimenti e colmate • strati accessori (aventi funzione anticapillare, antigelo, drenante, etc.) • confezionamento di calcestruzzi (classe di resistenza Rck ≤ 15 MPa, secondo UNI 8520-2) Pag. 6 Caratteristiche armonizzate da includere obbligatoriamente dichiarazione di conformità alla norma UNI EN 13242 Caratteristiche armonizzate (secondo appendice ZA) Forma, dimensione e massa volumica delle particelle Purezza Percentuale di particelle frantumate Resistenza alla frammentazione/frantumazione Stabilità volumetrica Assorbimento/suzione di acqua Resistenza all’attrito Dichiarazione Dimensioni dell’aggregato Si Granulometria Si Forma dell’aggregato grosso Si/NPD Massa volumica delle particelle Si/NPD Contenuto dei fini Si Qualità dei fini Percentuale di particelle rotte frantumate e di particelle totalmente arrotondate negli aggregati grossi Resistenza alla frammentazione dell’aggregato grosso Componenti che alterano la stabilità di volume delle scorie d’altoforno e d’acciaieria per gli aggregati non legati Assorbimento di acqua Si Solfato solubile in acido Composizione/contenuto nella Zolfo totale Componenti che alterano la velocità di presa e di indurimento delle miscele legate con leganti idraulici Resistenza all’usura dell’aggregato grosso Si Si Si/NPD Si/NPD Si Si/NPD Si/NPD Si Sostanze pericolose: - Rilascio di metalli pesanti mediante lisciviazione - Rilascio di altre sostanze pericolose Conoscenza delle materie prime Gestione della produzione Durabilità agli agenti atmosferici Durabilità al gelo/disgelo “Sonnenbrand” del basalto Resistenza al gelo e disgelo (*) Si/NPD Si/NPD (*) Per questa caratteristica, le disposizioni della Direttiva 89/106/CE si ritengono soddisfatte dal rispetto della normativa nazionale italiana ovvero comunitaria applicabile, vigenti al momento della dichiarazione. Sistemi di attestazione di conformità in funzione dell’impiego previsto Prodotto Sistema Attestazione Conformità Uso Previsto Aggregati leggeri: Aggregati leggeri per Calcestruzzo strutturale calcestruzzo, malta e malta per iniezione UNI EN 13055-1 Uso non strutturale Aggregati per malta UNI EN 13139 4 Malte per usi strutturali 2+ Uso non strutturale 4 Aggregati per opere di protezione Mantellate (armourstone) – Parte 1: Specifiche protezione UNI EN 13383-1 Uso non strutturale Aggregati per calcestruzzo UNI EN 12620 2+ di 2+ 4 Calcestruzzo strutturale 2+ Uso non strutturale 4 Aggregati per materiali non legati e legati Uso in elementi 2+ con leganti idraulici per l’impiego in opere strutturali di ingegneria civile e nella costruzione di strada Uso non strutturale 4 UNI EN 13242 Aggregati per massicciate per ferrovie UNI EN 13450 Massicciate ferroviarie 2+ Uso non strutturale 4 NORME AMBIENTALI • Non esiste in Europa un riferimento specifico che disciplini il comportamento ambientale dei prodotti da costruzione • Il dibattito a livello Europeo per le questioni ambientali coinvolge sia la modifica della CPD mediante la stesura del nuovo Regolamento (CPR) che il CEN (TC 351) con lo sviluppo di norme armonizzate specifiche per la valutazione dei rischi ambientali legati ai prodotti da costruzione Pag. 1 AMBIENTE & AGGREGATI (1) • La gestione degli aspetti ambientali legati alla produzione degli aggregati riciclati è demandata a ciascun Stato Membro che fissa criteri e valori limite nazionali legati al possibile rilascio di sostanze pericolose • In molti Stati Membri i criteri di ammissibilità in discarica dei rifiuti inerti vengono utilizzati come valori limite nazionali per la valutazione dell'impatto ambientale degli aggregati riciclati Pag. 2 AMBIENTE & AGGREGATI (2) • In Italia il comportamento ambientale degli aggregati riciclati è regolato dal D.Lgs. 152/06 e dal D.M. 186 del 5 Aprile 2006 • Nell’Allegato 3 del DM n.186 sono stabiliti i Criteri per la determinazione del test di cessione • I risultati delle determinazioni analitiche devono essere confrontati con i valori limite presenti nell’Allegato 3 del DM 186 Pag. 3 AMBIENTE & AGGREGATI (3) • I limiti possono creare problemi in alcuni casi agli aggregati riciclati • TOC e solfati sono costituenti non contaminanti • Bisognerebbe avere delle norme solo per i rifiuti inerti che