Quaderno di preghiera Spunti per la preghiera da lunedì 25 Maggio a sabato 30 Maggio 2015 Lunedì 25 Maggio Liturgia: Sir 17,20-28; Sal 31; Mc 10,17-27 Nel Vangelo di oggi Gesù ci fa capire che la fede non accetta compromessi, non possiamo seguirlo a metà per ottenere ciò che ci fa comodo, dobbiamo abbandonarci pienamente al suo volere e seguire il suo esempio. La parte difficile del nostro credere sta proprio nella rinuncia ai nostri beni materiali e pensare alla ricompensa della vita eterna. Noi consideriamo la fede come un qualcosa che ci fa sentire bene e amati dal Signore, ma quando ci chiede di rinunciare a qualcosa, allora ecco che la nostra fede vacilla e ci ritroviamo a essere come quel tale del Vangelo, storciamo il naso e ce ne andiamo. Il punto di svolta è proprio quella rinuncia, che è difficile, anzi molto difficile, ma se paragonata alla ricompensa che il Signore ci dà, diventa una cosa assolutamente fattibile. Noi dobbiamo pregare il Signore affinché rinunciamo alle nostre ricchezze materiali per accedere alla ricchezza del nostro cuore, per la ricompensa che il Signore ha preparato per noi, la vita eterna. Martedì 26 Maggio Liturgia: Sir 35,1-15; Sal 49; Mc 10,28-31 “Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”. Queste parole dette da Pietro sono molto significative perchè risvegliano in noi quello che dovrebbe fare ogni cristiano: abbandonare ogni cosa per seguire il Signore. Si è discepoli, servi, ascoltatori, seguaci di Cristo Signore. Si abbandona tutto per camminare dietro di Lui, fare la sua volontà, ascoltare la sua voce. A questo punto dalle parole di Gesù Cristo sembrerebbe esserci anche una ricompensa per chi lo segue. Il Signore infatti ce ne dona altre due: una durante la nostra esistenza e una nell'eternità. Durante l'esistenza ci ricolmerà di ogni bene: case, fratelli, sorelle, madri, padri e figli. Nell'eternità ci accoglierà alla sua mensa, ricolmandoci di vita eterna. Quello che noi gli possiamo donare è sempre ciò che è suo. Ma il Signore ci incoraggia a seguirlo, donandoci cento volte tanto tutto ciò che abbiamo lasciato. La strada non è in discesa o sgombra da ogni pericolo ma ci sono anche persecuzioni. Gesù sa bene che a volte vivere con serietà il vangelo ci porta a fare delle scelte dolorose, a scontrarci con la logica del mondo, ad entrare in un conflitto di valori. Essergli fedeli significa accettare sia la ricompensa dell’amarsi, sia la persecuzione per seguire le sue vie. Mercoledì 27 Maggio Liturgia: Sir 36,1.2a-5-6.13-19; Sal 78; Mc 10,32-45 Quante volte Gesù chiama i dodici in disparte, perché desidera un dialogo più intimo con loro. Lo fa anche ora che devono salire a Gerusalemme, anche se l’evangelista non riporta le reazioni degli apostoli e sembra bruscamente interrompere il discorso per riportare quella richiesta meschina di Giacomo e Giovanni. Ecco a volte anche noi, di fronte alla grandezza del progetto di Dio sulle nostre vite, ci preoccupiamo delle cose stupide, di chi risulta più bravo, più buono, più intelligente agli occhi degli altri. Ma non è questo che ci chiede Gesù. Lui ci mostra un’altra strada, che cozza irrimediabilmente con quello che la società ci impone: il servizio. Lui, il maestro, è venuto per servire. Servire vuol dire collaborare con Dio, far lavorare in noi lo Spirito Santo, affinché altri conoscano l’amore di Dio. Certo che siamo inutili! Non siamo noi a dover brillare, ma la Grazia di Dio. Noi siamo solo messaggeri, servitori. Signore