ALLEGATO F1 - Schema di funzionamento delle caldaie a condensazione (Viessmann).
Come noto l’elemento che caratterizza i combustibili in relazione alla proprietà di generare energia termica è
il “potere calorifico”. Tale caratteristica, fornita in kcal per unità di peso o volume può essere fornita in due
modalità, ovvero come potere calorifico inferiore e come potere calorifico superiore. Il primo rappresenta
l’energia termica ottenuta per combustione al netto del calore disperso necessario per il riscaldamento dei
fumi e, soprattutto, per la vaporizzazione dell'acqua prodotta dalla combustione (calore latente). Il secondo
invece è relativo al contenuto energetico termico complessivo, ovvero considerando anche l’energia termica
dispersa dai prodotti della combustione. Le caldaie standard non riescono a recuperare il calore disperso
mentre quelle a condensazione sono dotate di un apposito scambiatore (acqua/aria) sui fumi che provvede a
recuperare la quasi totalità dell’energia termica dai prodotti della combustione. Per ottenere questo recupero
è necessario però far lavorare il sistema di riscaldamento a temperature ridotte in quanto con temperature
superiori sarebbe impossibile ottenere la condensazione del vapor d’acqua, indispensabile requisito per il
recupero del calore latente contenuto in questo ultimo. Nel caso del gas metano, il calore latente recuperabile
è pari all’11%, mentre nel caso di combustibili liquidi quali il gasolio, il calore latente è pari al 6%circa; le
temperature di condensazione del vapor d’acqua sono invece pari rispettivamente a 57 e 47 °C.
Caldaia a condensazione
Particolare scambiatore termico del sistema a
condensazione
(A): Bruciatore modulante cilindrico - (B): Vaso di espansione a membrana integrato - (C): Superfici di
scambio termico - (D): Ventilatore per aria di combustione - (E): Pompa di circolazione - (F): Scambiatore di
calore a piastre - (G) Attacchi per gas e acqua - (H): Regolazione digitale circuito di caldaia
ALLEGATO F2 - Dati tecnici di caldaie a gas di tipo standard (Viessmann).
Caldaia
(1)
(1)
η termico
(%) a carico:
100
30%
%
Tipo
(2)
Campo di
potenza
termica utile
(kW)
Prelievo
H 2O
(l/min)
(3)
Dimensioni (P/L/H) (mm)
C
10,7-24,8
90,2
92,8
11,9
340/400/725
C
13,2-31
90,5
93,0
14,7
360/450/725
B
10,5-24
89,7
90,0
11,5
340/400/725
B
13-30
89,6
90,0
14,3
360/450/725
Caldaie Viessmann modello Vitopend-100W, riscaldamento e produzione di acqua calda, con camera
aperta e stagna, funzionante a gas metano o GPL, temperatura max acqua 76 °C (riscaldamento) e 57
°C (acqua calda sanitari). Rendimento: 3 stelle (CEE 92/42), classe NOx = 3, emissione CO (pieno
carico) <100 mg/kWh.
(2) Tipo:
B = camera aperta.
C = camera stagna.
(3) ∆t = 30 K
ALLEGATO F3 - Dati tecnici di caldaie a gas a condensazione (Viessmann).
Caldaia
(1)
Tipo
(2)
Potenzialità al
focolare (kW)
B/C
4,9-24,7
Campo di potenzialità
utili in riscaldamento (3)
50/30 °C
80/60 °C
5,2-26,0
4,7-23,7
Dimensioni (P/L/H) (mm)
380x480x850
B/C
(1)
(2)
(3)
6,6-33,3
7,0-35,0
6,4-32,0
Caldaie Viessmann modello Vitodens-300W, riscaldamento e produzione di acqua calda, con camera
aperta o stagna, funzionante a gas metano o GPL. Il rendimento medio stagionale ottenibile con TM/TR
= 40/30 è (val. max. %): 98(Hs)/109(Hi)
Tipo:
B = camera aperta.
C = camera stagna.
