L’ISOLA CHE NON C’E` aggiornare la struttura dei cataloghi Paola Rescigno ISKOI, Firenze 2013 • In questa giornata dedicata a temi relativi, come suggerito dalla nostra Home Page, all’organizzazione della conoscenza […] espressione [che] comprende tutti gli approcci semantici all'informazione, vorrei proporvi un intervento un po’ “laterale “. • Una riflessione sui contenitori, prima che sul contenuto. • Nata dal pensiero, ultimamente (per me) molto molesto, che stiamo (forse) costruendoci ostacoli, impedimenti, muri che renderanno poi più difficile dedicarci in modo proficuo a creare, migliorare, implementare schemi di classificazione, tassonomie, ontologie… • …..l'opac sara' solo una delle numerose funzioni della biblioteca elettronica nella quale saranno possibili anche consultazioni del testo completo per la parte prodotta con i metodi dell'editoria elettronica. Le biblioteche piu' informatizzate stanno gia' preparando questo futuro. Sara' migliore?" [Pettenati, 1987]. …. • Terzo millennio, passaggio dall’analogico al digitale, il catalogo rimane una delle nostre funzioni - servizi qualificanti. • La parte descrittiva del catalogo è l’impalcatura, l’ossatura che deve sostenere ogni possibile intervento semantico. • Se il tessuto semiotico non tiene , non sarà un buon supporto. • Siamo al centro di una tempesta di cui non vediamo i confini. • Costruire isole in questo mare in tempesta, spazi codificati, strutturati, organizzati potrebbe, domani, offrire appigli, chiavi di lettura, percorsi facilitati a chi vorrà/dovrà, invece, cercare di tracciarlo questo confine. • L’OPAC è un’isola? • Weinberger, La stanza intelligente… p. xv: • “….quando la conoscenza entra a far parte di una rete……la persona più intelligente nella stanza è la stanza stessa….il nostro compito è imparare a costruire stanze intelligenti….” • Riccardo Ridi, : • La biblioteca piena di libri (elettronici) di Riccardo Ridi, in David A. Bell, La biblioteca senza libri, p. 33: • …ci sarà comunque sempre bisogno di qualcosa (le biblioteche) e qualcuno (i bibliotecari) che tengano in ordine, cataloghino, conservino… • Qualcuno deve tenere in ordine la stanza. • Gli OPAC che stiamo costruendo rispondono a questa esigenza? GESTIONALE SOL POLO UBO • *Wiley finance. - Hoboken : Wiley C2828659PUV1138613 MED *Wiley finance. - New York [etc.] : J. Wiley. C453936MIL0148071 MED *Wiley finance. Singapore, °etc.! : John Wiley & sons. C2607727UFI0435804 MED *Wiley finance series. - Chichester [etc.] : Wiley, C883040UBO1237069 MIN *Wiley finance series. - Hoboken, N.J. : John Wiley & Sons. C2704101USM1655932 MIN • • • • • Quante collane Wiley finance esistono? Una Allora? REICAT 4.4.1.0: … luogo di pubblicazione (o distribuzione, diffusione, vendita, etc.) è il nome della città o altra località indicato come tale nella pubblicazione stessa, o la località associata al nome dell’editore (o del distributore, libraio etc.), o quella in cui l’editore ha sede. (p. 172) • Differenti interpretazioni della norma, legittime, moltiplicano un dato per N sue possibili manifestazioni… • Il problema nasce dal software utilizzato che considera il codice luogo di pubblicazione filtro escludente, quindi a scelta differente, differente descrizione. • La norma si incarna nel quotidiano che, oggi, significa hardware e software… Non dovremmo essere noi i padroni e tenere in ordine la stanza? • Genitivo sassone. Si decide di rappresentarlo con un alif , carattere non presente in tastiera e spesso neppure in mappa caratteri, perché • Il genitivo sassone si scrive comunemente con un apostrofo (es. Jimmy’s), ma questo carattere in SBN ha l’effetto di dividere le due parole, (Trattamento del genitivo sassone Pubblicato il 11 agosto 2009 , Blog del Polo SBN ligure) • Trattamento del genitivo sassone | Blog del Polo SBN Ligure • Non potendolo rappresentare, si opta per il compattamento della s, quindi Chinas, Marlowes, Indias…. Nascono così due OPAC paralleli che non si incontrano mai…(salvo fare legami fra forme varianti, opzionale, praticato solo in certi Poli, magari non condiviso in Indice…) • Non abbiamo ancora preso una decisione univoca, malgrado il Draft ICCU del 2012 che lo definisce apostrofo (p. 40) . • Ci comportiamo in modi differenti, Polo per Polo, anche nello stesso Polo. • Intanto molta della letteratura scompare per i nostri utenti che dell’alif nulla sanno… • Nel frattempo siamo passati dall’analogico al digitale. • Problemi nuovi? • Riccardo Ridi, • La biblioteca digitale: definizioni, ingredienti e problematiche • pubblicato in "BOLLETTINO AIB" 2004/3, p. 273-344 • Ci aveva già ragionato… • Proponeva alcune possibili opzioni per far accedere gli utenti alle