Proc. n. 4614/06 R. G. N. R. – D. D. A.
Proc. n. 3470/07 R. G. G.I.P.
N. 41/2012 R. O. C. C.
TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA
– SEZIONE G. I. P. - G. U. P. –
ORDINANZA DI APPLICAZIONE DI MISURE CAUTELARI
(Artt. 272 e ss. C. p. p.) e contestuale
DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO
(Artt. 321 e ss. C. p. p.)
Il giudice per le indagini preliminari, dr. Domenico Santoro,
visti gli atti del procedimento indicato in epigrafe nei confronti di:
1. FALCOMATA’ Luciano, nato a Reggio Calabria il 4/1/1976;
2. FERRIGNO Vincenzo, nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) l’08.03.1977;
3. MONORCHIO Antonino, nato a Le Locle (Svizzera), l’8.11.66;
4. RECHICHI Giuseppe Rocco Giovanni, nato a Reggio Calabria il 15/11/1958;
5. RIGGIO Costanza Ada, nata a Motta San Giovanni il 15/07/1948;
6. SENIA Saloua, nata a Safi (Marocco) il 11/01/1981;
7. SURACI Domenico Giovanni (detto Dominique), nato a Reggio Calabria il
15/01/1968;
INDAGATI
per i seguenti reati
FALCOMATA’ Luciano e MONORCHIO Antonino
(unitamente a:
- TEGANO Giovanni, CRUDO Michele, IANNI’ Natale, POLIMENI Carmine,
POLIMENI Domenico, UTANO Pasquale, DE STEFANO Paolo Rosario, nonché
SCHIMIZZI Paolo sino alla sua scomparsa,
tutti appartenenti alla cosca DE STEFANO-TEGANO;
- CHILA’ Mario, CRUCITTI Antonello, CRUCITTI Giuseppe, CRUCITTI Santo,
tutti appartenenti alla cosca CRUCITTI;
nei cui confronti si procede separatamente);
A) art. 416 bis, 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6° ed 8° comma, C. p. per aver fatto parte di
un’associazione di tipo mafioso denominata “’ndrangheta”, attiva nella città di Reggio
Calabria ed in altre aree del territorio nazionale e, in particolare, della sua articolazione
territoriale denominata “cosca TEGANO – DE STEFANO”, avvalendosi della forza di
intimidazione derivante dal vincolo associativo e della rilevante condizione di
assoggettamento e di omertà che deriva dall’esistenza della organizzazione criminale
prima indicata, al fine di:
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
o acquisire in modo diretto o indiretto il controllo e la gestione di attività
economiche, legate in particolare al settore della grande distribuzione alimentare
(cfr. vicende VALLY Srl – SGS GROUP Srl);
o realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni o per
altri;
o impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati,
ai concorrenti esterni o ad altri in occasione di consultazioni elettorali (cfr.
consultazioni comunali dell’anno ‘07);
Con le seguenti posizioni personali:
FALCOMATA’ Luciano e MONORCHIO Antonino
Quali partecipi, titolari direttamente o per interposta persona di ditte, imprese
e società attraverso le quali realizzavano profitti o vantaggi ingiusti per i sodali
mediante la penetrazione, e quindi il controllo, da parte dell’organizzazione di
appartenenza del settore della grande distribuzione alimentare
SURACI Domenico Giovanni
A-bis) artt.110, 416 bis, commi 1°, 2°, 3°, 4° e 5°, c. p. perché, quale concorrente
esterno dell’associazione di cui al capo A), forniva un concreto, specifico, consapevole
e volontario contributo alla stessa quale referente economico-politico della stessa, di
cui:
 ne favoriva gli interessi economici:
a) quale dominus di fatto della S.G.S. S.r.l., titolare di sei punti vendita dei
supermercati a marchio SMA siti in Reggio Calabria e provincia, mediante la stipula
di contratti di fornitura di beni e/o servizi con imprese, ditte e/o società
riconducibili alle singole cosche ed in particolare:
- con riferimento alla cosca DE STEFANO-TEGANO:
1. con la DIPROCAS Srl, riconducibile ad UTANO Pasquale, elemento di vertice
della cosca citata, avente ad oggetto la fornitura di prodotti lattiero-caseari;
2. con la ditta denominta “Antico Mulino”, intestata a FALCOMATA’ Luciano
ma comunque riconducibile a UTANO Pasquale, avente ad oggetto la fornitura
di pane;
3. con la ditta ditta denominata “San Michele”, riconducibile a CRUDO Michele,
genero di TEGANO Giovanni ed elemento di vertice della cosca citata, avente
ad oggetto il commercio al dettaglio e all’ingrosso di generi alimentari;
4. con la ditta individuale di POLIMENI Carmine, genero di TEGANO Giovanni
ed elemento di vertice della cosca citata, avente ad oggetto la vendita
all’ingrosso di bevande;
5. con la ditta individuale di POLIMENI Davide, fratello di POLIMENI Carmine
ed appartenente alla cosca citata, avente ad oggetto la vendita all’ingrosso e al
dettaglio di prodotti ortofrutticoli freschi e congelati;
6. con la ARCOLAT di Antonia BARILLA' & C. S.n.c., di cui è attualmente socia
TEGANO Saveria (sorella di TEGANO Giovanni e TEGANO Pasquale) e della
quale risultano essere stati soci SCHIMIZZI Paolo, genero di TEGANO
Giovanni, e POLIMENI Angela Saveria, nipote di TEGANO Giovanni e
TEGANO Pasquale), avente ad oggetto la produzione, la lavorazione, la
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
distribuzione e la commercializzazione, all'ingrosso e al dettaglio, di gelati
nonché di prodotto base, semilavorati e derivati, di pasticceria, ivi compresi
dolciumi, marmellate, confetture, panna e latte, latticini e formaggi, e dolciaria
in genere, nonche' la vendita, all'ingrosso e al dettaglio, di bibite e generi
alimentari;
7. con la PARMA REGGIO Srl, riconducibile a FRASCATI Angelo, avente ad
oggetto il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari;
8. con la ditta “PULITODO di LAURO Antonia”, moglie di MONORCHIO
Antonino, soggetto contiguo alla cosca DE STEFANO-TEGANO, per la
fornitura di servizi di pulizia dei locali commerciali;
- con riferimento alla cosca CARIDI-BORGHETTO-ZINDATO:
9. con la ditta IANNI’ Natale (attualmente in stato di detenzione per il reato di cui
all’art.416 bis c.p.), per la fornitura di pane;
- con riferimento alla cosca LO GIUDICE:
10. con la ditta “ITALGROSS” di Domenico LO GIUDICE (figlio del capo-cosca
LO GIUDICE Giuseppe cl.‘39, fratello di LO GIUDICE Antonino e LO
GIUDICE Luciano, attualmente in stato di detenzione per il reato di cui
all’art.416 bis c.p.) avente ad oggetto – tra l’altro - il commercio all’ingroso di
prodotti alimentari e cartone;
- con riferimento alla cosca CONDELLO:
11. con la Antichi Sapori Mediterranei di ROMEO Filippo & C. S.a.s., di cui risulta
socio accomandante TEGANO Bruno Antonio, cognato del latitante
CONDELLO Domenico (alias “U PACCIU”), avente ad oggetto la produzione
di pasta fresca;
- con riferimento alla cosca ROSMINI:
12. con la CARTARUGA Srl, riconducibile a ROSMINI Francesco (già detenuto
per il reato di cui all’art.416 bis c.p.) e ROSMINI Luana, avente ad oggetto la
commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di carta, cartone, prodotti per
l'imballaggio, buste in plastica e non in plastica a perdere, sacchetti per nettezza
urbana e tutti i prodotti affini e complementari;
- con riferimento alla cosca LABATE:
13. con la ditta di LABATE Pasquale, cugino di più noti LABATE Pietro,
LABATE Santo, LABATE Antonino e LABATE Michele, avente ad oggetto la
commercializzazione di bestiame;
b) attraverso gli stretti rapporti intrattenuti con RICHICHI Giuseppe (attualmente
in stato di detenzione per il reato di cui all’art.416 bis c.p.) e TIBALDI Michelagelo
Maria, socio della MULTISERVIZI S.r.l. (società municipalizzata), si adoperava per
la stipula di una convenzione tra la citata società e la finanziaria FIN.REGGIO
riconducibile a CRUCITTI Santo e CHILA’ Mario, elementi di vertice della cosca
CRUCITTI di Pietrastorta;
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.

ne otteneva l’appoggio elettorale nel corso della campagna elettorale per le
elezioni comunali di Reggio Calabria del maggio ’07,
mediante specifiche richieste di voto fatte ad una pluralità di soggetti
appartenenti e/o contigui ad una molteplicità di cosche ed in particolare:
1. agli stessi soggetti titolari delle ditte sopra specificate ed in particolare:
o POLIMENI Carmine;
o FRASCATI Angelo;
o LO GIUDICE Domenico;
o IANNI’ Natale;
garantendo il pagamento delle forniture già compiute ed assicurando le
stesse per il futuro;
2. nonché a:
o CRUCITTI Santo;
in cambio della convenzione sopra specificata, stipulata subito prima della
giorno delle elezioni comunali;
3. nonché ancora a:
o SCHIMIZZI Paolo cl.74;
o RICHICHI Giuseppe;
o DE ANGELIS Michelangelo e DE ANGELIS Rocco;
Consultazioni elettorali all’esito delle quali risultava confermato nella carica di
consigliere comunale e nominato Presidente della II Commissione Consiliare
Permanente “Programmazione e servizi generali”.
In Reggio Calabria, in corso di consumazione
SURACI Domenico Giovanni, FERRIGNO Vincenzo
B) artt. 81 cpv, 110 C. p., 12 quinquies della L.356/92 ed art.7 L.203/91, perché, in
concorso tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di
eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale,
SURACI Domenico Giovanni, dominus sostanziale, attribuiva fittiziamente a
FERRIGNO Vincenzo la titolarità di quote delle società denominate:
o SDS HOLDING Srl;
o SGS GROUP Srl;
o SAMIRO Srl;
o FAST GROUP Srl;
o FAST GAME Srl;
o TIERRE Srl;
Con l’aggravante d’aver commesso il fatto per favorire gli interessi economici
dell’organizzazione ‘ndranghetistica di cui al capo a) dell’imputazione.
In Reggio Calabria, nelle date d’intestazione delle singole quote societarie
SURACI Domenico Giovanni e SENIA Seloua
B-bis) artt. 81 cpv, 110 C. p., 12 quinquies della L.356/92 ed art.7 L.203/91, perché,
in concorso tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di
eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale,
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SURACI Domenico Giovanni, dominus sostanziale, attribuiva fittiziamente a
SENIA Seloua la titolarità formale di quote delle società denominate:
o SGS GROUP Srl
o SDS HOLDING Srl
o FAST GROUP Srl;
o FAST GAME Srl;
Con l’aggravante d’aver commesso il fatto per favorire gli interessi economici
dell’organizzazione ‘ndranghetistica di cui al capo a) dell’imputazione.
In Reggio Calabria, nelle date d’intestazione delle singole quote societarie
RIGGIO Costanza e SURACI Domenico Giovanni
C) reato di cui agli artt. 81 cpv, 110 C. p. ed all’art.87 del D.P.R. 16/05/1960, n. 570
(già art.78 del T.U. 5 aprile 1951), perché, in concorso tra loro, il SURACI come
istigatore/determinatore, la RIGGIO come materiale esecutrice, con più azioni
esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di favorire l’elezione di Domenico
Giovanni nelle consultazioni comunali 2007, minacciavano gli studenti dell’istituto
scolastico privato controllato dalla società denominata “centro studi Corrado Alvaro srl”
di cui la RIGGIO ed il marito ARANITI Pietro sono titolari di quote, di bocciatura ai
successivi esami di maturità qualora non avessero votato per il candidato SURACI .
In Reggio Calabria fino al 28 maggio 2007
SURACI Domenico Giovanni e SENIA Saloua
C-bis) reato di cui agli artt. 81 cpv, 110 c.p. ed all’art.86 del D.P.R. 16/05/1960, n.
570 (già art.77 del T.U. 5 aprile 1951), perché, in concorso tra loro, il SURACI quale
dominus sostanziale, la SENIA quale amministratore formale della SGS GROUP Srl,
con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di ottenere il voto
elettorale a favore del SURACI Domenico Giovanni, candidato nelle consultazioni
comunali 2007, assumevano per un breve periodo una pluralità di dipendenti presso i
punti commerciali gestiti dalla predetta società, tra cui:









CARA Giuseppe, nato a Reggio Calabria l’11.07.1979. Assunto il 17.02.2007 e dimessosi il
2.07.2007;
CHIRICO Giovanni, nato a Reggio Calabria il 30.05.1979. Assunto il 17.02.2007 e fine
rapporto per fine contratto in data 31.07.2007;
ROMEO Amalia Rita, nata a Reggio Calabria il 02.07.1987 (assunta il 17.02.2007 ed in data
31.07.2007 fine rapporto di lavoro per fine contratto);
LIBRI Antonio nato a Reggio Calabria il 27.12.1983 (assunto il assunta il 17.02.2007 ed in data
31.07.2007 fine rapporto di lavoro per fine contratto);
SURACE Edoardo nato a Reggio Calabria il 02.11.1968 (assunto il 17.02.2007 e dimessosi in
data 06.07.2007);
IARIA Domenico, nato a Melito di Porto Salvo il 18.11.1986 (assunto il 02.03.2007 e dimessosi
in data 26.06.2007);
PALAMARA Massimo, nato a Bova Marina (RC) il 18.08.1986 (assunto il 02.03.2007 e
dimessosi in data 25.06.2007);
PEZZIMENTI Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo il 23.04.1972 (assunto il 02.03.2007 e
dimessosi in data 15.10.2007);
VADALA’ Maria Carmela, nata a Melito di Porto Salvo il 23.07.1972 (assunta il 02.03.2007 e
dimessasi in data 22.06.2007;
_______________________________________________________________5
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.

D’AGUI’ Pietro Carlo, nato a Melito di Porto Salvo il 28.07.1975 (assunto il 09.03.2007 ed in
data 31.07.2007 fine di rapporto di lavoro per fine contratto).-
tutti assunti presso il punto vendita di via Condera dir. Postorino n.4.
In Reggio Calabria, nel febbraio e marzo ‘07
SURACI Domenico Giovanni e RECHICHI Giuseppe Rocco Giovanni
C-ter) reato di cui agli artt. 81 cpv, 110 C. p. ed all’art.86 del D.P.R. 16/05/1960, n.
570 (già art.77 del T. U. 5 aprile 1951), perché, in concorso tra loro, il SURACI quale
istigatore/determinatore, il RECHICHI quale referente del primo nella
MULTISERVIZI Spa, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al
fine di ottenere il voto elettorale a favore del SURACI Domenico Giovanni, candidato
nelle consultazioni comunali 2007, procuravano l’assunzione e/o la stabilizzazione di
una pluralità di dipendenti presso la citata società, nell’ambito della quale il
RECHICHI svolgeva funzioni di direttore operativo, oltre che titolare di fatto di
una rilevante quota di partecipazione societaria.
Con l’aggravante d’aver commesso il fatto allo scopo di favorire gli interessi
dell’organizzazione ‘ndranghetistica di cui al capo a), d’appartenenza di entrambi.
In Reggio Calabria, sino al 28 maggio 2007
Vista la richiesta, depositata dal P. M. in data 7/3/2012,
o per l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei
confronti di:
1. FALCOMATA’ Luciano, per il reato di cui al capo A);
2. MONORCHIO Antonino, per il reato di cui al capo A);
3. FERRIGNO Vincenzo, per il reato di cui al capo B);
4. SENIA Saloua, per i reati di cui ai capi B-bis) e C-bis);
5. RECHICHI Giuseppe Rocco, per il reato di cui al capo C-ter);
6. SURACI Domenico Giovanni, per i reati di cui ai capi A-bis), B), Bbis), C), C-bis), C-ter);
o per l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei
confronti di:
7. RIGGIO Costanza Ada, per il reato di cui al capo C);
o per l’emissione di decreto di sequestro preventivo delle seguenti
ditte/società:
o PARMA REGGIO Srl;
o “ANTICO MULINO” di FALCOMATA’ Luciano;
_______________________________________________________________6
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
o “PULITODO” di LAURO Antonia;
in relazione alle imputazioni di cui al capo A);
o per l’emissione di decreto di sequestro preventivo delle quote di
partecipazione formalmente riconducibili agli indagati nelle seguenti
società:
o SDS HOLDING Srl;
o SGS GROUP Srl;
o SAMIRO Srl;
o FAST GROUP Srl;
o FAST GAME Srl;
o TIERRE Srl;
in relazione alle imputazioni di cui ai capi A), B) e B-bis);
vista la documentazione trasmessa, ad integrazione della richiesta, in data 11/4/2012;
vista l’ulteriore documentazione depositata, ad integrazione della richiesta, il 13/7/2012
ed il 17/7/2012;
vista la nota, ex art. 275 C. p. p., inerente la posizione di SENIA Saloua, trasmessa dal
P. M. in data 16/7/2012;
OSSERVA
1) PREMESSA.
Con scelta invero singolare, nell’ambito del medesimo procedimento, all’esito di
complesse indagini che hanno impegnato sia il R. O. N. I. del Comando Provinciale
Carabinieri sia il Centro Operativo D. I. A. di Reggio Calabria, il P. M. ha avanzato
due diverse richieste di applicazione di misure cautelari. Elemento comune ad entrambe
è SURACI Domenico Giovanni, detto Dominique, vero protagonista delle indagini, le
cui emergenze consentono di cogliere la natura poliedrica delle attività di rilievo penale
di costui, abile imprenditore che sfrutta le sue capacità, per un verso, per esigenze di
propria locupletazione ad ogni costo, per altro verso e, per di più, in un sistema che
appare minuziosamente congegnato (e che trova suoi riverberi nelle vicende di altra
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
società che di grande distribuzione alimentare si occupava, la PLANET FOOD), per le
esigenze della criminalità organizzata. Intorno al SURACI, poi, oltre a familiari che
fungono da prestanome per creare uno schermo rispetto alle compagini sociali da lui
gestite, gravitano imprenditori e professionisti che gli sono prossimi non solo nelle
operazioni commerciali e finanziarie ma anche nell’agone politico, specie in occasione
delle consultazioni per il rinnovo del consiglio comunale di Reggio Calabria, svoltesi
nell’anno 2007.
Le indagini curate dal P. M. hanno permesso di svelare questo reticolo di interessi,
consentendo di cogliere le cointeressenze del SURACI con alcuni esponenti della
criminalità organizzata, riconducibili specialmente alla cosca DE STEFANO –
TEGANO. Sotto l’altro profilo segnalato, invece, per come si è evidenziato
nell’ordinanza emessa contestualmente alla presente, sono emerse (a parte le vicende
relative al fallimento della VALLY CALABRIA S. r. l.), attività fraudolente consumate
in danno dello Stato, con artifici collegati allo sfruttamento, a fini di ingiusto profitto, di
disposizioni normative invece dirette a favorire lo sviluppo dell’imprenditoria nel
Meridione.
Il quadro che viene disegnato dalle due richieste cautelari, come è comprensibile, si
rivela allarmante e consegna, altresì, al decidente una serie di elementi che inducono
(conviene evidenziarlo già in questa premessa) ad evidenziare la necessità di
approfondimenti investigativi, specie per quanto concerne ipotesi di reato che
emergono ed abbisognano di ulteriori accertamenti. Ci si riferisce, in particolare, ad
ipotesi di riciclaggio (termine testualmente pronunciato o la cui fattispecie è
chiaramente desumibile in diverse conversazioni captate in ambientale). Ma altro
aspetto che merita i dovuti approfondimenti riguarda le reali ragioni della
cointeressenza del SURACI con i personaggi che ne hanno accompagnato la “crescita
imprenditoriale” e si rivelano presenti, accanto a lui, pure nell’attualità, permettendo di
reputare esistente una solidarietà che non è solo commerciale ed evoca, anche in ragione
della peculiarità di diverse operazioni finanziarie monitorate dalle investigazioni, la
sussistenza di un gruppo che opera nel settore della finanza e del commercio ed ha pure
collegamenti con l’amministrazione della cosa pubblica. Altro aspetto da scandagliare,
ad avviso del G. I. P., poi, è relativo agli assetti societari delle compagini in cui è entrato
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
il SURACI, o di cui fa parte, che fa intendere la possibile sussistenza di ulteriori
manifestazioni di fenomeni di intestazioni fittizie.
Come si anticipava, la scelta del requirente di proporre due diverse richieste cautelari ha
portato alla necessità di emettere due distinte ordinanze.
Rimandando al contenuto del provvedimento contestualmente emesso – in relazione ad
addebiti di cui all’art. 416 C. p. e 640 bis C. p. – in relazione ad un sistema fondato sulla
distorsione delle agevolazioni all’imprenditoria per realizzare truffe in danno dello
Stato, la presente ordinanza esamina, invece, quello stesso reticolo di interessi sotto il
profilo, certamente più allarmante, per le conseguenze che ne derivano in termini di
radicale elisione della libertà imprenditoriale in questa provincia, delle cointeressenze
con la criminalità organizzata.
E che il settore della grande distribuzione alimentare costituisca centro di interessi della
‘ndrangheta è un dato che può definirsi notorio: si pensi, infatti, a recenti procedimenti
che hanno rivelato intestazioni fittizie di società che supermercati gestivano o a quanto
emerso in questo stesso procedimento.
Le indagini condotte, infatti, hanno già portato all’emersione di simili cointeressenze
nell’ordinanza denominata Sistema, in cui, secondo caratteristiche che paiono speculari
a quelle che si apprezzeranno nel presente provvedimento, se, sotto un primo punto di
vista, si era colto come gli indagati avessero accompagnato alla decozione la PLANET
FOOD S. r. l., società che gestiva supermercati, sotto altro profilo, si erano segnalate le
cointeressenze di costoro con soggetti ritenuti inseriti nella ‘ndrangheta e le
condotte con cui questi ultimi, fornitori dei supermercati e finanziatori della
società (al limite della cointeressenza di fatto nella stessa), sono stati preferiti agli altri
creditori, così ravvisandosi le condotte di bancarotta preferenziale aggravata ai sensi
dell’art. 7 Legge 203/1991.
Non a caso, nel rassegnare le preliminari considerazioni sulla vicenda al suo esame,
questo stesso emittente aveva indicato, in quel provvedimento, che:
“…
Ciò che, però, più caratterizza le indagini è l’emersione di dati di assoluto rilievo in
ordine all’infiltrazione nel settore della grande distribuzione, per il tramite dei
soggetti indagati, non solo dei componenti della cosca CRUCITTI (l’intensità del
legame della quale con costoro emerge a piene mani) ma anche di appartenenti ad
_______________________________________________________________9
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
altro, potentissimo, sodalizio criminale operante in città (e storicamente legato a
quello del CRUCITTI), la cosca TEGANO.
Quanto appena osservato rappresenta, a ben vedere, l’espressione di come le possibilità
di arricchimento offerte dal settore economico in esame (in sé capace di generare
notevole lucro atteso come esso faccia riferimento alle primarie esigenze della
popolazione) ne facciano terreno di conquista della ‘ndrangheta, che, nel caso di specie,
vede interagire con i soci di fatto della Planet Food esponenti di due sue articolazioni
territoriali.
…”
aggiungendo:
“…
Il P. M. dedica, dunque, la prima parte dell’esposizione al controllo ed agli interessi di
CRUCITTI Santo sulla Planet Food S. r. l., evidenziando come proprio le indagini
sull’infiltrazione nel settore della distribuzione alimentare abbiano fatto emergere,
come si anticipava, pure i convergenti interessi della cosca DE STEFANO –
TEGANO nella complessiva vicenda legata alla società suddetta, cui erano
riconducibili due punti vendita in città e che è risultata essere gestita di fatto da
Domenico SURACI cl. 73, unitamente a Sandro AURORA e ad Antonino
MINNITI.
…”
Rassegnando le valutazioni conclusive sugli addebiti di bancarotta, questo decidente
aveva sottolineato, in quel provvedimento, come:
“…
Ciò premesso, si è detto che dietro la Planet Food gravitano soggetti che partecipano
appieno alle dinamiche della criminalità organizzata, primo tra tutti CRUCITTI Santo,
riconosciuto – da ultimo con l’ordinanza di questo Ufficio in data 13/4/2011 – a capo
della articolazione della ‘ndrangheta che è la cosca omonima, dominante nei territori
cittadini di Condera e Pietrastorta.
Emerge, da quanto si è esposto, come risulti anzitutto dimostrato che SURACI
Domenico cl. ’73 si sia rivolto costantemente al CRUCITTI Santo per i bisogni
connessi alle sue attività economiche. Il capo della cosca omonima, dunque, è
intervenuto diverse volte, sia direttamente, come si è visto anche con propri assegni, sia
indirettamente (mediante i buoni uffici che interponeva nei confronti del GULLÌ per i
bisogni del SURACI e dei suoi soci rispetto all’agenzia dell’istituto di credito dal
predetto diretta, oltre che con la dazione di circa 10.000 euro da parte dello SCIRTÒ,
certamente da lui “mediata”), nelle attività economiche del SURACI Domenico cl. ’73.
A conferma dell’interesse alla Planet Food S.r.l. del capo cosca Santo CRUCITTI,
concorre la registrazione di frequenti contatti telefonici tra il predetto ed il SURACI, il
cui contenuto evidenzia la gestione dei rapporti con le banche, tant’è che, spesso, i due
si recavano insieme nelle agenzie degli istituti di credito e, quando ciò non avveniva, era
il SURACI a comunicare al CRUCITTI l’esito dei contatti avuti. Ovviamente ciò
nell’interesse del CRUCITTI, che doveva salvaguardare il proprio interesse a
“rientrare” del denaro offerto a credito al SURACI (peraltro con la prospettiva di
_______________________________________________________________
10
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
poter far “girare” capitali: in altri termini, come osserva il P. M. a ff. 106 – 107 della
richiesta, un esercizio abusivo del credito in grado di consentire il reinvestimento di
capitali di provenienza illecita in un’ulteriore, redditizia, attività criminale, riuscendo a
conseguire profitti illeciti da illeciti capitali).
Sotto altro punto di vista, poi, sono emersi alcuni soggetti che rivestivano ruolo di
fornitori della Planet Food e, come si vedrà, anche di finanziatori della stessa (nel senso
che si è precisato al capoverso che precede).
Si vuole, cioè, fare riferimento, a quel “Carmine” (richiamato, ad esempio, nella
conversazione del 16/12/2007, progr. 104, in cui, discutendo dei debiti con i fornitori,
SURACI Domenico dice al MINNITI che gli ultimi due che devono togliersi,
evidentemente nel senso di estinguere i relativi debiti, sono Carmine e la signora
Siclari), che altri non è che Carmine POLIMENI, nato a Reggio Calabria l’11.03.1980,
ivi residente in via G. D’annunzio n. 32, coniugato con Eleonora TEGANO, figlia del
boss Giovanni TEGANO cl. ’39, ritenuto elemento verticistico dell’omonimo cartello
criminale (e tratto in arresto, in data 26.4.2010, unitamente al predetto boss suo suocero,
perché accusato di averne favorito la latitanza).
Questi è titolare dell’omonima ditta individuale avente ad oggetto la vendita di
bevande.
Le indagini tecniche espletate (si richiamano le diverse conversazioni menzionate nella
richiesta) hanno, come indicato dal requirente, rivelato che il predetto si occupava anche
dell’attività del fratello Domenico POLIMENI, nato a Reggio Calabria il 25.12.1976,
ivi residente in via Tenente Panella n. 29, titolare dell’omonima ditta avente ad
oggetto sociale la vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ortofrutticoli freschi
e congelati, nonché di quella del cognato Michele CRUDO, nato a Reggio Calabria il
02.04.1977, ivi residente Fraz. Archi in c.da Corvo n. 3., coniugato con l’altra figlia del
boss Giovanni TEGANO, Maria TEGANO, titolare, insieme alla moglie, della ditta
denominata “SAN MICHELE”, avente ad oggetto il commercio al dettaglio e
all’ingrosso di generi alimentari (tra le quali uova), nonché la rappresentanza di
generi alimentari come carni macellate, ortofrutta ecc..
Trattasi di ditte tutte rientranti tra i fornitori della Planet Food S.r.l..
Costoro sono soggetti legati da forti vincoli di parentela con elementi apicali della
famiglia DE STEFANO/TEGANO ed attualmente sottoposti a misura cautelare
personale (nonché condannati, all’esito del giudizio di primo grado, proprio per tale
appartenenza, con ruolo essi stessi apicale) nell’ambito della c.d. “Operazione
Agathos”.
…”
Proposizioni, queste, che costituiscono lo sfondo delle emergenze indiziarie conseguite
nel presente procedimento e condensate nella richiesta del P. M. in esame.
2). IL MATERIALE INDIZIARIO ED I CRITERI DI VALUTAZIONE.
Ciò premesso, prima di affrontare il materiale indiziario consegnato alle valutazioni del
G.I.P., appaiono opportune alcune considerazioni in ordine ai criteri di valutazione dello
stesso.
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Nel rinviare, peraltro, a tutte le considerazioni operate nella già citata ordinanza
Sistema, il cui collegamento con la presente appare evidente, anche alla luce della
omogeneità del materiale di prova oggetto di valutazione, evidenziata, altresì, la
sostanziale coincidenza delle fonti indiziarie poste a fondamento delle due richieste
cautelari portate alla cognizione del G. I. P., si evidenzia che gli elementi di prova
risultano rappresentati da
1) esiti di intercettazioni telefoniche ed ambientali,
2) acquisizione di documentazione inerente le società oggetto di indagine [e, in
particolare, le verifiche compiute in relazione alla Vally Calabria S. r. l. ed alle
altre società riconducibili al SURACI Domenico Giovanni, inteso Dominique];
3) l’apporto delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia [in particolare IANNÒ
Paolo, MOIO Roberto e LOGIUDICE Antonino];
4) provvedimenti emessi in questo stesso od in altri procedimenti penali ancora
pendenti in fase di indagini o giunti alla definizione del giudizio abbreviato.
2. A. I criteri di valutazione delle intercettazioni.
Prima problematica da affrontare in proposito è quella relativa all’identificazione dei
soggetti conversanti.
Per quanto concerne il contenuto delle conversazioni fra presenti non appaiono
sussistere profili di dubbio, atteso che trattasi, prevalentemente, di captazioni operate in
occasione di colloqui all’interno di ambienti pacificamente in uso agli indagati (si pensi,
ad esempio, all’ufficio della S. G. S. Group), con conseguente facilità di individuazione
dei principali protagonisti delle indagini, ma anche dei loro interlocutori, lì presenti per
discutere di problematiche lato sensu commerciali e, pertanto, facilmente individuati
grazie anche alle indicazioni dei rispettivi nomi o delle aziende/ditte ad essi
riconducibili od ai riferimenti operati a vicende della loro vita.
Circa, invece, gli individui che sono stati colti in conversazioni telefoniche, appaiono
affidabili le indicazioni, di cui alla richiesta, sull’identità dei predetti, assicurate
dall’accertata titolarità e/o disponibilità del mezzo intercettato da parte dei conversanti e
dalle notizie fornite dai medesimi circa l’identità degli interlocutori (e/o dei soggetti cui
essi fanno riferimento) durante le conversazioni. La puntuale combinazione degli
elementi sopra descritti, poi, consente di conferire adeguato valore di affidabilità anche
al riconoscimento vocale effettuato dagli operanti che, adusi alla voce dei conversanti,
sono stati evidentemente in grado di procedere alla certa identificazione degli
interlocutori indicati nelle diverse intercettazioni.
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Altro, fondamentale, profilo è rappresentato dalla disamina del contenuto delle
conversazioni oggetto di captazione: nel caso di specie, può certamente affermarsi che i
dialoghi che si andrà ad esporre sono caratterizzati – per la gran parte – da
contenuto chiaro, intelligibile, tale da essere compreso nel suo effettivo significato,
senza necessità di dovere ricorrere ad operazioni ermeneutiche dal tratto incerto o,
peggio, oscuro. Trattasi, difatti, di conversazioni tra presenti, captate all’interno degli
ambienti in uso agli indagati e prima indicati, laddove costoro, assai verosimilmente,
non temevano di essere intercettati e, pertanto, si esprimevano (come dimostrano alcune
conversazioni veramente non suscettibili di una possibile lettura alternativa per la
chiarezza del contenuto, inerenti le vicende della società S. G. S., le dinamiche fra i due
soci, SURACI e CROCÈ, i rapporti della stessa con i fornitori, ovvero le questioni
inerenti il meccanismo dei leasing) in maniera più libera. Nei casi in cui, invece, specie
nelle conversazioni telefoniche, i conversanti hanno utilizzato termini criptici o altri
accorgimenti diretti a celare il reale contenuto dei dialoghi (si pensi ai dialoghi che
intratteneva il SURACI con i suoi vari interlocutori, in particolare con lo IANNÌ
Natale), il contenuto delle frasi che si sono potute carpire e quanto, conseguentemente e
successivamente, accertato dagli inquirenti a riscontro non lascia adito a dubbi sul fatto
che anche tali dialoghi, per quanto ammantati da tenore criptico, si riferissero ad attività
illecite, la cui essenza si disvela alla luce della complessiva attività di indagine e del
contenuto stesso di altre conversazioni captate (ci si riferisce, ad esempio, a quelle tra
gli indagati inerenti il sostegno elettorale al SURACI da parte del RECHICHI mediante
le assunzioni alla MULTISERVIZI ovvero ai privilegi riconosciuti ad alcuni dei
fornitori per la peculiare loro posizione di esponenti della criminalità organizzata, che,
al di là di ogni tentativo di celare il contenuto dei dialoghi, nelle parti decifrate, se lette
alla luce dell’intero compendio indiziario e degli imponenti dati di conferma al costrutto
d’accusa, ben palesano quali siano state le condotte criminose poste in essere).
Ultimo profilo da approfondire è quello della “credibilità” delle affermazioni
intercettate e, quindi, della loro valenza probatoria, riguardo al quale occorre
evidenziare come la giurisprudenza di legittimità distingua quelle totalmente autoaccusatorie, quelle parzialmente auto-accusatorie e quelle totalmente eteroaccusatorie.
Le intercettazioni auto-accusatorie sono tali in quanto è lo stesso conversante che,
esplicitamente od implicitamente, accusa se stesso di aver commesso un dato reato,
sicché le affermazioni pronunciate dall’imputato o dall’indagato “contra se”
equivalgono ad una sorta di confessione extragiudiziale e, pertanto, “hanno
integrale valenza probatoria” (Sez. 6, n. 27656 del 09.07.2001, CORSO G. ed altri).
La Suprema Corte, a proposito della valenza probatoria di tali intercettazioni auto_______________________________________________________________
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accusatorie, ha, altresì, sottolineato che “in materia di intercettazioni telefoniche non
trovano applicazione gli artt. 62 e 63 C. p. p., in quanto le ammissioni di circostanze
indizianti, fatte spontaneamente dall’indagato nel corso di una conversazione
telefonica, la cui intercettazione sia stata ritualmente autorizzata, non sono
assimilabili alle dichiarazioni da lui rese del corso dell’interrogatorio dinanzi
all’Autorità giudiziaria od a quello di polizia giudiziaria, né le registrazioni ed i
verbali delle conversazioni telefoniche sono riconducibili alle testimonianze de
relato sulle dichiarazioni dell’indagato, in quanto integrano la riproduzione fonica
o scritta delle dichiarazioni stesse di cui rendono in modo immediato e senza
fraintendimenti il contenuto” (Sez. 6, n. 31739 del 28.07.2003, Corteggiano ed altri).
Le intercettazioni parzialmente auto-accusatorie sono, invece, quelle nel corso delle
quali uno dei conversanti accusa sé di avere commesso un dato reato, in concorso con
un terzo del tutto estraneo alla conversazione. Tali conversazioni possono, in linea di
principio, costituire prova diretta della responsabilità senza bisogno di ulteriori
elementi di conferma, ma, essendo coinvolto un terzo estraneo alla conversazione, la
loro valutazione deve avvenire con particolare rigore.
Infine, le intercettazioni totalmente etero-accusatorie sono quelle nel cui ambito uno
od entrambi i conversanti accusano un terzo di avere commesso un determinato reato. In
relazione a tali intercettazioni la Corte di Cassazione ha, in più occasioni, sottolineato
che “… nel caso di generiche affermazioni fatte da terze persone nel corso di conversazioni alle
quali non è partecipe l’indagato, è necessario che esse trovino riscontro in altri elementi di
supporto che integrino con riferimenti specifici la genericità dell’accusa …” (Sez. 1, n.
6234 del 02.11.2000, Zavettieri; n. 6232 del 02.11.2000, Primerano).
Per completezza, si reputa opportuno evidenziare, ancora, quanto segue:
-
le c. d. dichiarazioni autoaccusatorie intercettate – rivelatesi, nella specie,
intrinsecamente attendibili e logicamente credibili – non necessiterebbero di
alcun elemento di riscontro o di conferma, che pure spesso in concreto è stato
acquisito
[rimandando al prosieguo le valutazioni nel merito, basti qui osservare
come, per gli indagati che sono stati direttamente intercettati, le
rispettive dichiarazioni costituiscano, nella quasi totalità dei casi,
elementi di sostanziale ammissione di responsabilità circa le fraudolente
attività poste in essere in relazione al sistema dei leasing utilizzato da
SURACI Domenico ed associati per le finalità di truffa, ovvero della
sussistenza di patti diretti a “disciplinare” il sistema delle forniture,
specie di generi alimentari, in favore di imprenditori e ditte
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riconducibili chiaramente alla ‘ndrangheta, o ad essa contigui, alle
emergenze in ordine all’asservimento della S. G. S. alle finalità
elettorali del SURACI, ovvero alle fattispecie di reati elettorali che
vedono concorrere quest’ultimo ed il RECHICHI e la RIGGIO, ovvero
all’intestazione fittizia delle società nell’interesse di SURACI
Dominique (si pensi ai dialoghi in cui si comprende perfettamente che il
vero dominus delle diverse società in cui operano quali responsabili o
rappresentanti legali i suoi più stretti congiunti, quali la compagna
SENIA Saloua ed il cognato FERRIGNO Vincenzo, è il SURACI
stesso), o, ancora, a quelle che palesano la preferenza accordata ad
alcuni fornitori rispetto ad altri]; non é emersa, poi, ragione alcuna per
ritenere che le dichiarazioni auto-accusatorie registrate fossero oggetto
di invenzione o fantasia, tenuto anche conto dell’assoluta delicatezza ed
importanza delle questioni oggetto dei dialoghi;
-
quanto alle dichiarazioni etero-accusatorie, poi, é evidente che queste abbiano
una maggiore e più pregnante valenza probatoria soprattutto quando la fonte
conoscitiva del soggetto conversante sia diretta e, nel procedimento in esame, le
dichiarazioni etero-accusatorie provengono da individui che non avrebbero
avuto alcun motivo per accusare persone vicine di fatti penalmente rilevanti ove
questi non fossero stati veri [trattandosi, per un verso, di altri componenti del
sodalizio che le attività truffaldine connesse alla S. G. S. aveva predisposto (si
pensi ai dialoghi tra CROCÈ e BRUNOZZI e/o DIANI), di chi del SURACI era
socio – anche in affari illeciti – come il CROCÈ (si pensi alle conversazioni con
UTANO Pasquale in merito ai patti pregressi stipulati dal SURACI per le
forniture), per altro verso, di soggetti che, come SURACI Domenico Cl. ’73 e
AURORA Amedeo Sandrino, usavano analoghe modalità operative nella
gestione – occulta – della PLANET Food (si pensi alle conversazioni che
impegnano il SURACI Domenico nell’estrinsecare ai soci le dinamiche
dell’intimidazione di IANNÌ Natale e la conseguente necessità di ottenere
l’intervento degli arcoti, che costituiscono, in qualche modo, i soggetti che, col
CRUCITTI, proteggevano lui ed i complici), dello stesso CRUCITTI e del
CHILÀ, che interagivano con il SURACI per la vicenda della convenzione con
la MULTISERVIZI].
In ogni caso è opportuno evidenziare che gli elementi di responsabilità a carico dei
chiamati in causa si fondano anche su dichiarazioni auto-accusatorie captate e/o,
comunque, su ulteriori attività di riscontro.
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Andranno distinti, ovviamente, i casi in cui la dichiarazione etero-accusatoria si sia
risolta in una scarna ed isolata affermazione da quelli in cui sia stato possibile valutare
compiutamente un complesso di dichiarazioni – o di elementi di conferma – che si
integrano, si raccordano e si riscontrano tra loro, disvelando un compiuto quadro
probatorio.
Il giudizio, pertanto, è di massima affidabilità e valenza indiziaria, non emergendo,
ripetesi, ragioni di calunnia o millanteria, di cui non vi è traccia in atti.
Si tratta, perciò, di acquisizioni probatorie particolarmente credibili, indicative e
concludenti, generalmente suscettive di fornire una ricostruzione degli eventi in maniera
aderente ai reali accadimenti.
La necessità di valutare con la dovuta attenzione le dichiarazioni etero-accusatorie, poi,
non deve far ritenere indispensabile l’acquisizione di riscontri estrinseci ed intrinseci
richiesti dal legislatore nell’ipotesi di chiamata in correità, prevista dall’art. 192, terzo
comma, C. p. p., come, del resto, ha pacificamente chiarito e ribadito anche la più
recente giurisprudenza di legittimità: “il contenuto di una intercettazione, anche quando
si risolva in una precisa accusa in danno di terza persona, indicata come concorrente in un
reato alla cui consumazione anche uno degli interlocutori dichiara di aver partecipato, non
è in alcun modo equiparabile alla chiamata in correità e pertanto, se va anch'esso
attentamente interpretato sul piano logico e valutato su quello probatorio, non è però soggetto,
nella predetta valutazione, ai canoni di cui all'art. 192, comma terzo, cod. proc. pen.” (Sez. 4,
sent. n. 35860 del 28.09.06, DELLA VENTURA; negli stessi termini Cass. Pen. Sez.
V°, n. 13614 del 19.01.2001, PRIMERANO; Cass. Pen. Sez. V°, n. 38413 del
9.10.2003, ALVARO ed altri; Cass. Pen. Sez. V°, n. 603 del 13.01.2004, GRANDE
ARACRI; Cass. Pen. Sez. I°, n. 1683 del 21.01.2004, BARILLA’ ed altri).
Particolarmente interessante risulta la parte della motivazione della sentenza nr. 603 del
14.10.03, sopra citata, in cui la Corte spiega in maniera chiarissima le ragioni per le
quali una dichiarazione etero-accusatoria intercettata non è in alcun modo equiparabile
alla chiamata in correità: “Non è fondata la tesi - secondo motivo di impugnazione - secondo la
quale le parole dei conversanti debbano essere suffragate da altri elementi ai sensi dell'articolo 192
comma 3^ c.p.p.. La parificazione tra conversanti e chiamanti in correità è, infatti, improponibile. Il
chiamante in correità è persona che interrogata da un giudice o da un ufficiale di polizia giudiziaria
accusa altre persone di avere commesso reati. Si tratta di una situazione di indubbia delicatezza,
perché molte possono essere le motivazioni che spingano una persona ad indicare altri come autori
di un reato e non si può, quindi, escludere che ciò venga fatto a scopo di calunnia.
La situazione si
è resa ancora più delicata da quando le norme tese a favorire il c.d. fenomeno del pentitismo hanno
previsto misure premiali anche consistenti per chi, pur autore di gravi delitti, decida di collaborare con gli
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organi di giustizia. Queste sono senz'altro indicazioni assai preziose che più volte hanno consentito di
individuare gli autori di gravissimi delitti rimasti impuniti per molti anni. È evidente, però, specialmente
quando i collaboranti provengano da ambienti di criminalità organizzata, la necessità di una valutazione
attenta e prudente di tali prove.
Ed è per tale ragione che il legislatore, pur non mettendo in dubbio il
principio del libero convincimento del giudice e pur non volendo introdurre nel processo penale forme di
prova legale, ha ritenuto di dettare precisi criteri di valutazione di prove siffatte che sono quelli indicati
dall'articolo 192 comma 3^ c.p.p..
La giurisprudenza di legittimità, sensibile alla complessa
problematica, ha poi, in applicazione della norma citata, ulteriormente precisato detti criteri, che
impongono ai giudici una prudente valutazione di tali prove.
Il discorso fatto non vale ovviamente per i c.d. conversanti. In questo caso, infatti, si tratta di
persone che non scelgono deliberatamente di accusare qualcuno all'Autorità Giudiziaria, ma di
persone, che, non sapendo che le loro conversazioni sono intercettate, parlano liberamente di vari
argomenti, spesso anche irrilevanti ai fini del processo per il quale è stata disposta la
intercettazione. Tra le tante questioni discusse capita, quando vengano intercettate conversazioni di
persone appartenenti ad organizzazioni criminali, che i soggetti intercettati discutano di problemi di
lavoro, come del resto capita di fare a molte donne c.d. uomini, ovvero di imprese criminali già realizzate
o da porre in essere e dei soggetti che hanno compiuto reati e con i quali loro siano in contatto. La
differenza tra le due categorie di persone - collaboratori di giustizia e conversanti - appare del tutto
evidente, perché nel caso dei conversanti non vi è alcuna consapevolezza di accusare qualcuno e
l'intento di chi parla non è quello di accusare, ma essenzialmente quello di scambiare libere
opinioni con un sodale. È allora evidente che tutte le riserve e tutte le prudenze necessarie per valutare la
genuinità delle dichiarazioni del collaboranti non sussistono quando si tratta di conversazioni intercettate,
perché in siffatte situazioni la spontaneità e la genuinità sono più semplici da accertare.
Una volta accertato che i conversanti non sanno di essere intercettati, infatti, i criteri da utilizzare per la
valutazione della prova sono quelli ordinari e non può farsi riferimento ai criteri indicati dall'articolo 192
comma 3^ c.p.p...
Del resto la Suprema Corte ha già chiarito che il contenuto di una intercettazione, anche quando si risolva
in una precisa accusa in danno di una terza persona, indicata come concorrente in un reato alla cui
consumazione anche uno degli interlocutori dichiara di avere partecipato, non è in alcun modo
equiparabile alla chiamata in correità e pertanto, se va anche esso attentamente interpretato sul piano
logico e valutato su quello probatorio, non va però soggetto, nella predetta valutazione, ai canoni di cui
all'articolo 192 comma 3^ c.p.p. (così Cass. Pen. 19 gennaio 1991, Primerano, CED 218392; Cass. Pen. 2
aprile 1992, Filice, in Cass. Pen. 93, 2590; Cass. Pen. 3 maggio 2001, Corso, in CED 220227, che ha
sostenuto che le dichiarazioni, captate nel corso di attività di intercettazione regolarmente autorizzata, con
le quali un soggetto si accusa della commissione di reati, hanno integrale valenza probatoria) ”.
2.B La documentazione inerente le società
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Nel caso di specie, dato indiziario parimenti rilevante è rappresentato dalle emergenze
delle acquisizioni documentali inerenti le vicende delle diverse compagini sociali che
hanno visto interessato il SURACI, che offrono, nel corso del tempo, la dinamica dei
suoi affari, sempre diretti a creare uno schermo che permettesse di evitare che
l’attenzione degli inquirenti fosse in qualche modo portata sulla sua persona, da cui
l’esigenza di munirsi di prestanome, sempre in ambito familiare.
O si pensi, ancora, all’analisi delle emergenze delle acquisizioni documentali inerenti i
leasing e le altre forme di finanziamento delle citate società.
2.C Le dichiarazioni dei collaboratori
Nulla è da aggiungere, a tal riguardo, a quanto si è già evidenziato, da parte di questo
Ufficio, in seno a molti procedimenti i cui provvedimenti in sede de libertate ovvero di
giudizio di primo grado hanno motivato circa l’attendibilità elevata dei collaboratori le
cui dichiarazioni sono state raccolte e poste, unitamente agli altri elementi indiziari, a
fondamento delle imputazioni provvisoriamente elevate agli indagati.
Sicchè a quelle valutazioni si fa rimando, peculiarmente a quelle riversate in seno alle
due ordinanze definite Raccordo e Sistema emesse per i fini di questo stesso
procedimento.
2.D Le emergenze di altri provvedimenti emessi in relazione a questo stesso
procedimento o ad altri connessi
Nel caso di specie, dato indiziario parimenti rilevante è stato rappresentato dalle
emergenze di altri procedimenti.
Occorre evidenziare come la giurisprudenza di legittimità [cfr. Cassazione, Sez. 6,
Sentenza n. 88 del 6/11/2008 Cc. (dep. 7/1/2009) Rv. 242376] abbia correttamente
evidenziato che i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione di una misura
cautelare personale possono essere validamente costituiti dalle risultanze di altri
procedimenti non ancora conclusi con sentenza divenuta irrevocabile, atteso che la
previsione di cui all'art. 238 bis cod. proc. pen. si riferisce esclusivamente alle fonti di
prova utilizzabili nel giudizio. Più recentemente, Cassazione, Sez. 2, Sentenza n. 37024
del 29/9/2011 Cc. (dep.14/10/2011) Rv. 251142, ha indicato come ai fini dell'adozione
di misure cautelari, anche reali, siano utilizzabili gli atti provenienti da altri
procedimenti e non ancora acquisiti in dibattimento, sempre se indicati già in sede di
richiesta della misura. In merito, poi, alle sentenze non ancora munite dell’autorità di
giudicato, si richiama Cassazione, Sez. 1, Sentenza n. 17269 del 2/3/2001,
Cc. (dep. 28/4/2001), Rv. 218819, che evidenzia come i gravi indizi di colpevolezza
richiesti dall'art.273, comma 1, C. p. p. per l’applicazione e il mantenimento di misure
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cautelari personali possono essere validamente desunti anche da sentenze non ancora
irrevocabili, senza che ciò comporti violazione nè dell'art.238 bis C. p. p. (il quale, nel
prevedere che possano essere acquisite e valutate come prova le sentenze divenute
irrevocabili, si riferisce al giudizio di colpevolezza e non alle condizioni di applicabilità
delle misure cautelari), nè dell'art.238, comma 2 bis, C. p. p. (il quale, nel subordinare
l'acquisizione di dichiarazioni rese in altri procedimenti alla condizione che il difensore
abbia partecipato alla loro assunzione, si riferisce anch'esso al solo giudizio sulla
responsabilità).
Di tal che non v’è dubbio che elementi tratti da procedimenti ancora in corso possano
essere utilizzati, unitamente a quelli desumibili da altri definiti con pronunzie munite
dell’autorità del giudicato, ai fini dell’apprezzamento del quadro di gravità indiziaria.
3). ALCUNE RIFLESSIONI SUI REATI CONTESTATI AI CAPI A) E A BIS).
Si impongono, ora, alcune riflessioni sulle fattispecie oggetto di contestazione nel
presente procedimento cautelare.
Quanto alla fattispecie di cui al capo A), quella di partecipazione ad associazione di tipo
mafioso, occorre evidenziare quanto segue.
L’art. 416 bis C. p. reca la rubrica “Associazioni di tipo mafioso anche straniere” e dispone:
<<Chiunque fa parte di un’associazione di tipo mafioso, formata da tre o più persone, è punito
con la reclusione da sette a dodici anni.
Coloro che promuovono, dirigono od organizzano l’associazione sono puniti per ciò solo con la
reclusione da nove a quattordici anni.
L’associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza
d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che
ne deriva
-
per commettere delitti,
-
per acquisire in modo diretto od indiretto la gestione o, comunque, il controllo di
attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici
-
o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri
-
ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a
sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali…>>.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Una prima questione da affrontare consiste nell’individuazione della condotta tipica di
tale delitto. In proposito alcune valutazioni contenute in giurisprudenza sembrano creare
un certo dubbio circa la natura, monosoggettiva o plurisoggettiva, del delitto di cui
all’art. 416 bis c. p., laddove
-
il delitto avrebbe natura monosoggettiva se la sua condotta viene intesa come
condotta individuale di entrare a far parte di un’associazione
-
avrebbe natura plurisoggettiva se la sua condotta viene, invece, intesa come
azione collettiva di associarsi.
Si legge nella sentenza DIMITRY, emessa dalle Sezioni Unite nel 1994: <<…Non v’è
dubbio che l’elemento materiale del reato in esame sia costituito dalla condotta di
partecipazione ad associazione di tipo mafioso e che per partecipazione debba intendersi la
stabile permanenza del vincolo associativo tra gli autori. Non vi è dubbio in altri termini che
la condotta tipica del reato, di cui si discute, consista nel far parte dell’associazione…>>.
Si legge nella sentenza CARNEVALE, emessa dalle Sezioni Unite nel 2002: <<…La
tipologia della condotta di partecipazione è delineata dal legislatore sotto l’espressione
“chiunque fa parte di un’associazione di tipo mafioso” (art. 416-bis comma 1°). Tenuti presenti
i connotati assegnati all’associazione mafiosa dal comma 3° dell’art. 416-bis, deve intendersi
che “fa parte” di questa chi s’impegna a prestare un contributo alla vita del sodalizio,
avvalendosi (o sapendo di potersi avvalere) della forza d’intimidazione del vincolo
associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano per
realizzare i fini previsti. Al contempo, l’individuazione di un’espressione come “fa parte” non
può che alludere ad una condotta che può assumere forme e contenuti diversi e variabili così
da delineare una tipica figura di reato “a forma libera”, consistendo in un contributo
apprezzabile e concreto, sul piano causale, all’esistenza od al rafforzamento
dell’associazione e, quindi, alla realizzazione dell’offesa tipica agli interessi tutelati dalla
norma incriminatrice. Sicché a quel “far parte” dell’associazione, che qualifica la condotta
del partecipe, non può attribuirsi il solo significato di condivisione meramente psicologica
del programma criminoso e delle relative metodiche, bensì a quello più pregnante di una
concreta assunzione di un ruolo materiale all’interno della struttura criminosa…>>.
In realtà, a parere di questo giudice, per individuare correttamente gli elementi
costitutivi di tale reato, non si può prescindere da una lettura combinata dell’articolo
416 bis c. p. e dell’art. 416 c. p., che disciplina l’associazione per delinquere c.d.
semplice. L’art. 416 c. p. dispone, infatti: << Quando tre o più persone si associano allo
scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano
l’associazione sono puniti per ciò solo con la reclusione da tre a sette anni. Per il solo
fatto di partecipare all’associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
anni…>>. Il legislatore, per raggiungere il medesimo scopo, avrebbe potuto seguire una
diversa tecnica normativa, descrivendo il reato, di cui all’art. 416 bis c. p., sulla
falsariga di quello, di cui all’art. 416 c. p., relativo alla associazione per delinquere
“semplice”.
A ben vedere, l’equivoco consiste nel configurare il reato di cui all’art. 416 bis c. p.
come un reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso e non come reato di
associazione di tipo mafioso, come recita testualmente il titolo. Si vuol dire, cioè, che la
condotta tipica di tale delitto non è la condotta individuale del “far parte”, quanto,
piuttosto, la condotta collettiva dell’associarsi di tre o più persone, che decidono di
mettere insieme in modo stabile le proprie energie fisiche e mentali ed un
complesso di beni e risorse (soldi, armi, beni mobili ed immobili), così da creare una
struttura organizzativa permanente ed adeguata rispetto al perseguimento del
programma criminoso descritto nel 3° comma e costituito dalla commissione di
delitti o di specifiche attività, ivi dettagliatamente e tassativamente elencate,
attraverso l’impiego del c.d. metodo mafioso, che consiste appunto nell’avvalersi
della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di
assoggettamento e di omertà che ne deriva, laddove
-
per “forza d’intimidazione” deve intendersi la capacità di incutere paura nei terzi
che l’associazione ha, in virtù della sua stabile e non occasionale predisposizione
ad esercitare la coazione;
-
per “assoggettamento” deve intendersi lo stato di sottomissione e succubanza
psicologica nelle potenziali vittime dell’intimidazione, derivante dalla loro
convinzione di essere esposte ad un grave ed ineludibile pericolo di fronte alla
forza dell’associazione;
-
per “omertà” deve intendersi la presenza di un rifiuto generalizzato e non
occasionale di collaborare con la giustizia, che si manifesta comunemente nella
forma di testimonianze false e reticenti o di favoreggiamenti.
Ovviamente, basta la sola esistenza di tale associazione mafiosa a turbare l’ordine
pubblico, suscitando allarme nella popolazione, a prescindere dal fatto che venga attuato
il programma criminoso attraverso la commissione dei reati-fine.
Va, peraltro, rilevato che le stesse Sezioni Unite, nella sentenza CARNEVALE, pur
parlando di condotta di partecipazione all’associazione mafiosa, escludono che la
condotta tipica del delitto abbia natura monosoggettiva e che, conseguentemente, il
concorso esterno in tale delitto sia una sorta di concorso eventuale nella condotta
individuale “di far parte” dell’associazione. Le Sezioni Unite del 2002 affermano,
_______________________________________________________________
21
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
infatti: <<…La tesi della natura monosoggettiva del delitto di partecipazione è inaccettabile,
perché l’inclusione di taluno in un’associazione non può dipendere solo dalla volontà di colui
che all’associazione intende aderire, ma richiede anche quella di tutti gli altri associati o di
coloro che li rappresentano. Si è giustamente osservato che è davvero difficile vedere nella
partecipazione una fattispecie monosoggettiva, come se la condotta sia costituita da un atto
unilaterale di adesione all’associazione, da un’iscrizione, e non sia invece, tanto nel momento
iniziale quanto in tutto il suo svolgimento, destinata a combinarsi con le condotte degli altri
associati, in un’unione di forze per imprese che generalmente trascendono le capacità
individuali. In effetti, tanto la costituzione dell’associazione quanto l’inserimento di un soggetto
in un’organizzazione già formata postulano sempre e necessariamente la volontà e l’agire di una
pluralità di persone. Si deve, perciò, ritenere che tutti i reati associativi sono sempre reati a
concorso necessario, vale a dire, fattispecie plurisoggettive proprie…>>.
Appare evidente che le Sezioni Unite, nell’affermare, in buona sostanza, che la
partecipazione non è un atto unilaterale di adesione all’associazione, ma il risultato di
un’azione collettiva di reciproca adesione, non fanno che confermare indirettamente
quanto prima si è detto e, cioè, che la condotta tipica è costituita più propriamente
dall’associarsi di più persone che si verifica sia al momento della costituzione
dell’associazione sia in occasione del successivo inserimento di altro associato in
un’organizzazione già esistente. Ed, infatti, anche in questo secondo caso vi è la
necessità di un incontro di volontà tra il nuovo associato ed i soggetti già associati.
Appare in linea con la presente ricostruzione la sentenza della Corte di Cassazione n.
9064 del 12.12.2003/2.03.2004, PG in proc. MARINARO ed altri, nella quale si
sottolinea
-
che <<la condotta tipica si esaurisce nel fatto in sé di associarsi ovvero di promuovere,
dirigere, organizzare un’associazione di questo tipo, apportando un certo contributo
all’esistenza dell’ente >>
-
e che <<la tipicità del modello associativo delineato dall’art. 416 bis c. p. risiede nel
c.d. metodo mafioso (individuato nella forza intimidatrice del vincolo associativo, nella
condizione di assoggettamento ed in quella di omertà), piuttosto che negli scopi, indicati
in via alternativa dal terzo comma del citato articolo, che l’associazione stessa persegue
o voglia perseguire>>.
Si riportano, di seguito, alcuni brani della motivazione della sentenza citata, che
chiariscono il significato concreto della necessaria attitudine dell’associazione mafiosa
ad operare con il metodo mafioso, precisando anche i criteri da utilizzare per la prova di
tale requisito. Osserva la Suprema Corte:
_______________________________________________________________
22
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
<<Il 3° comma dell’art. 416 bis cp individua il metodo mafioso mediante la fissazione di tre
parametri caratterizzanti – forza intimidatrice del vincolo associativo, condizione di
assoggettamento e condizione di omertà – da considerare tutti e tre come elementi necessari ed
essenziali, perché possa configurarsi questo reato associativo, come del reato si desume senza
possibilità di dubbio dall’uso della condizione “e” impiegata nel testo normativo.
Il
ricorso
specifico
da
parte
di
ciascun
membro
del
gruppo
all’intimidazione,
all’assoggettamento ed all’omertà non costituisce una modalità della condotta tipica (la quale –
come si è detto – si esaurisce nel fatto in sé di associarsi ovvero di promuovere, dirigere,
organizzare un’associazione di questo tipo, apportando un certo contributo all’esistenza
dell’ente), ma costituisce l’elemento strumentale tipico, di cui gli associati si avvalgono in vista
della realizzazione degli scopi propri dell’associazione. In altri termini, quindi, ai fini della
consumazione del reato associativo in questione, non è necessario che i suddetti strumenti
siano stati utilizzati in concreto dai singoli associati, sempre che costoro, però, siano
effettivamente nelle condizioni e nella consapevolezza di poterne disporre … E’, pertanto,
necessario che l’associazione abbia conseguito, in concreto, nell’ambiente circostante nel
quale essa opera, un’effettiva capacità d’intimidazione, sino ad estendere intorno a sé un
alone permanente d’intimidazione diffusa, tale che si mantenga vivo anche a prescindere da
singoli atti d’intimidazione concreti posti in essere da questo o quell’associato. E’ ovvio che,
qualora emergano prove di concreti atti d’intimidazione e di violenza, esse possono
utilmente riflettersi anche sulla prova della forza intimidatrice del vincolo associativo, ma
vi si riflettono solo in via ausiliaria, poiché ciò che conta è che, anche mancando la prova
di tali atti, l’elemento della forza intimidatrice sia desunto da circostanze atte a dimostrare
la capacità d’incutere timore propria dell’associazione e ricollegabile ad una generale
percezione della sua terribile efficienza nell’esercizio della coercizione fisica. Tale capacità
deve essere, peraltro, attuale e non solo potenziale e l’alone d’intimidazione diffusa deve essere
effettivo ed obiettivamente riscontrabile, essendo insufficiente la prova della sola intenzione di
produrlo e di avvalersene… In mancanza di un quadro indiziario emergente dal compimento di
atti diretti ad intimidire, deve, comunque, emergere aliunde e deve essere obiettivamente
dimostrabile un clima di intimidazione diffusa scaturente dall’associazione medesima,
quale risultante di un’antica e, in ogni caso, consolidata consuetudine di violenza, che
venga chiaramente percepito come tale all’esterno e del quale gli associati si avvantaggino
per perseguire i loro fini. L’omertà, intesa come rifiuto assoluto ed incondizionato di
collaborare con gli organi dello Stato, che si correla in rapporto di causa ad effetto alla forza
d’intimidazione dell’associazione di stampo mafioso, deve essere sufficientemente diffusa,
anche se non generale, e può derivare non solo dalla paura di danni alla propria persona,
ma anche dall’attuazione di minacce che comunque possono realizzare danni rilevanti,
sicché sia diffusa la convinzione che la collaborazione con l’Autorità giudiziaria non impedirà
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
ritorsioni dannose per la persona del denunciante, in considerazione della ramificazione
dell’organizzazione, della sua efficienza, della sussistenza di altri soggetti non identificabili,
forniti del potere di danneggiare chi ha osato contrapporsi… La prova degli elementi
caratterizzanti l’ipotesi criminosa di cui all’art. 416-bis cp può essere desunta, con metodo
logico-induttivo, in base al rilievo che il sodalizio presenti tutti gli indici rivelatori del
fenomeno mafioso, quali la segretezza del vincolo, i vincoli di comparaggio tra gli adepti, il
rispetto assoluto del vincolo gerarchico, l’accollo delle spese di giustizia da parte della
cosca,
il
diffuso
clima
di
omertà
come
conseguenza
ed
indice
rivelatore
dell’assoggettamento alla consorteria. Gli indizi del reato associativo possono essere
legittimamente tratti, altresì, dalla commissione dei reati-fine, interpretati alla luce dei
moventi che li hanno ispirati, quando questi valgano ad inquadrarli nella finalità
dell’associazione (Sez. 6, 10.2.2000 n. 1612, ric. FERONE ed altri; Sez. V, 20.4.2000 n. 4893,
ric. PG in proc. FRASCA) … >>.
La successiva sentenza n. 31461 del 7.6.2004/16.7.2004, FORIGLIO ed altro ha
ribadito alcuni di questi concetti, precisando, in particolare, che << in tema di
associazione di tipo mafioso, la forza d’intimidazione che caratterizza il vincolo associativo non
necessariamente deve desumersi da specifiche minacce avanzate da uno o più componenti della
“famiglia”, ma può essere argomentato con valutazioni di merito che, se congrue, non sono
censurabili in sede di legittimità, sulla base di elementi atti a dimostrare il diffuso clima di
sopraffazione e conseguente assoggettamento delle vittime (Nel caso di specie la Corte ha
ritenuto congrua la motivazione di giudici di merito che avevano valorizzato il “modo selvaggio
con il quale gli imputati avevano esercitato la pastorizia”, ponendo in essere condotte di pascolo
abusivo e di danneggiamento, e l’atteggiamento remissivo dei proprietari per timore di
ritorsioni) >>.
Il delitto di associazione mafiosa è, dunque, un reato plurisoggettivo e, come tutti i
reati aventi questa natura, esige
1) sul piano oggettivo
-
un numero minimo di soggetti agenti, che, nel caso di specie, è quello di tre;
-
la commissione, da parte di ciascun soggetto agente, della condotta tipica
prevista dalla norma di parte speciale ed alla quale consegue il prodursi
dell’evento (cioè, nel caso di specie, la condotta di associarsi e l’evento
dell’esistenza di una struttura associativa)
2) sul piano soggettivo, in capo a ciascun soggetto agente:
-
la coscienza e volontà della condotta (c.d. suitas della condotta);
-
la volontà dell’evento;
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
il dolo specifico, se previsto, dalla norma di parte speciale, che nel caso di specie
è costituito dalla volontà di perseguire la finalità di realizzare il programma
criminoso.
Ovviamente, qualunque soggetto, che concorra nella commissione del reato, di cui
all’art. 416 bis c. p., ponendo in essere la condotta tipica ed avendo il dolo sopra
descritto, deve considerarsi a tutti gli effetti un soggetto attivo del reato, cioè un
partecipe dell’associazione di tipo mafioso.
Ciò premesso, la prova del fatto che un certo soggetto sia partecipe dell’associazione
può essere tratta:
1. sia da elementi che dimostrino direttamente l’avvenuta affiliazione del soggetto
alla consorteria mafiosa;
2. sia da elementi che dimostrino indirettamente tale intraneità nella consorteria
(ad esempio le Sezioni Unite, nella sentenza CINALLI del 2001, hanno ritenuto che
tale prova possa trarsi dall’accertata commissione da parte del soggetto di più reatifine).
Utile, ancora, ricordare che il contributo rilevante ed effettivo del partecipe, per essere
tale, può essere costituito anche dalla dichiarata adesione all’associazione e dalla
disponibilità ad agire come «uomo d’onore», ai fini anzidetti (v. Cass., sez. 21 dicembre
2004, Papalia), disponibilità che deve essere accertata in concreto alla stregua di quegli
indicatori fattuali, che, in via alternativa, connotano dal punto di vista probatorio il
contenuto del “far parte” (v. Cass. 11 dicembre 2007 Cass. 2007, Addante).
Più in particolare, nel caso della ‘ndrangheta, può ritenersi che l’avere avuto
conferita una dote (o grado) è elemento particolarmente degno di rilievo indiziante
(sotto un triplice punto di vista: per chi dà la dote, per chi la riceve e per chi è presente
al rituale).
Quanto, ancora, al principio secondo cui la mera affiliazione é sufficiente per ritenere
un soggetto partecipe all’associazione mafiosa, esso è stato più volte ribadito dalla
giurisprudenza, tanto che la stessa può ritenersi consolidata sul punto:
-
“È partecipe ad associazione mafiosa chi, indipendentemente dal ricorso o meno a
forme rituali di affiliazione, si sia limitato a prestare la propria adesione, con impegno
di messa a disposizione, per quanto necessario, della propria opera, all’associazione
anzidetta, giacchè anche in tal modo il soggetto viene consapevolmente ad
accrescere la potenziale capacità operativa e la temibilità dell’organizzazione
delinquenziale” (Cass. 16.6.92, Altadonna);
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
“L’assunzione della qualifica di uomo d’onore è significativa non già di una semplice
adesione morale, ma addirittura di una formale affiliazione alla cosca mercè apposito
rito (la c.d. legalizzazione)“ (Cass. 27.8.96, Brusca);
-
“Nell’assunzione della qualifica di uomo d’onore va ravvisata non soltanto
l’appartenenza -tendenzialmente permanente e difficilmente revocabile - alla mafia, nel
senso letterale del personale inserimento in organismo collettivo con soggezione alle
sue regole me comandi, ma altresì la prova del contributo causale, che è immanente
nell’obbligo di prestare ogni propria disponibilità al servizio della cosca,
accrescendone così la potenzialità operativa e la capacità di inserimento nel tessuto
sociale anche mercè l’aumento numerico dei suoi membri. E invero, se la condotta
di partecipazione ad una associazione per delinquere, per essere punibile, non può
esaurirsi una manifestazione positiva di volontà del singolo di aderire al sodalizio che si
sia già formato, occorrendo invece la prestazione da parte dello stesso, di un effettivo
contributo che può essere anche minimo e di qualsiasi forma e contenuto, purché
destinato a fornire efficacia al mantenimento in vita della struttura o al perseguimento
degli scopi di essa, nel caso dell’associazione di tipo mafioso - che si differenzia dalla
comune associazione per delinquere per la sua peculiare forza di intimidazione
scaturente dal legame che unisce gli associati ai quali si chiede di prestare, quando
necessario, concreta attività diretta a piegare la volontà dei terzi - il detto contributo
può essere costituito anche dalla dichiarata adesione all’associazione da parte del
singolo, il quale presti la propria disponibilità ad agire, quale uomo d’onore, ai fini
anzidetti” (Cass. 28.1.2000, Oliveri);
-
“Sul piano probatorio, la partecipazione ad una associazione di tipo mafioso può essere
desunta da indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza
attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa
logicamente inferirsi la appartenenza del soggetto al sodalizio, purché si tratti di indizi
gravi e precisi, come, ad esempio, i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di
"osservazione" e "prova", l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo
d'onore", la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi "facta
concludentia", idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura
dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento,
peraltro, allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione.” (Cass.
1470/07; Cass. Sez. Un. 33748/05).
-
Negli stessi termini, proprio in tema di ndrangheta, con la già citata sentenza nr.
2350/04 si è affermato che “la condotta di partecipazione ad un'associazione per
delinquere, per essere punibile, non può esaurirsi in una manifestazione positiva di
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
volontà del singolo di aderire alla associazione che si sia già formata, occorrendo invece
la prestazione, da parte dello stesso, di un effettivo contributo, che può essere anche
minimo e di qualsiasi forma e contenuto, purché destinato a fornire efficacia al
mantenimento in vita della struttura o al perseguimento degli scopi di essa. Nel caso
dell'associazione
di
tipo
mafioso,
differenziandosi
questa
dalla comune
associazione per delinquere per la sua peculiare forza di intimidazione, derivante
dai metodi usati e dalla capacità di sopraffazione, a sua volta scaturente dal
legame che unisce gli associati (ai quali si richiede di prestare, quando necessario,
concreta attività diretta a piegare la volontà dei terzi che vengano a trovarsi in
contatto con l'associazione e che ad essa eventualmente resistano), il detto
contributo può essere costituito anche dalla dichiarata adesione all'associazione da
parte del singolo, il quale presti la sua disponibilità ad agire come "uomo
d'onore", ai fini anzidetti.” (Cass. n. 2350/2004, imputato Papalia + altri).
-
In termini sintetici: “La disponibilità a fare, insita nella scelta di aderire al
sodalizio, genera negli altri membri la certezza di poter contare, all’occorrenza, sul
suo apporto, e costituisce per ciò solo un valore per l’associazione stessa” (Cass.
2340/04)
In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, da ultimo, le relazioni di
parentela e di affinità dell’imputato assumono valore indiziante aggiuntivo circa la
partecipazione al sodalizio, nulla impedendo che una volta accertata, da un lato,
l’esistenza di un’organizzazione delinquenziale a base familiare (come nella specie può
sicuramente affermarsi) e, d’altro canto, una non occasionale attività criminosa di
singoli esponenti della famiglia nel medesimo campo in cui questa opera, venga
considerato non privo di valore indiziante, in ordine alla partecipazione dei suindicati
soggetti al sodalizio criminoso, anche il fatto che vi siano legami di parentela o di
affinità tra essi e coloro che, nel sodalizio familiare criminale, occupano posizioni di
vertice o, comunque, di rilievo (cfr. Cassazione Penale, Sez. VI, 21 maggio 1998, n.
3089).
***
Venendo, ora, all’imputazione di cui al capo A) bis, essa richiama la necessità di alcune
riflessioni in ordine al concorso eventuale di persone in un reato a struttura
plurisoggettiva, quale è quello di cui all’art. 416bis C. p.. La tematica, sorta con
l’introduzione stessa della fattispecie di cui all’art. 416bis c. p., oltre ad avere stimolato
ampio dibattito dottrinale, ha determinato il susseguirsi di pronunce di legittimità che
hanno via via dipanato i dubbi interpretativi sorti negli interpreti. Un primo punto fermo
è stato fissato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la già citata sentenza n.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
16 del 5/10/1994, dep. 28/12/1994, DEMITRY, che ha iniziato a delineare i requisiti
ed i presupposti in virtù dei quali è stato ritenuto giuridicamente ipotizzabile il concorso
esterno.
Se, nella massima della decisione, si afferma che è configurabile il concorso eventuale
nel reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, in motivazione, la S. C.
sottolinea – come anticipato prima – la diversità di ruoli tra il partecipe
all'associazione ed il concorrente eventuale materiale, nel senso che il primo è colui
senza il cui apporto quotidiano, o comunque assiduo, l'associazione non raggiunge i
suoi scopi o non li raggiunge con la dovuta speditezza; è, insomma, colui che agisce
nella "fisiologia", nella vita corrente quotidiana dell'associazione; il secondo è, per
definizione, colui che non vuol far parte dell'associazione e che l'associazione non
chiama a "far parte", ma al quale si rivolge sia per colmare vuoti temporanei in un
determinato ruolo, sia, soprattutto, nel momento in cui la "fisiologia" dell'associazione
entra in fibrillazione, attraversando una fase "patologica" che, per essere superata,
richiede il contributo temporaneo, limitato anche ad un unico intervento, di un esterno:
insomma è il soggetto che occupa uno spazio proprio nei momenti di emergenza della
vita associativa.
Dopo pronunce di legittimità che hanno deciso le controversie conformemente
all’insegnamento di Sezioni Unite Demitry, con la sentenza Villecco del 2001, si è
nuovamente messa in discussione la problematica, sicché si è giunti a nuovo
pronunciamento di legittimità, la nota sentenza CARNEVALE.
Cassazione, Sezioni Unite, Sentenza n. 22327 del 30/10/2002, dep. 21/05/2003,
CARNEVALE, infatti, evidenzia che: in tema di reati associativi (nella specie,
associazione di tipo mafioso) è configurabile il concorso cd. "esterno" nel reato in capo
alla persona che, priva della "affectio societatis" e non inserita nella struttura
organizzativa del sodalizio, fornisce un contributo concreto, specifico, consapevole
e volontario, a carattere indifferentemente occasionale o continuativo, purché detto
contributo abbia un'effettiva rilevanza causale ai fini della conservazione o del
rafforzamento dell'associazione e l'agente se ne rappresenti, nella forma del dolo
diretto, l'utilità per la realizzazione, anche parziale, del programma criminoso
(Nell'occasione la Corte ha precisato che la prova del concorso esterno nel reato
associativo deve avere ad oggetto gli elementi costitutivi della fattispecie delittuosa e
che i riscontri relativi alle chiamate in reità o correità debbono avere carattere
individualizzante).
La sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione Carnevale, dunque, definisce
con precisione gli ambiti di operatività della fattispecie criminosa del concorso esterno
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
di persone nel delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso. Il ragionamento
posto a fondamento della decisione della Suprema Corte origina dall’individuato
discrimine esistente tra il concetto di partecipazione organica ad una struttura
associativa e comportamenti diversi che abbiano, comunque, incidenza sulla
sussistenza della struttura, assumendo rilievo penale in forza del principio generale
di cui all’art. 110 c.p., la cui applicazione alle singole ipotesi di reato non risulta
preclusa da alcuna previsione normativa.
Ma, sul tema del concorso esterno, ulteriore approdo giurisprudenziale è rappresentato
dalla Sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 33748 del 12/7/2005,
dep. 20/9/2005, MANNINO.
La massima ufficiale indica che: in tema di associazione di tipo mafioso, assume il
ruolo di "concorrente esterno" il soggetto che, non inserito stabilmente nella
struttura organizzativa dell'associazione e privo dell'"affectio societatis", fornisce
un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, sempre che questo
esplichi un'effettiva rilevanza causale e quindi si configuri come condizione
necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative
dell'associazione (o, per quelle operanti su larga scala come "Cosa nostra", di un suo
particolare settore e ramo di attività o articolazione territoriale) e sia diretto alla
realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima. (In
motivazione la Corte, rilevando come la efficienza causale in merito alla concreta
realizzazione del fatto criminoso collettivo costituisca elemento essenziale e tipizzante
della condotta concorsuale, di natura materiale o morale, ha specificato che non è
sufficiente una valutazione "ex ante" del contributo, risolta in termini di mera
probabilità di lesione del bene giuridico protetto, ma è necessario un apprezzamento
"ex post", in esito al quale sia dimostrata, alla stregua dei comuni canoni di
"certezza processuale", l'elevata credibilità razionale dell'ipotesi formulata in
ordine alla reale efficacia condizionante della condotta atipica del concorrente).
Si è anche precisato, quanto all’elemento soggettivo, che: in tema di associazione di tipo
mafioso, ai fini della configurabilità del concorso esterno, occorre che il dolo investa
sia il fatto tipico oggetto della previsione incriminatrice, sia il contributo causale
recato dalla condotta dell'agente alla conservazione o al rafforzamento
dell'associazione, agendo l'interessato nella consapevolezza e volontà di recare un
contributo alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso del
sodalizio. (In motivazione la Corte ha precisato che deve escludersi la sufficienza del
dolo eventuale, inteso come mera accettazione da parte del concorrente esterno del
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
rischio di verificazione dell'evento, ritenuto solamente probabile o possibile insieme ad
altri risultati intenzionalmente perseguiti).
Orbene, la motivazione della sentenza esordisce evidenziando come il Supremo
Collegio reputi innanzi tutto di confermare il principio giurisprudenziale (Sez. Un.,
5/10/1994, Demitry, Foro it. 1995, 2^, 422; Sez. Un., 27/9/1995, Mannino, Cass. pen.
1996, 1087; Sez. Un., 30/10/2002, Carnevale, Foro it. 2003, 2^, 453), secondo cui
anche per il delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416 bis cod. pen. è
configurabile il concorso esterno.
Osserva, in particolare, la Corte – come sopra si è anticipato, trattando del reato di cui
all’art. 416 bis C. p. – che, nel tracciare il criterio discretivo tra le rispettive categorie
concettuali della partecipazione interna e del concorso esterno, si definisce "partecipe"
colui che, risultando inserito stabilmente e organicamente nella struttura organizzativa
dell'associazione mafiosa, non solo "è" ma "fa parte" della (meglio ancora: "prende
parte" alla) stessa: locuzione questa da intendersi non in senso statico, come mera
acquisizione di uno status, bensì in senso dinamico e funzionalistico, con riferimento
all'effettivo ruolo in cui si è immessi e ai compiti che si è vincolati a svolgere perché
l'associazione raggiunga i suoi scopi, restando a disposizione per le attività organizzate
della medesima. Di talché, sul piano della dimensione probatoria della partecipazione
rilevano tutti gli indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza
attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa
logicamente inferirsi il nucleo essenziale della condotta partecipativa, e cioè la stabile
compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio. Deve dunque
trattarsi di indizi gravi e precisi (tra i quali le prassi giurisprudenziali hanno individuato,
ad esempio, i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova",
l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo d'onore", la commissione di
delitti-scopo, oltre a molteplici, variegati e però significativi "facta concludentia") dai
quali sia lecito dedurre, senza alcun automatismo probatorio, la sicura dimostrazione
della costante permanenza del vincolo nonché della duratura, e sempre utilizzabile,
"messa a disposizione" della persona per ogni attività del sodalizio criminoso, con
puntuale riferimento, peraltro, allo specifico periodo temporale considerato
dall'imputazione.
Assume, invece, la veste di concorrente "esterno" il soggetto che, non inserito
stabilmente nella struttura organizzativa dell'associazione mafiosa e privo
dell'affectio societatis (che quindi non ne "fa parte"), fornisce tuttavia un concreto,
specifico, consapevole e volontario contributo, sempre che questo abbia
un'effettiva rilevanza causale ai fini della conservazione o del rafforzamento delle
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
capacità operative dell'associazione (o, per quelle operanti su larga scala come "Cosa
nostra", di un suo particolare settore e ramo di attività o articolazione territoriale) e sia
comunque diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso
della medesima.
Continuano le Sezioni Unite nel senso che può, dunque, dirsi ormai incontroversa in
giurisprudenza e pressoché unanimemente asseverata dalla dottrina l'astratta
configurabilità della fattispecie di concorso "eventuale" di persone, rispetto a soggetti
diversi dai concorrenti necessari in senso stretto, in un reato necessariamente
plurisoggettivo proprio, quale è quello di natura associativa. Ed invero, anche in tal caso
la funzione incriminatrice dell'art. 110 cod. pen. (mediante la combinazione della
clausola generale in essa contenuta con le disposizioni di parte speciale che prevedono
le ipotesi-base di reato) consente di dare rilevanza e di estendere l'area della tipicità e
della punibilità alle condotte, altrimenti atipiche, di soggetti "esterni" che rivestano le
caratteristiche suindicate. Ma siffatta opzione ermeneutica, favorevole in linea di
principio alla configurabilità dell'autonoma fattispecie di concorso "eventuale" o
"esterno" nei reati associativi, postula ovviamente che sussistano tutti i requisiti
strutturali che caratterizzano il nucleo centrale significativo del concorso di persone nel
reato.
E cioè:
- da un lato, che siano realizzati, nella forma consumata o tentata, tutti gli elementi del
fatto tipico di reato descritto dalla norma incriminatrice di parte speciale e che la
condotta di concorso sia oggettivamente e soggettivamente collegata con quegli
elementi (arg. ex art. 115 cod. pen., circa la non punibilità del mero tentativo di
concorso, nelle forme dell'accordo per commettere un reato e dell'istigazione accolta a
commettere un reato, non seguite però dalla commissione dello stesso);
- dall'altro, che il contributo atipico del concorrente esterno, di natura materiale o
morale, diverso ma operante in sinergia con quello dei partecipi interni, abbia avuto una
reale efficienza causale, sia stato condizione "necessaria" - secondo un modello unitario
e indifferenziato, ispirato allo schema della condicio sine qua non proprio delle
fattispecie a forma libera e causalmente orientate - per la concreta realizzazione del fatto
criminoso collettivo e per la produzione dell'evento lesivo del bene giuridico protetto,
che nella specie è costituito dall'integrità dell'ordine pubblico, violata dall'esistenza e
dall'operatività del sodalizio e dal diffuso pericolo di attuazione dei delitti-scopo del
programma criminoso.
La particolare struttura della fattispecie concorsuale comporta infine, quale essenziale
requisito, che il dolo del concorrente esterno investa, nei momenti della
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
rappresentazione e della volizione, sia tutti gli elementi essenziali della figura criminosa
tipica sia il contributo causale recato dal proprio comportamento alla realizzazione del
fatto concreto, con la consapevolezza e la volontà di interagire, sinergicamente, con le
condotte altrui nella produzione dell'evento lesivo del "medesimo reato".
E, sotto questo profilo, nei delitti associativi si esige che il concorrente esterno, pur
sprovvisto dell'affectio societatis e cioè della volontà di far parte dell'associazione, sia
altresì consapevole dei metodi e dei fini della stessa (a prescindere dalla condivisione,
avversione, disinteresse o indifferenza per siffatti metodi e fini, che lo muovono nel foro
interno) e si renda compiutamente conto dell'efficacia causale della sua attività di
sostegno, vantaggiosa per la conservazione o il rafforzamento dell'associazione: egli
"sa" e "vuole" che il suo contributo sia diretto alla realizzazione, anche parziale,
del programma criminoso del sodalizio.
In merito allo statuto della causalità, le Sezioni Unite, richiamando la sentenza
FRANZESE, precisano come non sia affatto sufficiente che il contributo atipico – con
prognosi di mera pericolosità ex ante – sia considerato idoneo ad aumentare la
probabilità o il rischio di realizzazione del fatto di reato, qualora poi, con giudizio ex
post, si riveli per contro ininfluente o addirittura controproducente per la verificazione
dell'evento lesivo. L'opposta tesi, che pretende di prescindere dal paradigma eziologico,
tende ad anticipare arbitrariamente la soglia di punibilità in contrasto con il principio di
tipicità e con l'affermata inammissibilità del mero tentativo di concorso. D'altra parte,
ferma restando l'astratta configurabilità dell'autonoma categoria del concorso eventuale
"morale" in associazione mafiosa, neppure sembra consentito accedere ad
un'impostazione di tipo meramente "soggettivistico" che, operando una sorta di
conversione concettuale (e talora di sovvertimento dell'imputazione fattuale contestata),
autorizzi il surrettizio e indiretto impiego della causalità psichica c.d. da
"rafforzamento" dell'organizzazione criminale, per dissimulare in realtà l'assenza di
prova dell'effettiva incidenza causale del contributo materiale per la realizzazione del
reato: nel senso che la condotta atipica, se obiettivamente significativa, determinerebbe
comunque nei membri dell'associazione criminosa la fiduciosa consapevolezza di poter
contare sul sicuro apporto del concorrente esterno, e quindi un reale effetto vantaggioso
per la struttura organizzativa della stessa.
Uno degli ambiti in cui più si avverte l’esigenza di una corretta differenziazione tra la
figura del partecipe e quella del concorrente esterno nel reato associativo mafioso è
quello dei rapporti tra l’organizzazione mafiosa e politico. Sul punto, le Sezioni
Unite, nella suddetta sentenza MANNINO, hanno evidenziato quanto segue, in
motivazione:
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
5. - … Il thema decidendum sotteso alla vicenda processuale, che sembra scontare fin dall'origine
l'insufficiente determinatezza nella descrizione fattuale dell'imputazione contestata, riguarda quella
particolare forma di contiguità alla mafia comunemente definita come "patto di scambio politicomafioso". In forza dell'accordo, a fronte del richiesto appoggio dell'associazione mafiosa nelle
competizioni elettorali succedutesi nel corso della sua carriera locale o nazionale, il personaggio
politico, senza essere organicamente inserito come partecipe nelle logiche organizzatorie del
sodalizio criminoso, s'impegna a strumentalizzare i poteri e le funzioni collegati alla posizione
pubblica conseguente all'esito positivo dell'elezione a vantaggio dello stesso sodalizio,
assicurandone così dall'esterno l'accesso ai circuiti finanziari e al controllo delle risorse
economiche, ovvero rendendo una serie di favori quale corrispettivo del richiesto
procacciamento di voti. Chiamate a rispondere al quesito interpretativo se sia configurabile il
concorso esterno nel reato di associazione di tipo mafioso, nel caso paradigmatico del patto di
scambio tra l'appoggio elettorale da parte della associazione e l'appoggio promesso a questa da parte
del candidato, le Sezioni Unite ne condividono la soluzione affermativa unanimemente offerta dalla
giurisprudenza di legittimità (Sez. 1^, 8/6/1992, Battaglini, Foro it. 1993, 2^, 133, in una fattispecie
nella quale è stata ravvisata, peraltro, l'ipotesi di partecipazione "interna" del politico; Sez. 5^,
16/3/2000, P.G. in proc. Frasca, Foro it. 2001, 2^, 80; Sez. 6^, 15/5/2000, P.M. in proc. Pangallo, rv.
216815; Sez. 5^, 26/5/2001, Allegro, rv. 220266; Sez. 1^, 17/4/2002, Frasca, Foro it. 2003, 2^, 5;
Sez. 5^, 13/11/2002, Gorgone, rv. 224274; Sez. 1^, 25/11/2003, Cito, rv. 229991-993; Sez. 1^,
4/2/2005, Micari), anche se necessitano di essere rivisitate e puntualizzate le ragioni di ordine
logico-giuridico che la giustificano. In linea di principio non può escludersi, infatti, per questa
particolare tipologia di relazioni collusive con la mafia che anche la promessa e l'impegno del
politico di attivarsi, una volta eletto, a favore della cosca mafiosa possano già integrare, di per
sè, gli estremi del contributo atipico del concorrente eventuale nel delitto associativo, a
prescindere dalle successive condotte di esecuzione dell'accordo valutabili sotto il profilo probatorio.
D'altra parte, la scelta legislativa di incriminare con la nuova fattispecie dell'art. 416 ter cod. pen.
(introdotta dall'art. 11 ter d.l. n. 306/1992, conv. dalla l. n. 356/1992, in funzione complementare
rispetto al precetto dell'art. 416 bis, comma 3, ultima parte, al pari inserito dall'art. 11 bis del
medesimo decreto legge) l'accordo elettorale politico-mafioso in termini di scambio denaro/voti non
può essere intesa come espressiva dell'intento di limitare solo a questa fattispecie l'ambito di
operatività dei variegati patti collusivi in materia elettorale con un'associazione mafiosa, negandosi
dunque rilievo penale ad ogni altro accordo diverso da quel tipo di scambio. L'esegesi storicosistematica della disposizione incriminatrice dell'art. 416 ter lascia invero intendere che la soluzione
legislativa - in vece dell'emendamento di largo respiro elaborato al comitato ristretto della
Commissione Giustizia della Camera dei deputati - sia stata dettata dalla volontà di costruire una
specifica e tipica figura, alternativa al modello concorsuale, sì che (come si è già ritenuto dalle
Sezioni Unite, sent. 30/10/2002, Carnevale, cit.) "la relativa introduzione deve leggersi come
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strumento di estensione della punibilità oltre il concorso esterno, e cioè anche ai casi in cui il patto
preso in considerazione, non risolvendosi in contributo al mantenimento o rafforzamento
dell'organizzazione, resterebbe irrilevante quanto al combinato disposto degli artt. 416 bis e 110 cod.
pen.". S'intende affermare che neppure un'ampia e diffusa frammentazione legislativa in autonome e
tipiche fattispecie criminose dei vari casi di contiguità mafiosa (com'è avvenuto, ad esempio, sul
terreno del distinto fenomeno terroristico, mediante l'introduzione delle nuove figure del
"finanziamento" di associazioni con finalità di terrorismo - art. 270 bis comma 1 cod. pen., ins.
dall'art. 1.1 d.l. n. 374/2001 conv. in l. n. 438/2001 -, ovvero dell'"arruolamento" e "addestramento"
di persone per il compimento di attività con finalità di terrorismo anche internazionale - artt. 270
quater e 270 quinquies cod. pen., ins. dall'art. 15.1 d.l. n. 144/2005 conv. in l. n. 155/2005 -) sarebbe
comunque in grado di paralizzare l'espansione operativa della clausola generale di estensione della
responsabilità per i contributi atipici ed esterni diversi da quelli analiticamente elencati, secondo il
modello dettato dall'art. 110 cod. pen. sul concorso di persone nel reato, se non introducendosi una
disposizione derogatoria escludente l'applicabilità della suddetta clausola per i reati associativi. E
però, ammessa l'astratta configurabilità delle regole del concorso eventuale anche per l'ipotesi
di accordo politico-mafioso diverso dallo scambio denaro/voti, occorre trame le conseguenze in
punto di rigorosa ricostruzione dei requisiti di fattispecie, con particolare riguardo, oltre che al
dolo, anzitutto all'efficacia causale del contributo atipico del concorrente esterno. Non basta
certamente la mera "disponibilità" o "vicinanza", ne' appare sufficiente che gli impegni presi dal
politico a favore dell'associazione mafiosa, per l'affidabilità e la caratura dei protagonisti
dell'accordo, per i connotati strutturali del sodalizio criminoso, per il contesto storico di riferimento e
per la specificità dei contenuti del patto, abbiano il carattere della serietà e della concretezza. Ed
invero, la promessa e l'impegno del politico (ad esempio, nel campo - pure oggetto
dell'imputazione - della programmazione, regolamentazione e avvio di flussi di finanziamenti o
dell'aggiudicazione di appalti di opere o servizi pubblici a favore di particolari imprese) in tanto
assumono veste di apporto dall'esterno alla conservazione o al rafforzamento dell'associazione
mafiosa, rilevanti come concorso eventuale nel reato, in quanto, all'esito della verifica
probatoria ex post della loro efficacia causale e non già mediante una mera valutazione
prognostica di idoneità ex ante (che pure sembra acriticamente recepita in talune decisioni di
legittimità, fra quelle sopra citate), si possa sostenere che, di per sè, abbiano inciso
immediatamente ed effettivamente sulle capacità operative dell'organizzazione criminale,
essendone derivati concreti vantaggi o utilità per la stessa o per le sue articolazioni settoriali
coinvolte dall'impegno assunto. Il politico, concorrente esterno, viene in tal modo ad interagire con
i capi e i partecipi nel funzionamento dell'organizzazione criminale, che si modula in conseguenza
della promessa di sostegno e di favori mediante le varie operazioni di predisposizione e allocazione
di risorse umane, materiali, finanziarie e di selezione strategica degli obiettivi, più in generale di
equilibrio degli assetti strutturali e di comando, derivandone l'immediato ed effettivo
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
potenziamento dell'efficienza operativa dell'associazione mafiosa con riguardo allo specifico
settore di influenza. Una volta prospettata l'ipotesi di accusa in riferimento al patto elettorale
politico-mafioso, si rivela quindi necessaria la ricerca e l'acquisizione probatoria di concreti
elementi di fatto, dai quali si possa desumere con logica a posteriori che il patto ha prodotto
risultati positivi, qualificabili in termini di reale rafforzamento o consolidamento
dell'associazione mafiosa, sulla base di generalizzazioni del senso comune o di massime di
esperienza dotate di empirica plausibilità. Con l'avvertenza peraltro che, laddove risulti
indimostrata l'efficienza causale dell'impegno e della promessa di aiuto del politico sul piano
oggettivo del potenziamento della struttura organizzativa dell'ente, non è consentito convertire
surrettiziamente la fattispecie di concorso materiale oggetto dell'imputazione in una sorta di apodittico ed empiricamente inafferrabile- contributo al rafforzamento dell'associazione mafiosa in
chiave psicologica: nel senso che, in virtù del sostegno del politico, risulterebbero comunque, quindi
automaticamente, sia "all'esterno" aumentato il credito del sodalizio nel contesto ambientale di
riferimento (ove tuttavia non si accerti e si definisca "occulto" l'accordo) che "all'interno" rafforzati
il senso di superiorità e il prestigio dei capi e la fiducia di sicura impunità dei partecipi. In ordine al
quesito interpretativo riportato in premessa e sottoposto all'esame delle Sezioni Unite, dev'essere
pertanto enunciato, a norma dell'art. 173.3 disp. att. cod. proc. pen., il seguente principio di diritto:
"È configurabile il concorso esterno nel reato di associazione di tipo mafioso nell'ipotesi di
scambio elettorale politico-mafioso, in forza del quale il personaggio politico, a fronte del
richiesto appoggio dell'associazione nella competizione elettorale, s'impegna ad attivarsi una
volta eletto a favore del sodalizio criminoso, pur senza essere organicamente inserito in esso, a
condizione che: a) gli impegni assunti dal politico, per l'affidabilità dei protagonisti
dell'accordo, per i caratteri strutturali dell'associazione, per il contesto di riferimento e per la
specificità dei contenuti, abbiano il carattere della serietà e della concretezza; b) all'esito della
verifica probatoria ex post della loro efficacia causale risulti accertato, sulla base di massime di
esperienza dotate di empirica plausibilità, che gli impegni assunti dal politico abbiano inciso
effettivamente e significativamente, di per sè e a prescindere da successive ed eventuali
condotte esecutive dell'accordo, sulla conservazione o sul rafforzamento delle capacità
operative dell'intera organizzazione criminale o di sue articolazioni settoriali".
Assai di recente, peraltro, Cassazione, Sez. 5, Sentenza n. 15727 del 09/03/2012
Ud. (dep. 24/04/2012) Rv. 252329, Dell'Utri ed altri, ha precisato che la fattispecie del
concorso esterno in associazione di tipo mafioso si atteggia, di regola, come reato
permanente, al pari di quella di partecipazione alla medesima associazione da parte del
soggetto organicamente inserito nel sodalizio.
La stessa sentenza, Rv. 252330, ha precisato che il rafforzamento del sodalizio così
come connotato dal suo programma delinquenziale, integrante l'evento del contributo
causale del concorrente, è oggetto di dolo generico, che deve atteggiarsi come diretto
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e non come meramente eventuale, nel senso che lo stesso può non aver
rappresentato l'obiettivo unico o primario della condotta dell'imputato, ma questi
deve averlo previsto, accettato e perseguito come risultato non solo possibile o
probabile, bensì certo o comunque altamente probabile della medesima condotta.
Altro tema richiamato dalla specificità della contestazione di cui al capo A Bis)
richiama il profilo del concorso esterno da parte dell’imprenditore colluso con la
criminalità organizzata.
A tal riguardo, Cassazione, Sez. 5, Sentenza n. 39042 del 1/10/2008, dep. 16/10/2008,
Rv. 242318, evidenzia che, in tema di partecipazione ad associazione di stampo
mafioso, "imprenditore colluso" è colui che è entrato in rapporto sinallagmatico
con l'associazione, tale da produrre vantaggi per entrambi i contraenti, consistenti
per l'imprenditore nell'imporsi nel territorio in posizione dominante e per il sodalizio
criminoso nell'ottenere risorse, servizi o utilità (la Corte, - dopo aver precisato che
"imprenditore vittima" è, invece, quello che, soggiogato dall'intimidazione, non tenta di
venire a patti con il sodalizio, ma cede all'imposizione e subisce il relativo danno
ingiusto, limitandosi a perseguire un'intesa volta a limitare tale danno - ha rigettato il
ricorso avverso l'ordinanza del tribunale del riesame che aveva ritenuto il ricorrente
"colluso" con un'associazione mafiosa, di cui aveva condiviso propositi di infiltrazione
nell'attività economico-imprenditoriale della raccolta dei rifiuti).
Ancora prima, Cassazione, Sez. 1, Sentenza n. 46552 dell’11/10/2005, dep. 20/12/2005,
Rv. 232963, D'Orio, aveva indicato che: In materia di partecipazione ad associazione di
stampo mafioso è ragionevole considerare "imprenditore colluso" quello che è entrato in
rapporto sinallagmatico con la cosca tale da produrre vantaggi per entrambi i contraenti,
consistenti per l'imprenditore nell'imporsi nel territorio in posizione dominante e per il
sodalizio criminoso nell'ottenere risorse, servizi o utilità; mentre è ragionevole ritenere
"imprenditore vittima" quello che soggiogato dall'intimidazione non tenta di venire a
patti col sodalizio, ma cede all'imposizione e subisce il relativo danno ingiusto,
limitandosi a perseguire un'intesa volta a limitare tale danno. Ne consegue che il criterio
distintivo tra le due figure è nel fatto che l'imprenditore colluso, a differenza di quello
vittima, ha consapevolmente rivolto a proprio profitto l'essere venuto in relazione col
sodalizio mafioso.
In motivazione, la Suprema Corte evidenziava che:
È infatti ragionevole individuare il criterio distintivo tra imprenditore "colluso" e imprenditore
"vittima" nel fatto che il primo, a differenza del secondo, ha consapevolmente e volontariamente
rivolto a proprio profitto l'esser venuto in relazione con il sodalizio mafioso, entrando
consapevolmente e volontariamente in un sistema illecito di esercizio dell'impresa contraddistinto da
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appalti e commesse ottenuti grazie all'intermediazione mafiosa, ed ha in tal modo trasformato
l'originario danno ingiusto subito (il costo insito nel dover sottostare all'imposizione del pizzo o di
altre costrizioni mafiose onde evitare danni maggiori) in una sorta di risvolto negativo di un ben più
consistente ingiusto vantaggio (il beneficio insito nella possibilità di assicurarsi illegalmente una
posizione dominante a scapito della concorrenza, nonché risorse e/o linee di credito a prezzi di
favore, sino a godere di un sostanziale monopolio su un dato territorio). In altri termini, è
ragionevole considerare imprenditore "colluso" quello che è entrato in un rapporto
sinallagmatico di cointeressenza con la cosca mafiosa, tale da produrre vantaggi (ingiusti in
quanto garantiti dall'apparato strumentale mafioso) per entrambi i contraenti e tale da
consentire, in particolare, all'imprenditore di imporsi sul territorio in posizione dominante
grazie all'ausilio del sodalizio, il cui apparato intimidatorio si è reso disponibile a sostenere
l'espansione dei suoi affari in cambio della sua disponibilità a fornire risorse, servizi o comunque
utilità al sodalizio medesimo (quando non risulti addirittura la prova di una relazione trilaterale, tale
da coinvolgere anche qualche esponente del ceto politico-amministrativo in una gestione spartitoria
dei pubblici appalti). Una volta provato il suddetto sinallagma criminoso, la condotta
dell'imprenditore "colluso" sarà configurabile come partecipazione ovvero come concorso
eventuale nel reato associativo, a seconda dei casi e conformemente ai parametri stabiliti dalla
giurisprudenza di questa Corte di legittimità (cfr., da ultimo, Sezioni Unite, Sentenza n. 33748
del 12 luglio 2005, dep. 20 settembre 2005, Marinino, Rv. 231670-231673): si avrà partecipazione
qualora il soggetto risulti inserito stabilmente nella struttura organizzativa dell'associazione e
risulti avervi consapevolmente assunto un ruolo specifico, funzionale al perseguimento dei fini
criminosi o di un settore di essi; si avrà invece concorso eventuale qualora il soggetto - privo
dell'affectio societatis e non essendo inserito nella struttura organizzativa dell'ente - agisca
dall'esterno con la consapevolezza e volontà di fornire un contributo causale alla conservazione
o al rafforzamento dell'associazione nonché alla realizzazione, anche parziale, del suo
programma criminoso. Al contrario, si dovrà considerare imprenditore "vittima" quello che,
soggiogato dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dalla condizione di
assoggettamento e di omertà che ne deriva, non tenta di venire a patti con la mafia per
rivolgere
a
proprio
vantaggio
il relativo
apparato strutturale-strumentale
basato
sull'intimidazione, ma cede all'imposizione mafiosa (versando tangenti alla cosca o piegandosi a
prestazioni di altro tipo) e subisce il relativo danno ingiusto limitandosi a perseguire - se mai un'intesa con il sodalizio criminale al solo fine di tentare di limitare tale danno.
Si rimanda, invece, ai paragrafi dell’ordinanza in cui verranno trattati i relativi addebiti
per l’esposizione di alcuni riferimenti in ordine alla struttura del reato di cui all’art. 12
quinquies L. 356/1992 ed a quelli, pure oggetto di contestazione, inerenti la violazione
della normativa elettorale.
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4). PREGRESSI
ELEMENTI INDIZIARI INERENTI L’ESISTENZA DI ALCUNE
DELLE ARTICOLAZIONI DI
‘NDRANGHETA
INTERESSATE AL PRESENTE
PROVVEDIMENTO.
L’esistenza delle articolazioni di ‘ndrangheta interessate, per il vincolo determinatosi
con il SURACI, al presente procedimento risulta, per un verso, già accertata in via
definitiva da sentenze munite dell’autorità di cosa giudicara.
Per altro verso, l’attuale operatività dei sodalizi menzionati risulta affermata in sentenze
ancora non dotate di esecutività, ovvero, all’esito di complesse investigazioni, nel
contesto di provvedimenti emessi de libertate, che ne hanno colto ulteriori
manifestazioni dell’attuale loro persistere ed operare criminalmente.
Nell’affrontare questo aspetto, pertanto, pare opportuno riportare espressamente, per
l’efficacia che la sintesi operata riveste, quanto indicato dal P. M. nella richiesta circa
l’associazione mafiosa e, in particolare, l’articolazione della ‘ndrangheta che è la cosca
DE STEFANO – TEGANO.
Osserva, in proposito, il requirente, citando alcuni passaggi dell’informativa del R. O.
N. I. del Comando Provinciale Carabinieri da ultimo depositata in stralcio, quanto
segue:
“…
§ - I.1) Esistenza storica ed attualità della cosca DE STEFANO-TEGANO
La presente attività investigativa punta a far luce sulle dinamiche criminali di uno dei più
importanti “casati” dell’organizzazione criminale denominata ‘ndrangheta, ovvero quello
riconducibile alle famiglie DE STEFANO/TEGANO di Archi, nonché sulle articolazioni
territoriali di cui l’anzidetto sodalizio si avvale per esercitare il proprio potere criminale, quale
la cosca CRUCITTI, già oggetto di precedenti provvedimenti di custodia emessi nel presente
procedimento (cfr. o.c.c. allegato 5).
In questa ottica, appare necessario premettere alcune considerazioni utili ad illuminare la
storica esistenza dei sodalizi ‘ndranghetistici considerati e la loro attuale immanenza sul
territorio di Reggio Calabria.
Si riporta il contenuto dell’inf.va del RONI - Com.Prov.Cc di Reggio Calabria:
“
L’esistenza della cosca DESTEFANO/TEGANO è giuridicamente sancita da svariate sentenze che ne
hanno svelato i legami con il tessuto sociale della città e soprattutto ne ha hanno ripercorso nel tempo
l’evoluzione criminale.
Numerosi sono i procedimenti penali in cui è stata riconosciuta l’esistenza della cosca DE STEFANO
e la sua connotazione tipicamente mafiosa, sin da quando nel capoluogo reggino imperava il boss Paolo
DE STEFANO, per come accertato sul finire degli anni Settanta nel c.d. “processo dei 60” e proseguendo
successivamente con gli accertamenti giudiziali irrevocabili contenuti nelle sentenze “De Stefano Paolo
+59”, “Albanese +altri”, “Imerti +altri”, “Valanidi” e nelle sentenze “Olimpia 1” e “Olimpia 2. (vds
allegato n. 5 volume 3)
Queste sentenze hanno sancito l’esistenza dell’associazione di stampo mafioso denominata “cosca DE
STEFANO - TEGANO”, che sprigiona forza intimidatrice di cui i singoli accoliti si avvalgono per la
perpetrazione degli obiettivi illeciti del sodalizio, sfruttando la condizione di assoggettamento delle
vittime delle azioni criminose e di omertà dei terzi, al fine di acquisire indebitamente, in modo diretto
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e/o indiretto, la gestione o comunque il controllo delle principali attività economiche, delle concessioni,
degli appalti pubblici, per realizzare profitti o vantaggi ingiusti nella zona di propria competenza e
territori viciniori; finanziando l’organizzazione con i proventi illeciti di gravissimi delitti contro il
patrimonio tra cui estorsioni, rapine, ricettazioni, ovvero ricorrendo al commercio di ingenti quantitativi
di sostanze stupefacenti; acquisendo la disponibilità di armi da guerra e comuni attraverso importazioni
anche estere; realizzando, così, una forza militare impegnata a pieno titolo nello scontro sanguinario
della “seconda guerra di mafia” in contrapposizione allo schieramento CONDELLO-ROSMINIIMERTI, partecipando, perciò, alla ideazione, programmazione ed esecuzione di numerosi fatti di
sangue:
sentenza 14.03.2005 contro De Stefano Carmine rgnr 209\99; proc.pen.OLIMPIA n.18\96 r.g.assise.
Trattasi di pronunce giurisdizionali la cui lettura consente di ripercorrere le fasi dell’ascesa ai vertici del
crimine organizzato reggino da parte degli esponenti più autorevoli della famiglia DE STEFANO di
Archi (in particolare, dei fratelli Giorgio e Paolo, poi assassinati per mano mafiosa), della cruenta
“guerra di mafia” originatasi nel 1985 (a seguito dell’omicidio del boss Paolo De Stefano) e protrattasi
fino al 1991 (con il coinvolgimento in uno o nell’altro degli schieramenti contrapposti – rispettivamente
costituiti dalle famiglie DE STEFANO, TEGANO e LIBRI e dalle famiglie CONDELLO, IMERTI,
SERRAINO e ROSMINI – della gran parte delle cosche mafiose operanti a Reggio Calabria e nel
comprensorio di Villa S. Giovanni, Campo Calabro e San Roberto), della pax mafiosa e della
conseguente spartizione del territorio tra le varie famiglie di ‘ndrangheta.
Il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. è stato per la prima volta addebitato ad esponenti della famiglia De
Stefano nel processo Albanese Mario +106, la cui contestazione copre l’intervallo di tempo compreso
tra il mese di ottobre 1985 e la data della pronuncia di primo grado (intervenuta il 23 ottobre 1989).
L’operatività della cosca DE STEFANO-TEGANO anche successivamente alla data del 23 ottobre
1989 è stata, poi, certificata dalla sentenza emessa nel processo denominato “Olimpia 1”, in esito al quale
venivano, tra gli altri, condannati in via definitiva – per aver fatto parte della predetta associazione
mafiosa (descritta al capo F10 della rubrica), oltre che per altri gravi delitti espressivi del programma
delinquenziale perseguito dalla cosca – i fratelli Carmine e Giuseppe DE STEFANO (figli del defunto
Paolo), Orazio DE STEFANO (fratello dei defunti Giorgio e Paolo), Giovanbattista FRACAPANE e
Luigi MOLINETTI.
“
A queste sentenze che tracciano l’evoluzione storica del sodalizio, vanno poi aggiunti i
risultati investigativi raggiunti in importanti indagini condotte ben più di recente da questa
D.D.A. (cc.dd. operazioni ‘Crimine’ e ‘Meta’), attraverso le quali si è raggiunta la conferma
- seppure allo stato delle indagini, sfociate tuttavia nell’emissione di decine di oo.cc.cc.,
confermate nelle successive fasi d’impugnazione - dell’attuale immanenza della cosca sul
territorio e dell’immutata importanza, di livello verticistico, di alcuni dei suoi principali
esponenti.
Così prosegue l’inf.va citata:
“
In ordine all’importante collocazione criminale degli esponenti della famiglia DE STEFANO importanti
elementi sono stati captati anche nella già richiamata attività investigativa convenzionalmente
denominata “il CRIMINE” (P.P. 1389/2008 RGNR).
Nel corso del dialogo tra presenti intercettato, nell’ottobre del 2008, tra due soggetti individuati in detta
indagine quali importati esponenti della ‘ndrangheta calabrese, ovvero Michele OPPEDISANO e Nicola
GATTUSO si fa esplicito riferimento al ruolo apicale nell’ambito dell’organizzazione criminale
denominata ‘ndrangheta di Giuseppe DE STEFANO.
Si riporta il relativo stralcio del fermo di indiziato di delitto dell’operazione denominata “IL CRIMINE”.
“(…)
In data 18.10.2008 si assiste all’ennesimo viaggio di OPPEDISANO Michele e GATTUSO Nicola. In particalre al
progressivo 3555 delle ore 16.14 (RIT 1205/07 DDA) i due fanno riferimento a tale CICCIO BONARRIGO il
quale avrebbe commesso delle mancanze ed in tale contesto OPPEDISANO dice di aver parlato con i responsabili della
LIGURIA che però non sapevano nulla di questo discorso.
…omissis…
Nell’ultimo progressivo 3557 delle ore 16.41 (RIT 1205/07 DDA), i due fanno ancora riferimento ai “segni” che si
fanno in occasione del conferimento di cariche (Allora no, sopra a qua lo sapevo io, poi hanno fatta questa, eh... ..inc.. io
_______________________________________________________________
39
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
sapevo nel tacco del piedi, nel tacco del piede no.) ed in tale contesto, Nicola dice che in una riunione è stato chiesto se
PEPPE DE STEFANO avesse la “MAMMA SANTISSIMA”. (vedasi allegato nr. 244 - volume 2)
Si riporta la trascrizione:
Interlocutori:

