REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE MILANO - LUNEDÌ, 8 AGOSTO 2005 SERIE EDITORIALE ORDINARIA Anno XXXV - N. 184 - Poste Italiane - Spedizione in abb. postale - 45% - art. 2, comma 20/b - Legge n. 662/1996 - Filiale di Varese Sommario Avviso di rettifica n. 32/1-Se.O. 2005 [5.3.2] Avviso di rettifica della deliberazione del Consiglio regionale n. VII/114 del 25 novembre 2004 «Piano cave della provincia di Brescia – Settori sabbia e ghiaie – L.r. n. 14/1998», pubblicata nel Bollettino Ufficiale n. 4, 1º S.S., del 25 gennaio 2005 . . . . . . 3359 A) CONSIGLIO REGIONALE Decreto presidente Consiglio regionale 27 luglio 2005 - n. 1131 Nomina di un componente effettivo nel Collegio Sindacale di Finlombarda s.p.a. . [1.8.0] . . 3359 Deliberazione Giunta regionale 20 luglio 2005 - n. 8/383 [5.0.0] Manifestazione di favorevole volontà d’intesa, ai sensi del d.P.R. 383/1994, per il progetto relativo ai «lavori di realizzazione nuova stazione dell’Arma dei Carabinieri in comune di Rescaldina (MI)» Accordo di Programma Quadro in materia di sicurezza. Conseguente integrazione della d.g.r. 18272/2004. (Rif. obiettivo gestionale 10.2.2.5) . . . . . . 3359 C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Deliberazione Giunta regionale 26 luglio 2005 - n. 8/403 Linee d’indirizzo per l’offerta formativa – A.F. 2005-2006 . . [3.3.0] . . . . . . 3362 Deliberazione Giunta regionale 26 luglio 2005 - n. 8/404 [3.2.0] Ulteriori determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3368 Deliberazione Giunta regionale 4 agosto 2005 - n. 8/534 [4.6.4] Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Italia-Svizzera 2000-2006. Misura 1.3 – Sviluppo integrato del turismo. Approvazione del Bando per la selezione di progetti da attuare tramite regia regionale . . . . . . . . . . . . . . . 3370 D) ATTI DIRIGENZIALI GIUNTA REGIONALE Presidenza 32 Decreto direttore centrale 29 luglio 2005 - n. 11834 [4.5.0] Direzione Centrale Programmazione Integrata – Modifica e integrazione del dispositivo per la presentazione di progetti «Azioni di sistema per il miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico» – Misura D4, approvato con decreto del direttore generale della Direzione Generale Artigianato Nuova Economia Ricerca e Innovazione tecnologica del 24 maggio 2005, n. 8023 . . . . . . . . . . . . . 3383 Decreto dirigente unità organizzativa 13 luglio 2005 - n. 11149 [4.3.0] Direzione Centrale Programmazione Integrata – Organismo Pagatore Regionale – Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 – misura E (2.5) Indennità compensativa in zone svantaggiate – Concessione proroga termine presentazione domande di contributo . . . . . . 3383 Decreto dirigente struttura 28 luglio 2005 - n. 11762 [2.3.2] Direzione Centrale Programmazione Integrata – Ammissione all’agevolazione della riduzione di un punto percentuale dell’aliquota IRAP ai sensi degli artt. 2 e art. 9, commi da 1 a 5 della l.r. del 5 maggio 2004 n. 11, dell’impresa individuale «D’Anza Mirco via Sant’Antonio n. 7 – 23020 Tresivio (SO)» . . . . . . . . . . . . . . . . 3383 5.3.2 1.8.0 5.0.0 3.3.0 3.2.0 4.6.4 4.5.0 4.3.0 2.3.2 AMBIENTE E TERRITORIO / Ambiente / Cave e torbiere ASSETTO ISTITUZIONALE / Nomine AMBIENTE E TERRITORIO SERVIZI SOCIALI / Formazione professionale SERVIZI SOCIALI / Sanità SVILUPPO ECONOMICO / Attività terziarie / Turismo SVILUPPO ECONOMICO / Artigianato SVILUPPO ECONOMICO / Agricoltura ORDINAMENTO FINANZIARIO / Strumenti finanziari / Finanze e tributi Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3354 – Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 D.G. Istruzione, formazione e lavoro Decreto direttore generale 7 luglio 2005 - n. 10913 [3.4.0] Legge regionale 5 gennaio 2000 n. 1 – Revoca e contestuale accertamento in entrata per la somma di A 253.110,43 sul capitolo 3.4.12.252 del beneficio ottenuto ai sensi della d.c.r. n. VII/390 del 20 dicembre 2001 e della d.g.r. n. 7/16256 del 6 febbraio 2004 a seguito di controllo, ai sensi del d.P.R. 445/2000 art. 71 comma 1, della veridicità delle dichiarazioni rese nelle domande di assegnazione buono scuola 2003/2004 . . . . . . . . . Decreto direttore generale 7 luglio 2005 - n. 10914 [3.4.0] Approvazione elenco beneficiari buono scuola 2005 con riferimento all’a.s. 2004-2005 in ordine crescente rispetto all’indicatore della situazione reddituale – art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001 n. VII/390, d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 18 luglio 2005 - n. 11226 [3.4.0] Legge regionale 5 gennaio 2000 n. 1 «Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112 (conferimenti di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 158/03/1997, n. 59)». Approvazione dell’elenco di n. 727 domande di buono scuola a.s. 2004/2005 giudicate irricevibili al termine dell’istruttoria . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 18 luglio 2005 - n. 11231 [3.4.0] Legge regionale 5 gennaio 2000 n. 1 «Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112 (conferimenti di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 158/03/1997, n. 59)». Approvazione dell’elenco di n. 1019 domande di buono scuola a.s. 2004/2005 giudicate non ammissibili al termine dell’istruttoria . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 20 luglio 2005 - n. 11349 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.414 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.961.665,94 – Art. 4 comma 121 lettera A) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 1º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 20 luglio 2005 - n. 11350 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.258 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.795.108,23 – Art. 4 comma 121 lettera A) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 2º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 20 luglio 2005 - n. 11351 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.113 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.681.340,50 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 3º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 20 luglio 2005 - n. 11352 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.195 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.726.095,35 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 4º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 20 luglio 2005 - n. 11353 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.098 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.746.467,69 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 5º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 20 luglio 2005 - n. 11369 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.092 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.676.685,42 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 6º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11408 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.0005 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.581.918,28 – art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 7º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11409 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.890 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.701.382,90 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 8º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11411 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.906 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.497.661,56 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 10º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11412 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.806 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.431.593,08 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 11º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11413 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.710 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.395.509,07 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 12º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11414 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.632 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.285.187,34 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 14º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11416 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.676 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.311.836,41 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 13º provvedimento . . . . . . . . . . . 3.4.0 SERVIZI SOCIALI / Diritto allo studio 3384 3384 3384 3384 3385 3385 3385 3385 3385 3385 3386 3386 3386 3386 3386 3387 3387 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3355 – Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11425 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.550 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.218.632,43 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 15º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11426 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.470 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.213.089,66 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 16º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11427 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.608 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.287.549,36 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 20º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11428 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.407 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.150.112,16 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 17º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11429 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.457 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.158.412,10 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 21º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11431 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.369 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1080.198,12 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 22º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11433 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.554 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.249.579,88 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 18º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11434 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.288 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.036.516,02 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 23º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11437 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.220 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 977.310,97 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 24º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11438 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.161 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 980.594,26 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 25º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 21 luglio 2005 - n. 11439 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.335 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.882.960,13 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 19º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 22 luglio 2005 - n. 11457 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 915 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 749.624,61 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 30º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 22 luglio 2005 - n. 11458 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.063 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 849.579,45 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 27º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 22 luglio 2005 - n. 11459 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.023 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 844.754,18 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 28º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 22 luglio 2005 - n. 11460 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 972 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 786.819,61 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 29º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 25 luglio 2005 - n. 11494 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.100 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 894.073,91 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 26º provvedimento . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 25 luglio 2005 - n. 11498 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.893 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 1.501.480,18 – art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 9º provvedimento . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente unità organizzativa 27 luglio 2005 - n. 11609 [3.4.0] Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 776 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di A 639.739,89 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 31º provvedimento . . . . . . . . . . . 3.4.0 SERVIZI SOCIALI / Diritto allo studio 3387 3387 3387 3388 3388 3388 3388 3388 3389 3389 3389 3389 3389 3389 3390 3390 3390 3390 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3356 – Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Decreto dirigente unità organizzativa 29 luglio 2005 - n. 11844 [3.3.0] Approvazione delle disposizioni alle Province di cui alla deliberazione n. 8/402 del 26 luglio 2005 Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 3, anno 2005-2006 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3390 D.G. Sanità Decreto direttore generale 25 luglio 2005 - n. 11514 [3.2.0] Linee guida regionali per la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3404 D.G. Culture, identità e autonomie della Lombardia Circolare regionale 27 luglio 2005 - n. 33 [3.3.0] Circolare esplicativa della legge regionale 28 febbraio 2005, n. 10 «Promozione delle attività culturali di orientamento musicale di tipo bandistico e corale» – Modalità e termini di presentazione delle domande di contributo per l’anno scolastico 2005/2006 e procedure di valutazione dei progetti . . . . . . . . . . . . . . 3412 D.G. Agricoltura Decreto direttore generale 25 luglio 2005 - n. 11507 [4.3.0] PSR 2000-2006 – Modifica a valenza tecnica alle disposizioni attuative della misura q (3.17) «Gestione delle risorse idriche in agricoltura» approvate con d.g.r. n. 7/960 del 3 agosto 2000 e modificate con d.d.g. n. 15324 del 9 agosto 2002 per quanto concerne l’erogazione dello stato di avanzamento . . . . . . . . . . . . . 3415 D.G. Artigianato e servizi Decreto dirigente unità organizzativa 25 luglio 2005 - n. 11492 [4.5.0] Approvazione Piano «Progetti di filiera e territoriali – Bando 1 marzo 2005» di cui alla convenzione tra la Regione Lombardia – Direzione Generale Artigianato e Servizi e Unione Regionale delle Camere di Commercio della Lombardia per la promozione e realizzazione di interventi, studi e ricerche finalizzati allo sviluppo del comparto artigiano per il periodo 2003-2005. L.l.rr. nn. 73/89 e 17/90 . . . . . . . . . . . . . . . . . 3415 D.G. Reti e servizi di pubblica utilità Decreto direttore generale 27 luglio 2005 - n. 11660 [4.0.0] Approvazione delle proposte di progetto presentate in risposta al bando «Realizzazione di progetti pilota per la diffusione della Società dell’Informazione» approvato con decreto n. 4351 del 22 marzo 2005 . . . . . . 3422 D.G. Industria, PMI e cooperazione Decreto dirigente unità organizzativa 30 giugno 2005 - n. 10270 [4.7.0] Cancellazione dall’Albo regionale delle Cooperative sociali, ai sensi della l.r. 21/2003, di Cooperative sociali e di loro Consorzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 26 giugno 2005 - n. 9705 [4.4.0] Legge 16 dicembre 1996 n. 35, art. 2, comma 1, lett. b). Legge 5 ottobre 1991 n. 317, art. 21. Approvazione della graduatoria e concessione dei contributi a favore delle strutture di servizio al sistema lombardo delle P.M.I. industriali per l’anno 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 30 giugno 2005 - n. 10160 [4.4.0] L.r. 16 dicembre 1996 n. 35, art. 2, lett. c) «Sostegno a società e consorzi, per lo sviluppo dei sistemi produttivi locali». Approvazione elenco domande ammissibili per l’anno 2005 . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 15 luglio 2005 - n. 11185 [4.7.0] Modifica nell’Albo regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Società Cooperativa Sociale a r.l. Comunità Nuova» in Cooperativa Sociale «Pinocchio Group Cooperativa Sociale Onlus» . . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 15 luglio 2005 - n. 11186 [4.7.0] Modifica nell’Albo regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Insieme ACLI Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «Società Cooperativa Sociale Insieme Onlus» e della sede legale da Cesano Boscone (MI) – via Nazario Sauro n. 1 a Corsico (MI) – via Curiel n. 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 15 luglio 2005 - n. 11187 [4.7.0] Modifica nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Epochè Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «C.R.E.A. – Cooperative Riunite Epochè Altre Metà – Cooperativa Sociale a r.l.» e della sede legale da Milano – via L. Palazzi n. 2/a a Milano – via Salasco n. 20. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 15 luglio 2005 - n. 11188 [4.7.0] Modifica nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Altre Metà Società Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «Sicuramente Cooperativa Sociale» e della sede legale da Milano – via dal Pozzo Toscanelli Paolo n. 1 a Milano – via Salasco n. 20 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11392 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Orizzonti – Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Bienno (BS) . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11394 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Emergenza medico sanitaria Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Padenghe sul Garda (BS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.3.0 3.2.0 4.3.0 4.5.0 4.0.0 4.7.0 4.4.0 SERVIZI SOCIALI / Formazione professionale SERVIZI SOCIALI / Sanità SVILUPPO ECONOMICO / Agricoltura SVILUPPO ECONOMICO / Artigianato SVILUPPO ECONOMICO SVILUPPO ECONOMICO / Lavoro SVILUPPO ECONOMICO / Industria 3423 3424 3425 3425 3426 3426 3426 3427 3427 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3357 – Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11396 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «San Vito Società Cooperativa Sociale» con sede a Monza (MI) . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11397 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Mago di Oz – Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Brescia. . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11398 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Abano Soc. Coop. Sociale» con sede in Monza (MI) . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11400 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «I Girasoli Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Calvenzano (BG) . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11401 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Tralcio Cooperativa Sociale a r.l. – O.N.L.U.S.» con sede a Traona (SO). . . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11402 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Emmanuele Cooperativa Sociale a r.l.» con sede a Casalpusterlengo (LO) . . . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11403 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Team Work Società Cooperativa Sociale» con sede a Tavernerio (CO). . . . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11405 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Nuovo Mondo Cooperativa Sociale a r.l.» con sede a Lecco . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 21 luglio 2005 - n. 11406 [4.7.0] Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Barone Rosso Società Cooperativa Sociale» con sede a S. Giovanni Bianco (BG) . . . Decreto dirigente struttura 25 luglio 2005 - n. 11533 [4.7.0] Modifica della denominazione e sede legale, ai sensi del d.lgs. del 17 gennaio 2003 n. 6, nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Decreto dirigente struttura 27 luglio 2005 - n. 11663 [4.0.0] DocUP ob. 2 2000-2006 – Misura 2.5 – II bando – Approvazione dei programmi ed assegnazione dei contributi . . 4.7.0 SVILUPPO ECONOMICO / Lavoro 4.0.0 SVILUPPO ECONOMICO 3427 3427 3428 3428 3428 3428 3429 3429 3429 3429 3430 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia [BUR2005011] – 3359 – Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 [5.3.2] Avviso di rettifica n. 32/1-Se.O. 2005 Avviso di rettifica della deliberazione del Consiglio regionale n. VII/114 del 25 novembre 2004 «Piano cave della provincia di Brescia – Settori sabbia e ghiaie – L.r. n. 14/1998», pubblicata nel Bollettino Ufficiale n. 4, 1º S.S., del 25 gennaio 2005 Nel testo della deliberazione in oggetto indicata, all’«Allegato A alla normativa tecnica. Schede e planimetrie relative agli ATE/ giacimenti», la planimetria relativa all’ATE g 05 (Capriolo) è sostituita cosı̀ come pubblicata nella pagina precedente: C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI [BUR2005013] [5.0.0] D.g.r. 20 luglio 2005 - n. 8/383 Manifestazione di favorevole volontà d’intesa, ai sensi del d.P.R. 383/1994, per il progetto relativo ai «lavori di realizzazione nuova stazione dell’Arma dei Carabinieri in comune di Rescaldina (MI)» Accordo di Programma Quadro in materia di sicurezza. Conseguente integrazione della d.g.r. 18272/2004. (Rif. obiettivo gestionale 10.2.2.5) LA GIUNTA REGIONALE Omissis A) CONSIGLIO REGIONALE [BUR2005012] [1.8.0] D.p.c.r. 27 luglio 2005 - n. 1131 Nomina di un componente effettivo nel Collegio Sindacale di Finlombarda s.p.a. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE Vista la legge regionale 24 gennaio 1975, n. 23 «Partecipazione della Regione alla Finlombarda s.p.a. per lo sviluppo della Lombardia»; Vista la legge regionale 6 aprile 1995, n. 14 «Norme per le nomine e designazioni di competenza della Regione»; Visto lo Statuto della Società e, in particolare, l’art. 31; Preso atto delle candidature pervenute a seguito del comunicato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 43 – S.O. del 18 ottobre 2004; Verificata la documentazione prodotta dai singoli candidati attestante l’iscrizione nel registro dei revisori contabili; Accertato che la nomina di un componente effettivo nel Collegio sindacale di Finlombarda s.p.a. è inserita nell’elenco di cui alla tabella C allegata alla legge regionale 6 aprile 1995, n. 14; Richiamato in particolare quanto previsto dall’art. 11 della legge regionale n. 14/95; Visto che, ai sensi dell’art. 2400 del Codice Civile, i sindaci scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica e dato atto che tale data è stata individuata nel 28 luglio 2005; Constatato che il Consiglio regionale non ha provveduto alla nomina nei termini previsti dall’art. 12 della citata l.r. n. 14/95 e dall’art. 2400 Codice Civile; Ritenuto necessario provvedere alla nomina al fine di garantire la costituzione e la funzionalità della Società; Avvalendosi del potere sostitutivo di cui all’art. 13 della l.r. 14/95, come sostituito dall’art. 5 comma 11 della l.r. 12 agosto 1999, n. 15; Decreta di nominare quale componente effettivo nel Collegio sindacale di Finlombarda s.p.a., il signor PILELLO Pietro, nato a Palmi (RC) il 7 luglio 1947 e residente in viale Gian Galeazzo, 16 a Milano. Attilio Fontana Delibera 1. di manifestare favorevole volontà di Intesa, ai sensi dell’art. 3 del d.P.R. 18 aprile 1994, n. 383, in ordine al progetto per i «lavori di realizzazione nuova stazione dell’Arma dei Carabinieri in comune di Rescaldina (MI) – Accordo di Programma Quadro in materia di sicurezza», cosı̀ come proposto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – SIIT Lombardia-Liguria; 2. di dare atto che l’intervento non interessa ambiti soggetti a vincolo paesaggistico ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42; 3. di confermare che l’intervento risulta difforme dallo strumento urbanistico comunale vigente nel comune di Rescaldina (MI); 4. di costituire, quale parte integrante e sostanziale del presente atto deliberativo, gli elaborati di seguito identificati: • Tav. AR 01 Progetto Architettonico – Piano Regolatore Generale • Elenco elaborati; 5. di dare atto che la documentazione progettuale di cui all’allegato «Elenco elaborati» è stata oggetto di istruttoria regionale ai fini della presente deliberazione ed è disponibile in visione presso gli archivi dell’U.O. Programmazione Integrata e Valutazioni di Impatto – Struttura V.I.A., D.G. Territorio e Urbanistica; 6. di integrare l’elenco di cui al punto 3) dell’allegato «A» alla d.g.r. 19 luglio 2004, n. 7/18272 «Presa d’atto del programma annuale delle opere di interesse statale, nell’ambito della procedura di localizzazione delle stesse di cui d.g.r. 2464 dell’1 dicembre 2000» con l’inserimento del progetto di cui trattasi. 7. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il segretario: Bonomo ——— • ——— Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3362 – ELENCO ELABORATI – Intesa Stato-Regione ai sensi del d.P.R. 18 aprile 1994, n. 383, per interventi di competenza dello Stato. – Accordo di Programma Quadro in materia di sicurezza. – Lavori di realizzazione nuova Stazione dell’Arma dei Carabinieri in comune di Rescaldina (MI). • REL 01 Progetto architettonico – Relazione descrittiva e tecnica • REL 02 Progetto architettonico – Valutazione dell’impatto paesistico • AR 01 Progetto architettonico – Piano Regolatore Generale • AR 02 Progetto architettonico – Planimetria generale – scala 1:200 • AR 03 Progetto architettonico – Caserma piante – scala 1:100 • AR 04 Progetto architettonico – Caserma sezioni – scala 1:100 • AR 05 Progetto architettonico – Caserma prospetti – scala 1:100 • AR 06 Progetto architettonico – Alloggi piante – scala 1:100 • AR 07 Progetto architettonico – Alloggi prospetti e sezioni – scala 1:100 • IM 01 Progetto impianti meccanici – Impianto fognario – scala 1:200 [BUR2005014] [3.3.0] D.g.r. 26 luglio 2005 - n. 8/403 Linee d’indirizzo per l’offerta formativa – A.F. 2005-2006 LA GIUNTA REGIONALE Vista la l.r. 7 giugno 1980 n. 95 «Disciplina della formazione professionale in Lombardia»; Vista la l.r. 5 gennaio 2000 n. 1 «Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112», ed in particolare l’art. 4 comma 102 e seguenti in materia di formazione professionale, che prevede fra l’altro il processo di riforma della formazione professionale lombarda nell’ambito del decentramento amministrativo, individuando nella Regione specifici ambiti di indirizzo, programmazione e valutazione e nelle Provincie ed Enti Locali ambiti di programmazione territoriale per la gestione delle attività attuate dagli organismi di formazione; Vista la l.r. 15 gennaio 1999 n. 1 «Politiche Regionali del lavoro e dei servizi per l’impiego»; Visti: – il «Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 3 FSE (Dec. CE 1120/2000)», – il «Programma Operativo Regionale Ob. 3 FSE Regione Lombardia (Dec. CE 2070/2000)», – il «Complemento di Programmazione Ob. 3 FSE Regione Lombardia (d.g.r. 22 dicembre 2000 n. 2793)» per quanto in specifico attiene all’attuazione del Fondo Sociale Europeo in Regione Lombardia; Visti: – il Documento Politico Programmatico della VIII Legislatura approvato con d.g.r. 8/205 del 27 giugno 2005; – il Programma Triennale della Formazione Professionale approvato con d.c.r. n. VII/631 del 19 novembre 2002; Vista la d.g.r. n. 7/20746 del 16 febbraio 2005 «Definizione Area 2 dei Programma Triennale dell’offerta formativa – Diritto dovere di istruzione e formazione per 12 anni – Anno formativo 2005-2006» con la quale sono state approvate le indicazioni per l’erogazione dell’offerta formativa relativa ai percorsi triennali sperimentali per l’A.F. 2005-2006; Considerato che il Programma Triennale della Formazione Professionale prevede un quadro unitario di programmazione e l’utilizzo coordinato ed articolato di risorse finanziarie comunitarie, statali e regionali, finalizzato, fra l’altro, all’integrazione dell’offerta formativa tra istruzione e formazione professionale; Ritenuto di dover provvedere alla definizione degli indirizzi programmatici per l’erogazione dell’offerta formativa regionale relativa all’anno formativo 2005-2006; Visto il documento «Linee d’indirizzo per l’offerta formativa A.F. 2005-2006», allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; Considerato che il suddetto documento, in coerenza con gli atti di programmazione regionale, anche in attuazione delle mi- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 sure comunitarie, definisce gli indirizzi programmatici in termini di obiettivi, ambiti di intervento e indicazione delle risorse disponibili ai fini dell’attuazione degli interventi previsti per il prossimo anno formativo 2005-2006; Considerato inoltre che si è svolta un’ampia ed approfondita fase di consultazione con le parti sociali e gli enti istituzionali sui contenuti e sulle scelte esplicitate nelle «Linee d’indirizzo per l’offerta formativa A.F. 2005-2006» nell’ambito degli organismi previsti dalla legge regionale 1/99; Dato atto che le risorse finanziarie per l’attuazione delle azioni di cui alle «Linee d’indirizzo per l’offerta formativa A.F. 20052006» trovano copertura nel bilancio di previsione 2005 e nel bilancio pluriennale 2005-2007, approvato con l.r. n. 41/2004; A voti unanimi espressi nelle forme di legge: Delibera 1. di approvare le «Linee d’indirizzo per l’offerta formativa A.F. 2005-2006» allegato 1 parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 2. di rinviare a successivi atti del Direttore Generale la definizione e l’approvazione delle indicazioni tecniche e gestionali, nonché delle modalità procedurali e di ogni altro adempimento necessario all’attuazione delle azioni finalizzate all’offerta formativa, nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali; 3. di disporre la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia del presente atto. Il segretario: Bonomo ——— • ——— Allegato 1 LINEE D’INDIRIZZO PER L’OFFERTA FORMATIVA A.F. 2005-2006 Premessa Le Linee di Indirizzo per l’offerta formativa 2005-2006 assumono un valore programmatorio particolare in quanto si situano in un momento di transizione significativo per il sistema formativo regionale, caratterizzato da una pluralità di fattori. In primis, esse si articolano quale primo atto della nuova legislatura regionale e, in quanto tali, sono pienamente informate alla particolare attenzione al tema dello sviluppo del capitale umano che viene tributata nel Documento Politico Programmatico per l’VIII legislatura ed alle articolazioni che in tale documento vengono prospettate. In un contesto socio-economico regionale che risente del rallentamento e della criticità che interessano il sistema italiano, le prospettive di ripresa si fondano su un’adeguata valorizzazione del capitale umano, inteso non solo come fattore economico produttivo, ma anche come ambito di crescita sociale e culturale della Regione. Lo sviluppo del Capitale Umano, infatti, rappresenta a un tempo un vantaggio competitivo per le imprese ed un vantaggio personale per i singoli in quanto ne rafforza l’occupabilità: in questo senso tale priorità si pone al crocevia delle politiche dello sviluppo, di quelle sociali e del lavoro e di quelle formative. In tale ambito, risulta prioritaria l’attenzione ad una efficace integrazione del principio di mainstreaming di genere in tutti gli interventi attivati, oltre che la promozione di politiche ed azioni specifiche volte a accrescere quantitativamente e qulitativamente l’occupazione femminile in Lombardia. Questi focus sono peraltro pienamente coerenti con le strategie e le indicazioni comunitarie. Le linee di Indirizzo 05/06, che costituiscono verosimilmente l’ultimo atto programmatorio significativo del FSE 2000-2006 (in quanto con esse viene praticamente esaurita la dotazione residua del POR), dovranno traghettare il sistema regionale verso il nuovo periodo di programmazione dei Fondi strutturali e delle Politiche di coesione: se gli aspetti finanziari di tale nuova programmazione sono ad oggi ancora sostanzialmente indefiniti, è invece chiara la ridefinizione dell’obiettivo che tali politiche assegnano alla Regione Lombardia, con una concentrazione degli interventi verso il miglioramento della qualità del lavoro e la competitività delle imprese e dell’intero sistema regionale. Anche in considerazione del fatto che la prima reale operatività delle nuove dotazioni finanziarie comunitarie potrà esplicarsi solo a fine 2007 e che quindi, per l’annualità 06/07, la programmazione riguarderà quasi esclusivamente risorse altre, nazionali e regionali, rispetto al FSE; alcune delle attività programmate Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3363 – nell’ambito delle Linee di Indirizzo 05/06 potranno estendere la loro completa realizzazione anche dopo il 2006. Le linee di Indirizzo 05/06 vanno inserite in una strategia capace di dispiegare i suoi effetti nell’arco di tempo considerato e che tenga conto peraltro dei vincoli legati alla riduzione delle risorse finanziarie pubbliche disponibili. Di qui la necessità di individuare le priorità che dovranno caratterizzare l’azione programmatoria della Regione, tra le quali assume ormai carattere di urgenza il miglioramento del sistema, la sua evoluzione secondo un’ottica di rete capace di integrare l’intera offerta formativa del territorio, l’adeguamento dei modelli organizzativi tradizionali ai cambiamenti socio-economici e altresı̀ a quelli del contesto normativo e finanziario in cui essi operano. Il presente atto intende pertanto perseguire un duplice obiettivo: – definire un quadro programmatorio che, pur dotato delle necessarie caratteristiche di continuità, ripercorra, tenendo conto della riduzione delle risorse disponibili, l’impianto dell’offerta che lo ha preceduto, iterando tipologie formative e dispositivi di attuazione noti, per quanto ancora di interesse per il sistema formativo lombardo; – introdurre ed accompagnare nel sistema una spinta verso l’innovazione e la revisione del modello di politiche formative e del lavoro della stessa Regione Lombardia, prefigurando quello sotteso alla nuova programmazione FSE, attraverso l’introduzione di forme di intervento realmente innovative e attivando strumenti di supporto alla transizione degli operatori e del loro sistema. A partire dalle considerazioni sopra espresse, col presente atto si intende dunque introdurre e sostenere lo sviluppo di alcuni elementi innovativi prioritari che si esplicano a livelli diversi, interessando: a) sia il livello di governo del sistema sia degli enti che ad esso partecipano, la fisionomia e le relazioni della rete dei soggetti pubblici e privati che in tale sistema operano; b) la gamma di servizi che esso offre; c) le modalità di gestione delle risorse finanziarie pubbliche destinate a sostenerlo. L’introduzione di tali elementi di innovazione del sistema avverrà sia attraverso la promozione di interventi specifici, sia attraverso il mainstreaming di tali elementi sistemici anche negli atti ordinari finalizzati alla promozione dei singoli servizi dell’offerta di formazione ed orientamento. Il completamento e l’assestamento di questo scenario di transizione dovrà peraltro avvenire in un ambito programmatorio di medio periodo, attraverso l’elaborazione di un nuovo Programma Triennale realizzato di concerto tra tutti i soggetti istituzionali (Regione e Province), le parti sociali (associazioni datoriali e rappresentanze sindacali) e gli operatori pubblici e privati del sistema. Elementi strategici caratterizzanti il nuovo sistema La progressiva riduzione delle risorse ed in generale il processo di transizione accennato in premessa rendono necessario un riorientamento del modello di gestione della rete che preveda, in una logica di welfare plurale, una più puntuale partecipazione e corresponsabilità, al fianco delle Istituzioni, delle diverse istanze economiche e sociali del territorio di riferimento al fine di individuare e condividere le priorità e focalizzare gli interventi nelle modalità e nelle forme più adeguate alla risposta dei fabbisogni specifici che i diversi contesti esprimono. Tale governo condiviso, che dovrà vedere un ruolo significativo anche di quei soggetti in grado di garantire un apporto di risorse finanziarie a cofinanziamento delle politiche regionali, richiede: – la sempre maggiore e più precisa conoscenza dell’offerta e delle sue potenzialità; – la sperimentazione di modelli di programmazione che innovino la tradizionale modalità del bando (in primis nella formazione iniziale relativa all’area Diritto Dovere di Istruzione e Formazione), che si fondino su accordi con i soggetti sociali coinvolti su aree tematiche/segmenti di utenza specifici; o che amplino il ricorso alla scelta individuale (attraverso il voucher e cataloghi selezionati) per quanto riguarda la formazione permanente e continua; – la ridefinizione dei percorsi di competenza diretta e la valorizzazione, in un’ottica di sussidiarietà verticale e di connessione con il territorio, della corresponsabilità delle Province, secondo criteri di priorità riconosciuti attraverso processi di concertazione e di confronto interistituzionale, al fine di dare sistematicità, Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 certezze, ma anche flessibilità ed innovatività al sistema dell’offerta; – la valorizzazione delle eccellenze e delle specializzazioni riconosciute all’interno del sistema degli erogatori di servizi di orientamento e formazione; – il potenziamento del raccordo con le politiche attive di competenza regionale e provinciale, soprattutto in materia di orientamento ed accompagnamento alla ricerca di un impiego; – la semplificazione procedurale e gestionale delle attività cofinanziate, unita ad un più sistematico controllo sull’utilizzo delle risorse da parte dei soggetti finanziati. Esso richiede inoltre il consolidamento di un modello generale di monitoraggio e valutazione delle politiche attivate: ciò sarà possibile, partendo dalla messa a sistema delle esperienze finora realizzate, avviando un processo organico che consenta di verificare i principali aspetti qualitativi e quantitativi degli investimenti in formazione, riconnettendo tra loro le diverse fasi dell’azione di valutazione: – la fase iniziale della valutazione ex ante che riguarda i progetti, la loro coerenza interna rispetto ai parametri definiti in sede di programmazione e quella esterna, rispetto agli obiettivi prefissati; – la fase intermedia, di valutazione in itinere, che deve poter far riferimento ad un monitoraggio sistematico delle attività avviate, allo scopo di evidenziare anticipatamente eventuali difformità rispetto ai risultati attesi e mettere cosı̀ in atto le necessarie azioni correttive; – la fase finale (ex post) diretta in particolare a consentire l’apprezzamento della qualità e quantità della spesa realizzata e altresı̀ una verifica dei risultati ottenuti in chiave di occupazione. Alla valutazione delle politiche dovrà affiancarsi una adeguata valutazione degli apprendimenti soprattutto per quel che riguarda le azioni formative afferenti all’area del diritto-dovere di Istruzione e Formazione, in collegamento con le istituzioni preposte a livello nazionale (INVALSI) e a quello internazionale (OCSE). Il percorso di realizzazione del modello di governo sin qui tratteggiato, che si pone in piena coerenza con il Programma Triennale della Formazione (d.g.r. n. 9334 del 7 giugno 2002 – Proposta di Delibera Consiliare; d.c.r. n. 631 del 18 novembre 2002), dovrà vedere la sua piena articolazione e realizzazione nell’elaborazione programmatoria del prossimo triennio. Nel corso dell’A.F. 05/06 verranno comunque introdotti sperimentalmente alcuni elementi prioritari di innovazione del sistema funzionali alla prosecuzione del percorso sin qui effettuato. Gestione e programmazione territoriale In prosecuzione del processo, definito dal Programma Triennale della Formazione e intrapreso negli ultimi anni, di condivisione con le Province dell’attività programmatoria e gestionale degli interventi formativi cofinanziati, verranno sperimentate, nel corso dell’A.F. 05/06, modalità di programmazione che prevedranno il trasferimento alle amministrazioni provinciali di una più ampia capacità di modulazione e gestione delle azioni in connessione con i fabbisogni specifici del territorio, nell’alveo di obiettivi e regole generali definiti dalla Regione al fine di garantire l’omogeneità e l’organicità del governo del sistema. In un’ottica di progressiva specificazione e suddivisione delle competenze istituzionali, tale sperimentazione, basata su un apposito accordo interistituzionale, prevedrà il mantenimento, in capo alla Regione, delle funzioni di governo relative a: – la programmazione strategica regionale e la salvaguardia dell’unitarietà del sistema; – l’accreditamento dei beneficiari finali e la qualificazione dei sistemi; – l’emanazione di documenti-linee guida e degli atti a valenza regionale necessari per la definizione degli obiettivi generali delle azioni, delle tipologie di servizio attivabili, della ripartizione delle risorse disponibili tra le diverse amministrazioni provinciali nonché le regole relative all’ammissibilità dei costi ed i parametri applicabili per i diversi interventi; – il monitoraggio, attraverso la raccolta di dati per l’implementazione del sistema di monitoraggio regionale, nel quale devono confluire dati originati dalle attività finanziate dalle Province, con cadenza definita nel trimestre solare; – la vigilanza e il controllo del sistema di formazione professionale, attraverso l’identificazione di procedure di verifica volte ad assicurare la sana e corretta gestione dei fondi pubblici, evidenziando eventuali fattori di rischio. Le Province, in attuazione di quanto previsto dalla program- Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3364 – mazione regionale e sulla base delle risorse finanziarie ad esse trasferite, eserciteranno la gestione delle attività ad esse trasferite. In tale prospettiva verranno modulati e definiti congiuntamente i criteri e i processi tecnici, nonché gli strumenti di valutazione, relativi agli interventi finanziabili, idonei a supportare la programmazione. La gestione delle risorse finanziarie assegnate alle Province verrà da esse attuata, oltre che con l’emanazione degli atti programmatori formulati nell’ambito delle politiche provinciali in materia di orientamento e formazione professionale, anche con la predisposizione degli atti e delle attività connesse a: – l’emanazione dei dispositivi per l’accesso ai contributi per le attività formative; – la valutazione e la selezione dei progetti, con la relativa pubblicazione degli esiti delle istruttorie relative; – l’emanazione delle modalità operative di gestione dei progetti, utili per le fasi di avvio, e realizzazione delle attività finanziate, ivi comprese le modalità di erogazione delle risorse ai beneficiari finali; – la raccolta ed l’elaborazione dei dati necessari per il monitoraggio finanziario, fisico e procedurale delle attività finanziate; – la verifica e l’approvazione dei rendiconti delle attività finanziate, avvalendosi di personale qualificato per la revisione contabile; – l’attivazione dei controlli, ulteriori a quelli posti in essere dalla Regione, necessari ed opportuni al fine di garantire la corretta realizzazione delle iniziative. La sperimentazione, nell’A.F. 05/06, riguarderà il trasferimento alle Province delle risorse finanziarie di Fondo Sociale Europeo per la realizzazione di: – interventi di orientamento al lavoro (come programmati nell’ambito delle Linee di indirizzo e direttive per l’offerta di formazione professionale 2004-2005 – d.g.r. n. 17608 del 21 maggio 2004); – attività di orientamento/formazione ed accompagnamento che tenga conto delle particolari esigenze dell’utenza femminile, sia giovane che adulta, secondo le indicazioni comunitarie (Bruxelles, 5 luglio 2005 – COM (2005)299 «Comunicazione della Commissione – Una politica di coesione a sostegno della crescita e dell’impiego. Orientamenti strategici comunitari 2007-2013»); – attività formative relative all’area di intervento «Sostegno e accompagnamento all’integrazione sociale e lavorativa dei soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate»; – attività formative relative alle specializzazioni post-qualifica professionale. Al fine di sostenere il processo di assunzione delle nuove competenze da parte degli strutture provinciali, le province verranno dotate, mediante specifico trasferimento, anche delle risorse finanziarie per le attività di supporto alla gestione, esecuzione monitoraggio e controllo delle attività citate. Distretti formativi Il rafforzamento della connessione dell’offerta di istruzione e formazione con l’ambito territoriale o settoriale di riferimento è un obiettivo che negli ultimi anni è sempre stato sotteso alla programmazione delle politiche nazionali e regionali. Tale nesso ha sino ad oggi visto diverse modalità di formalizzazione, di norma finalizzate alla promozione di specifiche tipologie formative (quali ad esempio i «Poli formativi per l’istruzione e la formazione tecnica superiore», previsti dalle Linee guida per la programmazione dei percorsi dell’IFTS adottate dalla Conferenza Unificata del 25 novembre 2004). Il valore di tali forme di strutturazione del rapporto tra offerta e territorio viene accresciuto quando esso riesce a comprendere ed integrare, in risposta ad una domanda molto segmentata, servizi formativi differenziati e flessibili, tanto in termini di metodologia di intervento, quanto di livello (dalla formazione iniziale a quella superiore e terziaria, fino a quella permanente e continua). Tale integrazione deve inoltre essere sviluppata non solo in funzione di un ruolo meramente adattivo del sistema formativo, ma dovrà estendersi e collegarsi con gli ambiti della ricerca e dell’innovazione nonché con quello dei servizi per il lavoro, cosı̀ da svolgere un ruolo attivo nel mettere in evidenza le linee evolutive del contesto produttivo e socioculturale e fornire risposte adeguate ai fabbisogni complessi da esso espressi. La filiera formativa dovrà pertanto evolversi al fine di migliorare e strutturare l’interazione fra i sotto-sistemi formativi, svilup- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 pandosi, anche a livello di operatori, verso una reale integrazione, grazie alla co-progettazione dell’offerta, alla complementarità nell’organizzazione, alla corresponsabilità dei soggetti formativi. Non si tratta, cioè, di procedere alla costituzione di nuovi soggetti o sovrastrutture, bensı̀ di ridefinire il posizionamento dei diversi soggetti della filiera ed innovare i modelli organizzativi e di servizio da essi adottati. Tale consolidamento darà vita a veri e propri distretti formativi, vale a dire sistemi educativi locali o settoriali caratterizzati da una doppia integrazione: – un’integrazione verticale, costituita dai livelli di interazionecooperazione tra sistemi formativi presenti e il mondo del lavoro, le risorse culturali e il sistema della ricerca, oltre che con le istituzioni e gli enti locali di riferimento; – un’integrazione orizzontale, intesa come l’insieme di rapporti e strumenti funzionali al conseguimento di obiettivi articolati e condivisi tra le diverse tipologie formative richieste nel territorio/ settore considerato, anche in rapporto ai passaggi che possono realizzarsi tra percorsi in parallelo o al transito verso livelli successivi ed a una strutturazione dell’offerta formativa ricorrente e continua lungo tutto l’arco della vita. L’origine e lo scopo del distretto formativo è la risposta organica e articolata al fabbisogno di un determinato contesto territoriale o settoriale: per questo motivo il suo riconoscimento da parte di quest’ultimo ne è il principale fattore di valore e deve giungere sino all’attivazione, da parte di quei soggetti (imprese, individui, enti locali) di cui soddisfa il fabbisogno, di canali di finanziamento privati e/o locali ad integrazione delle attività svolte con il cofinanziamento regionale. Il distretto formativo cosı̀ connotato diviene chiaramente interlocutore privilegiato a supporto dell’attività di governo e programmazione della Regione e delle Province in quanto momento di sintesi, stabile, tra fabbisogni specifici e risposta adeguata agli stessi. La Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro promuoverà la costituzione di un tavolo di lavoro con le province e le parti sociali con l’obiettivo di definire e approfondire le modalità di relazioni dei distretti formativi con le programmazioni territoriali. Nel corso dell’A.F. 05/06, nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa, si procederà pertanto ad un sostegno prioritario allo sviluppo di tale modello tenuto conto delle diverse configurazioni che esso potrà assumere. Le esperienze cosı̀ realizzate e consolidate attraverso specifiche azioni di sistema saranno valutate e selezionate dalla Regione anche come possibile esplicitazione dei requisiti di accreditamento relativi alla Connessione con il territorio (B4). I distretti potranno pertanto essere i soggetti selettivamente più adeguati allo svolgimento degli interventi maggiormente innovativi della presente programmazione, quali ad esempio quelli connessi allo sviluppo delle competenze relative all’innovazione, alla ricerca ed al trasferimento delle innovazioni tecnologiche nelle imprese ed alla loro internazionalizzazione. In tale logica andranno esplicitate, valorizzate e stabilizzate le più rappresentative esperienze di concentrazione della domanda e di integrazione dei servizi già elaborate negli anni passati dal sistema pubblico e privato lombardo attraverso l’esperienza dei progetti quadro e dei progetti integrati. Tra queste esperienze può essere annoverato anche il progetto Campus che è stato avviato in forza dell’intesa siglata all’inizio dell’anno tra Regione Lombardia e ufficio scolastico regionale e che rappresenta una buona prassi, a livello nazionale, finalizzata propriamente a: – valorizzare il sistema dell’istruzione e della formazione professionale permettendo ai giovani che lo scelgono di acquisire le competenze necessarie per usufruire delle stesse opportunità di inserimento professionale e sociale offerte dai percorsi formativi liceali (in particolare, offrendo la possibilità di iscriversi all’Esame di Stato per l’accesso all’Università al termine del quinto anno); – sviluppare organicamente l’iter dell’istruzione e formazione professionale, prevedendo la possibilità per i giovani di completare la preparazione attraverso percorsi di formazione superiore non universitaria stabili e strutturati, rispondenti alle principali esigenze di innovazione e sviluppo del sistema produttivo lombardo; – riconciliare la domanda di professionalità delle Imprese con il bisogno di conoscenza e cultura dei giovani, attraverso un’offerta formativa finalizzata allo sviluppo di competenze forti, orientate al fare ma anche a formare, attraverso la valorizzazione Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3365 – del sapere, delle persone capaci di un reale esercizio di libertà e autonomia; – promuovere la partecipazione e l’iniziativa di tutti i soggetti sociali (famiglie, scuole e agenzie formative, parti sociali, associazioni, imprese, autonomie locali) all’interno del sistema, allo scopo di articolare e arricchire l’offerta formativa, secondo il principio della sussidiarietà, garantito da un modello di funzionamento ben strutturato e governato; – migliorare e potenziare la diversificazione formativa delle donne, sia giovani che adulte, per favorire il loro ingresso/reingresso nel mondo del lavoro, onde elevare il tasso di attività femminile ancora inferiore, anche in Lombardia, alla media europea; – definire i criteri, le metodologie e gli strumenti operativi per l’esercizio della governance regionale, valorizzando le migliori esperienze già realizzate in termini di analisi della domanda professionale, di definizione, programmazione e controllo dell’offerta formativa, di valutazione degli apprendimenti e riconoscimento dei crediti formativi, di classificazione e certificazione delle competenze. Innovazione procedurale e gestionale Oltre alla promozione ed alla gestione dei diversi interventi finanziati, gli ultimi due anni del periodo richiederanno alla Regione un impegno particolare nella gestione del P.O.R. Ob. 3 FSE. In quest’ambito, all’espletamento degli adempimenti previsti dai regolamenti comunitari per la conclusione del ciclo programmatorio, verrà affiancata una revisione complessiva dell’intero impianto programmatorio e gestionale del P.O.R. FSE finalizzata a porre le basi per l’avvio del nuovo periodo di programmazione 2007-2013 che, anche a partire dall’analisi di proposte di regolamento attualmente in discussione, presenterà caratteristiche e vincoli gestionali in evoluzione rispetto a quelli odierni. Tale attività di analisi ed elaborazione, articolata ed al contempo armonica, dei diversi fattori gestionali, organizzativi, normativi e procedurali riguarderà principalmente: – i modelli e gli strumenti di programmazione finanziaria della dotazione del POR adeguati al pieno raggiungimento degli obiettivi da esso fissati ed al contempo alla massimizzazione dell’efficacia degli interventi in relazione alle esigenze espresse, strutturalmente o congiunturalmente, dal sistema lombardo; – l’innovazione degli strumenti di progettazione operativa al fine di riorientare l’utilizzo delle risorse FSE al consolidamento dei segmenti di offerta di servizi considerati strategici e prioritari: forme innovative di attivazione dei servizi attraverso il ricorso al contratto a risultato previsto dall’art. 30 c. 8 e) della l. 23 dicembre 1999, n. 488 e quindi caratterizzate da una adeguata valorizzazione, oltre che degli aspetti procedurali ed economici ex ante, degli obiettivi quali-quantitativi prodotti; il consolidamento e la semplificazione gestionale dei progetti quadro, la gestione delle risorse assegnate allo stesso soggetto attraverso un «portafoglio di ente» che superi la logica della segmentazione finanziaria per singolo progetto; – la revisione del complesso di regole e procedure che guidano la gestione degli interventi cofinanziati dal FSE – tanto da parte della Regione quanto degli enti gestori –, in particolare per quanto riguarda la parametrazione e l’ammissibilità dei costi, la loro rendicontazione e certificazione, le modalità di gestione, il ricorso da parte dei soggetti beneficiari ad apporti specialistici di soggetti terzi; in particolare, per quanto concerne l’attività di rendicontazione e certificazione, a seguito dei rilievi formulati dalla Commissione europea la legislazione regionale vigente (commi 32, 33 e 34 dell’art. 1 della l.r. 18/2000) verrà modificata in coerenza con le osservazioni commissariali, pertanto nelle more è comunque necessario che gli operatori non sottoscrivano contratti di revisione, bensı̀ si impegnino ad applicare le direttive regionali di transizione per l’allineamento della attività di rendicontazione e certificazione; – la progressiva estensione della delega alle Province della programmazione territoriale e della gestione delle attività cofinanziate dal FSE; – il potenziamento degli strumenti di monitoraggio dei singoli interventi e loro connessione con strumenti di premialità/correzione maggiormente efficaci e puntuali, anche in chiave di genere, al fine di permettere la verifica e la valutazione degli obiettivi raggiunti in termini di attuazione delle pari opportunità. Innovazione metodologica I servizi offerti dal sistema regionale di istruzione e formazione professionale hanno visto negli ultimi anni un continuo pro- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 cesso di elaborazione e miglioramento finalizzato non solo ad adeguarli ai vincoli normativi in evoluzione, ma soprattutto a renderli più precisamente rispondenti alle esigenze espresse dall’utenza e dalle imprese. Particolarmente significativa, da questo punto di vista, l’esperienza di sperimentazione dei nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale, sviluppatasi nell’ambito dell’Accordo tra Regioni, MIUR e MLPS siglato in Conferenza Unificata il 19 giugno 2003 e dei relativi Accordi Territoriali tra Regione Lombardia ed ufficio Scolastico Regionale. Attraverso adeguate forme di accompagnamento e di raccordo, che hanno visto la fattiva collaborazione di enti di Formazione e di istituti scolastici, sono stati elaborati e sperimentati nuovi modelli e strumenti di progettazione, con particolare riferimento alla valutazione e certificazione delle competenze, in risposta alle sollecitazioni ed alle istanze ormai ineludibilmente poste dal contesto nazionale ed europeo, secondo una nuova prospettiva capace di valorizzare e di rendere riconoscibili e spendibili le acquisizioni della persona, in rapporto a qualsiasi contesto (sia esso formale, non formale o informale) o sistema di riferimento (di istruzione, formazione o lavoro). Nell’ambito del recente Accordo territoriale siglato tra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale in data 21 marzo 2005, è stata costituita una Commissione Regionale e sono stati individuati percorsi e procedure per facilitare, attraverso la definizione di ambiti di equivalenza, i passaggi reciproci tra istruzione e formazione; nello stesso Accordo è stata trattata la necessità di procedere alla definizione sperimentale di modalità di certificazione delle competenze degli adulti. Sempre in tale ottica, inoltre, anche grazie a specifiche azioni di sistema, sono state maturate significative acquisizioni di carattere progettuale, strumentale e metodologico per quanto concerne l’ambito dell’alternanza scuola-lavoro: partendo dal patrimonio ricco e variegato delle esperienze di tirocinio e stages, dalla reti e dalle forme di collaborazione ormai consolidate in Lombardia tra agenzie formative, istituzioni scolastiche e mondo dell’impresa, si è operato nella direzione tracciata dal d.lgs. n. 77/05, concernente la definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, ai sensi dell’articolo 4 della legge n. 53/03, che ridisegna lo stesso assetto dell’alternanza, in termini di nuova modalità formativa, capace di valorizzare anche l’azienda ed il lavoro come luoghi di apprendimento coerenti con il curriculum di studio, per il conseguimento degli obiettivi dei percorsi sia nell’ambito del diritto-dovere, sia in quello della formazione ed istruzione superiore. Tale processo di elaborazione e sperimentazione dovrà riguardare, nel corso dell’A.F. 05/06, anche gli interventi formativi connessi all’applicazione dell’istituto dell’apprendistato, cosı̀ come innovato ed articolato dal d.lgs. 276/03: a) contratto di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione (art. 48); b) contratto di apprendistato professionalizzante per il conseguimento di una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale (art. 49); c) contratto di apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione (art. 50). Fatto salvo l’obbligo di garantire la prosecuzione dell’attività formativa dei contratti di apprendistato, la Direzione Generale Istruzione Formazione e Lavoro con le province e le parti sociali procederà all’attivazione di un apposito tavolo di elaborazione finalizzato alla valorizzazione delle esperienze in atto e delle prospettive segnalate dal contesto sociale e produttivo, procedendo alla definizione degli elementi fondamentali relativi a: – caratteristiche e standard dei profili che attengono alla formazione; – metodologie di intervento e requisiti tecnici e strumentali (i.e. la figura del tutor); – modalità di gestione e programmazione degli interventi; – strumenti di governo e gestione delle azioni cofinanziate; – connessioni degli aspetti formativi e di quelli di natura contrattuale e giuslavoristica. Il lavoro del tavolo dovrà essere basato sul puntuale monitoraggio di specifiche sperimentazioni che dovranno essere cofinanziate attingendo alle risorse per l’apprendistato trasferite dal Ministero del Welfare. L’esito del lavoro del tavolo sarà funzionale alla codifica del modello di intervento regionale e provinciale in materia ed alla proposta degli elementi normativi e regolamentativi che dovranno essere assunti dalla Regione Lombardia. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3366 – Progetti Interregionali La Regione Lombardia ha proposto ed aderito a molteplici progetti interregionali sulla quota all’uopo riservata dal POR Ob. 3 FSE. Alcuni di tali progetti sono già conclusi, ma la maggior parte di essi è attualmente in fase di svolgimento: data la natura di norma sistemica di tali progetti, che prevedono l’approfondimento di problematiche specifiche, lo sviluppo di strumenti gestionali ed operativi ed il consolidamento di buone prassi, essi devono essere accompagnati da azioni sperimentali che ne esplichino l’efficacia ai fini del rafforzamento e del miglioramento del sistema, nazionale e regionale, di istruzione, formazione e orientamento. Tali azioni saranno promosse, attraverso specifiche valutazioni di priorità, all’interno dei dispositivi previsti nelle sezioni seguenti. In casi particolare legati all’importanza della temporalità di attivazione delle azioni in coincidenza con quelle di altre Regioni, la Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro potrà promuovere, di concerto con le Province e le parti sociali, dispositivi ad hoc. Architettura dell’offerta Tenendo conto anche del mutato scenario che la riforma normativa italiana e la strategia europea di Lisbona tratteggiano, l’offerta formativa 2005/2006 si articolerà in tre macro ambiti che ricomprendono e articolano le diverse aree di intervento definite dal Programma Triennale della Formazione. Nella trattazione di tali macro ambiti, vengono qui stabilite le dotazioni finanziarie programmate per le diverse tipologie di intervento nonché gli obiettivi strategici e specifici di ciascuna e le eventuali indicazioni generali in base alle quali la D.G. Istruzione Formazione Lavoro e le Amministrazioni provinciali procederanno alla definizione dei dispositivi di attuazione. La Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro definirà nell’ambito di apposite «Direttive», sentite la C.R.P.L. e il C.I.C., i parametri di costo e di durata dei singoli servizi orientativi e formativi, nonché i requisiti d’accesso, le certificazioni rilasciabili dagli stessi, in coerenza con le vigenti disposizioni normative regionali, nazionali e comunitarie relative al rilascio dei titoli ed alla formazione di figure professionali normate. Si riportano nella tabella i massimali relativi ai costi orari per ciascun macroambito. Per quanto riguarda i costi minimi, essi saranno riconosciuti nella logica del mantenimento qualitativo delle attività formative finanziate. Macro ambito A. Diritto Dovere di Istruzione e Formazione B. Orientamento e Formazione lungo tutto l’arco della vita C. Formazione Continua – Adattamento delle imprese – Innovazione Costo orario Cfp trasferiti max C 60 Costo orario Altri enti accreditati max C 110 C 75 C 135 C 85 C 145 A. Diritto Dovere di Istruzione e Formazione Gli obiettivi, le risorse e le modalità per la promozione dell’offerta formativa afferente a questo macro ambito sono stati definiti, al fine di procedere alla predisposizione degli atti amministrativi di attivazione nei tempi necessari, con della d.g.r. n. 20746 del 16 febbraio 2005. In tale ambito, proseguendo il percorso, intrapreso negli anni precedenti, di piena partecipazione delle Amministrazioni provinciali nella programmazione territoriale dell’offerta, sono stati promossi oltre 400 percorsi triennali di qualifica ed una quota delle risorse trasferite è stata destinata ad iniziative di natura non ordinamentale finalizzate al sostegno del successo formativo ed alla flessibilizzazione dell’offerta. • Nell’A.F. 05/06, il processo di consolidamento dell’offerta ordinamentale di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale vedrà l’attivazione sperimentale, nell’ambito dell’Accordo quadro sancito in Conferenza unificata il 19 giugno 2003 e del conseguente Protocollo d’intesa sottoscritto il 23 settembre 2003 tra Regione Lombardia, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MPLS), di percorsi di IV anno (diploma professionale) rivolti a quegli allievi che, conseguita la qualifica professionale al termine dei percorsi sperimentali conclusi nell’A.F. 04/05, intendono proseguire il proprio iter di formazione. Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 A tal fine la D.G. Istruzione Formazione Lavoro della Regione Lombardia, di concerto con l’ufficio Scolastico Regionale, le Province e le Parti sociali, attiverà e monitorerà un numero limitato di IV annualità. Tale sperimentazione, che vedrà un ruolo centrale del Comitato paritetico di coordinamento costituito ai sensi del citato protocollo di intesa, sarà finalizzato prioritariamente all’analisi ed all’elaborazione degli aspetti relativi all’organizzazione didattica ed ai suoi contenuti, alla certificazione delle competenze, al rilascio del titolo di Diploma professionale ed alla sua validità tanto per quanto riguarda l’eventuale prosecuzione del percorso formativo quanto per la sua efficacia ai fini dell’inserimento nel mercato del lavoro, anche tenendo conto delle disposizioni normative in materia a livello comunitario e nazionale. 1. Area 5 Dispositivo Sperimentazione IV anno C 4.500.000 FSE Ob. 3 – Mis. C2 • L’attenzione tributata al consolidamento dell’offerta ordinamentale di istruzione e formazione professionale non deve però andare a discapito di quelle forme di intervento, più articolate e flessibili, che costituiscono uno dei valori caratterizzanti il sistema lombardo della formazione professionale. Al fine di valorizzare tali forme di intervento e consolidarle in piena integrazione col sistema dell’offerta regionale e provinciale, la Direzione Generale Formazione Istruzione e Lavoro predisporrà un dispositivo per l’attivazione di ulteriori percorsi destrutturati, non ordinamentali, ed innovativi, di completamento dell’offerta, anche in coerenza con il modello di sistema di istruzione e formazione professionale delineato dall’attuazione della riforma Moratti. 2. Area 2 Dispositivo percorsi non ordinamentali C 3.800.000 FSE Ob. 3 – Mis. C2 • Sempre al fine di ridurre le cause di abbandono ed accompagnare adeguatamente gli studenti nella definizione del proprio percorso scolastico e formativo, verrà ripetuto anche nell’A.F. 05/06 l’assegnazione di risorse destinate alla prosecuzione delle azioni di orientamento ed accompagnamento degli studenti; in considerazione del fatto che le attività programmate per l’A.F. 04/05 avranno inizio nel prossimo autunno. Nell’ambito del dispositivo di attuazione dovranno essere riviste ed ulteriormente affinate le tipologie ed i contenuti dei servizi erogati, con un focus particolare sulla diffusione della conoscenza delle opportunità offerte dal sistema educativo di istruzione e formazione e sulla prevenzione del rischio di dispersione scolastica. 3. Area 1 Dispositivo per l’orientamento in formazione C 3.000.000,00 FSE Ob.3 – Mis. A2, C2, E1 • Al fine di consolidare la positiva esperienza degli ultimi anni relativa alle azioni di sostegno ai soggetti che operano specificatamente nel campo della lotta alla dispersione scolastica e formativa, nell’A.F. 05/06 la Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro procederà alla prosecuzione delle azioni svolte in tale ambito. 4. Area 2 Lotta dispersione C 2.000.000 FSE Ob. 3 – Mis. C2 Sovvenzione Globale B. Orientamento e Formazione lungo tutto l’arco della vita Lo sviluppo ed il rafforzamento del capitale umano e della sua competitività sono un obiettivo strategico fondamentale della Strategia Europea per l’Occupazione e della programmazione regionale per l’VIII legislatura. L’articolata offerta del sistema regionale deve essere al riguardo consolidata ed allo stesso tempo innovata. Uno degli elementi di eccellenza tradizionali del sistema formativo lombardo è la formazione professionale di specializzazione post qualifica che coniuga in modo efficace la necessità di flessibilità e personalizzazione in funzione delle caratteristiche del singolo con le esigenze di competenze espresse dalle imprese del sistema produttivo di riferimento. • A tal fine è opportuno dedicare a tale tipologia di intervento una specifica dotazione di risorse che, nell’ambito della sperimentazione dell’allargamento della partecipazione delle amministrazioni provinciali alla programmazione territoriale ed alla gestione del Fondo Sociale Europeo, saranno trasferite alle province per la promozione di percorsi di specializzazione post qualifica professionale. Tra essi, un ambito di priorità particolare sarà rappresentato da percorsi specificatamente diretti al miglioramento delle chances occupazionali della popolazione femminile. 5. Area 5 Dispositivo Specializzazione post qualifica C 3.500.000 FSE Ob.3 – Mis. A2, E1 programmazione prov. • Oltre alla formazione post qualifica, l’offerta formativa della Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3367 – Regione Lombardia ha consolidato, negli anni, una notevole capacità di realizzazione di interventi di specializzazione post diploma, utili a favorire un diretto inserimento lavorativo di giovani in possesso del diploma di scuola media superiore. Stante l’irrinunciabilità di tale segmento di offerta, avvalorata dalla grande domanda espressa al riguardo tanto dagli allievi quanto dalle imprese, la riduzione delle risorse disponibili renderà indispensabile, nell’ambito del dispositivo di attuazione, che la Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro definisca, di concerto con le parti sociali, i target ed i settori di intervento prioritari. Tra essi, particolare attenzione sarà comunque riservata alla popolazione femminile ed al sostegno alla sua partecipazione a percorsi relativi ad aree professionali in cui è ancora limitata la sua presenza. 6. Area 5 Dispositivo per la formazione superiore C 15.700.000 FSE Ob.3 – Mis. A2, E1 • In considerazione della particolare efficacia nella risposta ad esigenze specifiche e diffuse espresse dalle PMI lombarde dimostrato negli anni passati, è altresı̀ importante proseguire nella promozione di percorsi di formazione superiore attraverso la modalità dei progetti quadro. Essi costituiranno inoltre un ambito prioritario di sperimentazione della programmazione basata sulla logica dei distretti formativi di cui al capitolo precedente e sulle priorità indicate dalle province. 7. Area 5 Progetti quadro formazione superiore C 3.000.000 FSE Ob. 3 – Mis. A2, E1 Ulteriore segmento di qualità dell’offerta formativa regionale è rappresentato dall’alta formazione di livello post-universitario. La riduzione della dotazione di risorse disponibili per tale tipologia di offerta richiederà il passaggio da un finanziamento massivo delle proposte delle Università ad un sostegno dell’eccellenza e della innovatività: in base ad intese/accordi di programma specifici e sottoscritti con le Università, la Regione Lombardia procederà alla promozione di interventi mirati in modo da valorizzare al meglio la specificità dei singoli istituti. Le attività previste da questi dispositivi potranno trovare elementi di connessione e reciproco arricchimento con le attività previste nel dispositivo Innovazione previsto al successivo punto 11. • In particolare, la Direzione Generale FIL provvederà all’emanazione di un dispositivo, rivolto alle Università per la promozione di percorsi di specializzazione e master post laurea che dovrà prevedere il finanziamento prioritario di azioni afferenti a settori e figure professionali strategiche, eventualmente con il ricorso alla modalità a voucher, il consolidamento e la valorizzazione delle specifiche competenze degli enti di formazione di eccellenza e lo sviluppo di forme di cofinanziamento privato, da parte del contesto economico interessato, utili all’ottimizzazione dell’efficacia dell’intervento regionale. 8. Area 5 Dispositivo percorsi di perfezionamento e master C 6.000.000 FSE Ob. 3 – Mis. C3 • Unitamente al dispositivo per i percorsi di perfezionamento e master, le Università saranno coinvolte nella realizzazione, anche avvalendosi delle competenze degli enti di formazione, di interventi di integrazione dei percorsi curriculari specificatamente finalizzati ad una connessione con il mondo produttivo ed all’accrescimento delle conoscenze e delle competenze professionali degli studenti, in particolare nei settori dell’innovazione e della ricerca applicata. 9. Area 5 Dispositivo moduli professionalizzanti C 3.000.000 FSE Ob.3 – Mis. D4 • L’offerta relativa al segmento dell’alta formazione sarà completata, nell’A.F. 05/06, dalla predisposizione da parte della Direzione Generale FIL, eventualmente con il ricorso allo strumento della sovvenzione globale, di un dispositivo per l’erogazione di borse di ricerca in azienda finalizzato a favorire una connessione diretta tra sistema di ricerca universitario, sistema formativo e ambito produttivo per una più ampia diffusione dell’innovazione all’interno delle imprese, soprattutto PMI. 10. Area 5 Dispositivo borse di ricerca in azienda C 10.000.000 FSE Ob.3 – Mis. D4 La Regione Lombardia ha sempre promosso interventi finalizzati a sostenere l’autoimprenditorialità e la creazione di impresa quale strumento di crescita delle opportunità occupazionali e dello sviluppo del sistema economico regionale. • Nell’A.F. 05/06 il patrimonio di esperienza consolidato in questo campo sarà valorizzato attraverso la promozione, da parte della Direzione Generale FIL, di un dispositivo finalizzato alla Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 realizzazione di iniziative di sostegno alla creazione di impresa ed all’autoimprenditorialità in settori strategici per lo sviluppo ed ad alto contenuto di innovazione: azioni integrate di accompagnamento allo spin off universitario e da grandi imprese ad alto contenuto di R&D, sostegno agli investimenti ed alla formazione nel settore della ricerca, connessione con reti nazionali e internazionali, acquisizione servizi specialistici nel campo dell’innovazione, creazione di incubatori di innovazione e impresa. Tale dispositivo, che potrà prevedere anche il ricorso allo strumento della sovvenzione globale, dovrà basarsi su un’ampia partecipazione del sistema universitario, di quello di istruzione e formazione professionale, delle parti sociali ed in generale delle imprese, soprattutto piccole e medie, lombarde: in questo senso esso costituisce uno degli ambiti prioritari in cui sarà consolidato il modello dei distretti formativi quale momento di intervento organico allo sviluppo del capitale umano dei diversi contesti di riferimento. 11. Area 7 Dispositivo innovazione e creazione d’impresa C 25.000.000 FSE Ob.3 – Mis. D3, D4 Oltre alla formazione terziaria ed all’alta formazione, l’offerta formativa per l’A.F. 05/06 dovrà prevedere interventi specifici finalizzati ad incrementare le potenzialità occupazionali dei soggetti che incontrano maggiori difficoltà di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. Tali interventi, dovranno necessariamente basarsi su una forte connessione con i soggetti sociali ed economici operanti sul territorio di riferimento, al fine di consentire una programmazione adeguata alle specifiche esigenze dell’utenza e delle imprese e l’integrazione dell’azione formativa all’interno di una rete di relazioni in grado di accrescere le possibilità di inserimento lavorativo. Anche in questo ambito di intervento, pertanto, potrà essere valorizzata la capacità di integrazione delle azioni propria dei «distretti formativi» • Al fine di accrescere l’occupazione femminile, la Direzione Generale FIL predisporrà, di concerto con le parti sociali e la Consigliera di parità, un dispositivo finalizzato alla realizzazione di percorsi formativi rivolti a donne prive di qualifica/in possesso di titoli di studio scarsamente spendibili o che intendono reinserirsi dopo un periodo di assenza dal mercato del lavoro. 12. Area 4 Dispositivo incremento Occupazione Femminile C 5.000.000 FSE Ob.3 – Mis. E1 • Nell’ambito della sperimentazione dell’allargamento della partecipazione delle amministrazioni provinciali alla programmazione territoriale ed alla gestione del Fondo Sociale Europeo, saranno trasferite alle province le risorse destinate alla formazione afferente all’area dello svantaggio. La dotazione residua della misura B1 del FSE richiederà, da parte delle province e di concerto con la Regione, una precisa segmentazione dei destinatari e dei servizi che dovranno essere attivati. Per la formazione della popolazione, giovane e adulta, soggetta a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, le priorità e gli ambiti di intervento di tali azioni verranno definiti dalle province di concerto con la Regione ed il Tribunale di Sorveglianza o le Direzioni Penitenziarie competenti e comunque con una quota di risorse non inferiore al 10%. 13. Area 3 Dispositivo per la formazione di garanzia sociale e formazione detenuti C 10.000.000 FSE Ob.3 – Mis. B1 programmazione prov. • La rete di soggetti pubblici e privati operanti nel settore della lotta al disagio sociale ed al sostegno all’inserimento lavorativo dei soggetti più deboli è stata sostenuta, negli anni precedenti, dagli interventi realizzati nell’ambito della Sovvenzione Globale «Piccoli Sussidi». In considerazione della positività di tale esperienza, la Regione Lombardia proseguirà in tale azione, integrandola con le iniziative promosse, di concerto con le province, in attuazione della l.r. 13. 14. Area 3 Piccoli sussidi C 2.000.000 FSE Ob. 3 – Mis. B1 / l.r. 13/03 L’importanza di una formazione mirata all’inserimento lavorativo delle diverse tipologie di lavoratori non deve peraltro essere disgiunta dalla centralità strategica della formazione lungo tutto l’arco della vita, quale fattore di continuo rafforzamento della competitività dei lavoratori e quindi dell’intero sistema socioeconomico lombardo. Al riguardo, nel corso dell’A.F. 04/05 la Regione Lombardia ha sperimentato un dispositivo di erogazione di tale formazione basato sulla valorizzazione della responsabilità e della capacità Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3368 – scelta del singolo lavoratore all’interno di un catalogo di percorsi offerti da operatori qualificati. • Nel corso dell’A.F. 05/06 la Direzione Generale FIL procederà all’emanazione di un dispositivo finalizzato, eventualmente attraverso il modello della sovvenzione globale, al consolidamento di tale modalità ed all’allargamento della sua fruizione ad un più ampio numero di destinatari. Nella predisposizione di tale dispositivo sarà fondamentale il confronto con le province e le parti sociali al fine di orientare la predisposizione del catalogo verso interventi di qualità costante e realmente rispondenti alle reali esigenze del mercato. 15. Area 6 Dispositivo formazione a domanda individuale C 14.950.000 L. 53/00 C. Formazione Continua – Adattamento delle imprese – Innovazione Il terzo macro ambito dell’offerta formativa riguarda gli interventi volti a rafforzare le competenze del capitale umano delle imprese lombarde al fine di accompagnarle nell’attuale situazione congiunturale di crisi ed accrescerne la competitività e lo sviluppo. Questo segmento di attività è ormai fortemente consolidato in Regione Lombardia; tuttavia le politiche comunitarie e le bozze di regolamento dei fondi strutturali per il prossimo periodo di programmazione rendono necessario sin d’ora l’avvio di un processo di innovazione organizzativa degli interventi caratterizzata dal rafforzamento dei principi di concentrazione e complementarietà degli interventi (ci si riferisce, in particolare, al ruolo dei Fondi Interprofessionali), nonché ad un incremento della partecipazione finanziaria da parte delle imprese interessate. • In tale alveo strategico si dovranno posizionare i dispositivi di finanziamento che saranno predisposti dalla Direzione Generale Formazione Istruzione e Lavoro. Tali dispositivi si articoleranno nelle diverse tipologie di intervento che sono state sino ad oggi positivamente sperimentate in Regione Lombardia anche in funzione delle specifiche caratteristiche e dei vincoli particolari previsti dalle fonti di finanziamento che verranno attivate. In tale modo l’offerta potrà essere articolata di volta in volta, al fine di interessare le diverse tipologie di impresa, i diversi settori di attività e le diverse categorie di lavoratori/lavoratrici che necessitano di interventi di adattamento, riqualificazione ed aggiornamento. I dispositivi dovranno tenere conto, in particolare di tali interventi prevalentemente mirati all’utenza femminile, la quale presenta maggiori necessità di sostegno nell’attuale situazione di difficoltà occupazionale (vedi indicazione della l. 236). 16. Area 6 Progetti quadro per la formazione continua C 20.000.000 FSE Ob. 3 – Mis. D1 17. Area 6 Progetti aziendali e interaziendali per la formazione cont. C 3.800.000 FSE Ob. 3 – Mis. D1 18. Area 6 Progetti settoriali e territoriali C 6.840.000 L. 236/93 19. Area 6 Progetti aziendali e interaziendali l. 236/93 C 4.560.000 L. 236/93 • La Direzione Generale FIL proseguirà inoltre nella promozione, in integrazione con le politiche e gli ammortizzatori sociali attivati a livello nazionale e di concerto con le Province e le parti sociali, azioni specifiche di intervento per far fronte alle crisi occupazionali e ridurre gli impatti sociali conseguenti all’attivazione delle procedure di mobilità ed agli esuberi dei settori in crisi. 20. Area 6 Dispositivo formazione c. – Progetti con carattere di emergenza C 1.900.000 L. 236/93 Il miglioramento del sistema Oltre alle azioni volte alla promozione di un’offerta di servizi di orientamento, formazione ed accompagnamento utili a sostenere lo sviluppo del Capitale Umano, nell’A.F. 05/06 la Regione promuoverà azioni volte al miglioramento continuo del sistema ed alla promozione della sua evoluzione nell’orizzonte degli ampi processi di riforma normativa in atto, delle strategie europee per l’occupazione e dello scenario tratteggiato dalla ridefinizione dei fondi di coesione. In particolare la Direzione Generale FIL procederà alla promozione dei seguenti interventi: • Azioni per l’elaborazione didattica, metodologica ed orga- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 nizzativa finalizzate alla strutturazione del sistema regionale di istruzione e formazione professionale a seguito della progressiva attuazione della riforma del sistema educativo (legge 53/03). In tale ambito sarà assegnata una particolare priorità alle seguenti tematiche: alternanza, codifica dei percorsi non ordinamentali, sviluppo del modello del distretto formativo e rafforzamento delle reti territoriali dell’offerta, tirocini e stages, qualificazione operatori. 21. Area 9 Dispositivo azione di sistema Area DDIF C 9.500.000 FSE Ob. 3 – Mis. C1 • Azioni finalizzate al sostegno della transizione degli enti di formazione professionale verso modelli organizzativi e di servizio adeguati al nuovo contesto normativo e programmatorio comunitario, nazionale e regionale. Tali azioni consisteranno prioritariamente nel sostegno all’aggiornamento ed alla riconversione dei formatori, alla riorganizzazione, all’innovazione dei «prodotti/servizi» della formazione in funzione del nuovo contesto e del sostegno allo sviluppo del capitale umano regionale. Le azioni saranno sviluppate anche in integrazione con altri strumenti di intervento (ammortizzatori sociali da attivare di concerto con il Ministero del Welfare) e potranno esplicare al meglio il loro effetto se saranno accompagnate dalla contestuale messa a regime e promozione dell’ente bilaterale della formazione di recente costituzione e che vedrà un intervento di sostegno finanziario alla sua fase iniziale da parte della Regione Lombardia attraverso il trasferimento delle risorse disponibili a valere sui finanziamenti previsti dall’art. 118 della l. 388/2000. 23. Area 9 Dispositivo azione di sistema Transizione e miglioramento C 10.000.000 FSE Ob. 3 – Mis. C1 • Azioni finalizzate, in accordo con quanto stabilito in seno al Comitato di Sorveglianza del POR Ob. 3 FSE, al rafforzamento del sistema degli operatori del mercato del lavoro ed alla loro connessione stabile con i servizi pubblici per l’impiego, nell’ambito del processo di consolidamento del sistema integrato dei servizi per il lavoro della Regione Lombardia in attuazione della «riforma Biagi» (l. 30/2003). 24. Area 9 Dispositivo azione di sistema mercato del lavoro C 4.000.000 FSE Ob. 3 – Mis. A1 [BUR2005015] [3.2.0] D.g.r. 26 luglio 2005 - n. 8/404 Ulteriori determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2005 LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge 23 dicembre 1978 n. 833 «Istituzione del servizio sanitario nazionale»; Visto il d.lgs. 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, «Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992 n. 421»; Vista la legge regionale 11 luglio 1997 n. 31 «Norme per il riordino del servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali»; Richiamati: – il decreto 28 dicembre 1991 del Ministero della Sanità; – il d.d.g. 6 luglio 1998 n. 64001 «Linee guida per la codifica delle diagnosi e degli interventi chirurgici e procedure diagnostiche e terapeutiche»; – l’accordo tra il Ministro della Salute e le Regioni e le Provincie autonome di Trento e di Bolzano di approvazione delle linee guida per la codifica delle informazioni cliniche presenti sulla scheda di dimissione ospedaliera del 6 giugno 2002; – la d.g.r. 25 luglio 2003 n. 7/13796 «Modifiche della classificazione, delle tariffe e della erogabilità a carico del servizio sanitario regionale di alcune prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale, tra cui quelle indicate agli allegati 2b e 2c del d.p.c.m. 29 novembre 2001, ed aggiornamento delle linee guida per la codifica delle diagnosi e degli interventi chirurgici e procedure diagnostiche e terapeutiche – revisione 2003»; – la d.g.r. 5 agosto 2004 7/18585 «Revisione del valore del punto DRG ed integrazioni tariffarie relative ad alcuni DRG, endoprotesi ed al nomenclatore tariffario di diagnostica strumentale e specialistica ambulatoriale»; – la d.g.r. 3 dicembre 2004 7/19688 «Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2005»; Ricordato che: – la giurisprudenza della Cassazione considera la cartella cli- Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3369 – nica e la scheda di dimissione ospedaliera un atto pubblico, originario ed autonomo, formato e proveniente da un pubblico ufficiale, avente efficacia dichiarativa in ordine a tutto ciò che nell’atto stesso è contenuto e registrato; – la citata d.g.r. 3 dicembre 2004 7/19688 prevede che: • «le attività negoziali che avverranno tra le ASL ed i soggetti erogatori accreditati saranno effettuate congruentemente con le disponibilità finanziarie individuate dalla Giunta e con il fabbisogno di servizi sanitari espresso dai cittadini lombardi. Le suddette attività ed il loro relativo monitoraggio periodico, già intrapreso a partire dall’esercizio 2003, rappresentano, in modo adeguato le diversificate necessità territoriali, la programmazione annuale delle attività di ricovero e cura e di specialistica ambulatoriale, cosı̀ come previsto all’art. 13, comma 13, della legge regionale 31/97»; • «le ASL dovranno inoltre attivare, di concerto con la Direzione Generale Sanità, una puntuale attività di monitoraggio delle attività negoziate con le strutture accreditate a contratto prevedendo di formalizzare con le stesse almeno quattro incontri di verifica nel corso dell’anno e delle valutazioni a riguardo dell’equilibrio domanda-offerta all’interno del territorio di propria competenza con una particolare attenzione alle tipologie di prestazioni che nel 2005 saranno finanziate oltre la quota minima predefinita di finanziamento, seguendo nel corso dell’anno il loro andamento quantitativo, la loro sostenibilità organizzativa e la loro plausibilità epidemiologica»; • «entro il 31 luglio 2005 la Direzione Generale Sanità effettuerà una valutazione di sistema delle predette attività, sia dal punto di vista epidemiologico che del loro impatto sull’organizzazione delle strutture, con la finalità di verificare lo svolgimento di queste attività secondo corretti criteri dal punto di vista clinico ed organizzativo»; • «saranno remunerate a consuntivo, sulla base di quanto effettivamente erogato, determinate attività tra cui le prestazioni relative ai dimessi da strutture con Pronto Soccorso, DEA o EAS con diagnosi principale di cui all’allegato alla d.g.r. 7/16827 del 19 marzo 2004»; Considerato che: – le citate linee guida per la corretta codifica delle prestazioni di ricovero e cura prevedono che «solo quando nel corso del ricovero non si è giunti alla formulazione di una diagnosi precisa, possono essere utilizzati per la codifica della diagnosi principale i codici relativi a sintomi, segni e stati morbosi mal definiti»; – le diagnosi 5180 (Collasso polmonare), 5184 (Edema polmonare acuto, non specificato), 5185 (Insufficienza polmonare successiva a trauma o a intervento chirurgico), 51881 (Insufficienza respiratoria acuta), 5845 (Insufficienza renale acuta, con necrosi tubulare), 5846 (Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi corticale renale), 5847 (Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi midollare [papillare] renale), 5848 (Insufficienza renale acuta, con altre lesioni istologiche renali specificate), 5849 (Insufficienza renale acuta, non specificata), 5780 (Ematemesi), 5781 (Melena e rettorragia) sono state a suo tempo individuate in quanto riguardano una casistica di pazienti prevalentemente trattata in strutture provviste di PS, DEA od EAS: è altresı̀ vero che si tratta di stati morbosi correlati a patologle che meglio si adattano ad essere individuate come diagnosi principale e che quindi possono essere codificati come diagnosi principale solo in casi ben definiti e stabiliti di concerto con le società scientifiche interessate; – le diagnosi di cui all’allegato della d.g.r. 7/16827 del 19 marzo 2004 sono riferite a situazioni di effettiva dimostrata urgenza, intesa come la presentazione di un caso in fase di emergenza durante la quale vengono effettuate le terapie proprie della fase acuta della patologia codificata come diagnosi principale. Ciò significa, ad esempio, che: • se un infarto miocardico acuto, dopo aver ricevuto in un ospedale le terapie proprie dell’infarto, quali la fibrinolisi o la procedura di angioplastica coronarica, viene trasferito presso un altro ospedale non può essere più codificato con la diagnosi principale di infarto miocardico acuto in quanto ciò rappresenta un errore dal punto di vista epidemiologico (vengono erroneamente segnalati due episodi di infarto) e clinico organizzativo; infatti nel secondo ospedale le terapie somministrate non sono prevalentemente quelle finalizzate ad evitare che si sviluppi un’area di necrosi nel miocardio quanto piuttosto quelle finalizzate a curare lo stato di cardiopatia ischemica cronica che ha provocato l’insorgere dell’infarto, per scongiurare il quale nel primo ospedale sono già state effettuate le specifiche terapie; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 • gli episodi di ricovero che vengono effettuati non in fase acuta di infarto cerebrale non devono essere codificati con i codici 43301, 43311, 43321, 43331, 43381, 43391, 43401, 43411, 43491 in quanto l’infarto cerebrale deve intendersi in atto e documentato in cartella clinica, non in anamnesi. I codici corretti nel caso in cui non sia in atto un infarto cerebrale sono quindi 43300, 43310, 43320, 43330, 43380, 43390, 43400, 43410, 43490; – sono state effettuate le previste valutazioni epidemiologiche relativamente ai ricoveri del 1º quadrimestre 2005 ed in particolare si è rilevato quanto segue: • le dimissioni riconducibili alle cosiddette ACS (sindromi coronariche acute) dal 1998 ad oggi presentano complessivamente un tasso per 100.000 abitanti costante. Si nota altresı̀ un cambiamento di tipo qualitativo che vede ridursi le ACS non MI (sindromi coronariche acute senza dimostrazione di infarto miocardio acuto) ed incrementare in modo significativo le ACS NSTMI (sindromi coronariche acute con infarto miocardico acuto senza sovraslivellamento del tratto ST dell’elettrocardiogramma); • dal punto di vista epidemiologico si nota quindi una costanza di prevalenza delle sindromi coronariche acute con una loro ridistribuzione tra le classi di infarto miocardico acuto, altre forme acute e subacute di cardiopatia ischemica ed angina pectoris. Si rileva inoltre la tendenza ad incrementare la componente interventistica in tutte le tre classi appena individuate; • le diagnosi 5180 (Collasso polmonare), 5184 (Edema polmonare acuto, non specificato), 5185 (Insufficienza polmonare successiva a trauma o a intervento chirurgico), 51881 (Insufficienza respiratoria acuta), 5845 (Insufficienza renale acuta, con necrosi tubulare), 5846 (Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi corticale renale), 5847 (Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi midollare [papillare] renale), 5848 (Insufficienza renale acuta, con altre lesioni istologiche renali specificate), 5849 (Insufficienza renale acuta, non specificata), 5780 (Ematemesi), 5781 (Melena e rettorragia) hanno avuto un incremento non in linea con l’andamento rilevato negli anni pregressi; Ritenuto: – che le valutazioni sopra esposte richiedano, per le patologie ed i quadri morbosi sopra menzionati, di continuare il monitoraggio confermando il confronto con le società scientifiche coinvolte, anche per perfezionare le rilevazioni epidemiologiche utili per l’impostazione delle regole relative all’esercizio 2006; – di confermare, per il secondo semestre del 2005, per le strutture accreditate ed operanti come PS, DEA o EAS, il finanziamento al di fuori dei contratti dei ricoveri con diagnosi principale di dimissione riferibile a: infarto miocardico acuto (41001, 41011, 41021, 41031, 41041, 41051, 41061, 41071, 41081, 41091), Collasso polmonare (5180), edema polmonare acuto (5184), insufficienza polmonare successiva a trauma o a intervento chirurgico (5185), Insufficienza respiratoria acuta (51881), Insufficienza renale acuta, con necrosi tubulare (5845), Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi corticale renale (5846), Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi midollare [papillare] renale (5847), Insufficienza renale acuta, con altre lesioni istologiche renali specificate (5848), Insufficienza renale acuta, non specificata (5849), Ematemesi (5780), Melena e rettorragia (5781); – di prevedere altresı̀ che le risorse riservate alle dimissioni del 2º semestre 2005, effettuate con diagnosi principali uguali a quelle elencate al punto precedente, non superino complessivamente, su base regionale, quelle riferibili, per le stesse patologie, al 2º semestre del 2004; – di prevedere che le regole restino invariate per le prestazioni non esplicitamente citate nel presente provvedimento; – che le ASL diano la massima priorità, per l’intero anno 2005, ai controlli relativi ai ricoveri riferibili alle classi diagnostiche sovra esposte; A voti unanimi, espressi nelle forme di legge: Delibera Per le motivazioni espresse nelle premesse e che si intendono qui integralmente riportate di confermare: – per il secondo semestre del 2005, per strutture accreditate ed operanti come PS, DEA o EAS, il finanziamento extra-contrattuale dei ricoveri con diagnosi principale di dimissione riferibile a: infarto miocardico acuto (41001, 41011, 41021, 41031, 41041, Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3370 – 41051, 41061, 41071, 41081, 41091), Collasso polmonare (5180), edema polmonare acuto (5184), insufficienza polmonare successiva a trauma o a intervento chirurgico (5185), Insufficienza respiratoria acuta (51881), Insufficienza renale acuta, con necrosi tubulare (5845), Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi corticale renale (5846), Insufficienza renale acuta, con lesioni di necrosi midollare [papillare] renale (5847), Insufficienza renale acuta, con altre lesioni istologiche renali specificate (5848), Insufficienza renale acuta, non specificata (5849), Ematemesi (5780), Melena e rettorragia (5781); di disporre: – che le risorse riservate alle dimissioni del 2º semestre 2005, effettuate con diagnosi principali uguali a quelle elencate al punto precedente, non superino complessivamente, su base regionale, quelle riferibili, per le stesse patologie, al 2º semestre del 2004; – che le regole restino invariate per le prestazioni non esplicitamente citate nel presente provvedimento; – che le ASL diano la massima priorità, per l’intero anno 2005, al controlli relativi ai ricoveri riferibili alle classi diagnostiche sovra esposte; – la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito internet della Direzione Generale Sanità per favorire la diffusione e la conoscenza del presente atto. Il segretario: Bonomo [BUR2005016] [4.6.4] D.g.r. 4 agosto 2005 - n. 8/534 Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA ItaliaSvizzera 2000-2006. Misura 1.3 – Sviluppo integrato del turismo. Approvazione del Bando per la selezione di progetti da attuare tramite regia regionale LA GIUNTA REGIONALE Visto il Regolamento CE n. 1260/1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui fondi strutturali; Visto il Regolamento CE n. 1783/1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999, relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR); Vista la Comunicazione della Commissione Europea, n. C(2000)1101 del 28 aprile 2000, che ha stabilito gli orientamenti dell’iniziativa comunitaria Interreg III ed ha invitato gli Stati membri a presentare proposte particolareggiate di programmi di iniziativa comunitaria (PIC) entro 6 mesi dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee (23 maggio 2000); Vista la delibera CIPE n. 68 del 22 giugno 2000 con la quale veniva formulata la ripartizione indicativa dalle risorse FESR tra le sezioni transfrontaliera (A), transnazionale (B) e interregionale (C), e, all’interno di esse, tra le varie aree di cooperazione, tra cui lo spazio di confine tra Italia e Svizzera; Atteso che con d.g.r. n. 1860 del 27 ottobre 2000, la giunta ha recepito e approvato il documento denominato «Interreg III A Italia-Svizzera 2000-2006» che costituisce la proposta di programma di cooperazione transfrontaliera lungo il confine tra l’Italia e la Svizzera; Vista la nota della Commissione Europea n. 104530 del 7 dicembre 2000 con la quale veniva comunicata la ricevibilità del Programma con le disposizioni pertinenti del Regolamento generale CE n. 1260/1999 del Consiglio e degli orientamenti relativi al Programma Interreg III e l’analisi e valutazione da parte della Commissione Europea del documento per giungere in stretta collaborazione con le Autorità italiane all’approvazione del programma; Vista la nota della Commissione Europea n. 100980 del 6 febbraio 2001 con la quale veniva avviato il negoziato con le amministrazioni responsabili per le modifiche al programma; Preso atto che la Commissione Europea con Decisione n. 2126 del 12 settembre 2001 ha approvato il Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Italia-Svizzera 2000-2006; Visto che con d.g.r. n. 6617 del 29 ottobre 2001 la giunta ha preso atto della Decisione della Commissione Europea n. 2126/2001 di approvazione del documento «Interreg III A Italia-Svizzera 2000-2006» che costituisce il programma di cooperazione transfrontaliera lungo il confine tra l’Italia e la Svizzera; Preso atto che la Regione Lombardia nel Programma approvato assume il ruolo di capofila e referente nei confronti della Commissione e la responsabilità di Autorità di Gestione e Autorità di Pagamento; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Vista la d.g.r. n. 7614 del 21 dicembre 2001 «Presa d’atto della comunicazione dell’Assessore Zanello avente ad oggetto: “Interreg III A Italia-Svizzera 2000-2006: aggiornamento sull’attuazione del programma”» nella quale la Giunta prende atto dell’avvenuta approvazione del Complemento di Programmazione di Interreg III A Italia-Svizzera 2000-2006 da parte del Comitato di Sorveglianza del 16 novembre 2001; Vista la decisione del Comitato di Coordinamento dei Direttori Generali che, nella seduta del 6 novembre 2003, ha autorizzato per il programma Interreg III A Italia-Svizzera, l’utilizzo di risorse aggiuntive pari a C 2.451.000,00 a valere sul «Fondo per l’ulteriore finanziamento di Programmi Comunitari» (cap. 5.0.4.03.253.4426); Visto l’esito in data 10 maggio 2004 della procedura scritta di consultazione del Comitato di Sorveglianza recante approvazione della proposta di riprogrammazione di metà periodo del PIC, successivamente trasmessa ai servizi della Commissione in data 10 maggio 2004; Preso atto che la Commissione Europea con Decisione n. 5452 del 20 dicembre 2004 ha approvato il nuovo testo del Programma Interreg III A Italia-Svizzera 2000-2006 ed il relativo piano finanziario; Vista la d.g.r. n. 21194 del 24 marzo 2005 recante: «Interreg III A Italia-Svizzera – Adempimenti necessari alla gestione del programma: presa d’atto dell’adeguamento del programma e dei relativi piani finanziari»; Vista la d.g.r. n. 21195 del 24 marzo 2005 recante: «Interreg IIIA Italia-Svizzera – Adeguamento dei piani finanziari e della relativa suddivisione per annualità»; Vista la decisione del Comitato di Sorveglianza del 24 maggio 2005 recante approvazione delle modifiche al Complemento di programmazione conseguenti al processo di riprogrammazione; Considerata la disponibilità residua di risorse pubbliche relative alla misura 1.3 – Sviluppo integrato del turismo quantificata in C 1.282.253,00 oltre a eventuali ulteriori disponibilità aggiuntive; Preso atto dell’esiguità delle risorse federali elvetiche manifestata in sede del Comitato di Programmazione del 26 ottobre 2004 e documentata nel Rapporto annuale di esecuzione per l’anno 2004; Ritenuto che la procedura a regia consente di attivare le risorse residue orientandole al finanziamento di progetti con un rilevante impatto sulle strategie di cooperazione transfrontaliera; Considerata l’opportunità che la selezione dei progetti sia svolta in collaborazione fra l’Autorità di Gestione del Programma e la Direzione Generale Giovani, Sport e Turismo della Regione Lombardia; Preso atto degli accertamenti compiuti dal Direttore Generale della Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazione che a riguardo dichiara che le modalità attuative adottate, le condizioni di ammissibilità ed i criteri di valutazione individuati per l’attuazione della misura 1.3 del Programma Interreg III A ItaliaSvizzera corrispondono a quanto contenuto nei Regolamenti comunitari, nel Programma approvato dalla Commissione e nel Complemento di Programmazione del Programma; Su proposta dell’Assessore all’Industria, PMI e Cooperazione; Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge, Delibera 1) di approvare il bando per la selezione di progetti da attuare tramite regia regionale nell’ambito della misura 1.3 Sviluppo integrato del turismo, prevista nel Programma Interreg III A ItaliaSvizzera, che costituisce parte integrante della presente deliberazione (allegato A); 2) di affidare la selezione dei progetti alla Autorità di Gestione in collaborazione con la Direzione Generale Giovani, Sport e Turismo della Regione Lombardia; 3) di dare mandato all’Autorità di Gestione del Programma di: – promuovere i progetti selezionati presso i Cantoni Elvetici per la ricerca del partenariato ed il suo finanziamento, – concordare eventuali adattamenti ai progetti con i Cantoni Elvetici per promuovere la proposta definitiva; – sottoporre il progetto al Comitato di Programmazione e sottoscrivere la convenzione con il soggetto attuatore del progetto; 4) di dare mandato all’Autorità di Gestione del Programma di procedere a un ulteriore finanziamento della misura nel caso vi siano risorse disponibili dovute a revoche, rinunce o ridetermi- Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3371 – nazioni sui progetti o a modifiche del Piano finanziario all’interno dell’Asse di riferimento; 5) di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia; 6) di effettuare la pubblicazione di un estratto del bando pubblico su testate giornalistiche locali delle Province di Como, Lecco, Varese, Sondrio, riservandosi di assumere il relativo impegno di spesa con successivo provvedimento. Il segretario: Bonomo ——— • ——— Allegato A REGIONE LOMBARDIA Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg III A Italia-Svizzera (2000-2006) Misura 1.3 – Sviluppo integrato del turismo BANDO PER LA SELEZIONE DI PROGETTI DA ATTUARE TRAMITE REGIA REGIONALE INDICE 1. Quadro generale 2. Obiettivi specifici di riferimento della misura 1.3 – Sviluppo integrato del turismo 3. Dotazione finanziaria 4. Tipologie d’intervento ammissibili 5. Territori interessati 6. Destinatari del bando 7. Requisiti di ammissibilità formale 8. Tipologie di costo ammissibili 9. Modalità di presentazione dei progetti 10. Documentazione da inviare 11. La selezione dei progetti 12. Modalità di erogazione del finanziamento 13. Pubblicizzazione SCHEDA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI 1. Quadro generale Il Programma PIC Interreg III A Italia Svizzera, approvato dalla Commissione Europea con decisione C(2001) 2126 del 12 settembre 2001, riprogrammato con Decisione n. 5452 del 20 dicembre 2004, punta a perseguire strategie congiunte di sviluppo territoriale sostenibile in grado di incidere positivamente sui processi di cooperazione ed integrazione nell’area transfrontaliera italo-elvetica. In tale quadro strategico la Misura 1.3 ha l’obiettivo di potenziare, diversificare e promuovere l’organizzazione dell’offerta turistica attenuandone la stagionalità ed incrementandone l’offerta di attività sportive ed il numero dei fruitori delle stesse. 2. Obiettivi specifici di riferimento della misura 1.3 – Sviluppo integrato del turismo La Misura 1.3 – Sviluppo integrato del turismo individua come obiettivi specifici di riferimento: • potenziare e promuovere l’organizzazione dell’offerta turistica; • migliorare il processo di diversificazione territoriale e temporale dell’offerta favorendo la valorizzazione di località turistiche minori e di forme di turismo alternativo a quello tradizionalmente presente nelle aree interessate; • ampliare e diversificare l’offerta di attività sportive e ricreative; • risolvere, nei territori a elevata vocazione turistica, il conflitto potenziale tra la necessità di salvaguardia delle risorse e l’esigenza del loro utilizzo per lo sviluppo economico dell’area. 3. Dotazione finanziaria Le risorse messe a disposizione sul presente bando per la Misura 1.3 ammontano a C 1.282.253,00. Alla dotazione finanziaria della misura affluiranno le eventuali risorse rese disponibili a seguito di rinunce, revoche e rideterminazioni, nonché ulteriori risorse aggiuntive a valere sul capitolo 5.0.4.03.253.4426 del bilancio regionale. 4. Tipologie d’intervento ammissibili Le tipologie di azione ammesse sono le seguenti: a) Azioni, promosse da beneficiari delle due parti della frontie- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 ra preferibilmente omologhi, finalizzate a: conoscenza reciproca; integrazione linguistica; acquisizione di una migliore conoscenza dei mercati all’esterno dell’area e analisi comparativa della competitività delle attività turistiche dell’area rispetto a tali mercati, compresa la realizzazione di strumenti comuni per l’osservazione della domanda, dell’offerta, delle ricadute economiche, dei riflessi occupazionali del comparto turistico; b) investimenti nella progettazione, realizzazione e promozione (pubblicità, partecipazione a fiere, workshop di settore) di un’offerta turistica integrata, anche mediante l’avvio di pacchetti turistici relativi a itinerari transfrontalieri tematici (concernenti beni ambientali e culturali, strutture ricreative e sportive, prodotti tipici, ecc.) e aree prodotto (intese come porzioni del territorio con caratteristiche culturali e ambientali comuni e tali da costituire fonte di attrazione turistica) fondati sulla valorizzazione delle sinergie tra comparto turistico e altri settori e basati, di norma, su studi di fattibilità e progetti integrati che prendano in conto gli aspetti infrastrutturali, strutturali, logistici e gestionali delle iniziative; c) investimenti per la fruizione turistica, ecocompatibile e sportiva del territorio, funzionali alla realizzazione ed al completamento dei progetti turistici integrati transfrontalieri; d) studi e interventi per il miglioramento della qualità e della sostenibilità ambientale di prodotti, servizi, processi e imprese, nell’ambito dell’offerta turistica; e) progettazione, realizzazione e avvio di reti integrate di informazione e servizi qualificati per il turismo dell’area, anche mediante l’introduzione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le tipologie d’azione sopra descritte devono avere valenza transfrontaliera (si vedano i criteri di ammissibilità e di selezione degli interventi) e possono essere accompagnate da iniziative di formazione degli addetti purché funzionali ai progetti. 