I campi di potenzialità utili in riscaldamento sono definiti per i valori delle temperatura di acqua in
mandata (TM) e in ripresa (TR) rispettivamente 50/30 e 80/60 °C.
ALLEGATO F4 - Dati tecnici di caldaie a gas ad assorbimento (Robur).
Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas linea GAHP serie A
Pf (4)
Consumo gas
(1)
G.U.E. (2) (%)
Pt (3) (kW)
(kW)
(metano-G20) (m3/h)
A7/W35
165
41,6
A7/W50
152
38,3
25,2
2,72
Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per riscaldamento con impianti geotermici linea GAHP
serie GS
Consumo gas
(1)
G.U.E.
Pt (3)
Pf (4)
(metano-G20)
(2) (%)
(kW)
(kW)
(m3/h)
GAHP-GS
B0/W35
170
42,6
25,2
2,72
B0/W50
149
37,6
25,2
2,72
Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per riscaldamento o condizionamento linea GAHP serie
AR - RTAR
Consumo gas
(1)
G.U.E.
Pt (3)
Pf (4)
(metano-G20)
(2) (%)
(kW)
(kW)
(m3/h)
A7/W35
149
37,5
Riscald.
GAHP-AR
A7/W50
140
35,3
25,7
2,72
Condiz.
A35/W7
67
16,9
A7/W35
149
75,0
Riscald.
RTAR 120A7/W50
140
70,6
51,4
5,44
240
Condiz.
A35/W7
67
33,8
A7/W35
149
112,5
Riscald.
RTAR 180A7/W50
140
105,9
77,1
8,16
360
Condiz.
A35/W7
67
50,7
A7/W35
149
150,0
Riscald.
RTAR 240A7/W50
140
141,2
102,8
10,88
480
Condiz.
A35/W7
67
67,6
A7/W35
149
187,5
Riscald.
RTAR 300A7/W50
140
176,5
128,5
13,60
600
Condiz.
A35/W7
67
84,5
Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per produzione contemporanea di acqua calda e fredda
linea GAHP serie WS
Consumo gas
(1)
G.U.E.
Pt (3)
Pf (4)
(metano-G20)
(2) (%)
(kW)
(kW)
(m3/h)
GAHP-WS
(1)
(2)
(3)
(4)
W10/W35
244
43,9
25,2
2,72
W10/W50
231
41,6
A7/W35,A7/W50, ecc.: punti di funzionamento in relazione alle temperature di riferimento posti dopo le lettere: A
= temperatura ambiente esterna; B = temperatura del terreno; W = temperatura acqua in mandata.
G.U.E.: Valore percentuale che rappresenta il rendimento del sistema, detto anche efficienza di utilizzo del gas.
Pt: Potenza termica resa.
Pf: Potenza termica reale o potenza di focolare.
ALLEGATO G1 - Caratteristiche funzionali dei termocamini a legna (Palazzetti).
I termocamini sono caminetti a focolare chiusi il cui rendimento è di oltre il 70% e nei modelli più
grandi presentano potenzialità superiori alle 20.000 kcal. Il consumo di legna (a parità di resa
calorica) è inferiore di circa 2/3 rispetto al caminetto tradizionale aperto. Come tutti i caminetti
necessitano di un’adeguata canna fumaria e di una presa esterna per il prelievo dell’aria
comburente. I locali per l’installazione debbono avere una adeguata volumetria non inferiore a
40/50 m3. Il rendimento complessivo può arrivare anche all’80%
Termocamini ad aria
Termocamini ad acqua
Il flusso dell’aria viene riscaldato internamente
in un opportuno scambiatore di calore e
successivamente convogliato e soffiato con un
ventilatore tramite apposite canalizzazioni, in
bocchette poste all’interno dello stesso locale
ove è posto il caminetto. In sistemi più
complessi possono essere realizzate particolari
canalizzazioni, opportunamente isolate per
riscaldare anche locali posti lontani dal focolare.