GATTUSO Nicola;

OPPEDISANO Michele;
OMISSIS DALLE ORE 16.41.51 ALLE ORE 16.46.08
GATTUSO Nicola
Se Nino CARIDI porta a Peppe. Come lo porta a Peppe?
OPPEDISANO Michele
Come?
GATTUSO Nicola
Come lo porta a Peppe?
OPPEDISANO Michele
Ah! Eh, davvero.
GATTUSO Nicola
Io non voglio entrare dentro per rompergli la parola.
OPPEDISANO Michele
E voi mi avete detto, che è andato CAPPELLO (GATTUSO Ciccillo).
GATTUSO Nicola
Eh c'ero io ed ho aspettato fuori.
OPPEDISANO Michele
Bisogna vedere se ...inc...
GATTUSO Nicola
Allora no, sopra a qua lo sapevo io, poi hanno fatta questa, eh... ..inc.. io sapevo
nel tacco del piedi, nel tacco del piede no.
OPPEDISANO Michele
...inc...
GATTUSO Nicola
No. L'hanno fatto qua
OPPEDISANO Michele
..inc..
GATTUSO Nicola
Sinistra, ..inc.. qua davanti, eh.. , perciò, c'ero io, c'ero io
compare Michele, e lui può portare, come si è fatto ..inc.. davanti
a me, gli ha domandato a Ciccio GATTUSO e Paolo MEDURI,
ma la "MAMMA SANTISSIMA" dice, Peppe DE STEFANO ce
l'ha? ...inc...con la jonica. Gliel'hanno data...inc... Da noi, qua ma
noi la, va bè gli ha detto...inc... compare Paolo. Il figlio di paolo,
ed io e...inc... punto e basta... è mio compare d'anello. Paolo
cercava di dire che non lo conosce, no poi gli ho detto io
OPPEDISANO Michele
..inc..
GATTUSO Nicola
..inc.. c'è stato e là sapete cosa ci sia stato, gli hanno tolto, muovevamo e muovevano,
ce l'aveva, non ce l'aveva, sulla persona che ragionavate voi, che ha raccontato un pò
di frottole ...
OPPEDISANO Michele
Chi?
GATTUSO Nicola
... Vincenzo che parlava e diceva ..inc.. Ciccio è stato. Ciccio ALVARO è stato.
OPPEDISANO Michele
..inc..
GATTUSO Nicola
Vostro zio Mico (OPPEDISANO Domenico) dice che l'hanno arrivato in
campagna. Dobbiamo andare soli da vostro zio Mico a parlare se si possono,
comunque Ciccio ALVARO .inc.. L'avete visto quel giorno ..inc..
_______________________________________________________________
40
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
OPPEDISANO Michele
Si.
GATTUSO Nicola
Tutto bianco, si è buttato completamente, ah? Per una minchiata di due-tre anni
più o meno, si è combinato "abart" (male, n.d.r.). Vedete che non è solo per, per
quel fatto, pure per un pezzo di terra.
OPPEDISANO Michele
Uh!
GATTUSO Nicola
Uh, gli ha detto che non andava a comprasela e se l'è comprata. Se non era per
quelle cose.
(…)”
Riprendendo quanto riportato in premessa in ordine alla funzione di collegamento svolta dai maggiori
esponenti dei potenti clan operativi sul territorio reggino con i cardini della ndrangheta, sempre
nell’ambito del procedimento1 c.d. “il Crimine”, nel maggio del 2008, viene intercettata un’altra
conversazione tra presenti in cui è possibile rilevare il ruolo preminente ricoperto all’interno della
‘ndrangheta dall’allora latitante Giovanni TEGANO.
A fare riferimento al predetto sono soggetti che, come documentato nella richiamata operazione “il
Crimine”, nell’agosto del 2009, al santuario di Polsi, parteciperanno alla riunione per le nomine di
‘ndrangheta a livello provinciale e che in tale prospettiva fanno esplicito riferimento al condizionamento
di TEGANO sull’assegnazione delle stesse, tant’è che RUSSO Francesco cl.1963 “U Massaru”
testualmente asserisce: “(…) Che non ci rompano i coglioni, ogni volta con TEGANO (…)”,
laddove con “TEGANO”, risulta ragionevole ritenere che i predetti facciano riferimento all’esponente
di maggiore spicco dell’anzidetta famiglia mafiosa, peraltro allora latitante, ovvero Giovanni TEGANO.
“(…)
Ritornando al giorno 09.05.2008, circa un’ora dopo la conversazione sopra citata, precisamente al progressivo 1814 delle
ore 13.46 (RIT 399/08 DDA), viene registrata un’altra conversazione sempre tra sono RUSSO Francesco cl. 1973,
RUSSO Francesco cl. 1963 detto “U MASSARU” e GATTUSO Nicola. In particolare RUSSO Francesco “U
Massaru” chiede cosa faranno quest’anno per Polsi. Il riferimento a Polsi allude all’annuale riunione di ‘ndrangheta che si
tiene nei pressi del Santuario della Madonnadi Polsi alla quale partecipano le LOCALI di ‘ndrangheta di tutta la
Calabria. Questa considerazione nasce dal prosieguo della conversazione atteso che Nicola racconta che (terza persona) ha
già parlato con PEPPE PELLE e dal fatto che “U Massaru” dice: “Noi qualcosa vogliamo
quest’anno”. (vedasi allegato nr. 452 – volume 3)
Si riporta la trascrizione:
Interlocutori:
 RUSSO Francesco cl.1973;
 GATTUSO Nicola;
 RUSSO Francesco cl.1963 “U Massaru”;
OMISSIS DALLE ORE 13.46.52 ALLE ORE 14.03.41
RUSSO F. MASSARU
GATTUSO N.
RUSSO F. MASSARU
GATTUSO N.
RUSSO F. MASSARU
GATTUSO N.
Ma quest’anno per POLSI che facciamo?
Ah?
Per Polsi come siamo?
Ha parlato.
Come ha parlato?
Ha parlato con Peppe PELLE.
RUSSO F. MASSARU
GATTUSO N.
RUSSO F.
GATTUSO N.
E com’è?
C’è sempre qualche comanda …inc…
..inc..
Non viene ..inc…
RUSSO F. MASSARU
Noi qualcosa vogliamo quest’anno.
1 Operazione “il crimine”, nella parte trattata dalla compagnia CC di Melito Porto Salvo nell’informativa “sic et
simpliciter”. Procedimento Penale 2332/07 RGNR DDA
_______________________________________________________________
41
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
GATTUSO N.
RUSSO F. MASSARU
Poi ve lo dico io come dobbiamo fare quest’anno.
Che non ci rompano i coglioni, ogni volta con TEGANO.
GATTUSO N.
No quest’anno, gliela lasciamo là ..inc.. , quest’anno dobbiamo fare che non
partecipano ..inc…
Il riferimento a Polsi non è casuale; infatti, anche in data 29.08.2008, al progressivo 8058 delle ore 12.59 (RIT
399/08 DDA), viene registrata una conversazione tra RUSSO Francesco cl. 1973 ed Uomo. In particolare, l’uomo
chiede a RUSSO chi andrà a Polsi e quest’ultimo risponde che “non c’è niente” e che “sono stati confermati quelli
dell’anno scorso”. Il RUSSO con queste parole vuole intendere che nell’annuale riunione di ‘ndrangheta che si terrà nei
pressi del Santuario di Polsi, non verrà assegnata alcune CARICA (Si. E non c’è niente) essendo riconfermate quelli
dell’anno prima (Hanno confermato quelli dell’anno scorso)
(vedasi allegato nr. 453 – volume 3)
Si riporta la trascrizione:
Interlocutori:
 RUSSO Francesco cl.1973;
 UOMO
OMISSIS DALLE ORE 12.59.56 ALLE RE 13.14’50”
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
chi salite (andate, n.d.r.) a Polsi?
eee… ma non c’è niente
Ah?
Non c’è niente.
La sopra?
Uh!
…inc… con chi…chi salite?
Tutti, chi vuole venire, viene….per mangiare.
Ah?
Per mangiare.
Solo così?
Si. E non c’è niente.
Ah?
Hanno confermato quelli dell’anno scorso.
Uh!
Si. Se vedi a Nino diglielo ed a Mico diglielo pure.
…inc…
..inc…solo per mangiare. Se vengono quelli là di là….compare Michele..
UOMO
RUSSO
UOMO
RUSSO
Ah!
…inc…di qua da Reggio pure.
Salite con Cola c’è pure Cola.
Penso che c’è pure Cola, si.
OMISSIS DALLE ORE 13.15.57 ALLA FINE
(…)”
L’attuale rilevanza nel panorama criminale reggino del casato criminale riconducibile alle famiglie DE
STEFANO/TEGANO viene confermato anche dalla recentemente l’attività di indagine
convenzionalmente denominata “Meta” (P.P. 5331/05), originariamente finalizzata alla cattura del boss
latitante Pasquale CONDELLO (tratto in arresto in data 18.02.08), ha consentito di accertare che nella
città di Reggio Calabria la ’ndrangheta gestisce unitariamente il settore delle estorsioni, cioè quello che
più di ogni altro caratterizza l’ordinario agire mafioso, mediante un organismo decisionale nuovo, al cui
vertice operativo si pongono i massimi esponenti dei due schieramenti in guerra tra il 1985 ed il 1991:
Giuseppe DE STEFANO, Pasquale CONDELLO e Pasquale LIBRI, le tre anime principali della
‘Ndrangheta reggina:
_______________________________________________________________
42
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
la famiglia DE STEFANO attraverso il figlio di Paolo DE STEFANO, Giuseppe, quale vertice
operativo e riferimento tanto verso gli associati, ed i contigui, che verso le realtà imprenditoriali
e commerciali che si interfacciano con la penetrante azione estorsiva sistematicamente portata a
compimento;
- la famiglia CONDELLO nella persona del “supremo”, braccio destro di Paolo DE STEFANO,
prima, scissionista e vertice indiscusso, poi, del cartello contrapposto a quello destefaniano nel
corso della seconda guerra di mafia;
- la famiglia di Pasquale LIBRI, erede del ruolo di garante riservato al termine del conflitto al
fratello Domenico, quale componente necessario a garantire il legame del nuovo corso della
‘ndrangheta con le regole condivise scritte per mettere fine ad una guerra sempre più simile ad
processo di autodistruzione inevitabile della stessa mafia calabrese.
Il p.p. 5331/05 è in fase di indagini e recentemente, precisamente in data 7.06.10 il G.i.p. presso il
Tribunale di RC ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere a 43 soggetti, condividendo
l’impostazione accusatoria anche con riferimento al capo a) dell’imputazione, contestato a DE
STEFANO Giuseppe, LIBRI Pasquale e CONDELLO Pasquale nei seguenti termini: <<del delitto p. e
p. dall’art. 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. per aver fatto parte, rivestendo i ruoli apicali di seguito
indicati, nell’ambito dell’associazione di tipo mafioso denominata “’ndrangheta” presente ed operante in
prevalenza sul territorio regionale, ma anche su quello nazionale ed all’estero, delle articolazioni
territoriali denominate “cosca DE STEFANO”, “cosca CONDELLO”, “cosca LIBRI” – di cui
promuovono, dirigono ed organizzano l’azione (…) in particolare, promuovendo, componendo e
costituendo uno specifico organismo decisionale di tipo verticistico, di cui dirigono e coordinano
l’azione, finalizzato a gestire la capillare attività di imposizione del pagamento della tangente agli
operatori commerciali ed imprenditoriali operanti in larga parte del territorio della città di Reggio
Calabria e dintorni (da Pellaro a Villa San Giovanni), pongono in essere univoche e programmate
condotte delittuose nell’ambito della predetta struttura per il più proficuo perseguimento degli scopi
appena indicati. (vds allegato 6 volume 3)
-
“
Ad ulteriore conferma della attuale vitalità criminale del sodalizio in questione,
appare poi in questa sede utile riportare i capi d’imputazione sulla base dei quali sono
state emesse recenti ordinanze di custodia cautelare nei confronti degli appartenenti
alla cosca TEGANO: sia nei confronti dei soggetti collocati al vertice del sodalizio che
nei confronti degli associati, grazie anche alle decisive dichiarazioni rese da MOIO
Roberto, nipote di Giovani e Pasquale TEGANO, riconosciuti capi
dell’organizzazione, divenuto collaboratore di giustizia e quindi particolarmente
dettagliate ed attendibili in quanto provenienti dall’interno del sodalizio e da parte di
un soggetto la cui collocazione criminale e familiare lo rende depositario di conoscenze
approfondite sulla struttura delinquenziale d’appartenenza.
Il riferimento è:
a) alla operazione cd.”Agathos”
per i reati di cui:
TEGANO Giovanni, CRUDO Michele, POLIMENI Carmine, SICILIANO Giancarlo, MOIO Roberto, POLIMENI
Domenico, POLIMENI Stefano, FRACAPANE Ivano Carmelo, FRACAPANE Giovanbattista, POLIMENI Davide
Carmelo, TRIMBOLI Francesco Santo
a.
del delitto p. e p. dall’art. 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. perché, rivestendo i ruoli di seguito meglio specificati,
fanno stabilmente parte della struttura organizzativa dell’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la
immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche
occultate, tenute in luogo di deposito o legalmente detenute (come, da ultimo, accertato in occasione della cattura del
boss TEGANO Giovanni, cl. ’39, avvenuta in data 26.04.2010, trovato in possesso di una pistola clandestina e relativo
munizionamento) - presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale denominata “’ndrangheta” ed in
particolare della sua articolazione territoriale denominata “cosca TEGANO”prevalentemente operante nel locale di
Archi di Reggio Calabria,
della cui forza di intimidazione, derivante dal vincolo associativo, e della rilevante condizione di assoggettamento e
di omertà che deriva dall’esistenza ed operatività della organizzazione criminale prima indicata si avvalgono per:

commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio e
la Pubblica Amministrazione;
_______________________________________________________________
43
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.




acquisire direttamente o per interposta persona fisica o giuridica la gestione o, comunque, il controllo di attività
economiche (finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti), di concessioni, di
autorizzazioni, appalti e servizi pubblici;
realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, attraverso la
partecipazione diretta alle attività economiche di interesse e la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di
tangente;
impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui
o ad altri in occasione di consultazioni elettorali;
gestire, attraverso il capillare controllo del territorio di competenza, un enorme bacino di voti da offrire ad
esponenti politici compiacenti a seconda degli accordi stipulati o dei favori accordati, o da accordare,
all’associazione nel suo complesso o a suoi singoli compartecipi;
in particolare, avvalendosi delle condizioni di cui sopra, pongono in essere univoche condotte delittuose finalizzate
nello specifico:

ad acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo delle attività economiche, in un primo
momento, della ditta FERROSER e, successivamente, di quella denominata “Soc. Coop. New Labor” - società
associata al “consorzio Kalos” - incaricata dalla Società Trenitalia S.p.A. (in qualità di stazione appaltante) di
subentrare nelle attività del “lotto 13 Calabria”, in forza di contratto d’appalto n. 12787 del 03.07.2008,
riguardante la manutenzione e pulizia dei convogli ferroviari presso la Stazione Centrale e la c.d. “platea
lavaggio” di Reggio Calabria;
controllo esercitato anche attraverso la gestione di interi settori imprenditoriali e commerciali, con
particolare riferimento al controllo delle assunzioni, dei licenziamenti, delle maestranze, dei finanziamenti pubblici
e degli accordi sindacali, ponendo in essere una serie indeterminata di condotte delittuose caratterizzate da
violenze e minacce perpetrate nei confronti di DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO Carmine, MARZOCCA
Gaetana Maria e SORIANI Marco, quadri Dirigenti della predetta Soc. Coop. New Labor”, società associata al
“consorzio Kalos”;
 a conseguire per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, ingenti profitti e vantaggi ingiusti,
attraverso le attività delittuose di cui al capo b) della rubrica, poste in essere ai danni dei quadri dirigenti e
dirigenti sindacali della suddetta ditta denominata “Soc. Coop. New Labor” - società associata al “consorzio
Kalos” - ed incaricata dalla Società Trenitalia S.p.A. (in qualità di stazione appaltante) di subentrare nelle attività
del “lotto 13 Calabria”, in forza di contratto d’appalto n. 12787 del 03.07.2008, riguardante la manutenzione e
pulizia dei convogli ferroviari presso la Stazione Centrale e la c.d. “Platea Lavaggio” di Reggio Calabria;
attività delittuose queste ultime consistenti nelle continuative e sistematiche violenze e minacce
finalizzate ad ottenere l’erogazione di tangenti mensili di rilevante importo, non inferiore a 20.000,00 €, a favore
dei soggetti di seguito indicati da parte dei suddetti quadri dirigenti della Soc. Coop. New Labor”, società
associata al “consorzio Kalos”, identificati in DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO Carmine, MARZOCCA
Gaetana Maria e SORIANI Marco.
Ai fini appena indicati si avvalevano delle seguenti metodologie e modus operandi:




costante convocazione di riunioni mafiose per disporre la spartizione dei territori e la predisposizione dei
meccanismi di sfruttamento della potenzialità economiche;
allargamento della fitta rete di rapporti personali tra gli associati e gli affiliati alle cosche federate;
sfruttamento del sistema economico-imprenditoriale, tanto mediante continuative attività di controllo
strutturale delle imprese che attraverso costanti richieste estorsive consistenti nell’imposizioni di tangenti
mensili, di importo non inferiore a 20.000,00 euro, secondo le modalità sopra descritte e documentate in data
26 novembre 2009, 18 dicembre 2009, 12 marzo 2010, 13 aprile 2010, 26 maggio 2010, 16 giugno 2010, 01
luglio 2010 e 27 luglio 2010;
procurata inosservanza di pena nei confronti del latitante TEGANO Giovanni, catturato in data 26 aprile
2010 a Reggio Calabria.
all’interno della predetta articolazione territoriale si individuano i seguenti ruoli qualificati:
TEGANO Giovanni
che risponde dell’ipotesi di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quale capo assoluto, promotore ed organizzatore dell’
articolazione territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa;
CRUDO Michele, POLIMENI Carmine e MOIO Roberto
che rispondono dell’ipotesi di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quali organizzatori e promotori dell’ articolazione
territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, a cui sono affidati compiti di decisione,
pianificazione e di individuazione delle azioni da compiere, degli obiettivi da perseguire, delle attività economiche da gestire
ed attraverso cui investire il denaro e le altre utilità provento delle dette azioni delittuose;
in particolare svolgono la fondamentale attività di controllo, da un lato, e di riscossione mensile delle somme di
danaro, non inferiori a 20.000,00 €, versate da parte di DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO Carmine, MARZOCCA
Gaetana Maria e SORIANI Marco, quadri Dirigenti della ditta denominata “Soc. Coop. New Labor” - società associata al
“consorzio Kalos” - ed incaricata dalla Società Trenitalia S.p.A. (in qualità di stazione appaltante) di subentrare nelle attività
del “lotto 13 Calabria”, in forza di contratto d’appalto n. 12787 del 03.07.2008, riguardante la manutenzione e pulizia dei
convogli ferroviari presso la Stazione Centrale e la c.d. “Platea Lavaggio” di Reggio Calabria;
_______________________________________________________________
44
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SICILIANO Giancarlo, POLIMENI Davide Carmelo e TRIMBOLI Francesco Santo
quali partecipi dell’articolazione territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, risultano
stabilmente dediti alla gestione e cura degli affari illeciti della ‘ndrina TEGANO, oltre che in Reggio Calabria, nel territorio
della città di Milano e Roma, con compiti di esecuzione delle specifiche attività illecite a loro delegate;
in particolare, il SICILIANO – dipendente della New Labor con mansioni formali di semplice operaio –il
POLIMENI ed il TRIMBOLI vengono incaricati di procedere al controllo, da un lato, ed alla riscossione mensile di somme di
danaro non inferiori a 20.000,00 € ai danni di DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO Carmine, MARZOCCA Gaetana
Maria e SORIANI Marco, quadri Dirigenti della realtà imprenditoriale suindicata;
POLIMENI Domenico, POLIMENI Stefano, FRACAPANE Ivano Carmelo e FRACAPANE Giovanbattista
rivestono il ruolo di indispensabili pedine incaricate di eseguire gli ordini impartiti e, quindi, di materiali esecutori delle
azioni delittuose poste in essere in esecuzione del condiviso programma criminoso, attività caratterizzate dalla immanente
consapevolezza in capo ai predetti non solo di essere sottoposti a pressanti attenzioni investigative ma di essere parte di
apposito organismo sinergicamente impegnato non solo a rendersi portavoce degli ordini di TEGANO Giovanni, quale
indispensabile strumento di gestione della cosca, attraverso SICILIANO Giancarlo, ed i generi del TEGANO CRUDO
Michele e POLIMENI Carmine, nonché MOIO Roberto;
in tal contesto svolgono il ruolo di intermediari circa le specifiche disposizioni impartite da TEGANO Giovanni ai
destinatari e le modalità di ogni singola attività illecita accertata, precipuamente riferibile al controllo, da un lato, e alla
riscossione mensile di ingenti somme di danaro, non inferiori a 20.000,00 €, versate, a titolo di tangente, ai suddetti CRUDO
Michele, POLIMENI Carmine, SICILIANO Giancarlo e MOIO Roberto, da DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO
Carmine, MARZOCCA Gaetana Maria e SORIANI Marco;
gli stessi, in esecuzione delle direttive impartite dal capo, fondatore, promotore ed organizzatore prendono parte
diretta alle azioni delittuose, finalizzate ad agevolare, favorire e, comunque, protrarre la lunga latitanza di TEGANO
Giovanni, nella piena consapevolezza di agire al fine di perseguire gli scopi del sodalizio tanto da agire, nelle diverse
occasioni di visita al latitante, in piena sinergia con gli altri compartecipi;
pongono in essere esclusivamente articolate e pianificate condotte, ai medesimi affidate a seguito di preventiva
programmazione, finalisticamente orientate a conseguire il prioritario intento di sviare gli apparati investigativi impegnati
nell’attività di ricerca del latitante e, quindi, a fuorviare le complesse attività di pedinamento in corso.
In Reggio Calabria e provincia, Roma e Milano ed altre località del territorio nazionale, fino al 24 settembre 2010.
Per il solo Giovanni TEGANO, in Reggio Calabria e provincia, Roma e Milano ed altre località del territorio nazionale, dal
22 ottobre 2009 al 24 settembre 2010.
b.
del delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 110, 629, comma 2, in relazione all’art. 628, comma 3, nn. 1 e 3, 61, n. 7, c.p. e 7 L.
12 luglio 1991, n. 203 perché, in concorso tra loro nelle qualità di cui al capo che precede e con persone in corso di
identificazione, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi diversi ed in
violazione della medesima disposizione di legge,
mediante le condotte minacciose e violente di cui al capo a) della rubrica, promananti dalla spendita della loro
appartenenza all’associazione di tipo mafioso ed armata presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale
denominata “’ndrangheta” ed in particolare della sua articolazione territoriale denominata “cosca TEGANO”
prevalentemente operante nel locale di Archi di Reggio Calabria, da ritenere idonee ad incutere timore ed a coartare la
volontà del soggetto passivo in relazione a concrete circostanze oggettive, quali la caratura criminale e la personalità
sopraffattrice degli esecutori, le circostanze ambientali in cui i predetti operano, l’ingiustizia della pretesa, le particolari
condizioni soggettive delle vittime - operatori imprenditoriali provenienti da fuori regione - caratterizzate dalla immanente
preoccupazione di evitare ben più gravi pregiudizi,
costringendo DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO Carmine, MARZOCCA Gaetana Maria e SORIANI Marco,
quali titolari della ditta denominata “Soc. Coop. New Labor” - società associata al “consorzio Kalos” - incaricata dalla
Società Trenitalia S.p.A. (in qualità di stazione appaltante) di subentrare nelle attività del “lotto 13 Calabria”, in forza di
contratto d’appalto n. 12787 del 03.07.2008, riguardante la manutenzione e pulizia dei convogli ferroviari presso la Stazione
Centrale e la c.d. “Platea Lavaggio” di Reggio Calabria,
a versare somme di danaro, per un importo non inferiore a 20.000,00 euro mensili, a titolo di tangente procuravano a sé
o ad altri un ingiusto profitto pari alla somma pretesa con pari danno di rilevante gravità a carico del soggetto estorto;
condotta posta in essere al fine di agevolare l’attività della cosca di appartenenza, quale preminente articolazione
territoriale della ramificata organizzazione criminale di tipo mafioso denominata “’ndrangheta” - ed in particolare della sua
articolazione territoriale denominata “cosca TEGANO”prevalentemente operante nel locale di Archi di Reggio Calabria -,
oltre che avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416bis c.p., atteso il comportamento oggettivamente idoneo ad
esercitare una particolare coartazione psicologica sulle persone in quanto dotato dei caratteri propri dell'intimidazione
derivante dall’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle
finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate o tenute in luogo di deposito - presente ed operante in
prevalenza sul territorio nazionale prima indicata.
In Reggio Calabria, Roma e Milano, il 26 novembre 2009, 18 dicembre 2009, 12 marzo 2010, 13 aprile 2010, 26 maggio
2010, 16 giugno 2010, 01 luglio 2010 e 27 luglio 2010.
_______________________________________________________________
45
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
BARILLA’ Antonino
c.
del delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 629, comma 2, in relazione all’art. 628, comma 3, nn. 1 e 3, 61, n. 7, c.p. e 7 L. 12
luglio 1991, n. 203 perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi diversi e d
in violazione della medesima disposizione di legge,
mediante reiterate condotte minacciose, caratterizzate dai continui riferimenti all’appartenenza di numerose maestranze
all’associazione di tipo mafioso ed armata presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale denominata
“’ndrangheta” – ed in particolare della sua articolazione territoriale denominata “cosca TEGANO” prevalentemente
operante nel locale di Archi di Reggio Calabria –, da ritenere idonee ad incutere timore ed a coartare la volontà del soggetto
passivo in relazione a concrete circostanze oggettive, quali la caratura criminale e la personalità sopraffattrice dei
protagonisti, le circostanze ambientali in cui i predetti operano, l’ingiustizia della pretesa, le particolari condizioni soggettive
delle vittime - operatori imprenditoriali provenienti da fuori regione - caratterizzate dalla immanente preoccupazione di
evitare ben più gravi pregiudizi,
costringendo DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO Carmine, MARZOCCA Gaetana Maria e SORIANI Marco quadri Dirigenti della ditta denominata “Soc. Coop. New Labor”, società associata al “consorzio Kalos” ed incaricata dalla
Società Trenitalia S.p.A. (in qualità di stazione appaltante) di subentrare nelle attività del “lotto 13 Calabria”, in forza di
contratto d’appalto n. 12787 del 03.07.2008, riguardante la manutenzione e pulizia dei convogli ferroviari presso la S tazione
Centrale e la c.d. “platea lavaggio” di Reggio Calabria - a versare somme di danaro a titolo di tangente, per un importo non
inferiore a 1.800,00 euro mensili, in cambio della omessa trasmissione – in qualità di sindacalista della società TRENITALIA
S.p.A. – delle segnalazioni relative alle violazioni al Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro,
procurava a sé o ad altri un ingiusto profitto pari alla somma pretesa con pari danno di rilevante gravità a carico del
soggetto estorto;
condotta posta in essere avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416bis c.p., atteso il comportamento carico di
riferimenti a soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese – ed in particolare della sua articolazione territoriale indicata
in premessa – da considerare oggettivamente idoneo ad esercitare una particolare coartazione psicologica sulle persone in
quanto dotato dei caratteri propri dell'intimidazione derivante dall’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la
immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate o
tenute in luogo di deposito - presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale prima indicata.
Fatti accertati in Reggio Calabria, Roma e Milano dal mese di settembre 2009 a data anteriore e prossima al 29 settembre
2010.
Tale operazione ha portato all’emissione di ordinanza di custodia cautelare emessa
nell’ambito del proc.n.5454/08 RGNR DDA, n.69/10 in data 1.10.10 e poi alla successiva
condanna di una parte degli imputati a seguito di giudizio abbreviato con sentenza n.176/11
del 20.4.11 (cfr allegato 6);
b) all’operazione cd. “Archi”:
per i reati di cui:
a.
del delitto p. e p. dagli artt. 112, comma 1, n. 1, 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. perché, rivestendo i ruoli di seguito
meglio specificati, fanno stabilmente parte della struttura organizzativa dell’associazione di tipo mafioso ed armata - per
avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche
occultate, tenute in luogo di deposito o legalmente detenute (come, da ultimo, accertato in occasione della cattura del boss
TEGANO Giovanni, cl. ’39, avvenuta in data 26.04.2010, trovato in possesso di una pistola clandestina e relativo
munizionamento) - denominata “’ndrangheta”, presente ed operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, sul
territorio nazionale ed all’estero, costituita da molte decine di locali, articolata in tre mandamenti e con organo di vertice
denominato “Provincia” ed in particolare della sua articolazione territoriale denominata “cosca TEGANO” prevalentemente
operante nel locale di Archi di Reggio Calabria,
della cui forza di intimidazione, derivante dal vincolo associativo, e della rilevante condizione di assoggettamento e
di omertà che deriva dall’esistenza ed operatività della organizzazione criminale prima indicata si avvalgono per:





commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio e la
Pubblica Amministrazione;
acquisire direttamente o per interposta persona fisica o giuridica la gestione o, comunque, il controllo di attività
economiche (finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti), di concessioni, di
autorizzazioni, appalti e servizi pubblici;
realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, attraverso la
partecipazione diretta alle attività economiche di interesse e la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di
tangente;
impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui o ad
altri in occasione di consultazioni elettorali;
gestire, attraverso il capillare controllo del territorio di competenza, un enorme bacino di voti da offrire ad esponenti
politici compiacenti a seconda degli accordi stipulati o dei favori accordati, o da accordare, all’associazione nel suo
complesso o a suoi singoli compartecipi;
_______________________________________________________________
46
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
all’interno della predetta articolazione territoriale si individuano i seguenti ruoli qualificati:
BENESTARE Giorgio, detto Franco
che risponde dell’ipotesi delittuosa di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quale dirigente ed organizzatore dell’artic olazione
territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, forte del legame di parentela con il capo
riconosciuto della cosca Giovanni TEGANO;
TEGANO Giuseppe e TEGANO Bruno
che rispondono dell’ipotesi delittuosa di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quali dirigenti ed organizzatori dell’articolazione
territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa;
in particolare, Giuseppe TEGANO, ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte del rapporto
di parentela con il capo assoluto Giovanni TEGANO, che durante la guerra di mafia ha sostituito in presenza di impedimenti
di vario genere;
Bruno TEGANO svolge il ruolo di cassiere della cosca TEGANO di Archi di Reggio Calabria; attualmente continua ad
occuparsi degli affari di famiglia, con particolare riferimento ai rapporti con soggetti politici;
MOLINETTI Luigi
che risponde dell’ipotesi di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quale vertice operativo dell’articolazione territoriale
dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, a cui sono affidati compiti di pianificazione e di
individuazione delle azioni criminose da compiere, oltre che di coordinatore del principale gruppo di fuoco di cui si avvale la
cosca di appartenenza;
CANZONIERI Donatello, FRANCO Michele e FRANCO Roberto
che rispondono dell’ipotesi di cui all’art. 416 bis, comma 2, c.p., quali organizzatori dell’articolazione territoriale
dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, svolgono il fondamentale compito di sovraintendere, per
conto della cosca TEGANO, alle attività criminali consumate nel quartiere di Santa Caterina di Reggio Calabria con
particolare riferimento alla riscossione di somme di denaro a titolo di tangente, incarico adempiuto giovandosi della
collaborazione di MURINA Carmelo, pariordinato ai fratelli FRANCO e sovraordinato al CANZONIERI;
BENESTARE Angelo, POLIMENI Francesco, POLIMENI Alfredo, RITO Alberto, ZAPPIA Vincenzo, POLIMENI
Paolo, ARICO’ Rosario, RIEDO Gioacchino, FIRRIOLO Emilio detto “Peppe”, LAVILLA Antonio, LAVILLA
Giuseppe, POLIMENI Antonio detto “Totò u troiu”, RECHICHI Giuseppe, UTANO Pasquale, GENNARO Mario,
VAZZANA Carmelo
quali partecipi dell’articolazione territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, risultano
stabilmente dediti alla gestione ed alla cura degli affari illeciti della cosca TEGANO, oltre che in Reggio Calabria anche in
altre parti del territorio nazionale, con compiti di esecuzione delle specifiche attività illecite a loro delegate;
in particolare:
Angelo BENESTARE, il quale durante la guerra di mafia ha preso parte a numerose azioni criminose, riveste specifico ruolo
operativo di supporto all’attività di direzione svolta dal fratello Giorgio;
Francesco POLIMENI, cognato di Pasquale TEGANO, continua ad occuparsi delle attività criminali un tempo gestite in
prima persona dallo scomparso Paolo SCHIMIZZI;
Alfredo POLIMENI, fratello di Francesco, ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte del
ruolo acquisito per aver preso parte durante la seconda guerra di mafia a numerosi condotte delittuose;
Alberto RITO ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte del ruolo acquisito per aver preso
parte durante la seconda guerra di mafia a numerose condotte delittuose insieme a Giorgio BENESTARE, di cui è uomo di
fiducia;
Vincenzo ZAPPIA ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte del ruolo acquisito per av er
preso parte durante la seconda guerra di mafia a numerose condotte delittuose;
Paolo POLIMENI, alias “Lucifero”, ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte del ruolo
acquisito per aver preso parte durante la seconda guerra di mafia a numerose condotte delittuose;
Rosario ARICO’ ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte del rapporto intrattenuto con il
defunto Peppe SCHIMIZZI e con suo cognato Carmelo BARBARO; sovrintende, inoltre, le attività economiche della cosca di
appartenenza;
Gioacchino RIEDO, soggetto in precedenza legato a Mario AUDINO, ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni
criminali della cosca forte del ruolo acquisito per aver preso parte durante la seconda guerra di mafia a numerose condotte
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
delittuose; lo stesso si è occupato anche della riscossione delle tangenti pagate dalla ditta DI STASIO a cui, prima
dell’affidamento alla NEW LABOR, era affidato l’appalto di pulizia dei convogli ferroviari svolto presso la platea di lavaggio
di Calamizzi;
Emilio FIRRIOLO, detto Peppe, ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte del ruolo
acquisito per aver preso parte durante la seconda guerra di mafia a numerose condotte delittuose; attualmente si occupa della
riscossione di tutte le tangenti pagate alla cosca TEGANO nel settore degli appalti di lavori edili, soprattutto per conto di
Franco BENESTARE; si occupa della custodia delle armi a disposizione della cosca di appartenenza;
Antonio LAVILLA, genero di Giovanni TEGANO, svolge attività di supporto al gruppo di comando forte del legame di
parentela con il capo assoluto e con lo scomparso Paolo SCHIMIZZI;
Giuseppe LAVILLA si occupa della gestione degli appalti di interesse della cosca; cura i rapporti con la politica e gli
appartenenti alla “Reggio bene”;
Antonio POLIMENI, detto “Totò u troiu”, presta la propria opera finalizzata a portare messaggi a favore dei capi cosca e di
spostare le armi nella disponibilità della stessa;
Giuseppe RECHICHI, socio privato della società mista MULTISERVIZI S.p.a., ha svolto e svolge attività di supporto alle
azioni criminali della cosca forte del ruolo acquisito durante la guerra di mafia per aver fornito supporto logistico ai grup pi
di fuoco, impiegati anche nell’agguato a Nino IMERTI in agro di Fiumara di Muro; è soggetto particolarmente legato a
Carmelo BARBARO;
Pasquale UTANO, suocero di Paolo SCHIMIZZI e cognato di Peppe TEGANO, ha svolto e svolge attività di supporto alle
azioni criminali della cosca forte del ruolo acquisito per aver preso parte a numerosi summit di ‘ndrangheta, anche in
Milano e Torino, e aver portato messaggi a ‘ndranghetisti di Platì e San Luca, anche appartenenti alla famiglia SERGI; ha
gestito anche la latitanza di Giovanni TEGANO curandone in prima persona gli spostamenti;
Mario GENNARO, legato a Franco BENESTARE, ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca forte
del ruolo acquisito per aver preso parte ad una importante rapina ai danni di un furgone portavalori, parte del cui bottino –
pari a 500.000.000 di lire – è stata consegnata al predetto BENESTARE;
Carmelo VAZZANA, legato a Franco BENESTARE, ha svolto e svolge attività di supporto alle azioni criminali della cosca
forte del ruolo acquisito per aver preso parte ad una importante rapina ai danni di un furgone portavalori, parte del cui
bottino – pari a 500.000.000 di lire – è stata consegnata al predetto BENESTARE.
In Reggio Calabria, provincia, altre località del territorio nazionale ed all’estero, fino al 22 marzo 2011, in permanenza;
relativamente alle posizioni di BENESTARE Giorgio, POLIMENI Francesco, RITO Alberto, POLIMENI Paolo, VAZZANA
Carmelo, CANZONIERI Donatello, dal 06 gennaio 2001 alla data prima indicata;
relativamente alla posizione di MOLINETTI Luigi, dal 07 aprile 2007 alla data prima indicata;
relativamente alla posizione di ZAPPIA Vincenzino, dal 20 gennaio 1999 alla data prima indicata;
relativamente alla posizione di RIEDO Gioacchino, dal 01 novembre 2006 alla data prima indicata;
relativamente alla posizione di GENNARO Mario, dal 04 ottobre 2001 alla data prima indicata.
Dall’operazione sono scaturiti numerosi provvedimenti di fermo emessi nell’ambito del
proc.n.5454/08 RGNR DDA, in data 4.4.11, e di successiva custodia cautelare nei confronti
di una molteplicità di indagati (cfr. allegato 7).
…”
Conviene, allora, riportare alcuni passaggi del provvedimento di fermo emesso per i fini
dell’operazione “Archi” prima citato.
“…
STRUTTURA DELLA ‘NDRANGHETA
DELL’OPERAZIONE “IL CRIMINE”.
LA
CALABRESE
ALLA
LUCE
DELLE
RISULTANZE
Appare rilevante, in questa sede, riportare la premessa del decreto di fermo di indiziato di delitto
adottato nel proc. pen. n. 1389/2008 R.G. notizie di reato/mod. 21DDA (operazione “Il Crimine”):
“… in tale circostanza, è stato possibile registrare in diretta, con un livello di “riconoscibilità” di
assoluta evidenza, le complesse operazioni di ratifica delle nuove cariche - in realtà già decise nei
giorni precedenti, il 19 agosto, ma formalizzate soltanto a Polsi con effetti dal mezzogiorno del 2
settembre (“le cariche il giorno dopo quella volta alla Madonna giorno 2 a mezzogiorno è
entrata”) - che hanno ridisegnato gli attuali assetti della ‘ndrangheta.
Di lì a poco, il 31 ottobre 2009, questa volta in Lombardia, veniva documentato, con una eccezionale
videoripresa, un incontro conviviale, nel corso del quale, i capi delle locali lombarde, riuniti presso il
centro per anziani “Falcone e Borsellino” ubicato in Paderno Dugnano, eleggevano quale referente
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
della ‘ndrangheta in Lombardia ZAPPIA Pasquale, già designato per tale carica pochi giorni prima
dalla Provincia calabrese e salutavano l’esito della votazione brindando tutti insieme, in piedi,
all’indirizzo del nuovo “Mastro generale”.
Le indagini hanno da un lato confermato le caratteristiche ben note delle cosche calabresi: il
numero eccezionalmente elevato di affiliati anche in cittadine di modeste dimensioni (“la società di
Rosarno tra 'ndrine e noi superiamo i 250 uomini, SARO Napoli ha oltre 60 uomini, Peppe oltre
40, Iaropoli 30, Cannatà 35, a Rosarno centro ci sono 100 persone”), i legami familiari (nel senso
di famiglia di sangue) che esistono fra gli associati e ne rafforzano i vincoli, anche di natura
criminale, il rispetto di una serie di tradizioni e di rituali, la straordinaria pervasità sul territorio e il
controllo di molte dlle manifestazionidella vita amministrativa, sociale ed economica (“hanno
sentenza su tutto... all'ispettorato del lavoro...alla magistratura...perchè c'è infiltrazione
mafiosa...c'è la connivenza di queste persone che...con i mafiosi...questo è...la verità questa è …
qua c’è collusione mafiosa all’interno qua con, con l’esterno…” dice nel corso dell’indagine un
imprenditore a proposito della opprimente presenza ‘ndranghetista), la capacità di infiltrazione negli
ambienti più diversi ed anche negli apparati investigativi e della sicurezza (come evidenziato in
modo davvero allarmante dalle rivelazioni sulle indagini di questo ed altri procedimenti ricevute da
molti capibastone e ancora fino all’1 giugno da COMMISSO Giuseppe).
Ma accanto a queste conferme, le indagini hanno fatto emergere elementi di indubbia novità i
cui passaggi essenziali messi in evidenza dal presente provvedimento di fermo e dal coevo
provvedimento dell’A.G. milanese, possono così essere sintetizzati:

l’esistenza della ‘ndrangheta come organizzazione di tipo mafioso unitaria, insediata sul
territorio della provincia di Reggio Calabria;

l’esistenza di un organo di vertice che ne governa gli assetti, assumendo o ratificando le
decisioni più importanti;

