ALLEGATO F1 - Schema di funzionamento delle caldaie a condensazione (Viessmann). Come noto l’elemento che caratterizza i combustibili in relazione alla proprietà di generare energia termica è il “potere calorifico”. Tale caratteristica, fornita in kcal per unità di peso o volume può essere fornita in due modalità, ovvero come potere calorifico inferiore e come potere calorifico superiore. Il primo rappresenta l’energia termica ottenuta per combustione al netto del calore disperso necessario per il riscaldamento dei fumi e, soprattutto, per la vaporizzazione dell'acqua prodotta dalla combustione (calore latente). Il secondo invece è relativo al contenuto energetico termico complessivo, ovvero considerando anche l’energia termica dispersa dai prodotti della combustione. Le caldaie standard non riescono a recuperare il calore disperso mentre quelle a condensazione sono dotate di un apposito scambiatore (acqua/aria) sui fumi che provvede a recuperare la quasi totalità dell’energia termica dai prodotti della combustione. Per ottenere questo recupero è necessario però far lavorare il sistema di riscaldamento a temperature ridotte in quanto con temperature superiori sarebbe impossibile ottenere la condensazione del vapor d’acqua, indispensabile requisito per il recupero del calore latente contenuto in questo ultimo. Nel caso del gas metano, il calore latente recuperabile è pari all’11%, mentre nel caso di combustibili liquidi quali il gasolio, il calore latente è pari al 6%circa; le temperature di condensazione del vapor d’acqua sono invece pari rispettivamente a 57 e 47 °C. Caldaia a condensazione Particolare scambiatore termico del sistema a condensazione (A): Bruciatore modulante cilindrico - (B): Vaso di espansione a membrana integrato - (C): Superfici di scambio termico - (D): Ventilatore per aria di combustione - (E): Pompa di circolazione - (F): Scambiatore di calore a piastre - (G) Attacchi per gas e acqua - (H): Regolazione digitale circuito di caldaia ALLEGATO F2 - Dati tecnici di caldaie a gas di tipo standard (Viessmann). Caldaia (1) (1) η termico (%) a carico: 100 30% % Tipo (2) Campo di potenza termica utile (kW) Prelievo H 2O (l/min) (3) Dimensioni (P/L/H) (mm) C 10,7-24,8 90,2 92,8 11,9 340/400/725 C 13,2-31 90,5 93,0 14,7 360/450/725 B 10,5-24 89,7 90,0 11,5 340/400/725 B 13-30 89,6 90,0 14,3 360/450/725 Caldaie Viessmann modello Vitopend-100W, riscaldamento e produzione di acqua calda, con camera aperta e stagna, funzionante a gas metano o GPL, temperatura max acqua 76 °C (riscaldamento) e 57 °C (acqua calda sanitari). Rendimento: 3 stelle (CEE 92/42), classe NOx = 3, emissione CO (pieno carico) <100 mg/kWh. (2) Tipo: B = camera aperta. C = camera stagna. (3) ∆t = 30 K ALLEGATO F3 - Dati tecnici di caldaie a gas a condensazione (Viessmann). Caldaia (1) Tipo (2) Potenzialità al focolare (kW) B/C 4,9-24,7 Campo di potenzialità utili in riscaldamento (3) 50/30 °C 80/60 °C 5,2-26,0 4,7-23,7 Dimensioni (P/L/H) (mm) 380x480x850 B/C (1) (2) (3) 6,6-33,3 7,0-35,0 6,4-32,0 Caldaie Viessmann modello Vitodens-300W, riscaldamento e produzione di acqua calda, con camera aperta o stagna, funzionante a gas metano o GPL. Il rendimento medio stagionale ottenibile con TM/TR = 40/30 è (val. max. %): 98(Hs)/109(Hi) Tipo: B = camera aperta. C = camera stagna. I campi di potenzialità utili in riscaldamento sono definiti per i valori delle temperatura di acqua in mandata (TM) e in ripresa (TR) rispettivamente 50/30 e 80/60 °C. ALLEGATO F4 - Dati tecnici di caldaie a gas ad assorbimento (Robur). Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas linea GAHP serie A Pf (4) Consumo gas (1) G.U.E. (2) (%) Pt (3) (kW) (kW) (metano-G20) (m3/h) A7/W35 165 41,6 A7/W50 152 38,3 25,2 2,72 Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per riscaldamento con impianti geotermici linea GAHP serie GS Consumo gas (1) G.U.E. Pt (3) Pf (4) (metano-G20) (2) (%) (kW) (kW) (m3/h) GAHP-GS B0/W35 170 42,6 25,2 2,72 B0/W50 149 37,6 25,2 2,72 Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per riscaldamento o condizionamento linea GAHP serie AR - RTAR Consumo gas (1) G.U.E. Pt (3) Pf (4) (metano-G20) (2) (%) (kW) (kW) (m3/h) A7/W35 149 37,5 Riscald. GAHP-AR A7/W50 140 35,3 25,7 2,72 Condiz. A35/W7 67 16,9 A7/W35 149 75,0 Riscald. RTAR 120A7/W50 140 70,6 51,4 5,44 240 Condiz. A35/W7 67 33,8 A7/W35 149 112,5 Riscald. RTAR 180A7/W50 140 105,9 77,1 8,16 360 Condiz. A35/W7 67 50,7 A7/W35 149 150,0 Riscald. RTAR 240A7/W50 140 141,2 102,8 10,88 480 Condiz. A35/W7 67 67,6 A7/W35 149 187,5 Riscald. RTAR 300A7/W50 140 176,5 128,5 13,60 600 Condiz. A35/W7 67 84,5 Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per produzione contemporanea di acqua calda e fredda linea GAHP serie WS Consumo gas (1) G.U.E. Pt (3) Pf (4) (metano-G20) (2) (%) (kW) (kW) (m3/h) GAHP-WS (1) (2) (3) (4) W10/W35 244 43,9 25,2 2,72 W10/W50 231 41,6 A7/W35,A7/W50, ecc.: punti di funzionamento in relazione alle temperature di riferimento posti dopo le lettere: A = temperatura ambiente esterna; B = temperatura del terreno; W = temperatura acqua in mandata. G.U.E.: Valore percentuale che rappresenta il rendimento del sistema, detto anche efficienza di utilizzo del gas. Pt: Potenza termica resa. Pf: Potenza termica reale o potenza di focolare. ALLEGATO G1 - Caratteristiche funzionali dei termocamini a legna (Palazzetti). I termocamini sono caminetti a focolare chiusi il cui rendimento è di oltre il 70% e nei modelli più grandi presentano potenzialità superiori alle 20.000 kcal. Il consumo di legna (a parità di resa calorica) è inferiore di circa 2/3 rispetto al caminetto tradizionale aperto. Come tutti i caminetti necessitano di un’adeguata canna fumaria e di una presa esterna per il prelievo dell’aria comburente. I locali per l’installazione debbono avere una adeguata volumetria non inferiore a 40/50 m3. Il rendimento complessivo può arrivare anche all’80% Termocamini ad aria Termocamini ad acqua Il flusso dell’aria viene riscaldato internamente in un opportuno scambiatore di calore e successivamente convogliato e soffiato con un ventilatore tramite apposite canalizzazioni, in bocchette poste all’interno dello stesso locale ove è posto il caminetto. In sistemi più complessi possono essere realizzate particolari canalizzazioni, opportunamente isolate per riscaldare anche locali posti lontani dal focolare. Costruttivamente i termocamini ad acqua risultano dalla combinazione di una caldaia per riscaldamento di tipo aperto, con un camino (o focolare) a legna, in sostituzione del bruciatore (a gas o gasolio). Oltre a riscaldare l’abitazione possono essere utilizzati anche per fornire acqua calda sanitaria ed essere facilmente collegati all’impianto di riscaldamento esistente nell’abitazione e contribuire da soli o in abbinamento con un altro generatore di calore (es. caldaia a metano) al riscaldamento e alla fornitura dell’acqua calda sanitaria di tutta l’unità immobiliare. Caratteristiche tecniche termocamini ad aria e ad acqua (Palazzetti). Potenza (kW) Modello (aria) 45 (aria) 64 (aria) 66 (aria) 78 (aria) 86 (aria) 16:9 (aria) E78 (aria) E66 (acqua) 86 (acqua) 78 (acqua) BI/BS300 11,3 12,8 16 18,2 26 16,3 18 16 34,9 34,7 P aria/ acqua 5,8 4,9 6,5 7,6 13,1 7,1 8,8 6,5 22 24,4 34,7 22,3 P Resa Rendimento complessivo (%) Q.ta