Metodi di Analisi di Circuiti non lineari Soluzione nel dominio del tempo (Transient e Convolution). Richiede notevoli risorse computazionali; nei circuiti RF si utilizza in casi limitati (start‐up di oscillatori, circuiti digitali veloci, eccitazioni impulsive) Bilanciamento Armonico (Harmonic Balance). Adatto per eccitazioni armoniche, con un numero limitato di toni (<3). Serie di Volterra. Consente una analisi accurata nel caso di non linearità debole Metodo dell’inviluppo (Circuit Envelope). Adatto per eccitazioni con segnali ad inviluppo variabile nel tempo anche non periodici (modulazioni digitali complesse) L’Harmonic Balance e la serie di Volterra assumono un eccitazione armonica (soluzione nel dominio della frequenza); il Circuit Envelope è un metodo misto (inviluppo variabile nel tempo relativo ad una (o più) portanti sinusoidali Analisi nel dominio del tempo Consiste nell’integrazione numerica dell’equazioni integrodifferenziali che definiscono la rete. Richiede che tutti i parametri dei componenti siano independenti dalla frequenza (metodo transient). Problema nell’applicazione ai circuiti a microonde: • le perdite negli elementi distributi dipendono dalla frequenza • Le discontinuità sono in generale definite da modelli nel dominio della frequenza • I parametri S misurati sono anch’essi definiti nel dominio f Soluzione proposta nei simulatori commerciali (ADS): I componenti i cui parametri (o modelli) sono funzione di f vengono rappresentati con la risposta all’impulso (calcolata numericamente); la risposta nella rete viene ottenuta mediante convoluzione (metodo convolution) Bilanciamento armonico • E’ un metodo per l’analisi di circuiti con elementi non lineari, in regime stazionario (transitori esauriti) • Consente l’eccitazione con segnali periodici (anche con piu’ fondamentali) • Risulta particolarmente vantaggiosa (rispetto all’analisi nel dominio del tempo) per segnali costituiti da più toni sinusoidali • Si possono studiare circuiti sottoposti a eccitazione con segnali modulati (QPSK, BPSK, GSM, CDMA, ecc) • E’ richiesta una certa attenzione nello scegliere i parametri caratteristici della simulazione (affinchè i risultati ottenuti siano significativi) Frequenze di analisi • L’analisi viene condotta per serie di frequenze multiple di un numero finito di fondamentali, dette toni. • MWOffice consente fino a 3 toni con frequenze arbitrarie. • A ciascun tono sono associate un certo numero di armoniche. Piu’ elevato e’ il loro numero: - migliore risulta la rappresentazione degli effetti delle non linerarita’ - piu’ elevato risulta il tempo di calcolo - Con piu’ toni presenti bisogna considerare tutte le componenti determinate dai battimenti: ±mf1 ± nf2 ± gf3 ± .... Fissate il numero massimo di armoniche di ogni tono (M, N, G ...) i prodotti generati possono essere limitati ad un ordine massimo Calcolo della soluzione (1) LINEAR SUBCIRCUIT Il, Il, Il, Il, Il, 1 2 3 4 5 Inl,1 Inl,2 Inl,3 Inl,4 Inl,5 NON-LINEAR SUBCIRCUIT Il,N Inl,N Si identificano due sottoreti del circuito: la prima contiene tutti gli elementi lineari, la seconda quelli nonlineari (generatori inclusi) Ad ogni nodo si hanno Ntot fasori di corrente e di tensione (Ntot è il numero totale di toni, di armoniche e di prodotti di battimento) Calcolo della soluzione (2) Dati i fasori a tutte le frequenze di analisi e a ciascun nodo di interfaccia tra le due reti: LINEAR SUBCIRCUIT • Le correnti Il,k relative alla sottorete lineare si calcolano dalla matrice Y. • Le correnti Inl,k relative alla sottorete nonlineare si calcolano nel dominio del tempo, utilizzando la trasformata di Fourier per generate le tensioni vn(t) a ciascun nodo Il,1 Il,2 Il,3 Il,4 Il,5 Il,N Inl,1 Inl,2 Inl,3 Inl,4 Inl,5 Inl,N • Quando le ampiezze e le fasi di tutti i fasori considerati sono corrette, la differenza | Il,k Inl,k| risulta zero a ciascun nodo • E’ necessaria un procedura di ricerca numerica per trovare tali valori corretti di ampiezza e fase (soluzione di un sistema non-lineare) NON-LINEAR SUBCIRCUIT Parametri che influenzano la soluzione • Numero di armoniche per ogni tono • Ordine armonico massimo dei battimenti • Sovracampionamento (viene utilizzato per evitare che nella FFT si verifichino fenomeni di aliasing) • Parametri relativi alla convergenza della soluzione del sistema non lineare (errore max, numero di cicli) • Source Stepping: se attivato, la procedure di soluzione fa variare i livelli di potenza se non trova subito la convergenza Rappresentazione dei segnali (1) Generatore con singolo tono • Segnali sinusoidali di ampiezza e fase arbitraria. In questo caso il numero di armoniche dipende dalle non linearita’ del circuito • Segnali periodici di tipo classico (onda quadra, triangolare, ecc ); il numero di armoniche deve essere adeguato sia alla rappresentazione del segnale che alle non-linearita’ presenti. • Segnali arbitrari definiti in un file che contiene i fasori dello sviluppo di Fourier Esempi di segnali con 1 tono Segnali con 1 tono e 5 armoniche 1 Segnali con 1 tono e 20 armoniche 1 0.5 0.5 0 0 -0.5 -0.5 -1 -1 0 0.5 1 Time (ns) 1.5 Segnali con 1 tono e 10 armoniche 1 0 2 0.5 1 Time (ns) 1.5 2 Spettro onda quadra con 20 armoniche 1 0.5 .1 0 .01 -0.5 .001 -1 0 0.5 1 Time (ns) 1.5 2 0 5 10 Frequency (GHz) 15 20 Rappresentazione dei segnali (2) Segnale con due toni • Segnale costituito da due toni di ampiezza e fase arbitraria. In questo l’analisi è effettuata a tutte le armoniche di ciascun tono e alle frequenze di battimento (fino ad un ordine specificato) • Due toni di pari ampiezza rappresentano un segnale ad inviluppo variabile con fattore di picco pari a 3 dB; sono utilizzati per analizzare la linearità di amplificatori. • Utilizzando due generatori a diverse frequenze (non armoniche) si può simulare il processo di conversione di frequenza (mixer) Simulazione del test a 2 toni IV Curves V=-0.5 V 1 Bias 2 Bias R=1 Ohm 1 LTUNER2 Mag= 0.6 Ang= 0 Deg 60 40 1 2 2 Current (mA) 80 LTUNER2 Mag=0.9 Ang=0 Deg Polarizzazione 3 V=20 V Schema del PA 20 0 0 10 20 30 36 Voltage (V) Caratteristica d’uscita e linea di carico dinamica Polarizzazione: Vds=20V, Id=19 mA (PDC=380 mW) Pin=-17.8 dBm (per tono), Pout=16.9 dBm (per tono) PAE=25.6% Spettro dei segnali in ingresso e in uscita Spectrum 30 10.05 GHz ref 16.915 dBm ref Power (dBm) 10 GT=34.7 dB CI=30.3 dB IP3=32 dBm 0.1 GHz delta -30.268 dBm delta -10 -30 -50 9.5 10 Frequency (GHz) Numero di armoniche per tono: 5 10.5 Ordine dei prodotti di battimento: 9 Valutazione di P1dB (1 tono) 25 Guadagno -11.14 dBm 23.04 dBm 35.5 20 35 Potenza 15 34.5 -11.14 dBm 34.175 dB 10 34 5 33.5 -30 -25 -20 Power (dBm) -15 -10 Dal grafico si ottiene P1dB=23.04 dBm. Si Noti che ∆p=32-23 ≈ 9 dB. Il PA lavora con un BO≈3 dB. Rappresentazione di segnali modulati Forma generale di una portante a pulsazione ωo modulata in ampiezza e fase: VRF = VM ( t ) cos (ω 0 t + Φ (t ) ) In notazione fasoriale: VRF = VM ( t ) e ( i ω0 t +Φ ( t ) ) = VM ( t ) e ( i Φ ( t ) ) i (ω 0 t ) e = VM e ( i ω0 t ) Il segnale VM rappresenta l’equivalente in banda-base complesso del segnale modulante. Se si estende fino ad una frequenza max molto minore della portante può essere descritto mediante uno spettro armonico (N righe separate di ∆f con (N.