insegnaci l’umiltà, insegnaci a metterci da parte, donaci lo Spirito del servizio con te nel cuore, facci gustare la gioia del dono gratuito, imparato da te. Giovedì 28 Maggio Liturgia: Sir 42,15-26; Sal 32; Mc 10,46-52 “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me.” C’è molta folla, c’è un uomo cieco, ci sono i discepoli, c’è Gesù. Ma quello che è più importante e vitale c’è una supplica disperata di un povero uomo che vuole essere guarito e crede che Gesù possa farlo:” La tua fede ti ha salvato.” E’ la fede dell’uomo che compie il miracolo? Se ci mettiamo al posto di Bartimeo, sicuramente ci riconosceremo. Siamo noi i ciechi seduti lungo la strada della vita che imploriamo qualcosa che nessuno può darci perché non possiede nulla; che gridiamo sempre più forte, ma nessuno ci sente perché non vuol sentire. Siamo noi quelli a cui obbligano “di tacere” perché diamo fastidio. Ma Gesù passa sempre per la mia vita e mi fa cercare: “Coraggio, alzati! Egli ti chiama”. Sì, Gesù mi chiama per nome e mi salva perché Lui riconosce nel mio grido a Dio una fede autentica. E come Bartimeo lo seguo lungo la strada che sta “tracciando” per me. Inizia il mio viaggio. Dove mi porterà? Domanda sempre aperta giorno dopo giorno. Venerdì 29 Maggio Liturgia: Sir 44,1.9-13; Sal 149; Mc 11,11-25 “Abbiate fede in Dio!” nel brano di oggi Gesù ci esorta a fortificare la nostra fede al punto di credere che un monte può gettarsi nel mare se veramente crediamo che ciò possa avvenire. Oggi abbiamo un’opportunità per chiederci: a che punto è la mia fede? Può succedere che ci troviamo prigionieri di una fede basata solo su pratiche esteriori ma poi, quando arrivano le prove, cadiamo miseramente perché non confidiamo abbastanza nel Signore e non diamo frutto proprio come il fico della parabola il quale pur essendo rigoglioso all’esterno è destinato a seccare perché sterile. Avviene così anche con le nostre vite. Ci dice la prima lettura che solo chi ha fede è destinato a non essere dimenticato perché i loro posteri saranno una preziosa eredità che resterà per sempre. Aiutaci Gesù a farci cambiare atteggiamento quando preghiamo. Facci capire che non possiamo inginocchiarci davanti a Te portandoci dietro i nostri rancori e le nostre ragioni ma donaci un cuore libero dal nostro orgoglio solo così potrai esaudire le nostre preghiere perché “Il Signore ama il suo popolo”. Sabato 30 Maggio Liturgia: Sir 51,17-27; Sal 18; Mc 11,27-33 Nel Vangelo di oggi, gli Scribi non hanno nessuna intenzione di accogliere Gesù e la Sua Parola, ma vogliono solo ostacolarlo, cercando di metterlo in difficoltà facendogli delle domande alle quali Gesù non risponde. Gli Scribi non riconosco in Gesù, Colui che è stato mandato da Dio per salvare il mondo, ma noi si. Noi viviamo tutti i giorni la “potenza” della Parola di Gesù e sappiamo che tutto quello che vuole insegnarci è “cosa buona e giusta. Gesù è l’unico modello da imitare, perché solo Lui è Via, Verità e Vita. Gesù è il nostro Salvatore e ha sacrificato se stesso per darci una nuova vita. Sta a noi decidere se accettare o meno la nuova vita che offre; sta a noi credere che con Lui la nostra vita cambierà in meglio. Lui è sempre al nostro fianco: ci aiuta, ci sostiene, ci insegna a cambiare stile di vita. Accogliamo con amore quello che Lui ci dice; accogliamo con gioia i Suoi insegnamenti, perché sono frutto del Suo amore per noi che siamo Suoi fratelli. Famiglia Missionaria "Verbum Dei" www.verbumdei.it