Delegazione Regionale Caritas Piemonte – Valle d’Aosta IL VIRUS DEL PREGIUDIZIO NELLE MIGRAZIONI CAUSE, EFFETTI, ANTIDODI.. COS’E’ LO STEREOTIPO? Lo stereotipo è l'insieme delle caratteristiche che si associano ad una certa categoria di oggetti. Comunemente lo stereotipo è l'insieme coerente e abbastanza rigido di credenze che un certo gruppo condivide rispetto ad un altro gruppo o categoria sociale. «Le svedesi sono bionde con gli occhi azzurri» «Gli africani (subsahariani) hanno culture primitive» PREGIUDIZIO In senso generale giudizio precedente all'esperienza o in assenza di dati empirici, che può intendersi orientato in senso favorevole o sfavorevole, riferito tanto a fatti ed eventi quanto a persone che appartengono ad un determinato gruppo sociale. Se consideriamo il pregiudizio come la tendenza a pensare e agire in modo sfavorevole nei confronti di un gruppo, possiamo aggiungere che tale disposizione sfavorevole poggia sulla convinzione che quel gruppo o categoria possieda in maniera abbastanza omogenea tratti che si giudicano negativi. «Le svedesi sono sessualmente disinibite» «Gli africani (subsahariani) non si lavano, puzzano!» Il pregiudizio e lo stereotipo non si limitano alle valutazioni rispetto all'oggetto, ma orientano concretamente l'azione nel suoi confronti. STEREOTIPI E PREGIUDIZI DEGLI ITALIANI DEL NORD SECONDO IL SITO http://alphadesigner.com/project-mapping-stereotypes.html Costruzione del pregiudizio Vi sono tre processi essenziali nella costruzione del pregiudizio e sono: Categorizzazione: raggruppare eventi sociali in gruppi che sono equivalenti dal punto di vista delle azioni, delle intenzioni e del sistema di credenze dell’individuo. Come uno “stampo” che da forma agli atteggiamenti interni al gruppo semplificando la realtà, permettendo alle persone di orientarsi. (stereotipi) Assimilazione: nelle situazioni di ambiguità o nella scarsità di conoscenza si ha la tendenza ad attribuire al singolo individuo caratteristiche che si pensano del suo gruppo di appartenenza. Le persone vengono giudicate come se fossero in possesso di caratteristiche riconducibili a dimensioni misurabili (altezza peso ecc) . Ricerca di coerenza: una volta semplificato e ordinato il mondo si tende ad esagerare le differenze tra gli elementi che rientrano in classe distinte (outgroup) mentre verranno minimizzate le differenze tra gli elementi appartenenti alla stessa classe (ingroup). Tramite questo processo di enfatizzazione il mantenimento dei pregiudizi è autogratificante perché permette di definirsi meglio rispetto agli altri. «I soldi sbiancano la pelle» Ruud Gullit PREGIUDIZIO… in assenza di relazione La massa informe degli “altri” differenti da se o dal proprio gruppo sociale genera spaesamento, allontanamento … timore, paura … ma anche ricordi … Il sociologo Zygmunt Bauman afferma “L’afflusso dei migranti e specialmente quelli sfuggiti da vittimizzazioni, persecuzioni e umiliazioni, o la minaccia del loro arrivo, dà ai nativi dei paesi a cui approdano un profondo disagio poiché ricorda loro sgradevolmente la fragilità dell’esistenza umana – la loro stessa debolezza umana - che i nativi preferirebbero decisamente nascondere e dimenticare ma che nondimeno li tormenta per la maggior parte del tempo.” Anna Schiacchitano con i tre figli nella sala bagagli di Ellis Island Le migrazioni sono spesso il campo dove evacuare tensioni, rabbie e impotenze di una società … Generalmente non sono le caratteristiche degli immigrati a causare l’antipatia nei loro confronti, ma piuttosto vengono loro attribuite caratteristiche capaci di giustificare tale antipatia. Funzione autogenerativa del pregiudizio che si sviluppa e mantiene mediante il controllo dei media e della comunicazione sociale. “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità” Joseph Goebbels Paura Pregiudizio Potere Manipolazione PREGIUDIZIO… nella relazione Perché vi sia relazione si deve incontrare il volto dell’altro che nella sua nudità ci ricorda la necessità di spogliarlo da ogni rivestimento di forme o categorie con cui cerchiamo di “neutralizzarlo”. Il migrante nella sue differenze somatiche rispetto all’autoctono esalta l’idea di infinito, di incertezza… La relazione con il migrante può oscillare tra identificazione e differenziazione: Identificazione, sono più cose ci accomunano di quelle che ci dividono (piano biologico, psicologico, dei sentimenti e della ragione), ma attenzione le emozioni possono smentirci….. Differenziazione, il migrante è inevitabilmente e irrinunciabilmente diverso da noi. Anche se si cercano assistenti famigliari che assomigliano il più possibile agli autoctoni è per renderle invisibili, delle “non persone”… Se il volontario è generoso all’interno del classico meccanismo “do ut des” rimaniamo all’interno di una morale utilitaristica: ricambio chi mi da qualcosa. E se non si riceve la gratitudine dell’altro? … scattano sospetti, timori giudizi… pregiudizi Pregiudizi migrazioni