∆f) <<f0). Con il bilanciamento armonico si può descrivere il segnale in oggetto utilizzando due toni: • • Un tono per rappresentare la portante (servono 1 o 2 armoniche) Un tono alla frequenza ∆f (con le tutte le armoniche di ampiezza e fase corretti per descrivere il segnale VM Esempio di segnale modulato Segnale BPSK in ingresso: Bitrate=10MBit/sec (256 simboli) Portante a 1.85 GHz, Pmedia = 0 dBm Spettro in Ingresso 0 -20 -40 -60 -80 -100 1.82 1.83 1.84 1.85 Frequency (GHz) 1.86 1.87 1.88 Segnale amplificato Segnale Segnalerappresentato rappresentatocon conHB: HB: Tono Tono1: 1:ff00=1.85 =1.85GH,2 GH,2armoniche armoniche Tono Tono2: 2:∆f=156.25 ∆f=156.25KHz, KHz,256 256arm. arm. PORTMOD P=1 Z=50 Ohm Pwr=0 dBm SIG="BPSK256" FRes=0.0001563 GHz WINDOW=DEFAULT NL_AMP ID=AM1 GAIN=10 dB NF=-1 dB IP2H=200 dBm IP3=25 dBm P1DB=200 dBm PORT P=2 Z=50 Ohm Amplificatore: G=10 dB, P1dB=14.5 dBm Spettro d’uscita Main Channel =30 MHz Adjacent Channels = 15 MHz Spettri Uscita 0 MC -20 AC (u) AC (l) -40 Potenza totale: 8.4 dBm Potenza nel MC: 8.4 dBm Potenza in ACu: -21.2 dBm Potenza in ACl: -21.4 dBm -60 ACPR(u): 29.7 dBm ACPR(l): 29.8 dBm -80 -100 1.82 1.84 1.86 Frequency (GHz) 1.88 Reti elettriche e segnali modulati RF Espressione generale di una portante a pulsazione ωo modulata in ampiezza e fase: VRF = VM ( t ) cos (ω 0 t + Φ (t ) ) Il seguente fasore definisce l’inviluppo complesso di VRF: VM = VM ( t ) ei( Φ ( t ) ) Lo spettro di VM occupa una banda BM molto inferiore a f0. Operando un campionamento dell’inviluppo, la distanza tra I campioni (< 1/2BM) è molto maggiore del periodo della portante; quindi nella risposta di un generico circuito al segnale RF campionato, i transitori relativi alla portante si esauriscono molto prima del campione successivo. Rispetto all’analisi di tipo transient conviene quindi: - Simulare la risposta alla portante in regime stazionario (dominio della frequenza). - Simulare la risposta all’invuluppo nel tempo con un intervallo di campionamento molto più grande del periodo della portante Metodo dell’inviluppo (1) Consiste nel metodo del bilanciamento armonico (HB) in cui l’ampiezza e la fase di tutti i fasori sono funzioni del tempo. Si effettua inanzitutto il campionamento delle sorgenti con periodo Tstep inferiore a 1/2BM; per ogni campione: - si calcola, con l’HB, l’ampiezza e la fase a regime di tutti i fasori considerati (armoniche dei toni e relativi prodotti di intermodulazione) - si aggiunge, per ogni fasore, il contributo relativo alla risposta nel dominio del tempo dell’inviluppo variabile. La risposta è costituita da N inviluppi complessi, variabili nel tempo, associati ad ogni fasore Metodo dell’inviluppo (2) In pratica l’uso dell’Envelope può risultare più conveniente del Bilanciamento Armonico (con campionamento dello spettro dell’inviluppo) quando si ha una (o più) portanti con inviluppo non periodico. Consente inoltre di simulare transienti dell’inviluppo (non