Costruttivamente i termocamini ad acqua
risultano dalla combinazione di una caldaia per
riscaldamento di tipo aperto, con un camino (o
focolare) a legna, in sostituzione del bruciatore
(a gas o gasolio). Oltre a riscaldare l’abitazione
possono essere utilizzati anche per fornire acqua
calda sanitaria ed essere facilmente collegati
all’impianto
di
riscaldamento
esistente
nell’abitazione e contribuire da soli o in
abbinamento con un altro generatore di calore
(es. caldaia a metano) al riscaldamento e alla
fornitura dell’acqua calda sanitaria di tutta
l’unità immobiliare.
Caratteristiche tecniche termocamini ad aria e ad acqua (Palazzetti).
Potenza (kW)
Modello
(aria) 45
(aria) 64
(aria) 66
(aria) 78
(aria) 86
(aria) 16:9
(aria) E78
(aria) E66
(acqua) 86
(acqua) 78
(acqua)
BI/BS300
11,3
12,8
16
18,2
26
16,3
18
16
34,9
34,7
P
aria/
acqua
5,8
4,9
6,5
7,6
13,1
7,1
8,8
6,5
22
24,4
34,7
22,3
P
Resa
Rendimento
complessivo
(%)
Q.ta legna
consigliata (kg/h)
80
76
76
76
73
75
80
76
79
79
73
Caratteristiche legna determinazione P
resa
Consumo
(kg/h)
P.C.I.
(kcal/kg)
Umidità
(%)
2,5 ÷ 4
3÷5
3÷5
3÷8
4÷8
3÷6
3÷8
3÷5
5 ÷ 13
3 ÷ 10
3,2
3,9
4,7
5,5
8
6,1
5,1
4,7
10,3
10
3750
3750
3870
3750
3870
3750
3870
3870
3750
3750
11,9
11,9
11
11,9
11,6
11,9
11
11
11,9
11,9
3 ÷ 10
10
3750
11,9
ALLEGATO G2 - Caratteristiche funzionali delle caldaie a legno a fiamma inversa (KWB).
Le caldaie a legno a fiamma inversa basano il loro funzionamento sulla gassificazione del legno. Il
combustibile costituto da tronchi (ciocchi) di legno di lunghezza variabile da 40 a 100 cm viene introdotto in
un apposito vano posto nella parte superiore della caldaia. All’interno di tale vano, dimensionato per
garantire un’autonomia di 8-12 ore, il legname viene sottoposto ad un processo di distillazione ovvero di
essiccazione tramite un sistema di circolazione forzata di aria calda. Sopra la griglia sulla quale è appoggiata
la legna avviene il primo processo di combustione, l’aria primaria permette l’avvio della combustione con
sviluppo di gas combustibili (fase di gassificazione) che vengono aspirati nella parte inferiore dove
l’aggiunta dell’aria secondaria consente il completamento della combustione. Il calore prodotto viene
trasferito tramite apposito scambiatore all’elemento vettore (aria o acqua) per essere poi convogliato e
distribuito nell’ambiente tramite gli appositi diffusori (radiatori, pannelli radianti, fan-coil, ecc.). Questa
tipologia di caldaie consente di raggiungere e superare rendimenti anche del 90%. Queste caldaie sono
inoltre dotate di un dispositivo di regolazione “lambda” per l’analisi dei gas combusti, che consente di
ottimizzare il processo di combustione associato ad un bassissimo livello di emissioni. Oltre al legno in
ciocchi può essere impiegato anche cippato e scarti secchi di segheria, purché con grado di umidità non
superiore al 25%
1) Vano di riempimento.
2) Camera di combustione ad alta
temperatura con turbolatori.
3) Immissione dell’aria.
4) Scambiatore termico.
5) Ventilatore di tiraggio.
6) Sonda lambda.
7) Centralina di controllo.
Caratteristiche tecniche delle caldaie a fiamma inversa (KWB).