legna consigliata (kg/h) 80 76 76 76 73 75 80 76 79 79 73 Caratteristiche legna determinazione P resa Consumo (kg/h) P.C.I. (kcal/kg) Umidità (%) 2,5 ÷ 4 3÷5 3÷5 3÷8 4÷8 3÷6 3÷8 3÷5 5 ÷ 13 3 ÷ 10 3,2 3,9 4,7 5,5 8 6,1 5,1 4,7 10,3 10 3750 3750 3870 3750 3870 3750 3870 3870 3750 3750 11,9 11,9 11 11,9 11,6 11,9 11 11 11,9 11,9 3 ÷ 10 10 3750 11,9 ALLEGATO G2 - Caratteristiche funzionali delle caldaie a legno a fiamma inversa (KWB). Le caldaie a legno a fiamma inversa basano il loro funzionamento sulla gassificazione del legno. Il combustibile costituto da tronchi (ciocchi) di legno di lunghezza variabile da 40 a 100 cm viene introdotto in un apposito vano posto nella parte superiore della caldaia. All’interno di tale vano, dimensionato per garantire un’autonomia di 8-12 ore, il legname viene sottoposto ad un processo di distillazione ovvero di essiccazione tramite un sistema di circolazione forzata di aria calda. Sopra la griglia sulla quale è appoggiata la legna avviene il primo processo di combustione, l’aria primaria permette l’avvio della combustione con sviluppo di gas combustibili (fase di gassificazione) che vengono aspirati nella parte inferiore dove l’aggiunta dell’aria secondaria consente il completamento della combustione. Il calore prodotto viene trasferito tramite apposito scambiatore all’elemento vettore (aria o acqua) per essere poi convogliato e distribuito nell’ambiente tramite gli appositi diffusori (radiatori, pannelli radianti, fan-coil, ecc.). Questa tipologia di caldaie consente di raggiungere e superare rendimenti anche del 90%. Queste caldaie sono inoltre dotate di un dispositivo di regolazione “lambda” per l’analisi dei gas combusti, che consente di ottimizzare il processo di combustione associato ad un bassissimo livello di emissioni. Oltre al legno in ciocchi può essere impiegato anche cippato e scarti secchi di segheria, purché con grado di umidità non superiore al 25% 1) Vano di riempimento. 2) Camera di combustione ad alta temperatura con turbolatori. 3) Immissione dell’aria. 4) Scambiatore termico. 5) Ventilatore di tiraggio. 6) Sonda lambda. 7) Centralina di controllo. Caratteristiche tecniche delle caldaie a fiamma inversa (KWB). Modello Potenza nominale (kW) Carico parziale (kW) η a potenza nominale (%) SHV 20 SHV 30 SHV 40 SHV 50 20,0 30,0 40,0 50,0 14,0 14,0 19,5 25,0 93,7 90,6 90,4 90,2 η a carico parziale (%) 84,9 84,9 88,4 91,8 Potenza calor. a pot. nom. (kW) 21,4 33,3 44,4 55,4 Potenza calor. a car. par. (kW) 16,4 16,4 21,8 27,2 Autonomia pieno carico (h) 8,4 5,5 7,3 5,6 ALLEGATO G3 - Caratteristiche di funzionamento di caldaie e bruciatori a pellet (MEPE). Il pellet arriva poco alla volta dall’alto, portato dal sistema esterno di alimentazione, e cade sul raccordo superiore del bruciatore. Due sensori ottici qui posti provvedono a chiamare altro combustibile man mano che quello presente viene consumato. Il motore elettrico del bruciatore, controllato dal microprocessore, mette in rotazione tutto il sistema di dosaggio ed avanzamento del pellet verso il braciere. Una piccola coclea superiore controlla e regola la portata di combustibile in funzione della effettiva potenza richiesta. Il pellet attraversa poi la serranda taglia fuoco rotante e cade all’inizio della coclea di alimentazione del bruciatore; quest’ultima provvede a trasferire il combustibile verso il braciere dove vi arriva dal basso. Un ventilatore, funzionante a velocità variabile, provvede a far arrivare al braciere sia l’aria primaria come quella secondaria. Il bruciatore infine è dotato di una candeletta elettrica di accensione che viene utilizzata solo per accendere il bruciatore