possibile con l’HB). Considerazioni: Non è richiesto che siano presenti componenti spettrali alla frequenza della portante (ad es. portante modulata con un tono) Lo spettro dell’inviluppo può essere continuo (segnale non periodico) o composto da combinazioni di toni Ogni armonica ha un suo inviluppo variabile nel tempo, da cui si ottiene lo spettro mediante FFT Gli spettri intorno a ciascun armonica hanno larghezza 1/Tstep e sono complessi (gli spettri delle armoniche adiacenti non si sommano ) Generazione di un segnale RF con il metodo dell’inviluppo Using Envelope to Generate an RF Signal with filtered PI/4 DQPSK Modulation PI4D QPSK_ModTuned MOD 1 Fnom =R Ff req R out=50 Ohm Sy m bolR ate=sy m _rate D elay =0 nsec ENVELOPE SIMULATION CONTROL Vload V_1Tone SR C 1 V=dbm tov (Pav s,50) F req=R F f req Sav eC urrent=no T hi s source generates a pseudo-random bi t sequence that repeats after 8191 bi ts. DT VtLFSR _D T SR C 3 Vlow=-1 V Vhigh=1 V R ate=2*sy m _rate D elay =0 nsec Taps=6538 Seed=27 R out=1 Ohm BPF_R aisedC os BPF3 Alpha=0.35 Fcenter=R F f req Sy m bolR ate=sy m _rate D elay Sy m bols=Filt_delay _sy m s Exponent=0.5 D uty C y cle=100 SincE=no Gain=1.0 Zout=50 W indowTy pe=0 T he sym bol rate (sym _rate) is set to 24.3kHz, and the num ber of ti m e sam pl es per sym bol (sam _per_sym ) i s 10. T he total num ber of sym bol s si m ulated i s determ i ned by: # of sym bols = num pts / sam _per_sym = 256*10/10 = 256 R R5 R =50 Ohm ENVELOPE Var Eqn Env elope Env 1 Freq[1]=R F f req Order[1]=1 Stop=num pts*tstep Step=tstep U seN odeN estLev el=no U seEquationN estLev el=no EquationN am e[1]="VloadF und" Other= VAR VAR 1 num pts=256*10 sam _per_sy m =10 tstep=1/(sy m _rate*sam _per_sy m ) Pav s=10 _dBm Filt_delay _sy m s=15 R Ff req=850 MH z sy m _rate=24.3 kH z Meas Eqn MeasEqn m eas1 VloadFund=Vload[1] Risultato della simulazione Spectrum Transmitted Spectrum 0 1.5 -20 1.3 -40 1.1 -60 0.9 -80 0.7 -100 0.5 -120 0.3 1.4 1.2 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2 Eqn LoChlimits={mainlimits-30 kHz} Eqn PeakPower=max(Pout) Eqn TransACPR=acpr_vr(VloadFund,50,mainlimits,LoChlimits,UpChlimits,"Kaiser") Eqn Peak_to_Ave_Ratio=PeakPower/mean(Pout) Lower Channel ACPR Upper Channel ACPR TransACPR(1) TransACPR(2) -20.002 As the number of simulated symbols increases, the computed upper and lower ACPRs should get closer. Mean Power (dBm) -22.656 PdB 10.01 Peak-to-Average Power Ratio (dB) 2.995 11.0 Eqn Pout=mag(VloadFund)**2/100 Eqn UpChlimits={mainlimits+30 kHz} 10.5 10.0 9.5 9.0 8.5 8.0 7.5 7.0 6.5 6.0 5.5 5.0 4.5 4.0 3.5 3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 140 120 100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 -100 -120 -140 tim e, m s ec freq, KHz mainlimits={-16.4 kHz,16.4 kHz} Eqn Analisi del rumore nei simulatori RF Si può analizzare un circuito in regime non-lineare includendo l’effetto del rumore: Con i simulatori nel dominio del tempo si adottano tecniche montecarlo (metodo poco utilizzato a microonde) Con il bilanciamento armonico si possono calcolare le densità spettrali rumore (V/√Hz) dovute sia ai componenti lineari (resistori, ecc) sia ai dispositivi attivi; da queste si può ottenere la figura di rumore (spot o integrata su una banda). Per ogni frequenza di analisi sono considerate entrambe le bande laterali di rumore (superiore e inferiore); ciò comporta un incremento sia della memoria che