LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO DR. M. MARIN RESPONSABILE U.O.R.T. LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Residenzialità extraospedaliera: • • • • • 16 Centri Servizi 1 SVP 1 SAPA 4 CS per religiosi 4 CD per non autosuff. Capacità ricettiva residenziale: • 1441 p.l. anziani non autosufficienti • 200 p.l. per religiosi • 64 posti di semiresidenzialità LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Tipologia di centro di servizi N. Centri servizi per anziani non autosufficienti Centri servizi per anziani non autosufficienti per religiosi/e Centri diurni per anziani non autosufficienti Stati Vegetativi Permamenti Sezione Alta Protezione Alzheimer TOTALE OSPITI C.S. TERRITORIO A. ULSS 3 Anziani residenti in strutture fuori territorio ULSS 3 TOTALE 16 4 3 1 1 25 Utenti al 31.12.2012 1.280 162 55 8 8 1.513 6 1.519 Ingressi Uscite 901 22 73 2 16 1.014 1 1.015 873 25 53 2 16 969 3 972 Utenti al 30.09.2013 1.308 159 75 8 8 1.558 4 1.562 di cui Maschi 304 0 22 5 2 333 0 333 di cui Femmine 1.004 159 53 3 6 1.225 4 1.229 LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Fig. 2 Residenzialità e semiresidenzialità extraospedaliera - Utenti per classi di età al 30.09.2013 85+ 920 (59%) 75-84 anni 451 (29%) 65-74 anni 142 (9%) 60-64 anni 29 (2%) <60 anni 20 (1%) 0 200 400 600 800 1000 LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Fig. 3 Residenzialità e semiresidenzialità extraospedaliera - Utenti per stato civile al 30.09.2013 Non dichiarato/Non indicato 7% Celibe/nubile 30% Coniugato 10% Vedovo 51% Separato 1% Divorziato 1% LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Fig. 1 Residenzialità e semiresidenzialità extraospedaliera - Utenti per sesso al 30.09.2013 Maschi; 333 ; 21% Femmine; 1.229 ; 79% LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Fig. 4 Residenzialità e semiresidenzialità extraospedaliera - Utenti per titolo di studio al 30.09.2013 Scuola professionale 1% Non Nessuno dichiarato/Non 7% indicato 13% Laurea/Diplom a universitario 2% Diploma superiore 7% Licenza elementare 65% Licenza media 5% LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Tipologia di centro di servizi Utenti al 30.09.2013 Centri servizi per anziani non autosufficienti Centri servizi per anziani non autosufficienti per religiosi/e Stati Vegetativi Permamenti Sezione Alta Protezione Alzheimer TOTALE OSPITI C.S. TERRITORIO A. ULSS 3 Anziani residenti in strutture fuori territorio ULSS 3 TOTALE 1.308 159 8 8 1.483 4 1.487 Non valutabile/Non presente 493 35 0 0 528 3 531 Lesioni da decubito Basso rischio Rischio elevato 641 109 7 8 765 1 766 103 8 1 0 112 0 112 Fig. 6 Rischio di lesioni da decubito degli ospiti di strutture residenziali per anziani al 30.09.2013 Basso rischio 51% Non valutabile/Non presente 36% Rischio elevato 8% Presenza di 1 piaga 4% Presenza di 2 o più piaghe 1% Presenza di 1 Presenza di piaga 2 o più piaghe 54 17 7 0 0 0 0 0 61 17 0 0 61 17 LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Tipologia di centro di servizi Centri servizi per anziani non autosufficienti Centri servizi per anziani non autosufficienti per religiosi/e Centri diurni per anziani non autosufficienti Stati Vegetativi Permamenti Sezione Alta Protezione Alzheimer TOTALE OSPITI C.S. TERRITORIO A. ULSS 3 Anziani residenti in strutture fuori territorio ULSS 3 TOTALE Utenti al 30.09.2013 1.308 159 75 8 8 1.558 4 1.562 Catetere urinario Sì No 113 1.195 6 153 75 3 5 8 122 1.436 4 122 1.440 Nessuna 375 54 69 6 504 504 Fig. 7 Presenza di contenzione negli ospiti delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani al 30.09.2013 Continua 42% Nessuna 32% Diurna Notturna 2% 24% Contenzione Diurna Notturna 21 341 26 2 3 23 3 26 370 1 371 Continua 571 79 1 8 2 661 661 LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Tipologia di centro di servizi Centri servizi per anziani non autosufficienti Centri servizi per anziani non autosufficienti per religiosi/e Centri diurni per anziani non autosufficienti Stati Vegetativi Permamenti Sezione Alta Protezione Alzheimer TOTALE OSPITI C.S. TERRITORIO A. ULSS 3 Anziani residenti in strutture fuori territorio ULSS 3 TOTALE Utenti I° trimestre N. cadute lievi N. cadute moderate N. cadute gravi 1.560 166 73 9 11 1.819 6 1.825 105 22 2 129 129 16 16 16 4 4 4 Fig. 9 Cadute e infezioni degli ospiti di strutture residenziali e semiresidenziali per anziani I trimestre 2013 Altre infezioni 37,4% Infezioni urinarie 16,7% Cadute 8,2% 0% 10% 20% 30% 40% Totale cadute N. infezioni N. altre urinarie infezioni 125 22 2 149 149 258 40 7 305 305 563 97 1 21 1 