5. Territori interessati Il programma interessa la frontiera esterna all’Unione europea tra l’Italia e la Svizzera, coinvolgendo i seguenti territori: – le Province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli (Regione Piemonte); – le Province di Como, Lecco, Sondrio e Varese (Regione Lombardia); – la Regione Autonoma Valle d’Aosta; – la Provincia Autonoma di Bolzano; – il Cantone Vallese; – il Cantone Ticino; – il Cantone Grigioni. 6. Destinatari del bando Possono presentare domanda nell’ambito del bando enti locale ed altri enti pubblici, organismi di gestione delle aree protette, associazioni, operatori turistici singoli ed associati, società e consorzi, Camere di Commercio. 7. Requisiti di ammissibilità formale Sotto il profilo dell’ammissibilità formale saranno verificati i seguenti aspetti: – localizzazione in una zona eligibile; – corretta compilazione della scheda per la presentazione del progetto e degli allegati richiesti con adeguata definizione dei connotati tecnici, organizzativi e finanziari del progetto stesso; – rispondenza ai contenuti della misura, con riferimento agli obiettivi specifici, alla tipologia delle azioni proposte. Ai fini dell’ammissibilità formale il contributo richiesto per il progetto dovrà essere compreso fra un minimo di C 100.000 ed un massimo di C 500.000. 8. Tipologie di costo ammissibili Le spese ammissibili, pertinenti all’attuazione dei progetti, devono essere congrue, rigorosamente documentate e devono riguardare le seguenti tipologie di costo: – infrastrutture e strutture edilizie; – acquisto di strumenti ed attrezzature; – altri investimenti materiali; – prestazioni di servizi; – spese del personale; – formazione; – promozione e comunicazione; – spese generali. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3372 – Fermo restando il rispetto delle norme contenute nel regolamento (CE) n. 448/2004 (1), riguardante l’ammissibilità delle spese concernenti le operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali, sono ammissibili le spese relative alle tipologie d’azione previste dal bando, per investimenti materiali e immateriali (limitatamente, per questi ultimi, a quelli che dimostrino la capacità di produrre adeguate ricadute economiche). Nel rispetto della norma 1.8 del sopra citato regolamento le spese generali sono ammissibili nel limite del 5% del costo totale di parte italiana. Nel caso di partecipazione a fiere sono ritenuti ammissibili i soli costi aggiuntivi sostenuti per la locazione, la predisposizione, l’allestimento e la gestione dello stand, in occasione della prima partecipazione ad una determinata fiera. Le spese ammissibili potranno riguardare tutto il territorio di intervento del Programma purché sia interessato il territorio della Regione Lombardia. Le spese per interventi di natura materiale saranno ritenute ammissibili solo se riguardanti interventi realizzati sul territorio della Regione Lombardia. L’attuazione avrà una durata massima di 24 mesi, a partire dalla data di attivazione dei progetti. 9. Modalità di presentazione dei progetti I destinatari indicati al punto n. 6 del presente bando possono presentare una solo progetto. I progetti dovranno pervenire entro le ore 16.30 del giorno 10 ottobre 2005 alla: Regione Lombardia Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazione U.O. Competitività delle imprese e del territorio Struttura Azioni di Politica Comunitaria Benedetta Sevi – via Taramelli, 20 – 20151 MILANO Oltre che per raccomandata con avviso di ricevimento è possibile presentare domanda, sempre indirizzandola alla Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazione, direttamente al protocollo della Regione Lombardia a uno dei seguenti sportelli: ORARI APERTURA SPORTELLI del PROTOCOLLO GENERALE Sede di Milano e dei PROTOCOLLI delle Sedi Provinciali: – da lunedı̀ a giovedı̀: 9-12 / 14.30-16.30 – venerdı̀: 9-12 Sportelli di protocollo della Regione Lombardia sede centrale o sedi Territoriali della Regione Lombardia PROTOCOLLO GENERALE MILANO – via Taramelli 20 – via Stresa 24 Tel. 02.67654662 – Tel. 02.67656867 PROTOCOLLI DELLE SEDI PROVINCIALI – BERGAMO – via XX Settembre 18/A – Tel. 035 273111 – BRESCIA – via Dalmazia 92/94 – Tel. 030 3462456 – COMO – via Luigi Einaudi, 1 – Tel. 031 265900 – CREMONA – via Dante 136 – Tel. 0372 485208 – LECCO – corso Promessi Sposi 132 – Tel. 0341 358911 – LODI – via Haussmann 7 – Tel. 0371 458209 – MANTOVA – corso Vittorio Emanuele 57 – Tel. 0376 232427 – MONZA – piazza Cambiaghi 3 – Tel. 039 326311 – PAVIA – viale Cesare Battisti 150 – Tel. 0382 5941 – SONDRIO – via Del Gesù 17 – Tel. 0342 530111 – VARESE – viale Belforte 22 – Tel. 0332 338511 In caso di invio tramite raccomandata con avviso di ricevimento l’invio della domanda rimane a totale ed esclusivo rischio del mittente: ove, per disguidi postali o di diversa natura o per qualsiasi altro motivo, anche di forza maggiore, la domanda non dovesse giungere a destinazione entro il termine indicato, la stessa non sarà presa in considerazione, a nulla valendo la data di spedizione risultante dal timbro postale dell’agenzia accettante. 10. Documentazione da inviare I progetti devono essere predisposti utilizzando l’apposita modulistica allegata al presente bando e compilata in ogni sua parte pena l’esclusione dal finanziamento. Dovranno essere predisposti: – la scheda di progetto; – gli allegati indicati al punto n. 11 della scheda di progetto. La documentazione dovrà essere presentata in 2 copie più una copia informatica (formato word, rtf o compatibile) dichiarata conforme all’originale cartaceo. Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 La documentazione presentata dovrà indicare in modo chiaro all’esterno della busta la dicitura: Progetto Interreg III A ItaliaSvizzera (2000-2006). 11. La selezione dei progetti La selezione dei progetti sarà effettuata dalla Struttura Azioni di Politica Comunitaria della Unità Organizzativa Competitività delle Imprese e del Territorio della Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazione, in collaborazione con la Direzione Generale Giovani, Sport e Turismo della Regione Lombardia. I progetti sono preliminarmente sottoposti ad un’analisi di ammissibilità formale da parte dell’amministrazione, al fine di accertarne la ricevibilità, la valutabilità e la verifica di coerenza con il Programma ed il Complemento di Programmazione. Eventuali lacune o imperfezioni non sostanziali sono sanabili tramite richiesta al proponente di fornire, di regola entro 5 giorni lavorativi, le opportune integrazioni. In caso di non ricevibilità dei progetti, l’amministrazione ne dà comunicazione, riportando le motivazioni, in modo tale da consentirne l’eventuale ripresentazione con le necessarie modifiche o integrazioni. In caso di esito positivo il progetto è sottoposto ad istruttoria, secondo i criteri di selezione di seguito riportati: CRITERI DI SELEZIONE 1) Valenza transfrontaliera A. qualità del partenariato, con riferimento a: – lettera di intenti con eventuale partner svizzero (da 0 a 2 punti) – lettera di intenti con altri eventuali partner (da 0 a 2 punti) – esperienze di cooperazione eventualmente già maturate (da 0 a 2 punti) – grado di copertura dell’area Interreg (numero di province/ cantoni interessati) (da 1 a 2 punti) B. caratterizzazione transfrontaliera, con riferimento a: – contenuto tecnico del progetto proposto (da 1 a 2 punti) – ripartizione tra i due paesi delle attività (da 1 a 2 punti) – risultati attesi su ciascuno dei due versanti della frontiera (da 0 a 2 punti) – localizzazione su uno o entrambi i versanti della frontiera (da 0 a 2 punti) 2) Valutazione tecnico-economica e finanziaria – coerenza con gli obiettivi e i programmi di settore regionali (da 1 a 6 punti) – rispondenza ai contenuti della Misura, con riferimento agli obiettivi specifici, alla tipologia delle azioni proposte (da 1 a 6 punti) – obiettivi che si propone (valenza strategica) (da 1 a 6 punti) – risultati qualitativi e/o quantitativi attesi (da 2 a 6 punti) – congruità dei costi rispetto ai risultati attesi (da 1 a 4 punti) – modi e tempi di realizzazione (livello di progettualità, autorizzazioni necessarie) (da 1 a 4 punti) – utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (da 0 a 3 punti) – sinergie con altri progetti (da 0 a 3 punti) 3) Impatto socio-economico e ambientale – capacità di generare ricadute sociali ed economiche, in particolare sul piano dell’occupazione, delle pari opportunità e dei giovani (proponenti donne/giovani, beneficiari donne/giovani) (da 0 a 10 punti) – sostenibilità in riferimento a impatti e ricadute sull’ambiente per acqua, aria, suolo, rifiuti, ecosistemi naturali (da 3 a 10 punti) – valorizzazione e salvaguardia delle aree protette (da 0 a 10 punti) 4) Innovatività e sostenibilità A. Innovatività ed esemplarità del progetto con riferimento a: – area tematica di attuazione (da 0 a 2 punti) – contenuto tecnico (da 0 a 2 punti) (1) Scaricabile all’indirizzo: http://europa.eu.int/comm/regional_policy/sources/docoffic/official/regulation/content/it/ 02_pdf/00_9_4_expend2_it.pdf Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3373 – B. Sostenibilità del progetto con riferimento alla dotazione di risorse tecniche e umane in grado di garantire la realizzazione del progetto (da 0 a 2 punti) 5) Criteri specifici di selezione – progetti che contribuiscono alla diversificazione territoriale e temporale dell’offerta turistica (da 0 a 5 punti) – progetti che sviluppano sinergie tra il comparto turistico e i settori dell’agricoltura, della cultura, dell’artigianato e della valorizzazione delle risorse naturali (da 0 a 5 punti). Sono dichiarati IDONEI i progetti che raggiungono contemporaneamente: – un totale di almeno 10 punti nella sezione 1) Valenza transfrontaliera; – un totale di almeno 30 punti nell’insieme delle sezioni 2) Valutazione tecnico-economica e finanziaria, 3) Impatto socio-economico e ambientale, 4) Innovatività e sostenibilità. Concluse le fasi di analisi di ammissibilità formale, di verifica di coerenza e di istruttoria tecnico-economica del dossier progettuale, l’amministrazione formula una prima graduatoria dei progetti ammissibili e non, con le relative motivazioni. Sulla base della prima graduatoria, l’amministrazione provvede ad attivare i contatti con i cantoni Elvetici, per la definizione dei progetti selezionati da sottoporre al Comitato di Programmazione, secondo le modalità stabilite dal Programma e dal Complemento di Programmazione. Il Comitato di Programmazione approva i progetti ammessi a finanziamento; l’elenco è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. La partecipazione alla presente selezione e la redazione della prima graduatoria dei progetti ammessi non vincola in alcun modo l’amministrazione in quanto la definitiva individuazione dei progetti ammessi è subordinata al previo assenso delle Autorità Elvetiche ed all’approvazione da parte del Comitato di Programmazione. 12. Modalità di erogazione del finanziamento La misura è a regia regionale. La Regione provvederà a stipulare un’apposita Convenzione con il soggetto proponente di parte italiana designato per ciascun progetto ammesso a finanziamento. È prevista la concessione di un contributo pubblico (comunitario, nazionale e regionale) pari al 70% della spesa ammissibile (costo totale). Le modalità di erogazione del finanziamento saranno stabilite nella Convenzione. Relativamente all’ultimo progetto utilmente collocato nella graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento, qualora la dotazione finanziaria del bando non dovesse consentire l’intera copertura delle spese ammissibili, potranno essere concessi contributi a copertura parziale, previo impegno del soggetto selezionato a garantire con risorse economiche proprie, la copertura finanziaria della parte di spese che non beneficeranno del contributo finanziario; in tal senso potrà essere effettuato lo scorrimento della graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento, sino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. 13. Pubblicizzazione Per garantire un’ampia e tempestiva informazione ai soggetti interessati, il presente bando sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, e sul sito della Regione Lombardia www.interreg-italiasvizzera.it nonché in forma di estratto sui quotidiani a diffusione locale nelle province interessate. Il bando stesso e la relativa modulistica per la presentazione delle domande saranno disponibili presso gli uffici regionali della D.G. Industria, PMI e Cooperazione e gli sportelli Spazio Regione della Regione Lombardia (sede centrale della Regione Lombardia via Taramelli 20 Milano e sedi territoriali della Regione Lombardia). Sono inoltre disponibili presso: – Amministrazioni Provinciali di Como, Lecco, Sondrio e Varese; – Comunità Montane delle Province di Como, Lecco, Sondrio e Varese. Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 3374 Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 ITALIA SVIZZERA UNIONE EUROPEA P.I.C. INTERREG III A MISURA 1.3 SCHEDA PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI 1. TITOLO DEL PROGETTO Il titolo del progetto deve fornire sinteticamente un’idea precisa delle sue caratteristiche essenziali. Si consiglia l’utilizzo di una breve frase che richiami il contenuto principale del progetto. ……………………………………………………………………………………………………………………………..…………… …………...…………………………………………………………………………………………………............................................ 2. PARTNER 2.1 PARTNER ITALIANO Per partner italiano si intende colui che riveste il ruolo di referente del progetto nei confronti della Regione Lombardia. In particolare ad esso competono: • la presentazione del progetto; • il coordinamento con i propri eventuali partners, ivi inclusa la ripartizione delle responsabilità reciproche nonché la gestione degli aspetti finanziari ed amministrativi connessi al progetto (riceve il contributo e provvede alla sua distribuzione fra gli altri eventuali partners, presenta il monitoraggio nonché la rendicontazione delle spese sostenute a fine progetto). Denominazione o ragione sociale: ………………………………………………………………………………………................. Natura giuridica: …………………………………………..……………………………………………………………….............. Settore di Attività: ………………………………………………………………………………………………………….............. LEGALE RAPPRESENTANTE: Per Legale Rappresentante si intende la persona che ha l’idoneità a sottoscrivere il progetto Nome/Cognome : ……………………………………………………………………… Tel.: …..............……………………… Indirizzo: …………………………………………………………………….……………………………...........………………… Fax: …………………………. E-mail: ……………………………………………………………………...............……….. REFERENTE PER IL PROGETTO : Per Referente del Progetto si intende la persona da contattare nel caso sia necessario chiedere dai chiarimenti tecnicoamministrativi durante la fase istruttoria e durante la realizzazione del progetto Nome/Cognome: ……………………………………………………………………… Tel.: : …….............…………………… Funzione: ……………………………………………………………………………………………………….............………….. Indirizzo: …………………………………………………………………….…………………………………………...........…… Fax: …………………………. E-mail : ……………………………………………………………………………................. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 3375 2.2 ALTRI EVENTUALI PARTNER ASSOCIATI (SVIZZERI ED ITALIANI) Sono partners associati i soggetti che, insieme al partner italiano, partecipano alla realizzazione del progetto. E’ preferibile ma non necessario, ai fini della presentazione del presente progetto, che ciascuno di essi sottoscriva una lettera d’intenti con il partner italiano (cfr. punti 3 e 4 dell’elenco degli allegati da fornire). Denominazione o ragione sociale: ………………………………………………………………………………................………. Natura giuridica: …………………………………………..………………………………………………….............……………. Settore di Attività: …………………………………………………………………………………………….................…………. LEGALE RAPPRESENTANTE: Per legale rappresentante si intende la persona che ha l’idoneità a sottoscrivere il progetto Nome/Cognome : ……………………………………………………………………… Tel.: ………………............………..… Indirizzo: …………………………………………………………………….……………………………………..............………. Fax: …………………………. E-mail: ………………………………………………................……………………………….. REFERENTE PER IL PROGETTO : Per Referente del Progetto si intende la persona da contattare nel caso sia necessario chiedere dai chiarimenti tecnicoamministrativi durante la fase istruttoria e durante la realizzazione del progetto Nome/Cognome :……………………………………………………………………… Tel. : ……...…………………...........… Funzione : ………………………………………………………………………………………………………………….............. Indirizzo: …………………………………………………………………….…………………………………….…................….. Fax: …………………………. E-mail: ……………………………………………………………………………................…. 3. LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA Indicare l’ambito territoriale in cui sarà realizzato il progetto facendo riferimento, per l'Italia, alle zone ammissibili di livello amministrativo NUTS III (Province), per la Svizzera, ad uno dei tre Cantoni interessati dal Programma di cooperazione. Nel caso in cui sia possibile, specificare l’area di livello inferiore interessata (es, Comunità Montana e/o Comune). Allegare la cartografia quando ritenuta necessaria (cfr. punto 2 dell’elenco degli allegati da fornire). Regione/Provincia Valle d’Aosta Comunità Montana e/o Comune/i Cantone Vallese Vercelli Biella Novara Verbano Cusio Ossola Como Ticino Sondrio Varese Lecco Bolzano Grigioni Comune/i Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 3376 Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 4. SINERGIE E COMPLEMENTARIETÀ CON ALTRI PROGETTI (comunitari, nazionali, regionali, locali) Illustrare sinteticamente le eventuali sinergie e complementarietà con altri progetti, fornendo la descrizione dettagliata. • Se il progetto è collegato ad un progetto presentato a titolo di un'altra misura, allegare una nota volta ad evidenziare i nessi tra i progetti e la reciproca autonomia funzionale. • Se il progetto ha rapporti anche indiretti di integrazione e sinergia con altri programmi, progetti o interventi già realizzati o da realizzare con contributi pubblici in uno dei due Paesi, porre in evidenza tali collegamenti. In particolare, specificare gli eventuali collegamenti con progetti inerenti Interreg IIIA (Programmi Italia-Francia, Italia-Austria e Francia-Svizzera), IIIB (Spazio Alpino, Medocc e Cadses) e IIIC. • Se il progetto costituisce la continuazione di un’azione finanziata a titolo di Interreg II Italia-Svizzera, indicare gli estremi del progetto precedente (titolo, beneficiari italiano e svizzero, misura di riferimento) e una sintesi dei risultati ottenuti. • Se il progetto si configura come “stralcio funzionale” (intervento che pur possedendo una propria autonomia, fa parte di un più vasto progetto organico), descrivere brevemente il progetto più vasto e fornire elementi che dimostrino la capacità dell’intervento proposto di produrre risultati anche indipendentemente dalla realizzazione dell’intero progetto. …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… 5. ESPERIENZE DI COOPERAZIONE MATURATE Descrizione delle esperienze di cooperazione maturate con i partner del progetto o con altri soggetti …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 3377 Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 6. DESCRIZIONE DEL PROGETTO 6.1 Origine e motivazioni Facendo riferimento agli aspetti più rilevanti del territorio e del contesto socio-economico, culturale e istituzionale in cui si colloca il progetto, illustrare le ragioni che ne sono all’origine, con particolare riguardo alle opportunità da cogliere e ai bisogni da soddisfare …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… 6.2 Obiettivi e impatti previsti: Con riferimento agli obiettivi specifici di riferimento, indicare gli obiettivi che ci si propone di raggiungere con il progetto e gli impatti previsti (ricadute a lungo termine). …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… 6.3 Sintesi delle azioni previste (allegare la descrizione tecnica di dettaglio): Descrivere nel dettaglio illustrando in maniera analitica il contenuto del progetto e le azioni previste. Tale descrizione deve mostrare con chiarezza che ciò che si intende realizzare rientra nelle tipologie di azione ammissibili. Eventuale documentazione di supporto (studi di fattibilità, relazioni tecnico-economiche, cartografie, ecc..) deve essere allegata alla scheda (cfr. punto 2 dell’elenco degli allegati da fornire). …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 3378 Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 6.4 Indicatori di realizzazione Sulla base delle azioni previste dal progetto, sintetizzate al punto precedente, individuare e quantificare degli indicatori di realizzazione, che consentano di monitorare periodicamente l’avanzamento fisico del progetto (si veda il paragrafo V.2 di ogni scheda di misura). Azioni Indicatore Unità di misura Italia Quantità prevista Svizzera Totale 7. AZIONI PREVISTE PER PUBBLICITÀ, COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE Indicare se, e con quali iniziative, anche in collaborazione con l’Amministrazione regionale, si intende pubblicizzare il progetto. In tal caso, il proponente tenga presente le prescrizioni sulle “modalità di allestimento del materiale informativo e pubblicitario” contenute al punto 6. dell’allegato al Regolamento (CE) N. 1159/2000 della Commissione. …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… …………………………………………………………………………………………………………………………….……….…… 8. PRIORITÀ COMUNITARIE 8.1 PARI OPPORTUNITÀ Indicare (scegliendo una sola opzione) se il progetto è incentrato sul tema delle pari opportunità (l’obiettivo principale è la promozione delle pari opportunità), se è neutro rispetto alle pari opportunità, oppure se, pur non essendo incentrato sul tema pari opportunità, ha comunque un impatto positivo. Indicare se il progetto, rispetto al tema delle pari opportunità, è: incentrato sull’uguaglianza positivo in termini di uguaglianza neutro Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 3379 Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 8.2 AMBIENTE Indicare (scegliendo una sola opzione) se il progetto è incentrato principalmente sull’ambiente (la tematica ambientale è l’oggetto del progetto), se non comporta conseguenze per l’ambiente (è neutro), oppure se la sua realizzazione, pur non essendo incentrata sull’ambiente, è comunque compatibile con esso. Indicare se il progetto, in termini di impatto ambientale è: incentrato principalmente sull’ambiente ecocompatibile neutro (non comporta conseguenze per l’ambiente) Il progetto è localizzato o riguarda direttamente o indirettamente zone sensibili? Indicare se il progetto è localizzato o riguarda direttamente o indirettamente zone sensibili (dir 79/409/CEE, legge nazionale 394/91, siti Natura 2000, riserve naturali, parchi, ecc…) No si (se si, indicare quali) ....…………………………………………………………………………………………………………………………….……….... ....…………………………………………………………………………………………………………………………….……….... ....…………………………………………………………………………………………………………………………….……….... ....…………………………………………………………………………………………………………………………….……….... Tabella degli impatti ambientali Compilare, se il progetto è incentrato principalmente sull’ambiente o se è ecocompatibile ed ha riflessi diretti o indiretti sull’ambiente, la tabella degli impatti ambientali, utilizzando la seguente simbologia: PPP: impatto molto positivo PP: impatto mediamente positivo P: impatto lievemente positivo 0: mancanza di impatto o impatto trascurabile N: impatto lievemente negativo NN: impatto mediamente negativo NNN: impatto molto negativo Fornire inoltre una descrizione sintetica di tali impatti nella colonna “nota descrittiva”. Temi ambientali Impatto previsto Nota descrittiva Natura e biodiversità Aria Risorse idriche Ambiente lacustre Suolo Gestione rifiuti 8.3 OCCUPAZIONE Indicare (scegliendo una sola opzione) se il progetto ha una ricaduta positiva in termini di occupazione (ne crea o ne mantiene) oppure è neutro. Indicare se il progetto, rispetto alla creazione o al mantenimento di posti di lavoro, è: positivo neutro INDICARE IL TASSO DI CONVERSIONE EURO/FRANCO SVIZZERO UTILIZZATO 1€=………..CHFR Le spese di parte Svizzera vanno quantificate in presenza di un eventuale partner svizzero Data prevista per l’avvio del progetto :..…………………..….……. Data prevista per la chiusura del progetto : Spese già sostenute Italia Svizzera NATURA DELLE SPESE Infrastrutture e strutture edilizie (costi non ammissibili al contributo della Confederazione svizzera) Acquisto di strumenti e attrezzature Altri investimenti materiali: • ………………… • ………………… • ………………… Prestazioni di servizio Spese di personale Formazione Promozione comunicazione Spese generali e Altre spese: • ………………… • ………………… • ………………… TOTALE PER PAESE ° ° 1 anno 2 anno Italia Svizzera Italia Svizzera TOTALE ITALIA Euro TOTALE SVIZZERA 2 TOTALE I+CH 2 %( ) Euro %( ) ………… ….. ………… ….. ………… ……… …….. ……… …………… ………… …………… ……… ……. ……… …………… ………… …………… …………… ….. …………… ….. …………… ……… ……… ……… ……… ……… ……… …….. ……… ……… …………… …..……. …………… ……….. …………… ……….… …………… …………… …………… …………… …………… …………… ………… ………. ………. …………… …………… …………… ……… …… ……… …………… …………… …………… ……… ……… ..…… …………… ………… …………… …………… ….. …………… ….. …………… ……… ……… ……….. …………… ………… …………… …………… ….. …………… ….. …………… …….. ……… ……… …………… ………… …………… …………… ….. …………… ….. …………… …… ……… ……… …………… …………. …………… …………… ….. …………… ….. …………… ……… …… ……… …………… ………… …………… …………… ….. …………… ….. …………… ……… …….. ……… ……… …….. …….. ……… …… ……… …………… …………… …………… ……….. ………… ….….. …………… …………… …………… …………… …………… …………… ………… ………… …….… …………… …………… …………… …….….. …… …………… …………… …………… ……… ……… ……… …………… ………… …………… …………… 100 ………….. 100 ……… ……… ……… …………… ………… …………… 1 PERCENTUALE PER ANNO ( ) TOTALE GENERALE 1 2 ………………… ………………… Indicare la percentuale per ciascun Paese per anno Indicare la ripartizione percentuale tra le diverse voci di costo ……………………………. 100 100 …………………… ………………….. …………… Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 3381 Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 costi al netto dell’IVA in quanto recuperabile dal beneficiario di parte italiana costi al lordo dell’IVA in quanto non recuperabile dal beneficiario di parte italiana Note per la compilazione punto n. 9 Il costo del progetto va compilato in Euro; occorre pertanto indicare il tasso di conversione Euro/Franco Svizzero. L’attuazione avrà una durata massima di 24 mesi, a partire dalla data di attivazione dei progetti. Riportare la data prevista per l’avvio (data d’inizio, se già avviato) del progetto e quella prevista per la chiusura. Raggruppando le principali voci di costo in cui si articola il progetto secondo l’elenco previsto, indicare il calendario di attuazione in termini di spesa su base annuale prevista in ciascuno dei due Paesi (se del caso). Il calendario deve essere definito in maniera attenta e rispondente ai tempi tecnici strettamente necessari per le diverse fasi di attuazione. Agli eventuali partner svizzeri si ricorda che i costi relativi alle infrastrutture e alle strutture edilizie non sono ammessi al finanziamento (si veda l’art.6, 2°comma dell’Ordinanza INTERREG III del 22.11.2000). Si rammenta che occorre allegare la lista disaggregata dei costi alla scheda progettuale (cfr. punto 1 dell’elenco degli allegati da fornire). La lista deve essere articolata per Paese e contenere la descrizione dettagliata delle diverse voci di costo e, per ciascuna di esse, l’indicazione della quantità prevista, del costo unitario e del costo totale. Nel caso di spese per azioni formative, la lista disaggregata dei costi dovrà contenere le seguenti indicazioni: • Numero di ore e di allievi previsti, • Costo totale dell’azione di formazione, • Spese generali e di funzionamento, • Costo totale della remunerazione degli allievi (se del caso). Occorre indicare (contrassegnando la casella a fondo pagina) se i costi di parte italiana del progetto sono al netto o al lordo dell’IVA, ricordando che devono essere calcolati al netto dell’IVA, se questa può essere recuperata dal beneficiario. In caso contrario, il beneficiario di parte italiana deve attestare il non recupero dell’IVA compilando il modulo apposito (cfr. punto 5 dell’elenco degli allegati da fornire). Nel caso in cui il progetto sia stato avviato prima della presentazione della domanda di contributo a titolo di INTERREG III, è possibile chiedere il riconoscimento delle spese pregresse compilando l’apposita colonna. Il termine iniziale per la loro ammissione è stato fissato nella Decisione CE al 20 novembre 2000. Si ricorda che l’ammissibilità delle spese già sostenute costituisce una facoltà e non un obbligo da parte dei servizi istruttori che ne valuteranno il merito e l’ammontare al pari delle altre spese previste dal progetto. 10. SUDDIVISIONE DEI COSTI DI PROGETTO FRA I PARTNER ITALIANI (IN EURO) La presente tabella va compilata solo in presenza di eventuali partner di progetto italiani. Partner Partner Partner proponente Voci di costo ……….. ……….. ……….. Infrastrutture e Strutture edilizie Acquisto di strumenti e attrezzature Altri investimenti materiali …… …… Prestazioni di servizio Spese di personale Formazione Promozione e comunicazione Spese generali Altre Spese …… …… TOTALE COMPLESSIVO Partner Totale ……….. ……….. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 3382 Serie Ordinaria - N. 32 – 8 agosto 2005 11. ELENCO DEGLI ALLEGATI DA FORNIRE Per il progetto : 1. Lista con il dettaglio dei costi (comprese le spese generali, le spese tecniche, di personale ecc.) per completare la voce 9. 2. Documentazione di supporto (eventuali studi di fattibilità, preventivi, relazioni tecnico economiche, cartografia, valutazione di impatto ambientale quando prevista, ecc.). 3. Lettera di intenti con eventuale partner svizzero 4. Lettera di intenti con eventuali altri partner Per ogni partner : 5. Eventuale dichiarazione del partner di parte italiana relativa al non recupero dell’I.V.A. (diversamente i costi saranno conteggiati al netto dell’IVA) 6. Se i beneficiari sono enti pubblici: Atto di approvazione della scheda progettuale che includa il piano finanziario 7. 8. Se i beneficiari sono associazioni Atto costitutivo, statuto ed elenco dei soci Estratto dell’iscrizione al registro o all’albo competente Se i beneficiari sono persone giuridiche di diritto privato 9. Estratto dell’iscrizione al registro o all’albo competente 10. Elenco degli aiuti pubblici ricevuti negli ultimi 3 anni (solo per i beneficiari italiani) a titolo di de minimis PARTE RISERVATA ALL’AMMINISTRAZIONE RICEVENTE SCHEDA RICEVUTA IL:…………………………………………….. NUMERO DEL PROGETTO:……………………………. AMMINISTRAZIONE RICEVENTE : Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3383 – D) ATTI DIRIGENZIALI GIUNTA REGIONALE Presidenza [BUR2005017] [4.5.0] D.d.g. 29 luglio 2005 - n. 11834 Direzione Centrale Programmazione Integrata – Modifica e integrazione del dispositivo per la presentazione di progetti «Azioni di sistema per il miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico» – Misura D4, approvato con decreto del direttore generale della Direzione Generale Artigianato Nuova Economia Ricerca e Innovazione tecnologica del 24 maggio 2005, n. 8023 DIREZIONE CENTRALE PROGRAMMAZIONE INTEGRATA Visto l’Accordo di Programma quadro finalizzato al miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico nelle aree sottoutilizzate della Regione Lombardia, sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze il 29 aprile scorso; Visto il decreto del 24 maggio 2005 n. 8023, con il quale è stato approvato il bando per la presentazione dei progetti per «Azioni di sistema per il miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico misura D4» per un importo complessivo di C 6.000.000,00 a valere sulla delibera CIPE del 9 maggio 2003, n. 17, quota ricerca e formazione a gestione regionale; Preso atto di una disponibilità finanziaria ulteriore pari a C 2.213.400,00 a valere sulla delibera CIPE in argomento quota ricerca e formazione; Vista la comunicazione del Vice segretario generale del 27 luglio 2005, prot. n. A1.2005.0039115 con la quale si propone al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ed al Ministero dell’Economia e delle Finanze l’integrazione del quadro finanziario dell’Accordo di Programma sopra citato, al fine di evitare il rischio della revoca automatica delle suddette risorse di C 2.213.400.00 entro il 31 dicembre 2005, destinandole a incrementare la dotazione del suddetto bando approvato con decreto n. 8023 del 24 maggio 2005; Ritenuto di procedere alla modifica e integrazione del punto 4. «Risorse» del bando sopraccitato al fine di poter adeguare la disponibilità finanziaria del bando medesimo in funzione delle disponibilità finanziarie che si potrebbero rendere disponibili; Decreta 1. di modificare e integrare il punto 4 del bando per la misura D4 approvato con d.d.g.v. n. 8023 del 24 maggio 2005 come segue: «Al finanziamento del presente dispositivo sono assegnati C 6.000.000,00 – Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico da utilizzare in aree obiettivo 2, – Misura D4 – a valere sulla delibera CIPE del 9 maggio 2003, n. 17, quota ricerca e formazione a gestione regionale. Tale dotazione sarà incrementata: a) da ulteriori disponibilità finanziarie a valere sulla delibera CIPE del 9 maggio 2003, n. 17, quota ricerca e formazione; b) dalle economie che si accerteranno a conclusione dei progetti; 2. di provvedere alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Direttore Vicario: Aurelio Bertozzi [BUR2005018] [4.3.0] D.d.u.o. 13 luglio 2005 - n. 11149 Direzione Centrale Programmazione Integrata – Organismo Pagatore Regionale – Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 – misura E (2.5) Indennità compensativa in zone svantaggiate – Concessione proroga termine presentazione domande di contributo ORGANISMO PAGATORE REGIONALE DELLA LOMBARDIA IL DIRETTORE Visto il Regolamento (CE) 1257/99 del Consiglio dell’Unione Europea del 17 maggio 1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG), cosı̀ come modificato dal Regolamento (CE) 1783/03; Visto il Regolamento (CE) 817/2004 della Commissione Europea del 29 aprile 2004 recante disposizioni di applicazione del suddetto regolamento 1257/99 del Consiglio dell’Unione Europea del 17 maggio 1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG), cosı̀ come modificato dal Regolamento (CE) 963/03; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Vista la d.g.r. n. 7/16772 del 19 marzo 2004 «Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 – Modifiche ed integrazioni alla d.g.r. n. 7/9634 del 28 giugno 2002»; Vista la d.g.r. n. 7/20874, del 16 febbraio 2005 «PSR 20002006. Ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse cofinanziate derivanti dal FEOGA e approvazione delle disposizioni attuative delle misure A, B, E, F, P ed U del Piano di Sviluppo Rurale; Viste le disposizioni attuative della misura «e», approvate con d.g.r. n. 7/20874 del 16 febbraio 2005, «Strumenti e procedure di attuazione della misura», che al punto 6 prevedono che con successivo decreto del Direttore dell’Organismo Pagatore Regionale si stabiliranno: – i termini di presentazione delle domande di contributo (apertura del bando); – le disposizioni per la presentazione e l’istruttoria delle domande; – le disposizioni per i controlli in loco delle domande ammesse a finanziamento; – le disposizioni per l’erogazione dei premi; Visto il decreto 3 maggio 2005, n. 6468, dell’Organismo Pagatore Regionale, con il quale è stata approvata l’apertura dei termini e le procedure per la presentazione delle domande per la campagna 2005; Dato atto il periodo di presentazione delle domande previsto dal decreto 6468/2005 scade il 15 luglio 2005; Vista la richiesta di proroga del CAA Coldiretti Lombardia in data 11 luglio 2005, con la quale si segnala l’impossibilità di rispettare la scadenza fissata a causa dello slittamento dell’integrazione delle domande di accesso alla riserva nazionale del Regime di Pagamento Unico e al caricamento dei dati del Catasto Vitivinicolo che hanno prodotto una serie di anomalie sugli utilizzi vitivinicoli, che risultano oggetto di contributo del premio di indennità compensativa; Preso atto che al SIARL risultano in corso 3.097 domande, di cui 2.264 chiuse positivamente; Considerato che le domande attese sono circa n. 4.900 e che pertanto si rende necessario prorogare il termine per la presentazione delle domande; Richiamate le competenze proprie dei Dirigenti di cui alla l.r. 23 luglio 1996, n. 16 «Ordinamento della struttura organizzativa e della dirigenza della Giunta regionale» e successive modificazioni; Richiamato il decreto del Segretario Generale n. 3302 del 3 marzo 2004 di approvazione delle modalità operative della struttura amministrativa e delle procedure di verifica e di controllo interno dell’Organismo Pagatore Regionale; Richiamato il provvedimento organizzativo – d.g.r. n. 207 del 27 giugno 2005 che individua il Direttore dell’Unità Organizzativa Direzione Organismo Pagatore Regionale in Adriana Assegnati; Decreta 1. di prorogare il termine di presentazione delle domande di contributo per l’indennità compensativa (misura E), per l’anno in corso, al 10 agosto 2005; 2. di pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia il presente atto. Il direttore: Adriana Assegnati [BUR2005019] [2.3.2] D.d.s. 28 luglio 2005 - n. 11762 Direzione Centrale Programmazione Integrata – Ammissione all’agevolazione della riduzione di un punto percentuale dell’aliquota IRAP ai sensi degli artt. 2 e art. 9, commi da 1 a 5 della l.r. del 5 maggio 2004 n. 11, dell’impresa individuale «D’Anza Mirco via Sant’Antonio n. 7 – 23020 Tresivio (SO)» IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA ENTRATE E TRIBUTI Visti gli artt. 2 e art. 9, commi da 1 a 5 della l.r. del 5 maggio 2004 n. 11, che agevola le imprese di nuova costituzione, a partire dall’anno solare 2004, nonché le imprese esercenti attività commerciali di vicinato nei comuni, in situazioni di svantaggio economico-sociale, con popolazione residente non superiore a 2000 abitanti, individuati nell’allegato B alla d.g.r. 7/19319 del 12 novembre 2004; Vista la circolare regionale 13 dicembre 2004 n. 43 avente per oggetto «Prime indicazioni applicative delle agevolazioni in favore delle imprese di nuova costituzione a partire dall’anno solare 2004, nonché delle attività commerciali di vicinato esercitate nei comuni, in situazioni di svantaggio economico-sociale, con popolazione residente non superiore a 2000 abitanti, individuati nell’allegato B alla d.g.r. 7/19319 del 12 novembre 2004; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3384 – Vista la domanda di ammissione all’agevolazione della riduzione di un punto percentuale dell’aliquota IRAP dell’impresa individuale «D’Anza Mirco via Sant’Antonio n. 7 – 23020 Tresivio (SO)» C.F. DNZMRC72E03I829U presentata in data 12 luglio 2005 di cui al prot. Regionale n. A1.2005.0032732 del 12 luglio 2005; Verificato che la documentazione dell’impresa individuale «D’Anza Mirco via Sant’Antonio n. 7 – 23020 Tresivio (SO)» comprova il possesso dei seguenti requisiti: a) la sede legale è ubicata nel comune di Tresivio (SO) individuato nell’allegato B alla d.g.r. 7/19319 del 12 novembre 2004; b) si è costituita il 2 maggio 2005 e si trova attualmente nello stato di vigenza; c) alla data odierna, secondo le risultanze relative ad analoghe iniziative in possesso dell’amministrazione regionale, l’agevolazione richiesta è compatibile con l’importo complessivo degli aiuti pubblici ricevuti a titolo di «de minimis»; d) è iscritta alla competente Camera di Commercio; e) dichiara di non essere titolare di quote o azioni di società o di ditte individuali beneficiarie della medesima agevolazione oggetto della presente richiesta; f) è composta da un soggetto con un età anagrafica compresa fra 18 e 35 anni posseduta alla data di costituzione dell’impresa per la quale si richiede il beneficio; Tenuto conto dell’obbligo di procedere alla verifica sostanziale del possesso dei requisiti precedentemente elencati, ai sensi degli artt. 71 e 72 del d.P.R. n. 445/2000 e successive modificazioni e integrazioni; Vista la l.r. 23 luglio 1996, n. 16, «Ordinamento della struttura organizzativa della dirigenza della giunta regionale» che individua le competenze ed i poteri dei direttori generali e della dirigenza regionale, in particolare gli artt. 3, 17 e 18; Richiamata la d.g.r. 18 maggio 2005 n. 2 «Costituzione delle Direzioni generali, incarichi ed altre disposizioni organizzative – I Provvedimento Organizzativo – VIII Legislatura»; Richiamata, altresı̀, la d.g.r. 27 giugno 2005 n. 207, II Provvedimento Organizzativo – VIII Legislatura; Visto il decreto del Segretario Generale del 30 giugno 2005, n. 10317 «Individuazione delle strutture organizzative e delle relative competenze ed aree di attività delle Direzioni della Giunta Regionale VIII Legislatura, con decorrenza 1º luglio 2005 – I Provvedimento»; Decreta 1. di ammettere l’impresa «D’Anza Mirco via sant’Antonio n. 7 – 23020 Tresivio (SO)» C.F. DNZMRC72E03I829U all’agevolazione che prevede la riduzione di un punto percentuale dell’aliquota IRAP, di cui al d.lgs. n. 446/97 per gli anni: dal 2005 al 2011 compreso; 2. di riservarsi di effettuare ispezioni e verifiche volte ad accertare il possesso e la permanenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi che hanno determinato la concessione delle agevolazioni, ai sensi degli artt. 71 e 72 del d.P.R. 445/2000 anche avvalendosi degli uffici dell’Agenzia delle Entrate per la Lombardia; 3. di trasmettere il presente decreto all’impresa sopracitata e alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate per la Lombardia per il seguito di competenza; 4. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente della struttura entrate e tributi: Viviana Rava D.G. Istruzione, formazione e lavoro [BUR20050110] [3.4.0] D.d.g. 7 luglio 2005 - n. 10913 Legge regionale 5 gennaio 2000 n. 1 – Revoca e contestuale accertamento in entrata per la somma di C 253.110,43 sul capitolo 3.4.12.252 del beneficio ottenuto ai sensi della d.c.r. n. VII/390 del 20 dicembre 2001 e della d.g.r. n. 7/16256 del 6 febbraio 2004 a seguito di controllo, ai sensi del d.P.R. 445/2000 art. 71 comma 1, della veridicità delle dichiarazioni rese nelle domande di assegnazione buono scuola 2003/2004 IL DIRETTORE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Omissis Decreta 1. Di revocare ai sensi degli articoli 75 e 76 del sopracitato d.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000 il rimborso spese erogato ai Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 beneficiari di cui all’allegato A) e all’allegato B) parti integranti del presente atto per le motivazioni a fianco di ciascuno indicate (omissis); 2. Di dare atto che il dirigente della competente U.O. provvederà a dare comunicazione agli interessati specificando le modalità di restituzione del beneficio ottenuto; 3. Di accertare in entrata sul cap. 3.4.12.252 le somme di cui all’allegato A) e all’allegato B) per complessivi C 253.110,43 e, per coloro che hanno presentato domanda buono scuola 2004/2005, anche a valere sulla successiva liquidazione a favore degli stessi soggetti; 4. Di trasmettere il presente atto alla U.O. Ragioneria per le registrazioni di competenza; 5. Di disporre la pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Roberto Albonetti [BUR20050111] [3.4.0] D.d.g. 7 luglio 2005 - n. 10914 Approvazione elenco beneficiari buono scuola 2005 con riferimento all’a.s. 2004-2005 in ordine crescente rispetto all’indicatore della situazione reddituale – art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001 n. VII/390, d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 IL DIRETTORE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Omissis Decreta 1. di approvare l’elenco dei richiedenti ammissibili al beneficio in ordine crescente di indicatore della situazione reddituale di cui all’allegato A) parte integrante del presente atto (omissis); 2. di procedere con successivi atti all’impegno e liquidazione del contributo nel rispetto dell’elenco suddetto fino alla concorrenza delle disponibilità finanziarie; 3. di richiedere la pubblicazione per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del presente atto. Roberto Albonetti [BUR20050112] [3.4.0] D.d.u.o. 18 luglio 2005 - n. 11226 Legge regionale 5 gennaio 2000 n. 1 «Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112 (conferimenti di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 158/03/1997, n. 59)». Approvazione dell’elenco di n. 727 domande di buono scuola a.s. 2004/2005 giudicate irricevibili al termine dell’istruttoria IL DIRIGENTE DELLA U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di dichiarare irricevibili, per le motivazioni a fianco di ciascun richiedente riportate, le domande di cui all’elenco allegato (allegato A) al presente atto quale parte integrante e sostanziale (omissis); 2. che sia data comunicazione a ciascun richiedente della irricevibilità della domanda; 3. di procedere alla pubblicazione, per estratto, del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente U.O.: Olivia Postorino [BUR20050113] [3.4.0] D.d.u.o. 18 luglio 2005 - n. 11231 Legge regionale 5 gennaio 2000 n. 1 «Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112 (conferimenti di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 158/03/1997, n. 59)». Approvazione dell’elenco di n. 1019 domande di buono scuola a.s. 2004/2005 giudicate non ammissibili al termine dell’istruttoria IL DIRIGENTE DELLA U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di dichiarare non ammissibili al beneficio, in quanto presentano una o più cause di non ammissibilità tra quelle sopra indicate come a fianco di ciascun richiedente riportato, le domande di cui all’elenco allegato (allegato A) al presente atto quale parte integrante e sostanziale (omissis); 2. che sia data comunicazione a ciascun richiedente della non ammissibilità della domanda; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3385 – 3. di procedere alla pubblicazione, per estratto, del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente U.O.: Olivia Postorino [BUR20050114] [3.4.0] D.d.u.o. 20 luglio 2005 - n. 11349 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.414 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.961.665,94 – Art. 4 comma 121 lettera A) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 1º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.414 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.961.665,94; 3. di imputare la somma di C 1.961.665,94 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050115] [3.4.0] D.d.u.o. 20 luglio 2005 - n. 11350 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.258 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.795.108,23 – Art. 4 comma 121 lettera A) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 2º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.258 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.795.108,23; 3. di imputare la somma di C 1.795.108,23 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 5. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050116] [3.4.0] D.d.u.o. 20 luglio 2005 - n. 11351 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.113 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.681.340,50 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 3º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.113 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.681.340,50; 3. di imputare la somma di C 1.681.340,50 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050117] [3.4.0] D.d.u.o. 20 luglio 2005 - n. 11352 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.195 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.726.095,35 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 4º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.195 richiedenti ammissibili al «buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.726.095,35; 3. di imputare la somma di C 1.726.095,35 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050118] [3.4.0] D.d.u.o. 20 luglio 2005 - n. 11353 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.098 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.746.467,69 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 5º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.098 richiedenti ammissibili al «buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.746.467,69; 3. di imputare la somma di C 1.746.467,69 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050119] [3.4.0] D.d.u.o. 20 luglio 2005 - n. 11369 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.092 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la som- Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3386 – ma complessiva di C 1.676.685,42 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 6º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.092 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.676.685,42; 3. di imputare la somma di C 1.676.685,42 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050120] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11408 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.0005 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.581.918,28 – art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 7º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.0005 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.581.918,28; 3. di imputare la somma di C 1.581.918,28 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050121] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11409 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.890 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.701.382,90 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 8º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.890 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.701.382,90; 3. di imputare la somma di C 1.701.382,90 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050122] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11411 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.906 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.497.661,56 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 10º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1906 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.497.661,56; 3. di imputare la somma di C 1.497.661,56 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050123] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11412 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.806 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.431.593,08 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 11º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1806 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.431.593,08; 3. di imputare la somma di C 1.431.593,08 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050124] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11413 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.710 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.395.509,07 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3387 – n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 12º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1710 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.395.509,07; 3. di imputare la somma di C 1.395.509,07 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050125] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11414 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.632 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.285.187,34 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 14º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.632 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.285.187,34; 3. di imputare la somma di C 1.285.187,34 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050126] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11416 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.676 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.311.836,41 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 13º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Decreta Omissis 1. di assegnare a n. 1.676 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.311.836,41; 3. di imputare la somma di C 1.311.836,41 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050127] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11425 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.550 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.218.632,43 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 15º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.550 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.218.632,43; 3. di imputare la somma di C 1.218.632,43 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050128] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11426 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.470 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.213.089,66 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 16º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.470 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.213.089,66; 3. di imputare la somma di C 1.213.089,66 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050129] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11427 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.608 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.287.549,36 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 20º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.608 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3388 – evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.287.549,36; 3. di imputare la somma di C 1.287.549,36 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050130] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11428 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.407 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.150.112,16 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 17º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.407 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.150.112,16; 3. di imputare la somma di C 1.150.112,16 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050131] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11429 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.457 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.158.412,10 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 21º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.457 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.158.412,10; 3. di imputare la somma di C 1.158.412,10 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050132] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11431 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.369 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la som- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 ma complessiva di C 1080.198,12 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 22º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.369 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.080.198,12; 3. di imputare la somma di C 1.080.198,12 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050133] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11433 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.554 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.249.579,88 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 18º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.554 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.249.579,88; 3. di imputare la somma di C 1.249.579,88 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050134] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11434 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.288 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.036.516,02 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 23º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.288 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.036.516,02; 3. di imputare la somma di C 1.036.516,02 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3389 – 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050135] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11437 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.220 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 977.310,97 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 24º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.220 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 977.310,97; 3. di imputare la somma di C 977.310,97 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente:Olivia Postorino [BUR20050136] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11438 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.161 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 980.594,26 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 25º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.161 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 980.594,26; 3. di imputare la somma di C 980.594,26 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050137] [3.4.0] D.d.u.o. 21 luglio 2005 - n. 11439 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 2.335 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.882.960,13 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 19º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 2.335 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.882.960,13; 3. di imputare la somma di C 1882.960,13 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050138] [3.4.0] D.d.u.o. 22 luglio 2005 - n. 11457 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 915 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 749.624,61 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 30º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 915 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 749.624,61; 3. di imputare la somma di C 749.624,61 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050139] [3.4.0] D.d.u.o. 22 luglio 2005 - n. 11458 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.063 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 849.579,45 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 27º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.063 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 849.579,45; 3. di imputare la somma di C 849.579,45 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050140] [3.4.0] D.d.u.o. 22 luglio 2005 - n. 11459 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.023 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la som- Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3390 – ma complessiva di C 844.754,18 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 28º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Decreta Omissis 1. di assegnare a n. 1.023 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 844.754,18; 3. di imputare la somma di C 844.754,18 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050141] [3.4.0] D.d.u.o. 22 luglio 2005 - n. 11460 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 972 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 786.819,61 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 29º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 972 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 786.819,61; 3. di imputare la somma di C 786.819,61 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050142] [3.4.0] D.d.u.o. 25 luglio 2005 - n. 11494 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.100 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 894.073,91 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 26º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.100 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 894.073,91; 3. di imputare la somma di C 894.073,91 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050143] [3.4.0] D.d.u.o. 25 luglio 2005 - n. 11498 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 1.893 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 1.501.480,18 – art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 9º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 1.893 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 1.501.480,18; 3. di imputare la somma di C 1.501.480,18 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050144] [3.4.0] D.d.u.o. 27 luglio 2005 - n. 11609 Assegnazione, impegno e contestuale liquidazione a n. 776 richiedenti ammissibili del «Buono scuola 2005», per la somma complessiva di C 639.739,89 – Art. 4 comma 121 lettera a) della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1; d.c.r. 20 dicembre 2001, n. VII/390; d.g.r. 27 gennaio 2005 n. 7/20355 – 31º provvedimento IL DIRIGENTE U.O. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE Omissis Decreta 1. di assegnare a n. 776 richiedenti ammissibili al «Buono scuola 2005» la somma a fianco di ciascuno indicata cosı̀ come evidenziato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento (omissis); 2. di impegnare e contestualmente liquidare a favore dei singoli beneficiari la somma assegnata come indicato nell’allegato A parte integrante del presente provvedimento, per un importo complessivo di C 639.739,89; 3. di imputare la somma di C 639.739,89 all’UPB 2.5.2.3.2.77 cap. 5315 dell’esercizio in corso che presenta la necessaria disponibilità; 4. di dare comunicazione ai beneficiari dell’esito favorevole dell’istruttoria; 5. di trasmettere il presente atto all’Unità Organizzativa Bilancio e ragioneria per gli adempimenti di propria competenza; 6. di procedere alla pubblicazione per estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Olivia Postorino [BUR20050145] [3.3.0] D.d.u.o. 29 luglio 2005 - n. 11844 Approvazione delle disposizioni alle Province di cui alla deliberazione n. 8/402 del 26 luglio 2005 Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 3, anno 2005-2006 IL DIRIGENTE U.O. PROGRAMMAZIONE Visti: – la d.c.r. VII del 19 novembre 2002 n. 631 di approvazione del Piano Triennale della formazione; – la d.g.r. n. 17608 del 21 maggio 2004 di approvazione delle «Linee di indirizzo e direttive per la formazione professionale Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3391 – della Regione Lombardia», nelle quali si individuano le aree di intervento e le relative risorse finanziarie; – la d.g.r. n. 8/403 del 26 luglio 2005 di approvazione delle «Linee di indirizzo per l’offerta formativa – A. F.»; – la d.g.r. n. 8/402 del 26 luglio 2005 di approvazione dell’accordo per l’anno formativo 2005-2006 tra Regione Lombardia e Province Lombarde per la realizzazione di interventi di orientamento al lavoro e di attività formative, finanziati mediante quote di FSE – POR 2000-2006; Considerato che la Regione esercita funzioni di indirizzo e di coordinamento e, pertanto, è di sua competenza l’emanazione di direttive per la gestione e realizzazione delle attività di formazione e orientamento al lavoro; Rilevato che nella citata d.g.r. n. 8/402 del 26 luglio 2005, veniva rinviata a successivi atti dirigenziali l’approvazione delle specifiche direttive contenenti le modalità operative per la gestione delle attività connesse alle risorse assegnate alle Province; Considerato inoltre che si è svolta un’ampia ed approfondita fase di consultazione con le parti sociali e gli enti istituzionali nell’ambito degli organismi previsti dalla l.r. 1/99; Ritenuto necessario quindi approvare le seguenti direttive alle Province per la realizzazione di interventi finanziati mediante quote di FSE – POR 2000-2006 – A. F. 2005-2006: • «Orientamento al lavoro» allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto»; • «Sostegno e accompagnamento all’integrazione sociale e lavorativa dei soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate»; allegato 2, parte integrante sostanziale del presente atto; • «Specializzazione Post Qualifica» allegato 3, parte integrante sostanziale del presente atto; Richiamate: – la l.r. del 23 luglio 1996, n. 16 «Ordinamento della struttura organizzativa e della dirigenza della giunta regionale» e successive modifiche e integrazioni; – la d.g.r. n. 8/2 del 18 maggio 2005 con la quale è stata costituita tra l’altro la Direzione Generale «Istruzione, Formazione e Lavoro» e contestualmente è stato nominato Direttore Generale della medesima, il dr. Roberto Albonetti; – la d.g.r. n. 8/207 del 27 giugno 2005, II Provvedimento Organizzativo – VIII Legislatura; Decreta 1. di approvare le seguenti direttive alle Province per la realizzazione di interventi finanziati mediante quote di FSE – POR 2000-2006 – A. F. 2005-2006: a) «Orientamento al lavoro» allegato 1, parte integrante sostanziale del presente atto»; b) «Sostegno e accompagnamento all’integrazione sociale e lavorativa dei soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate»; allegato 2, parte integrante sostanziale del presente atto; c) «Specializzazione Post Qualifica» allegato 3, parte integrante sostanziale del presente atto; 2. di provvedere, alla diffusione sul sito internet della Regione Lombardia all’indirizzo http://formalavoro.regione.lombardia.it area Monitorweb del presente decreto con gli allegati 1, 2 e 3; 3. di provvedere contestualmente, alla trasmissione a tutte le Province, della stessa documentazione, per posta elettronica al fine di mettere in condizione le Province stesse di predisporre gli atti conseguenti; 4. di provvedere alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia la documentazione di cui al punto 1 e gli allegati 1, 2 e 3. Il dirigente u.o. programmazione autorità di gestione: Renato Pirola ——— • ——— Allegato 1 DIRETTIVE ALLE PROVINCE PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI FINANZIATI MEDIANTE QUOTE DI FSE POR 2000-2006 ORIENTAMENTO AL LAVORO 2005 • Riferimenti normativi – D.g.r. 402 del 26 luglio 2005 – Accordo tra Regione Lombardia e Province per la realizzazione di interventi finanziati mediante quote di FSE – POR 2000-2006 – Linee di indirizzo e direttive per l’offerta di formazione professionale 2004-2005 – Area 1 Direttiva Orientamento e inserimento lavorativo – d.g.r. n. 17608 del 21 maggio 2004 Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – Legge 196/97 – Legge 144/99 – Legge 30/03 – D.lgs. 469/97 – D.lgs. 181/00 – D.lgs. 297/02 – D.lgs. 276/03 – L.r. 1/1999 – L.r. 1/2000 – L.r. 18/2000 – Reg. CE 1681/1994 – Reg. CE 1260/1999 – Reg. CE 1784/1999 – Reg. CE 1159/2000 – Reg. CE 448/2004 – Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 3 FSE (dec. CE 1967/2004) – Programma Operativo Regionale Ob. 3 FSE Regione Lombardia (dec. C 2108/2004 del 9 giugno 2004) – Complemento di Programmazione Ob. 3 FSE Regione Lombardia (d.g.r. 13 settembre 2004 n. 18704) – D.lgs. 112/98 – D.P.R. 12 luglio 2000, n. 527 – Indirizzi operativi per l’attuazione delle linee guida VISPO – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità, ISFOL – Roma Ottobre 2002. • Priorità Le azioni realizzate nell’ambito del presente atto dovranno essere funzionali allo sviluppo del Sistema Integrato dei Servizi per il Lavoro della Regione Lombardia e coerenti con la strategia per lo sviluppo delle risorse umane e con gli obiettivi specifici contenuti nel Programma Operativo della Lombardia ed in particolare con gli interventi che trovano definizione nei campi d’azione trasversali definiti nel Reg. 1784/99, con specifico riferimento a «Sviluppo locale», «Società dell’informazione» e «Pari opportunità». • Risorse finanziarie Al finanziamento delle azioni realizzate nell’ambito delle presenti direttive sono assegnati C 15.000.000,00 a valere sulle misure del POR Ob. 3 FSE della Regione Lombardia: A2 – Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro (C 7.800.000,00); E1 – Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro (C 7.200.000,00). Le risorse disponibili sono cosı̀ ripartite a livello territoriale: PROVINCIA BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO PAVIA SONDRIO VARESE % 9,57% 12,05% 5,55% 3,33% 3,06% 2,49% 3,72% 43,19% 5,56% 1,88% 9,60% RISORSE C 1.435.500,00 C 1.807.500,00 C 832.500,00 C 499.500,00 C 459.000,00 C 373.500,00 C 558.000,00 C 6.478.500,00 C 834.000,00 C 282.000,00 C 1.440.000,00 Il finanziamento è cosı̀ ripartito: • 45% a carico del Fondo Sociale Europeo; • 44% a carico del Fondo di Rotazione o di altri Fondi Nazionali; • 11% a carico del Bilancio regionale. In rispondenza alle indicazioni generali di cui al presente atto, le Amministrazioni Provinciali procederanno alla declinazione, per territorio e per tipologia di servizio, delle risorse disponibili. La D.G. Formazione istruzione e lavoro potrà procedere, nell’ambito delle risorse previste nel complemento di programmazione FSE Ob. 3 2000/2006, alla allocazione di eventuali ulteriori risorse per la prosecuzione delle azioni previste nelle presenti direttive, per l’annualità 2006. La distribuzione di tali risorse tra i diversi ambiti provinciali sarà effettuata tenendo conto anche Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3392 – delle performance realizzate e del livello di raggiungimento degli obbiettivi conseguiti da ciascuna Provincia. Secondo quanto previsto dalla d.g.r. 402 del 26 luglio 2005, l’erogazione a ciascuna Provincia delle quote di risorse successe al primo acconto, avverrà come segue: – 35% dietro comunicazione alla Regione, da parte della Provincia, dell’avvenuto avvio delle attività finanziate ai beneficiari finali nell’ambito della presente direttiva; – 35% su dichiarazione, da parte della Provincia, che i beneficiari finali nel loro complesso hanno certificato spese almeno per il 50% dell’acconto relativo alle risorse della presente direttiva già trasferito alla Provincia stessa – 20% su dichiarazione della Provincia dell’avvenuta conclusione delle attività finanziate nell’ambito della presente direttiva. • Obiettivi generali Le risorse trasferite sono finalizzate alla programmazione e la gestione, da parte delle Amministrazioni Provinciali, delle azioni di orientamento ed accompagnamento al lavoro, finanziate con il Fondo Sociale Europeo, in coerenza con quanto sancito dalle l.r. 1/99 e 1/2000 relativamente ai compiti degli enti locali in materia di programmazione e controllo delle attività di formazione e di orientamento, ed alla luce delle innovazioni normative in tema di istruzione e formazione e di mercato del lavoro. In particolare la programmazione e la gestione di tali interventi dovrà essere predisposta ed attuata secondo i seguenti principi: • governance – quale attività di partecipazione e negoziazione finalizzata a condividere le scelte regionali di governo e a coinvolgere nel processo decisionale gli attori pubblici e privati; • partenariato locale – come modalità con cui soggetti pubblici e privati locali definiscono e condividono obiettivi, strategie e programmi di intervento, finalizzati a promuovere lo sviluppo di aree determinate del territorio regionale, e che presentano caratteri di omogeneità, in particolare, dal punto di vista economico e sociale; • sussidiarietà – come elemento di responsabilizzazione atto a garantire condizioni di maggiore efficacia ad azioni di sviluppo connotate da forte specificità territoriale e quindi dall’esigenza di coinvolgere operativamente i soggetti in grado di esprimere la più ampia conoscenza del territorio, delle sue risorse e del suo fabbisogno; • territorializzazione della programmazione regionale – ossia la progressiva individuazione di ambiti territoriali idonei a concentrare ed integrare le politiche regionali, tenendo conto delle vocazioni territoriali e degli impatti economici e sociali. • Obiettivo specifico: la rete locale Gli obiettivi specifici di questo intervento sono coerenti con le condizioni di programmazione e gestione indicati nel POR Ob 3 FSE della Regione Lombardia. L’obiettivo del presente atto consiste nella promozione di azioni specifiche e qualificate atte a favorire l’accompagnamento dell’utenza in percorsi di inserimento/re-inserimento professionale e costituisce anche un’opportunità per procedere alla progressiva attuazione e verifica del modello alla base del sistema di erogazione dei servizi per il lavoro lombardo. Tale processo riguarda tutti gli aspetti del sistema: • i ruoli ed i compiti delle istituzioni, nonché i modelli organizzativi e procedurali di promozione delle politiche previste; • i soggetti erogatori dei servizi; • i servizi erogati. Il modello da realizzare attraverso il trasferimento delle risorse per quanto riguarda i servizi di orientamento al lavoro può essere cosı̀ sinteticamente descritto: • la Regione svolge un compito di programmazione e di governo generale del sistema, garantendone l’omogeneità e la connessione con il livello nazionale, coinvolgendo in tale processo le parti sociali; • l’azione programmatoria della Regione si poggia sulla competenza e la capacità di programmazione territoriale delle Province, le quali sono altresı̀ i soggetti primi della gestione delle politiche definite; • le Province attuano le politiche programmate, di concerto con le parti sociali, avvalendosi delle strutture accreditate dei Centri per l’impiego e di una rete di soggetti erogatori articolata sul territorio e composta da operatori accreditati ed in connessione con i soggetti autorizzati (agenzie per il lavoro) di cui all’articolo 4, comma 1, del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 • il nesso tra la Provincia e tali soggetti è di tipo eminentemente sistemico e collaborativo ed è finalizzato ad offrire all’u- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 tenza la possibilità di scelta tra soggetti e servizi rispondenti a requisiti qualitativi definiti. A tal fine la Provincia stabilisce con i diversi soggetti accreditati forme di accordo e relazione stabili finalizzate a regolare il flusso di attività nonché le procedure necessarie agli adempimenti di tipo certificatorio ed amministrativo in capo ai Centri per l’Impiego. La realizzazione di tale modello consentirà di declinare i diversi servizi in modo organico alle caratteristiche del percorso individuale di ciascun destinatario/a, quali elementi «accessori» o strumenti di concretizzazione del percorso stesso. • Tipologie di progetto Il presente atto è finalizzato alla predisposizione, da parte delle Province, di Piani di Orientamento al Lavoro. Tali piani riguardano la realizzazione, nei rispettivi territori, di interventi di sostegno ai destinatari/e (giovani e adulti inoccupati e disoccupati, nonché lavoratori e lavoratrici in CIGS, ivi compresi quelli interessati dalla CGIS in deroga a seguito di accordi stipulati con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in riferimento a crisi di settore) nell’inserimento e/o reinserimento al lavoro, mediante azioni di supporto nelle fasi di ricerca occupazionale e di sviluppo di carriera. Le Amministrazioni provinciali, in tale ambito, a partire dall’analisi dei fabbisogni rilevati sul territorio, individueranno l’articolazione delle iniziative che intendono promuovere con le risorse loro assegnate, gli eventuali ambiti territoriali di riferimento, nonché le procedure a evidenza pubblica che intendono adottare per l’identificazione dei soggetti pubblici e privati accreditati che saranno incaricati dell’erogazione dei servizi previsti, tramite Progetti integrati per l’orientamento al lavoro. Nell’ambito del proprio Piano provinciale di programmazione, ciascuna Provincia potrà riservare una quota, non superiore al 50% delle risorse ad essa assegnate, al fine di provvedere direttamente alla realizzazione, attraverso le proprie strutture accreditate per l’orientamento, della parte di attività previste dal piano non previste/realizzate dai Progetti Integrati che saranno ammessi al contributo del FSE. Le procedure ad evidenza pubblica utili alla ammissione al contributo del FSE dei progetti identificazione dei integrati per l’orientamento specificheranno le priorità e le modalità di valutazione, attraverso le quali si procederà alla selezione dei Progetti. Tale selezione dovrà avvenire nel rispetto degli adempimenti previsti dal Fondo Sociale Europeo e dalla normativa vigente e dovrà altresı̀ tenere conto: • dei principi ispiratori della selezione dei progetti, quali: la parità di trattamento, la trasparenza, il riconoscimento reciproco e la proporzionalità, impegnandosi a ricorrere ad una procedura aperta; • della coerenza degli interventi con la strategia per lo sviluppo delle risorse umane e con gli obiettivi specifici contenuti nel Programma Operativo della Lombardia ed in particolare con gli interventi che trovano definizione nei campi d’azione trasversali definiti nel Reg. 1784/99, con specifico riferimento a «Sviluppo locale», «Società dell’informazione» e «Pari opportunità»; • della conformità delle azioni informative e pubblicitarie a quanto previsto dal regolamento CE n. 1159/2000 della Commissione Europea; • dell’impianto di indicatori e delle modalità di rilevazione, per quanto attiene il monitoraggio delle azioni, previsti dalla Regione Lombardia, fornendo i dati necessari a tutti i diversi ambiti (finanziario, fisico, e procedurale) previsti per i progetti di Fondo Sociale Europeo; • della necessità di garantire una corretta gestione finanziaria delle risorse trasferite, attraverso sistemi e piste di controllo appropriati. Per l’erogazione dei servizi previsti e la realizzazione degli obiettivi definiti nell’ambito di ciascun Piano provinciale, le Amministrazioni provinciali individueranno uno o più Progetti Integrati rispondenti alle particolari esigenze territoriali. Nel caso in cui la Provincia opti per l’assunzione della quota di riserva di risorse per la realizzazione, attraverso le proprie strutture accreditate per l’orientamento, di interventi specifici, le strutture coinvolte non potranno partecipare ai bandi per la presentazione dei Progetti Integrati. Le Amministrazioni provinciali dovranno: • assicurare la completa realizzazione dell’intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità e delle risorse finanziarie necessarie; • organizzare, coordinare, valutare e controllare l’attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’intervento; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3393 – • definire e realizzare un piano di monitoraggio dell’intervento coerente con le indicazioni in seguito specificate ed atto alla sorveglianza ed alla valutazione di ciascun progetto provinciale che sarà svolto di concerto con le parti sociali, dalla Regione Lombardia, anche con l’ausilio dell’Agenzia Regionale del Lavoro. I costi relativi a tali attività, nonché le attività previste al punto 6 dell’«Accordo Regione Lombardia/Province lombarde per la realizzazione di interventi di orientamento al lavoro e di attività formative finanziati mediante quote di FSE – POR 2000/2006 del 19 luglio 2005», saranno coperti dagli appositi trasferimenti ivi previsti a valere sull’Asse F del FSE, che saranno regolati di separata direttiva. • Tipologie delle azioni ammissibili Le azioni promosse dalle Province sviluppate nella logica di un percorso integrato, devono essere finalizzate a: • fornire servizi di orientamento, consulenza e accompagnamento al lavoro, con particolare riguardo alle categorie individuate con il d.lgs. 297/2002, ai soggetti appartenenti alla componente femminile; • fornire servizi di orientamento, consulenza e accompagnamento al lavoro, con particolare riguardo alle categorie individuate con il d.lgs. 297/2002, ai soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate; • fornire servizi di orientamento, consulenza e accompagnamento al lavoro, con particolare riguardo alla componente femminile sia giovane che adulta, al fine di incrementarne il tasso di occupazione come previsto dalle normative europee; • ridurre i tempi di attesa dei destinatari/ie sopra indicati nell’entrata e nel reinserimento nel mercato del lavoro; • incrementare l’accesso a servizi di formazione o istruzione quali strumenti di miglioramento delle chances occupazionali. I progetti integrati promossi nell’ambito dei dispositivi provinciali dovranno prevedere la realizzazione di: • azioni di orientamento/riorientamento formativo, • azioni di consulenza orientativa, • azioni di accompagnamento all’inserimento/reinserimento lavorativo con particolare attenzione alle donne che entrano/ rientrano dopo un periodo di assenza dovuto alla maternità e/o impegni legati alla conciliazione. Tali azioni sono descritte nelle seguenti tipologie, riferibili alla Area 1 – Direttiva Orientamento e Inserimento Lavorativo, delle Linee di d’indirizzo per l’offerta formativa anni formativi 20032004 e 2004-2005: Per la realizzazione effettiva delle azioni sotto indicate, occorre mettere in atto dispositivi specifici che garantiscano la conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia, in particolare per le donne giovani ed adulte: A2) Colloqui di accoglienza (*) • max 1 ora per i colloqui individuali di accoglienza; B1) Percorsi di sviluppo di abilità sociali/orientamento alla formazione ed al lavoro • 10-50 ore di gruppo (8-15 partecipanti); B2) Percorsi di integrazione sociale • 10-50 ore di gruppo (5-15 partecipanti); • rivolti a immigrati, nomadi, soggetti in condizione di restrizione della libertà C1) Colloqui individuali di orientamento • max 4 ore per i colloqui individuali di orientamento; C2) Bilancio attitudinale e di esperienze + C3) Bilancio di competenze professionale • max 10 ore per il bilancio individuale; • max 30 ore per il bilancio di gruppo (8-15 partecipanti); D1) Accompagnamento e supporto nella ricerca attiva del lavoro (individuale/di gruppo) • max 8 ore per l’accompagnamento individuale; • max 20 ore di tutoring di gruppo (8-15 partecipanti); D2) Tutoraggio all’inserimento lavorativo • max 40 ore individuale; D4) Tutoraggio work-experience e tirocini di orientamento • max 20 ore individuale. (*) Nota bene: per le azioni afferenti alla tipologia A2) non potranno essere impegnate risorse superiori al 30% della dotazione di ciascun ambito provinciale. Tutor: al fine di assicurare una reale ed efficace presa in carico dei destinatari dei servizi orientativi da parte degli operatori titolari di progetti finanziati, ogni progetto potrà prevedere, oltre alle figure specialistiche dedicate all’erogazione delle tipologie di servizio, l’adozione di tutor, in possesso di specifiche competen- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 ze, finalizzati a verificare l’adeguatezza ed il corretto svolgimento del percorso individuale erogato in relazione agli obiettivi concordati tra operatore e utente. Il tutor, il cui inserimento dovrà essere comunicato on line periodicamente, opererà pertanto a supporto dei soli servizi delle macrotipologie B (Formazione orientativa), C (Consulenza orientativa) e D (Accompagnamento e sostegno al lavoro). La figura del tutor può essere inserita al fine di garantire l’adeguatezza del percorso concordato agli esiti attesi, monitorando le azioni (orientative, formative o di inserimento lavorativo) intraprese e valutando la loro coerenza col progetto di massima e la relativa efficacia, in considerazione di: • esperienze formative professionali e sociali del destinatario, competenze individuali, interessi valorizzabili in relazione alle opportunità esterne; • risorse, vincoli e opportunità orientative, formative e professionali, con particolare riferimento al contesto territoriale. È possibile sintetizzare le fasi di articolazione dell’attività del tutor come segue: • prende conoscenza delle informazioni sull’utente – scheda personale; • esamina la proposta e obiettivi concordati; • rileva l’adeguatezza rispetto alle caratteristiche dell’utente e del territorio; • facilita l’incontro tra le esigenze dell’utente e l’offerta del territorio in materia di lavoro e/o formazione; • monitora lo svolgimento e gli esiti del percorso dell’utente. L’attività del tutor non sostituisce le altre figure impegnate nella erogazione diretta dei servizi orientativi. • Destinatari/e Le azioni dovranno essere rivolte a: • persone giovani e adulte inoccupate e disoccupate; • lavoratori e lavoratrici in CIGS, ivi compresi quelli interessati dalla CGIS in deroga a seguito di accordi stipulati con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in riferimento a crisi di settore; • soggetti appartenenti a fasce deboli. Per ogni utente è consentita l’iscrizione ad un solo servizio per ciascuna delle macrotipologie: A (Accoglienza ed Informazione orientativa), B (Formazione orientativa), C (Consulenza orientativa) e D (Accompagnamento e sostegno al lavoro). Si precisa che, per quanto riguarda le tipologie C2) + C3) e D1 si intende per iscrizione ad un solo servizio anche la partecipazione a due azioni, l’una nella modalità individuale e l’altra di gruppo. • Classificazione delle azioni ai fini del monitoraggio Macrotipologia di azione: Azione rivolta alle persone. Tipologia di azione: Orientamento, consulenza e informazione. • Specificazioni gestionali Data termine attività Le attività delle Province nel loro complesso dovranno essere concluse entro il 31 marzo 2007. Spese ammissibili Per quanto attiene le spese ammissibili si fa riferimento, oltre a quanto indicato nel presente documento, ai documenti «Spese ammissibili e massimali di riferimento» e «Linee guida per la rendicontazione e la certificazione della spesa» approvati con d.d.g. 5782/647 del 27 marzo 2002, e successive modifiche e integrazioni. Rendicontazione della spesa Nel contesto della revisione complessiva dell’impianto programmatorio e gestionale, la rendicontazione delle spese presenta caratteristiche e vincoli in evoluzione rispetto a quelli odierni: in particolare, anche a seguito dei rilievi formulati dalla Commissione Europea, la legislazione regionale vigente (commi 32, 33 e 34 dell’art. 1 della l.r. 18/2000) verrà modificata in coerenza con le osservazioni commissariali; pertanto, nelle more, è comunque necessario che gli operatori non sottoscrivano contratti di revisione, bensı̀ si impegnino ad applicare le direttive regionali di transizione per l’allineamento della attività di rendicontazione e certificazione. Per quanto riguarda la figura dei tutor prevista alla sezione Azioni ammissibili, i costi relativi potranno essere imputati dai singoli soggetti gestori in misura non superiore al 5% del costo delle azioni afferenti alle macrotipologie B (Formazione orienta- Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3394 – tiva), C (Consulenza orientativa) e D (Accompagnamento e sostegno al lavoro). Iter procedurale Ogni amministrazione provinciale comunica alla Regione Lombardia, tramite documentazione cartacea e su supporto informatico il proprio Piano di Orientamento al Lavoro; successivamente alla conclusione delle procedure ad evidenza pubblica relative alla selezione dei progetti integrati, le Province provvederanno a comunicare alla Regione Lombardia gli esiti delle procedure attuate, nonché ad adeguare gli obiettivi quali/quantitativi del Piano provinciale agli esiti delle procedure, indicando n. azioni ed utenti programmati, dispositivi di attuazione, destinazione delle risorse e relativo calendario delle attività, piano di monitoraggio. Ogni amministrazione provinciale ad ogni trimestre solare dovrà: a) comunicare i dati degli operatori e degli interventi, indicando per ciascun progetto finanziato la misura FSE di allocazione (A2 o E1); b) consegnare lo stato di avanzamento del progetto con la specificazione delle attività svolte (obiettivi qualitativi e quantitativi raggiunti) e la tempistica delle attività previste per il trimestre successivo, nonché le altre informazioni previste dal piano di monitoraggio dell’intervento che sarà predisposto e concordato con la Regione Lombardia. Ogni amministrazione provinciale, alla conclusione del progetto, dovrà: a) comunicare i dati conclusivi degli operatori e degli interventi; b) consegnare la comunicazione di fine attività e di raggiungimento degli obiettivi. Ogni amministrazione provinciale dovrà conservare in originale la documentazione amministrativa-gestionale e contabile e renderla disponibile ai funzionari regionali, nazionali e comunitari competenti ad esercitare l’attività di verifica e il controllo al fine di accertare la corretta realizzazione del Progetto e, più in generale delle attività, nonché dei correlati aspetti amministrativi e gestionali. Obblighi dei Soggetti Gestori – Delega – Monitoraggio e controllo Per quanto attiene gli Obblighi dei Soggetti Gestori, il monitoraggio e controllo si faccia riferimento alla d.g.r. n. 9359 del 14 giugno 2002 di Approvazione dell’Atto di Indirizzo 2002-2003, sezione «Indicazioni procedurali e gestionali generali». Per quanto riguarda la delega di parte delle attività progettuali da parte del soggetto beneficiario, ad integrazione delle indicazioni sopra citate, si specifica che il beneficiario finale è tenuto a specificare nel progetto la/le attività che intende conferire in delega a soggetti terzi ed il relativo importo; l’individuazione dei soggetti delegati, da parte del soggetto beneficiario finale, dovrà avvenire durante la realizzazione del progetto con ricorso a procedure di mercato secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Le indicazioni gestionali di cui al presente paragrafo potranno essere ridefinite ed aggiornate, di concerto con le province, in funzione di eventuali evoluzioni normative e regolamentari in materia. • Caratteristiche Progetti Integrati I Progetti Integrati dovranno essere presentati utilizzando esclusivamente o gli appositi format predisposti su internet agli indirizzi specifici indicati nei singoli dispositivi provinciali. Analoga registrazione dovrà essere effettuata in relazione alle attività che le Province eventualmente riserveranno alle proprie strutture per la gestione diretta. I Progetti Integrati e le attività a gestione diretta promossi nell’ambito dei Piani Provinciali dovranno articolarsi in azioni. Ogni azione dovrà riguardare una sola delle tipologie di servizio indicate nella sezione Azioni ammissibili; se il servizio può essere realizzato nella modalità individuale o di gruppo, dovrà essere prevista un’azione per ognuna delle modalità che si intendono attuare. Per ogni azione dovranno essere indicati i seguenti dati: – la sede operativa accreditata per l’orientamento di riferimento per l’azione (a cui sarà anche riferita la valutazione degli indicatori relativi all’accreditamento delle sedi formative); – le tipologie di destinatari previsti per l’azione; – la modalità alternativa di attuazione (di gruppo/individuale); Dovranno essere inoltre indicati i seguenti valori/obiettivo: – il numero complessivo di partecipanti previsto; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – il numero ore previste dell’edizione-tipo del servizio di orientamento; – il numero di edizioni previste; – il totale delle ore di servizio di orientamento previste (OO = n. ore previste edizione ¥ n. edizioni); – il totale delle ore di servizio di orientamento che si prevede di erogare ai partecipanti (OOP = n. ore previste edizione ¥ n. partecipanti); – il costo orario del servizio di orientamento; – il costo totale dell’azione. Nel preventivare il numero dei partecipanti delle azioni riguardanti servizi di gruppo si dovrà fare riferimento al VALORE ATTESO ALLIEVI minimo e massimo previsto per le differenti tipologie di servizio (vedi tabella sezione Calcolo del Preventivo). Massimali per progetto integrato Ciascuna domanda di finanziamento dovrà riguardare un solo progetto. Il finanziamento richiesto per ciascun progetto dovrà essere ricompresso tra i seguenti valori (fatta salva minor dotazione provinciale): – Progetti Integrati a Programmazione Provinciale: euro 50.000,00 - 300.000,00 (1). Soggetti ammissibili Le domande di finanziamento potranno essere presentate, nell’ambito dei dispositivi all’uopo emanati da ciascuna provincia, da raggruppamenti temporanei (Associazioni Temporanee di Scopo) di operatori tutti in possesso dei seguenti requisiti: – in regola con la compilazione delle informazioni richieste per la fase gestionale e delle certificazioni previste in merito al monitoraggio dei progetti finanziati secondo quanto stabilito dal d.d.g. 5782/647 del 27 marzo 2002 e successive comunicazioni della D.G. Formazione Istruzione e Lavoro (banca dati allievi e certificazione trimestrale della spesa), – e che siano titolari, nella provincia di riferimento, di sedi operative accreditate per l’erogazione di servizi orientativi ai sensi della d.g.r. 6251/01 «Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento» e successive modifiche e integrazioni.(d.g.r. n. 13083 del 23 maggio 2003, d.d.g. n. 8498 del 26 maggio 2003 e d.g.r. n. 19867 del 16 dicembre 2004). Ogni raggruppamento temporaneo dovrà essere composto da non meno di 3 soggetti, fino ad un massimo di 8. Ogni soggetto potrà partecipare, con ciascuna delle proprie sedi accreditate, a non più di una ATS per provincia; ogni ATS potrà presentare un solo progetto integrato per ambito provinciale. Ciascuna struttura provinciale accreditata per l’orientamento, se la sua partecipazione è prevista dal piano provinciale, potrà prendere parte ad un solo progetto. Non saranno ammesse candidature interprovinciali. Al fine di assicurare la qualità dei servizi orientativi erogati, ogni sede operativa dovrà documentare (mediante incarico formalizzato per l’intera durata dei corrispondenti servizi) alla provincia di riferimento, in sede di monitoraggio in itinere e di rendicontazione, la presenza di risorse professionali in possesso delle competenze professionali necessarie. Le competenze professionali impiegate nell’erogazione dei diversi servizi saranno oggetto di monitoraggio specifico al fine di approfondire la conoscenza delle caratteristiche operative della rete di operatori. Inizio e termine attività Per quanto attiene i Progetti integrati finanziati nell’ambito dei Piani provinciali di Orientamento al Lavoro, essi dovranno essere avviati entro 30 giorni dalla pubblicazione degli esiti dell’istruttoria provinciale e dovranno essere concluse entro il 31 dicembre 2006. Analogo termine conclusivo si applica anche alle attività riservate dal Piano per la gestione diretta. Calcolo del preventivo Il Richiedente, nella formulazione del preventivo, deve attenersi ai parametri massimali di costo indicati nella tabella seguente: A TIPOLOGIA DI SERVIZIO Tipo A2 Altri individuali Di gruppo B COSTO ORARIO C 30,00 C 50,00 C 100,00 (1) Tale massimale potrà essere ridotto, in funzione di una più precisa articolazione territoriale degli interventi, nell’ambito di ciascun Progetto provinciale. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Per quanto riguarda la definizione di parametri minimi, le Province dovranno operare nella logica del mantenimento qualitativo delle attività formative finanziate. Per quanto riguarda i servizi di gruppo, il parametro di costo indicato è da intendersi riferito a livelli del VALORE ATTESO ALLIEVI differenziati per tipologia di servizio, come indicato nella seguente tabella: Valore atteso Valore atteso allievi (min) allievi (max) B1) Percorsi di sviluppo di abilità sociali 8 15 / orientamento alla formazione ed al lavoro B2) Percorsi di integrazione sociale 5 15 C2/3 Bilancio attitudinale e di esperienze 8 15 + Bilancio di competenze professionale D1) Accompagnamento e supporto nella 8 15 ricerca attiva del lavoro (di gruppo) Tipologia di servizio Il VALORE ATTESO ALLIEVI (MIN) costituisce il valore/obiettivo minimo atteso della partecipazione ai servizi di orientamento di gruppo e come tale costituisce: • il numero minimo di partecipanti necessario per attivare ogni edizione del servizio di orientamento, sotto il quale non sarà possibile dare avvio al servizio stesso • il numero minimo di allievi che porta a termine ogni edizione del servizio di orientamento, con una frequenza di almeno il 75% delle ore previste, in funzione del quale determinerà l’eventuale riparametrazione del finanziamento, secondo le modalità di seguito specificate. Il VALORE ATTESO ALLIEVI (MAX) costituisce il numero massimo, non derogabile, di partecipanti ammissibili ad ogni edizione di attività di orientamento. Il costo totale del progetto integrato, dato dalla sommatoria dei costi delle singole azioni, è calcolato secondo le seguenti formule: COSTO TOTALE DELL’AZIONE = (TOTALE ORE ORIENTAMENTO PREVISTE ¥ COSTO ORARIO SERVIZIO) COSTO TOTALE PROGETTO INTEGRATO = SOMMATORIA COSTO TOTALE DI OGNI AZIONE La quota di finanziamento pubblico del progetto integrato sarà pari al costo totale del progetto stesso cosı̀ preventivato. Riparametrazione La Provincia competente, nel caso di Progetti integrati a programmazione provinciale, all’atto dell’approvazione del finanziamento, approverà anche, per ognuna delle azioni previste, i valori/obiettivo proposti dal richiedente. Nel caso in cui in una o più azioni i valori relativi ai servizi effettivamente erogati ed alla effettiva partecipazione scendano al di sotto dei valori/obiettivo approvati, all’atto della certificazione finale della spesa, si provvederà alla riparametrazione del finanziamento della specifica azione secondo i seguenti criteri: a) riparametrazione per ore orientamento: deve essere considerato l’ambito dell’intero progetto, accorpando tra loro le azioni relative ai servizi Tip A2, agli altri servizi individuali (ad esclusione Tip A2) e di gruppo; in caso di diminuzione del totale delle ore di servizio di orientamento effettive (OO = n. ore effettive edizione ¥ n. edizioni attuate) di ciascuno dei gruppi di servizi indicati al di sotto del correlato valore/obiettivo (totale delle ore indicato a preventivo), il finanziamento riparametrato dello specifico gruppo di servizi sarà: FINANZIAMENTO RIPARAMETRATO = (TOTALE ORE ORIENTAMENTO EFFETTIVE ¥ COSTO ORARIO SERVIZIO A PREVENTIVO) b) riparametrazione per ore orientamento partecipanti: devono essere considerate le sole azioni riguardanti servizi di gruppo, accorpando il totale delle edizioni attuate nell’ambito di queste azioni; nel caso di diminuzione del totale delle ore di servizio di orientamento effettivamente erogate ai partecipanti (OOP = n. ore edizione ¥ n. partecipanti) in questo gruppo di servizi al di sotto del correlato valore/obiettivo, il finanziamento approvato (eventualmente già riparametrato per il caso precedente) dovrà essere diminuito degli importi calcolati, con la formula seguente, esclusivamente per ogni edizione di attività conclusa con un numero di allievi effettivi inferiore al relativo VALORE ATTESO ALLIEVI (MIN), indicato nella precedente tabella: RIDUZIONE FINANZIAMENTO PER RIPARAMETRAZIONE OOP = [(VALORE ATTESO ALLIEVI (MIN) - N. PARTECIPANTI EFFETTIVI) ¥ COSTO ORARIO / VALORE ATTESO ALLIEVI (MIN) ¥ 0,25] ¥ N. ORE EFFETTIVE EDIZIONE Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3395 – dove: N. PARTECIPANTI EFFETTIVI il n. di partecipanti che hanno frequentato almeno il 75% delle ore dell’edizione; N. ORE EFFETTIVE EDIZIONE: il n. di ore di servizio di orientamento effettivamente svolte nell’edizione; COSTO ORARIO: il costo orario utilizzato nella formulazione del preventivo. Nel caso in cui nell’ambito di un’azione il totale ore orientamento effettive sia stato inferiore al totale ore orientamento previste (indipendentemente dall’aver operato la riparametrazione di cui al punto a), il valore/obiettivo di ore orientamento partecipante, da considerare per verificare l’obbligo di riparametrazione di cui al presente punto, dovrà essere ricalcolato, correlandolo al numero ore effettivo, come segue: TOTALE ORE ORIENTAMENTO PARTECIPANTE RIDOTTO = TOTALE ORE ORIENTAMENTO PARTECIPANTE A PREVENTIVO ¥ TOTALE ORE ORIENTAMENTO EFFETTIVE / TOTALE ORE ORIENTAMENTO A PREVENTIVO Si precisa che il TOTALE ORE ORIENTAMENTO PARTECIPANTE del- l’azione, a preventivo e ridotto, non potrà comunque essere inferiore allo specifico VALORE ATTESO ALLIEVI (MIN) indicato nella relativa tabella moltiplicato per il N. ORE FORMAZIONE rispettivamente a preventivo e effettivo. Si evidenzia che il finanziamento approvato inizialmente, eventualmente riparametrato operando secondo quanto indicato ai punti a) e b), costituisce il limite massimo di spesa ammissibile e che l’importo finale del finanziamento riconoscibile al Soggetto Gestore, verrà determinato in fase di approvazione del rendiconto, sulla base dell’ammissibilità dei costi effettivamente sostenuti. I servizi di durata uguale o superiore alle 40 ore prevedono il rilascio dell’Attestato di frequenza unitamente alla attestazione da parte dell’ente erogatore del servizio fruito dall’utente sul Libretto Formativo del Cittadino ai destinatari che abbiano frequentato almeno il 75% delle ore previste; in tutti gli altri casi è previsto la sola attestazione da parte dell’ente erogatore del servizio fruito dall’utente sul Libretto Formativo del Cittadino. Si ricorda inoltre che l’osservanza dei valori obiettivo proposti dal Richiedente e approvati dalla Provincia di riferimento costituisce elemento di valutazione anche al fine della definizione di alcuni indicatori relativi all’accreditamento delle sedi formative. Iter dei Progetti Integrati I Progetti Integrati dovranno essere presentati alle Province di riferimento, utilizzando gli appositi format predisposti su internet agli indirizzi indicati dalle Province medesime, nei termini definiti dai bandi ad evidenza pubblica di ogni Provincia. Le Province acquisiscono dai Beneficiari Finali i dati di monitoraggio necessari a tutti i diversi ambiti (finanziario, fisico, e procedurale) previsti per i progetti di Fondo Sociale Europeo, e li validano al fine di consentire il successivo trattamento, nonché la sorveglianza e la valutazione degli interventi da parte della Regione Lombardia. L’erogazione dei finanziamenti concessi dalle Province ai singoli operatori dovrà avvenire, in funzione dei trasferimenti effettuati dalla Regione alle Province stesse, come segue: • 10% a titolo di I anticipo a seguito dell’avvio delle attività, • 35% a titolo di II anticipo a seguito di certificazione dell’effettivo sostenimento di una spesa di almeno il 50% del I anticipo, • 35% a titolo di III anticipo a seguito di certificazione dell’effettivo sostenimento di una spesa di almeno il 50% degli anticipi complessivamente percepiti, • saldo dopo la conclusione delle attività all’approvazione della certificazione finale della spesa (rendicontazione finale). Al fine dell’erogazione del primo anticipo e dei pagamenti intermedi, è fatto obbligo agli enti privati di presentare garanzia fidejussoria (prestata da banche, imprese di assicurazione indicate nella legge 10 giugno 1982, n. 348, intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del d.lgs 385/93), per un importo pari agli anticipi percipiendi. Detta garanzia dovrà avere durata per un periodo compreso tra la data di sottoscrizione dell’atto di adesione e i 6 mesi successivi alla presentazione della certificazione finale della spesa (rendicontazione finale). Si precisa che il gestore è tenuto a verificare costantemente la permanenza dell’idoneità dei soggetti che rilasciano la garanzia fidejussoria. • Monitoraggio dell’attuazione dei Progetti provinciali «orientamento al lavoro 2005» Lo svolgimento delle attività di monitoraggio quali-quantitativo dei Piani Provinciali di Orientamento al Lavoro effettuato dal- Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3396 – la Regione Lombardia prevede l’analisi delle attività proprie delle Amministrazioni Provinciali e delle attività finanziate a Beneficiari Finali individuati mediante procedure provinciali di evidenza pubblica. Elementi di analisi e del monitoraggio 1. Analisi di sistema. 2. Monitoraggio dell’attuazione dei progetti provinciali. 3. Monitoraggio dei risultati/impatti dei progetti provinciali e delle singole azioni che li compongono. 1. Analisi di sistema Oggetto del monitoraggio sarà il sistema di gestione adottato dalle Amministrazioni Provinciali, con lo scopo generale di verificare che siano perseguiti gli obiettivi definiti nelle linee guida regionali nel rispetto dei principi e degli adempimenti previsti dal FSE e dalla normativa vigente. Tale analisi consiste nell’analisi dello specifico materiale: • progetto provinciale approvato, al fine di acquisire il quadro di obiettivi (principali e trasversali), impatto e risultati attesi; • procedure relative ai flussi informativi tra Amministrazioni provinciali, Regione Lombardia e beneficiari finali (operatori); • certificazione di Spesa Intermedie e Stato Avanzamento Lavori; • eventuale altra documentazione relativa ai processi ed alle procedure predisposte dalle Amministrazioni Provinciali. 2. Monitoraggio delle modalità di attuazione dei progetti provinciali L’oggetto di tale monitoraggio è tanto la verifica del funzionamento delle attività dei progetti provinciali, quanto quella dei sistemi di gestione, pagamento e controllo attivati dalle Amministrazioni Provinciali. L’attività sarà svolta in parallelo con il controllo finanziario. L’obiettivo di tale monitoraggio è convalidare il sistema generale e mettere in grado la Regione Lombardia e le amministrazioni provinciali di adottare, anche in corso d’opera, eventuali azioni correttive necessarie al miglioramento dell’intervento ed alla massimizzazione della sua efficacia. Monitoraggio delle attività delle Amministrazioni Provinciali 1. Verifica relativa agli obblighi in materia di pubblicità, finalizzata all’accertamento che l’informazione e la pubblicità relativa al Fondo Sociale Europeo siano previste nelle differenti fasi delle procedure: si deve poter rilevare la presenza dei documenti predisposti in funzione delle necessità del Fondo Sociale Europeo in tutte le fasi delle procedure. Va infatti verificato che i gli utenti o altri beneficiari diretti (destinatari delle politiche) conoscano la partecipazione finanziaria del Fondo Sociale Europeo (visibilità del Fondo Sociale Europeo). 2. Verifica della corrispondenza tra gli importi ricapitolativi certificati alla Regione Lombardia, le singole voci di spesa, e i relativi documenti giustificativi ai vari livelli, compreso il livello del Beneficiario finale, al fine di accertare la correttezza e la tracciabilità del processo di certificazione di spesa, verificando a campione la ricostruibilità della stessa. Monitoraggio dei sistemi di gestione e controllo attivati dalle Amministrazioni Proviciali verso i Beneficiari Finali/destinatari ultimi Il monitoraggio verte sui seguenti aspetti: 1. Modalità di finanziamento dei progetti: verifica che gli atti adottati per garantire che le procedure di istruzione delle domande di contributo, la valutazione delle domande e la selezione ai fini del finanziamento siano conformi alle regole vigenti. 2. Criteri di selezione dei progetti con verifica della loro applicazione (concorrenza, trasparenza, etc.): la correttezza della valutazione avviene in base ai criteri ed ai fattori di valutazione stabiliti nel bando, ossia: • l’effettiva pubblicazione della graduatoria, • la valutazione di eventuali ricorsi, • la corretta indicazione dei beneficiari finali. 3. Modalità di sorveglianza fisica e finanziaria dei progetti (controllo del processo che genera la certificazione della spesa dei beneficiari finali, numerosità, qualità e legittimità dei giustificativi di spesa, etc.). 4. Modalità di controllo finanziario dei progetti da parte dell’amministrazione provinciale, finalizzate a verificare le spese dei Beneficiari finali attraverso: • ripartizione dei costi secondo le macrovoci del piano dei conti, • concordanza della spesa dichiarata con i rispettivi giustificativi, Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 • eventuale elenco di spese non riconoscibili, • eventuale documentazione attestante irregolarità riscontrate nell’attività del Beneficiario finale, • modalità di recupero di somme eventualmente indebitamente erogate a favore dei Beneficiari finali. 5. Modalità di valutazione della composizione della spesa (ammissibilità dei costi, loro pertinenza, etc.). 6. Modalità di acquisizione dei beni e dei servizi: verifica che gli atti adottati per garantire che la selezione dei contraenti/fornitori siano conformi alle norme in materia di trasparenza e concorrenza; verifica dell’esistenza di procedure atte ad accertare la fornitura dei beni e dei servizi nonché la veridicità e l’ammissibilità delle spese. 7. Modalità di controllo dell’attività dei beneficiari finali/destinatari ultimi presso le sedi degli stessi: verifica l’esecuzione dei controlli dell’amministrazione provinciale che riguardano la gestione finanziaria della spesa effettuata dai Beneficiari finali. 8. Controllo qualitativo dei progetti: controllo della qualità delle azioni finanziate sulla base delle specificità di ogni azione/tipologia di servizio prevista dai Progetti provinciali. 