del tempo complessivo di calcolo. Modelli behavioral per dispositivi RF Amplificatore Il caso più semplice si riferisce ad un modello polinomiale senza memoria. A livello circuitale si utilizzano generatori comandati non lineari (tipo Spice); con un polinomio del 3 ordine si può rappresentare in modo esatto la P1dB e la PI. Utilizzando due modelli polinomiali si può rappresentare la conversione AM-PM (memoria debole); un esempio è il seguente: Modello polinom. I Splitter Sfas. 90° Modello polinom. Q Modello di Amplificatore in MWOffice e ADS MWOffice N L_AMP ID= AM1 GAIN= 10 dB NF= 0 dB IP2H= 40 dBm IP3= 30 dBm P1DB= 10 dBm S11M AG= 0 S22M AG= 0 S22AN G= 0 Deg Z0= 50 TDLY= 0 ns IP2H Rappresenta l’intercetta della 2 armonica. Il modello non descrive la conv. AM-PM. Quando si specifica sia P1dB che IP3 il poliniomio è di ordine superiore a 3. Amplifier AMP1 S21=dbpolar(20,0) S11=0. S22=0. S12=0. NF=10. dB NFmin= Sopt= Rn= Z1= Z2= SOI= TOI=40 Psat= GainCompSat= GainCompPower= ADS GainComp=1. dB AM2PM= PAM2PM= Il SOI corrisponde al IP2H del modello precedente. Questo modello implementa anche la conversione AM-PM (AM2PM e PAM2PM); per il P1dB si specifica GainCompPower ponendo GainComp=1. Altri modelli disponibili in ADS AmplifierVC AMP2 Gain=(30-15*_v3) Rout=50 Ohm IQ_ModTuned MOD1 Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm PM_ModTuned MOD3 Sensitivity=10 Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm FreqMult MULT1 S11=0 S22=0 G1=-3. dB IQ_DemodTuned DEMOD1 Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm PM_DemodTuned DEMOD3 Sensitivity=180/pi Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm LogACDemod AMP3 CurrentSlope=1.e-3 VoltIntercept=1.e-3 V Z1=50 Ohm AM_ModTuned MOD2 ModIndex=1.0 Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm AM_ModTuned MOD4 ModIndex=1.0 Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm VMult MULT2 AM_DemodTuned DEMOD2 Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm AM_DemodTuned DEMOD4 Fnom=1 GHz Rout=50 Ohm I modelli sono utilizzabili con simulazioni Envelope (alcuni anche con HB) Simulazione della conversione di frequenza (3 toni) NL_AMP ID=AM1 GAIN=20 dB NF=3 dB IP2H=40 dBm IP3=30 dBm P1DB=10 dBm MIXER ID=MX1 GCONV=-6 dB P1DB_IN=10 dBm IP3_IN=20 dBm RF2IF=-20 dB LO2IF=-20 dB PLO=0 dBm RF IN IF OUT DLPFC ID=DLPFC1 N=3 FP=1 GHz FC=2 GHz PORT P=3 Z=50 Ohm PORT2 P=1 Z=50 Ohm Fdelt=0.1 GHz Pwr1=-20 dBm Pwr2=-20 dBm LO PORTFN P=2 Z=50 Ohm Freq=2.1 GHz Pwr=0 dBm Ang=0 Deg Tone=3 Numero di armoniche per toni 1 e 2 (porta 1): 4 Numero di armoniche tono 3 (porta 2): 2 Ordine max dei prodotti di battimento: 9 Risposta Spectrum Analyzer 10 Frequenza Intermedia 0 Oscillatore Locale -10 Ingresso -20 -30 -40 -50 -60 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 Frequency (GHz) 4 4.5 5 5.5 6 Serie di Volterra (1) Dato un generico sistema non-lineare (anche con memoria), la risposta y(t) ad una eccitazione x(t) può essere posta nelle seguente forma: ∞ ∞ ∞ −∞ −∞ y (t ) = ∑ yn (t ) = ∫ h1 (u1 ) x (t − u1 )du1 + ∫ ∫ h2 (u1 , u2 ) x (t − u1 ) x (t − u2 )du1du2 + n =1 ∞ + ∫ ∫ ∫ h3 (u1 , u2 , u3 ) x (t − u1 ) x (t − u2 ) x (t − u3 )du1du2du3 +.... −∞ Le funzioni hn(u1,u2,...un) rappresentano la risposta all’impulso di ordine n della rete. Si noti che il caso n=1 rappresenta la rete lineare. La difficoltà di utilizzo di questo metodo sta nel calcolo delle funzioni hn di ordine