Modello
Potenza
nominale
(kW)
Carico
parziale
(kW)
η a potenza
nominale
(%)
SHV 20
SHV 30
SHV 40
SHV 50
20,0
30,0
40,0
50,0
14,0
14,0
19,5
25,0
93,7
90,6
90,4
90,2
η a carico
parziale
(%)
84,9
84,9
88,4
91,8
Potenza
calor. a pot.
nom.
(kW)
21,4
33,3
44,4
55,4
Potenza
calor. a
car. par.
(kW)
16,4
16,4
21,8
27,2
Autonomia
pieno carico
(h)
8,4
5,5
7,3
5,6
ALLEGATO G3 - Caratteristiche di funzionamento di caldaie e bruciatori a pellet (MEPE).
Il pellet arriva poco alla volta dall’alto, portato dal sistema esterno di alimentazione, e cade sul
raccordo superiore del bruciatore. Due sensori ottici qui posti provvedono a chiamare altro
combustibile man mano che quello presente viene consumato. Il motore elettrico del bruciatore,
controllato dal microprocessore, mette in rotazione tutto il
sistema di dosaggio ed avanzamento del pellet verso il
braciere.
Una piccola coclea superiore controlla e regola la portata di
combustibile in funzione della effettiva potenza richiesta. Il
pellet attraversa poi la serranda taglia fuoco rotante e cade
all’inizio della coclea di alimentazione del bruciatore;
quest’ultima provvede a trasferire il combustibile verso il
braciere dove vi arriva dal basso. Un ventilatore,
funzionante a velocità variabile, provvede a far arrivare al
braciere sia l’aria primaria come quella secondaria. Il bruciatore infine è dotato di una candeletta
elettrica di accensione che viene utilizzata solo per accendere il bruciatore quando il braciere è
completamente spento.
Bruciatori per Pellet
Caldaia con
sistema di
alimentazione
automatico
Caratteristiche tecniche di caldaie e bruciatori a pellet (MEPE).
Modello
Potenza (kW)
Rendimento (%)
BIONET 12
BIOMATIC 20+
BIOMATIC 30+
BIOMATIC 50+
13,3
22,0
32,9
54,9
90,2
91,0
91,0
91,0
Campo regolazione
(kW)
3 ÷ 13,3
10 ÷ 22
10 ÷ 32,9
15 ÷ 54,9
ALLEGATO H1 - Caratteristiche tecniche di condizionatori aria-aria.
Modello
Potenza
frigorifera
Potenza termica
EER/COP
Classe
energ.
Pompa
calore
Inver
ter
(BTU/h)
(kW)
(BTU/h)
(kW)
AG75
7500
2200
-
-
2,58/-
B
NO
NO
AG90
9000
2640
-
-
2,51/-
B
NO
NO
ECO110
10200
3000
-
-
2,62/-
D
NO
NO
ECO130
12000
3520
-
-
2,64/-
D
NO
NO
TE140
14000
4110
-
-
2,82/-
C
NO
NO
TE160
16000
4690
-
-
2,81/-
C
NO
NO
13600
4000
20500
6000
3,77/4,26
A
SI
SI
16400
4800
22900
6700
3,22/3,96
A
SI
SI
23200
6800
23900
7000
3,21/3,61
A
SI
SI
27300
8000
29000
8500
2,63/3,02
D/B
SI
SI
14300
4200
15700
4600
2,90/3,59
C
SI
NO
18400
5400
19500
5700
2,92/3,08
C
SI
NO
23200
6800
25300
7400
2,83/3,08
C
SI
NO
27000
7900
28700
8400
2,87/3,05
C
SI
NO
Portatile
Monoblocco
ARIAGEL
Portatile split
ARIAGEL
Fisso parete/soffitto
Monosplit
GENERAL FUJITSU
AWH14LA
AOH14LA
AWH17LA
AOH17LA
AWH24LB
AOH24L
AWH30LB
AOH30L
AWG14U
B
AOG14U
B
AWG18U
B
AOG18U
B
AWG24U
B
AOG24U
B
AWG30U
B
AOG30U
B
Fisso
a cassetta
AUH18L
AOH18L
AUH24L
AOH24L
AUG12U
AOG12U
AUG14U
AOG14U
AUG18U
AOG18U
GENERAL FUJITSU
16000
4700
16400
4800
2,81/2,85
C
SI
SI
24200
7100
27300
8000
3,21/2,81
C
SI
SI
12100
3550
13700
4000
3,31/2,86
C
SI
NO
13500
3950
15700
4600
3,24/2,82
C
SI
NO
16600
4850
18400
5400
2,70/2,62
D
SI
NO
ALLEGATO H2 - Caratteristiche tecniche delle pompe di calore per geotermia (Vaillant).