3. Monitoraggio dei risultati/impatti dei progetti provinciali e delle singole azioni che li compongono L’oggetto di questo monitoraggio consiste nella rilevazione dell’efficacia delle azioni messe in atto e della loro rispondenza agli obiettivi generali delle Indicazioni regionali per la realizzazione di azioni di «Orientamento al lavoro». A tal fine esso riguarderà la rilevazione, in itinere ed ex post, di tutti i dati quali-quantitativi utili alla valutazione complessiva dei singoli progetti provinciali. I dati raccolti dovranno in particolare permettere di quantificare il dato della partecipazione femminile alle singole azioni, onde valutare il loro impatto sullo politiche di sviluppo delle Pari Opportunità. In particolare saranno rilevati e monitorati i seguenti aspetti, anche con un’attenzione all’articolazione territoriale dei singoli progetti provinciali: 1. Soggetti coinvolti: • numero e tipologie di soggetti; • numero e le caratteristiche delle sedi accreditate interessate; • volumi di attività, per ciascuna tipologia di servizio, realizzati da ciascuna sede; • modalità di interrelazione tra i soggetti coinvolti in ciascun raggruppamento temporaneo; • modalità di raccordo ed interrelazione di ciascun raggruppamento temporaneo con l’amministrazione Provinciale, i Centri per l’impiego, gli altri raggruppamenti e gli altri operatori del mercato del lavoro. 2. Servizi svolti: • modalità di realizzazione di ciascuna tipologia di servizio; • tipologie e quantità di destinatari/ie interessati da ciascuna tipologia di servizio; • casi e forme di concatenamento di servizi diversi per un singolo utente; • il totale delle ore complessivo di ciascuna tipologia di servizio; • il costo medio unitario per ciascuna tipologia di servizio. Allegato 2 DIRETTIVE ALLE PROVINCE PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI FINANZIATI MEDIANTE QUOTE DI FSE POR 2000-2006 SOSTEGNO E ACCOMPAGNAMENTO ALL’INTEGRAZIONE SOCIALE E LAVORATIVA DEI SOGGETTI APPARTENENTI A CATEGORIE SVANTAGGIATE – A. F. 2005-2006 • Riferimenti normativi – D.g.r. 403 del 26 luglio 2005 – Linee di indirizzo per l’offerta formativa A. F. 2005-2006 – D.g.r. 402 del 26 luglio 2005 – Accordo tra Regione Lombardia e Province per la realizzazione di interventi finanziati mediante quote di FSE – POR 2000-2006 – L.r. 1/1999 – L.r. 1/2000 – L.r. 18/2000 – L.r. 13/2003 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3397 – – Reg. CE 1681/1994 – Reg. CE 1260/1999 – Reg. CE 1784/1999 – Reg. CE 1159/2000 – Reg. CE 448/2004 – Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 3 FSE (dec. CE 1967/2004) – Programma Operativo Regionale Ob. 3 FSE Regione Lombardia (dec. C 2108/2004 del 9 giugno 2004) – Complemento di Programmazione Ob. 3 FSE Regione Lombardia (d.g.r. 13 settembre 2004 n. 18704) – D.lgs. 112/98 – Legge 17 maggio 1999, n. 144 (art. 68) – D.P.R. 12 luglio 2000, n. 527 Indirizzi operativi per l’attuazione delle linee guida VISPO – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità, ISFOL – Roma ottobre 2002. • Priorità Le azioni realizzate nell’ambito delle presenti direttive dovranno essere coerenti con la strategia per lo sviluppo delle risorse umane e con gli obiettivi specifici contenuti nel Programma Operativo della Lombardia ed in particolare con gli interventi che trovano definizione nei campi d’azione trasversali definiti nel Reg. 1784/99, con specifico riferimento a «Sviluppo locale», «Società dell’informazione» e «Pari opportunità». Ciascuna Provincia provvederà inoltre a declinare le priorità relative al proprio ambito territoriale. • Risorse Al finanziamento delle azioni realizzate nell’ambito delle presenti direttive sono assegnati C 10.000.000,00 a valere sulla misura B1 – Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati, del POR Ob. 3 FSE della Regione Lombardia. Ai progetti di formazione della popolazione, giovane e adulta, soggetta a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, è dedicata una quota di risorse non inferiore al 10 %. Per quanto riguarda la valutazione di tali progetti le Province prevederanno forme di raccordo con l’amministrazione Penitenziaria Regionale. Le risorse disponibili sono cosı̀ suddivise: PROVINCIA BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO PAVIA SONDRIO VARESE DOTAZIONE C 854.901,04 C 1.110.650,85 C 620.561,08 C 380.642,31 C 323.029,25 C 243.876,18 C 530.824,49 C 4.288.026,65 C 630.509,95 C 180.536,10 C 836.442,10 Il finanziamento è cosı̀ ripartito: • 45% a carico del Fondo Sociale Europeo; • 44% a carico del Fondo di Rotazione o di altri Fondi Nazionali; • 11% a carico del Bilancio regionale. In rispondenza alle indicazioni generali di cui al presente atto, le Province procederanno alla declinazione, per territorio e per tipologia formativa, delle risorse disponibili, fatte salve le prosecuzioni delle attività successive alla prima dei progetti afferenti alle tipologie formative dell’Area 3, approvati e finanziati negli anni precedenti e di cui si siano regolarmente attuate le annualità previste. Secondo quanto previsto dalla d.g.r. 402 del 26 luglio 2005, l’erogazione a ciascuna Provincia delle quote di risorse successe al primo acconto, avverrà come segue: – 35% dietro comunicazione alla Regione, da parte della Provincia, dell’avvenuto avvio delle attività finanziate ai beneficiari finali nell’ambito della presente direttiva; – 35% su dichiarazione, da parte della Provincia, che i beneficiari finali nel loro complesso hanno certificato spese almeno per il 50% dell’acconto relativo alle risorse della presente direttiva già trasferito alla Provincia stessa; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 20% su dichiarazione della Provincia dell’avvenuta conclusione delle attività finanziate nell’ambito della presente direttiva. • Obiettivi generali Le risorse assegnate sono finalizzate alla programmazione e gestione, da parte delle Province, delle azioni a favore dei soggetti svantaggiati, finanziate con il Fondo Sociale Europeo, in coerenza con quanto sancito dalla l.r. 1/2000 relativamente ai compiti degli enti locali in materia di programmazione e controllo delle attività di formazione e di orientamento, ed alla luce delle innovazioni normative in tema di istruzione e formazione e di mercato del lavoro. In particolare la programmazione e la gestione di tali interventi dovrà essere predisposta ed attuata secondo i seguenti principi: • governance – quale attività di partecipazione e negoziazione finalizzata a condividere le scelte regionali di governo e a coinvolgere nel processo decisionale gli attori pubblici e privati; • partenariato locale – come modalità con cui soggetti pubblici e privati locali definiscono e condividono obiettivi, strategie e programmi di intervento, finalizzati a promuovere lo sviluppo di aree determinate del territorio regionale, e che presentano caratteri di omogeneità, in particolare, dal punto di vista economico e sociale; • sussidiarietà – come elemento di responsabilizzazione atto a garantire condizioni di maggiore efficacia ad azioni di sviluppo connotate da forte specificità territoriale e quindi dall’esigenza di coinvolgere operativamente i soggetti in grado di esprimere la più ampia conoscenza del territorio, delle sue risorse e del suo fabbisogno; • territorializzazione della programmazione regionale – ossia la progressiva individuazione di ambiti territoriali idonei a concentrare ed integrare le politiche regionali, tenendo conto delle vocazioni territoriali e degli impatti economici e sociali. • Obiettivi specifici La direttiva è finalizzata favorire, attraverso una pluralità di tipologie di azioni tra loro integrate ed in una logica di pari opportunità, la partecipazione al lavoro delle persone appartenenti a gruppi svantaggiati (portatori di handicap fisici, mentali e sensoriali, detenuti ed ex detenuti, minorenni soggetti a provvedimenti delle autorità giudiziarie, extracomunitari e nomadi, tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti da droghe e da alcool, sieropositivi, persone coinvolte dal fenomeno delle nuove povertà, persone che intendono uscire dal circuito della prostituzione, altre persone che rischiano l’esclusione sociale, profughi, richiedenti asilo, rifugiati). I risultati attesi sono quelli di: • assicurare azioni di alfabetizzazione, orientamento e accompagnamento al lavoro, anche con modalità non tradizionali e individualizzate; • assicurare la partecipazione alle attività formative; • incrementare l’inserimento o reinserimento lavorativo di soggetti appartenenti ai gruppi svantaggiati. • Tipologie di progetto Con riferimento alle tipologie di progetto il presente documento prevede progetti corsuali per la realizzazione di: • formazione di garanzia sociale per donne e uomini disabili, adolescenti, giovani o adulte/i; • formazione di garanzia sociale per donne e uomini svantaggiate/i, giovani o adulte/i disoccupate/i; • formazione di garanzia sociale per donne e uomini detenute/i ed ex detenute/i e minorenni soggetti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. • Tipologie formative SV1 – Formazione di garanzia sociale per disabili adolescenti e giovani Formazione di garanzia sociale per donne e uomini disabili adolescenti e giovani (corsi FLAD – Formazione al Lavoro Allievi Disabili). Finalità Integrazione sociale e lavorativa supportata dall’acquisizione di competenze professionali di base. Requisiti d’accesso formali Conseguimento della licenza di scuola secondaria di primo grado o Compimento del 15º anno + documentazione dei Servizi Socio-Sanitari del territorio e della Scuola Media Inferiore di provenienza. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3398 – Monte ore totale 2.400-3.200 in max 4 anni (1). Struttura didattica Stage 20-50%: – 1ª annualità: min. 0 – max 150 ore (dopo i 15 anni); – 2ª annualità: min. 100 – max 300 ore; – 3ª annualità: min. 250 – max 450 ore; – 4ª annualità: min. 400 – max 900 ore. Nel caso di FLAD con copresenza, nello stesso gruppo-classe, di allievi frequentanti diverse annualità, lo stage viene indicato con la durata prevista per gli allievi frequentanti l’annualità più bassa, e si prevede la possibilità, per gli allievi frequentanti le annualità successive, di svolgere stage di durata maggiore, all’interno dei massimali indicati (150 ore nella 1ª annualità, 300 ore nella 2ª, 450 ore nella 3ª e 900 ore nella 4ª). Nel caso di FLAD con allievi frequentanti la 1 annualità, lo stage può essere anche non previsto nell’articolazione didattica, ma per gli allievi frequentanti le annualità successive alla prima vale quanto detto sopra. Per gli allievi con gravi disabilità è possibile inserire, in alternativa allo stage, laboratori di simulazione e/o attività di rinforzo delle abilità cognitive/di autonomia di piccolo gruppo seguite da un tutor. Certificazione A seconda del raggiungimento o meno delle competenze richieste da parte del singolo allievo disabile: – certificato di frequenza e relativa certificazione delle competenze da rilasciare anche in caso di mancato raggiungimento del 75% di presenza; – certificato di frequenza con profitto; – attestato di qualifica (in caso di rispondenza al PECUP ed alle Indicazioni Regionali). Al fine di agevolare la valutazione ed il riconoscimento dei crediti formativi, la progettazione didattica dei percorsi finalizzati al rilascio di qualifica dovrà essere riconducibile a cicli formativi secondo quanto disposto dalla l.r. 95/80. SV2 – Formazione di garanzia sociale per disabili giovani e adulti Formazione di garanzia sociale per donne e uomini disabili, giovani e adulte/i inoccupate/i, disoccupate/i. Finalità Integrazione sociale e lavorativa supportata dall’acquisizione di competenze professionali di base. Requisiti d’accesso formali 18 anni compiuti, certificazione di invalidità civile o relazione sostitutiva dei servizi sociali pubblici e privati, iscrizione ai Servizi per l’Impiego. Monte ore totale (2) – Formazione per l’inserimento lavorativo: 450-600 ore. – Corsi di aggiornamento: max 200 ore. – Formazione per disabili adulti: • corsi di qualifica 900-1800 (annuale/biennale). Certificazione A seconda del raggiungimento o meno delle competenze richieste e del percorso effettuato. – Attestato di qualifica. – Certificato di frequenza con profitto. SV3 – Formazione di garanzia sociale – svantaggio • Formazione di garanzia sociale per donne e uomini adolescenti, giovani ed adulte/i appartenenti a categorie svantaggiate (nomadi, minori e giovani a rischio di devianza in carico ai servizi sociali territoriali o al privato sociale o con provvedimenti della magistratura, che hanno abbandonato gli studi e sono in condizione di precarietà lavorativa, tossicodipendenti ed ex-tossicodipendenti, immigrati, profughi, richiedenti asilo, rifugiati). • Formazione di garanzia sociale per adolescenti, giovani ed adulti con disturbi di apprendimento non derivanti da patologie fisiche, psichiche o sensoriali accertate le cui prestazioni siano significativamente al di sotto del livello atteso in base all’età e al livello intellettivo in generale. Finalità Integrazione sociale e lavorativa supportata dall’acquisizione di competenze professionali di base. Requisiti d’accesso formali Conseguimento della licenza di scuola secondaria di primo grado o Compimento del 15º anno+documentazione dei servizi Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 sociali territoriali pubblici e privati e/o segnalazione della struttura scolastica di provenienza Monte ore totale (3) Percorso modularizzato: a) modulo propedeutico al settore (200-600); b) modulo formativo (900-1200 h); c) modulo inserimento lavorativo (200-600 h). Percorsi di qualifica per adulti 900-1800 (annuale/biennale). Struttura didattica – Percorso modularizzato propedeutico (a) e formazione annuale (b): stage 30%-40%. – Percorso modularizzato di Inserimento Lavorativo (c): stage 50%. – Percorso di qualifica: stage max 50%. Certificazione – Certificato di frequenza con profitto (Modulo formativo annuale). – Certificato di frequenza (Modulo propedeutico o Modulo inserimento lavorativo). – Attestato di qualifica (corsi di qualifica per adulti). Al fine di agevolare la valutazione ed il riconoscimento dei crediti formativi, la progettazione didattica dei percorsi finalizzati al rilascio di qualifica dovrà essere riconducibile a cicli formativi secondo quanto disposto dalla l.r. 95/80. SV4 – Formazione di garanzia sociale per detenuti Formazione di garanzia sociale per donne e uomini detenute/i minori giovani e adulte/i ed ex detenute/i. Finalità Integrazione sociale e lavorativa supportata dall’acquisizione di competenze professionali di base. Requisiti d’accesso formali Conseguimento della licenza di scuola secondaria di primo grado o Compimento del 15º anno + Segnalazione dell’autorità giudiziaria per le persone soggette a restrizione della libertà. Disposizioni del Tribunale di Sorveglianza e delle Direzioni Penitenziarie competenti. Dichiarazione di fattibilità, relativa alla possibilità di svolgere un determinato progetto in una particolare sede carceraria. Monte ore totale (4) Moduli formativi (min. 60 ore). Moduli propedeutici al settore (150-300 ore). Moduli di accompagnamento al lavoro (150-300 ore). Corsi di qualifica per adulti (600 ore). Struttura didattica Stage: variabile a seconda della condizione giuridica dell’utente (art. 21 ed ex-detenuti) fino al max 50%. Certificazione – Certificato di frequenza con profitto (moduli formativi, moduli propedeutici al settore, moduli di accompagnamento). – Attestato di qualifica (corsi di qualifica per adulti). • Destinatarie/i ammissibili Persone appartenenti a gruppi svantaggiati: • donne e uomini disabili (in casi particolari, anche adolescenti e giovani); • donne e uomini extracomunitare/i e nomadi, adolescenti e giovani con problemi di apprendimento e/o a rischio di devianza (in carico ai servizi sociali territoriali o al privato sociale o con provvedimenti della magistratura, che hanno abbandonato gli studi e sono in condizione di precarietà lavorativa), tossicodipendenti ed ex-tossicodipendenti da droghe e da alcool, (1) Nel caso di utenti con patologie psichiatriche è ammesso l’inserimento di nuovi allievi durante il percorso formativo a compensazione dei ritirati. (2) Nel caso di utenti con patologie psichiatriche è ammesso l’inserimento di nuovi allievi durante il percorso formativo a compensazione dei ritirati. (3) È ammesso l’inserimento di nuovi utenti durante il percorso a compensazione di allievi ritirati o impossibilitati a proseguire l’attività formativa, fatto salvo il limite minimo di frequenza del 75% delle ore corso. (4) È ammesso l’inserimento di nuovi utenti durante il percorso a compensazione di allievi ritirati o impossibilitati a proseguire l’attività formativa a causa di provvedimenti amministrativi e/o giudiziari, fatto salvo il limite minimo di frequenza del 75% delle ore corso. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3399 – sieropositive/i, persone coinvolte dal fenomeno delle nuove povertà, persone che intendono uscire dal circuito della prostituzione, altre persone che rischiano l’esclusione sociale, profughi, richiedenti asilo, rifugiati; • donne e uomini detenute/i ed ex detenute/i, minorenni soggetti a provvedimenti delle autorità giudiziarie. • Classificazione delle azioni ai fini del monitoraggio Macrotipologia di azione: Azioni rivolte alle persone. Tipologia di azione: Formazione. Tipologia di progetto: Formazione di garanzia sociale per categorie svantaggiate. • Specificazioni gestionali Data termine attività Le attività delle Province nel loro complesso dovranno essere concluse entro il 31 dicembre 2006. Spese ammissibili Per quanto attiene le spese ammissibili si fa riferimento, oltre a quanto indicato nel presente documento, ai documenti «Spese ammissibili e massimali di riferimento» e «Linee guida per la rendicontazione e la certificazione della spesa» approvati con d.d.g. 5782/647 del 27 marzo 2002, e successive modifiche e integrazioni. Rendicontazione della spesa Nel contesto della revisione complessiva dell’impianto programmatorio e gestionale, la rendicontazione delle spese presenta caratteristiche e vincoli in evoluzione rispetto a quelli odierni: in particolare, anche a seguito dei rilievi formulati dalla Commissione Europea, la legislazione regionale vigente (commi 32, 33 e 34 dell’art. 1 della l.r. 18/2000) verrà modificata in coerenza con le osservazioni commissariali; pertanto, nelle more, è comunque necessario che gli operatori non sottoscrivano contratti di revisione, bensı̀ si impegnino ad applicare le direttive regionali di transizione per l’allineamento della attività di rendicontazione e certificazione. Iter della programmazione provinciale Ogni Provincia ad ogni trimestre solare dovrà: a) comunicare i dati degli operatori e degli interventi secondo il tracciato record che verrà appositamente definito; b) consegnare lo stato di avanzamento della programmazione provinciale con la specificazione delle attività svolte (obiettivi qualitativi e quantitativi raggiunti) e la tempistica delle attività previste per il trimestre successivo, nonché le altre informazioni previste dal piano di monitoraggio dell’intervento che sarà predisposto e concordato con la Regione Lombardia. Ogni Provincia, alla conclusione del progetto, dovrà: a) comunicare i dati conclusivi degli operatori e degli interventi secondo il tracciato record che verrà fornito appositamente; b) consegnare la comunicazione di fine attività e di raggiungimento degli obiettivi. Ogni Provincia dovrà conservare in originale la documentazione amministrativa-gestionale e contabile e renderla disponibile ai funzionari regionali, nazionali e comunitari competenti ad esercitare l’attività di verifica e il controllo al fine di accertare la corretta realizzazione delle attività. Obblighi dei Soggetti Gestori – Delega – Monitoraggio e controllo Per quanto attiene gli Obblighi dei Soggetti Gestori, il monitoraggio e controllo si faccia riferimento alla d.g.r. n. 9359 del 14 giugno 2002 di Approvazione dell’Atto di Indirizzo 2002-2003, sezione «Indicazioni procedurali e gestionali generali». Per quanto riguarda la delega di parte delle attività progettuali da parte del soggetto beneficiario, ad integrazione delle indicazioni sopra citate si specifica che il beneficiario finale è tenuto a specificare nel progetto la/le attività che intende conferire in delega a soggetti terzi ed il relativo importo; l’individuazione dei soggetti delegati, da parte del soggetto beneficiario finale, dovrà avvenire durante la realizzazione del progetto con ricorso a procedure di mercato secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Le indicazioni gestionali di cui al presente paragrafo potranno essere ridefinite ed aggiornate, di concerto con le Province, in funzione di eventuali evoluzioni normative e regolamentari in materia. • Disposizioni gestionali per i progetti corsuali I dispositivi provinciali dovranno prevedere che i progetti cor- suali siano attuati sulla base delle seguenti disposizioni operative e gestionali: Soggetti ammissibili Sono ammessi al finanziamento Operatori in possesso dei seguenti requisiti: • essere titolare, nella provincia di attuazione, di sede operativa accreditata per la tipologia SF3 (per l’erogazione di interventi formativi che prevedono anche la partecipazione di adolescenti) o per la tipologia SF2 (per l’erogazione di interventi formativi rivolti esclusivamente a giovani e adulti), ai sensi della d.g.r. 6251/01 «Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento» e successive modifiche e integrazioni (d.g.r. n. 13083 del 23 maggio 2003, d.d.g. n. 8498 del 26 maggio 2003 e d.g.r. n. 19867 del 16 dicembre 2004). • essere in regola con la compilazione delle informazioni richieste per la fase gestionale e delle certificazioni previste in merito al monitoraggio dei progetti finanziati secondo quanto stabilito dal d.d.g. 5782/647 del 27 marzo 2002 e successive modifiche e comunicazioni della D.G. Formazione Istruzione e Lavoro (banca dati allievi e certificazione della spesa). Si precisa che l’Operatore è tenuto ad indicare in fase di presentazione del progetto la sede operativa accreditata di riferimento del corso (che non potrà essere variata in fase di erogazione) e la sede di attuazione dello stesso. Per i progetti afferenti la Tipologia 3.C – Formazione di garanzia sociale per detenuti – il progetto formativo deve essere accompagnato da una dichiarazione di fattibilità rilasciata dal Provveditore Regionale del Dipartimento amministrazione Penitenziaria. Presentazione dei progetti I progetti dovranno essere presentati utilizzando gli appositi format predisposti su internet all’indirizzo web: http://formalavoro.regione.lombardia.it, oppure agli indirizzi specifici definiti dalle Province. Inizio e termine attività formative Le attività formative dovranno essere avviate entro 45 giorni dalla pubblicazione della graduatoria provinciale. Le singole province potranno prevedere deroghe a tale termine per le attività inerenti la tipologia 3.C di durata inferiore alle 200 ore. Le attività formative dovranno concludersi entro 31 luglio 2006. Calcolo del preventivo Il Richiedente, nella formulazione del preventivo, procederà al calcolo del finanziamento richiesto in base ai parametri massimali qui indicati, per tipologia di ente: A VALORE ATTESO ALLIEVI 6 A VALORE ATTESO ALLIEVI 6 B COSTO ORARIO MAX CFP TRASFERITI C 60,00 B COSTO ORARIO MAX ALTRI ENTI ACCREDITATI C 120,00 Per quanto riguarda la definizione di parametri minimi, le Province dovranno operare nella logica del mantenimento qualitativo delle attività formative finanziate. Per il calcolo del costo della formazione il Richiedente dovrà procedere utilizzando le seguenti formule: COSTO ATTESO FORMAZIONE = COSTO ORARIO ¥ NUMERO ORE Dove: VALORE ATTESO ALLIEVI è il numero minimo obbligatorio per attivare la classe (col. A), COSTO ORARIO è il parametro massimale di costo orario (col. B), NUMERO ORE è il numero di ore formative previste dal Richiedente. È possibile riconoscere agli allievi disoccupati (sono esclusi gli allievi dei Flad), che abbiano frequentato almeno il 50% delle ore corso, un incentivo alla formazione per ogni ora effettivamente frequentata. Il massimale orario per tale incentivo, lordo di imposte, tasse ed oneri, riconoscibile per ogni ora effettivamente frequentata dal singolo destinatario non può superare il valore di C 2,60. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3400 – Il Richiedente, nella formulazione del costo degli incentivi, procederà in base alle seguenti indicazioni: COSTO INCENTIVI = NUMERO ORE ¥ MASSIMALE ORARIO LORDO ¥ N. ALLIEVI PREVISTO Dove: NUMERO ORE è il numero ore aula previste dal progetto. MASSIMALE ORARIO LORDO è il costo lordo di imposte, tasse ed oneri, per ogni ora frequentata dal singolo destinatario. Tale costo non può superare il parametro di A 2,60. N. ALLIEVI PREVISTO è il numero di allievi previsto dal progetto. È fatto divieto all’operatore promuovere altre forme di incentivo. Il costo totale del progetto è dato dalla somma del costo della formazione (COSTO ATTESO FORMAZIONE o COSTO TOTALE FORMAZIONE a seconda del caso) più il costo degli incentivi: COSTO TOTALE PROGETTO = COSTO ATTESO FORMAZIONE + COSTO INCENTIVI Il valore cosı̀ calcolato (COSTO TOTALE PROGETTO) costituisce il riferimento circa l’importo massimo che può essere indicato dall’Operatore in sede di preventivo delle spese. Riparametrazione All’atto dell’approvazione del finanziamento, verranno approvati anche i valori/obiettivo (numero degli allievi, numero ore) proposti dal Richiedente; nel caso in cui tali valori/obiettivo al termine dell’attività siano inferiori a quelli indicati a progetto, si provvederà, all’atto della certificazione finale della spesa, alla riparametrazione del finanziamento secondo il criterio sottoindicato. FINANZIAMENTO RIPARAMETRATO = {COSTO ORARIO - [(6 - NUM. ALLIEVI EFFETTIVI) ¥ COSTO ORARIO/6 ¥ 0,25]} ¥ NUM. ORE EFFETTIVO Si ricorda inoltre che l’osservanza dei valori obiettivo proposti dal Richiedente e approvati costituisce elemento di valutazione anche al fine della definizione di alcuni indicatori relativi all’accreditamento delle sedi operative ai sensi della d.g.r. 6251/01 «Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento» e successive modifiche e integrazioni.(d.g.r. n. 13083 del 23 maggio 2003 e d.d.g. n. 8498 del 26 maggio 2003). Il valore obiettivo relativo al numero degli allievi si intende rispettato per il numero di destinatari che hanno frequentato almeno il 75% delle ore corso. Il limite del 75% delle ore per allievo può essere derogato, per un numero di allievi non superiore al 20% degli iscritti iniziali, solo nel caso di discenti che, avendo frequentato il 50% delle ore previste, abbiano abbandonato il corso in forza di un inserimento lavorativo, da documentarsi con qualunque forma contrattuale la cui congruità verrà valutata in sede di rendiconto finale. Tale deroga si applica inoltre nel caso di detenuti o soggetti sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria qualora intervenga l’impossibilità al proseguimento del corso. Resta salvo il fatto che, al di sotto del 75% delle ore di frequenza, l’allievo non ha diritto al titolo rilasciato, salvo il riconoscimento di specifici crediti formativi conseguiti all’esterno del percorso formativo. Si evidenzia che il finanziamento approvato inizialmente o riparametrato costituisce il limite massimo di spesa, e che l’importo finale del finanziamento riconoscibile all’Operatore, verrà determinato in fase di approvazione del rendiconto, sulla base dell’ammissibilità dei costi effettivamente sostenuti. Iter dei Progetti Le Province acquisiscono dai Beneficiari Finali, attraverso il sistema di gestione informatica messo a disposizione dalla Regione all’indirizzo web: http://formalavoro.regione.lombardia.it, i dati di monitoraggio necessari a tutti i diversi ambiti (finanziario, fisico, e procedurale) previsti per i progetti di Fondo Sociale Europeo, e li validano al fine di consentire il successivo trattamento, nonché la sorveglianza e la valutazione degli interventi da parte della Regione Lombardia. L’erogazione dei finanziamenti concessi dalle Province ai singoli operatori dovrà avvenire, in funzione dei trasferimenti effettuati dalla Regione alle Province stesse, come segue: • 10% a titolo di I anticipo a seguito dell’avvio delle attività, • 35% a titolo di II anticipo a seguito di certificazione dell’effettivo sostenimento di una spesa di almeno il 50% del I anticipo, • 35% a titolo di III anticipo a seguito di certificazione dell’effettivo sostenimento di una spesa di almeno il 50% degli anticipi complessivamente percepiti; • saldo dopo la conclusione delle attività all’approvazione della certificazione finale della spesa (rendicontazione finale). Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Al fine dell’erogazione del primo anticipo e dei pagamenti intermedi, è fatto obbligo agli enti privati di presentare a garanzia fidejussoria (prestata da banche, imprese di assicurazione indicate nella legge 10 giugno 1982, n. 348, intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del d.lgs. 385/93), per un importo pari agli anticipi percipiendi. Detta garanzia dovrà avere durata per un periodo compreso tra la data di sottoscrizione dell’atto di adesione e i 6 mesi successivi alla presentazione della certificazione finale della spesa (rendicontazione finale). Si precisa che il gestore è tenuto a verificare costantemente la permanenza dell’idoneità dei soggetti che rilasciano la garanzia fidejussoria. • Monitoraggio dell’attuazione delle attività provinciali per il sostegno alle categorie svantaggiate Lo svolgimento delle attività di monitoraggio quali-quantitativo delle attività provinciali per il sostegno alle categorie svantaggiate effettuato dalla Regione Lombardia prevede l’analisi delle attività finanziate a Beneficiari Finali individuati mediante procedure provinciali di evidenza pubblica. Elementi di analisi e del monitoraggio 1. Analisi di sistema. 2. Monitoraggio dell’attuazione della programmazione provinciale. 3. Monitoraggio dei risultati/impatti dei progetti provinciali e delle singole azioni che li compongono. 1. Analisi di sistema Oggetto del monitoraggio sarà il sistema di gestione adottato dalle Province, con lo scopo generale di verificare che siano perseguiti gli obiettivi definiti nelle linee guida regionali nel rispetto dei principi e degli adempimenti previsti dal FSE e dalla normativa vigente. Tale analisi consiste nell’analisi dello specifico materiale: • procedure relative ai flussi informativi tra Province, Regione Lombardia e beneficiari finali (operatori); • rendicontazione delle spese; • eventuale altra documentazione relativa ai processi ed alle procedure predisposte dalle Province. 2. Monitoraggio delle modalità di attuazione della programmazione provinciale L’oggetto di tale monitoraggio è la verifica del funzionamento dei sistemi di gestione, pagamento e controllo attivati dalle Province. L’attività sarà svolta in parallelo con il controllo finanziario. L’obiettivo di tale monitoraggio è convalidare il sistema generale e mettere in grado la Regione Lombardia e le Province di adottare, anche in corso d’opera, eventuali azioni correttive necessarie al miglioramento dell’intervento ed alla massimizzazione della sua efficacia. Monitoraggio delle attività delle Province 1. Verifica relativa agli obblighi in materia di pubblicità, finalizzata all’accertamento che l’informazione e la pubblicità relativa al Fondo Sociale Europeo siano previste nelle differenti fasi delle procedure: si deve poter rilevare la presenza dei documenti predisposti in funzione delle necessità del Fondo Sociale Europeo in tutte le fasi delle procedure. Va infatti verificato che i gli utenti o altri beneficiari diretti (destinatari delle politiche) conoscano la partecipazione finanziaria del Fondo Sociale Europeo (visibilità del Fondo Sociale Europeo). 2. Verifica della corrispondenza tra gli importi certificati alla Regione Lombardia, le singole voci di spesa, e i relativi documenti giustificativi ai vari livelli, compreso il livello del Beneficiario finale, al fine di accertare la correttezza e la tracciabilità del processo di certificazione di spesa, verificando a campione la ricostruibilità della stessa. Monitoraggio dei sistemi di gestione e controllo attivati dalle provice verso i Beneficiari Finali/destinatari ultimi Il monitoraggio verte sui seguenti aspetti: 1. Modalità di finanziamento dei progetti: verifica che gli atti adottati per garantire che le procedure di istruzione delle domande di contributo, la valutazione delle domande e la selezione ai fini del finanziamento siano conformi alle regole vigenti. 2. Criteri di selezione dei progetti con verifica della loro applicazione (concorrenza, trasparenza, etc.): la correttezza della valutazione avviene in base ai criteri ed ai fattori di valutazione stabiliti nel bando, ossia: • l’effettiva pubblicazione della graduatoria, • la valutazione di eventuali ricorsi, Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3401 – • la corretta indicazione dei beneficiari finali. 3. Modalità di sorveglianza fisica e finanziaria dei progetti (controllo del processo che genera la certificazione della spesa dei beneficiari finali, numerosità, qualità e legittimità dei giustificativi di spesa, etc.). 4. Modalità di controllo finanziario dei progetti da parte delle Province, finalizzate a verificare le spese dei Beneficiari finali attraverso: • ripartizione dei costi secondo le macrovoci del piano dei conti, • concordanza della spesa dichiarata con i rispettivi giustificativi, • eventuale elenco di spese non riconoscibili, • eventuale documentazione attestante irregolarità riscontrate nell’attività del Beneficiario finale, • modalità di recupero di somme eventualmente indebitamente erogate a favore dei Beneficiari finali. 5. Modalità di valutazione della composizione della spesa (ammissibilità dei costi, loro pertinenza, etc.). 6. Modalità di acquisizione dei beni e dei servizi: verifica che gli atti adottati per garantire che la selezione dei contraenti/fornitori siano conformi alle norme in materia di trasparenza e concorrenza; verifica dell’esistenza di procedure atte ad accertare la fornitura dei beni e dei servizi nonché la veridicità e l’ammissibilità delle spese. 7. Modalità di controllo dell’attività dei beneficiari finali/destinatari ultimi presso le sedi degli stessi: verifica l’esecuzione dei controlli delle Province che riguardano la gestione finanziaria della spesa effettuata dai Beneficiari finali. 8. Controllo qualitativo dei progetti: controllo della qualità delle azioni finanziate sulla base delle specificità di ogni azione/ tipologia di servizio prevista dai Progetti provinciali. 3. Monitoraggio dei risultati/impatti dei progetti provinciali e delle singole azioni che li compongono L’oggetto di questo monitoraggio consiste nella rilevazione dell’efficacia delle azioni messe in atto e della loro rispondenza agli obiettivi generali delle Indicazioni regionali per la realizzazione di azioni di sostegno alle categorie svantaggiate. A tal fine esso riguarderà la rilevazione, in itinere ed ex post, di tutti i dati quali-quantitativi utili alla valutazione complessiva delle attività provinciali. In particolare saranno rilevati e monitorati i seguenti aspetti: 1. Soggetti coinvolti: • numero e tipologie di soggetti; • numero e le caratteristiche delle sedi accreditate interessate; • volumi di attività, per ciascuna tipologia di servizio, realizzati da ciascuna sede. 2. Servizi svolti: • modalità di realizzazione di ciascuna tipologia formativa; • tipologie e quantità di destinatari interessati da ciascuna tipologia formativa; • il totale delle ore complessivo di ciascuna tipologia formativa; • il costo medio unitario per ciascuna tipologia formativa. Allegato 3 DIRETTIVE ALLE PROVINCE PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI FINANZIATI MEDIANTE QUOTE DI FSE POR 2000-2006 SPECIALIZZAZIONE POST QUALIFICA – A. F. 2005-2006 • Riferimenti normativi – D.g.r. 403 del 26 luglio 2005 – Linee di indirizzo per l’offerta formativa A. F. 2005-2006 – D.g.r. 402 del 26 luglio 2005 – Accordo tra Regione Lombardia e Province per la realizzazione di interventi finanziati mediante quote di FSE – POR 2000-2006 – L.r. 1/1999 – L.r. 1/2000 – L.r. 18/2000 – Reg. CE 1681/1994 – Reg. CE 1260/1999 – Reg. CE 1784/1999 – Reg. CE 1159/2000 – Reg. CE 448/2004 – Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 3 FSE (dec. CE 1967/2004) – Programma Operativo Regionale Ob. 3 FSE Regione Lombardia (dec. C 2108/2004 del 9 giugno 2004) – Complemento di Programmazione Ob. 3 FSE Regione Lombardia (d.g.r. 13 settembre 2004 n. 18704) – D.lgs. 112/98 – D.P.R. 12 luglio 2000, n. 527 – Indirizzi operativi per l’attuazione delle linee guida VISPO – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità, ISFOL – Roma ottobre 2002. • Priorità Le azioni realizzate nell’ambito delle presenti direttive dovranno essere coerenti con la strategia per lo sviluppo delle risorse umane e con gli obiettivi specifici contenuti nel Programma Operativo della Lombardia ed in particolare con gli interventi che trovano definizione nei campi d’azione trasversali definiti nel Reg. 1784/99, con specifico riferimento a «Sviluppo locale», «Società dell’informazione» e «Pari opportunità». Ciascuna Provincia provvederà inoltre a declinare le priorità relative al proprio ambito territoriale. • Risorse Al finanziamento delle azioni realizzate nell’ambito delle presenti direttive sono assegnati C 3.500.000,00 a valere sulle misure del POR Ob. 3 FSE della Regione Lombardia: A2 – Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro (C 2.000.000,00); E1 – Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro (C 1.500.000,00). Le risorse disponibili sono cosı̀ ripartite a livello territoriale: PROVINCIA BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO PAVIA SONDRIO VARESE DOTAZIONE C 346.617,01 C 451.436,05 C 209.299,66 C 122.036,75 C 142.653,55 C 79.488,72 C 200.842,75 C 1.364.117,43 C 173.056,28 C 60.287,48 C 350.164,32 Il finanziamento è cosı̀ ripartito: • 45% a carico del Fondo Sociale Europeo; • 44% a carico del Fondo di Rotazione o di altri Fondi Nazionali; • 11% a carico del Bilancio regionale. In rispondenza alle indicazioni generali di cui al presente atto, le Province procederanno alla declinazione, per territorio, delle risorse disponibili. Secondo quanto previsto dalla d.g.r. 402 del 26 luglio 2005, l’erogazione a ciascuna Provincia delle quote di risorse successe al primo acconto, avverrà come segue: – 35% dietro comunicazione alla Regione, da parte della Provincia, dell’avvenuto avvio delle attività finanziate ai beneficiari finali nell’ambito della presente direttiva; – 35% su dichiarazione, da parte della Provincia, che i beneficiari finali nel loro complesso hanno certificato spese almeno per il 50% dell’acconto relativo alle risorse della presente direttiva già trasferito alla Provincia stessa; – 20% su dichiarazione della Provincia dell’avvenuta conclusione delle attività finanziate nell’ambito della presente direttiva. • Obiettivi generali Le risorse assegnate sono finalizzate alla programmazione e gestione, da parte delle Province, delle azioni di formazione di seguito specificate, finanziate con il Fondo Sociale Europeo, in coerenza con quanto sancito dalla l.r. 1/2000 relativamente ai compiti degli enti locali in materia di programmazione e controllo delle attività di formazione e di orientamento, ed alla luce delle innovazioni normative in tema di istruzione e formazione e di mercato del lavoro. In particolare la programmazione e la gestione di tali interventi dovrà essere predisposta ed attuata secondo i seguenti principi: Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3402 – • governance – quale attività di partecipazione e negoziazione finalizzata a condividere le scelte regionali di governo e a coinvolgere nel processo decisionale gli attori pubblici e privati; • partenariato locale – come modalità con cui soggetti pubblici e privati locali definiscono e condividono obiettivi, strategie e programmi di intervento, finalizzati a promuovere lo sviluppo di aree determinate del territorio regionale, e che presentano caratteri di omogeneità, in particolare, dal punto di vista economico e sociale; • sussidiarietà – come elemento di responsabilizzazione atto a garantire condizioni di maggiore efficacia ad azioni di sviluppo connotate da forte specificità territoriale e quindi dall’esigenza di coinvolgere operativamente i soggetti in grado di esprimere la più ampia conoscenza del territorio, delle sue risorse e del suo fabbisogno; • territorializzazione della programmazione regionale – ossia la progressiva individuazione di ambiti territoriali idonei a concentrare ed integrare le politiche regionali, tenendo conto delle vocazioni territoriali e degli impatti economici e sociali. • Obiettivi specifici Con le presenti direttive si intende concorrere allo sviluppo ed al rafforzamento del capitale umano e della sua competitività, in una logica di pari opportunità, obiettivo strategico fondamentale della Strategia Europea per l’Occupazione e della programmazione regionale per l’VIII legislatura. Nello specifico si intende consolidare ed allo stesso tempo innovare uno degli elementi di eccellenza tradizionali del sistema formativo lombardo, la formazione professionale di specializzazione post-qualifica, che coniuga in modo efficace la necessità di flessibilità e personalizzazione in funzione delle caratteristiche del singolo con le esigenze di competenze espresse dalle imprese del sistema produttivo di riferimento. • Tipologia di progetto Con riferimento alle tipologie di progetto il presente documento prevede progetti per la realizzazione di: – percorsi di formazione post-qualifica. • Tipologia formativa e destinatarie/i ammissibili Sulla base delle presenti direttive, ogni Provincia predisporrà un dispositivo nell’ambito del quale potranno essere presentati e finanziati esclusivamente progetti per la realizzazione di singoli corsi di specializzazione post-qualifica. Finalità Finalizzare le competenze acquisite nel precedente percorso di qualifica ad uno specifico profilo professionale, in un’ottica di adeguamento delle competenze stesse a ben definiti contesti e/o processi produttivi, contestualmente al loro ulteriore rafforzamento e sviluppo. Destinatari ammissibili Donne e uomini, adolescenti, giovani e adulte/i, inoccupate/i e disoccupate/i, in possesso dei requisiti d’accesso formali di seguito indicati Requisiti d’accesso formali Possesso di attestato di qualifica professionale, rilasciato nell’ambito dei sistemi di formazione professionale regionale o da un Istituto Professionale (statale o paritario), coerente per area professionale al profilo professionale oggetto della specializzazione e relativo a competenze propedeutiche al percorso formativo a cui si intende accedere. Non sono ammissibili destinatari in possesso di titoli di studio di livello diverso/superiore a quelli indicati. Monte ore totale 200-600 ore (salvo percorsi diversamente normati). Struttura didattica FORMAZIONE IN AULA Comp. di base Comp. trasversali Comp. professionali 5%-15% 5%-20% 40%-60% Stage 20%-40% Certificazione – Attestato di specializzazione post qualifica (a superamento dell’esame finale di cui alla l.r. 95/80). – Certificazione delle competenze (rilasciata dal soggetto erogatore con la frequenza di almeno il 75% delle ore di corso). – Attestazione sul Libretto Formativo del Cittadino (se attivato entro il termine del progetto). Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Specificazioni per le figure professionali normate Sono ammissibili i corsi di specializzazione per la professione di estetista di cui alla legge 1/90; per durata, struttura e contenuti didattici si deve fare riferimento alle disposizioni nazionali e regionali in vigore. Non rientrano nella presente tipologia formativa i corsi di riqualificazione da ASA o OTA in OSS, di qualunque durata; non sono ammissibili corsi di specializzazione post-qualifica ASA, OTA, OSS. • Classificazione delle azioni ai fini del monitoraggio Macrotipologia di azione: Azioni rivolte alle persone. Tipologia di azione: Formazione. Tipologia di progetto: Formazione post-qualifica. • Specificazioni Gestionali Data termine attività Le attività delle Province nel loro complesso dovranno essere concluse entro il 31 dicembre 2006. Spese ammissibili Per quanto attiene le spese ammissibili si fa riferimento, oltre a quanto indicato nel presente documento, ai documenti «Spese ammissibili e massimali di riferimento» e «Linee guida per la rendicontazione e la certificazione della spesa» approvati con d.d.g. 5782/647 del 27 marzo 2002, e successive modifiche e integrazioni. Rendicontazione della spesa Nel contesto della revisione complessiva dell’impianto programmatorio e gestionale, la rendicontazione delle spese presenta caratteristiche e vincoli in evoluzione rispetto a quelli odierni: in particolare, anche a seguito dei rilievi formulati dalla Commissione Europea, la legislazione regionale vigente (commi 32, 33 e 34 dell’art. 1 della l.r. 18/2000) verrà modificata in coerenza con le osservazioni commissariali; pertanto, nelle more, è comunque necessario che gli operatori non sottoscrivano contratti di revisione, bensı̀ si impegnino ad applicare le direttive regionali di transizione per l’allineamento della attività di rendicontazione e certificazione. Iter della programmazione provinciale Ogni Provincia ad ogni trimestre solare dovrà: a) comunicare i dati degli operatori e degli interventi secondo il tracciato record che verrà appositamente definito, indicando per ciascun progetto finanziato la misura FSE di allocazione (A2 o E1); b) consegnare lo stato di avanzamento della programmazione provinciale con la specificazione delle attività svolte (obiettivi qualitativi e quantitativi raggiunti) e la tempistica delle attività previste per il trimestre successivo, nonché le altre informazioni previste dal piano di monitoraggio dell’intervento che sarà predisposto e concordato con la Regione Lombardia. Ogni Provincia, alla conclusione del progetto, dovrà: a) comunicare i dati conclusivi degli operatori e degli interventi secondo il tracciato record che verrà fornito appositamente; b) consegnare la comunicazione di fine attività e di raggiungimento degli obiettivi. Ogni Provincia dovrà conservare in originale la documentazione amministrativa-gestionale e contabile e renderla disponibile ai funzionari regionali, nazionali e comunitari competenti ad esercitare l’attività di verifica e il controllo al fine di accertare la corretta realizzazione delle attività. Obblighi dei Soggetti Gestori – Delega – Monitoraggio e controllo Per quanto attiene gli Obblighi dei Soggetti Gestori, il monitoraggio e controllo si faccia riferimento alla d.g.r. n. 9359 del 14 giugno 2002 di Approvazione dell’Atto di Indirizzo 2002-2003, sezione «Indicazioni procedurali e gestionali generali». Per quanto riguarda la delega di parte delle attività progettuali da parte del soggetto beneficiario, ad integrazione delle indicazioni sopra citate si specifica che il beneficiario finale è tenuto a specificare nel progetto la/le attività che intende conferire in delega a soggetti terzi ed il relativo importo; l’individuazione dei soggetti delegati, da parte del soggetto beneficiario finale, dovrà avvenire durante la realizzazione del progetto con ricorso a procedure di mercato secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Le indicazioni gestionali di cui al presente paragrafo potranno essere ridefinite ed aggiornate, di concerto con le Province, in funzione di eventuali evoluzioni normative e regolamentari in materia. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3403 – • Disposizioni gestionali per i progetti corsuali I dispositivi provinciali dovranno prevedere che i progetti corsuali siano attuati sulla base delle seguenti disposizioni operative e gestionali. Soggetti ammissibili Sono ammessi al finanziamento Operatori in possesso dei seguenti requisiti: • essere titolare, nella provincia di attuazione, di sede operativa accreditata per la tipologia SF3 (per l’erogazione di interventi formativi che prevedono anche la partecipazione di adolescenti) o per la tipologia SF2 (per l’erogazione di interventi formativi rivolti esclusivamente a giovani e adulti), ai sensi della d.g.r. 6251/01 «Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento» e successive modifiche e integrazioni (d.g.r. n. 13083 del 23 maggio 2003, d.d.g. n. 8498 del 26 maggio 2003 e d.g.r. n. 19867 del 16 dicembre 2004); • essere in regola con la compilazione delle informazioni richieste per la fase gestionale e delle certificazioni previste in merito al monitoraggio dei progetti finanziati secondo quanto stabilito dal d.d.g. 5782/647 del 27 marzo 2002 e successive modifiche e comunicazioni della D.G. Formazione Istruzione e Lavoro (banca dati allievi e certificazione della spesa). Si precisa che l’Operatore è tenuto ad indicare in fase di presentazione del progetto la sede operativa accreditata di riferimento del corso (che non potrà essere variata in fase di erogazione) e la sede di attuazione dello stesso. Presentazione dei progetti I progetti dovranno essere presentati utilizzando gli appositi format predisposti su internet all’indirizzo web: http://formalavoro.regione.lombardia.it, oppure agli indirizzi specifici definiti dalle Province. Inizio e termine attività Le attività formative dovranno essere avviate entro 45 giorni dalla pubblicazione della graduatoria provinciale e dovranno concludersi entro il 31 luglio 2006. Calcolo del preventivo Il Richiedente, nella formulazione del preventivo, procederà al calcolo del finanziamento richiesto in base ai parametri massimali qui indicati, per tipologia di ente: A VALORE ATTESO ALLIEVI 12 A VALORE ATTESO ALLIEVI 12 B COSTO ORARIO MAX CFP TRASFERITI C 60,00 B COSTO ORARIO MAX ALTRI ENTI ACCREDITATI C 110,00 Per quanto riguarda la definizione di parametri minimi, le Province dovranno operare nella logica del mantenimento qualitativo delle attività formative finanziate. Per il calcolo del costo del progetto il Richiedente dovrà procedere utilizzando le seguenti formule: COSTO TOTALE PROGETTO = COSTO ORARIO ¥ NUMERO ORE Dove: VALORE ATTESO ALLIEVI (col. A) è il numero minimo obbligatorio per attivare la classe. COSTO ORARIO (col. B) è il parametro massimale di costo orario. NUMERO ORE è il numero di ore formative previste dal Richiedente. Il valore cosı̀ calcolato (COSTO TOTALE PROGETTO) costituisce il riferimento circa l’importo massimo che può essere indicato dall’Operatore in sede di preventivo delle spese e costituisce l’importo massimo del finanziamento pubblico. Riparametrazione All’atto dell’approvazione del finanziamento, verranno approvati anche i valori/obiettivo (numero degli allievi, numero ore) proposti dal Richiedente; nel caso in cui uno o entrambi tali valori/obiettivo al termine dell’attività siano inferiori a quelli indicati a progetto, si provvederà, all’atto della certificazione finale della spesa, alla riparametrazione del finanziamento secondo il criterio sottoindicato. FINANZIAMENTO RIPARAMETRATO = {COSTO ORARIO - [(12 - NUM. ALLIEVI EFFETTIVI) ¥ COSTO ORARIO/12 ¥ 0,25]} ¥ NUM. ORE EFFETTIVO Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Si ricorda inoltre che l’osservanza dei valori obiettivo proposti dal Richiedente e approvati costituisce elemento di valutazione anche al fine della definizione di alcuni indicatori relativi all’accreditamento delle sedi operative ai sensi della d.g.r. 6251/01 «Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento» e successive modifiche e integrazioni (d.g.r. n. 13083 del 23 maggio 2003 e d.d.g. n. 8498 del 26 maggio 2003). Il valore obiettivo relativo al numero degli allievi si intende rispettato per il numero di destinatari che hanno frequentato almeno il 75% delle ore corso. Il limite del 75% delle ore per allievo può essere derogato, per un numero di allievi non superiore al 20% degli iscritti iniziali, solo nel caso di discenti che, avendo frequentato il 50% delle ore previste, abbiano abbandonato il corso in forza di un inserimento lavorativo, da documentarsi con qualunque forma contrattuale la cui congruità verrà valutata in sede di rendiconto finale. Resta salvo il fatto che, al di sotto del 75% delle ore di frequenza, l’allievo non ha diritto al titolo rilasciato, salvo il riconoscimento di specifici crediti formativi conseguiti all’esterno del percorso formativo. Si evidenzia che il finanziamento approvato inizialmente o riparametrato costituisce il limite massimo di spesa, e che l’importo finale del finanziamento riconoscibile all’Operatore verrà determinato in fase di approvazione del rendiconto, sulla base dei costi effettivamente sostenuti, in ottemperanza a quanto stabilito nei documenti «Spese ammissibili e massimali di riferimento» e «Linee Guida per la rendicontazione e la certificazione della spesa» approvati con d.d.g. 5782/647 del 27 marzo 2002 e successive modifiche ed integrazioni. Iter dei Progetti Le Province acquisiscono dai Beneficiari Finali, attraverso il sistema di gestione informatica messo a disposizione dalla Regione all’indirizzo web: http://formalavoro.regione.lombardia.it, i dati di monitoraggio necessari a tutti i diversi ambiti (finanziario, fisico, e procedurale) previsti per i progetti di Fondo Sociale Europeo, e li validano al fine di consentire il successivo trattamento, nonché la sorveglianza e la valutazione degli interventi da parte della Regione Lombardia. L’erogazione dei finanziamenti concessi dalle Province ai singoli operatori dovrà avvenire, in funzione dei trasferimenti effettuati dalla Regione alle Province stesse, come segue: • 10% a titolo di I anticipo a seguito dell’avvio delle attività; • 35% a titolo di II anticipo a seguito di certificazione dell’effettivo sostenimento di una spesa di almeno il 50% del I anticipo; • 35% a titolo di III anticipo a seguito di certificazione dell’effettivo sostenimento di una spesa di almeno il 50% degli anticipi complessivamente percepiti; • saldo dopo la conclusione delle attività all’approvazione della certificazione finale della spesa (rendicontazione finale). Al fine dell’erogazione del primo anticipo e dei pagamenti intermedi, è fatto obbligo agli enti privati di presentare a garanzia fidejussoria (prestata da banche, imprese di assicurazione indicate nella legge 10 giugno 1982, n. 348, intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del d.lgs. 385/93), per un importo pari agli anticipi percipiendi. Detta garanzia dovrà avere durata per un periodo compreso tra la data di sottoscrizione dell’atto di adesione e i 6 mesi successivi alla presentazione della certificazione finale della spesa (rendicontazione finale). Si precisa che il gestore è tenuto a verificare costantemente la permanenza dell’idoneità dei soggetti che rilasciano la garanzia fidejussoria. • Monitoraggio dell’attuazione delle attività provinciali per la specializzazione post – qualifica Lo svolgimento delle attività di monitoraggio quali-quantitativo delle attività provinciali per la specializzazione post-qualifica effettuato dalla Regione Lombardia prevede l’analisi delle attività finanziate a Beneficiari Finali individuati mediante procedure provinciali di evidenza pubblica. Elementi di analisi e del monitoraggio 1. Analisi di sistema. 