elevato; se però le non linearità sono deboli è sufficiente fermare la serie ad n=3 (le funzioni h1, h2, h3 si possono ricavare direttamente da sviluppi polinomiali dei componenti non lineari). Serie di Volterra (2) L’uso delle serie di Volterra può risultare conveniente quando si vuole ottenere la risposta di una rete con deboli non linearità (esempio: calcolo dell’intermodulazione in un amplificatore con elevato backoff e con memoria debole (conversione AM/PM)). L’analisi con le serie di Volterra è implementata in MWOffice senza calcolare esplicitamente le funzioni hn(u1,u2,...un) ; avviene in due step: • Conversione delle non-linearità della rete in non-linearità delle eccitazioni (corrrenti) • Analisi della rete linearizzata, ripetuta tante volte quante sono le combinazioni dei toni fino all’ordine considerato (3 in MWOffice). Il metodo di Volterra è molto più rapido e preciso dell’HB quando l’eccitazione è costituita da uno o due toni sinusoidali. Nei modelli dei componenti non lineari è inclusa la polarizzazione. Modelli di componenti non lineari nell’analisi di Volterra (1) Il generico componente non lineare resistivo viene modellizzato dalla relazione I=f(V) sviluppata in serie di Taylor intorno al punto di lavoro (polarizzazione): df I0 + i = I0 + dV 1 d2 f v+ 2 2 dV V =V0 1 d3 f v + 6 dV 3 v3 + ... 2 V =V0 V =V0 dove i e v sono le componenti variabili (di piccola ampiezza); si noti che I e V si possono riferire a nodi differenti (generatori comandati). Una simile rappresentazione viene usata anche per descrivere capacità non lineari (le grandezze in gioco sono la carica Q e la tensione V: Q=f(V)). I modelli non lineari nell’analisi di Volterra includono la polarizzazione, che non va quindi aggiunta al circuito da simulare Modelli di componenti non lineari nell’analisi di Volterra (2) Facendo riferimento alla conduttanza non lineare, il modello risulta definito dal seguente sviluppo: i = g1v + g 2 v 2 + g3v3 + ... In modo analogo si definisce il modello per la capacità non lineare. Fermando gli sviluppi al terzo ordine, in presenza di eccitazione composta da una combinazione di toni sinusoidali, si avranno in uscita solo componenti fino all’ordine 3 (=somma delle armoniche di ogni tono). L’analisi di Volterra non è in generale praticamente implementabile con sviluppi oltre il 5° ordine (MWOffice si ferma al terzo). I coefficienti non lineari si determinano attraverso fitting dei risultati di misure (o simulazioni). Modello di Volterra del FET Elementi non lineari Generatore comandato: id = gs1v g + gs2vg2 + gs3v g3 Conduttanza d’uscita: ids = gds1vd + gds2vd2 + gds3vd3 Capacità in ingresso (Cgs): Qg = c1v g + c2vg2 + c3v g3 dove Qg rappresenta la carica nel condensatore e i coefficienti ci sono ottenuti dalle derivate della relazione: C gs = C gs 0 1 − Vg φ Amplificatore a FET: analisi con Volterra PORT2V P= 1 Z=50 Ohm Fdelt=0.1 GHz Pwr1= -20 dBm Pwr2= -20 dBm VFET1 ID=VF1 AFAC=1 NFING=1 CAP ID= C1 C=0.588 pF IND ID= L3 L=2.815 nH IND ID=L4 L= 1.294 nH PORT P= 2 Z=50 Ohm 2 1 CAP ID= C2 C=0.254 pF 3 IND ID= L1 L=0.703 nH IND ID=L2 L=0.784 nH Output Power AMAM e AMPM 0 12 -10 175 f1 -20 GT 11.75 -30 174 -40 11.5 -50 -70 11.25 -80 -90 2f1-f2 172 AM-PM 2f1 -100 173 Frequenza = 6 GHz -60 11 171 -110 -120 10.75 4 5 6 7 8 9 Frequency (GHz) 10 11 Tempo di calcolo: < 5 sec (con HB: 0.8 sec/freq) 12 170 -30 -25 -20 -15 Power (dBm) -10 -5 0