683 683 Distribuzione dei pazienti in NED anno 2012 Hospice 0% RSA 13% Domicilio 38% Centri Servizi 49% Domicilio n. 101 – Centri Servizi n. 126 – RSA n. 35 – Hospice n. 1 LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Cause di istituzionalizzazione 1. Cliniche (perdita di autonomia e necessità di interventi assistenziali continuativi) 2. Socio-economiche (composizione del nucleo familiare, situazione economica, situazione abitativa…) LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO FIGURA 2 PROFILI S.V.A.M.A. DEGLI OSPITI IN GRADUATORIA PER L'ACCESSO AL R.U.R. N. P.2 P.3 P.4 P.5 P.6 P.7 P.8 P.9 P.11 P.12 P.13 P.14 P.15 P.16 P.17 Totale 15 45 1 63 25 31 62 22 95 0 0 2 18 13 6 398 % 3,8% 11,3% 0,3% 15,8% 6,3% 7,8% 15,6% 5,5% 23,9% 0,0% 0,0% 0,5% 4,5% 3,3% 1,5% 100,0% LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO • INVECCHIAMENTO DEI VECCHI • DINAMICA POLIPATOLOGIADISABILITA’ • DISABILITA’ PSICHICA (55%) LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Problematiche relative all’approccio al paziente istituzionalizzato • Dialettica tra “troppo” e “troppo poco” • Chi decide? • Ruolo della famiglia (alleato indispensabile) LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO La fragilità dell’anziano è uno stato che predispone al rischio di “abuso” L’abuso sugli anziani L’abuso sugli anziani è definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “un’azione singola, o ripetuta, o una mancanza di un’azione appropriata, che avviene all’interno di qualsiasi relazione in cui si sviluppa un’aspettativa di fiducia e che causa danno o dolore alla persona anziana.” L’abuso sugli anziani L’abuso sugli anziani spesso non è notato ed è raramente denunciato. Può essere intenzionale o meno, e riguarda non solo l’abuso fisico, ma anche quello psicologico ed emotivo, sessuale, finanziario, farmaceutico, nonché la negligenza. Anche la negazione dei diritti civili, la discriminazione e i pregiudizi a causa dell’età avanzata sono considerati forme di abuso sugli anziani. L’abuso sugli anziani L’abuso non intenzionale spesso deriva da una mancanza di comprensione delle esigenze e dei sentimenti dell’anziano e dalla difficoltà, da parte di chi assiste l’anziano, di conciliare le esigenze e i desideri di quest’ultimo con le proprie esigenze personali e professionali. Progetto EUSTACEA (2008-2010) Carta europea dei diritti e delle responsabilità degli anziani bisognosi di assistenza e di cure a lungo termine Progetto eustacea, programma Daphne III Indice Art. 1 Diritto alla dignità, all’integrità fisica e mentale, alla libertà e alla sicurezza Art. 2 Diritto all’autodeterminazione Art. 3 Diritto alla privacy Art. 4 Diritto a cure appropriate e di alta qualità Art. 5 Diritto ad informazioni personalizzate, ai consigli e al consenso informato Art. 6 Diritto a continuare a ricevere comunicazioni,alla partecipazione alla vita sociale e alle attività culturali Art. 7 Diritto alla libertà di espressione e libertà di pensiero e di coscienza: convinzioni, credo e valori Art. 8 Diritto alle cure palliative e al sostegno, al rispetto e alla dignità nell’agonia e nella morte Art. 9 Diritto al risarcimento Art. 10 Le tue responsabilità Progetto WeDO Per il benessere e la dignità delle persone anziane (2010-2012) Quadro europeo per la qualità dei servizi di assistenza a lungo termine Principi e linee guida per il benessere e la dignità delle persone anziane bisognose di cure e assistenza LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Che fare? • Incrementare i percorsi di continuità assistenziale tra le diverse modalità di presa in carico (Ospedale, RA, domicilio) • Incrementare gli standard assistenziali sanitari (presenza medico/infermiere, consulenze specialistiche, assegnazione presidi sanitari) ……ma non solo!!! LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Attività di vita quotidiana Aspetti clinici LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Ogni percorso sia formativo che operativo deve tenere al centro l’anziano come persona, con la sua dignità, i suoi desideri, i suoi sentimenti. Solo così i nostri interventi potranno determinare un impatto reale sulla qualità di vita dell’ospite e risulteranno sicuramente più incisivi se supportati da motivazioni sentite e condivise. LA FRAGILITA’ NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO “Le residenze per anziani sono realtà complesse che richiedono professionalità di alto livello, moderne, intelligenti e orgogliose di affrontare compiti difficili e inediti.” (Il miglioramento dell’assistenza nelle RA- G. Bellelli M. Trabucchi-2012) GRAZIE