2. Monitoraggio dell’attuazione della programmazione provinciale. 3. Monitoraggio dei risultati/impatti dei progetti provinciali e delle singole azioni che li compongono. 1. Analisi di sistema Oggetto del monitoraggio sarà il sistema di gestione adottato dalle Province, con lo scopo generale di verificare che siano perseguiti gli obiettivi definiti nelle linee guida regionali nel rispetto Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3404 – dei principi e degli adempimenti previsti dal FSE e dalla normativa vigente. Tale analisi consiste nell’analisi dello specifico materiale: • procedure relative ai flussi informativi tra Province, Regione Lombardia e beneficiari finali (operatori); • rendicontazione delle spese; • eventuale altra documentazione relativa ai processi ed alle procedure predisposte dalle Province. 2. Monitoraggio delle modalità di attuazione della programmazione provinciale L’oggetto di tale monitoraggio è la verifica del funzionamento dei sistemi di gestione, pagamento e controllo attivati dalle Province. L’attività sarà svolta in parallelo con il controllo finanziario. L’obiettivo di tale monitoraggio è convalidare il sistema generale e mettere in grado la Regione Lombardia e le Province di adottare, anche in corso d’opera, eventuali azioni correttive necessarie al miglioramento dell’intervento ed alla massimizzazione della sua efficacia. Monitoraggio delle attività delle Province 1. Verifica relativa agli obblighi in materia di pubblicità, finalizzata all’accertamento che l’informazione e la pubblicità relativa al Fondo Sociale Europeo siano previste nelle differenti fasi delle procedure: si deve poter rilevare la presenza dei documenti predisposti in funzione delle necessità del Fondo Sociale Europeo in tutte le fasi delle procedure. Va infatti verificato che gli utenti o altri beneficiari diretti (destinatari delle politiche) conoscano la partecipazione finanziaria del Fondo Sociale Europeo (visibilità del Fondo Sociale Europeo). 2. Verifica della corrispondenza tra gli importi certificati alla Regione Lombardia, le singole voci di spesa, e i relativi documenti giustificativi ai vari livelli, compreso il livello del Beneficiario finale, al fine di accertare la correttezza e la tracciabilità del processo di certificazione di spesa, verificando a campione la ricostruibilità della stessa. Monitoraggio dei sistemi di gestione e controllo attivati dalle province verso i Beneficiari Finali/destinatari ultimi Il monitoraggio verte sui seguenti aspetti: 1. Modalità di finanziamento dei progetti: verifica che gli atti adottati per garantire che le procedure di istruzione delle domande di contributo, la valutazione delle domande e la selezione ai fini del finanziamento siano conformi alle regole vigenti. 2. Criteri di selezione dei progetti con verifica della loro applicazione (concorrenza, trasparenza, etc.): la correttezza della valutazione avviene in base ai criteri ed ai fattori di valutazione stabiliti nel bando, ossia: • l’effettiva pubblicazione della graduatoria, • la valutazione di eventuali ricorsi, • la corretta indicazione dei beneficiari finali. 3. Modalità di sorveglianza fisica e finanziaria dei progetti (controllo del processo che genera la certificazione della spesa dei beneficiari finali, numerosità, qualità e legittimità dei giustificativi di spesa, etc.). 4. Modalità di controllo finanziario dei progetti da parte delle Province, finalizzate a verificare le spese dei Beneficiari finali attraverso: • ripartizione dei costi secondo le macrovoci del piano dei conti, • concordanza della spesa dichiarata con i rispettivi giustificativi, • eventuale elenco di spese non riconoscibili, • eventuale documentazione attestante irregolarità riscontrate nell’attività del Beneficiario finale, • modalità di recupero di somme eventualmente indebitamente erogate a favore dei Beneficiari finali. 5. Modalità di valutazione della composizione della spesa (ammissibilità dei costi, loro pertinenza, etc.). 6. Modalità di acquisizione dei beni e dei servizi: verifica che gli atti adottati per garantire che la selezione dei contraenti/fornitori siano conformi alle norme in materia di trasparenza e concorrenza; verifica dell’esistenza di procedure atte ad accertare la fornitura dei beni e dei servizi nonché la veridicità e l’ammissibilità delle spese. 7. Modalità di controllo dell’attività dei beneficiari finali/destinatari ultimi presso le sedi degli stessi: verifica l’esecuzione dei controlli delle Province che riguardano la gestione finanziaria della spesa effettuata dai Beneficiari finali. 8. Controllo qualitativo dei progetti: controllo della qualità Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 delle azioni finanziate sulla base delle specificità di ogni azione/tipologia di servizio prevista dai Progetti provinciali. 3. Monitoraggio dei risultati/impatti dei progetti provinciali e delle singole azioni che li compongono L’oggetto di questo monitoraggio consiste nella rilevazione dell’efficacia delle azioni messe in atto e della loro rispondenza agli obiettivi generali delle Indicazioni regionali per la realizzazione di azioni di sostegno alle categorie svantaggiate. A tal fine esso riguarderà la rilevazione, in itinere ed ex post, di tutti i dati quali-quantitativi utili alla valutazione complessiva delle attività provinciali. In particolare saranno rilevati e monitorati i seguenti aspetti: 1. Soggetti coinvolti: • numero e tipologie di soggetti; • numero e le caratteristiche delle sedi accreditate interessate; • volumi di attività, per ciascuna tipologia di servizio, realizzati da ciascuna sede. 2. Servizi svolti: • modalità di realizzazione di ciascuna tipologia formativa; • tipologie e quantità di destinatari interessati da ciascuna tipologia formativa; • il totale delle ore complessivo di ciascuna tipologia formativa; • il costo medio unitario per ciascuna tipologia formativa. D.G. Sanità [BUR20050146] [3.2.0] D.d.g. 25 luglio 2005 - n. 11514 Linee guida regionali per la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche IL DIRETTORE GENERALE Richiamato il proprio decreto del 21 dicembre 2004, n. 23058 avente per oggetto «Linee guida regionali sulla previsione e gestione dei rischi conseguenti ad atti terroristici», con particolare riguardo al Capitolo «7. Azioni terroristiche con impiego di sostanze radioattive» in cui vengono fornite indicazioni e riferimenti per affrontare eventuali emergenze radiologiche e si individuano sei presidi ospedalieri lombardi in possesso di requisiti che consentano di assistere persone irradiate e/o contaminate a seguito di incidenti o atti deliberati che comportino dispersione di sostanze radioattive; Sottolineato che: 1) i sei presidi ospedalieri individuati sono Niguarda Ca’ Granda di Milano, Ospedale di Circolo Macchi di Varese, Ospedale di Circolo di Busto Arsizio (Varese), Ospedali Riuniti di Bergamo, Spedali Civili di Brescia e Istituti Ospitalieri di Cremona; 2) le rispettive Aziende Ospedaliere devono assicurare: – l’identificazione di una appropriata area di triage nell’ambito del Dipartimento Emergenza e Accettazione (DEA) al fine di garantire il contenimento della eventuale contaminazione collegata all’arrivo dei soggetti da assistere; – la disponibilità di un’area per il monitoraggio di coloro che si dovessero presentare spontaneamente; – la disponibilità di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) per il personale addetto alla gestione dell’emergenza e di materiale per la decontaminazione; – la disponibilità di strumentazione specifica nonché, ove possibile, di una apparecchiatura Whole Body Counter; 3) il citato documento annunciava l’emanazione di specifiche linee guida contenenti riferimenti ed indicazioni operative per i suddetti presidi ospedalieri, ai fini di un corretto impiego delle risorse umane, professionali e strutturali nell’affrontare eventuali emergenze radiologiche; Richiamato il d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 «Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti», cosı̀ come modificato dal d.lgs. 241/2000 e dal d.lgs. 259/2001; Visto il documento predisposto dalla Unità Organizzativa Prevenzione, Tutela Sanitaria e Veterinaria, intitolato «Linee guida regionali per la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche» ed elaborato anche con il contributo di un gruppo di lavoro cui hanno a suo tempo partecipato le Direzioni Sanitarie dei suddetti presidi ospedalieri; Ritenuto di approvare il documento di cui al punto che precede, che contiene indicazioni operative adeguate per conseguire Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3405 – l’obiettivo della gestione sanitaria di vittime irradiate e/o contaminate; Visto l’art. 17 della l.r. 23 luglio 1996, n. 16 e s.m.i. che individua le competenze ed i poteri dei Direttori Generali; Vista la d.g.r. n. 8/2 del 18 maggio 2005 «Costituzione delle Direzioni Generali, incarichi e altre disposizioni organizzative – I Provvedimento Organizzativo – VIII Legislatura»; Decreta 1. di approvare il documento «Linee guida regionali per la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche», allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale; 2. di disporre altresı̀ la pubblicazione del presente atto, completo del proprio allegato, sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito web della Direzione Generale Sanità. Carlo Lucchina ——— • ——— Allegato Linee guida regionali per la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche INDICE 1. 2. 3. 4. 5. 6. Premessa Scopo e campo di applicazione Destinatari Scenari presi in considerazione Sorgenti radioattive potenzialmente impiegabili Caratteristiche generali degli scenari considerati 6.1 Eventi che comportano la sola irradiazione esterna 6.2 Eventi che comportano contaminazione interna 7. Risposta della struttura ospedaliera 7.1 Aspetti strutturali e procedurali 7.2 Gestione delle vittime 7.2.1 Generalità sulle operazioni di triage e di gestione clinica delle vittime 7.2.2 Valutazione radiologica della vittima 7.2.3 Trattamento della contaminazione interna 7.3 Informazione delle vittime 8. Risorse, formazione e tutela degli operatori sanitari Appendice 1: Sorgenti radioattive di specifico interesse Appendice 2: Statistiche relative agli incidenti gravi avvenuti dal 1944 al giugno 2001 (fonte International Atomic Energy Agency – IAEA) Appendice 3: Dotazione minima specificatamente dedicata alle operazioni di screening da rendersi disponibile all’interno del DEA in caso di emergenza radiologica Appendice 4: Risposta tissutale ad irradiazioni acute Appendice 5: Informazioni relative alla valutazione radiologica della vittima Appendice 6: Risposta ad irradiazioni acute del corpo intero Appendice 7: Possibili trattamenti sanitari di vittime irradiate ad alte dosi Appendice 8: Possibili accertamenti da effettuarsi su vittime irradiate ad alte dosi Appendice 9: Trattamento di decontaminazione interna per alcuni tipici radiocontaminanti Appendice 10: Risposta a lungo termine ad irradiazioni acute del corpo intero 1. Premessa Le presenti linee guida fanno seguito al documento prodotto dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia approvato con d.d.g. n. 23058 del 21 dicembre 2004 e concernente «Linee guida regionali sulla previsione e gestione dei rischi conseguenti ad atti terroristici». Infatti nel capitolo «7. Azioni terroristiche con impiego di sostanze radioattive» di tale documento si preannunciava l’emanazione di linee guida specifiche per affrontare le problematiche della gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute in relazione ad eventuali emergenze radiologiche. Con tali termini si intendono situazioni che comportino o possano comportare irradiazioni e/o contaminazioni acute di lavoratori e/o di membri della popolazione a seguito di incidenti o atti deliberati di qualsivoglia natura. Si ricorda che le aziende ospedaliere regionali ritenute in grado di gestire adeguatamente vittime irradiate e/o contaminate sono quelle dotate di presidi con i seguenti requisiti: – Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA); Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – degenza protetta per pazienti portatori di radioattività nell’ambito della terapia radiometabolica e/o della brachiterapia interstiziale; – Unità operativa di Fisica sanitaria. I presidi ospedalieri lombardi dotati di tali requisiti sono sei, e precisamente Niguarda Ca’ Granda di Milano, Ospedali Riuniti di Bergamo, Spedali Civili di Brescia, Istituti Ospitalieri di Cremona, Ospedale di Circolo Macchi di Varese e Ospedale di Circolo di Busto Arsizio (Varese); le rispettive Direzioni Sanitarie hanno partecipato ad un gruppo di lavoro regionale che a suo tempo ha contribuito alla elaborazione di questo documento. 2. Scopo e campo di applicazione Le presenti linee guida si applicano alle situazioni di emergenza radiologica sopra definite ed hanno lo scopo di fornire riferimenti ed indicazioni operative ai presidi ospedalieri citati in premessa, ai fini di un corretto impiego delle risorse umane, professionali e strutturali. Nella stesura del testo, che tiene conto naturalmente della legislazione in materia di radiazioni ionizzanti rappresentata dal d.lgs. 230/95 e s.m.i., si è fatto riferimento a diversi documenti citati in bibliografia ed in particolare alla pubblicazione «Disaster preparedness for radiology professionals, response to radiological terrorism, a primer for radiologist, radiation oncologists and medical physicists», version 2.1, American College of Radiology, 2002 (1); anche al fine di rendere subito disponibile materiale utile per iniziative di formazione specifica sono stati privilegiati documenti immediatamente reperibili su siti Internet e per i quali sono indicati per intero gli URL. 3. Destinatari Destinatari delle presenti linee guida sono i responsabili e gli operatori dei presidi ospedalieri sopracitati, ai fini del trattamento sanitario di persone irradiate e/o contaminate che necessitino di ospedalizzazione o a seguito del danno potenziale/accertato dovuto all’esposizione a radiazioni ionizzanti o a seguito di particolari condizioni cliniche. Le figure maggiormente coinvolte risultano essere: – i Direttori Generali e i Direttori Sanitari; – i medici autorizzati di cui all’art. 83 del d.lgs. 230/95 e s.m.i., i medici competenti e i responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione di cui al d.lgs. 626/94 e s.m.i.; – gli specialisti in radioterapia, medicina nucleare e fisica sanitaria; – il personale dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA), che non necessariamente dispone di competenze specialistiche per una corretta gestione delle priorità nel triage e nel trattamento sanitario di vittime irradiate e/o contaminate, e che pertanto potrà sfruttare le indicazioni cliniche, tecniche e radioprotezionistiche contenute nelle presenti linee guida. Per una trattazione più completa delle problematiche cliniche connesse alle emergenze considerate nelle presenti linee guida si rimanda comunque ai riferimenti bibliografici citati nel testo. 4. Scenari presi in considerazione Sono presi in considerazione scenari che comportano o possono comportare irradiazioni e/o contaminazioni acute di particolare gravità e pertanto: – reazioni nucleari dovute alla formazione di una massa critica di materiale fissile con produzione di intensa radiazione gamma e neutronica ma senza una esplosione nucleare; – incidenti gravi durante il trasporto di sorgenti radioattive ad elevata attività; – incidenti sul lavoro comportanti gravi irradiazioni e/o contaminazioni; – impiego di Radiation Dispersal Device (RDD) (2) in grado di disperdere nell’ambiente materiali radioattivi ad alta attività. 5. Sorgenti radioattive potenzialmente impiegabili Le sorgenti radioattive che possono comportare irradiazioni acute di lavoratori e/o di membri della popolazione a seguito di incidenti o atti deliberati di qualsivoglia natura sono impiegate e/o trasportate nei seguenti ambiti: – sorgenti radioattive ascrivibili al ciclo del combustibile nucleare; – sorgenti radioattive usate in ambito medico; (1) http:/www.acr.org/departments/educ/disaster_prep/disasterplanning.pdf. (2) Per Radiation Dispersal Device (RDD) si intende ogni dispositivo in grado di causare in maniera deliberata la radiocontaminazione di una grande superficie senza un’esplosione nucleare. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3406 – – sorgenti radioattive impiegate in attrezzature militari; – sorgenti radioattive impiegate in ambito industriale. Per un maggiore livello di dettaglio si veda in proposito l’Appendice 1. 6. Caratteristiche generali degli scenari considerati Gli scenari sopra evidenziati possono coinvolgere in diversa misura e con diverso grado di gravità un numero di vittime non facilmente predeterminabile a priori; in ogni caso è importante sottolineare che, dipendentemente dal tipo di evento e dalla sua localizzazione, le vittime possono essere poche unità o centinaia. Nonostante gli scenari considerati possano essere anche molto diversi tra loro, vi sono alcuni elementi di generalità comuni. Indipendentemente da tipo e localizzazione, infatti, ci sono due categorie principali di eventi da considerare: quelli che comportano la sola irradiazione esterna e quelli che comportano incorporazione di sostanze radioattive e quindi contaminazione interna. 6.1 Eventi che comportano la sola irradiazione esterna In caso di eventi che comportino la sola irradiazione esterna, la vittima non diventa una sorgente secondaria di radiazioni e pertanto gli individui che prestano assistenza sanitaria non sono soggetti a rischi specifici derivanti da un’eventuale esposizione alle radiazioni ionizzanti. Una irradiazione esterna può interessare il corpo intero o essere localizzata: in entrambi i casi la dose può essere calcolata con sufficiente margine di precisione al fine di indirizzare correttamente i provvedimenti sanitari eventualmente necessari. 6.2 Eventi che comportano contaminazione interna In caso di eventi che comportino contaminazione interna, nell’approccio alla cura e al trattamento delle vittime il personale di assistenza deve prestare particolare attenzione, per evitare da un lato il diffondersi della contaminazione a parti del corpo della vittima non contaminate, dall’altro di contaminare se stesso e l’ambiente in cui l’assistenza viene prestata. La contaminazione interna può avvenire attraverso inalazione, ingestione, adsorbimento cutaneo oppure direttamente attraverso ferite. 7. Risposta della struttura ospedaliera 7.1 Aspetti strutturali e procedurali Il presidio ospedaliero dotato dei requisiti indicati al paragrafo 1. dovrebbe essere in grado di attivare procedure predefinite di risposta ad una emergenza radiologica: tale risposta dovrebbe avvenire, di norma, sulla base di una segnalazione da parte del SSUem 118, ma si dovrebbe comunque prevedere anche la possibilità di afflusso al DEA di potenziali vittime che si presentino di propria iniziativa. La struttura ospedaliera dovrebbe inoltre essere in grado di garantire, per quanto di competenza, l’apertura di un canale informativo privilegiato di comunicazione con gli operatori presenti sul territorio e con gli altri presidi ospedalieri omologhi eventualmente coinvolti nell’emergenza. La risposta ospedaliera dipende dalla presenza di idonee strutture e risorse e di adeguate procedure operative. Per quanto attiene gli aspetti strutturali, valutata la probabilità di accadimento (cfr. Appendice 2) degli scenari sopra indicati, non si ritiene giustificato che si predispongano strutture ad hoc, ma piuttosto che si sfruttino, ottimizzandone l’impiego, strutture già esistenti in possesso di alcuni requisiti irrinunciabili e adeguandole, laddove necessario e possibile con interventi di limitata portata, al fine di potere essere impiegate anche nei casi di emergenza radiologica ipotizzabili. Ciascuno dei presidi ospedalieri deve individuare: – le aree e/o i locali o le stazioni, possibilmente esterni e vicini al DEA, da adibire alle attività di screening e di decontaminazione: potranno allo scopo essere valutate, tra le opzioni possibili, anche quelle che comportano l’impiego di strutture mobili da allestire al momento (tende, strutture gonfiabili e simili); – i percorsi da utilizzare nel caso di gestione di vittime contaminate al fine di limitare il pericolo di contaminazione e/o irradiazione di terzi non coinvolti nell’emergenza, almeno fino all’effettuazione della decontaminazione delle vittime quando questa si renda necessaria; – la sala di emergenza in cui vittime potenzialmente contaminate possano essere trattate senza compromettere il normale funzionamento del DEA e la minima dotazione di presidi medico-chirurgici in essa necessari; la definizione di tale sala di emergenza dovrà essere effettuata anche in considerazione della possibilità di un ingresso differenziato, da parte del personale del SSUEm 118, per il trasporto delle vittime; per tale percorso dovrà essere prevista la possibilità di posizionare teli in plastica antisdrucciolo sul pavimento; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – il locale in cui rendere disponibili gli strumenti necessari per misurare campi di radiazione e contaminazione radioattiva, il materiale per la decontaminazione, i dispositivi di protezione individuale (DPI) per gli operatori coinvolti nell’emergenza; in Appendice 3 è indicata la minima dotazione di materiale, strumentazione e DPI che dovrà essere resa disponibile. Si ritiene che nella gestione delle vittime non sia necessaria la raccolta degli escreti o dei liquidi impiegati per la decontaminazione presso il DEA, soprattutto in relazione al fatto che, con elevata probabilità, il bilancio tra i costi (possibile contaminazione del personale durante la gestione degli escreti) e i benefici di tipo «ambientale» non depone a favore di questi ultimi; si ritiene necessario invece che venga prevista la possibilità di dover gestire eventuali parti o schegge di materiale altamente radioattivo estratte, ad esempio, da ferite e pertanto che venga prevista la disponibilità di contenitori schermati in numero e tipologia idonea alle necessità. Per quanto attiene gli aspetti procedurali da definire per la gestione di un gran numero di vittime potenziali, si ritiene necessario che i presidi ospedalieri citati integrino le procedure previste all’interno del proprio «Piano di Emergenza Interna per Massiccio Afflusso di Feriti» (PEIMAF) con quanto indicato dalle presenti linee guida: infatti si fa presente che l’approccio metodologico all’emergenza radiologica, pur con le dovute specificità, non è dissimile da quello da impiegarsi in altre evenienze che comportino o possano comportare un numero elevato di soggetti coinvolti. A tale riguardo si segnala la necessità di integrare la cartella clinica delle potenziali vittime con le informazioni relative alla valutazione della dose e/o della contaminazione cui la potenziale vittima è o è stata soggetta, ad esempio attraverso la predisposizione di apposita modulistica. 7.2 Gestione delle vittime Emergenze con implicazioni radiologiche possono riguardare vittime che hanno ricevuto dosi al corpo intero significative o che hanno inalato materiale radioattivo o che presentano ferite con materiale radioattivo. Le indicazioni che seguono hanno l’obiettivo di fornire elementi che consentano di integrare le operazioni normalmente condotte secondo quanto indicato dalle linee guida relative al triage intraospedaliero (3) con quelle connesse alla presenza di eventuali danni specificatamente dovuti all’esposizione alle radiazioni ionizzanti. 7.2.1 Generalità sulle operazioni di triage e di gestione clinica delle vittime A seconda della natura e dall’estensione delle lesioni, le vittime di un’emergenza possono essere raggruppate in una delle seguenti categorie (4): – un gruppo che necessita di un trattamento sanitario immediato che comprende le vittime che hanno un’alta probabilità di sopravvivenza a condizione di usufruire di una assistenza immediata che può anche essere rapida e non complessa (T1); – un gruppo che necessita di un trattamento dilazionato rispetto al primo, costituito da pazienti che possono richiedere interventi chirurgici più complessi ma che possono comunque sopravvivere con una trattamento di sostegno fino alla disponibilità dell’intervento chirurgico (T2); – un gruppo che richiede un trattamento minimo, costituito da pazienti con piccole lesioni e che pertanto possono badare temporaneamente a se stessi o che possono essere assistiti da personale non specialistico (T3); – un gruppo di vittime con lesioni importanti ed estese che richiedono una terapia intensiva e/o o vittime con limitate possibilità di sopravvivenza (T4). Un confronto tra la classificazione indicata e quella relativa ai codici di criticità di cui alle citate linee guida sul triage intraospedaliero può essere riassunto come segue: T3 = Codice verde e Codice bianco, T2 = Codice giallo, T1 e T4 = Codice rosso. Nel caso l’emergenza sia connessa ad un evento che comporti o possa comportare irradiazioni acute di lavoratori e/o di membri della popolazione la tabella successiva (5) indica quali varia(3) Accordo tra il ministero della salute le regioni e le province autonome sul documento di linee guida sul sistema di emergenza sanitaria concernente: triage intraospedaliero (valutazione gravità all’ingresso)» G.U. n. 285 del 7 dicembre 2001. (4) Medical consequences of nuclear warfare, http://www.afrri.usuhs.mil/www/outreach/pdf/tmm/introduction.pdf. (5) Medical consequences of nuclear warfare, http://www.afrri.usuhs.mil/www/outreach/pdf/tmm/introduction.pdf. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia zioni possono essere attese nel triage di vittime che presentino lesioni ascrivibili a traumi e che abbiano subı̀to anche un danno legato all’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Triage «tradizionale» Lesioni solo traumatiche Nessuna esposizione alle radiazioni T1 T2 T3 T4 Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3407 – Variazioni sul triage atteso in caso di irradiazione acuta (dose efficace – Gy) < 1.5 11.5 - 4.5 > 4.5 T1 T1 T4 T2 T4 T4 T3 T4 T4 T4 T4 T4 Come si può osservare, quando una dose da radiazioni significativa è combinata con lesioni traumatiche convenzionali, si assiste ad una drammatica evoluzione della vittima dell’emergenza verso situazioni di elevata criticità. Pertanto la velocità nella determinazione del suo stato e la valutazione della combinazione del suo quadro clinico generale con gli aspetti specifici legati all’esposizione alle radiazioni è la chiave di un triage efficace: in tale contesto e in situazioni di emergenza, informazioni legate, ad esempio, alla posizione della vittima rispetto all’evento possono sostituire efficacemente anche un esame obiettivo, consentendo di guadagnare tempo prezioso e di gestire un numero potenzialmente elevato di persone che richiedono assistenza sanitaria. In linea generale, nel trattamento delle vittime dovranno essere seguite schematicamente le seguenti priorità (6) (7): – rendere minima per quanto ragionevolmente possibile la contaminazione per il personale sanitario coinvolto nell’emergenza; – procedere ad una rapida misurazione delle eventuali radiazioni ionizzanti emesse dall’infortunato, al fine di individuare i rari casi particolarmente «pericolosi» per i soccorritori; – trattare e stabilizzare prioritariamente le lesioni e le situazioni cliniche che costituiscono una minaccia per la vita, anche se non direttamente connesse all’esposizione alle radiazioni; – prevenire/minimizzare la contaminazione interna anche attraverso una valutazione dell’entità della contaminazione esterna e provvedere alla decontaminazione; – contenere la contaminazione nell’ambiente in cui viene effettuato il trattamento sanitario; – valutare la eventuale contaminazione interna; – valutare eventuali lesioni/ferite indotte da irradiazioni acute locali; – effettuare il follow-up di vittime con dosi al corpo intero significative o contaminazioni interne; – informare la vittima e i familiari dei rischi potenziali a lungo termine derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Vale la pena sottolineare che una contaminazione radioattiva, interna o esterna, solo molto raramente costituisce di per sé un immediato rischio per la vita e che quindi il trattamento di criticità cliniche anche non direttamente connesse all’esposizione alle radiazioni deve sempre avere la precedenza su ogni provvedimento di valutazione dosimetrica o di eventuale decontaminazione. Vittime interessate a dosi elevate possono presentare sintomi quali nausea, vomito, affaticamento e debolezza. Va prestata attenzione al fatto che tali sintomi sono spesso sovrapponibili a quelli legati all’esposizione a molti agenti tossici e nocivi e, talvolta, anche a stress psicologico; ai fini di una preliminare valutazione della dose assorbita, è importante inoltre sottolineare la grande importanza che deve essere data al tempo di latenza intercorso tra la comparsa dei sintomi gastrointestinali e l’evento. Una vittima che non presenta evidenza di contaminazione esterna ma per la quale sia probabile una contaminazione interna dovuta a ferite, inalazione o ingestione di materiale radioattivo può essere trattata in una sala di emergenza convenzionale: va però tenuto conto che sangue, vomito, urine e feci del paziente possono essere contaminate e devono pertanto essere gestite di conseguenza. Vittime che presentano importanti contaminazioni esterne o interne devono essere trattate prestando attenzione anche ai rischi per il personale di assistenza sanitaria. Peraltro la contaminazione della vittima potrebbe efficacemente essere determinata sul campo o comunque prima dell’arrivo al DEA. Nel caso l’emergenza radiologica coinvolga un gran numero di persone è di norma difficile valutare la dose assorbita da ciascun individuo. Nel caso di irradiazioni acute è stato pertanto definito un sistema basato sui sintomi di un «improbabile», «probabile» o «severo» danno da radiazioni ionizzanti (8). Importante osservare che la sintomatologia sottoindicata è aspecifica e ha solo la funzione di permettere al sanitario incaricato del triage un rapido screening di un gran numero di casi. Inoltre in presenza di situazioni caratterizzate da lesioni traumatiche e danno da radiazioni, i sintomi di un grave danno da radiazioni possono essere confusi con quelli legati alle lesioni traumatiche. Per una trattazione più dettagliata di tali elementi si rimanda al capitolo 3 del riferimento bibliografico citato (9). Stima di un possibile danno da radiazioni ionizzanti basato sulla sintomatologia SINTOMO Nausea Vomito Diarrea Ipertermia Eritema Ipotensione Disfunzioni del sistema centrale venoso Domanda radiazioni ionizzanti Improbabile Probabile Severo (-) (++) (+++) (-) (+) (+++) (-) (±) (± fino a +++) (-) (±) (+ fino a +++) (-) (-) (- fino a ++) (-) (-) (+ fino a ++) (-) (-) (- fino a ++) Sempre nel caso di un’emergenza che coinvolga un elevato numero di persone, è possibile che molte affluiscano ai presidi ospedalieri sopra indicati sia tramite il SSUem118 sia autonomamente, anche se in tal caso le vittime che presentano solo tracce di contaminazione esterna ma non ferite dovrebbero essere decontaminate sul campo o presso strutture diverse dai suddetti presidi ospedalieri, le cui risorse andrebbero dedicate al trattamento di feriti e di irradiati e/o contaminati gravi. Al fine di consentire un impiego appropriato della sala di emergenza per le vittime irradiate o contaminate con complicanze cliniche importanti, è pertanto necessario che in sede di definizione delle procedure interne, i presidi ospedalieri citati definiscano la disponibilità di spazi per valutare la contaminazione di un gran numero di persone che possono direttamente chiedere assistenza sanitaria. Le procedure dovranno in tal caso consentire l’identificazione delle priorità, prevedere personale e strumentazione sufficienti ad effettuare un veloce monitoraggio di screening nonché garantire una adeguata registrazione dei dati. 7.2.2 Valutazione radiologica della vittima La valutazione radiologica delle vittime dipende dalla disponibilità di valutazioni dosimetriche e dall’osservazione della risposta tissutale (si veda in proposito l’Appendice 4). Per le valutazioni dosimetriche, se la vittima non è dotata di dosimetri individuali dai quali sia possibile risalire ad una stima anche approssimativa della dose assorbita, di estrema importanza risultano le informazioni che consentano una ricostruzione dell’evento ed eventualmente valutazioni di tipo «ambientale». Si ricorda inoltre, in caso di incidente di criticità, l’importanza delle valutazioni effettuate a partire dai fenomeni di attivazione neutronica. Le valutazioni dosimetriche nell’ambito della struttura ospedaliera dovranno essere effettuate da uno specialista in fisica sanitaria, comunicate al medico responsabile del trattamento sanitario della vittima e adeguatamente tracciabili all’interno della cartella clinica: parte integrante della valutazione dosimetrica dovrebbe essere la verifica e la registrazione della contaminazione superficiale, nonché, quando pertinente e nell’ambito delle priorità già indicate, la valutazione della dose da contaminazione interna e il metodo impiegato a tale scopo. La strumentazione da impiegarsi allo scopo di verificare la contaminazione esterna dovrebbe essere sensibile sia alla radiazione penetrante che a quella non penetrante (ad es. un rivelatore Geiger a finestra sottile). Si osservi inoltre che la valutazione radiologica della vittima può essere più accurata se associata ad informazioni fondamentali relative all’evento causa della contaminazione o dell’irradia(6) ANPA, Irradiazioni accidentali – linee guida per la prima assistenza clinica, Commissione Consultiva per la Sorveglianza Medica nelle Emergenza, 2001. (7) http://www.acr.org/departments/educ/disaster_prep/disasterplanning.pdf. (8) Confkin, J.J., Walker R.I., Diagnosis, triage and treatment of casualties, Medical Bulletin of the U.S. Army, Europe 43(7):11-15. (9) Medical consequences of nuclear warfare, http://www.afrri.usuhs.mil/www/outreach/pdf/tmm/chapter3/chapter3.pdf. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3408 – zione, le quali devono pertanto necessariamente costituire parte integrante dell’anamnesi e/o del protocollo di accettazione qualora disponibili; in tal senso la comunicazione di informazioni tra personale sanitario della struttura ospedaliera e operatori tecnici incaricati dei rilievi radiometrici sul luogo dell’evento costituisce elemento di elevata criticità in quanto può favorire la valutazione radiologica del paziente e orientare le specifiche scelte terapeutiche. In Appendice 5 è contenuta una essenziale check-list relativa alle informazioni di cui disporre ai fini di una valutazione radiologica della vittima. Si sottolinea inoltre che la gestione radiologica della vittima dovrebbe prevedere uno specifico follow-up. 7.2.2.1 Gestione della vittima irradiata ma non contaminata In assenza di contaminazione la vittima può essere gestita in qualunque sala del DEA senza alcun vincolo di natura radioprotezionistica. Esposizioni esterne acute e localizzate: possono evidenziarsi attraverso manifestazioni cutanee; le dosi equivalenti localmente implicate sono di solito elevate e connesse a irradiazioni di breve durata. La prima evidenza di danno indotto da una tale tipologia di irradiazione è costituita da un eritema che può essere anche transitorio, con una fase acuta che si manifesta dopo 14-24 giorni dall’irradiazione. Gli effetti cutanei sono spesso chiamati ustioni da radiazione ma a differenza degli eritemi generati da calore o agenti chimici, a quelli generati da radiazioni non è associata la sensazione di dolore. Inizialmente la struttura della cute non presenta anomalie né alla vista né al tatto: in caso di lesioni cutanee sospette è comunque necessaria la documentazione fotografica. Il trattamento delle radiolesioni acute localizzate è complesso e delicato e prevede trattamento farmacologico e, in alcuni casi, terapia chirurgica (10). La perdita dei capelli indotta da una irradiazione acuta non avviene prima di 10-20 giorni dall’irradiazione. Irradiazioni al corpo intero significative: in tal caso il tratto gastrointestinale e il midollo osseo risultano maggiormente a rischio. I dati contenuti in Appendice 6 possono risultare di utilità nella pianificazione dell’intervento di assistenza sanitaria a vittime di irradiazioni al corpo intero rilevanti. Si osservi comunque che al di sotto della dose efficace di 1 sievert (Sv) i pazienti sono quasi sempre asintomatici; al di sopra di tale soglia l’inizio e la severità dei sintomi sono correlabili alla dose assorbita. Eccetto che per esposizioni superiori a 5-8 Sv i sintomi iniziali della sindrome acuta da radiazioni (costituiti da mal di testa, malessere generalizzato, anoressia, nausea e vomito) non compaiono fino a qualche ora dopo l’esposizione; con dosi maggiori di 2 Sv nel giro di 2 o 3 settimane si evidenzia depressione del midollo osseo. Per effettuare una adeguata valutazione dosimetrica dovrebbe essere effettuato il conteggio dei globuli bianchi parametrato a un conteggio delle piastrine ogni tre ore. Se il paziente è sintomatico e/o si ipotizza una dose superiore a 1 Sv dovrebbe essere ospedalizzato e affidato alle cure di un medico specialista in medicina nucleare o radioterapia, possibilmente in possesso della qualifica di medico autorizzato ai sensi del d.lgs. 230/95 e s.m.i.; invece vittime che hanno assorbito dosi efficaci inferiori a 1 Sv non necessitano di ospedalizzazione e possono essere seguite ambulatorialmente: in tale caso è importante fornire loro e ai familiari una adeguata informazione. In Appendice 7 è contenuto un quadro sintetico dei possibili trattamenti sanitari di vittime irradiate ad alte dosi: in tali casi è di fondamentale importanza che nella valutazione delle azioni da intraprendersi e nella programmazione del follow up ci si avvalga di una equipe multidisciplinare in cui siano presenti, tra le altre, le competenze di uno specialista in fisica sanitaria, di un medico autorizzato e, a seconda dei casi, di un radioterapista o di un medico nucleare adeguatamente formati in proposito. In Appendice 8 sono indicati i possibili accertamenti specialistici o laboratoristici da effettuarsi su vittime irradiate ad alte dosi. 7.2.2.2 Gestione della vittima contaminata Se la vittima presenta una sospetta o accertata contaminazione, non presenta serie ferite ma necessita di un intervento sanitario urgente potrà essere avvolta in teli puliti, trasferita dalla barella dell’ambulanza ad una barella pulita e quindi trasportata secondo i normali percorsi nell’ambito del DEA dal momento che l’eventuale contaminazione è contenuta all’interno dei teli. Usando un doppio telo gli indumenti contaminati potranno essere tagliati e rimossi dal paziente facendolo rotolare da un lato all’altro del telo più interno; gli indumenti contaminati dovranno essere avvolti nel telo più interno, collocati in un sacco di plasti- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 ca e rimossi dall’area mentre il telo più esterno rimarrà attorno al paziente. Dovrà quindi essere previsto il lavaggio con grande quantità di acqua o di soluzione fisiologica della cute eventualmente contaminata. Successivamente a tali azioni la vittima potrà essere ragionevolmente gestita senza vincoli di natura radioprotezionistica. 7.2.2.3 Gestione della vittima contaminata e ferita Nel caso di una vittima contaminata e ferita il trattamento deve essere effettuato in una sala di emergenza in cui possano essere garantite le cure mediche adeguate ma contestualmente possa essere controllata la contaminazione. L’area da dedicarsi a tale tipo di emergenza può essere, sotto opportune condizioni, una qualunque sala chirurgica: deve disporre di un ingresso, una zona filtro, un’area dedicata al trattamento medico e un’uscita e dovrà essere temporaneamente «classificata» ai fini della radioprotezione ai sensi del d.lgs. 230/95 e s.m.i. Tutti i flussi (personale, attrezzature, etc.) dalla zona pulita alla zona controllata dovranno avvenire in una sola direzione: nulla e nessuno dovrà uscire da tale area senza prima essere stato adeguatamente monitorato, compresi campioni di sangue, attrezzature, etc. Come già sottolineato, le immediate condizioni cliniche della vittima dovranno sempre orientare le priorità terapeutiche ed avere la precedenza sui provvedimenti di decontaminazione. In ogni caso si fa presente che una contaminazione non evidente e comunque non visibile ad occhio nudo ben difficilmente può causare danni immediati alla vittima o a chi l’assiste e, nel contesto in esame, anche gli effetti tardivi possono essere trascurati. Una considerazione che depone verso un approccio non frettoloso alle problematiche connesse alla decontaminazione in tali contesti è costituito anche dal fatto che l’intensità della contaminazione diminuisce al trascorrere del tempo, non solo per effetto del decadimento fisico. In ogni caso è importante notare che livelli di contaminazione nel range di qualche decina di colpi per minuto (cpm) o di qualche millisievert/ora sono associati a livelli di rischio bassi per il personale di assistenza; solo nel range dei Sv/h potrebbe rendersi necessario definire procedure più stringenti, in situazioni in cui non ci sia il rischio di compromissione della vita della vittima: le procedure in questione dovrebbero prevedere limitazioni ai tempi di permanenza degli operatori sanitari in prossimità della vittima, immediata decontaminazione del paziente attraverso la rimozione di tutti gli abiti indossati e un lavaggio con grande quantità di acqua o di soluzione fisiologica in caso di ferite. L’approccio alla decontaminazione da materiale radiocontaminato non è dissimile da quello che si avrebbe nel caso in cui si dovesse gestire un paziente contaminato con una grande quantità di batteri a basso potenziale patogeno (ad esempio quelli contenuti in acque di scarico); subito dopo una decontaminazione «veloce» per una eventuale ma infrequente contaminazione molto rilevante, può iniziare una gestione della vittima più ordinaria. Solo dopo la stabilizzazione del paziente può iniziare un accurato monitoraggio della contaminazione cutanea: deve essere registrato sia il livello di contaminazione che la sua localizzazione; solo dopo il monitoraggio deve iniziare una ordinata decontaminazione identificando, nell’ordine, le seguenti priorità: ferite, orifizi, aree cutanee ad alto livello di contaminazione, aree cutanee a basso livello di contaminazione. Per la decontaminazione possono essere impiegati grandi quantitativi di acqua e/o soluzione fisiologica e detergenti ordinari: la prima decontaminazione di solito rimuove circa il 90% della contaminazione. La decontaminazione deve continuare attraverso strofinio e risciacquo delle aree contaminate fino a non superare 100 cpm su una superficie di 10 cm2. Eventuali aree di difficile decontaminazione o che presentino contaminazione non rimuovibile dovrebbero essere sigillate con guanti o indumenti in plastica in attesa di un intervento specialistico. Dopo la decontaminazione il paziente dovrebbe essere valutato da uno specialista in fisica sanitaria per valutare la dose equivalente assorbita dalla cute e la dose efficace. 7.2.3 Trattamento della contaminazione interna La contaminazione interna può avvenire a seguito di un evento che provochi dispersione di polveri, liquidi o gas radioattivi, che possono essere incorporati per inalazione, ingestione, permeazione cutanea, ferite o ustioni. Un trattamento efficace presuppone da un lato la conoscenza della sostanza radioattiva responsabile della contaminazione e la sua forma chimica, dall’altro la (10) ANPA, Irradiazioni accidentali – linee guida per la prima assistenza clinica, Commissione Consultiva per la Sorveglianza Medica nelle Emergenza, 2001. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3409 – tempestività. Un approccio di carattere generale al trattamento della contaminazione interna include la riduzione dell’assorbimento, la diluizione, il bloccaggio, lo spostamento attraverso l’impiego di composti non radioattivi, la mobilizzazione del composto per favorirne l’escrezione e la chelazione. Infatti una volta che il materiale radioattivo attraversa la membrana cellulare è incorporato; l’incorporazione è dipendente dal tempo, correlata a fenomeni fisiologici e alla natura chimica e fisica del contaminante. Può essere rapida e avvenire in tempi dell’ordine dei minuti o lenta e avvenire in tempi dell’ordine dei mesi o degli anni. Dal momento che il fattore «tempo» può costituire elemento di criticità e la prevenzione dell’incorporazione può costituire una priorità, la terapia iniziale può essere stabilita anche sulla base di indicazioni puramente qualitative. In caso di sospetta o accertata contaminazione interna la valutazione della dose connessa dovrà comunque essere effettuata da uno specialista in fisica sanitaria attraverso misure dirette o indirette dell’attività incorporata. La gravità della contaminazione interna può essere valutata da una stima della dose efficace e dal confronto del risultato della stima con quanto indicato in Appendice 8. A secondo della sostanza radioattiva implicata la quantità incorporata e la dose derivante possono essere valutate attraverso una misura diretta o attraverso una misura radiometrica sugli escreti e su campioni di sangue o attraverso stime che partono da determinazioni di tipo ambientale (ad esempio la concentrazione di sostanze radioattive in aria al momento dell’evento e la durata dell’esposizione). Il trattamento specifico della vittima che presenta evidenze di contaminazione interna deve essere orientato alla riduzione della dose efficace: di solito l’obiettivo può essere perseguito attraverso due metodi: – attraverso azioni che riducano l’assorbimento e la deposizione interna; – favorendo l’escrezione o l’eliminazione della sostanza radioattiva. Entrambi i metodi sono tanto più efficaci quanto più tempestivi. In ogni caso le azioni devono essere orientate prioritariamente alla gestione delle problematiche cliniche acute e successivamente al controllo della contaminazione esterna, nel senso della prevenzione di una ulteriore incorporazione di sostanze radioattive depositate sulla superficie della vittima attraverso inalazione o ingestione; a seconda delle circostanze ciò può significare la rimozione della contaminazione esterna o la sua semplice ricopertura con un telo. Particolare attenzione dovrebbe poi essere prestata alla documentazione delle condizioni relative all’esposizione, con particolare riferimento al momento e alla sua durata, alla sostanza radioattiva coinvolta alla sua forma chimica, al diametro delle particelle inalate quando tale informazione è disponibile. La riduzione dell’assorbimento e della deposizione interna può essere ottenuta in diversi modi (si veda ad esempio l’Appendice 9) tra i quali si segnala, per la sua particolare criticità, la somministrazione profilattica di ioduro di potassio il più tempestivamente possibile e comunque nelle prime 24 ore dall’evento (11) in caso di eventi coinvolgenti radioiodio. L’escrezione può viceversa essere favorita attraverso la somministrazione di un agente catartico (ad esempio solfato di magnesio o olio di ricino); anche in tal caso è opportuno raccogliere i campioni di urine e di feci per una successiva analisi radiometrica di supporto ad una stima dosimetrica. Se si sospetta o si evidenzia una importante contaminazione polmonare dovuta a radionuclidi osteotropi (radio, stronzio, attinio, torio, plutonio, etc.) o se c’è evidenza di particelle ad alta attività specifica (decine di mGy/ora) nel muco nasale, in aggiunta a quanto sopra indicato possono essere attuate le seguenti azioni per favorire la rimozione della contaminazione (12): a) irrigare le narici con una soluzione fisiologica o acqua impiegando un catetere o una siringa: mantenere la testa della vittima piegata su una bacinella a bocca aperta e raccogliere il liquido nella medesima; b) se la contaminazione persiste ripetere la procedura per tre volte; c) monitorare ogni escreto a seguito dei colpi di tosse. Anche per la determinazione o la stima della quantità di sostanze radioattive incorporate e la conseguente stima della dose efficace possono essere utilizzati diversi approcci: a) se il contaminante sospetto è costituito da un alfa emettitore di natura particolata (ad esempio polvere, fumo, etc) va prele- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 vato un campione di muco nasale e/o un tampone orale prima di detergere il viso; l’efficacia di tale campionamento è massima se avviene entro i primi 10-15 minuti dalla potenziale incorporazione per inalazione. La deposizione polmonare può essere approssimativamente determinata in considerazione del fatto che l’attività totale del muco nasale rappresenta circa il 5% di quella depositata a livello polmonare. Nel caso di tampone orale, attenderne l’essiccazione prima di procedere al conteggio; un esito positivo è indicativo ma non conclusivo rispetto all’ipotesi di contaminazione interna. Se non è possibile effettuare un tampone orale, la presenza di contaminazione interna può essere accertata attraverso analisi su un campione di feci; b) se si sospetta una contaminazione che interessa il tratto gastrointestinale o i polmoni sarebbe opportuno effettuare un conteggio whole body o un conteggio parziale, se appropriati alla determinazione della sostanza radioattiva da determinare. Il sistema di rivelazione e conteggio dovrà evidentemente essere tarato sull’isotopo e la geometria di misura impiegata, e preventivamente alla misura si dovrà provvedere alla decontaminazione superficiale per prevenire falsi positivi. Tale verifica potrà essere effettuata anche dopo un breve intervallo di tempo dalla sospetta contaminazione interna: va però tenuto conto che la quantificazione dell’uptake polmonare dovrebbe essere effettuato almeno 24 ore dopo l’esposizione per minimizzare l’inevitabile interferenza della contaminazione cutanea residua. La valutazione della dose efficace per i casi di positività dovrebbe essere effettuata sulla base di un adeguato programma di misure di followup (13); c) a seconda del tipo di isotopo e della forma chimica, una stima della contaminazione interna può essere effettuata attraverso la raccolta delle feci delle 24 ore in caso di sospetta contaminazione del tratto gastrointestinale o delle urine negli altri casi; d) una stima della contaminazione interna da inalazione può essere effettuata anche attraverso la conoscenza dei livelli di contaminazione in aria e la durata dell’esposizione sulla base di una volumetria di aria inalata pari a circa 0.95 m3/h. 7.3 Informazione delle vittime Le eventuali vittime esposte alle radiazioni a seguito di eventi incidentali di qualsivoglia origine dovranno essere adeguatamente informate sugli effetti della dose che hanno assorbito, con particolare riferimento ai possibili effetti acuti, alla cancerogenicità, alla teratogenicità e ai rischi ereditari. Si ritiene che i dati contenuti in Appendice 6 e 10 possano essere utili allo scopo. 8. Risorse, formazione e tutela degli operatori sanitari È necessario che i presidi ospedalieri citati definiscano procedure che consentano, nei tempi più rapidi possibili dalla segnalazione di un evento: – che uno specialista in radioterapia o in medicina nucleare, possibilmente con qualifica di medico autorizzato, ed uno specialista in fisica sanitaria si rendano disponibili al più presto presso il DEA; – di reperire il restante personale eventualmente necessario a far fronte allo stato di emergenza; – di gestire il DEA in considerazione del possibile afflusso di vittime potenzialmente contaminate; – di adottare tutte le misure utili a garantire la sicurezza degli operatori preposti all’assistenza/soccorso, individuando anche la possibilità di rotazione del personale interessato in funzione dei livelli dosimetrici attesi e/o verificati; – di rendere disponibili gli specifici preparati farmaceutici, i presidi medico chirurgici e radioprotezionistici per fare fronte alle necessità indotte dall’applicazione delle presenti linee guida, definendo anticipatamente le modalità di approvvigionamento e di reintegro delle scorte dei materiali ordinari e specifici; – di rendere velocemente disponibili presso il DEA: • gli strumenti necessari per la rilevazione della radioattività, • il materiale per la eventuale decontaminazione ed il trattamento di soggetti coinvolti, (11) NRPB Recommendations of the 2nd UK Working Group on Stable Iodine Prophylaxis http://www.nrpb.org/publications/documents_of_nrpb/pdfs/doc_12_3.pdf. (12) Le azioni indicate vanno attuate considerando il fatto che provocano però una forte irritazione dei seni paranasali. (13) Nel documento «BUMED Instruction 6470.10A – Initial Management of Irradiated or Radioactively Contaminated Personnel (http:// www.vnh.org/BUMEDINST6470.10A/TOC.html) sono contenute indicazioni che consentono una valutazione della dose da contaminazione interna anche in assenza di un whole body counter. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3410 – • i mezzi per garantire la sorveglianza fisica dei soccorritori e la decontaminazione dei soccorritori; • i mezzi per garantire la verifica dei livelli di contaminazione eventualmente presente nelle ambulanze adibite al trasporto delle vittime e la loro decontaminazione prima del reimpiego. Ai fini della predisposizione di quanto sopra indicato, si suggerisce di visionare una dimostrazione delle procedure da seguire in fase di accettazione di pazienti coinvolti in una emergenza radiologica elaborata dal Radiation Emergency Assistance Center/Training Site (REAC/TS) sul sito http://www.orau.gov/reacts/ procedures.htm. Dovranno inoltre essere predisposte specifiche procedure scritte che consentano di attuare i contenuti delle presenti linee guida; tali procedure dovranno essere oggetto: – di formazione specifica che riguardi tutto il personale coinvolto nella gestione di tale tipologia di emergenza; – di esercitazioni con frequenza annuale. Allo scopo di favorire iniziative di formazione specifica, oltre ai riferimenti già citati nel testo, si ritiene opportuno segnalare le seguenti pubblicazioni: – IAEA, Generic procedures for medical response during a nuclear or radiological emergency, 2005 (http://www-pub.iaea.org/ MTCD/publications/PDF/EPR-MEDICAL-2005_web.pdf); – NCRP Report n. Nº 138, Management of Terrorist Events Involving Radioactive Material, 2001; – NCRP Report n. Nº 65, Management of Persons Accidentally Contaminated with Radionuclides, 1980; – Pubblicazione 28 della ICRP, Principi e metodi per il trattamento di irradiazioni accidentali e di emergenza dei lavoratori (traduzione italiana con note a cura di E. Strambi e G. Trenta, 1977); – Gerber, ed., «Guidebook for the Treatment of Accidental Internal Radionuclide Contamination of Workers» Radiation Protection Dosimetry Vol. 41, No 1, 1992. e i seguenti siti internet: – http://www.astro.org/government_relations/ government_relations_topics/disastermanagement.htm: contiene le indicazioni fornite dall’ASTRO (American Society for Therapeutic Radiology and Oncology) al fine di gestire emergenze radiologiche; – http://www.fas.org/nuke/guide/usa/doctrine/dod/5100-52m/: contiene le indicazioni fornite dal FAS (federation of American Scientists) al fine di gestire emergenze radiologiche; – http://www.emedprofessional.com/index.cfm?task=detail&ID= 10; contiene link utili all’approfondimento dei problemi trattati nelle presenti linee guida; – http://www.orau.gov/reacts/intro.htm: contiene informazioni, riferimenti,materiale utile per la formazione e l’autovalutazione, esempi di procedure illustrate da foto e filmati forniti dal REAC/TS (radiation emergency assistance center/Training site); – http://www.vnh.org/BUMEDINST6470.10A/TOC.html: contiene le istruzioni per far fronte alle evenienze che comportino irradiazione e/o contaminazione di persone elaborate dal Department of the Navy, Bureau of Medicine and Surgery; – http://radefx.bcm.tmc.edu/ionizing/, contiene informazioni relative al trattamento medico di persone irradiate; – http://www.afrri.usuhs.mil/www/outreach/training.htm: è possibile scaricare il volume Textbook of Military Medicine: Medical Consequences of Nuclear Warfare (1989) e il volume Medical Management of Radiological Casualties Handbook; – http://www.llnl.gov/seaborginstitute/training/ planning_radiation.pdf contiene indicazioni procedurali e riferimenti bibliografici di interesse; – http://www.meddean.luc.edu/lumen/MedEd/radiation/ Radaccident/homepage.html contiene indicazioni procedurali di interesse corredate da figure, fotografie e videoclip; – http://www.bt.cdc.gov/radiation/index.asp: contiene le indicazioni del CDC (Center for Disease Control and prevention) specificatamente mirate ad emergenze radiologiche; – http://www-pub.iaea.org/MTCD/publications/PDF/eprmedt/ Start.pdf contiene un intero corso di formazione sulle emergenze radiologiche, liberamente scaricabile, articolato su più giornate. Nelle emergenze considerate nelle presenti linee guida non è escludibile a priori che possano pervenire ai presidi ospedalieri citati vittime portatrici di quantitativi di radioattività elevati, ad esempio sotto forma di schegge all’interno di ferite, e che necessitino di interventi urgenti, non differibili e di durata tale da poter comportare dosi elevate agli operatori sanitari che prestano assistenza: gli operatori potenzialmente coinvolti nella gestione Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 di una emergenza radiologica potranno pertanto essere assimilati alle «squadre speciali di intervento» di cui all’Allegato VI del già citato d.lgs. 230/95 e s.m.i. e pertanto ad essi potranno essere applicate le disposizioni ivi contenute. In tal caso, la selezione del personale potenzialmente coinvolto nella gestione sanitaria di emergenze radiologiche dovrà avvenire sulla base della valutazione della idoneità specifica, di adeguata formazione e dovrà essere corredata da idonee coperture assicurative. Si segnala infine per concludere che presso l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) è costituita una Commissione Consultiva per la Sorveglianza Medica nelle Emergenze (COSME), un organismo formato da medici esperti in radioprotezione medica che opera e offre il proprio supporto su tematiche specifiche ed altamente specialistiche quali gli aspetti medico-sanitari delle emergenze nucleari. La COSME può essere attivata anche telefonicamente al numero del centralino di emergenza dell’APAT 06/5018197. APPENDICE 1: Sorgenti radioattive di specifico interesse Nel contesto delle presenti linee guida si ritiene debba essere prestata particolare attenzione a: – sorgenti radioattive correlabili al ciclo del combustibile nucleare (estrazione, processi di arricchimento, fabbricazione del combustibile nucleare, prodotti di fissione, rifiuti radioattivi): isotopi dell’Uranio (235U, 238U) e del Plutonio (239Pu), prodotti di fissione in forma solida (88Rb, 90Sr, 137Cs) e gassosa (131I) e alcuni prodotti di attivazione (51Cr, 60Co); – sorgenti radioattive usate in diagnosi e terapia medica: sorgenti in forma solida di 60Co, 137Cs, 192Ir, 125I, 226Ra, 99Mo/99mTc e sorgenti di 131I; – sorgenti radioattive impiegate presenti in attrezzature di tipo militare: sorgenti di 63Ni, 137Cs, 147Pm, 241Am; – sorgenti radioattive impiegate in ambito industriale e di ricerca scientifica: sorgenti in forma solida costituite da 60Co, 198Au, 90 Sr, 137Cs, 241Am, 226Ra. APPENDICE 2: Statistiche relative agli incidenti gravi avvenuti dal 1944 al giugno 2001 (fonte International Atomic Energy Agency – IAEA) 420 incidenti hanno comportato una significativa sovraesposizione di almeno una persona Circa 3000 vittime di sovraesposizioni e 133 decessi Circa 130000 vittime coinvolte in maniera apprezzabile Nessun atto di tipo terroristico (alla data attuale) APPENDICE 3: Dotazione minima specificatamente dedicata alle operazioni di screening da rendersi disponibile all’interno del DEA in caso di emergenza radiologica Monitors ad ampia superficie per misure di contaminazione superficiale (individuale o ambientale); Camere di ionizzazione Dosimetri individuali elettronici a lettura diretta Dosimetri personali a film o TLD Contenitori in piombo per eventuali schegge radioattive rimosse dalle vittime Dispositivi di protezione individuale: tute in Tyvek Dispositivi di protezione individuale: guanti Dispositivi di protezione individuale: maschere con filtri a carbone attivo Materiale per la decontaminazione Contenitori per materiale contaminato Nastri per la delimitazione di zone Segnaletica di sicurezza adesiva Modulistica specifica per integrare le informazioni contenute nella cartella clinica con quelle specificatamente legate all’irradiazione e alla contaminazione Teli in plastica antisdrucciolo APPENDICE 4: Risposta tissutale ad irradiazioni acute (14) Dose equivalente assorbita dalla cute (Sv) 6 Evidenza clinica Eritema (14) I valori dosimetrici indicati possono evidentemente variare da individuo a individuo. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Dose equivalente assorbita dalla cute (Sv) 10 20 25 3 – 3411 – Evidenza clinica Desquamazione secca Ulcerazione Radiodermite Perdita dei capelli (15) APPENDICE 5: Informazioni relative alla valutazione radiologica della vittima – Quando è successo l’evento responsabile del ricovero? – Nel caso di insorgenza di sintomatologia gastrointestinale, dopo quanto tempo dall’evento? – Quanto e quale materiale radioattivo è coinvolto nell’evento? – Quali altri problemi clinici possono essere indotti dall’evento oltre la contaminazione radioattiva? – Che tipo di determinazioni ambientali e con quali risultati sono stati effettuati sulla scena dell’evento? – Oltre le sostanze radioattive sono coinvolti altri agenti chimici tossici e nocivi? – Quali radionuclidi contaminano il paziente? – Quale è il campo di radiazioni alla superficie del paziente? – Il paziente è stato esposto a radiazioni penetranti? – Cosa si conosce in merito alle proprietà fisiche dei composti responsabili di una eventuale contaminazione (ad esempio diametro delle particelle inalate, solubilità del composto etc.)? – È stata tentata una decontaminazione e con quale efficacia? – Quali specifiche iniziative terapeutiche sono state già eventualmente intraprese (ad esempio bloccaggio della tiroide, procedure di diluizione isotopica)? APPENDICE 6: Risposta ad irradiazioni acute del corpo intero Dose efficace (Sv) 0.05 0.15 0.15 0.50 1.00 1.00 2.00 3.00 6.00 Evidenza clinica Nessun effetto osservabile Danni cromosomici (16) Anomalie spermatiche Diminuzione dei globuli bianchi Nausea, anoressia Sintomatologia somatica (17) Depressione midollare Perdita dei capelli Quasi il 100% di mortalità in assenza di trattamento APPENDICE 7: Possibili trattamenti sanitari di vittime irradiate ad alte dosi http://radefx.bcm.tmc.edu/ionizing/subject/risk/patient.htm 0.5-1.0 Modalità Effetto di trattamento Minima Vomito 2.5 Di supporto Sindrome ematopoietica, trombocitopenia, leucocitopenia (pancitopenia), infezioni, emorragie interne severe (da trombocitopenia) 3-8 Intensiva 7-8 Intensiva Endotossine intestinali si infiltrano nell’intestino Infezioni Setticemia Distruzione del midollo osseo Insufficienza immunitaria Emorragie interne severe (da trombocitopenia) Ustioni cutanee Dose (Gy) Trattamento Ambulatoriale, antiemetici (ad es. metoclopramide) Ospedalizzazione, Routine di Isolamento, non necessario flusso laminare, emoderivati (soprattutto piastrine), antibiotici a largo spettro, antifungini, antivirali, alimentazione parenterale Ospedalizzazione Antibiotici a largo spettro Ospedalizzazione Stimolatori della crescita di cellule staminali, fattori di crescita ematopoietici (cioè GM-CSF, GCSF), emoderivati (soprattutto piastrine), antibiotici a largo spettro, antifungini, antivirali, alimentazione parenterale, trattamento delle ustioni Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 Sintomi/Diagnosi Nausea, vomito Trattamento suggerito Diphenhydramine 25-50 mg iv ogni 4-6h Ondansetron 8 mg iv ogni 12 h Lorazepam 1-2 mg iv ogni 4-6h Ansia/agitazione Nembutal 100 mg iv ogni 8h Lorazepam 1-2 mg iv ogni 4-6h Febbre Acetominophen 650 mg per os ogni 4-6h Emorragie gastrointestinali Aluminum hydroxide/simethicon 30 ml ogni 4h Famotidine 20 mg iv o per os ogni 12h Ranitidine 100 mg iv ogni 12h o 150 mg per os ogni 12h Dolore, spasmi, mucositi, in- Morfina 5-10 mg iv o per os ogni 1h fiammazioni gastrointestinali Pancitopenia Terapia con componenti ematici, trasfusioni di piastrine e globuli rossi, fattori di crescita ematopoietici Sterilizzazione gastrointestinale Gentamicina/vancomicina/nistatina preparazioni intestinali Infezioni delle mucose Sospensione di Nistatina, lavaggi con clorexidina, perossido di idrogeno (acqua ossigenata) diluita. Infezioni opportunistiche Isolamento, camera asettica Acyclovir 5-10 mg/kg / ogni 8h iv Trimetoprim-sulfametossiazolo due volte per settimana per la profilassi della Polmonite da Pneumocistis Carinii (PCP) Fluconazolo 200 mg per os o iv ogni 12h amphophotericina Aplasia del midollo osseo Trasferimento ad un Centro di trapianti APPENDICE 8: Possibili accertamenti da effettuarsi su vittime irradiate ad alte dosi http://radefx.bcm.tmc.edu/ionizing/subject/risk/patient.htm Esami iniziali da effettuarsi il I, II, III giorno dopo l’esposizione, quindi 2 o 3 volte alla settimana a secondo della situazione clinica – Esame clinico generale – Anamnesi – Raccolta dei disturbi – Rilievo di segni e sintomi – Verifica presenza di ustioni cutanee – Verifica presenza di disordini gastrointestinali Esami da effettuarsi giornalmente – Emocromo con formula (almeno in prima giornata ogni tre ore, vedi testo citato) – Misura del peso – Test al guaiacolo (sangue negli escreti) – Bilancio (idroelettrolitico) delle immissioni per endovena e per os e delle emissioni urinarie e gastrointestinali Esami ematologici da effettuarsi il I, II, III giorno dopo l’esposizione, quindi 2 o 3 volte alla settimana a secondo della situazione clinica – Profilo cellule ematiche (profilo ematico) wbc, rbc, hgb, hct, mcv, mch, mchc, rdw-sd, plt, piastrine – Striscio ematico (formula leucocitaria) neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili, basofili – Profilo elettrolitico Na, K, Ca, Cl, CO2 – Profilo chimico azotemia, creatinina, glucosio, acido urico, colesterolo, trigliceridi, calcio, fosforo, proteine totali, albumina, globulina, bilirubina totale, fosfatasi alcalina, transaminasi ALT/SGPT, transaminasi AST/SGOT, ld (Lattico Deidrogenasi), amilasi – Studio funzione tiroidea FT4 – Profilo biochimico PT – Tempo di Protrombina (se clinicamente applicabile), (15) La perdita dei capelli avviene 10 – 20 giorni dopo l’esposizione. (16) Osservato nei linfociti circolanti. (17) Si possono verificare variazioni nella risposta individuale anche significative. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia PTT – Tempo parziale di Tromboplastina (se clinicamente applicabile), Tempo di Coagulazione (se clinicamente applicabile), Aspirazione del midollo osseo (aspirato midollare) (se clinicamente applicabile), Esame dei cromosomi (FISH) (per valutazione di polimorfismo) Esami da effettuarsi 6 mesi dopo l’esposizione – Visita Oculistica Lampada a fessura (6 mesi dopo l’esposizione) APPENDICE 9: Trattamento di decontaminazione interna per alcuni tipici radiocontaminanti http://www.orau.gov/reacts/internal.htm Modalità di somministrazione Iodio Ioduro di Potassio 130 mg (tavolette) in dose unica, seguiti da 130 mg al giorno per 7 giorni se indicato Terre Rare Zn-DTPA 1 g (grammo) CaPlutonio Ca-DTPA DTPA (Zn-DTPA) in Transplutonici 150-250 ml al 5% al Yttrio giorno per settimana) per endovena nell’arco di 60 minuti Uranio Bicarbonato 2 fiale di bicarbonato di sodio (ciascuna di 44.3 mEq; al 7.5%) in 1000 cc di soluzione fisiologica normale alla velocità di 125 cc/ora; in alternativa somministrazione orale di due tavolette di bicarbonato ogni 4 ore fino a che le urine arrivano a pH 8 –9 Cesio Blu di Prussia 1 g in 100-200 ml di Rubidio acqua Tallio per os tre volte al giorno per più giorni Trizio Acqua Idratazione forzata Radionuclide Farmaco Principio di azione Blocca la deposizione tiroidea Chelazione Alcalinizzazione delle urine; riduce la probabilità di necrosi tubulari acute Blocca l’assorbimento dal tratto gastrointestinale e previene il ricircolo Diluizione isotopica APPENDICE 10: Risposta a lungo termine ad irradiazioni acute del corpo intero Dose efficace (Sv) 0.10 0.10 0.25 1.00 Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3412 – Evidenza clinica Anomalie fetali Induzione di cancro Effetti genetici Rischio del 5% di morte per cancro Dose efficace (Sv) 1.00 1.00 2.50 Evidenza clinica Nausea, anoressia Rischio di effetti genetici dell’1% Induzione di cataratte al 10% D.G. Culture, identità e autonomie della Lombardia [BUR20050147] [3.3.0] Circ.r. 27 luglio 2005 - n. 33 Circolare esplicativa della legge regionale 28 febbraio 2005, n. 10 «Promozione delle attività culturali di orientamento musicale di tipo bandistico e corale» – Modalità e termini di presentazione delle domande di contributo per l’anno scolastico 2005/2006 e procedure di valutazione dei progetti Premessa Le attività di orientamento musicale per le quali viene presentata domanda di contributo devono essere indirizzati al perseguimento degli obiettivi declinati dal Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2005-2007, d.c.r. 27 luglio 2004, n. VII/1039 con particolare riferimento all’obiettivo gestionale 4.1.1 «Programmazione, sostegno e promozione di attività culturali e dello spettacolo per la valorizzazione delle vocazioni territoriali e delle identità locali» e in particolare le azioni per la promozione ed il sostegno alle attività dello spettacolo dal vivo. Risorse finanziarie disponibili Per il sostegno delle attività di orientamento di tipo bandistico e corale, il Bilancio regionale pluriennale 2005-2007 prevede per l’anno finanziario 2005, UPB 2.4.1.1.2.54 cap. 6716 «Programmazione, sostegno e promozione di attività culturali e dello spettacolo per la valorizzazione delle vocazioni territoriali e delle identità locali» la somma di C 120.000,00. Tipologie di intervento Le tipologie di intervento previste per i progetti da presentare ai sensi della l.r. 10/05 sono: • Corsi di tipo corale • Corsi di tipo bandistico strumentale. Soggetti Ai sensi dell’art. 2 della l.r. 10/05 possono presentare domanda di contributo: • Associazioni bandistiche e corali legalmente costituite, senza scopo di lucro e con sede nella Regione Lombardia. Termini Per l’anno 2005 le domande di contributo dovranno pervenire al Protocollo della Provincia competente per territorio entro e non oltre il 3 ottobre 2005, pena l’esclusione. Le Province procederanno all’istruttoria delle domande di orientamento musicale pervenute e trasmetteranno alla Regione Lombardia entro il 3 novembre 2005 gli esiti dell’istruttoria approvata. Per informazioni e modulistica contattare le sedi provinciali: PROVINCIA BERGAMO – Settore Cultura BRESCIA – Settore Cultura COMO – Settore Cultura CREMONA – Settore Cultura LECCO – Settore Cultura LODI – Settore Cultura MANTOVA – Settore Cultura MILANO – Settore Cultura PAVIA – Settore Cultura SONDRIO – Settore Cultura VARESE – Settore Marketing territoriale e identità culturale Documentazione richiesta I soggetti interessati devono presentare la domanda di contributo secondo la modulistica predisposta dalla quale risulti: – esatta denominazione, sede legale e legale rappresentante del soggetto organizzatore; INDIRIZZO via Borgo S. Caterina, 19 via Musei, 32 via Borgo Vico, 148 corso Vittorio Emanuele II, 17 corso Matteotti, 3 via A. Grandi, 6 via Principe Amedeo, 30 viale Vittorio Veneto, 2 piazza Italia, 2 via Vittorio Veneto, 28 piazza Libertà 1 CAP 24124 25121 22100 26100 23900 26900 46100 20122 27100 23100 21100 TELEFONO 035.387610 030.3749913/948 031.230397 0372.406253 0341.295469 0371.442287 0376.204513 02.77406352/11 0382.597431/24 0342.531316 0332.252010 – tipologia del corso: bandistico o corale; – numero di ore settimanali di insegnamento; – nominativi dei docenti in possesso, di norma, di diploma di conservatorio o di titoli equipollenti, con allegati i curriculum con i titoli artistici; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3413 – – elenco nominativo e anno di nascita degli allievi iscritti, specificando per i corsi bandistici l’anno di corso (1º, 2º o 3º); – indirizzo della sede dei corsi. Alla domanda devono essere allegati in copia: • atto costitutivo e statuto del soggetto richiedente. Requisiti di ammissibilità La mancanza di uno dei sottoelencati requisiti comporta l’esclusione della domanda alla successiva fase istruttoria: – presentazione nei termini; – completezza documentazione; – non avere scopo di lucro; – avere sede in Lombardia; – realizzazione delle attività proposte sul territorio regionale; – numero minimo 8 allievi per il 1º anno, numero minimo 8 allievi per il 2º anno e minimo 4 per il 3º anno; – età degli allievi non inferioriore a 8 anni. Ogni soggetto può presentare un’unica richiesta di contributo. Modalità di erogazione e rendicontazione Come previsto dall’art. 7, comma 3 della l.r. 10/05, i contributi per le attività corsuali sono erogati dalle Province per il 50% all’approvazione della deliberazione di assegnazione e a seguito dell’invio da parte del soggetto richiedente della documentazione comprovante l’avvenuta istituzione del corso, e per il restante Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 50% alla presentazione del rendiconto finanziario consuntivo e della relazione sugli esiti conseguiti. Con riferimento alle voci di spesa rendicontabili, sono ammissibili solo il contributo per le spese degli insegnanti, della dotazione degli strumenti musicali e dei sussidi didattici. Pertanto non è possibile rendicontare le voci di organizzazione e segreteria sostenute direttamente dall’ente che percepisce il contributo (quali retribuzioni personale dipendente, spese telefoniche, fotocopie, fax, materiale per ufficio). L’importo del contributo concesso verrà proporzionalmente ridotto se le spese effettivamente sostenute risulteranno inferiori al contributo regionale concesso. Il contributo erogato è vincolato alla realizzazione dell’iniziativa per cui è stato concesso e non può essere utilizzato per altre finalità. Si provvederà alla revoca del finanziamento e contestuale recupero delle somme liquidate nei seguenti casi: – l’iniziativa non venga realizzata; – non esista corrispondenza con il progetto presentato e ammesso ai finanziamenti regionali. Il Dirigente della Struttura Promozione, Attività Culturali e Spettacolo: Enrico Dall’Oglio ——— • ——— ALLEGATO A LOGO PROVINCIA Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Oggetto: Domanda di contributo ai sensi della l.r. 28 febbraio 2005, n. 10 «Promozione delle attività culturali di orientamento musicale di tipo bandistico e corale» ...l... sottoscritt..., ............................................................................................................................................................ legale rappresentante dell’ente/Associazione ........................................................................................................................................................................................... con sede legale a ..................................................................................................................................................... cap. ........... Prov. .............. in Via .......................................................................................................................................................... tel. ................................................... fax .................................................................................. codice fiscale o partita IVA n. ................................................................................... CHIEDE la concessione, per l’anno scolastico 2005/2006, di un contributo per la realizzazione delle seguenti attività di orientamento musicale (1) ................................................................................................................................................................................................................................ DICHIARA sotto la propria responsabilità: – che per le attività sopradescritte non sono stati richiesti altri contributi regionali; – di acconsentire al trattamento dei dati personali per i soli fini istituzionali nei limiti stabiliti dal d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 «Codice in materia di protezione dei dati personali». A tal fine allega alla presente: – copia dell’atto costitutivo e dello statuto; – programma dettagliato del corso contenente obiettivi da conseguire e modalità e tempi di attuazione. In fede, IL LEGALE RAPPRESENTANTE ........................................................................................................... Data ......................... (1) Indicare il titolo del corso PERSONA DA CONTATTARE e RECAPITO (solo se diverso dalla sede legale): Sig./Sig.ra .......................................................................................................................................................................... Indirizzo ..................................................................... Comune ..................................................................... Prov. ...... Telefono ................................................... fax ................................................... cell. .................................................... Indirizzo di posta elettronica e sito internet: E-mail ........................................................................... Sito internet ............................................................................ MODALITÀ DI RISCOSSIONE DELL’EVENTUALE CONTRIBUTO Conto corrente n. ........... Intestato a ............................................................................................................................... Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3414 – Istituto di Credito .................................................................... ABI .................................. CAB .................................. TITOLO, TIPOLOGIA E SEDE DEL CORSO DI ORIENTAMENTO MUSICALE: ............................................................................................................................................................................................. Bandistico [ ] oppure Corale [ ] Indirizzo della sede del corso: Via .............................................................................................................. Comune ....................................................... NUMERO DI ORE SETTIMANALI ................. NUMERO DI ORE ANNUE COMPLESSIVE ................. ANNO CORSO (specificare: Iº, IIº oppure IIIº) ................. NOMINATIVO CORSISTI DATA DI NASCITA (non meno di n. 8 corsisti per il I e II anno e n. 4 per il III anno) (non meno di 8 anni d’età) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... NOMINATIVI DOCENTI .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... TITOLI DI STUDIO E ARTISTICI .......................................................... .......................................................... .......................................................... .......................................................... .......................................................... DATA – TEMPI DI REALIZZAZIONE (non inferiore a 6 mesi) Inizio ............................................................ (gg/mm/aa) Termine ............................................................ (gg/mm/aa) BILANCIO DEL CORSO: VOCI DI SPESA AMMESSE A CONTRIBUTO PREVENTIVO anno 2005/2006 C rimborso spese docenti strumenti musicali (specificare: acquisto, CONSUNTIVO anno 2005/2006 euro rimborso spese docenti strumenti musicali (specificare: acquisto, noleggio, riparazione ecc.) noleggio, riparazione ecc.) ................................................................. ................................................................. ................................................................. sussidi didattici (specificare il tipo di mate- ................................................................. ................................................................. ................................................................. sussidi didattici (specificare il tipo di materiale) ......................................................... ................................................................. ................................................................. riale) ................................................................. ................................................................. ................................................................. TOTALE TOTALE Si attesta la veridicità di quanto sopra esposto e si dichiara che tutti gli originali dei documenti amministrativi e contabili riferiti ai dati riportati nelle tabelle a consuntivo: – corrispondono al vero in ogni loro parte; – sono conservati presso la sede legale del soggetto che richiede il contributo oppure presso ....................................... e sono a disposizione degli uffici regionali per ogni eventuale verifica. Data .......................... IL LEGALE RAPPRESENTANTE .................................................................................................. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3415 – D.G. Agricoltura [BUR20050148] [4.3.0] D.d.g. 25 luglio 2005 - n. 11507 PSR 2000-2006 – Modifica a valenza tecnica alle disposizioni attuative della misura q (3.17) «Gestione delle risorse idriche in agricoltura» approvate con d.g.r. n. 7/960 del 3 agosto 2000 e modificate con d.d.g. n. 15324 del 9 agosto 2002 per quanto concerne l’erogazione dello stato di avanzamento IL DIRETTORE GENERALE Visto il Regolamento (CE) 1257/99 del Consiglio dell’Unione Europea del 17 maggio 1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG) e successive modifiche e integrazioni; Visto il regolamento (CE) 817/2004 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) 1257/1999 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG); Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 7/16772 del 19 marzo 2004 «Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 – Modifiche ed integrazioni alla d.g.r. n. 7/9634 del 28 giugno 2002» con la quale sono state approvate modifiche al testo definitivo del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Lombardia; Richiamata la Decisione Comunitaria n. C(2000) 2669 del 15 settembre 2000 con la quale è stato approvato il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia per il periodo di programmazione 2000-2006, cosı̀ come modificata dalle Decisioni Comunitarie C(2001) 2442 del 2 agosto 2001, C(2002) 2282 del 19 luglio 2002, C(2002) 3496 dell’11 ottobre 2002, C(2003) 4101 del 28 ottobre 2003 e C(2004)4574 del 19 novembre 2004; Vista la d.g.r. n. 7/960 del 3 agosto 2000 «Disposizioni attuative del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 per gli interventi infrastrutturali e strutturali del settore agro-forestale e di sostegno al consolidamento ed allo sviluppo delle imprese» e in particolare l’allegato 9 relativo alle disposizioni attuative della misura q (3.17) «Gestione delle risorse idriche in agricoltura»; Visto il d.d.g. n. 15324 del 9 agosto 2002 «Modifiche ed integrazioni alle disposizioni attuative della misura q di cui all’allegato n. 9 della d.g.r. n. 7/960 del 3 agosto 2000»; Visto il Manuale delle Procedure dei Controlli e delle Sanzioni dell’Organismo Pagatore Regionale di cui al d.d.g. O.P.R. 4 aprile 2005 n. 6538; Considerato da parte del dirigente dell’Unità Organizzativa Sviluppo e Tutela del Territorio Rurale che, a seguito della necessità di garantire una tempestiva spesa dei fondi cofinanziati del Piano di Sviluppo Rurale, è necessario modificare la parte relativa alla concessione dello Stato di avanzamento dei lavori delle disposizioni attuative delle misura q (3.17), la cui ultima modifica è stata approvata con d.d.d. n. 15324 del 9 agosto 2002 di cui sopra, al fine di permettere: – l’effettuazione di più stati di avanzamento dei progetti finanziati; – l’inoltro della richiesta di stato di avanzamento da parte dei beneficiari entro il 31 luglio; Ritenuto pertanto di modificare il primo paragrafo del punto «8.12 Stato di avanzamento» della circolare applicativa sostituendo il testo «Entro il 31 maggio dell’anno successivo a quello di inizio dei lavori i beneficiari possono chiedere l’erogazione di uno stato di avanzamento sui lavori effettivamente realizzati a quella data» con il seguente: «Entro il 31 luglio di ogni anno i beneficiari possono chiedere l’erogazione di uno stato di avanzamento sui lavori effettivamente realizzati a quella data. L’importo dovuto sarà calcolato come differenza tra il contributo calcolato sulla base delle somme effettivamente spese a tale data e le somme eventualmente già liquidate al beneficiario come anticipo e/o come stati di avanzamento degli anni precedenti»; Visto l’articolo 17 della l.r. 16/96 e successive modifiche ed integrazioni che individua le competenze dei direttori generali; Richiamata la d.g.r. 18 maggio 2005, n. 8/2 «Costituzione delle direzioni generali, incarichi e altre disposizioni organizzative – I provvedimento organizzativo – VIII legislatura»; Decreta per le motivazioni espresse in premessa che qui si intendono integralmente recepite: 1. di sostituire nel punto 8.12 «Stato di avanzamento» delle disposizioni attuative della misura q (3.17) del Piano di Sviluppo Rurale, la cui ultima modifica è stata approvata con d.d.d. n. 15324 del 9 agosto 2002, il paragrafo «Entro il 31 maggio dell’anno successivo a quello di inizio dei lavori i beneficiari possono chiedere l’erogazione di uno stato di avanzamento sui lavori Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 effettivamente realizzati a quella data» con il paragrafo «Entro il 31 luglio di ogni anno i beneficiari possono chiedere l’erogazione di uno stato di avanzamento sui lavori effettivamente realizzati a quella data. L’importo dovuto sarà calcolato come differenza tra il contributo calcolato sulla base delle somme effettivamente spese a tale data e le somme eventualmente già liquidate al beneficiario come anticipo e/o come stati di avanzamento degli anni precedenti»; 2. di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il direttore generale: Sandro Diego Cioccarelli D.G. Artigianato e servizi [BUR20050149] [4.5.0] D.d.u.o. 25 luglio 2005 - n. 11492 Approvazione Piano «Progetti di filiera e territoriali – Bando 1 marzo 2005» di cui alla convenzione tra la Regione Lombardia – Direzione Generale Artigianato e Servizi e Unione Regionale delle Camere di Commercio della Lombardia per la promozione e realizzazione di interventi, studi e ricerche finalizzati allo sviluppo del comparto artigiano per il periodo 2003-2005. L.l.rr. nn. 73/89 e 17/90 IL DIRIGENTE DELLA UNITÀ ORGANIZZATIVA ARTIGIANATO Viste la l.r. 16 dicembre 1989 n 73 «Disciplina istituzionale dell’artigianato lombardo», la l.r. 20 marzo 1990 n. 17 «Disciplina degli interventi regionali a sostegno della promozione e dello sviluppo del comparto artigiano in Lombardia», la l.r. 16 dicembre 1996 n. 34 «Interventi regionali per l’accesso al credito alle imprese artigiane» nonché la l.r. 5 gennaio 2000 n. 1 «Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112» disciplinanti l’esercizio delle funzioni della Regione in materia di Artigianato; Vista la d.g.r. 30 maggio 2003, n. 7/13159 «Approvazione della Convenzione tra Regione Lombardia – Direzione Generale Artigianato e Servizi e Unione delle Camere di Commercio della Lombardia per la promozione e lo sviluppo del comparto artigiano. L.l.rr. nn. 73/89 e 17/90»; Vista la Convenzione sottoscritta in data 5 giugno 2003, con scadenza 31 dicembre 2005, inserita nella Raccolta delle Convenzioni e dei Contratti in data 23 luglio 2003, al n. 5723; Visto l’art. 1 della suddetta convenzione che prevede che gli Enti firmatari attivino iniziative comuni di promozione nelle materie di cui all’art. 2 della l.r. 1/2000, finalizzate al sostegno e allo sviluppo del comparto artigiano, da realizzarsi con risorse congiunte messe a disposizione dai due Enti; Dato atto che le risorse complessivamente destinate all’attuazione della Convenzione ammontano, per il triennio 2003-2005, ad un importo complessivo di C 24.600.000,00 di cui il 50% a carico della Regione od il restante 50% a carico di Unioncamere, e che le stesse sono finalizzate alla realizzazione delle iniziative A) Azioni regionali; B) Progetti di filiera e territoriali; C) Interventi consolidati, cosı̀ come risulta dall’allegato A) alla succitata d.g.r. 30 maggio 2003 n. 7/13159; Preso atto che le risorse destinate dalla Convenzione alla realizzazione delle iniziative «Progetti di filiera e territoriali» assommano, per il triennio 2003-2005, a complessivi C 7.950.000,00; Dato atto che: a) in data 28 ottobre 2003 è stato pubblicato, con scadenza 15 dicembre dello stesso anno, il I bando per i «Progetti di filiera e territoriali» e che le proposte progettuali ammesse sono state approvate con d.g.r. n. 7/17358 del 30 aprile 2004, per una spesa complessiva pari ad C 2.093.761,00, posta a carico di Unioncamere; b) in data 7 aprile 2004 è stato pubblicato, con scadenza 31 maggio 2004, il II bando per i «Progetti di filiera e territoriali» e che le proposte progettuali ammesse sono state approvate con d.g.r. n. 7/19458 del 19 novembre 2004, per una spesa complessiva pari ad C 1.069.425,00, posta a carico di Regione Lombardia; c) che in data 16 novembre 2004 è stato pubblicato, con scadenza 14 gennaio 2005, il III bando per i «Progetti di filiera e territoriali» e che le proposte progettuali ammesse sono state approvate con decreto n. 4439 del 22 marzo 2005, per una spesa complessiva pari ad C 2.084.225,00, posta a carico di Unioncamere Lombardia; Preso atto che in data 1 marzo 2005 è stato pubblicato, con scadenza 2 maggio 2005, il IV bando per i «Progetti di filiera e territoriali» e che le proposte progettuali pervenute sono state Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3416 – complessivamente n. 30, cosı̀ come risulta dall’allegato A) parte integrante del presente atto deliberativo; Dato atto che gli elaborati inerenti le proposte progettuali si trovano depositate e sono disponibili e consultabili presso la competente Struttura dell’Unità Organizzativa Artigianato; Considerato che il Comitato Tecnico di Gestione, previsto all’art. 4 della succitata convenzione, nella seduta del 15 luglio 2005, ha valutato le proposte progettuali, a seguito di istruttoria predisposta da un gruppo paritetico Regione – Unioncamere, in conformità e secondo i criteri indicati all’art. 1 della convenzione di cui trattasi e nell’allegato B) della stessa, definendo: – ammissibili n. 20 iniziative; – non ammissibili n. 10 iniziative; Visti gli elenchi recanti le proposte dei progetti territoriali e di filiera ammessi e non ammessi al cofinanziamento, allegati rispettivamente sotto B) e C) al presente atto e parte integrante e sostanziale dello stesso; Dato atto che il costo complessivo delle iniziative proposte e ritenute ammissibili assomma a complessivi C 3.441.000,00 e che la quota da destinare al cofinanziamento, a seguito delle determinazioni del succitato Comitato Tecnico di Gestione, è pari ad C 1.720.500,00 e che la stessa sarà posta a carico di Regione Lombardia; Preso atto che il residuo importo complessivo, previsto dalla Convenzione per tali azioni verrà messo a disposizione nell’ambito del successivo bando da pubblicarsi nel corso del 2005; Considerato che le iniziative in oggetto, che Regione e Unioncamere si impegnano a sviluppare congiuntamente, rispondono alle esigenze di sviluppo socio-economico della Regione e che la loro realizzazione concorre al raggiungimento dei risultati previsti nell’ambito degli obiettivi gestionali 3.10.2.16. «Sostegno ai processi di promozione, sviluppo, innovazione e competitività del comparto artigiano e 3.10.2.18 «Sviluppo dei processi di promozione per l’internazionalizzazione a favore delle imprese artigiane»; Ritenuto di approvare il Piano «Progetti di filiera e territoriali – Bando 1 marzo 2005» di cui ai prospetti A) «Progetti pervenuti», B) «Progetti ammessi» e C) «Progetti non ammessi» allegati al presente decreto, parte integrante e sostanziale della stesso; Ritenuto, inoltre, di incaricare della realizzazione delle iniziative medesime i soggetti riportati nel prospetto B «Progetti ammessi», allegato al presente atto, parte integrante e sostanziale dello stesso, cosı̀ come individuati dal Comitato Tecnico di Gestione e risultanti dal verbale della seduta del 15 luglio 2005; Visto il decreto n. 1245 dell’1 febbraio 2005 «Attribuzione ai Dirigenti delle Unità Organizzative e Strutture della Direzione Generale Artigianato, Nuova Economia, Ricerca e Innovazione Tecnologica dei capitoli di spesa e di entrata riferiti al Bilancio di Competenza anno 2005»; Vista la d.g.r. n. 8/207 del 27 giugno 2005 «II Provvedimento organizzativo – VIII legislatura» con la quale si è proceduto alla nomina del dottor Raffaele Bisignani quale dirigente responsabile della Unità Organizzativa Artigianato della Direzione Generale Artigianato e Servizi; Decreta 1. di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, il Piano «Progetti di filiera e territoriali – Bando 1 marzo 2005» di cui alla convenzione in essere tra Regione Lombardia – Direzione Generale Artigianato e Servizi e Unione Regionale delle Camere di Commercio della Lombardia, per la promozione e realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo del comparto artigiano per il periodo 2003-2005, cosı̀ articolato: • allegato A «Progetti pervenuti»; • allegato B «Progetti ammessi», • allegato C «Progetti non ammessi»; parti integranti e sostanziali del presente provvedimento; 2. di dare atto che i progetti ammessi al cofinanziamento risultano quelli elencati nel prospetto allegato sotto B); 3. di determinare in C 1.720.500,00 la somma complessiva da destinare al cofinanziamento dei progetti di cui al precedente punto; 4. di dare atto che la spesa di C 1.720.500,00 sarà a carico di Regione Lombardia; 5. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Raffaele Bisignani ——— • ——— Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 ALLEGATO A PROGETTI DI FILIERA – 1° BANDO 2005 - PROGETTI PERVENUTI N. Area 1 2 A Acronimo PROGETTO GALLERY F/C ECO-MIND Titolo Iniziative a supporto della partecipazione della Collettiva Progetto Gallery al Salone internaz. Del mobile di Milano. Proponente Attuatore Indirizzo attuatore Date progetto Spesa indicata Contributo chiesto % CLAC srl CLAC srl via Roma 8 22063 Cantù CO 01/05/0530/04/06 425.481,50 150.000,00 35 Il ruolo dei materiali innovativi e del design a CLAC srl supporto dello sviluppo di prodotti ecosostenibili nel Settore Legno Arredo. CLAC srl via Roma 8 22063 Cantù CO 01/01/05 31/05/05 240.000,00 120.000,00 50 Agenzia Lumetel Scarl via Mazzini 92 25065 Lumezzane BS 01/06/05 31/05/07 65.044,80 45.531,36 70 3 F SVISOS Direzione: sviluppo sostenibile. 4 C QUALIFICAUTO 2 Marchio di qualificazione delle imprese artigiane nel CONFARTIGIANATO settore dell'autoriparazione. IMPRESE COMO CNA - Associazione Provinciale v.le Innocenzo XI 70 22100 Como di Como 01/09/05 30/09/06 114.160,00 79.912,00 70 C/F EDILBIOTECNO PAVESE 05 6 C/F/G INFOEMAS Salone di Materiali e Tecnologie per le abitazioni del futuro. EMAS: realizzazione di uno sportello informativo. PAVIAMOSTRE Azienda speciale della CCIAA di Pavia Agenzia Lumetel Scarl 01/05/05 15/09/05 15/09/05 31/12/07 155.500,00 115.000,00 74 167.100,00 116.970,00 70 7 Caccia ai tesori artigiani: alla ricerca delle botteghe Unione Artigiani della artigiane della tradizione milanese. Provincia di Milano PROMOS via Meravigli 9/b 20123 Milano 01/09/05 30/06/06 94.200,00 47.100,00 50 Progetto di sostegno alle aziende artigiane della Valle Brembana. L'implementazione nelle filiere produttive artigiane comasche di strumenti operativi digitali. CCIAA di Bergamo via S. Zilioli 2 24121 Bergamo 01/09/05 31/12/06 01/09/05 31/12/06 155.760,00 109.032,00 70 Associazione Compagnia delle Opere Como e Sondrio Bergamo Formazione, Azienda speciale della CCIAA Politecnico di Milano - Polo Regionale di Como 284.956,00 199.470,00 70 5 H CACCIA AI TESORI ARTIGIANI Agenzia Lumetel Scarl CCIAA di Pavia Agenzia Lumetel Scarl via Mentana 27 27100 Pavia via Mazzini 92 25065 Lumezzane BS 8 A/F PROMO-VALLE 9 C/E ARTIFILIERE 10 A/B SO.FI.A Sostegno alla filiera dell'abbigliamento. CCIAA di Cremona CCIAA di Cremona p.za Stradivari 5 26100 Cremona 02/05/05 31/12/06 187.200,00 93.600,00 50 11 C/F N.R.G. Varese energy saving. Associazione Artigiani della Provincia di Varese Confartigianato CAAF ART. SER. Srl v.le Milano 5 21100 Varese 01/06/05 30/07/06 167.500,00 117.500,00 70 Crescere, conoscere, competere: datevi credito, Associazione Artigiani della Provincia di Varese Confartigianato CAAF ART. SER. Srl v.le Milano 5 21100 Varese 01/06/05 01/06/06 212.500,00 149.500,00 70 APA Confartigianato Milano Ente Mostre di Monza e Brianza p.za Carrobiolo 5 20052 Monza 01/03/05 30/11/05 210.000,00 147.000,00 70 12 D EASY CREDIT p.le Gerbetto 6 22100 Como 13 A/H ARTIGIANATO & TERRITORIO Artigianato & territorio. 14 A/C DACTOOL DACTool - una piattaforma tecnologica e di servizio Confartigianato - Unione di per la diffusione del design nelle imprese artigiane. Brescia UPA Servizi Srl via Orzinuovi 28 25125 Brescia 01/11/05 30/04/07 221.108,00 150.000,00 68 15 C/F ECOIDEA Associazione Artigiani della Provincia di Bergamo Centro Estero Camere Commercio Lombarde Custodia Srl via G.e G. Paglia 27 24103 Bergamo via Oldofredi 23 20124 Milano 01/09/05 28/02/07 15/01/06 31/12/06 280.000,00 140.000,00 50 42.000,00 29.400,00 70 16 B ITALSKA 2006 Elaborare cambiamenti per ottimizzare l'impiego dell'energia tutelando l'ambiente. Italian Domus 2006. 17 B MACEFMOSCA MACEF Mosca 2006. Centro Estero Camere Commercio Lombarde Centro Estero Camere Commercio Lombarde via Oldofredi 23 20124 Milano 01/01/06 31/07/06 93.000,00 65.100,00 70 Bioedilizia: applicazioni e tecniche per l'impresa artigiana di qualità. Hannover Messe 2006 - Salone Internazionale della tecnologia, dell'innovazione e dell'automazione. Hannover 24-28 aprile 2006. Confartigianato - Unione di Brescia Centro Estero Camere Commercio Lombarde UPA Servizi Srl via Orzinuovi 28 25125 Brescia 120.468,00 84.000,00 70 Centro Estero Camere Commercio Lombarde via Oldofredi 23 20124 Milano 01/10/05 30/09/06 01/07/05 31/05/06 132.600,00 90.000,00 68 Ente Mostre di Monza e Brianza Ente Mostre di Monza e Brianza p.za Carrobiolo 5 20052 Monza 260.000,00 182.000,00 70 18 C/F BAITA 19 B HANNOVER MESSE 2006 20 I 60°MIAARTIGIANATO 60° MIA - Artigianato specchio di qualità. Centro Estero Camere Commercio Lombarde 01/03/05 15/10/05 N. Area Acronimo 21 C/F/G PTC 22 C NANOPLASTIC Titolo Studio di fattibilità per la creazione di un Polo Tecnologico della Cosmesi nella zona del cremasco. Trattamenti nanotecnologici di manufatti plastici. Proponente Attuatore REINDUSTRIA Scarl REINDUSTRIA Scarl Unione Provinciale Artigiani di SERVITEC Srl Lecco - Confartigianato Indirizzo attuatore Date progetto Spesa indicata Contributo chiesto % via G. Di Vittorio 2 26013 Crema CR 01/06/05 30/06/06 262.000,00 157.000,00 60 via Pasubio 3/5 24004 Dalmine BG 01/09/05 28/02/07 130.000,00 91.000,00 70 23 C/D/A SPINTA Support Path to Innovation whitin Artesans. CCIAA di Milano EURO INFO CENTRE - Azienda via Camperio 1 20123 Milano speciale della CCIAA di Milano 01/09/05 31/09/06 270.000,00 189.000,00 70 24 Il mercato elettronico della Pubblica Amministrazione: opportunità per le imprese artigiane. APA Confartigianato SERVIA Srl v.le Fulvio Testi 280 20126 Milano 01/09/05 31/07/06 88.000,00 44.000,00 50 SERVIA Srl v.le Fulvio Testi 280 20126 Milano 01/09/05 31/07/06 160.000,00 80.000,00 50 via Haussmann 3 26900 Lodi 01/06/05 30/11/05 85.124,00 59.586,00 70 via Lago Maggiore 2 2699 Lodi 15/05/05 30/05/06 142.000,00 71.000,00 50 A APPALTART 25 A/C C-COLLABORATIVE 26 I/A Strumenti e metodi di innovazione manageriale per SERVIA Srl lo sviluppo delle aziende artigiane lombarde del settore tessile, abbigliamento e calzature. ARTIGIANI IN PIAZZA Artigiani in piazza. Confartigianato della Provincia Confartigianato della Provincia di Lodi di Lodi 27 F/C/A ECOPIANO Piano di intervento articolato contro l'inquinamento Unione Artigiani Lodi e atmosferico. Provincia SEVART Srl 28 B GLOBARTI Globalizzazione e artigiani. FOOD TRACE La rintracciabilità di filiera nel settore agroalimentare. 01/10/05 31/12/06 01/06/05 30/06/06 138.000,00 70 G Centro Estero Camere via Oldofredi 23 20124 Milano Commercio Lombarde Casartigiani Lombardia Società via Del Commercio 33 26013 Cooperativa Crema CR 198.000,00 29 Centro Estero Camere Commercio Lombarde Casartigiani Lombardia Società Cooperativa 200.000,00 140.000,00 70 Consorzio Crema Ricerche Consorzio Crema Ricerche 03/05/05 30/06/06 151.000,00 105.700,00 70 30 C/A VIRTUALMARKET Legenda aree A) Promozione mercati nazionali B) Promozione mercati esteri C) Innovazione Virtual Market - progetto per l'incontro e l'offerta di beni e servizi per le imprese artigiane lombarde. TOTALI D) Finanza - Accesso al credito E) Dotazioni infrastrutturali F) Sviluppo sostenibile via Di Vittorio 2 26013 Crema CR 5.314.702,30 3.306.401,36 62 G) Sicurezza H) Artigianato artistico e tradizionale I) Fiere nazionali ALLEGATO B PROGETTI DI FILIERA – 1° BANDO 2005 - PROGETTI AMMESSI N. Area 2 4 5 Acronimo F/C ECO-MIND Titolo Il ruolo dei materiali innovativi e del design a supporto dello sviluppo di prodotti ecosostenibili nel Settore Legno Arredo. C QUALIFICAUTO 2 Marchio di qualificazione delle imprese artigiane nel settore dell'autoriparazione. C/F EDILBIOTECNO Salone di Materiali e Tecnologie per le PAVESE 05 abitazioni del futuro. Proponente Attuatore Spesa indicata via Roma 8 22063 Cantù 01/01/05 240.000,00 CO 31/05/05 Contributo chiesto 120.000,00 Spesa ammessa 200.000,00 AMMESSO Cofinanzia% mento 100.000,00 50 Indirizzo attuatore Periodo Valutazione CLAC srl CLAC srl CONFARTIGIANATO IMPRESE COMO CNA - Associazione Provinciale di Como v.le Innocenzo XI 70 22100 Como 01/09/05 114.160,00 30/09/06 79.912,00 110.000,00 AMMESSO 55.000,00 50 CCIAA di Pavia PAVIAMOSTRE Azienda speciale della CCIAA di Pavia via Mentana 27 27100 Pavia 01/05/05 155.500,00 15/09/05 115.000,00 155.000,00 AMMESSO 77.500,00 50 N. Area Acronimo 6 C/F/G INFOEMAS 7 8 CACCIA AI TESORI ARTIGIANI A/F PROMO-VALLE 9 C/E ARTIFILIERE 10 A/B SO.FI.A 12 H D EMAS: realizzazione di uno sportello informativo. Caccia ai tesori artigiani: alla ricerca delle botteghe artigiane della tradizione milanese. Progetto di sostegno alle aziende artigiane della Valle Brembana. Proponente I/A 28 B ARTIGIANI IN PIAZZA GLOBARTI Spesa ammessa 167.000,00 AMMESSO Cofinanzia% mento 83.500,00 50 47.100,00 94.000,00 AMMESSO 47.000,00 50 via S. Zilioli 2 24121 Bergamo 01/09/05 155.760,00 31/12/06 109.032,00 155.000,00 AMMESSO 77.500,00 50 p.le Gerbetto 6 22100 Como 01/09/05 284.956,00 31/12/06 199.470,00 280.000,00 AMMESSO 140.000,00 50 p.za Stradivari 5 26100 Cremona v.le Milano 5 21100 Varese 02/05/05 187.200,00 31/12/06 01/06/05 212.500,00 01/06/06 93.600,00 187.000,00 AMMESSO 93.500,00 50 149.500,00 212.000,00 AMMESSO 106.000,00 50 UPA Servizi Srl via Orzinuovi 28 25125 Brescia 01/11/05 221.108,00 30/04/07 150.000,00 221.000,00 AMMESSO 110.500,00 50 Associazione Artigiani della Provincia di Bergamo Centro Estero Camere Commercio Lombarde UPA Servizi Srl via Torretta, 12 24125 Bergamo 01/09/05 280.000,00 28/02/07 140.000,00 280.000,00 AMMESSO 140.000,00 50 via Oldofredi 23 20124 Milano via Orzinuovi 28 25125 Brescia via Oldofredi 23 20124 Milano 01/01/06 93.000,00 31/07/06 01/10/05 120.468,00 30/09/06 01/07/05 132.600,00 31/05/06 65.100,00 93.000,00 AMMESSO 46.500,00 50 84.000,00 120.000,00 AMMESSO 60.000,00 50 90.000,00 132.000,00 AMMESSO 66.000,00 50 Ente Mostre di Monza e p.za Carrobiolo 5 20052 Brianza Monza REINDUSTRIA Scarl via G. Di Vittorio 2 26013 Crema CR 01/03/05 260.000,00 15/10/05 01/06/05 262.000,00 30/06/06 182.000,00 260.000,00 AMMESSO 130.000,00 50 157.000,00 92.000,00 AMMESSO 46.000,00 50 SERVITEC Srl 01/09/05 130.000,00 28/02/07 01/09/05 270.000,00 31/09/06 91.000,00 130.000,00 AMMESSO 65.000,00 50 189.000,00 270.000,00 AMMESSO 135.000,00 50 Unione Artigiani della Provincia di Milano PROMOS CCIAA di Bergamo Bergamo Formazione, Azienda speciale della CCIAA Politecnico di Milano Polo Regionale di Como Crescere, conoscere, competere: datevi credito, Globalizzazione e artigiani. Contributo chiesto 116.970,00 Agenzia Lumetel Scarl L'implementazione nelle filiere Associazione Compagnia produttive artigiane comasche di delle Opere Como e strumenti operativi digitali. Sondrio Sostegno alla filiera dell'abbigliamento. CCIAA di Cremona Artigiani in piazza. via Mazzini 92 25065 Lumezzane BS via Meravigli 9/b 20123 Milano Spesa indicata 15/09/05 167.100,00 31/12/07 01/09/05 94.200,00 30/06/06 Attuatore Agenzia Lumetel Scarl Associazione Artigiani della Provincia di Varese Cofartigianato 14 A/C DACTOOL DACTool - una piattaforma tecnologica Confartigianato - Unione di e di servizio per la diffusione del Brescia design nelle imprese artigiane. 15 C/F ECOIDEA Elaborare cambiamenti per ottimizzare Associazione Artigiani della l'impiego dell'energia tutelando Provincia di Bergamo l'ambiente. 17 B MACEFMOSCA MACEF Mosca 2006. Centro Estero Camere Commercio Lombarde 18 C/F BAITA Bioedilizia: applicazioni e tecniche per Confartigianato - Unione di l'impresa artigiana di qualità. Brescia Centro Estero Camere 19 B HANNOVER Hannover Messe 2006 - Salone Commercio Lombarde MESSE 2006 Internazionale della tecnologia, dell'innovazione e dell'automazione. Hannover 24-28 aprile 2006. 20 I 60° 60° MIA - Artigianato specchio di Ente Mostre di Monza e MIAARTIGIANATO qualità. Brianza 21 C/F/G PTC Studio di fattibilità per la creazione di REINDUSTRIA Scarl un Polo Tecnologico della Cosmesi nella zona del cremasco. 22 C NANOPLASTIC Trattamenti nanotecnologici di Unione Provinciale Artigiani manufatti plastici. di Lecco - Confartigianato 23 C/D/A SPINTA Support Path to Innovation whitin CCIAA di Milano Artesans. 