l’esistenza di molteplici proiezioni, oltre il territorio calabrese, di cui la più importante è “la
Lombardia”, secondo il modello della “colonizzazione”, ed i rapporti tra la casa madre e tali
proiezioni “esterne”.
Si tratta di passaggi che costituiscono il punto di emersione di una complessa realtà criminale sulla
quale – in modo del tutto corrispondente - è intervenuto il legislatore con il d.l. 4 febbraio 2010, n. 4,
poi convertito in legge, che ha modificato il testo dell’art. 416 bis c.p. e dell’art. 1 l. n. 575/1965,
aggiungendo, al novero delle organizzazioni di tipo mafioso, anche la “ndrangheta”, in precedenza
confinata nel concetto di “altre organizzazioni comunque localmente denominate”.
…
Ora, proprio grazie ai risultati delle indicate attività investigative, è possibile avviare, anche in sede
giudiziaria, questo approfondimento, che consente di allineare le ricostruzioni di tipo generale alla
concreta attualità di una realtà criminale tanto complessa quanto fin qui poco conosciuta.
Intanto, è emersa con forza, ed in modo assolutamente univoco, l’unitarietà della ‘ndrangheta come
organizzazione di tipo mafioso. Non più dunque semplicemente un’insieme di cosche, famiglie o
‘ndrine, nel loro complesso scoordinate e scollegate tra di loro, salvo alcuni patti federativi di tipo
localistico – territoriale, certificati da incontri, più o meno casuali ed episodici, dei rispettivi
componenti di vertice. Sotto tale profilo, i plurimi elementi di prova raccolti consentono di evitare il
grave rischio di una visione parcellizzata, frammentaria e localistica della ‘ndrangheta, una visione
che non ne ha fatto apprezzare la reale forza complessiva in termini di legami e connessioni con il
mondo “altro”, sia che si tratti di pezzi delle istituzioni, sia che si tratti di settori dell’imprenditoria,
sia infine che si tratti di appartenenti al mondo della pubblica amministrazione o della politica.
E peraltro sono gli stessi associati ad essere consapevoli dell’importanza della struttura unitaria e
delle regole che essi si sono dati. Con queste parole, GATTUSO Nicola, capo di una delle locali
della zona di Reggio sud, esprimeva, il 14 gennaio 2008, le proprie preoccupazioni al riguardo
“sapete come andiamo a finire, ve lo dice il sottoscritto, da qua ad un altro anno, due, tutto quello
che abbiamo diventerà zero. Ognuno … (inc.)… ci basiamo tutti un’altra volta sullo SGARRO, e
ognuno si guarda la sua LOCALE, il suo territorio, punto”.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
La ‘ndrangheta si presenta, dunque, come un’organizzazione di tipo mafioso, segreta, fortemente
strutturata su base territoriale, articolata su più livelli e provvista di organismi di vertice. Essa è
insediata nella provincia di Reggio Calabria, dove è suddivisa in tre aree, denominate mandamenti
(Tirrenica, Città e Jonica), nel cui ambito insistono società e locali, composti a loro volta da ‘ndrine
e famiglie.
Ai vertici di tale organizzazione si pone un organo collegiale, definito Provincia o anche Crimine,
con la precisazione che quest’ultimo termine è riferito anche alle singole articolazioni associative e,
in altre occasioni, all’intera associazione (“Il CRIMINE non è non di nessuno, è di tutti; il crimine
lo devono formare tutti del locale, tutti gli uomini”). La Provincia ha compiti, funzioni e cariche
proprie: gli organi direttivi sono costituiti dal capocrimine, dal contabile, dal mastro generale e dal
mastro di giornata.
Si tratta di cariche elettive e temporanee, come tutte le cariche di ‘ndrangheta. E’ lo stesso
capocrimine, appena eletto, OPPEDISANO Domenico, a ribadire: “ci vuole un responsabile che
deve tenere praticamente …… ogni cosa che si fa... si fa con l'accordo di tutti quanti ... quando si
fa una proposta si ascolta gli altri per vedere come la pensano in maggioranza tutto passa...”.
Gli eccezionali risultati conseguiti in queste attività di indagine collegate hanno consentito di
identificare i boss ai quali tali cariche sono state attribuite nell’estate 2009, ricostruendo anche sia il
momento sostanziale delle trattative tra i maggiori esponenti dell’associazione sia quello della
formalizzazione in occasione della festa della Madonna di Polsi con l’omaggio reso dai
rappresentanti delle varie locali al nuovo Capocrimine, uno degli ‘ndranghetisti più anziani che
vanta il proprio lungo e titolato excursus all’interno dell’organizzazione (“ci siamo raccolti a livello
nazionale ai tempi i CRIMINI per le cariche della SANTA perche' quando fanno i CRIMINI ...
eravamo piu' di 1000 persone quella notte nelle montagne...io mi ricordo Peppe NIRTA e Ntoni
NIRTA...inc... i grandi dalla parte di la, mi chiamano passo di qua. lui passa di la... mi hanno
messo in mezzo Peppe NIRTA e Ntoni NIRTA e li' mi hanno dato la carica della SANTA c'e' pure
una lettera firmata...la carica del vangelo avevo la carica del VANGELO che allora in giro non
c'era...inc...non c'era ancora in giro come il fatto del vangelo non esisteva gliela abbiamo data a
compare Pasquale Napoli sempre noi qua di Rosarno, compare Pasquale NAPOLI ha portato avanti
Ciccio ALVARO...Ciccio ALVARO aveva portato compare Pasquale dalla Santa...inc...abbiamo
fatto le cariche ed abbiamo cominciato a dare a uno per paese...abbiamo scelto noi uno...abbiamo
fatto il giro della piana, poi abbiamo preso da Bagnara fino ad arrivare a Brancaleone”).
Il ruolo di vertice della Provincia è riconosciuto in Calabria e fuori dalla Calabria. Chiarissime sono
in questo senso le parole del caposocietà di Singen, in Germania, a proposito delle iniziative di un
altro associato: “Adesso se lo vuole fare lo fa, però ci devono essere pure quelli del Crimine
presenti, gli ho detto io … perché lui dipende di là, come dipendiamo tutti”. E ancora più
drasticamente “…. senza ordine di quelli di lì sotto non possono fare niente nessuno”. Parole sul
cui significato nessuno può nutrire dubbi; e se qualcuno dovesse nutrirli, la sorte toccata a
NOVELLA Carmelo, ucciso nel luglio 2008, perché cultore del progetto “indipendentista” della
Lombardia, costituirebbe un monito sufficiente a convincerlo. Il 12 giugno 2008 alcuni elementi di
vertice dell’organizzazione si incontrano in Calabria, il giorno successivo uno di essi, interloquendo
con un altro associato, non usa mezzi termini per descrivere la “situazione critica” in cui versa il
NOVELLA (“no lui e' finito oramai...! e finito...! la provincia lo ha licenziato a lui”) che a
distanza di circa un mese viene infatti ucciso. Una regola tuttavia le cui modalità di concreta
attuazione subiscono gli adattamenti del caso secondo il modello di una grande flessibilità, che
prevede significativi margini di autonomia per le singole articolazioni dell’associazione”.
LA STRUTTURA DELLA ‘NDRANGHETA REGGINA. I SOGGETTI DI VERTICE. I GRADI APICALI.
Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.
Quanto riferito, specialmente nell’ultimo anno, da numerosi collaboratori di giustizia
consente a questo Ufficio di ricostruire la struttura attuale della ‘ndrangheta reggina e di rapportare
la stessa alle conclusioni fatte proprie dal giudice nelle motivazioni di importanti provvedimenti
cautelari, quali quelli adottati sulla base delle risultanze delle operazioni “Meta”, eseguita nel giugno
2010, e “Crimine”, del luglio successivo.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
L’analisi che ci si accinge ad operare non può che prendere le mosse da quanto dichiarato da
Paolo IANNO’, quale soggetto che ha deciso di collaborare con la giustizia dopo aver lungamente
affiancato Pasquale CONDELLO nella sua azione di comando.
Proprio per la sua vicinanza al “Supremo”, il narrato di Paolo IANNO’ riveste elevato
interesse in relazione a profili di sicuro interesse ai nostri fini, quali:
1. il rapporto tra la ‘ndrangheta operante sul territorio di Reggio Calabria ed il “Crimine di
Polsi”, quale appuntamento annuale per l’intera organizzazione mafiosa, ovunque essa operi
in Italia ed all’estero;
2. i gradi apicali della predetta organizzazione e la composizione delle copiate, la rinnovazione
dei gradi apicali nel corso degli anni anche a seguito delle collaborazioni con la giustizia, la
strutturazione periferica delle macroaree, dei singoli territori (locale e ‘ndrina) e quella del
“Crimine di Polsi”.
Il collaboratore di giustizia, nel fotografare il periodo 1995 – 2000, parla di fatti appresi
nella veste di capo del locale di Gallico e riferisce di rituali che ha vissuto in prima persona, di gradi
che gli sono stati attribuiti e di cariche a lui riconosciute;
si legge nella trascrizione del verbale di interrogatorio del 30 marzo 2010 (e quindi prima
della discovery originata dall’esecuzione dei provvedimenti cautelari relativi alle Operazioni
“META” ed “IL CRIMINE”):
1.
PM DOTT. LOMBARDO:- Cioè, che ruolo avevano all’interno della ‘ndrangheta? Che
grado avevano?
2.
IP:- Beh, PASQUALE è arrivato al massimo.
3.
PM DOTT. LOMBARDO:- Pasquale?
4.
IP:- PASQUALE. MICO gli doveva …
5.
PM DOTT. LOMBARDO:- Per quello che sai tu, perché tu l’hai detto varie volte.
6.
IP:- Si. Aveva “il QUARTINO”.
7.
PM DOTT. LOMBARDO:- Pasquale era quartino?
8.
IP:- Si, si. E si doveva …
9.
PM DOTT. LOMBARDO:- Ti chiedo questo perché risulta in alcuni verbali, non tuoi, e si
parla sempre di Pasquale Condello come di “santista”.
10. IP:- No, no. C’ha “il QUARTINO” PASQUALE.
11. PM DOTT. LOMBARDO:- Quindi era arrivato oltre?
12. IP:- Oltre! Tutti erano … come sono arrivato io, non arrivava PASQUALE? Proprio …
13. PM DOTT. LOMBARDO:- Il Quartino era il massimo grado?
14. IP:- Si. Dato … che il SANTISTA, ad esempio si parlava SANTO BUDA, che aveva ‘sta
SANTA … cioè, questo erano tutti, perché poi … attenzione dottore, può venire una
persona, può darsi che ha avuto il QUARTINO, e vi ha potuto dire …
15. PM DOTT. LOMBARDO:- Si, si, si, ma ti faccio questa domanda perché leggendo
numerosi verbali, mi sono sempre reso conto che ci sono riferimenti che vanno
puntualizzati, perché quando si parla di Pasquale Condello si dice che è “santista”.
16. IP:- Si.
17. PM DOTT. LOMBARDO:- Ed è una cosa … non corretta, mi pare di capire!
18. IP:- Si, perché … vi spiego una cosa. Il discorso come nasce, questo tutto discorso? Le
SANTE erano diverse qua. C’era la SANTA che avevano a BAGNARA, che dicevano che era
speciale, c’avevano questa che avevano a PELLARO un poi i CHILA’, accompagnato,
defunto CHILA’, che era un altro tipo di SANTA. C’era chi la diceva che chi ce l’ha
PALERMITANA è più speciale. Allora, per fare l’unica … che (nc) rimane … c’era quella
di COTRONEO … di …
19. PM DOTT. LOMBARDO:- Hanno cercato di riunificare il tutto, per dare un ordine …
20. IP:- E nasce … perché era … i TRE QUARTINI. L’ultimo punto di riferi…
21. PM DOTT. LOMBARDO:- Erano i Tre Quartini.
22. IP:- Poi nasce il QUARTINO.
23. PM DOTT. LOMBARDO:- Il Quartino. Per iniziativa di chi?
24. IP:- Iniziativa … un po’ di tutti i GENERALI. I PASSAVOTI erano … i NIRTA … era
diciamo, il nostro amico ALVARO, DOMENICO … c’era la PIANA … MICO ALVARO e
tutti. Si creò questo …
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
PM DOTT. LOMBARDO:- Il Quartino. E chi ce lo aveva il Quartino all’epoca, per quello
che sai tu?
IP:- Allora … ce l’ho avuto io! Ce l’ha avuto … ce l’ha avuto i DE STEFANO/TEGANO.
GIOVANNI TEGANO era un punto di riferimento, c’era MICO ALVARO, (nc), NATO
LOGIUDICE, c’era NESCI che era un punto di riferimento della PIANA, che aveva un
Ristorante, non so com’era … Non fu dato a BELLOCCO, che c’erano già commenti un po’
critici su BELLOCCO. Si parlava perché questo fece una nuova REGOLA sua, uscì su
questo dispettuccio, non so che cavolo di regola fece lui, in carcere, perché si criticava un
po’ nei suoi comportamenti, di matrimonio e di cose che aveva fatto e non doveva fare. La
Jonica l’aveva i NIRTA, ce l’avevano un po’ i PELLE … tutto, tutta la zona.
PM DOTT. LOMBARDO:- Ma questo discorso della creazione del grado del Quartino,
come avvenne? Cioè, avvenne a distanza o tutti questi soggetti si riunirono e decisero di …
?
IP:- No, no, no. Poi se è venuto … s’è venuto, bene o male, un passa … un passaparola, c’è
stato. Ognuno s’è dato …
PM DOTT. LOMBARDO:- E chi è che riconosceva il grado di Quartino? Cioè uno se lo
auto attribuiva? Per esempio a te …
IP:- No, no, no! Si è creato questo qua …
PM DOTT. LOMBARDO:- … a te chi lo ha dato?
IP:- A me … cioè, è venuto MICO ALVARO … se non mi ricordo (nc) … c’era CICCIO ‘u
(nc) ALVARO, c’era NATO LOGIUDICE che ce l’aveva, perché io gli diedi LA SANTA a
mio cognato FRANCO, che non ce l’aveva. Mio cognato … con (nc) …
PM DOTT. LOMBARDO:- E come avveniva? Come avveniva? Scusa, spiegami le
modalità … venne … venne … Mico Alvaro?
IP:- No … mi ricordo che era da TOTO’ … se non sbaglio mai era TOTO’ … VENTURA,
io. Quando a … un appartamento suo … si fece la REGOLA, si fece vedere sempre i soliti
riti, che ho … si fece un’altra croce nella spalla …
PM DOTT. LOMBARDO:- Ma c’era … c’era una copiata?
IP:- Si. All’epoca c’era … è rimasta, mi ricordo. La PIANA ai NISCIA … TONI NISCIA o
NINI NESCI, come si chiamava …
PM DOTT. LOMBARDO:- Nesci.
IP:- A Reggio GIOVANNI TEGANO e la Jonica i NIRTA.
PM DOTT. LOMBARDO:- E questi che … perché indichi queste persone ?
IP:- Come punto di riferimento! Perché …
PM DOTT. LOMBARDO:- Nelle tre zone?
IP:- Le tre zone … le provincie …
PM DOTT. LOMBARDO:- Ma stiamo parlando del periodo in cui tu inizi a collaborare?
IP:- Prima!
PM DOTT. LOMBARDO:- Prima. E allora quando? Di quando parliamo?
IP:- Parliamo sempre … per dare la precisione … è dal ’95 …
PM DOTT. LOMBARDO:- La guerra di mafia era finita?
IP:- Si. Ero latitante … ’95 – 2000. Questo periodo qua …
PM DOTT. LOMBARDO:- Ok. Benissimo.
IP:- … nasce questo discorso. Nasce …
PM DOTT. LOMBARDO:- Nasce il discorso del Quartino?
IP:- Si.
Nasce e … si parlava anche che troppo si dava, anche. Perché loro, in carcere, diedero La
SANTA a MORINA … che io avevo la Copiata …
PM DOTT. LOMBARDO:- Carmelo Murina?
IP:- CARMELO MORINA. Che avevo la Copiata e io gli ho detto “Mi avete dato un
traditore!” … perché in passato lui ammazzò … fece ammaz… ammazzò dentro una casa,
che ospitava, i fratelli PELLICANO’ … e non lo puoi … Le Regole (nc) dicono “se tu ospiti,
anche il nemico tuo ad ammazzare il fratello, se non esce di casa e dargli tre giorni di
tempo … tu lo devi guardare dalla Legge.” C’era questo fatto … e allora si parlò … Perché
nascono … quando nascono le Regole, dottore? Quando ne fai (nc) se … io posso dire che
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
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c’ho IL QUARTINO, inventando … però se non so i tre nomi … della formazione, e vado a
dirlo ad uno che ce l’ha? Sa che io sto dicendo fesserie!
PM DOTT. LOMBARDO:- Che vuol dire? Spiega bene questo passaggio?
IP:- Perché io devo dare i tre nomi.
PM DOTT. LOMBARDO:- E quali erano i tre nomi? Quelli che hai fatto prima?
IP:- Quelli che ho fatto prima.
PM DOTT. LOMBARDO:- Nesci, Tegano …
IP:- NESCI, TEGANO … all’epoca e i NIRTA.
PM DOTT. LOMBARDO:- E quindi sono … era come una sorta di parola d’ordine?
IP:- No … temp… perchè queste “copiate” poi potessero cambiare.
PM DOTT. LOMBARDO:- Quindi che vuol dire? Vuol dire che chi non aveva il grado di
quartino non conosceva i tre nomi?
IP:- I tre nomi. Avete capito? E là c’era . Perché uno può dire … io ho la SANTA …
PM DOTT. LOMBARDO:- E questi tre nomi, che grano avevano un grado ancora
superiore?
IP:- No, il Quartino. Erano tutti a SANTA.
PM DOTT. LOMBARDO:- Erano … Ho capito. Erano quindi anche loro … investiti di
questo grado …
IP:- Non avevano … non avevano perché loro erano di “copiata”, avevano qualcosa di più
di CONDELLO o di una …
PM DOTT. LOMBARDO:- No. Avevano questo ulteriore ruolo, diciamo, però il grado era
lo stesso.
IP:- Si. Picchiando si dava il QUARTINO, si diceva a loro … “guarda che abbiamo dato
questo” …
PM DOTT. LOMBARDO:- Paolo, scusami … prima di andare avanti … ma tu di questo
grado di Quartino hai parlato?
IP:- Si. Dottore … come ne ho parlato? E’ stato uno … che quando le ho detto che ce l’ho
io, personalmente … quindi …
PM DOTT. LOMBARDO:- Quindi, diciamo, la cerimonia di investitura era questa?
IP:- Era questa. Che uno … poi si passava …
PM DOTT. LOMBARDO:- E per quanto riguarda te, come è avvenuta, nello specifico?
IP:- Nello specifico … che hanno ritenuto di darmela …
PM DOTT. LOMBARDO:- Chi è venuto da te? Ti hanno convocato?
IP:- No, no. In quel periodo … era cosa che … era un periodo che loro … già si iniziava a
radunare le SANTE, che qualche incontro l’avevano fatto loro … a Centrale della Mobile,
da Carbone, qua a …
PM DOTT. LOMBARDO:- Cioè? Dov’era?
IP:- cioè a SANTA EUFEMIA d’ASPROMONTE …
PM DOTT. LOMBARDO:- Si.
PM DOTT. LOMBARDO:- Si. Che poi si parlava, che a sua volta gli ho detto io, mò
guardi … quando si accennava che qualcuno c’aveva questa, diciamo, gruppo di SANTA,
dicevo “e io mi tengo la mia. Non raggruppiamo niente …” tutti unifichiamo … perché
ognuno diceva che ha … che le regole che porta loro sono più speciali degli altri, cioè c’era
… quelli che avevano i SANTISTI di una vallata, si ritenevano … che chi aveva portato
avanti ‘sta SANTA, magari fosse più superiore di quello che c’aveva … chi portare avanti
… CHILA’, con queste regole sociali, un esempio. Che poi sono tornati … dopo seppi che
tornarono nei passi e accettarono le nuove scelte, di essere unificate … la SANTA. Perché
tutti questi capi loro …
PM DOTT. LOMBARDO:- Si, si. C’erano Sante diverse, si.
IP:- … unificata, un’unica SANTA, passarla per novità e poi chi c’aveva il VANGELO, chi
c’ha i TREQUARTINI … e nasce il QUARTINO.
PM DOTT. LOMBARDO:- Ecco, precisiamo anche questo. Quindi, c’era la Santa, si
decise ad un certo punto di unificare tutte queste Sante, perché c’era un po’ di confusione
…
IP:- Eh! Per fare tutti … per unire tutti.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
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PM DOTT. LOMBARDO:- Dopo la Santa, diciamo, quale grado immediatamente
superiore …
89. IP:- Il VANGELO!
90. PM DOTT. LOMBARDO:- … c’era il Vangelo.
91. IP:- Poi i TREQUARTINI, poi nasce il QUARTINO. Questi sono …
92. PM DOTT. LOMBARDO:- Questi sono i gradi apicali …
93. IP:- Apicali.
94. PM DOTT. LOMBARDO:- … della ‘ndrangheta.
95. IP:- Quando, diciamo successe questo, non è che cambia … era per fare una ristrettezza
delle persone di fiducia. Perché, quando nacque la SANTA … quando un … diciamo, un
‘ndranghetista conosce una regola, per regole sociale, se non ha macchia e la chiede, si
deve dare, se la conosce. Per chiudere tutto questo ammasso … è stata una regola di
pacificazione e chiudere quell’ammasso, quel mondo che si è andato a creare, che troppi
erano comandanti.
96. PM DOTT. LOMBARDO:- Troppi capi.
97. IP:- Troppi capi. Tutta ‘sta SANTA, chi ha il VANGELO, il TREQUARTINO … mettiamoci
dei paletti, era … richiudiamo gli uomini che riteniamo più idonei a potere fare …
98. PM DOTT. LOMBARDO:- Ecco. E queste … i soggetti investiti del grado di cui stiamo
parlando, quindi il QUARTINO, che competenze avevano? Si riunivano tra di loro?
99. IP:- Sarebbe difficile riunirci … tutti fra di noi, perché chi era alla Piana …
100. PM DOTT. LOMBARDO:- Visto che tu eri uno di loro …?
101. IP:- Si. C’era un discorso che … si cominciava a gestire Madonna dei Polsi …
102. PM DOTT. LOMBARDO:- Lo gestivano i Quartini?
103. IP:- Si. Eh, si. E si stabiliva un po’ … chi andarci. Si cercò di fare, diciamo, una cosa …
loro ritenevano …
104. PM DOTT. LOMBARDO:- Ma vi siete mai riuniti tutti quanti?
105. IP:- No, dottore, non si riuscì. Anzi … che io ho dovuto dare la SANTA, fare … io avevo la
COPIATA di SANTISTA, a chi gli davano una SANTA mi … mi mandavano un’ambasciata
a me. Però avevano … si era trasgredito un po’ … la leggerezza, che un latitante, non può
essere eventualmente presente … ed io gli feci, questa carica mia la feci … la donai a mio
cognato RODA’, così rimanevano in famiglia …
106. PM DOTT. LOMBARDO:- Quindi, tra i compiti del Quartino, il primo era gestire il
discorso della Madonna di Polsi …
107. IP:- Si.
108. PM DOTT. LOMBARDO:- … della riunione annuale.
109. IP:- Annuale … dei locali. Ma … riconosciuti.
È sempre Paolo IANNO’ - nuovamente interrogato in data 21 settembre 2010, questa volta
dopo l’esecuzione dei provvedimenti cautalari prima richiamati – a precisare una serie di passaggi
utili al fine di avere, per diretta ammissione di un suo componente, l’ulteriore conferma
dell’esistenza della “Provincia”, nonché l’indicazione di quando la stessa è stata costituita, di quale
fosse, a quell’epoca, la sua composizione ed i suoi compiti;
dice, a tal proposito, il collaboratore di giustizia:
“La Provincia, che esiste da quando nacque la Santa, è l’organo collegiale formato da tutti i
capi locale con il massimo grado di ‘ndrangheta (che all’epoca era il “Quartino”, per diretta
ammissione del collaboratore – n.d.r.): le decisioni più importanti le prende la Provincia, i cui
componenti non si incontrano in una riunione ma vengono consultati dal mastro di giornata (che
non può essere altro che quello incaricato annualmente in vista delle celebrazioni della festa di Polsi
– n.d.r.) che li contatta tutti.
Anche io ho fatto parte della Provincia e sono stato consultato, forse nel 1998, quanto si pensò
di attentare alla vita di magistrati.
…omissis…”.
Gli elementi ricavabili dalle recenti collaborazioni con la giustizia.
Premessa la base di partenza su cui deve innestarsi il percorso diretto a valutare la portata
gravemente indiziante delle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Antonino LO GIUDICE,
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Roberto MOIO e Consolato VILLANI, occorre richiamare in questa sede i passaggi da cui trarre gli
elementi di conferma della presente ipotesi accusatoria.
Operazione questa, per la verità, non particolarmente complessa o problematica non solo per
la evidente convergenza contenutistica delle dichiarazioni di seguito riportate, ma soprattutto per la
piena concatenazione logica delle stesse con le precedenti, ed autonome, risultanze processuali già
aventi autorità di cosa giudicata o le stabili ricostruzioni cautelari (anche in questo caso confermate
in sede di riesame personale e di legittimità).
Per la sua quasi perfetta concatenazione con il narrato di Paolo IANNO’ e la capacità di
confermare che quanto profetizzato dal predetto in ordine alla creazione di nuove “regole” si è
puntualmente avverato a cavallo del 2006 – soprattutto in ordine agli attuali gradi apicali della
‘ndrangheta calabrese (che il LO GIUDICE dichiara di conoscere fino al “padrino”), ai relativi
rituali di investitura ed ai soggetti di vertice dell’associazione sul territorio reggino – appare
opportuno riportare quanto dichiarato da Antonino LO GIUDICE in data 28 ottobre 2010:
Dr. Lombardo: … ora lei parla di questo grado del Padrino e sostanzialmente ricava il fatto che se
il Murina era presente alla sua investitura doveva essere comunque a sua volta investito di
questo grado.
Lo Giudice Antonino: certo!
Dr. Lombardo: e Tegano, visto che Murina lavora per Tegano, che grado ha?
Lo Giudice Antonino: chi?
Dr. Lombardo: Tegano Giovanni.
Lo Giudice Antonino: io credo che ha un grado molto superiore.
Dr. Lombardo: ancora al “Padrino”.
Lo Giudice Antonino: penso di sì.
Dr. Lombardo: e che grado è perché …
Lo Giudice Antonino: non lo so, io non sapevo neanche che esistesse questo grado di “Padrino”.
Dr. Lombardo: quindi oltre al grado di Padrino, secondo lei c’è ancora un ulteriore passo.
Lo Giudice Antonino: sì, sì.
Dr. Lombardo: chi ce l’ha a Reggio.
Lo Giudice Antonino: io credo che ce l’hanno persone di una certa età, di una certa portata nel
campo criminale, ecco!
Dr. Lombardo: e se lei dovesse, se lei dovesse fare delle indicazioni, fare dei nomi oltre a Tegano,
secondo lei, chi ha questo grado apicale.
Lo Giudice Antonino: questo gradi apicale ce l’ha, secondo me, lo potrebbe avere cosca Condello,
Domenico Libri, Pasquale Libri, Giovanni Alampi…
Dr. Lombardo: Trunca quindi.
Lo Giudice Antonino: Gattuso, Francesco Gattuso, tutta diciamo gente che …
Dr. Lombardo: alla famiglia De Stefano?
Lo Giudice Antonino: guardate sempre su questo discorso?
Dr. Lombardo: sì.
Lo Giudice Antonino: sicuramente il padre aveva, aveva …
Dr. Lombardo: Paolo.
Lo Giudice Antonino: Paolo certo! Il figlio io … no con il padre no con il figlio abbiamo avuto mai
nessuno rapporto in quanto perché il padre Giuseppe De Stefano ai tempi che furono aveva
sparato a mio padre.
Dr. Lombardo: suo padre Giuseppe.
Lo Giudice Antonino: mio padre Giuseppe, sì! E quindi c’è stato sempre questo allontanamento.
OMISSIS
Dr. Lombardo: ho capito! la cosca Lo Giudice che è la sua famiglia.
Lo Giudice Antonino: sì.
Dr. Lombardo: ha avuto mai voglio dire un territorio di riferimento?
Lo Giudice Antonino: guardate se voi, se voi volete dire Santa Caterina …
Dr. Lombardo: eh! no per capire a fondo capito i rapporti tra lei e Murina, Canzonieri.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Lo Giudice Antonino: vabbè vi faccio capire io. Allora in effetti a santa Caterina non comanda
nessuno Dottore Lombardo non comanda no Murina, no Canzonieri loro sono delle
pedine…
Dr. Lombardo: certo! Hanno ruolo voglio dire che gli viene assegnato da altri.
Lo Giudice Antonino: delle pedine quando non gli sta più bene li nascondono e ne mettono altri due
come è stato sempre.
Dr. Lombardo: perfetto! Quindi sono uomini al servizio.
Lo Giudice Antonino: a Santa Caterina non comanda nessuno non c’è un locale effettivo come
Archi, come Cannavò, come tanti altri.
Dr. Lombardo: è un territorio controllato.
Lo Giudice Antonino: è un territorio controllato, ma sempre da Archi.
Dr. Lombardo: benissimo! Perfetto! Ora io le chiedo tutta una serie di precisazioni perché
ovviamente diciamo il discorso deve essere completato.
Lo Giudice Antonino: tutte le estorsioni che fanno a Santa Caterina, tutti i soldi, il 75% vanno tutti
a Archi, ai Condello, ai De Stefano, ai Tegano.
Dr. Lombardo: e il settore delle estorsioni chiaramente è controllato dai soggetti che ha detto lei.
Lo Giudice Antonino: certo!
Dr. Lombardo: quindi Murina, Canzonieri …
Lo Giudice Antonino: sì, sì”;
tale ricostruzione, che si sposa perfettamente con quelle effettuate dai collaboratori di
giustizia sin qui richiamati, riceve ulteriore conferma da quella operata dallo stesso collaboratore di
giustizia in data 10 novembre 2010 nel corso del suo esame dibattimentale relativo al processo
celebrato a carico di CANZONIERI Donatello;
si sofferma il LO GIUDICE, in questo caso fornendo una serie di fotogrammi che
ritraggono il periodo a cavallo del 2006 post collaborazione di Paolo IANNO’, anche sulla figura di
Giovanni TEGANO, che viene indicato quale componente della copiata del grado apicale di
“padrino” (come aveva fatto IANNO’ in relazione al grado apicale – il “quartino” – dell’epoca),
sottolineando quanto segue:
TESTE LO GIUDICE -.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
Guardi, circa... nel 2006, circa al 2006 diciamo...
Sì.
Sono... sono stato invitato da Carmelo Murina...
Sì.
Da Chilà Giovanni e sono stato portato da tale Paolo
Caporrota, di cui... Carmelo Murina insieme a Donatello
Canzonieri ed io e Giovanni Chilà ci siamo recati nella casa
di Paolo Caporrota, di cui... Mi hanno dato il grado di
padrino.
OMISSIS
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
Lei prima ha detto, mi pare d’aver capito, che nel corso della
riunione a casa di Paolo Caporrota, quando le venne
conferito il grado di padrino, Donatello Canzonieri rimase
fuori.
Sì. Sì, rimase fuori dalla porta in quanto non poteva
presenziare.
Ma chi l’aveva accompagnato a Lei a casa di Paolo
Caporrota?
Allora, siamo andati io con Giovanni Chilà con la mia
macchina e Carmelo Murina e Donatello Canzonieri con la
sua. Prima siamo stati... siamo stati diciamo nell’auto... cioè
in un capannone di proprietà di questo Paolo Caporrota; non
trovandolo, siamo andati a casa.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
PRESIDENTE -.
TESTE LO GIUDICE -.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
P.M. DOTT. LOMBARDO -.
TESTE LO GIUDICE -.
Senta, come si è svolta questa cerimonia? Ce lo può dire
brevemente?
Sì. Allora, si è svolta... si è svolta nel semplice motivo che
hanno detto delle parole fra... fra Carmelo Murina e Paolo
Caporrota e questo Giovanni Chilà. Dopodiché questo Paolo
Caporrota m’ha detto che portavo la copiata di Giovanni
Tegano, un certo... un certo Italiano, non so di dov’è, ma mi
sembra di Delianuova, non mi ricordo di preciso, e poi un
certo Oppedisano.
Cerchi di essere più preciso.
Mi ha anche raccomandato di... allora...
Faccia uno sforzo di memoria e ricordi i particolari.
Paolo Caporrota mi riferì... allora, Paolo Caporrota mi disse
che nella copiata che portavo c’era un ceto Oppedisano, che
è della zona secondo me della Ionica, un certo Italiano, che è
della zona tirrenica e Giovanni che era della zona di Reggio.
E Giovanni?
Mi precisò anche di non... di non parlare con nessuno, in
quanto in quel momento c’erano dei... dei... avevano dei
problemi.
Mi scusi, eh. Della copiata facevano parte un tale Italiano, un
tale Oppedisano e Giovanni Tegano?
Sì. Sì. Sì.
Il conferimento di questo grado che cosa significava? Quali
poteri le attribuiva?
No, più che altro è stato voluto per rispetto nei miei confronti.
Ma io, diciamo, non avevo nessuna diciamo... nessuna
responsabilità su niente, ecco. E’ una... diciamo è stato più un
atto, diciamo, di rispetto nei miei confronti.
OMISSIS
Che Giovanni TEGANO fosse il vertice assoluto, unitamente a Pasquale CONDELLO
e poi a Giuseppe DE STEFANO2, della ‘ndrangheta del capoluogo lo riferisce, aggiungendo
una serie di particolari che solo un nipote dei TEGANO può conoscere, Roberto MOIO il
quale, nel corso dell’interrogatorio reso in data 02 marzo 2011, riferisce:
“Peppe MORABITO, Paolo DE STEFANO, Giovanni e Domenico TEGANO, Antonio PELLE,
Cosimo ALVARO, Pasquale CONDELLO, Antonio e Mico PAPALIA, i MAZZAFERRO, i VOTTARI,
Antonio NIRTA, i BARBARO, Peppe PESCE, Saro MAMMOLITI, i PIROMALLI, i MANCUSO sono
i soggetti storicamente al vertice della ‘ndrangheta: Giovanni e Domenico TEGANO mi hanno
raccontato che i capi che ho appena indicato si incontravano tra loro, soprattutto in Aspromonte; si
incontravano anche presso il Santuario di Polsi.
I miei zii mi hanno detto che le decisioni che venivano prese da tali soggetti di vertice
vincolavano le altre famiglie di ‘ndrangheta (come riferisce Paolo IANNO’ – n.d.r.).
I miei zii mi hanno sempre parlato della Provincia di Reggio come di un territorio che va da
Scilla a Melito Porto Salvo, che ricomprende i vari locali che ricadono in quel territorio: al vertice
del locale vi è il capo-locale; nel caso di impedimento del capo locale interviene il capo-società.
Attualmente il capo locale dei TEGANO è Giovanni TEGANO: il capo-società è Franco
BENESTARE.
Al vertice del locale di Archi vi sono i capi-locale Pasquale CONDELLO, Giovanni TEGANO e
Giuseppe DE STEFANO.
2 in relazione alla carica di “Crimine” riconosciuta a Giuseppe DE STEFANO nel 2000 – 2001, si veda quanto dice il collaboratore di
giustizia Antonino FIUME nel corso degli interrogatori del 20 novembre 2008 e del 19 dicembre 2008, che si allegano agli atti.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Attualmente, visto lo stato di detenzione dei capi locale, per i TEGANO comandano Franco
BENESTARE ed in subordine Totò POLIMENI; per i DE STEFANO comandano OMISSIS e
Vincenzino ZAPPIA: conta anche OMISSIS; per i CONDELLO comandano OMISSIS.
La Provincia di Reggio è governata da un organo collegiale formato dai vertici dei singoli
locali: in una occasione, prima dell’arresto di Giovanni TEGANO, Pietro LABATE mi disse, alla
presenza di Michele CRUDO e Carmine POLIMENI nel corso delle riunioni legate alla LEONIA,
che una riunione plenaria dei vertici era estremamente rischiosa e quindi da evitare (che appare in
linea con quello che dice Paolo IANNO’ quando parla del ruolo svolto dal mastro di giornata –
n.d.r.).
In epoca recente Giovanni TEGANO, per quello che io so, non aveva nessun soggetto a lui
sovraordinato all’interno della ‘ndrangheta: prima della seconda guerra di mafia avrebbe dovuto
eseguire gli ordini di Paolo DE STEFANO.
Un organismo simile alla Provincia di Reggio esiste anche nella zona jonica ed in quella
tirrenica”.
A proposito di quest’ultima affermazione è chiaro che vi è una sovrapposizione ed un
alternarsi dei termini “provincia” e “mandamento” (come documentato nelle intercettazioni dei
processi “Armonia” e “il Crimine”) per indicare le tre macroaree – jonica, tirrenica e centro – in cui
si articola la ‘ndrangheta reggina.
Del resto un analogo alternarsi di significati si registra anche in relazione al termine
“crimine” che indica a volte l’intera organizzazione, a volte l’insieme degli affiliati di un locale, altre
volte l’organismo collegiale di vertice che governa la ‘ndrangheta, a volte la figura di colui che
dell’organismo è a capo, altre il vertice operativo delle singole articolazioni territoriali.
La conferma che il contenuto delle dichiarazioni sin qui riportate è l’attuale fotografia della
‘ndrangheta reggina, proviene da quanto dichiarato da VILLANI Consolato in data 22 marzo 2011,
interrogatorio nel corso del quale il collaboratore di giustizia si sofferma sulle figure di vertice
dell’associazione di tipo mafioso in esame, sul ruolo del “Crimine di Polsi” – e sui rapporti tra questi
e la città di Reggio – e sulla cogenza delle decisioni assunte dall’organo collegiale di vertice:
“omissis…
A d.r.”Esiste la ‘provincia di ‘ndrangheta’ che si suddivide in tre parti: Tirrenica, Ionica e Reggio
Calabria; ciò mi fu detto da CHILA’ Giovanni il quale mi disse che al vertice della tirrenica era
FILIPPONE Rocco di Melicucco, al vertice della jonica BARBARO Antonio di Platì, a Reggio
Calabria Pasquale CONDELLO”;
A d.r.”Anche Nino LO GIUDICE mi parlò del ruolo di vertice ricoperto da Pasquale CONDELLO;
lo stesso mi disse che a Reggio Calabria allo stesso livello del CONDELLO vi era anche Giovanni
TEGANO: ciò a causa della guerra che aveva imposto il conferimento delle cariche più alte ad
esponenti di entrambi gli schieramenti; lo stesso livello apparteneva a Mico LIBRI fino alla sua
morte”;
A d.r.”La ‘provincia di Reggio Calabria’ parte da Villa S.Giovanni ed arriva a Melito P.Salvo
inclusa”;
…omissis…
A d.r.”Sono andato più volte alla riunione di Polsi; il ‘locale’ di Polsi in generale ricade in S.Luca
quindi sono i santolucoti a gestire l’organizzazione anche quelle religiose come il far uscire la
statua della Madonna, onore che è riservato solo a loro e talvolat agli appartenenti al ‘locale’ di
Bagnara per antica tradizione; …omissis…; durante la riunione si costituisce un ‘locale
provvisorio’ (affermazione che riscontra in pieno quanto detto da Paolo IANNO’ in data 30 marzo
2010 – n.d.r.), organizzato come un ‘locale di ‘ndrangheta normale, con suddivisione dei ruoli al
suo interno secondo le regole comuni: ‘locale’ che poi si scioglie al termine della riunione ma le cui
decisioni sono vincolanti per tutti sino alla riunione dell’anno successivo”;
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
A d.r.”La festa è a settembre ma i vari esponenti arrivano già dalla fine di agosto: al momento
dell’arrivo le cariche dei soggetti componenti del ‘locale provvisorio’ sono già state individuate e
vengono solo confermate all’inizio della riunione” (come accertato dalle indagini relative
all’operazione “IL CRIMINE” – n.d.r.);
…omissis…”.
Ed allora pare evidente ritenere, richiamando ancora una volta quanto definitivamente
accertato a conclusione dei processi scaturiti dalla maxi operazione “OLIMPIA”, che all’interno
della macroarea che abbraccia la “grande Reggio” i soggetti di vertice Pasquale CONDELLO e
Giovanni TEGANO operano congiuntamente, mantenendo ferma una convergenza operativa
all’ombra della famiglia DE STEFANO.
Parimenti utilissimo per chiarire le dinamiche interne ed i ruoli di vertice dei soggetti di
interesse, deve considerarsi il contributo fornito sempre da Consolato VILLANI nel corso
dell’interrogatorio del 25 novembre 2010;
in relazione ai temi sin qui trattati precisava il collaboratore di giustizia che:
“Fino al 2008 la cosca TEGANO era diretta da Paolo SCHIMIZZI per Giovanni TEGANO
(sul punto appare estremamente significativa la sovrapponibilità alle dichiarazioni rese da Antonino
LO GIUDICE in data 10 novembre 2010 e Roberto MOIO in data 15 marzo 2010 – n.d.r.).
La famiglia LO GIUDICE, di cui io facevo parte, vent’anni fa era alleata alla famiglia
TEGANO; dal 1989, dopo l’uccisione di mio cugino Salvatore LO GIUDICE, la mia famiglia era
divenuta contrapposta a quella TEGANO.
La cosca LO GIUDICE era molto legata a Pasquale CONDELLO, che alla fine della seconda
guerra di mafia era divento garante a favore della nostra famiglia.
Al momento della sua cattura Pasquale CONDELLO era il vertice assoluto della ‘ndrangheta
reggina.
Grandissima importanza aveva anche Giovanni TEGANO il quale si è sempre preoccupato di
impedire che le frizioni tra le famiglie sfociassero in una nuova guerra di mafia3.
Tra la famiglia TEGANO e la famiglia DE STEFANO, al cui vertice vi è Giuseppe DE
STEFANO, prima della cattura di Pasquale CONDELLO si è rischiato un nuovo conflitto per la
grave frattura interna che si era creata4.
La scomparsa di Paolo SCHIMIZZI è stata commentata da me e Nino LO GIUDICE; lo
SCHIMIZZI al momento della sua scomparsa aveva un ruolo di rilievo superiore a quello di Nino
LO GIUDICE.
Con riferimento ai LO GIUDICE intendo sottolineare che erano molto inseriti nel sistema di
assegnazione degli alloggi da parte del Comune di Reggio Calabria.
Dopo la scomparsa di Paolo SCHIMIZZI la cosca è tornata alla esclusive dipendenze di
Giovanni TEGANO.
omissis
In relazione a Franco BENESTARE posso dire che Nino LO GIUDICE, in occasione della
scomparsa dello SCHIMIZZI, mi disse che il BENESTARE era uno degli uomini di fiducia dello
SCHIMIZZI ed aveva un ruolo di assoluto spessore all’interno della cosca TEGANO”.
La fonte primaria di conoscenza del VILLANI, Antonino LO GIUDICE, conferma in pieno
quanto dichiarato dal primo in relazione alle figure di vertice Giovanni TEGANO e Pasquale
CONDELLO;
si legge nella trascrizione integrale dell’interrogatorio del 28 ottobre 2010:
3 si veda quanto argomentato di seguito mediante il richiamo alla operazione “REALE” (proc. pen. n. 1095/10 R.G.
notizie di reato/mod. 21DDA);
4 si trova conferma di tale fase di attrito, anche in questo caso, nei verbali di interrogatorio di Antonino FIUME,
richiamati in precedenza;
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Dr. Lombardo: e Tegano, visto che Murina lavora per Tegano, che grado ha?
Lo Giudice Antonino: chi?
Dr. Lombardo: Tegano Giovanni.
Lo Giudice Antonino: io credo che ha un grado molto superiore.
Dr. Lombardo: ancora al “Padrino”.
Lo Giudice Antonino: penso di sì.
Dr. Lombardo: e che grado è perché …
Lo Giudice Antonino: non lo so, io non sapevo neanche che esistesse questo grado di “Padrino”.
Dr. Lombardo: quindi oltre al grado di Padrino, secondo lei c’è ancora un ulteriore passo.
Lo Giudice Antonino: sì, sì.
…omissis…
Dr. Lombardo: ha un grado di ‘ndrangheta che lei conosce Domenico Condello?
Lo Giudice Antonino: non lo so.
Dr. Lombardo: non lo sa.
Lo Giudice Antonino: no, non lo so.
Dr. Lombardo: perché per Pasquale lei prima ha detto, parlando anche di Giovanni Tegano, che
ritiene che sia un soggetto che ha un grado apicale che va addirittura oltre il Padrino.
Lo Giudice Antonino: sicuramente, sicuramente essendo diciamo un sotto comandante
chiamiamolo così avrà avuto, avrà un grado minore rispetto a Pasquale Condello.
Quanto appena ricostruito trova definitiva conferma nelle dichiarazioni rese da Roberto MOIO
in data 15 marzo 2011, interrogatorio nel corso del quale il collaboratore di giustizia torna su temi di
grande interesse ai nostri fini:
“Confermo quanto già detto con riferimento alla Provincia di Reggio Calabria, quale
territorio mafioso allargato rispetto ai singoli locali.
Confermo anche quanto ho detto in relazione alle cariche di capo-locale e capo-società.
I capi locale di Archi sono Giovanni TEGANO, Giuseppe DE STEFANO e Pasquale
CONDELLO, ognuno per le rispettive cosche; i capi società sono Giorgio BENESTARE per i
TEGANO, omissis e omissis per i CONDELLO.
Prima di BENESTARE la carica era stata riconosciuta a Paolo SCHIMIZZI: dopo la sua
scomparsa il capo-società è divenuto Michele CRUDO ed in subordine Carmine POLIMENI; devo
precisare che anche prima della scomparsa dello SCHIMIZZI al nostro interno, però, si diceva che
la carica era giusto fosse riconosciuta al BENESTARE.
Intendo precisare che la carica di capo-società può essere riconosciuta ad un soggetto latitante;
non può riconoscersi invece ad un soggetto detenuto.
La carica di capo-locale non cessa, invece, con la detenzione, salvo che non si possa
comunicare in alcun modo: quando il capo-locale torna in libertà riacquista automaticamente la
carica di capo-locale che aveva.
Oggi ritengo che, visto il regime di detenzione speciale di Giovanni e Pasquale TEGANO, le
cariche di capo-locale e di capo-società sono entrambe riconosciute a Giorgio BENESTARE.
Fino a quando è stato latitante il capo-società per conto dei DE STEFANO era Paolo Rosario
DE STEFANO: dopo la cattura di questi la carica è passata a omissis.
Ribadisco che il capo-locale di Cannavò è Pasquale LIBRI, ovviamente tale carica è passata a
lui dopo la morte di Mico LIBRI.
Il capo-locale di Gebbione è Pietro LABATE; dopo di lui c’è Franco e Michele LABATE.
Ero a conoscenza del vertice tra Pasquale LIBRI, Paolo SCHIMIZZI e Paolo Rosario DE
STEFANO nei pressi del santuario di Sant’Antonio di qualche anno fa.
In relazione a Bruno TEGANO intendo precisare che aveva il ruolo di gestire la cassa della
cosca: in varie occasioni i fratelli facevano riferimento a lui per prelevare somme di denaro da
utilizzare.
Come mio zio Peppe TEGANO, anche Bruno ha un certo peso all’interno della cosca: entrambi
non hanno però rapporti con l’esterno o con altre famiglie di mafia.
omissis
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Voglio sottolineare che il vertice della Provincia di Reggio Calabria, da Scilla a Melito Porto
Salvo, è sempre la cosca DE STEFANO: in un podio immaginario al primo posto vi sono loro, ed al
secondo i TEGANO ed i CONDELLO.
Ciò è dovuto al fatto che prima della guerra di mafia tutti eravamo legati alla famiglia DE
STEFANO: erano loro che hanno consentito ai TEGANO ed ai CONDELLO di diventare quello che
sono.
…omissis…
Il grande peso criminale di Franco BENESTARE deriva anche dai suoi rapporti di affinità con
Orazio DE STEFANO”.
Appare evidente la capacità dimostrativa del percorso argomentativo utilizzato dal collaboratore
il quale, senza omettere riferimenti alle altre famiglie di vertice della ‘ndrangheta cittadina che pone
in posizione sovraordinata a quella TEGANO di cui ha fatto parte per circa venticinque anni,
conferma un approccio distaccato alle tematiche riferite oltre che la profonda conoscenza della
struttura mafiosa cittadina.
Proprio del ruolo apicale riconosciuto unanimemente alla famiglia DE STEFANO, ed al ruolo
da riconoscere a Giovanni TEGANO, le indagini più recenti offrono precisa conferma: si pensi a
quanto emerso nel corso delle attività di indagine preliminare, i cui esiti sono stati posti a
fondamento del provvedimento di fermo di indiziato di delitto eseguito in data 22 aprile 2010, svolta
nell’ambito della operazione “REALE” (proc. pen. n. 1095/10 R.G. notizie di reato/mod. 21DDA).
Anche attraverso quegli elementi di prova si ottiene, invero, conferma ab estrinseco in merito
all’effettiva portata dimostrativa delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sin qui riportate.
Estremamente significativi sono tutti quei passaggi della conversazione intercettata all’interno
dell’abitazione di Giuseppe PELLE in Bovalino, in data 09 aprile 2010, tra questi e FICARA
Giovanni, in cui si compie riferimento alle cosche reggine ed al ruolo dei DE STEFANO e di
Giovanni TEGANO:
“Il FICARA evidenziava, inoltre, che se vi fosse stato qualche problema si sarebbe rivolto ai
“San Giovanni” (cioè, come a breve si vedrà, alla famiglia DE STEFANO) (affermazione con la
quale il FICARA riconosce la sovraordinazione della famiglia DE STEFANO rispetto alla cosca
FICARA – n.d.r.): “noi a Reggio abbiamo… questi amici che… “cristiani”… a prescindere che
abbiamo i “San Giovanni” pure, sapete i “San Giovanni” si rispettano… non di meno… almeno
come la pensiamo noi, come la pensate voi, poi noi abbiamo …inc… per un mal di testa, una cosa,
andiamo da loro a Reggio, gli dico “compare vedi che ho questo problema… come la dobbiamo
mettere?”e loro vi consigliano come”.
Il FICARA proseguiva evidenziando che i momenti di difficoltà e le contrapposizioni si potevano
superare con il dialogo (“fino a quando c’è il dialogo, ci sono buoni amici che si mettono in mezzo,
allora…”), altrimenti la situazione avrebbe potuto degenerare (“nna volta un amico, una volta un
parente, abbiamo trovato il ragionamento, ma sennò uno certe volte veramente si inguaia per
niente, uno!”). Quanto espresso da FICARA Giovanni veniva condiviso dal PELLE (“se non c’è il
dialogo non c’è niente!”), il quale, citando ancora una volta gli insegnamenti del padre5,
sottolineava quanto segue: “compare Gianni, a me quello che mi ha detto mio padre, mi diceva a
me, a tutti i miei, ai miei fratelli, cose… che alle volte… eravamo tra fratelli, la, chi diceva una
parola… “ricordatevi” ha detto “che quando l’uomo si siede in un posto e si arrabbia, quello la
non capisce niente più. E non ha per quel discorso e non sa per… da quando è partito, che non
capisce più, che si arrabbia, poi… da una parola ne esce un’altra e… dice: “quella è una persona
che non ha… non ha sostanza per poter mantenere un discorso…” e se… se… e si butta in una lite e
si crea… e invece, ha detto:“mantenendo la calma, capisci quello che dice l’altro!”.
I due interlocutori si soffermavano quindi a discutere delle giovani leve della criminalità
organizzata reggina (i “giovanotti”), che avevano un atteggiamento arrogante, come evidenziato da
PELLE: “però nei nostri paesi… forse oggi è l’euforia di questi giovanotti, non lo so come… come
funziona, mi sembra che ve lo avevo detto. Qua quando il mondo era in pace, lasciando certi
giovanotti così, vedete che il mondo se lo portavano…” Il petto vi batteva per un lato? Vi batteva
per un lato! Nu nnacamentu (un modo arrogante ndr.), una grandezza, come quando una cosa…
inc… dice “ma lascia stare…” … inc……che si “nnacanu”,che si “torciono” (si danno importanza
5 PELLE Antonio, nato a San Luca (RC) il 01.03.1932, deceduto a Locri (RC9 il 04.11.2009
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
– ndr)… si fa… quando poi comincia a fare, poi prende, poi viene e poi…”.In particolare PELLE
Giuseppe stigmatizzava il fatto che alcune persone ostentassero eccessivamente la loro
appartenenza ad un’organizzazione criminale e, ricorrendo ad una metafora (“e come dicono qua,
pure nelle zone vostre lo dicono, noi qua diciamo un detto che “ci vuole l’arrosto e non il fumo!”),
sottolineava la differenza tra quelli che considerava uomini di sostanza (“l’arrosto rimane! Perché
la sostanza c’è.”) e quelli che invece erano solo “venditori di fumo”; il concetto era pienamente
condiviso dal FICARA il quale chiosava “che il fumo se lo porta via il vento!”.
…omissis…
Poi affermava di aver reso edotti anche i “San Giovanni” (termine locale per indicare una
situazione di comparato tra due o più persone appartenenti a famiglie diverse) della nuova alleanza
stretta con la famiglia PELLE: “noi a Reggio abbiamo… questi amici che… “cristiani”… a
prescindere che abbiamo i “San Giovanni” pure, sapete i “San Giovanni” si rispettano… non di
meno… almeno come la pensiamo noi, come la pensate voi, poi noi abbiamo …inc… per un mal di
testa, una cosa, andiamo da loro a Reggio, gli dico “compare vedi che ho questo problema… come
la dobbiamo mettere?”e loro vi consigliano come… siccome io… ve lo dico, va… li ho aggiornati,
gli ho detto:“ vedete che io sono molto amico di compare Peppe e…””.
Dopo qualche istante
emergeva chiaramente che la famiglia di Reggio Calabria vicina alla cosca FICARA, alla quale si
faceva riferimento, era quella dei DE STEFANO di Archi.
Il FICARA nominava infatti, subito dopo, vari componenti della famiglia DE STEFANO, tra cui
“Giovanni”, “Peppe” -che riferiva essere detenuto-, “Franco” e “Demetrio”, figlio del defunto
Paolo. PELLE Giuseppe faceva confusione tra i defunti fratelli Giorgio e Paolo DE STEFANO e
Paolo Rosario DE STEFANO, per cui FICARA gli spiegava che “Demetrio” era il figlio di
“compare Paolo”, mentre il figlio della “buonanima di Giorgio” era invece “Paolo Rosario DE
STEFANO”, figlio illegittimo. Su questo punto chiariva che Giorgio DE STEFANO aveva avuto due
figli, uno dalla moglie, ed uno illegittimo, cioé Paolo Rosario DE STEFANO, arrestato a Messina
mentre era latitante; aggiungeva che nel corso degli anni “lo zio” (DE STEFANO Orazio Maria
Carmelo) di questo ragazzo (Paolo Rosario DE STEFANO), aveva legittimato l’appartenenza alla
famiglia di chi non era stato riconosciuto quale figlio naturale, aggiungendo che erano tutti bravi
ragazzi e che “sanno il fatto loro”.
Al fine di comprendere meglio il passo descritto, si riporta parte della conversazione inerente la
famiglia DE STEFANO di Reggio Calabria:
FICARA G.: Giovanni e poi ci sono quelli dei CAPONERA… dovrebbero essere i
cugini.
PELLE G.:
sono i suoi cugini?
FICARA G.: si. Poi Peppe è arrestato!
PELLE G.:
Franco…
FICARA G.: Franco è arrestato!
PELLE G.:
Franco è pure dentro
FICARA G.: i fratelli… i fratelli di… Peppe però non sono come a lui…
PELLE G.:
sono… messi da parte la…
FICARA G.: non si interessano a… inc…
PELLE G.:
c’è Demetrio la?
FICARA G.: Demetrio, quell’altro che lo chiamano…
PELLE G.:
Giorgio!
FICARA G.:
di Milano, Milano… “u ladriceddu” (il ladro – ndr) si… lui è il più
grande. Gli da…
PELLE G.:
ha…
FICARA G.: questo signore… ha una bella squadra di giovanotti…
PELLE G.:
si.
FICARA G.: grandi, pure non è che … ha… inc… questo compare Paolo, il figlio della
buon’anima di Giorgio, che ha avuto con una femmina, se l’è legittimato.
PELLE G.:
il figlio?
FICARA G.: Giorgio! Il figlio di…
UOMO.:
no, fratello!
FICARA G.: La buon’anima di Giorgio DE STEFANO…
PELLE G.:
ah si.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
FICARA G.: ha due figli. Uno con la moglie, è Giovanni…
PELLE G.:
eh.
FICARA G.: ed uno lo aveva con una CAPONERA.
PELLE G.:
questo…
FICARA G.: Carolina… ed è il compare di compare Mico…
PELLE G.:
eh.
FICARA G.:
Paolo Rosario DE STEFANO, quello che hanno arrestato…
PELLE G.:
Sì, quello che hanno arrestato in Sicilia allora…
FICARA G.: Era latitante…ed è fratellastro di coso, però poi se lo è legittimato.
PELLE G.:
si.
FICARA G.: Orazio DE STEFANO, suo zio, se li è legittimati tutti…
PELLE G.:
se lo è legittimato…
FICARA G.: questi ragazzi che erano “piedi piedi”, li ha presi e se li è legittimati.
PELLE G.:
sì…
FICARA G.: e sono ragazzi in gamba, educati…
Quanto affermato dal FICARA rispondeva in effetti alla realtà: “Peppe” si identifica infatti in
DE STEFANO Giuseppe6, elemento di spicco dell’omonima famiglia di Archi tratto in arresto in
data 10.12.2008. “Demetrio” si identifica invece in DE STEFANO Dimitri7, fratello di Giuseppe e
figlio di “Compare Paolo”, identificato in Paolo DE STEFANO8, storico boss assassinato ad Archi
di Reggio Calabria il 13.10.1985. “Giorgio”, definito “buonanima” dal FICARA, si identifica in
Giorgio DE STEFANO9, ex boss dell’omonima cosca, assassinato in località Acqua del Gallo di S.
Stefano in Aspromonte (RC) il 7 novembre 1977; egli aveva avuto tre figli, di cui due legittimi,
Maria10 e Giovanni, nati dal matrimonio con GANGEMI Francesca11, e l’altro, Paolo Rosario12, già
CAPONERA, che veniva riconosciuto DE STEFANO solo nel 2002 dallo zio Orazio Maria
Carmelo13, fratello di Giorgio ed unico sopravvissuto degli storici fratelli DE STEFANO.
Paolo Rosario DE STEFANO era quindi divenuto il reggente dell’omonima cosca (che si
identifica con la carica di capo-società – n.d.r.) e, latitante dal 2005, era stato tratto in arresto in
data 18 agosto 2009 mentre si trovava in vacanza a S. Alessio Siculo (ME) con la famiglia.
Il FICARA riferiva quindi che si era creata una forte amicizia con “Domenico”, dalla quale era
nato il “San Giovanni”: “ed è nato questo “San Giovanni” di quanta amicizia avevamo con
Domenico, ora pure con me, ci rispettiamo assai…e ci rispettiamo.”. Aggiungeva che la famiglia
DE STEFANO aveva patito nel corso del tempo notevoli problematiche, interne e non, e che
“compare Gianni” (Giovanni TEGANO – n.d.r.) aveva anche ricoperto il ruolo di paciere “: “ma
vedete, c’è una cosa per… poter andare d’accordo tra familiari… c’è quello, compare Gianni che
ha ragazzini che litigano… che… se… da quella parte la, sono rimasti tutti giovanotti, dalla parte di
“Bastiano”… i TEGANO hanno pure giovanotti… i nipoti… se non c’era aiuto da questo… da
compare Gianni per… mettere pace e stare tranquilli… inc… c’era…”…omissis… “C’era un
periodo che erano arrivati… allo scontro. Ma… lottate insieme, “mannaia alla madosca” ed ora, un
altro poco…”.
6 DE STEFANO Giuseppe fu Paolo e di ERRIGO Rosa, nato a Reggio Calabria il 01.12.1969, attualmente detenuto presso la Casa
Circondariale di Tolmezzo
7 DE STEFANO Dimitri, nato a Reggio Calabria il 10.6.1973, ivi residente, frazione Archi, via Provinciale Vecchia n.24,
domiciliato in Rione Archi C.da Armacà, Diramazione Laganà n. 24
8 DE STEFANO Paolo, nato a Reggio Calabria il 24.01.1943, assassinato ad Archi il 13.10.1985
9 DE STEFANO Giorgio Carmelo, nato a Reggio Calabria il 15.07.1941, assassinato a Gambarie (loc. Acqua del Gallo) – S.
Stefano in Aspromonte (RC) il 07.11.1977
10 DE STEFANO Maria, nata a Reggio Calabria il 29/8/1974, ivi residente, via Vecchia Nazionale, Parco Kentia, n. 10
11 GANGEMI Francesca, nata a Sambatello di Reggio Calabria il 27/1/1949, residente ad Archi, via
Nazionale,
Secondo Tratto Cep
12 DE STEFANO, già CAPONERA, Paolo Rosario, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 21.12.1976, attualmente detenuto presso
la Casa Circondariale di Vicenza.
13 DE STEFANO Orazio Maria Carmelo, nato a Reggio Calabria il 11.02.1959, detenuto presso la Casa Circondariale di Parma.
_______________________________________________________________
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In conclusione.
Sono quelle appena esposte le ragioni che consentono di ritenere di altissimo profilo le recenti
scelte collaborative, singolarmente considerate ed unitariamente valutate, ed ampiamente in grado di
fornire informazioni aggiornate sulla ‘ndrangheta di Reggio Calabria, con specifico riferimento tanto
alle cosche di maggior prestigio criminale che ai rapporti tra i capi delle stesse e le figure poste al
vertice dell’apparato esecutivo.
Nel descrivere, infatti, i rapporti tra le cosche DE STEFANO e TEGANO, e tra queste e la
famiglia CONDELLO, i collaboratori di giustizia Roberto MOIO, Antonino LO GIUDICE e
Consolato VILLANI forniscono la migliore chiave di lettura di rapporti ed avvenimenti in grado di
chiarire le ragioni dell’attuale assetto della ‘ndrangheta cittadina e delle dinamiche che ne hanno
caratterizzato la vita e l’agire quantomeno nell’ultimo decennio.
Nel delineare i ruoli dei capi locale Giuseppe DE STEFANO, Giovanni TEGANO e Pasquale
CONDELLO, anche in relazione alle altre figure di maggior carisma criminale, i collaboratori di
giustizia sono in grado di confermare la struttura verticistica che caratterizza anche le cosche
egemoni nel territorio che ricade nella “Provincia di Reggio” (cioé nel mandamento di centro) – con
ciò confermando non solo che la ‘ndrangheta calabrese ha superato quelle logiche primordiali che la
ancoravano ad un modello rigidamente orizzontale – ma soprattutto la integrazione del modello
cittadino, orbitante intorno alle tre grandi famiglie, con la struttura mafiosa nel suo complesso;
l’attribuzione da parte di Consolato VILLANI (che nel momento in cui sceglie di collaborare
con la giustizia è investito del grado di “vangelo”) a Giovanni TEGANO ed a Pasquale CONDELLO
della carica apicale è, non solo, la dimostrazione del rango acquisito sul campo da questi nel corso
della loro lunghissima carriera criminale, ma anche la definitiva conferma che il percorso evolutivo
– verso modelli gerarchicamente riconosciuti – dell’organizzazione non può fare a meno di figure
universalmente accettate a cui deve essere riconosciuto il potere di governare spazi territoriali, ben
più ampi del singolo locale, coincidenti con le macroaree a cui si è fatto riferimento nel corpo del
presente provvedimento14.
…”
Si riportano, ora, le considerazioni di questo stesso decidente nei provvedimenti
cautelari emessi all’esito delle udienze di convalida dei fermi disposti nella suddetta
operazione “Archi”:
“…
Quanto segnalato dal requirente nel provvedimento di fermo (integralmente richiamato ed
allegato alla richiesta di convalida e di applicazione di misure cautelari) appare condivisibile, specie
laddove si evidenzia che, se da una parte emerge dalle dichiarazioni dei collaboratori una minor
dipendenza delle cosche di una parte del capoluogo dalla ritualità che caratterizza altri territori ad
altissima densità mafiosa, dall’altra “emerge l’evidente legame di fondo, tendenzialmente inscindibile, che
caratterizza l’essenza più profonda della ‘ndrangheta calabrese quale fenomeno unitario”.
In sostanza, l’associazione di tipo mafioso ‘ndrangheta si evolve, si adegua al tempo ed alle
risorse del vasto territorio su cui opera, mantenendo, però, intatte le sue caratteristiche di base,
specie l’ortodossia di talune regole, rilevanti ben oltre quanto potrebbe suggerire una lettura del
fenomeno che si limitasse ad un approccio approssimativo perché ancorato all’idea di una struttura
ancora arcaica: le regole di base, insomma, sono non solo garanzia ma anche strumento che
consente alla ‘ndrangheta di governare interi territori, gestire grandi e piccoli affari, accumulare
enormi ricchezze e, conseguentemente, condizionare le libertà fondamentali di intere comunità,
specie quando, come nel caso della nostra Regione, da decenni, le condizioni economiche sono
disastrose.
Ne discende la conclusione del requirente che la ‘ndrangheta che controlla il territorio della città
di Reggio Calabria è solo apparentemente altro rispetto a quella che opera nella Locride o nel
versante tirrenico della provincia reggina: le ragioni storiche delle sue logiche sono note e sono il
14 in relazione agli spazi operativi riconosciuti a Giuseppe DE STEFANO nel 2000 – 2001, si veda quanto dice il collaboratore di
giustizia Antonino FIUME nel corso degli interrogatori del 20 novembre 2008 e del 19 dicembre 2008, che si allegano agli atti
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
frutto di processi evolutivi le cui dinamiche possono dirsi ormai accertate a conclusione delle
complesse vicende processuali richiamate in atti (le operazioni “OLIMPIA” prime fra tutte, per la
loro ampiezza complessiva, ma anche le operazioni “VALANIDI” che vedremo essere richiamate
in relazione alle varie posizioni trattate dal requirente nel provvedimento di fermo). Tali differenze,
in conclusione, non rendono la ‘ndrangheta che opera nella città di Reggio Calabria “altro” rispetto
a quella che controlla gli altri territori, provinciali, nazionali ed esteri.
Sicché può convenirsi con la conclusione del requirente che evidenzia come: L’organizzazione
criminale calabrese è una sola, ha le sue regole, i suoi rituali, i suoi capi carismatici, ha vissuto i suoi conflitti, ha
adattato le sue strategie, ha plasmato i suoi interessi sulle caratteristiche dei suoi interlocutori, ha individuato le fonti
di ricchezza e le ha sfruttate, ha individuato i centri di potere e si è mossa per condizionarli e, se possibile, per
conquistarli. E lo ha potuto fare solo giovandosi della forza che è derivata dalla concatenazione di uomini e strategie.
Ed allora, mutuando quanto emerso nel corso del processo relativo al summit di Montalto del 1969 (al quale,
giova sottolinearlo, era presente lo stesso Giovanni TEGANO) …, le più recenti acquisizioni sulle evoluzioni del
fenomeno mafioso calabrese ribadiscono che non è sostenibile che a Reggio Calabria vi sia una ‘ndrangheta di
Giuseppe DE STEFANO, diversa da quella di Giovanni TEGANO o di Pasquale CONDELLO; come
alcun dubbio può esserci in merito alla perfetta identità della ‘ndrangheta di Domenico OPPEDISANO a quella di
Giuseppe COMMISSO.
Al di là delle varianti terminologiche (dovute al mutare di tempi 15 e di luoghi, o a fisiologiche imprecisioni), il
valore assoluto delle recenti collaborazioni – valutate insieme a quelle di qualche anno fa ed alle risultanze di
importanti attività di indagine come quelle che hanno portato alle Operazioni “META” ed “IL CRIMINE” –, è
racchiuso proprio nella capacità di affidarci una certezza processuale: la ‘ndrangheta calabrese è ora strutturata in
forma piramidale e, soprattutto, è una sola.
…”
“…
Ed invero, una prima considerazione appare necessaria. Come già osservato, di recente, da
questo stesso Ufficio (ordinanza convalida del fermo di MURINA Carmelo Consolato), la
cosca TEGANO è stata più volte giudiziariamente ritenuta una delle più potenti e
pericolose associazioni di ‘ndrangheta della provincia reggina. Si rammentano, infatti, le
sentenze relative al procedimento penale c.d. Paolo DE STEFANO + 59 e quelle
relative alle c.d. Operazioni Olimpia, ormai acquisite al bagaglio giudiziario intangibile e
notorio (ed acquisite in atti)..
Impegnata in tutte le guerre di mafia che hanno caratterizzato la vita della ‘ndrangheta nel
centro reggino, essa risulta tra le più attive nel settore delle estorsioni, nel traffico d’armi e
nel controllo di tutte le attività commerciali ed imprenditoriali, da sempre operante in
comunione di intenti, in sinergia operativa ed organizzativa con la federata cosca DE
STEFANO, anch’essa stanziata nel quartiere reggino di Archi. La disamina dei giudicati
consente, dunque, di affermare con certezza, giudiziariamente acclarata con la
forza dell’irrevocabilità delle sentenze che, in Reggio Calabria, dalla metà degli anni ’70
(processo De Stefano + 59 e sentenze Olimpia), la ‘ndrangheta prendeva corpo, fra l’altro,
nelle famiglie dei Tegano e dei De Stefano. Di fatto, sono state individuate delle
organizzazioni strutturate gerarchicamente, ben avviate e con potere illimitato sul territorio,
con individuazione dei capi storici e del divenire delle associazioni nel tempo. Emergono,
sempre dalle medesime fonti, le attività, gli obiettivi, i mezzi e le metodiche consolidate. Le
organizzazioni di ‘ndrangheta in esame si sono perpetuate nel tempo, rinnovandosi,
mutuando soggetti, mezzi e struttura e mantenendo intatti forza e potere. La cosca Tegano
– De Stefano costituisce quasi l’esaltazione del modello mafioso, divenendo altissimo il
15 il presente provvedimento ricostruisce le seguenti fasce temporali: dal 1995 al 2000, sulla base delle dichiarazioni
rese dal collaboratore di giustizia Paolo IANNO’; dal 2000 al 2001, sulla base del narrato del collaboratore di giustizia
Antonino FIUME; dal 2005 al 2007, sulla base delle risultanze dell’operazione “META”; il 2008 - 2009, sulla base delle
risultanze dell’operazione “IL CRIMINE”; fino al 2010, sulla base delle dichiarazioni rese da Roberto MOIO, Consolato
VILLANI e Antonino LO GIUDICE.
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livello dei mezzi (imprese e professionisti) e delle finalità (non solo l’accaparramento delle
ricchezze economiche del territorio ma la canalizzazione di ricchezza in tale territorio).
Le principali direttrici di azione dell’associazione in esame sono di tipo militare ed
economico insieme, nel senso che il potere cercato e conseguito col metodo
dell’intimidazione e della violenza mira ad assicurare la supremazia sugli avversari
(v. le sanguinose faide con la creazione di uno schieramento facente capo alle cosche De
Stefano-Tegano), e il monopolio diretto e indiretto delle principali fonti di ricchezza
che si aprono nel territorio, quali sono le estorsioni e gli appalti, condannando le
popolazioni ad un avvilente stato di sudditanza psicologica e depressione
economica.
L’associazione in esame, per come è risultato con evidenza dalle prove esaminate,
caratterizzata dalla diarchia in affari del nucleo dei Tegano e di quello dei De Stefano, ha
mantenuto nel tempo una sorta di ordine nella stessa criminalità e, indirettamente, nella
città, avendo una grossa fetta di controllo delle attività estorsive. Attività condotte con
prassi consolidate di richieste, successivi danneggiamenti anonimi e una mancanza di palesi
sviluppi successivi o di conferme delle persone offese, emergendo però alle forze
dell’ordine come in realtà le vittime pagassero e tacessero, cioè in un quadro di reati diffusi
e di diffusa omertà. Emerge, quindi, un capillare controllo e potere sul territorio, il terrore
e l’omertà della gente, la finalità e anzi l’attuazione di ingiusti profitti da estorsioni e la longa
manus sugli appalti e su qualsiasi fonte di ricchezza.
Le cosche De Stefano – Tegano sono famiglie mafiose, riconosciute, che hanno rapporti
con le altre famiglie mafiose, come emerge dalle sentenze passate in giudicato acquisite.
Tutti i profili di diritto evidenziati sono presenti, dalla paura della gente tale da non
richiedere violenza, alle violenze sistematiche che tale paura hanno sedimentato a tali livelli
da determinare terrore il solo nome del gruppo, alla organizzazione gerarchica complessa
con mezzi e uomini, alle attività e finalità non singole ma massicce e capillari su tutti i
negozi e gli appalti.
Ma è soprattutto mafia vera perché si ritiene padrona piena ed esclusiva del territorio, con
tutti i relativi poteri. E’ mafia che vive anche del <prestigio> dei capostipiti mitici, intatto
anche con la detenzione, per come emergente dalla serie di dichiarazioni incrociate di
collaboratori che dipingono prestigio, alleanze, potere ricattatorio e capacità e possibilità di
comunicare determinazioni dal carcere.
E sul tema carcere, e delle vicende soggettive e delle associazioni, può forse farsi una
riflessione generale. Il carcere non recide ex se la partecipazione associativa e non influisce
più di tanto sulle associazioni, che, tendenzialmente, sopravvivono alle vicende dei singoli
associati, con gli opportuni ricambi e mettendo in aspettativa pagata i detenuti. In molti
processi, infatti, è emerso dai dichiarati dei collaboratori come essi, nelle fasi detentive
precedenti alla collaborazione stessa, fossero stipendiati dalle organizzazioni ed emerge,
dalle intercettazioni, come il carcere fosse un luogo di aggregazione e come si tornasse
subito attivi all’uscita.
E la sottolineatura è utile solo per comprendere la forza delle associazioni, che non è
costituita solo dai soggetti intercettati o pedinati o in libertà ma anche dai detenuti, con il
loro peso, con il prestigio che loro dà il carcere e con quell’aspettativa di un pronto rientro
in campo, con la scarcerazione, che essi danno, e consentono sia fondata, all’associazione.
E il dato è significativo per cogliere nel loro complesso le associazioni e per ribadire e
comprendere come le cosche di cui si parla, pur se si presentano a quadri ridotti e con
obiettivi “civili”, sono appunto quelle stesse che pochi anni prima hanno fatto stragi di
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uomini e scempio dell’umanità. La diversificazione degli obiettivi, la parziale sommersione
dopo gli arresti, la blindatura dei gruppi rispetto alle indagini e alle collaborazioni, sono solo
causa di maggiori difficoltà di prova, ma non creano alcuna interruzione nella continuità
delle associazioni in esame. E che tutto venga utilizzato, come da buona mentalità
imprenditoriale della mafia, lo dimostrano proprio le emergenze relative alla pace
provinciale tra le cosche: diminuiscono gli omicidi, cala la tensione delle forze dell’ordine o
comunque l’attenzione della gente, non vi è il rischio che taluno si penta per paura di essere
ucciso, anzi ai pentiti si fanno ponti d’oro per farli ritornare indietro in famiglia o si tentano
strategie di inserimento di falsi pentiti per far saltare questo pesante meccanismo, e ci si
può concentrare sugli affari economici, distruggendo già con la paura che fanno i nomi, la
concorrenza e facendosi forti delle alleanze che sorgono con la pace.
Solo per fare cenno ad uno dei pronunciamenti giudiziari che sostanziano le osservazioni
appena rassegnate circa l’affermata sussistenza della cosca TEGANO si rimanda alla
sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria, per i fini della
c. d. Operazione Olimpia, in particolare si vedano le pagine da 1164 a 1271 (nella
fattispecie, riversata in atti su supporto informatico).
Omissis, N. D. E.
Ma, se quanto si è detto conferma l’ineludibile, asfissiante presenza della cosca TEGANO
nella vita cittadina, in un passato se si vuole recente, l’attuale operatività della consorteria
emerge appieno dalle risultanze del procedimento cd. “AGATHOS”, nel quale, in data 28
settembre 2010, è stata emessa, da questo stesso Ufficio, ordinanza di applicazione della
misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di appartenenti alla cosca
TEGANO, per il reato di cui all’art. 416 bis c. p. e per reati di estorsione pluriaggravata in
danno della Società Cooperativa New Labor associata al consorzio Kalos.
Dunque, eclatante conferma della pervasività della consorteria nella vita cittadina, che
conferma e radica ciò che è l’in sé dell’associazione mafiosa.
Il quadro sopra indicato, di per sé sufficiente ad evidenziare l’attualità della operatività della
consorteria, viene ora ad arricchirsi del contributo dichiarativo di VILLANI Consolato, LO
GIUDICE Antonino e, soprattutto, di MOIO Roberto che, tratto in arresto in occasione
della citata “operazione AGATHOS”, inizia il percorso di collaborazione con la giustizia
che lo porta a svelare i meccanismi interni della cosca, a delinearne gli organigrammi,
descrivendone le attività criminose passate ed i ruoli attuali degli accoliti.
Giusto per chiudere il cerchio sulle pronunce da cui può trarsi traccia della operatività della
consorteria, resta da dire della sentenza emessa in data 7/12/2010 dal Tribunale di Reggio
Calabria a carico dell’odierno indagato CANZONIERI Donatello, in relazione alla
vicenda estorsiva MALAVENDA.
Ed invero, si riportano alcuni passaggi tratti dalla motivazione della sentenza citata, utili a
comprendere il rango del CANZONIERI nel contesto della cosca e, peraltro, come si era
anticipato, tali da definire il grado di credibilità dei collaboratori le cui dichiarazioni
costituiscono parte (invero principale) del materiale indiziario al vaglio di questo Ufficio.
Omissis, N. D. E.
V’è quanto basta, pertanto, per ritenere pienamente dimostrata la permanente ed attuale
operatività della cosca TEGANO.
…”
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Deve, ora, sottolinearsi che una delle operazioni che hanno disvelato, in termini di
gravità richiesta ex art. 273 C. p. p., la perdurante operatività della cosca TEGANO,
ovvero il procedimento “Agathos”, è giunta a sentenza nella tranche del procedimento
dedicata al giudizio abbreviato.
Di essa, da ultimo, il P. M. ha riversato – in copia informatica – le motivazioni, che
in alcuni passi è opportuno riportate, in quanto definiscono la caratura di taluni dei
soggetti, ritenuti organici al sodalizio, di assoluto rilievo ai fini della presente ordinanza.
Della sentenza, allegata in atti dal P. M., si riporta breve stralcio, inerente il thema
decidendum sottoposto al vaglio del G. U. P. (cfr. pagine 16 e ss.) e le conclusioni cui,
all’esito di minuziosa ed attenta valutazione del materiale di prova sottoposto alla sua
disamina, quel giudice è pervenuto in relazione alle principali posizioni personali (cfr.
pagine da 454 a 503):
“…
Ciò posto, si osserva che l’organizzazione criminale assunta in esame
dall’indagine, già oggetto di precedenti accertamenti giudiziari coperti
da giudicato (v., in proposito, le sentenze richiamate in atti), è stata colta
in una fase dinamica, impegnata nel perseguimento di uno degli
obiettivi rientranti nel suo programma di controllo delle attività
economiche del territorio reggino costituito dal mantenimento, sotto il
proprio ferreo potere di governo, diretto o indiretto, della gestione
dell’attività economica concernente la manutenzione e pulizia dei
convogli ferroviari svolta presso la “Platea Lavaggio” della Stazione
Centrale di Reggio Calabria, assunta dalla “Soc. Coop. “NEW LABOR”
- società associata al “consorzio “KALOS” – incaricata dalla Società
TRENITALIA S.p.A. (in qualità di stazione appaltante), in sostituzione
della precedente “FERROSER” anch’essa in epoca antecedente oggetto
delle “attenzioni” del gruppo criminale in seguito spostate sulla “NEW
LABOR”, di subentrare nelle attività del c.d. “lotto 13 Calabria”, in
forza di contratto d’appalto n. 12787 del 03.07.2008.
In considerazione dell’obiettivo predetto la nuova società appaltatrice
diveniva, infatti, immediatamente oggetto delle mire del settore
dell’organizzazione criminale preposto al controllo della citata “Platea di
Lavaggio” e asservita agli interessi della cosca.
In particolare, l’organo inquirente, attraverso l’approfondimento dei temi
oggetto dell’imputazione di concorso in estorsione pluriaggravata
continuata, ricostruiva il dominio totale sulla società esercitato dalla
consorteria criminale anche attraverso l’ingerimento nella gestione dei
settori imprenditoriali e commerciali, il controllo delle assunzioni e dei
licenziamenti delle maestranze, degli accordi sindacali e mediante una serie
allarmante di condotte delittuose caratterizzate da azioni DIMOstrative del
proprio strapotere accompagnate dalla esplicitazione della impossibilità per
l’impresa di operare senza l’indispensabile contributo della cosca e da
minacce tendenti a dimostrare l’ineluttabilità delle proprie pretese perpetrate
nei confronti di DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO Carmine,
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MARZOCCA Gaetana Maria e SORIANI Marco, quadri dirigenti della
predetta “Soc. Coop. NEW LABOR”, in modo da conseguire ingenti profitti
e ingiusti vantaggi, assicurando alla cosca uno stabile contributo economico,
in assenza del quale la società non avrebbe potuto continuare a operare,
consistente nella erogazione di tangenti mensili di rilevante importo, non
inferiore a 20.000,00 € (delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 110, 629,
comma 2, in relazione all’art. 628, comma 3, nn. 1 e 3, 61, n. 7, c.p. e 7 L. 12
luglio 1991, n. 203,), secondo modalità puntualmente ricostruite e
documentate che si accertavano concretamente versate in data 26 novembre
2009, 18 dicembre 2009, 12 marzo 2010, 13 aprile 2010, 26 maggio 2010,
16 giugno 2010, 01 luglio 2010 e 27 luglio 2010 e riscosse per conto
dell’organizzazione criminale in parola dai citati CRUDO Michele,
POLIMENI Carmine, SICILIANO Giancarlo e MOIO Roberto che
operavano in rappresentanza e agli ordini di TEGANO Giovanni.
Omissis, N. D. E.
Si osserva, quanto alla specifica posizione del citato TEGANO Giovanni,
già condannato per associazione di stampo mafioso e ricercato da lungo
tempo perché colpito da numerosi provvedimenti restrittivi, tra cui uno a
seguito di condanna definitiva alla pena dell’ergastolo, inflitta dalla Corte di
Assise di Appello di Reggio Calabria il 3.4.2001, che la compartecipazione
attiva nella struttura criminale contestata in costanza della sua lunga latitanza
resta confermata in primis dalla stessa durata di essa e dalla sua permanenza
in aree cittadine, il che dimostra, di per sé, una illimitata disponibilità di
mezzi e persone votate al silenzio che si sono sobbarcate l’onere di assisterlo
e di fornirgli ripari sicuri (l’ultimo quello in cui è stato arrestato) al sicuro da
tradimenti ed in condizioni di vivibilità più che ottimali circondato da stima
e rispetto. Altrettanto dimostrativo e connesso al dato richiamato è lo stretto
legame mantenuto con la cosca che ne ha continuato, nonostante il passare
del tempo, a tutelare la libertà con ogni cautela ed impiego di risorse.
Omissis, N. D. E.
Si è avuto modo di constare che la cosca operava durante la latitanza di
TEGANO Giovanni normalmente grazie alla presenza dei quadri dirigenziali
rappresentati dai generi del predetto TEGANO impossibilitato ad emergere
all’esterno, i quali mantenevano i contatti con la ditta estorta tramite
SICILIANO, prima, e MOIO, poi, intervenendo personalmente nei momenti
in cui occorreva assumere decisioni di particolare rilevanza.
Uno di tali personaggi di rilievo era CRUDO Michele segnalatosi per il
peso e la capacità di assunzione di responsabilità sia sul piano
associativo sia su quello specifico della direzione dell’attività estorsiva ai
danni della “NEW LABOR”. In cooperazione con il cognato
POLIMENI Carmine, egli è emerso sin dalle prime fasi dell’indagine alle
spalle di SICILIANO Giancarlo che si muoveva esclusivamente dietro loro
disposizioni, che loro puntualmente relazionava sull’attività svolta,
mantenendo i contatti con TEGANO la cui latitanza gli era stata, pure,
affidata, e che, ancora, loro versava le tangenti non appena riscosse.
CRUDO, che era stato osservato costantemente operare attivamente sul
piano organizzativo in modo riservato, veniva alla luce non solo attraverso i
contatti riservati intrattenuti con SICILIANO, ma anche per i rapporti diretti
con l’estorto DIMO Antonio, con il quale interveniva personalmente quando
dovevano essere studiati accordi, prese decisioni, riattivati interventi ed ogni
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qualvolta la situazione, a suo giudizio, rischiava di sfuggire di mano al pur
dinamico ed attivo, ma ancora non del tutto esperto, SICILIANO.
CRUDO è stato, poi, il soggetto che, dopo l’arresto di TEGANO Giovanni e
POLIMENI Carmine, aveva ripreso il controllo dell’attività estorsiva e,
tramite MOIO, riattivando la riscossione delle periodiche tangenti, previa
puntuale dimostrazione a DIMO Antonio ed al suo “staff” operativo che
nulla era cambiato e che la cosca continuava a reggere le sorti della “Platea
di Lavaggio” di contrada Calamizzi.
Lo ritroviamo presente in una innumerevole serie di incontri segreti con
SICILIANO, nonostante gli stessi fossero gestiti prevalentemente dal
cognato POLIMENI. Insieme al cognato aveva, fra l’altro, partecipato
all’incontro del 30 settembre 2009 in cui, portatisi nella zona Lido si erano
intrattenuti a parlare più lungamente con il giovane.
Omissis, N. D. E.
La costante presenza qualificata del personaggio nei momenti più
importanti della gestione dell’attività estorsiva, nei rapporti con le altre
realtà criminali e nella direzione dei movimenti tanto di SICILIANO
che di MOIO, oltre che degli altri giovani <<a disposizione>> per tutte
le attività esecutive occorrenti ne conferma la collocazione ai ranghi
elevati della cosca e la diretta gestione ed organizzazione dell’attività
estorsiva contestata.
Omissis, N. D. E.
Non meno qualificata di quella di CRUDO Michele è risultata la
posizione di POLIMENI Carmine, anch’esso onnipresente nella
direzione dell’attività estorsiva condotta nei confronti della “NEW
LABOR”, ma non solo in quella.
Insieme a CRUDO ha operato costantemente in rappresentanza degli
interessi della cosca con intervento qualificato dal rapporto di affinità
che lo lega TEGANO Giovanni, in quanto, come CRUDO, suo genero,
fino al momento dell’arresto avvenuto il 26.4.2010 insieme a lui e
SICILIANO Giancarlo.
Dall’attività d’indagine emergono in primo luogo i suoi contatti riservati
continui con il predetto SICILIANO, che svolgeva la funzione di
rappresentanza dell’organizzazione di appartenenza per il profilo attinente
alla riscossione delle tangenti, occupandosi collateralmente anche dei
restanti interessi della cosca che aveva inteso inserirsi a pieno titolo anche
nelle attività gestionali ed organizzative della “Platea di Lavaggio” di c.da
Calamizzi. Da ciò, la costante esigenza di stabili contatti con il giovane che,
non potendo essere resi pubblici a causa degli ovvi motivi ripetutamente
evidenziati, venivano svolti con assoluta riservatezza, facendo ricorso ad
intermediari che convocavano il giovane per appuntamenti con il predetto
POLIMENI Carmine, spesso accompagnato dal cognato CRUDO Michele,
e, meno frequentemente, il solo CRUDO. Altre volte era SICILIANO a
chiedere gli appuntamenti che prevalentemente si svolgevano nelle vicinanze
dell’asilo frequentato dal figlio di POLIMENI che, così, avrebbe potuto
meglio giustificare la sua presenza sui posto. Non mancavano, tuttavia,
incontri in altri punti della città sempre stabiliti con il sistema collaudato del
giro di chiamate con l’intervento di soggetti diversi, che rendevano
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
oltremodo difficoltosa l’individuazione dei contatti. La combinazione di
ampia attività d’intercettazione e di tempestivi servizi di osservazione sul
territorio, spesso anche accompagnata da videoriprese, danno contezza della
esattezza dei dati offerti all’esame dalle investigazioni (ad es., il 14, il 29, il
30.9.2009, il 5.12.2009, il 18, 23, 26 e 31.3.2010, il 10.4.2010) . Egli si
occupava anche della soluzione di questioni riguardanti la presenza dei
soggetti protetti dalla cosca all’interno della “NEW LABOR” (v. i contatti
intrattenuti fra il 21 ed il 26 ottobre per la questione del licenziamento di
NICOLAZZO Bruno). Partecipava a riunioni fondamentali per lo sviluppo e
la progressione dell’attività estorsiva alla “NEW LABOR” (ad es., quando il
20 ottobre 2009 vengono gettate le basi della pretesa economica formulata
dalla cosca a DIMO Antonio in un incontro conviviale a Scilla cui partecipa
unitamente al cognato CRUDO Michele, quando, in data 11.12.2009 si reca,
sempre insieme a CRUDO e SICILIANO presso l’albergo di DIMO per
sollecitare il pagamento della seconda tangente, esponendosi
all’osservazione degli investigatori che rilevavano la lunga e nervosa attesa
di DIMO che tardava ad arrivare, mentre SICILIANO insisteva nell’inviargli
messaggi e cercare di parlargli al telefono rendendo più che chiare le
motivazioni della loro presenza). Concorreva con il cognato nella gestione di
contatti con la cosca LOGIUDICE il 22.10.2009, partecipando ad una
riunione monitorata dalle Forze di Polizia.
POLIMENI Carmine è, fra l’altro, uno dei soggetti che, nonostante le cautele
adottate, è risultato essersi esposto ripetutamente nel passaggio delle tangenti
pretese periodicamente dalla “NEW LABOR” alla cosca, occupandosi, per
lo più, di recuperarle da SICILIANO per, poi, curarne il successivo
passaggio e metterle a disposizione del gruppo criminale.
Dopo essere concorso nell’avvio, fra il 16 e 17 novembre, dei contatti per la
riscossione della prima tangente che proseguiva fino al 26 e 27 novembre
con la riscossione della <<prima mazzetta>> avvenuta tramite SICILIANO
proprio nelle sue mani presso la zona Lido ove si era recato, dopo un
articolato appuntamento con SICILIANO (che a bordo della sua vettura
aveva DIMO Carmine, figlio di DIMO Antonio con i soldi) predisposto, con
i noti metodi nei pressi del solito asilo, da cui le vetture di POLIMENI e
SICILIANO con repentina manovra, dopo un brevissimo contatto dei due, si
spostavano rapidamente in zona Lido ove veniva osservato il veloce
passaggio del plico dalla vettura di SICILIANO a quella di POLIMENI,
allontanandosi rapidamente e recandosi presso l’esercizio commerciale il
“MERCATONE”, sottoposto a videosorveglianza, ove, con manovre attente,
effettuava il passaggio del plico al fratello Domenico.
Il 18.12.2009 prendeva in consegna la <<seconda mazzetta>> riscossa da
SICILIANO presso il parco Caserta, ove i due, sotto osservazione, si
incontravano riservatamente e, nel tratto di strada successivo, prima di
raggiungere il fratello Domenico e CRUDO Michele che ha allertato, veniva
sottoposto ad un controllo di Polizia dall’apparenza casuale, e constato
effettivamente in possesso di un plico contenente la somma liquida di
25.000,00 euro (la quota fissa era di ventimila, ma non mancavano,
evidentemente incrementi ed aggiunte a copertura di ritardi o altro)
consegnati dalla “NEW LABOR”, attivandosi dopo, per predisporre una
giustificazione valida del possesso della ingente somma liquida.
Il 15.1.2010 preparava un viaggio a Milano con SICILIANO per accertarsi
delle intenzioni della società che aveva organizzato una riunione per i
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
responsabili delle “NEW LABOR” da cui aveva escluso SICILIANO, che
inviava in avanscoperta l’amico RESSA.
Al rientro dal viaggio a Roma di CRUDO Michele e SICILIANO per
sollecitare la nuova rata, fra il 16 e il 18.2.2010, si recava all’aeroporto a
prelevare il cognato.
Il 12.3.2010 POLIMENI veniva in possesso della nuova <<mazzetta>>
presa in consegna da SICILIANO e che recapitava nel quartiere Archi ove
si incontrava con il fratello Domenico e con il più volte citato cognato
CRUDO Michele.
Il 14.4.2010 si recava, invece, all’aeroporto per prelevare il cognato CRUDO
Michele di rientro dalla trasferta romana effettuata con SICILIANO per la
riscossione della <<quarta mazzetta>> e predisponeva l’incontro all’asilo del
giorno successivo con SICILIANO per riceverla in consegna nelle sue mani
(CRUDO evitava di esporsi personalmente ai trasporti).
In seguito, interveniva, sollecitato da SICILIANO, presso il cognato
CRUDO per conoscere l’esito delle disposizioni dallo stesso impartite a
DIMO in occasione del viaggio a Roma circa l’inserimento del giovane nella
lista dei cassaintegrati.
Il 26.4.2010 veniva, quindi, arrestato in quanto trovato insieme a TEGANO
Giovanni al momento della sua cattura unitamente a SICILIANO, segno
evidente del suo personale interessamento alla gestione della latitanza del
suocero e del mantenimento anche diretto dei contatti necessari per la
prosecuzione degli affari economici della cosca (più precisamente il reato
contestato è quello di procurata inosservanza di pena, essendo il TEGANO
sottoposto a condanna definitiva oltre che a varie ordinanze di custodia
cautelare).
L’imponente materiale a suo carico non richiede commenti ulteriori per
affermarne la colpevolezza sia sotto il profilo associativo che lo vede in
posizione direttiva ed organizzativa della organizzazione criminale, sia
sotto quello estorsivo, essendosi segnalato, come il cognato CRUDO
Michele, per la partecipazione nella organizzazione e gestione anche
materiale dell’attività estorsiva, aggravata, ovviamente, ai sensi dell’art.
7 L.203/91, trattandosi di attività rientrante negli obiettivi della cosca e
finalizzata al suo rimpinguamento, oltre che utilizzando la capacità
intimadatrice derivante proprio dall’appartenenza al contesto criminale
di cui sopra. Altrettanto va detto con riguardo al reato di procurata
inosservanza della pena aggravata dal medesimo art. 7 riguardante
TEGANO Giovanni, alla luce di quanto emerso, garantita, non solo in
funzione delle sue esigenze personali, ma anche per garantire alla cosca
un punto di riferimento stabile cui fare riferimento.
…
Quanto alla posizione di POLIMENI Domenico, egli in data 22.10.2009
collaborava nella realizzazione dell’incontro tra POLIMENI Carmine e
CRUDO Michele con i vertici della cosca LOGIUDICE. Veniva visto
svolgere attività di sorveglianza dell’ambiente circostante durante l’incontro
del 20.11.2009 fra POLIMENI Carmine e SICILIANO Giancarlo mediato
del fratello Stefano vicino il negozio Calveri (si noti, in proposito
l’alternanza fra il fratello che metteva suo tramite in contatto i personaggi
che dovevano incontrarsi e quello incaricato della sorveglianza della
riservatezza dell’incontro destinata a conferirvi maggiore sicurezza e
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
tranquillità, ma entrambi cooperanti al fine comune). Fungeva da tramite per
varie comunicazioni significative e funzionali alla percezione delle tangenti,
come il 14.4.2010 in cui intermediava il contatto fra il fratello Carmine e
SICILIANO per la presa in consegna della <<quarta mazzetta>>. Ma
interveniva direttamente anche nei passaggi di denaro della <<prima
tangente>> documentata dalla indagine il 26.11.2009, prendendo con
circospezione in consegna, per come emerso dal servizio di
videosorveglianza del “Mercatone” sito in località Pentimele, i soldi ricevuti
da POLIMENI Carmine presso la zona dei lidi, ove era stata visivamente
constata la fulminea convergenza delle vetture di SICILIANO, a bordo della
quale si trovava DIMO Carmine, figlio del presidente della “NEW
LABOR”, e di POLIMENI Carmine, incontratisi qualche minuto prima nei
pressi dell’asilo ove era stato fissato l’appuntamento, e l’altrettanto fulmineo
passaggio di un plico dalla vettura di SICILIANO a quella di POLIMENI
(v., in proposito, la puntuale ricostruzione dell’episodio documentata dalle
videoriprese: POLIMENI Carmine, preso in consegna il pacco raggiungeva
il fratello Domenico presso il “Mercatone” della frutta ove Domenico si era
recato con la propria vettura Fiat Punto ad attenderlo dopo avergli
predisposto l’appuntamento all’asilo. POLIMENI Carmine, una volta
parcheggiata la propria autovettura alle ore 15.51, rimaneva per circa un
minuto all’interno dell’abitacolo, sistemandosi il giubbino; alle successive
ore 15.52 scendeva dall’auto e, reggendo il capo d’abbigliamento indossato
con il braccio sinistro, evidentemente, per occultare il plico ricevuto pochi
minuti prima, entrava, con fare circospetto, all’interno della rivendita di
frutta seguito dal fratello POLIMENI Domenico. Poi, alle successive ore
16.01 veniva notato uscire dalla rivendita POLIMENI Arturo, anch’esso
fratello di Carmine, che si dirigeva verso la Fiat Punto di POLIMENI
Domenico, parcheggiata a pochi metri dall’uscita; prendeva un giubbino al
fratello POLIMENI Domenico e lo portava all’interno del “Mercatone”; un
minuto dopo, il sistema di video-sorveglianza riprendeva l’uscita
dall’esercizio commerciale di POLIMENI Domenico, con indosso il
giubbino che gli aveva preso il fratello Arturo, e POLIMENI Carmine. Una
volta saliti a bordo dei rispettivi mezzi i due fratelli entrambi si
allontanavano dal posto. Percependosi, poi, da alcune conversazioni a
conferma del passaggio del denaro, che le casse della cosca TEGANO erano
state rimpinguate, mentre immediatamente dopo la presenza nella vettura di
SICILIANO, DIMO Carmine comunicava al padre con circospezione di aver
assolto l’incarico ricevuto).
POLIMENI Domenico interveniva, poi, anche in occasione della percezione
da parte della cosca della <<seconda tangente>> il 18.12.2009, quanto, alle
ore, 16,09, il fratello Carmine, non appena conclusosi il controllo eseguito a
suo carico con il possesso dei 25.000,00 euro, gli dava appuntamento presso
il Banco di Napoli prima ancora di avvertire dell’intoppo CRUDO Michele,
con cui si muoveva all’unisono, e che lo aveva atteso lungamente al
“Mercatone”.
Sempre lo stesso POLIMENI Domenico fra il 16 ed il 18.2.2010 si occupava
del prelievo di CRUDO Michele al rientro da Roma da uno degli incontri
con i DIMO.
Come per la seconda, anche, in occasione del versamento della <<terza
mazzetta>>, il 12.3.2010, interveniva nella fase successiva alla presa in
consegna di POLIMENI Carmine della tangente. Infatti,
quando
SICILIANO, ricevutala da SORIANI Marco, trasferiva il denaro a
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
POLIMENI Carmine, quest’ultimo, subito dopo averlo preso in consegna, si
dirigeva in c.da Corvo Archi per incontrare CRUDO Michele e il fratello
POLIMENI Domenico. La sequenza dei contatti rilevata nell’occasione,
immediatamente dopo il passaggio del denaro da SORIANI a SICILIANO,
evidenziava la chiamata di SICILIANO che, tramite FRACAPANE
Giovanbattista, fissava l’appuntamento con POLIMENI Carmine a piazza
Duomo e la successiva comunicazione di
quest’ultimo al fratello
POLIMENI Domenico, seguita a una fase di silenzio, tipica dei momenti in
cui svolgeva attività delicate, per avvertirlo che stava per sbrigare una cosa e
per prendere accordi per vedersi dopo presso il “Mercatone”. Di seguito,
finito con SICILIANO, lo richiamava per confermare l’incontro previsto
(ore 11,05 “al Mercatone dai…e… no a casa la sopra dai…ci vediamo a
casa la sopra direttamente…”) un minuto prima di chiamare CRUDO
Michele (ore 11,06 “MICHELE : Ci vediamo al Mercatone tra cinque
minuti!…---/ CARMINE : A casa la sopra…ci vediamo!…), prendendo
appuntamento con entrambi allo stesso posto per le fasi successive alla
percezione della somma, segno evidente che entrambi vi erano interessati.
POLIMENI Domenico partecipa, infine, assai significativamente, il 26
maggio 2010, al pranzo con i vertici della “NEW LABOR” al ristorante “Il
fiore del cappero” insieme a CRUDO Michele, MOIO Roberto, a riprova del
suo coinvolgimento, per così dire, ufficiale nell’attività estorsiva della cosca
in un momento particolarmente delicato in cui, dopo gli arresti eccellenti,
veniva riproposta la tangente da CRUDO e MOIO Roberto era indicato
come il nuovo referente cui DIMO avrebbe dovuto relazionarsi (della
partecipazione di POLIMENI Domenico al convito avevano esatta contezza
gli investigatori che, alle 12,40, avevano modo di rilevare la presenza della
vettura da lui condotta con a bordo CRUDO Michele, e il suo successivo
incontro a piedi in via Zeleuco con DIMO Antonio e SORIANI Marco con i
quali accedeva all’interno del ristorante ove veniva videoripresa la presenza
di MOIO Roberto, POLIMENI Domenico, CRUDO Michele e di DIMO
Antonio e SORANI Marco). In sostanza, a quel punto, in assenza di
Carmine, ne aveva assunto le veci, partecipando ai contatti diretti con il
presidente della società.
L’operatività manifestata ne dimostra il sicuro inserimento
nell’organizzazione criminale e la compartecipazione nell’attività
estorsiva contestatagli in concorso.
Omissis, N. D. E.
…”
Quanto, invece, alla costola della cosca DE STEFANO – TEGANO che fa capo a
CRUCITTI Santo, in questo stesso procedimento, con le ordinanze denominate
Raccordo e Sistema, in atti riversate, ne è stata affermata la sussistenza e perdurante
operatività.
Richiamando, peraltro, integralmente la prima ordinanza citata (ovvero il
provvedimento emesso all’esito dell’udienza di convalida del fermo nei confronti del
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
predetto e del suo principale collaboratore, CHILÀ Mario Salvatore), nell’ordinanza
Sistema si è affermato:
“…
Orbene, gli esiti delle precedenti indagini svolte nei confronti della consorteria di
Pietrastorta (di cui si è detto), le emergenze delle intercettazioni telefoniche ed
ambientali prima riassunte e le dichiarazioni rese da MOIO Roberto, LO GIUDICE
Antonino (e dagli altri collaboratori di giustizia) denotano come sia giuridicamente
fondata la contestazione ai due odierni indagati del delitto di associazione di tipo
mafioso, apparendo innegabile che la cosca CRUCITTI, cui essi appartengono,
costituisca un’articolazione della più ampia associazione mafiosa denominata
’ndrangheta, operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, in quello nazionale
ed estero, con tutte quelle caratteristiche necessarie per l’integrazione del delitto associativo
contestato e, cioè,
-
l’accordo criminoso tra i soggetti
-
il perseguimento del programma criminoso con il metodo mafioso.
-
un’organizzazione adeguata a tale perseguimento.
Numerosi, infatti, sono gli elementi indiziari dimostrativi, allo stato degli atti, dell’attuale
operatività della cosca, nonché della partecipazione ad essa, tra gli altri, di
CRUCITTI Santo, con un ruolo di direzione, e di CHILA’ Mario Salvatore, vero e
proprio luogotenente del primo.
1) Vengono, anzitutto, in evidenza le dichiarazioni rese dai collaboratori di
giustizia GULLÌ, RODÀ, LAURO, MUNAÒ e FRACAPANE, che
dell’esistenza della cosca in Pietrastorta e del ruolo preminente svolto dal
CRUCITTI Santo in essa hanno riferito nel corso del tempo (vd. le
dichiarazioni sopra riportate).
2) La sentenza emessa da quest’Ufficio in data 8/2/2010, poi, ha
evidenziato (sulla scorta delle emergenze probatorie in quel procedimento
acquisite – vd. allegato n. 2 – e connesse a quelle in valutazione) come la
predetta consorteria sia stata ritenuta esistente ed operativa sino alla
data del 15/12/2005 e come, a capo di essa, fosse il CRUCITTI
Santo, mentre il CHILA’ emergeva come suo vero e proprio braccio
destro.
3) Le emergenze dell’attività di P. G. e delle intercettazioni ambientali e
telefoniche sopra indicate e le vicende che, grazie ad esse, sono state
approfondite e ricostruite consentono di cogliere tutte le caratteristiche
tipiche della fattispecie di reato.
In particolare, occorre considerare quanto segue:
o
le intercettazioni ed i controlli di polizia evidenziano l’assiduità della
frequentazione del CHILA’ col CRUCITTI Santo (e qualificano la figura del
primo quale importante esecutore dell’azione criminale dell’altro); a confermare
l’assunto è il profluvio di contatti telefonici tra i due (più di seimila telefonate);
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
o la presenza del CHILA’ all’interno della sede legale della società EPI srl, di
proprietà di CRUCITTI Santo, è un dato costante (tanto che egli stesso indicava
detta sede, ai suoi interlocutori, come suo ufficio); tale presenza, peraltro, viene
registrata nel corso delle intercettazioni tra presenti espletate, proprio all’interno
dell’ufficio, in esecuzione del decreto n. 4614/06 RGNR DDA – n. RIT 200/07
DDA;
o i colloqui intercettati fanno emergere la condivisione di interessi ed il rapporto
gerarchico che esiste tra i due (con posizione egemone del CRUCITTI nei
confronti di CHILA’).
4) L’attività di P. G. e le intercettazioni ambientali denotano come il CHILA’
sia direttamente impegnato in attività di intermediazione creditizia e
come gli interessi sottostanti alla stessa facciano capo a Santo
CRUCITTI.
E, infatti,:
o non di rado è il CRUCITTI a fornire indicazioni al CHILA’ circa l’attività
finanziaria (peraltro spesso esercitata proprio nell’ufficio ove ha sede legale la EPI
srl di CRUCITTI: alcuni colloqui intercettati all’interno dell’ufficio della società,
infatti, evidenziano come si faccia riferimento all’attività direttamente gestita da
Mario CHILA’);
o in particolare (ed il dato appare di evidente rilievo nel senso di conclamare la
sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza relativamente all’addebito di cui al capo
B), si è avuto modo di rilevare l’inserimento di Mario CHILA’ nella società
denominata FIN. Reggio srl (che svolge attività di consulenza aziendale,
elaborazione dati per conto terzi e, dall’11.06.2002, di mediazione creditizia);
mentre dalla visura camerale della società non emerge che egli ricopra in
essa alcun ruolo [soci risultano, infatti, essere FURFARI Anna Maria, nata a
Reggio Calabria il 31.05.1953 (che ricopre anche la carica di amministratore unico) e
PELLICANO’ Nicola, nato a Reggio Calabria il 9.10.1950], l’attività tecnica
evidenzia, per contro, il suo pieno coinvolgimento nella gestione della
finanziaria, rispetto alla quale, peraltro, si palesano chiare ingerenze anche
da parte dello stesso CRUCITTI; dal contenuto delle conversazioni telefoniche
intercettate, si coglie che il CHILA’, al di là di quanto formalmente indicato nella
visura camerale, ricopre un ruolo che può definirsi, quanto meno, paritetico
rispetto a quello del PELLICANO’, tanto che, nel corso di diverse
conversazioni registrate, viene indicato dal CHILA’ come proprio socio;
o dalle operazioni tecniche emergono importanti elementi in ordine alla
riconducibilità della FIN Reggio agli interessi di Santo CRUCITTI [e, anche
in questo contesto, si ha modo di apprezzare la subalternità del CHILA’ al
CRUCITTI: ad esempio, emerge come SURACI Domenico cl. 73 rappresenti le
lamentele dei propri dipendenti, che, in base al contenuto delle conversazioni
intercettate, risultano avere stipulato dei contratti di finanziamento tramite Mario
CHILA’, non a quest’ultimo, bensì a chi – evidentemente – viene considerato dal
SURACI il vero dominus, o comunque il garante, dell’attività finanziaria, ovvero
Santo CRUCITTI (il quale, infatti, rassicura il suo interlocutore circa il suo
intervento, assicurando la soluzione della problematica venutasi a creare, tanto da
contattare telefonicamente, subito dopo, il CHILA’ Mario e dando disposizioni
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76
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
affinché venga tutto risolto; disposizioni per cui il CHILA’ immediatamente si
adopera, prendendo contatti con il “socio”, Nicola PELLICANO’)];
o che l’attività di mediazione creditizia espletata da CHILA’ Mario all’interno
della FIN. Reggio sia, in effetti, riconducibile al CRUCITTI Santo si rileva,
ancora, dal coinvolgimento diretto di quest’ultimo nel procacciamento di
convenzioni da far stipulare alla finanziaria (che sono alla base dell’attività
svolta dalla stessa) e dalla circostanza che, per fare ciò, egli si avvalga in primo
luogo del rapporto con soggetti in grado di fare da intermediari;
o di particolare rilievo, al riguardo, i rapporti della FIN Reggio con società a
partecipazione pubblica, quale la MULTISERVIZI di Reggio Calabria; in
tale contesto, il CRUCITTI sfrutta il rapporto che lo lega al consigliere
comunale SURACI Domenico, detto Dominique, il quale riesce a fare
ottenere a CHILA’ Mario la stipula di una convenzione tra i dipendenti della
MULTISERVIZI e la società finanziaria di cui il CHILA’ si è rilevato essere
socio di fatto [si ha modo di rilevare, infatti, come il SURACI Dominique si
adoperi (a seguito dell’intervento di CRUCITTI) per la stipula di una convenzione
finalizzata all’inserimento della FIN Reggio (come detto gestita occultamente da
Mario CHILA’) tra i lavoratori dell’impresa comunale MULTISERVIZI,
sfruttando, a sua volta, l’appoggio di TIBALDI Michelangelo16, socio privato della
società mista (cui, come si rileva dall’attività tecnica, il consigliere si rivolge per
l’elaborazione del contratto di convenzione che sarà sottoscritto dalla FIN. Reggio)
e l’amministratore delegato dell’anzidetta municipalizzata, Lauro MAMONE];
o dal contenuto di alcune intercettazioni è possibile ricostruire quanto detto e, quale
dato di conferma, si aggiunge l’acquisizione, presso gli uffici della MULTISERVIZI
S.p.A., di copia del contratto di convenzione stipulato, in data 24.05.2007, dalla
Kema Finanziaria SPA (ovvero la banca di riferimento della FINREGGIO,
rappresentata da Francesco De Stefano), con la Multiservizi Reggio Calabria S.p.A.,
nella persona del suo amministratore delegato ing. Lauro MAMONE (nel fax di
trasmissione del contratto, inviato dalla Kema Finanziaria S.p.A. alla Multiservizi
Reggio Calabria S.p.A., è specificato che il documento viene trasmesso “come da
accordi con il signor PELLICANO’”: facendo evidentemente riferimento a Nicola
PELLICANO’, “socio” di Mario CHILA’, che, nonostante sia colui il quale si è
interessato per la stipula di detta convenzione, anche tramite l’intervento di
CRUCITTI, non compare in nessun atto (esattamente come è opportuno fare per
chi ha la sostanziale direzione della società, unitamente al sodale, e, pertanto, non
deve comparire, atteso come ben sia consapevole, considerata la sua appartenenza a
sodalizio mafioso, di dover agire “sotto traccia” o, meglio, dietro lo schermo
rappresentato dal PELLICANO’ Nicola);
o ulteriore dato di conferma dell’assunto è dato dal fatto che un’operazione così
importante, di per sé in grado di garantire elevati introiti alla Fin. Reggio, viene
gestita per tramite del CRUCITTI ed evidente, atteso il numero di dipendenti della
Multiservizi (circa quattrocento) potenziali clienti, è la soddisfazione manifestata dal
CHILA’ nel corso di una delle conversazioni intercettate;
5) Emblematica della capacità d’infiltrazione della cosca CRUCITTI nel
tessuto economico cittadino è la vicenda che coinvolge Salvatore
16 nato a Reggio Calabria il 20/06/1967, ivi residente in via XXIV Maggio, coniugato, ingegnere
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MORABITO17, detto Sasà, titolare di una pizzeria. Vicenda, questa che
palesa tutta la forza di intimidazione che è capace di esprimere la
consorteria e la conseguente condizione di assoggettamento da parte
dei consociati che vivono ed operano nella sua zona di competenza,
oltre che la strategia del sodalizio di infiltrazione nelle attività
economiche.
In particolare, occorre considerare quanto segue:
 Escusso in sede di s. i. t., il MORABITO ammetteva l’esistenza di un debito nei
confronti del CRUCITTI, per dei lavori di ristrutturazione di un locale realizzato
dal primo, intenzionato a creare una pizzeria nella zona di Pietrastorta; l’evidente
reticenza dimostrata dal MORABITO nel corso dell’atto istruttorio,
soprattutto in relazione alla ricostruzione dell’origine e dei termini economici del
rapporto, trova spiegazione nella vera e propria azione intimidatoria esercitata
dal CRUCITTI verso di lui, acclarata dall’intercettazione delle conversazioni
ambientali avvenute presso la sede legale della società del primo, la EPI Srl, che
precedevano l’interrogatorio sopra riportato;
 nella trascrizione della conversazione ambientale tra Santo CRUCITTI e Salvatore
MORABITO emerge a quali minacce ed intimidazioni il secondo sia stato
sottoposto; la violenza verbale che preannuncia quella fisica, contenuta in alcune
esternazioni del CRUCITTI, è evidente ed appare tanto più grave ove si consideri
come essa si rivolga non solo al MORABITO ma anche ai suoi familiari, in quella
che correttamente l’ufficio requirente definisce una tipica forma di
manifestazione del metodo mafioso; per comprendere la correttezza
dell’assunto, peraltro, è sufficiente badare al tenore della conversazione “(…) Sasà
allora te lo dico chiaro non mi mettere nelle condizioni di alzarti le mani perché se
ti alzo le mani … inc….non mi fare parlare in questo modo perché non voglio
parlare in questo modo io, ti sto dicendo se tu non mi risolvi il problema t’acciuncu
forte …. inc…VUOI CHE TE LO DICO CHIARAMENTE SASÀ TI ROMPO LE
BRACCIA VA BENE, MA NON SOLTANTO A TE (…)”;
 a fronte della chiarezza, dell’efficacia e della protervia che una frase del genere è in
grado, di per sé, di esprimere, del tutto pretestuosa si rivela la versione fornita
nell’interrogatorio di convalida dal CRUCITTI: pare risibile sostenere, come egli fa,
che quell’espressione sia stata dettata (solo) dalla circostanza che, in quel momento,
aveva perso la pazienza per le continue dilazioni del debitore;
 classica espressione della capacità di intimidazione propriamente mafiosa
appare la sequela di intimidazioni rivolte dal CRUCITTI al MORABITO, al
fine di dissuaderlo da qualsiasi iniziativa tesa a denunciare quanto stava subendo
[“(…) mi arrestano pure hai capito e se poi mi arrestano poi saranno ulteriori guai
per te hai capito (…).”]: veramente inverosimile è l’affermazione del CRUCITTI, in
sede di interrogatorio, secondo cui le minacce in questione sarebbero inserite in un
contesto dialogico in cui egli parlava essendo consapevole di essere intercettato
(d’altronde, dell’asserita denuncia inerente il ritrovamento delle microspie alcun
argomento concreto a sostegno è stato offerto ed incerta appare pure l’epoca cui lo
stesso prevenuto riconduce tale accadimento);
 dato di assoluto rilievo, poi, è il fatto che il CRUCITTI non si limitava a
minacciare il MORABITO ma arrivava a suggerirgli come reperire le somme
17 nato a Taurianova (RC) il 31.05.1961, residente Reggio Calabria in c.da Pietrastorta Condera n. 45
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
di denaro pretese, invitandolo ad andare a chiederle al fratello (”va bene ascolta
un attimo allora tu devi andare da tuo fratello” ), aggiungendo l’ennesima intimidazione
davanti alle perplessità manifestate dal MORABITO per la soluzione proposta
[minacciando, cioè, di andare personalmente dal congiunto del suo interlocutore
(“vado io ascolta vado io vado io e parlerò con tuo fratello” ), lasciando intendere che
quest’ultimo avrebbe certamente ceduto, percependo il pericolo incombente ( “se
tuo fratello ti vuole bene capisce)”];
 la conversazione in esame (che rappresenta l’acme del comportamento
intimidatorio tenuto dal CRUCITTI verso il MORABITO a seguito del mancato
pagamento di parte dei debiti assunti nei suoi confronti) segue soltanto le pressioni
che dal CRUCITTI venivano esercitate anche nei confronti di altri congiunti del
MORABITO (infatti, in una lunga conversazione intercettata nei locali della EPI
Srl tra il CRUCITTI, MORABITO Elena, sorella di MORABITO Salvatore, ed il
nipote della stessa, l’oggetto del dialogo era la situazione economica venutasi a
creare tra ‘Sasà’ MORABITO ed il CRUCITTI a seguito dell’apertura del locale
commerciale di Pietrastorta e le varie possibilità di risoluzione proposte dal
CRUCITTI; nel corso del colloquio, avvenuto circa tre mesi prima di quello sopra
riportato, nonostante i toni apparentemente più distesi, non mancavano larvate
minacce da parte del CRUCITTI agli interlocutori, nel momento in cui
lasciava intendere di avere a disposizione non meglio identificate ‘persone’
che sarebbero potute intervenire, in qualsiasi momento, a suo favore nei
confronti di chi gli creava delle difficoltà, esplicitando, così, in maniera
evidente, la propria riconducibilità ad un contesto di criminalità organizzata
(“…quando ho una difficoltà, va bene, ci sono le persone giuste che intervengono ),
rappresentando ai propri interlocutori l’inevitabilità delle conseguenze cui sarebbero
andati incontro qualora la problematica non fosse stata risolta (“non ho che
farci”)];
 il colloquio intercettato, peraltro, conferma gli spunti che emergono dalla vicenda
MALAVENDA (vd. quanto indicato dal P. M. nel decreto di fermo), denotando
l’azione del sodalizio capeggiato da Santo CRUCITTI al fine di subentrare
nelle attività di esercenti (già indotti ad esporsi dal punto di vista finanziario),
che, ritrovandosi in difficoltà, vengono pressati per cedere l’attività a terze
persone, evidentemente riconducibili all’organizzazione criminale [infatti, in
questa circostanza, il CRUCITTI, sfruttando le difficoltà finanziarie del
MORABITO, conseguenza di alcuni lavori di ristrutturazione dal medesimo
eseguiti, propone a sua sorella di cedere l’attività, facendo subentrare una terza
persona che, opportunamente, asserisce di aver già contattato ed essere già
interessata all’acquisizione; dalla prima parte del colloquio intercettato, in
particolare, emerge che l’autonomia con la quale il CRUCITTI dimostrava d’aver
agito nella ricerca di un terzo soggetto che potesse acquisire la proprietà dell’attività
del MORABITO, senza che il titolare ne fosse preventivamente informato, unita
alle insistenti opere di convincimento nei suoi confronti al fine di accettare la
cessione a condizioni evidentemente non vantaggiose, permette di ritenere la
vicenda frutto di una strategia complessiva d’infiltrazione, realizzata prima
con l’indebitamento dell’esercente e poi con la spoliazione dell’attività dello
stesso, sfruttando difficoltà economiche artatamente create];
 infatti, considerate le resistenze opposte dai MORABITO ad una volontaria
dismissione dell’attività per far fronte ai debiti contratti, la successiva proposta
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
del CRUCITTI involge un’altra componente del sodalizio da lui capeggiato,
ovvero la possibilità di ricorrere ad un ‘finanziamento personale’ (CRUCITTI:
“… L’unica cosa è fare un finanziamento personale…”), opportunità strettamente
correlata alla prima e, quindi, diretta al soddisfacimento degli interessi del sodalizio
criminale, perché anche l’accensione di un finanziamento, infatti, sarebbe stata
veicolata attraverso i canali del CRUCITTI nel settore creditizio; non a caso (come
palesato dall’attività tecnica espletata) del buon esito dell’operazione finanziaria
si sarebbe occupato in prima persona l’altro esponente della cosca, Mario
CHILA’, braccio destro del CRUCITTI (rivelando, così, come le diverse attività
riconducibili alla cosca capeggiata dal CRUCITTI si intersechino per il
raggiungimento degli obiettivi da quest’ultimo prefissati); in ogni caso, quasi al
termine di una discussione nella quale il CRUCITTI aveva manifestato con
determinazione l’esigenza di risolvere le problematiche economiche venutesi a
creare col MORABITO, offrendo le ‘soluzioni’ indicate, puntuale giungeva la
larvata intimidazione di cui si è detto in precedenza, per far ben comprendere anche
ai congiunti la delicatezza della situazione determinatasi e la necessità di risolverla
prima che dovesse occuparsene qualcun altro [ CRUCITTI : “oh, quindi non è
(incomprensibile) quando giustamente ho una difficoltà; D: (incomprensibile) i soldi;
C: quando ho una difficoltà, va bene, ci sono le persone giuste che intervengono,
non ho che farci, non è che (incomprensibile)];
 da molte conversazioni, come detto, sarebbe emerso chiaramente il fattivo
intervento di CHILA’ Mario il quale, sfruttando le proprie conoscenze
nell’ambiente dell’intermediazione creditizia, in cui è pienamente inserito, si sarebbe
adoperato per individuare un escamotage diretto a soddisfare la realizzazione
dell’interesse economico del CRUCITTI, così denotando il duplice ruolo svolto
nell’ambito della vicenda MORABITO: da un lato, l’adoperarsi per permettere
all’entourage di costui il ricorso ad un’operazione finanziaria idonea alla risoluzione
del problema con CRUCITTI Santo; dall’altro, l’attivarsi per garantire
l’adempimento degli obblighi conseguenti alla soluzione adottata.
6) Ancora, assolutamente esplicativa della capacità di intimidazione e
della pervasività della cosca nella vita economica dell’ambiente in cui
opera, è la vicenda relativa al MARCIANO’ Consolato.
A tal riguardo, si consideri quanto segue.
 Nell’ambito della c.d. “operazione Pietrastorta”, era emersa una vicenda legata alle
pressioni esercitate dal CRUCITTI nei confronti di alcuni soggetti
(Bentivoglio Tiberio, la moglie Falsone Vincenzina, Consolato Marciano’ ed altri),
intenti a costituire un’associazione culturale nel territorio di Pietrastorta;
proprio tale vicenda aveva palesato la forza intimidatrice del CRUCITTI quale
elemento apicale dell’omonimo sodalizio criminale immanente su quel territorio;
 nelle indagini e nello stesso giudizio abbreviato erano emerse una pluralità di
dichiarazioni dai contenuti ‘paradossali’, per molti aspetti contrastanti e, comunque,
largamente inattendibili, che rivelavano ulteriormente i timori dei soggetti coinvolti
dalle indagini, seppure in veste di vittima o di testimone, di rendere qualsiasi
dichiarazione che potesse in qualche modo nuocere alla posizione del capo-cosca;
tali anomalie venivano evidenziate dal G. U. P., che ricostruiva l’intera vicenda e,
unitamente alla sentenza, disponeva la trasmissione degli atti al p. m. proprio in
relazione a questi aspetti, con particolare riferimento alle intimidazioni subite da
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MARCIANO’ Consolato per indurlo a rendere dichiarazioni risultate false e
contraddittorie;
 in relazione a tali fatti, nel corso dell’attività d’intercettazione ambientale disposta18
con decreto 437/10 RIT, nell’ambito del proc. n.4190/09 RGNR DDA, veniva
registrata, in data 10 aprile 2010, ovvero appena due mesi dopo l’emissione della
sentenza di condanna (resa l’8 febbraio 2010), una conversazione ambientale tra
due dei principali protagonisti della vicenda: Consolato MARCIANO’ 19 e
don Nuccio CANNIZZARO, parroco della diocesi di Condera-Pietrastorta; la
discussione permette di dimostrare come l’attività intimidatoria del CRUCITTI
nei confronti del MARCIANO’ si sia addirittura protratta, senza soluzione di
continuità, anche dopo la celebrazione del processo, nonostante ed a causa
proprio della sentenza di condanna; nel corso del dialogo, infatti, il
MARCIANO’, già pesantemente intimidito dal CRUCITTI nel corso, prima, della
vicenda sostanziale legata all’apertura dell’associazione culturale e, poi, di quella
processuale, in occasione della quale rendeva false dichiarazioni tese a scagionare
l’imputato, asseriva di essere stato nuovamente avvicinato da ‘ Santo’,
identificato inequivocabilmente in Santo CRUCITTI, ed esplicitamente
minacciato di gravi ritorsioni nel caso in cui avesse dovuto effettivamente
subire la pena detentiva comminatagli con la condanna, che veniva
addebitata dal CRUCITTI proprio alle dichiarazioni rese dal MARCIANO’;
 appare evidente come quello descritto dalla p. o. sia, come correttamente si segnala
da parte del requirente, il modus operandi tipico dell’appartenente ad
un’associazione mafiosa, che, dopo aver piegato il proprio interlocutore alla
sua volontà, dopo averlo indotto alla falsa testimonianza per farsi scagionare,
reitera la propria condotta delittuosa, minacciando di far scontare alla stessa
vittima le conseguenze della propria condanna;
 nella conversazione, il MARCIANO’, rivolgendosi al CANNIZZARO, riferiva:
“(…) sapete come è andata a finire? (inc…) ...che Santo mi ha chiamato e ni
vittimo (e ci siamo visti ndr) a piazza Carmine, pigghiau e mi dissi (e mi ha detto
ndr): La DEVI PAGARE TU SE MI AZZICCANO, MI ATTACCANO INTRA (mi
arrestano ndr) .Ci dissi; vai, vai leggiti i cosi (vai a leggerti le cose ndr)..vai a
leggerti i cosi, come ti ho testimoniato tre volte a favore tuo (…)”; l’episodio
decritto conferma che, nonostante la condanna subita, Santo CRUCITTI
continuava ad esercitare la supremazia mafiosa nel territorio di competenza,
anche nel periodo successivo alla decisione giudiziale, nel caso di specie
minacciando di gravi ritorsioni la vittima della propria azione criminale,
sebbene – come già emerso – ella avesse tenuto una condotta assai reticente
proprio al fine di tutelarlo; a conferma dell’atteggiamento omertoso avuto nel
corso delle investigazioni, il MARCIANO’ riferiva all’interlocutore l’immediata
risposta data al CRUCITTI, cui sottolineava come, a differenza di quanto gli veniva
contestato, aveva, in più occasioni successive, tentato di coprirlo con le sue
dichiarazioni: “… Ci dissi; vai, vai leggiti i cosi (vai a leggerti le cose ndr)...vai a
leggerti i cosi, come ti ho testimoniato tre volte a favore tuo …”;
 ma, e la cosa, francamente, lascia attoniti, lo stesso atteggiamento di sudditanza
psicologica viene dimostrato dal sacerdote Antonio CANNIZZARO, che, non
pago delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini a favore del CRUCITTI (già
18 Autorizzazione all’utilizzo in questo procedimento (vds allegato 139 volume 3)
19 nato a Reggio Calabria (RC) il 03/06/1964, ivi residente in Via Reggio Campi II Tr n. 3317C
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
ritenute “chiaramente compiacenti” nella valutazione compiuta dal GUP nella sentenza
il cui stralcio è riportato nel fermo), nel corso della stessa conversazione, asseriva
testualmente:“…ma io gli ho detto che quando sei venuto tu, gli ho fatto le
dichiarazioni per lui, per aiutarlo...lo aiutai…”; dunque (ove già non bastasse la
gravità di una simile dichiarazione confessoria), il sacerdote, nonostante avesse
avuto cognizione delle rinnovate minacce subite dal MARCIANO’, invece che
avere moto di resipiscenza rispetto al passato suo comportamento, ribadiva,
addirittura, il proprio sostegno al CRUCITTI, cercando in tutti i modi di
minimizzare l’accaduto: “(…) è venuto, è venuto a dirmi, tu, che, che Crucitti si è incontrava
….inc... chi è sta cosa? E tu ci dicisti e va bo’, basta finiu u film (le voci sin accavallano) non ti ha
minacciato e non ti ha fatto niente. Io gliel'ho detto (le voci si accavallano Consolato tenta di
intervenire) non ti ha minacciato(…)ti ha minacciato?..no! non ti ha minacciato (…)”;
 ultimo dato da sottolineare è la coincidenza temporale tra l’emissione della sentenza
di condanna e la reazione del CRUCITTI nei confronti del MARCIANO’ che
testimonia la veridicità del racconto fatto da quest’ultimo: infatti, a fronte della
sentenza emessa dal Gup di Reggio Calabria l’8.2.2010, le minacce subite dal
MARCIANO’ e riferite, ex post, al CANNIZZARO venivano individuate nel corso
della conversazione registrata il 10.4.2010.
7. Da ultimo, infine le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia
MOIO e LO Giudice, che si riportano nuovamente, atteso come
costituiscano ulteriore momento di conferma (che viene
dall’interno della stessa associazione di tipo mafioso che è la
‘ndrangheta) della sussistenza ed attuale operatività
dell’articolazione riconducibile al CRUCITTI Santo, con ruolo
apicale, e di cui fa parte il CHILA’ Mario Salvatore.
LO GIUDICE in data 17.2.11
… A d.r.”La foto n.1 corrisponde a CRUCITTI Santo capo cosca della zona di Condera; ha un centro
benessere in via Buozzi ed è titolare di un ditta edile; non ho avuto a che fare con lui di recente, tuttavia a dire
di CHILA’ Giovanni il gruppo è ancora esistente”;
La foto n.1 corrisponde a CRUCITTI Santo cl.63 …
MOIO Roberto, il 5 ottobre ’10:
MOIO:
…tramite, tramite Mario AUDINO con Santo, con Santo, Santo… con CRUCITTI,
non mi ricordo se si chiama Santo, forse il fratello che hanno ammazzato che io so anche
chi l’ha ammazzato a suo fratello.
P.M.1:
Questo CRUCITTI Santo di dove è?
MOIO:
Di Pietrastorta, sopra… Santo si chiama, diciamo… comunque…
P.M.1:
Se si chiama Santo, di Pietrastorta…
MOIO:
…lo conosco, lo conosco, gli hanno ucciso il fratello, gli hanno ucciso…
P.M.1:
Come si chiamava il fratello?
MOIO:
Un certo Mimmo, Mimmo CRUCITTI mi pare o Santo CRUCITTI, Santo è lui o
Michele è l’altro, comunque…
P.M.:
Va bene, va bene…
MOIO:
…non mi ricordo bene…
P.M.:
Poi chi fa parte di questo gruppo?
MOIO:
Di questi… no, non sto parlando… sto parlando delle persone che vedevo…
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
P.M.:
Delle persone vicine a Giuseppe DE STEFANO…
MOIO:
…che vedevo sempre ultimamente con loro, dopo insomma questa, questa tipo rottura che
c’è stata…
P.M.:
Esatto…
MOIO:
…e si vedeva insomma…
P.M.:
…chiamiamola rottura per farci, per capirci.
MOIO:
…sì, bravo.
P.M.:
Quindi, Mario AUDINO, Giovanni DE STEFANO, Paolo Rosario DE STEFANO,
Gianfranco GIUNTA, Nino FIUME, Santo CRUCITTI di Pietrastorta, poi?
omissis
P.M.:
Allora, riapriamo il verbale sono le 11:40. Allora stavamo parlando dei soggetti legati a
Giuseppe DE STEFANO nel momento in cui diciamo crea un gruppo, possiamo dire
così, di fedelissimi…
MOIO:
Sì, sì, di fedelissimi.
P.M.:
…e abbiamo indicato: Mario AUDINO, Giovanni DE STEFANO, Paolo Rosario DE
STEFANO, Gianfranco GIUNTA, Nino FIUME, Santo CRUCITTI di Pietrastorta,
ce ne sono altri?
MOIO:
Sì c’è qualche, uno praticamente che è sempre un accompagnatore di CRUCITTI, che
non mi ricordo come si chiama, è uno bassino, biondino che è sempre con lui, gli fa da
autista insomma, anche lui forse è di Pietrastorta, di quelle zone lì… (inc.)
P.M.:
Come si chiama, come si chiama, riesce ricordarsi?
MOIO:
No non mi ricordo, però è sempre con lui, attualmente ha una finanziaria questo, lavora
con una finanziaria.
…
P.M.:
Ah no, aspetti lei ha detto anche uno vicino a CRUCITTI…
MOIO:
Sì di cui ha una finanziaria questo qui, non mi ricordo, uno bassino, io lo ricor… mi
conosce, lo conosco molto bene, ah…
P.M.:
…vicino al CRUCITTI…
P.M.1:
Poi ha detto?
P.M.:
Che fa questo qua vicino al CRUCITTI, che fa nella vita?
MOIO:
Ha una finanziaria, una finanziaria…
P.M.:
…titolare di una finanziaria…
P.M.1:
Cha fa da autista a…
MOIO:
Sì, sempre con lui, sempre insieme…
P.M.:
Al CRUCITTI.
MOIO:
…al CRUCITTI. Il CRUCITTI è stato anche arrestato ah.
(cfr. allegato n.12 )
interrogatorio del 20 ottobre ‘10
1.
MR:- I CRUCITTI, si … avevano avuto sempre questo dubbio, è rimasto questo dubbio qui. Infatti
poi non c’è stato più … già non c’era più prima, come componente …
2.
PM1:- Si interruppero i rapporti?
_______________________________________________________________
83
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
3.
MR:- Si, si. completamente … attualmente … SANTO … SANTO CRUCITTI, che è quello che
conosco molto bene … è convinto che suo padre, insomma … sono stati i LIBRI .
4.
PM1:- Però non reagirono.
5.
MR:- No, non reagirono perché non … non hanno forza. Loro sono vecchi … poi di suo fratello
…
6.
PM1:- Quindi rischiavano di rimanere sganciati?
7.
MR:- Si, non c’era … due fratelli sono. Tre … o tre o quattro fratelli, non c’è nessuno
8.
PM1:- Ma come cosca esistono ancora?
9.
MR:- Esiste lui, ma non c’è … non hanno forza, non hanno giovani, non hanno niente. Lui
frequenta, sono sempre insieme con un ragazzo, non mi ricordo come si chiama, che ha una
finanziaria …
10.
PM1:- Quindi diciamo che sono in caduta, un po’.
11.
MR:- Si, si, si. Sicuramente quella zona … sicuramente … i lavori che fanno, qualche lavoro che
fanno, i soldi li prendono loro, eh? In quella zona.
12.
PM2:- In quella zona di?
13.
MR:- Nella zona di Pietrastorta … Pietrastorta …
interrogatorio reso in data 18.2.11:
“
L’Ufficio dà atto che viene sottoposto in visione al collaboratore un album fotografico predisposto dalla
Questura di Reggio Calabria – Squadra Mobile composto da 24 fotografie.
A d.r.”Conosco il soggetto di cui alla foto n.1, si tratta di CRUCITTI Santo. E’ il capocosca di Pietrastorta
succeduto al fratello CRUCITTI Mimmo ucciso durante la guerra di mafia. Il suo gruppo apparteneva al
sodalizio destefaniano però il CRUCITTI fu ucciso nell’ambito di un regolamento di conti interno per
questioni economiche. Oggi CRUCITTI Santo è il capo locale di Pietrastorta. Dopo la morte del fratello e
la fine della guerra di mafia, il CRUCITTI si avvicinò a Mario AUDINO che all’epoca era in forte ascesa.
Dopo la morte di AUDINO Mario la sua importanza è diminuita per cui rispetto ai capimafia cittadini ha
certamente un ruolo di secondo piano, tuttavia può curarsi liberamente gli affari del suo territorio. Oggi so
che dovrebbe avere una ditta edile e gestisce una finanziaria assieme ad un terzo soggetto che gli fa da
autista e che da sempre è il suo uomo di fiducia. Quest’ultimo sapendo che lavoravo presso la New Labor,
mi chiese se potevo mandargli dei clienti. Una volta sono stato anche presso gli uffici di questa finanziaria
che dovrebbe essere dalle parti di via Torrione o via Aschenez;
Prima del mio arresto lo vedevo molto spesso soprattutto presso il bar Sarne’. Nel passato, durante la la
guerra di mafia, l’ho incontrato presso casa dei miei zii.
La foto n.1 corrisponde a CRUCITTI Santo cl.63
…
A d.r.”Conosco il soggetto di cui alla foto n.6 si tratta del fedelissimo di CRUCITTI Santo di cui ho
parlato prima, anche in relazione alla finanziaria; è l’uomo di fiducia di CRUCITTI Santo; l’ho visto anche
venire a parlare con i miei parenti BENESTARE, quale portavoce di CRUCITTI Santo; il suo ruolo di
braccio destro di CRUCITTI Santo è attuale, certamente sino al mio arresto”;
La foto n.6 corrisponde a CHILA’ Mario Salvatore, cl.63;
Il quadro sinora descritto, dunque, viene efficacemente corroborato, come si anticipava,
dalle dichiarazioni del MOIO Roberto e del LO GIUDICE Antonino, che, con
dichiarazioni, coerenti, precise e motivate, unitamente valutate, consentono, senza
dubbio, di affermare la perdurante operatività della cosca CRUCITTI, operante in
Condera – Pietrastorta, ben oltre la data del 15/12/2005.
A tal riguardo, peraltro, occorre considerare come la difesa abbia sostenuto che, il
CRUCITTI Santo essendo stato assolto nel procedimento OLIMPIA e, poi, condannato,
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
per l’epoca successiva e fino al 15/12/2005 (data della contestazione chiusa) con la
sentenza emessa per i fini della operazione “PIETRASTORTA”, l’apporto dei collaboratori
in alcun modo si riferirebbe all’attualità, quanto, piuttosto, al passato, sicché non potrebbe
ravvisarsi gravità indiziaria a carico degli indagati, entrambi condannati con l’anzi citata
sentenza. Ma, come si è evidenziato in precedenza, così non è.
E, infatti, a parte le considerazioni rassegnate circa le propalazioni del LO GIUDICE, è
indubbio che MOIO, nel narrare del CRUCITTI e del suo sodalizio, faccia riferimento
all’attualità, ovvero, quanto meno, al periodo fino all’avvenuta sua cattura per il
procedimento definito AGATHOS, avvenuta nel settembre del 2010.
Ma, in ogni caso, gli ulteriori dati indiziari che si sono sottolineati [e che, non a caso, il
CRUCITTI ha cercato di sminuire nell’interrogatorio reso all’udienza di convalida
(evidenziando, ad esempio ed a titolo identificativo, che con il MORABITO era ancora
amico, che con il MARCIANO’ non era mai passato a vie di fatto – quasi che fosse per
così dire naturale conseguenza delle evidenti minacce rivoltegli –)] propongono in maniera
nitida l’immagine di tutta l’efficacia pervasiva nel territorio di sua competenza di cui è
attualmente capace la consorteria, la sua speciale capacità di intimidazione e di
assoggettamento, diretta a piegare verso i propri interessi economici ogni possibile
occasione di lucro. Ciò, peraltro, nonostante una sentenza affermativa di responsabilità
risalente solo allo scorso anno, che, evidentemente, alcun effetto dissuasivo ha esercitato
nei confronti degli accoliti.
Condotte, quelle descritte, chiaramente indirizzate, come dimostrano la vicenda
MORABITO e le varie cointeressenze del CHILA’ e del CRUCITTI con ambienti anche di
rilievo pubblico in grado di procacciare affari lucrosi alla FIN. Reggio, alla crescita delle
attività di detta società e, più in generale, degli introiti della consorteria stessa, sempre alla
ricerca di ambiti economici in cui inserirsi e tali da consentirle di prosperare.
E, nella società anzidetta, almeno allo stato degli atti, gli indagati appaiono avere un
evidente ruolo attivo, se non direttivo (banale appare l’espediente – del CHILA’ come del
CRUCITTI – di agganciarsi al dato, peraltro privo di qualsivoglia elemento di conferma,
secondo cui sarebbe stato il PELLICANO’ a richiedere al CHILA’ la sua collaborazione
nella società – i termini della pregressa conoscenza tra i due, riferiti dal prevenuto, sono, a
dir poco, fumosi –), sicché quanto palesato dalle indagini appare rispondere, almeno allo
stato degli atti, al paradigma normativo di cui all’art. 12 quinquies L. 356/92.
Omissis, N. D. E.
E, nel caso di specie, ricorrono i presupposti sopra indicati, atteso come appaia evidente
che il CRUCITTI, già interessato a procedimenti per associazione di tipo mafioso, ed il suo
sodale ben fossero consapevoli della possibilità di sottoposizione a procedimento di
prevenzione patrimoniale. Parimenti sussistente l’aggravante di cui all’art. 7 L. 203/91,
evidente essendo la finalità di agevolare la consorteria di cui i due fanno parte.
In conclusione, l’intero compendio indiziario offerto con il decreto di fermo e gli atti posti
a sostegno della richiesta della sua convalida, dimostrano non solo l’attuale operatività
della consorteria nel territorio di Condera – Pietrastorta, ma anche come
CRUCITTI Santo ne sia la figura apicale. CHILA’ Mario, per contro, si mostra,
ancora una volta, collaboratore diretto del primo, non solo concorrendo a svolgere il
ruolo di socio occulto della F. I. N., ma anche gestendone, sostanzialmente, le
attività, così come, in generale, gli interessi economici.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
A carico di entrambi gli indagati sussistono, pertanto, in relazione al periodo
successivo al 15/12/2005, gravi indizi di colpevolezza relativi all’addebito di
associazione a delinquere di tipo mafioso [solo incidentalmente si osserva come privo
di pregio sia il riferimento difensivo al non esservi prova del coinvolgimento di un terzo
soggetto nel sodalizio ipotizzato dal requirente: e, infatti, al di là della circostanza che la
lettura degli atti suggerisce la possibilità che vi siano ulteriori individui sospetti di
partecipazione al sodalizio stesso, occorre considerare come la contestazione sia ai predetti
elevata in uno a soggetti ancora non identificati (e come le recenti indagini esperite dalla
locale D. D. A. abbiano palesato la struttura unitaria dell’associazione di tipo mafioso
denominata ‘ndrangheta, della quale le varie locali – come quella di Condera - Pietrastorta in
esame – costituiscono delle semplici articolazioni territoriali)].
…”
Per completezza, si evidenzia come, nella menzionata ordinanza, oltre ad emergere già
ulteriore profilo dell’attività rientrante nel programma delinquenziale tipico della
consorteria mafiosa, ovvero i tentativi di infiltrazione nella vita politica cittadina, con i
rapporti con altro uomo politico cui garantire appoggio, evidentemente nell’ottica di
poter ottenere, in futuro, agevolazioni (sebbene, in quel provvedimento, si sia
rammentato come il P. M. stesso avesse segnalato non essere emersi elementi
penalmente rilevanti nei riguardi del predetto), altro settore in cui si era rivelata la
speciale capacità e la vocazione agli affari della cosca CRUCITTI era quello
dell’acquisto di beni e di aziende produttivi di ingenti introiti, con la predisposizione di
ogni accorgimento diretto a sottrarre gli stessi ad eventuali provvedimenti applicativi di
misure di prevenzione patrimoniale, con la speciale cointeressenza tra il capo cosca
CRUCITTI Santo e suo nipote CRUCITTI Antonino Gennaro, detto Antonello.
Si era, pertanto, concluso, in quella ordinanza:
“…
Ciò premesso, va integralmente richiamata ogni considerazione rassegnata in
ordine alla sussistenza di gravi indizi relativi alla attuale operatività della cosca
CRUCITTI in seno al provvedimento emesso da questo giudice in data 13/4/2011
e sopra riportato. Gravità indiziaria che non può che essere, ora, confermata alla luce
delle emergenze recenti circa la sussistenza di dati dimostrativi del tentativo di
infiltrazione della cosca nelle attività politiche della città e di intestazioni fittizie
reiterate da parte del capo CRUCITTI Santo in favore del nipote Antonello,
significative di una vera e propria strategia della consorteria diretta ad evitare ogni
possibile intervento ablativo in sede di misure di prevenzione patrimoniale.
…”
Di altre consorterie mafiose che hanno interagito, si vedrà in quali termini, con
SURACI Domenico Giovanni si dirà nel prosieguo del presente provvedimento,
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
reputandosi, ora, opportuno, inquadrare il contesto complessivo delle indagini come
disegnato nella premessa del P. M..
5). IL TEMA DI FONDO DEL PRESENTE PROVVEDIMENTO.
L’incipit della richiesta all’esame di questo G. i. p. illustra in maniera efficace quale sia
il tema del procedimento. Opportuno, allora, riportarne il contenuto:
“…
La presente indagine ruota attorno a vicende riconducibili, per la maggior parte, a soggetti
intranei o comunque riconducibili alla famiglia ’ndranghetista dei DE STEFANO –
TEGANO di Archi.
L’organizzazione criminale indicata ha precorso, rendendosene protagonista, le strategie
vincenti della ’ndrangheta, evolvendo nel corso del tempo il proprio potere dall’aspetto più
marcatamente militare a quello legato alle connessioni politico imprenditoriali, con
l’individuazione sul territorio reggino di figure “ombra” che sono riuscite, seguendo le linee
guida imposte dall’evoluzione dell’intero crimine organizzato, a incunearsi nella vita
politica – imprenditoriale – affaristica di questa città, divenendo quindi la componente
fondamentale di un complesso ‘sistema’ che occupa i gangli vitali della società reggina.
Con questo dinamismo ‘para imprenditoriale’, l’anzidetta organizzazione ha articolato e
diversificato la propria attività controllando il settore delle ristrutturazione degli esercizi
commerciali, investendo nella grande distribuzione alimentare, partecipando alla
costituzione delle società miste, conquistando ruolo imprenditoriale e soggettività politica.
L’inserimento negli organismi elettivi sarebbe già di per sé pericoloso e inquinante, ma esso
è a sua volta foriero di ulteriori infiltrazioni: la pratica delle assunzioni clientelari … , degli
affidamenti di lavori, di forniture e servizi a imprese collegate, consente di allargare sempre
di più l’area dell’inquinamento mafioso, sino a stravolgere il mercato del lavoro al pari di
quello degli appalti.
La ‘ndrangheta è diventata così nel corso del tempo, oltre che soggetto imprenditoriale
anche soggetto sociale, capace (paradossalmente) di dare risposte ai bisogni insoddisfatti
dai limiti e dall’assenza di politiche pubbliche, con un meccanismo perverso di costante ed
esponenziale aumento di consenso sul territorio, foriero di ulteriore sviluppo della capacità
di controllo e gestione dello stesso.
Nell’esporre gli esiti della presente attività investigativa si ritiene preliminarmente
opportuno evidenziare - giacché si colgono importanti attinenze - il contenuto della
relazione annuale20 della Commissione Parlamentare21 d’inchiesta sul fenomeno della
criminalità organizzata mafiosa o similare – ‘ndrangheta – laddove essa riporta che:
“(…)Non si possono comprendere la forza della ‘ndrangheta, la sua diffusione, il suo
radicamento nella regione e l’espansione delle sue attività al nord ed all’estero, se non se
ne coglie in profondità la natura di grande holding economico-criminale. La storia degli
ultimi decenni ha mutato e segnato il corso di questa evoluzione da mafia arcaica a mafia
imprenditrice a centrale finanziaria della globalizzazione. Mantenendo sempre come un
tratto costante, il controllo maniacale, quasi ossessivo, del territorio e delle strutture
sociali ed economiche ad esso riferite (…) Con questo dinamismo ha articolato e
diversificato le sue attività. Abbandonati i sequestri di persona e continuando a controllare
l’intero ciclo dell’edilizia, ha investito nella sanità, nel turismo, nel traffico dei rifiuti, nella
20
21
anno 2008
Relatore On. Francesco Forgione
_______________________________________________________________
87
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
grande distribuzione commerciale, assumendo anche un ruolo chiave nel controllo dei
grandi flussi di denaro pubblico. Ha conquistato ruolo imprenditoriale e soggettività
politica. Una nuova dimensione modellata sulle pieghe della società calabrese, dal Tirreno
allo Ionio, dal Pollino allo Stretto. Niente di vecchio e di arcaico, quindi, ma un soggetto
criminale moderno con una borghesia mafiosa, lontana apparentemente da tradizionali
logiche militari, come dalla gestione delle più imbarazzanti attività criminali (traffico di
droga, armi, esseri umani; tutti settori affidati ormai a gruppi collaterali), inserita
progressivamente nei salotti buoni, della società; in questo modo si fanno gli affari, si
costituiscono le società miste, si appaltano i servizi pubblici, si scelgono i consulenti di chi
governa, per determinare le grandi scelte del territorio(…)”
(vds allegato 1)
…”
Buona parte delle superiori proposizioni avrà modo di trovare conferma, nei limiti di cui
all’art. 273 C. p. p., quando si esamineranno i dati indiziari rassegnati all’attenzione del
decidente.
Tornando alla richiesta, osserva, a questo punto, il P. M. quale sia stata l’evoluzione
della ‘ndrangheta in base alle emergenze di procedimenti anche recenti, quali
“Crimine”, che ha permesso di individuare la natura unitaria del fenomeno delittuoso
organizzato che permea la vita di questa provincia ed estende le sue propaggini
all’intero territorio nazionale ed all’estero. Così, dunque, il P. M.:
“…
L’evoluzione della ‘ndrangheta nel passaggio dalla c.d. “società di sgarro” alla nuova
aderenza ai principi della “santa” emerge dalla storia giudiziaria, anche recente: molte sono
le dichiarazioni dei collaboratori sull’argomento ed altrettanto importanti in tal senso sono
le acquisizioni realizzate attraverso le intercettazioni riportate nel c.d. procedimento
“Armonia” , nonché nella recente operazione “Crimine”.
Il momento cruciale che ha segnato la svolta dell’assetto strutturale dell’ ndrangheta è
“l’unificazione” del “VANGELO”, avvenimento risalente a circa trenta anni fa, quando i
massimi esponenti della ‘ndrangheta riunirono “nella montagna” per reare le “cariche del
vangelo”.
Dalla recente operazione denominata “Crimine”, per voce degli stessi esponenti, si è infine
appresa l’esistnza di organismi (provincia, mandamento, società, locale), di gradi (sgarrista,
santista, vangelo), nonché di ruoli (“cariche”) che danno un’unica chiave di lettura del
fenomeno ‘ndrangheta nel suo complesso, nella prospettiva di una struttura unitaria,
gerarchicamente organizzata, nell’ambito della qulae le decisioni più importanti vengono
prese nell’area geografica della provincia di Reggio Calabria, nel rispetto rigoroso di regole e
procedure, pur lasciando alle articolazioni esterne ampi margini di autonomia nella gestione
delle attività criminali sul territorio su cui insistono. (vds allegato 2)
Dall’anzidetta indagine si può rilevare che l’organizzazione ricomprende un vertice,
denominato “provincia”, e ben tre mandamenti ( quello Tirrenico, quello del Centro, e
quello Jonico), all’interno dei quali sono individuabili vari “locali” di ‘ndrangheta,
organizzati sempre su base territoriale.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
I “locali” che si trovano fuori dall’ambito territoriale di Reggio Calabria “rispondono” alla
“provincia” direttamente o attraverso “locali” di uno dei tre “mandamenti” reggini.
L’esistenza di un’associazione di stampo mafioso denominata “ndrangheta”, strutturata
localmente nel c.d. mandamento Jonico, comprendente tutti i locali della zona jonica
reggina è stata “processualmente” accertata con sentenza dal Giudice di Reggio Calabria,
emessa per i fatti cui al processo scaturito a seguito dell’operazione di convenzionalmente
denominata “ARMONIA” (vds allegato n. 3).
Importantissimo è il dato acquisito - nell’ambito del procedimento “Crimine” - nell’agosto
2009, quando si è riusciti a monitorare la riunione in cui sono state decise le “cariche” della
“Provincia”22, ed a controllare l’evoluzione degli eventi fino all’entrata in vigore delle
stesse in occasione dell’annuale festa della Madonna di Polsi, svelando la “funzione” delle
riunioni che periodicamente si registrano a diversi livelli. (vds allegato 2)
…”
Se per la lettura di alcuni dei dati processuali ora menzionati ed inerenti quanto si è
sopra opinato è sufficiente rimandare agli allegati in cui la relativa documentazione è
riversata (vd., in particolare, il DVD allegati, che ne racchiude diversi in copia
informatica), le seguenti considerazioni sono dirette a focalizzare l’obiettivo
investigativo e le prime valutazioni operate dal richiedente in ordine alle emergenze
dell’indagine investigativa. Così nella richiesta:
“…
Verranno illustrate le posizioni di quei soggetti individuati quali importanti punti di
riferimento nel consentire all’anzidetta organizzazione di inserirsi nel tessuto socio economico - politico di questo centro.
Quindi si argomenterà in ordine ai singoli fatti reato, sottolineando l’infiltrazione nel settore
della grande distribuzione alimentare, attraverso il controllo di società a cui sono stati
riconducibili nel tempo svariati supermercati ubicati in questa provincia, riferendo
sull’evoluzione delle società protagoniste nel settore quali, in particolare, la VALLY
Calabria srl e la SGS srl.
Si proseguirà evidenziando il controllo delle forniture da parte delle richiamate consorterie
attraverso imprese direttamente e/o indirettamente ad esse riconducibili, sottolinenando gli
illeciti commessi nelle gestioni societarie e le fittizie intestazioni delle stesse.
Individuata nei termini indicati lo sviluppo della trattazione, nell’ambito della stessa si
vedrà come un ruolo per certi aspetti centrale è quello incarnato dalla figura di Domenico
Giovanni SURACI (detto ‘Dominique’), individuato dagli investigatori come
principale referente della famiglia DE STEFANO/TEGANO nel settore della grande
distribuzione alimentare, nonché importante interlocutore politico della stessa, atteso
il ruolo di consigliere che il predetto ha rivestito nel comune di Reggio Calabria:
protagonista di un’azione volta a favorire gli interessi criminali dell’anzidetto casato
di ‘ndrangheta e le articolazioni territoriali di cui lo stesso si avvale (quale la cosca
CRUCITTI), sfruttando il ruolo politico ricoperto e dell’influenza esercitata
all’interno di società miste quali la MULTISERVIZI S.p.A.
Può dirsi che il SURACI rappresenta il prototipo dell’esponente di quella tanto invocata
‘zona grigia’ costituta da soggetti appartenenti alla presunta ‘società civile’ che non solo
non scelgono di affrancarsi dalla realtà criminale nell’ambito della quale vengono ad
22
massimo organo di vertice della ndrangheta.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
operare, ma scelgono consapevolmente di stringere con la stessa un rapporto di mutuo
interesse laddove l’imprenditore – politico SURACI Dominique:
- da un lato, si rende protagonista di iniziative economiche la cui spregiudicatezza è
proporzionale solo alla illiceità complessiva delle stesse;
- dall’altro, rende protagonisti in maniera diretta ed indiretta delle stesse le strutture
criminali presenti sul territorio, pronto a far cogliere loro i benefici economici che
ne possono essere variamente tratti e dall’altro le strumentalizza sia per la buona
riuscita delle ‘imprese’, sia per l’assunzione - in un determinato periodo di tempo di un ruolo politico da protagonista, propedeutico all’intrapresa di nuove iniziative,
in un circolo vizioso che si auto alimenta, nutrendosi e basandosi sull’illecito.
Seppure è apparso evidente dal complesso delle indagini svolte che il SURACI Dominique
abbia agito in primo luogo realizzando e favorendo interessi riconducibili agli appartenenti
alle cosche DE STEFANO e TEGANO, come accennato sarebbe riduttivo limitare a queste
l’utilità del suo comportamento.
In realtà, il SURACI è un soggetto non solo riconducibile ad un ambiente criminale
specifico ma capace altresì di relazionarsi alla ‘ndrangheta nel suo complesso, intesa come
struttura criminale unitaria, frutto del coacervo di tutte le forze che la compongono, che si
muovono in maniera parallela per la realizzazione di finalità ed utilità comuni a tutti i
singoli sodalizi e quindi proprie del gruppo nel suo complesso.
…”
Perno delle indagini, dunque, come anticipato in premessa, SURACI Domenico
Giovanni, detto Dominique, imprenditore sicuramente abile e politico per lungo tempo
impegnato nell’attività amministrativa comunale. Soggetto, quindi, che vanta importanti
entrature e che risulta avere intimi legami con molteplici personaggi (su cui ci si
soffermerà in prosieguo) intranei, legati o comunque contigui alla ‘ndrangheta. Persona,
il SURACI, capace, per quanto allo stato emerge dalle indagini, di incarnare il prototipo
dell’imprenditore disponibile sino a divenire colluso, a maggior ragione potendo contare
sull’ulteriore appeal rappresentato dal suo impegno politico e dai collegamenti che
vanta nell’amministrazione locale della cosa pubblica, di cui, nel ruolo di consigliere
comunale e, poi, presidente di commissione consiliare, è parte attiva.
Trasversalismo, quello del SURACI, verrebbe da dire plasticamente omogeneo alle più
recenti emergenze investigative che hanno riguardato questo territorio. Ci si riferisce,
anzitutto, al procedimento Meta, che, più di ogni altro, ha fotografato le modalità di
controllo dell’economia nella città di Reggio Calabria da parte della ‘ndrangheta. Anzi,
per meglio dire, di quella struttura di gestione unitaria che fa capo alle potentissime
famiglie mafiose dei DE STEFANO, CONDELLO, LIBRI.
Si riporta, pertanto, stralcio della sentenza depositata in copia informatica dal P. M.,
relativa alla tranche celebrata in abbreviato del procedimento c. d. Meta.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
“…
9. Conclusioni giuridiche in merito al delitto associativo di cui al capo A) della rubrica
Il vasto materiale probatorio in atti ha consentito di delineare il nuovo assetto criminale caratterizzato
dalla nascita di una sorta di confederazione associativa tra le tre principali cosche storiche del reggino
(DE STEFANO – CONDELLO – LIBRI), programmaticamente strutturata per funzionare sulla base di
ferree regole criminali attraverso automatismi criminali collaudati.
Tale organizzazione risulta:
-
gestita in prima persona da Giuseppe DE STEFANO, investito del grado di “Crimine” (in proposito
vedi le dichiarazioni del FIUME Antonino e del MESIANO Carlo, la vicenda estorsiva ai danni di
FRASCATI Demetrio e le affermazioni del CHIRICO Angelo)
-
approvata e cogestita da Pasquale CONDELLO, attraverso l’azione del cugino CONDELLO
Domenico (in proposito si richiamano le dichiarazioni del FIUME Antonino, gli esiti del processo
“Rifiuti” e del processo “Testamento”, la vicenda estorsiva ai danni del FRASCATI Demetrio)
-
cogestita da Pasquale LIBRI, che di quelle ferree regole è il riconosciuto garante per essere
succeduto in tale ruolo al di lui fratello Mico LIBRI” e che poteva svolgere un proficuo ruolo sul
territorio, avvalendosi del fatto che in una certa fase era l’unico degli indagati di vertice a non essere
detenuto o latitante e quindi a poter circolare liberamente (in proposito si richiamano gli esiti dei
processi c.d. “Rifiuti” e “Testamento” e le conversazioni tra i componenti della cosca BUDAIMERTI).
Al suo interno si colloca, sulla scorta di quanto sopra esposto, CONDELLO Demetrio, in ragione del suo
ruolo nel contesto associativo, emerso attraverso la disamina della vicenda estorsiva posta in essere ai
danni di FRASCATI Demetrio e per effetto delle recenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.
A questo punto occorre richiamare quanto esplicitato nell’ordinanza custodiale dal GIP nelle sue
considerazioni finali in relazione al materiale probatorio in atti attinente al reato associativo di cui al capo
A), così come valutato anche in modo innovativo rispetto all’elaborazione compiuta dal PM:
OMISSIS
Pienamente condivisa da questo giudice è l’impostazione esplicitata dal GIP nella sua ordinanza, in
quanto aderente alla realtà dei fatti, per come emersi dalla complessiva attività d’indagine svolta.
L’evoluzione della ‘ndrangheta reggina, avvenuta nell’ultimo decennio, ha comportato una graduale
integrazione ed aggregazione delle tre storiche cosche mafiose dei DE STEFANO, dei CONDELLO e dei
LIBRI, da cui è scaturita la formazione di una sorta di super-associazione all’interno della quale le dette
cosche convivono ed operano per il raggiungimento di un “comune programma criminoso”, volto al
capillare taglieggiamento di commercianti ed imprenditori ed al controllo del settore degli appalti
pubblici.
…”
E, infatti, il P. M., dopo aver ricordato il ruolo del procedimento Crimine nel
riconoscere la natura unitaria della ‘ndrangheta, fa riferimento proprio al procedimento
Meta, sottolineando che … Con specifico riferimento alla città di Reggio Calabria
_______________________________________________________________
91
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
invece, l’operazione “Meta” ha permesso di dimostrare l’esistenza di una stuttura di
gestione unitaria facente capo ai principali protagonisti delle storiche famiglie mafiose
cittadine: DE STEFANO Giuseppe, CONDELLO Pasquale e LIBRI Domenico … e
precisando, poco oltre, che … La vicenda delle forniture SDS – SMA, redistribuite
sapientemente dal SURACI Dominique a ‘pioggia’ su tutte le ditte e/o aziende società
riconducibili in primis ai DE STEFANO-TEGANO, ma anche ai diversi ambiti
criminali cittadini, rappresenta la proiezione economico-imprenditoriale dell’unità del
fenomeno criminale ‘ndranghetistico, altrettanto unitariamente coinvolto nel momento
in cui il ‘punto di riferimento economico’aspira a divenire anche un ‘punto di
riferimento politico istituzionale’. Così, senza infingimenti o distinzioni e senza alzare
steccati di sorta, il candidato SURACI Dominique ricercherà l’appoggio elettorale da
tutti quegli stessi ambienti da lui coinvolti nell’iniziativa economica, facendo valere
proprio l’efficacia della stessa. … e, da ultimo, evidenziando che … Quando poi
arriverà l’affermazione politica, sia il successo imprenditoriale che quello politico
verranno abilmente spesi dal SURACI per accreditarsi efficacemente in importanti
ambienti finanziari milanesi (cfr. la vicenda PANSERI), in una costante ascesa
personale ed imprenditoriale. …”
Ma, in realtà, come si era anticipato, una parte di questo meccanismo, del sistema di
penetrazione e di controllo del settore delle forniture alla grande distribuzione da parte
della ‘ndrangheta era emerso in altro troncone del presente procedimento, conclusosi, in
fase d’indagine, per un verso, con la citata operazione Raccordo (che aveva visto il
fermo e la successiva applicazione di misure cautelari nei confronti di CRUCITTI Santo
e CHILÀ Mario Salvatore, ritenuti esponenti della “locale di Pietrastorta”, riconducibile
alla medesima famiglia CRUCITTI e storicamente considerata alleata dei DE
STEFANO) e, per altro verso, con quella Sistema, che ha consentito di monitorare le
vicende relative al fallimento della PLANET FOOD S. r. l., società legata al SURACI
Dominique fosse solo a voler considerare l’ambito delle persone ivi operanti e tratte in
arresto, tutte risultate a vario titolo a lui legate. Vicende che hanno palesato le evidenti
cointeressenze della cosca TEGANO e della cosca CRUCITTI in seno alla società,
tradottesi nella contestazione di bancarotta preferenziale, aggravata ex art. 7 L.
203/1991.
_______________________________________________________________
92
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Quel provvedimento, in buona sostanza, offre valutazioni che nella presente
ordinanza non solo trovano conferma ma vengono rafforzate, dando conto di un
quadro investigativo estremamente allarmante, che consente correttamente, ad
avviso di questo decidente, di considerare, con il P. M., quanto segue:
“…
In realtà, può dirsi che il SURACI Dominique rappresenti la punta di un iceberg, perché
non solo lui appare pesantemente coinvolto nelle vicende anche di carattere economicoimprenditoriale disvelate dalle indagini svolte nel corso delle indagini condotte nel presente
procedimento: molteplici sono infatti gli imprenditori coinvolti, seppure spesso a lui
riconducibili direttamente o in combutta col SURACI, come dimostrato dalla misura
cautelare emessa nell’operazione cd.”Sistema” che ha coinvolto gli imprenditori titolari
della ‘PLANET FOOD Srl’ tra cui anche SURACI Domenico, omonimo cugino dell’attuale
indagato (cfr. occ allegato 4).
Tuttavia, l’individuazione e lo scioglimento dei gangli di collegamento tra il tessuto
economico-istituzionale e quello criminale cittadino rappresenta una strategia essenziale per
scongiurare il definitivo impossessamento da parte della ‘ndrangheta di tutte le strutture
economiche, imprenditoriali e politiche del territorio, con l’inevitabile soffocamento delle
risorse sane che dallo stesso promanano e che non intendono scendere ai pur
apparentemente utili compromessi col tessuto criminale che le circonda.
…”
Di seguito, invece, le prime considerazioni in ordine alla convergenza di interessi delle
cosche della ‘ndrangheta nel settore della distribuzione alimentare. Così il P. M.:
“…
§ - I.2) La convergenza d’interessi delle cosche nel settore della distribuzione
I risultati della presente attività d’indagine forniscono importanti conferme sulla
trasversalità degli interessi criminali delle diverse famiglie di ‘ndrangheta operanti nella
città di Reggio Calabria.
Superati gli ‘opposti estremismi’ che avevano insanguinato la città di Reggio Calabria
nell’ultima guerra di mafia, le diverse famiglie mafiose hanno raggiunto il necessario
equilibrio per poter curare ognuno i propri interessi nel rispetto di “regole” concordate, non
solo nella gestione dei settori più specificamente criminali come quello delle estorsioni - per
come già emerso nell’indagine cd.’Meta’ i cui approdi investigativi sono stati da ultimo
citati - ma anche nella gestione di settori imprenditoriali quale quello commerciale
finalizzato alla distribuzione commerciale.
Infatti, si registra come in uno dei più importanti settori economici cittadini - la grande
distribuzione alimentare appunto - hanno interessi, oltre alla famiglia DE STEFANO
TEGANO anche altre famiglie mafiose quali gli ALVARO, i LIBRI, i LO GIUDICE e
persino consorterie che nell’ultima guerra di mafia erano contrapposte ai suddetti: quali i
CONDELLO, i ROSMINI , o - secondo logiche criminali - “lontani” quali i LABATE.
Per quanto oggetto della presente indagine, si ha modo di rilevare in detto settore:
a) da un lato, un ruolo preminente assunto dai DE STEFANO/TEGANO:
- sia attraverso il controllo di diverse società che hanno gestito nel tempo numerose unità di
distribuzione alimentare ubicate in questa provincia, attraverso società come la VALLY
Calabria Srl (in cui si rilevano peraltro interessi anche della famiglia ALVARO di
_______________________________________________________________
93
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Sinopoli), la MO.DIS. srl, la SGS Group srl, oltre alla PLANET Food srl (la cui vicenda,
come accennato, è stata già oggetto di precedente o.c.c. emessa in data 2.11.11, v.oltre);
- sia tramite il controllo delle imprese fornitrici delle anzidette società (quali la DIPROCAS
di UTANO Pasquale, la ditta individuale di POLIMENI Carmine, la ditta individuale di
POLIMENI Domenico, la SAN MICHELE di CRUDO Michele, il Panificio Antico Mulino
ed altre (v.oltre);
b) dall’altro, la compresenza di interessi facenti capo anche ad altre famiglie mafiose che
pure si ritagliano un proprio spazio quali:
- i LIBRI, cui si ritengono riconducibili - quali soggetti intranei e/o contigui come meglio si
argomenterà nel prosieguo - alcuni fornitori quali Angelo FRASCATI, titolare della ditta
‘PARMAREGGIO’ e Natale IANNI, titolare della ditta ‘PANE E DELIZIE’ quest’ultimo
già colpito da misura cautelare ed attualmente sottoposto a giudizio per la sua appartenenza
alla cosca indicata, nel lambito del procedimento cd. “Alta Tensione” (cfr. o.c.c. allegata);
- i LO GIUDICE, attraverso la ditta ITALGROSS, di Domenico LOGIUDICE23;
E persino consorterie in passato “distanti “ dalla posizioni dei DE STEFANO - TEGANO
quali:
- i ROSMINI, attraverso le forniture della ditta CARTARUGA srl, di cui è titolare
ROSMINI Francesco;
- i LABATE, attraverso Pasquale LABATE che l’attività tecnica ha rilevato essere il
principale referente per la fornitura di carne.
La richiamata trasversalità d’interessi risalta ancor di più allorquando molte di dette
famiglie faranno confluire il proprio sostegno elettorale al candidato al consiglio comunale
Domenico Giovanni SURACI che - come meglio si argomenterà nel prosieguo - costituisce
importante punto di riferimento24 per gli interessi economici della famiglia DE STEFANO TEGANO, proprio nel settore della grande distribuzione, oltre ad essere ovviamente per la
stessa importante interlocutore politico.
Senza dissertare oltre sull’esistenza (diffusamente riconosciuta nel territorio) e l’operatività
attuale del sodalizio di ‘ndrangheta riconducibile alle famiglie DE STEFANO/TEGANO
che, come detto, è un dato giuridicamente acquisito, l’indagine nel suo complesso ha
permesso di far luce sull’azione svolta nell’interesse di detta organizzazione da parte di
alcuni personaggi che i pregressi giudiziari, le frequentazioni e i vincoli familiari inducono
a ritenere vicini al sodalizio in questione e che, parallelamente, si sono rilevati essere ben
inseriti nel tessuto economico di questo centro, giacché agli stessi sono direttamente e/o
indirettamente riconducibili imprese che esercitano la loro attività nel settore della grande
distribuzione.
In una precedente richiesta già inoltrata da questa D.D.A., cui ha fatto seguito
l’emissione di o.c.c. da parte del Gip - al cui contenuto si rinvia - , si sono tratteggiati i
profili criminali di SURACI Domenico e degli altri soci della PLANET FOOD Srl,
evidenziando le prove della strumentalizzazione della stessa società a beneficio anche
degli interessi economici di appartenenti a sodalizi di ‘ndrangheta, quali i TEGANO,
attraverso POLIMENI Carmine, POLIMENI Domenico e CRUDO Michele, da un
lato, e CRUCITTI Santo, boss dell’omonima cosca, dall’altro.
…”
E, allora, appare opportuno riportare lo stralcio di interesse di quella ordinanza:
“…
23 a cui è direttamente riconducibile il la ditta ITALGROSS DI LOGIUDICE DOMENICO.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
VALUTAZIONI DEL G. I. P. IN ORDINE AI REATI DI CUI AI CAPI B) E B) BIS.
Esposto il compendio indiziario relativo agli addebiti di cui ai capi B) e B – bis), può,
pertanto, passarsi alle considerazioni finali.
Un dato appare pacifico sulla scorta delle attività di intercettazione e della minuziosa e
dettagliata disamina posta in essere dal curatore fallimentare con la relazione di cui
all’art. 33 L. F.: la società Planet Food S. r. l. era gestita di fatto da Domenico
SURACI cl. 73, Sandrino Amedeo AURORA e Antonino MINNITI.
Essa, come le società che l’hanno preceduta, viene letteralmente accompagnata al
fallimento, dichiarato dal Tribunale di Reggio Calabria in data 11.12.08 (vd. sentenza in
atti, con cui veniva nominata curatore la dr.ssa Alessandra De Simone Saccà). Ma il
29.11.2007, seguendo una prassi ormai consolidata, due dei titolari occulti, Domenico
SURACI cl. 73 e Sandro Amedeo AURORA, assieme a Emanuele SURACI, cugino del
primo, danno vita alla società denominata “DISTRIBUZIONE E COMMERCIO
s.r.l.”, D.E.C. S. r. l., in cui formalmente risultano soci, al momento della costituzione,
la moglie di Domenico SURACI cl.’73, Danila Emanuela CATERINI, e Caterina
SURACI, ex dipendente del punto SMA e sentimentalmente legata a Sandro AURORA.
Questa società, il 20.2.2008, apre il supermercato sito in via S. S. Ionica 106, Salita
Ribergo n. 16, subentrando, cioè, al supermercato gestito della Planet Food S. r. l.
(il cui secondo punto vendita, anch’esso ad insegna “Punto SMA” era ubicato in via
Reggio Modena n. 55).
Se questa è la fine, certificata in atti, che viene fatta fare alla Planet Food, comprendere
le vicende che conducono alla sua decozione richiede, anzitutto, verificare chi ne
fosse formale titolare, ovvero MUSOLINO Maria Paola, moglie di MINNITI
Antonino (con quota nominale di mille euro) e BARCHETTA Fortunata Loredana
(con quota nominale di novemila euro), che rivestiva anche la carica di amministratore,
e chi ne fossero, invece, i reali amministratori.
Come anticipato, i dati formali desunti dalla visura camerale della Planet Food
collidono con quanto è emerso nel corso dell’attività tecnica, considerato che l’effettiva
gestione della società si è rilevato essere riconducibile a:
-
Domenico SURACI, il quale, peraltro, da libro matricola,
formalmente risultava mero dipendente a tempo
indeterminato dal 4.1.2005 al 3.10.2006 (in qualità di
quadro);
-
Sandrino Amedeo AURORA, che, da libro matricola,
formalmente risultava dipendente a tempo indeterminato dal
4.1.2005 al 3.10.2006 (in qualità di quadro preposto
all’esercizio nominato il 27.05.2005);
-
Antonino MINNITI, cessato dalla carica di amministratore
unico della Planet Food Srl il 16.5.2006.
Si sono sopra riportate le moltissime conversazioni da cui emerge chiaramente il
ruolo dei predetti nell’assetto gestionale della Planet Food, evidenziando i
molteplici contatti intercorsi tra SURACI, AURORA e MINNITI vertenti su
24
come anticipato dal collaboratore di giustizia Paolo IANNO’ e come riscontrato nel corso della presente attività
d’indagine.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
questioni legate ai movimenti finanziari ed alle operazioni economiche riguardanti
la società.
Le stesse conversazioni, come si è già osservato nel commentare gli indizi esposti in
sede di richiesta, rivelano non solo i meccanismi di dissimulazione della reale
condizione economica ma, soprattutto, quelli con cui, fraudolentemente, si
provvedeva a prosciugare le casse della società, sempre più in crisi di liquidità, così
pregiudicando la massa dei creditori.
OMISSIS, N. D. E.
Ciò premesso, si è detto che dietro la Planet Food gravitano soggetti che partecipano
appieno alle dinamiche della criminalità organizzata, primo tra tutti CRUCITTI Santo,
riconosciuto – da ultimo con l’ordinanza di questo Ufficio in data 13/4/2011 – a capo
della articolazione della ‘ndrangheta che è la cosca omonima, dominante nei territori
cittadini di Condera e Pietrastorta.
Emerge, da quanto si è esposto, come risulti anzitutto dimostrato che SURACI
Domenico cl. ’73 si sia rivolto costantemente al CRUCITTI Santo per i bisogni
connessi alle sue attività economiche. Il capo della cosca omonima, dunque, è
intervenuto diverse volte, sia direttamente, come si è visto anche con propri assegni, sia
indirettamente (mediante i buoni uffici che interponeva nei confronti del GULLÌ per i
bisogni del SURACI e dei suoi soci rispetto all’agenzia dell’istituto di credito dal
predetto diretta, oltre che con la dazione di circa 10.000 euro da parte dello SCIRTÒ,
certamente da lui “mediata”), nelle attività economiche del SURACI Domenico cl. ’73.
A conferma dell’interesse alla Planet Food S.r.l. del capo cosca Santo CRUCITTI,
concorre la registrazione di frequenti contatti telefonici tra il predetto ed il SURACI, il
cui contenuto evidenzia la gestione dei rapporti con le banche, tant’è che, spesso, i due
si recavano insieme nelle agenzie degli istituti di credito e, quando ciò non avveniva, era
il SURACI a comunicare al CRUCITTI l’esito dei contatti avuti. Ovviamente ciò
nell’interesse del CRUCITTI, che doveva salvaguardare il proprio interesse a
“rientrare” del denaro offerto a credito al SURACI (peraltro con la prospettiva di
poter far “girare” capitali: in altri termini, come osserva il P. M. a ff. 106 – 107 della
richiesta, un esercizio abusivo del credito in grado di consentire il reinvestimento di
capitali di provenienza illecita in un’ulteriore, redditizia, attività criminale, riuscendo a
conseguire profitti illeciti da illeciti capitali).
Sotto altro punto di vista, poi, sono emersi alcuni soggetti che rivestivano ruolo di
fornitori della Planet Food e, come si vedrà, anche di finanziatori della stessa (nel senso
che si è precisato al capoverso che precede).
Si vuole, cioè, fare riferimento, a quel “Carmine” (richiamato, ad esempio, nella
conversazione del 16/12/2007, progr. 104, in cui, discutendo dei debiti con i fornitori,
SURACI Domenico dice al MINNITI che gli ultimi due che devono togliersi,
evidentemente nel senso di estinguere i relativi debiti, sono Carmine e la signora
Siclari), che altri non è che Carmine POLIMENI, nato a Reggio Calabria l’11.03.1980,
ivi residente in via G. D’annunzio n. 32, coniugato con Eleonora TEGANO, figlia del
boss Giovanni TEGANO cl. ’39, ritenuto elemento verticistico dell’omonimo cartello
criminale (e tratto in arresto, in data 26.4.2010, unitamente al predetto boss suo suocero,
perché accusato di averne favorito la latitanza).
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Questi è titolare dell’omonima ditta individuale avente ad oggetto la vendita di
bevande.
Le indagini tecniche espletate (si richiamano le diverse conversazioni menzionate nella
richiesta) hanno, come indicato dal requirente, rivelato che il predetto si occupava anche
dell’attività del fratello Domenico POLIMENI, nato a Reggio Calabria il 25.12.1976,
ivi residente in via Tenente Panella n. 29, titolare dell’omonima ditta avente ad
oggetto sociale la vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ortofrutticoli freschi
e congelati, nonché di quella del cognato Michele CRUDO, nato a Reggio Calabria il
02.04.1977, ivi residente Fraz. Archi in c.da Corvo n. 3., coniugato con l’altra figlia del
boss Giovanni TEGANO, Maria TEGANO, titolare, insieme alla moglie, della ditta
denominata “SAN MICHELE”, avente ad oggetto il commercio al dettaglio e
all’ingrosso di generi alimentari (tra le quali uova), nonché la rappresentanza di
generi alimentari come carni macellate, ortofrutta ecc..
Trattasi di ditte tutte rientranti tra i fornitori della Planet Food S.r.l..
Costoro sono soggetti legati da forti vincoli di parentela con elementi apicali della
famiglia DE STEFANO/TEGANO ed attualmente sottoposti a misura cautelare
personale (nonché condannati, all’esito del giudizio di primo grado, proprio per tale
appartenenza, con ruolo essi stessi apicale) nell’ambito della c.d. “Operazione
Agathos”.
OMISSIS, N. D. E.
Questo, dunque, nell’ordinanza “AGATHOS” in merito alla posizione degli odierni
indagati, ritenuti raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per la partecipazione
all’articolazione dell’associazione di tipo mafioso ‘ndrangheta denominata cosca
TEGANO.
S’è visto anche, in precedenza, come POLIMENI Carmine, fornitore della Planet Food,
fosse anche colui il quale, in base alle emergenze dell’attività tecnica prima accennate,
provvedeva a gestire gli interessi delle entità commerciali riferibili al fratello Domenico
ed al cognato CRUDO Michele.
Ma si è, soprattutto, visto come POLIMENI Carmine fosse soggetto al quale,
costantemente, gli amministratori di fatto della Planet Food si rivolgevano per appianare
le esigenze economiche in caso di difficoltà, con un giro di assegni o prestiti in denaro
che chiaramente emerge dall’attività intercettiva. Parimenti da essa emerge come, nel
caso non potesse provvedere il POLIMENI Carmine, i tre erano soliti rivolgersi al di lui
fratello, Domenico, ovvero al cognato, CRUDO Michele.
A titolo esemplificativo della stretta cointeressenza e sinergia operativa tra i tre suddeti
indagati (rimandando alla lettura delle conversazioni in proposito rilevanti), si
rammentano dialoghi in cui è emerso come Domenico SURACI contattava
telefonicamente i fratelli Domenico e Carmine POLIMENI, al fine di risolvere i
problemi finanziari della Planet Food (in particolare, egli chiamava Domenico
POLIMENI, cui diceva che, siccome avevano parlato con il fratello Carmine, che era
assente, stava chiamando lui per chiedergli se potesse fargli un assegno per lo storno
della fattura; il Polimeni replicava dicendo di non avere assegni, in quanto non aveva
proprio il conto, ed il SURACI, di rimando, affermava “no va bé dal blocchetto di tuo
fratello, non ce l’hai?”, sentendosi rispondere che non ce l’aveva). O si pensi, ancora, a
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
quando AURORA chiedeva al POLIMENI se fosse andato a Reggio e quegli rispondeva
di no, tranquillizzandolo sul fatto che, comunque, c’è Michele e lo possono chiamare
dicendogli che siccome Carmine non c’è se gli possono fare la cortesia..
In altri termini, costoro, la cui spiccata propensione alla cura degli interessi
imprenditoriali della consorteria di appartenenza (per POLIMENI Carmine e per
CRUDO Michele, peraltro, con riconosciuta posizione apicale) è stata ritenuta già in
seno all’ordinanza Agathos, in relazione alle attività della Planet Food, operavano quali
fornitori e quali finanziatori, all’evidente fine (ben sottolineato dal requirente a pag. 108
– 109 della richiesta) di inserirsi con le loro attività imprenditoriali in un campo
particolarmente remunerativo quale quello della distribuzione alimentare,
traendone, anzitutto, i benefici economici derivanti dalle forniture effettuate dalle
ditte a loro direttamente riconducibili. D’altro canto, ovviamente, era loro interesse
spartirsi nel corso del tempo ingenti guadagni, che certamente saranno rientrati nelle
loro tasche dall’attività della società così finanziata, con il risultato di lasciare ‘i cocci’
ai creditori ufficiali: situazione che (come bene osserva il P. M.) è certificata dal
fallimento della Planet Food con un passivo accertato di €.776.565, senza che nessuno
degli occulti finanziatori sia risultato, a qualsiasi titolo, insinuato al passivo.
Evidentemente perché soddisfatto dei propri crediti, esattamente come osservatosi
per il CRUCITTI. E ciò non per argomento logico del decidente ma per bocca degli
stessi protagonisti delle vicenda della società. Nella conversazione di cui al progressivo
470 del 2.1.2008 (si ponga attenzione, peraltro, alla data del dialogo, di poco
antecedente all’apertura – o meglio al cambio di casacca – del supermercato di Pellaro
con la nuova sigla societaria della DEC S. r. L., quando la Planet Food era stata avviata
al fallimento), infatti, Sandro dice che anche i fornitori stanno cominciando a
pressarlo, Domenico dice che se ne fotte dei fornitori e non li calcola tranne Carmine
che deve pagare.
Ciò detto, altro fornitore appartenente al medesimo ambito criminale che si è colto avere
un rapporto privilegiato con Domenico SURACI è Pasquale UTANO, nato a Reggio
Calabria l’8.8.1950, ivi residente frazione Archi via vecchia Provinciale n. 3., titolare
della DIPROCAS Srl, avente ad oggetto la fornitura di prodotti caseari, suocero di DE
STEFANO Paolo Rosario e di SCHIMIZZI Paolo, nonché cognato di TEGANO
Giuseppe, tutti ritenuti esponenti di primissimo piano della cosca DE STEFANO –
TEGANO, come tale indicato da diversi collaboratori di giustizia. Anch’egli è stato
sottoposto a misura cautelare personale per la sua appartenenza alla cosca citata, nella
cd. “Operazione Archi”, al cui provvedimento di fermo, allegato in atti (vd. all. n. 21),
si rimanda per la specifica posizione.
È da sottolineare, peraltro, come, proprio dalla DIPROCAS riconducibile all’UTANO,
la Planet Food avesse acquistato, nel gennaio del 2007, un ramo d’azienda, ovvero un
esercizio commerciale per la vendita di salumi, sito in Pellaro, per come risulta dalla
relazione del curatore fallimentare, alle cui puntuali osservazioni in merito, peraltro, si
rinvia.
Significativo, ancora, il dato che i fornitori di che trattasi siano soggetti tutti
appartenenti ad un ambito criminale (quello dei DE STEFANO – TEGANO) al quale,
come già riportato nella parte introduttiva del presente provvedimento, è storicamente
vicina la cosca CRUCITTI.
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D’altra parte, anche altro fornitore oggetto di conversazioni di assoluto rilievo è
riconducibile immediatamente ad ambito criminale limitrofo: la “sig.ra SICLARI”, cui
si fa riferimento nella conversazione in cui si indica il personale – degli indagati –
programma di estinzione dei debiti, è Antonia Maria SICLARI, titolare della ditta
denominata “PANIFICIO SICLARI Antonia”, inserita essa pure nell’elenco dei
fornitori della Planet Food S. r. l., madre di Natale IANNI’, anch’egli sottoposto a
misura cautelare in carcere per la sua appartenenza alla cosca BORGHETTOZINDATO, articolazione della cosca LIBRI (vd. allegata O. C. C. Alta Tensione).
Orbene, è un dato di fatto che nessuno dei fornitori sopra citati – che nel corso
dell’attività tecnica espletata si sono evidenziati quali importanti creditori della
Planet Food S.r.l. – è inserito nell’elenco delle domande di ammissione al passivo
dell’anzidetta società, presentato nella cancelleria del Tribunale.
Il che fa ritenere, conformemente all’assunto del P. M. nella richiesta, che i crediti dei
sopra menzionati fornitori, a differenza di quelli degli altri, siano stati saldati,
anche considerato come, dal progetto passivo del fallimento depositato dal
curatore il 9/3/2009, risultavano crediti per 714.673, 13 euro, ma certo non quelli
dei summenzionati.
Nel caso di specie, pertanto, la posizione qualificata del POLIMENI Carmine, del
POLIMENI Domenico, del CRUDO Michele, dello stesso UTANO e del CRUCITTI
Santo, di creditori della società (i primi anche fornitori) quali finanziatori della stessa,
rende evidente come costoro fossero, per un verso, ben consapevoli delle disastrate
condizioni economiche della società e, dunque, dello stato di insolvenza che a breve
sarebbe emerso, e, per altro verso, come abbiano ottenuto il soddisfacimento dei
loro crediti, tanto che è indubbio che nessuno di essi si sia insinuato al passivo (si
richiama ancora una volta quanto constatato nelle intercettazioni per la preferenza
accordata a Carmine POLIMENI ed i continui scambi fra SURACI e CRUCITTI
relativi alle vicende bancarie della Planet Food, cui era sotteso l’evidente interesse del
secondo a rientrare dei propri crediti verso la società).
E, d’altronde, non ne aveva bisogno in quanto il manifesto programmatico delle
preferenze da parte degli amministratori occulti voleva, appunto, per bocca di
SURACI Domenico che se ne fottessero dei fornitori e non li calcolassero, tranne
Carmine che doveva essere pagato.
OMISSIS, N. D. E.
E, nel caso di specie, il CRUCITTI Santo, il POLIMENI Carmine, il POLIMENI
Domenico ed il CRUDO Michele certamente concorrono nella bancarotta
preferenziale, avendo, evidentemente, determinato il soddisfacimento del proprio
credito, dovuto sia alla qualità di fornitori sia a quella, chiaramente emersa dalle
indagini tecniche, di finanziatori occulti della società stessa, preventivamente
rispetto a quello degli altri aventi diritto. Ciò considerando come essi profittino della
loro appartenenza alla ‘ndrangheta, ben nota ai loro debitori, decisiva in termini di
determinazione o rafforzamento del proposito di costoro di onorare i debiti contratti nei
loro confronti (cfr. conversazione prima citata) a discapito dei terzi creditori, per evitare
possibili conseguenze.
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Sotto il profilo soggettivo, poi, per come ampiamente provato dalle intercettazioni,
emerge che essi avevano la piena consapevolezza dello stato di insolvenza della
Planet Food (innumerevoli contatti con gli amministratori di fatto vedono costoro
riferire agli interlcoutori come – in caso di non intervento dei … finanziatori –
sarebbero stati rovinati) e, quindi, del pregiudizio che sarebbe stato arrecato agli
interessi dei terzi mediante il pagamento di quanto loro dovuto.
Gravi indizi di colpevolezza, pertanto, si ravvisano per gli indagati del reato di cui
al capo B) bis.
Si innesta, a questo punto, altro profilo, che è quello inerente la sussistenza
dell’aggravante di cui all’art. 7 L. 203/91, contestata a tutti gli indagati chiamati a
rispondere del capo B) e del capo B) bis.
E se poco vi è da dire per il CRUCITTI, i due POLIMENI ed il CRUDO, ben
consapevoli che simile condotta da loro determinata non poteva che rivolgersi a
vantaggio delle casse delle cosche di rispettiva appartenenza (di cui rivestono quasi
tutti un ruolo apicale), parimenti va detto circa la consapevolezza dell’agevolazione ai
sodalizi di che trattasi per quanto concerne i tre amministratori di fatto della
Planet Food, il SURACI Domenico cl. ’73, l’AURORA Amedeo Sandrino ed il
MINNITI Antonio.
Ed invero, chiarificatrice in tal senso, al netto della già sottolineata chiara
rappresentazione del peso del CRUCITTI Santo in seno alla ‘ndrangheta che
sicuramente aveva il SURACI Domenico cl. ’73 (contiguo alla consorteria stessa),
appare la vicenda della soddisfazione del credito pretesa da altro soggetto ritenuto
appartenente all’associazione mafiosa, ovvero lo IANNÌ Natale.
Le minacce di cui egli si rende protagonista verso SURACI Domenico cl.’73 non
impressionano quest’ultimo più di tanto, evidentemente perché egli è ben consapevole
di avere alle spalle soggetti di spessore della stessa criminalità organizzata, operanti in
altri ambiti territoriali. Infatti, pur consapevole dei legami dello IANNI’, SURACI, nel
corso della prima riportata conversazione ambientale col cugino Emanuele SURACI,
intercettata il giorno successivo a quella del dialogo con lo IANNÌ, il 3.1.08, riferisce
“(…) con Natale ieri mi sono ammazzato, lo vuoi capire, lui pensava che si gonfiau
che parrau con chissi di Condera, se dobbiamo arrivare che ni mazzamo,te lo dico
allora imo e i mazzamu, che fai mi aiuti, sei della mia parte? IDDU DISSI CHE
VIENE E MI AMMAZZA A CASA, MI METTI UNA BUMBA NEL NEGOZIO, TI
METTE UN BUMBA A TIA A PELLARO E VIENE E MI AMMAZZA FINO A
CASA... Natale (…)”; “(…)SE VUOI FARI GUERRI FACIMU GUERRI, MA
RENDITI CUNTU CHE NULLA FAI SULU CU NATALI A GUERRA (…),
specificando “(…) POI CON QUELLI DI MODENA, POI TI METTI CON
L’ARCOTI (…)”. Come ben osserva il P. M. nella richiesta, il riferimento agli “arcoti”
diviene più specifico quando, nel corso della medesima conversazione, al progressivo
successivo n. 497, il SURACI Domenico evidenzia: “(…) ora gli dico a UTANO, a
Carmine e a coso, no, Natale disse che mi ammazza quindi il primo regolamento
glielo devo dare a lui, vedete se vi sta bene, sennò parlatene con lui, così vedete, così
se la vedono..." , facendo esplicito riferimento non solo a POLIMENI Carmine ma
anche a UTANO Pasquale, titolare della DIPROCAS, fornitore della Planet Food e
dante causa nella cessione di ramo azienda, anch’egli attualmente in stato di custodia
cautelare per la sua appartenenza alla cosca TEGANO.
In tale contesto di
contrapposizione tra gli “arcoti” da una parte e “quelli di modena” e “chissi di
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Condera” dall’altra, come si sottolinea correttamente nella richiesta, Carmine
POLIMENI (genero del boss Giovanni TEGANO, insieme al quale è stato arrestato
allorché è stata posta fine alla lunga latitanza di quest’ultimo), oltre a curare i rapporti di
fornitura della propria ditta, di quella intestata al fratello Domenico, di quella intestata
al cognato CRUDO Michele, emerge essere intervenuto per dirimere i contrasti venutisi
a creare tra i responsabili della Planet Food S.r.l. e gli esponenti della cosca operante nel
rione Modena (“quelli di modena”), ove era ubicato uno dei punti vendita dell’anzidetta
società. Tanto è vero questo assunto che, in successiva conversazione del 29/1/2008,
Domenico SURACI, parlando nuovamente del problema rappresentato da Natale
IANNI’ (prog.976) con il socio Sandrino AURORA, fa esplicito riferimento a “quelli di
Modena” ed a somme di denaro che dovevano andare a persone detenute: “(…)
parlando del fatto di questi qua di Modena (incomp) però vedi che ci sono soldi che
vanno ai carcerati, dici... (…)”. In altri termini, la conversazione conferma che gli
interlocutori, soci tra loro, per affrontare la problematica rappresentata da Natale
IANNI’ e da coloro che evidentemente questi rappresentava (“quelli di modena” e
“chissi di Condera”) si erano rivolti a “Carmine”, ovvero al POLIMENI Carmine, che è
colui il quale, secondo le parole del SURACI, rappresentava comunque la necessità di
sostenere i “carcerati”, senza che, però, ciò dovesse andare a scapito degli
amministratori della società, che avrebbero dovuto far ricadere tale “balzello” in capo ai
fornitori. Al riguardo infatti, Domenico SURACI, riportava le parole di Carmine
POLIMENI: “(…) no però dice, cacciateli, vi cacciate dai fornitori, perché io sono il
primo che vi caccio 500 (incomp, cacciati dagli altri (incomp) (…)”.
E, dunque, si rivela evidente la copertura che gli arcoti, rectius i TEGANO, offrivano
al SURACI Domenico ed ai suoi soci, che ben palesa come il reato che ne occupa
(siccome, per vero, la palesatasi infiltrazione di costoro anche nelle vicende della Planet
Food, che, come detto, finanziavano) fosse diretto ad agevolare, oltre alla consorteria
del CRUCITTI, come detto intimamente legato al SURACI Domenico cl. 73, tanto
da spendersi di continuo in suo favore nei momenti di bisogno, anche quella dei
TEGANO.
Conferma si ha in alcune ulteriori battute delle menzionate conversazioni, ad esempio
allorquando:
o nel progr. 496 del 3/1/2008 si coglie il seguente stralcio di dialogo:
Domenico: si tu dici, ma che dici Emanuele, avanti a mia, avanti a tia,
hannu ragiuni punto e basta Emanuele: fattelo dire così siamo tutti
tutelati, almeno sacciu Domenico: mu dissi avanti e genti ieri, avanti e
genti, (incomp)l’occhi tanti dentro (incomp)infatti gli dissi io esci fuoi
e poi mi parli, no perchè hai ragiuni ora ti senti ca mi puoi diri questi
cosi, no dici: io ti avverto cu sai, io ti sto mettendo una bumba e vengo
ad ammazzarti, te lo dico chiaro che almeno sai che ti puoi difendere,
basta dissi non volgio sapere più niente, tu ci cacciasti u pane ai miei
figli e io ti ammazzo, basta e se ne andato, regolati, mi disse, non mi vai
ad Archi, già ho parlato ad Archi, mi disse non c'è; conversazione che
fa pacificamente emergere come, evidentemente ben consapevole della
copertura e del sostegno dato dai Tegano agli amministratori della Planet
Food, nei suoi riguardi insolventi, IANNÌ rappresenti al suo interlocutore
non mi vai ad Archi, già ho parlato ad Archi, comunicando, cioè, che
era inutile che domandasse ulteriore protezione ad Archi, cioè ai
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
TEGANO, perché a quelli di Archi aveva già personalmente fatto
presenti le sue ragioni;
o nel prog. 976 AURORA, commentando la questione con SURACI (che
dice parlando del fatto di questi qua di Modena (incomp)però vedi che
ci sono soldi che vanno ai carcerati, dici...), afferma: ma Carmini
mancu parrau con nuddu, SURACI: no però dice, cacciateli, vi cacciate
dai fornitori, perchè io sono il primo che vi caccio 500 (incomp)
cacciati dagli altri (incomp) AURORA: se si (incomp) una cifra
ragionevole si, ma 20mila non li (incomp)... SURACI: (incomp);
insomma a parlare della cosa doveva essere CARMINE, ovvero il
POLIMENI Carmine, a conferma della previa deliberazione dei
TEGANO sul punto del soddisfacimento dei crediti, evidentemente
questione di loro stretto interesse perché, a loro volta, creditori.
Stralci di dialoghi, questi, che ben confermano, letti nella congiunzione con le ulteriori
frasi pronunciate nel corso delle altre conversazioni riportate, come ben evidente sia la
copertura offerta dai TEGANO ai soci occulti della Planet Food e come, pertanto,
costoro fossero ben consapevoli, nel porre in atto la condotta di bancarotta
preferenziale che si è commentata, non solo e non tanto di agevolare i loro
creditori/fornitori uti singuli quanto, piuttosto, la consorteria di cui essi erano
apicali esponenti.
Ne consegue, in definitiva, che gravi indizi di colpevolezza appaiono sussistere a
carico di tutti gli indagati cui vengono provvisoriamente ascritti i reati di cui ai
capi B) e B) Bis della rubrica, siccome aggravati.
Sussistono, difatti, per gli indagati di cui al capo B), oltre all’aggravante dell’avere
commesso più fatti di bancarotta, quella del danno di rilevante gravità cagionato alla
massa dei creditori (reso palese dalla gravità del fatto e dall’ammontare stesso dei
crediti inevasi). E, per le ragioni ora esposte, quella di cui all’art. 7 L. 203/91, connessa
all’avere favorito gli interessi economici – e dunque agevolato la loro attività criminosa
– delle consorterie CRUCITTI e TEGANO [solo per completezza si osserva, quanto al
dolo dell’aggravante, che esso è conclamato dalla consapevolezza piena che i soci
hanno della caratura criminale non solo del, sempre presente e disponibile, CRUCITTI
Santo, con il quale la prossimità è fin troppo evidente, ma anche dei predetti
POLIMENI e CRUDO – gli arcoti cui si rivolgono per ottenere i dettami nella
soddisfazione dei crediti vantati verso la Planet Food e cui deve, in buona sostanza,
rivolgersi lo stesso’ndranghetista IANNÌ Natale per vedere soddisfatti i suoi di crediti,
mentre quelli di Carmine (e sodali), come detto, erano i primi della lista a dover essere
soddisfatti (siccome quelli vantati dalla banca del compiacente Direttore Gullì, che, a tal
fine, favoriva sempre il CRUCITTI ed agiva quasi come sua longa manus) –].
Veramente nessuna considerazione ulteriore rispetto a quelle che precedono si deve
fare, quanto al CRUCITTI, al POLIMENI Carmine, al POLIMENI Domenico ed al
CRUDO Michele, in ordine alla condotta loro ascritta al capo B – bis). Acclarata la
preferenza loro accordata in ragione delle cointeressenze dimostrate con gli
amministratori di fatto della società nel prestare loro credito (tutti: sia il CRUCITTI,
direttamente o per interposta persona, sia il POLIMENI Carmine – direttamente o per
mezzo del fratello Domenico o del cognato Michele, peraltro essi stessi destinatari di
richieste di ausilio avanzate dagli amministratori di fatto della società Planet Food e,
comunque, certamente contributori di costoro per come si evince dalle conversazioni
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
intrattenute con il POLIMENI Carmine –) e, soprattutto, la loro qualificata posizione in
seno alla ‘ndrangheta operante in città, ovvio è che la determinazione al delitto di
bancarotta preferenziale, in cui concorrono, si risolva, quasi ex se, nell’agevolazione
delle cosche di appartenenza (peraltro ben configurabile secondo i dettati della
giurisprudenza). Quella del CRUCITTI prevalentemente a vocazione imprenditoriale,
come si è detto (e come si vedrà a breve analizzando il settore delle intestazioni fittizie),
quella dei TEGANO con protagonisti delle attività criminose imprenditoriali proprio il
POLIMENI Carmine ed il CRUDO Michele (come ben rappresentato le sintetizzate
emergenze dell’operazione AGATHOS).
…”
Dunque, la copertura che gli arcoti, rectius i TEGANO, offrivano al SURACI
Domenico ed ai suoi soci, già in quel provvedimento veniva indicata (dimostrativa
della sussistenza dell’aggravante dell’agevolazione, oltre che della consorteria del
CRUCITTI, come detto intimamente legato al SURACI Domenico cl. 73, di quella dei
TEGANO ed) espressione dell’infiltrazione dei soggetti in quella fase indagati nelle
vicende della Planet Food, che, come detto, finanziavano.
Così, invece, prosegue l’odierno atto di impulso del P. M., passando ad esaminare la
posizione di SURACI Domenico Giovanni:
“…
Nella presente richiesta si soffermerà invece l’attenzione su quello che si è rilevato essere il
principale anello di collegamento tra l’anzidetta organizzazione criminale e il tessuto socio economico - politico di questo centro, ovvero il già citato Domenico Giovanni SURACI
(come già detto cugino dell’omonimo SURACI Domenico, amministratore di fatto della
PLANET FOOD Srl, tratto in arresto a seguito dell’o.c.c. emessa in data 2.11.11),
evidenziando i rapporti intrattenuti dal predetto con personaggi che si ritengono intranei in
primo luogo alla cosca DE STEFANO-TEGANO e che hanno svolto un ruolo di
canalizzatori di voti per il suddetto, assicurandogli per un certo periodo di tempo anche
l’importante ruolo di amministratore locale, come consigliere comunale, con gli importanti
risvolti sul condizionamento che il medesimo riusciva ad esercitare all’interno dell’ente
locale ed in seno alle società municipalizzate.
Proseguendo, si riferirà anche sul contributo fornito agli interessi dell’anzidetta
organizzazione (sia pure suo malgrado e sotto il profilo dell’imposizione) di un altro
importante imprenditore, Giuseppe CROCE’.
Proprio le intercettazioni dei colloqui intrattenuti dal predetto sveleranno in maniera chiara i
rapporti tra la già citata SGS GROUP e le organizzazioni criminali operanti in questo
centro, prima fra tutte la cosca DE STEFANO-TEGANO.
…”
_______________________________________________________________
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6). GLI
ELEMENTI INDIZIARI SULL’INFILTRAZIONE DELLA COSCA
STEFANO – TEGANO
DE
E DI ALTRE ARTICOLAZIONI DELLA ‘NDRANGHETA
NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE ALIMENTARE.
Operata la premessa sul quadro in cui leggere le emergenze indiziarie, può passarsi ad
esaminare il paragrafo della richiesta dedicato all’infiltrazione della consorteria DE
STEFANO – TEGANO nel settore della distribuzione alimentare:
“…
§ - I.3) L’attività d’infiltrazione della cosca DE STEFANO–TEGANO nella
distribuzione alimentare
“Nell’affare” della grande distribuzione alimentare, l’azione di controllo esercitata dalla
famiglia DE STEFANO – TEGANO, come già accennato, avviene:
- attraverso il controllo delle società che gestiscono i molteplici centri di distribuzione
alimentare ubicati nel territorio di questa provincia, come anticipato dal
collaboratore di giustizia Paolo IANNO’ in relazione agli investimenti delle
“famiglie” DE STEFANO – TEGANO nella Vally Calabria, società che nella metà
degli anni ‘90 controllava nella provincia di Reggio Calabria una catena di discount
e nel controllo successivamente esercitato dalla medesima organizzazione sui
supermercati a marchio CONAD, gestiti dalla società denominata MODIS,
succeduta alla Vally (nel frattempo lasciata fraudolentente fallire): “(…)la Vallì
(…)sono a conoscenza diretta sulla vallì perché c'era Bruno Ventura il figlio del
defunto Francesco Ventura (…)partono da quando hanno aperto i discount (…)li
c'era Totò Ve, Totò Ventura, sbagliavo come chiamavo Bruno il figlio del defunto
Francesco Ventura impresario della pulizia (…)che fu ucciso, c'erano Masi De
Angelis socio, c'era un tale Cotugno in società e il professor e il dottor Giglio
(…)erano in società loro, nella società erano tutti quattro (…)poi hanno deciso di
vendersele e di uscirne da questa società e li hanno venduti a un tale Surace che
faceva l'autotrasportatore questo, Surace. E Surace a sua volta dietro di Surace
c'era Orazio De Stefano, che è venuto un suo nipote da me, che poi era figliastro
di Paolo, Caponera Paolo, per dire che c'erano loro nella società dei discount,
questo sempre nel periodo dei duemi prima del duemila del mio arresto (…)ci
siamo visti nella contrada dietro il cimitero di Gallico (…)per parlare di questo
fatto quando si son presi lo la società che dietro Surace ci sono loro (…)dietro di
loro c'erano la famiglia De Stefano, anche se diciamo inizialmente Totò Ventura
me lo nascose dice, ma se noi vi dicevamo qualcosa non ci facevate aprire
compare Paolo, trovavate la scusa che lo sapeva un pochettino lui (…)”25
(cfr.verbale in data 23.3.09, all.to n. _____);
- attraverso la gestione diretta o indiretta di svariate società che si occupano della
fornitura degli anzidetti centri di distribuzione alimentare (oltre quello della
PLANET FOOD Srl di cui all’o.c.c del 2.11.11), conseguendo un controllo
completo che comprende la fornitura di quasi tutti i prodotti alimentari distribuiti:
dal pane e i prodotti di panetteria, alla pasta fresca, all’ortofrutta, ai prodotti caseari,
25 interrorrogatorio del collaboratore di giustizia Paolo IANNO’ del 23.03.2009 (vds allegato n. 156 volume 3)
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
alle uova, alla carne, ai gelati, alle bibite e persino i prodotti per l'imballaggio e il
confezionamento;
attraverso il finanziamento delle anzidette società che vengono costantemente
impoverite dai loro amministratori - attraverso la distrazione di capitale, la
sottrazione di utili etc - cosicchè sovente sono gli stessi fornitori a finanziare le
società che gestiscono i supermercati che gli stessi riforniscono (anche su questo
cfr. o.c.c. del 2.11.11 in relazione a quanto emerso nell’ambito delle indagini
condotte nei confronti della PLANET FOOD e dei suoi soci).
§ - I.4) I fornitori e le ditte direttamente riconducibili alla cosca DE STEFANOTEGANO
Nel contesto descritto al paragrafo precedente, va evidenziato il ruolo di alcuni soggetti a
cui sono direttamente e/o indirettamente riconducibili alcune delle ditte fornitrici delle
società monitorate nel corso della presente indagine (la SGS Group e la stessa PLANET
FOOD Srl, di cui si è già parlato) che, alla luce degli elementi raccolti, avvalorati dai
pregressi giudiziari, dai forti vincoli di parentela e/o frequentazione con i riconosciuti
vertici del sodalizio criminale, si ritengono assolutamente organici al succitato cartello.
Nello specifico, si fa riferimento a DE STEFANO Paolo Rosario, SCHIMIZZI Paolo (di cui
è stata denunciata la scomparsa 26 in data 27.09.2008), UTANO Pasquale, POLIMENI
Carmine, POLIMENI Domenico, CRUDO Michele, Luciano FALCOMATA’.
…”
Il primo personaggio, ritenuto riconducibile alla consorteria DE STEFANO –
TEGANO, è UTANO Pasquale, riguardo al quale il P. M. osserva quanto segue:
“…
§ - 1) UTANO Pasquale
Pasquale UTANO, è socio insieme al figlio UTANO Antonio 27 della DIPROCAS Srl
avente ad oggetto la fornitura di prodotti caseari (tra i cui dipendenti in passato figura DE
STEFANO Paolo Rosario v.sotto).
Da un punto di vista familiare l’UTANO risulta:
 suocero del succitato Paolo Rosario DE STEFANO28 - coniugato con UTANO
Antonia Irene29 - elemento apicale dell’omonima famiglia, latitante dal 2005 tratto in
arresto in data 18 agosto 2009 a Taormina, il quale, da accertamenti espletati presso la
banca dati INPS, nell’anno 2005 (32 settimane) e nell’anno 2006 (3 settimane) risulta
tra i dipendenti dell’anzidetta DIPROCAS.
 è suocero del succitato SCHIMIZZI Paolo30 - coniugato con UTANO Caterina 31 ritenuto anch’egli esponente di primo piano della cosca TEGANO. Del predetto è stata
denunciata la scomparsa32 in data 27.09.2008;
26 in data 27.09.2008, UTANO Caterina, nata a Reggio Calabria il 13. 07. 1977, coniuge di SCHIMIZZI Paolo cl. 76,
presso gli uffici della questura di Reggio Calabria denunciava la scomparsa del coniuge.
27 UTANO Antonio, di Pasquale e di Morabito Rosanna, nato a Reggio Calabria il 18.12.1977, rappresentante legale
dal 28.08.2002 della società DIPROCAS Srl con sede in via S.Caterina n.107/D che subentra alla società
DI.PRO.CAS. di Cutrupi Gaetano e C. Snc con sede in via Vallone Petrara 105.
28 Nato a Melito Porto Salvo il 21.12.1976, ritenuto affiliato alla cosca DESTEFANO.
29 30.08.1983
30 Nato a Reggio Calabria il 15.03.1976, ritenuto affiliato alla cosca DESTAFANO - TEGANO e del quale è stata
denunciata la scomparsa il 27.09.2008
31 13.07.1979
_______________________________________________________________
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