VWS 61/2
VWS 81/2
VWS 101/2
VWS 141/ 2
VWS 171/2
VWW 61/2
VWW 81/2
VWW 101/ 2
VWW 141/ 2
VWW 171/2
VWS 62/2
Potenza termica (kW)
(1)
(2)
(3)
(4)
5,9
5,6
8,0
7,3
10,4
9,5
13,8 13,6
17,3 16,1
8,2
7,5
11,6 10,2
13,9 13,3
19,6 19,2
24,3 23,4
5,9
5,6
VWS 82/2
8,0
VWS 102/2
10,4
Modello
Solo riscaldamento
Riscaldamento +
ACS
(1)
(2)
(3)
(4)
4,3
COP
(2) (3)
2,7
2,8
2,9
2,9
2,9
5,2
5,5
5,3
5,3
5,3
2,7
7,3
4,3
2,8
9,5
4,4
2,9
(1)
4,3
4,3
4,4
4,3
4,3
(4)
3,3
3,5
3,8
3,8
3,7
VWW 62/2
8,2
7,5
5,2
3,3
VWW 82/2
11,6
11,6
5,5
5,5
VWW 102/2
13,9
13,3
5,3
3,8
Condizioni: soluzione salina 0 °C - acqua 35 °C
Condizioni: soluzione salina 0 °C - acqua 55 °C
Condizioni: acqua 10 °C - acqua 35 °C
Condizioni: acqua 10 °C - acqua 55 °C
ALLEGATO H3 - Sistemi geotermici a bassa entalpia (Vaillant).
Le pompe di calore geotermiche sono sistemi evoluti da proporre ove esistano alcune condizioni di base sul complesso impiantoedificio. Gli edifici ove conviene utilizzare una pompa di calore geotermica hanno un buon isolamento (che diventa ancora più
importante se si intende implementare anche un sistema di raffrescamento estivo). Dal lato impiantistico, il limite economico di
convenienza nell'utilizzo di una pompa di calore geotermica si colloca intorno a 50°C di temperatura di mandata in produzione di
acqua calda sanitaria e a basse temperature (35-40°C) in mandata all'impianto di riscaldamento. Impianti di riscaldamento realizzati
con temperature di mandata nominali di 50°C possono comunque avere una convenienza a condizione che si utilizzi una sorgente di
calore geotermica relativamente più "calda" delle condizioni standard (es. acqua di falda a 12- 14 °C anziché a 8-10 °C), oppure in
integrazione con sistemi solari o con una caldaia a condensazione. Per questi motivi, l'impiantistica-tipo da prevedersi a valle di un
sistema geotermico (salvo qualche termoarredo nei bagni) può essere:
•
un impianto di riscaldamento a pavimento radiante a bassa temperatura;
•
un impianto di riscaldamento a parete radiante a bassa temperatura;
•
un impianto di riscaldamento a soffitto radiante a bassa temperatura;
•
un impianto di riscaldamento a piastre radianti a bassa temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni);
•
un impianto di riscaldamento con sistemi convettivi a media temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni);
•
un impianto di riscaldamento a fan coil a media temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni);
•
termoarredi sovradimensionati nei bagni con resistenza elettrica ausiliaria, oppure con spillamento in serie dal circuito
primario dei bollitori (max 3 e 6 kW di potenza).