26 EASY CREDIT Titolo Confartigianato della Provincia di Lodi Centro Estero Camere Commercio Lombarde TOTALI somma messa a disposizione dal bando 1.500.000,00 di cui 300.000,00 per fiere nazionali CCIAA di Cremona CAAF ART. SER. Srl Centro Estero Camere Commercio Lombarde Indirizzo attuatore via Pasubio 3/5 24004 Dalmine BG EURO INFO CENTRE - via Camperio 1 20123 Azienda speciale della Milano CCIAA di Milano Confartigianato della via Haussmann 3 26900 Provincia di Lodi Lodi Centro Estero Camere via Oldofredi 23 20124 Commercio Lombarde Milano Periodo Valutazione 01/06/05 85.124,00 59.586,00 85.000,00 AMMESSO 42.500,00 50 30/11/05 01/10/05 198.000,00 138.000,00 198.000,00 AMMESSO 99.000,00 50 31/12/06 3.663.676,00 2.376.270,00 3.441.000,00 1.720.500,00 50 Suddivisione per aree Progetti ammissibili A) PROMOZIONE MERCATI NAZIONALI 3 B) PROMOZIONE MERCATI ESTERI 3 C) INNOVAZIONE 9 D) FINANZA - ACCESSO AL CREDITO 1 E) DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI 0 F) SVILUPPO SOSTENIBILE 1 G) SICUREZZA 0 H) ARTIGIANATO ARTISTICO E TRADIZIONALE 1 I) FIERE NAZIONALI 2 TOT 20 Cofinanziamento 281.500,00 211.500,00 802.000,00 106.000,00 0,00 100.000,00 0,00 47.000,00 172.500,00 1.720.500,00 Prov. Progetti ammissibili Cofinanziamento BG 2 217.500,00 BS 3 254.000,00 CO 3 295.000,00 CR 2 139.500,00 LC 1 65.000,00 LO 1 42.500,00 MN 0 0,00 MI 6 523.500,00 77.500,00 PV 1 SO 0 0,00 VA 1 106.000,00 TOT 20 1.720.500,00 Attuatori ammissibili N. domande ammissibili Bergamo Formazione 1 CAAF 1 CCIAA di CR 1 Centro Estero CCIAA 3 CLAC 1 Confartigianato Prov.LO 1 Associazione Artigiani Bergamo 1 Ente Mostre Monza e Brianza 1 EUROINFOCENTER 1 Lumetel 1 Pavia Mostre 1 PROMOS 1 SERVITEC srl 1 UPA Servizi 2 CNA COMO 1 POLITECNICO MI POLO DI COMO 1 REINDUSTRIA 1 totali 20 Associazioni coinvolte tutte confartigianato VA tutte associazione artigiani BG cna e cciaa Pavia claai confartigianato Lecco confartigianato BS cna e confartigianato CO cna e confartigianato CO casartigiani + altri Cofinaziamento 77500 106000 93500 211500 100000 42500 140000 130000 135000 83500 77500 47000 65000 170500 55000 140000 46000 1720500 ALLEGATO C PROGETTI DI FILIERA – 1° BANDO 2005 - PROGETTI NON AMMESSI N. Area 1 A 3 Acronimo Titolo Proponente Attuatore PROGETTO GALLERY Iniziative a supporto della partecipazione CLAC srl della Collettiva Progetto Gallery al Salone internaz. Del mobile di Milano. CLAC srl SVISOS Direzione: sviluppo sostenibile. Agenzia Lumetel Scarl Agenzia Lumetel Scarl N.R.G. Varese energy saving. Indirizzo attuatore via Roma 8 22063 Cantù CO C/F 13 A/H 16 01/06/05 31/05/07 65.044,80 Associazione Artigiani CAAF ART. SER. Srl della Provincia di Varese - Cofartigianato v.le Milano 5 21100 Varese 01/06/05 30/07/06 167.500,00 APA Confartigianato Milano Ente Mostre di Monza e Brianza p.za Carrobiolo 5 20052 Monza 01/03/05 30/11/05 210.000,00 Centro Estero Camere Commercio Lombarde via Oldofredi 23 20124 Milano 15/01/06 31/12/06 42.000,00 29.400,00 70 NON AMMESSO APPALTART Il mercato elettronico della Pubblica Amministrazione: opportunità per le imprese artigiane. APA Confartigianato SERVIA Srl v.le Fulvio Testi 280 20126 Milano 01/09/05 31/07/06 88.000,00 44.000,00 50 NON AMMESSO C-COLLABORATIVE Strumenti e metodi di innovazione manageriale per lo sviluppo delle aziende artigiane lombarde del settore tessile, abbigliamento e calzature. SERVIA Srl SERVIA Srl v.le Fulvio Testi 280 20126 Milano 01/09/05 31/07/06 160.000,00 80.000,00 50 NON AMMESSO ECOPIANO Piano di intervento articolato contro l'inquinamento atmosferico. Unione Artigiani Lodi e Provincia SEVART Srl via Lago Maggiore 2 2699 Lodi 15/05/05 30/05/06 142.000,00 71.000,00 50 NON AMMESSO FOOD TRACE La rintracciabilità di filiera nel settore agroalimentare. Casartigiani Lombardia Società Cooperativa Casartigiani Lombardia Società Cooperativa via Del Commercio 33 26013 Crema CR 01/06/05 30/06/06 200.000,00 Virtual Market - progetto per l'incontro e l'offerta di beni e servizi per le imprese artigiane lombarde. Consorzio Crema Ricerche Consorzio Crema Ricerche via Di Vittorio 2 26013 Crema CR 151.000,00 VIRTUALMARKET C/A 70 NON AMMESSO 117.500,00 Centro Estero Camere Commercio Lombarde G 30 45.531,36 70 NON AMMESSO Italian Domus 2006. F/C/A 29 35 NON AMMESSO 150.000,00 ITALSKA 2006 A/C 27 Valutazione Artigianato & territorio. A 25 Contributo % chiesto ARTIGIANATO & TERRITORIO B 24 01/05/05- 425.481,50 30/04/06 via Mazzini 92 25065 Lumezzane BS F 11 Periodo Spesa indicata TOTALI 03/05/05 30/06/06 70 NON AMMESSO 147.000,00 70 NON AMMESSO 140.000,00 70 NON AMMESSO 105.700,00 1.651.026,30 930.131,36 62 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia D.G. Reti e servizi di pubblica utilità [BUR20050150] Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3422 – [4.0.0] D.d.g. 27 luglio 2005 - n. 11660 Approvazione delle proposte di progetto presentate in risposta al bando «Realizzazione di progetti pilota per la diffusione della Società dell’Informazione» approvato con decreto n. 4351 del 22 marzo 2005 IL DIRETTORE GENERALE Visti: – la decisione della Commissione U.E. del 10 dicembre 2001 C(2001)2878 di approvazione del Documento Unico di Programmazione Obiettivo 2 2000-2006; – la deliberazione della Giunta regionale del 27 dicembre 2001 n. 7615 di presa d’atto del Documento Unico di Programmazione sopra citato; – la decisione della Commissione U.E. del 19 novembre 2004 C(2004)5492 di approvazione del Documento Unico di Programmazione Obiettivo 2 2000-2006, a seguito della revisione di metà periodo; Visto il testo del bando «Realizzazione di progetti pilota per la diffusione della Società dell’Informazione» approvato con decreto n. 4351 del 22 marzo 2005 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, 2º Supplemento Straordinario al n. 14 del 7 aprile 2005; Considerato che il bando sopra citato prevedeva la presentazione, entro le ore 12.00 del 30 maggio 2005, di una proposta di progetto già condivisa dalle amministrazioni coinvolte mediante la sottoscrizione di un apposito verbale di approvazione di tale proposta, nel quale si individua il proponente unico del progetto pilota; Considerato che il bando sopra citato prevedeva la valutazione della proposta di progetto da parte della U.O. Servizi a Rete e Gestione Associata; Considerato che i proponenti unici hanno presentato le proposte di progetto, come da allegato A), parte integrante del presente decreto e che le stesse sono state valutate dalla U.O. Servizi a Rete e Gestione Associata; Verificato che le proposte di progetto di cui all’allegato A), presentano i requisiti richiesti dal bando ed in particolare, per ciascuna: – l’allegato 1 del bando «Presentazione proposta di progetto» è stato debitamente compilato e risulta accompagnato dal verbale con cui i rappresentanti degli Enti Locali aderenti al progetto approvano la proposta; – la proposta di progetto è stata redatta in conformità a quanto previsto al punto 11 del bando; – i contenuti della proposta medesima sono in linea con gli obiettivi fissati dal bando citato; Dato atto che a seguito del presente decreto i proponenti unici e gli altri Enti sottoscrittori si impegnano a partecipare alla successiva fase di presentazione dei progetti definitivi; Vista la l.r. 23 luglio 1996, n. 16 «Ordinamento della struttura organizzativa e della dirigenza della Giunta Regionale»; Vista la d.g.r. n. 8/2 del 18 maggio 2005 «I provvedimento organizzativo – VIII legislatura», relativa alla costituzione delle Direzioni Generali della Giunta Regionale; Decreta 1. di approvare le proposte di progetto indicate nell’allegato A), che forma parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di dare comunicazione del presente decreto ai proponenti unici di cui all’allegato A); 3. di disporre la pubblicazione del presente decreto e degli allegati sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito della Regione Lombardia. Il direttore generale reti e servizi di pubblica utilità: Raffaele Tiscar ——— • ——— ALLEGATO A Proposte di progetto approvate a valere sul Bando «Realizzazione di progetti pilota per la diffusione della Società dell’Informazione» approvato con decreto n. 4351 del 22 marzo 2005 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, 2º Supplemento Straordinario al n. 14 del 7 aprile 2005. AREA PROPOSTA DI PROGETTO PROPONENTE UNICO 1 2 3 4 5 Ob2 Ob2 ST ST Ob2 Provincia Provincia Provincia Provincia Provincia 6 ST 7 8 Ob2 Ob2 9 ST Diffusione della società dell’informazione in Val Seriana e Valle di Scalve Progetto Valle Brembana Progetto Valle Imagna Progetto Valle Brembana Realizzazione di una rete wireless nei comuni Ob2 della Provincia di Brescia Realizzazione di una rete wireless nei comuni a S.T. della Provincia di Brescia Banda larga della C.M. Alto Lario Occidentale Realizzazione di una rete wireless nei comuni Ob2 della C.M. Alpi Lepontine Realizzazione di una rete wireless nei comuni a S.T. della C.M. Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera 10 Ob2 11 ST 12 Ob2 13 di di di di di Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Brescia DATA Prov. PRESENTAZIONE NUM. DI PROTOCOLLO BG BG BG BG BS 27-mag-05 27-mag-05 27-mag-05 27-mag-05 26-mag-05 Q1.2005.0014895 Q1.2005.0014894 Q1.2005.0014896 Q1.2005.0014893 Q1.2005.0014780 Provincia di Brescia BS 26-mag-05 Q1.2005.0014782 C.M. Alto Lario Occidentale C.M. Alpi Lepontine CO CO 30-mag-05 23-mag-05 Q1.2005.0014968 Q1.2005.0014446 C.M. Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera LC 25-mag-05 Q1.2005.0014728 Una rete innovativa per lo sviluppo dell’Alto Milanese Comune di Canegrate MI 30-mag-05 Q1.2005.0014959 Una rete innovativa per l’integrazione e il rilancio dell’Alto Milanese Comune di Parabiago MI 30-mag-05 Q1.2005.0014958 Una rete innovativa per l’integrazione e il rilancio del Legnanese – Valle Comune di Legnano Olona MI 25-mag-05 Q1.2005.0014720 Ob2 Realizzazione di progetti pilota per la diffusione della Società dell’Informa- Provincia di Mantova zione nel basso mantovano MN 25-mag-05 Q1.2005.0014751 14 Ob2 Oltrepò a Banda Larga Unione di Comuni di Barbianello, Casanova Lonati, Pinarolo Po e Santa Giuletta PV 26-mag-05 Q1.2005.0014787 15 Ob2 Banda Larga in C.M. Oltrepò Pavese C.M. Oltrepò Pavese PV 27-mag-05 Q1.2005.0014942 16 Ob2 Estensione Banda Larga in Provincia di Sondrio Provincia di Sondrio SO 26-mag-05 Q1.2005.0014861 17 Ob2 Realizzazione di una rete wireless nei comuni Ob. 2 della C.M. Valli del C.M. Valli del Luinese Luinese VA 26-mag-05 Q1.2005.0014851 18 Ob2 Rete montana Digitale VA 30-mag-05 Q1.2005.0015012 Comune di Marchirolo Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia D.G. Industria, PMI e cooperazione [BUR20050151] Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3423 – [4.7.0] D.d.u.o. 30 giugno 2005 - n. 10270 Cancellazione dall’Albo regionale delle Cooperative sociali, ai sensi della l.r. 21/2003, di Cooperative sociali e di loro Consorzi LA DIRIGENTE DELL’U.O. SERVIZI ALLE IMPRESE E COOPERAZIONE Omissis parte integrante del presente provvedimento, che risultano prive dei requisiti per la permanenza nell’Albo; 2. di comunicare a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno alla Cooperativa sociale o al consorzio il presente provvedimento, nonché alla Prefettura e alla Direzione provinciale del Lavoro della provincia dove ha sede legale la Cooperativa; 3. di pubblicare per estratto il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. La dirigente: Silvana Ravasio ——— • ——— Decreta 1. di cancellare dall’«Albo regionale delle cooperative sociali» le Cooperative sociali/consorzi specificate nell’elenco allegato, Cancellazione dall’Albo regionale delle Cooperative sociali – Provvedimento n. 1/2005 N. Cooperativa sociale 1 LA MIMOSA 2 GLI AMICI DI WINNIE P.S.C. 3 IL SENTIERO 4 LA LUNA NEL POZZO 5 CO.N.D. NUOVA DIMENSIONE 6 INIZIATIVE LARIO 7 G. BERTANI 8 ENTERPRISE 9 NEW OPERATOR 10 TANGRAM P.S.C. 11 EUROPA 12 MUBA 13 PROMOZIONE UMANA 14 UNIVERSO 15 GOCCIA BLU 16 GHAN – GLI UOMINI NUOVI 17 KYKLOS 18 MAGDA 19 CA’ GRANDA 20 A. MERICI 21 OLTRECONFINE 22 IL GLICINE 23 OMNICOOP 24 TENSIONI CREATIVE 25 C.S.B.L. – BAGGIO LAVORO 26 DEBA 86 27 SAN MARCO 28 LA GIARA 29 LA GOCCIA 30 IL LARICE P.S.C. 31 ALI P.S.C. 32 BUON AMBIENTE 33 EFFATÀ Indirizzo sede Via Case Nuove 24/b – 23823 COLICO (LC) Via Ferraris 17/b – 20082 BINASCO (MI) V.lo Stalletti 4 – 23807 MERATE (LC) Via Appennini 163/165 – 20151 MILANO Via Padre Marcoli 12 – 25126 BRESCIA Via Caprera 5 – 20035 LISSONE (MI) Via Giovanni XXIII 2 – 46010 BUSCOLDO CURTATONE (MN) Via Verona 11 – 20135 MILANO Via Garibaldi 8 – 27032 FERRERA ERBOGNONE (PV) Via IV Novembre 15 – 24040 LALLIO (BG) Via Maschera 14 – 20048 CARATE BRIANZA (MI) Via Bandello 18 – 20123 MILANO Via Delle Corciate 1 – 20098 S. GIULIANO M.SE (MI) Via T. Tasso 107/b – 24100 BERGAMO Via S. Martino della Battaglia 9 – 25121 BRESCIA Via Del Popolo 19 – 27029 VIGEVANO (PV) Via Padova 61 – 20127 MILANO Via Abbadia 30 – 26100 CREMONA Loc. Moreschi – 23036 TEGLIO (SO) Via S. Maria 44 – 25015 DESENZANO DEL GARDA (BS) Via Manara Negrone 43 – 27029 VIGEVANO (PV) Via Magnana 2 – 20090 BUCCINASCO (MI) Via Basilea 4 – 20152 MILANO Via Giuffrè 8 – 20159 MILANO Via Galvani 17 – 20090 ASSAGO (MI) Via Pacini 11 – 20131 MILANO P.zza San Marco 2 – 20121 MILANO V.lo Fiume 8 – 20092 C. Balsamo (MI) Via Balduzzi 10/g – 24023 CLUSONE (BG) Via P. Degli Orlandi 2 – 25059 VEZZA D’OGLIO (BS) Via Madello 4/1 – 20123 MILANO Via S. Rocco 13 – 21040 VENEGONO SUPERIORE (VA) P.zza G. Mora 2 – 21052 BUSTO ARSIZIO (VA) Codice fiscale Decreto iscrizione Partita IVA N. Data N. N. Sez. foglio ordine Motivo della cancellazione 01447520139 13398 15/07/2002 A 71 141 Mancato invio documentazione 03928760960 6177 15/04/2004 A 398 795 Mancato invio documentazione 02021040130 51342 26/01/1994 A 22 43 Mancato invio documentazione 08814390152 54435 24/04/1997 A 60 119 Mancato invio documentazione 00957480171 64270 26/09/1994 A 96 191 Mancato invio documentazione 09192940154 67743 30/11/1995 A 148 295 Mancato invio documentazione 00208900209 55643 23/04/1996 A 155 310 Mancato invio documentazione 11095720154 01759760182 57844 25263 24/05/1996 24/03/1999 A A 161 233 322 466 Mancato invio documentazione Mancato invio documentazione 02641040163 27179 20/04/1999 A 234 468 Mancato invio documentazione 0285973068 8549 03/04/2000 A 260 519 Mancato invio documentazione 12838100159 07341700156 9425 1514 11/04/2000 24/01/2001 A A 262 280 523 559 Mancato invio documentazione Mancato invio documentazione 02674420167 14554 18/06/2001 A 296 592 Mancato invio documentazione 03456200173 14721 19/06/2001 A 300 599 Mancato invio documentazione 01914820186 19584 20/08/2001 A 306 611 Mancato invio documentazione 12889320151 01158000198 20878 27409 10/09/2001 16/11/2001 A A 307 312 614 624 Mancato invio documentazione Mancato invio documentazione 00811210145 16882 10/10/2003 A 382 764 Mancato invio documentazione 01849300171 22448 17/12/2003 A 389 777 Mancato invio documentazione 02026650180 7129 30/04/2004 A 400 799 Mancato invio documentazione 08349340151 60683 29/09/1993 B 5 10 Mancato invio documentazione 08962280155 10754070158 09304270151 61487 61488 61514 04/07/1994 04/07/1994 05/07/1994 B B B 52 52 59 103 104 117 Mancato invio documentazione Mancato invio documentazione Mancato invio documentazione 08608820158 11459950157 56930 64072 03/05/1995 13/09/1996 B B 83 113 166 225 Mancato invio documentazione Mancato invio documentazione 02469150961 69116 24/12/1996 B 120 239 Mancato invio documentazione 02659260166 35992 22/07/1999 B 167 334 Mancato invio documentazione 02143860985 14714 19/06/2001 B 198 395 Mancato invio documentazione 13266580151 02547550125 19569 20453 20/08/2001 05/09/2001 B B 204 205 407 409 Mancato invio documentazione Mancato invio documentazione 02425390123 3579 05/03/2003 B 219 437 Mancato invio documentazione Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia N. Cooperativa sociale Indirizzo sede Codice fiscale Decreto iscrizione Partita IVA N. Data N. N. Sez. foglio ordine Motivo della cancellazione 34 ARMONIA P.S.C. DI SERVIZI 03105680965 6760 18/04/2003 B 221 442 Mancato invio documentazione 35 13353820155 7718 13/05/2003 B 225 450 Mancato invio documentazione 03631440967 10930 03/07/2003 B 229 457 Mancato invio documentazione 09897840154 52679 06/03/1995 C 6 11 Mancato invio documentazione 11905400153 53457 26/02/1998 C 10 20 Mancato invio documentazione 12303960152 65934 29/07/1998 C 11 22 Mancato invio documentazione 02442470122 70408 09/10/1998 B 155 309 Richiesta cancellazione 02362230134 03148330172 24434 62890 09/10/2000 13/12/1993 B A 186 11 372 22 00931300131 59030 22/04/1994 A 53 106 Richiesta cancellazione Mancato reintegro percentuale soci volontari Richiesta cancellazione 36 37 38 39 40 41 42 43 Via Delle Camelie 19 – 20093 COLOGNO MONZESE (MI) NEVI BAIT Via Chiesa Rossa 351 – 20100 MILANO GARGANTUA P.S.C. Via Don L. Cantini – 20041 AGRATE BRIANZA (MI) CONSORZIO COOPERATIVE Via Della Signora 3 – 20122 MISOLIDARIETÀ LANO CONSORZIO TOB NAZIONALE Via A. Manzoni 4 – 26839 ZELO BUON PERSICO (LO) CONSORZIO U.N.I.R. Via Angera 3 c/o Condominio Pais – 20125 MILANO GEOFOREST Via Tiberio Pansini 1 – 21039 VALGANNA (VA) L’INSONNE Via Stresa 16 – 20125 MILANO MYOSOTIS Via Colle Beato 24 – 25127 BRESCIA CETERA Via Cavour 15 – 22063 CANTÙ (CO) Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3424 – [BUR20050152] [4.4.0] D.d.s. 26 giugno 2005 - n. 9705 Legge 16 dicembre 1996 n. 35, art. 2, comma 1, lett. b). Legge 5 ottobre 1991 n. 317, art. 21. Approvazione della graduatoria e concessione dei contributi a favore delle strutture di servizio al sistema lombardo delle P.M.I. industriali per l’anno 2005 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA SVILUPPO PRODUTTIVO ED INCENTIVI Vista la legge del 16 dicembre 1996 n. 35 «Interventi regionali per lo sviluppo delle imprese minori», art. 2, comma 1, lett. b); Vista la legge del 5 ottobre 1991 n. 317 «Interventi per l’innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese» e, in particolare, il Capo IV, concernente i Consorzi e le società consortili tra le piccole imprese, delegata alla Regione ai sensi del d.lgs. n. 112/98; Vista la deliberazione n. 7/15979 del 23 dicembre 2003, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 53 del 29 dicembre 2003, con la quale la Giunta regionale ha approvato l’aggiornamento delle modalità di attuazione di cui alla d.g.r. 21 dicembre 2001 n. 7/7469 relativamente all’art. 2, lett. b) – misura b1 art. 7 – misura e1 – e art. 8 – misura e2 – della l.r. n. 35/96; Visto in particolare l’allegato 1 alla citata deliberazione ove sono specificati i criteri e le modalità di applicazione relativi alla misura b1) «Agevolazioni a favore delle strutture di servizio per la realizzazione di progetti-programma di sostegno al sistema lombardo delle P.M.I. industriali»; Visto il termine per la presentazione delle domande fissato al 31 marzo 2005; Considerato che sono pervenute 11 domande alla Struttura Sviluppo Produttivo e incentivi, responsabile dell’istruttoria; Rilevato che le domande pervenute sono state valutate secondo le modalità ed i criteri stabiliti nella deliberazione citata e che 4 non sono risultate ammissibili per le seguenti motivazioni: – Apindustria BS: non ha utilizzato la modulistica attualmente vigente; – Agenzia Lumetel s.c.a.r.l.: non ha individuato le imprese coinvolte nel progetto; – Consorzio Optocoop Italia s.c.a.r.l.: rivolge la sua attività alle imprese commerciali e non a quelle industriali come individuate dal bando; – Consorzio Opto Bergamo s.r.l.: manca espressa disposizione statutaria che sancisca il divieto della distribuzione degli utili anche in caso di scioglimento del consorzio e rivolge la sua attività a favore delle imprese commerciali e non a quelle industriali come individuate dal bando; Considerato, quindi, che sulle 7 domande risultate ammissibili è stata effettuata una istruttoria di merito relativa al progetto presentato cui è conseguita l’attribuzione di un punteggio complessivo ed il posizionamento in graduatoria, come risulta dall’allegato A e dalla documentazione agli atti della competente Struttura; Preso atto che il capitolo 2.3.1.5.3.20.6665 «Fondo Unico per lo sviluppo di strutture alle P.M.I. attraverso contributi a enti locali, camere di commercio, società ed agenzie a partecipazione pubblica, associazioni imprenditoriali, consorzi e cooperative di imprese e società consortili» del bilancio regionale 2005 presenta la necessaria disponibilità; Visto quanto disposto dal bando, approvato con la citata deliberazione n. 7/15797 del 23 dicembre 2003, in relazione alle modalità di erogazione dell’agevolazione ed in particolare il riferimento alla stipula di uno specifico contratto di fidejussione, necessaria ai fini dell’erogazione della prima quota dell’agevolazione; Visto il decreto n. 2493 del 22 febbraio 2005 avente ad oggetto «Attribuzione alle unità organizzative e alle strutture della direzione generale industria, P.M.I., cooperazione e turismo dei capitoli del bilancio di previsione esercizio 2005»; Vista la d.g.r. n. 8/2 del 18 maggio 2005 avente per oggetto «Costituzione delle direzioni generali, incarichi e altre disposizioni organizzative. I provvedimento organizzativo – VIII Legislatura; Decreta 1. di approvare per i motivi esposti in premessa, l’allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, contenente la graduatoria dei progetti-programma ammessi con l’indicazione del relativo punteggio, dell’investimento ammesso e dell’agevolazione concessa; 2. di non ammettere all’agevolazione, per le seguenti motivazioni, le domande presentate da: – Apindustria BS: non ha utilizzato la modulistica attualmente vigente; – Agenzia Lumetel s.c.a.r.l.: non ha individuato le imprese coinvolte nel progetto; – Consorzio Optocoop Italia s.c.a.r.l.: rivolge la sua attività alle imprese commerciali e non a quelle industriali come individuate dal bando; – Consorzio Opto Bergamo s.r.l.: manca espressa disposizione statutaria che sancisca il divieto della distribuzione degli utili anche in caso di scioglimento del consorzio e rivolge la sua attività a favore delle imprese commerciali e non a quelle industriali come individuate dal bando e di stabilire che, a seguito dell’emanazione del presente atto, venga data ufficiale comunicazione dell’esclusione ai soggetti interessati, contenente le motivazioni del diniego; 3. di disporre le seguenti modalità di erogazione del beneficio: a) una prima quota, pari alla metà dell’agevolazione concessa, erogata sottoforma di finanziamento, a seguito della presentazione da parte del soggetto beneficiario dell’atto di stipula di un contratto di fideiussione di importo pari al finanziamento concesso; b) la seconda quota, erogata sottoforma di contributo in conto capitale, previa rendicontazione del 75% delle spese ammesse; c) il saldo del contributo in conto capitale e della complessiva agevolazione erogato alla presentazione della rendicontazione delle spese sostenute per la completa realizzazione del progetto; 4. di impegnare la somma di C 723.015,72 con imputazione al capitolo di spesa 2.3.10.5.3.20.6665 del bilancio 2005, a favore dei beneficiari indicati nell’allegato A (cod. 24605); 5. di dichiarare che l’obbligazione assunta con il presente atto scade entro il termine dell’esercizio finanziario in corso; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3425 – 6. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Alberto Lugoboni ALLEGATO «A» PROGRAMMA ANNUALE DEGLI INTERVENTI 2004 (L.r. 35/96 – Art. 2 – Misura B1 – Art. 21 della l.r. 317/91) Agevolazione a favore delle strutture di servizio per la realizzazione di progetti-programma di sostegno al sistema lombardo delle PMI Industriali Tabella di concessione dei contributi regionali per l’anno 2005 per la realizzazione dei progetti – Programma di intervento previsti dalla d.g.r. 7/15797 del 27 dicembre 2003 N. N. dom. prot. Ricevuta il Ragione sociale Sede PR C.F. Progetto 1 4905 31/03/2005 Centro Tessile Cotoniero e Busto Arsizio VA 01724710122 DAP-TEX Prima sperimentazioAbbigliamento s.p.a. ne della Dichiarazione Ambientale per prodotti tessili 2 4811 31/03/2005 C.E.M.B. Consorzio Export Monza Monza e Brianza 3 4 Punteggio Investimento Investimento Agevolazione assegnato proposto ammesso concessa Inizio progetto Fine progetto 73 50.350,00 50.350,00 25.175,00 01/09/2005 31/12/2006 MI 05861280153 Programma di sviluppo aziendale sul mercato interno P.S.A.M.I. 72,5 910.553,80 383.716,40 191.858,20 01/04/2005 01/04/2007 4809 31/05/2005 Consorzio Mantova Export Mantova MN 00426700209 SVI.CO. II 62,5 392.592,10 392.592,10 196.296,05 01/04/2005 31/12/2005 4801 31/03/2005 C.I.E.R. – Consorzio Inno- Sellero vazione Energetica Rinnovabile BS 02182890984 Progetto uso razionale dell’energia nel settore industriale e dei servizi 55 200.000,00 200.000,00 100.000,00 01/04/2005 30/12/2006 5 4818 31/03/2005 INN.TEC. s.r.l. Brescia BS 30367310171 Laboratorio sensori, strumentazione elettronica e microsistemi 54,5 110.000,00 110.000,00 55.000,00 01/04/2005 01/04/2007 6 4810 31/03/2005 Brescia Export Brescia 34,5 298.062,29 109.372,93 54.686,47 01/04/2005 31/03/2007 7 4817 31/03/2005 Consorzio Kome SCPA Brescia BS 01717040172 Sviluppo Mercato Italiano – S.M.I. BS 03616250175 Servizi avanzati a supporto delle P.M.I. basati sul web 33,5 221.500,00 200.000,00 100.000,00 01/04/2005 30/03/2007 TOTALE [BUR20050153] 2.183.058,19 1.446.031,43 723.015,72 [4.4.0] te atto, ai sensi dell’art. 2 della lettera c) della l.r. 16 dicembre 1996, n. 35, concernente il sostegno a società e consorzi per lo sviluppo dei sistemi produttivi locali, per l’anno 2005; 2. di rinviare a successivo decreto la concessione e, previa verifica delle effettive disponibilità finanziarie, la liquidazione dei contributi concessi; 3. di stabilire la pubblicazione del presente decreto nel Bollettino della Regione Lombardia. Il dirigente: Alberto Lugoboni ——— • ——— ALLEGATO «A» PROGRAMMA ANNUALE DEGLI INTERVENTI 2004 L.r. 35/96 – Art. 2 – Misura C Tabella dei progetti ammissibili al contributo previsto dalla d.g.r. 7/7469 del 21 dicembre 2001 – Misura C – Anno 2005 D.d.s. 30 giugno 2005 - n. 10160 L.r. 16 dicembre 1996 n. 35, art. 2, lett. c) «Sostegno a società e consorzi, per lo sviluppo dei sistemi produttivi locali». Approvazione elenco domande ammissibili per l’anno 2005 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA SVILUPPO PRODUTTIVO ED INCENTIVI Omissis Decreta 1. di dichiarare ammissibili i progetti presentati dai soggetti indicati nell’allegato A, parte integrante e sostanziale del presen- N. N. Investimento Investimento Contributo Inizio Fine Ragione sociale Sede PV Progetto dom. prot. Data prot. proposto ammesso concedibile progetto progetto 1 4754 31/03/2005 Unione dei Comuni di Ceto BS Azioni di promozione, gestione del ter- 195.000,00 195.000,00 97.500,00 01/01/2005 30/06/2005 Ceto, Cimbergo e Paritorio e di animazione economica spardo 2 4787 31/03/2005 Comunità Montana Morbegno SO Promuovere la crescita e lo sviluppo 297.400,00 297.400,00 148.700,00 01/03/2005 30/06/2006 Valtellina di Morregno economico del sistema produttivo locale anche attraverso la creazione di eccellenza per le PMI della Bassa Valtellina 3 4802 31/03/2005 Agenzia Parco Mine- Bovegno BS Centro di eccellenza tecnologico- 350.000,00 350.000,00 175.000,00 01/01/2005 30/06/2006 rario Alta Valle Tromscientifica per la ricerca mineraria e pia per le opere in sotterraneo 4 4147 23/03/2005 Consorzio Intercomu- Soresina CR Progetto per la promozione dello svi96.500,00 96.500,00 48.250,00 01/01/2005 30/06/2006 nale Sviluppo Econoluppo locale attraverso l’attrazione di mico C.I.S.E. investimenti produttivi e il rilancio economico-produttivo territoriale 5 4643 30/03/2005 Comune di Manerbio Manerbio BS Creazione di una rete territoriale per 371.000,00 371.000,00 185.500,00 01/01/2005 30/06/2005 lo sviluppo del sistema produttivo della bassa bresciana 6 4790 31/03/2005 Comune di Como Como CO COM-01: centro servizi innovativi per 504.000,00 504.000,00 252.000,00 01/01/2005 30/06/2005 la promozione dello sviluppo economico delle PMI comasche 7 4813 31/03/2005 COGEME s.p.a. Rovato BS Piano strategico per la promozione del 118.000,00 118.000,00 59.000,00 01/04/2005 30/06/2005 territorio e lo sviluppo economico locale TOTALE 1.931.900,00 965.950,00 [BUR20050154] [4.7.0] D.d.s. 15 luglio 2005 - n. 11185 Modifica nell’Albo regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Società Cooperativa Sociale a r.l. Comunità Nuova» in Cooperativa Sociale «Pinocchio Group Cooperativa Sociale Onlus» IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) di dare atto della modifica della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Società Cooperativa Sociale a r.l. Comunità Nuova» in Cooperativa Sociale «Pinocchio Group Cooperativa Sociale Onlus»; 2) di mantenere la Cooperativa Sociale «Pinocchio Group Cooperativa Sociale Onlus» con sede a Rodengo Saiano (BS) – Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3426 – via Paradello n. 9, codice fiscale e partita IVA n. 02822710170, iscritta nella Sezione B, foglio n. 46, numero d’ordine 92; 3) è fatto obbligo alla Cooperativa Sociale: • di presentare annualmente, alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato, per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo e le relazioni degli amministratori; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo e di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 4) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Brescia, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Franco Cocquio [BUR20050155] [4.7.0] D.d.s. 15 luglio 2005 - n. 11186 Modifica nell’Albo regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Insieme ACLI Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «Società Cooperativa Sociale Insieme Onlus» e della sede legale da Cesano Boscone (MI) – via Nazario Sauro n. 1 a Corsico (MI) – via Curiel n. 4 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) di dare atto della modifica della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Insieme ACLI Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «Società Cooperativa Sociale Insieme Onlus» e della sede legale da Cesano Boscone (MI) – via Nazario Sauro n. 1 a Corsico (MI) – via Curiel n. 4; 2) di mantenere la Cooperativa Sociale «Società Cooperativa Sociale Insieme Onlus» con sede a Corsico (MI) – via Curiel, n. 4 codice fiscale e partita IVA n. 11873670159, iscritta nella Sezione B, foglio n. 133, numero d’ordine 266; 3) è fatto obbligo alla Cooperativa Sociale: • di presentare annualmente, alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato, per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo e le relazioni degli amministratori; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo e di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 4) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Milano, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente: Franco Cocquio [BUR20050156] [4.7.0] D.d.s. 15 luglio 2005 - n. 11187 Modifica nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della deno- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 minazione sociale da Cooperativa Sociale «Epochè Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «C.R.E.A. – Cooperative Riunite Epochè Altre Metà – Cooperativa Sociale a r.l.» e della sede legale da Milano – via L. Palazzi n. 2/a a Milano – via Salasco n. 20 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) di dare atto della modifica della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Epochè Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «C.R.E.A. – Cooperative Riunite Epochè Altre Metà – Cooperativa Sociale a r.l.» e della sede legale da Milano – via L. Palazzi n. 2/a a Milano – via Salasco n. 20; 2) di mantenere la Cooperativa Sociale «C.R.E.A. – Cooperative Riunite Epochè Altre Metà – Cooperativa Sociale a r.l.» con sede a Milano – via Salasco, n. 20 codice fiscale e partita IVA n. 12439540159, iscritta nella Sezione A, foglio n. 225, numero d’ordine 450; 3) è fatto obbligo alla Cooperativa Sociale: • di presentare annualmente, alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato, per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo e le relazioni degli amministratori; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 4) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Milano, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano, ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050157] [4.7.0] D.d.s. 15 luglio 2005 - n. 11188 Modifica nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 aprile 2003, n. 21 della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Altre Metà Società Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «Sicuramente Cooperativa Sociale» e della sede legale da Milano – via dal Pozzo Toscanelli Paolo n. 1 a Milano – via Salasco n. 20 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) di dare atto della modifica della denominazione sociale da Cooperativa Sociale «Altre Metà Società Cooperativa Sociale a r.l.» in Cooperativa Sociale «Sicuramente Cooperativa Sociale» e della sede legale da Milano – via dal Pozzo Toscanelli Paolo n. 1 a Milano – via Salasco n. 20; 2) di mantenere la Cooperativa Sociale «Sicuramente Cooperativa Sociale» con sede a Milano – via Salasco, n. 20 codice fiscale e partita IVA n. 12014860154, iscritta nella Sezione A, foglio n. 223, numero d’ordine 445; 3) è fatto obbligo alla Cooperativa Sociale: • di presentare annualmente, alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato, per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo e le relazioni degli amministratori; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa, Cooperazione e Turismo – Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3427 – entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 4) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Milano, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano, ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050158] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11392 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Orizzonti – Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Bienno (BS) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Orizzonti – Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.», con sede in Bienno (BS) – via Luigi Ercoli 64, codice fiscale e partita IVA n. 02573330988 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «A» al foglio n. 431, numero progressivo 862; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; • di comunicare alla Regione – entro il mese di ottobre 2005 l’inizio dell’attività ed il personale in essa impiegato inviando la documentazione attestante il rapporto di lavoro; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Brescia, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050159] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11394 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Emergenza medico sanitaria Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Padenghe sul Garda (BS) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Emergenza medico sanitaria Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede in Padenghe s/Garda (BS) – piazza San Giacomo Matteotti 16, codice fiscale e partita IVA n. 02582920985 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «A» al foglio n. 432, numero progressivo 863; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristi- Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 che professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2– della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Brescia, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050160] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11396 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «San Vito Società Cooperativa Sociale» con sede a Monza (MI) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «San Vito Società Cooperativa Sociale» con sede in Monza (MI) – via Sacconi 1, codice fiscale e partita IVA n. 04717130969 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «A» al foglio n. 432, numero progressivo 864; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Milano, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050161] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11397 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Mago di Oz – Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Brescia IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Il Mago di Oz – Società Cooperativa sociale – O.N.L.U.S.» con sede in Brescia – via Rose di Sotto 53, codice fiscale e partita IVA n. 02566790982 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «A» al foglio n. 433, numero progressivo 865; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3428 – base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 31/1991; • di comunicare alla Regione – entro il mese di settembre 2005 l’inizio dell’attività ed il personale in essa impiegato inviando la documentazione attestante il rapporto di lavoro; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Brescia, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050162] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11398 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Abano Soc. Coop. Sociale» con sede in Monza (MI) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Abano Soc. Coop. Sociale» con sede in Monza (MI) – via Ramazzotti 22, codice fiscale e partita IVA n. 04196140968 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «A» al foglio n. 433, numero progressivo 866; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Milano, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050163] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11400 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «I Girasoli Società Cooperativa Sociale – O.N.L.U.S.» con sede a Calvenzano (BG) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «I Girasoli Società Cooperativa sociale – O.N.L.U.S.», con sede in Calvenzano (BG) – via Donizetti 3, codice fiscale e partita IVA n. 03188770162 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «A» al foglio n. 434, numero progressivo 867; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Bergamo, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Bergamo ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050164] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11401 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Tralcio Cooperativa Sociale a r.l. – O.N.L.U.S.» con sede a Traona (SO) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Il Tralcio Cooperativa Sociale a r.l. – O.N.L.U.S.», con sede in Traona (SO) – via Palotta, codice fiscale e partita IVA n. 00831260146 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla sezione «A» al foglio n. 435, numero progressivo 869; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Sondrio, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Sondrio ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050165] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11402 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Emmanuele Cooperativa Sociale a r.l.» con sede a Casalpusterlengo (LO) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Emmanuele Cooperativa Sociale a r.l.», con sede in Casalpusterlengo (LO) – via S. Francesco 3, codice fiscale e partita IVA n. 09047590154 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla sezione «A» al foglio n. 434, numero progressivo 868; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3429 – • di comunicare alla Regione, entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Lodi, alla Direzione Provinciale del Lavoro di Lodi ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050166] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11403 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Team Work Società Cooperativa Sociale» con sede a Tavernerio (CO) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Team Work Società Cooperativa Sociale» Cooperativa Sociale con sede in Tavernerio (CO), codice fiscale e partita IVA n. 02856240126 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla sezione «B» al foglio 251 numero progressivo 501; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa, Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – certificazione relativa ai soggetti svantaggiati ai sensi dell’art. 4 della legge n. 381/1991; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; – la diminuzione della percentuale delle persone svantaggiate come indicato al secondo comma dell’art. 4 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Como, alla Direzione Generale del Lavoro di Como ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050167] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11405 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Nuovo Mondo Cooperativa Sociale a r.l.» con sede a Lecco IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Il Nuovo Mondo Cooperativa Sociale a r.l.» Cooperativa Sociale con sede in Lecco (LC), codice fiscale e partita IVA n. 02846480131 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «B» al foglio 251 numero progressivo 502; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa, Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – certificazione relativa ai soggetti svantaggiati ai sensi dell’art. 4 della legge n. 381/1991; Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; – la diminuzione della percentuale delle persone svantaggiate come indicato al secondo comma dell’art. 4 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Lecco, alla Direzione Generale del Lavoro di Lecco ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050168] [4.7.0] D.d.s. 21 luglio 2005 - n. 11406 Iscrizione nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali ai sensi della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21 della Cooperativa Sociale «Il Barone Rosso Società Cooperativa Sociale» con sede a S. Giovanni Bianco (BG) IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1) la Cooperativa Sociale «Il Barone Rosso Società Cooperativa Sociale» Cooperativa Sociale con sede in San Giovanni Bianco (BG), codice fiscale e partita IVA n. 03170240166 è iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali alla Sezione «B» al foglio 252 numero progressivo 503; 2) è fatto obbligo alla Cooperativa: • di presentare annualmente alla Regione Lombardia – Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa, Cooperazione – entro trenta giorni dal termine fissato per la presentazione della dichiarazione dei redditi: – il bilancio consuntivo, la nota integrativa, la relazione del Collegio Sindacale e il Verbale dell’Assemblea; – certificazione relativa ai soggetti svantaggiati ai sensi dell’art. 4 della legge n. 381/1991; – nota informativa relativa all’attività svolta, alle caratteristiche professionali degli operatori, alla composizione della base sociale ed alle modalità di utilizzo di eventuali contributi regionali, al fine della verifica del permanere dei requisiti di iscrizione; • di comunicare alla Regione entro i successivi trenta giorni dell’avvenuta variazione, ogni modifica riguardante: – lo statuto; – la composizione della compagine sociale, qualora si riscontri una variazione del rapporto tra soci ordinari e soci volontari cosı̀ come previsto dall’art. 2 della legge n. 381/1991; – la diminuzione della percentuale delle persone svantaggiate come indicato al secondo comma dell’art. 4 della legge n. 381/1991; 3) copia del presente provvedimento è trasmessa alla Cooperativa Sociale, alla Prefettura di Bergamo, alla Direzione Generale del Lavoro di Bergamo ed è pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio [BUR20050169] [4.7.0] D.d.s. 25 luglio 2005 - n. 11533 Modifica della denominazione e sede legale, ai sensi del d.lgs. del 17 gennaio 2003 n. 6, nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA COOPERAZIONE, IMPRENDITORIA GIOVANILE E NUOVA IMPRESA Omissis Decreta 1. Di modificare la denominazione e la sede legale nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali per le Cooperative Sociali indicate nell’elenco allegato, parte integrante del presente provvedimento; 2. Di pubblicare per estratto il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il Dirigente: Franco Cocquio Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3430 – ALLEGATO ELENCO COOPERATIVE – MODIFICHE DENOMINAZIONE Sez. N. Albo iscr. DENOMINAZIONE INDIRIZZO CITTÀ Prov. DENOMINAZIONE NUOVA STORTI MARIA SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS INCONTRO SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE IL QUADRIFOGLIO – SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE E AGRICOLA – ONLUS IL SENTIERO COOPERATIVA SOCIALE IL MOSAICO LAVORO SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE A R.L. PIER GIORGIO FRASSATI SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE – ONLUS L’ALIANTE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE – ONLUS B 473 STORTI MARIA P.S.C. VIA ROMANI 56 CASALMAGGIORE CR B 54 INCONTRO LC B 2 IL QUADRIFOGLIO B 97 IL SENTIERO B B B VIA SAN CARLO MISSAGLIA BORROMEO 1/A VIA CAPPEL- REMEDELLO LAZZI 5 VIA B. ANDREA MORBEGNO 16 199 IL MOSAICO LAVORO VIA VISTARINI LODI 13 133 PIER GIORGIO FRAS- VIA G. BRUNO 3 CANNETO SATI S/OGLIO 325 L’ALIANTE [BUR20050170] V.LO LEDRO 6 OSPITALETTO BS SO LO MN BS [4.0.0] D.d.s. 27 luglio 2005 - n. 11663 DocUP ob. 2 2000-2006 – Misura 2.5 – II bando – Approvazione dei programmi ed assegnazione dei contributi LA DIRIGENTE DELLA STRUTTURA AZIONI DI POLITICA COMUNITARIA Visti: • il Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali; • il Regolamento (CE) n. 1783/1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR); • il Regolamento (CE) n. 1159/2000 della Commissione del 30 maggio 2000 relativo alle azioni informative e pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi strutturali; • il Regolamento (CE) n. 448/2004 della Commissione del 10 marzo 2004, recante le modifiche alle disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) 1685/2000 del Consiglio relativamente all’ammissibilità delle spese concernenti le operazioni cofinanziate dai Fondi Strutturali e che revoca il Regolamento (CE) n. 1145/2003; • il Regolamento (CE) n. 2355/2002 della Commissione del 27 dicembre 2002 che modifica il regolamento (CE) n. 438/2001 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio per quanto riguarda i sistemi di gestione e di controllo dei contributi concessi nell’ambito dei fondi strutturali; • la Decisione C(2001) 2878 del 10 dicembre 2001 della Commissione Europea recante «approvazione del documento unico di programmazione per gli interventi strutturali comunitari nella regione Lombardia interessata dall’obiettivo n. 2 in Italia»; • la d.g.r. n. 7/7615 del 21 dicembre 2001 recante «Presa d’atto dell’approvazione della Commissione Europea – Decisione C(2001) 2878 del 10 dicembre 2001 – del DocUP Obiettivo 2 2000-2006»; • la Decisione C(2004) 4592 del 19 novembre 2004 che modifica la Decisione C (2878) del 10 dicembre 2001 recante «Approvazione del documento unico di programmazione per gli interventi strutturali comunitari nella Regione Lombardia interessata dall’obiettivo n. 2 in Italia»; • la d.g.r. n. 7/21192 del 24 marzo 2005 recante «Presa d’atto dell’approvazione della Commissione Europea – Decisione C(2004) 4592 del 19 novembre 2004 del DocUP obiettivo 2 20002006 riprogrammato a seguito della revisione di metà periodo»; • la d.g.r. n. 7/8602 del 27 marzo 2002 «DocUP Obiettivo 2 2000-2006. Adozione del Complemento di Programmazione» e successive modificazioni; • il decreto del Direttore Generale Industria, PMI, Cooperazione e Turismo n. 9087 del 31 maggio 2004 con il quale è stato approvato il II Bando – pubblicato al n. 24 del 7 giugno 2004 del Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – che prevede, fra l’altro, i requisiti e le procedure per l’accesso ai contributi previsti dalla Misura 2.5 «Sviluppo delle competenze programmatorie degli enti locali» del DocUP ob. 2 2000-2006 e con il quale sono state approvate contestualmente anche le linee guida per la rendicontazione della Misura 2.5; • il decreto n. 7461 del 16 maggio 2005: DocUP ob. 2 20002006 – Misura 2.5 Incremento delle risorse a disposizione delle INDIRIZZO CITTÀ Prov. VIA ROMANI 56 CASALMAGGIORE CR VIA SAN CARLO MISSAGLIA BORROMEO 1/A VIA REMEDEL- ISORELLA LO 1 LC BS VIA B. ANDREA MORBEGNO 16 VIA A. DA LODI LODI s.n.c. VIA G. BRUNO 3 CANNETO S/OGLIO SO LO MN VIA M. DELLA OSPITALETTO LIBERTÀ 53 BS aree a sostegno transitorio; Modifiche alle linee guida di rendicontazione del II bando di cui al decreto n. 9087 del 31 maggio 2004; • la d.g.r. n. 8/2 del 18 maggio 2005. Avente ad oggetto «Costituzione delle Direzioni Generali, incarichi e altre disposizioni organizzative – I provvedimento organizzativo – VIII Legislatura»; • la d.g.r. n. 8/207 del 27 giugno 2005 recante «II provvedimento organizzativo – VIII legislatura»; Visti i decreti del dirigente di struttura: • n. 13108 del 26 luglio 2004; • n. 16902 del 7 ottobre 2004; • n. 22375 del 9 dicembre 2004; • n. 23199 del 22 dicembre 2004 Integrazione del decreto n. 22375 del 9 dicembre 2004; • n. 1834 del 10 febbraio 2005 Rettifiche ai decreti nn. 22375 e 23199/2004; • n. 2831 del 25 febbraio 2005; • n. 5380 del 12 aprile 2005; • n. 8347 del 31 maggio 2005; • n. 9540 del 22 giugno 2005; con i quali sono stati approvati i programmi pervenuti dalla data del 7 giugno 2004 alla data del 5 aprile 2005 (fino al prot. n. R1.2005.4958) ed assegnati i contributi; Rilevato: • che il II bando per la presentazione delle domande sulla Misura 2.5 del DocUP ob. 2 prevede una dotazione finanziaria di C 3.399.922,05 cosı̀ ripartita: – Aree Obiettivo 2: C 3.351.578,05; – Aree a Sostegno Transitorio: C 48.344,00; • che a seguito del decreto n. 7461 del 16 maggio 2005 di incremento delle risorse per le aree a Sostegno Transitorio di C 400.000,00, il bando prevede una dotazione finanziaria di C 3.799.922,05 cosı̀ ripartita: – Aree Obiettivo 2: C 3.351.578,05; – Aree a Sostegno Transitorio C 448.344,00 • che la disponibilità finanziaria residua, a seguito dell’approvazione ed assegnazione dei contributi fatta con i decreti già citati, nonché dell’incremento delle risorse nelle zone a Sostegno Transitorio, risulta cosı̀ ripartita: – Aree Obiettivo 2: C838.352,77; – Aree a Sostegno Transitorio: C329.740,54; • che dal 6 aprile 2005 alla data del 12 maggio 2005 (fino al prot. n. R1.2005.6937), sono pervenuti alla Regione n. 7 programmi cosı̀ suddivisi: Aree Obiettivo 2 Phasing out Totale N. Programmi complessi 3 1 4 N. Programmi semplici 2 1 3 Totale 5 2 7 Considerato che la valutazione delle domande di contributo relative alla Misura 2.5, di competenza della Struttura Azioni di Politica Comunitaria, implica: – la selezione delle singole attività proposte nell’ambito di ciascun programma; – la richiesta di integrazioni qualora le stesse si presentano poco chiare o carenti degli elementi necessari; Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005 – 3431 – Esaminate le istanze presentate e completata l’istruttoria sia in ordine all’ammissibilità formale che relativamente al profilo tecnico-economico, con le modalità ed i criteri indicati nel Complemento di Programmazione e nel bando; Viste le richieste di integrazione e le relative risposte: • al comune di Santa Brigida ID 6396, ns. richiesta di integrazioni prot. n. R1.2005.0007684, risposta pervenuta con lettera anticipata via fax prot. n. 764 del 31 maggio 2005; • alla Comunità Montana Parco Alto Garda ID 6395, ns. richiesta di integrazioni prot. n. R1.2005.0007685, risposta pervenuta con lettera ns prot. n. 5369 del 7 giugno 2005 e ulteriore richiesta prot. n. R1.2005.0010300 risposta pervenuta con lettera anticipata via fax prot. n. 7177 del 25 luglio 2005; • all’Unione dei comuni dell’Alta Vallecamonica ID 6408, Ns. richiesta di integrazioni prot. n. R1.2005.0008034, risposta pervenuta con lettera ns prot. n. 312 del 10 giugno 2005; Dato atto che le risultanze dell’attività di valutazione sono sintetizzate nei seguenti allegati, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento: • Allegato 1: «Aree Obiettivo 2 – Elenco dei programmi finanziati»; • Allegato 2: «Aree Phasing out – Elenco dei programmi finanziati»; • Allegato 3: «Aree Obiettivo 2 – Sostegno Transitorio: Schede sintetiche delle attività dei programmi»; Preso atto che, come evidenziato al punto III.1 del Complemento di Programmazione della scheda della misura 2.5, il 50% della spesa è cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR); Vista la l.r. 23 luglio 1996, n. 16 ed in particolare l’art. 18 concernente le competenze e i poteri dei dirigenti; Visto il d.d.g. n. 2493 del 23 febbraio 2005 con il quale è stato assegnato il capitolo 2.3.10.1.3.18.5906 «Spese per l’attuazione del programma comunitario obiettivo 2 e sostegno transitorio 2000-2006 per lo sviluppo delle competenze programmatorie degli EE.LL (Misura 2.5)» alla dirigente della struttura «Attuazione politiche comunitarie» (ora Azioni di Politica Comunitaria) – Autorità di Gestione del DocUP Obiettivo 2000-2006; Decreta 1. Di approvare, per la Misura 2.5 del DocUP obiettivo 2 «Sviluppo delle competenze programmatorie degli enti locali», i seguenti allegati, parte integrante e sostanziale del provvedimento: Allegato 1 Allegato 2 Allegato 3 (omissis) Aree Obiettivo 2 Elenco dei programmi finanziati Aree Phasing out Elenco dei programmi finanziati Aree Obiettivo 2 – So- Schede sintetiche delle attività stegno Transitorio dei programmi 2. Di assegnare agli enti elencati nell’Allegato 1 –aree obiettivo 2– e nell’Allegato 2 – aree phasing out – il contributo specificato accanto ad ogni soggetto beneficiario, finalizzato alla realizzazione del programma cosı̀ come approvato in base alle attività evidenziate nelle schede dell’Allegato 3 (omissis). 3. Di stabilire che la concessione del contributo è subordinata: • al rispetto della normativa vigente – con particolare riferimento alle norme in materia di appalti di pubblici servizi, – ed a quanto prescritto dal bando e dal presente provvedimento; • al ricevimento della documentazione prevista nelle Linee guida per la rendicontazione approvate con il decreto n. 9087/2004 come integrate e modificate dal decreto n. 7461 del 16 maggio 2005. In particolare il mancato ricevimento entro i termini stabiliti della dichiarazione di accettazione del contributo sarà considerata come rinuncia e determinerà la revoca dell’assegnazione del contributo stesso; • alla ultimazione delle attività entro e non oltre i 18 mesi dalla data del presente provvedimento. 4. Di disporre: • che ai soggetti che hanno presentato domanda per il bando della Misura 2.5 sia inviata comunicazione in merito agli esiti della valutazione, corredata dalle schede di pertinenza dell’allegato 3 per i programmi da essi presentati; • che il testo del provvedimento e degli allegati 1 e 2 sia pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia; • che l’atto sia trasmesso all’Autorità di Pagamento del DocUP Obiettivo 2. La dirigente: Benedetta Sevi ——— • ——— ALLEGATO 1 AREE OB. 2 – ELENCO DEI PROGRAMMI FINANZIATI N. d’ord. Soggetto proponente 1 Comune di S. Brigida 2 Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciana Unione comuni Alta Valle Camonica Comune di Val di Nizza Comune di Maccagno 3 4 5 ID Programmi Programmi complessi semplici 6396 6395 6408 6522 6527 Titolo Importi Importi Spesa Contributo Spesa ammessa Contributo presentata richiesto 80% a valutazione assegnato 80% Studio di fattibilità per la realizzazione di un mu- 35.000,00 seo storico – etnografico con annessi percorsi tematici Consolidamento del pisl: «Il lago e le montagne 70.000,00 del Garda: un turismo internazionale di qualità» 28.000,00 35.000,00 28.000,00 56.000,00 15.000,00 12.000,00 Programma strategico consulenziale per lo svilup- 195.000,00 po locale alta valle camonica Energia e Ambiente 90.000,00 156.000,00 180.000,00 144.000,00 72.000,00 62.000,00 49.600,00 SIV Val Veddasca turismo e sviluppo sostenibile 69.465,60 nel recupero della storia, delle tradizioni e degli antichi mestieri 55.572,48 69.465,60 55.572,48 ALLEGATO 2 AREE SOSTEGNO TRANSITORIO – ELENCO DEI PROGRAMMI FINANZIATI N. d’ord. Soggetto proponente 1 Comune di Borno 2 Comune di Bienno ID Programmi Programmi complessi semplici 6394 6412 Titolo Importi Importi Spesa Contributo Spesa ammessa Contributo presentata richiesto 80% a valutazione assegnato 80% Programma strategico del comprensorio Borno – 60.000,00 Altopiano del Sole. Pisl del parco del Barberino e della Valle dei Ma- 12.000,00 gli 48.000,00 60.000,00 48.000,00 9.600,00 12.000,00 9.600,00 Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – 3432 – Serie Ordinaria - N. 32 - 8 agosto 2005