SmART BeHAVIOURS_mobilità_I consigli da
Arcipelago Verde
eLeTTRIZZA LA TUA BIcI
Andare in bicicletta è un gioco da ragazzi, ma quando si cresce non si ha più il
physique du rôle, si mette su qualche chilo di troppo, ci dà fastidio arrivare a
destinazione sudati e così preferiamo spostarci anche per pochi chilometri con la
comoda, irrinunciabile macchina. Monterotondo è tutto un saliscendi e non tutti
siamo atleti nati e cresciuti. Ma la tecnologia ancora una volta ci dà una mano. Sono
sempre più sofisticate le biciclette a pedalata assistita che negli ultimi anni hanno
visto una crescita esponenziale delle prestazioni, sia in termini di potenza
dell’assistenza in salita sia in termini di autonomia della batteria. Con la bicicletta
a pedalata assistita, la ormai celebre Pedalec, non abbiamo più scuse, possiamo
spostarci senza particolare fatica e sudore, ma certamente senza inquinare e
facendo un po’ di sano esercizio fisico.
Oltre alla soluzione di comprare una e-bike nuova (si è formato un Gruppo di
Acquisto Solidale presso la Riciclofficina) c’è la possibilità di acquistare un kit di
trasformazione ed elettrizzare la nostra vecchia bici ridandole una seconda nuova
vita. Il mercato, basta un giro sui motori di ricerca per averne un’idea, offre molti
kit elettrici con istruzioni per il montaggio.
Dal sito http://www.arcipelagoverde.it/tecnica/kitE-bike.aspx curato da Roberto
Ragnini abbiamo scaricato e sintetizzato le istruzioni per il montaggio di un kit
specifico, montato sulla ruota posteriore di una Mountain-Bike.
>>Abbiamo scelto di montare un kit specifico dopo ricerca su internet perché
è l’unico che offre un kit completo anche di batteria usando materiali di qualità con
un’ampia possibilità di scelta dei componenti.
Il kit è molto facile da montare perché il motore senza spazzole è già montato
sul cerchione. A corredo viene dato un dettagliatissimo manuale d’istruzione.
Il kit comprende:
 1 batteria con celle Panasonic o Samsung 36V con capacità di 9AH (disponibile
anche con batteria dello stesso tipo e peso ma con una capacità superiore di
11,6AH) comprensiva di caricabatteria, staffa di montaggio e cavi di
collegamento compatibili con la centralina.
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 1 motore mod. BPM 36V 250watt già montato e centrato su cerchio di
produzione Italiana marca Ambrosio®, modello KEBA con canale da 19mm.
montato con raggi da 2,5 mm di produzione Italiana marca Alpina®, pacco
pignoni con ruota libera a 6/7/8/9/10 rapporti pronto per essere montato sulla
bicicletta.
 1 centralina 36V con potenza nominale di 7A e massima di 15A (dimensioni e
peso contenuti, lunghezza 90mm, larghezza 50 mm, altezza 29 mm, peso 220
gr) per motore Brushless e soprattutto Sensorless, la nuova tecnologia che
permette di limitare il numero di fili che escono dal motore da 8 a solamente 3.
 1 consolle da manubrio che permette di accendere e spegnere il sistema di
assistenza, consente di passeggiare senza l’ausilio del motore non avendo attriti
una volta spento, consente di scegliere il livello di velocità massima raggiungibile
su tre livelli e permette di dosare la potenza del motore e quindi limitare i
consumi sempre su tre livelli, indicatore di carica residua a led.
 1 sistema PAS, accessorio che serve per permettere alla centralina di erogare
corrente, in maniera dolce e progressiva.
 1 dispositivo freno.
montaggio della ruota motrice
Rovesciamo la bici su un tavolo ed
incominciamo a smontare la ruota posteriore
allentando i dadi e sbloccando i tasselli del
freno per estrarre la ruota.
Ora bisogna togliere il copertone e la camera
d’aria dal vecchio cerchione e montarlo sul
nuovo. Bene, bisogna inserire la ruota nel suo
alloggio. Nell’inserire il perno della nostra ruota
motorizzata nell’asole del telaio dobbiamo fare
però molta attenzione.
Il perno della ruota è di diametro più largo
e ha due lati piatti senza filettatura che vanno
scrupolosamente inseriti nell’asola del telaio
nel modo illustrato in foto.
Sul perno della ruota c’è una rondella di
forma particolare, va inserita in modo da
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chiudere l’asola come illustrato in figura, vedere frecce. È molto importante
posizionarla in quel modo perché svolge una funzione essenziale, impedisce al
perno del motore di ruotare su se stesso strappando tutti i fili elettrici che escono
dall’interno del perno.
Nella foto con la freccia nera è indicata la rondella che impedisce la rotazione
del perno, nel nostro caso visto che non c’era spazio tra ruota e telaio, l’abbiamo
posizionata all’esterno del telaio avendo però cura di orientare il dente della
rondella in modo da chiudere l’asola.
Attenzione: i primi chilometri, ma soprattutto i primissimi metri con la vostra
nuova ruota, percorreteli senza spingere troppo sui pedali, questo perchè il pacco
pignoni si deve avvitare gradualmente, pena la rottura del carter destro del motore,
che in questo caso non è coperto da garanzia.
montaggio del sistema PAS
Il sistema PAS è un dispositivo che permette di far erogare alla centralina la
corrente al motore in maniera dolce e progressiva solo quando è necessario. La
quantità di corrente erogata è infatti regolata dal ciclista semplicemente ruotando
più o meno velocemente i pedali.