Sonde orizzontali a prato
L'interramento deve essere fatto a 1 - 1,5 m di profondità nel
terreno (sempre 20 cm sotto il limite di gelo), senza
piantumare il terreno che deve essere lasciato a verde.
• Sonde in PP (DN 25 o DN 32): è necessaria in media una
superificie di prato pari a 2 - 2,5 volte l'area netta da
riscaldare, per il solo riscaldamento, o pari a 3 - 3,5 volte
l'area netta da riscaldare se è previsto anche il raffrescamento
estivo.
• Sonde in strisce capillari per geotermia: è necessaria in
media una superficie di prato pari a 1,3 - 1,6 volte l'area netta
da riscaldare, per il solo riscaldamento, o pari a 1,8 - 2,2 volte
l'area netta da riscaldare se è previsto anche il raffrescamento
estivo.
Sonde verticali a circuito chiuso (acqua-glicole)
Si considera mediamente che una sonda a "doppia U" in PP in un
terreno standard renda 5 - 5,5 kW per 100 m di profondità.
Normalmente se si vuole realizzare anche il raffrescamento estivo,
la lunghezza delle sonde deve essere aumentata in quanto la
capacità termica del suolo in raffrescamento (max 40 W/m) è
mediamente inferiore a quella in riscaldamento.
Nel caso di trivellazioni multiple, tra le varie sonde deve esserci una
distanza di almeno 8 - 10 m (reticolo) per evitare interferenze
termiche.
ALLEGATO H4 - Radiatori in alluminio potenze termiche dissipate (Global Radiatori).
VIP 800
VIP 700
VIP 600
VIP 500
30
91 W
82 W
72 W
63 W
35
112 W
101 W
89 W
77 W
40
134 W
120 W
106 W
92 W
∆t(K)(2)
45
156 W
140 W
124 W
107 W
VIP 350
48 W
59 W
70 W
82 W
Modello(1)
50
180 W
161 W
142 W
123 W
55
204 W
183 W
161 W
140 W
60
229 W
205 W
181 W
157 W
94 W
107 W
120 W
(1) Il numero dopo la sigla VIP rappresenta l’interasse espresso in mm dei tubi mandata-ritorno del
radiatore.
(2) ∆t = differenza di temperatura, espressa in kelvin, fra la temperatura media dell’acqua dell’impianto
di riscaldamento (temperatura acqua di mandata + temperatura acqua di ritorno /2) e la temperatura
ambiente.
ALLEGATO I1 - Termostati e cronotermostati ambiente (Siemens).
Modello
RAA
RCU
Descrizione
Termostati ambiente progettati per le più semplici
applicazioni in impianti di riscaldamento o raffreddamento.
Impiegabili sia in edifici residenziali che industriali,
utilizzabili per il comando/controllo di:
· valvole di zona, valvole termiche;
· bruciatori a gas o ad olio;
· ventilatori;
· pompe.
Termostati ambiente progettati per impianti di riscaldamento,
ventilazione o raffreddamento dove è richiesta una
regolazione modulante. Dotati anche di commutatore
Estate/Inverno, possono essere utilizzati per il comando di:
· regolatori compatti VAV;
· servocomandi valvole;
· servocomandi serranda.
Tipo
uscita
On-Off
0-10 V
RDE
Cronotermostati digitali con programmazione settimanale.
Completi di display, sono adatti per il tipico uso in
appartamento con impianto di riscaldamento autonomo.
Programmazione settimanale su 2 livelli di temperatura
(giorno/notte) per ottenere un adeguato livello di comfort
unito ad un sensibile risparmio energetico.
On-Off
REV
Cronotermostati digitali con programmazione giornaliera /
settimanale e possibilità di impostare periodi di ferie.
Completi di display, incorporano numerose funzioni di
ottimizzazione energetica quali l'autoadattamento
dell'algoritmo di regolazione ed in alcuni modelli la
possibilità di comando telefonico remoto. Realizzati sia in
versione “Push and roll” con menù accessibile mediante
selettore a rotella che in versione touch screen per una
programmazione più agevole ed immediata.
