Le Mappine – la sartoria che sarà LOGICA ECONOMICA Marketing Mix Le “4 P” 1) Prodotto 2) Prezzo 3) Promozione 4) Punto vendita (distribuzione) Prezzo variabili Psicologia umana: qualità/prezzo Unicità prodotto: + differenziato (pochi esemplari), + prezzo alto Redditività: obiettivo profitto Prezzo formulazione Price maker: “siamo noi a determinare il prezzo” Price taker: “dobbiamo allienearci ai prezzi della concorrenza o a quello che il cliente è disposto a pagare” Prezzo price maker Si parte dalla valutazione dei costi. Costi fissi (CF): costi che sosteniamo a prescindere dalla produzione realizzata (luce, acqua, gas, telefono, affitto, spese di personale, tasse) Costi variabili (CV): costi che variano in base alla produzione realizzata (costi impianti, costi promozione, costi vendita, costi distribuzione, costi di fornitura); + prodotti realizzati > + costi variabili – prodotti realizzati > - costi variabili Grafico costi /ricavi Grafico costi /ricavi Prezzo di equilibrio price maker Condizione di equilibrio: Ricavi (R) = CF + CV I ricavi (R) = prezzo d’equilibrio (p) * quantità vendute (q) p*q = CF + CV => p = (CF + CV)/q Prezzo di equilibrio price maker Esempio CF periodo = 40000 Eur q = 1000 CV per 1000 = 10000 Eur p = (40000 + 10000)/ 1000 = 50000/1000 = 50 Eur Prezzo di vendita price maker Esempio p = (40000 + 10000)/ 1000 = 50000/1000 = 50 Eur Profitto = 50% * p = 50/3 = 25 Eur Prezzo vendita (P) = p + profitto = 75 Eur LIBERTA’ nella scelta del profitto Prezzo di vendita price taker Si analizzano I prezzi della concorrenza su prodotti identici Si considera il nostro Prezzo di equilibrio Dopo si determina il profitto accettabile Abbiamo poca libertà nella scelta del profitto Prezzo di vendita price taker Esempio 3 concorrenti P1= 60 Eur P2= 72 Eur P3= 63 Eur Prezzo medio = (60+72+63)/3 = 65 RICORDIAMO: Il nostro prezzo di equlibrio p = 50 Eur Prezzo vendita (P) = tra 60 e 65 Eur (20% - 30%) Marketing Mix Le “4 P” 1) Prodotto 2) Prezzo 3) Promozione 4) “Punti” di vendita (distribuzione) Distribuzione DIRETTA (l’impresa è in grado di controllare la distribuzione del prodotto sino al consumatore finale) INDIRETTA (l’impresa NON è in grado di controllare la distribuzione del prodotto sino al consumatore finale) Distribuzione diretta variabili Volume vendite Presenza geografica Numerosità/Varietà prodotti Importanza clienti (acquisti effettuati) Distribuzione diretta tipologie Venditore dipendente Rappresentante Filiali Franchising Distribuzione indiretta variabili Focus su un mercato specifico Costi di distribuzione Clientela geograficamente frammentata Potere contrattuale al distributore Distribuzione indiretta tipologie Distributore (con depositi) Concessionario (plurimarca) Agente di commercio (non dipendente, plurimarca)