è cognato di TEGANO Giuseppe33 giacché è coniugato con la di lui sorella UTANO
Maria34. TEGANO Giuseppe è fratello dei noti Giovanni cl. ’39 e Pasquale cl. 55
(entrambi catturati dopo lunga latitanza), tutti esponenti di primo piano dell’omonima
famiglia mafiosa di Archi;
il 3.10.1992 è stato condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro per oltraggio
resistenza e violenza; (vds allegato 8).
L’UTANO viene poi indicato da diversi collaboratori di giustizia come personaggio di
rilevante spessore in seno alla consorteria criminale DE STEFANO/TEGANO.
In particolare:
1) FRACAPANE Giovanbattista che:
- nel corso dell’interrogatorio datato 29.09.04 ha riferito (vds allegato 9):
“(…) Allora voglio fare una precisazione riguardo l’interrogatorio dell’altra volta perché
siccome ho detto i fratelli MOLINETTI voi mi avete detto i nomi ed io ho risposto diciamo
Alfonso e Luigi, e poi ho, su questa cosa diciamo, ho perso il filo di specificare siccome stavo
parlando del comando di Archi non è che comandano i fratelli MOLINETTI insieme ai
TEGANO, voglio dire i fratelli MOLINETTI Luigi e Alfonso, insieme a FIRRIOLO
Emilio,
GIUNTA
Cristoforo,POLIMENI Francesco e Alfredo, UTANO Pasquale e BARBARO
Carmelo, Paolo POLIMENI detto “lucifero”sono persone prese molto in considerazione cioè
diciamo importanti che se mandano un’imbasciata per un attentato o per qualcos’altro diciamo
sempre di illegale loro non gli possono dire no ma i vertici diciamo sono sempre Pasquale,
Giovanni TEGANO, BENESTARE Giorgio, Orazio e Giuseppe DE STEFANO come diciamo
vertice ad Archi e poi Archi diciamo prende tutto Reggio come posizione (…)Allora vorrei dire
di Pasquale UTANO. Pasquale UTANO e oltre che già avevo parlato, Pasquale UTANO già
dal millenovecentottantotto serviva i TEGANO Giovanni TEGANO però in particolare,
perché dico questo, perché allora io mi servi…mi compravo i vestiti nella boutique di TURANO
che era vicina dove c’è l’attuale ottica BORGIA, erano fratello e sorella e poi sono morti
sull’incidente stradale (…) Ero molto amico infatti lui mi ha fatto fare unconto, un fido alla
Banca di venti milioni allora per il gommista e poi c’è stato un particolare che avevo preso
alcuni vestiti io e gli ho detto “poi te li pago” perché mi dava tutto, siccome poi noi nel
recupero dei soldi per darglieli, lui se l’aveva preso non perché non glieli avevo pagati se l’era
presa dice “perché non vieni io con te non ho mai problema”. Allora poi ci ha chiamato
Pasquale UTANO e ci ha detto “senti ma perché da Mimmo non vai mai” così, così dice “non
ti preoccupare” dice “quello che gli devi pagare glieli paga compare Gianni TEGANO”, no?
Quindi già da allora, poi lo vedevo io a Pasquale UTANO quando con Domenico TEGANO
andavano in qualche stanza a parlare in privato, lo mandava in qualche posto e diciamo da
allora i TURANO che ora allo stato attuale diciamo sono in società con questi supermercati
“3 effe”, “issimo” almeno una volta diciamo. Poi in tutto ciò ultimamente quando sono uscito,
sempre parlo di Pasquale UTANO, quando sono uscito dal carcere nel novantotto dopo di me
è uscito Luigi MOLINETTI e si è incontrato con Giovanni TEGANO da, sempre da
BONETTI è stato lì a San Giovannello tramite sempre Pasquale TE…Pasquale UTANO
diciamo. E…(…) L’ha preso diciamo perché fino all’uscita dell’autostrada mi sembra che
Luigi MOLINETTI e l’ha accompagnato Nino PIZZETTO perché loro si sono presi l’autostrada
per Gallico e poi diciamo prima che sono usciti a San Giovannello che c’è l’uscita mi sembra là
o là vicino, l’ha preso Pasquale UTANO e l’ha portato da Giovanni TEGANO.(…) Voglio dire
che lui è sempre stato collegato con i TEGANO. Dopo questo incontro è passato diciamo
dalle gomme si è avvicinato a me ci prendiamo un caffè lì c’è il bar e dice “ti saluta compare
32 in data 27.09.2008, UTANO Caterina, nata a Reggio Calabria il 13. 07. 1977, coniuge di SCHIMIZZI Paolo cl. 76,
presso gli uffici della questura di Reggio Calabria denunciava la scomparsa del coniuge.
33 Nato a Reggio Calabria il 16.08.1944, ritenuto affiliato alla cosca DESTEFANO- TEGANO
34 Nata a Reggio Calabri il 26.08.1954.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Gianni” dice “guarda ho incontrato tuo cugino quando ha tempo” dice “se è possibile si
incontra con te” (…)”
- nel corso dell’interrogatorio datato 23.03.09, sul conto di Pasquale UTANO ha riferito
(vds allegato 9):
“(…)
Dr. Colamonici: poi un'altra cosa di cui aveva parlato prima che si interrompesse, o meglio
nel periodo non coperto dalla registrazione precedente era di questo Utano Pasquale
Fracapane: si
Dr. Colamonici: diceva che questo Utano Pasquale aveva dei negozi
fresche voglie?
Fracapane: freschi sapori
Dr. Colamonici: freschi sapori si si si
Fracapane: ora non mi viene posso dire anche una, cioè è una serie di negozi che praticamente
io avevo parlato nel verbale illustrativo, anche con la persona che era diciamo proprietario ma
da tanti anni, dove ho detto anche nel verbale illustrativo, che tramite Pasquale Utano ha fatto
gli ha fatto un incontro a Orazio De Stefano
Dr. Colamonici: che, non ho capito ripeta un attimo che mi sono perso
Fracapane: questa persona che io ho riferito nel verbale illustrativo che ora non viene il nome
Dr. Colamonici: a ecco
Fracapane: però nel verbale illustrativo vi è il nome, Pasquale Tegano, Pasquale Utano ha
fatto l'incontro gli ha fatto un incontro a Orazio De Stefano con chi lo detto sempre nel verbale
illustrativo
Dr. Colamonici: sono riusciti ad incontrarsi attraverso questo Utano
Fracapane: Utano, che questa persona diciamo è socia di questi catena di negozi che ha
Pasquale Utano
Dr. Colamonici: e
Fracapane: insieme a questa persona di generi alimentari
Dr. Colamonici: allora, Pasquale Utano ha una catena di negozi di generi alimentari, ha socio
questa persona di cui lei non ricorda il nome
Fracapane: che però lo detto nel verbale illustrativo
Dr. Colamonici: benissimo, chi è che si è incontrato con De Stefano
Fracapane: lo detto nel verbale illustrativo
Dr. Colamonici: e questa, no Utano, quest'altro cristiano quest'altra persona di cui non si
ricorda il nome
Fracapane: si si che si è incontrato con Orazio De Stefano la ...parole incomprensibili...
Dr. Colamonici: va bene il
Fracapane: e Pasquale Utano è persona vicinissima ai Tegano
Dr. Colamonici: e
Fracapane: spostava Giovanni Giovanni Tegano, Domenico Tegano per incontri cioè poi
un'altra cosa palpabile diciamo che una persona molto di fiducia è stato diciamo il fatto
quando è stato ucciso Serraino politico dove cioè praticamente l'omicidio dove è condannato
Serio e Molinetti in quello ho partecipato pure io, però li è avvenuto l'arresto, e si voleva
creare un depistaggio allora si è che li era una uno ble esse x che camminava di colore ble,
una uno particolare è stata, noi dovevamo fare un'altra uno tipo di quel colore diciamo che non
l'abbiamo trovata e l'abbiamo la verniciata li Lo Presti anche le dichiarazione che ho reso,
sotto casa sua di colore ble, abbiamo messo un caricatore ...parole incomprensibili... la
dentro, e si è provveduto a spostare questa macchina vicino al luogo dell'omicidio, e siamo
andati a battere la strada io con Utano e Roberto ...parola incomprensibile... portava questa
uno rubata verniciata con queste cose, diciamo una cosa di abbastanza seria non
Dr. Colamonici: ho capito, per rimanere su questo Utano, ha detto che quindi gestisce questa
catena di negozi di generi alimentari d'accordo?
Fracapane: si
Dr. Colamonici: poi ha detto pure che è vicinissimo ai Tegano
Fracapane: si si si
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Dr. Colamonici: ecco, i Tegano avevano qualche interesse in questa catena di negozi di generi
alimentari
Fracapane: guardi, che io so no, non lo so, però di Utono si, che è addentrato in questi negozi
Dr. Colamonici: un attimo no, io sto parlando di una cosa specifica,
dell'interesse dei Tegano
Fracapane: no
Dr. Colamonici: a questi
Fracapane: a che a che mi risulta a me no, però poi tutto può essere
Dr. Colamonici: cioè quindi lei non lo sa, non lo sa
Fracapane: non lo so, ma non lo escludo
Dr. Colamonici: a, appunto, non lo sa ma non lo esclude, perfetto. Sa se aldilà dei della catena
di generi alimentari di Utano i Tegano avessero interessi in altri tipi di attività di questogenere
cioè attività di forniture dicoanche generi alimentari di questo tipo
Dr. Andrigo: o di distribuzione, negozi praticamente
Fracapane: guardi io allo stato attuale perché sono passati tanti anni non lo so, però quello
che sapevo di proprio perché la mia collaborazione è stata subito dopo la latitanza, è nel
verbale illustrativo, ora allo stato attuale non mi viene in mente niente, allo stato attuale non
mi viene in mente niente
(…)”
2) IANNO’ Paolo che:
- nel corso dell’interrogatorio datato 27.01.2003 ha riferito (vds allegato 10):
“(…) Altra persona che poi ho conosciuto, ho conosciuto è stato Pino MORENA, Giuseppe
MORENA, un gross… vende pittura e fa l’impresa di pittura, ma nello stesso tempo fa delle
estorsioni per conto di AUDINO, una persona insospettabile è MORENA. Sono stato pochissimo
io che lo, che l’ho fatto io, sono capitato sia ecco, e quindi premetto una cosa che Mario
AUDINO è molto legato alla famiglia DE STEFANO stravede, c’ero stato quando io ero
latitante, che ad esempio, molti della famiglia DE STEFANO che sono latitante, che erano con i
TEGANO, diceva che si prende gli impegni AUDINO per mantenerlo in carcere affichè non
escono, non vogliono essere con i TEGANO dove c’è i MOLINETTI, Totuccio SERIO si, cioè si
screditavano con i TEGANO, perché anche avevano fatto uno smacco di aprire un negozio di
fronte all’Esso di rivendita di profumi qualcosa che Pasquale UTANO, quello è un altro della
cosca, ecco ricordandomi è un altro della cosca TEGANO, una persona è cugino, è una
persona obiettivi nostro da ammazzare.(…) UTANO Pasquale (…) UTANO si, che parlo io
che mio cu… però sono di Archi, sono cugini della famiglia TEGANO, lui ha il salone di
barbiere, non so se l’ha venduto o ce l’ha, più avanti poco e niente di Archi del distributore
Esso, sulla destra venendo da Gallico sulla destra, però lui aveva forse alle poste si era
applicato diverso era un obiettivo da ammazzare a tutti i costi, perché Pasquale diceva che lui
è uno di quelli che fila discorsi personali ai suoi cugini con questi con i TEGANO (…)”
- nel corso dell’interrogatorio datato 23.03.2009, sul conto di Pasquale UTANO, ha riferito
(vds allegato 10):
“(…)
Iannò: ero latitante io sempre, parliamo prima del duemila sarà stato qualche anno due anni
prima del duemila, c'era stato al ponte dell'annunziata e c'erano i figli di Paolo De Stefano se
erano legati in società coi Tegano quello che era, so certo che c'era Mario Au era la zona di
Mario Audino, quella zona e quando si parlava fra di loro si fanno gli affari si commentava un
po', sicché io avevo anche un appartamento poco distante di fronte all'ospedale di Reggio
Calabria, avevo un appartamento nel periodo di latitanza avevo un appartamento che gestivo io,
in occasione si commentava fra di noi di la dice stanno aprendo questa questo diciamo grosso
punto vendita nonché all'ingrosso non so come veniva li, al ponte dell'annunziata c'erano loro, si
parlava però ecco sempre per sapere, c'era anche diciamo un altro loro parente che si era
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
coinvolto in discount, non mi ricordo come si chiama lui faceva prima il barbiere poi se ne era
andato, questo si cercò di attentargli la vita, poi si era fatto alle cosche
Dr. Colamonici: si cercò chi di attentargli la vita
Iannò: il nostro gruppo che era cugino dei Tegano, aveva un qualcosa po se n'era andato alle
poste lavorava alle poste quindi, se non mi ricordo male Votano Vutano, perché questo a sula
volta c'era una vecchia storia del padre che ai suoi tempi aveva fatto sotto le botte aveva
raccontato una storia dov'era morto un parente del defunto Mico Tripodi nel passato che anche
loro erano coinvolti in questi discount queste persone
Dr. Colamonici: questi sono parenti dei De Stefano
Iannò: dei Tegano
Dr. Colamonici: a dei Tegano
Iannò: Vutano Vutano era cugino dei Tegano, che aveva un salone poi a sua volta aveva fatto
che si cercò
Dr. Andrigo: un salone cosa vuol dire?
Iannò: da barbiere, lui faceva il barbiere, c'è l'aveva di fronte se non sbaglio all'esso,
distributore esso sulla nazionale di Archi
(…)
Dr. Colamonici: va bene, passiamo allora ad un'altro soggetto, che è Utano Pasquale, visto che
parliamo di abbiamo parlato di supermercati istrubuzione
Iannò: quello che vi avevo accennato io che sapevo anche ...parola incomprensibile... diciamo
così si sapeva che questo si era messo anche in discount, era un obbiettivo di andarlo in cerca
lui era lavorava alle poste quindi era impiegato alle poste, mi ricordo che parlando con
pasquale mi diceva, questo si deve cercare di di ammazzare è cugino dei Tegano,questo è
vicino alla famiglia Tegano, sono imparentati con lui
Dr. Colamonici: quindi è stato anche ricercato per un periodo da voi
come gruppo contrapposto
Iannò: si si si
Dr. Colamonici: per
Iannò: si si nella guerra di mafia si
Dr. Colamonici: sa se questo Tano ha mai fatto forniture, cioè lei sa questo che attività svolge?
O almeno svolgeva all'epoca, se aveva un cosa, una distribuzione di prodotti alimentari
Iannò: so solo che aveva da fare con discount qualcosa, di di
Dr. Colamonici: però specificamente
Iannò: di specifico
Dr. Colamonici: anche col valli
Iannò: vi dico una bugia
Dr. Colamonici: no
Iannò: non entravo in merito in queste, però so che lui qualcosa ci aveva da fare, però darvi in
merito
(…)”
3) RIGGIO Giovanni che nel corso dell’interrogatorio datato 04.10.1993 ha riferito
(vds allegato 11):
“(…) Credo, ma non ne sono certo, che Utano Pasquale, aderente alla cosca Tegano, versò un
acconto di £ 10 milioni, mediante emissione di assegno consegnato a Giacomo Latella. Il danaro
venne poi recapitato a z'i Bruno da Calabrò Carmelo, il quale si recò a Bari (…)L'Utano è un ex
barbiere, che gestisce un negozio di alimentari ed una rivendita di giornali e tabacchi in Archi
(…)”
Più di recente, l’appartenenza dell’UTANO alla cosca è stata confermata dalle dichiarazioni
rese da due nuovi collaboratori di giustizia, le cui dichiarazioni assumono assoluto rilievo
per l’importanza della loro collocazione nei rispettivi ambiti criminali ed in particolare:
5) MOIO Roberto, di cui si è detto, nipote di TEGANO Giovanni e TEGANO Pasquale,
quindi intraneo allo stesso gruppo d’appartenenza dell’UTANO;
_______________________________________________________________
109
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
6) LO GIUDICE Antonino, indiscusso capocosca dell’omonimo gruppo criminale.
Le risultanze complessive delle plurime dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia sono
state poste alla base di una pluraità di provvedimenti custodiali, tra cui quello di fermo del
PM, seguito dall’emissione della misura cautelare in carcere da parte del Gip, nell’ambito
dell’operazione cd.”Archi”.
Anche sotto un profilo giudiziale, un passaggio della sentenza DE STEFANO Orazio + 21,
del 6/4/2007, fornisce importanti indicazioni in ordine all’intensità dei rapporti del succitato
UTANO con il genero DE STEFANO Paolo Rosario che, come accennato, ha prestato la
propria attività lavorativa in seno alla DI.PRO.CAS (vds allegato 12).
“(…)Sulla base delle risultanze, l’Ufficio iniziava una serie di accertamenti tesi ad individuare con
maggiore determinazione il DE STEFANO Paolo Rosario, il quale, dopo il suo rintraccio, iniziava
a condurre una vita apparentemente normale: si ricongiungeva alla moglie UTANO Irene,
abitando inizialmente presso l’abitazione dei suoceri e successivamente trasferendosi presso una
abitazione presa in locazione, situata all’interno del complesso residenziale che sorge tra la via
SS.18 e la via Torrente Scaccioti ed iniziava un’attività lavorativa in seno alla ditta DI.PRO.CAS.,
nella quale risulta socio il cognato UTANO Antonio35, azienda che si occupa della distribuzione
di prodotti latticini e caseari.
(…)”
…”
Orbene, a conferma di quanto viene, sinteticamente, riportato dal P. M. nella richiesta,
occorre considerare come, nell’ambito dell’operazione “Archi”, UTANO Pasquale è
stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, proprio per la sua
ritenuta appartenenza alla cosca TEGANO.
E, nel presente procedimento, ad ulteriore riscontro del ruolo del prevenuto in seno alla
consorteria, si avrà modo di cogliere come UTANO sia protagonista di importantissimi
colloqui ai fini investigativi con uno dei soci di fatto della SGS group, Giuseppe
CROCÈ. Il riferimento è alle conversazioni del 3 e del 14 luglio 2008, che, in
prosieguo, verranno riportate.
Ma, come ci coglie da quanto in precedenza osservato, altri individui di assoluto
spessore in seno alla medesima consorteria, risultano POLIMENI Carmine e CRUDO
Michele, essi pure fornitori dei supermercati di SURACI Domenico Giovanni, riguardo
ai quali tanto si osserva nella richiesta del P. M. quanto segue:
“…
§ - b) POLIMENI Carmine e CRUDO Michele
35 UTANO Antonio, di Pasquale e di Morabito Rosanna, nato a Reggio Calabria il 18.12.1977, rappresentante legale
dal 28.08.2002 della società DIPROCAS Srl con sede in via S.Caterina n.107/D che subentra alla società
DI.PRO.CAS. di Cutrupi Gaetano e C. Snc con sede in via Vallone Petrara 105.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Altro importante fornitore individuato nel corso delle indagini è Carmine POLIMENI,
fratello del succitato Domenico, titolare della ditta individuale denominata “POLIMENI
Carmine”.
Da un punto di vista familiare il predetto è coniugato con Eleonora TEGANO 36, figlia del
boss Giovanni TEGANO cl. ’39 ritenuto elemento verticistico dell’omonimo cartello
criminale.
Sotto il profilo giudiziale il predetto in data 26.04.2010, è stato tratto in arresto unitamente
al suocero, il boss latitante Giovanni TEGANO, perché accusato di averne favorito la
latitanza (cfr. allegato 6).
Altro fornitore delle società impegnate nel grande distribuzione e monitorate nel corso delle
indagini è poi Michele CRUDO37.
Cognato del suddetto Carmine POLIMENI, giacché coniugato con l’altra figlia del succitato
boss Giovanni TEGANO, Maria TEGANO38, il predetto è titolare insieme alla moglie della
ditta denominata “SAN MICHELE” - avente ad oggetto il commercio al dettaglio e
all’ingrosso di generi alimentari (tra le quali uova), nonché la rappresentanza di generi
alimentari: carni macellate, ortofrutta ecc.
In ordine alla fornitura di uova che come si riporterà nel prosieguo verrà richiamata nella
conversazione ambientale registrata tra UTANO e CROCE’ del 3.7.08 (cfr oltre), si
sottolineano le importanti dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia FRACAPANE
Giovanbattista in data 29.09.2004 (vds. allegato 9):
“(…) C’era TEGANO Giovanni che ci teneva tanto a queste uova, che vendono le uova là i suoi
nipoti, che praticamente aveva, si era fornito da REMO, dai REMO questi che hanno tutti questi
magazzini e forse gli doveva dare qualche 40 milioni, questi fatti sempre ce li riferiva a noi Paolo.
Allora si sono interessati i LABATE per farsi avere questi soldi, allora Giovanni TEGANO gli ha
mandato a dire ai LABATE che REMO a Reggio Calabria hanno un bel po’ di magazzini, non è che
pagano la mazzetta e di starsi anche zitti (…)”
Anche nei confronti dei predetti, da un punto di vista giudiziale, si evidenzia un dato tanto
importante quanto recente, riguardante entrambi i cognati.
Infatti, sia POLIMENI Carmine (unitamente al fratello POLIMENI Domenico) che
CRUDO Michele, venivano tratti in arresto nell’ambito dell’operazione cd.’Agathos’
(col provvedimento di cui si è già detto in precedenza) in quanto appartenenti alla
cosca TEGANO e coinvolti nell’attività estorsiva legata alla società New Labor, di
fatto gestita dalla famiglia TEGANO.
Proprio al provvedimento di cattura emesso anche nei suoi confronti, faceva seguito la
collaborazione di MOIO Roberto, il quale confermava pienamente la riconducibilità dei
predetti e delle attività economiche da loro gestite agli interessi della cosca.
…”
Se, con riguardo al CRUDO Michele, al POLIMENI Carmine ed al POLIMENI
Domenico, è sufficiente rinviare alle proposizioni della sentenza “Agathos”, stralci
della quale sono stati trasfusi in precedenza [e, quanto all’UTANO Pasquale,
richiamare, altresì, le considerazioni rese nel decreto di fermo di cui all’operazione
“Archi”], personaggio che emerge nel presente procedimento con la veste di
appartenente alla famiglia di Archi è FALCOMATÀ Luciano, altro fornitore dei
36 nata a Reggio Calabria il 21.11.1983.
37 nato a Reggio Calabria il 02.04.1977, ivi residente Fraz. Archi in c.da Corvo n. 3.
38 nata a Reggio Calabria l’19.11.1975.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
supermercati del SURACI Dominique, che rappresenta il principale oggetto delle
conversazioni di elevatissimo rilievo investigativo intercore tra il CROCÈ e l’UTANO
Pasquale stesso. Evidenzia, al suo riguardo, il P. M. quanto segue:
“…
§ - c) FALCOMATA’ Luciano
Altro fornitore della SGS che - come si avrà modo di vedere - sarà al centro della
problematica affrontata nel corso delle rilevanti conversazioni tra Giuseppe CROCE’ e
Pasquale UTANO cui si è accennato è Luciano FALCOMATA’39, la cui moglie è titolare
della ditta “Antico Mulino”.
FALCOMATA’ risulta essere stato controllato con personaggi ritenuti esponenti di primo
piano della cosca DE STEFANO /TEGANO, quali i fratelli BENESTARE Giorgio e
BENESTARE Angelo nipoti dei noti fratelli Pasquale, Domenico, e Giovanni TEGANO,
nonché cognati di DE STEFANO Orazio (vds allegato 13 ).
L’anzidetto FALCOMATA’ è nipote di Vincenzo PANUCCIO40, indicato da diversi
collaboratori di giustizia come importante esponente della cosca TEGANO/DE STEFANO,
più volte colpito da misure cautelari in carcere, frequentemente controllato con personaggi
apicali dell’anzidetta consorteria: quali TEGANO Pasquale cl. 55, BENESTARE Angelo
cl.62, DE STEFANO Giorgio cl. 48, TEGANO Domenico cl. 46 e FRACAPANE Giovanni
Battista cl.63.
A conferma poi dell’appartenenza del FALCOMATA’ al sodalizio mafioso considerato,
sono poi intervenue le dichiarazioni rese da MOIO Roberto che annovera esplicitamente il
FALCOMATA’ tra gli appartenenti alla cosca TEGANO:
Estratto dal verbale riassuntivo del 19.11.10
“Dopo Franco POLIMENI si colloca Giuseppe FIRRIOLO, sempre legato a Franco BENESTARE,
che si occupa degli appalti per conto della cosca per i tramite di una ditta di cui non ricordo il
nome: stava lavorando ultimamente nella zona della motorizzazione; insieme al FIRRIOLO lavora
suo cugino Franco D’AGOSTINO, per come ho saputo anche da Mico ZAMPOGNA.
Antonio LAVILLA svolge il ruolo di portavoce di Franco BENESTARE; altri soggetti che svolgono
tali attività sono Peppe PASSALACQUA, impiegato presso la New Labor, Demetrio QUATTRONE,
Giuseppe TUSCANO (cugino della moglie di BENESTARE), Alberto RITO, Luciano
FALCOMATA’ (che custodisce i cani da caccia di BENESTARE), Eddy MILASI (che lavora
all’ATAM), Fabio CILIONE (titolare di un bar a Santa Caterina), Carmelo VAZZANA (nipote dei
PELLICANO’ e titolare di una negozio di autoricambi ad Archi).
I soggetti che ho appena indicato sono tutti appartenenti alla cosca TEGANO.
(cfr. allegato 14)
[N. D. E.: ogni riferimento al menzionato allegato 14, indicato come riportato
all’interno del DVD Allegati, va inteso riferito alle copie, con omissis, dei verbali resi
dal MOIO (e, per vero, di quello del LO GIUDICE Antonino inerente la posizione
MONORCHIO) depositate il 13/7/2012].
Estratto dal verbale riassuntivo del 18.2.11
39 nato a Reggio Calabria il 4/1/1976, ivi residente quartiere CEP Lotto XX sc. C int.1
40 di Giorgio nato a Reggio Calabria il 26.05.1960, ivi residente frazione Archi C.E.P. lotto XX scala C
_______________________________________________________________
112
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
“La foto n. 33 ritrae Luciano FALCOMATA’, persona molto vicina a Franco BENESTARE: fa parte
della cosca TEGANO. Si occupa di nascondere le armi del BENESTARE”.
L’Ufficio dà atto che la foto n. 33 ritrae FALCOMATA’ Luciano, cl. 76.
(cfr. allegato 14)
Ai soggetti sopra individuati, come detto, sono direttamente e/o indirettamente riconducibili
diverse attività economiche impegnate nel settore della distribuzione alimentare che danno
modo al succitato cartello - attraverso utilizzo del collaudato metodo mafioso fatto di
minacce, pressioni e di rilevate compiacenze - di esercitare un controllo assoluto
nell’ambito dell’anzidetto settore economico.
…”
Entrando nel vivo delle indagini, si passa ad esaminare la parte della richiesta che,
proprio richiamando le emergenze dell’ordinanza “Sistema”, evidenzia i primi dati
indiziari dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione
alimentare.
Così, infatti, prosegue il P. M.:
“…
Il mercato della grande distribuzione alimentare nella città di Reggio Calabria ha
comunque, tra i principali protagonisti, perché coinvolti direttamente o tramite prestanome,
alcuni dei soggetti indagati e controllati in seno al presente procedimento: tra questi
sicuramente oltre a Domenico Giovanni SURACI41 detto “Dominique”, Domenico
SURACI42, arrestato nell’operazione ‘Sistema’, ma anche i cugini Antonio e Guido
COTUGNO.
Il quadro che si ricava dalle acquisizioni investigative rivela come tali soggetti possano
essere considerati importanti tramiti del sodalizio criminale riconducibile alle famiglie
DE STEFANO – TEGANO di Archi.
In questo contesto, l’attività investigativa ha consentito di focalizzare l’attenzione su
numerose società che, dal 1996 fino alla data odierna, hanno provveduto alla gestione di
molteplici supermercati situati nel territorio della città e della provincia di Reggio Calabria,
quasi monopolizzando la rete della grande distribuzione sul territorio, in un complesso di
multiformi interposizioni e trasferimenti di quote, riconducibili formalmente o di fatto alle
medesime persone.
Incrociando le dichiarazioni di più collaboratori di giustizia con gli elementi acquisiti nel
corso della lunga e articolata attività tecnica, nonché con i dati acquisiti dai contestuali
accertamenti espletati, si ha modo di definire un rilevante quadro indiziario nei confronti del
già consigliere di maggioranza del comune di Reggio Calabria Domenico Giovanni
SURACI, inteso Dominique.
§ - I.5) Le ‘garanzie’ offerte dalla cosca DE STEFANO-TEGANO: la posizione di
SURACI Domenico cl.73 e AURORA Sandro, gestori della Planet Food Srl
41 Nato a Reggio Calabria il 15.01.1968 ed ivi residente in Reggio Calabria, in via stradella Giuffrè n. 14, di fatto
residente in via Bruno Buozzi n. 1 interno 3.
42 Nato a Reggio Calabria il 10.08.1973, ivi residente in via Enotria n. 95, imprenditore;
_______________________________________________________________
113
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Un importante conferma del ruolo svolto da Pasquale UTANO e gli altri fornitori legati alla
famiglia DE STEFANO/TEGANO quali costanti punti di riferimento a beneficio dei gestori
delle società impegnate nel settore della grande distribuzione, monitorate nell’ambito della
presente attività investigativa, per la soluzione di qualsivoglia problematica legata ai
rapporti con altri personaggi orbitanti nel contesto criminale reggino, è emersa nel corso
delle indagini che hanno portato all’emissione dell’o.c.c. del 2.11.11 in relazione alla
vicenda PLANET FOOD Srl ma che per la sua rilevanza appare utile riportare anche nel
presente contesto.
Significativo infati è il dialogo coinvolgente in data 3.1.08 Domenico SURACI cl. 73
(cugino di SURACI ‘Dominique’), gestore di fatto della PLANET Food Srl, altra società
impegnata nella grande distribuzione alimentare che gestiva vari supermercati nella città di
Reggio Calabria, monitorata nel corso della presente indagine.
Infatti, nella conversazione citata il SURACI individuava in UTANO e POLIMENI
Carmine soggetti cui chiedere sostegno (“poi ti metti con l’Arcoti”) nel momento in cui
erano sopraggiunte frizioni con un altro dei fornitori, Natale IANNI’ 43, espressione di un
contesto criminale diverso:
“(…) con Natale ieri mi sono ammazzato, lo vuoi capire, lui pensava che si gonfiau che parrau
con chissi di Condera, se dobbiamo arrivare che ni mazzamo,te lo dico allora imo e i mazzamu,
che fai mi aiuti, sei della mia parte? IDDU DISSI CHE VIENE E MI AMMAZZA A CASA, MI
METTI UNA BUMBA NEL NEGOZIO, TI METTE UN BUMBA A TIA A PELLARO E VIENE
E MI AMMAZZA FINO A CASA... Natale (…)”;44
“(…)SE VUOI FARI GUERRI FACIMU GUERRI, MA RENDITI CUNTU CHE NULLA FAI
SULU CU NATALI A GUERRA (…), specificando “(…) POI CON QUELLI DI MODENA, POI
TI METTI CON L’ARCOTI (…)” 45
Il riferimento ai succitati “Arcoti” diviene più specifico allorquando SURACI asseriva:
“(…) ora gli dico a UTANO, a Carmine e a coso, no, Natale disse che mi ammazza quindi il
primo regolamento glielo devo dare a lui, vedete se vi sta bene, sennò parlatene con lui, così
vedete, così se la vedono..." (…)”46.
In tale contesto di contrapposizione tra gli “Arcoti” da una parte e “quelli di Modena” e
“chissi di Condera” dall’altra, si rileva allora come Carmine POLIMENI (di cui si è detto),
oltre a curare i rapporti di fornitura della propria ditta, di quella intestata al fratello
Domenico, di quella intestata al cognato CRUDO Michele, aveva possibilità d’intervenire
direttamente anche per dirimere i contrasti venutesi a creare tra i responsabili della
PLANET FOOD srl e gli esponenti della cosca operante nel rione Modena (“quelli di
Modena” ) ove era ubicato uno dei punti vendita dell’anzidetta società.
Nello specifico, Domenico SURACI, discutendo con il socio Sandrino AURORA del
problema rappresentato da Natale IANNI, faceva esplicito riferimento a “quelli di Modena”
, asserendo testualmente: “(…) parlando del fatto di questi qua di Modena (incomp) però
vedi che ci sono soldi che vanno ai carcerati, dici... (…)”47.
43 le frequentazioni con Eugenio Borghetto, indicato da diversi collaboratori come referente della cosca LIBRI nel rione
Modena di questo Centro, i vincoli di parentela con i CRUCITTI di Condera, indicati dal collabor atore di giustizia
Paolo IANNO’ come referenti della cosca LIBRI nel quartiere Condera di questo centro ( è primo cugino di Bruno
CRUCITTI recentemente condannato per associazione mafiosa nel procedimento “Testamento”) ;ma soprattutto la
modalità tipicamente mafiosa con cui minaccia Domenico SURACI, nonchè le registrate esternazioni di quest’ultimo,
lasciano ritenre Natale IANNI’ contiguo alla cosca LIBRI. Importante consorteria criminale operante in questo centro
che durante l’ultima guerra di mafia era federata con il cartello riconducibile alle famiglie DE STEFANO – TEGANO.
44 prog. 496 amb. C1 (RIT 722/07) registrata in data 03/01/2008 alle ore 16:58:36;
45 prog. 496 amb. C1 (RIT 722/07) registrata in data 03/01/2008 alle ore 16:58:36;
46 prog. 497 amb. C1 (RIT 722/07) registrata in data 03/01/2008 alle ore 17:07:29;
47 prog. 976 dell’amb. C1 (RIT 722/07) registrata in darta 29/01/2008 alle ore 21:46:12.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
In detta esternazione il SURACI faceva riferimento a somme di denaro che devono andare a
persone detenute, espediente notoriamente utilizzato dalla criminalità organizzata per
estorcere denaro agli esercenti.
Nel corso della conversazione in questione si rileva che i predetti per affrontare la
problematica costituita da Natale IANNI’ e da coloro che evidentemente questi
rappresentava (“quelli di Modena” e “chissi di Condera”) si erano rivolti a “Carmine” ovvero, per quanto sopra detto, a POLIMENI Carmine: colui che, per l’appunto, secondo le
parole del SURACI rappresentava la necessità di sostenere i “carcerati”, suggerendo, tra
l’altro, di far pagare detto “balzello” ai fornitori.
Al riguardo, Domenico SURACI, riportando le parole di Carmine POLIMENI, testualmente
asseriva:
“(…) no però dice, cacciateli, vi cacciate dai fornitori, perché io sono il primo che vi caccio 500
(incomp, cacciati dagli altri (incomp) (…)”48.
D’altra parte, a conferma dell’importanza del ruolo esercitato nella vicenda dal predetto
POLIMENI, intervenuto nell’ambito di una controversia riguardante soggetti appartenenti a
diversi contesti criminali, interviene la prova dell’appartenenza dell’autore delle minacce
rivolte al SURACI, Natale IANNI’, all’organizzazione criminale denominata ‘ndrangheta
ed in particolare ad un altro importante casato mafioso di questa città: quello riconducibile
alla famiglia LIBRI le cui articolazioni territoriali si spingono sia nel rione Modena che nel
rione Condera di questo centro.
Ciò è dimostrato da diversi elementi:
a) Innanzitutto le minacce registrate nella conversazione ambientale registrata con prog. 471
(amb. C1), oltre a confermare quanto riportato dal SURACI, rilevano lo spessore criminale
del predetto, il quale infatti, rivolgendosi a SURACI, testualmente asseriva:
“(…)non te lo dico più io Domenico (…)no mi interessa a me (…)li risolvo io, perché sono cose
nostre, se volete li risolviamo, se non li risolviamo non fa niente (…)non prendermi per il culo,
perché a me (incomprensibile) perché tu pensi che prendi (incomprensibile), con me
(incomprensibile)tu fai come la (incomprensibile), NON FATE QUESTO DISCORSO, VOLETE
SALTARE… COMPARE (…)a me mi hai detto guarda: prima ci vediamo dopo natale, di dopo
natale ci vediamo giorno due, poi giorno due ci vediamo giorno sette, hai capito (…)noi giorno
sette dobbiamo definire quello che è (incomprensibile) giorno sette ci dobbiamo sedere
(incomprensibile), per vedere come me li devi dare, perché (incomprensibile) non mi stanno bene
(incomprensibile), uno ha problemi, arrivi tu e mi dici ti devi prendere questi perché ho questi,
che vuole dire? (…)”49;
b) a conferma di ciò, lo IANNI’ risulta essere stato controllato con personaggi di rilevante
spessore all’interno della criminalità organizzata operante in questo centro, e
specificatamente all’interno del cartello DESTEFANO/TEGANO/LIBRI. (vds allegato 15)
ed in particolare:
- in data 05.11.2005, insieme a DE STEFANO Paolo Rosario 50, figlio del defunto boss
DE STEFANO Giorgio, entrambi elementi apicali della cosca DE STEFANO, storica
alleata della famiglia TEGANO.
- in data 18.10.2004, 14.10.2005 e 28.06.2008, insieme a BORGHETTO Eugenio 51 , da
diversi collaboratori di giustizia indicato come organico alla cosca LIBRI- ZINDATO –
CARACCIOLO. IANNI’ risulta aver espletato l’attività di allenatore della squadra di
calcio di questo centro denominata “HinterReggio”, tra i cui dirigenti è inserito il
48 prog. 976 dell’amb. C1 (RIT 722/07) registrata in darta 29/01/2008 alle ore 21:46:12.
49 prog. 479 dell’amb. C1 (RIT 722/07) registrata in darta 02/01/2008 alle ore 20:04:30.
50 nato a Melito Porto salvo il 21.12.1976.
51 nato a Reggio Calabria il 20.01.1968
_______________________________________________________________
115
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
suddetto Eugenio BORGHETTO, attualmente detenuto e rinviato a giudizio per
associazione mafiosa nell’ambito del processo cd.”Alta Tensione”;
in data 27.02.2003 insieme a CANZONIERI Donatello 52, qust’ultimo ritenuto contiguo
al cartello criminale che fa capo alla famiglia TEGANO, colpito da un ordine di
custodia cautelare in carcere (emesso anche nei confronti di SCHIMIZZI Paolo53, nel
frattempo scomparso) e successivamente condannato con sentenza emessa in data
7.12.10 all’esito del giudizio di primo grado, perché “in concorso con persone rimaste
ignote, mediante violenza e minaccia derivante dalla forza di intimidazione sprigionata
dall’appartenenza alla consorteria mafiosa dei TEGANO, compivano atti idonei
consistiti nel collocare e fare esplodere un ordigno esplosivo all’interno del bar
pasticceria “MALAVENDA” in Reggio Calabria, via S. Caterina 85-87 (…)Con
l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle modalità intimidatorie tipiche
delle consorterie mafiose e per agevolare l’attività della cosca mafiosa dei Tegano
(…)” (vds allegato 16);
c) In ordine alla collocazione criminale di IANNI’ va evidenziato:
- da un lato, che veniva sottoposto a misura cautelare nell’ambito dell’operazione cd.”Alta
tensione” proprio in virtù della ritenuta appartenenza alla cosca CARIDI-BORGHETTOZINDATO, articolazione della cosca Libri sul territorio di Reggio Calabria ed in particolare
nelle zone di Modena e Ciccarello
Alla luce di quest’ultimo dato, si comprende allora bene il significato delle parole del
SURACI ed i suoi timori nel momento in cui, a suo dire, contrapporsi a Natale IANNI’
avrebbe significato fare “a guerra” “con quelli di Modena” 54, facendo evidentemente
riferimento, per quanto sopra riportato, all’articolazione territoriale della cosca “LIBRI”
operante nel rione Modena di questo centro.
- dall’altro, tenuto conto delle espressioni dallo stesso utilizzate per come richiamate dal
SURACI (“si gonfiau che parrau con chissi di Condera” 55), rilevanti appaiono i vincoli di
parentela che lo legano ai CRUCITTI di Condera ritenuti organici alla cosca LIBRI:
all’esito del primo grado del processo “Testamento” è stato infatti condannato per
associazione mafiosa Bruno CRUCITTI, cugino di primo grado dell’anzidetto IANNI’ col
quale proprio quest’ultimo, nel corso dell’interrogatorio di garanzia cui veniva sottoposto a
seguito dell’arresto subito (v.sotto), sottolineava lo strettissimo rapporto (cfr.
interr.gar.IANNI’ Natale proc.n.259/06 RGNR allegato 17).
…”
Si avrà modo di valutare la rilevanza della posizione dello IANNÌ anche ai fini della
presente tranche dell’indagine, specie in relazione alle sue pretese inerenti la fornitura
del pane ed il contestuale intervento del solito UTANO Pasquale, uno degli arcoti, di
cui illuminanti saranno le conversazioni con il soggetto che, in quel frangente, aveva
acquisito il controllo della società SGS, titolare dei supermercati oggetto delle mire
della ‘ndrangheta, CROCE’ Giuseppe, il quale si ritrovava ad avere a che fare con i
soggetti che, con il SURACI, avevano stretto patti.
52 Nato a Reggio Calabria il 09.05.1975, ivi residente in Via Italia nr.61
53 Nato a Reggio Calabria il 15.03.1956,ivi residente in via Strada Vicinale Petti nr.16
54 prog. 496 amb. C1 (RIT 722/07) registrata in data 03/01/2008 alle ore 16:58:36;
55 prog. 496 amb. C1 (RIT 722/07) registrata in data 03/01/2008 alle ore 16:58:36;
_______________________________________________________________
116
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Così, invece, prosegue l’atto di impulso del P. M. richiamando le vicende relative alla
VALLY CALABRIA S. r. l. e, conseguentemente, la figura dell’odierno indagato
SURACI Domenico Giovanni (meglio trattate nella richiesta posta a fondamento
dell’altra ordinanza):
“…
PARTE SECONDA
LA VICENDA VALLY CALABRIA SRL
E LA FIGURA DI SURACI DOMENICO GIOVANNI
§ - Premessa
Si è già accennato in premessa al ruolo per certi aspetti centrale ricoperto da Domenico
Giovanni SURACI quale principale referente della famiglia DE STEFANO /TEGANO nel
settore della grande distribuzione alimentare, nonché importante interlocutore politico della
stessa, atteso il ruolo di consigliere che il predetto ha rivestito nel comune di Reggio
Calabria e come tale protagonista di un’azione volta a favorire gli interessi criminali
dell’anzidetto casato di ‘ndrangheta e le articolazioni territoriali di cui lo stesso si avvale
(quale la cosca CRUCITTI), sfruttando il ruolo politico ricoperto e l’influenza esercitata
all’interno di società miste quali la MULTISERVIZI S.p.A.
Oltre a dimostrare, come già evidenziato in premessa, la capacità di interfacciarsi
efficacemente non solo con il gruppo d’appartenenza ma anche con una pluralità di soggetti
appartenenti a sodalizi differenti, nell’ottica del soddisfacimento di interessi reciproci.
§ - II.1) Gli interessi delle cosche DE STEFANO-TEGANO e ALVARO nella Vally Srl
ed il coinvolgimento di SURACI Dominique
§ - Premessa
Vicenda emblematica che attesta l’interessamento delle cosche di ‘ndrangheta al settore
economico della grande distribuzione alimentare è quella della Vally Calabria Srl.
Si tratta di una società che ha gestito per qualche tempo una pluralità di supermercati, sino
alla bancarotta fraudolenta della stessa, nel frattempo passata formalmente dai reali gestori e
quindi responsabili del fallimento alla classica ‘testa di legno’ ROMEO Leone, nei cui
confronti verrà emessa la sentenza di condanna: vicenda analiticamente trattata in una
diversa richiesta di misura cautelare emessa da quest’ufficio (v.oltre).
Le dichiarazioni di diversi collaboratori permettono di dimostrare la contiguità o l’intraneità
dei vari soggetti titolari di quote societarie della Vally Calabria Srl ad ambienti mafiosi, cui
ricondurre quindi i relativi interessi economici-imprenditoriali.
In tale contesto, SURACI Dominique prima farà parte della ‘cordata’ di imprenditori
coinvolti nella società in questione e successivamente subentrerà agli stessi pressocchè
interamente – in relazione alla gestione dei supermercati già di proprietà della Vally
Calabria Srl – attraverso società a lui direttamente (seppure non formalmente) riconducibili,
attraverso la cui gestione verrà permessa l’infiltrazione di una pluralità di ditte e/o società
riconducibili a sodalizi criminali, in primo luogo ai TEGANO-DE STEFANO, nell’attività
economica attraverso la fornitura della più diversa tipologia i prodotti.
…”
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Primo dato indiziario fortemente significativo della cointeressenza fra la cosca DE
STEFANO – TEGANO ed il SURACI Domenico Giovanni, si coglie tra i passaggi
motivazionali della sentenza emessa nel c. d. processo Number One, così sintetizzati
dal P. M.
“…
§ - a) La sentenza emessa nell’ambito del processo ‘Number one’ e le dichiarazioni del
collaboratore IANNO’ Paolo
Il dato iniziale è sicuramente contenuto nella motivazione della sentenza di condanna per
associazione mafiosa emessa - in data 02.02.2009 - dalla Corte di Appello di Reggio
Calabria nei confronti di importanti esponenti della cosca “DE STEFANO” (De Stefano
Orazio Maria Carmelo + 10 - n. 500/2008 R.G. A. ), in particolare nei confronti di DE
STEFANO Orazio e DE STEFANO Paolo Rosario, laddove l’anzidetta Corte condividendo le valutazione del giudice di primo grado - illustrando i molteplici interessi
economici dell’anzidetta organizzazione criminale, fa esplicito riferimento a tale
“SURACE” quale tramite di Orazio DE STEFANO – e di conseguenza degli interessi
dell’organizzazione criminale a cui questi appartiene – nel business della grande
distribuzione alimentare e nello specifico all’interno dei supermercati ad insegna CONAD.
Soggetto - il SURACE indicato - che sia le indicazioni fornite dal collaboratore di giustizia
IANNO’ Paolo che l’attività espletata nell’ambito del presente procedimento consentono di
identificare con certezza nel già consigliere comunale Domenico Giovanni SURACI, inteso
Dominique.
Si riporta lo stralcio della sentenza della Corte di Appello di Reggio Calabria nella parte
riguardante l’importante esponente della cosca DESTEFANO, Paolo Rosario DE
STEFANO, condannato nel medesimo procedimento per associazione mafiosa, nell’ambito
del quale sono ricompresi i passaggi rilevanti degli interrogatori successivamente resi dal
collaboratore IANNO’, specificamente concernenti gli interessi della cosca sull’attività di
distribuzione alimentare:
“(…)
10.2) DE STEFANO PAOLO ROSARIO
(capo A dell’imputazione)
10.2.1) Le valutazioni operate dal primo giudice
Nell’impugnata sentenza viene ravvisata la partecipazione al sodalizio in esame, in
posizione di vertice, dell’odierno imputato De Stefano Paolo Rosario sulla base delle seguenti
emergenze probatorie:
- a segnalare la figura di Paolo Rosario De Stefano agli investigatori che si stavano interessando
della ricerca di Orazio De Stefano è stata la scelta del primo di rendersi irreperibile (per timore di
essere raggiunto da provvedimenti restrittivi) all’indomani della collaborazione con la giustizia di
Fiume Antonino;
- le indagini di P.G. sull’odierno imputato hanno fatto progressivamente emergere la figura di un
soggetto che si pone non soltanto come il coordinatore delle complesse attività finalizzate a
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
proteggere la clandestinità di Orazio e Giovanni De Stefano, ma anche e soprattutto come il
principale referente del primo, il suo alter ego nei rapporti con il mondo esterno, il fidato
esecutore delle deliberazioni del capo;
- tali compiti disimpegnati da Paolo Rosario De Stefano trovano conferma nelle dichiarazioni del
collaboratore Fracapane Giovanbattista il quale, avendo condiviso parte della sua latitanza con
Orazio De Stefano e Luigi Molinetti, ha avuto esperienza diretta dei servigi resi dal nipote del
primo, costantemente impegnato nella ricerca di rifugi “sicuri” (ovvero di appartamenti presi in
affitto in modo da non ingenerare sospetto alcuno nelle forze dell’ordine: sul punto, interrogatorio
reso da Gattuso Domenico, formale locatario dell’immobile di Via Circonvallazione Caserta ove è
stato rintracciato e tratto in arresto Orazio De Stefano) e di mezzi di trasporto “affidabili”, nonché
nella predisposizione di quanto necessario per rendere possibili le visite ai latitanti da parte di
congiunti, sodali, sanitari, etc.;
- l’etichetta di “favoreggiatore” della latitanza del parente capo-cosca è assai riduttiva e
scarsamente rappresentativa della variegata e multiforme attività criminale ascrivibile all’imputato,
carismatico punto di riferimento per le nuove leve della cosca De Stefano e, dunque, componente di
primissimo piano della medesima organizzazione malavitosa;
- il contributo fornito da Paolo Rosario De Stefano alla vita della omonima consorteria deve
certamente ritenersi di fondamentale importanza e tale da assumere indubbio rilievo in chiave
associativa: egli ha, infatti, consentito al latitante Orazio De Stefano di mantenere – malgrado la
clandestinità – il suo ruolo di vertice all’interno del sodalizio di appartenenza e della stessa
criminalità organizzata locale, permettendo nel contempo alla cosca De Stefano di preservare
intatta la forza di intimidazione e di assoggettamento che ad essa derivava da decenni di
operatività con metodo mafioso;
- riscontri esterni alla suddetta chiamata in correità vengono tratti dal contenuto delle
intercettazioni (telefoniche ed ambientali) effettuate dagli investigatori a carico dell’odierno
imputato, da cui emerge il ruolo di esecutore degli ordini dello zio latitante e suo portavoce e
rappresentante esterno. In particolare, una conversazione risalente all’11 marzo 1999, intercettata
alle ore 12:15 a bordo della Fiat Punto targata AM 501 DY in uso a Paolo Rosario De Stefano
(R.I.T. D.D.A. n. 439/98), nonché altra conversazione telefonica intercettata in data 7 novembre
1998, dalle 16:48 alle 17:15, sull’utenza n. 347/4038129 in uso al predetto imputato (RIT DDA n.
521/99);
- dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Morabito Giuseppe e Paolo Iannò sugli interessi
perseguiti in campo economico dal gruppo De Stefano;
- in particolare, il primo, sentito il 30 ottobre 2003, ha evidenziato l’interesse manifestato da Orazio
De Stefano per il tramite del nipote Paolo Rosario per le iniziative economiche (“i lavori”)
interessanti il territorio del rione S. Caterina di Reggio Calabria;
- a sua volta, Paolo Iannò, sentito a più riprese tra il 10 settembre 2002 ed il 27 gennaio 2003, ha
riferito sull’incontro avuto con tale Paolo Caponera (persona diretta da Orazio De Stefano, al
pari degli altri figli naturali presenti nella famiglia De Stefano) in ordine al supermercato Conad
che “interessava allo zio Orazio”, nel quale cioè quest’ultimo deteneva una partecipazione
azionaria per il tramite di tale Surace, persona che con il padre autotrasportatore vendeva
bevande nella frazione Ravagnese di Reggio Calabria.
Pertanto, sulla base di siffatti elementi probatori, il primo giudice giunge alla conclusione per cui
Paolo Rosario De Stefano risulta non soltanto partecipe, ma anche organizzatore
dell’associazione mafiosa contestata al capo A), reato nel quale deve ritenersi assorbita la condotta
di favoreggiamento contestata al capo D) in quanto rientrante tra le variegate incombenze attribuite
all’imputato all’interno del sodalizio (…)
10.2.3) Le valutazioni di questa Corte
Questa Corte ritiene compiutamente dimostrata la partecipazione, qualificata dall’aver
ricoperto un ruolo apicale di direzione ed organizzazione delle attività associative, dell’odierno
imputato De Stefano Paolo Rosario al sodalizio mafioso in esame.
A siffatta conclusione deve giungersi richiamando in questa sede i convergenti ed univoci
elementi di prova, relativi anche alla posizione dell’odierno imputato, in precedenza illustrati
nell’ambito della trattazione sulla cosca De Stefano (provenienti soprattutto sia dalle dichiarazioni
dei collaboratori Fracapane, Fiume e Iannò sia dagli esiti delle operazioni di intercettazione
ambientale e telefonica), nonché le specifiche valutazioni operate sulle stesse da questa Corte, sulla
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
cui base, unitamente agli ulteriori dati probatori di conferma che verranno illustrati ed analizzati in
questa sede, risulta compiutamente accertato non solo l’intraneità di De Stefano Paolo Rosario
nella cosca, bensì anche il suo ruolo apicale in una delle articolazione interne della stessa quale
soggetto che coordina l’attività degli affiliati per assicurare la vita, l’efficienza e lo sviluppo della
cosca, regola in tutto od in parte l’attività collettiva con posizione di superiorità rispetto ad altri
appartenenti al sodalizio, prende decisioni operative nell’interesse del gruppo e che si occupa dei
rapporti esterni con altre organizzazioni criminose, agendo così in nome e per conto della cosca di
appartenenza (…)Per quanto riguarda, a sua volta, le dichiarazioni rese dal collaboratore Iannò
Paolo in sede di primo verbale illustrativo (riportate nell’informativa di reato redatta il 03.02.2005
dalla Questura di Reggio Calabria-Squadra Mobile, faldone n. 3) circa le proprie conoscenze
apprese nel corso della sua militanza criminosa, quale capo della locale ‘ndranghetista di Gallico,
nello schieramento guidato dalla famiglia Condello, si riporta in primo luogo di seguito un passo
della trascrizione dell’interrogatorio del 10.09.2002:
IANNO’:All’Oasi. No all’Oasi gli hanno fatto l’operazione senza dare conto nella posizione
personale, lui è stato nervoso perché voleva entrarci, voleva conto di entrare nella
ffetta, perché l’Oasi non eèche un locale da buttare dai. Basta vedere la situazione di
SCARAMOZZINO come poteva affrontare l’Oasi tutto di un colpo.
DOTT.MOLLACE:Ah!
IANNO’:Non erano in buone acque prima di prendere l’Oasi di quello che so io si erano venduti.
UFF.P.G.Prima di prenderlo loro gli SCARAMOZZINO che cosa avevano?
IANNO’:Avevano il Papirus.
UFF.P.G.:Papirus.
IANNO’:Poi erano in società al Marajià.
UFF.P.G.:Marajià.
IANNO’: Al Marajià se ne volevano uscire loro perché non,non rendeva, cioè il locale quattro
persone non rendeva e prendersi le quote. Premetto una cosa che le quote quando
hanno preso l’Oasi ancora non aveva pagato SCARA… CHIRICO non aveva dato
soldi, l’ultima fetta dei soldi per esempio gli doveva dare cinquanta milioni aveva
completato dare i soldi. Come la Conad c’è Orazio DE STEFANO, tramite SURACE.
UFF.P.G.: La Conad .
IANNO’: Orazio DE STEFANO.
DOTT.MOLLACE:SURACE quale?
IANNO’:SURACE esti uno che vende bibite all’ingrosso in Ravagnese e ha mandato l’imbasciata
a me che interessava a loro perché prima ciavevano VALLY, dato che Pasquale lui…
Si riportano altresì di seguito alcuni passi della trascrizione dell’interrogatorio dell’11.09.2002:
IANNO’:……questi discaunt, Pasquale gli dico a Pasquale io prima di darli i risultati se si possono
fare disca…è venuto così e così, è venuto così e così che cioè gli impedisse a questo qua
, Pasquale gli ha dato un rifiuto, anzi questo qui non so se forse aveva dato l’acconto
dovevano pagare 20 milioni, questo FOTI, apposta vi dico tanti passaggi attenzione,
loro avevano ARANITI doveva fare il lavoro, l’architetto, doveva aggiustargli il coso
perchè gli interessa a suo cognato, gli ho dovuto dire per conto nostro che se vogliono
il discaunt che se lo facciano a Sambatello, se lo aprano a Sambatello e non a Gallico
và e i discorsi così. Poi è nata questo VALLY, questo VALLY…
DOTT.MOLLACE:
Si.
IANNO’:…è nato che c’era un certo COTUGNO.
DOTT.MOLLACE:Guido.
IANNO’:Che interessava ai DE STEFANO, TEGANO così è nato, hanno fatto VALLY sono
partit…poco prima di fare Gallico lo avevano già fatto altre discaunt.
DOTT.MOLLACE:Quindi i soldi dei DE STEFANO c’erano la.
IANNO’:Sulla quota di Guido, di questo che vende frutta.
DOTT.MOLLACE:I DE STEFANO o di TEGANO.
IANNO’:La, la famiglia.
DOTT.MOLLACE:La famiglia loro.
IANNO’:La famiglia loro.
DOTT.MOLLACE:La famiglia di Archi.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
IANNO’:
Avevano fatto un bel po’ di catena di discaunt, dopo dico sinceramente COTUGNO,
VALLE e DE ANGELIS non Masi, un altro nome era non so di chi era, un fratello
un altra cosa, non era il cognome Masi, erano quattro i soci, forse c’era un medico
GIGLIO, un certo GIGLIO vi dico io, io mi interesso quando vedevo una cosa
cercavo di sapere, perché vi dico una cosa che inizialmente...
DOTT.MOLLACE:E allora.
IANNO’: …inizialmente Pasquale mi ha fatto sapere come se ci fosse lui, ma non era vero.
DOTT.MOLLACE:Non era vero.
IANNO’: Non era vero, COTUGNO dispon… perché diceva “compare Paolo” sapendo il mio
carattere gli davo di tu io mi sono bisticciato gli dicevo “Pasquale mi devi fare una
cortesia , gli facciamo aprire il discaunt, cacciamoli a questi và” perché il discorso di
Pasquale, sapendo il mio carattere Pasquale dice, lui non gli posso dire niente a
compare Paolo gli dico no, sapendo che certe cose ho chiesto nemmeno quando ci
sono stati incontri, nella riunione per la pace, non sono andato io, non ho voluto a
vederli in faccia per un mio principio. Lui …incomp… però si è scoperto che
CUTUGNO operava là,
poi questi discaunt loro hanno fallito, non fallito c’era chi forniva il mate… la merce
aveva fatto fallimenti, tutte queste cose e si trovavano in disagio e hanno dato la
quota alla Conad, il 50-60 % però l’altra quota l’ha presa SURACE, un… è giovane
lui di età, suo padre fa l’autotrasportatore vendono bibite, avevano qualche cosa di
merce, materiale che vendono ed entrato lui. Questo fatto mi è stato mandata
l’imbasciata a me, sapendo perché loro già i TEGANO, è stato dopo che ho lasciato a
Pasquale e mi hanno mandato sia a me e sia a Pasquale perché anche loro sapevano
che i rapporti tra me e Pasquale non sono più buoni...
DOTT.MOLLACE:Buoni.
IANNO’:…nei discorsi e SURACE e lui, questa ambasciata l’ha fatta in modo da tenere a mente il
nipote detto CAPONERA Paolo, tramite per Orazio, li c’è Orazio DE STEFANO, c’è
il nipote COPONERA, lui oggi ha cambiato nome.
DOTT.MOLLACE:Senta le risulta che l’autotrasportatore SURACE era interessato.
IANNO’:L’autotrasportatore c’è ne sono due SURACE, io sto parlando quello di Reggio, c’è ne
uno a s…uno a Villa una volta eh.
DOTT.MOLLACE:No quello di Reggio.
IANNO’: Era interessato nei discaunt, ha la quota il figlio.
DOTT.MOLLACE:Aveva la quota il figlio.
IANNO’:Il figlio e…ha una quota societaria.
DOTT.MOLLACE:Ah le chiedo scusa forse mi sono distratto io e allora devo recuperare il discorso.
IANNO’:La Conad sarà, ha una quota, non so se sarà il 60-70.
DOTT.MOLLACE:
Ma era già nella VALLY, o era nella...
IANNO’:E’ entrato qua, hanno comprato le quote, cioè se poi CUTUGNO è passato, SURACE
hanno fatto movimenti suoi sono rimasti quote di… l’operazione è diversa, SURACE
c’è questo il figlio è non il padre, il figlio.
DOTT.MOLLACE:Quindi voglio dire questa catena alimentare era congelata dalla ndrangheta o
da una cosca oppure dall’altra.
IANNO’: O dall’altra. Però dico una…Pasquale, stanno nascendo interesse, Pasquale ha
anche nei discaunt ah.
DOTT.MOLLACE:Si.
IANNO’: Di quello, mandavano in cerca di fare qualche operazione come per il fatto del centro
commerciale và, se secondo me il pallino glielo hanno messo i VADALA’ di fare
qualche operazione, con, di fare qualche catena assieme dico, perché andavano in
cerca di muoversi in queste cose. La Conad l’ha comprato tutto VALLY , VALLY non
so tutti i magazzini, poi è entrato con una quota quella dei DE STEFANO è rimasta,
il mio parere è stato tutti se ne vanno e noi rimaniamo, perche se… non so come l’ha
accettato anche la Conad è. Premetto una cosa perché una società lasciare chi
gestisce tutto lasciare una quota esterna, anzi aggiunta si parlava sempre dei
supermercati reggi… A&O ci fosse sempre Paolo DE STEFANO dietro eh.
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
DOTT.MOLLACE:Li chi ci sono invece?
IANNO’:Si parlava della famiglia DE STEFANO, sempre, sempre è una vita, una storia. (…)
Si riportano di seguito ulteriori passi della trascrizione delle dichiarazioni rese dallo Iannò il
24.01.2003:
IANNO':
No, ancora devo parlare ancora, ad esempio si sono aggiunti un fratello DE STEFANO
Giovanni e poi si è aggiunto uno, ad esempio, che è venuto a trovarmi una volta a me
però frequenta Orazio, che è figliastro di Paolo, non mi ricordo come si chiama,
CAPONERA, Paolo si chiama mi ricordo il nome come il mio dice “compare Paolo ci
chiamiamo”.
OMISSIS
DOTT.MOLLACE:…stavamo illustrando ora a questo…ah, il rapporto di Paolo CAPONERA
con…
IANNO':Si, l'ho incontrato io…
DOTT.MOLLACE:…Orazio…
IANNO':
…allora ne sono, ne sono diretto io…incomp…l'ho incontrato io nella località dove
siamo andati per altri sopralluoghi, l'Usl a Gallico, lo incontrai in quanto, per quanto
riguardava la Conad che interessava a zio Orazio, vi avevo già parlato e so che
gestisce queste società, ha un ruolo interno molto delicato perché, voglio dire, sono
più importanti i soldi delle cosche qua, quelli che sparano, li amministrava…
(…) Si riporta infine di seguito un passo della trascrizione del successivo interrogatorio del
27.01.2003
DOTT.MOLLACE:Eh, senta sulla parte Discaunt lei è a conoscenza di qualcosa?
IANNO’:I LA VALLI’ sono capitati a Gallico, LA VALLE inizialmente erano DE ANGELIS, Totò
VENTURA, c’era CUTUGNO.
DOTT.MOLLACE: Guido.
IANNO’:Guido CUTUGNO di Archi che avevano la gioielleria.
DOTT.MOLLACE: E lei sulla attività illecita attraverso LA VALLE è in condizione di dire
qualcosa?
IANNO’:Si.
DOTT.MOLLACE: E allora facciamo un verbale a parte.
IANNO’: Quando parliamo dell’estorsione di…
DOTT.MOLLACE:Faremo un verbale a parte ho capito.
IANNO’: Io so perché le cose che sono diretto, quando parlo di una persona,vi ho detto che dopo
facciamo una cosa generale, perché io parlo di persone che ho avuto contatti.
DOTT.MOLLACE:Si e c’erano altre persone, e sopra all’interno.
IANNO’: All’interno si erano messi i DE STEFANO, in questo discorso a me, me l’aveva
negato VENTURA, perché sapeva, che se sapevo che c’erano loro non facevo aprire
a Gallico, il furto che che hanno fatto da CACCIOLA, perché CACCIOLA fu tolto,
poi entrò SURACE nella società nata Conad, poi passo Conad, tutti se ne sono usciti
Totò VENTURA, la Conad è venuto SCHIMI… CAPONERA Paolo a dirmelo, ho
avuto un incontro io, per questo io quando parlo di una persona.
Dunque, il collaboratore Iannò, sentito a più riprese dal P.M. tra il 10 settembre 2002 ed il 27
gennaio 2003, riferendo sugli interessi economici delle diverse cosche operanti nel territorio di
Reggio Calabria, ha tra l’altro rilevato la circostanza della partecipazione azionaria in un
supermercato Conad da parte di De Stefano Orazio per il tramite di tale Surace, persona che con
il padre autotrasportatore vendeva bevande nella frazione Ravagnese di Reggio Calabria, nonché
di un analogo interessamento dello stesso De Stefano Orazio, nel periodo tra il 1999 ed il 2000, per
un esercizio commerciale relativo anche all’abbigliamento (“chiamiamola Standa ma una cosa ben
diversa (…) Cioè abbigliamento tutto”).
(…)”
…”
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Precisa, quindi, il P. M., a conferma della costanza delle dichiarazioni sul punto dello
IANNÒ riversate in quella sentenza, come costui sia stato risentito per i fini del presente
procedimento, così esprimendosi:
“…
Successivamente, lo IANNO’ veniva risentito in tempi ben più recenti, nell’ambito
dell’attuale procedimento, in maniera più specifica sugli stessi argomenti, confermando
quanto già riferito in passato:
“(…)
la vallì (…)sono a conoscenza diretta sulla vallì perché c'era Bruno Ventura il figlio del defunto
Francesco Ventura (…)partono da quando hanno aperto i discount (…)li c'era Totò Ve, Totò
Ventura, sbagliavo come chiamavo Bruno il figlio del defunto Francesco Ventura impresario della
pulizia (…)che fu ucciso, c'erano Masi De Angelis socio, c'era un tale Cotugno in società e il
professor e il dottor Giglio (…)erano in società loro, nella società erano tutti quattro (…)poi hanno
deciso di vendersele e di uscirne da questa società e li hanno venduti a un tale Surace che faceva
l'autotrasportatore questo, Surace.
E Surace a sua volta dietro di Surace c'era Orazio De Stefano, che è venuto un suo nipote da me,
che poi era figliastro di Paolo, Caponera Paolo, per dire che c'erano loro nella società dei
discount, questo sempre nel periodo dei duemi prima del duemila del mio arresto (…)ci siamo visti
nella contrada dietro il cimitero di Gallico (…)per parlare di questo fatto quando si son presi lo la
società che dietro Surace ci sono loro (…)dietro di loro c'erano la famiglia De Stefano, anche se
diciamo inizialmente Totò Ventura me lo nascose dice, ma se noi vi dicevamo qualcosa non ci
facevate aprire compare Paolo, trovavate la scusa che lo sapeva un pochettino lui
(…)”56.
(cfr.verbale redatto in data 23.3.09 allegato n.10)
In sintesi quindi lo IANNO’ ha riferito quanto a sua conoscenza in relazione all’apertura di
un supermercato che doveva sorgere in Gallico, zona di sua competenza criminale, con
riferimento agli interessi economici derivanti dall’operazione ed alla titolarità degli stessi
distinguendo:
- una prima fase, in cui il supermercato aveva assunto marchio Vally Srl, in cui la
partecipazione dei DE STEFANO era assicurata dalla presenza di un certo ‘COTUGNO’,
oltre ad una pluralità di altri soggetti indicati dal collaboratore quali DE ANGELIS,
GIGLIO e VENTURA;
- una seconda fase, successiva al fallimento della Vally, in cui le quote e gli interessi della
cosca erano stati rilevati da tale ‘SURACE’: circostanza da lui direttamente appresa da
Paolo Rosario CAPONERA/DE STEFANO .
…”
Di seguito, invece, i primi dati di riscontro alle dichiarazioni del collaboratore in
merito alla figura del SURACI Domenico Giovanni ed alla penetrazione della cosca DE
STEFANO – TEGANO nel settore dei supermercati, per come indicati nella richiesta
del P. M.
“…
§ - b) I primi riscontri alle dichiarazioni del collaboratore
56 interrorrogatorio del collaboratore di giustizia Paolo IANNO’ del 23.03.2009 (vds allegato n. 156 volume 3)
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
 § - 1. Gli accertamenti sulla Vally Calabria Srl
Le indagini compiute nel presente procedimento hanno permesso di riscontrare il contenuto
delle dichiarazioni rese dal collaboratore nel corso del tempo, sia mediante acquisizioni
documentali, sia attraverso l’attività tecnica espletata che ha peraltro frequentemente
registrato gli strascichi delle problematiche relative al fallimento della VALLY
CALABRIA s.r.l. e alle negative conseguenze prodotte dalla procedura fallimentare,
ricadenti anche negli anni successivi sui soggetti ‘formalmente’ coinvolti nell’effettiva
gestione societaria.
In merito, si rinvia integralmente alla ricostruzione delle evoluzioni societarie della VALLY
sino al suo fallimento, evidenziate nell’inf.va della D.I.A. del 27.7.10 posta alla base della
contestazione di bancarotta fraudolenta nei confronti di SURACE Dominique, GIGLIO
Mario, DE ANGELIS Rocco e COTUGNO Antonio, di cui alla diversa richiesta di misura
cautelare inoltrata da quest’ufficio in data 9.1.12.
 § - 2. L’identificazione certa del ‘SURACE’ indicato dallo IANNO’ in SURACI
Dominique
Sovrapponendo le indicazioni fornite dal collaboratore di giustizia Paolo IANNO’ e
contenute nella sopra richiamata sentenza con gli accertamenti espletati dalla Direzione
Investigativa Antimafia di Reggio Calabria e contenuti nella sopra riportata relazione,
nonché con quanto accertato attraverso la banca dati della camera di commercio, si giunge
ad identificare il “SURACE”, a cui fa riferimento il predetto collaboratore, quale tramite
del boss Orazio DESTEFANO e della consorteria a cui questi appartiene nella gestione dei
supermercati a marchio CONAD, in Domenico Giovanni SURACI, detto Dominique.
Gli elementi che conducono a detta identificazione sono molteplici:
-
l’ex consigliere è conosciuto anche come “SURACE”, come egli stesso riferisce
nel corso della conversazione registrata - nell’ambito del presente procedimento
penale - con il prog. 4023057, laddove, nell’indicare il proprio nome nella lista
elettorale relativa consultazioni comunali del 2007, il predetto chiedeva venisse
scritto “SURACI Domenico detto Dominique detto SURACE” (vds allegato 18);
57
LN
82
PROGR.
40230
SINTESI
DATA
19/04/200
7
ORA
19.55.45
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393358383705
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06 TRADUTTORE:
R.G.N.R.: 4614- OPERATORE:
06
Linea : 82
LINGUA:
INTEST. CHIAMATO
VINCENZA D’AMICO
Utile per identificazione. Durante gli squilli, qualcuno dice che secondo lui altre persone dovrebbe avere qualcosa (sembra
sentirsi la parola pratica), poi Dominique riferendosi a una di queste persone (che dovrebbe avere qualcosa) dice che questo
con un milione e mezzo di assegni, poi inizia la conversazione con l’interlocutore telefonico. Domenico Giovanni Suraci con
Antonio, gli chiede se nella lista di Alleanza Nazionale c’è qualche Suraci. Antonio risponde che non sa e non ha idea,
quindi chiede il perchè di questa domanda. Dominique risponde “nun mi si cumbina qualchedunu”, riferendosi verosimilmente
a qualcuno che potrebbe confondersi con il proprio nome. Antonio risponde che non è un problema se vi è qualche omonimo
anzi è meglio, perchè qualcuno potrebbe sbagliare a favore di Dominique Suraci. DOMINIQUE DICE DI SCRIVERE
“SURACI DOMENICO DETTO DOMINIQUE DETTO SURACE”. Antonio dice che non sa se entrerà e che in ogni caso
devono stabilirlo ora. Poi Antonio con Miche, verosimilmente Michelangelo Tibaldi (sulla base del confronto vocale di altre
conversazioni del Suraci con il Tibaldi) il quale dice che gli ha portato qualcosa in ufficio. Miche chiede se è riuscito a
contattare qualcuno, Antonio risponde di no e Miche gli chiede di chiamarlo.
_______________________________________________________________
124
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
la famiglia dell’anzidetto consigliere risulta avere quote in diverse società che
hanno ad oggetto il trasporto gommato ed è per questo che il collaboratore lo
indica come il figlio dell’autotrasportatore “(…) suo padre fa
l’autotrasportatore(…)”. Il predetto SURACI, peraltro risulta avere avuto quote
societarie nella SURACI TRASPORTI S.R.L., nella “SURACI TRASPORTI
INTERNAZIONALI s.r.l”, unitamente alla madre BOUCHERON Seguin Caterin,
lo zio SURACI Giuseppe del ‘37 (padre di Domenico cl. ‘73), la sorella SURACI
Maria Teresa cl. ‘68, l’ex moglie SERGI Sabrina, nonché della GLOBAL TIR s.r.l.
-
Dominique SURACI – per quanto sopra riportato – controllava la GESTIM s.r.l.,
società proprietaria di quote nella MO. DIS srl, società a cui la VALLY Calabria
srl cedeva sei rami d’azienda, al prezzo di lire 5.740.000.000, ovvero i punti
vendita ubicati nella città di Reggio Calabria che assumono il marchio CONAD “
(...)Come la Conad c’è Orazio DE STEFANO, tramite SURACE (…)”
(operazione alla base della contestazione di bancarotta fraudolenta patrimoniale di
cui si è detto);
-
Il SURACI ha costantemente partecipato alle società che a partire dalla VALLY
Calabria hanno gestito gli stessi punti vendita nella città di Reggio Calabria: il
predetto è stato infatti amministratore delegato della VALLY Calabria dal
22.12.1999 al 28.05.2001, quindi - attraverso la società denominata GESTIM srl ha continuato a gestire gli stessi punti vendita attraverso il controllo della società
denominata MODIS, infine, attraverso la costituzione della SDS HOLDING e
l’intestazione fittizia di quote a persone a lui riconducibili (Seloua SENIA e
Vincenzo FERIGNO), ha continuato a gestire i medesimi punti vendita attraverso
il controllo della SGS GROUP Srl prima e la SALDO Srl poi.
…”
È evidente, dunque, come non possa nutrirsi dubbio sulla corrispondenza tra
l’imprenditore, prima operante nel settore degli autotrasporti, SURACE, indicato dal
collaboratore e l’odierno indagato.
Di seguito, invece, la richiesta evidenzia non solo quali e quanti fossero i legami fra i
soggetti risultati soci della VALLY CALABRIA S. r. l. ma, soprattutto, come essi
fossero ben qualificati. E, peraltro, come il SURACI mantenga continuità di contatti e di
relazioni di interesse con la più parte di costoro.
Prima di affrontare questa parte della richiesta, ancora, appare il caso di richiamare un
passaggio delle trascrizioni del verbale d’interrogatorio reso dal SURACI Domenico
Giovanni al P. M., in data 24/5/2012, in merito ad altro procedimento frattanto aperto
nei suoi confronti, il n. 3125/2012 RGNR, di cui il requirente ha riversato, da ultimo,
copia. Esso si aggiunge alla considerazione ora proposta nel certificare l’attualità dei
rapporti con alcuni dei soggetti su cui si sofferma, di seguito, la richiesta del P. M.,
ovvero il COTUGNO Antonio: … SURACI DOMENICO: … Melito (inc.) non volevo
_______________________________________________________________
125
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
aprirlo, l’ho proposto ad un altro affiliato Spaccio Alimentare su Reggio Calabria, che
è Cotugno …
Così, invece, prosegue la richiesta
“…
§ - II.2) I legami tra i soci della Vally Calabria Srl ed ambienti mafiosi e la continuità
di rapporti tra gli stessi e SURACI Dominique
§ - Premessa
Le indagini ed in particolare le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia hanno
permesso di dimostrare legami di tutti i soci via via coinvolti nelle dinamiche della Vally
Calabria con ambienti mafiosi riconducibili a due sodalizi in particolare:
- da un lato, quello della cosca DE STEFANO-TEGANO;
- dall’altro, quello degli ALVARO di Sinopoli.
Sotto il profilo personale, tutti i soggetti coinvolti rimangono in contatto ed in rapporti tra
loro anche in epoca successiva alla vicenda imprenditoriale che li aveva coinvolti e non solo
in relazione alla stessa, in quanto si vedrà come nel corso del tempo rimangano accomunati
anche da interessi di natura economica e politica (cfr. ad esempio l’appoggio fornito da
COTUGNO, DE ANGELIS e GIGLIO alla candidatura di SURACI Dominique alle
comunali del ’07).
D’altra parte, le strettissime cointeressenze di natura criminale ed economica tra i sodalizi
indicati sono stati disvelati anche recentemente a seguito dell’operazione ‘Meta’ già
richiamata.
Importanti in tal senso le successive dichiarazioni rese da MOIO Roberto:
a) Estratto dall’interrogatorio del collaboratore MOIO Roberto, in data 4 ottobre ‘10:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
Senta, Domenico SURACI ne ha mai sentito parlare?
Sì.
In che termini?
Di politica SURACI…
Politica, diciamo…
…politica, allora Domenico SURACI era molto amico di mio cugino, di mio
cugino e di…
Di suo cugino che si chiama…?
Non so se fu, Paolo SCHIMIZZI, non so se fu…
Eh, deve sempre dire il nome e cognome perché lei di cugini, cognati…
Scusate, sì.
…nipoti ne ha tanti e quindi se non li dice…
Sì… e lui è molto amico, molto amico di Cosimo ALVARO che io conosco bene,
bene.
Domenico SURACI stiamo sempre parlando?
Domenico SURACI, sì di DE ANGELIS… I voti ogni anno, tutti, tutta Reggio
Calabria tutti i voti li prendono con la ‘ndrangheta, eh, tutti, tutti para… non c’è,
non c’è persona, io sono stato contattato pure, mi sono seduto in un posto tutto
come si chiama, ora, prima delle Elezioni e gli ho chiesto…
(cfr. allegato 14)
b) Estratto dall’interrogatorio del collaboratore MOIO Roberto, in data 9.11.10:
_______________________________________________________________
126
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
PM1:- Va bene? Nel corso delle elezioni regionali della scorsa primavera …
MR:- Si.
PM1:- … OMISSIS … non so come si chiama di battesimo …
MR:- Si. OMISSIS… noi lo chiamiamo, si.
PM1:- Ecco. Da chi è stato appoggiato?
MR:- Dai DE STEFANO.
PM1:- Dalla famiglia De Stefano. Come lo sa?
MR:- E allora … lui praticamente, nell’ambito politico c’è stata sempre una … hanno avuto sempre
una amicizia … con FRANCO CHIRICO. Cioè … col CLAN DE STEFANO. Se lei … se … penso
che gli inquirenti pure, la polizia, carabinieri, lo sanno pure … nel suo studio … penso che sa … lo
sanno, no?
PM1:- Nel suo studio OMISSIS ?
MR:- Studio OMISSIS in OMISSIS, si vedevano sempre … gente, insomma … tipo i COTUGNO …
PM1:- Chi?
MR:- Tale COTUGNO, GUIDO COTUGNO … quello massiccio però, eh? Il figlio della buonanima
di LUCIANO, và …
PM1:- Quindi che vuole dire? Che il suo studio OMISSIS è frequentato da … esponenti …?
MR:- Si, da personaggi!
…
PM1:- Ora, lei dice che il suo studio OMISSIS è stato frequentato sempre da esponenti della cosca
De Stefano. Franco Chirico, Paolo Rosario De Stefano, Gianfranco Giunta, tale … Cotugno come si
chiama?
MR:- GUIDO.
…
PM1:- Allora, riapriamo il verbale. Sono le ore 16,36. Allora, prima di cambiare argomento, ci
sono ulteriori riferimenti a soggetti politici che gravitano voglio dire in questo mondo, che hanno
contatti con le cosche, di cui vogliamo parlare prima di passare all’album fotografico?
MR:- Si. Mi ricordo che ci sono anche … la famiglia GIGLIO.
PM1:- La famiglia Giglio?
MR:- Si.
PM1:- Eh! Dica … chi sono questi componenti di questa famiglia Giglio? Che cosa sa, come li
conosce?
MR:- GIGLIO … lo zio LA SCALA pure, un vecchio …
PM1:- Cioè, ma questa famiglia fa politica?
_______________________________________________________________
127
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- Si ha fatto politica, si. E’ una figu… attualmente non so se … comunque hanno sempre … si
sono sempre … non mi ricordo quale fratello era, che si era portato anche lui … o du… comunque
sempre, sono tre …
PM1:- Perché, sono più fratelli?
MR:- Si, sono più fratelli, si. Li conosco tutti … i nomi …
PM1:- Come si chiamano?
MR:- I nomi non li ricordo bene … conosco …
PM1:- Che cosa fanno nella vita?
MR:- Uno è avvocato … due sono avvocati mi sembra … avvocati, comunque sono professio…
PM1:- Professionisti.
MR:- Sono professionisti, si.
PM2:- E che fanno?
PM1:- Perché li collega al mondo politico?
MR:- Perché si sono portati parecchie volte alle elezioni …
PM1:- Cioè sono stati eletti?
MR:- Si. Sono stati … si.
PM1:- O si sono candidati?
MR:- Si sono candidati, volevo dire … si sono candidati, no eletti. Si sono candidati e io tramite
FOTIA GREGORIO che eravamo molto amici, di cui aveva (pnc)…
PM2:- Che cosa aveva questo?
MR:- GELATERIA THAITI.
PM1:- Fotia Gregorio, un Tegano, è un Tegano?
MR:- Si. Un Destefaniano … STEFANO TEGANO, ora più da … era all’epoca, quando è nato era il
braccio destro, si può dire, di PAOLO MARTINO, ha avuto sempre … e attualmente, detto da lui, si
incontrava con PAOLO MARTINO, anche in periodo di latitanza … con PAOLO MARTINO …
c’era un’amicizia particolare.
PM2:- E questo Fotia rispetto ai Giglio che cosa ha fatto?
MR:- Lui era molto amico con i GIGLIO.
PM2:- Con i fratelli.
MR:- Si. Lui me li fece conoscere … a lui, al LA SCALA, un suo zio pure.
PM2:- Ma dico, li avete mai appoggiati voi questi Giglio come gruppo criminale? Vi hanno chiesto i
voti?
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128
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- Allora, i GIGLIO … i GIGLIO hanno avuto sempre una parte … parlo di famiglia TEGANO
– DE STEFANO, hanno avuto sempre una parte politica e di grosse conoscenze, nei nostri … come
nostro aiuto.
PM1:- Cioè? Cerchi di essere più chiaro …
MR:- Non lo so … di aiutare qualche politico …
PM1:- Cioè è una famiglia quindi da tramite tra le famiglie De Stefano – Tegano e soggetti politici?
MR:- Si. Si. Molto amico … è stato sempre …
PM2:- Eh! E ci sa fare qualche esempio specifico? Di politico che è stato avvicinato attraverso
questi fratelli Giglio e poi per quale ragione?
MR:- No. No … però da anni, che so io, che ho sempre saputo io tramite l’amicizia …
PM1:- Quindi svolgono questo ruolo, di collante.
MR:- Si, anche … ricordo una volta … l’ispettore GIGLIO, che lui è all’INPS e lo conosco molto
bene … l’ispettore, che è lo zio. L’ispettore GIGLIO … una volta siamo andati … siamo venuti qui a
Roma, io, lui e FOTIA, mi ricordo … e FOTIA l’abbiamo accompagnato per avere un
appuntamento, non so … un politico grosso, all’epoca. Sono passati degli anni, eh? Non ricordo il
nome … ma qui era, ai Parioli. Gente di grosso spessore, và. Molto, molto … molto amiche.
PM2:- Ma vi hanno mai chiesto il voto, loro, in favore di qualcuno?
MR:- Si, si. Uno dei fratelli … non mi ricordo se era l’avvocato, quello che era …
PM1:- Ha detto che uno era avvocato; l’altro?
MR:- Non ricordo … ma tutti professionisti.
PM1:- Quanti fratelli sono?
MR:- Fratelli … solo cugini io ne conosco uno, due , tre, uno bassino … l’ispettore GIGLIO, la
SCALA, sono … MUSOLINO, che è un suo cugino pure, che è fidanzato … che è parente dei LO
GIUDICE pure, dei LO GIUDICE …
PM1:- Ora, lei rapporti diretto con questi fratelli Giglio ne ha avuti?
MR:- Si, ne ho avuti, si. E ne ho avuti si. Mi hanno chiesto dei voti, tre o quattro anni fa.
PM1:- A favori di chi?
MR:- Di uno dei …
PM1:- Di loro o di altri.
MR:- Si, o di uno di loro o anche di altre persone.
PM1:- Questi fratelli Giglio, sono legati ai politici di cui abbiamo parlato prima? OMISSIS…
MR:- Questo non lo so, però sono … so che conoscono tutti, sono … è una famiglia molto
conosciuta a Reggio Calabria.
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129
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
PM1:- Cioè, a Reggio Calabria sono conosciuti, questo lei l’ha già detto. Ma nell’ambiente di cui
lei fa parte, qual è il ruolo specifico che viene riconosciuto a queste persone?
MR:- Da noi? Che è una famiglia praticamente che … possiamo contare! Su qualunque favore, tipo
non lo so ..
PM1:- Eh! Ma favori in quali settori?
MR:- Eh! Politico … di ogni genere. Uffici, politici …
PM1:- E voi avete mai fatto riferimento a loro per ottenere favori?
MR:- Io direttamente no, però … però i miei parenti, tipo TEGANO-DE STEFANO …
PM1:- L’hanno fatto.
MR:- Si, l’hanno fatto. Tramite, io l’ho saputo, tramite GREGORIO FOTIA. Infatti rispecchiava il
rispetto nei suoi confronti, pure che erano …
PM2:- E che tipo di cose? Si ricorda almeno un caso, uno specifico fatto?
MR:- No.
PM2:- Uno specifico favore che loro avrebbero fatto ai suoi parenti … che questi Giglio avrebbero
fatto ai suoi parenti?
MR:- Non ricordo ora, dottore … però … e so ch’è una famiglia …
PM1:- Cioè le ha parlato praticamente di favori … Fotia le ha parlato di favori, in termini generici.
MR:- Si, si, si, si.
PM1:- Ma è una famiglia a disposizione?
MR:- Si. Una famiglia a disposizione dei TEGANO-DE STEFANO e non so se altre famiglie. Con
noi comunque sono state sempre delle persone … sempre a disposizione, và … non hanno mai …
PM1:- Vicine, diciamo.
MR:- Vicine, si. Infatti non … cioè non l’hanno mai toccate a loro, bruciato macchine, messo
bombe, mai! Era gente sempre di un certo rispetto. E credo pure … anzi, ne sono convinto, che c’era
un’amicizia particolare pure con i DE STEFANO, con i DE STEFANO moltissimo.
PM1:- Con chi? Con chi dei De Stefano? Perché i De Stefano …
MR:- Con PEPPE, con ORAZIO … il padre o lo zio di questi … cioè l’ispettore, l’ispettore GIGLIO,
anzi una volta …
PM1:- L’ispettore Giglio è il padre dei tre?
MR:- L’ispettore GIGLIO …. Non so se è il padre o lo zio, di questi tre o quattro fratelli …
PM1:- Chi gliel’ha detto questo fatto, che avevano una amicizia particolare con Peppe e Orazio De
Stefano?
_______________________________________________________________
130
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- Sempre GREGORIO FOTIA. Io, le ripeto, con GREGORIO FOTIA ci siamo frequentati,
siamo stati in Francia, abbiamo viaggiato un sacco. Milano, Torino, Roma … cioè da per tutto, noi
viaggiavamo sempre. Ci siamo frequentati un 5 o 6 anni, 7 anni con lui. Abbiamo trafficato anche
armi con FOTIA, quindi c’era amicizia, cioè non vedevo il motivo per raccontarmi una cosa … per
un’altra. A parte che poi è stata … ah! Un’altra volta siamo andati, sempre con l’ispettore GIGLIO
a Catanzaro, lui frequentava spesso Catanzaro.
PM1:- A fare cosa? Lei è andato con l’ispettore Giglio?
MR:- Si, io …
PM1:- A fare cosa?
MR:- Non lo so. Lui saliva negli uffici, non lo so, a disbrigare cose.
PM1:- E lei che ha fatto? La solo accompagnato?
MR:- Si. L’ho accompagnato io e mio nipote. Sempre però riguardo …
PM1:- A Catanzaro dove? A quale ufficio?
MR:- Eh … ora non ricordo. Grossi uffici che c’erano lì a Catanzaro.
PM1:- Eh, ho capito. Che era? Il comune, la regione, la provincia, il tribunale?
AV:- All’INPS?
MR:- Eh, forse l’INPS, non lo so, non ricordo.
PM1:- Quanto tempo fa?
MR:- Eh, sono passati parecchi anni … parecchi anni. Però l’ultima volta … non sono passati …
l’ultima volta, riguardo alle elezioni, non sono passati molti anni, eh? Dai viaggi che facevo io, con
l’ispettore GIGLIO. Comunque io … un due o tre anni … mi aveva domandato se avevo impegni, se
già avevo preso impegni … mi disse se era possibile aver un aiuto.
PM1:- Ora, in vista di consultazioni elettorali, questi fratelli GIGLIO venivano da voi, a proporre
candidati, a chiedervi l’appoggio per qualcuno? Cioè non ho capito come facevano da tramite tra i
De Stefano-Tegano e la politica.
MR:- Allora, loro conoscevano … conoscono … conoscono tutti. A parte che c’era GREGORIO
FOTIA che … GREGORIO è di casa. Pure CONDELLO … loro conoscono CONDELLO.
PM1:- Pure Condello conoscono?
MR:- Si. Sicuramente a PAOLO SCHIMIZZI, ai fratelli DE ANGELIS, di cui sono molto, molto
amici. Ancora non li abbiamo detto di questi … poi vi racconto un paio di cose, insomma và.
PM1:- Fratelli De Angelis. Poi? Hanno collegamenti, che lei sappia, con il nord Italia, i Giglio?
MR:- Si, si. Viaggiavano. Io so che viaggiavano spesso, eh!
PM1:- E dove andavano?
MR:- Non lo so, precisamente non … comunque è stata sempre gente che viaggiava, portava
macchine pure, qualche …
_______________________________________________________________
131
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
PM2:- Senta, in relazione ai fratelli De Angelis, di cui ha parlato … innanzitutto chi sono questi
fratelli De Angelis?
MR:- Come?
PM2:- Questi De Angelis, chi sono, da dove vengono?
MR:- Da Sinopoli.
PM2:- Da Sinopoli.
MR:- Si.
PM2:- Hanno un’attività commerciale?
MR:- Si.
PM2:- Quale?
MR:- Mobili.
PM2:- Ce l’hanno a Reggio o a Sinopoli?
MR:- Ad Archi.
PM2:- Ad Archi. Senta una cosa e si conoscono con i Giglio?
MR:- Si.
PM2:- Non sa con quali Giglio?
MR:- Come?
PM2:- Non sa con quale di questi Giglio e quale dei De Angelis?
MR:- Con ROCCO di più, con ROCCO DE ANGELIS. Che si … è anche lui candidato alle
comunali mi sembra e attualmente mi sembra che …
PM2:- Senta una cosa, oltre a questo rapporto di conoscenza sa se hanno mai avuto interessi
comuni, dal punto di vista economico? Se hanno condiviso degli interessi economici?
MR:- Si.
PM2:- E di che tipo?
MR:- Anni fa l’hanno avuti. Avevano aperto insieme, in società però …
PM1:- De Angelis e Giglio?
MR:- GIGLIO, DE ANGELIS e CUTUGNO. Avevano aperto un centro di distribuzione
alimentari …
PM2:- Un centro di distribuzione alimentari.
_______________________________________________________________
132
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- Si … uno spaccio alimentare, una grossa catena, però non mi ricordo come si chiamava …
lo stemma era un pinguino e poi solo … dopo un paio d’anni … Mi sembra che all’epoca c’era
anche mischiato in questa società DOMINIC SURACI pure.
PM2:- Era in questa società?
MR:- Mi sembra che c’era pure lui.
PM2:-E dico … erano tutti impegnati in questa attività, e dico … c’erano famiglie, cosche, che
avevano interessi in questa società? Cioè attraverso questa società … era solamente una attività
privata loro? Cioè un tentativo loro di … di …
PM1:- Avventura imprenditoriale oppure sono interessi di famiglie mafiose.
MR:- Il grosso … il grosso era … no, no, no. Il grosso era DOMINIC SURACI, insieme ai DE
ANGELIS, che si sforz… cercavano di provare questi … e tramite con l’aiuto pure, e io qui non è
che confermo, tramite l’aiuto dei suoi parenti, perché hanno … loro, i DE ANGELIS … i DE
ANGELIS … forse ancora non abbiamo mai parlato, i DE ANGELIS sono i fedelissimi … i
fedelissimi degli ALVARO.
PM1:- La cosca Alvaro di Sinopoli?
MR:- Sinopoli. Io … la buonanima di MICO ALVARO è stato a casa mia, ho avuto un incontro a
casa mia, a casa di mia mamma. Lui insieme a mio zio GIOVANNI. Io ogni volta che andavo a
prendere a MICO ALVARO, la buonanima, anche durante la guerra di mafia, lo sono andato a
prendere sempre da DE ANGELIS. Sempre da loro. Loro hanno l’amicizia
PM1:- Ad Archi.
MR:- Sempre ad Archi, si. Dove si scende … dove hanno loro il palazzo, c’è la discesa col cancello
…
PM2:- Il periodo in cui era latitante lei andava?
MR:- No, no, no. Eh, all’epoca … sto parlando … mio zio era libero però, mio zio GIOVANNI era
libero.
PM2:- E Alvaro?
MR:- ALVARO era libero pure, MICO ALVARO era libero.
PM2:- Senta, e come è finita questa società, questa … questo supermercato, questa ditta di cui ha
parlato lei? Cioè quest’avventura imprenditoriale di De Angelis, i Giglio …
MR:- Poi non lo so … l’hanno chiuso … non lo so … forse Napoli, perché era una ditta di Napoli,
forse loro …
PM2:- Una ditta?
MR:- Era di Napoli. Questo … centro di distribuzione insomma, questa catena …
PM1:-Ah! Quindi era originari di Napoli?
MR:- Si, loro avevano la sede …
PM1:- Erano legati, diciamo, ad una società …
_______________________________________________________________
133
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- E come avevano aperto avevano assunto un sacco di persone, avevano un sacco di operai.
All’epoca mi ricordo si parlava di 400 persone, 500 persone …
PM2:- Ma cos’era? Una catena?
MR:- Si, una catena di discount. I primi discount alimentari a Reggio …
PM1:- Che vendevano, alimentari?
MR:- Si, alimentari. Discount alimentari.
PM2:- Senta, dopo di che … tutte queste persone che lavoravano come venivano scelte?
MR:- Sempre ‘ndrangheta … sempre ‘ndrangheta, no? FRANCO BENESTARE … infatti
all’epoca ho avuto anche una mezza cosa con FRANCO BENESTARE … era un’assunzione
sempre …
PM2:- E anche per quanto riguarda le forniture? No? Dei vari prodotti …
MR:- No. Le forniture … parecchi prodotti li dovevano prendere sempre da questa … questa
azienda di Napoli. Erano costretti a prenderli, molte volte, si … ed altri invece …
PM2:- Non si ricorda proprio il nome di questo discount?
MR:- Un attimo, vediamo se … VALLI!
PM2:- Valli?
MR:- Si, VALLI.
PM2:- Va bene. Allora poi ci torniamo specificamente.
PM1:- Quindi dei Giglio non ricorda nient’altro? Favori diretti a lei, alla sua famiglia?
MR:- So che … che loro, confermo, confermo, a livello politico a Reggio Calabria …
PM1:- Contavano molto.
MR:- Tutt’oggi! Conoscono … conoscono giudici, conoscono avvocati, conoscono … insomma,
della Reggio Bene.
PM1:- Che conta.
MR:- Che conta, che conta. Amici degli amici.
PM1:- Senta, lei ha fatto anche un riferimento, e poi passiamo all’album, al fatto che i Giglio sono
pure vicino ai Condello.
MR:- Si, sono amici di tutti.
PM1:- Quindi, sono trasversali.
MR:- No … praticamente che succede? Quando … nel periodo di guerra di mafia loro erano amici
con noi, aperti proprio … amici proprio …
PM1:- Solo con voi. Con i Destefaniani.
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134
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- Con i DE STEFANO loro uscivano in giro tranquilli. Non gli hanno mai fatto niente anche se
noi, nel nostro gruppo, se sapevamo che qualcuno non era con noi, si cercava subito l’eliminazione.
E quindi sicuramente, penso io …
PM2:- Loro si sentivano tranquilli.
MR:- Si, tranquilli, tranquilli … su tutto.
…
PM1:- Si, ma diciamo, come famiglia Tegano, chi si occupava di curare questi rapporti? Tutti voi
avevate la possibilità di farlo o c’era un incaricato in famiglia, tipo un Michele Crudo o un Paolo
Schimizzi, che doveva tenere questi rapporti?
MR:- Allora, tempo fa, prima che PAOLO …
PM1:- Scomparisse.
MR:- Scomparisse … PAOLO mi sembra all’epoca aveva preso accordi con … con DOMINIC,
aveva un’amicizia particolare con questo DOMINIC SURACI, che io lo conosco soltanto … mi è
stato presentato ma … non abbiamo avuto …
PM1:- Dica, dica.
MR:- E PAOLO mi domandò a me … mi domandò, anzi per due anni consecutivi mi domandò a me
PAOLO …
PM2:- Vi domandò per chi?
MR:- Mi domandò se avevo impegni. Se avevo impegni, se ero impegnato … perché c’è una persona
che …
PM2:- Ed era questo …
MR:- Si, DOMINIC SURACI.
PM2:- Dominic Suraci.
MR:- Si, se gli possiamo raccogliere un pochettino di voti.
PM2:- Si ricorda a quale competizione elettorale glielo chiese Paolo Schimizzi?
PM1:- Quindi, prima della scomparsa … che è settembre, ottobre 2008.
MR:- Che non siano nel 2009 … 2009, 2010 … allora è ora, è ora allora …
PM1:- Prima della scomparsa diceva …
PM2:- Prima della scomparsa.
PM1:- … Se quello è scomparso a settembre 2008! Dobbiamo andare a ritroso rispetto a settembre
2008.
MR:- No, volevo dire dopo … perché quest’anno pure si è portato a … anche quest’anno.
PM2:- Si, ma Paolo Schimizzi, quando vi chiede di …
_______________________________________________________________
135
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- Si, si … c’era, PAOLO c’era, SCHIMIZZI …
PM1:- Eh, c’era … quindi …
PM2:- … quindi, non ricorda quale era la competizione elettorale di cui si parla? In cui Paolo
Schimizzi le chiese sei impegnato? Altrimenti vota …
MR:- Mi sembra che erano … si, un due anni fa.
PM1:- Prima della scomparsa.
MR:- Si, prima della scomparsa.
(cfr. allegato 14)
c) Estratto dal verbale riassuntivo dell’interrogatorio del collaboratore MOIO
Roberto, in data 19.11.10:
…
I DE ANGELIS di Sinopoli, vicini alla cosca ALVARO, anche durante la guerra di mafia sono
sempre stati vicini alla cosca TEGANO.
Ricordo che alla fine della guerra di mafia, dopo la morte di Domenico TEGANO, mio zio Giovanni
TEGANO mi disse che doveva incontrare Mico ALVARO, chiedendomi se si potesse fare a casa di
mia madre. Ho quindi accompagnato mio zio Giovanni TEGANO e poi ho prelevato Mico ALVARO
che si trovava nei magazzini DE ANGELIS.
Dopo circa due ore ho riaccompagnato Mico ALVARO dai DE ANGELIS e mio zio Giovanni a casa
sua.
…
Franco DE MARZIO, assicuratore, è stato sempre parte della cosca TEGANO: come i fratelli
GIGLIO, ci aiutava a guadagnare dei soldi sulla base di false perizie.
Ne ho beneficiato anche io, frodando le assicurazioni su incidenti stradali.
(cfr. allegato 14)
Sul ruolo dei fratelli GIGLIO quali ‘procacciatori di voti’, la migliore conferma del
contenuto delle dichiarazioni rese dal collaboratore, perviene da quanto dallo stesso
GIGLIO Mario riferito nel corso del verbale di escussione dibattimentale al processo per
l’omicidio FORTUGNO.
Al riguardo, va premesso che GIGLIO Mario era stato nominato capo-struttura del neoeletto FORTUGNO, proprio in virtù dell’appoggio elettorale prestatogli, salvo passare –
subito dopo l’omicidio – a stringere accordi con l’acerrimo nemico elettorale del
FORTUGNO, CREA Domenico, successivamente arrestato e poi condannato all’esito del
primo grado di giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
Si rinvia alle dichiarazioni di GIGLIO Mario all’udienza del 7.11.07 innanzi alla Corte
d’Assise di Locri (cfr. allegato 19).
§ - La contiguità di COTUGNO Guido e COTUGNO Antonio alla cosca DE STEFANOTEGANO
_______________________________________________________________
136
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Sulla contiguità (almeno) di COTUGNO Guido alla cosca indicata esistono una pluralità di
elementi di conferma.
a) In primo luogo, del collaboratore di giustizia Antonino FIUME che specificamente lo
indicava addirittura ‘organico’ alla cosca DE STEFANO di Archi (vds allegato 20).
Estratto dal verbale di interrogatorio del 28 febbraio 2002 ore 00.05.
DR. MOLLACE:
A Santa Caterina?
No, quella dopo il periodo, quel periodo delle bombe, quella.. una giocattoleria.
FIUME:
DR. MOLLACE: Si.
FIUME:
Quella là.
DR. MOLLACE: Si.
FIUME:
Che dicevano che non era orario.. però.
DR. MOLLACE: E l’ultima, a santa Caterina?
LEONE:
Quella di cui ti avevo.. .
FIUME:
L’ultima a santa Caterina è quella dei telefonie.
DR. MOLLACE: Si.
DR. PENNISI:
Si
FIUME:
Ma là, credo sia stata opera di Orazio, perché lui.
DR. MOLLACE:
FIUME:
Orazio chi, DE STEFANO?
DE STEFANO; aveva, GUIDONE.. Guido.. incomprensibile.. nelle mani, in un momento
che si sono allontanati, e siccome lui qua, ha la cultura chi si allontana, o muore o viene.
DR. MOLLACE: Che COTUGNO Guido che c’entra?
FIUME:
COTUGNO Guido era all’interno della cosca DE STEFANO, tramite.. .
LEONE:
E’ il proprietario del negozio di telefonini.
FIUME:
Si.. COTUGNO Guido ha qualcosa, ha detenuto qualche fucile pure, qualche cosa teneva lui. (si
accavallano le voci dei presenti, incomprensibili).
b) riferimenti ai fratelli COTUGNO vi sono poi nelle dichiarazioni rese dal collaboratore
MOIO Roberto, il quale tuttavia non ne confermava l’appartenenza alla cosca:
-
Estratto dall’interrogatorio del collaboratore MOIO Roberto, in data 9.11.10:
PM1:- Va bene? Nel corso delle elezioni regionali della scorsa primavera …
MR:- Si.
PM1:- …OMISSIS, non so come si chiama di battesimo …
MR:- Si. OMISSIS noi lo chiamiamo, si.
PM1:- Ecco. Da chi è stato appoggiato?
_______________________________________________________________
137
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- Dai DE STEFANO.
PM1:- Dalla famiglia De Stefano. Come lo sa?
MR:- E allora … lui praticamente, nell’ambito politico c’è stata sempre una … hanno avuto sempre una
amicizia … con FRANCO CHIRICO. Cioè … col CLAN DE STEFANO. Se lei … se … penso che gli inquirenti
pure, la polizia, carabinieri, lo sanno pure … nel suo studio … penso che sa … lo sanno, no?
PM1:- Nel suo studio OMISSIS?
MR:- Studio OMISSIS in via OMISSIS, si vedevano sempre … gente, insomma … tipo i COTUGNO …
PM1:- Chi?
MR:- Tale COTUGNO, GUIDO COTUGNO … quello massiccio però, eh? Il figlio della buonanima di
LUCIANO, và …
PM1:- Quindi che vuole dire? Che il suo studio OMISSIS è frequentato da … esponenti …?
MR:- Si, da personaggi!
…
PM1:- Ora, lei dice che il suo studio OMISSIS è stato frequentato sempre da esponenti della cosca De Stefano.
Franco Chirico, Paolo Rosario De Stefano, Gianfranco Giunta, tale … Cotugno come si chiama?
MR:- GUIDO.
-
Estratto dal verbale riassuntivo dell’interrogatorio del collaboratore MOIO Roberto, in data
26.7.11:
Si da atto che viene mostrato all’indagato un album foto-segnaletico redatto dalla Sq.Mobile di
Reggio Calabria in data 22.7.11, contenente n.29 fotografie.
…
A d.r.”La foto n.12 è di COTUGNO Antonio, cugino dei COTUGNO affiliati alla cosca DE
STEFANO-TEGANO: non si tratta di un soggetto intraneo alla cosca ma è sempre stato nel
commercio, in particolare nel campo dei supermercati, particolarmente vicino a SURACI
Dominique ed ai fratelli GIGLIO, nonché amico di ALVARO Cosimo e dei DE ANGELIS”;
A d.r.”Ribadisco che non mi risulta che faccia parte di cosche mafiose ma la loro attività è sempre
stata esercitata col consenso delle famiglie di ‘ndrangheta”;
La foto n.12 è di COTUGNO Antonio.
A d.r.”La foto n.15 è di COTUGNO Guido, fratello di Antonio: valgono le stesse considerazioni
fatte prima, ma si tratta di un soggetto maggiormente preparato da un punto di vista tecnico”;
La foto n.15 è di COTUGNO Guido.
“
c) sempre negli stessi termini ma stavolta con specifico riferimento proprio alla vicenda
della VALLY Calabria Srl si esprime il collaboratore IANNO’ Paolo:
Estratto dal verbale d’interrogatorio del 10.9.02:
IANNO’: “(…) poi è nata questo VALLY, questo VALLY (…)…è nato che c’era un certo
COTUGNO (…)che interessava ai DE STEFANO, TEGANO così è nato, hanno fatto VALLY
sono partit…poco prima di fare Gallico lo avevano già fatto altre discaunt (…)”,
DOTT.MOLLACE:Quindi i soldi dei DE STEFANO c’erano la.
IANNO’:Sulla quota di Guido, di questo che vende frutta.
_______________________________________________________________
138
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
DOTT.MOLLACE:I DE STEFANO o di TEGANO.
IANNO’:La, la famiglia.
DOTT.MOLLACE:La famiglia loro.
IANNO’:La famiglia loro.
DOTT.MOLLACE:La famiglia di Archi.
IANNO’:Avevano fatto un bel po’ di catena di discaunt, …
Estratto dal verbale d’interrogatorio del 27.01.2003
DOTT.MOLLACE:Eh, senta sulla parte Discaunt lei è a conoscenza di qualcosa?
IANNO’:I LA VALLI’ sono capitati a Gallico, LA VALLE inizialmente erano DE ANGELIS, Totò
VENTURA, c’era CUTUGNO.
DOTT.MOLLACE: Guido.
IANNO’:Guido CUTUGNO di Archi che avevano la gioielleria.
DOTT.MOLLACE: E lei sulla attività illecita attraverso LA VALLE è in condizione di dire
qualcosa?
IANNO’:Si.
Estratto dal verbale d’interrogatorio del 23.3.09:
…
Dr. Colamonici:
senta una cosa, queste persone che quindi vanno in società e creano questi
discount, lo facevano come dire era una attività in proprio di queste persone o era
un'attività come dire cogestita da famiglie alle quali appartenevano questi soggetti
qua
Iannò:
guarda il Cotugno che era con loro e poi forniva la frutta non so
Dr. Colamonici:
si
Iannò:
cosa ci aveva d'interesse, dietro di loro c'erano la famiglia De Stefano, anche se
diciamo inizialmente Totò Ventura me lo nascose dice, ma se noi vi dicevamo
qualcosa non ci facevate aprire compare Paolo, trovavate la scusa che lo sapeva
un pochettino lui
Dr. Andrigo:
e, e poi come lo ha saputo allora lei che c'erano i De Stefano dietro tutto questo
Iannò:
attraverso Totò Ventura
Dr. Andrigo:
a successivamente
Iannò:
poi si è conosciuto a conoscenza gli ho detto com'è sto fatto perché già si sapeva
che questi fratelli Cotugno di Archi erano vicino a loro non so se vendono olio se
hanno orto la frutta qualche altra cosa, gli ho detto io ma guarda com'è qua, a me
mi risulta così, compare Paolo però lui è vicino a loro se vi dicevamo qualcosa
magari voi trovavate una scusa diversamente che sta venendo qualcuno e non ci
facevate aprire
…
Dr. Colamonici:
va bene, senta ora voglio capire una cosa, questi legami che ci sono tra queste
persone e quelle famiglie di cui ha parlato no?
Iannò:
si
Dr. Colamonici:
quindi Alvaro - De Angelis eccetera eccetera, erano legami solo a livello di
vicinanza o queste famiglie Alvaro – De Stefano avevano anche una parteci una
gestione diretta, cioè i proventi di questa attività rimanevano nelle tasche di
Ventura, De Angelis, Cotugno e Giglio? O dovevano essere ridistribuiti
Iannò:
per quanto riguarda di Cotugno, dietro c'erano i De Stefano quindi avranno come si
gestivano non è che posso, sono entrato in merito,
_______________________________________________________________
139
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Gli accertamenti compiuti hanno provato che la titolarità formale delle quote societarie
della VALLY Calabria Srl sia stata riconducibile non a Guido COTUGNO, bensì al cugino
e socio d’affari Antonio COTUGNO.
Tuttavia, ciò non smentisce quanto riferito dal collaboratore IANNO’, in quanto:
- se, da un lato, in ordine alla partecipazione nella VALLY CALABRIA di COTUGNO
Antonio quest’ultimo, escusso a sommarie informazioni in data 29 maggio 1998 in qualità
di amministratore delegato dei supermercati Vally Discount - nell’ambito delle indagini
riguardanti la cosiddetta operazione “PONTE” 58- riferiva di essere stato proprio lui il
promotore dell’iniziativa economica (vds allegato 21):
“(…) I soci dei supermercati sono l’avv. GIGLIO Mario, rappresentato dalla moglie ROMEO, DE
ANGELIS Rocco, c’era MUSOLINO Antonio, assicuratore, che ha ceduto la quota alla moglie del
sig. VENTURA Tonino ed una partecipazione della azienda madre di Caserta. La Vally Calabria
iniziò due anni fa dietro una mia iniziativa (…) I capitali sono stati portati pro quota i vari soci per
un totale di 30 milioni. Si tratta di una s.r.l. (…) Abbiamo un punto vendita a Pellaro gestito dal
direttore sig. CARIDI Vincenzo, abitante ad Archi. Il punto vendita è stato aperto l’8 maggio 1997.
Di tutti gli aspetti tecnici dei lavori eseguito all’interno dei punti vendita Vally se ne occupa il mio
socio DE ANGELIS. Io mi occupo dell’aspetto commerciale (…) VENTURA è subentrato a
MUSOLINO ed è proprietario di una impresa di pulizie (…) Il locale di Pellaro è stato completato
per lo scopo dal proprietario stesso, ed il supermercato insiste su una ex officina meccanica (…)”
- d’altra parte, da un serie di accertamenti espletati presso la banca dati della Camera del
Commercio, COTUGNO Antonio è risultato:
 Essere stato in passato socio della seguente impresa (vds allegato 22):