RER, risorse non fisicamente possedute; la questione era qualcosa di nuovo che esigeva domande e possibilmente, risposte. • Una delle (molte) ipotesi era “ Allargare l'opac tradizionale, includendovi anche link a RER selezionate in base alla mission della biblioteca, nonostante si possa obbiettare che ciò significhi tradire la natura catalografica dell'opac,…. trasformandolo in un ibrido fra catalogo e bibliografia che include anche documenti che potrebbero in qualsiasi momento mutare, spostarsi o scomparire per scelte dei relativi autori o editori, senza possibilità di preservazione… • Molto predittivo rispetto a quanto sta succedendo, oggi, nel mio POLO UBO. • • Da una parte secoli di un’altissima tradizione. • Dall’altra prodotti che conosciamo ancora poco, in rapida evoluzione, con caratteristiche tali da porci problemi che nulla tolgono alla storia del catalogo, ma, forse, ne aprono un capitolo nuovo. • • Dobbiamo risparmiare il tempo dell’utente, costruire un accesso unico è nella nostra mission. • Dobbiamo indicizzare, organizzare le nostre raccolte, renderle fruibili e conservarle. • Il nostro ruolo non cambia, i materiali che gestiamo sì. • • Abbiamo iniziato a sfruttare i discovery tools, mettendo in comunicazione contenitori diversi per reindirizzare l’utente alla notizia, a prescindere da dove si trovi. • Non è detto, però, che a questo importante lavoro di interconnessione si accompagni un ragionamento sui contenitori stessi. • Ancora Ridi, pensava alla possibilità di • “… delegare l'accesso alle RER a liste o archivi separati dall'opac, gestiti con regole di catalogazione più sbrigative e modalità di interrogazione semplificate, e talvolta alimentati anche con immissioni massicce di metadati forniti dai produttori stessi delle RER o da terze parti, spesso sussumibili nella categoria dei virtual reference desk (VRD)..” • Più sbrigative…un brivido lungo la schiena di noi catalogatori… • Ma qui, credo, non significa approssimativo, significa non imbrigliare, essere aperti, flessibili, leggeri, rinunciare alla rassicurazione delle regole di tradizione che possono costringere, appesantire, anche fuorviare. • Da ora in poi parlerò esplicitamente non di risorse elettroniche in generale, ma specificatamente di e-books. • Perché credo pongano problemi specifici, o dovrebbero farlo. • Perché gli e-books sono libri? • Li usiamo come libri, ci sentiamo tranquilli nel metterli nel loro scaffale virtuale esattamente come faremmo, facciamo, con i fratelli di carta. • Il formato non è rilevante, la localizzazione nemmeno, la permanenza neppure…O no? • …Le etichette del documento sono messaggi informativi che stabiliscono una relazione tra il contenitore e il contenuto. …. (p. 1) ….sono stati analizzati soprattutto come enunciati di principio – i principi del catalogo –…. , e la loro terminologia non è nata dall’analisi delle esigenze dell’utente, ma è stata mutuata dalla tradizione letteraria. • Per quanto sia stupefacente, alla catalogazione manca tuttora la chiara definizione strutturale, formale e funzionale della registrazione bibliografica e del catalogo..(pp. 2-3) • Per una definizione di Edizione • Le entità Espressione e Manifestazione di FRBR e lo standard ISBD • di Mauro Guerrini http://eprints.rclis.org/13389/1/Guerrini_Edizione.pdf 2005 • A volte le norme, magari “mutuate da tradizioni letterarie”, a prescindere dalla loro reificazione in hardware e software , possono generare percorsi ingannevoli. • Questo per i materiali “tradizionali”. • E per materiali di cui potremmo non avere ancora compreso la natura, o che, potrebbero essere dei …“mutanti”…? • Gino Roncaglia (La quarta rivoluzione….) p. 43, • E’ difficile immaginare che [potendo affiancare al testo suoni, filmati ecc.. ] non si arrivi alla realizzazione di “oggetti informativi” di nuovo tipo… • • Oggetti informativi di nuovo tipo • Stiamo forse mettendo il cartellino nella teca prima di avere individuato il reperto? • POLO UBO. http://sol.unibo.it/SebinaOpac/Opac?sysb= &fromBiblio= • Le notizie inserite nel nostro POLO, sono delle 02, non inviabili in Indice, sono in formato UNIMARC o MARC21, generate tramite import automatico dalle piattaforme editoriali. • A questi “pacchetti” preconfezionati, comprensivi anche di reticolo autore – collana , vengono aggiunte: • Localizzazione • Modalità di accesso Localizzazione: se il catalogo deve corrispondere alla sua definizione, la localizzazione è necessaria (altrimenti si parla di repertori, bibliografie)… Alma-Re Bibl. delle Risorse Elettroniche del Sistema Bibliotecario di Ateneo e dell'Asdd corrisponde ad un servizio dell’Ateneo, non ad una localizzazione in senso proprio. Modalità di