On-Off
RAV
Cronotermostati analogici con programmazione giornaliera o
settimanale, adatti per il tipico uso in appartamento con
impianto di riscaldamento autonomo.
On-Off
ALLEGATO I2 - Valvole e comandi termostatici (Caleffi).
Corpi valvola cromati predisposti per comandi termostatici ed elettrotermici.
Pmax d'esercizio: 10 bar. Campo di temperatura: 5÷100°C.
Art. 220 - Attacchi a
Art. 221 - Attacchi diritti,
squadra, per tubo in ferro.
per tubo in ferro.
Art. 222 - Attacchi a
squadra, per tubo in rame,
plastica semplice e
multistrato
Art. 223 - Attacchi diritti,
per tubo in rame, plastica
semplice e multistrato
Art. 224 - Reversa, per
tubo in ferro.
Art. 225 - Doppia
squadra, per tubo in ferro.
Versione destra.
Art. 225 - Doppia squadra,
per tubo in ferro. Versione
sinistra.
Art. 227 - Reversa per
tubi in rame, plastica
semplice e multistrato
.
Comando termostatico per valvole radiatori termostatizzabili con elemento sensibile a liquido.
Art. 200 - Sensore
Art. 201 - Sensore a
incorporato, scala graduata
distanza, scala graduata
per la regolazione da 0 a 5
per la regolazione da 0 a
corrispondente ad un
5 corrispondente ad un
campo di temperatura da
campo di temperatura da
0 °C a 28 °C.
0 °C a 28 °C.
Art. 202 - Come l’art.200,
ma con indicatore di
temperatura ambiente
digitale a cristalli liquidi
(da 16 °C a 26 °C).
Art. 472 - Manopola di
regolazione ed elemento
sensibile a distanza,
campo di temperatura:
6÷28 °C.
Lunghezza del tubo
capillare: 2 metri.
ALLEGATO I3 - Contatori di calore: modalità costruttive e dati tecnici (Bmeters).
Nei contatori di calore la quantità di calore fisico viene calcolata sulla base della quantità di acqua in ingresso e
della differenza di temperatura misurata dalle due sonde inserite nel flusso di mandata e quello di ritorno, indicata
in kWh e memorizzata dentro l’unità di calcolo. Per soddisfare tutte le esigenze il contatore di calore è
completamente modulare; può essere installato in versione compatta HydroCAL per installazioni normali e Hydro
SPLIT per grosse utenze o dove c’è già un contatore d’acqua con l’uscita a impulsi. Per mezzo dei moduli
aggiuntivi è possibile, dotare gli apparecchi della tecnica di comunicazione necessaria (radiotrasmissione,M-Bus o
uscita di impulsi) anche dopo l’installazione avvenuta (v. fig. A).
Tipo
Esempio montaggio
Caratteristiche tecniche
Portate nominali/minime:
- 0,6/0,012 m3/h (art.C06)
- 1,5/0,030 m3/h (art.C15)
- 2,5/0,050 m3/h (art.C25)
Pressione nominale: 16 bar
Limiti di temperatura: 5-90°C
Minima differenza temp.:0,2 K
Sensore temperatura:PT1000
Lunghezza cavo sens.temp.: 1,5m
Grado di protezione:IP54
Unità di misura energia: kWh
Mod.Hydrocal
Compatto
Mod. Hydrosplit
Con sensore per la
misura del flusso
tramite contaimpulsi da
applicare al contatore
esterno
Limiti di temperatura: 5-180°C
Minima differenza temp.:1 K
Sensore temperatura:PT1000
Lunghezza cavo contaimp.: 5m
Valori litri/impulso: 0,1÷250 l
Max frequenza impulsi: 166÷20Hz
Errore max misura: ± 1,5%
Grado di protezione:IP54
Unità di misura energia: kWh
Figura A - Esempio sistema di comunicazione remoto contatori di calore.
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