EUROFRUTTA di COTUGNO Antonio & C. s.a.s., per il commercio
all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, con sede in Reggio Calabria e via
Aspromonte (impresa cancellata dal 20.12.1996);
ASSIFIN.INVEST s.a.s. di Antonio MUSOLINO & C., con sede in Reggio
Calabria via Circonvallazione Nord Parco Caserta n. 13, l’impresa è stata cancellata
in data 20.01.2003;
Di essere invece allo stato titolare delle seguenti ditte (vds allegato 22):
 G.I.R. 2000 s.r.l. per il commercio di generi alimentari, con sede in Reggio
Calabria via Reggio Campi n. 5, unitamente a ERRIGO Daniele 59, ERRIGO
Francesco60 (società non attiva);
 4.3 s.r.l., per il commercio di generi alimentari, con sede in Reggio Calabria via
Reggio Campi - P.zza San Marco n. 5, unitamente a LUCARELLI Rita Donata61, la
società ha una sede secondaria in Reggio Calabria C.da Armaci 23 SMA di
Pentimele gruppo rinascente ed una unità locale in Reggio Calabria Strada Statale n.
18 II tratto s.n.c.;
 CLEAN Ever s.r.l., per la produzione di servizi di pulizia locale traslochi
giardinaggio movimentazione terra ed altri, con sede legale in Reggio Calabria
via Reggio Campi P.zza San Marco 3, unitamente a VOTANO Girolamo 62.
58
sentenza processo ponte proc. pen. 54/97 RGNR DDA – 41/98 RG GIP – 185/99 RGT
59
nato a Reggio Calabria il 08.02.1981
60
nato a Reggio Calabria il 13.04.1968
61
nata a Colle D’Anchiese (CB) il 07.08.1945
62
nato a Reggio Calabria il 05.04.1970, figlio di Domenico e D’Ascola Antonia;
_______________________________________________________________
140
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
A queste ditte tuttavia si aggiungono
- la CO.A.G. di COTUGNO Antonio & C. s.a.s., con sede in Reggio Calabria in S.S. 18 II
tratto n. 30, l’impresa è stata cancellata in data 20.12.1996, allo stato presso lo stesso
indirizzo ha sede la ditta CO.A.G. Service s.r.l. di COTUGNO Guido.
- la GENERAL TRADE SERVICE s.r.l., per la produzione di olio di oliva e prodotti
ortofrutticoli, con sede legale in Reggio Calabria via Torrente Condorato n. 9 unitamente a
LUCARELLI Rita Donata e amministratore RODI Carmelo63 ed una sede secondaria in
Reggio Calabria, via Aspromonte mercato generale, di cui in passato è stato socio anche
COTUGNO Guido Carmelo;
Ciò dimostra quindi la compartecipazione in passato dei cugini COTUGNO Antonio e
COTUGNO Guido Carmelo 64, con specifico riferimento ad alcune società esercenti attività
di vendita di olio e prodotti ortofrutticoli (cfr.sopra, verbale 23.3.09: ”Iannò:guarda il Cotugno
che era con loro e poi forniva la frutta non so”… “poi si è conosciuto a conoscenza gli ho detto com'è sto
fatto perché già si sapeva che questi fratelli Cotugno di Archi erano vicino a loro non so se vendono olio se
hanno orto la frutta qualche altra cosa”).
§ - I rapporti tra Dominique Suraci e Antonio Cotugno
Per quanto riguarda la prosecuzione dei rapporti tra Dominique SURACI e COTUGNO
Antonio65, già socio ed amministratore delegato per un periodo della VALLY Calabria Srl,
vero e proprio promotore, a suo dire 66, dell’anzidetta iniziativa imprenditoriale, anche in
epoca successiva al ‘fallimentare’ esito della stessa (risalente al luglio ’02), le indagini
espletate hanno rilevato diverse direttrici d’interesse reciproco tra i due.
A) Un primo gruppo d’intercettazioni, rivela il sostegno prestato dal COTUGNO alla
candidatura di SURACI nelle consultazioni comunali del 2007, per come emerge
chiaramente dalla sintesi delle conversazioni intercettate nell’ambito del presente
procedimento sotto riportate (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
51090
DATA
26/05/2007
ORA
14.04.43
LN
82
PROGR.
51717
DATA
27/05/2007
ORA
18.18.10
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
+393339549069
COTUGNO Antonio
SURACI Domenico Giovanni con COTUGNO Antonio. COTUGNO dice a SURACI di chiamare Nino per sapere se Paolo
MUNNO gli ha portati i nominativi. SURACI da a COTUGNO il numero di Nino indicandogli di chiamarlo 3475207824.
CHIAMANTE
+393339549069
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO Antonio
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni
SURACI Domenico Giovanni chiede a COTUGNO Antonio se ha insaccato i suoi venti. COTUGNO chiede a Suraci se a
coloro i quali mancano le tessere elettorali possono provvedere loro. SURACI gli dice di andare subito in ufficio 24297 che
gliele faranno loro.
63
nato a Reggio Calabria il 17.10.1970
64 Nato a Reggio Calabria il 16.01.1974, ivi res. in Via SS. 18 II trav. n. 30, fraz. Archi (vds allegato 86 volume 3).
65 Di Natale e Lucarelli Rita Donata, nato a Reggio Calabria il 26.06.1970, ivi residente in via SS. n. 18 II tr. n.
30/interno 5.
66 escusso a sommarie informazioni, in data 29 maggio 1998, dai carabinieri della compagnia di Reggio Calabria in
qualità di amministratore delegato dei supermercati Vally Discount
_______________________________________________________________
141
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
52284
DATA
28/05/2007
ORA
16.32.24
LN
82
PROGR.
52602
DATA
28/05/2007
ORA
22.18.58
LN
82
PROGR.
52604
DATA
28/05/2007
ORA
22.22.59
LN
82
PROGR.
52607
DATA
28/05/2007
ORA
22.25.30
LN
82
PROGR.
52614
DATA
28/05/2007
ORA
22.30.57
LN
82
PROGR.
52623
DATA
28/05/2007
ORA
22.47.53
LN
82
PROGR.
52627
DATA
28/05/2007
ORA
22.53.56
CHIAMANTE
+393339549069
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO Antonio
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni
SURACI Domenico Giovanni chiede a COTUGNO Antonio se hanno votato tutte le loro bestie. COTUGNO gli dice di un voto
alla 184. SURACI dice a COTUGNO di saltare da una sezione all'altra come un grillo.
CHIAMANTE
+393339549069
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO Antonio
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni
COTUGNO Antonio chiede a Bartolo BONAVOGLIA se hanno i dati delle due sezioni di Archi cep. BONAVOGLIA gli chiede
come si chiamano. COTUGNO dice di non saperlo e gli dice che andrà a prenderli.
CHIAMANTE
+393339549069
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO Antonio
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni
COTUGNO Antonio dice a Bartolo BONAVOGLIA che gli hanno detto in anteprima che presso la sezione 68 ne hanno presi
cinque.
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
+393339549069
COTUGNO Antonio
SURACI Domenico Giovanni chiede a COTUGNO Antonio se ha qualche dato. COTUGNO dice che grazie alla conoscenza di uno
scrutatore gli hanno detto che alla 68 dove ha votato lui ne hanno cinque.
CHIAMANTE
+393339549069
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO Antonio
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni
COTUGNO Antonio dice a Bartolo Bonavoglia che sulla 184 ne hanno presi quattro. Bonavoglia chiede a Cotugno di chiamarlo
soltanto quando avrà i dati precisi di una sezione.
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
+393339549069
COTUGNO Antonio
COTUGNO Antonio dice a Bartolo Bonavoglia che sulla 148 hanno: Bilardi 4 Surace 6 Battaglia 1 Lupis 1 Malaspina 1 Mesiani 1
Mionniti 1 Savio 1.
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Cotugno Antonio dice a Suraci Domenico Giovanni della 184. Bilardi 3 Suraci 4 Candido 1 Morisani 1 Nannia 1 Polimeni 2 Putortì
1 Savio 2
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LN
82
PROGR.
53612
DATA
30/05/2007
ORA
15.02.31
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Cotugno Antonio che gli dice che lo ha aspettato tutta la settimana. Convengono poi di risentirsi.
Dati chiamata non disponibili al momento della visualizzazione ed allo scarico dell'utente.
LN
82
PROGR.
46850
DATA
13/05/2007
ORA
16.56.52
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
_______________________________________________________________
142
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni chiede a Cotugno Antonio a che quota è. Cotugno gli dice che sono non meno di venti o trenta.
Quindi Cotugno dice che da quello dei tramezzini è andato Mimmo Labate (quello che fa impianti per allarme) per portare avanti
la sua campagna elettorale (quella di Suraci).
Suraci dice che Mimmo Labate è una persona seria.
Dati chiamata non disponibili al momento della visualizzazione ed allo scarico dell'utente.
b) un secondo gruppo d’intercettazioni, rileva invece la permanenza di una comunione
di interessi riconducibile ancora al settore della grande distribuzione, protrattasi sino
alla conclusione dell’attività tecnica espletata nell’ambito del presente procedimento
penale, come si evince dalle conversazioni di seguito annotate (vds allegato 18).
LN
82
PROGR.
97650
SINTESI
LN
82
PROGR.
98071
DATA
14/03/2008
ORA
19.19.28
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393339549069
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
COTUGNO ANTONIO
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614/06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con Antonio COTUGNO, al quale chiede su che base stesse trattando l’affitto di un locale di
tre serrande di circa 600 mq. Antonio parla di 6000 euro. Domenico chiede se il cinese avrebbe lasciato. Antonio dice di no e che
sarebbe rimasto a fianco. Antonio dice di aver parlato con Cambria il quale ha chiesto come sia andato l’incontro. Antonio dice di
aver riferito che sia andato tutto bene e che abbiano fatto una buona impressione come azienda. Domenico dice di affrettare i
tempi così potranno cominciare a fare qualcosa insieme. I due parlano di un locale in viale Calabria. Antonio dice che li ci vorrà
del tempo, forse addirittura un anno. Antonio dice di avere il bigliettino di Mucciola in quanto i locali sono metà di Mucciola e
metà di Edil Pellicanò. Antonio dice di aver gia fissato un appuntamento con Mucciola. Antonio dice che per fare qualcosa di
immediato potrebbero fare o il Conad in via s. Giorgio o a Melito quello di Crocè.
DATA
18/03/2008
ORA
13.16.06
CHIAMANTE
+393339549069
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO ANTONIO
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614/06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Sms
SINTESI
Mi ha chiamato l’agenzia x il locale dei cinesi.mi puoi chiamare gentilmente.se lo perdiamo mi salgono i cazzi. perché vuole sei
mesi di cauzione.quindi
LN
82
PROGR.
98639
SINTESI
LN
82
PROGR.
98869
SINTESI
DATA
20/03/2008
ORA
19.29.08
CHIAMANTE
+393339549069
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO ANTONIO
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614/06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con Antonio COTUGNO al quale dice di essere con CROCÈ. I due concordano di
incontrarsi più tardi. Domenico chiede come sia andata l’incontro. Antonio dice di attendere una risposta. Poi suggerisce a
Domenico di chiede a Crocè se gli ceda Melito per 50.000 euro. Domenico dice che si possa fare. Antonio dice di aver chiuso per
un 800 metri a Villa S. Giovanni. Domenico dice che si dovranno vedere per valutare se fare un certo affare con Rocco.
Domenico dice di essere andato da GIGLIO il quale gli ha riferito che era gia passato lui (Antonio). Domenico dice di aver
detto a GIGLIO di vedersi solo dopo che avrà chiuso la trattativa con COTUGNO. Antonio chiede cosa voglia fare con
GIGLIO lui. Domenico accenna a qualcosa vicino alla posta. Antonio chiede quanti punti vendita così vicini voglia aprire.
Antonio dice di volergli far vedere un locale di Center Stok in via Padova e di aver trattato anche per i parcheggi. Domenico
suggerisce di interessarsi a locali come quello di Edil Pellicanò.
DATA
21/03/2008
ORA
16.34.18
CHIAMANTE
+393339549069
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
COTUGNO ANTONIO
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614/06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Sms
Compare ho trovato il magazzino a villa s g e a bagnar a .chiamami che andiamo da angelo
§ - Contiguità di VENTURA Antonio ad ambienti mafiosi
_______________________________________________________________
143
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Rispetto alla contiguità di VENTURA Antonio ad ambienti criminali cittadini, va premesso
che il predetto è figlio di VENTURA Francesco, cl.’29, già imprenditore nel settore delle
pulizie, ucciso a Reggio Calabria nell’anno 1989, a seguito di un agguato mafioso.
In merito a tale grave fatto di sangue, hanno rilasciato dichiarazioni i collaboratori IANNO’
Paolo e MOIO Roberto, risultate sovrapponibili sotto il profilo della riconducibilità del
delitto ad uno specifico ambiente criminale.
Infatti, tenuto conto che l’omicidio fu perpetrato durante il periodo della guerra di mafia,
quando i due ‘cartelli’ si contrapponevano frontalmente, mentre lo IANNO’, esponente del
gruppo condelliano, ha escluso la riconducibilità del fatto al proprio ambito criminale, il
MOIO ha invece dichiarato che il delitto era effettivamente maturato nell’ambito dello
schieramento teganiano cui apparteneva, per una questione di ‘mazzette’ non pagate.
Si riportano in primo luogo le dichiarazioni dello IANNO’ rese nel corso di alcuni
interrogatori riportati nella misura cautelare disposta dal tribunale di Reggio Calabria
nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denomina “VERTICE 67”, di cui si riporta
uno stralcio (vds allegato 23):
“(…)
Danneggiamento nei confronti di Ventura Antonio
In data 11.09.2002 il collaboratore di giustizia IANNO’ Paolo, nel corso di interrogatorio, rilasciava ampie
dichiarazioni in ordine ad un’estorsione effettuata dall’organizzazione criminale capeggiata da CONDELLO
Pasquale, in pregiudizio di VENTURA Antonio Vincenzo, nato a Reggio Calabria il 22.05.1965, ivi residente
in via Dalmazia nr.64, coniugato, titolare di impresa di pulizie operante negli Ospedali Riuniti di
Reggio Calabria. Il collaboratore riferiva che la persona offesa aveva corrisposto una somma pari a 40-50
milioni di lire ed aggiungeva che la richiesta estorsiva era stata preceduta da un’azione intimidatoria,
concretizzatasi attraverso l’incendio di un’autovettura di proprietà di VENTURA.
IANNO’ Paolo, in merito, affermava:
Verbale del 11.09.02 ore 10.30 pag.65 a 70
DOTT.MOLLACE: Ho capito, e che rapporti hanno nelle imprese di pulizie ora che stiamo andando in tema…
IANNO’: Con chi.
DOTT.MOLLACE: … con CONDELLO.
IANNO’: No, CONDELLO gli ha fatto bruciare una macchina a VENTURA quando faceva la cooperativa
LABATE, lui ha preso una cooperativa da fare e gli ha bruciato una macchina è stata incendiata una macchina
in quel periodo.
DOTT.MOLLACE: Come mai, per questione di mazzette.
IANNO’: Mazzette. Premetto una cosa che i LIBRI non hanno voluto niente da quello che ho saputo io ma
Pasquale qualche 40-50 milioni se li è presi .
UFF.P.G.: Qual’era questa cooperativa.
IANNO’: La cooperativa a Sant’Antonio è una grossa cooperativa, inizialmente l’aveva fatta LABATE,
l’impresa LABATE questo è fallito LABATE aveva cemento poi l’ha chiusa questa ditta quella macchina è
stata bruciata apposta.
DOTT.MOLLACE: Ho capito, quindi per questione di interessi.
IANNO’: Di interessi.
DOTT.MOLLACE: Però mi specifichi un attimino questo quindi…
IANNO’: Aggiungo…
DOTT.MOLLACE: …quindi ha appoggiato VENTURA però prima.
IANNO’: Politicamente? Portavo i voti a VENTURA, no, io preciso a livello familiare c’è stato un aiuto per
so…però per il partito Socialista mi sono interessato perché io sono stato sempre Socialista di natura e ci
sono dei, delle persone di Gallico Marina SCORDO, compagnia Pinello CHIRICO che si portava alla
Circoscrizione che sono Socialisti e rimangono in Circoscrizione Socialista. Perché sono stato sempre
amante del Socialista o per natura mia o la cosa io da piccolo ho seguito lui è stata data una mano a
VENTURA, però LEONETTI…
DOTT.MOLLACE: Il figlio di quello che è morto…
67 Proc. N. 4141/2005 RGNR DDA, N. 2852/2005 R GIP DDA, N. 43/2005 R. OCC.
_______________________________________________________________
144
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
IANNO’: E’ morto.
DOTT.MOLLACE: …ammazzato.
IANNO’: Si. Però LEONETTI…
DOTT.MOLLACE: Sa come si chiama di nome?
IANNO’: Francesco e…si chiama Antonio, Totò, Antonio VENTURA.
DOTT.MOLLACE: E allora.
IANNO’: Vi spiego un discorso.
DOTT.MOLLACE: Ma com’è che li avete appoggiati se poi gli ha fatto bruciare la macchina a…
IANNO’: Vi spiego un…lui la macchina è stata bruciata prima, io vi spiego io non l’ho appoggiato per
Pasquale CONDELLO.
DOTT.MOLLACE: Ah, quindi è stata una iniziativa sua.
IANNO’: Altro io siccome mi…il partito è un partito di cui militavo, l’appoggio lo ha avuto lui e specifichiamo
queste votazioni furono dopo della macchina bruciata. Pasquale CONDELLO la macchina è stata bruciata
prima…
DOTT.MOLLACE: A VENTURA.
IANNO’: Hanno bruciato un ufficio delle pulizie perché avevano l’appalto all’Ospedale…gli hanno chiesto la
mazzetta…
DOTT.MOLLACE: Non pagavano.
IANNO’: …gli hanno chiesto la mazzetta, questa mazzetta è stata chiesta nel 99, c’è stata un’altra pressione di
mazzetta per il lavoro dell’Ospedale.
DOTT.MOLLACE: Lavori di pulizia sempre.
IANNO’: Di pulizia era un grosso appalto, tutto l’appalto delle pulizie all’Ospedale di Reggio, avete capito c’è
fra Pasquale e VENTURA non c’è perché dice che Ciccio anche se dopo non si sa che l’hanno ammazzato là...
DOTT.MOLLACE: Ma chi lo ha ammazzato, da quale parte?
IANNO’: Loro dicono, parlano che sia stato un interesse di pulizia dell’impresa di pulizia, che siano stati i
LIBRI, chi sia stato sarà sempre una cosa, da noi non è partito, però c’era qualche interesse di qualche
impresa nuova di pulizie. Non è stato eliminato che appoggiava noi perché non ci ha appoggiato a noi Ciccio
VENTURA. Ho il sospetto lui aveva l’amicizia e il San Giovanni con gli ARANITI, anzi BARRECA lo sa
benissimo, 82-83, prima che si buttasse latitante ARANITI, anche sospettavo anche da latitante che potesse
appoggiarlo Ciccio VENTURA. Con il buonanima di mio zio, con Pasquale cercavano di ammazzarlo noi.
DOTT.MOLLACE: A chi?
IANNO’: A Santo ARANITI, puntando questa casa…
DOTT.MOLLACE: Di VENTURA?
IANNO’: …puntando VENTURA, il buonanima allora campava il padre che abita dove si è fatto
questo…piscina va, so come ex caserma chiamate voi, non
è che conosco la zona, si puntava a loro.
DOTT.MOLLACE: Parco Caserta dice lei.
IANNO’: Parco Caserta. BARRECA questo fatto è a conoscenza, non ve lo avrà mai detto ma BARRECA è a
conoscenza che non c’è un intrigo nostro, c’era stato che ha bloccato quel discorso suo personale che grazie a
BARRACA che aveva combinato, però si andava in cerca perché Santo ARANITI appoggiava sempre questo
BARRECA, con Pasquale il rapporto con BARRECA non era…sono nati i rapporti che questo BARRECA non è
stato avvicinato da Pasquale è stato da Paolo SERRAINO, ecco perché Pasquale non si fidava di Pippo
BARRECA. BARRECA dal carcere se ne è andato da Reggio, se ne è andato a Messina che aveva paura di noi
altri, nella nostra sezione.
Da accertamenti effettuati è emerso che VENTURA Antonio Vincenzo, in precedenza generalizzato, nel
periodo indicato dal collaboratore (anno 1999), era amministratore unico della società denominata
“Francesco VENTURA S.r.l.” con sede in Reggio Calabria via Dalmazia nr.64. L’impresa, dichiarata fallita
nel 2001, era stata riavviata nell’anno 2003, a seguito di revoca della procedura concorsuale. VENTURA
attualmente, all’interno dell’impresa in argomento, riveste la carica di responsabile tecnico, mentre la di lui
moglie, TASSARI Lucia, nata a Taranto il 28.02.1960, è risultata essere amministratore unico. A riscontro
delle dichiarazioni del collaboratore è stato accertato che, effettivamente, in data 6
maggio 1995, in Reggio Calabria, in via Santa Lucia al Parco, ignoti incendiavano tre autovetture tra le quali
la Y10, targata RC 505508, di proprietà del citato VENTURA.
(vedasi allegato nr. 1)
E’ stato, inoltre, accertato che il padre di VENTURA, a nome Francesco, nato a Reggio Calabria il
14.10.1929, già imprenditore nel settore delle pulizie, nell’anno 1989, veniva ucciso in Reggio Calabria,
mediante esplosione di colpi di arma da fuoco. Il collaboratore, in relazione a tale azione criminosa,
affermava che l’omicidio era stato ordinato dall’organizzazione criminale dei “LIBRI”, capeggiata dal noto
LIBRI Domenico, per motivi connessi all’appalto di lavori nel settore delle pulizie.
_______________________________________________________________
145
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
A riscontro delle dichiarazioni rese da IANNO’ Paolo, si precisa che VENTURA Antonio Vincenzo,
effettivamente, nell’anno 2000 si era candidato, nelle liste del Partito Socialista italiano, alle elezioni del
Consiglio Regionale della Calabria, ottenendo 2005 voti di preferenze.
(vedasi allegato nr. 2)
Quest’ultimo, escusso in data 20 gennaio 2006, quale persona informata sui fatti, ha dichiarato di essersi
aggiudicato la gara di appalto, relativa alle pulizie presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, nel triennio
1996-1999, ma di non aver mai corrisposto somme di denaro a titolo estorsivo. A specifica domanda ha riferito
di conoscere IANNO’ Paolo, in quanto già cameriere presso il ristorante “Fata Morgana” di Gallico.
(…)”
A conferma della riconducibilità dell’omicidio allo schieramento opposto a quello
condelliano, si riportano invece le dichiarazioni rese da MOIO Roberto, stralciate dal
verbale del 19.10.10 (cfr. allegato 14):
“
1.
MR:- Allora, omicidio VENTURA. Ditta delle Pulizie di … questo è stato … questa è una cosa che
non sa nessuno, eh? Non è stato … cioè non è stato mai attribuito a nessuno.
2.
PM1:- Il morto come si chiamava?
3.
MR:- VENTURA.
4.
PM1:- Come?
5.
MR:- Il nome non lo ricordo, comunque era l’appaltatore … gli appalti delle pulizie che faceva
all’Ospedale. Un grosso appaltatore. Io mi ricordo che è stato ucciso … riguardo a bei soldi, và. Per
soldi!
6.
PM1:- E’ stato ucciso per soldi?
7.
MR:- Si. Nei pressi di Piazza De Nava è stato ucciso, eh?
8.
PM1:- Che vuol dire per soldi?
9.
MR:- Per mazzetta, no? Specifico.
10.
PM1:-Cioè pagava mazzette che poi non ha pagato più?
11.
MR:- Per tangenti, dove doveva dare dei soldi, praticamente …
12.
AV:- A chi?
13.
MR:- Eh?
14.
AV:- A chi li doveva dare?
15.
MR:- Sempre alla famiglia TEGANO.
16.
PM2:- E non li aveva dati?
17.
MR:- Non li aveva dati, no.
18.
PM1:- Ma non li aveva dati mai? O li aveva dati fino ad un certo punto e poi non li aveva più dati?
19.
MR:- Questo non lo so. So soltanto che gli doveva dare un sacco di soldi.
20.
PM1:- Un sacco che vuol dire?
_______________________________________________________________
146
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
21.
MR:- Molti, và. 100, 200 milioni, non lo so … oppure gli avevano chiesto 300 milioni e lui gli ha
detto che non glieli da, che non glieli vuole dare …
22.
PM1:- E per questo motivo hanno deciso di eliminarlo?
23.
MR:- Si.
24.
PM1:- La famiglia Tegano, intendiamo sempre diciamo i due fratelli?
25.
MR:- Anche tre. Non mi ricordo se all’epoca campava la buonanima di mio zio MIMMO pure.
26.
PM1:- Quindi era ancora vivo Mico.
27.
MR:- Io più di una volta … mi preciso, non nomino mio zio MIMMO, però lo metto sempre … nel
nome, insomma, nei tre fratelli, perché più di una volta … non so se c’era … c’era pure lui, no?
28.
PM1:- Eh, si. Se era ancora vivo oppure no.
29.
MR:- Bravo. Questo volevo dire.
30.
PM1:- Quindi? Chi ha eseguito l’omicidio?
31.
MR:- MIMMO LO GIUDICE, alias MIMMO IL BUE, e TOTO’ AMBROGIO.
32.
PM1:- E’ stato eseguito da Mimmo Lo Giudice …
33.
PM2:- E chi altro?
34.
MR:- TOTO’ AMBROGIO. Con TOTO’ AMBROGIO siamo molto, molto amici, noi.
35.
PM1:- Ora, questi due, Mimmo Lo Giudice e Totò Ambrogio, sono killer di fiducia dei Tegano?
36.
MR:- MIMMO LO GIUDICE è forte … è bravo, spara bene. Cioè è un … lui praticamente era il
pupillo di MARIO AUDINO, và!
37.
PM1:- Come mai vennero utilizzati loro e non il gruppo di fuoco di fiducia?
38.
MR:- Perché era … era uno dei periodi, erano periodi … di … di … come si dice? A Reggio ci
potevamo muovere poco.
39.
PM1:- Potevamo?
40.
MR:- Ci potevamo muovere poco.
41.
PM1:- Ah! Muovere poco.
42.
MR:- Si, perché ormai la Polizia iniziava a conoscerci, và, eravamo tutti … la maggior parte, tutti
incensurati, no? Iniziava a conoscerci, no? Tipo … non lo so …
43.
PM1:- E quindi era necessario ricorrere ad altri …
44.
MR:- Si, ad altri … ad altri gruppi, perché …
45.
PM2:- Ma qui ci fu …? Lei prima ha elencato un gruppo … quello è un gruppo storico … del gruppo
di fuoco …
46.
MR:- Si.
47.
PM1:- Il gruppo Molinetti, chiamiamolo così.
_______________________________________________________________
147
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
48.
MR:- Si.
49.
PM2:- Quindi poi ci fu una divisione? Cioè ci furono altri gruppi?
50.
PM1:- Ci furono anche altri gruppi.
51.
MR:- No. No, questi …
52.
PM1:- Per singoli episodi.
53.
MR:- Allora, praticamente, i miei parenti … i miei zii, praticamente i TEGANO … praticamente
quando c’era un fatto … cioè si doveva eliminare qualche persona di cui noi altri giovanotti
correvamo rischi, insomma particolari … oppure gente che si doveva fare di giorno … siccome …
anche la Questura insomma … dopo un periodo di tempo ci hanno tutti segnalati, cioè a molti ci
hanno portato … ci hanno fatto …
54.
PM1:- Eh, si, cominciavano a conoscervi. Vi tenevano sott’occhio.
55.
MR:- Una volta ci hanno portati … in Questura, avvocati l’indomani, hanno fatto lo STUB …
iniziavano ormai a conoscerci …
56.
PM1:- Cominciavate a dare nell’occhio.
57.
PM2:- Quindi bisognava individuarne degli altri.
58.
MR:- Si. Più di una volta camminavamo nella strada, non ce ne accorgevamo e loro in borghese, e ci
fermavano subito per vedere che facevamo … pure ad Archi. Ormai ci conoscevano troppo, quindi
più di una volta si chiedeva … i miei parenti stessi chiedevano
59.
PM2:- In giro … cercavano altre braccia.
60.
MR:- E’ logico … poi all’epoca … MARIO AUDINO non era come gli ultimi tempi, insomma, che si
era levato … all’epoca era uno che … aveva preso il posto della buonanima di … di POSTORINO, di
PINELLO POSTORINO. La buonanima di PINELLO. Però allora non si era …
61.
PM1:- Non aveva ancora il peso che avrà alla fine …
62.
MR:- Anche lui sparava, insomma. Qui lo cito io … lo cito pure, ha fatto omicidi pure lui … detto ‘U
PICCIUSELLO … di cui poi parliamo …
63.
PM1:- Vabbè, poi in ordine, lo riferiamo. Quindi il movente era legato a questa mancata consegna di
soldi.
64.
MR:- Si.
65.
PM1:- Che rapporti c’erano tra i Tegano e Ventura?
66.
MR:- Ma no … erano soltanto rapporti di … come ho capito io all’epoca, soltanto di … soldi.
67.
PM1:- Di interessi.
68.
MR:- Certo, di soldi.
69.
PM1:-Dove venne ucciso?
70.
MR:- Mah! Nei pressi di Piazza De Nava, se non errò, và.
71.
PM1:- Periodo?
_______________________________________________________________
148
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
72.
MR:- Eh … non ricordo. Comunque durante la guerra di mafia, pure, eh?
73.
PM1:- Però non è un omicidio della guerra di mafia, questo?
74.
MR:- No, non era.
75.
PM1:- Cioè non è legato alla contrapposizione …?
76.
MR:- No, no, no. Non c’entrava niente. Anche se … anche se VENTURA era molto simpatizzante …
era molto simpatizzante di SERRAINO, và. Specifico pure, eh? Non c’è … c’è qualche … se non
ricordo bene, poi controllerete pure …
77.
PM1:- Se non ricorda male!
78.
MR:- Eh?
79.
PM1:- Se non ricordo male io (sorride)! Sono andato a scuola poco, và!
80.
MR:- No, no. Vabbè … capita.
81.
PM1:- Quindi, che era vicino ai Serraino.
82.
MR:- Qualche piccola cosa ce l’hanno con i SERRAINO pure, eh?
83.
PM1:- Andiamo avanti.
Il contenuto delle dichiarazioni rese dai collaboratori sopra riportate può sintetizzarsi quindi
nei termini che seguono:
- VENTURA Francesco, era stato ucciso per motivi estorsivi da parte di esponenti del
clan teganiano;
- VENTURA Antonio, invece era stato sottoposto ad estorsione ed aveva subito
danneggiamenti, sempre per motivi estorsivi, ma legati all’opposto cartello
condelliano;
- Nonostante ciò, lo IANNO’ - esponente di vertice del gruppo condelliano -, aveva
mantenuto un rapporto col VENTURA Antonio, essenzialmente per motivi
personali e politici.
In merito a quest’ultimo rapporto lo IANNO’ rilasciava poi ulteriori dichiarazioni,
concernenti specificamente la vicenda VALLY CALABRIA Srl, della quale aveva avuto
contezza diretta proprio in virtù del ‘legame’ personale col VENTURA, alimentato dal fatto
che quest’ultimo, durante la latitanza dello IANNO’, l’aveva appoggiato per un certo
periodo presso una sua abitazione (cfr.verb.interrogatorio IANNO’ in data 23.3.09, allegato
n.10):
“(…)
Iannò: si ho parlato, o meno ho parlato per quanto riguarda i discount che avevano aperto su Gallico
Dr. Andrigo: ecco, allora cominciamo
Iannò: la vallì
Dr. Andrigo: cominciamo da questo, cominciamo da questo dalla vallì
Iannò: si
Dr. Andrigo: di Gallico
Iannò: si che c'era come socio
Dr. Andrigo: lei che cosa, che cosa sa cioè
Iannò: sono a conoscenza diretta sulla vallì perché c'era Bruno Ventura il figlio del defunto Francesco
Ventura
Dr. Andrigo: aspetti, intanto mi dica che periodo stiamo parlando, lei quand'è che le sue conoscenze in che
periodo
Iannò: sono sino al giorno della mia del mio arresto
_______________________________________________________________
149
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Dr. Andrigo: no io dico da quanto partono queste conoscenze
Iannò: partono da quando hanno aperto i discount
Dr. Andrigo: cioè?
Iannò: cioè nel periodo erano sarei stato io forse latitante dal novantacinque in poi questa operazione è stato
Dr. Andrigo: lei che cosa sa di questo
Iannò: li c'era Totò Ve, Totò Ventura, sbagliavo come chiamavo Bruno il figlio del defunto Francesco
Ventura impresario della pulizia
Dr. Andrigo: hm
Iannò: che fu ucciso, c'erano Masi De Angelis socio, c'era un tale Cotugno in società e il professor e il dottor
Giglio
Dr. Andrigo: quale dottor Giglio
Iannò: e un dottore che era alla cassa mutua in queste cose che era in socio con loro, che era nel cose che
guardavano le pensioni queste cose li, l'ufficio quindi era diciamo si portò anche alle politiche questo dottor
Giglio
Dr. Andrigo: come si chiama di nome
Dr. Colamonici: ma dottore, dottore come
Iannò: me come medico, come medico parliamo
Dr. Andrigo: un medico era
Iannò: un medico si
Dr. Andrigo: è un medico questo qua
Iannò: si si si
Dr. Andrigo: e come si chiama di nome?
Iannò: vi dico una bugia, erano in società loro, nella
società erano tutti quattro
Dr. Andrigo: lei come, come le risulta a lei che erano in società tutti e quattro
Iannò: e io fui latitante e stesi anche a casa Masi De Angeli era a casa di Totò Ventura sono stato anche
latitante nelle case di Ventura a conoscenza diretta, sia nella loro operazione sia nella cessione che dopo
questa società che avevano aperto un paio discount loro, uni diciamo sotto Condera avevano aperto,
avevano aperto due tre punti
Dr. Andrigo: e
Iannò: di discount, erano in società poi hanno deciso di vendersele e di uscirne da questa società e li
hanno venduti a un tale Surace che faceva l'autotrasportatore questo, Surace. E Surace a sua volta
dietro di Surace c'era Orazio De Stefano, che è venuto un suo nipote da me, che poi era figliastro di
Paolo, Caponera Paolo, per dire che c'erano loro nella società dei discount, questo sempre nel periodo
dei duemi prima del duemila del mio arresto
“(…)
Dr. Colamonici: ecco, allora quindi partiamo dalla valli
Iannò: si
Dr. Colamonici: abbiamo detto quindi lei ha indicato i nomi di questi soci diciamo di questa valli d’accordo?
Iannò: si
Dr. Colamonici: lei perché ne viene a conoscenza
Iannò: uno perché avevano aperto il centro di di smistamento era su Gallico, poi con Totò
Dr. Colamonici: e quindi dovevano dare conto a lei
Iannò: mi dovevano dare diciamo se avrei voluto, dovrebbe anche pagare la mazzetta, cosa che c’era un
rapporto che Totò Ventura era molto legato a Melo Palermo, il tale che è stato preso con me e mio compare
…parola incomprensibile… poi fummo anche latitanti appoggiati da Totò Ventura, eravamo a conoscenza
bene o male come andavano le cose diciamo in questo discount, che poi loro hanno deciso di venderlo
Dr. Colamonici: allora dico quindi lei ne viene a conoscenza perché come come dire responsabile del
territorio tra virgolette
Iannò: sono conoscenza dirette io ho avuto
Dr. Colamonici: ho capito, ho capito ma dico e lei poi deciso di imporre il pizzo su questo discount?
Iannò: no no, c’era Totò Ventura poi c’era Masi De Angelis perché parliamo di Masi De Angelis
imparentato con gli Alvaro di Sinopoli
Dr. Colamonici: Masi De Angelis come si chiama questo?
Iannò: De Angelis Masi
Dr. Colamonici: Masi
Iannò: Masi De Angelis, che ha che ci avevano coi fratelli sia l’impresa una calcestruzzi ad Archi e un
negozio di mobili dei loro fratelli
Dr. Colamonici: dove sta questo negozio di mobili?
Iannò: su Archi su Archi
Dr. Colamonici: su Archi
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Iannò: non vi so dire proprio cosa ma su Archi hanno un
negozio
Dr. Colamonici: senta quindi lei decide di non far pagare il pizzo a
queste persone
Iannò: si si
Dr. Colamonici: per quale ragione abbiamo detto?
Iannò: per il rapporto d’amicizia che c’era, sennò avrei
Dr. Colamonici: con quale di questi qua
Iannò: ci avevo con Totò Ventura nata tramite Melo Palermo poi c’era Masi De Angelis che c’era un
rapporto amichevole con la famiglia Alvaro quindi non ritenevo che un milione delle vecchie lire o un
milione e mezzo due milioni togliessero una amicizia
Dr. Colamonici: ho capito e quindi decise di ammettere
Iannò: anche se potrei anche certo cercare i soldi perché per regole sociali dovevano pagare tutti, a facoltà di
chi comanda nella zona
Dr. Colamonici: va bene
Dr. Andrigo: questa quindi è stata una decisione sua
Iannò: si si si
Dr. Andrigo: personale
Iannò: si si si
Dr. Andrigo: in virtù evidentemente della
Iannò: io ho ragionato sempre perché se volevo rispetto, se andavo io o chi per me in un’altra zona se portavo
rispetto poi magari lo pretendevo anch’io, se magari veniva qualche parente di qualche mafioso in quella zona
che era la, come rispettavo io mi rispettavano loro un’eventuale
Dr. Colamonici: senta una cosa, queste persone che quindi vanno in società e creano questi discount, lo
facevano come dire era una attività in proprio di queste persone o era un’attività come dire cogestita da
famiglie alle quali appartenevano questi soggetti qua
Iannò: guarda il Cotugno che era con loro e poi forniva la frutta non so
Dr. Colamonici: si
Iannò: cosa ci aveva d’interesse, dietro di loro c’erano la famiglia De Stefano, anche se diciamo
inizialmente Totò Ventura me lo nascose dice, ma se noi vi dicevamo qualcosa non ci facevate aprire
compare Paolo, trovavate la scusa che lo sapeva un pochettino lui
Dr. Andrigo: e, e poi come lo ha saputo allora lei che c’erano i De Stefano dietro tutto questo
Iannò: attraverso Totò Ventura
(…)68”
Nell’ultimo passaggio quindi IANNO’ ribadiva l’interesse della cosca DE STEFANO
nell’impresa commerciale, circostanza taciutagli a suo dire dal VENTURA nel timore che
lo IANNO’ potesse per questo ostacolare l’apertura dei punti vendita, in quanto
responsabile del “locale” di ‘ndrangheta di Gallico, inserito nello schieramento
storicamente opposto a quello riconducibile alla cosca DE STEFANO.
A riscontro di quanto asserito dal collaboratore, si sono già riportati gli esiti degli
accertamenti compiuti alla banca dati della camera di commercio, secondo cui alla data del
10.06.1999, il capitale sociale della VALLY Calabria s.r.l. (100.000.000 di lire) era diviso
tra DE ANGELIS Rocco69 (27.500.000 di lire), COTUGNO Antonio70 (27.500.000 di lire),
ROMEO Maria71 moglie di GIGLIO Mario (10.000.000 di lire ), TASSARI Lucia moglie di
Antonio Vincenzo VENTURA (10.000.000 di lire) e la GESTIM srl di cui Dominique
SURACI è stato socio ed amministratore unico dal 16.12.1995 al 13.03.2000 (25.000.000 di
lire).
Si è già detto sopra di come Antonio VENTURA - come asserito dal collaboratore IANNO’
- sia risultato effettivamente figlio di VENTURA Francesco ucciso mediante esplosione di
colpi di arma da fuoco.
A ciò si aggiunga ulteriormente che VENTURA Antonio, sentito a sommarie informazioni
68 interrogatorio del collaboratore di giustizia Paolo IANNO’ del 23.03.2009 (vds allegato n. 156 volume 3)
69 nato a Sinopoli (RC) il 10.03.1968. cod. fisc. DNGRCC68C10I753W
70 nato a Sinopoli il 26.06.1970. cod. fisc. CTGNTN70H26H224X
71 Nata a Villa San Giovanni 27/07/1964, residente a Reggio Calabria in via via Borrace Alla Caserma cod. fisc.
RMOMRA64L67M018A
_______________________________________________________________
151
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
nell’ambito delle indagini riguardanti la cosiddetta operazione “PONTE” 72, dal comando
compagnia carabinieri di Reggio Calabria in data 02.06.1998, in ordine alla partecipazione
in seno alla VALLY Calabria Srl riferiva (vds allegato 24):
“(…) A.D.R.: Mi occupo di una ditta di pulizie già di mio padre che gestisco unitamente ai miei
fratelli. Sono entrato in società nella Vally discount a nome di mia moglie Tassari Lucia, sin
dall’apertura dei punti vendita, di fatto l’accordo è stato ratificato da circa 6 – 8 mesi. La mia quota
di capitale è pari al 10 %, pari a 20 milioni, che ho rilevato da Antonio Musolino che ha lasciato la
società.
A D.R.: Alla costituzione della società si decisa che dovevano essere aperti 4 punti vendita e una
piattaforma di distribuzione. Le località non erano ben definite ma era previsto un punto a nord
della città, uno a sud e due a centro. In atto ci sono 7 punti vendita della Vally, di cui cinque in città
e due in provincia, Palmi e Polistena, ed è di prossima apertura un ottavo negozio a Gallico.
A D.R.: Dei lavori di adattamento dei negozi normalmente se ne occupa un altro socio a nome
Michele De Angelis.
A D.R.: Non sono a conoscenza se in qualcuno dei punti vendita della Vally ci sia stato qualche
problema con persone o che abbiamo subito pressioni di alcun tipo. Non so di nessun
danneggiamento accaduto alle sedi della società al di fuori di qualche furto.
A D.R.: Non sono a conoscenza di chi abbia effettuato i lavori nei punti vendita che abbiamo
costituito ne di come questi siano stati assegnati(…)”
§ - I rapporti tra VENTURA Antonio e SURACI Dominique
Anche con VENTURA Antonio i rapporti con SURACI si sono protratti ben oltre la
vicenda VALLI CALABRIA Srl.
Le conversazioni intercettate dimostrano come, da un lato, i predetti, al pari degli altri
componenti del gruppo degli ex soci della VALLI, siano stati a lungo costretti a
barcamenarsi con le conseguenze economiche della vicenda; ma dall’altro, evidenziano
come il VENTURA ed il SURACI abbiano continuato a condividere cointeressenze in
ambiti diversi, sia economici che politici.
a) Il primo gruppo di conversazioni intercettate riguardano proprio gli strascichi della
vicenda VALLY CALABRIA dopo il suo fallimento, con particolare riferimento al
contenzioso con la LOCAT Spa in ordine al quale - come anticipato in precedenza e
per quanto meglio si riferirà - veniva condannato l’ultimo amministratore della Leone
ROMEO73, ‘testa di legno’ collocata dai precedenti soci al solo scopo di assumere su di
sé le conseguenze civili e penali della vicenda:
LN
84
PROGR.
49506
DATA
04/04/2007
ORA
09:26:58
CHIAMANTE
+393284820412
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
TRADUTTORE:
GIGLIO Mario
R.G.N.R.: 4614OPERATORE: M.o.
INTEST. CHIAMATO
06
LINGUA:
VENTURA
Antonio Linea : 84
Vincenzo
GIGLIO Mario parla con VENTURA Antonio al quale dice che ci sia un problema.Mario GIGLIO dice di essere
stato chiamato dal dott.Donato della LOCAT.Mario accenna ad una trattativa avviata per l'estinzione di un debito di
80.000 euro per il quale lui(mario) aveva proposto di chiudere con il versamento di 41.000 da dividere in rate
SINTESI mensili da 10.000 euro.Mario dice che contro la sua previsione la proposta sia stata accettata.Mario GIGLIO dice
che entro la mattina si dovrebbero raccogliere i primo 11.000 euro e che poi sarà lui a raccogliere gli assegni
dagli altri. Mario GIGLIO dice che somma dovrà essere versara subito e che la restituiranno entro 48
ore.Tonino VENTURA si dice disponibile ma chiede come garanzia un assegno o una cambiale di
Dominiquè.Mario GIGLIO dice che non ci saranno problemi.
(vds allegato n. 25)
72
73
sentenza processo ponte proc. pen. 54/97 RGNR DDA – 41/98 RG GIP – 185/99 RGT
vicenda della sottrazione di beni alla LOCAT e condanna subita in prima udienza;
_______________________________________________________________
152
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
84
PROGR.
49526
DATA
04/04/2007
ORA
09:41:37
CHIAMANTE
+393284820412
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
TRADUTTORE:
GIGLIO Mario
R.G.N.R.: 4614OPERATORE: M.o.
INTEST. CHIAMATO
06
LINGUA:
VENTURA
Antonio Linea : 84
Vincenzo
SINTESI
GIGLIO Mario parla con VENTURA ANTONIO al quale chiede il numero di fax dello studio.Tonino detta
0965310137
(vds allegato n. 25)
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
LN
DATA
CHIAMANTE
TRADUTTORE:
GIGLIO Mario
R.G.N.R.: 461484
13/04/2007 +393284820412
OPERATORE: M.o.
INTEST. CHIAMATO
06
PROGR.
ORA
CHIAMATO
LINGUA:
VENTURA
Antonio Linea : 84
52797
12:02:20
+393395962936
Vincenzo
GIGLIO Mario parla con Antonio VENTURA al quale chiede quando potersi incontrare.Antonio VENTURA dice
di non fare come l'ultima volta quando gli ha chiesto 10.000 euro e poi non è più passato a ritirarli.Mario
GIGLIO dice di aver chiuso con la LOCAT e di aver fatto rinviare l'udienza. Antonio VENTURA dice di
essere a Scilla.Mario GIGLIO dice che lo raggiungerà nel pomeriggio. Antonio VENTURA dice di avere bisogno
di un po di voti al comune. Mario GILGIO dice di aver scelto la Democrazia Cristiana.
(vds allegato n. 25)
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
LN
DATA
CHIAMANTE
VENTURA
Antonio
TRADUTTORE:
R.G.N.R.: 461482
07/05/2007 +393395962936
Vincenzo
OPERATORE: App.
06
PROGR.
ORA
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
Linea : 82
45210
15:54:26
+393358277340
SURACI
Domenico
Giovanni
SINTESI
SINTESI
LN
82
PROGR.
45211
VENTURA ANTONIO VINCENZO chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che lo ha chiamato per
un problema serio relativo a LOCAT in quanto gli sta arrivando un pignoramento... SURACI gli dice che lo
richiamerà a breve.-
DATA
07/05/2007
ORA
15:55:39
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
SURACI
Domenico
TRADUTTORE:
R.G.N.R.: 4614Giovanni
OPERATORE: App.
06
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
Linea : 82
VENTURA
Antonio
Vincenzo
SURACI Domenico Giovanni chiama VENTURA ANTONIO VINCENZO e chiede dove si trova, VENTURA
riferisce di essere nel suo ufficio poi gli dice che la LOCAT gli sta preparando gli atti, riprende SURACI dicendo
SINTESI che è inutile dirgli le cose a lui in quanto è stato interpellato, gli hanno chiesto una cifra e SURACI ha detto a
Michele va bene e di fare l'assegno e come arriva gli avrebbe dato i soldi che per la sua parte è una cifra di
2000 euro, Ventura riferisce che non sa quanti sono però per quello che gli ha detto Mario da 96 mila euro è
sceso a 40 mila euro, SURACI gli dice di vedersi personalmente, e che le cose le sanno esttamente Mario e
Michele, concordano di vedersi da Ventura.(vds allegato n. 18)
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
LN
DATA
CHIAMANTE
TRADUTTORE:
VENTURA
Antonio R.G.N.R.: 461484
15/01/2008 +393395962936
OPERATORE: App
Vincenzo
06
PROGR.
ORA
CHIAMATO
LINGUA:
INTEST. CHIAMATO
Linea : 84
135647
16:56:08
+393284820412
GIGLIO Mario
Tra gli squilli in ambientale Ventura Tonino dice : " tutto il debito con la locat quant'è ? dico è separato il
debito o è pro quota ? che vuol dire che io posso chiudere la mia quota fottendomene di Mario, di Vally ?
pero queste non risponde Mario."
(vds allegato n. 25)
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
LN
DATA
CHIAMANTE
TRADUTTORE:
SURACI
Domenico R.G.N.R.: 461482
04/10/2008 +393358277340
OPERATORE: V.
Giovanni
06
PROGR.
ORA
CHIAMATO
LINGUA:
INTEST. CHIAMATO
Linea : 82
116856
19:34:02
+393346466734
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni chiama a VENTURA Tonino che gli chiede se possono trovare un momento
per incontrasi con Mario e Rocco (GIGLIO Mario e DE ANGELIS Rocco ndr) che lo stanno tartassando.
SURACI dice al VENTURA che quando vuole lui possono fissare l'incontro. I due convengono di vedersi tutti
alle 16,00 a casa del VENTURA
(vds allegato n. 18)
SINTESI
_______________________________________________________________
153
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
57706
DATA
05/10/2008
ORA
16:09:03
CHIAMANTE
+393346466734
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 200/07
TRADUTTORE:
R.G.N.R.: 4614OPERATORE: V.
INTEST. CHIAMATO
06
LINGUA:
SURACI
Domenico Linea : 204
Giovanni
SINTESI
Ti stiamo aspettando non fare la figura di chi si nasconde. Vieni ciao tonino ventura
(vds allegato n. 26)
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 200/07
LN
DATA
CHIAMANTE
TRADUTTORE:
SURACI
Domenico R.G.N.R.: 4614204
05/10/2008 +393930707010
OPERATORE: V.
Giovanni
06
PROGR.
ORA
CHIAMATO
LINGUA:
INTEST. CHIAMATO
Linea : 204
57699
16:09:31
+393346466734
SURACI Domenico Giovanni chiama a VENTURA Tonino, gli chiede dove si trova e VENTURA gli dice di
trovarsi a casa sua. SURACI Domenico Giovanni chiede se ci sono Michele, Mario, tutti quanti. Ventura gli
risponde che c'è Rocco al posto di Michele, Mario, tutti quanti, vieni che ti aspettiamo. SURACI Domenico
Giovanni dice di dargli 10 minuti che arriva.
(vds allegato n. 26)
SINTESI
b) il secondo gruppo di conversazioni permette invece di evidenziare la continuità dei
contatti e degli interessi economici che nel corso del tempo hanno continuato a legare il
VENTURA ed il SURACI: tra l’altro, è interessante notare come le svariate
conversazioni e/o contatti intercettati, coinvolgano anche altri soggetti protagonisti
della VALLI come DE ANGELIS e GIGLIO, a testimonianza della continuità dei
rapporti anche con questi ultimi (vds allegato n. 18 e 26):
LN
82
PROGR.
16861
SINTESI
LN
82
PROGR.
25057
SINTESI
LN
82
PROGR.
25088
SINTESI
LN
82
PROGR.
25149
SINTESI
LN
82
PROGR.
25157
SINTESI
DATA
09/01/2007
ORA
15:42:54
CHIAMANTE
+393395962936
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
TRADUTTORE:
VENTURA Antonio Vincenzo R.G.N.R.: 4614-06 OPERATORE:
INTEST. CHIAMATO
Linea : 82
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni
Antonio Ventura dice a Domenico SURACI che se quello che ha detto è parzialmente vero se vuole c'è un'operazione
brillante da chiudere subito. Domenico gli risponde che tra dieci minuti lo chiama.
DATA
12/02/2007
ORA
12:26:33
CHIAMANTE
+393395962936
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
appena puoi chiamami, è urgente. grazie tonino ventura
DATA
12/02/2007
ORA
14:42:58
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
VENTURA Antonio Vincenzo
Domenico SURACI chiama VENTURA Antonio il quale dice che c'è quel suo amico, Alessio, che avrebbe bisogno di
chiedergli un favore ( a Domenico). Domenico dice che si possono risentire dopo .DATA
12/02/2007
ORA
16:24:27
CHIAMANTE
+393395962936
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
siamo da malavenda sul ponte. non farci aspettare una vita
DATA
12/02/2007
ORA
16:34:59
CHIAMANTE
+393395962936
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
provo a chiamarti ma il tuo tel è spento, anche se vedo che hai ricevuto il mess. fammi sapere se ti dobbiamo aspettare.
_______________________________________________________________
154
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
28788
SINTESI
LN
82
PROGR.
30327
SINTESI
LN
82
PROGR.
33928
SINTESI
LN
82
PROGR.
35831
SINTESI
LN
82
PROGR.
35875
SINTESI
LN
82
PROGR.
35878
DATA
03/03/2007
ORA
14:39:02
CHIAMANTE
+393395962936
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Domenico SURACI dice ad Antonio VENTURA di chiamarlo quando finisce poichè deve parlargli.
DATA
11/03/2007
ORA
13:12:01
CHIAMANTE
+393395962936
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Antonio VENTURA, discutono di vedersi a casa di quest'ultimo.
DATA
23/03/2007
ORA
20:58:04
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
VENTURA Antonio Vincenzo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni discute con Antonio VENTURA di vedersi quando quest'ultimo sarà tornato da Milano.
DATA
01/04/2007
ORA
10:09:55
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
VENTURA Antonio Vincenzo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Tonino VENTURA al quale chiede dove si trova. Tonino risponde che è a Scilla e SURACI gli
dice che è sempre a Scilla. Tonino gli dice che lui lavora, quindi se ha bisogno, lo invita a raggiungerlo li. SURACI gli chi ede se
torna oppure si ferma li e Tonino gli risponde che torna. SURACI chiede a che ora e Tonino gli risponde che non sa. SURACI gli
dice che lo richiama fra un'ora e Tonino conclude dicendo che non si sbriga non prima delle due.
DATA
01/04/2007
ORA
15:22:38
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
VENTURA Antonio Vincenzo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Antonio VENTURA al quale chiede dove si trova. L'altro gli risponde che al momento è in
cantiere e fra un po’ torna. SURACI gli chiede il motivo per cui lavora anche di domenica e l'altro gli dice che sta lavorando perché è
in ritardo. SURACI gli chiede se deve consegnare questa estate e l'altro gli risponde di si. SURACI chiede dove sta costruendo e
l'altro gli risponde allo svincolo dell'autostrada sopra ed inoltre conclude dicendogli di chiamarlo quando arriva.
DATA
01/04/2007
ORA
16:06:41
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
VENTURA Antonio Vincenzo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Antonio VENTURA al quale chiede se si trova sempre a Scilla. L'altro gli dice che fra mezz'ora va
a casa e SURACI gli chiede se è allo svincolo di scilla.SINTESI
L'altro gli dice che è allo svincolo e fra qualche minuto andrà via, perchè hanno finito di gettare e stanno per chiudere il cantiere.
SURACI gli chiede se lo può chiamare non appena arriva a Reggio e l'altro gli dice che non si ferma da nessuna parte, perchè è
sporco di cemento e lo invita a raggiungerlo a casa sua fra una mezz'ora.
LN
82
PROGR.
114678
SINTESI
LN
82
PROGR.
114758
DATA
03/09/2008
ORA
22:02:45
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393346466734
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Ventura Tonino dice a Suraci Domenico Giovanni di vedersi per dargli dei contanti. Suraci gli dice che tra una mezzora viene.
DATA
05/09/2008
ORA
15:09:00
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393346466734
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
_______________________________________________________________
155
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
114810
SINTESI
LN
82
PROGR.
115000
SINTESI
LN
82
PROGR.
115005
SINTESI
LN
82
PROGR.
115058
SINTESI
LN
82
PROGR.
115072
SINTESI
LN
82
PROGR.
115085
SINTESI
LN
82
PROGR.
115080
SINTESI
Tra gli squilli in ambientale SURACI Domenico Giovanni dice : "tu pure se non mi chiami sei nel mio cuore lo sai punto stai
tranquillo che io in qualche modo la sistemazione te la devo stai tranquillo...omissis..ma ti sto dicendo stai tranquillo" Inizia
SURACI Domenico Giovanni con Ventura Tonino. Ventura dice a SURACI di qualcosa che gli deve sistemare. Discutono di
sistemarla lunedì.
DATA
08/09/2008
ORA
08:35:37
CHIAMANTE
+393346466734
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Ho provato a chiamarti, ma sicuramente stai ancora dormendo. Fatti sentire tu quando vorrai. Ciao
DATA
11/09/2008
ORA
14:44:48
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393346466734
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO al quale chiede dove sia per raggiungerlo.Tonino dice di non avere ne
assegni ne soldi e che quindi sia inutile incontrarsi.Domenico chiede nuovamente dove si trovi.Tnino dice che se si dovranno vedere
per i soldi chiamerà in ufficio per farglieli preparare e che sia inutle incontrarsi per strada.Domenico dice che non sia per quello che
dovranno vedersi e chiede ancora dove si trovi.Tonino dice di essere con il figlio per portarlo al mare..Tonino dice di essere a Scilla
per portare il figlio a fare un giro sul gommone, poi aggiunge che se sia per i soldi chiamerà in ufficio e glieli farà prepa rare.Domenico insiste ed alla fine dice di chiamare in ufficio pr far preparare i soldi.
DATA
11/09/2008
ORA
15:06:59
CHIAMANTE
+393346466734
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO il quale dice che Peppe forse sia al banco di Roma e che non gli
risponda. Domenico sollecita, Tonino dice che si colpa sua che si riduca sempre all'ultimo momento.
DATA
12/09/2008
ORA
08:00:45
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393346466734
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO i due convengono di vedersi.Domenico dice che andrà in ufficio da lui.
DATA
12/09/2008
ORA
09:31:22
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393346466734
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Quando mi dai un appuntamento e non vieni cerca almeno di rispondermi sono incasinato e non posso fermarmi a aspettare
DATA
12/09/2008
ORA
10:18:26
CHIAMANTE
+393346466734
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Scusate non posso rispondere ora, richiamo piú tardi
DATA
12/09/2008
ORA
10:26:27
CHIAMANTE
+393346466734
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Suraci Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO con il quale si lamenta del mancato appuntamento. Tonino dice di dover
fare delle cose e che lo richiamerà tra 30'.
_______________________________________________________________
156
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
115101
SINTESI
LN
82
PROGR.
115102
SINTESI
LN
82
PROGR.
115115
SINTESI
LN
82
PROGR.
115104
SINTESI
LN
82
PROGR.
115105
SINTESI
LN
82
PROGR.
115142
SINTESI
LN
82
PROGR.
115120
SINTESI
LN
204
PROGR.
55656
SINTESI
LN
204
PROGR.
55684
DATA
12/09/2008
ORA
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SURACI Domenico Giovanni
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OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO il quale dice che lo richiamerà.
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SURACI Domenico Giovanni
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R.G.N.R.: 4614-06
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TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con VENTURA Tonino il quale dice che lo richiamerà.
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12/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni
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OPERATORE: M.o.
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SURACI Domenico Giovanni
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R.G.N.R.: 4614-06
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OPERATORE: M.o.
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Devo vedervi e urgente
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12/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO il quale dice di avere cose più importanti dei soldi da fare.
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12/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni
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Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO il quale con tono infastidito dice di avere dei problemi più urgenti da
risolvere rispetto ai 2000 euro da dargli.
DATA
12/09/2008
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14:03:14
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SURACI Domenico Giovanni
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Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Devo vedervi e urgente non ti avrei chiamato 100 volte
DATA
12/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni
Ventura Tonino con Suraci Domenico Giovanni. Ventura dice a Suraci che gli ha detto di avere problemi e gli chiede se il problema
siano i duemila euro. Suraci dice che non è così e che ha bisogno di vederlo. Ventura gli dice che alle 4.30 si vedranno.
DATA
12/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni
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Linea : 204
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OPERATORE: App.
LINGUA:
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Dimmi? Mandami un sms che non posso parlare
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12/09/2008
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18:16:48
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SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
_______________________________________________________________
157
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
204
PROGR.
55707
SINTESI
LN
204
PROGR.
55721
SINTESI
LN
82
PROGR.
115230
SINTESI
LN
82
PROGR.
115239
SINTESI
LN
82
PROGR.
115240
SINTESI
LN
82
PROGR.
115254
SINTESI
LN
82
PROGR.
115278
SINTESI
LN
204
PROGR.
55830
SURACI Domenico Giovanni con VENTURA Tonino. Ventura dice a Suraci di dargli tempo mezz'ora che un soggetto della 3m gli
deve dare un milione di euro. Suraci gli dice che gli servono quelli del gommone.
DATA
12/09/2008
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21:26:19
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SURACI Domenico Giovanni
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Linea : 204
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OPERATORE: App.
LINGUA:
Spero tu abbia finito le tue cose visto che da stamattina sto aspettando di parlare con te e non ti sei degnato di richiamarmi
DATA
12/09/2008
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23:57:04
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con VENTURA Tonino. Ventura dice a SURACI che è rientrato ora a casa, che ha acceso il telefono e
che si è sentito con un terzo soggetto col quale si sentirà domani e che gli staccherà gli assegni. Suraci dice che voleva vederlo.
Ventura gli dice che domani quando si vedranno gli spiegherà.
DATA
13/09/2008
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R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Ventura Tonino. Vaentura dice a Suraci che sta prendendo i documenti per andare nuovamente alla
3M. Suraci gli chiede di vederlo. Ventura dice di essere in ufficio.
DATA
13/09/2008
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OPERATORE: App.
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Ventura Tonino per vedersi.
DATA
13/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni
VENTURA TONINO con SURACI Domenico Giovanni. Ventura chiede a SURACI dove è. SURACI dice di essere al cancello.
Ventura gli dice che non sa quando si sbrigherà e che lo chiamerà lui , gli chiede quando è tutto il danno. SURACI gli dice che lo
aspetta qua da dove sta uscendo. Ventura gli chiede se è solo o è in compagnia. SURACI gli dice di essere solo. Ventura gli dice che
quindi così potrà andare con lui in macchina.
DATA
13/09/2008
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19:33:34
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RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
VENTURA Tonino dice a SURACI Domenico Giovanni che è andato la e non ha risolto niente e che per domani sarà difficile per lui
aiutarlo e che se si vedranno può vedere di trovare una soluzione perché lui lunedì ha difficoltà. SURACI dice a VENTURA che lo
chiamerà domani mattina.
DATA
14/09/2008
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11:43:26
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RIT: 2052/06
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Linea : 82
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OPERATORE: M.o.
LINGUA:
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Dove sei, Ci dobbiamo vedere o no?
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14/09/2008
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12:22:27
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SURACI Domenico Giovanni
_______________________________________________________________
158
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
115331
SINTESI
LN
82
PROGR.
115338
SINTESI
LN
82
PROGR.
115358
SINTESI
LN
82
PROGR.
115383
SINTESI
LN
204
PROGR.
57662
SINTESI
LN
204
PROGR.
60515
SINTESI
LN
82
PROGR.
118128
SINTESI
LN
204
PROGR.
60705
SURACI Domenico Giovanni discute con Ventura Tonino di risentirsi per vedersi.
DATA
15/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
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OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO il quale lo informa di non fare più quella telefonata e di aver
telefonato lui ad un amico di Roma. Antonio accenna ad un amico di Catania che pare essere responsabile per il meridione degli
investimenti nautici e grandi operazioni. Domenico chiede se quell'operazione ideata da Antonio si possa fare. Antonio dice di no e
chiede se alla banca popolare di Crotone Santoro cosa possa fare. Domenico dice di non conoscere il soggetto. Antonio indica in
Santoro un membro del consiglio di ammonistrazione. Domenico dice di aver capito ed aggiunge che sia di villa. Domenico dice di
non perdere tempo e che si tratti di una persona che non si assuma responsabilità. Domenico accenna ad un leasing su beni
strumentali.
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15/09/2008
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SURACI Domenico Giovanni
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RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO il quale dice di essere al banco di Roma per bloccare una cosa. I due
convengono di incontrarsi dopo.
DATA
15/09/2008
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13:22:09
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SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
VENTURA Tonino dice a SURACI Domenico Giovanni che lo chiamerà lui.
DATA
15/09/2008
ORA
15:28:58
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SURACI Domenico Giovanni
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RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni discute di vedersi con Ventura Tonino.
DATA
04/10/2008
ORA
18:22:45
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SURACI Domenico Giovanni
Per cortesia appena puoi chiamami. Ciao tonino
DATA
30/10/2008
ORA
10:04:41
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+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Domenico Giovanni Suraci con Tonino, gli dice che lo vuole vedere per mostrargli qualcosa. Tonino dice di essere in ufficio.
Dominique risponde che lo raggiunge.
DATA
30/10/2008
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11:51:40
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Per cortesia mi Mandi il numero di michele che non ho piú i numeri
DATA
31/10/2008
ORA
15:10:56
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+393930707010
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+393346466734
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SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
_______________________________________________________________
159
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
118426
SINTESI
LN
82
PROGR.
118431
SINTESI
LN
204
PROGR.
60950
SINTESI
LN
204
PROGR.
61006
SINTESI
LN
204
PROGR.
61132
SINTESI
LN
82
PROGR.
118652
SINTESI
LN
204
PROGR.
61273
SINTESI
LN
204
PROGR.
61309
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni parla con VENTURA Tonino per incontrarsi. Antonio dice di dover perdere qualche minuto in banca e
che poi potranno vedersi al bar Malavenda.
DATA
03/11/2008
ORA
16:11:40
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+393358277340
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Dialogo in sottofondo durante gli squilli, non comprensibile. Poi Domenico Giovanni Suraci (Dominique) con Antonio VENTURA,
il quale gli ricorda che alle 20.30 ha appuntamento con Mario (Giglio, ndr) e che lo chiamerà a quell'ora
DATA
03/11/2008
ORA
17:08:20
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+393358277340
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con VENTURA TONINO, discutono di vedersi.
DATA
04/11/2008
ORA
11:20:02
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SURACI Domenico Giovanni
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RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci (Dominique) con Antonio VENTURA, si sentiranno dopo.
DATA
04/11/2008
ORA
19:35:16
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+393346466734
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+393930707010
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Ventura Tonino. Discutono di vedersi.
DATA
06/11/2008
ORA
11:09:41
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+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Domenico Giovanni Suraci (Dominique) con uomo, si vedranno tra poco in via Roma
DATA
07/11/2008
ORA
12:58:45
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V..
LINGUA:
Un soggetto di nome Tonino (VENTURA Tonino) chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli chiede dove si trova e se vuole che
vada a trovarlo. SURACI Domenico Giovanni dice di essere da Enzo e che lo aspetta là.
DATA
07/11/2008
ORA
15:44:25
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V..
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni che gli dice che mancano dei documenti e che se lui li aveva con se
poteva salirli a prendere. VENTURA Tonino dice di trovarsi al cantiere e che la documentazione si trova allo studio.-
DATA
07/11/2008
ORA
19:55:24
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Scusami ma devo andare, vado per una pizza con i bambini ci vediamo domani mattina. Ciao
_______________________________________________________________
160
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
61320
SINTESI
LN
204
PROGR.
61337
SINTESI
LN
204
PROGR.
61326
SINTESI
LN
204
PROGR.
61328
SINTESI
LN
204
PROGR.
61479
SINTESI
LN
204
PROGR.
61560
SINTESI
LN
204
PROGR.
61715
SINTESI
LN
204
PROGR.
61743
SINTESI
DATA
08/11/2008
ORA
09:50:54
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+393346466734
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+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci (Dominique) con Antonio VENTURA, gli chiede se ha preparato i documenti, uomo pensa di si. Poi
convengono di vedersi dopo.
DATA
08/11/2008
ORA
11:01:36
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+393346466734
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+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
Da 15 minuti è passata un ora. Scusami ma non ti aspetto. Ciao e buon fine settimana. ci vediamo lunedì
DATA
08/11/2008
ORA
11:10:29
CHIAMANTE
+393930707010
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+393346466734
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SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a VENTURA Tonino, i due convengono di risentirsi tra mezzora.DATA
08/11/2008
ORA
11:35:28
CHIAMANTE
+393346466734
CHIAMATO
+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni, i due convengono di vedersi al bar "Veneto" tra 5 minuti.DATA
10/11/2008
ORA
17:44:28
CHIAMANTE
+393346466734
CHIAMATO
+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con VENTURA TONINO al quale chiede se il commercialista gli abbia inviato la situazione
patrimoniale. Domenico dice che mercoledì dovrà andare a Pescara e dovrà portare i documenti. I due convengono di incontrarsi.
DATA
11/11/2008
ORA
14:19:06
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+393930707010
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SURACI Domenico Giovanni
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RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a VENTURA Tonino e gli chiede se ha tutti i documenti perché domani va a Pescara. I due
concordano di sentirsi dopo.DATA
12/11/2008
ORA
17:53:01
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama SURACI Domenico Giovanni. Conversazione generica, SURACI dice al suo interlocutore di chiamarlo
non appena si libera.
DATA
13/11/2008
ORA
11:17:26
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni che gli dice che lo chiama fra 3 minuti, questi chiede dove si trova e
SURACI Domenico Giovanni dice di trovarsi allo sportello unico. VENTURA Tonino dice che passerà da lui da lì e che gli offrirà
un caffè.-
_______________________________________________________________
161
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
61744
SINTESI
LN
204
PROGR.
61760
SINTESI
LN
204
PROGR.
61779
SINTESI
LN
82
PROGR.
119231
SINTESI
LN
82
PROGR.
119232
SINTESI
LN
204
PROGR.
62367
SINTESI
LN
204
PROGR.
62383
SINTESI
LN
204
PROGR.
62389
DATA
13/11/2008
ORA
11:39:03
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+393346466734
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+393930707010
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice di non farlo aspettare. SURACI Domenico Giovanni gli dice
che sta arrivando.
DATA
13/11/2008
ORA
13:50:35
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice che lui sta andando a pranzo. SURACI Domenico Giovanni
dice che passerà lui da casa sua. Conversazione generica.-
DATA
13/11/2008
ORA
18:19:31
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+393930707010
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SURACI Domenico Giovanni
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RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a VENTURA Tonino e gli chiede se ha preparato quelle carte, questi dice che non ha avito
tempo e che le farà preparare.
DATA
19/11/2008
ORA
14:35:58
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+393358277340
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli chiede di andare subito al bar Malavenda, ma si interrompe la
comunicazione. Durante la fase dei squilli si sentono VENTURA Tonino e DE ANGELIS Michelangelo parlare di un'operazione.
DATA
19/11/2008
ORA
14:36:46
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+393346466734
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+393358277340
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli chiede di andare subito al bar Malavenda, SURACI Domenico
Giovanni gli dice di dargli un quarto d'ora. Durante la fase dei squilli si sentono VENTURA Tonino e DE ANGELIS Michelangelo
parlare di un'operazione.DATA
19/11/2008
ORA
16:05:48
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+393930707010
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+393346466734
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SURACI Domenico Giovanni
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RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a VENTURA Tonino e gli chiede quando possono incontrasi. VENTURA Tonino gli dice che
appena si sbriga dal cantiere lo chiamerà.
DATA
19/11/2008
ORA
19:58:25
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+393346466734
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+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice che devono andare tutti via. Durante i squilli si sentono parlare
delle persone, una di queste dice "lo posso fare?", l'altra dice "andiamo li cambiamo allo sportello e li giriamo".
DATA
19/11/2008
ORA
21:17:49
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+393346466734
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+393930707010
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INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
_______________________________________________________________
162
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
119280
SINTESI
LN
204
PROGR.
62511
SINTESI
LN
204
PROGR.
62523
SINTESI
LN
82
PROGR.
119311
SINTESI
LN
82
PROGR.
119323
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni.
DATA
20/11/2008
ORA
19:59:14
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+393358277340
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice di essere dal commercialista e ha preparato i documenti e se lui
andava adesso poteva vedere se andava bene o no. SURACI Domenico Giovanni risponde che lui può andare tra mezzora e
VENTURA Tonino gli dice che lo aspetta.
DATA
20/11/2008
ORA
21:06:33
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+393930707010
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+393346466734
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a VENTURA Tonino e gli dice che sta arrivando.
DATA
21/11/2008
ORA
08:11:17
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+393346466734
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+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA Tonino chiama a SURACI Domenico Giovanni che gli dice che lo richiama tra 10 minuti.
DATA
21/11/2008
ORA
15:14:20
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+393346466734
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+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama VENTURA gli dice di venire dall'ingegnere. Il soggetto dice a SURACI Domenico Giovanni
che lui si fa accompagnare là ma che dopo dovrà riaccompagnarlo lui perche deve prendere i bambini. Conversazione generica.
DATA
21/11/2008
ORA
18:16:41
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+393346466734
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+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
VENTURA chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli chiede dove si trova.
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni gli dice di trovarsi dall'ingegnere ed il soggetto gli chiede se può passare da lui. SURACI Domenico
Giovanni dice di si. Conversazione generica.
c) un terzo gruppo di intercettazioni attesta invece il sostegno elettorale richiesto dal
SURACI per le elezioni comunali del ’07: dopo una iniziale disponibilità manifestata
dal VENTURA, la stessa sembrava tuttavia venir meno nelle ultime conversazioni
riportate:
LN
82
PROGR.
44951
SINTESI
DATA
06/05/2007
ORA
14:12:40
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INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
VENTURA ANTONIO VINCENZO chiama Suraci Domenico Giovanni e gli dice che forse ha la possibilità di procurargli 50
voti, e chiede dove si trova SURACI, Suraci riferisce di essere a pranzo da Pino Rechichi e gli chiede dove si trova Ventura e
quando vuole che si vedano, Ventura riferisce di essere a Scilla a pranzo alla Risacca , Suraci gli dice che tra circa un ora lo
raggiunge , Ventura riferise di lasciare stare e poi si vedranno a Reggio.-
_______________________________________________________________
163
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
46156
SINTESI
LN
82
PROGR.
48139
SINTESI
LN
82
PROGR.
48152
SINTESI
LN
82
PROGR.
48257
SINTESI
LN
82
PROGR.
49982
SINTESI
LN
82
PROGR.
49984
SINTESI
DATA
10/05/2007
ORA
18:36:33
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INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
VENTURA Antonio Vincenzo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Tonino VENTURA dice a SURACI Domenico Giovanni di averlo chiamato. SURACI non ci crede e gli domanda se non abbia
contattato Giglio al posto suo. Tonino Ventura risponde che contatta sempre Giglio che lo appoggerà elettoralmente ma che non ha
sbagliato ed ha chiamato lui. SURACI chiede che l'appoggio sia diviso tra lui ed il Giglio. Ventura chiede a SURACI dov’è
messo peggio. SURACI chiede un appoggio su Vinco, PAVIGLIANA , Salice. VENTURA accenna a Cannavo. SURACI dice che
anche li otterrà poco. Quindi VENTURA dice a SURACI della sua serietà nel fornire i voti. Quindi parlano di dipendenti Rumeni
dello stesso Ventura a Scilla. VENTURA dice di aver garantito quei venti voti a Mario.
DATA
17/05/2007
ORA
18:43:56
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+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Tonino VENTURA chiede a SURACI Domenico di venire subito allo strike-Malavenda. Suraci dice che tra dieci minuti arriva.
DATA
17/05/2007
ORA
19:08:43
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+393395962936
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+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Tonino VENTURA ironizza con SURACI Domenico Giovanni su di un ritardo di quest'ultimo ad un appuntamento.
DATA
18/05/2007
ORA
09:27:42
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+393395962936
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+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Antonio VENTURA, conversazione a carattere politico.
DATA
23/05/2007
ORA
16:33:21
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+393358277340
CHIAMATO
+393395962936
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
VENTURA Antonio Vincenzo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama VENTURA ANTONIO VINCENZO e discutono della possibilità di appoggiarlo alle elezioni,
VENTURA riferisce che non gli darà nemmeno un voto.-
DATA
23/05/2007
ORA
16:33:21
CHIAMANTE
+393395962936
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
VENTURA Antonio Vincenzo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
VENTURA Antonio Vincenzo chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che lui è poco serio e gli conferma che non gli darà
nemmeno un voto e poi gli spiegherà il motivo.-
…”
Emerge, quindi, da questo ampio stralcio della richiesta che si è riportarto, un coacervo
di dati indiziari che segnano la prossimità dei COTUGNO, Guido ed Antonio, alla cosca
DE STEFANO – TEGANO, siccome una certa contiguità del VENTURA Antonio ad
ambienti mafiosi. E, in particolare, come costoro fossero legati al SURACI
_______________________________________________________________
164
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Dominique sin dai tempi della VALLY CALABRIA S. r. l. ed abbiano continuato a
coltivare con lui rapporti, spintisi finanche alla collaborazione in occasione della
sua campagna elettorale.
Così, invece, prosegue l’atto di impulso del P. M. circa un profilo non sorprendente,
sulla scorta delle più recenti emergenze investigative (l’operazione VIRUS, che segna
una interazione dei TEGANO con gli ALVARO, addirittura nel reperimento di armi): la
cointeressenza della cosca ALVARO di Sinopoli nella vicenda VALLY e, in
particolare, l’intenso legame della famiglia DE ANGELIS, alla predetta cosca
contigua, con il SURACI Domenico Giovanni.
“…
§ - II.3) Gli interessi della cosca ALVARO di Sinopoli nella vicenda VALLI
CALABRIA, il legame con la famiglia DE ANGELIS ed il rapporto con SURACI
Dominique
§ - Premessa
Si è detto nella parte introduttiva che la vicenda della VALLI CALABRIA Srl testimonia
l’interesse manifestato agli investimenti nel settore economico della grande distribuzione
alimentare di due ambienti mafiosi distinti.
Sino a questo punto si è analizzato quello riconducibile ai DE STEFANO-TEGANO, nel
prosieguo invece si individueranno gli elementi che dimostrano il coinvolgimento
nell’impresa commerciale di soggetti a loro volta risultati in rapporto con esponenti della
cosca ALVARO di Sinopoli.
D’altra parte, si è già accennato all’esistenza di strette cointeressenze di tipo criminale tra i
diversi sodalizi indicati (DE STEFANO/TEGANO-ALVARO), attestate anche dall’esito di
attività investigativa diversa.
Il riferimento è ai risultati investigativi acquisiti nella cd. ‘Operazione Virus’ (proc.
pen.4018/2007 RGNR DDA e n.3652/2008 R. GIP - DDA74).
Nella relativa misura cautelare (vds allegato 27) è riportato testualmente:
“(…)
La forte coalizione tra le famiglie TEGANO ed ALVARO veniva accertata, in particolare, nel corso
dell’attività tecnico – investigativa, quando, da alcune conversazioni intercettate sia prima che dopo l’11
maggio 2005 (tutte riportate nella annotazione della Squadra Mobile in data 12 febbraio 2007), si
comprendeva come i TEGANO fossero strettamente uniti agli ALVARO ai quali avevano chiesto “un favore”.
Ed in tale periodo si erano moltiplicati i contatti, telefonici e personali, che avevano visto tra i principali
protagonisti ALVARO Giuseppe, CARUSO Rocco, da un lato, e SCHIMIZZI Paolo con i suoi uomini di
fiducia, dall’altro.
74 La forte coalizione tra le famiglie TEGANO ed ALVARO veniva accertata, in particolare, nel corso dell’attività tecnico –
investigativa, quando, da alcune conversazioni intercettate sia prima che dopo l’11 maggio 2005 (tutte riportate nella
annotazione della Squadra Mobile in data 12 febbraio 2007), si comprendeva come i TEGANO fossero strettamente uniti agli
ALVARO ai quali avevano chiesto “un favore”. Ed in tale periodo si erano moltiplicati i contatti, telefonici e personali, che
avevano visto tra i principali protagonisti ALVARO Giuseppe, CARUSO Rocco, da un lato, e SCHIMIZZI Paolo con i suoi
uomini di fiducia, dall’altro. Del resto, presso la Casa di Reclusione di Spoleto si trovavano in quel momento ristretti TEGANO
Pasquale, ALVARO Giuseppe figlio di Domenico “U trappitaru” e ALVARO Domenico, fratello di “Peppazzo” nonché figlio
del boss latitante ALVARO Carmine.
_______________________________________________________________
165
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Del resto, presso la Casa di Reclusione di Spoleto si trovavano in quel momento ristretti TEGANO Pasquale,
ALVARO Giuseppe figlio di Domenico “U trappitaru” e ALVARO Domenico, fratello di “Peppazzo” nonché
figlio del boss latitante ALVARO Carmine.
Le vicende che di seguito verranno esposte vedono come protagonisti da un lato, per conto dei TEGANO,
SCHIMIZZI Paolo, di recente “scomparso”, probabile vittima di lupara bianca, nipote dei boss Pasquale e
Giovanni TEGANO e BORRUTO Francesco, uomo di fiducia e fiancheggiatore dello SCHIMIZZI, dall’altro,
per conto degli ALVARO, ALVARO Giuseppe, Peppazzo, ALVARO Nicola, fratello di Giuseppe, ALVARO
Nicola “u trappittaru”, tutti diretti dal boss ALVARO Carmine , all’epoca dei fatti latitante.
Dunque, l’11 maggio 2005 a seguito di un incontro tra i citati soggetti, la cosca ALVARO cedeva armi ed
esplosivi ai TEGANO.
L’incontro dell’11 maggio con SCHIMIZZI Paolo ed altri soggetti era stata già pianificata in precedenza.
Innanzitutto, ALVARO Giuseppe, “Peppazzo” il 10 maggio 2005, dopo aver incontrato il padre latitante
(infatti, nell’arco temporale dalle ore 15,35 alle ore 22.31 non venivano registrate conversazioni e, per di più,
il suo telefonino risultava spento), alle ore 23.07 chiamava CARUSO Rocco detto il “Pirrizzolo” con il quale
veniva concordato un appuntamento per l’indomani per recarsi, insieme, in un non meglio specificato posto.
(…)”
Un primo dato investigativo che conferma l’interessamento e in qualche modo il
coinvolgimento della cosca ALVARO nella VALLY CALABRIA è costituito dall’inf.va
della DIA Cat.125/RC/H7-219/III° Sett. che si riporta (vds allegato 28):
“
Si evidenzia che alle risultanze di archivio del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Reggio Calabria, il punto vendita ubicato in Polistena della VALLY
CALABRIA Srl, risulta essere stato gestito personalmente da ALVARO Antonio
(Taurianova 20.02.1974). In particolare:

ALVARO Antonio è figlio di ALVARO Giuseppe (Sinopoli 22.02.1931) e LICARI
Maria (San Procopio 06.11.1934) ed è coniugato con ALVARO Concetta (Sinopoli
18.10.1973) figlia di ALVARO Rocco e VITALONE Carmela;

ALVARO Concetta è sorella di ALVARO Tommasina, quest’ultima è coniugata
con DE ANGELIS Tommaso (Sinopoli 07.11.1960) fratello di DE ANGELIS
Rocco (10.03.1968).

I genitori dei coniugi ALVARO Antonio / ALVARO Concetta risultano essere
affiliati alla cosca ALVARO – VIOLI – MACRÌ.
“
Ad avvalorare l’ultima annotazione dell’inf.va richiamata, dalla nota redatta da personale
del SIDDA-SIDNA dell’ufficio di Procura, risulta la sentenza di condanna n.1245/10,
emessa in data 28.10.10, nei confronti sia di ALVARO Giuseppe cl.31 che del figlio
ALVARO Antonio, cl.’74, per il delitto di cui all’art.416 bis c.p., in quanto riconosciuti,
rispettivamente, capo e componente dell’omonima cosca, dal ’06 al ’08, all’esito del
processo cd.”Cent’anni di storia”, celebratosi innanzi al Tribunale di Palmi (cfr. allegato
29).
Tanto premesso, nell’immediato prosieguo si avrà modo di verificare l’importanza del dato
sottolineato concernente:
- il legame familiare tra le famiglie DE ANGELIS-ALVARO attraverso il
matrimonio di DE ANGELIS Tommaso proprio con ALVARO Tommasina, sorella
di ALVARO Concetta, moglie di ALVARO Antonio cl.’74 ’(il ‘gestore’ del
supermercato VALLY di Polistena), figlio di ALVARO Giuseppe, c.’31;
- la sua proiezione sulla vicenda della VALLY;
§ - La vicinanza dei fratelli DE ANGELIS alla cosca ALVARO e la loro partecipazione
nella VALLY CALABRIA Srl
_______________________________________________________________
166
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
 § - Le dichiarazioni rese da IANNO’ Paolo ed i riscontri acquisiti
La presenza di interessi comuni tra le cosche DE STEFANO-TEGANO/ALVARO nel
settore della grande distribuzione alimentare, emerge dalle dichiarazioni del collaboratore
di giustizia IANNÒ Paolo e dai riscontri alle stesse acquisiti.
Lo IANNO’, nel corso dell’interrogatorio del 23.03.2009, ha dichiarato (vds allegato 10):
“(…)
Iannò: si ho parlato, o meno ho parlato per quanto riguarda i discount che avevano aperto su Gallico
Dr. Andrigo: ecco, allora cominciamo
Iannò: la vallì
Dr. Andrigo: cominciamo da questo, cominciamo da questo dalla vallì
Iannò: si
Dr. Andrigo: di Gallico
Iannò: si che c'era come socio
Dr. Andrigo: lei che cosa, che cosa sa cioè
Iannò: sono a conoscenza diretta sulla vallì perché c'era Bruno Ventura il figlio del defunto Francesco
Ventura
Dr. Andrigo: aspetti, intanto mi dica che periodo stiamo parlando, lei quand'è che le sue conoscenze in che
periodo
Iannò: sono sino al giorno della mia del mio arresto
Dr. Andrigo: no io dico da quanto partono queste conoscenze
Iannò: partono da quando hanno aperto i discount
Dr. Andrigo: cioè?
Iannò: cioè nel periodo erano sarei stato io forse latitante dal novantacinque in poi questa operazione è stato
Dr. Andrigo: lei che cosa sa di questo
Iannò: li c'era Totò Ve, Totò Ventura, sbagliavo come chiamavo Bruno il figlio del defunto Francesco Ventura
impresario della pulizia
Dr. Andrigo: hm
Iannò: che fu ucciso, c'erano Masi De Angelis socio, c'era un tale Cotugno in società e il professor e il dottor
Giglio
…
Iannò: …, erano in società loro, nella società erano tutti quattro
Dr. Andrigo: lei come, come le risulta a lei che erano in società tutti e quattro
Iannò: e io fui latitante e stesi anche a casa Masi De Angeli era a casa di Totò Ventura sono stato anche
latitante nelle case di Ventura a conoscenza diretta, sia nella loro operazione sia nella cessione che dopo
questa società che avevano aperto un paio discount loro, uni diciamo sotto Condera vevano aperto, avevano
aperto due tre punti
Dr. Andrigo: e
Iannò: di discount, erano in società poi hanno deciso di vendersele e di uscirne da questa società e li hanno
venduti a un tale Surace che faceva l'autotrasportatore questo, Surace. E Surace a sua volta dietro di Surace
c'era Orazio De Stefano, che è venuto un suo nipote da me, che poi era figliastro di Paolo, Caponera Paolo,
per dire che c'erano loro nella società dei discount, questo sempre nel periodo dei duemi prima del duemila del
mio arresto
Dr. Andrigo: è venuto da lei dove questo figliastro
Iannò: latitante, ci siamo visti nella contrada dietro il cimitero di Gallico
Dr. Andrigo: è venuto per dirle che cosa?
Iannò: per parlare di questo fatto quando si son presi lo la società che dietro Surace ci sono loro
… omissis…
“(…)
Dr. Colamonici: abbiamo detto quindi lei ha indicato i nomi di questi soci diciamo di questa valli d'accordo?
Iannò: si
Dr. Colamonici: lei perché ne viene a conoscenza
Iannò: uno perché avevano aperto il centro di di smistamento era su Gallico, poi con Totò
Dr. Colamonici: e quindi dovevano dare conto a lei
Iannò: mi dovevano dare diciamo se avrei voluto, dovrebbe anche pagare la mazzetta, cosa che c'era un
rapporto che Totò Ventura era molto legato a Melo Palermo, il tale che è stato preso con me e
_______________________________________________________________
167
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
mio compare ...parola incomprensibile... poi fummo anche latitanti appoggiati da Totò Ventura, eravamo a
conoscenza bene o male come andavano le cose
diciamo in questo discount, che poi loro hanno deciso di venderlo
Dr. Colamonici: allora dico quindi lei ne viene a conoscenza perché come come dire responsabile del
territorio tra virgolette
Iannò: sono conoscenza dirette io ho avuto
Dr. Colamonici: ho capito, ho capito ma dico e lei poi deciso di imporre il pizzo su questo discount?
Iannò: no no, c'era Totò Ventura poi c'era Masi De Angelis perché parliamo di Masi De Angelis
imparentato con gli Alvaro di Sinopoli
Dr. Colamonici: Masi De Angelis come si chiama questo?
Iannò: De Angelis Masi
Dr. Colamonici: Masi
Iannò: Masi De Angelis, che ha che ci avevano coi fratelli sia l'impresa una calcestruzzi ad Archi e un
negozio di mobili dei loro fratelli
Dr. Colamonici: dove sta questo negozio di mobili?
Iannò: su Archi su Archi
Dr. Colamonici: su Archi
Iannò: non vi so dire proprio cosa ma su Archi hanno un negozio
Dr. Colamonici: senta quindi lei decide di non far pagare il pizzo a queste persone
Iannò: si si
Dr. Colamonici: per quale ragione abbiamo detto?
Iannò: per il rapporto d'amicizia che c'era, sennò avrei
Dr. Colamonici: con quale di questi qua
Iannò: ci avevo con Totò Ventura nata tramite Melo Palermo75 poi c'era Masi De Angelis che c'era un
rapporto amichevole con la famiglia Alvaro quindi non ritenevo che un milione delle vecchie lire o un
milione e mezzo due milioni togliessero una amicizia
Dr. Colamonici: ho capito e quindi decise di ammettere
Iannò: anche se potrei anche certo cercare i soldi perché per regole sociali dovevano pagare tutti, a facoltà di
chi comanda nella zona
Dr. Colamonici: va bene
Dr. Andrigo: questa quindi è stata una decisione sua
Iannò: si si si
Dr. Andrigo: personale
Iannò: si si si
Dr. Andrigo: in virtù evidentemente della
Iannò: io ho ragionato sempre perché se volevo rispetto, se andavo io o chi per me in un'altra zona se portavo
rispetto poi magari lo pretendevo anch'io, se magari veniva qualche parente di qualche mafioso in quella zona
che era la, come rispettavo io mi rispettavano loro un'eventuale
…
Dr. Colamonici: quindi questo è uno, De Angelis abbiamo detto Alvaro
Iannò: si
Dr. Colamonici: per quale ragione questi li ...parola incomprensibile... per questioni familiari per questioni
di appartenenza
Iannò: guardi che De Angelis ho avuto occasione di incontrare Mico Alvaro assieme a Masi De Angelis, in
qualche occasione li ho incontrati anche da Totò Ventura quindi no, ecco le circostanze, io quando ero
latitante ci sono state parecchie occasioni poi con Masi De Angelis c'è stata un'occasione che lo chiamato
per dare una carica importante a mio cognato Rodà e a Osvaldo Massara, la santa la cosiddetta santa nel
nostro coso, con Masi ci vedevamo molto spesso si può dire in tante
(…)”
Sintetizzando, IANNO’ riferisce degli interessi di cui era titolare DE ANGELIS Tommaso
(‘Masi’) in seno alla Vally Calabria Srl e rispetto al rapporto esistente tra il predetto e
esponenti della cosca ALVARO di Sinopoli sottolineava:
- di avere incontrato durante la propria latitanza ALVARO Domenico (‘Mico’),
capocosca dell’omonimo clan attraverso il DE ANGELIS;
- asserendo inoltre di averlo convocato per il conferimento di un’importante carica di
‘ndrangheta - la cosiddetta “Santa” - al cognato RODA’ 76 ed a Osvado MASSARA
75 PALERMO Carmelo, nato a Reggio Calabria il 16.06.1959, tratto in arresto in data 26.12.2000 insieme a Paolo
IANNO’;
_______________________________________________________________
168
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
(allo stato sottoposto a custodia cautelare in carcere per il reato di cui all’art.416
bis c.p., in quanto intraneo alla cosca ROSMINI, nell’ambito dell’operazione
cd.”Alta Tensione”, cfr.Occ in atti).
Sotto il profilo del riscontro alle dichiarazioni rese dal collaboratore va detto che:
- i fratelli DE ANGELIS indicati dal collaboratore si identificano in DE ANGELIS
Rocco77, DE ANGELIS Tommaso78, DE ANGELIS Michelangelo79, DE
ANGELIS Pasquale80, figli del più noto Giuseppe81, indicato quale appartenente
all’omonima consorteria malavitosa denominata “ORFEO - DE ANGELIS FILLETI”, come detto, assorbita dalla consorteria degli “ALVARO;
- gli stessi risultano tutti nati a Sinopoli ma residenti in Reggio Calabria: in
particolare, DE ANGELIS Rocco82 e ANGELIS Tommaso83 (‘Masi’), risiedono
nella frazione Archi;
76 RODÀ Francesco, nato ad Archi (RC) il 28.10.1956, cognato di Paolo IANNO’ per averne posato la sorella Grazia,
nata a Catona di Reggio Calabria il 13.06.1962;
77 pt. Giuseppe e mt. BIANCHINI Angela, nato a Sinopoli (RC) il 10.03.1968, residente in Reggio Calabria – frazione
Archi – Via S.S. 18 II tratto n. 18/0,
ex consigliere provinciale, membro del direttivo provinciale della
“MARGHERITA”, impiegato, quale addetto ai rapporti, con vari istituti di credito, presso l’impresa edile denominata
“I.C.E.S.P. S.r.l.”
78 pt. Giuseppe e mt. BIANCHINI Angela, nato a Sinopoli (RC) il 07.11.1960, residente in Reggio Calabria – frazione
Archi – Via S.S. 18 II tratto n. 18/0;
79 pt. Giuseppe e mt. BIANCHINI Angela, nato a Sinopoli (RC) il 18.06.1962, residente in Reggio Calabria alla Via
Villini Svizzeri- diramazione Com. Gullina – n. 9/A.Lo stesso, sempre dalle informazioni fonite dalla Stazione Carabinieri di Sinopoli, risulta provenire da
famiglia di pregiudicati originaria di questo centro. Sul suo conto figurano i sottonotati pregiudizi penali
e/o di polizia:
25.02.1993: la Prefettura di Reggio Calabria con decreto n. 192/Sett I°, Sez. II°, rifiutava la licenza
di porto di porto di pistola per difesa personale; sconoscesi motivazioni;
17.04.1993: con foglio n. 4348/12-1 “P” di Prot. dell’Arma di Archi (RC) veniva rinnovata la licenza
di porto d’armi per uso sportivo nei confronti del DE ANGELIS Rocco.
Sul conto figurano, agli atti d’ufficio, OP/85 che lo ritraggono in compagnia di PEDULLA’ Bernardo Vittorio,
nato a Reggio Calabria (RC) il 24.11.1970, ivi residente; GIARMOLEO Antonino, nato a Reggio Calabria
(RC) il 08.08.1973, ivi residente; COTUGNO Antonio, nato a Reggio Calabria (RC) il 26.06.1970, ivi
residente; PUTORTI Enrica, nata a Reggio Calabria (RC) il 19.04.1973, ivi residente.
Da accertamenti effettuati presso la Banca Dati FF.PP. sul conto del DE ANGELIS Michelangelo risulta quanto
segue:
data segnalazione 15.04.1988: colpito da provvedimento della Corte di Appello di Reggio Calabria per
detenzione e porto abusivo di armi;
data segnalazione 09.09.1996: con informativa di reato del 08.07.1996 denunc iato dalla Guardia di
Finanza della Compagnia di Reggio Calabria per reati contro il patrimonio;
data segnalazione 21.01.1998: con informativa di reato del 22.10.1997 denunciato dal N.O.R.M. della
Compagnia di Pavia per il reato di falso;
data segnalazione: 27.07.2000: con informativa di reato del 27.07.2000 denunciato dal Nucleo Polizia
Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria per violazione delle norme sull’IVA;
data segnalazione 08.08.2000: con informativa di reato del 08.08.2000 denunciato dal Nucleo Polizia
Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria per violazione delle norme sull’IRPEG.
Sul conto del DE ANGELIS Michelangelo figurano, agli atti d’ufficio, n. 3 OP/85 compilati rispettivamente in
data 27.09.1991 dall’Arma di Caltagirone, in data 20.10.1992 dall’Arma di Sant’Eufemia d’Aspromonte ed in
data 27.03.1994 da quest’Arma, che lo ritraggono in compagnia abituale di IELLANO Domenico, nato a
Reggio Calabria (RC) il 05.01.1970, ivi residente in Via Caserma n. 7; tuttavia ques to Comando non è in
grado di interloquire sul conto dello stesso IELLANO Domenico, in particolare se trattasi di soggetto
pregiudicato, dal momento che nulla risulta sul suo conto in considerazione del fatto che è residente e
domiciliato in altra giurisdizione. Da accertamenti effettuati presso il locale ufficio anagrafe è emerso che il DE
ANGELIS Michelangelo in data 19.01.1994 veniva cancellato dalle liste di questo Comune, unitamente al suo
nucleo familiare, per emigrazione nel Comune di Reggio Calabria”.
80 pt. Giuseppe e mt. BIANCHINI Angela, nato a Sinopoli (RC) il 29.03.1966, residente in Reggio Calabria – frazione
Archi – alla Via Vecchia Provinciale n. 37;
81 nato a Sinopoli (RC) il 26.04.1930, denunciato per tentato omicidio ed estorsione ed ha precedenti per emissione di
assegni a vuoto
82 pt. Giuseppe e mt. BIANCHINI Angela, nato a Sinopoli (RC) il 10.03.1968, residente in Reggio Calabria – frazione
Archi – Via S.S. 18 II tratto n. 18/0,
ex consigliere provinciale, membro del direttivo provinciale della
“MARGHERITA”, impiegato, quale addetto ai rapporti, con vari istituti di credito, presso l’impresa edile denominata
“I.C.E.S.P. S.r.l.”
_______________________________________________________________
169
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
dalle visure camerali estrapolate dalla banca dati della camera di commercio risulta
che:
1. DE ANGELIS Pasquale 84, è titolare della ditta “Edil DE ANGELIS Snc“ commerciante
di mobili, con sede in Archi;
2. DE ANGELIS Rocco, è impiegato presso l’impresa edile “I.C.E.S.P. (Industria
Costruzioni Edili Sicula Piemontese) s.r.l., di cui è titolare l’altro fratello DE ANGELIS
Michelangelo85
3. DE ANGELIS Rocco risulta anche nella visura camerale della DE ANGELIS ARREDI
S.R.L avente ad oggetto il commercio al dettaglio di mobili per la casa.
-
DE ANGELIS Tommaso (‘Masi’), risulta già diffidato di P.S. e sorvegliato speciale,
arrestato per rapina ai danni dell’oreficeria CATERINI e porto illegale di arma
unitamente a POSTORINO Andrea, POLIMENI Antonio cl. 1959, e CONDELLO
Domenico cl. 1961, perchè responsabili di associazione per delinquere e porto
abusivo di fucile. Sul conto del predetto risultano diverse frequentazioni con soggetti
vicino alla cosca CONDELLO. (vds allegato 30);
A ciò si aggiunga che - ad ulteriore riscontro di quanto affermato dallo IANNO’ effettivamente esiste un rapporto di parentela tra la famiglia DE ANGELIS e la famiglia
ALVARO di Sinopoli, creatosi attraverso il matrimonio cui si è accennato, celebrato in
data 08.12.1985 fra DE ANGELIS Tommaso - proprio il ‘Masi’ DE ANGELIS citato da
IANNO’ - ed ALVARO Tommasina86, figlia del noto pluripregiudicato ALVARO
Rocco87, considerato, prima della sua morte avvenuta il 29.02.2000, esponente di spicco
dell’omonima cosca mafiosa del ceppo dei Pajechi, fratello di ALVARO Domenico88, alias
“U Campusantaru”, anch’egli ritenuto un personaggio di spicco della cosca mafiosa
“Alvaro”, del clan dei “Pajechi”, fino alla sua morte avvenuta in Sinopoli (RC) il
21.10.2000, nonché di ALVARO Giuseppe, cl’31, condannato all’esito del processo
“Cent’anni di storia” .
Le connessioni con le due famiglie, trovano poi conferma oggettiva nei ripetuti contatti
intrattenuti dai DE ANGELIS, con figure riconducibili (vincoli di parentela e
frequentazioni) alla famiglia ALVARO, in particolare con ALVARO Carmine 89, nipote di
ALVARO Antonio cl.1937, massimo esponente della cosca ALVARO su Cosoleto.
83 pt. Giuseppe e mt. BIANCHINI Angela, nato a Sinopoli (RC) il 07.11.1960, residente in Reggio Calabria – frazione
Archi – Via S.S. 18 II tratto n. 18/0;
84 nato a Sinopoli (RC) il 29.03.1966
85 nato a Sinopoli (RC) il 18.06.1962
86 nata a Sinopoli (RC) il 13.10.1965;
87 nato a Sinopoli (RC) il 25.01.1938,
88 nato a Sinopoli (RC) il 27.01.1943;
89 Nato a Sinopoli (rc) 05.06.1965. Emigrata per il Comune di S. Eufemia D’Aspromonte (RC) in data 16.12.1995. Si evidenzia che la
madre Annunziata e’ sorella di ALVARO Nicola cl. 27 detto “BECCAUSS”, ex sorvegliato speciale di P.S., e ALVARO Antonio cl. 37
detto “Cudalonga”, sottoposto agli arresti domiciliari. All’anzidetto ALVARO Carmine in data (vds allegato 34 volume 3):
24.12.2002: gli veniva notificato il Decreto di rifiuto rilascio porto di fucile poiché legato da stretti vincoli di parentela con i noti ALVARO
appartenenti alla cosca ALVARO – VIOLI - MACRÌ
02.01.1992: in Cosoleto veniva notato in compagnia di CARZO Antonio, nato a Sinopoli il 20.03.1960, arrestato nell’“Operazione Prima”
e di ALVARO Giuseppe, nato a Sinopoli il 06.07.1953 (frequentazione documentata nella missiva nr. 12/22-1 di prot. datata
02.07.2006 della Stazione Carabinieri di Cosoleto inviata anche al R.O.N.I. di RC);
23.03.1992: in Cosoleto in compagnia del predetto CARZO Antonio e del padre ALVARO Vincenzo, nato a Sinopoli il 01.03.1941
(frequentazione documentata nella missiva nr. 12/22-1 di prot. datata 02.07.2006 della Stazione Carabinieri di Cosoleto
inviata anche al R.O.N.I. di RC)
24.04.1992: notato in Santo Stefano in Aspromonte in compagnia di SGRO’ Rocco, nato a Seminara il 12.10.1958 ivi residente,
ALVARO Antonio, nato a Sinopoli il 19.10.1947 ivi residente, zio paterno e ALVARO Domenico, nato a Sinopoli il 27.01.1943
ivi residente, zio paterno (frequentazione documentata nella missiva nr. 5376/14-1 di prot. “P” datata 29.06.2006 del
Comando Stazione Carabinieri di Sinopoli inviata anche al R.O.N.I. di RC)
22.04.1998: in Sant'Eufemia d'A.te in compagnia di ALVARO Rocco, nato a Sinopoli il 30.06.1976 ivi residente, ALVARO Domenico,
nato a Sinopoli il 27.01.1943 ivi residente, zio paterno e di ALVARO Antonio, nato a Sinopoli il 16.03.1933, ivi residente
_______________________________________________________________
170
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Si riportano quelli registrati sull’utenza in uso a Rocco DE ANGELIS provenienti
dall’utenza intestata e in uso90 all’anzidetto Carmine ALVARO (vds allegato 31):
LN
1119
PROGR.
5016
DATA
13/01/2009
ORA
13:45:08
CHIAMANTE
+393933303049
CHIAMATO
+393334111653
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Rocco
INTEST. CHIAMATO
ALVARO Carmine
RIT: 2289-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1119
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
DE ANGELIS Rocco con un soggetto che chiama Carmine. DE ANGELIS riferisce sulle proprie condizioni di salute.
SINTESI
LN
1119
PROGR.
5099
SINTESI
LN
1119
PROGR.
5495
SINTESI
Carmine chiede a Rocco DE ANGELIS di poterlo incontrare domani alle 12.30/13,00. Il DE ANGELIS gli dice di chiamarlo
un'oretta prima.
DATA
14/01/2009
ORA
11:23:50
CHIAMANTE
+393334111653
CHIAMATO
+393933303049
INTEST. CHIAMANTE
ALVARO Carmine
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Rocco
RIT: 2289-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1119
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
Un soggetto di nome Carmine che DE ANGELIS appella anche come dottore chiama DE ANGELIS Rocco e gli chiede se
possono incontrasi. I due convengono di vedersi alle 12.30 in Piazza Italia.
Rocco DE ANGELIS cambia discorso e riferisce a Carmine in ordine alle condizioni di salute di una donna che ha appena partorito,
nonché del figlio appena nato. Carmine chiede come si chiama il dottore che l’ha dimessa. DE ANGELIS gli dice che glielo dirà
allorquando si incontrano.
DATA
19/01/2009
ORA
17:21:57
CHIAMANTE
+393933303049
CHIAMATO
+393334111653
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Rocco
INTEST. CHIAMATO
ALVARO Carmine
RIT: 2289-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1119
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
DE ANGELIS Rocco chiama a Carmine, cade la linea.
Altri contatti dello stesso tenore registrati (linea1119) sull’utenza 33303049, in uso a DE
ANGELIS Rocco sono quelli contraddistinti dai progg. 4836, 4839, 4840, 4841, 4849,
5012, 5013, 5484, 5491, 5494, 5495, 5496, 5497, 5501, 5502, cui si rinvia.
 § - Gli interessi dei fratelli DE ANGELIS nella VALLI CALABRIA Srl
Relativamente agli interessi dei DE ANGELIS in seno alla VALLY CALABRIA, se lo
IANNO’ parla del coinvolgimento del solo DE ANGELIS ‘Masi’ Tommaso, le indagini
22.10.2000: in Sant'Eufemia d'A.te in compagnia di ALVARO Giuseppe, nato a Sinopoli il 08.09.1962 (frequentazione documentata
nella missiva nr. 5376/14-1 di prot. “P” datata 29.06.2006 del Comando Stazione Carabinieri di Sinopoli inviata anche al
R.O.N.I. di RC)
13.02.2006:
in Sinopoli, via Aspromonte, veniva notato in compagnia di ALVARO Salvatore, nato a Sinopoli (RC) il 04.08.1965
ed ivi residente in via Aspromonte n. 48/A positivo BB.DD.FF.PP.; VITALONE Antonino, nato a Sinopoli (RC) il 10.10.1974 ed
ivi residente in Rione Castello, positivo BB.DD.FF.PP.
11.09.2006:
in Cosoleto (RC), frazione Sitizano, veniva notato uscire da casa di ALVARO Antonio, nato a Sinopoli (RC) il
01.01.1937 e residente a Cosoleto (RC) in via Regina Margherita nr. 54, frazione Sitizano, (al tempo sottoposto agli AA.DD.).
19.09.2006:
in San Procopio, contrada Petti di Casette, veniva notato in compagnia di ALVARO Nicola, nato a Sinopoli (RC) il
02.03.1946 e residente a San Procopio in contrada Petti di Casette nr. 89, positivo agli atti di quel Comando; MORFEA
Rocco, nato a Varapodio (RC) il 17.12.1953 e residente a Sinopoli; VERSACE Carmelo, nato a San Procopio (RC) il ed ivi
residente in via Mazzini nr. 8; MACRÌ Rosa, nata a Taurianova (RC) il .10.1962 e residente a San Procopio in via Mazzini nr.
8.
27.11.2006:
in Sinopoli, località Bivio Macello, controllato in compagnia di ALVARO Antonio, nato a Taurianova (RC) il
05.06.1965 e residente a San Procopio (RC) in via Roma nr. 73, positivo.
90 L’utilizzatore dell’utenza 3334111653 viene identificato il Carmine ALVARO cl. 65, giacché l’anzidetta utenza è intestata al predetto;
viene chiamato per nome Carmine o con la qualifica di dottore (ed infatti il predetto è medico). Nella conversazione con prog. 5099
Rocco DE ANGELIS riferisce al predetto in ordine alle condizioni di una donna che ha appena partorito e del di lei bambino appena
nato (ed infatti ALVARO è medico pediatra).
_______________________________________________________________
171
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
hanno permesso di individuare anche quello dei fratelli Rocco e Michelangelo DE
ANGELIS.
In primo luogo, gli accertamenti espletati dalla DIA - già illustrati in precedenza - rivelano
la partecipazione formale nel capitale sociale della VALLY di Rocco DE ANGELIS.
Ma esiste anche un coinvolgimento di Michelangelo DE ANGELIS.
Lo stesso è provato, in primo luogo, dalle sue dichiarazioni rese nel verbale di sommarie
informazioni redatto in data 30 maggio 1998, nell’ambito delle indagini riguardanti la
cosiddetta operazione “PONTE”91, che si riportano (vds allegato 32):
“(…) AD.R.: Mi sono occupato della realizzazione dei lavori del super mercato Vally Discaunt di Pellaro.
Non conosco Sergi Antonino, mentre conosco MALARA Giuseppe, elettricista. A.D.R.: L’impianto di
climatizzazione è stato effettuato dalla ditta THERMO IDEA, il cui titolare è un mio amico. A.D.R.: Ho
conosciuto il Malara nel negozio di laterizzi Latella. Lo stesso è poi venuto nei locali che stavamo
approntando per dirci che era disponibile eseguire i lavori di elettricista per un importo complessivo di lire 40
milioni. Noi accettammo la sua proposta e lo stesso effettuò i lavori. Lo stesso Malara mi disse che era
disposto ad effettuare anche i lavori di climatizzazione ma la sua proposta non fu da noi accettata perché i suoi
prezzi erano maggiori di quelli del nostro abituale fornitore. A.D.R.: Non conosco un CALABRÒ Domenico,
non posso comunque escludere che possa averlo incontrato. Anche dopo averne preso visione della relativa
fotografia. A.D.R.: Escludo categoricamente che persone di Pellaro abbiano avanzato richieste estorsive di
nessun genere. A.D.R.: L’intervento di installazione di aria condizionata è stato eseguito, se non erro, nel
mese di agosto 1997, comunque la data certa si può evincere dalle bolle di consegna, della Thermo Idea, nella
persona di Serra Giuseppe. Non ricordo con esattezza le caratteristiche dei condizionato installati, credo
comunque si trattasse di tre condizionatori da 9.000 calorie ed uno più piccolo. Si possono consultare,
comunque, le schede tecniche in nostro possesso. A.D.R.: Il capitale della società è composto dal 27,5 % di
mio fratello, il 27,5%, di Antonio Cotugno, il 20% della casa madre, il 10% della moglie dell’avv. Giglio, il
10% era dell’assicuratore Musolino che l’ha ceduto ad un suo parente che sarebbe la moglie di Ventura
Antonio (…)”
Tuttavia, le indagini dimostrano l’esistenza di un interesse da parte del DE ANGELIS
Michelangelo che andava evidentemente oltre la mera realizzazione dei lavori di
realizzazione di un punto vendita come da lui dichiarato.
Infatti, dalla sintesi della conversazione telefonica intercorsa tra il predetto e SURACI
Dominique concernente questioni connesse agli strascichi legali della vicenda VALLY,
nonché sulla necessità di riunire tutti gli ex soci dell’azienda, è possibile ricavare
l’esistenza di interessi economici diretti nella società da parte di Michelangelo DE
ANGELIS:
LN
82
PROGR.
110765
SINTESI
DATA
16/07/2008
ORA
17.05.58
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con DE ANGELIS Michelangelo. SURACI dice a DE ANGELIS di aver finito ora di parlare con
l'avv. Giglio. DE ANGELIS dice che quest’ultimo voleva che si vedessero tutti; DE ANGELIS dice di aver dato la propria
disponibilità; SURACI dice di essere anch’egli disponibile; SURACI dice che quella volta sono stati chiari; DE ANGELIS
concorda; DE ANGELIS dice che lui come ex socio non deve niente; il medesimo dice a SURACI che pensa che anche
SURACI non debba niente; SURACI dice di aver pagato il conto di Tonino che non c’entrava niente; DE ANGELI S
proseguendo dice: “io dico quel contributo che dovevamo dare, quando si allineano tutti gli ex soci… giusto, o no?”. I due
concordano per risentirsi dopo.
(vds allegato 18)
Ulteriori conferme circa un interesse del DE ANGELIS Michelangelo nella Vally Calabria
si traggono dall’inf.va della DIA in data 27.7.10, (cfr.pagg.20-26 cui si rinvia), sulla cui
base è stata inoltrata richiesta di misura cautelare per la bancarotta fraudolenta della
VALLY.
91
sentenza processo ponte proc. pen. 54/97 RGNR DDA – 41/98 RG GIP – 185/99 RGT
_______________________________________________________________
172
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
 § - Le dichiarazioni del collaboratore MOIO Roberto
Conferme circa la contiguità dei DE ANGELIS alla cosca ALVARO e degli interessi della
cosca di Sinopoli nell’attività economica della Vally Calabria - ad ulteriore riscontro delle
dichiarazioni rese dallo IANNO’ - pervengono poi dalle propalazioni dell’altro
collaboratore MOIO Roberto.
a) Stralcio del verbale dichiarazioni rese in data 9.11.10
PM2:- Senta, in relazione ai fratelli De Angelis, di cui ha parlato … innanzitutto chi sono questi fratelli De
Angelis?
MR:- Come?
PM2:- Questi De Angelis, chi sono, da dove vengono?
MR:- Da Sinopoli.
PM2:- Da Sinopoli.
MR:- Si.
PM2:- Hanno un’attività commerciale?
MR:- Si.
PM2:- Quale?
MR:- Mobili.
PM2:- Ce l’hanno a Reggio o a Sinopoli?
MR:- Ad Archi.
PM2:- Ad Archi. Senta una cosa e si conoscono con i Giglio?
MR:- Si.
PM2:- Non sa con quali Giglio?
MR:- Come?
PM2:- Non sa con quale di questi Giglio e quale dei De Angelis?
MR:- Con ROCCO di più, con ROCCO DE ANGELIS. Che si … è anche lui candidato alle comunali mi
sembra e attualmente mi sembra che …
PM2:- Senta una cosa, oltre a questo rapporto di conoscenza sa se hanno mai avuto interessi comuni, dal
punto di vista economico? Se hanno condiviso degli interessi economici?
MR:- Si.
PM2:- E di che tipo?
MR:- Anni fa l’hanno avuti. Avevano aperto insieme, in società però …
PM1:- De Angelis e Giglio?
_______________________________________________________________
173
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
MR:- GIGLIO, DE ANGELIS e CUTUGNO. Avevano aperto un centro di distribuzione alimentari …
PM2:- Un centro di distribuzione alimentari.
MR:- Si … uno spaccio alimentare, una grossa catena, però non mi ricordo come si chiamava … lo stemma
era un pinguino e poi solo … dopo un paio d’anni … Mi sembra che all’epoca c’era anche mischiato in questa
società DOMINIC SURACI pure.
PM2:- Era in questa società?
MR:- Mi sembra che c’era pure lui.
PM2:-E dico … erano tutti impegnati in questa attività, e dico … c’erano famiglie, cosche, che avevano
interessi in questa società? Cioè attraverso questa società … era solamente una attività privata loro? Cioè un
tentativo loro di … di …
PM1:- Avventura imprenditoriale oppure sono interessi di famiglie mafiose.
MR:- Il grosso … il grosso era … no, no, no. Il grosso era DOMINIC SURACI, insieme ai DE ANGELIS, che
si sforz… cercavano di provare questi … e tramite con l’aiuto pure, e io qui non è che confermo, tramite
l’aiuto dei suoi parenti, perché hanno … loro, i DE ANGELIS … i DE ANGELIS … forse ancora non abbiamo
mai parlato, i DE ANGELIS sono i fedelissimi … i fedelissimi degli ALVARO.
PM1:- La cosca Alvaro di Sinopoli?
MR:- Sinopoli. Io … la buonanima di MICO ALVARO è stato a casa mia, ho avuto un incontro a casa mia, a
casa di mia mamma. Lui insieme a mio zio GIOVANNI. Io ogni volta che andavo a prendere a MICO
ALVARO, la buonanima, anche durante la guerra di mafia, lo sono andato a prendere sempre da DE
ANGELIS. Sempre da loro. Loro hanno l’amicizia
PM1:- Ad Archi.
MR:- Sempre ad Archi, si. Dove si scende … dove hanno loro il palazzo, c’è la discesa col cancello …
PM2:- Il periodo in cui era latitante lei andava?
MR:- No, no, no. Eh, all’epoca … sto parlando … mio zio era libero però, mio zio GIOVANNI era libero.
PM2:- E Alvaro?
MR:- ALVARO era libero pure, MICO ALVARO era libero.
PM2:- Senta, e come è finita questa società, questa … questo supermercato, questa ditta di cui ha parlato lei?
Cioè quest’avventura imprenditoriale di De Angelis, i Giglio …
MR:- Poi non lo so … l’hanno chiuso … non lo so … forse Napoli, perché era una ditta di Napoli, forse loro …
PM2:- Una ditta?
MR:- Era di Napoli. Questo … centro di distribuzione insomma, questa catena …
PM1:-Ah! Quindi era originari di Napoli?
MR:- Si, loro avevano la sede …
PM1:- Erano legati, diciamo, ad una società …
MR:- E come avevano aperto avevano assunto un sacco di persone, avevano un sacco di operai. All’epoca mi
ricordo si parlava di 400 persone, 500 persone …
_______________________________________________________________
174
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
PM2:- Ma cos’era? Una catena?
MR:- Si, una catena di discount. I primi discount alimentari a Reggio …
PM1:- Che vendevano, alimentari?
MR:- Si, alimentari. Discount alimentari.
PM2:- Senta, dopo di che … tutte queste persone che lavoravano come venivano scelte?
MR:- Sempre ‘ndrangheta … sempre ‘ndrangheta, no? FRANCO BENESTARE … infatti all’epoca ho avuto
anche una mezza cosa con FRANCO BENESTARE … era un’assunzione sempre …
PM2:- E anche per quanto riguarda le forniture? No? Dei vari prodotti …
MR:- No. Le forniture … parecchi prodotti li dovevano prendere sempre da questa … questa azienda di
Napoli. Erano costretti a prenderli, molte volte, si … ed altri invece …
PM2:- Non si ricorda proprio il nome di questo discount?
MR:- Un attimo, vediamo se … VALLI!
PM2:- Valli?
MR:- Si, VALLI
(cfr. allegato 14)
B) Stralcio del verbale riassuntivo delle dichiarazioni rese in data 19.11.10
I DE ANGELIS di Sinopoli, vicini alla cosca ALVARO, anche durante la guerra di mafia sono sempre stati
vicini alla cosca TEGANO.
Ricordo che alla fine della guerra di mafia, dopo la morte di Domenico TEGANO, mio zio Giovanni TEGANO
mi disse che doveva incontrare Mico ALVARO, chiedendomi se si potesse fare a casa di mia madre. Ho quindi
accompagnato mio zio Giovanni TEGANO e poi ho prelevato Mico ALVARO che si trovava nei magazzini DE
ANGELIS.
Dopo circa due ore ho riaccompagnato Mico ALVARO dai DE ANGELIS e mio zio Giovanni a casa sua.
E’ evidente come non solo il MOIO confermi la vicinanza dei fratelli DE ANGELIS alla
cosca ALVARO e gli interessi degli stessi all’operazione economica della VALLY
CALABRIA, ma che citi - in maniera del tutto sovrapponibile alle dichiarazioni dello
IANNO’- un particolare importante: l’incontro personale tra suo zio Giovanni TEGANO e
Mico ALVARO, per il tramite dei DE ANGELIS.
Infine, un ulteriore elemento rilevante è costituito dal contenuto della conversazione che
segue, da cui si evincono alcune complicità su cui possono contare i DE ANGELIS anche
all’interno delle FF.PP.
In particolare Rocco DE ANGELIS, dialogando telefonicamente con Myriam ALAMPI92 moglie di un sottufficiale dei carabinieri in servizio presso la scuola allievi di Reggio
Calabria – riferiva che un appartenente ad un corpo di polizia - che il DE ANGELIS lascia
intendere essere diverso rispetto a quello in cui presta servizio il coniuge della donna - gli
aveva riferito di aver il telefono sotto controllo, facendogli persino vedere la
documentazione riguardante l’attività d’intercettazione espletata nei suoi confronti.
Si riporta la trascrizione della conversazione appena richiamata:
92 Nata a Reggio Calabria il 01.01.1969 ed ivi residente in viale Aldo Moro n. 84/H, coniugata con CARPENTERI
Francesco, maresciallo capo dei carabinieri in servizio presso la scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria;
_______________________________________________________________
175
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
RIT:
2289-08
R.G.N.R.: 4614-06
LN
1119
PROGRESSIVO
3217
DATA
09/12/2008
12.35.28
VERSO
Uscente
IMPORTANTE
MOLTO
IMPORTANTE
DURATA
00:39:10
CHIAMANTE
+393933303049
CHIAMATO
+393493774773
INTESTATARIO
UTENTE
DE
ANGELIS
Rocco
Rocco
INTESTATARIO
ALAMPI
MYRIAM
INTERLOCUTOR
E
Conversazione tra DE ANGELIS Rocco ed una donna che si chiama ALAMPI Myriam.
[12:35:46]
ALAMPI Myriam: pronto?
DE ANGELIS Rocco: ehi My?
ALAMPI Myriam: ehi;
DE ANGELIS Rocco: Rocco sono;
ALAMPI Myriam: come mai con il numero privato?
DE ANGELIS Rocco: niente, perchè ... ti sto chiamando da un altro telefono;
ALAMPI Myriam: ah;
DE ANGELIS Rocco: eh;
…
DE ANGELIS Rocco: comunque ti volevo dire per il telefono;
ALAMPI Myriam: uhm;
DE ANGELIS Rocco: e che praticamente ho, il mio praticamente tutto ta ta ta ta ta ta me lo hanno fatto vedere hai capito?
ALAMPI Myriam: cioè?
DE ANGELIS Rocco: cioè tutto controllo;
ALAMPI Myriam: da lei?
DE ANGELIS Rocco: ma che cazzo dici, non so da chi, un amico tipo come tuo marito;
ALAMPI Myriam: eh;
DE ANGELIS Rocco: hai capito?
ALAMPI Myriam: eh;
DE ANGELIS Rocco: e ha detto che non c'è niente di male sono cose normali però che c'è tutto ...scritto, hai capito?
ALAMPI Myriam: pure tra me e te?
DE ANGELIS Rocco: sacciu i cazzi mi ha detto vedi che hai questa cosa in corso quindi eh;
ALAMPI Myriam: ho capito, apposta quindi non hai chiamato più?
DE ANGELIS Rocco: eh mi sembra una cosa un pocchettino, non so di che si tratta hai capito? se poi escono scritti, cose,
santi, madonne;
ALAMPI Myriam: uhm;
DE ANGELIS Rocco: penso di no, pero non so ...incomprensibile....può essere pure una cosa diretta che di devo dire
all'onorevole pizza che mi telefona, hai capito?
ALAMPI Myriam: ah, si si si, va bene in ogni caso pure che sentono le cose private non le possono usare giusto?
DE ANGELIS Rocco: io non lo so, io perchè devo dirti che so, io ti dico non so, quindi nel non sapere cerco di tutelare tutti me
compreso, la verità è questa;
ALAMPI Myriam: no non hai capito niente, dico io pur volendo;
DE ANGELIS Rocco: ho capito ma non;
ALAMPI Myriam: eh;
DE ANGELIS Rocco: non lo so per che cosa è, hai capito?
ALAMPI Myriam: eh;
DE ANGELIS Rocco: non lo so se controllano a Bruno, controllano a te e controllano a me sto dicendo una minchiata hai
capito cosa voglio dire;
ALAMPI Myriam: no a me no;
DE ANGELIS Rocco: ma forse non hai capito, io non so perchè, non mi interessa, non ho niente da nascondere e quindi...
da [12:38:12] conversazione generica;
da [12:45:03]
ALAMPI Myriam: pronto;
DE ANGELIS Rocco: oh;
ALAMPI Myriam: eh, scusa un attimo e da quant'è?
DE ANGELIS Rocco: ma qualche mese;
…
ALAMPI Myriam: maa eh sono come mio marito sono o militano in altro?
DE ANGELIS Rocco: ah?
ALAMPI Myriam: come mio marito o militano in altro?
DE ANGELIS Rocco: no in altro, in altro per fortuna;
ALAMPI Myriam: esclamazione;
DE ANGELIS Rocco: ride.... capisci è una cosa antipatica nò, perchè poi ripeto io non so se hai capito se per il dottore X che è
politico hai capito?
ALAMPI Myriam: uh;
DE ANGELIS Rocco: o per un altra cosa quindi non posso sapere perchè nel mio telefono telefonano fino a
ieri...incomprensibile....;
ALAMPI Myriam: va bene, ma sicuramente non per fatti personali;
DE ANGELIS Rocco: ho capito, no sicuramente no mi auguro di no, però non puoi sapere il perchè no;
ALAMPI Myriam: uh;
_______________________________________________________________
176
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
DE ANGELIS Rocco: chi me l'ha detto non è che sa i particolari, dice sai ho trovato questa cosa e te lo voluto dire, perchè mi
rispetta è un amico mio;
ALAMPI Myriam: eh, ma sai anche il contenuto no?
DE ANGELIS Rocco: no;
…
da [12:47:53] conversazione generica.
OPERATORE: V. Brig.
Tanto premesso, le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia avvalorano certamente
l’esistenza di un rapporto di estrema vicinanza e contiguità tra i fratelli DE ANGELIS ed
esponenti della cosca ALVARO di Sinopoli, anche alla luce dei vincoli familiari costituitisi
nel tempo, con le evidenti ricadute in tema di cointeressenze di natura economica.
Tuttavia, allo stato, la non perfetta sovrapponibilità delle stesse ed il riferimento a fatti
datati nel tempo, non consente di far ritenere integrata la gravità indiziaria di una vera e
propria appartenenza al sodalizio criminale.
§ - I rapporti tra SURACI Dominque ed i fratelli DE ANGELIS
Una lunga serie di contatti telefonici attesta da un lato l’esistenza di cointeressenze
economiche tra il SURACI e i fratelli DE ANGELIS Michelangelo e DE ANGELIS
Rocco; dall’altro lato richiamano comuni interessi anche in ambito politico, tant’è che
emerge chiaramente come DE ANGELIS Michelangelo si sia occupato di cogestire la
segreteria politica del SURACI in occasione delle consultazioni per il rinnovo del consiglio
comunale di Reggio Calabria nel 2007.
 § - Le cointeressenze economiche e finanziarie
Un primo gruppo di conversazioni è quello concernente i comuni interessi economicifinanziari tra i soggetti citati (vds allegato 18 e 26):
LN
82
PROGR.
5994
SINTESI
DATA
23/11/2006
ORA
11.56.30
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con DE ANGELIS Michelangelo gli dice che è tutto a posto e Michele chiede se l'hanno portato in
banca , Dominique dice di sì, poi parlano di qualcosa relativa a Bruno e Michele dice che gli spiegherà dopo
(vds allegato 18)
N
204
PROGR.
4250
SINTESI
DATA
12/03/2007
ORA
16.14.06
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a DE ANGELIS Michelangelo che sta andando da Pino e che si potranno vedere là.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
4466
SINTESI
DATA
13/03/2007
ORA
14.39.46
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Michelangelo De Angelis di andare a Pentimele.
(vds allegato 26)
_______________________________________________________________
177
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
4468
DATA
13/03/2007
ORA
14.47.20
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SINTESI
DE ANGELIS Michelangelo dice a SURACI Domenico Giovanni che è tutto a posto e che gli ha dato quindicimila, due e
cinquanta.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
5729
DATA
22/03/2007
ORA
11.05.53
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con DE ANGELIS Michelangelo. DE ANGELIS passa altro soggetto a SURACI di nome Attilio.
Attilio si lamenta del fatto che SURACI non gli risponde. Attilio dice di essere pronto col consorzio e per Bonavoglia ma aggiunge
che questa volta potrebbe rimanere fuori (tono ironico). Attilio dice a SURACI che gli serve una persona di riferimento.
SINTESI
SURACI dice che c'è Bartolo. L'uomo dice di essere già andato da Bartolo. SURACI gli dice che ne ha già un altra e gli dice
che si devono vedere unitamente a Michele. Poi Attilio dice potrebbe lascialo fuori dal controllo di gestione.
Suraci dice di aver predisposto i programmi. Poi Suraci parla con De Angelis che gli viene passato dallo stesso Attilio per pranzare
insieme. (contatto utile per l'identificazione di De Angelis che viene chiamato da Suraci Domenico Giovanni per cognome)
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
5739
SINTESI
DATA
22/03/2007
ORA
13.26.25
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni discute di vedersi con Michelangelo De Angelis al ristorante.
(vds allegato 26)
LN
82
PROGR.
33897
DATA
23/03/2007
ORA
18.26.34
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393933303049
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Rocco
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Rocco (verosimilmente Rocco De Angelis). Registrazione disturbata.
SINTESI
Suraci dice a Rocco che avrebbe dovuto dargli qualcosa e gli chiede se riesce entro stasera. Rocco chiede quanto gliene
servono uno o due. Suraci chiede di dargliene uno o due. Rocco gli chiede se sarà per un periodo breve. Suraci chiede di
vederlo. Rocco gli dice che sta venendo.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
11175
DATA
07/05/2007
ORA
10.03.23
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiama De Angelis Michelangelo tenore amichevole per un intervento da fare e poi SURACI gli
chiede se riesce a cambiargli un assegno a vista, Michele gli dice che non è possibile, al che Suraci gli propone di dargli un
assegno del suo e Michele gli dà uno del suo, Michele gli dice di vedersi.(vds allegato 26)
SINTESI
LN
82
PROGR.
79247
DATA
03/10/2007
ORA
19.58.53
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
durante gli squilli Suraci con Errigo
SINTESI
Suraci:ma l'hai già avuta la differenza?
Errigo:Noooo! forse che no!
Suraci:ma andatevene...inc a causa dello squillo....gli abbiamo portato i soldi contanti!!!!!.....;
_______________________________________________________________
178
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
poi risponde Michelangelo De Angelis e Suraci chiede dove si trova........e poi gli dice che si trova con l'uomo più nervoso del
mondo e se lo conosce.......quello che va in giro con lo scooter...Michele poi riferisce di aver capito, al che Suraci lo inv ita a
passare dal ponte.(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
27330
DATA
11/10/2007
ORA
12.44.34
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con Michelangelo DE ANGELIS al quale chiede se conosca Demetri Naccari, Tibaldi ride e dice di
si e consiglia di non perderselo.Michelangelo dice di aver preso quel carnet e chiede se debbano vedersi.Domenico appare
imbarazzato e dice di si cercando di sminuire.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
27465
DATA
11/10/2007
ORA
18.24.46
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo al quale dice di essere a Pentimele per andare da Bruno
Laganà.Michele dice che Pasquale gli abbia dato quell'assegno e che lo abbia in tasca in originale con tutti gli
SINTESI
addebiti.Domenico chiede quale assegno.Michele indica uno di 2000 giratogli dal suo ex suocero.Michele dice che gli abbiano
mandato il conto con l'addebito di 2000 e che l'ex suocero dovrebbe dimostrargli(a Domenico) con i movimenti di averlo
addebitato.Michele dice che l'azienda gli abbia chiesto i 2000 euro.Michele dice di sapere come funzioni e che poi glielo
porterà.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
28596
DATA
25/10/2007
ORA
10.34.18
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo il quale con tono deluso comunica che i preventivi non vadano e
bene e che quelli non abbiano capito nulla.Michelangelo dice che manchi tutta la parte relativa al centro benessere ed i campi da
tennis.Michelangelo chiede di aiutarlo con un assegno e di avere anche un casino per una cambiale di 2000 euro.Domenico
dice che gli darà un assegno da cambiare.Domenico aggiunge di comunicargli quanto ancora gli debba saldare che glieli darà
Michelangelo sminuisce e dice di non preoccuparsi.Michelangelo dice di volere solo i soldi per parare la cambiale dal notaio.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
28871
DATA
29/10/2007
ORA
11.58.57
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con Michele il quale dice di essere in ufficio.Domenico sente la voce affranta di Michele e
chiede cos'abbia.Michele fa riferimento ad altra persona, definita lo scemo, e dice che sta protestando Vincenzo.Domenico
chiede se voglia passare dall'ufficio a Sbarre e Michele dice che Bruno lo sta lasciando la protestato per un assegno da 3000
euro, più una scopertura per un ammontare di 4-5 mila euro.Domenico dice che tutti quelli non potrà darglieli ma di passare
in ufficio che almeno 2500 riuscirà a recuperarli.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
29578
DATA
08/11/2007
ORA
17.13.32
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci dice a Michele che forse scenderà con Mimmo. Michele ci scherza sopra. Michele dice a SURACI Domenico Giovanni che gli
hanno fatto vedere un terreno sopra Catona e un magazzino tra Villa e Catona. Michele dice di volerglieli far vedere ed accenna al
termine supermercati. Convengono di sentirsi domani mattina.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
30259
SINTESI
DATA
16/11/2007
ORA
18.51.43
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Michele dice a SURACI Domenico Giovanni che gli devono dare una risposta pure per un magazzino a Villa. Michele dice di essere
da Cartella e non sa quando finisce.
_______________________________________________________________
179
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
34719
SINTESI
DATA
05/01/2008
ORA
17.00.24
CHIAMANTE
+393478369099
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con Michele, il quale si trova in ufficio e dice che si dovevano vedere con mastro Nino, Dominique
risponde di essere a casa e gli chiede di passare da lui, Michele risponde che andrà
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
38649
DATA
25/02/2008
ORA
11.07.24
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con Michelangelo, i due concordano di incontrarsi in un posto del quale omettono di dare
indicazioni.Domenico chiede di portare il misuratore con i led.Michelangelo chiede ad altra persona chiamato Rocco se abbiano tale
strumento.
(vds allegato 26)
SINTESI
PROG.
965
TIPO
AMB UFF SGS
DATA E ORA
DURATA
28/04/2008 12:44:34 00:09:46
Suraci Domenico Giovanni e Crocè Giuseppe.
SURACI dice a Crocè di aver riflettuto e che non se la sente di andare avanti con questa azienda. SURACI dice a CROCÈ che già
gli aveva espresso questo concetto qualche mese fa. CROCÈ dice che lui (SURACI) ha già trovato chi si comprerà l’azienda e che
adesso vedranno. SURACI dice che il suo interesse sarebbe quello di farla prendere a lui per liberarsi, spiega infatti che non si libera
completamente non risolve il problema, dice che non vuole rimanere neanche con dieci per cento e divenire il parafulmine. SUR ACI
dice di aver trovato un altro lavoro molto più tranquillo dove può dedicare più tempo alla famiglia. Quindi i due intervengono su
dei conti, CROCÈ chiede a SURACI di contattare Michele DE ANGELIS per riferirgli di portare quella scrittura per
giustificare delle cambiali. SURACI conferma ma dice a CROCÈ che lo stesso DE ANGELIS avrebbe voluto parlare con lui
(CROCÈ) risultare qualche penale considerato che la banca gli ha messo l’ipoteca su tutto il patrimonio. SURACI chiede a
CROCÈ che ci siano le condizioni per non farlo uscire in perdita e perdere tutto, per questo gli chiede la sua disponi bilità.
Crocè gli dice che può fare tutto quello che vuole. Suraci quindi accenna qualcosa riferendosi a tale Marcello. Crocè come
infastidito afferma: “Dominique io non sono nelle condizioni di andare….inc…io già sono non…inc…sono rovinato, io ho perso il
mio migliore amico, io ho perso il sostegno della mia vita…perciò…inc…perciò io adesso sono un uomo rovinato, perciò io non
voglio sapere niente di nessuno, debbo vedere come salvare la mia famiglia…”. Crocè continua dicendo che non gli interessa più
niente, che ha perso un suo amico e che nessuno sa quanto sta soffrendo.
(vds allegato 33)
LN
82
PROGR.
105228
DATA
22/05/2008
ORA
10.08.41
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni chiede di vedere De Angelis Michelangelo. Michelangelo chiede a Suraci se ha la planimetria. Suraci
dice di si. Convengono di incontrarsi.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
107184
DATA
06/06/2008
ORA
12.09.47
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama DE ANGELIS Michelangelo e gli chiede dove si trova.
De Angelis gli risponde che sta andando in banca e Suraci gli chiede dove può raggiungerlo che deve dargli una cosa che ha
dimenticato di dargli.SINTESI
De Angelis chiede cosa c'è e Suraci gli dice:" TI DEVO DARE....."
De Angelis: "Eh." ed aggiunge che deve andare un attimo perchè se non gli pagano delle fatture è rovinato.-
(vds allegato 18)
_______________________________________________________________
180
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
48489
DATA
14/06/2008
ORA
18.30.06
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con altro uomo conversazione amichevole.L'uomo lo rimprovera di non essere più andato da lui a
Milano.Domenico dice di essere salito alcune volte ma di non essere passato da lui.Domenico chiede se ci sia Michele.L'uomo dice
che sono tutti a Scilla e glielo passa. Domenico parla con Michele e dice di essere in viaggio per andare dall'amministratore della
LOCAT in Sicilia. Michele chiede quando sarà di ritorno. Domenico dice che domani potranno incontrarsi.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
82
PROGR.
109520
DATA
02/07/2008
ORA
16.07.31
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo al quale riferisce di aver parlato con il direttore, di avergli
rappresentato la situazione e detto che ci sia una certa esigenza. Domenico dice a Michele di andare domani senza timore e di
portargli l'estratto conto per far vedere il lavoro fatto. Michele chiede di essere accompagnato, Domenico acconsente e dice di
SINTESI
stare tranquillo e di aver anche detto di quel suo problema relativo ai pagamenti in arrivo dal comune per dei lavori fatti e
che appena incasserà sistemerà tutto. Domenico suggerisce di andare ora e di portare i documenti. Michele chiede di
rimandare a domani per andare insieme in modo da avere un appoggio. Domenico chiede se sia sicuro che la cancellazione sia
stata fatta. Michele dice di si al 100%.Domenico dice che la persona con cui ha parlato sia un ragazzo tranquillo e che ci si
possa parlare senza problemi. Michele dice che stamperà la sua movimentazione del conto e gliela porterà.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
109537
DATA
02/07/2008
ORA
20.06.27
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo il quale dice di essere andato a gioia tauro dall'impresa
ma non in banca e di aver tutte le carte pronte. Michele dice che Pino sia disposto a fargli un pagamento a due, tre giorni.
Domenico dice che lo accompagnerà lui al monte dei paschi. Domenico suggerisce di portare tutti i documenti ed anche un
foglietto di altra banca da lasciare li per far fare l'operazione.
(vds allegato 18)
SINTESI
LN
204
PROGR.
50560
DATA
08/07/2008
ORA
14.59.21
CHIAMANTE
+393478369099
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo il quale dice di essere stato trattato male dal direttore della
banca il quale gli ha rinfacciato di non fare giochetti strani presentandosi con assegni di conto corrente.Michele dice di av er
spiegato che lui giochetti sulla sua azienda e la sua vita non ne faccia.Domenico dice che ora chiamerà lui.Michele gli dice di
fare ciò che voglia ma di non fargli mandare l'impagato in banca.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
50600
DATA
09/07/2008
ORA
10.16.26
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con Michele, gli chiede se hanno sbloccato, Michele dice che attende la risposta tra mezz'ora e che il suo
interlocutore gli ha detto che è tutto a posto. Michele dice che vedrà se riesce a far rimandare di un giorno e se questi ha lo strumento
anche per tenerlo un giorno, in quanto sta vedendo di fare qualcosa. Dominique dice che tra dieci minuti passerà, Michele chiede di
farsi sentire.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
50626
SINTESI
DATA
09/07/2008
ORA
12.01.05
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo al quale da appuntamento in banca tra 20'.Michele chiede
di intervenire per non far mandare l'impagato dalla banca almeno per oggi.Domenico dice che ora andrà e gli farà sapere.
(vds allegato 26)
_______________________________________________________________
181
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
50627
DATA
09/07/2008
ORA
12.04.31
CHIAMANTE
+393933303049
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Rocco
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Rocco il quale chiede se abbi già parlato con Michele.Domenico dice di si
e che ora andrà in banca per vedere cosa si possa fare.Rocco chiede di intervenire sul direttore per farlo temporeggiare
ancora due giorni prima di mandare la segnalazione dell'impagato.Rocco dice di essere rimansto molto male per il
trattamento ricevuto dal direttore che quasi quasi gli ha paragonati a degli zingari paventando la messa in scena di
giochetti.Rocco chiede di intervenire per sistemare la situazione.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
82
PROGR.
110162
DATA
11/07/2008
ORA
12.49.55
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con Michele, il quale dice che ha mandato l'impagato e che non è riuscito a fare niente: Michele dice di
aver parlato in banca e che se non arriva entro le 13.30, lo deve stornare e fare l'impagato. Dominique chiede se siano disposti in
banca a pagarlo qualora Michele faccia un assegno, Michele risponde che non sa. Dominique chiede se abbia "un foglietto di là"
come se sapesse a cosa si riferisca il blocchetto di assegni. Michele risponde che non ce l'ha. Dominique risponde che quello è finito
ed il problema è che non appena lo chiamerà, Michele lo interrompe e dice di saperlo. Michele dice che ave abisogno di incontrarlo,
ma non è riuscito mai a comunicare con lui. Dominique dice che secondo lui Michele deve andare da quello e spiegargli cosa gli deve
pagare, Michele dice di averlo chiamato stamattina ma gli avrebbe detto che prima di lunedì non si potrà fare niente. Michele dice di
essera andato da questa persona l'altro ieri. Dominique dice che deve trovare "un foglietto", Michele dice che ha chiuso oggi i
rapporti con la Comit. Michele dice di aver detto al dottore che lo ha fatto per restituire le somme al proprio fratello. Dominique gli
chiede se non riesca a trovare un assegno da qualche suo amico. Michele fa capire di no. Dominique chiede se gli abbiano sbloccato
le finanziarie, Michele risponde di no e che gliele hanno bloccate, ma è un problema di tutti. Michele si rivolge a Dominique
chiamandolo compare e dice che gli aveva chiesto se lo poteva aiutare. Dominique risponde che quando poteva fare una cosa, ma in
SINTESI
questo momento non può aiutarlo perchè è lui ad avere bisogno: aggiunge che Ornella gli ha detto che lunedì alle 08.31 non troverà
più niente e che sta venendo a Reggio per trovare una soluzione. Dominique dice che ha anche un altro problema non potendo venir
meno alla parola data ed avendo dato la sua come garanzia per qualcosa da fare a qualcuno. Michele ribadisce che vuole incontrarlo
per parlargli anche altre cose. Dominique dice che ieri è stato da Enzo per vedere se gli poteva dare una mano. Michele dice che gli
dispiace se Dominique ha speso una parola per lui con il direttore. Dominique dice che se lui verrà meno a quella parola per lui sarà
finita. Michele ribadisce che sta facendo il possibile. Dominique dice che secondo lui se andrà alla commerciale presentando un
assegno e dicendo che lunedì pagherà, lo aiuteranno. Michele dice che sta lavorando da 6 mesi ad Ortì per 400.000 euro di lavoro ma
ancora non lo hanno pagato. Dominique fa capire che Enzo gli ha dato una mano per il pagamento della cambiale. Dominique dice
che lavorerà fino alunedì per trovare una soluzione e propone a Michele di chiedere aiuto al padre, alla madre ed a Pasquale. Michele
dice che Dominique sa come sono combinati e fa capire che non è quella la soluzione. Dominique chiede che senso abbia avuto
pagare le ricevute se questo è stato l'esito delle condizioni, Michele dice che doveva incassare dalle finanziarie e da Pino. Michele
afferma che non pagare 42 ricevute bancarie a 42 aziende avrebbe voluto dire rimanere senza forniture. Michele afferma che venderà
tutto. Dominique dice che è un sacrificio da fare. dominique cheide se non sia il caso di far parlare Emilio per farglielo fare, Michele
lo blocca e lo saluta.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
50815
DATA
11/07/2008
ORA
14.22.45
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo il quale dice di non essere riuscito a fare nulla e che ora
storneranno l'assegno.Domenico lo rassicura dicendo di andare e che glielo pagheranno.Michele con tono affranto dice che
non sia così e che non glielo pagheranno.Domenico dice di provare ad insistere per richiedere un ulti mo sforzo e di andare
con un correntista accreditato per chiedere una mano e di rimandare il pagamento alla prossima settimana.michele dice di
essere stato addirittura cacciato alle 13 e 30-.Domenico dice che lunedì mattina gli combineranno un casino per questa storia.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
51260
DATA
17/07/2008
ORA
10.34.22
CHIAMANTE
+393478369099
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con Michele( i due si salutano dandosi del compare).Michele dice di dover correre in banca dove
hanno depositato le cambiali già protestate.Michele dice di aver avvistao anche Rocco per fargli richiamare un assegno.Michele
chiede a Domenico di chiamare anche lui Rocco per vedere cosa possa fare.Domenico chiede se abbia depositato quella differenza e
di stare tranquillo.
(vds allegato 26)
SINTESI
_______________________________________________________________
182
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
51299
DATA
17/07/2008
ORA
16.18.56
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con Michelangelo, il quale dice di essere in ufficio.Domenico segnala la data di una cambiale al
primo giugno, poi chiede se abbia risolto con le sue cambiali.Michelangelo dice di no e che siano arrivate al protesto.Domenico dice
che ora ci sarà il problema con il fornitore.Michele dice di non aver potuto far nulla e che Bruno sia in ferie.I due convengono di
incontrarsi.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
51441
DATA
18/07/2008
ORA
17.34.42
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con uomo il quale dice che sta scendendo dal cantiere di Ortì dove è andato a controllare, dominique dice
che gli deve parlare di persona e dice che sta andando dal notaio, aggiunge che lui va da un solo notaio "quello che gli tiene le
cambialette", interlocutore aggiunge che lo consoce anche lui ma non si può fare vedere perchè ne deve fare una di pomeriggio,
verosimilmente cambiali. Si evdranno sotto dal notaio.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
51940
SINTESI
DATA
24/07/2008
ORA
19.39.53
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con DE ANGELIS Michelangelo il quale dice di essere a Pentimele.Domenico chiede di
raggiungerlo al centro da alberto per raggionare un minuto.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
57805
SINTESI
DATA
06/10/2008
ORA
11.09.05
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
De Angelis Michelangelo chiama a SURACI Domenico Giovanni, lo saluta chiamandolo "Compare" e SURACI Domenico Giovanni
gli dice di richiamarlo tra mezz’ora.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
58763
DATA
14/10/2008
ORA
17.34.44
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con De Angelis Michelangelo al quale dice che domani mattina dovranno vedersi presto per fare
quella sostituzione.Michele dice di aver lasciato in banca quella cosa.Domenico si arrabbia e dice di aver parlato ora con una certa
persona la quale adesso, sapendo questa notizia, non vorrà fare più nulla.Michele dice di non aver nulla da fare e che potrebbe andar
li ma che potrebbero già mandato.Domenico lo interrompe con tono alterato e lo riprende per il suo comportamentoe dice di essere
stato già chiamato.
(vds allegato 26)
SINTESI
Ulteriori conferme circa le relazioni econmiche esistenti tra SURACI e i fratelli
Michelangelo e Rocco DE ANGELIS si rilevano anche dal contenuto delle
conversazioni che seguono:
LN
204
PROGR.
10351
DATA
27/04/2007
ORA
15.51.22
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama De Angelis Michelangelo e gli dice che ha parlato con Peppe (Scopelliti), per quella cosa sua
però non la può portare fisicamente e di mandarla... Michele dice va bene e poi gli spiegherà stasera, riprende Suraci dicendo di farla
oggi prima che chiudono in modo tale che da lunedì sono operativi, Michele dice che va bene e ne farà un altra copia.(vds allegato 26)
SINTESI
_______________________________________________________________
183
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
43753
DATA
02/05/2007
ORA
11.51.34
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393933303049
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Rocco
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiama DE ANGELIS Rocco e chiede dove si trova , Rocco dice di esser e in questura e che Tonino a
mezzogiorno in punto sarà là, SURACI dice che ha un impegno con il sindaco al palazzo San giorgio, che deve fargli un paio di cose,
Rocco dice di perdere dieci minuti di tempo e di aspettarlo dentro e lui gli dirà di entrare dentro.(vds allegato 18)
SINTESI
LN
204
PROGR.
15631
SINTESI
DATA
11/06/2007
ORA
16.46.35
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con De Angelis Michelangelo. De Angelis chiede a Suraci come sta andando. Suraci dice che è andata
male e che quello che lo ha macinato. Parlano di forti differenze e che quindi non avrebbero potuto aiutarlo. Quindi De Angelis gli
chiede di vederlo e di passare a vedere un lavoro. Suraci gli dice che si risentiranno per vedersi per tutto quanto.
(vds allegato 26)
LN
82
PROGR.
58061
SINTESI
DATA
12/06/2007
ORA
19.17.19
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con De Angelis Michelangelo. Suraci dice a De Angelis di essere da Bartolo. De Angelis dice a Suraci
che domani sarà a Palmi. Suraci dice a De Angelis che con Bartolo stanno ragionando su questo fatto. Quindi convengono di vedersi.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
16479
SINTESI
DATA
18/06/2007
ORA
21.08.29
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
DE ANGELIS Michelangelo chiama SURACI Domenico Giovanni il quale gli dice che sta rientrando proprio ora dalla Sicilia e più
tardi passerà dalla Segreteria di Peppe per vedere com'è la situazione. Inoltre gli chiede se è a conoscenza di quello che è successo al
Palazzo della Regione ed aggiunge che può anche darsi che cade la Regione e "questo deve fare il governatore".- Poi gli chiede cosa
hanno combinato. De ANgelis risponde che sull'ANSA, c'era la notizia di due consiglieri quindi se hanno fatto dei peccati e giusto
che li paghino. Inoltre gli racconta che suo zio è morto proprio perchè la Sanità non funziona, aveva preso un'infezione nel reparto.
Prosegue dicendo che volendo possono anche "mangiare", ma hanno il dovere di fare qualcosa di buona. Suraci chiede se quello che
è successo è relativo alla Sanità e De ANgelis gli risponde che non sa di preciso, ma aspettano quello che succede. Inoltre gli dice che
ha saputo che alle dieci comunica la Giunta e Panuccio sarà assessore al bilancio. pertanto chiede se è vero.-
Suraci chiede di chi sia il Panuccio e De Angelsis gli risponde che è suo cugino, il dottore Panuccio, pertanto chiede di informarsi.
Suraci chiede se ha dato l'assessorato alla DC e De ANgelis gli risponde che l'interpartitica dice questo, poi se non sia vero non lo
sa.-Suraci gli dice che gli farà sapere più tardi e De Angelis gli chiede di telefonargli a casa al numero 096529689.(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
5016
SINTESI
DATA
17/03/2007
ORA
12.01.03
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Bartolo BONAVOGLIA contatta DE ANGELIS Michelangelo dal cellulare di SURACI Domenico Giovanni per un appuntamento.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
6924
DATA
31/03/2007
ORA
14.55.45
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
_______________________________________________________________
184
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni con De Angelis Michlangelo. De Angelis dice che lo ha chiamato Bartolo il quale gli ha riferito di
essere impegnato per altri appuntamenti. Confermano la cena.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
32000
SINTESI
DATA
05/12/2007
ORA
12.02.14
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Tra gli squilli in ambientale De Angelis Michelangelo dice: si butta da un viadotto quando vado da Pino e gli dico tutte queste cose.
Inizia il contatto: De Angelis Michelangelo e De Angelis Rocco si accertano delle condizioni di salute della madre di Suraci
Domenico Giovanni. Poi Rocco chiede a Suraci di pagare il ragazzo delle pulizie. Suraci gli dice di stare tranquillo e che venerdì
mattina gli pagherà la fattura.
Cade la linea.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
32125
DATA
06/12/2007
ORA
20.23.47
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
DE ANGELIS Michelangelo si accerta delle condizioni di salute della madre di Suraci Domenico Giovanni. Poi DE ANGELIS dice a
Suraci che gli deve domandare delle cose per Bagnara. Convengono di risentirsi. De Angelis dice che sta andando al cantiere a
Pellaro domani e poi sarà libero.
(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
32171
DATA
07/12/2007
ORA
11.56.48
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
[11:57:11] DE ANGELIS Michelangelo dice a Suraci Domenico Giovanni che per quello delle pulizie (ha ricevuto) 50 telefonate
"per quello delle pulizie 50 telefonate a me". Suraci gli dice che gli sta facendo fare l'a ssegno. De Angelis dice a Suraci di farlo
chiamare da un suo dipendente, Suraci lo interrompe ed alterato gli dice che ha già detto che l'assegno glielo avrebbe fatto fare oggi
pomeriggio.
SINTESI
De Angelis riprende l'intervento e gli dice di far riferire Tonino di venire a prendersi l'assegno.
Suraci dice che ha già detto a Rocco che l'assegno glielo avrebbe fatto fare oggi pomeriggio.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
13374
DATA
24/05/2007
ORA
13.09.25
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
DE ANGELIS Michelangelo chiede a SURACI Domenico Giovanni se ha fatto quella cosa di quel r agazzo per Rocco. Suraci
dice di venire che chiameranno Saloua per vedere e gli garantisce che la faranno entro oggi. Suraci e De Angelis concordano di
vedersi presso il punto vendita di Condera.
(vds allegato 26)
SINTESI
 § - L’appoggio politico dei DE ANGELIS a favore del SURACI per le elezioni
comunali del ‘07
Di seguito verrà riportato il secondo gruppo di conversazioni che concerne appunto il
sostegno garantito a Dominique SURACI dai fratelli DE ANGELIS, Rocco e
Michelangelo nelle consultazioni comunali del 2007.
_______________________________________________________________
185
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
In particolare quest’ultimo si rivela aver svolto un ruolo di primo piano nella
segreteria elettorale dell’ex consigliere comunale.
LN
82
PROGR.
12902
DATA
20/12/2006
ORA
20.24.29
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393933303049
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Rocco
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiede a Rocco che fa per le prossime consultazioni comunali.
Rocco gli dice che quasi sicuramente non si candida e che se eventualmente lo dovesse fare non si schiererebbe a sinistra.
SINTESI
Rocco dice che se si comportano bene non si candida ma che se si dovesse candidare lo farebbe a destra. Suraci dice che un terzo
soggetto si è chiesto cosa hanno intenzione di fare paventando il rischio di trovarseli candidati e comunque come dirà dopo avendo
l'intenzione di non doverne incrinare i rapporti. Rocco dice che può riferire a questo terzo soggetto che si deve candidare l o farà a
destra.SURACI gli dice che c'è la possibilità di questo soggetto di poter creare una lista ad hoc.Rocco dice che si può ragionare.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
39273
DATA
16/04/2007
ORA
18.33.07
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393933303049
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Rocco
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con DE ANGELIS Rocco. DeAngelis Rocco di parlare con Peppe di candidature. Rocco dice di aver
chiesto a Peppe di non candidare Maurizio. Rocco dice che Peppe gli avrebbe detto che non è possibile. Rocco però dice che avrebbe
fatto riferimento ad una dispersione dei voti. Rocco dice che Peppe avrebbe detto che possono fare quello che vogliono e l'importante
che votino Scopelliti. Suraci insiste chiarendo la volontà di superare Bilardi. Rocco dice che si devono vedere con Nino per parlare.
SINTESI
Rocco dice di aver detto a Peppe della lista di Mimmo Crea e di Giglio. Rocco dice che Peppe gli avrebbe risposto che se questa lista
non prende due consiglieri non avrà assessori. Rocco dice in questa considerazione di essere terrorizzato. Suraci conferma e dice che
è cosi. Suraci quindi fa riferimento ad un accordo politico secondo il quale fuori regola Bilardi in ogni caso farà l'assessore. Rocco
dice di preoccuparsi a questo punto della posizione di Suraci. Suraci dice che comunque lui non è uno stupido e che la lista è stata
fatta da Giulio Basile, Barrile e via dicendo. Ancora Suraci aggiunge che Peppe ha quattro assessorati riservati e aggiunge che ci sono
accordi con Crea e Sarra.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
39887
DATA
18/04/2007
ORA
17.13.34
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393933303049
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Rocco
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Rocco De Angelis. Suraci chiede come è la situazione della margherita per Santa Caterina.
Rocco dice che ha avuto un incontro con Demetrio Naccari del quale non è rimasto contento quindi aggiunge che non gliene frega
molto perchè non ha niente da dimostrare. I due parlano della candidatura di Antonello Scopelliti che secondo De Angelis che
potrebbe rimanere solo.Situazione che secondo Suraci potrebbe ritornare utile per Nino Motta.
SINTESI
Poi De Angelis dice che Scopelliti sarebbe pronto a degli accordi se per esempio uno come lui (il Suraci) in segreto si potesse
impegnare in qualche modo per il fratello più piccolo ..... . De Angelis lascia intendere ma non continua.
Suraci quindi dice a De Angelis che si devono vedere.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
43366
SINTESI
DATA
30/04/2007
ORA
13.46.44
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393933303049
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Rocco
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con De Angelis Rocco. De Angelis dice a Suraci che c'è quel ragazzo, al quale gli ha detto delle pulizie,
che lo sta stressando. Suraci gli dice che si vedranno di pomeriggio. Suraci chiede a De Angelis se Nino Scoglio sta dando una ma no
a Giglio. De Angelis dice che ufficialmente sta dando una mano a Mario e che si devono sedere tutti a discuterne.
Suraci dice a De Angelis che Mario deve riflettere perchè ha ritardato e chè i voti li stanno dirottando tutti verso Bruno Ferraro che è
_______________________________________________________________
186
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
un soggetto forte anche perchè è capo del sindacato degli infermieri. De Angelis dice che se viene lui e gli chiede di andare in
qualche famiglia per fargli prendere più voti fa capire che lui non si fa problemi. Suraci dice a De Angelis che lui deve aiutare Mario
ma che deve considerare che lui ha bisogno di un aiuto su Santa Caterina e che in questi termini lui e Nino potrebbero dargli un
apporto non indifferente per superare un soggetto che li è più forte. Suraci chiede a De Angelis che Nino conosce le situazioni più
importanti a Santa Caterina potrebbe segnalargli quindici segnalazioni giuste e che poi andrà lui. De Angelis dice a Suraci che lui
deve chiamare Nino e fargli un discorso. Suraci dice che dato che Nino è una persona sua è giusto chiamarlo con lui (De Angelis)
davanti. De Angelis gli dice che deve essere una cosa che parte da lui e che quando Nino lo chiamerà per riferirgl ielo, lui non
avanzerà nessun problema. Quindi parlano di questo soggetto che sta concorrendo con Suraci, che De Angelis dice che prenderà più
di mille voti perchè ha una struttura forte e che l'unico modo che ha di contrastarlo è di chiudere delle combina zioni come quella di
cui gli diceva prima di quel ragazzo che porterebbe trenta voti e che era destinato ad aiutare Giovanni.
Suraci si rende disponibile a chiudere questo accordo.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
10830
DATA
03/05/2007
ORA
12.17.06
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiama De Angelis Michelangelo e chiede se è andato a Bagnara, Michele dice che sta andando a
Bagnara con Rocco e di essere passato da Pino per fargli l'assegno, Suraci chiede cosa sta facendo l'avvocato là, Michele dice di non
saperlo e che l'amministratore sa, Suraci dice che non si crea di questi problemi, e che perde solo tempo, riprende Michele dicendo
che hanno consiglio e che parlava con Pino, Suraci dice che non ha problemi a livello elettorale, poi parlano di raccolta voti e quindi
si salutano.(vds allegato 26)
SINTESI
LN
204
PROGR.
13206
SINTESI
DATA
23/05/2007
ORA
12.48.27
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mordà Antonino dice a DE ANGELIS Michelangelo che è scomparso dalla segreteria. De Angelis gli dice che lui sta girando i fac
simili e che poi verrà.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
13373
DATA
24/05/2007
ORA
12.55.38
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con DE ANGELIS Michelangelo.
SINTESI
Suraci con tono ironico dice a De Angelis di essere a Pellaro e che non riesce a rubare voti a suo cugino Claudio ma che non c'è
niente da fare, aggiunge che ha soltanto soldi. Quindi Suraci dice a De Angelis che deve venire a mangiare con lui.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
13510
SINTESI
DATA
25/05/2007
ORA
12.09.44
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiede a DE ANGELIS Michelangelo se Miche ha sistemato. De Angelis dice che sta completando
l'elenco e gli dice che glielo porterà lui. Quindi Suraci gli chiede se è venuto Morabito Sebastiano. De Angelis dice che glielo passa.
SURACI Domenico Giovanni dice a Sebastiano di un problema che si deve risolvere e cioè che venga chiamato. Suraci dice a
Sebastiano che andrà con Michele per sistemare la cosa. Sebastiano quindi chiede a Suraci se vuole che gli venga passato uno dei
suoi. Quindi Suraci da indicazioni a De Angelis di attenzionare la situazione di Sebastiano e di altre che rappresenta come i mportanti.
(vds allegato 26)
LN
204
PROGR.
13520
DATA
25/05/2007
ORA
12.31.16
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393407123808
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
_______________________________________________________________
187
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SURACI Domenico Giovanni chiama DE ANGELIS Michelangelo e gli dice che lo ha chiamato Franco Gattuso il quale gli ha
riferito che se non chiamano Fotia.. .se non lo chiamano... Suraci continua dicendo che deve andare Michele e lo devono chiamare
davanti a lui e ribadisce di non lasciare il foglio ed andar via , Michele dice che Fotia era segnato blu quindi risulterebbe in quelli
chiamati quindi non si spiega come mai adesso non è stato chiamato Suraci gli dice di chiamare a Franco Gattuso.(vds allegato 26)
SINTESI
LN
82
PROGR.
50861
SINTESI
LN
82
PROGR.
51182
SINTESI
DATA
25/05/2007
ORA
22.19.57
CHIAMANTE
+393478369099
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
DE ANGELIS Michelangelo chiama Suraci Domenico Giovanni e chiede cosa abbia detto a Nino Mordà il quale era incazzato
ha strappato un lista di votanti e poi è andato via bestemmiando, Suraci riferisce di avergli detto che ha tanti di quei voti che
quelli raccolti da Nino può trasferirli dove vuole, e aggiunge che Nino ha fatto bene ad andare via, se non veramente
andavano... Michele gli passa Bartolo e chiede cosa gli abbia detto a Nino, Suraci riferisce di avergli detto di limitarsi perchè
stanno andando troppo bene, Bartolo gli dice che se la presa sul serio e che Nino è una testa di cazzo.
DATA
26/05/2007
ORA
16.42.10
CHIAMANTE
+393478369099
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
DE ANGELIS Michelangelo dice a Suraci Domenico Giovanni che hanno pronto il lavoro delle circoscrizioni e che gli deve
dire chi deve chiamare. De Angelis aggiunge che siccome tanti sono dipendente sarebbe meglio che li contattasse Nino
Morabito. Suraci quindi dice a De Angelis di mettere dei ragazzi per rinfrescare quelli della sma per sollecitarli tutti. De
Angelis gli dice di venire in modo che ognuno si faccia il suo.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
51213
SINTESI
DATA
26/05/2007
ORA
17.36.14
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393478369099
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
DE ANGELIS Michelangelo
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a DE ANGELIS Michelangelo che sta arrivando.De Angelis lo incalza perchè dice devono
fare qualcosa che riguarda le circoscrizioni perchè nel caso contrario sono rovinati.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
51248
DATA
26/05/2007
ORA
18.58.17
CHIAMANTE
+393933303049
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Rocco
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
DE ANGELIS Rocco chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che ha parlato con Michele e sta venendo un signore in
segreteria in quanto ha un problema che Rocco ha cercato di risolvere con Demetrio Naccari e Demetrio Arena, in quanto il figlio di
questo soggetto è in una graduatoria dove devono prendere sei autisti con una specie di concorso, ora fa presente che ne prenderanno
quattro e questo ragazzo rimarrà fuori, poi gli dice che questi i voti glieli darà perchè gli ha parlato Rocco e lo conosce bene Michele,
Suraci gli dice che non c'è problema e chiamerà a Demetrio Arena.(vds allegato 18)
SINTESI
LN
204
PROGR.
13819
SINTESI
DATA
27/05/2007
ORA
12.16.53
CHIAMANTE
+393407123808
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a DE ANGELIS Michelangelo se può stare tranquillo con Nino.De Angelis gli dice di non
preoccuparsi e di ricordarsi di Pino Furfaroso, aggiunge che quando potrà verrà.
(vds allegato 26)
LN
82
PROGR.
51716
DATA
27/05/2007
ORA
18.16.04
CHIAMANTE
+393478369099
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
DE ANGELIS Michelangelo
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
_______________________________________________________________
188
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SURACI Domenico Giovanni con De Angelis Michelangelo. Suraci dice a De Angelis che molti stanno confondendo Alleanza
Nazionale per Alleanza per Scopelliti. De Angelis gli dice di fregarsene perchè il lavoro è stato fatto e quello che arriva arriva.
SINTESI
Alla fine convengono di vedersi.
…”
(vds allegato 18)
Dunque, le dichiarazioni di MOIO rappresentano, confermando in sostanza quelle dello
IANNÒ, la contiguità dei DE ANGELIS alla cosca ALVARO e danno conferma alle
propalazioni sugli interessi della cosca di Sinopoli nell’ambito dell’attività economica
della VALLY CALABRIA S. r. l..
Ancora una volta, con tali soggetti, specie con il DE ANGELIS Michelangelo, che
riveste un ruolo di rilievo nello stesso apparato elettorale del SURACI, il predetto
indagato continua ad intrattenere rapporti significativi, anche sotto il profilo economico,
ben oltre la fine della vicenda VALLY, nella quale la cointeressenza è dimostrata.
Ma altro soggetto prossimo agli ALVARO con cui intensi sono i legami del SURACI,
per il quale costui non esita, per come si comprende dal tenore invero non equivoco
delle intercettazioni, a spendere il proprio peso nella macchina politico – amministrativo
cittadina, è MAZZITELLI Salvatore. Così, sul punto, nella richiesta:
“…
§ - I rapporti tra SURACI Dominique e MAZZITELLI Salvatore
Va premessa la dichiarazione con cui MOIO Roberto parlava dello stretto rapporto tra
Dominique SURACI e ALVARO Carmine:
Estratto 4.10.10
MOIO:
Sì… e lui è molto amico, molto amico di Cosimo ALVARO che io conosco
bene, bene.
P.M.2:
Domenico SURACI stiamo sempre parlando?
MOIO:Domenico SURACI, sì di DE ANGELIS…
(cfr. allegato 14);
Ciò detto, altro soggetto estremamente vicino al clan ALVARO ed in particolare ad
ALVARO Carmine, col quale il SURACI è risultato avere stretti rapporti è MAZZITELLI
Salvatore.
_______________________________________________________________
189
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Quest’ultimo è stato coinvolto nell’indagine cd.”Meta”, nell’ambito della quale è imputato
proprio quale prestanome di ALVARO Cosimo in importanti attività commerciali
cittadine.
Si riporta l’imputazione elevata nei confronti del MAZZITELLI:
“
ALVARO Cosimo, MAZZITELLI Salvatore, BUETI Natale
u.
del delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 110 c.p., 12quinquies L. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 L. 12 luglio 1991, n. 203
perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi
diversi in violazione della medesima disposizione di legge, ALVARO Cosimo attribuiva fittiziamente agli altri, che
consapevolmente ne accettavano l’intestazione, la titolarità e la gestione del “Lido Calajunco” e del ristorante “Le
Palme”, con sede in Reggio Calabria, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione
patrimoniali;
in particolare, ALVARO Cosimo continuava:

di fatto, quale socio e gestore occulto del predetto esercizio pubblico, ad incamerare gli utili rivenienti
dall’attività commerciale e dall’incremento di valore dell’azienda per effetto dei reinvestimenti di parte dei
predetti;
condotte poste in essere al fine di agevolare l’attività della cosca ALVARO di Sinopoli, quale preminente
articolazione territoriale della ramificata organizzazione criminale di tipo mafioso denominata “’ndrangheta”, oltre
che avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416bis c.p., atteso il comportamento oggettivamente idoneo ad
esercitare una particolare coartazione psicologica sulle persone in quanto dotato dei caratteri propri
dell'intimidazione derivante dall’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il
conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate o tenute in luogo di
deposito - presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale prima indicata.
In Reggio Calabria, dal mese di giugno 2006 al 21 ottobre 2009.
“
…”
Orbene, dalla disamina della sentenza emessa dal G. U. P. in sede per i fini del
procedimento c. d. “Meta”, depositata in copia informatica il 13/7/2012, si evince che
il MAZZITELLI Salvatore è stato ritenuto responsabile del reato sopra indicato (capo
S), con considerazioni che, di seguito, in stralcio, si riportano:
“…
Pur prescindendo dalla dubbia valenza di tale ultima conversazione, il coacervo probatorio, per come emerso da tutte
le altre risultanze, unitariamente considerate ed apprezzate, sulla scorta di una integrale trascrizione, svoltasi nel
contraddittorio delle parti, corrobora la tesi accusatoria, inducendo a ritenere che il Calajunco sia stato oggetto di un
interessamento illecito da parte dell’ALVARO, di cui è rivelato l’indebito ed occulto inserimento nella compagine
imprenditoriale di una azienda, strumentalmente collegata all’azione illegittima commessa dallo stesso e dal
MAZZITELLI, quale concorrente nel reato.
Sulla vicenda delittuosa in esame, ad ulteriore comprova, intervengono le dichiarazioni rese da MOIO Roberto, che,
in data 29 settembre 2010, ha riferito che ALVARO Cosimo ha una pluralità di interessi imprenditoriali in città, tra
cui il lido Calajunco, riferendo analoga circostanza anche nel corso dell’audizione del 4 ottobre 2010 (“Confermo che
Cosimo ALVARO è il reale titolare del Calajunco, del Pacha, di Villa Speranza”). Il MOIO ha, inoltre, specificato,
che il MAZZITELLI, prima del suo arresto, aveva simulato una rapina di ventimila euro “per apparire una persona
per bene”.
Significative, inoltre, appaiono in detto contesto le dichiarazioni rese dall’altro collaboratore VILLANI Consolato,
che, nel verbale di interrogatorio del 17 febbraio 2011, ha riferito della sussistenza di interessi economici nel tessuto
reggino della famiglia ALVARO e, per essa, di ALVARO Cosimo (“Ho conosciuto Cosimo ALVARO, parte della
cosca omonima, presso la casa di cura Villa Speranza per il tramite del dott. Francesco Catalano. In quella
occasione ho parlato con Palermo Rocco. La famiglia ALVARO, per il ruolo che ha avuto alla fine della guerra di
mafia, può operare in città”).
Le predette dichiarazioni accusatorie dei collaboratori di giustizia, sulla cui attendibilità (richiamate le considerazioni
già sopra formulate, nell’ambito della trattazione dell’imputazione di cui al capo A della rubrica) si sono espresse in
maniera conforme e sintonica altre autorità giudiziarie, e che si presentano connotate dai requisiti della congruenza,
della spontaneità, dell’autonomia, trovano perfetto riscontro nelle conversazioni oggetto di trascrizione ad opera di un
perito -terzo- che, come tali, si presentano di indubbio valore probatorio.
Le intercettazioni in questione contengono vere e proprie dichiarazioni confessorie provenienti, senza la
consapevolezza di essere intercettato, dal principale imputato della vicenda, appunto l’ALVARO, il quale, ritenendo
_______________________________________________________________
190
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
di parlare in luoghi sicuri e in contesti immuni da interferenze esterne, affronta spontaneamente gli argomenti di
interesse e commenta genuinamente le vicende relative all’imputazione in esame.
Sulla scorta di quanto sopra, la condotta posta in essere dall’ALVARO va ricondotta nell’alveo della fattispecie
incriminatrice di cui all’art. 12 quinquies L. 356/1992, di cui sussistono i presupposti oggettivo e soggettivo, atteso
che egli, in detto contesto, si è posto di fatto quale socio e gestore occulto della detta attività imprenditoriale, facendo
intestare fittiziamente la ditta alla madre del MAZZITELLI, al fine di eludere eventuali misure di prevenzioni
patrimoniali nei suoi confronti. Lo stesso, infatti, avendo riportato una condanna per associazione per delinquere
finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed avendo subito l’applicazione della sorveglianza speciale con divieto
di soggiorno nel comune di provenienza, aveva un ben fondato motivo di ritenersi possibile destinatario di misure di
prevenzione anche patrimoniali, che avrebbero aggredito quel patrimonio ove apertamente riferibile a se stesso.
Anche la condotta del MAZZITELLI integra la fattispecie delittuosa, oggetto di contestazione, posto che egli, dal
canto suo, si è prestato volontariamente alla creazione di una apparenza giuridica e formale della titolarità o
disponibilità del bene, difforme dalla realtà, attraverso la totale intestazione dell’attività imprenditoriale alla propria
madre e divenendo in tal modo socio dell’ALVARO Cosimo, con cui ha concorso ex art. 110 nella commissione
dell’attività illecita.
In tale direzione il MAZZITELLI ha agito in maniera assolutamente consapevole delle ragioni che avevano spinto a
compiere tale operazione l’ALVARO, soggetto già sottoposto a misura di prevenzione personale, la cui famiglia
storicamente inserita in qualificati contesti di ‘ndrangheta aveva già subito molteplici confische patrimoniali, e
notoriamente (per come emerso da tutta l’inchiesta) aduso ad evitare l’intestazione formale di beni e patrimoni
sempre aggredibili, a causa della sua storia criminale, da parte dell’autorità giudiziaria.
La vicenda in esame ha, quindi, evidenziato la pervasività degli interessi economici programmati e realizzati
dall’ALVARO (d’altronde, non limitati solo all’attività commerciale del Calajunco), il suo ricorso a prestanomi
(come appunto il MAZZITELLI), la sua enorme capacità di impiego di risorse chiaramente derivanti dalla potenza
della cosca mafiosa di appartenenza.
Sotto il profilo giuridico, corretto risulta l’inquadramento della condotta in contestazione nell’ambito della fattispecie
incriminatrice di cui all’art. 12 quinquies L. 356/1992, la quale, rubricata “trasferimento fraudolento di valori”,
punisce, salvo che il fatto costituisca più grave reato, “chiunque attribuisce fittiziamente ad altri la titolarità o
disponibilità di denaro, beni o altre utilità al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di
prevenzione patrimoniali o di contrabbando, ovvero di agevolare la commissione di uno dei delitti di cui agli artt.
648 bis e 648-ter c.p.”.
…”
Così, invece, prosegue la richiesta, correttamente segnalando quanto in premessa
evidenziato da questo G. I. P. in ordine alla spendita della propria funzione politico –
amministrativa da parte del SURACI in favore del MAZZITELLI:
“…
Tanto premesso, nei registrati rapporti tra SURACI e MAZZITELLI si evidenzia un rapporto
preferenziale che quest’ultimo crea in seno al comune grazie alle intercessioni ed alle chiare
ingerenze che l’allora consigliere riesce ad esercitare all’interno dell’ ente.
Indicative in tal senso appaiono espressioni del SURACI quali: “(…) siccome ci sono
quaranta persone che lo seguono che lo fanno, io m’aia assittari cinque minuti cu iddu, un
quartur’ura cu iddu ciao (…)”.
Sono molteplici le registrazioni dalle quali emerge come il MAZZITELLI abbia nel
SURACI (che si rivolge al primo con frequenti espressioni del tipo “barone ai suoi
comandi”) un canale preferenziale, un riferimento, uno strumento presso il comune di
Reggio Calabria per ottenere delle autorizzazioni che gli necessitano per le attività che
gestisce.
Il SURACI intratteneva una fitta rete di contatti a beneficio del MAZZITELLI, come egli
stesso asseriva:“figlio le cose non si possono fare in mezzo al corridoio, uno si siede,
spiega, ragiona, rammu u tempo mi sinni va Cardora che non saccio chi stava facendu ca
Cardora”, ribadendolo più volte nel prosieguo dell’attività : “ora lo chiamo io e gli dico
domani mattina entro le dieci di darti il parere ora lo sto chiamando io ciao”.
Rapporti di chiara natura sinallagmatica che rivelano da un lato l’azione di SURACI a
favore di MAZZITELLI in seno al comune - laddove l’anzidetto consigliere rivolgendosi a
MAZZITELLI gli diceva: “vidi che l’unico amico che ha darintra tu sugnu ieo e tu lo sai”e dall’altro evidenziano il sostegno elettorale fornito nelle amministrative del 2007 a favore
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191
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
di SURACI dal MAZZITELLI, come da quest’ultimo asserito: “non solo vedi che ti sto
facendo prendere voti pure la sotto ai pescatori o latu i mia che là sunnu una tribù e ci rissi
che mi l’hanno a dare a mia che io ci incu u culu a pisci che ci accatto i pisci”.
Si riportano – di seguito – le conversazioni telefoniche che richiamano quanto asserito (vds
allegato 18):
LN
82
PROGR.
13751
SINTESI
LN
82
PROGR.
38714
SINTESI
LN
82
PROGR.
38784
SINTESI
DATA
24/12/2006
ORA
23.19.15
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Buon Natale e Felice Anno Nuovo Mazzitelli Salvatore
DATA
13/04/2007
ORA
20.48.43
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Suraci Domenico Giovanni chiede a Mazzitelli Salvatore (che chiama Barone) se sia tutto a posto . Mazzitelli chiede per che cosa e
dice che ancora non è andato dai giornalisti. Suraci gli dice che era passato dal suo ristorante ma che lui era assente , poi gli dice che
andrà domani mattina.
Mazzitelli risponde: “ e muvimuni Dominique perchi io aia cuminciari a guerra, vogliu diri e quindi”
Suraci gli precisa che domani mattina andrà . Mazzitelli gli chiede si farsi riferire cosa ha intenzione di fare un terzo soggetto e di
capire se vuole la guerra .
Suraci dice che quando uscirà lo chiamerà e gli dirà : “fai bene procedi, no fai fermati perché si risolve giusto o no?”.
Mazzitelli: “perfetto ndi sintumu domani mattina e rispondimi a questo numero che io sono”.
DATA
14/04/2007
ORA
13.16.31
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore dice a Suraci Domenico Giovanni che sono quindici giorni che lo chiama e che lui non gli risponde. Suraci ( che
lo chiama barone) gli dice che ancora non lo ha visto perché c’era Verdone, che c’era una confusione terribile e che non avrebbe
potuto mettersi in quel bordello perché, spiega, “maia assittari un quartu r’ura e mi ragiunu cu iddu, penso che vado a casa sua tra
un po”.
Mazzitelli risponde: “Dominique vedi che i motori ce li ho caldi”
Suraci: “figlio le cose non si possono fare in mezzo al corridoio, uno si siede, spiega, ragiona, rammu u tempo mi sinni va Cardora c he
non saccio chi stava facendu ca Cardora”
Mazzitelli prosegue: “ho i motori caldi”
Suraci: “e lo so Barone lo so”
Mazzitelli: “e non so, non so se sono convinto che mi basterà u sai perché ora ci ho riflettuto pure Dominique lo sai che mi è maturato
ora nella testa che io dico si magari ora gli faccio pressione con queste cose e quersto qua me la darà la licenza e poi verrà, mi
manderà tutti i giorni i vigili a rompermi il culo allora dico io e meglio mi moro”
Suraci: “no e ma vabè ma non è cosi, ma non è così”
Mazzitelli: “è meglio mi moro mi convene mi ci fazzu burdello a undi nesce nesce e poi se non altro mi defenderò, u viriti da sempre
iddu è”
Suraci gli dice che se gfosse stata una cosa dove non si sarebbe fatto influenzare se fosse sata per lui gliela avrebbe già data.
Mazzitelli dice che questo soggetto è un maccarrone, è un pipichino.
Suraci risponde: “fammi parrare Barone ciao, mannaia Barone si terribile”
Suraci gli spiega che dopo che avrà parlato lo contatterà e dice : “siccome ci sono quaranta persone che lo seguono che lo fanno, io
maia assittari cinque minuti cu iddu, un quartu r’ura cu iddu ciao”
LN
82
PROGR.
39176
SINTESI
DATA
16/04/2007
ORA
13.33.06
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Mazzitelli Salvatore che si vedranno tra mezz'ora.
_______________________________________________________________
192
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
39269
SINTESI
LN
82
PROGR.
39270
SINTESI
LN
82
PROGR.
39727
SINTESI
LN
82
PROGR.
39906
DATA
16/04/2007
ORA
18.15.05
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore. Suraci chiede di vedere Mazzitelli per parlargli.
DATA
16/04/2007
ORA
18.25.02
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore, discutono di vedersi.
DATA
18/04/2007
ORA
13.27.46
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore dice a Suraci Domenico Giovanni che forse non glielo hanno dato e che forse glielo danno oggi pomeriggio.
Suraci gli dice che appena lo ha immediatamente di fargli la lettera, poi gli dice che se non glielo da se lo fa dare lui. Mazzitelli gli
chiede se poi questa cosa gliela deve fare scrivere dal legale. Suraci gli dice che in base alla motivazioni che gli hanno dato non è così
perché c’è una autoriazzazione regionale che gli consente di farlo.
DATA
18/04/2007
ORA
17.37.21
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore.
Mazzitelli dice di essere dall'avvocato e che non accetta più compromessi.
SINTESI
Suraci chiede il perché. Mazzitelli dcie che lo stanno prendendo in giro , che Peter gli aveva riferito di venire in Comune e che poi
era chiuso.
Suraci gli dice di temporeggiare e di prenderselo domani mattina poi aggiunge: “ora lo chiamo io e gli dico domani mattina entro le
dieci di darti il parere ora lo sto chiamando io ciao”
LN
82
PROGR.
39908
SINTESI
LN
82
PROGR.
40213
DATA
18/04/2007
ORA
17.42.33
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Mazzitelli Salvatore di aver sentito una terza persona: “e l’ho sentito mi ha detto che ti aveva detto
sulla porta oggi che poi lo hai chiamato pure ti ha detto per domani pomeriggio perché manca ancora il parere della cosa, del
commercio, per potertelo dare e aveva cinque giorni lavorativi per darlo”
Mazzitelli dcie di essersi seccato e di volerlo dare.
Suraci dice che gli è stato riferito che domani non riesce a darglielo no per sua volontà ma perché il commercio domani mattina glielo
sollcita. Mazzitelli dice di essersi rotto le palle di queste vessazioni, grida e dice che deve pensare e lavorare e non a loro.
Sraci si giustifica dicendo che gli è stato riferito che manca il parere dell’ufficio commercio.
Mazzitelli dcie che questa polpetta avvelenata non interessa nessuno.
Suraci gli dice di aspettare sino a domani pomeriggio.
Mazzitelli dice che intanto andrà dall’avvocato e che stasera si vedranno per ragionare .
DATA
19/04/2007
ORA
19.02.48
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
_______________________________________________________________
193
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
204
PROGR.
9868
SINTESI
LN
82
PROGR.
43349
Dopo riferimenti generici Suraci Domenico Giovanni chiede a Mazzitelli Salvatore se glielo hanno dato. Mazzitelli dcie che glielo
hanno dato.
Suraci risponde: “u viri”
Mazzitelli chiede cosa devono fare.
Suraci gli dice che devono fare un ricorso.
Mazzitelli gli dice di considerare che non gli hanno dato niente, che gli è stato dato il verbale della conferenza e non l’atto di diniego.
Suraci gli dice che quindi lo ha. Mazzitelli spiega che ha questo non può fare opposizione , perchè se nò dovrebbe fare opposizione a
tutti come a Melchini che si è pronunciato in quel modo. Quindi Mazzitelli gli passa un suo amico.
Suraci parla con uomo che si presenta quale Enzo Caccavari. I due si conoscono. Caccavari dice a Surci che c’è soltanto un verbale in
cui aprono e chiudono una seduta nella quale l’ufficio urbanistica del comune esprime parere negativo, spiega che questo non è un
provvedimento ma bensì un verbale aperto e chiuso con la firma del responsabile Peter (il cognome non si evince) . Suraci dice che a
fronte di questo verbale in base al pua da una zona all’altra non è possibil fare ristorazione ma spiega che : “tutto questo è superato da
una normativa regionale che lo autorizza, mi segui, quindi lui in base a questa normativa regionale deve dire eee che l’articolo 17 eee
è stato superato dall’autorizzazione regionale numero eee hai capito allora così devono riproporre in commissione la pratica in virtù
di questa autorizzazione regionale”.
Caccavari dice che crede che serva una nuova domanda. Suraci dice che lui la deve integrare perché ancora non è bocciata. Quindi gli
dice che la spiaggia è demanio, è una cosa che gli spetta e che gli deve concedere la regione alla quale spetta la competenza.Spiega che
se la regione ha autorizzato il comune non può che prenderne atto.
Suraci poi dice: “parramuni chiaro ci ficiru una merdata va dai” .
Quindi ridiscutono Suraci e Mazzitelli che gli dice che era provvederà a redigere il documento.
Suraci gli dice che quando la avrà gliela dovrà dare e chiosa: “barone ai suoi comandi”.
DATA
24/04/2007
ORA
11.50.42
CHIAMANTE
+393287112827
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
BATTAGLIA Peter Diminic
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Battaglia Peter chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che c'è il barone Mazzitelli che gli deve dare i documenti per cui
vuole vederlo, Suraci riferisce di essere all'urbanistica e gli dice di protocollarla, Peter gli chiede di dargli il numero di Michele via
sms.DATA
30/04/2007
ORA
12.59.11
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore: che c’è Dominique?
Suraci Domenico Giovanni: dove sei barone ?
Mazzitelli Salvatore: al ristorante sono …inc…che c’è ?
Suraci Domenico Giovanni: ci vediamo dopo, ci vediamo dopo
Mazzitelli Salvatore: non ho capito dove vuoi che vengo ?
Suraci Domenico Giovanni: sei sul motorino?
Mazzitelli Salvatore: dimmi undu voi chi succiriu dimmi Dominic
Suraci Domenico Giovanni: no niente barone non ti preoccupare
Mazzitelli Salvatore: e ?
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni: no e
Mazzitelli Salvatore: ma non ti candidasti Dominic spiegami
Suraci Domenico Giovanni: ma chi l’ha detto che non mi sono candidato ?
Mazzitelli Salvatore: no un cornuto me lo aveva detto
Suraci Domenico Giovanni: si quel cretino di Arilotta secondo me
Mazzitelli Salvatore: e
Suraci Domenico Giovanni: mi ha telefonato per dirmi che non mi sono candidato, barone vai tranquilo che sono candidato
Mazzitelli Salvatore: no perché io ciu rissi già ai cristiani che cazzu i viruta fazzu
Suraci Domenico Giovanni: ma non ti preoccupare barone io lo sai che ti voglio bene, poi ti renderai conto se ti voglio bene
Mazzitelli Salvatore: non solo vedi che ti sto facendo prendere voti pure la sotto ai pescatori o latu i mia ch la sunnu una tribù e ci rissi
che mi l’hanno a dare a mia che io ci incu u culu a pisci che ci accatto i pisci
Suraci Domenico Giovanni: ella peppina
_______________________________________________________________
194
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Poi i due convengono di vedersi.
LN
82
PROGR.
43474
SINTESI
LN
82
PROGR.
43787
DATA
30/04/2007
ORA
21.09.47
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore che gli chiede se ha parlato. Suraci dice che torna domani sera.
DATA
02/05/2007
ORA
13.12.35
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni: pronto
Mazzitelli Salvatore: ma non mi rispundi mai Dominique
Suraci Domenico Giovanni: ora sono uscito ero nella stanza dobbiamo incontrarci con lui poi io e te ha detto di dargli tre giorni per
chiamare…inc….ero qua con Peter che ce ne stiamo andando ra ti chiamo io fra un po’ dai
SINTESI
Mazzitelli Salvatore: aspetta un attimo ci dobbiamo incontrare con chi ? col sindaco ?
Suraci Domenico Giovanni: si
Mazzitelli Salvatore: non lo vogliono fare
Suraci Domenico Giovanni: no , no barone non correre sempre tu ti chiamo io tra un po’ ciao
Mazzitelli Salvatore: ciao
LN
82
PROGR.
46494
SINTESI
LN
82
PROGR.
47514
DATA
11/05/2007
ORA
19.19.15
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Mazzitelli Salvatore che lo richiamerà lui.
DATA
16/05/2007
ORA
10.38.14
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393939656763
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore : che fai ora mi chiami ogni secondo
Suraci Domenico Giovanni: barone c’è Enrico che mi piglia per il culo, sta votando per un comunista senti un attimo barone ma mi
runi qualche due voti ?
Mazzitelli Salvatore : e ora ti ietti sutta bandiera allura
Suraci Domenico Giovanni: no sugnu ca cu Enrico, mi ha detto il barone ti vota ? gli ho detto che cazzu ni sacciu u baruni è pazzo
non si sapi chiddu chi faci, lui ha fogliettini di comunisti in macchina
Mazzitelli Salvatore : dove sei ?
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni: sul ponte della libertà
Mazzitelli Salvatore : uhm non ti preoccupare Dominique, non ti preoccupare
Suraci Domenico Giovanni: mu runi qualche….
…tratto inc…
Mazzitelli Salvatore : pensa mi si serrio tu
Suraci Domenico Giovanni: e ?
Mazzitelli Salvatore : mi succere chiddu chi dissi
Suraci Domenico Giovanni: tu lo sai che io sono serio sempre
_______________________________________________________________
195
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Mazzitelli Salvatore : no lassili iri sti fissarie, si serio quando si serio e poi non si serio quando non si serio
Suraci Domenico Giovanni: vidi che l’unico amico che ha darintra tu sugnu ieo e tu lo sai
Mazzitelli Salvatore : no ora non esagerare l’unico
Suraci Domenico Giovanni: stai tranquillo che l’unico amico che hai e ?
Mazzitelli Salvatore : pochi si ma l’unico ?
Suraci Domenico Giovanni: qua c’è Arlotta che praticamente dice che praticamente di essere più concreto…inc…barone
Mazzitelli Salvatore : e
Suraci Domenico Giovanni: ma runi una manu o no ?
Mazzitelli Salvatore : non ti preoccupare ti rssi Dominique, vedi ca io a differenza tua non parru assai, parru giustu, misuratu
Suraci Domenico Giovanni: viriti ca parra giustu e misuratu rissi
Mazzitelli Salvatore : bravo
Suraci Domenico Giovanni: ciao baruni ciao
Mazzitelli Salvatore : ciao
LN
82
PROGR.
49095
SINTESI
DATA
21/05/2007
ORA
14.45.55
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393939656763
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore dice a Suraci Domenico Giovanni di aver trovato e bloccato un capo elettore.
Convengono di vedersi in segreteria.
LN
82
PROGR.
49702
SINTESI
LN
82
PROGR.
50484
DATA
22/05/2007
ORA
22.20.01
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore detto Barone con SURACI Domenico Giovanni il quale chiede dove si trova, Mazzitelli riferisce di essere al
ristorante.DATA
24/05/2007
ORA
21.25.43
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore che fa delle osservazioni allo stesso Suraci sulla visibilità del fac simile.
SINTESI
Mazzitelli dice che domani gli farà il resoconto finale.
Suraci lo ringrazia di tutto.
LN
82
PROGR.
53459
DATA
30/05/2007
ORA
10.54.43
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Mazziteli Salvatore.
Suraci dice di aver chiamato un soggetto che accompagnerà Mazzitelli.
SINTESI
Mazzitelli dice a Suraci che non deve essere troppo tardi perchè lui ha appuntamento col comandante e anche perchè nel caso
contratrio per sabato non c'è la fa ad aprire.
_______________________________________________________________
196
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
53467
SINTESI
LN
82
PROGR.
53527
DATA
30/05/2007
ORA
11.19.42
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393939656763
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Mazzitelli Salvatore di venire di fronte alla camera di commercio.
DATA
30/05/2007
ORA
12.51.09
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore chiede a Suraci Domenico Giovanni s ha parlato con quel ragazzo.
Suraci dice di no e gli chiede cosa gli hanno detto.
Mazzitelli gli dice che gli hanno chiesto il permesso per costruire anche se hanno la concessione edilizia.
SINTESI
Suraci gli chiede se glielo rilascia l'ufficio di coso.
Mazzitelli dice che deve essere o Pino o coso.
Suraci dice di no e che ora lo chiamerà.
LN
82
PROGR.
53578
DATA
30/05/2007
ORA
13.52.55
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore.
Suraci dice a Mazzitelli di aver richiamato Alberto il quale gli ha detto che lo richiamerà per salire da mpare Pizza.
Suraci dice a Mazzitelli che se serve una autorizzazione aggiuntiva gliela devono fare e che un terzo soggetto la convoca e gliela la fa
e fa sia l'uno che l'altro in modo da prendere due piccioni con una fava.
Suraci fa riferimento ad un impegno di Peppe e di un secondo problema da risolvere, che poi a dire di Mazzitelli è una cazzata che
può risolvere pure Pino Melchini.
SINTESI
Suraci gli dice che dato che un terzo soggetto si è preso l'impegno lo deve portare a termine a prescindere delle elezioni.
Suraci gli dice di stare tranquillo perchè verrà risolto il problema e fa riferimento ad un soggetto che non farà più lo spiritoso dopo
che lo chiamerà Peppe: “anche perché stai tranquillo che quell’atteggiamento che aveva il tuo amico non lo avrà per almeno tre
mesi stai tranquillo, come lo chiamerà ora Peppe gli dirà di fare non si metterà a fare lo spiritoso come due mesi fa non ave re dubbi
su questo”
Mazzitelli conferma a Suraci di essersene accorto in queste due interlocuzioni che ha avuto con lui.
Suraci gli dice di stare tranquillo.
Ancora Mazzitelli conferma a Suraci che per quest'ultimo problema non serve che si passi dalla commissione.
Suraci gli dice di aspettare che arrivi Alberto e che ragioneranno sul da farsi.
Poi gli dice che parlerà con un soggetto e che l’altro problema poi lo risolverà Peppe.
LN
82
PROGR.
54341
SINTESI
DATA
31/05/2007
ORA
22.12.42
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393381363663
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
ROMEO Alberto
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Tra gli squilli Suraci dcie ai convenuti: "inc ho incontrato Pino oggi all'urbanistica allo sportello...ragazzi che dobbiamo fare con i
soldi che io sono incasinato?..omissis"
Inizia il contatto: Suraci Domenico Giovanni con ROMEO ALBERTO.
_______________________________________________________________
197
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Suraci dice a Romeo che è il fratello del barone.
Suraci gli chiede cosa ha fatto.
Romeo gli dice che hanno risolto tutto e che deve fare (una terza persona) soltanto il versamento di merda che non vuole anche fare.
Suraci chiede il perché poi dice: “come al solito”
Romeo dice che si vede che sono amici e che hanno l’allergia per i versamenti alla fine gli dice che hanno risolto tutti.
Poi Suraci gli dice che ha un assegno per lui.
Convengono di risentirsi domani mattina.
LN
82
PROGR.
54342
DATA
31/05/2007
ORA
22.14.46
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore.
Suraci chiede a Mazzitelli quando sarà operativo col lido.
Mazzitelli gli dice quando gli faranno fare un coso.
Suraci gli chiede se non abbia risolto.
Mazzitelli dice che ha risolto troppo tardi e alla fine lo informa che la possono fare per Giovedi.
SINTESI
Suraci dice che va bene.
Mazzitelli gli chiede dove si trova.
Suraci dice di essere con Pino e con Michelangelo e che stanno chiacchierando.
Mazzitelli gli dice che domani sera sale .
Suraci conferma e dice che l’importante che abbia risolto e gli dice di farsi risolvere quella cosa da ere persone che hanno ottimi
rapporti e che non vogliono niente, quindi per l’altra cosa gli dice che andranno lui ed Alberto da Peppe e che vedranno come
impostarla.
Quindi Mazzitelli chiede a Suraci se metteranno delle persone in un certo posto oppure no ( riferimenti criptati) .
Suraci dice che pensa di si e che lo spera.
Mazzitelli dice che sarebbe contento perché sono persone serie.
Suraci dice che sono persone di una serietà e di una competenza alucinante.
LN
82
PROGR.
56070
DATA
06/06/2007
ORA
12.11.39
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Mazziteli Salvatore: non mi rispunni mai presidente
Suraci Domenico Giovanni: e baruni bello, ho il telefono senza suoneria
Mazziteli Salvatore: sei un presidente sei
Suraci Domenico Giovanni: senti vedi che la limitiamo a tre, quattrocento persone regolati tu perché sennò veramente facciamo
duemila persone
Mazziteli Salvatore: non ho capito scusami
Suraci Domenico Giovanni: la limitiamo a tre, quattrocento persone
Mazziteli Salvatore: ma chiddu chi faci ?
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni: no ma lui lo da gli inviti ma resta la mia festa sennò poi diventava una festa di tutti e non mi andava e
non esiste poi se la vuole fare con tutta la coalizione diventa un discorso a parte
Mazziteli Salvatore: e quindi non la fa contemporaneamente alla tua
Suraci Domenico Giovanni: si, si no viene pure lui e via dicendo con i suoi invitati però probabilmente la faremo , la faremo dopo, la
faremo fatta in modo diverso
Mazziteli Salvatore: e quindi cosa dobbiamo fare solo dolci e frutta
Suraci Domenico Giovanni: si dolci e frutta va benissimo dolci e frutta…inc…
Alla fine convengono di vedersi al ristorante.
_______________________________________________________________
198
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
56293
DATA
06/06/2007
ORA
18.41.40
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama Mazzitelli Salvatore al quale dice di presentare, domani mattina, la richiesta per fargli il
collaudo venerdì.SINTESI
Mazzitelli gli dice che visto che è diventato un loro amico, gli può anche dire di prepararla e poi andrà a firmargliela.
Suraci gli dice che allora domani mattina andranno insieme ed inoltre lo invita a richiamarlo domani mattina alle nove.-
LN
82
PROGR.
56395
DATA
07/06/2007
ORA
09.51.59
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore (Barone ) chiama SURACI Domenico Giovanni il quale gli dice che lo richiama lui dopo.
SINTESI
LN
82
PROGR.
56562
Mazzitelli gli chiede se devono andare la e Suraci gli dice di parlare con Peter per vedere come deve preparare la richiesta. -
DATA
07/06/2007
ORA
13.39.27
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore chiama SURACI Domenico Giovanni il quale gli dice che è fuori dal suo ristorante.
SINTESI
LN
204
PROGR.
15254
Mazzitelli conclude dicendo che sta arrivando.-
DATA
07/06/2007
ORA
13.47.04
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393287112827
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
BATTAGLIA Peter Diminic
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama Peter al quale dice che il collaudo al locale del Barone (Mazzitelli Salvatore) lo devono fare
domani, anche perchè alla festa di sabato ci sarà anche Peppe e non vuole che lo mettano in difficoltà.Peter gli risponde che per domani hanno programmato già altri cinque collaudi ed inoltre gli passa il telefono all'architetto.SINTESI
Suraci parla con l'architetto che chiama con il nome Pino, al quale dice che il collaudo lo devono fare domani, perchè sabato alla festa
c'è anche Peppe e non vuole che dopo esca la notizia che sia andato in un locale non in regola.L'architetto gli dice che già hanno 5 collaudi programmati e Suraci gli ripete che lo devono fare domani.L'architetto gli passa nuovamente il telefono a Peter, il quale parla con Suraci.I due si organizzano per incontrarsi domani mattina alle nove ed effettuare il collauso al lido.-
LN
82
PROGR.
57909
SINTESI
DATA
12/06/2007
ORA
11.59.30
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore. Discutono di vedersi.
_______________________________________________________________
199
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
57938
SINTESI
LN
82
PROGR.
58153
SINTESI
LN
82
PROGR.
58240
DATA
12/06/2007
ORA
12.28.38
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Mazzitelli Salvatore che sta arrivando.
DATA
13/06/2007
ORA
10.17.04
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore (Barone) chiama Suraci Domenico Giovanni il quale gli dice che lo richiama fra un quarto d'ora.-
DATA
13/06/2007
ORA
13.59.38
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama Mazzitelli Salvatore al quale dice che sta arivando per mangiare.mazzitelli gli risponde che l'ha chiamato perchè ha bisogno di Nino Mordà per il medico.
SINTESI
Suraci gli risponde che Mordà sta rientrando da Roma ed arriverà per le tre e mezza e Mazzitelli gli dice che l'appuntamento è per le
tre ed inoltre gli chiede se conosce il medico Caridi.Suraci gli risponde di si ed inoltre gli dice di non preoccuparsi che lo accompagna lui.-
LN
82
PROGR.
58297
DATA
13/06/2007
ORA
15.14.16
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama Mazzitelli Salvatore al quale dice di raggiungerlo a Piazza Sant'Agostino.
SINTESI
LN
82
PROGR.
60786
SINTESI
Mazzitelli risponde che va bene.-
DATA
20/06/2007
ORA
21.41.15
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni: ah pronto barone buonasera come sta ?
Mazzitelli Salvatore: se ricordato alla fine
Suraci Domenico Giovanni: non è che mi sono ricordato barone io vengo a mangiare da lei…inc…ma lei non è più presente, lei non
segue più questo posto perché sicuramente non le dà un reddito superiore a cinquecentomila euro….inc…un milione e mezzo due
milioni di reddito annuo sicuramente
Mazzitelli Salvatore: bravo, bravo Dominiqe ma parroro o non parraro ancora
Suraci Domenico Giovanni: dove sei barone ?
Mazzitelli Salvatore: tra dieci minuti rivengo al ristorante
Suraci Domenico Giovanni: e qua sono dai
Mazzitelli Salvatore: tu sei la ?
_______________________________________________________________
200
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Suraci Domenico Giovanni: si, si
Mazzitelli Salvatore: va bene ciao
Suraci Domenico Giovanni: ma ieri sono venuto pure barone
Mazzitelli Salvatore: lo so Dominique però ancora il lido è in crescendo hai è quindi tremila pensieri poi abbiamo un sacco di
cerimonie da fare
Suraci Domenico Giovanni: speriamo che cres…speriamo che cresca sempre barone e che ci sia sempre il problema della cerimonia
Mazzitelli Salvatore: e sto venendo dai e ti spiego
Suraci Domenico Giovanni: ciao
Mazzitelli Salvatore: ciao
LN
82
PROGR.
62280
DATA
28/06/2007
ORA
13.42.57
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
suraci domenico giovanni chiama a mazzitelli salvatore e gli dice "era avvelenato ora sono cazzi loro quando torna, comunque tu ora,
mi fai una cortesia, tu sai perche' non deve dire le cose perche' senno' gliele riportano a mo' di tragedia, siccome ora tu sei dalla parte
della ragione non parlare che ora e' un problema suo".
SINTESI
mazzitelli dice al suraci "io ho perso i soldi dominique e ora qualcuno, va be quando torni poi"
suraci dice al mazzitelli "ormai sono, ormai scusami sono 7 giorni giovedi prossimo, siccome e una cosa che ti tocca stai tranquillo,
stai tranquillo, tra l'altro non e che il problema sei tu ora il problema e che devono dirlo a lui che e' una cosa che ti spetta e che non
l'hanno fatto tu statti tranquillo e' una cosa che ti spetta per legge quindi non esiste. ciao."
LN
204
PROGR.
17660
DATA
28/06/2007
ORA
13.55.01
CHIAMANTE
+393287112827
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
BATTAGLIA Peter Diminic
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
BATTAGLIA Peter Diminic chiama a SURACI Domenico Giovanni.
I due parlano del problema avuto con MAZZITELLI ed il SURACI dice che è una csa che si risolve ed il BATTAGLIA si scusa con
il SURACI.
SURACI dice al BATTAGLIA che si risolve e che lui se la vede "la sopra" e che caso mai si fa una modifica al P.U.A..
SINTESI
BATTAGLIA e il SURACI parlano del comportamento che ha usato "MAZZITELLI " nei suoi confonti e in quelli di Peppe, che lui
glielo aveva detto che bastava fare una piccola variante, che ha strappato l'invito di GASPARRI, che gli prenderà la macchina.
SURACI dice al BATTAGLIA che adesso lo chiama e che lo manda "a quel paese" ed il BATTAGLIA consiglia al SURACI di
evitare, e chiede allo stesso dove si trova e quando rientra.
SURACI dice al BATTAGLIA che si trova molto lontano e che rientrerà domenica.
LN
82
PROGR.
62286
DATA
28/06/2007
ORA
14.19.28
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393475714945
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
MAZZITELLI Salvatore
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore.
Suraci, alterato, riprende Mazzitelli sul comportamento avuto di fronte a delle persone che fanno parte della commissione e che
nutrono, a dire del Suraci, stima dello stesso Suraci.
SINTESI
Mazzitelli, alterato, dice che già lo hanno preso molto in giro.
Suraci dice a Mazzitelli che lui ha avuto l'abilità di indisporre persone che erano propense a fare quella cosa dicendo minchiate.
Mazzitelli dice che quando vuole ne possono parlare di persona.
_______________________________________________________________
201
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Suraci si chiede se vogliano parlare delle minchiate che dice.
Suraci dice che dopo che lui si era interessato lui si è permesso i piena commissione di fare delle battute stupide.
Mazzitelli dice loro non si possono permettere di prenderlo in giro.
Suraci dice a Mazzitelli che è giusto rivendicare i propri diritti ma non può dire " gli prendo la macchina" perchè sono cose che una
persona di buon senso non le dovrebbe dire.
Mazzitelli dice che la colpa è la loro e dice di essere una persona seria.
Mazzitelli dice che lui ed un terzo soggetto hanno mancato nei suoi confronti.
Mazzitelli dice che gli girano i coglioni che gli è stato riferito della mancata seduta della commissione per una carta.
Suraci gli risponde che può anche capire il suo stato d'animo relativo all'arrabbiatura, solo che non ha il diritto di dire determinate
cose e Mazzitelli risponde che quando una persona ha i coglioni girati, gli scappa di tutto.Suraci lo riprende e dice che questa è una cosa sbagliata, perchè non permette a nessuno di far ridere le persone alle sue spalle.Mazzitelli risponde che comunque con il suo comportamento lo sta fecendo comunque, perchè non ha fatto altro che dirgli cheè tutto
a posto, di non preoccuparsi e poi quando arriva la, lo prendono per il culo a 50 anni.
Suraci ripete nuovamente che non è accettabile un comportamento del genere e Mazzitelli gli chiede se ha saputo da peter che ieri è
andato a trovarlo " L'Innominato".
Suraci a questo risponde che non cambia nulla e Mazzitelli riprende il discorso e gli dice che la colpa relativa alla sua reazione è sua
perchè l'ha chiamato circa 330 volte, ma non gli risponde mai.
Suraci dopo aver udito nuovamente le lementele del Mazzitelli, gli dice che se vuole che la situazione si risolva a suo favore deve
solo stare zitto.
Mazzitelli replica nuovamente che il suo è stato una reazione a come è stato trattato e non è stato fatto per mettere in ridi colo la sua
persona.
Infine Suraci conclude dicendo al Mazzitelli che non appena rientra a Reggio lo passerà a trovare.LN
204
PROGR.
18253
DATA
05/07/2007
ORA
13.18.00
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393287112827
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
BATTAGLIA Peter Diminic
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama Peter al quale chiede novità.Peter gli risponde che c'è Pino che sta parlando con Mazzitelli e poi glielo passa al telefono, dicendo testualemnte "aspetta che ti
passo il barone".Mazzitelli parla con Suraci Domenico Giovanni al quale dice che non glielo vogliono dare ancora una volta.Suraci gli chiede di passargli a Peter e Mazzitelli gli dice che comunque sabato lo apre comunque.
SINTESI
Suraci ripete nuovamente di passargli a Peter.Suraci chiede a Peter, di fargli capire che tipo di problemi ci sono.Peter gli risponde che non si sta esprimendo l'urbanistica ed aggiunge che nella migliore delle ipotesi, l'urbanistica può dire che si
può rinviare al consiglio comunale per la variante al ...incomprensibile... Inoltre lo invita a non fornirgli dei dati tecnici anche perchè
a lui non interessano quindi nel momento in cui avrà tutti i pareri emetterà il provvedimento.
_______________________________________________________________
202
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
65384
SINTESI
LN
82
PROGR.
85366
DATA
11/07/2007
ORA
21.06.55
CHIAMANTE
+393475714945
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
MAZZITELLI Salvatore
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Mazzitelli Salvatore chiama Suraci Domenico Giovanni e chiede di vedersi, Suraci dice che è stato con Peppe a parlare per cui gli
dice che passerà dal ristorante e gli dirà.-
DATA
03/12/2007
ORA
12.53.20
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Mazzitelli Salvatore detto il barone.
Suraci chiede a Mazzitelli se ha risolto.
SINTESI
Mazzitelli dice di no e dice di non avere una lira e che quindi non può dargli soldi.
Mazzitelli dice che li può pagare in 24 mesi così come stabilisce la delibera.
Suraci gli dice che sta chiamando un terzo soggetto.
LN
82
PROGR.
85371
DATA
03/12/2007
ORA
13.01.39
CHIAMANTE
+393939656763
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Mazzitelli Salvatore che ha parlato e che gli hanno detto che qualcosa gli daranno ma non tutti
quei mesi perchè c'è un problema con la concessione e che entro maggio bisogna farlo.
Mazzitellid ice che sono 16.000.00 euro.
SINTESI
Suraci dice che non è un problema considerato che dopo un mese lui apre.
Mazzitelli dice di aver palrato con Peppe e si interrompe.
Suraci gli dice che ne parleranno poi di persona.
…”
Ennesima riprova, dunque, dell’intensità dei legami che avvincono il SURACI
Dominique a soggetti che sono legati o comunque contigui a cosche della ‘ndrangheta
o che la favoriscono o agevolano, come il MAZZITELLI.
Se questo è il quadro di relazioni interpersonali fondate anche su comuni interessi
economici che le indagini rivelano, deve, ora, esaminarsi la parte della richiesta che
condensa le principali emergenze indiziarie acquisite proprio in ordine alla
infiltrazione della cosca DE STEFANO – TEGANO mediante le forniture ai
supermercati del gruppo S. G. S. Group S. r. l.
Ecco, quindi, quanto osserva il P. M.:
“…
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203
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
§ - II.4) L’attività d’infiltrazione nella distribuzione alimentare mediante le forniture alla
SGS GROUP Srl: l’intercettazione ambientale negli uffici della SGS GROUP Srl, il ruolo
di UTANO Pasquale e la posizione di CROCE’ Giuseppe
A supportare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Paolo IANNO’, in ordine agli
stretti rapporti tra il SURACI e la criminalità organizzata e nello specifico con il potente
cartello criminale che fa capo alle famiglie DESTEFANO - TEGANO di Archi concorrono
diversi altri elementi.
In tal senso si ritengono importanti le frequentazioni (sopra riportate) e i già riportati
contatti telefonici registrati tra il predetto e personaggi che si ritengono - vuoi per i forti
vincoli familiari93, vuoi per le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, nonché per le
frequentazioni e i trascorsi giudiziari - quantomeno vicini all’anzidetta organizzazione
criminale.
Importanti conferme in ordine all’infiltrazione del cartello criminale che fa capo alle
famiglie DESTEFANO/TEGANO di Archi nel settore della grande distribuzione alimentare
nella città di Reggio Calabria, con specifico riferimento ai punti vendita gestiti da
Dominique SURACI e dal di lui socio Giuseppe CROCE’, si rilevano nel contenuto di
alcune conversazioni tra presenti registrate negli uffici della sede legale della SGS GROUP,
già controllata attraverso propri prestanome dal predetto Dominique SURACI e
successivamente ceduta all’ex socio Giuseppe CROCE’.
Proprio dal contenuto dei colloqui tenuti del suddetto Giuseppe CROCE’ - nel momento in
cui Dominique SURACI si defilava dal controllo della SGS GROUP, cedendo ai figli di
CROCE’ le quote detenute dalla SDS HOLDING attraverso i propri prestanome - che si
traggono importanti elementi idonei a riscontrare quanto sopra asserito.
Il riferimento è ai progressivi:
a) nn.3483, 3484, 3485, 3486, 3487, 3492 e 3510 del 3.7.08;
b) n.3742 dell’8.7.08;
c) nn.3998, 4001, 4002, 4003, 4004 del 14.7.08;
concernenti conversazioni intervenute nelle giornate indicate tra Giuseppe CROCE’ e il già
citato Pasquale UTANO94, il cui contenuto rileva importanti elementi in ordine al controllo
esercitato dal cartello criminale DE STEFANO/TEGANO nella gestione delle forniture dei
punti vendita della SGS GROUP.
Va detto che l’oggetto della discussione tra il CROCE’ e l’UTANO che si articolava tra il 3
ed il 14 luglio ’08 è una problematica concernente la fornitura di pane dei supermercati
gestiti dal primo, coinvolgente la ditta “Antico Mulino” di FALCOMATA’ Luciano, la cui
riconducibilità al ‘gruppo’ TEGANO-DE STAFANO è stata già evidenziata nella prima
parte della trattazione e che apparirà ampiamente confermata alla luce delle conversazioni
intercettate.
93 l’importanza dei vincoli di sangue in seno alla ‘ndrangheta è stata più volte evidenziata sia dalle risultanze
investigative sia dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.
94 nato a Reggio Calabria l’8.8.1950, ivi residente frazione Archi via vecchia Provinciale n. 3. L’identificazione di
UTANO Pasquale è certa giacché viene chiamato per nome (Pasquale), nel prog. 3487 si fa riferimento alla società
del predetto la DIPROCAS; nel prog. 3492 UTANO detta la propria utenza cellulare 3463062269, al medesimo
intestata e in cui sono stati intercettati colloqui con CROCE’; viene riconosciuto dalla voce perché intercettato sia
nell’ufficio della SGS , sia sul telefono di Dominique SURACE che quello di Giuseppe CROCE’.
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204
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Dalle stesse, emerge come il CROCE’ si trovi in evidente difficoltà per essere subentrato al
SURACI nella gestione diretta dell’attività commerciale, trovandosi a dover fronteggiare gli
impegni assunti dal suo predecessore.
Di tali difficoltà, il CROCE’ rendeva partecipe l’UTANO al quale è evidente come il primo
dovesse ‘dare conto’ per cercare di risolvere la spiacevole situazione.
Ciò posto, nel rinviare alla lettura della trascrizione integrale dei progressivi sopra
specificati, appare utile evidenziare solo alcuni passaggi dotati di maggiore significatività.
Innanzitutto, dal prog.3082 del 3.7.08 emergeva come il CROCE’, prima di ricevere
Pasquale UTANO, per avere una visione chiara della problematica da illustrare al predetto,
chiedeva al proprio collaboratore Raffaele ARMUCIDA di “controllare i dati dei vari
fornitori DIPROCAS e compagnia varia …” manifestando così in maniera evidente di
considerare l’UTANO referente diretto per la risoluzione di problematiche concernenti una
pluralità di ditte, anche diverse dalla DIPROCAS, l’unica tuttavia direttamente
riconducibile a quest’ultimo.
Quindi, dal successivo prog.3484, emergeva come il CROCE’ - sopraggiunto l’UTANO cominciava a prospettargli problematiche diverse rispetto alla fornitura di prodotti caseari,
oggetto dell’attività della DIPROCAS:
Crocè Giuseppe: iddu (lui ndr) me lo ha detto stamattina, si spirduo stu pane (si è dimenticato questo pane
ndr)…inc… ci disse : no (incomp) mi hanno fermato stamattina, mi disse: (incomp)
(CROCÈ parla al telefono chiedendo ad interlocutore tutte le schede dei fornitori di pane)
Crocè Giuseppe: io là i fornitori di pane non so chi sono
Utano Pasquale: e come …inc…
Crocè Giuseppe: ah?
Utano Pasquale: e come siete venuti a sapere…inc…?
Crocè Giuseppe: no,non lo sapevo, io i fornitori li conosco molto poco, perché c’erano situazioni …inc…
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe: no, no, ma sono venuti, fornitori sono venuti, parecchi, perché i fornitori sono
sempre…inc…: si raccomandano, fanno, dice…inc…
Utano Pasquale: …inc…tante volte sapete che succede purtroppo…inc… il fatto è che chi ha figli per carità
(incomp) a voi (incomp) a me…
Crocè Giuseppe: no ma non c’intra, ma non è questo
Il CROCE’ quindi testimoniava tutta la propria preoccupazione per la situazione venutasi a
creare, trovando piena condivisione da parte dell’UTANO:
Crocè Giuseppe: ma non è questo, no, no, ma a parte tutto, Pasquale io dico solo una cosa, io dico solo una
cosa, va bene io sto notando, io sto notando, perché farei male a dire che non è così, che non stà
funzionando così… (comunica qualcosa senza farsi sentire ndr.)
Utano Pasquale: che sapevo questo fatto qua io, questa è una cosa grossa…
Crocè Giuseppe: ma dico …inc…
Utano Pasquale: questa è una cosa grossa…
Crocè Giuseppe: ma io dico sono venuti oggi, due
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe: ma di un educazione
Utano Pasquale: ...inc…deve essere così
Crocè Giuseppe: che uno si sciala a parlare
Utano Pasquale: …inc… ma la stessa cosa è quello, ma perché quello non è così
Crocè Giuseppe: no, no (incomp) credimi
Utano Pasquale: ho capito
Crocè Giuseppe: questi due ragazzi sono venuti qua, loro, io non avevo da fare con loro perché, rapporti
…inc…
Utano Pasquale: a parte questo …inc… ve lo hanno comunicato questo… inc…
Crocè Giuseppe: a parte questo, se vuoi ti dico una panoramica che io voglio fare, dico: questi sono venuti
qua, poi presero e mi dissero: guarda addirittura, va bene, forse lo pagammo sino a Marzo, manca aprile,
manca maggio, va bene…inc… ma , ho l’impressione…
Utano Pasquale: si, si non ho dubbi
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205
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Crocè Giuseppe: è venuto stamattina…
Utano Pasquale: non ho dubbi
Crocè Giuseppe: io sono …inc… l’ho chiesto, ma sapete se (incomp) perché (incomp) ho preso, ho preso
dieci blocchetti, giustamente il direttore dice: CROCE’, non vi posso versare 200 assegni (incomp)
…inc…banca intesa
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe:ora io dico una cosa questi, qua avevano rapporti col mio socio, finito il rapporto con lui
sono …inc…
Utano Pasquale: …inc… è giusto
Crocè Giuseppe: io ho cercato di essere più chiaro possibile dicendo: guardate le cose stanno così, così, così,
io tra le altre cose non condividevo assolutamente il modo di fare, giusto o sbagliato che era, non mi
interessa…inc…
Utano Pasquale: come è giusto
Crocè Giuseppe: (incomp) il mio socio aveva un modo di fare, io dicevo siccome dico che col fornitore faccio
il favore al fornitore e lui fa il favore a me
…
Crocè Giuseppe: che stavo dicendo: ora devo chiarire una cosa, innanzitutto non c’erano discorsi diversi,
perché no, io sono dal 28 di Dicembre, no dal 5 di Gennaio 2008, ho fatto già due anni che eravamo in
società e al 5 facciamo tre anni e in tre anni non c’è mai stato un discorso diverso con questo fornaio, è un
fornaio …inc…che poi ha avuto discussioni non discussioni con il responsabile, col mio socio a me se mi
dicono chi è non lo so chiuso, giuro…inc…non conosco nessuno
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe: sii, allora scusate stavo guardando adesso: …inc… Carmelo, panificio BARRECA …inc…
fornace, PARMAREGGIO distribuzione, panificio GATTUSO, panificio MORABITO, MOIO, MOIO, MOIO,
MOIO, DEMARIA, SICLARI Antonia, ANTICO MULINO
L’UTANO, dal canto suo, mostrava interessamento alla problematica prospettatagli ed il
prosieguo della conversazione forniva la prova del fatto che si stesse parlando proprio del
pagamento delle forniture effettuate dalla ditta ‘Antico Mulino’:
Utano Pasquale: ma solo là scarica questo?
Crocè Giuseppe: ah?
Utano Pasquale: solo là scarica o anche in altri posti pure ?
Crocè Giuseppe: no, no, no, credo, credo, solo là
Utano Pasquale: …inc… ci sono problemi, capisci ….incom… problemi io
Crocè Giuseppe: allora, noi adesso vediamo, però penso, da quello che sono le forniture, no Armacà, solo ad
Armacà scarica, ora voglio vedere… e allora è venuto pure, è venuto pure, perché mia figlia gli avrà detto da
ora in poi: maggio, da giugno in poi, noi gli faremo il bonifico bancario, sessanta giorni, fine mese, il
primo…inc…del mese, scritto qua sotto, gli ho detto a mia figlia piglia accordi che li dobbiamo rispettare a
costo di morire, perché noi …inc…
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe: allora questo qua è stato pagato sino a Febbraio è stato pagato …inc… pagato tutto, Marzo
e Aprile…inc… maggio …incomp…
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe: niente, perché non ho le fatture
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe: Maggio e Giugno, aspettate un minuto perché non ho le fatture
Utano Pasquale: …inc… pigghia (prende ndr) e cerca soldi questo
Crocè Giuseppe: no, allora, allora è venuto ed è stato pagato, gli è stato dato 1.738, almeno penso, aspettate
un attimo
Utano Pasquale: …inc…
Crocè Giuseppe: no gli abbiamo dato fatture 2007, penso che gli ha dato …inc…
(Crocè – probabilmente per telefono - chiede ad altra persona …scusami tanto Antico Mulino che
cosa gli dobbiamo dare, gli dobbiamo dare Maggio e Giugno, va bene, si .
Poi entra Barbara in ufficio alla quale CROCE’ chiede di visionare i pagamenti relativi a detto fornitore,
Barbara replicando a CROCE’ gli dice che questo è venuto)
Ciò posto, occorre subito evidenziare che dal contenuto complessivo della
conversazione ambientale registrata negli uffici della SGS GROUP in data
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206
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
03/07/200895 emerga come i due interlocutori - Giuseppe CROCE’ e Pasquale
UTANO - facevano esplicito e ripetuto riferimento ad accordi concernenti la
gestione della SGS Group intervenuti prima che il CROCE’ assumesse l’effettivo
controllo della società e quindi all’epoca in cui l’unico vero dominus della società
era Dominique SURACI.
In tal senso, oltre agli accenni già contenuti nel prog.3484 sopra evidenziato, eloquente
era quanto rappresentato da Pasquale UTANO al CROCE’, allorquando in alcuni
passaggi del prog.3485 testualmente riferiva:
UTANO:ma insomma Dominique non vi ha detto più niente ?
CROCE:scusate
UTANO:ma io non c'entro....ma è una cosa che con me è stata discussa
…
CROCE:...inc.....o... ma siccome sto cercando di farmi un quadro della situazione…
UTANO: se parlo con voi o con Dominique penso che parla una sola persona
Conferme emergevano poi dal prosieguo della conversazione intercettata col prog.3510
UTANO: c’è un discorso di patti prima presi
CROCE’: si, però non si può fare così
UTANO: (incomp) non c’entrate niente voi (incomp) noi troviamo l’accordo (incomp) al 90%
(incomp) discorso (incomp) non c’entrate niente voi
CROCE’: no ma intanto, Pasquale, lo sto subendo io, poi ditemi qual è questo fatto (incomp) io
se voglio
UTANO: c’è stato un discorso prima, no se voglio, (incomp)
…
UTANO: no, no, quali sono i vostri supermercati (incomp) lo sappiamo noi... ci dobbiamo capire
La replica di CROCE’ rivelava chiaramente come questi stesse subendo le conseguenze
degli accordi presi in precedenza, laddove testualmente asseriva:
“(…) no ma intanto, Pasquale, lo sto subendo io, poi ditemi qual è questo fatto (incomp)
io se voglio (…)”.
Inoltre, dal contenuto della conversazione in questione si rileva chiaramente che negli
accordi presi erano direttamente coinvolti i generi di Pasquale UTANO, entrambi esponenti
di primo piano del cartello DE STEFANO/TEGANO, ovvero DE STEFANO Paolo Rosario
- all’epoca latitante, ma che dalla banca dati INPS (vds allegato 34) risulta dipendente della
DIPROCAS di UTANO sia nell’anno 2005 (per 32 settimane) sia nell’anno 2006 (per 3
settimane) - e SCHIMIZZI Paolo, di cui all’epoca non era ancora stata denunciata la
scomparsa.
Assai significative in tal senso le affermazioni del CROCE’, laddove testualmente riferiva:
- nel prog.3485:
UTANO:ma insomma Dominique non vi ha detto più niente ?
CROCE:scusate
UTANO:ma io non c'entro....ma è una cosa che con me è stata discussa
CROCE:no, no, scusate se voi (incomp) buttare sangu, cazzolate
95 in data 3/7/2008 negli uffici della SGS si registrano ben due incontri tra CROCE’ e UTANO, ovvero nella tarda
mattinata e nel pomeriggio
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207
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
UTANO:non ci (incomp)su una cosa che poi me ne dovevo andare
CROCE:...inc...è arrivato tardi... io so, io so e non c'è bisogno che me lo dite voi, che voi
avete...CHE VALE UNO PIÙ DELL'ALTRO E L'ALTRO PIÙ DI DUE, TUTTE E DUE IN
GAMBA, MI HANNO DETTO, NON LI CONOSCO... MA SICCOME STO CERCANDO DI
FARMI UN QUADRO DELLA SITUAZIONE…
- e successivamente nel prog.3510:
UTANO: (incomp) non c’entrate niente voi (incomp) noi troviamo l’accordo (incomp) al 90%
(incomp) discorso (incomp) non c’entrate niente voi
CROCE’: no ma intanto, Pasquale, lo sto subendo io, poi ditemi qual è questo fatto (incomp) io
se voglio
UTANO: c’è stato un discorso prima, no se voglio, (incomp)
CROCE’: NO.. MI DISPIACE CHE NON HO IL PIACERE E L’ONORE DI CONOSCERE
VOSTRO GENERO PER PARLARE CON LUI, PERÒ IL DISCORSO, SAPETE PERCHÉ
(INCOMP), VE LO DICO SUBITO: PERCHÉ SONO ARRIVATO IO ED È SUCCESSO
QUESTO FATTO
Come anticipato, la conversazione intervenuta in data 3.7.08 concerne alcune problematiche
insorte in relazione ad un particolare fornitore, ovvero il succitato FALCOMATA’ Luciano,
a cui è riconducibile - come accennato e come meglio si argomenterà nel prosieguo - la
ditta denominata “Antico MULINO”, proiezione economica del sodalizio TEGANO-DE
STEFANO.
Ciò posto emerge in maniera evidente la disponibilità del CROCE’ a soddisfare l’esigenze
dell’organizzazione di cui fa parte il suo interlocutore.
Infatti, ritornando a quanto registrato nel prog. 3510, il CROCE’, rivolgendosi all’UTANO
Pasquale e facendo evidente riferimento al sodalizio mafioso in cui il predetto è inserito,
testualmente riferiva:
CROCE’: Pasquale la sto subendo io in questo momento, lasciate fottere, voi venite e mi dite: “ti
minu a maschiata” (fonetico: ti do una sberla) però (incomp)
UTANO: che cosa c’ha (incomp)
CROCE’: niente , siccome io dico sono a disposizione, io ragiono a 360 gradi, perché ho da fare
con persone intelligenti, vediamo dove nasce il problema che lo risolviamo
UTANO: e come?
CROCE: non lo so, per vedere, cioè il problema qual è non l’avete con me, ce l’avete con
(incomp), vediamo (incomp) che c’entra, o è al contrario questo discorso, sennò vediamo, dice:
ma c’era uno che è venuto e ha fatto un (incomp) , lo tagliamo subito, subito... se qualcuno ha
fatto lo scostumato noi lo tagliamo subito, subito… subito” 96
Ed ancora:
CROCE’: non si (incomp), giusto? Io dico una cosa, siccome so che ho da fare con gente
intelligente, va bene, gente intelligente, sediamoci, ragioniamo e facciamo tutto quello che è
giusto che si faccia ca si rispettunu le regole del gioco (nel rispetto delle regole del gioco ndr), va
bene, che mi deve portare il 50% del pane , glielo facciamo portare, dobbiamo fare finta che è
in un altro posto, facciamo finta che è in un altro posto, ma mettetemi nelle condizioni che
ragioniamo belli puliti Pasquale (incomp) non abbiamo seccature (in modo da non avere
seccature ndr) ci fu gente che ha fatto dieci anni di galera per un chilo di pane”97
Asserendo ancora nel prosieguo:
96 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
97 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
_______________________________________________________________
208
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
“(…) io vado, siccome sto affrontando un ragionamento con l’ intelligenza dovuta lo faccio pure
davanti a tutte le parti, io ho la capacità, ma non per niente , per correttezza, per presentarmi
davanti a tutte le persone, va bene, per chiarirla, per chiarirla nel modo tranquillo senza
seccature, perché se poi dobbiamo fare la questione di principio, fate la questione di principio, io
sto qua e faccio la spugna, fino a quando riesco, quando non riesco più (incomp) non è questo
(incomp) (…)”98
Nel passaggio che segue si rileva in modo ancora più evidente che della problematica
insorta con il singolo fornitore, peraltro diverso dal soggetto con cui CROCE’ trattava in
quel momento la questione, era coinvolta l’organizzazione a cui sia l’UTANO, interlocutore
del CROCE’, che il fornitore in questione sono riconducibili:
“(…)Pasquale io sinceramente quello che ho sentito in giro penso che LE PERSONE VOSTRE
sono cime di intelligenza, cime, non intelligenti normali, al di sopra del normale, PERCIÒ MI
SEMBRA STRANO COME STANNO APPOGGIANDO UN DISCORSO DEL GENERE, ecco
perché vi dico io per farle ragionare voglio avere il piacere , l’onore…(…)”99
Ancora più significative sono le affermazioni che seguono, sempre rivolte da CROCE’ a
Pasquale UTANO, dalle quali emerge chiaramente come l’organizzazione criminale di cui
quest’ultimo è parte integrante sia entrata prepotentemente nella gestione della SGS
GROUP.
Le parole del CROCE’ non lasciano dubbi sull’esistenza di accordi nella gestione dei
supermercati riconducibili alla SGS GROUP con gli esponenti della “famiglia” DE
STEFANO/TEGANO.
Tuttavia, in mancanza di ulteriori elementi di segno contrario, la posizione di quest’ultimo
più che quella di un concorrente esterno del sodalizio, appare quella di un soggetto succube,
costretto ad accettare lo status quo determinato dal SURACE a beneficio delle ditte e
società riconducibili in primo luogo al suo gruppo d’appartenenza.
“(…) Pasquale, Pasquale, forse no… Pasquale io dico: scusate (incomp) anche perché ripeto le
cose fatte con intelligenza portano a risultati positivi, fatti in modo… non portano a nessuno
risultato, portano solo che facciamo casini in giro, anche perché è stata fatta troppa pubblicità,
ma voi (incomp), ma voi (incomp) zanniare, Pasquale, (incomp) seri, ma voi domani mattina, ma
voi ditemi una cosa: domani mattina, perché fatte le cose in modo, d’istinto, portano solo danni,
domani mattina, questo fatto io solo non lo sapevo, perché è di domino pubblico, anche perché
(incomp) in giro: io lo racconto a voi, voi lo raccontate a quello, quell’altro lo racconta… è stata
fatta troppa pubblicità, domani mattina, ARRIVANO I CARABINIERI, ARRIVA LA FINANZA,
ARRIVA LA DIGOS (INCOMP)... PER NIENTE SO E NIENTE SAPEVO, E PRENDONO LE
CARTE E VEDONO CHE SINO A GIORNO 4 IO HO AVUTO 5 QUINTALI 6 QUINTALI, DI
GIORNO 4 IN POI IO SONO RIMASTO SOLO CON UN QUINTALE, CON UN QUINTALE...
(…)”100;
E ancora:
“(…) fatemi finire il discorso… scusate Pasquale, ma porco dinci, non mi fate (incomp), perché
sinceramente ora comincio (incomp), perché io dico una cosa: giuro, sono d’accordo con voi (
abbassa notevolmente il tono della voce ndr.) (incomp) per le uova, giusto? È stato, è stato
mantenuto, allora se qualcheduno vuole armare quadretti (inteso come discussioni ndr) gli deve
dire che quadretti con me non ne armano, hai capito perché non ne armano, perché a me mi
98 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
99 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
100 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
_______________________________________________________________
209
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
conoscono tutti che sono chiaro, sono cristallino come l’acqua azzurra, perciò con me quadretti
non ne fanno nessuno (…)”101
La sottomissione del CROCE’ agli interessi della cosca, rappresentata in quel momento da
Pasquale UTANO, che trapela dalle espressioni del primo è evidente.
L’unica timida richiesta che il CROCE’ faceva all’UTANO e per suo tramite
all’organizzazione criminale che in quel momento questi rappresentava è quello di poter in
qualche modo giustificare – in previsione di eventuali indagini delle forze di Polizia – gli
strani “movimenti” previsti dall’accordo evidentemente raggiunto.
Assunto che trova ulteriore conferma nelle parole dell’ UTANO allorché ribadiva:
“(…)ma nemmeno i miei me lo hanno comunicato, sbagliaru (hanno sbagliato) perché i miei me lo
dovevano comunicare, va bene, dovevano venire subito a dirmi: vedete che è successo questo
fatto… voi immaginate domani mattina, un cretino qualsiasi che mi vuole male, che ci vuole
male(…)(incomp) ma voi mi dite come la giustifico io, ditemelo, (incom. si accavallano le voci),
spiegatamelo perché (inomp) (…)no, stiamo facendo guai, ma stiamo facendo danni, MA CIOÈ
COME FACCIAMO CHE CI PERDIAMO IN UN BICCHIERE D’ACQUA, È VERO ALLORA
CHE TUTTI I GRANDI UOMINI SONO CADUTI PER CAZZATE POI, (INCOMP) QUESTA È
UNA FESSERIA, CREDETEMI AVREMO SECCATURE (…)102.
Il CROCE’ nel corso del colloquio in questione esternava più volte la preoccupazioni che
detti accordi venissero rivelati dai controlli delle forze di Polizia:
“(…)no, dico: ma vedete che situazione che si è creata, ma viene il più scemo, il carabiniere che fa
il portantino, non il carabiniere che ragiona un poco, o qualsiasi cosa della DIA ecc. ecc (…)
chiunque, e vede una situazione del genere, va bene, e vede una situazione del genere, ma voi
pensate che non viene subito e mi aprono un (incomp), chi è questo che porta qua il pane: Tizio,
di chi è (incomp): di Caio, ma due più due quattro lo deve fare per for… cioè si sta creando
(…)103”.
In tale contesto, dal prog.3485 emerge in modo parimenti significativo l’ossequio che
Giuseppe CROCE’ riservava agli esponenti di vertice della cosca DESTEFANO/TEGANO,
ovvero i generi di Pasquale UTANO, i succitati SCHIMIZZI Paolo e DE STEFANO Paolo
Rosario, confermando che nelle trattative oggetto dei colloqui intercettati gli anzidetti
esponenti del cartello DE STEFANO/TEGANO ricoprivano un ruolo determinante:
“(…)è arrivato tardi... io so, io so e non c'è bisogno che me lo dite voi, che voi avete...CHE VALE
UNO PIÙ DELL'ALTRO E L'ALTRO PIÙ DI DUE, TUTTE E DUE IN GAMBA, MI HANNO
DETTO, NON LI CONOSCO... ma siccome sto cercando di farmi un quadro della situazione…
(…)”104;
Ed ancora:
“(…)io so tra le altre cose che vostro genero è una persona molto, molto a modo, perciò no ho
problemi per aver (incomp) firmato (…)non ho il piacere di conoscerlo, io non ho il piacere di
conoscerlo, vi volevo dire: quello che (incomp) stanno costruendo ci potrebbe, mi potrebbe
ineteressare (…)”105;
101 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
102 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
103 prog. 3510 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 18:38:22;
104 prog. 3485 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 16:56.24;
105 prog. 3485 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 03/07/2008 alle ore 16:56.24;
_______________________________________________________________
210
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Ulteriori conferme di quanto evidenziato in relazione all’ossequio del CROCE’ verso gli
‘illustri’ parenti dell’UTANO emergono anche da una conversazione intercorsa qualche
giorno dopo, contraddistinta dal prog.4001 del 14.7.08, dopo l’avvenuto incontro con uno
dei due generi di Pasquale UTANO, a seguito del quale Giuseppe CROCE’ riferiva:
“(…) mi sono meravigliato in senso positivo (…)ne avevo sentito parlare (incomp), ma pure
dell'altro sinceramente ho sentito parlare bene, di tutte e due, però questo avuto il piacere di
conoscere, l’altro non lo conosco, questo ho avuto il piacere di conoscere ed è stato veramente un
piacere averlo conosciuto (…);106
Cui faceva seguito l’altrettanto indicativa replica dell’UTANO:
“(…)(incomp) allora che facciamo fighioli (ragazzini ndr) (…)dico la verità (incomp) la mazzetta
l’ha combinata lui: questa, questa e (incomp) (…)”.107
Si è detto più volte che oggetto della discussione tra CROCE’ e UTANO, fossero questioni
concernenti la ditta ‘Antico Mulino’.
Al riguardo, va aggiunto che, in primo luogo, dalla conversazione ambientale registrata con
prog. 3413 del 3.7.08 negli uffici della sede legale della SGS GROUP emerge chiaramente
come, al di là di quanto formalmente contenuto nella visura camerale, a rispondere della
società individuale ‘Antico MULINO’ fosse proprio il suddetto Luciano FALCOMATA’:
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
decreto
3413
Amb uff “S.G.S. GROUP”
03/07/2008 11:46:17
00:02:34
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
Giuseppe CROCÈ con Natale IANNÌ il quale telefona per sapere come si chiama di cognome Nicola
dell'ANTICO MULINO, poi dice che si chiama Luciano FALCOMATÀ e non Nicola e il panificio si
chiama Antico Mulino, poi CROCÈ al telefono chiede di portargli il conto di Antico Mulino e l'estratto conto
di Natale IANNÌ.-
Ciò posto, la conferma della riconducibilità sostanziale della ditta in questione allo stesso
ambito d’appartenenza dell’UTANO, promana dalle parole di CROCE’ Barbara, intercettate
nella sede della SGS GROUP al prog.3405, qualche ora prima della conversazione tra il
padre CROCE’ Giuseppe e l’UTANO:
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
decreto
3405
Amb uff “S.G.S. GROUP”
03/07/2008 11:19:33
00:00:31
ALTA
R.I.T. 565/08
Crocè Giuseppe:…inc…
Crocè Barbara: Antico Mulino risulta di Calafiore… fissa di sua sorella che non mi ricordo se si chiama
Francesca, Antonella, ma questi qua dal primo momento sono stati…inc…
Crocè Giuseppe: si ma volevo capire sotto di questo chi c’è?
Crocè Barbara: secondo me sono collegati con Diprocas, se non sbaglio, non vorrei ricordare male, mi pare
che la figlia della nuora, la cognata…inc…
Infine, importanti elementi in ordine alla riconducibilità della ditta “Antico Mulino” alla
famiglia TEGANO/DESTEFANO è possibile rilevarli anche dal contenuto di un contatto
telefonico registrato - con prog. 33206 del 21.12.2007, sull’utenza in uso proprio a
Dominique SURACI.
Da tale conversazione emergeva:
106 prog. 4001 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 14/07/2008 alle ore 17:41:55;
107 prog. 4001 amb. uff. SGS (R.I.T. 565/08) registrata in data 14/07/2008 alle ore 17:41:55;
_______________________________________________________________
211
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
da un lato, come Dominique SURACI discutesse direttamente con il già citato
Carmine POLIMENI108 (sul cui ruolo all’interno del cotesto criminale delineato
nella presente indagine si è già accennato);
- che l’oggetto della discussione fosse relativo al pagamento delle forniture della ditta
“Antico Mulino”, di cui si evidenziavano peraltro gli elevati prezzi fatturati;
- e che all’anzidetto POLIMENI venivano consegnati gli assegni da portare al titolare
di “Antico Mulino” per il pagamento delle forniture .
Si riporta la sintesi del contatto telefonico intercorso tra Dominique SURACI e Carmine
POLIMENI avente ad oggetto le problematiche concernenti la ditta Antico MULINO. (vds
allegato 26)
LN
204
PROGR.
33206
SINTESI
DATA
21/12/2007
ORA
13.06.32
CHIAMANTE
+39096553727
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SGS GROUP SRL
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
…
Poi Marilena dice a Suraci che è entrato Polimeni che le ha riferito che “Antico Mulino” non vuole l’assegno:
Marilena: eh senti è entrato Polimeni, mi dice che Antico Mulino non vuole l’assegno
Suraci Domenico Giovanni: non vuole l’assegno e non se lo piglia, mi fa una cort…gli devi dire che mi fa una cortesia se non lo
vuole perché sono rovinato diglielo davanti a me
per cortesia
Marilena: eh va bene dice che
Suraci Domenico Giovanni: no me lo passi per favore
Marilena: ti passo chi Polimeni ?
Suraci Domenico Giovanni: si si
Marilena: ciao
Polimeni Carmine: si Dominique
Suraci Domenico Giovanni: guarda che se non vuole l’assegno mi fa una cortesia perché sono rovinato che sto protestando gli
assegni, non mi sta facendo un dispetto poi se non lo vuole più portare il pane, viene si chiude conto a quei prezzi che ha
scritto lui perché io quei prezzi non li pago, glielo dici Carmine, io quei prezzi che lui ha fatturato non glieli pago seno glieli
pago ed interrompiamo il rapporto, poi si regola come vuole, ora gli faccio un acconto poi viene si chiude i conti se vuole
continuare con quei prezzi gli saldo tutto, se vuole quei prezzi, gli saldo tutto e chiudiamo il rapporto se vuole lavorare come
lavorano gli altri venti forni ragioniamo ora sono esasperato che mi stanno protestando gli assegni stamattina quindi se lo
vuole l’assegno se lo prende se non lo vuole mi fa una cortesia quando viene a chiudersi i conti gli faccio l’assegno di tutto io
purtroppo stamattina non ho dove sbattermi la testa
Polimeni Carmine: va bene
Suraci Domenico Giovanni: vabò
Polimeni Carmine: ciao ciao
Suraci Domenico Giovanni: ciao
Il CROCE’ e L’UTANO, continuavano a parlare della problematica in questione anche
nella successiva conversazione dell’8.7.08, sempre all’interno degli uffici della SGS
GROUP.
Al riguardo assai esplicativo è lo scambio di battute registrato tra i due interlocutori al
prog.3742:
CROCE’: io vi volevo dire: vi ho chiamato per un altro discorso pure, intanto qualche novità me
la date voi in quel senso
UTANO : ho detto io, vi ho fissato l’ appuntamento perché è (incomp)
CROCE’: ma io ripeto, fermo restando che sono a disposizione come sempre (incomp)
UTANO : ah ma per parlare non c’è problema, figuratevi, allora venivo io, quando volete voi ci
vediamo là, ci vediamo al (magazzino ?? )(incomp), (al mio ??) no quello dei supermercati
(incomp)
CROCE’: vi volevo dire che non c’è (incomp), anche perché…
UTANO : a posta dobbiamo stringere i tempi, al più presto possibile
CROCE’: per me pure domani se c’è
UTANO : domani che è mercoledì, domani sera alle sette
CROCE’: uhm
UTANO : alle sette
108 pt Pietro e mt CAPONERA Caterina, nato a Reggio Calabria l’11.03.1980,ivi residente in via G. D’annunzio n. 32
_______________________________________________________________
212
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Il prosieguo della conversazione rivelava che l’incontro organizzato era finalizzato ancora
una volta a risolvere la problematica legata ad alcuni fornitori, con particolare riferimento ai
produttori di pane:
“(…)
CROCE’: stavo dicendo: anche perché secondo me se ne sta parlando troppo in giro di questo
discorso, ammettiamo (incomp si accavallano le voci)
UTANO : ognuno si assume le responsabilità
CROCE’: ah
UTANO : ognuno si assume le responsabilità (incomp)
CROCE’: anche perché mi dispiace che poi diventano problemi per i cristiani (persone ndr) , anche
perché stamattina è venuto uno qua dei nostri dipendenti e gli ha detto ad ARMOCIDA, dice: vedete
che è venuto uno, uno dei fornai, non so nemmeno quale fornaio, perché dissi: mi dovete fare il
cazzo del favore che questi discorsi non li dovete manco sapere, punto e ha detto che stanno
parlando che forse convincono (incomp) gli ho detto: noi in questo momento (incomp) noi in questo
momento stiamo prendendo il pane, no so perché tutti gli altri c’è stato l’aumento e noi ci hanno
risposto che non c’era l’aumento, punto, ho detto, però siccome parte tutto dallo stesso giorno è
una minchiata che non ha fine
(…)”
Ancora una volta, si aveva poi modo di rilevare che la problematica in discussione traeva
origine dagli accordi presi dal precedente dominus della SGS GROUP, ovvero Dominique
SURACI, cui nondimeno il CROCE’ non aveva alcuna intenzione di sottrarsi:
CROCE’: oggi siccome sono responsabile io delle azioni di qua dentro, oggi, oggi, dal tre di giugno
sono responsabile, fino al tre di giugno,
UTANO : (incomp) la responsabilità
CROCE’: no, no ma (incomp) sino al tre giugno avevamo con il mio socio i compiti divisi, quello
che lui faceva, gli impegni che lui aveva ecc ecc, io dico che se me li ha trasmessi li mantengo fino
alla morte, pure se li ha presi lui, e i miei addetti li hanno mantenuti , non vuol dire che aveva un
impegno: se n’è andato lui e se n’è andato l’impegno, assolutamente…
UTANO : è sbagliato (incomp)
CROCE’: (incomp) è venuto che si era preso un impegno, perfetto
UTANO : vu pigghiatuvu (lo avete preso ndr)
CROCE’: ci avevamo preso l’impegno per un cristiano (persona ndr.), mandati il cristiano non è
questo il problema, gli impegni vanno rispettati (incomp)
UTANO : (incomp)
Nel corso del dialogo, risaltavano poi:
- da un lato, l’estrema disponibilità dimostrata dall’UTANO nei confronti del CROCE’:
UTANO : bravo, voi che siete intelligente , non c’è nessun problema, vi aiuto io compare, vi faccio
da supporto a voi (incomp) come fece galanteria (incomp)
D’altro, la fiducia riposta dal CROCE’ nel proprio interlocutore:
CROCE’: ma non c’è… ma io vi conosco
UTANO . (incomp) è la mia indole mia, di mio padre che me lo ha insegnato,
Nonché l’estrema affidabilità agli occhi del CROCE’ del genero dell’UTANO (non meglio
specificato ma comunque individuabile alternativamente in SCHIMIZZI Paolo o DE
STEFANO Paolo Rosario, all’epoca latitante), col quale il CROCE’ sembrava intenzionato
a voler condividere anche iniziative imprenditoriali ulteriori:
_______________________________________________________________
213
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
CROCE’: io so tra le altre cose che vostro genero è una persona molto, molto a modo, perciò no
ho problemi per aver (incomp) firmato
UTANO : a parte (incomp) persone
CROCE’: non ho il piacere di conoscerlo, io non ho il piacere di conoscerlo, vi volevo dire: quello
che (incomp) stanno costruendo ci potrebbe, mi potrebbe interessare
UTANO : con lui (incomp) dovete parlare
Infine, risaltava la convinzione del CROCE’ circa il buon esito complessivo della vicenda:
CROCE’: Pasquale, io dico che se uno lavora con intelligenza tutte le forze del mondo non
possono farvi male
UTANO : (incomp) con la relazione
CROCE’: con la relazione, con il rispetto, con l’educazione, con il sapere fare, con la tranquillità
UTANO : quando siete disponibile domani
CROCE’: ah?
UTANO : quando siete disponibile
CROCE’: ci sentiamo domani e ci prendiamo un caffè, non stabiliamo niente ora (CROCE’
abbassa notevolmente il tono della voce per rendere incomprensibile il dialogo)
UTANO : (incomp)
CROCE’: (incomp)
cade la linea
L’ultima conversazione intercettata all’interno degli uffici della SGS è del 14/07/2008.
Dalla stessa emerge la conferma di un ulteriore incontro avvenuto nel frattempo tra il
CROCE’, l’UTANO ed il genero di quest’ultimo, cui si era già accennato nel prog.3742
analizzato sopra: soggetto che - come già riportato sopra - suscitava particolare
apprezzamento da parte del CROCE’.
Inoltre, si acquisiva certezza sul fatto che in detto incontro, oltre a discutere delle
problematiche con i fornitori per il quale evidentemente lo stesso era stato organizzato, a
conferma di quanto anticipato sempre nel prog.3742, il CROCE’ ed il genero dell’UTANO
avevano preso accordi in ordine a nuovi “affari” da intraprendere assieme anche in campo
immobiliare.
Si riporta la sintesi del prog.3098 e la trascrizione integrale del prog.4001, entrambi del
14.7.08:
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
3998
amb uff “S.G.S. GROUP”
14/07/2008 17:28:09
00:07:52
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
CROCÈ in ufficio con la presenza che si alterna della segretaria Monica e della figlia barbara tenore
di lavoro su diversi argomenti in merito al pagamento degli acconti per i dipendenti e i corsisti;
Alle ore 17.34.48 la segretaria riferisce che c'è Diprocas e Crocè riferisce di accomodarsi per
cui entra Pasquale (Utano) il quale saluta e parlano di un locale avente un parcheggio
abbastanza grande.prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
4001
amb uff “S.G.S. GROUP”
14/07/2008 17:41:55
00:03:58
ALTA
R.I.T. 565/08
UTANO: (incomp)
CROCE: forse non mi sono spiegato
UTANO: ho capito
CROCE’: mi spiego meglio, vostro genero mi ha detto: in questo prezzo è incluso, se non ricordo
male, 900 (incomp) altri 1000, 1100 tutti, più i parcheggi
UTANO: i terminali
_______________________________________________________________
214
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
CROCE: i terminali … però sotto già è un garage e non può essere adibito a vendita, a deposito
UTANO: (incomp) tutte e due
CROCE: no, non penso, perché purtroppo la destinazione d’uso è coso, è magazzino, è garage
UTANO: tutto garage è ?
CROCE: si qua ci sono le macchine, garage e cantine, nel primo posto ci sono le cantine, premesso
che non è manco (incomp)… a messo che è uno e cento, ma non è uno e cento, sono otto metri e
cinquanta qua, sta (icomp) quanto sarà… Pasquale secondo me mancano delle parti, secondo me
mancano…
UTANO: (incomp)
CROCE: secondo me mancano delle parti, vedete voi se riescono ad avere le altre
UTANO: (incomp) capisci?
CROCE: si, giovedì o venerdì ci sono (incomp)
UTANO: (incomp)
CROCE:giovedì e venerdì, venerdì ci sono quelli del (incomp), perciò se per giovedì o venerdì
riusciamo ad averlo, così cominciamo a capirci qualcosa, dicitimi (ditemi ndr) una cosa: altre
novità per quel discorso?
UTANO: si… ci siamo visti ieri sera con quelli là che vi avevano fatto quel discorso (incomp) il
coso, stasera lo vedo e domani vengo (incomp)
CROCE: però dico: ditegli che sicuramente manca qualche parte
UTANO: (incomp)
CROCE: mi pare un ragazzo (incomp) tanto il ragazzo torna
UTANO: (incomp) è molto (incomp)
CROCE: mi sono meravigliato in senso positivo (incomp)
UTANO:no, quello che è (incomp) non è un problema (incomp) ha sbagliato (incomp) in faccia ve
lo dice
CROCE: ne avevo sentito parlare (incomp), ma pure dell'altro sinceramente ho sentito parlare
bene, di tutte e due, però questo ho avuto il piacere di conoscere, l’altro non lo conosco, questo ho
avuto il piacere di conoscere ed è stato veramente un piacere averlo conosciuto
UTANO: (incomp) allora che facciamo fighioli (ragazzini ndr)
CROCE: veramente, un piacere, cioè quando…
UTANO: (incomp) vi dico la verità (incomp) la mazzetta l’ha combinata lui: questa, questa e
(incomp)
CROCE: ma uno si rende conto della gente (incomp) facendo (incomp)
UTANO: (incomp)
CROCE: ma comportandosi in questo modo non poteva (incomp)
UTANO: (incomp)
CROCE: (incomp) non si vuole prendere tutto… non è che (incomp) io sinceramente (incomp) mi
dispiaceva
UTANO: (incomp)
CROCE: non vuole uscire, lui mi sta creando seri problemi, cioè si è (incomp) tutto quello che ha
detto e tutto quello che ha fatto (incomp) tutto
UTANO: no… figuratevi (incomp) problema qua (incomp)
CROCE’: sta creando problemi
UTANO: non ne crea problemi, anche le dieci euro (incomp)
CROCE: fermo restando che io (incomp)
UTANO: (incomp)
CROCE: io c’ho tutti quanti gli assegni circolari (incomp) mi sa creando problemi (incomp)
perché le banche non mi vogliono avere a che fare più
… cade la linea
Da ultimo, appare poi opportuno segnalare un ulteriore passaggio della conversazione tra
CROCE’ ed UTANO, contraddistinta dal prog.4002.
Il riferimento è a quella parte di conversazione in cui il predetto raccontava al CROCE’ le
problematiche che i dipendenti della SGS GROUP, lasciati per un periodo senza stipendio e
quindi nell’impossibilità di attendere alle incombenze giornaliere, avevano rappresentato
_______________________________________________________________
215
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
allo stesso UTANO, chiedendogli di intervenire per sbloccare la situazione con i vertici
della società.
Con ciò, attestando una volta di più - seppure ve ne fosse bisogno - la ‘caratura’
dell’UTANO e del gruppo del quale lo stesso fa parte:
prog.
Tipo
data e ora
Durata
importanza
decreto
4002
amb uff “S.G.S. GROUP”
14/07/2008 17:46:36
00:01:16
ALTA
R.I.T. 565/08
CROCÈ in ufficio con Pasquale UTANO
Crocè: è l’unica maniera
Pasquale:a live... a livello ripeto d'immagine ci avete perso voi....
Crocè: lo so, allora scusate, con un’unica variante che io ieri, da giovedì, venerdì gli ho caricato
tutti le carte di credito dei dipendenti e gli ho pagato gli stipendi di maggio e mi sono quasi
aggiornato con gli stipendi, io sono arrivato il sei giugno ed erano fermi a febbraio ...marzo aprile e
maggio, in meno di un mese ho pagato tre mesi di stipendi, ho pagato 300 mila euro di stipendi
Pasquale: però, poi ultimamente diceva che l'avevi assunto....
Crocè: ah?
Pasquale:...inc…
Crocè:no ma no, ma non è.....
Pasquale:nel senso che ha visto l'attenzione vostra
Crocè:ma non è perchè le ha passato....inc..
Pasquale:no! l'attenzione vostra!
Crocè:era giusto....era giusto fare in questo modo, non è che si poteva fare in modo diverso, perchè
la gente lavora per mangiare, non è che lavora per divertimento...
Pasquale:...lo sa che si sono lamentati con noi? gli hanno tagliato la corrente.... (inc) la macchina
Crocè:ah vedi il danno
Pasquale:che gli dovevamo dire noi
Crocè:hanno ragione
Pasquale:e che noi conosciamo i cristani, quanti ne abbiamo combattuto casini....
Crocè:e mi auguro che lui diventi...il buon senso rinasca....va bene?.....perchè secondo me c'è
qualcuno che gli sta mangiando la testa
Pasquale: per gli assegni, di chi sono questi assegni?....(inc) due
…
…”
Si impongono, ora, alcune, preliminari, considerazioni. Se le emergenze indiziarie
riassunte nell’ordinanza Sistema avevano evidenziato la cointeressenza fra gli
amministratori di fatto di Planet Food, società che gestiva supermercati, tutti collegati
(l’uno anche quale parente, essendone il cugino) all’odierno indagato SURACI
Domenico Giovanni, ad apicali esponenti della cosca TEGANO ed al CRUCITTI Santo,
sicché si era conclamata l’ipotesi della bancarotta preferenziale per il pagamento
privilegiato dei crediti di cui essi godevano, in totale spregio per la restante massa dei
creditori, il sistema (è difficile utilizzare un termine diverso) che fa emergere questa
seconda parte delle investigazioni portata all’attenzione del decidente mostra, ora,
anzitutto, legami risalenti nel tempo fra il SURACI ed i soggetti che con lui erano in
società ai tempi della VALLY CALABRIA S. r. l.. Ci si riferisce al COTUGNO, ai
DE ANGELIS, al VENTURA, al GIGLIO. E, se nell’altra ordinanza contestualmente
_______________________________________________________________
216
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
emessa si è visto il coinvolgimento dei predetti nella vicenda connessa al fallimento
della VALLY CALABRIA S. r. l., quel che emerge ora è come i rapporti fra i soci di un
tempo siano rimasti saldi, soprattutto con riguardo agli ex compagni di avventura del
SURACI. In particolare, le risultanze indiziarie sopra riassunte consegnano una realtà
che pone in luce attuali (anche recentissime, si è visto) cointeressenze economiche e
forme di solidarietà con il SURACI, specie quando egli è nell’agone politico. Ma il dato
che balza in evidenza è che, al di là dell’assenza di una formale contestazione cautelare
di tipo associativo (o di concorso esterno) nei confronti di questi soggetti, diversi
elementi di prova, connessi alle dichiarazioni dei collaboratori IANNÒ e MOIO,
lasciano sul terreno indizi di contiguità degli stessi alla ‘ndrangheta e, in particolare, alla
cosca TEGANO, parte di quella consorteria DE STEFANO – TEGANO conclamata tra
le più importanti in seno alla ‘ndrangheta e, di certo, tra le più potenti in Reggio
Calabria, con innata vocazione al controllo delle attività economiche ed imprenditoriali,
sì da ridurre a cosa morta la libertà di iniziativa nel settore economico.
A ciò si aggiunge il dato che altri dei soci del SURACI siano risultati, nei termini detti,
contigui alla cosca ALVARO, il cui legame con la cennata famiglia TEGANO è pure
emerso nel procedimento Virus. E la cui rilevanza nelle vicende reggine è detta dalle
risultanze del procedimento Meta.
Questo è il contesto in cui SURACI Domenico Giovanni viene indicato dai collaboratori
di giustizia non solo come soggetto che rappresentava un punto di riferimento degli
interessi della cosca DE STEFANO – TEGANO nel settore dei supermercati ma anche
come l’individuo che con apicale esponente di quella famiglia, Paolo SCHIMIZZI,
aveva intenso rapporto, al punto che costui ne aveva appoggiato, secondo le
dichiarazioni di MOIO, la campagna elettorale.
A conclamare questa disponibilità del SURACI devastante è l’impatto delle
conversazioni captate in ambientale tra UTANO Pasquale e CROCÈ Giuseppe, socio
del SURACI nella S. G. S. Group. Questi, sodale del SURACI nell’associazione per
delinquere delineata nella contestuale ordinanza n. 2/2012 R. O. C. C., è soggetto che
riesce a trattare – in difficilissime condizioni – con personaggio dall’elevato spessore
criminale quale UTANO Pasquale, che, per come correttamente indicato nella parte
della richiesta che si è riportata, agisce in quel momento non in nome delle esigenze
_______________________________________________________________
217
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
della propria azienda, la DIPROCAS [riguardo alla quale, ancora una volta
evidenziando un legame, si richiama la prima ordinanza Sistema, in cui emerge che essa
era stata interessata alla transazione di un ramo di azienda – un locale di Pellaro – in
favore, guarda caso, della società PLANET FOOD], bensì della consorteria di cui fa
parte. Si rammenti, ancora, come UTANO Pasquale e POLIMENI Carmine (sempre
guarda caso) fungevano da garanti in favore di SURACI Domenico cl. ’73 ed AURORA
Sandrino Amedeo rispetto alle pretese dello IANNÌ Natale, per quanto acclarato
nell’ordinanza Sistema ora citata.
Ebbene, discutendo, UTANO e CROCÈ consentono agli investigatori di comprendere
come, alla base del meccanismo che presiedeva all’individuazione, prima, ed al
pagamento, poi, dei fornitori dei supermercati della S. G. S. Group, vi fossero dei patti
già presi.
In altri termini, come dice UTANO al CROCÈ affrontando la questione della
fornitura del pane da parte della Antico Mulino, ditta (ancora una volta)
riconducibile a soggetto, il FALCOMATÀ Luciano, intraneo ai TEGANO (per le
ragioni che verranno esposte nella parte conclusiva della presente ordinanza), ed in
relazione alla contemporanea pretesa dello IANNÌ Natale di assumere il controllo della
ridetta fornitura, c’è un discorso di patti prima presi c’è stato un discorso prima, no se
voglio.
Patti che coinvolgevano i generi di esso UTANO, ovvero Paolo Rosario DE STEFANO,
già CAPONERA, e SCHIMIZZI Paolo. Patti ai quali, CROCÈ, che cerca di spiegare al
suo interlocutore di non condividere le scelte gestionali del suo socio, che, si rammenti,
fino ad allora, aveva avuto il totale controllo operativo della S. G. S. Group S. r. l., non
può che dimostrarsi, alfine, consenziente. In poche parole, egli è disponibile a risolvere
la questione, nella chiara consapevolezza della natura illecita di quei patti (clamoroso il
suo riferimento agli anni di galera che, per una simile vicenda, si possono fare, come
quello all’esigenza di creare un minimo di salvaguardia formale rispetto ad un’indagine,
atteso che anche il meno accorto operatore della P. G. avrebbe ben inteso cosa
succedeva con le forniture alla società) e delle pretese che, ora, era costretto a subire.
Patti che, ovviamente, erano stati stipulati dal SURACI Domenico Giovanni, il
quale, in forma corrispettiva, avrebbe conseguito, come si vedrà, tra l’altro,
l’appoggio elettorale dei propri fornitori.
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
E, tra questi, data per scontata la netta prevalenza di quelli intranei o collegati alla cosca
DE STEFANO – TEGANO, in tutta corrispondenza alle risultanze indiziarie sinora
acquisite, specie alle dichiarazioni dello IANNÒ in premessa indicate, vi erano [in una
sorta di trasposizione in chiave di collusione imprenditoriale della struttura unitaria
della ‘ndrangheta palesata dalle operazioni Crimine e, ancora prima, Meta], in buona
sostanza, imprenditori e, comunque, soggetti, legati alle principali consorterie mafiose
di questa città, come lo IANNÌ, tratto in arresto per la sua appartenenza alla cosca
CARIDI, inserita nel più ampio alveo della famiglia LIBRI, e LO GIUDICE Domenico,
di recente tratto in arresto in relazione all’appartenenza all’omonima famiglia mafiosa.
Di seguito, pertanto, si passeranno in rassegna i dati obiettivi conseguiti con riferimento
alle ditte ed imprese connesse a famiglie mafiose risultate essere tra i fornitori della
S. G. S. Group S. r. l..
Prima, però, un inciso sulla personalità del SURACI.
Nel citato interrogatorio, cui si è sottoposto il 24/5/2012 per i fini del procedimento in
corso, n. 3125/2012 RGNR, messo alle strette dal P. M. sul perché di certi accordi
(anche in questo caso la contestazione è in tema di reati fallimentari), egli ha avuto
modo di dire che lo schermo posto tra sé e le imprese che gestisce è quasi dovuto
all’esigenza di evitare il fastidio di dover favorire qualcuno fra i fornitori e
possibili aspiranti ad attività lavorativa. Se le sue dichiarazioni sul punto sono quelle
che seguono
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): lei dice, mi sono seduto ad un tavolo ed ho curato i
miei interessi… salvaguardando nel modo migliore i miei interessi…
SURACI DOMENICO: esatto…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): l’unica cosa che mi resta di questa cosa qui… della sua
difesa è questa cosa che non si è preoccupato del fatto dell’intestazione fiduciaria e
dell’occultamento della partecipazione di Tomasello…
SURACI DOMENICO: ma dottore a me una cosa sola interessava, che la quota fosse
loro. O loro direttamente o intestata fiduciariamente… anche io utilizzo… anche io ho
due fiduciarie praticamente che partecipano alla mia società ma ho fatto una scelta,
sa perché ho fatto una scelta? Perché per aprire… perché sennò… con l’operazione
Fast (inc.) io cosa dico? Che dietro a quella situazione fiduciaria, dico a tutti i miei
fornitori ed a tutti i miei dipendenti, c’è la SMA, ma perché? Per mettere delle regole
perché sennò in una città come Reggio Calabria “e fammi un’assunzione… ma perché
non me la fai… non u non mi vuoi favrire…” ed io dico sempre, che qualsiasi cose deve
essere valutata dalla SMA, anche l’inserimento di un fornitore, se uno viene non è che
quanto prendo e l’inserisco… prendo la griglia, se mi interessa dico che la SMA ha dato
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
l’ok, se non mi interessa dico che la SMA non è d’accordo, poi per quale motivo
l’abbiano fatto loro, noi possiamo fare tutte le intenzioni…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): non ho capito, lei mi sta dicendo che lei non risulta in
nessuna società, Fast Group per esempio…
SURACI DOMENICO: io ci sono… ho dei fiduciari…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): si, ma non risulta…
SURACI DOMENICO: certo…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): apparentemente perchè questo le consente di avere
questo tipo di…
SURACI DOMENICO: ma (inc.) chiunque viene gli dico: “guarda c’è la SMA…” sennò,
mi creda anche la (inc.) la pressione per assunzioni, cioè io c’ho… (inc.) una pila di
curriculum, allora fino a quando viene Tonino, io a Tonino dico: “guarda sono io” ma
se viene un altro dico: “guarda, non è una decisione che prendo io, la deve prendere
la SMA, non è una cosa facile…” anche perché in questo momento, voglio dire, in
saldo abbiamo anche degli esuberi, voglio dire, non è neanche fattibile praticamnte…
non è neanche fattibile la cosa… e anche con i fornitori… perché poi tutti vengono…
“ah ma che fai… “ viene lui e mi dice: “me lo inserisci un fornitore?” “fammi vedere un
attimino quello che dice la SMA” e quando una cosa non mi interessa dico: “non mi
interessa…” e praticamente evito di litigare con la gente perché è stata SMA a dire
che non è interessata… cioè io… quando feci…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): I fornitori che forniscono la GESI, I fornitori che
forniscono…
SURACI DOMENICO: uno… GESI uno… 100% Cambria per quello che riguarda il
settore…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): completamente?
SURACI DOMENICO: 100% lui…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): mentre la SMA?
SURACI DOMENICO: per quello che concerne la mia c’è… le forniture sono
all’87%...l’85… è della SMA, il 13% con i fornitori locali del pane… eh… (ride) li avete
ammazzati tutti… praticamente abbiamo difficoltà… voglio dire… e poi praticame nte
altri fornitori locali… altri fornitori locali ma che gestiscono il fresco diciamo… il
freschissimo lo prendiamo praticamente in loco…
DR. STEFANO MUSOLINO (PM): mentre Cambria gestisce anche il fresco?
SURACI DOMENICO: Cambria gestisce tutto al 100%... anche perché Cambria ci
garantisce il margine… e per garantire il margine, se io compro fuori, non me lo
garantisce… Cambria mi garantisce un margine operativo ed è quello, se io a fine anno
non ho quel margine… cioè può solo giustificarsi se ci sono delle differenze inventariali
notevoli… secondo il margine… (inc.) abbiamo un contratto diverso… dove ci sono
volumi più alti perché la merce costa di meno… però un margine più basso rispetto alla
SMA perché ci sono costi di gestione nettamente inferiori…
le emergenze che a breve si passeranno in rassegna, circa gli accordi presi per le
forniture e le prelazioni nei pagamenti riservate a certi fornitori piuttosto che ad altri,
sono tali da rendere semplicemente incredibile quanto egli ha – meno di due mesi fa –
avuto modo di indicare.
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Si prosegue, pertanto, nella disamina della richiesta:
“…
§ - II.5) I rapporti di fornitura della SGS Group Srl da parte di ditte riconducibili ad
ambienti ‘ndranghetistici
§ - Premessa
Si è già evidenziato il ruolo di Dominique SURACI quale figura da un lato estremamente
vicina agli ambienti mafiosi riconducibili alla cosca DE STEFANO-TEGANO, ma
dall’altro dotata di una centralità tale da metterlo in rapporto contemporaneo con una
pluralità di sodalizi ‘ndranghetistici ulteriori e diversi, tale da permettere di definire il
SURACI soggetto intraneo alla ‘ndrangheta nel suo complesso, come organismo criminale
unitario, verticistico, caratterizzato da ‘istituzioni’ di controllo e gestione degli affari
economico/criminali comuni a tutti i singoli sodalizi, per come disvelato dalle ultime
indagini che hanno portato all’esecuzione delle operazioni cc.dd. ‘Crimine’ e ‘Meta’ di cui
si è ampiamente parlato in premessa.
Il primo elemento di conferma di tale ipotesi investigativa è rappresentato dalla circolarità
dei rapporti di fornitura contratti dalla SGS GROUP Srl nel periodo in cui il SURACI ne
aveva la gestione, sino alla fine dell’anno ’08, allorquando – come ampiamente visto in
precedenza – la gestione passava al socio del SURACI, CROCE’ Giuseppe, cui spettava
l’onere di rispettare gli impegni presi dal suo predecessore.
Al riguardo infatti, se da un lato risulteranno assolutamente prevalenti i rapporti di fornitura
con società e/o ditte riconducibili alla cosca DE STEFANO-TEGANO, dall’altro
l’approfondimento investigativo compiuto dagli inquirenti ha permesso di individuare la
redistribuzione a ‘pioggia’ delle forniture anche a beneficio di ditte e/o società riconducibili
ad ambienti ulteriori e diversi.
Una sorta di ‘Manuale Cencelli’, sulla base del quale sapientemente il SURACI garantiva al
più ampio numero di operatori economici contigui o intranei a sodalizi ‘ndranghetistici la
possibilità di partecipare alla fornitura dei supermercati a marchio SMA, di proprietà della
SGS GROUP Srl.
E’ palese nel comportamento del SURACI non una mera sottomissione, bensì una
scelta consapevole, conforme alle regole del funzionamento del ‘sistema’ del quale lui
stesso, alla luce di tutti gli elementi complessivamente emersi (dichiarazioni dei
collaboratori e contenuto dei rapporti diretti intrattenuti, sia di natura economica che
politica) non può essere considerato una ‘vittima’, come il malcapitato CROCE’, ma
parte integrante e che quindi rispetta soddisfacendo in primis gli interessi del suo
gruppo e poi, in percentuale obiettivamente residuale, quella degli altri gruppi, sempre
peraltro chiedendo in cambio l’appoggio elettorale di ciascuno di essi.
§ - Rapporti di fornitura con ditte e/o società riconducibili alla cosca TEGANO-DE
STEFANO
Traendo spunto quindi dal contenuto delle conversazioni riportate tra Giuseppe CROCE’ a
Pasquale UTANO, un primo importante riscontro, in ordine al controllo esercitato dal
sodalizio che fa capo alle famiglie DE STEFANO/TEGANO sulle forniture della SGS
GROUP, si rileva dall’analisi delle titolarità delle imprese fornitrici (vds allegato 35).
Molti di detti fornitori sono infatti risultati personaggi legati - vuoi per i pregressi giudiziari,
vuoi per i vincoli familiari, vuoi per le frequentazioni - con importanti esponenti della
_______________________________________________________________
221
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
criminalità organizzata operante in questo centro, con specifico riferimento alla cosca che fa
capo alla famiglia DE STEFANO/TEGANO di Archi.
In dettaglio, tra gli anzidetti fornitori si evidenziano proprio quelle ditte e quei personaggi di
cui si è parlato ampiamente nella prima parte della presente richiesta ed in particolare:
- il più volte citato Pasquale UTANO, formalmente socio, unitamente a UTANO
Antonio109, della ditta denominata “DIPROCAS SRL” con sede in via Vallone
Petrara n.105, avente ad oggetto la commercializzazione dei prodotti lattiero –
caseari. In detta società nell’anno 2005 e nell’anno 2006 (3 settimane) risulta tra i
dipendenti anche DE STEFANO Paolo Rosario (vds allegato 34);
- il già citato Carmine POLIMENI titolare della ditta individuale denominata
“POLIMENI Carmine” che si occupa della vendita all’ingrosso di bevande senza
deposito, coniugato con Eleonora TEGANO 110, figlia del boss Giovanni TEGANO
cl. ’39 ritenuto elemento verticistico dell’omonimo cartello criminale (vds allegato
36);
- Domenico POLIMENI111, fratello del suddetto Carmine, titolare dell’omonima
ditta avente ad oggetto sociale la vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti
ortofrutticoli freschi e congelati (vds allegato 37);
- Michele CRUDO112, cognato del suddetto Carmine POLIMENI, giacché coniugato
con l’altra figlia del succitato boss Giovanni TEGANO, Maria TEGANO 113, titolare
insieme alla moglie della ditta denominata “SAN MICHELE” - avente ad oggetto il
commercio al dettaglio e all’ingrosso di generi alimentari (tra le quali uova), nonché
la rappresentanza di generi alimentari: carni macellate, ortofrutta ecc. (vds allegato
38);
Tutti soggetti sottoposti a misura cautelare per la loro appartenenza alla cosca TEGANO
con ruoli verticistici, nell’ambito delle operazioni “Agathos” e “Archi” di cui si è detto.
Tra l’altro, in ordine alla fornitura di uova vanno sottolineate:

le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia FRACAPANE
Giovanbattista in data 29.09.2004 (vds. allegato 9) :“(…) C’era
TEGANO Giovanni che ci teneva tanto a queste uova, che vendono le uova
là i suoi nipoti, che praticamente aveva, si era fornito da REMO, dai REMO
questi che hanno tutti questi magazzini e forse gli doveva dare qualche 40
milioni, questi fatti sempre ce li riferiva a noi Paolo. Allora si sono
interessati i LABATE per farsi avere questi soldi, allora Giovanni TEGANO
gli ha mandato a dire ai LABATE che REMO a Reggio Calabria hanno un
bel po’ di magazzini, non è che pagano la mazzetta e di starsi anche zitti
(…)”;