quando il braciere è completamente spento. Bruciatori per Pellet Caldaia con sistema di alimentazione automatico Caratteristiche tecniche di caldaie e bruciatori a pellet (MEPE). Modello Potenza (kW) Rendimento (%) BIONET 12 BIOMATIC 20+ BIOMATIC 30+ BIOMATIC 50+ 13,3 22,0 32,9 54,9 90,2 91,0 91,0 91,0 Campo regolazione (kW) 3 ÷ 13,3 10 ÷ 22 10 ÷ 32,9 15 ÷ 54,9 ALLEGATO H1 - Caratteristiche tecniche di condizionatori aria-aria. Modello Potenza frigorifera Potenza termica EER/COP Classe energ. Pompa calore Inver ter (BTU/h) (kW) (BTU/h) (kW) AG75 7500 2200 - - 2,58/- B NO NO AG90 9000 2640 - - 2,51/- B NO NO ECO110 10200 3000 - - 2,62/- D NO NO ECO130 12000 3520 - - 2,64/- D NO NO TE140 14000 4110 - - 2,82/- C NO NO TE160 16000 4690 - - 2,81/- C NO NO 13600 4000 20500 6000 3,77/4,26 A SI SI 16400 4800 22900 6700 3,22/3,96 A SI SI 23200 6800 23900 7000 3,21/3,61 A SI SI 27300 8000 29000 8500 2,63/3,02 D/B SI SI 14300 4200 15700 4600 2,90/3,59 C SI NO 18400 5400 19500 5700 2,92/3,08 C SI NO 23200 6800 25300 7400 2,83/3,08 C SI NO 27000 7900 28700 8400 2,87/3,05 C SI NO Portatile Monoblocco ARIAGEL Portatile split ARIAGEL Fisso parete/soffitto Monosplit GENERAL FUJITSU AWH14LA AOH14LA AWH17LA AOH17LA AWH24LB AOH24L AWH30LB AOH30L AWG14U B AOG14U B AWG18U B AOG18U B AWG24U B AOG24U B AWG30U B AOG30U B Fisso a cassetta AUH18L AOH18L AUH24L AOH24L AUG12U AOG12U AUG14U AOG14U AUG18U AOG18U GENERAL FUJITSU 16000 4700 16400 4800 2,81/2,85 C SI SI 24200 7100 27300 8000 3,21/2,81 C SI SI 12100 3550 13700 4000 3,31/2,86 C SI NO 13500 3950 15700 4600 3,24/2,82 C SI NO 16600 4850 18400 5400 2,70/2,62 D SI NO ALLEGATO H2 - Caratteristiche tecniche delle pompe di calore per geotermia (Vaillant). VWS 61/2 VWS 81/2 VWS 101/2 VWS 141/ 2 VWS 171/2 VWW 61/2 VWW 81/2 VWW 101/ 2 VWW 141/ 2 VWW 171/2 VWS 62/2 Potenza termica (kW) (1) (2) (3) (4) 5,9 5,6 8,0 7,3 10,4 9,5 13,8 13,6 17,3 16,1 8,2 7,5 11,6 10,2 13,9 13,3 19,6 19,2 24,3 23,4 5,9 5,6 VWS 82/2 8,0 VWS 102/2 10,4 Modello Solo riscaldamento Riscaldamento + ACS (1) (2) (3) (4) 4,3 COP (2) (3) 2,7 2,8 2,9 2,9 2,9 5,2 5,5 5,3 5,3 5,3 2,7 7,3 4,3 2,8 9,5 4,4 2,9 (1) 4,3 4,3 4,4 4,3 4,3 (4) 3,3 3,5 3,8 3,8 3,7 VWW 62/2 8,2 7,5 5,2 3,3 VWW 82/2 11,6 11,6 5,5 5,5 VWW 102/2 13,9 13,3 5,3 3,8 Condizioni: soluzione salina 0 °C - acqua 35 °C Condizioni: soluzione salina 0 °C - acqua 55 °C Condizioni: acqua 10 °C - acqua 35 °C Condizioni: acqua 10 °C - acqua 55 °C ALLEGATO H3 - Sistemi geotermici a bassa entalpia (Vaillant). Le pompe di calore geotermiche sono sistemi evoluti da proporre ove esistano alcune condizioni di base sul complesso impiantoedificio. Gli edifici ove conviene utilizzare una pompa di calore geotermica hanno un buon isolamento (che diventa ancora più importante se si intende implementare anche un sistema di raffrescamento estivo). Dal lato impiantistico, il limite economico di convenienza nell'utilizzo di una pompa di calore geotermica si colloca intorno a 50°C di temperatura di mandata in produzione di acqua calda sanitaria e a basse temperature (35-40°C) in mandata all'impianto di riscaldamento. Impianti di riscaldamento realizzati con temperature di mandata nominali di 50°C possono comunque avere una convenienza a condizione che si utilizzi una sorgente di calore geotermica relativamente più "calda" delle condizioni standard (es. acqua di falda a 12- 14 °C anziché a 8-10 °C), oppure in integrazione con sistemi solari o con una caldaia a condensazione. Per questi motivi, l'impiantistica-tipo da prevedersi a valle di un sistema geotermico (salvo qualche termoarredo nei bagni) può essere: • un impianto di riscaldamento a pavimento radiante