Il sistema PAS è composto da due parti:
 il captatore, che viene vincolato al telaio e
collegato elettricamente alla centralina
 il dischetto con i magneti che viene
inserito nel perno della pedivella in modo
che ruoti con i pedali.
Smontare la pedivella di sinistra, quella
senza corone, con un cacciavite togliere il
copridado in plastica e con una chiave a bussola svitare il dado. Poi con un
estrattore estrarre la pedivella dal perno. Tolta la pedivella bisogna svitare la ghiera
che fissa il movimento centrale; nel nostro caso basta dare qualche colpo di
martello alla punta piatta inserita nella ghiera. Su altri modelli potrebbe essere
necessario un estrattore apposito. Se non avete l’estrattore potreste chiedere
l’assistenza di un riparatore di biciclette. Prima di svitare spruzzare dello svitol per
facilitare lo sbloccaggio.
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La parte fissa del sistema PAS va posizionata come in con la ghiera avvitata
serrando l’anello del captatore rosso. Inserire il disco sul perno della manovella con
la parte servita dai magneti orientati verso il captatore; nel caso sul disco ci sia una
freccia di rotazione disporre il disco in modo che la freccia segnali il normale senso
di rotazione dei pedali. Controllare che la distanza tra captatore e disco non superi
i 3 mm. Reinserire la manovella e stringere il bullone.
Alcuni sistemi PAS sono fatti per l’alloggiamento a destra invece che a sinistra,
se una volta collegato il tutto, pedalando, il motore non parte, provate a pedalare
all’indietro: se parte il motore, occorre rismontare il disco del PAS e rimontarlo
rovesciato.
montaggio del display
Il display va montato sul manubrio e serve
a controllare la carica delle batterie, ad
alimentare la corrente alla centralina (on/off)
e a selezionare su tre posizioni la velocità
massima del motore di assistenza alla
pedalata. Da codice della strada l’assistenza
alla pedalata deve cessare quando la bici
raggiunge i 25 km/h, in questo caso è possibile stabilire il limite abbassandolo
ulteriormente a circa 21 km/h (livello M) e 18 km/h (livello L).
Per inserire il display vanno estratte la manopola e la leva sinistra.
montaggio della centralina elettronica
Siamo arrivati al cervello del sistema, la centralina
ha il compito di dosare l’energia elettrica da dare al
motore ed erogarla quando serve, bloccandola
quando si frena o si smette di pedalare.
montaggio della batteria
La batteria al litio è uno dei componenti fondamentali e costa da sola quanto
mezzo kit. È molto simile a quelle utilizzate per i telefonini, solo che l’intensità di
corrente e il suo voltaggio sono decisamente più alti. Il problema delle batterie
utilizzate per la pedalata assistita è che sono costruite utilizzando molte celle che
debbono essere tutte della stessa qualità, per ottenere ciò il costruttore deve
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selezionare le celle migliori e scartare quelle di minore qualità. Questa operazione
la garantiscono soltanto i grandi marchi. La batteria del nostro kit è da 9 A/H che ci
dovrebbe garantire un’autonomia di 30 km in pianura; è abbastanza piccola, e
leggera e ci viene fornita dentro una borsa che si può facilmente agganciare sotto
la sella.
A corredo del kit c’è un carica batterie molto compatto: ha due led, entrambi
rossi al primo avvio, uno diventa verde quando la batteria è carica.
collegamento dei cavi elettrici alla centralina
La nostra bici ha tutti i componenti istallati, ma mancano i collegamenti elettrici
alla centralina, ora con un po’ di attenzione terminiamo il lavoro. Apriamo la
scatolina posta sotto la centralina ove ci sono i fili da connettere e seguire
scrupolosamente le seguenti istruzioni:
 per prima cosa va tenuto presente che i cavi che vanno alla batteria vanno
collegati per ultimi, cavo rosso e nero;
 cavo motore, collegare la prolunga al
filo tripolare che esce dal perno della
ruota avendo cura di far coincidere le
frecce nello spinotto; collegare lo
spinotto fili giallo, blu, celeste;
 cavo PAS spinotto con fili rosso, nero e
giallo;
 cavo pulsante potenza 3 posizioni fili
celeste, nero e rosso (se montato);
 cavo freno fili blu, giallo e rosso;
 cavo display manubrio connettore con
fili celeste e nero e connettore fili rosso
e blu;
 cavo batteria: preparare la prolunga
con spinotto maschio per il cavo nero (blu) e spinotto femmina per cavo rosso
(marrone), connettere la prolunga allo spinotto in uscita dalla batteria.
Legare i cavi che sporgono dalla centralina in maniera provvisoria per evitare
che pedalando si strappino.
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A questo punto prima di procedere oltre conviene fare una prova che i
collegamenti siano giusti e che il PAS sia stato montato correttamente. Premere il
pulsante on/off posto sul display, se i led si illuminano e dopo una mezza pedalata
il motore dà la spinta vuol dire che siamo riusciti nell’impresa.
Ora non rimane che agganciare i cavi al telaio con delle fascette, avendo cura di
disporli in maniera ordinata e facendo in modo che l’escursione del sellino o le
oscillazioni della sospensione posteriore non sollecitino i cavi elettrici.
Si chiudono i contatti nella scatolina e si finisce di agganciare i cavi con le
fascette. Siliconiamo il coperchio della scatolina nei punti dove potrebbe entrare
umidità. Ora la nostra e-bike auto-costruita è pronta! Non rimane che provarla.<<
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