culture Le migrazioni fanno emergere parole come pluralismo culturale, multiculturalismo, acculturazione, inculturazione, intercultura ecc. Per comprendere come la cultura influenza il pregiudizio è bene utilizzare l’analogia dell’iceberg. Quello che emerge è visibile, il resto non si vede ma c’è! La cultura è visibile, percepibile con facilità negli aspetti quali: Belle arti, letteratura, teatro, musica classica e popolare, danza giochi cucina abbigliamento ecc. (elementi culturali relativamente coscienti) Generalmente la cultura di cui ogni migrante è portatore viene percepita e valorizzata (se viene valorizzata) guardando gli aspetti esteriori cioè quelli folkloristici. Cosa c’è sotto la linea di galleggiamento? Gli elementi culturali meno coscienti Idea di modestia; idea di bellezza; principi educativi; norme ereditarie; cosmologia; atteggiamento verso gli animali; modelli di relazione con superiori o con subordinati; definizione di peccato; pratiche di corteggiamento; idea di giustizia; incentivi al lavoro; idea di comando; ritmo di lavoro, modelli decisionali di gruppo; idea di pulizia; atteggiamento verso le persone a carico; idea di malattia, modi risolvere i problemi; idea di mobilità sociale; contatto visivo; relazioni nei gruppi in funzione dell’età, status, sesso, occupazione, parentela ecc.; idea di pazzia; natura dell’amicizia; idea del se’; schemi di percezione visiva; comunicazione non verbale; espressioni facciali; idee sulla logica; modi di affrontare le emozioni; modalità di conversazione nei diversi contesti sociali; idea di passato e futuro; computo del tempo; idea di cooperazione; idea di competizione; grado di interazione sociale; idea di adolescenza; disposizione dello spazio fisico; presunzioni del Mondo; senso della vita e degli avi Componente emotiva forte Componente emotiva molto forte Componente emotiva fortissima CULTURA & PERSONA Nelle relazioni con i migranti traspare spesso l’idea che tutte o quasi le persone provenienti da un determinato paese abbiano la stessa cultura. Come se si trovassero su un unico tappeto volante Il marocchino è il tipico uomo o donna di Casablanca, eppure le persone che vengono dalle montagne dell’Atlante sono radicalmente differenti. Nella realtà “ogni migrante è portatore di una sua cultura”. Pur provenendo da una macro area definita risente molto dei vari aspetti microculturali (regione,città, famiglia, classe sociale, età ecc.) Ogni migrante ha un suo personale “zaino” culturale. ANTIDOTI al PREGIUDIZIO «prima cura emergenziale» • • • • • • • • Pulizia del linguaggio; extracomunitari, stranieri, migranti.. I cristiani sono «concittadini dei Santi e famigliari di Dio» Ef 2, 19-22 e quindi gente di passaggio su questa terra … dei migranti! «Sono troppi», ma rispetto a quale parametro? Economico, numerico …. e perché non secondo l’idea di «bene comune» considerando il pianeta e non solo la propria nazione…. I migranti hanno povertà di tipo economico ma difficilmente culturali, valoriali ,di fede… Emigrano i più forti, i più combattivi, chi sa rischiare moderatamente.. Le persone sono portatrici di cultura e non viceversa. Tendiamo a considerare il nostro quadro di riferimento culturale come universale. I valori sono organizzati secondo una piramide… Ogni migrante economico ha un network (reticolo amicale, famigliare) informale di riferimento (i migranti economici non cadono con il paracadute dal cielo!). Non confondere gli immigrati per motivi economici con i rifugiati politici o richiedenti asilo. Motivazioni , percorsi differenti. In ogni progetto di vita il migrante subisce/ricerca l’acculturazione. Il migrante cambia col tempo e anche il suo “zaino culturale”, ancor di più per i giovani di seconda generazione. Queste competenze rientrano nel sapere e saper fare. ANTIDOTI al PREGIUDIZIO «cura continuativa» La relazione con i migranti richiede tempo. Ci si deve sentire come degli esploratori di mondi possibili. I segnali più importanti sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali, non ti informano su cosa vedi, ma sul tipo di occhiali (cultura) con cui guardi. Si deve cercare di conoscere meglio il proprio «iceberg» La diversità non è mai assoluta, ma relativa, siamo tutti diversi rispetto a qualche cosa. Ci si deve abituare a sentirsi simili nella diversità. La tolleranza è importante, ma non basta. Migranti e autoctoni devono saper convivere in un territorio e partecipare al bene comune. La difesa dei diritti degli altri promuove e assicura i diritti di tutti. Il rifiuto dell'altro è un modo per mascherare la propria debolezza e la propria invidia, la propria incapacità a rischiare nell'incontro. Queste competenze rientrano nel saper essere … Ognuno di noi entra in una stanza e deve scegliere tra due porte… Persone senza pregiudizi Persone con pregiudizi Ognuno di noi ha dei pregiudizi la questione non è di eliminarli di colpo, perché non è possibile, ma di combatterli con la preghiera giorno per giorno.