a bassa temperatura; • un impianto di riscaldamento a parete radiante a bassa temperatura; • un impianto di riscaldamento a soffitto radiante a bassa temperatura; • un impianto di riscaldamento a piastre radianti a bassa temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni); • un impianto di riscaldamento con sistemi convettivi a media temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni); • un impianto di riscaldamento a fan coil a media temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni); • termoarredi sovradimensionati nei bagni con resistenza elettrica ausiliaria, oppure con spillamento in serie dal circuito primario dei bollitori (max 3 e 6 kW di potenza). Sonde orizzontali a prato L'interramento deve essere fatto a 1 - 1,5 m di profondità nel terreno (sempre 20 cm sotto il limite di gelo), senza piantumare il terreno che deve essere lasciato a verde. • Sonde in PP (DN 25 o DN 32): è necessaria in media una superificie di prato pari a 2 - 2,5 volte l'area netta da riscaldare, per il solo riscaldamento, o pari a 3 - 3,5 volte l'area netta da riscaldare se è previsto anche il raffrescamento estivo. • Sonde in strisce capillari per geotermia: è necessaria in media una superficie di prato pari a 1,3 - 1,6 volte l'area netta da riscaldare, per il solo riscaldamento, o pari a 1,8 - 2,2 volte l'area netta da riscaldare se è previsto anche il raffrescamento estivo. Sonde verticali a circuito chiuso (acqua-glicole) Si considera mediamente che una sonda a "doppia U" in PP in un terreno standard renda 5 - 5,5 kW per 100 m di profondità. Normalmente se si vuole realizzare anche il raffrescamento estivo, la lunghezza delle sonde deve essere aumentata in quanto la capacità termica del suolo in raffrescamento (max 40 W/m) è mediamente inferiore a quella in riscaldamento. Nel caso di trivellazioni multiple, tra le varie sonde deve esserci una distanza di almeno 8 - 10 m (reticolo) per evitare interferenze termiche. ALLEGATO H4 - Radiatori in alluminio potenze termiche dissipate (Global Radiatori). VIP 800 VIP 700 VIP 600 VIP 500 30 91 W 82 W 72 W 63 W 35 112 W 101 W 89 W 77 W 40 134 W 120 W 106 W 92 W ∆t(K)(2) 45 156 W 140 W 124 W 107 W VIP 350 48 W 59 W 70 W 82 W Modello(1) 50 180 W 161 W 142 W 123 W 55 204 W 183 W 161 W 140 W 60 229 W 205 W 181 W 157 W 94 W 107 W 120 W (1) Il numero dopo la sigla VIP rappresenta l’interasse espresso in mm dei tubi mandata-ritorno del radiatore. (2) ∆t = differenza di temperatura, espressa in kelvin, fra la temperatura media dell’acqua dell’impianto di riscaldamento (temperatura acqua di mandata + temperatura acqua di ritorno /2) e la temperatura ambiente. ALLEGATO I1 - Termostati e cronotermostati ambiente (Siemens). Modello RAA RCU Descrizione Termostati ambiente progettati per le più semplici applicazioni in impianti di riscaldamento o raffreddamento. Impiegabili sia in edifici residenziali che industriali, utilizzabili per il comando/controllo di: · valvole di zona, valvole termiche; · bruciatori a gas o ad olio; · ventilatori; · pompe. Termostati ambiente progettati per impianti di riscaldamento, ventilazione o raffreddamento dove è richiesta una regolazione modulante. Dotati anche di commutatore Estate/Inverno, possono essere utilizzati per il comando di: · regolatori compatti VAV; · servocomandi valvole; · servocomandi serranda. Tipo uscita On-Off 0-10 V RDE Cronotermostati digitali con programmazione settimanale. Completi di display, sono adatti per il tipico uso in appartamento con impianto di riscaldamento autonomo. Programmazione settimanale su 2 livelli di temperatura (giorno/notte) per ottenere un adeguato livello di comfort unito