accesso. Negli ultimi mesi abbiamo avuto continue variazioni. Anche la ISDB consolidata, in originale e traduzione, su questo punto ha subito una variazione (originale e traduzione sono identici, riporto solo l’italiano) tra il 2009 e il 2012. • Edizione 2009, p. 265 • 7.0.4 Nota relativa alle modalita di accesso • Si registra una nota (obbligatoria) relativa alle modalita di accesso in area 7 per tutte le risorse elettroniche ad accesso remoto [….] …… • Esempi • . ― Modalita di accesso: sistema Lexis. Richiede la sottoscrizione a Mead Data • Central, Inc. • . ― Modalita di accesso: World Wide Web • . ― Modalita di accesso: Internet via ftp • . ― Modalita di accesso: Rete interna dell'universita • ― Modalita di accesso: Mikenetccomandata dall'ISBDe • Edizione consolidata, ICCU 2012 , la nota diventa la » 7.0.5 Modalità di accesso (Risorse elettroniche) – Si registra una nota sulle modalità di accesso per tutte le risorse elettroniche ad accesso remoto. – ….. – Esempi » . ― Modalità di accesso: sistema Lexis. Richiede la sottoscrizione a Mead Data Central, Inc. » . ― Modalità di accesso: World Wide Web. URL: http://www.un.org » . ― Modalità di accesso: Mikenet • La nota non è più obbligatoria. • Fra le modalità di accesso scompare ftp, credo per obsolescenza. • Scompare : Rete interna dell'università In cataloghi partecipati e condivisi, come SBN, è difficile immaginare il risultato complessivo sula singola notizia se ogni ente, anche solo a livello di Polo, iniziasse a mettere in nota le proprie condizioni di accesso, destinate a variare nel tempo, cessare … • Se poi volessimo immaginare e-books che migrino in Indice SBN (dovrebbe succedere, se sono libri si descrive l’edizione una sola volta …) , come immaginare la proliferazione dell’area ? • Il travaglio è evidente, pochi giorni or sono potevamo vedere questa notizia: • Trasformata poi in http://sol.unibo.it/SebinaOpac/Opac?action=search&thNomeDocumento=UBO3952820T Le modalità di accesso sono state modificate da : • Sono abilitati al servizio tutti coloro che si collegano da postazioni connesse alla rete dell’Ateneo di Bologna e gli utenti autorizzati ad autenticarsi…... A • Accesso riservato secondo le condizioni contrattuali. http://dx.doi.org/10.1093/acprof:oso/9780198523307.001.000 1ISBN 9780191712456 • Immagino ci si sia resi conto che compilare il campo 7 come indicato dalla ISBD consolidated in un sistema come SBN, dove il fondamento è creare la notizia una ed una sola volta , diventa problematico…. • Di fatto anche l’IFLA dal 2009 al 2012 ha tolto l’obbligatorietà di tale nota. • Le caratteristiche dell’item, dell’esemplare, ci dicono REICAT p. 303, “si registrano separatamente dalla descrizione bibliografica” • Le modalità di accesso di un e-book sono una caratteristica dell’esemplare, anzi, dell’esemplare in quel certo lasso di tempo, in quel formato, finchè non si rinnovi, cambi, o cessi, il contratto. • Nei software gestionali generalmente usati, SOL nel Polo UBO, si usa la “precisazione di inventario” ; ma questo materiale non è inventariabile…. • Le notizie portano una data di scadenza, molte a fine giugno. • Una funzione le cancellerà automaticamente tutte ”al momento della scadenza dei diritti stabiliti per contratto con i fornitori…”, e con esse i loro reticoli. Per tale motivo si trattano solo nel POLO UBO poiché “le attività di import e cancellazione dei dati sono costanti e comportano cambiamenti continui nel catalogo…” • Forse cambiano la natura del catalogo? • La permanenza del dato non è rilevante? • La tracciabilità della fonte, la riproduzione della citazione non sono più parametri fondanti nella costruzione dello strumento catalogo? • Molti interrogativi. • Le notizie scompaiono, senza lasciare traccia (oppure sì, ma dove? Gestite da chi?) • L’OPAC del 30 giugno è differente da quello del 1 luglio, secondo quali criteri? Li potremo recuperare? Fra 10 anni? 20? • Questo catalogo ha ancora la funzione di conservare e poi restituire tracce e fonti di cultura materiale, come quelli della biblioteca del Leopardi, Petrarca, dei Medici? • Ma , allora, forse gli e-books non sono libri? • L’OPAC non è un catalogo? • Forse abbiamo bisogno di tempo per pensarci. • Nel frattempo, potremmo, magari, essere più leggeri… • Chiedendo perdono a Calvino: • “...Oggi ogni ramo della scienza sembra ci voglia dimostrare che il mondo si regge su entità sottilissime: come i messaggi del Dna, gli impulsi dei neuroni, i quarks, i neutrini vaganti nello spazio dall'inizio dei tempi... • Poi, l'informatica. E' vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la pesantezza del hardware; ma è il software che comanda”….. • • [email protected] • Grazie