non sono come gli altri rifiuti • Discriminazione tra smaltimento e recupero legata ad obblighi di caratterizzazione Pag. 4 Valori limite di cessione dell’Allegato 3 del DM 186/06 Parametri Nitrati Fluoruri Solfati Cloruri Cianuri Bario Rame Zinco Berillio Cobalto Nichel Vanadio Arsenico Cadmio Cromo totale Piombo Selenio Mercurio Amianto COD pH Unità di misura mg/l NO3 mg/l F mg/l SO4 mg/1 Cl µg/l Cn mg/l Ba mg/l Cu mg/l Zn µg/l Be µg/l Co µg/l Ni µg/l V µg/l As µg/l Cd µg/l Cr µg/l Pb µg/l Se µg/l Hg mg/l mg/l Concentrazioni limite 50 1,5 250 100 50 1 0,05 3 10 250 10 250 50 5 50 50 10 1 30 30 5,5 < pH < 12,0 PROSPETTIVE (1) Il settore necessariamente subirà uno sviluppo in futuro sia a causa delle restrizioni subite dal settore dei materiali naturali sia per le iniziative che dovranno necessariamente essere adottate dai diversi Stati Membri per raggiungere l’obiettivo di riciclaggio del 70% fissato per il 2020 dalla Direttiva Europea quadro sui rifiuti (2008/98/CE) Pag. 1 PROSPETTIVE (2) • Un ulteriore impulso al mercato, seppure non di misura cogente, è rappresentato dal Green Public Procurement (o cosiddetti “acquisti verdi”) • È necessario un nuovo approccio agli acquisti da parte della Pubblica Amministrazione • Acquisti non al massimo ribasso, ma con criteri diversi che tengano conto anche degli aspetti ambientali Pag. 2 PROSPETTIVE (3) • ANPAR da anni sta lavorando in UNI per emanare nuove norme per la costruzione di strade (UNI 10006) • ANPAR ha fatto un nuovo capitolato per la Costruzione e Manutenzione delle Strade Verdi • ANPAR sta lavorando per un EOW nazionale (Inertia 2012) Pag. 3 CONCLUSIONI (1) • In Italia la produzione annuale è di circa 57 milioni di tonnellate di rifiuti inerti: secondo ISPRA gran parte viene riciclata (!) • Gli impianti autorizzati con procedura ordinaria sono pochi (100?) rispetto agli impianti mobili • Entro il 2020 si deve raggiungere l’obiettivo di riciclaggio del 70%, ma senza un preciso criterio di EOW non è possibile distinguere • ANPAR ritiene che il criterio di EOW debba coincidere con la marcatura CE e la rispondenza a norme tecniche di costruzione Pag. 1 CONCLUSIONI (2) • Esiste già da tempo l’obbligo di marcare CE gli aggregati di qualsivoglia natura. Per l’utilizzo di aggregati riciclati nelle costruzioni la marcatura è in grado di garantire, con il previsto cosiddetto “controllo di produzione in fabbrica” (FPC), continuità nel tempo delle forniture • ANPAR ha messo a punto delle linee guida per la marcatura CE degli aggregati prodotti in cantiere Pag. 2 CONCLUSIONI (3) • Poiché è molto più complesso mantenere il FPC in cantiere, per gli operatori dovrebbe essere più semplice ed efficace trasportare i rifiuti da C&D presso centri autorizzati al loro recupero/smaltimento • La qualità dei materiali deve essere l’unica discriminante, non il luogo di produzione • È interesse dei produttori riciclare bene per una produzione di aggregati di qualità Pag. 3 CONCLUSIONI (4) • A fronte dello sforzo da parte dei produttori di aggregati riciclati (che devono affrontare per la marcatura CE un percorso impegnativo e costoso per la propria impresa) è necessario un impegno anche da parte della Pubblica Amministrazione e degli Enti di controllo • Fino ad oggi l’attenzione del legislatore e degli Enti di controllo si è concentrata sulle tematiche ambientali, ma non è sufficiente • ANPAR sta sollecitando l’emanazione di un EOW nazionale, come già sta avvenendo in altri Stati Membri Pag. 4 CONCLUSIONI (5) Per il corretto sviluppo del settore e del mercato è necessario in ogni ambito territoriale: •Disporre di dati effettivi •puntare ad una corretta gestione del flusso di rifiuti, orientata verso il riciclaggio per non sprecare preziose risorse (smaltendo i rifiuti in discarica), impiegando sia strumenti amministrativi (ad esempio inserendo controlli in fase di autorizzazione delle opere di demolizione) sia adeguati controlli in fase di attuazione dei lavori •autorizzare un adeguato numero di impianti in grado di produrre aggregati marcati CE •stimolare il mercato della domanda (opere pubbliche) Pag. 5 CONCLUSIONI (6) GRAZIE PER L’ATTENZIONE ARRIVIDERCI A INERTIA 2012 WWW.REMTECH.COM Pag. 6