ad un sensibile risparmio energetico. On-Off REV Cronotermostati digitali con programmazione giornaliera / settimanale e possibilità di impostare periodi di ferie. Completi di display, incorporano numerose funzioni di ottimizzazione energetica quali l'autoadattamento dell'algoritmo di regolazione ed in alcuni modelli la possibilità di comando telefonico remoto. Realizzati sia in versione “Push and roll” con menù accessibile mediante selettore a rotella che in versione touch screen per una programmazione più agevole ed immediata. On-Off RAV Cronotermostati analogici con programmazione giornaliera o settimanale, adatti per il tipico uso in appartamento con impianto di riscaldamento autonomo. On-Off ALLEGATO I2 - Valvole e comandi termostatici (Caleffi). Corpi valvola cromati predisposti per comandi termostatici ed elettrotermici. Pmax d'esercizio: 10 bar. Campo di temperatura: 5÷100°C. Art. 220 - Attacchi a Art. 221 - Attacchi diritti, squadra, per tubo in ferro. per tubo in ferro. Art. 222 - Attacchi a squadra, per tubo in rame, plastica semplice e multistrato Art. 223 - Attacchi diritti, per tubo in rame, plastica semplice e multistrato Art. 224 - Reversa, per tubo in ferro. Art. 225 - Doppia squadra, per tubo in ferro. Versione destra. Art. 225 - Doppia squadra, per tubo in ferro. Versione sinistra. Art. 227 - Reversa per tubi in rame, plastica semplice e multistrato . Comando termostatico per valvole radiatori termostatizzabili con elemento sensibile a liquido. Art. 200 - Sensore Art. 201 - Sensore a incorporato, scala graduata distanza, scala graduata per la regolazione da 0 a 5 per la regolazione da 0 a corrispondente ad un 5 corrispondente ad un campo di temperatura da campo di temperatura da 0 °C a 28 °C. 0 °C a 28 °C. Art. 202 - Come l’art.200, ma con indicatore di temperatura ambiente digitale a cristalli liquidi (da 16 °C a 26 °C). Art. 472 - Manopola di regolazione ed elemento sensibile a distanza, campo di temperatura: 6÷28 °C. Lunghezza del tubo capillare: 2 metri. ALLEGATO I3 - Contatori di calore: modalità costruttive e dati tecnici (Bmeters). Nei contatori di calore la quantità di calore fisico viene calcolata sulla base della quantità di acqua in ingresso e della differenza di temperatura misurata dalle due sonde inserite nel flusso di mandata e quello di ritorno, indicata in kWh e memorizzata dentro l’unità di calcolo. Per soddisfare tutte le esigenze il contatore di calore è completamente modulare; può essere installato in versione compatta HydroCAL per installazioni normali e Hydro SPLIT per grosse utenze o dove c’è già un contatore d’acqua con l’uscita a impulsi. Per mezzo dei moduli aggiuntivi è possibile, dotare gli apparecchi della tecnica di comunicazione necessaria (radiotrasmissione,M-Bus o uscita di impulsi) anche dopo l’installazione avvenuta (v. fig. A). Tipo Esempio montaggio Caratteristiche tecniche Portate nominali/minime: - 0,6/0,012 m3/h (art.C06) - 1,5/0,030 m3/h (art.C15) - 2,5/0,050 m3/h (art.C25) Pressione nominale: 16 bar Limiti di temperatura: 5-90°C Minima differenza temp.:0,2 K Sensore temperatura:PT1000 Lunghezza cavo sens.temp.: 1,5m Grado di protezione:IP54 Unità di misura energia: kWh Mod.Hydrocal Compatto Mod. Hydrosplit Con sensore per la misura del flusso tramite contaimpulsi da applicare al contatore esterno Limiti di temperatura: 5-180°C Minima differenza temp.:1 K Sensore temperatura:PT1000 Lunghezza cavo contaimp.: 5m Valori litri/impulso: 0,1÷250 l Max frequenza impulsi: 166÷20Hz Errore max misura: ± 1,5% Grado di protezione:IP54 Unità di misura energia: kWh Figura A - Esempio sistema di comunicazione remoto contatori di calore.