LE REGOLE DEL BUON
CITTADINO
Le regole principali
1.
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8.
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10.
11.
12.
Vivere onestamente
Dare a ciascuno ciò che ha diritto di avere
Fare il bene, sempre
Conoscere i propri doveri e i propri diritti, rispettando le regole della
comunità
Non danneggiare mai consapevolmente niente e nessuno
Ribellarsi all’indifferenza, all’omertà, al silenzio, per migliorare il
luogo in cui si vive e le abitudini sbagliate di molte persone
Dare notizia all’autorità giudiziaria di qualsiasi reato si venga a
conoscenza
Ammettere,in caso di errori, di aver sbagliato e avere abbastanza
autostima da sapere che si può ricominciare
Favorire l’integrazione nella società delle persone diverse da noi
Aiutare generosamente le persone che sono in difficoltà
Se i conflitti non si riescono a risolvere, cercare forme di mediazione
Sviluppare un comportamento assertivo: fare qualcosa che è positivo
in ugual misura per sé e per gli altri.
1.Vivere onestamente
Con la stessa facilità con
cui il vento
Sradica un fragile albero
Le tentazioni trascinano
Chi è alla ricerca del
piacere,
Chi è avido, pigro e debole.
Ma come il vento
Non riesce ad abbattere un
montagna,
Nessuna tentazione scuote
Chi è desto, energico,
Fiducioso e vive
semplicemente
2.Dare a ciascuno quello che ha il
diritto di avere
3.Fare il bene,
sempre
Dai il meglio di te...
Se fai il bene, ti attribuiranno
secondi fini egoistici
non importa, fa' il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi,
troverai falsi amici e veri nemici
non importa realizzali.
Il bene che fai verrà domani
dimenticato.
Non importa fa' il bene
L'onestà e la sincerità ti
rendono vulnerabile
non importa, sii franco
e onesto.
Dà al mondo il meglio di te, e ti
prenderanno a calci.
Non importa, dà il meglio di te
(Madre Teresa di Calcutta)
4. Conoscere i propri doveri e i propri
diritti,rispettando le regole della
comunità.
DIRITTO E
DOVERE
ALL’ISTRUZIONE
DIRITTO ALLA LIBERTA’
RISPETTO
DELL’AMBIENTE
DIRITTO DI PAROLA
5.Non danneggiare mai
consapevolmente niente e nessuno
Il rispetto non è ossequio,
deferenza, riverenza.
E’ attenzione,
considerazione e
riguardo per le persone,
le istituzioni e le cose. E’
la prima categoria d’ogni
forma educativa che non
può essere insegnata, ma
che si apprende con
l’esempio, la prassi,
l’imitazione e
l’identificazione.
6.Ribellarsi all’indifferenza, all’omertà, al silenzio,
per migliorare il luogo in cui si vive e le abitudini
sbagliate di molte persone
Islamabad, 18 feb. (Adnkronos) - Ad
appena 11 anni Tuba Sahaab ha
ingaggiato una personale battaglia a
colpi di poesie contro i talebani dalla
periferia di Islamabad dove vive. In un
Pakistan dove molte bambine non
possono frequentare la scuola e i loro
libri vengono bruciati, Tuba non e'
stata ridotta al silenzio dagli estremisti
islamici. Scrive versi che raccontano il
dolore e le sofferenze dei piccoli come
lei, non temendo di dire a voce alta
cio' che pensa.
7.Dare notizia all’autorità giudiziaria di
qualsiasi reato si venga a conoscenza
ROMA - Uno studente di quindici anni di
Sannicola (Lecce) affidato ad una
comunità di recupero dai carabinieri
per essersi reso protagonista di
ripetuti atti di bullismo nella sua
scuola.
È successo in un istituto superiore di
Gallipoli. È una brutta storia di
estorsioni, di botte, di silenzi e
indifferenza consumata in una comunità
dove si lavora per educare i giovani.
Tutto parte dalla denuncia di una
madre. Il figlio tornava a casa con dei
lividi. La donna scopre che il ragazzo
subiva le angherie di un compagno, il
classico bullo, che con minacce gli
portava via la paghetta: dieci, venti
euro. Altrimenti erano botte. Il ragazzo
viene affidato ad una comunità di
recupero.
.
8.Ammettere,in caso di errori, di aver sbagliato e
avere abbastanza autostima da sapere che si può
ricominciare
Ammettere gli errori è una cosa
incredibile. Richiede veramente uno
sforzo sovrumano per la maggior
parte delle persone; perché significa
ammettere la nostra fallibilità. Poi
ci si rende conto che ammettere
apertamente uno sbaglio ci farà
stare meglio, perché ammettere gli
errori è la prima parte di qualunque
rapporto. Quella parte di noi che
cade e dice "cavoli, non so ancora
camminare" e che si rialza di volta
in volta. Quella parte che impara e
impara e impara. Perchè sa di non
essere ancora dove vorrebbe.
Ogni nostra crescita parte dai nostri
errori, e prima ancora da noi stessi.
Ma se non facciamo errori allora
non potremmo mai crescere.
9.Favorire l’integrazione nella società delle
persone diverse da noi
10.Aiutare generosamente le persone
che sono in difficoltà
• L’adozione a distanza
è un modo per aiutare
il prossimo. La nostra
classe insieme alla
classe 2E ha adottato
una bambina indiana;
due volte all’anno le
mandiamo circa 200€
per andare a scuola e
pagare i libri e il
materiale scolastico.
11.Se i conflitti non si riescono a risolvere,
cercare aiuto nella mediazione di altri.
A ognuno di noi è capitato di
essere in conflitto con
qualcuno:un compagno, un
parente, un vicino di casa. In
questo senso il conflitto è
un’esperienza di vita dolorosa
che tutti sperimentiamo, ma che si
può affrontare e superare
Ricordiamoci: gli
altri ci possono
aiutare
12.Sviluppare un comportamento assertivo: fare
qualcosa che sia positivo in ugual misura per sé e
per gli altri
Come si comporta una persona
assertiva?
• È attenta a sè ed agli altri
• Non è condizionata dagli altri
• Utilizza metodi corretti, motivanti e
gratificanti, per sé e per gli altri
Che cosa provoca il
comportamento assertivo?.
• Attenta considerazione degli altri.
• Fiducia in sè e negli altri.
• Scelte autonome, fuori, dal
“branco”
• Rispetto della dignità propria e
altrui.
Realizzato, per la classe III A di Agrate
da :
Camilla Epis
Francesca Finotelli
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