-
i riferimenti alla stessa contenuti nell’intercettazione della
conversazione ambientale tra il CROCE’ e l’UTANO di cui al
prog.3710 del 3.7.08;
la più volte citata ditta ANTICO MULINO, riconducibile, come detto, a Luciano
FALCOMATA’114, controllato con personaggi ritenuti esponenti di primo piano
della cosca DESTEFANO /TEGANO, quali i fratelli BENESTARE Giorgio e
BENESTARE Angelo nipoti dei noti fratelli Pasquale, Domenico, e Giovanni
109 nato a Reggio Calabria il 18.12.1977, ivi residente in via Vecchia Provinciale n. 3.
110 nata a Reggio Calabria il 21.11.1983.
111 pt Pietro e mt CAPONERA Caterina , nato a Reggio Calabria il 25.12.1976, ivi residente in via Tenente Panella n.
29.
112 nato a Reggio Calabria il 02.04.1977, ivi residente Fraz. Archi in c.da Corvo n. 3.
113 nata a Reggio Calabria l’19.11.1975.
114 nato a Reggio Calabria il 4/1/1976, ivi residente qartiere CEP Lotto XX sc. C int.1
_______________________________________________________________
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Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
TEGANO, nonché cognati di DESTEFANO Orazio (vds allegati 13 e 39), cui si
aggiunge il contenuto delle dichiarazioni rese da MOIO Roberto, già evidenziato in
precedenza.
MONORCHIO Antonino 115, soggetto più volte controllato con personaggi ritenuti
contigui alla cosca DE STEFANO/TEGANO, indagato nell’ambito del
procedimento n. 49/97 R.G.N.R. D.D.A. e n. 44/98 R. G.I.P. D.D.A., unitamente a
BENESTARE Giorgio116, CANZONIERI Donatello117, DE STEFANO
Giuseppe118, SCHIMIZZI Paolo119, TEGANO Bruno120 ed altri, perché si
associavano tra loro costituendo una struttura di tipo mafioso in adesione e
sintonia di scopi con la più ampia struttura denominata “cosca DE STEFANO”.
Al riguardo, va detto che:
- da un lato - dall’analisi delle registrazioni intercorse tra Antonino
MONORCHIO e Dominique SURACI si aveva modo di rilevare che il
MONORCHIO gestisce un’impresa di pulizia che svolgeva lavori per il
SURACI;
- dall’altro, dall’elenco dei fornitori della SGS Group è risultata, tra gli altri, la
ditta denominata “impresa di pulizia PULITODO di LAURO Antonia”, con
sede in Reggio Calabria in via Vecchia Pentimele n. 42 (progr. n. 63151 e
102473 su linea 82 in uso al SURACI), risultata essere moglie convivente di
MONORCHIO Antonino (vds allegati 35 e 40);
A ciò, si aggiunga il contenuto delle dichiarazioni rese dal collaboratore LO GIUDICE
Antonino che annovera esplicitamente il MONORCHIO tra gli appartenenti alla cosca
TEGANO:
Estratto dal verbale di trascrizione integrale dell’interrogatorio del 27.10.10
-
Lo Giudice Antonino: foto 185 non mi sembra di conoscerlo. Foto 186 questo è di Santa Caterina, è
nella consorteria insieme a Carmelo Murina e a Canzonieri e altri.
Dr Pignatone: quindi è un affiliato alla cosca Tegano quindi.
Lo Giudice Antonino: questa è una cosca affiliato ai Tegano però è legato vicino Carmelo Murina,
a Donatello Canzonieri, ai Franco questo mi pare ha un’impresa di pulizia all’ospedale di
Reggio Calabria che non mi ricordo il nome.
Dr Pignatone: lei c’ha avuto a che fare concretamente in qualche cosa di specifico.
Lo Giudice Antonino: no.
Dr Pignatone: l’ha visto con Murina.
Lo Giudice Antonino: sì molte volte.
Dr Pignatone: sembrerebbe dall’elenco che si chiami Monorchio Antonino 8 novembre ‘66
Lo Giudice Antonino: sì.
Dr Pignatone: è questa persona.
Lo Giudice Antonino: sì.
Dr Pignatone: che ha un’impresa di pulizia all’ospedale.
Lo Giudice Antonino: sì.
Dr Pignatone: all’ospedale Riuniti.
Lo Giudice Antonino: sì.
115 nato a Le Locle (Svizzera) l'8.11.1966, ivi residente via Vecchia Pentimele, n. 42, condominio Tartaruga, coniugato
con LAURO Antonia (RC 13.06.1973, ivi residente in via Vecchia Pentimele n. 42. Dalla Banca dati INPS
MONORCHIO Antonino dal 2003 al 2009 risulta dipendente della ditta di Pulizie SMI servizi manutenzione immobili
srl , con sede a Bari via Vallona n. 93; LAURO Antonia risulta negli anni 1997-1998-199-2000 dipendente della
VALLY Calabria srl e negli anni 2001- 2002 dipendente della SURACI Trasporti Internazionale srl ).
116 nato a Reggio Calabria il 24.5.1960, ivi residente, frazione Archi, c.da Corvo, n. 3/A, celibe. BENESTARE Giorgio,
come è noto, è nipote dei TEGANO e cognato di DE STEFANO Orazio Maria, soggetti noti per il loro prestigio
nell'ambito della criminalità organizzata di Archi.
117 CANZONIERI Donatello, nato a Reggio Calabria il 9.5.1975, ivi residente, via Santa Caterina, n. 16/F, celibe.
118 DE STEFANO Giuseppe, nato a Reggio Calabria l’1.12.1969, ivi residente, via Vecchia Provinciale, n. 24.
119 SCHIMIZZI Paolo, nato a Reggio Calabria il 15.3.1976, ivi residente, quartiere Cep, lotto 23, scala G, int.3.
120 TEGANO Bruno, nato a Reggio Calabria il 12.3.1949, ivi residente, frazione Archi, c.da Corvo, n.1, coniugato.
_______________________________________________________________
223
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
(cfr. allegato 41);
- la ditta denominata ARCOLAT di ANTONIA BARILLA' E C. S.N.C., con sede
legale in Reggio Calabria quartiere CEP lotto XX 9 Archi, avente ad oggetto la
produzione, la lavorazione, la distribuzione e la commercializzazione, all'ingrosso e
al dettaglio, di gelati nonché di prodotto base, semilavorati e derivati, di pasticceria,
ivi compresi dolciumi, marmellate, confetture, panna e latte, latticini e formaggi, e
dolciaria in genere, nonché la vendita, all'ingrosso e al dettaglio, di bibite e generi
alimentari. Socio amministratore risulta BARILLA’ Antonia 121 (Quota: 9.880,00
EURO ) TEGANO Saveria 122 (Quota: 9.880,00 EURO ), quest’ultima sorella dei
noti esponenti di vertice della cosca TEGANO/DESTEFANO , ovvero Giovanni e
Pasquale TEGANO. Dalla visura storica si rileva che in passato nell’assetto
societario della predetta impresa vi era un altro noto esponente della cosca
TEGANO, ovvero SCHIMIZZI Paolo123, di cui come detto è stata denunciata la
scomparsa, nonché di POLIMENI Angela Saveria 124, nipote dei succitati esponenti
apicali della famiglia TEGANO, giacché figlia della di loro sorella TEGANO
Vittoria (vds allegato 42);
…”
Il quadro che emerge è di estrema gravità.
Se, per un verso, appare quasi comprensibile, nel sistema che emerge, che fra i fornitori
della S. G. S. Group S. r. l. vi siano diversi soggetti intranei alla cosca TEGANO, specie
se si considera la premessa rappresentata dalle dichiarazioni dello IANNÒ in ordine ai
legami del SURACI Dominique con i DE STEFANO, appare inquietante il numero e la
qualità dei soggetti riconducibili ad altre consorterie mafiose che operano quali fornitori
dei supermercati gestiti dalla società. Si passa da LO GIUDICE Domenico, di recente
tratto in arresto per il reato di cui all’art. 416 bis C. p., quale appartenente all’omonima
cosca (vd. ordinanza emessa dal G. I. P. dr.ssa OLIVA, riversata in atti dal P. M.
in data 13/7/2012, in copia informatica), la cui caratura mafiosa emerge in una
conversazione con il CROCÈ, al già citato IANNÌ Natale, soggetto intraneo alla cosca
CARIDI, articolazione dei LIBRI, che già si era notato tentare l’infiltrazione dei
supermercati della PLANET FOOD, venendo respinto dall’intervento degli arcoti. E,
peraltro, soggetto che, unitamente al SURACI, cura interessi certamente non cristallini.
Ma non finisce qui. Altri fornitori appaiono chiaramente riconducibili a personaggi
intranei a consorterie di ‘ndrangheta, come TEGANO Bruno, associato ai CONDELLO,
tratto in arresto per i fini dell’operazione Reggio Nord quale appartenente al medesimo
sodalizio. E, ancora, LABATE Pasquale e ROSMINI Francesco, ritenuti prossimi alle
121 nata a Reggio Calabria il 03/01/1972, ivi residente quartiere CEP Lotto XXIII 6 Archi;
122 nata a Reggio Calabria il 21/06/1936, ivi residente quartiere CEP LOTTO XXIII 5 Archi
123 Cod. fisc. SCHPLA76C15H224L ;
124 Cod. fisc. PLMNLS74B65H224A. nata a Reggio Calabria il 25/02/1974, figlia di POLIMENI Cosimo e di TEGANO Vittoria, coniugata
con FREGONA Fabio Salvatore, ivi residente VIA QUART.CEP LOTTO XVIII
_______________________________________________________________
224
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
omonime cosche, e FRASCATI Angelo, reputato vicino ai LIBRI. Se, per vero, sin da
ora deve evidenziarsi come alcuna contestazione venga a costoro elevata per i fini del
presente procedimento – né siano riversati in atti elementi recenti che inducano a farne
ritenere l’appartenenza attuale a sodalizi mafiosi – le vicende personali e/o processuali
di costoro, siccome le relazioni familiari, inducono a ritenere detta vicinanza alla
‘ndrangheta ed alle sue articolazioni.
Emerge, in altri termini, nella S. G. S. Group una sorta di disponibilità all’infiltrazione
da parte di ogni consorteria di spessore di questa città, ferma la netta prevalenza di
quella ad opera dei DE STEFANO – TEGANO.
E se, analizzando il paragrafo della richiesta che segue, si ha contezza di quanto sinora
osservato, quello immediatamente successivo inizia a dare indicazioni sulla ratio di
simile disponibilità della società.
Non si tratta, in altri termini, di una coercizione esercitata nei confronti del suo
amministratore di fatto SURACI Domenico Giovanni ma, al contrario, di un sistema
piegato, adattato dal SURACI stesso alle proprie esigenze.
Appunto, si tratta di patti prima presi…
“…
§ - Rapporti di fornitura con ditte e/o società riconducibili ad altre cosche
‘ndranghetistiche
Per quanto concerne invece i rapporti di fornitura con le ditte riconducibili ad ambienti
diversi da quelli sin qui trattati, si evidenzia innanzitutto quello istaurati con:
-
LO GIUDICE Domenico 125, figlio del defunto boss Giuseppe cl.'39, titolare della
ITALGROSS di Domenico LO GIUDICE, con sede legale a Reggio Calabria, in via
XXIV luglio 1943 n. 78, avente ad oggetto – tra l’altro - il commercio all’ingrosso
di prodotti alimentari e cartone (vds allegato 43);
Tra i fornitori della SGS GROUP rientrano, altresì, personaggi che i pregressi giudiziari, le
frequentazioni, i vincoli familiari e gli ulteriori elementi acquisiti nel corso della presente
indagine, lasciano ritenere quantomeno vicini alla consorteria criminale che fa capo alla
famiglia LIBRI, organizzazione criminale che nell’ultimo conflitto di mafia era federata con
il cartello riconducibile alle famiglie DE STEFANO/TEGANO.
Tra gli stessi si evidenziano:
- il già citato IANNI’ Natale, fornitore di pane. La madre del predetto, Antonia
Maria SICLARI126, titolare di un’altra ditta fornitrice di pane, denominata
125 LO GIUDICE Domenico fu Giuseppe e di CHIAIA Angela, nato a Reggio Calabria il 19.01.1968 ed ivi residente in via XXV Luglio
1943, nr. 78 is. 117.
126 nata a Reggio Calabria il 14.09.1946, vedova Bruno IANNO’.
_______________________________________________________________
225
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
“PANIFICIO SICLARI ANTONIA di IANNI’, è sorella di SICLARI Lucia 127,
mamma di CRUCITTI Bruno128 - figlio di Francesco cl.’ 32, ucciso in Reggio
Calabria il 26.09.1985 e fratello di Natale 129, rimasto vittima di agguato mafioso
avvenuto in Reggio Calabria in data 02.04.1991 durante la seconda guerra di mafia ritenuto affiliato alla cosca LIBRI federata con il cartello DESTEFANO/TEGANO
(condannato in primo grado per associazione mafiosa nel procedimento c.d.
“Testamento”) e di CRUCITTI Caterina 130, coniugata con CAPONERO Stefano131.
Di conseguenza, Natale IANNI’, oltre ad essere cugino di primo grado del’anzidetto
bruno CRUCITTI, è cugino acquisito di CAPONERO Stefano 132, zio materno di
Paolo Rosario DE STEFANO, già Caponera (vds allegato 44); a dimostrazione della
ricostruzione operata circa l’apprtenenza dello IANNI’ al gruppo mafioso indicato
nel novembre del ’10 lo stesso veniva tratto in arresto nell’ambito della oprrazione
cd.”Alta tensione” avente ad oggetto il gruppo CARIDI-BORGHETTO-ZINDATO,
gravitante appunto nell’area della cosca LIBRI;
- Angelo FRASCATI133 titolare, di fatto, così come rilevabile dall’attività tecnica,
della ditta denominata PARMA REGGIO Srl, con sede nella frazione San Gregorio
di questo centro, avente ad oggetto il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari,
le cui quote societarie sono formalmente intestate a IANNO’ Lucrezia Maria 134 e
FRASCATI Demetrio135, rispettivamente moglie e figlio del predetto. Emilio
Angelo Frascati è figlio di Demetrio cl. ’33, quest’ultimo, unitamente al fratello
Antonio136, è indicato da diversi collaboratori come organico alla cosca Libri, tutti
indagati nell’ambito dell’operazione denominata “Olimpia”, condotta dalla
Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria (vds allegato 45), all’esito
della quale il FRASCATI Antonino veniva condannato per il reato di cui all’art.416
bis c.p. alla pena di cinque anni di reclusione, mentre FRASCATI Demetrio veniva
assolto;
Infine, a conferma dei raggiunti equilibri criminali nella città di Reggio Calabria, tra i
fornitori della SGS GROUP, anche se in misura molto più limitata, rientrano ditte fornitrice
riconducibili a personaggi vicini ad organizzazioni criminali, in passato, contrapposte al
cartello che fa riferimento alle famiglie DE STEFANO/TEGANO.
Al riguardo si evidenziano:
la ditta denominata “Antichi Sapori Mediterranei di ROMEO Filippo & C137.
S.A.S., con sede legale in Reggio Calabria via Nazionale n. 34 Archi, avente ad
127 nata a Reggio Calabria il 21.03.1931 vedova.
128 CRUCITTI Bruno Antonio, pt. Francesco e mt. SICLARI Lucia, nato a Reggio Calabria il 21.04.1959, ivi residente in
Via Condera vecchia nr.343, il 20 luglio 2008, destinatario di misura cautelare in carcere n. 75/05 RGNR DDA, n.
86/06 RG GIPDDA e n. 28/07 ROCCDDA emessa dal Tribunale di Reggio Calabria per l’ipotesi di reato di
concorso in associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata: alle estorsioni, omicidi, controllo di attività
economiche, appalti e servizi pubblici, peraltro riconducibile alla cosca “LIBRI”. Operazione che tra l’altro ha
portato al sequestro della succitata “REALCEMENTI srl”.
129 nato a Reggio Calabria il 26.08.1960
130 nata a Reggio Calabria il 10.12.1954
131 nato a Reggio Calabria il 18.10.1944, ivi residente in via Reggio Campi II TR n. 343, fratello di CAPONERA
Antonia, nata a Reggio Calabri ail 31.07.1948, ivi residene in quartire CEP lotto XXIII n. 3 i 2.
132 nato a Reggio Calabria il 18.10.1944
133 Nato a Reggio Calabria il 19.11.1956 ed ivi residente in via S. Cristoforo dir. Politi n. 1.
134 Nata a reggio Calabria il 17/04/1960. Cod. fisc. NNILRZ60D57H224H, domicilio Reggio Calabria, via Naz ionale II
Trv. Moglie di Angelo Emilio Frascati
135 Nato a Reggio Calabria 15/08/1983.cod. fisc. FRSDTR83M15H224X, domicilio Reggio Calabria, via Nazionale II
Trv. Figlio di di Angelo Emilio Frascati
136 fu Emilio e di Bova Caterina nato a Reggio Calabria il 18.01.1942, ivi residente Via Provinciale Sp. S. Cannavò D.
Politi nr. 1.
137 In data 9/2/2007 il tribunale di reggio Calabria sezione penale Tribunale di Reggio Calabria - sezione penale - ufficio del giudice per
le indagini preliminari - con provv. del 09/02/2007-nomina custodi delle quote oggetto di sequestro preventivo disposto con
ordinanza emessa in data 31/01/2007, i dott. Rosario SPINELLA e F. LA CAMERA. In data 8/11/2007 di Reggio Calabria - ufficio del
giudice per le indagini preliminari con provvedimento emesso in data 08/11/2007 - dep. in cancelleria in pari data .............. revoca la
misura cautelare del sequestro preventivo
_______________________________________________________________
226
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
oggetto la produzione di pasta fresca. Socio accomandatario ROMEO Filippo 138
(quota 3.098,74 euro), socio accomandatario GERMANO’ Margherita139(quota
3.098,74 euro), socio accomandante TEGANO Bruno Antonio140(quota 1.549,37
euro).
L’anzidetto TEGANO Bruno141 è ritenuto esponente della nota consorteria
malavitosa dei “CONDELLO”, il predetto è cognato del noto catturando
CONDELLO Domenico (alias “U PACCIU”) compagno della di lui sorella
TEGANO Margherita142 con la quale ha avuto due figli, ed attualmente è stato
sottoposto a misura cautelare per il reato di cui all’art.416 bis c.p. nell’ambito della
recente operazione cd.”Reggio nord”;
Nel corso della presente indagine sono stati registrati 17 contatti telefonici in uscita
dall’utenza intestata al predetto TEGANO Bruno Antonio verso l’utenza in
accertato uso a Dominique SURACI che, tuttavia, almeno dall’utenza monitorata,
non ha mai risposto e quindi non sono stati registrati colloqui tra i due 143 (vds
allegato 46);
-
ROSMINI Francesco 144, reo confesso dell’omicidio della propria madre,
BONFIGLIO Paola e del di lei amante MUSITANO Pasquale, è ritenuto
importante esponente dell’omonima cosca, indicato dai collaboratori di giustizia
quale stabile componente del c.d. “nuovo gruppo di fuoco” costituito da
CONDELLO Pasquale dopo la sua uscita dal carcere nell’ultima guerra di mafia. Il
predetto è socio unitamente a Luana ROSMINI della società denominata
CARTARUGA srl, con sede legale in Reggio Calabria in viale La Boccetta sn,
avente ad oggetto la commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di carta,
cartone, prodotti per l'imballaggio, buste in plastica e non in plastica a perdere,
disposto a carico della societa' "antichi sapori mediterranei" e ordina la restituzione all'avente diritto.
138 nato a Reggio Calabria il 01.11.1970, ivi residente quartiere CEP lotto 21 Archi scala int. 6;
139 nata a Reggio Calabria il 23.05.1975, ivi residente quartiere CEP lotto 21 Archi scala int. 6;
140 nato a Reggio Calabria il 25.04.1973, ivi residente via Corvo 9 Archi.
141 Sul conto di TEGANO Bruno risulta quanto segue: in data 20.04.1991, con Procedimento n°173/91 della Procura della Repubblica
per i Minorenni di RC, si procedeva in ordine al reato di cui all’art. 80 C.d.S (guida senza patente); 21.10.1992, Con Provvedimento
n°684/92/CA della Procura Militare della Repubblica di Palermo, lo stesso veniva invitato a presentarsi presso la predetta Procura, per
informativa di reato a suo carico inoltrata dal Distretto Militare di RC; 04.11.1992, dalla “gazzetta del sud” si apprendeva che il predetto
si costituiva presso la Squadra Mobile di RC, in quanto colpito da Ordine di Custodia Cautelare in carcere emessa dal GIP del
Tribunale di RC, in ordine al reato di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al compimento di estorsioni (nell’articolo
di stampa si nomina come appartenente a tale associazione anche tale Giuseppe SONSOGNO); 29.01.2007 veniva effettuata
perquisizione personale sul posto (art.4 152/75 con esito negativo, precisando che lo stesso si trovava unitamente a CONDELLO
Domenico cl. 1972 (detto “GINGOMMA”); 09.02.2007 con giusto Provvedimento n°5494/04RGNR DDA – 3730/05 R GIP DDA – 38/06
ROCC datato 02.02.2007 del Tribunale di Rc – Sez. Penale Uff. GIP (operazione “PRIUS”) veniva tratto in arresto; lo stesso
Procedimento colpiva altri soggetti noti tra cui CONDELLO Domenico, CONDELLO Pasquale (“IL SUPREMO” arrestato in data
18.02.2008) SICLARI Aurelio, (Anoia, 01.02.1945), VADALÀ Natale (RC, 23.09.1966) e VAZZANA Giovanni Domenico (RC,
11.06.1980). 30.07.2007 con Provvedimento n°5494/04RGNR DDA – 3730/05 R GIP DDA del Tribunale di RC – Sez. Penale Uff. GIP,
veniva disposto la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari; precisasi che alla data odierna tale
misura risulta essere ancora applicata; 24.09.2007 denunciato a P.L. da quest’Arma per inosservanza degli obblighi impostigli.
Risultano diverse frequentazioni controindicate con pregiudicati del luogo tra cui BEVILACQUA Francesco (RC, 04.02.1982),
PANZERA Giovanni (V.S. Giovanni, 03.10.1968), PALERMO Francesco (RC, 14.05.1967), COPPOLA Antonino (RC, 20.07.1974), e
nell’ultimo quinquennio con ROMANO Letterio (ME, 04.09.1977), CONDELLO Domenico (RC, 20.05.1972). Risulta aver prestato la
propria attività lavorativa presso la Ditta DE ANGELIS Mobili Via Nazionale Archi.
142 agli atti di quest’ufficio risulta che la stessa è stata indagata nel Procedimento n°5494/04 R.G.N.R. DDA – 3730/05 R.GIP DDA –
38/06 R. OCC per il reato di cui all’art. 416-BIS C.P., per il reato di cui agli artt.390 C.P. e 7 L.203/91(per aver procurato l’inosservanza
della pena del ricercato CONDELLO Domenico), del reato di cui agli artt. 81 e 567 C.P. (unitamente a CONDELLO Francesco cl.1930
padre del catturando Domenico, previa intesa tra loro, per aver alterato nella formazione di certificazioni di nascita, lo stato dei minori
CONDELLO Vincenzo e Maria, attribuendo la paternità degli stessi a CONDELLO Francesco, realmente nonno) ed altro ancora. Da
accertamenti anagrafici la stessa risulta essere nubile, anche se è noto che intrattiene rapporti sentimentali saldi e duraturi con il noto
catturando CONDELLO Domenico, dalla quale unione sono stati concepiti Vincenzo e Maria. Precisasi che la stessa è sorella di
TEGANO Bruno Antonino cl.1973.
143 come da contatti telefonici registrati sull’utenza 3358277340 (ln82), intercettata con decreto avente RIT 2052/06, in accertato uso a
Dominique SURACI con prog. 10759, 10762, 10888, 10895, 10886, 11182, 11272, 12233, 12754, 12755, 12753, 12796, 13011,
13257, 23787, 23788, 23789
144 nato a Melito Porto Salvo il 26.06.1964, residente a Reggio Calabria in via Calveri n. 113. identificato nel corso
delle intercettazioni giacché utilizza l’utenza telefonica mobile 3343124255, intestata al peddetto, nonché perché negli
sms inviati riporta il proprio nome e cognome.
_______________________________________________________________
227
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
sacchetti per nettezza urbana e tutti i prodotti affini e complementari (vds allegato
47) ;
-
LABATE Pasquale145, commerciante all'ingrosso di bestiame, è cugino diretto dei
più noti Pietro, Santo, Antonino e Michele LABATE, ritenuti al vertice
dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta che storicamente ha le proprie radici nel
quartiere gebbione di questo centro. Anche il defunto padre di Pasquale, Antonino
LABATE cl. 27, fratello di Paolo e zio di Pietro (ritenuto capo indiscusso
dell’anzidetta cosca), veniva indicato dai collaboratori di giustizia quale importante
esponente della menzionata consorteria mafiosa. Consorteria, quella dei LABATE,
che le risultanze di diverse pregresse attività investigative hanno rilevato indirizzare
precipuamente i propri interessi criminali proprio nel settore alimentare e in
particolare nella commercializzazione della carne (vds allegato 48);
§ - II.6) I rapporti diretti tra SURACI Dominique ed i fornitori: forniture e
appoggio elettorale
§ - Premessa
Nel prosieguo si analizzeranno gli esiti dell’attività investigativa che ha permesso di
accertare i rapporti diretti esistenti tra SURACI Dominique ed i vari fornitori riconducibili
ai diversi ambienti mafiosi cittadini.
Sotto un primo punto di vista, le conversazioni che verranno evidenziate, testimoniano il
ruolo di vero e proprio dominus della gestione commerciale ed operativa della SGS
GROUP, e quindi dei supermercati dalla stessa società gestiti, esercitato da SURACI
Dominique, almeno sino al momento in cui il ‘testimone’ passava al CROCE’ con le
relative problematiche già evidenziate in precedenza.
Tuttavia, i rapporti tra il SURACI ed soggetti in questione non hanno ad oggetto solo le
problematiche inerenti le forniture effettuate dalle varie ditte, per il cui saldo - peraltro - non
può non sottolinearsi il particolare ‘attivismo’ dimostrato dal SURACI in relazione ad
alcuni di essi, come il POLIMENI Carmine che si vedrà essere particolarmente attivo non
solo in relazione ai propri crediti ma anche rispetto a quelli dei sodali e parenti POLIMENI
Domenico e CRUDO Michele.
Infatti, si avrà modo di costatare come il SURACI, al momento delle elezioni politiche
comunali del ’07, ricercherà ed otterrà il sostegno elettorale degli stessi fornitori e degli
ambienti di cui gli stessi sono espressione, talvolta garantendo espressamente la più
sollecita evasione dei crediti vantati dalle ditte e/o società a loro riconducibili.
§ - Il rapporto con POLIMENI Carmine, POLIMENI Domenico e CRUDO Michele
Come anticipato, il contenuto dei contatti telefonici registrati tra Dominique SURACI e
Carmine POLIMENI, oltre a fornire importanti indicazioni in ordine al fatto che il rapporto
tra i due sia andato oltre la semplice fornitura di prodotti caseari (cfr. il sostegno elettorale
assicurato dal predetto POLIMENI e dei propri familiari a Dominique SURACI nelle
consultazioni comunali del 2007, v.oltre), rivela che il predetto Carmine POLIMENI si
occupa anche delle attività riconducibili al fratello POLIMENI Domenico e al cognato
CRUDO Michele.
145 fu Antonino e MORABITO Santa, nato a Reggio Calabria il 9 gennaio 1957, ivi residente viale Calabria n.76;
coniugato con PIRILLO Rosalba.
_______________________________________________________________
228
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
A ciò si aggiunga l’interessamento manifestato in relazione alla fornitura effettuata
dalla ditta denominata “Antico Mulino”, come detto riconducibile a Luciano
FALCOMATA’ (cfr.prog.33206 del 21.12.07 di cui sopra).
Ciò fornisce un importante elemento di riscontro sul forte legame esistente tra tutti gli
anzidetti fornitori, accumunabili in un unico centro d’interesse.
Dette ditte, infatti, benché intestate a soggetti diversi, vanno considerate direttamente
e/o indirettamente riconducibili alla cosca TEGANO, ai quali detti soggetti sono legati
da vincoli di parentela, da assidue frequentazioni, oltre che accomunati nell’esecuzione
di importanti operazioni di p.g. quale la cd.”Operazione Agathos” di cui si è già
parlato nella prima parte.
a) Il primo gruppo di intercettazioni che si riporta ha ad oggetto quelle
conversazioni relative ai rapporti diretti intrattenuti da POLIMENI Carmine e
SURACI Dominique, concernenti i crediti vantati dal primo per le forniture
della propria ditta a beneficio dei supermercati di proprietà della SGS Group
(vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
4112
SINTESI
LN
82
PROGR.
8000
SINTESI
LN
82
PROGR.
8013
SINTESI
LN
82
PROGR.
8016
SINTESI
LN
82
PROGR.
8222
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15/11/2006
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine. Polimeni chiede di vedere Suraci. Suraci chiede se sia per le fatture o l’estratto
conto. Polimeni nega e dice di volerlo vedere per la fornitura. Suraci gli dice che se ci sono fatture da pagare gli deve lasciare l’estratto
conto prima. Polimeni gli dice che non gli interessa l’estratto conto e che lo vuole incontrare. Convengono che sia Suraci a richiamarlo.
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30/11/2006
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POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine di chiamarlo più tardi. Polimeni gli dice che ha bisogno urgente dei soldi, gli
chiede di richiamarlo. Suraci gli dice di portargli le fatture e l’estratto conto. Polimeni gli dice che se lo richiama glielo da direttamente
a lui. Suraci gli chiede di essere contattato in serata. Convengono di risentirsi per scambiarsi le fatture.
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30/11/2006
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SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
POLIMENI Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine. Suraci dice a Polimeni che sta andando al magazzino da Pino e di portargli
l’estratto conto, gli dice che però non può fare pagamenti a vista. Polimeni gli dice che si vedranno da Pino.
DATA
30/11/2006
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14.31.43
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POLIMENI Carmine
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Polimeni Carmine dice a Suraci Domenico Giovanni che lo aspetta da Pino. Suraci dice che già se ne è andato e che è stato ven ti
minuti. Polimeni gli dice che non è venuto. Poi convengono di vedersi sul ponte della libertà.
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01/12/2006
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SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
POLIMENI Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
_______________________________________________________________
229
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
8227
SINTESI
LN
82
PROGR.
13024
Suraci Domenico Giovanni con Carmine Polimeni. Suraci dice a Polimeni che ha preparato l’assegno e gli chiede di vederlo.
Polimeni gli dice che lo chiamerà quando esce da casa.
DATA
01/12/2006
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POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine. Suraci gli dice che gli deve dare l’assegno. Convengono di vedersi sul ponte.
DATA
21/12/2006
ORA
14.18.11
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+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Polimeni Carmine.
SINTESI
LN
82
PROGR.
13968
SINTESI
LN
82
PROGR.
14182
SINTESI
LN
82
PROGR.
14239
SINTESI
LN
82
PROGR.
14298
SINTESI
Suraci dice a Polimeni che ancora non ha preso il blocchetto, che è inguaiato con la banca e che se ha bisogno di un acconto gli viene
più facile fargli un piccolo assegno circolare per una parte delle forniture. Suraci gli spiega che la direttrice gli sta creando problemi
con la direttrice per via di alcuni assegni e sono fuori di una cifra fuori dal mondo, dice che ha litigato e le ha riferito che può fare
soltanto assegni a data per dei fornitori come lui che hanno difficoltà. Polimeni dice che oggi non ha difficoltà e che tra il 27 ed il 28
deve versare in banca. Suraci gli chiede quanto. Polimeni gli risponde di quanto riesce lui. Suraci dice che preferisce fargli un
assegno circolare. Suraci chiede conferma se lui deve avere due mesi di fatture. Polimeni conferma. Suraci gli chiede quanto sia per
chiudere un mese. Polimeni dice che possono essere tremila euro. Suraci gli dice che questi glieli dà e gli chiede se così riesce.
Polimeni conferma e dice che gli vuole venire in contro.
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27/12/2006
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11.13.05
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POLIMENI Carmine
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
PERFAVORE SE OGGI MI FAI IL CIRCOLARE DELLE FATTURE DEL MESE DI OTTOBRE DI 3476,27 PERCHE DEVO
VERSARE CHIAMAMI GRAZIE
DATA
28/12/2006
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11.53.28
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+393358277340
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POLIMENI Carmine
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SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che domani mattina gli fa trovare l’assegno circolare. Polimeni gli chiede s e
c’è la fa per oggi alle tre. Suraci dice che non c’è la fa e lo avrà domani mattina, gli chiede se l’importo sia quello scritto nel
messaggio. Polimeni conferma. Suraci gli chiede di rimandarglielo. Convengono che glielo faccia trovare da Nino.
DATA
28/12/2006
ORA
16.46.54
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INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
PERFAVORE SE OGGI MI FAI IL CIRCOLARE DELLE FATTURE DEL MESE DI OTTOBRE DI 3476,27 PERCHE DEVO
VERSARE CHIAMAMI GRAZIE
DATA
28/12/2006
ORA
20.11.32
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Polimeni Carmine. Polimeni chiede a Suraci se ha ricevuto il messaggio. Suraci conferma, poi gli
chiede quale mese chiude. Polimeni indica ottobre ringrazia e si scusa.
_______________________________________________________________
230
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
14977
SINTESI
LN
82
PROGR.
15278
SINTESI
LN
82
PROGR.
15325
SINTESI
LN
82
PROGR.
19352
SINTESI
DATA
31/12/2006
ORA
15.44.19
CHIAMANTE
+393358277340
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+39368299018
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
POLIMENI Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine. Suraci fa gli auguri a Polimeni e gli dice che ha quell’assegno e gli chiede di venire
a prenderlo al punto vendita di Sbarre. Polimeni gli dice che tra dieci minuti sarà a Sbarre. Suraci gli dice che si sposta lo contatta.
DATA
02/01/2007
ORA
13.22.16
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SMS: PERFAVORE SE MI CHIAMI CHE ENTRO OGGI DEVO RISOLVERE IN BANCA
DATA
02/01/2007
ORA
14.46.13
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che sta andando in banca per prendere il blocchetto. Polimeni gli dice che si
vedranno in banca. Suraci dice di no perché lo deve prendere e farlo firmare. Polimeni dice che comunque andrà in banca perché ha
appuntamento con suo cugino (di Suraci).
DATA
19/01/2007
ORA
16.23.47
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
MI HAI FATTO FARE BRUTTA FIGURA IN BANCA CHE TI COSTAVA CHIAMARMI
DA CARMINE
LN
82
PROGR.
20123
SINTESI
LN
82
PROGR.
24283
SINTESI
DATA
22/01/2007
ORA
15.28.24
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMAMI SE NON RIESCI PER OGGI
DATA
08/02/2007
ORA
15.48.15
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
DA CARMINE
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Mi chiami e da ieri che ti sto chiamando
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
Grazie
_______________________________________________________________
231
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
29747
SINTESI
LN
82
PROGR.
31249
SINTESI
LN
82
PROGR.
31607
SINTESI
LN
82
PROGR.
31727
SINTESI
LN
82
PROGR.
31907
SINTESI
LN
82
PROGR.
32004
SINTESI
LN
82
PROGR.
38017
SINTESI
DATA
08/03/2007
ORA
17.48.13
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Perfavore se mi chiami che ho comprato la ricotta per i tuoi supermercati
DATA
14/03/2007
ORA
11.40.08
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
ciao da Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Lo so che ti disturbo sempre e ti chiedo scusa pero cio un problema in banca se era possibile farmi l assegno del mese di gennaio di
euro 3374,98 ciao da
DATA
15/03/2007
ORA
13.26.53
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SMS: Perfavore mi chiami che cio problemi in banca il saldo di gennaio e 3374,98 ciao Carmine
DATA
15/03/2007
ORA
20.35.03
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine,convengono di vedersi domani per scambiarsi un assegno.
DATA
16/03/2007
ORA
16.38.52
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che lo chiamerà tra dieci minuti.
DATA
16/03/2007
ORA
19.46.42
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che può venire in modo che gli faccia l'assegno. Suraci gli chiede se ha
l’importo delle fatture. Polimeni che è soltanto una fattura. Suraci gli dice di arrivare sul ponte.
DATA
11/04/2007
ORA
15.21.16
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs.
LINGUA:
Perfavore mi chiami che cio problemi in banca ciao Carmine
_______________________________________________________________
232
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
38016
DATA
11/04/2007
ORA
15.21.39
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+39368299018
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
POLIMENI Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine.
SINTESI
Suraci dice che non ha l'importo delle fatture ed aggiunge che gli deve dare qualche giorno, quando gli farà un assegno circolare.
Polimeni gli chiede se gli può fare un assegno bancario a cinque giorni o ad una settimana. Suraci dice che non ha il blocchetto.
Suraci gli dice che gli deve portare le fatture perché l’ultima volta ha pagato una parte di fatture senza averle ed ha litigato con
l’amministrazione.
Discutono di risentirsi per vedersi.
LN
82
PROGR.
39087
SINTESI
LN
82
PROGR.
39415
SINTESI
LN
82
PROGR.
46991
SINTESI
LN
82
PROGR.
47020
SINTESI
LN
82
PROGR.
47200
SINTESI
DATA
16/04/2007
ORA
10.47.59
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che stamattina prende il blocchetto e gli salda le fatture di Gennaio ma che
deve versarlo tra tre quattro giorni perché è incasinato
DATA
17/04/2007
ORA
12.28.33
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che gli fa fare l’assegno e glielo fa trovare al punto vendita, gli dice che gli fa
Gennaio.
DATA
14/05/2007
ORA
12.44.13
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine di mandargli un messaggio con l’importo della fattura, gli chiede che mese sia.
Polimeni dice che sia Marzo e che gli manderà il messaggio.
DATA
14/05/2007
ORA
12.48.39
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Mese di marzo 4043,82
DATA
15/05/2007
ORA
12.16.22
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
polimeni carmine chiama Suraci il quale gli dice che non può farglielo prima di lunedì (si riferisce ad un assegno). Polimeni gli
risponde di farlo posdatato che non ci sono problemi per lui.
_______________________________________________________________
233
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
47240
SINTESI
LN
82
PROGR.
57884
SINTESI
LN
82
PROGR.
57896
SINTESI
LN
82
PROGR.
58522
SINTESI
LN
82
PROGR.
58617
SINTESI
LN
82
PROGR.
58620
SINTESI
LN
82
PROGR.
58738
SINTESI
LN
82
PROGR.
58917
SINTESI
DATA
15/05/2007
ORA
13.22.28
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che lo richiamerà per pagargli delle fatture.
DATA
12/06/2007
ORA
11.06.00
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Perfavore se mi chiami al piu presto
DATA
12/06/2007
ORA
11.35.36
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni dice a POLIMENI Carmine che riuscirà a saldargli solo un mese di fatture.
DATA
14/06/2007
ORA
11.21.27
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O..
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O..
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O. .
LINGUA:
Perfavore se mi chiami al piu presto
DATA
14/06/2007
ORA
14.10.38
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
Perfavore entro oggi devo vf
DATA
14/06/2007
ORA
14.14.27
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
Perfavore entro oggi devo versare se mi chiami ci mettiamo daccordo ciao da carmine
DATA
14/06/2007
ORA
17.52.56
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
Grazie ciao da carmine
DATA
15/06/2007
ORA
11.03.34
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
POLIMENI Carmine chiama a SURACI Domenico Giovanni che gli dice di essere nei casini e che può fargli un assegno ma non
prima di giovedi prossimo e gli dice che lo lascierà a Pentimele entro l'una.-
_______________________________________________________________
234
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
58982
DATA
15/06/2007
ORA
13.06.29
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
POLIMENI Carmine chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice che si trova al supermercato.
SINTESI
LN
82
PROGR.
60925
SINTESI
LN
82
PROGR.
64198
SINTESI
LN
82
PROGR.
64199
SINTESI
LN
82
PROGR.
65710
SINTESI
LN
82
PROGR.
65724
SINTESI
SURACI dice al POLIMENI che lo chiamerà lui per dirgli dove gli lascia l'assegno.
DATA
21/06/2007
ORA
12.02.22
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SENIA Saloua chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che ce l'ha il signor Crocè in banca e chiede che doveva fare, poi
aggiunge che lei è andata via, Suraci le dice che bisogna fare una serie di bonifici, e concordano di farli nel pomeriggio e che Saloua
li deve solo firmare, riprende Senia dicendo che Crocè sta andando nel punto vendita di sbarre a fare un prelievo, Suraci le dice di
saperlo di un importo di euro 2850.DATA
09/07/2007
ORA
12.08.28
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Ciao ti chiedo se perfavore mi puoi fare l'assegno anche datato perche per mercoledi devo versare in banca l'estratto conto di maggio
e di #e 4246,28 se
DATA
09/07/2007
ORA
12.09.33
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
non riesci chiamami e ci mettiamo d'accordo grazie da carmine
DATA
12/07/2007
ORA
15.39.36
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Perfavore chiamami entro oggi che devo partire ed ho bisogno l'assegno
DATA
12/07/2007
ORA
16.57.48
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
Perfavore chiamami entro oggi che devo partire ed ho bisogno l'assegno
b) Il secondo gruppo di intercettazioni che si riporta concerne quelle conversazioni che
dimostrano in maniera inequivocabile come il suddetto POLIMENI Carmine, nel
rapporto diretto con SURACI Dominique, si occupi anche di questioni attinenti il
pagamento delle forniture riguardanti le ditte del cognato Michele CRUDO e del
fratello Domenico POLIMENI (vds allegato 18).
_______________________________________________________________
235
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
16051
SINTESI
LN
82
PROGR.
16093
SINTESI
LN
82
PROGR.
19803
SINTESI
LN
82
PROGR.
19888
SINTESI
LN
82
PROGR.
30168
DATA
05/01/2007
ORA
17.45.18
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiede a Polimeni Carmine se lo stia contattando per l’assegno del cognato. Polimeni conferma. Suraci
gli dice che glielo farà trovare più tardi. Polimeni chiede a che ora. Suraci gli dice di chiamarlo tra un ora. Polimeni si rivolge a uomo
chiamato Michele e gli riporta il messaggio di Suraci.
DATA
05/01/2007
ORA
19.09.20
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che tra mezz’ora gli lascia l’assegno. Polimeni dice di essere alla sma, dove
convengono di vedersi.
DATA
22/01/2007
ORA
11.38.42
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+39368299018
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
POLIMENI Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine.
Suraci chiede a Polimeni se è sicuro dell’importo che gli ha dato. Polimeni conferma. Suraci gli chiede se ha l’estratto conto e che gli
venga ridato. Suraci dice che probabilmente manca qualche fattura e che lui intanto gli farà l’assegno dell’importo che lui gli sta
dicendo. Suraci chiede conferma se deve essere Polimeni Domenico. Polimeni Carmine conferma. Quindi Suraci chiede
l’importo. Polimeni gli indica 3.798.97. Suraci chiede a che fatture facciano riferimento. Polimeni dice che sono le fatture di
Novembre.Suraci gli dice di mandare il fax allo 0965338651.
DATA
22/01/2007
ORA
15.53.58
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+39368299018
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
POLIMENI Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che gli ha fatto il circolare per le fatture di novembre. Polimeni gli chiede
dov’è. Suraci chiede a lui dov’è. Polimeni dice di essere a Pellaro ma che lì c’è suo fratello che doveva andare in banca. Suraci gli
dice di farlo passare dal banco di Roma, gli chiede quanto ci impieghi ad arrivare. Polimeni dice che perderà tempo e che ormai
chiuderà la banca. Convengono quindi di scambiarselo a Pentimele.
DATA
10/03/2007
ORA
12.59.06
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Polimeni Carmine con Suraci Domenico.
SINTESI
LN
82
PROGR.
31609
Suraci dice a Polimeni che Nino gli aveva riferito per la ricotta, che lui ne ha discusso con Crocè e che non c’è problema. Polimeni
gli chiede se può mandare. Suraci conferma ma si raccomanda per il prezzo. Polimeni gli risponde: “no il prezzo, guarda, me lo
potete fare pure voi, non c’è problema”. Suraci dice che faccia riferimento al prezzo d’acquisto. Polimeni dice che considerato
che vuole essere “concorrente” con gli altri prende il prezzo più basso dei locali . Convengono. Poi Polimeni dice a Suraci di
aver lasciato l’estratto conto a Nino, come da lui riferitogli. Suraci chiede se faccia riferimento alla frutta. Polimeni conferma. Suraci
dice che se lo prenderà da Nino e vedranno poi gli riferisce di andare da Crocè a Sbarre per mettersi d’accordo sui prezzi . Poi
Polimeni gli chiede di lasciargli l’assegno da Nino. Suraci conferma. Polimeni gli dice che il suo problema è per il giorno 1 4. Suraci
risponde: “ma che problemi hai tu, che problemi hai?...si tu hai problemi, volevo vedere i tuoi problemi io figlio”. Suraci quindi gli
chiede l’importo. Polimeni dice di circa tremila e gli dice che c’è pure suo cognato che gli ha fatto avere le fatture. Suraci
chiede se è per le uova. Polimeni conferma (si rivolge ad una terza persona e chiede l’importo) quindi risponde a Suraci che è
circa quattromila. Suraci risponde:”quello poi più miliardario di te, non ha problemi”.
DATA
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
TRADUTTORE:
15/03/2007 +393358277340
SURACI Domenico Giovanni
R.G.N.R.: 4614-06 OPERATORE:
ORA
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
Linea : 82
LINGUA:
14.01.26
+39368299018
POLIMENI Carmine
_______________________________________________________________
236
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
46434
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine che è stato a Catania e che ha avuto un problema, gli dice che appena tornerà
stasera gli pagherà il mese di Gennaio. Polimeni riflette che provvederà lui in qualche maniera in banca. Suraci quindi gli
chiede se è quello della frutta e se deve essere intestato a suo fratello. Polimeni conferma e indica il nome di Polimeni
Domenico. Cade la linea.
DATA
11/05/2007
ORA
16.26.49
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Polimeni Carmine con Suraci Domenico Giovanni.
SINTESI
LN
82
PROGR.
46973
SINTESI
Suraci dice a Polimeni che lo ha chiamato sicuramente per qualche fattura e che si sente male. Polimeni conferma. Suraci gli dice di
chiamarlo nel pomeriggio. Polimeni gli dice che lo chiamerà quando sarà con suo cognato.
DATA
14/05/2007
ORA
12.01.33
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Polimeni Carmine di sapere che gli deve fare l’assegno per la frutta e che lo chiamerà più tardi.
Sulla scorta di quanto sopra, può dirsi con certezza che il ‘Michele’ che contatta, nella
conversazione che segue, Dominique SURACI, utilizzando l’utenza telefonica di
POLIMENI Carmine, sia proprio il cognato Michele CRUDO (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
49110
SINTESI
DATA
21/05/2007
ORA
15.51.48
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Michele chiama Suraci Domenico Giovanni e chiede del conto di marzo e aprile, Suraci gli dice di vedersi domani mattina e avrà
anche il blocchetto.-
L’interesse di Carmine POLIMENI per le forniture del cognato Michele CRUDO emerge
anche da altri contatti diretti tra il primo ed il SURACI Dominique (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
61012
DATA
21/06/2007
ORA
14.19.26
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Sms:
SINTESI
Mio cognato se le sentita con me perche e da tre mesi che mi dai l'assegno e a lui lo rimandi sempre gli ho detto che oggi ci siamo
incontrati all'ortope
LN
82
PROGR.
61013
SINTESI
DATA
21/06/2007
ORA
14.19.36
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
dico e che per stasera gli fai avere l'assegno a pentimele ti raccomando ciao da Carmine
_______________________________________________________________
237
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
61011
SINTESI
LN
82
PROGR.
61187
SINTESI
DATA
21/06/2007
ORA
14.50.54
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+39368299018
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
POLIMENI Carmine
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiama POLIMENI Carmine e chiede l'importo delle fatture di suo cognato, Carmine chiama Michele e
chiede l'importo, quindi si sente una voce che dice 8298,84 ripetuta da Carmine a Suraci saldo sino al 31/05/2007.-
DATA
21/06/2007
ORA
20.24.25
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Ciao ti sei dimenticato di mio cognato mi sta chiamando ogni mezzora fammi avere qualche notizia
Anche dal contenuto della conversazioni tra presenti – che di seguito si riporta – intercorsa
tra Carmine POLIMENI e Giuseppe CROCE’ all’interno degli uffici della SGS GROUP si
rileva chiaramente che coloro che di fatto hanno gestito la società indicata – sia Dominique
SURACI prima che Giuseppe CROCE’ dopo – facevano riferimento a Carmine POLIMENI
anche per le forniture effettuate dalla ditta del di lui cognato Michele CRUDO (vds allegato
33):
PROG.
1413
TIPO
AMB SGS
DATA E ORA
21/05/2008 12:33:33
DURATA
00:03:51
Crocè Giuseppe dice a Polimeni Carmine di un soggetto che ha visto in precedenza, poi chiede ad una collaboratrice di un foglio
con delle scadenze. Quindi Crocè chiede a Polimeni se c’è pure la ditta Michele Crudo. Polimeni conferma. Crocè chiede a
Polimeni sino a quando è stato pagato. Polimeni indica marzo. Crocè chiede a Polimeni se questo pagamento è da riferirsi
alla ditta Michele Crudo. Polimeni conferma. Quindi indica che come Polimeni Domenico è stato pagato sino a marzo e come
Polimeni Carmine sino ad aprile.
c) il terzo gruppo di conversazioni che si riporta concerne invece il sostegno
elettorale richiesto dal SURACI Dominique al POLIMENI Carmine per le elezioni
politiche comunali del ’07.
Si tratta di elementi particolarmente importanti perché testimoniano il rapporto di
reciproco interesse tra l’imprenditore-politico da un lato e l’imprenditore-mafioso
dall’altro.
Non a caso, per stimolare l’appoggio elettorale richiesto il SURACI metterà sul piatto
della bilancia la particolare ‘solerzia’ dimostrata nell’adempimento dei crediti vantati
dal POLIMENI, il quale da canto suo, si dichiarava pronto a sostenere elettoralmente il
suo interlocutore (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
49793
DATA
23/05/2007
ORA
09.52.08
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni dice a Michele che non ha ancora preso il blocchetto e oggi ha casini in banca. Michele gli chiede se si
sentiranno domani mattina. Suraci conferma.
SINTESI
Quindi Michele dice a Suraci: “vedi che poi si vota Dominique ricordati”. Suraci non capisce e chiede : “è?”
Michele: “vedi che poi si vota ricordati”
Suraci: “e lo so fammi una cortesia dammi qualche voto va ciao”
_______________________________________________________________
238
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Michele: “non ti preoccupare ciao”
Suraci: “ciao”
LN
82
PROGR.
50332
SINTESI
DATA
24/05/2007
ORA
15.47.14
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Polimeni Carmine.
Suraci Domenico Giovanni: pronto
Polimeni Carmine: pronto ciao Dominique
Suraci Domenico Giovanni: o Carmine bello
Polimeni Carmine: come sei
Suraci Domenico Giovanni: dice aspetta che vedo se ha preso il blocchetto così ti pago queste fatture va
Polimeni Carmine: e
Suraci Domenico Giovanni: Carmine ti raccomando se mi puoi dare una mano a livello proprio di due voti, tre voti
Polimeni Carmine: hai visto che ho parlato pure con Alessandro, con Sandro con quel ragazzo la
Suraci Domenico Giovanni: si
Polimeni Carmine: te l’ha detto che ho parlato con lui
Suraci Domenico Giovanni: si, vedi quello che riesci pure tu qualche voto
Polimeni Carmine: non ti preoccupare
Suraci Domenico Giovanni: vedi tu con tuo fratello chiamami fra mezz’ora , vedo se ho preso il blocchetto
Polimeni Carmine: va bene si, ci sentiamo tra mezz’ora si
Suraci Domenico Giovanni: ciao
Polimeni Carmine: ciao, ciao
LN
82
PROGR.
50346
DATA
24/05/2007
ORA
16.49.21
CHIAMANTE
+39368299018
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
POLIMENI Carmine
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni con Polimeni Carmine.
Suraci Domenico Giovanni: pronto
Polimeni Carmine: Dominique
Suraci Domenico Giovanni: niente non l’ha preso domani mattina dai domani mattina alle dieci te lo prendi direttamente dai
Polimeni Carmine: però ti raccomando che è da quindi giorni
Suraci Domenico Giovanni: però tieni presente che te lo faccio praticamente posdatato ha perché ha vista
Polimeni Carmine: e appunto così…inc..non è che so che mi dai contanti
Suraci Domenico Giovanni: tranquillo, tranquillo, domani mattina posdatato perché sono messo a piedi di banco ma te lo faccio anche
perché sono le fatture di Marzo, Aprile
Polimeni Carmine: e per quando dove me lo prendo?
Suraci Domenico Giovanni: non lo so appena domani mattina ho il blocchetto in mano ci vediamo tieni presente però che te lo faccio
posdatato perché sono sotto sopra
Polimeni Carmine: vabò…inc…mi stai dicendo che me li dai contanti, figlio, non me li hai dati mai, non ci sono problemi
Suraci Domenico Giovanni: no, no ultimamente ti ho pagato velocemente le fatture non iniziare a dire, ultimamente
Polimeni Carmine: si si
Suraci Domenico Giovanni: le fatture te le ho pagate come il vento
Polimeni Carmine: come il vento…inc…vabò
Suraci Domenico Giovanni: come il vento, come il vento
Polimeni Carmine: come la tua macchina che va veloce
Suraci Domenico Giovanni: non piglio niente, che non piglio niente come voti ma non ci fa niente
Polimeni Carmine: come non pigli niente come voti, che non pigli niente voti, che ne pigli di più tu …inc…voti
Suraci Domenico Giovanni: si, si no da parte tua dico
Polimeni Carmine: come da parte mia
Suraci Domenico Giovanni: Ma vedi, vedete qualche voticello di famiglia se riuscite a darmelo, capisco che c’è l’impegno con….
Polimeni Carmine: NO QUALE IMPEGNO MA CHE DICI NON HO IMPEGNO NOI VOTI A…CON TE L’ABBIAMO
L’IMPEGNO DOMINIQUE
Suraci Domenico Giovanni: vabò ok
Polimeni Carmine: ciao
Suraci Domenico Giovanni: ciao bello
Evidenziati i rapporti nei termini indicati i rapporti diretti tra SURACI Dominique con
POLIMENI Carmine, POLIMENI Domenico e CRUDO Michele al fine di lumeggiare lo
spessore criminale degli stessi, appare oportuno riportare l’imputazione mossa nei loro
_______________________________________________________________
239
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
confronti nell’ambito dell’operazione cd.”Agathos” all’esito della quale sono stati sottoposti
a misura cautelare (vds allegato 6):
“(…) delitto p. e p. dall’art. 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. perché, rivestendo i ruoli di seguito meglio specificati,
fanno stabilmente parte della struttura organizzativa dell’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata
disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate, tenute in luogo
di deposito o legalmente detenute (come, da ultimo, accertato in occasione della cattura del boss TEGANO Giovanni, cl. ’39,
avvenuta in data 26.04.2010, trovato in possesso di una pistola clandestina e relativo munizionamento) - presente ed operante
in prevalenza sul territorio nazionale denominata “’ndrangheta” ed in particolare della sua articolazione territoriale
denominata “cosca TEGANO”prevalentemente operante nel locale di Archi di Reggio Calabria,
della cui forza di intimidazione, derivante dal vincolo associativo, e della rilevante condizione di assoggettamento e di omertà
che deriva dall’esistenza ed operatività della organizzazione criminale prima indicata si avvalgono per:

commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio e
la Pubblica Amministrazione;

acquisire direttamente o per interposta persona fisica o giuridica la gestione o, comunque, il controllo di attività
economiche (finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti), di concessioni, di autorizzazioni,
appalti e servizi pubblici;

realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, attraverso la
partecipazione diretta alle attività economiche di interesse e la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di tangente;

impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui
o ad altri in occasione di consultazioni elettorali;
gestire, attraverso il capillare controllo del territorio di competenza, un enorme bacino di voti da offrire ad esponenti politici
compiacenti a seconda degli accordi stipulati o dei favori accordati, o da accordare, all’associazione nel suo complesso o a
suoi singoli compartecipi;
(…)
Ai fini appena indicati si avvalevano delle seguenti metodologie e modus operandi:




costante convocazione di riunioni mafiose per disporre la spartizione dei territori e la predisposizione dei meccanismi di
sfruttamento della potenzialità economiche;
allargamento della fitta rete di rapporti personali tra gli associati e gli affiliati alle cosche federate;
sfruttamento del sistema economico-imprenditoriale, tanto mediante continuative attività di controllo strutturale delle
imprese che attraverso costanti richieste estorsive consistenti nell’imposizioni di tangenti mensili, di importo non inferiore
a 20.000,00 euro, secondo le modalità sopra descritte e documentate in data 26 novembre 2009, 18 dicembre 2009, 12
marzo 2010, 13 aprile 2010, 26 maggio 2010, 16 giugno 2010, 01 luglio 2010 e 27 luglio 2010;
procurata inosservanza di pena nei confronti del latitante TEGANO Giovanni, catturato in data 26 aprile 2010
a Reggio Calabria. (…)
In particolare, POLIMENI Carmine e CRUDO Michele:
“(…) rispondono dell’ipotesi di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quali organizzatori e promotori dell’ articolazione terri toriale
dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, a cui sono affidati compiti di decisione, pianificazione e di
individuazione delle azioni da compiere, degli obiettivi da perseguire, delle attività economiche da gestire ed attraverso cu i
investire il denaro e le altre utilità provento delle dette azioni delittuose;(…)”
A POLIMENI Domenico unitamente ad altri viene contestato quanto segue:
“(…)rivestono il ruolo di indispensabili pedine incaricate di eseguire gli ordini impartiti e, quindi, di materiali esecutori delle
azioni delittuose poste in essere in esecuzione del condiviso programma criminoso, attività caratterizzate dalla immanente
consapevolezza in capo ai predetti non solo di essere sottoposti a pressanti attenzioni investigative ma di essere parte di
apposito organismo sinergicamente impegnato non solo a rendersi portavoce degli ordini di TEGANO Giovanni, quale
indispensabile strumento di gestione della cosca, attraverso SICILIANO Giancarlo, ed i generi del TEGANO CRUDO Michele
e POLIMENI Carmine, nonché MOIO Roberto;
in tal contesto svolgono il ruolo di intermediari circa le specifiche disposizioni impartite da TEGANO Giovanni ai
destinatari e le modalità di ogni singola attività illecita accertata, precipuamente riferibile al controllo, da un lato, e a lla
riscossione mensile di ingenti somme di danaro, non inferiori a 20.000,00 €, versate, a titolo di tangente, ai suddetti CRUDO
Michele, POLIMENI Carmine, SICILIANO Giancarlo e MOIO Roberto, da DIMO Antonio, DIMO Gianfranco, DIMO
Carmine, MARZOCCA Gaetana Maria e SORIANI Marco;
gli stessi, in esecuzione delle direttive impartite dal capo, fondatore, promotore ed organizzatore prendono parte
diretta alle azioni delittuose, finalizzate ad agevolare, favorire e, comunque, protrarre la lunga latitanza di TEGANO Giovanni,
nella piena consapevolezza di agire al fine di perseguire gli scopi del sodalizio tanto da agire, nelle diverse occasioni di visita
al latitante, in piena sinergia con gli altri compartecipi;
pongono in essere esclusivamente articolate e pianificate condotte, ai medesimi affidate a seguito di preventiva
programmazione, finalisticamente orientate a conseguire il prioritario intento di sviare gli apparati investigativi impegnati
nell’attività di ricerca del latitante e, quindi, a fuorviare le complesse attività di pedinamento in corso.
(…)”
_______________________________________________________________
240
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
§ - Il rapporto con MONORCHIO Antonino
Come anticipato, dall’elenco dei fornitori della SGS GROUP risulta, tra gli altri, la ditta
denominata “impresa di pulizia PULITODO di LAURO Antonia”, con sede in Reggio
Calabria in via Vecchia Pentimele n. 42 (progr. n. 63151 e 102473 su linea 82 in uso al
SURACI).
L’anzidetta LAURO è la moglie convivente di MONORCHIO Antonino 146, rispetto al
quale si sono già specificati gli elementi di collegamento con la cosca DE
STEFANO/TEGANO.
Ciò premesso, dall’analisi delle registrazioni intercorse tra MONORCHIO e
Dominique SURACI si ha modo di rilevare che è l’anzidetto MONORCHIO ad
occuparsi dell’impresa di pulizia intestata alla di lui moglie.
Si riportano le conversazioni telefoniche registrate nell’ambito del presente procedimento
penale tra il consigliere Dominique SURACI e il succitato Antonino MONORCHIO 147.
(vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
55477
SINTESI
DATA
04/06/2007
ORA
18.19.10
CHIAMANTE
+393400033016
INTEST. CHIAMANTE
Monorchio Antonino
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Tonino dice a Suraci Domenico Giovanni che si trova a S.Caterina. Suraci gli dice che si trova alla recita della figlia e che si
risentiranno dopo.
PRG: 63151 LINEA : 82 : DEP. 335...340 DomenicoS68 DATA: 04/07/2007 19.32.19 DURATA: 00:00:00 VERSO: Entrante IMP.:
IMPORTANTE
PROCURA:
Reggio Calabria
DOTT. : Colamonici Marco
RIT: 2052/06
RGNR: 4614-06 SCADENZA: 24/06/2007
CHIAMANTE: +393400033016
CHIAMATO: +393358277340
INT. CHIAMANTE: Monorchio Antonino
INT. CHIAMATO: SURACI Domenico Giovanni
NUM. MON.: +393358277340
INT. MON.: SURACI Domenico Giovanni
NUM. INTERL.: +393400033016
INT. INTERL.: Monorchio Antonino
SMS Sono tonino impresa di pulizia ciao
UT. CHIAMANTE
UT. CHIAMATO Suraci Dominique'
UT. MONITORATO Suraci Dominique'
UT. INTERLOCUTORE
OPERATORE: M.O.
PRG: 67981 LINEA : 82 : DEP. 335...340 DomenicoS68 DATA: 20/07/2007 09.01.37 DURATA: 00:01:05 VERSO: Entrante IMP.:
IMPORTANTE
PROCURA:
Reggio Calabria
DOTT. : Colamonici Marco
RIT: 2052/06
RGNR: 4614-06 SCADENZA: 24/06/2007
CHIAMANTE: +393400033016
CHIAMATO: +393358277340
INT. CHIAMANTE: Monorchio Antonino
INT. CHIAMATO: SURACI Domenico Giovanni
UT. CHIAMANTE
UT. CHIAMATO Suraci Dominique'
NUM. MON.: +393358277340
INT. MON.: SURACI Domenico Giovanni
UT. MONITORATO Suraci Dominique'
NUM. INTERL.: +393400033016
INT. INTERL.: Monorchio Antonino
UT. INTERLOCUTORE
SINTESI
Dialogo in sottofondo durante gli squilli, qualcuno dice ad uomo 1 "all'Agip e' venuto Ciccio per loro?", uomo 1 risponde
"SEEE...qua non sono venuti" uomo 2 dice "ah credo Peppe, credo Peppe" uomo 1 dice "gia' fatto?... diglielo a don Mimmo", poi
uomo 1 fa il nome di Dominique. Uomo 1 dice che ha mandato qualcuno da Mario e che questa persona deve andare anche da
Pasquale a prendere i soldi di De Angelis
OPERATORE: M.O.
PRG: 89739 LINEA : 82 : DEP. 335...340 DomenicoS68 DATA: 17/01/2008 14.17.24 DURATA: 00:00:42 VERSO: Entrante IMP.:
IMPORTANTE
146 nato a Le Locle (Svizzera) l'8.11.1966, ivi residente via Vecchia Pentimele, n. 42, condominio Tartaruga, coniugato
con LAURO Antonia (RC 13.06.1973, ivi residente in via Vecchia Pentimele n. 42. Dalla Banca dati INPS
MONORCHIO Antonino dal 2003 al 2009 risulta dipendente della ditta di Pulizie SMI s ervizi manutenzione immobili
srl , con sede a Bari via Vallona n. 93; LAURO Antonia risulta negli anni 1997-1998-199-2000 dipendente della
VALLY Calabria srl e negli anni 2001- 2002 dipendente della SURACI Trasporti Internazionale srl ).
147 identificato perché utilizza un’utenza intestata, si presenta o viene chiamato con il vezzeggiativo del proprio nome
(Tonino); in data 27.06.2008, MONORCHIO Antonino ha denunciato lo smarrimento di un cellulare samsung modello
sgh-u900 imei 7949711552n352442026414001 con scheda prepagata vodafone con numero di telefono
3400033016.
_______________________________________________________________
241
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
PROCURA:
Reggio Calabria
CHIAMANTE: +393400033016
CHIAMATO: +393358277340
DOTT. : Colamonici Marco
RIT: 2052/06
RGNR:
4614-06
SCADENZA: 24/06/2007
INT. CHIAMANTE: Monorchio Antonino
UT. CHIAMANTE
INT. CHIAMATO: SURACI Domenico Giovanni UT. CHIAMATO Suraci Dominique'
NUM. MON.: +393358277340
INT. MON.: SURACI Domenico Giovanni
UT. MONITORATO Suraci Dominique'
NUM. INTERL.: +393400033016
INT. INTERL.: Monorchio Antonino
UT. INTERLOCUTORE
SINTESI
Dialogo in sottofondo durante gli squilli, uomo 1 parla di qualcosa relativo a delle pulizie di sabato, Tonino dice che qualcuno gli ha
raccontato qualcosa e che ci mancava pure, uomo 1 parla di Dominique il quale avrebbe avuto da dire sulle pulizie e di dirlo a
Tonino. Uomo 1 dice che la macchina gliela deve aggiustare Ventura.
OPERATORE: M.O.
PRG: 102473 LINEA : 82 : DEP. 335...340 DomenicoS68 DATA: 21/04/2008 14.57.20 DURATA: 00:00:00 VERSO: Entrante IMP.:
MOLTO IMPORTANTE
PROCURA:
Reggio Calabria
DOTT. : Colamonici Marco
RIT: 2052/06
RGNR: 4614-06 SCADENZA: 24/06/2007
CHIAMANTE: +393400033016
CHIAMATO: +393358277340
INT. CHIAMANTE: Monorchio Antonino
INT. CHIAMATO: SURACI Domenico Giovanni
UT. CHIAMANTE
UT. CHIAMATO Suraci Dominique'
NUM. MON.: +393358277340
INT. MON.: SURACI Domenico Giovanni
UT. MONITORATO Suraci Dominique'
NUM. INTERL.: +393400033016
INT. INTERL.: Monorchio Antonino
UT. INTERLOCUTORE
SMS Per favore sono tonino mi puoi chiamare mi devi pagare le fatture della pulizia credimi non ho un euro per favore
PRG: 102780 LINEA : 82 : DEP. 335...340 DomenicoS68 DATA: 24/04/2008 10.44.51 DURATA: 00:00:00 VERSO: Entrante IMP.:
MOLTO IMPORTANTE
PROCURA:
Reggio Calabria
DOTT. : Colamonici Marco
RIT: 2052/06
RGNR: 4614-06 SCADENZA: 24/06/2007
CHIAMANTE: +393400033016
CHIAMATO: +393358277340
INT. CHIAMANTE: Monorchio Antonino
INT. CHIAMATO: SURACI Domenico Giovanni
NUM. MON.: +393358277340
INT. MON.: SURACI Domenico Giovanni
NUM. INTERL.: +393400033016
INT. INTERL.: Monorchio Antonino
SMS Sto venendo all'ufficio come siamo rimasti alle undici sono tonino
UT. CHIAMANTE
UT. CHIAMATO Suraci Dominique'
UT. MONITORATO Suraci Dominique'
UT. INTERLOCUTORE
§ - Il rapporto con LO GIUDICE Domenico
Un altro importante fornitore della SGS GROUP è, come detto, Domenico LO GIUDICE ,
titolare della ITALGROSS di Domenico LO GIUDICE, con sede legale a Reggio Calabria,
in via XXIV luglio 1943 n. 78, avente ad oggetto – tra l’altro - il commercio all’ingrosso di
prodotti alimentari e cartone. Dall’attività tecnica espletata si ha modo di rilevare che il
predetto fornisce anche il latte.
Sotto il profilo dei precedenti di polizia, il LO GIUDICE:
- in data 01.04.1987 è stato tratto in arresto per il reato di associazione per delinquere
di stampo mafioso su ordine di cattura emesso dal G.I. presso il Tribunale di
Reggio Calabria, a seguito di R.G. redatto dalla locale Squadra Mobile in data
24.03.1987;
- in data 11.08.1991 è stato tratto in arresto, in esecuzione dell'ordine di custodia
cautelare nr. 1990/91 emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria per
il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla
commissione di estorsioni;
- in data 19.02.1993 è stato condannato ad anni 12 di reclusione per il reato di
associazione per delinquere di stampo mafioso dal Tribunale di Reggio Calabria;
- in data 17.12.1990 è stato sottoposto, con decreto nr. 42/87 M.P. e 368/90 Provv.
emesso dal Tribunale di Reggio Calabria sez. M.P., alla misura di prevenzione della
sorveglianza speciale di P.S. per la durata di anni due;
- in data 09.12.1992 è stato sottoposto con decreto nr. 309/92 R.G. e nr. 16/92
emesso dal Tribunale di Reggio Calabria sez. M.P. al sequestro dei beni.
In merito alla sua appartenenza all’omonima cosca ‘ndranghetistica sono poi state acquisite
numerose testimonianze da parte di diversi collaboratori di giustizia tra cui in primo luogo
quelle più risalenti rese:
- da Giacomo Lauro nel verbale del 18.2.94 e del 19.4.94 (vds allegato 49);
- da SCOPELLITI nel verbale del 24.08.1994 (vds allegato 50) :
_______________________________________________________________
242
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Tuttavia, ben più di recente, nel provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso
nell’ambito del proc.n.2478/07 R.G.N.R. Mod. 21 DDA da quest’ufficio nei confronti del
fratello maggiore del predetto Antonino LO GIUDICE148, sono contenute dichiarazioni del
neo collaboratore di giustizia Consolato VILLANI che richiamano anche il ruolo
dell’anzidetto Domenico LO GIUDICE in seno all’omonima cosca di ‘ndrangheta.
In particolare è riportato (vds allegato 51):
“(…)
Aggiungeva il VILLANI che anche altri figli del defunto boss Giuseppe cl. 1939 (come
LO GIUDICE Luciano cl. 1974 e LO GIUDICE Domenico cl. 1968) ed altri parenti
(come i figli di Nino cl. 1959: Giuseppe cl. 1980 e Leo cl. 1984) ed affini (come Bruno
STILO cl. 1962, fratello di Caterina cl. 1961, moglie di Nino cl 1959) del nucleo familiare
LO GIUDICE erano partecipi della ‘Ndrangheta (“tutti i componenti della famiglia,
diciamo quasi tutti i componenti della famiglia LO GIUDICE sono, sono affiliati, anche
se non sono, sono sempre perché … cioè è una famiglia ‘ndranghetista, quindi chi nasce,
cresce, automaticamente anche se non ha nessun grado e niente …”) e, in particolare,
affiliati con il grado di Santa (Luciano cl. 1974 e Bruno STILO) e di Camorristi
(Domenico cl. 1968 ed i figli di Nino) (“guardi i fratelli se … allora c’è Bruno STILO, che
è il cognato, che ha la Santa, il fratello Domenico se non erro è Camorrista, i suoi figli, i
figli di Antonino LO GIUDICE sono Camorristi tutti e due perché li ho affiliati io, li
abbiamo fatti noi queste affiliazioni … 2006/2007 … guardi, Luciano LO GIUDICE aveva
pure lui la Santa, sì!”; PM: “… incompr. che Luciano … Luciano LO GIUDICE ha la
Santa, questi come li sa?”; VILLANI: “e me lo diceva il fratello Antonino LOGIUDICE,
lo sapevo da Giovanni CHILA’ anche, che aveva la Santa”).
(…)”
d) nell’anzidetto provvedimento di fermo sono altresì riportate le dichiarazioni di un altro
collaboratore di giustizia già intraneo alla consorteria che fa capo alla famiglia LO
GIUDICE di Santa Caterina, ovvero Maurizio LO GIUDICE cl. 76, altro fratello del
Domenico oggetto della presente trattazione. Dichiarazioni quelle rese da quest’ultimo
collaboratore che, in ordine all’organicità di Domenico LO GIUDICE nella consorteria
mafiosa che fa capo alla propria famiglia, confermano quelle rese dal succitato Consolato
VILLANI.
In dettaglio nell’anzidetto provvedimento è riportato:
“(…)
In terzo luogo, le dichiarazioni di LO GIUDICE Maurizio riscontravano quelle rese dal
VILLANI, con particolare riguardo ai reggenti la cosca LO GIUDICE ed al ruolo di LO
GIUDICE Antonino cl. 1959.
Nell’interrogatorio del 19/02/1999, emergeva in proposito (pag. 3): PM: “… suo padre,
chiaramente, era al vertice della cosca, no?”: Maurizio: “Sì, era il … il capo … alla morte
di mio padre le posizioni le prese il Giuseppe VILLANI, che glielo aveva lasciato a lui tutto
il comando, però sempre con il consenso di … del fratello maggiore”. E ancora (pag. 19):
“Ecco, voglio dire … no, dicevo io, tra i suoi fratelli chi è che più prendeva parte …”;
Maurizio: “Il più grande che era rimasto … cioè Antonino”. Proseguiva Maurizio (pag.
79): “Anche se Nino era il più grande, lui … sempre mio fratello Nino gli prendeva
consigli, sempre da lui”; PM: “Diciamo che era … quindi faceva il consigliere nella guida
della … famiglia, ma hanno continuato ad operare i suoi fratelli”; Maurizio: “Sì, sempre
148 nato a Reggio Calabria, l’01/09/1959; ivi residente in via Zara Is. 32 n. 16;
_______________________________________________________________
243
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
tramite il Pino VILLANI”. Infine (pag. 93): PM: “Quando parliamo di famiglia, ecco, ora
ci chiarisca una volta per tutte i ruoli dei suoi fratelli, quelli che c’entravamo e quelli che,
eventualmente non c’entravano”; Maurizio: “Quelli che c’entravano erano Nino, Pietro,
Mimmo, Vincenzu”.
(…)”
e) Altri collaboratori hanno invece parlato del ruolo esercitato dalla famiglia LO GIUDICE
nell’ambito delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella grande distribuzione alimentare.
Alcune di tali dichiarazioni sono contenute nello stesso provvedimento di fermo emesso nei
confronti di Antonino LO GIUDICE, citato in precedenza.
Nello specifico è riportato quanto segue:
“(…)
Anche altri collaboratori di giustizia hanno reso dichiarazioni in merito alla operatività
della cosca LO GIUDICE successivamente al 15/09/1991 e del ruolo di vertice di Nino
LO GIUDICE; , fornendo una descrizione dell’attività criminosa della ‘ndrina del tutto
coincidente con quella fatta da VILLANI Consolato.
In particolare, il pentito MUNAO Umberto (nato a Reggio Calabria, il 23/12/1966), nel
corso dell’interrogatorio del 22/12/2001, affermava: “… Però era stato affermato sin
dall’inizio da Diego ROSMINI che queste persone non devono prendere conto
assolutamente, e così hanno stabilito … omissis … sono là che si fanno i suoi lavori, i suoi
lavori … omissis … comunque vanno avanti per via di truffe insomma, da quello che si
dice, in via di usura, già da suo padre … omissis … anche se sappiamo che sono amici di
Pasquale CONDELLO, però non operano ai fini … voglio dire … ai fini estorsivi, a Santa
Caterina … omissis … No, ai fini estorsivi no, potrebbero operare per conto proprio non so
se definirlo ai fini estorsivi o ai fini di imponimento, cioè ognuno dei LO GIUDICE, oggi
come oggi hanno attività abbastanza grosse, addirittura hanno, uno, non lo so ha … la
fornitura diretta di calamari, uno ha il latte … (incomprensibile) … quindi i discorsi che
loro fanno che vanno magari allo spaccio, prendono la cassa del pesce, gliela danno sul
tavolo, ci vediamo dopo, magari se quello gli potrebbe dire no sai, levati da là ci vediamo
dopo, questo sicuramente lo fanno nell’ambito lavorativo”; PM: “Impongono le
forniture”; MUNAO: “Sì, nella sostanza sì, che credo che abbiano preso tutta Reggio
comunque, quindi se l’hanno presa è perché magari, pure se c’era uno prima, dice <<va
bene, ora te lo porto io, te lo prendi e stai zitto, pagami a me e buona notte>>, in linea di
massima, anche se, ripeto, se è un lavoro però c’è sempre … magari quello dice <<va bene,
il signor LOGIUDICE, mi mettono qualche bomba … mi fanno … >>, quindi ognuno
tende a … anche perché a pagare uno a pagare l’altro alla fine è la stessa cosa quindi
cercano di evitare problemi … e quindi favoriscono chi … ritengono più … e questo
sicuramente lo fanno …”.
Ancora, il pentito IANNO’ Paolo (nato a Reggio Calabria, il 07/06/1964), nel corso
dell’interrogatorio del 10/09/2002, affermava: “So che oggi i LO GIUDICE hanno preso
anche una rappresentanza di latte … Latte e altri generi … omissis … I LO GIUDICE
vanno anche a Sbarre a prendere il latte, informatevi … Sì, i LO GIUDICE vanno a nome
dei CONDELLO a vendere il latte e lo vendono anche alle Sbarre … omissis … Le
decisioni nella famiglia LO GIUDICE li prende Nino”.
Infine, in data 29/09/2010, MOIO Roberto (nato a Reggio Calabria, il 21/05/1964), affiliato
alla ‘Ndrangheta, cosca TEGANO, manifestava la propria volontà di collaborare con la
giustizia e, nel corso dell’interrogatorio del 04/10/2010, affermava: “Conosco Mimmo LO
GIUDICE e Luciano LO GIUDICE, quali esponenti della omonima cosca di
‘Ndrangheta, al cui vertice vi è Nino LO GIUDICE; ho saputo da Giuseppe SPADARO,
_______________________________________________________________
244
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
gioielliere, che Luciano LO GIUDICE presta somme di denaro applicando interessi
usurari. Nino LO GIUDICE è a capo della famiglia già da molti anni”.
(…)”
Tanto premesso, la consapevolezza della caratura criminale del LO GIUDICE appare
confermata da una intercettazione telefonica in cui Giuseppe CROCE’, nel corso di
una conversazione captata sull’utenza telefonica di Dominique SURACI, si mostrava
particolarmente accondiscendente nei confronti del predetto, fornitore di latte della
SGS GROUP.
Infatti, il LO GIUDICE dopo aver chiesto chiarimenti al SURACI circa una circolare
fatta dal CROCE’ che indicava ai punti vendita della SGS di prendere il latte
direttamente dalla centrale, otteneva ‘spiegazioni’ da un imbarazzato CROCE’ il
quale subito dimostrava di tornare immediatamente sui suoi passi, facendo salve le
‘prerogative’ del particolare fornitore
Si riporta la conversazione appena richiamata (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
59579
SINTESI
DATA
18/06/2007
ORA
20.40.53
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Domenico Giovanni che gli dice che potranno vedersi domattina per vedere come fare per
delle fatture. LO GIUDICE gli dice che hanno consegnato a suoi giovani una circolare dicendo che non devono consegnare più latte.
Dominique SURACI chiede a LO GIUDICE come sono messi con i conti. LO GIUDICE gli dice che sono quasi 50. Dominique
SURACI si rivolge a CROCE’ che si trova vicino lui, chiedendogli se hanno mandato una circolare per non prendere latte nei punti
vendita. CROCE chiede a SURACI di passargli al telefono SURACI LO GIUDICE.
LO GIUDICE dice a CROCE’ che gli hanno detto che gli hanno consegnato una circolare in cui si dice che non devono
consegnare latte, perché lo prendono direttamente dal centro. CROCE’ nega, aggiungendo di aver detto che il latte SORESINA
p.s. va preso al centro salvo le eccezioni che gli dice lui, aggiungendo “quello che abbiamo sempre… ma solo il ps da litro, punto
e basta, ma non scherziamo proprio”
LO GIUDICE Domenico commenta “ dissi io : non mi ha detto niente il dottore, come ci siamo incontrati e non mi ha detto
niente”. CROCE’ gli dice che la circolare l’ha fatta il giorno che si sono visti.
LO GIUDICE dice a CROCE’ che il ps è quello che lavorano di più. CROCE’ replica dicendo “ il ps, vediamo, se lo dobbiamo
prendere lo prendiamo, non c’è nessun tipo di problema”. LO GIUDICE ribatte dicendo. “ no, ci deve essere la convenienza
dottore, ci deve essere la convenienza”. CROCE’ ribatte dicendo “ che non c’è nessun tipo di problema, ve l’ho detto, quando ci
vediamo ne parliamo, forza”. I due si accordano per risentirsi domani.
Ciò posto, si riportano le sintesi dei contatti telefonici concernenti il rapporto diretto tra
Domenico LO GIUDICE e Dominique SURACI.
a) il primo gruppo di intercettazioni ha ad oggetto le conversazioni concernenti il
rapporto di fornitura della ITALGROSS ai supermercati SGS Group (vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
1640
SINTESI
LN
82
PROGR.
1641
DATA
07/11/2006
ORA
09.15.49
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393341136736
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
LO GIUDICE Domenico
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama Domenico LO GIUDICE e gli chiede l’ammontare del conto, prima che lo stesso ironicamente – compia il compleanno. LO GIUDICE gli risponde che ha l’importo delle fatture sino alla data del 30 ottobre, quindi
gli specifica il totale per ogni punto vendita: Orione S. Antonio - dal 1 gennaio al 31 ottobre - 7288,76; Armacà - dal 1 gennaio al 31
ottobre - 10.901,66; via Pellicano - dal 1 gennaio al 31 ottobre - 10571,14; Condera - dal 317/ al 31 ottobre - 2410,10; Dominique
SURACI chiede come deve pagarlo, LO GIUDICE gli dice di dividere l’intero ammontare in tre assegni postdatati e in particolare di
datarli 30 novembre , 30 dicembre e 30 gennaio, gli dice, altresì, che se li vuole postdatare di ulteriori 15 giorni lo può far pure
senza problemi. I due si accordano per vedersi affinché SURACI consegni gli assegni a LO GIUDICE.
DATA
07/11/2006
ORA
09.20.10
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393341136736
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
LO GIUDICE Domenico
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
_______________________________________________________________
245
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
1662
SINTESI
LN
82
PROGR.
34386
SINTESI
LN
82
PROGR.
34632
SINTESI
LN
82
PROGR.
34636
SINTESI
LN
82
PROGR.
56945
SURACI Domenico Giovanni chiama LO GIUDICE Domenico e gli chiede se la ditta con la quale ha fatturato è sempre la stessa.
LO GIUDICE conferma, specificando la denominazione della ditta “ITALGROSS di LO GIUDICE Domenico”.
DATA
07/11/2006
ORA
10.00.17
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Domenico Giovanni il quale dice di essere chiuso con la macchina e che si trova a 300
metri e non riesce ad uscire. LO GIUDICE dice che si trova sul ponte. SURACI dice che sta arrivando.-
DATA
26/03/2007
ORA
10.49.58
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama a SURACI Domenico Giovanni che gli chiede se possono risentirsi tra 10 minuti. LO GIUDICE
chiede al SURACI se lo richiama lui e questi dice di fare come vuole. LO GIUDICE dice che lo richiamerà lui.-
DATA
27/03/2007
ORA
09.42.37
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Domenico LO GIUDICE chiama Dominique SURACI e gli chiede dove si trova. SURACI gli dice che stava pensando a lui, quindi
gli chiede sino a che mese sono arrivati con il pagamento delle fatture delle forniture. LO GIUDICE dice che con i pagamenti sono
arrivati alla data di ottobre – novembre, aggiungendo che non è quello il problema e chiedendo al SURACI un incontro. I due si
danno appuntamento al bar Matteotti.
DATA
27/03/2007
ORA
09.50.56
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Domenico LO GIUDICE chiama Dominique SURACI che rispondendo al primo gli dice che sta arrivando.
DATA
08/06/2007
ORA
12.00.16
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Domenico Giovanni il quale gli chiede dove si trova.
LO GIUDICE gli risponde che è alla Pineta dove c'è il miglior gazebo del mondo.SINTESI
SURACI gli chiede quanto si ferma e l'altro gli risponde che si ferma per dieci minuti un quarto d'ora.SURACI lo invita ad aspettarlo per 15 minuti, LO GIUDICE gli dice che lo aspetta.
LN
82
PROGR.
57254
DATA
09/06/2007
ORA
11.19.52
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
_______________________________________________________________
246
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
63227
SINTESI
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Domenico Giovanni che dice al primo di essere passato mezz’ora dopo e il primo non
c’era. I due si accordano per vedersi alla segreteria sul corso.
DATA
05/07/2007
ORA
09.44.05
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Sms in uscita dall’utenza in uso a Domenico LO GIUDICE verso l’utenza di Dominique SURACI
Se a te possibile fare pagamenti forniture sgs.
LN
82
PROGR.
64472
SINTESI
DATA
09/07/2007
ORA
21.43.14
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Sms in uscita dall’utenza in uso a Domenico LO GIUDICE verso l’utenza di Dominique SURACI
Ti ricordo x assegni pagamenti forniture sgs.
LN
82
PROGR.
65413
SINTESI
DATA
11/07/2007
ORA
18.58.18
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Sms in uscita dall’utenza in uso a Domenico LO GIUDICE verso l’utenza di Dominique SURACI
Se ti è possibile farmi domattina assegni x pagamenti forniture sgs.
LN
82
PROGR.
66699
SINTESI
DATA
16/07/2007
ORA
10.43.13
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Sms in uscita dall’utenza in uso a Domenico LO GIUDICE verso l’utenza di Dominique SURACI
A che ora x assegni sgs?
LN
82
PROGR.
66784
SINTESI
LN
82
PROGR.
96556
SINTESI
DATA
16/07/2007
ORA
13.45.37
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393341136736
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
LO GIUDICE Domenico
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama LO GIUDICE Domenico e gli dice che gli assegni glieli ha mandati, LO GIUDICE gli dice di
averli ricevuti. SURACI gli dice di avergli detto di esagerare con le date. LO GIUDICE gli dice che lo ha pagato a 14 mesi, quindi
ringrazia SURACI che replica dicendo “grazie a te per aver aspettato così tanto”.
DATA
04/03/2008
ORA
10.58.13
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Sms in uscita dall’utenza in uso a Domenico LO GIUDICE verso l’utenza di Dominique SURACI
Quando posso ritirare assegni per forniture sgs?
LN
82
PROGR.
97213
DATA
10/03/2008
ORA
16.57.53
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
_______________________________________________________________
247
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
Sms in uscita dall’utenza in uso a Domenico LO GIUDICE verso l’utenza di Dominique SURACI
Alle 17:30 sarò da te in ufficio come da appuntamento
b) il secondo gruppo di conversazioni che si riporta concerne attesta il fatto che
Dominique SURACI, oltre a considerare Domenico LO GIUDICE uno dei suoi più
importanti fornitori, faceva affidamento sullo stesso anche per il procacciamento di
voti nel corso delle consultazioni comunali del 2007, analogamente a quanto visto
rispetto a POLIMENI Carmine.
Si riportano le conversazioni telefoniche che rilevano da un lato la richiesta di voti
avanzata da Dominique SURACI all’anzidetto Domenico LO GIUDICE e dall’altro il
sostegno elettorale garantito da quest’ultimo (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
51195
DATA
26/05/2007
ORA
17.02.14
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393341136736
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
LO GIUDICE Domenico
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama LO GIUDICE Domenico e gli chiede a LO GIUDICE se oltre a essere uno dei suoi migliori
fornitori, perchè lo paga ogni sei mesi (LO GIUDICE lo corregge e gli dice ogni otto mesi), è riuscito a procacciargli un po’ di
voti.
SINTESI
LO GIUDICE gli dice che la sua quotazione gliel’ha data e rimane intatta per come gli ha detto, aggiungendo che detti voti
sono sicuri, gli dice che gli hanno promesso qualche voto in più di cui però non è sicuro.
SURACI quindi dice ironicamente che dovrebbe restringere il periodo di pagamento delle fatture. LO GIUDICE gli dice che
con lui non c'è nessun tipo di problema.
I due si accordano per vedersi domani. LO GIUDICE gli dice che si vedranno dopo la votazione.
LN
82
PROGR.
51567
DATA
27/05/2007
ORA
12.43.43
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Sms in uscita dall’utenza in uso a Domenico LO GIUDICE verso l’utenza di Dominique SURACI
SINTESI
In bocca al lupo!
A conferma di quanto sopra, i contatti telefonici che seguono rivelano i frequenti incontri
intercorsi tra Domenico LO GIUDICE e Dominique SURACI nei giorni immediatamente
precedenti le consultazioni presso la segreteria politica dell’anzidetto consigliere (vds
allegato 18):
LN
82
PROGR.
43830
SINTESI
DATA
02/05/2007
ORA
15.06.41
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Domenico LO GIUDICE chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che si trova a Ravagnese al deposito, SURACI dice di
vedersi quando viene a Reggio, LO GIUDICE concorda per vedersi l’indomani.
_______________________________________________________________
248
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
44064
SINTESI
LN
82
PROGR.
44451
SINTESI
LN
82
PROGR.
44785
SINTESI
LN
82
PROGR.
44818
SINTESI
DATA
03/05/2007
ORA
10.34.28
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Domenico LO GIUDICE chiama Domenico Giovanni SURACI il quale gli dice di venire in segreteria da lui.
DATA
04/05/2007
ORA
09.30.26
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
LO GIUDICE chiama sull'utenza di SURACI DOMENICO GIOVANNI, risponde una donna che gli dice che SURACI in questo
momento non c'è.
DATA
05/05/2007
ORA
12.50.13
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Domenico Giovanni, i due si accordano per vedersi nel pomeriggio in segreteria . LO
GIUDICE chiede a Dominique SURACI se gli hanno dato quel foglietto. SURACI conferma.
DATA
05/05/2007
ORA
16.17.01
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Dominique che gli dice che tra un quarto d’ora sarà alla segreteria.
LN
82
PROGR.
45425
DATA
08/05/2007
ORA
11.00.01
SINTESI
LO GIUDICE Domenico chiama Suraci Domenico Giovanni il quale dice di vedersi tra un ora in segreteria.
LN
82
PROGR.
46547
DATA
12/05/2007
ORA
08.55.17
SINTESI
LN
82
PROGR.
46617
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Giovanni Domenico con LO GIUDICE Domenico, i due si accordano per risentirsi fra poco.
DATA
12/05/2007
ORA
13.19.27
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
_______________________________________________________________
249
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
47991
SINTESI
LN
82
PROGR.
48252
SINTESI
LN
82
PROGR.
48308
SINTESI
LN
82
PROGR.
48340
SINTESI
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Dominique, i due si accordano per risentirsi dopo.
DATA
17/05/2007
ORA
12.55.50
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Dominique che gli dice che lo richiama lui tra dieci minuti.
DATA
18/05/2007
ORA
09.04.23
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Dominique che gli dice di vedersi alle undici da lui.
DATA
18/05/2007
ORA
11.49.52
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Dominique che gli dice che sa arrivando in segreteria.
DATA
18/05/2007
ORA
12.44.50
CHIAMANTE
+393341136736
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
LO GIUDICE Domenico
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O..
LINGUA:
LO GIUDICE Domenico chiama SURACI Domenico Giovanni e gli chiede dove si trovi. SURACI gli risponde che è all'ufficio
urbanistica e lo sta raggiungendo. LO GIUDICE gli dice che all'entrata delle scale mobili.
Come già notato per il POLIMENI Carmine, anche rispetto al rapporto ‘elettorale’ tra
SURACI e LO GIUDICE è importante sottolineare come il primo, per sostenere la richiesta
di voti, facesse riferimento alla dinamica del rapporto di fornitura garantito, come emerge
chiaramente dal prog.51195 del 26.5.07 sopra evidenziato.
§ - Il rapporto con IANNI’ Natale
IANNI’ Natale è risultato uno dei fornitori dei punti vendita gestiti dalla SGS GROUP, così
come rilevabile, oltre che dall’elenco dei fornitori della società, anche dal contenuto dei
molteplici contatti telefonici registrati.
Tuttavia, da una pluralità di conversazioni intercettate, nonostante il costante tentativo,
soprattutto di SURACI Dominique, di dissimulare il vero oggetto del colloquio
riconducendolo sempre a problematiche concernenti esclusivamente la fornitura del pane, in
realtà appare palese l’esistenza tra i due di un rapporto ulteriore dai profili quantomeno
equivoci.
_______________________________________________________________
250
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Emerge infatti come lo IANNI’ abbia fatto da intermediario nei confronti di terze persone
che contribuiscono in modo non chiaro a finanziare l’attività controllata da Dominique
SURACI.
Rispetto all’intraneità dello IANNI’ ad ambienti criminali, posti gli elementi enucleati a suo
carico nella richiesta di misura cautelare inoltrata da quest’ufficio in data 27.7.11 relativa
alle pressioni eserciate dal predetto nei confronti dei soci della PLANET FOOD, basate
sull’appartenenza dichiarata dallo stesso IANNI’ agli ambienti criminali di Reggio Modena,
è appena il caso di sottolineare già in questa sede che tale appartenenza è stata
autonomamente confermata dalle indagini compiute da quest’ufficio in altro contesto
procedimentale, da cui derivava la operazione cd.”Alta Tensione” (proc.n.259/06 RGNR
DDA, di cui si è già parlato), all’esito della quale lo IANNI’ veniva tratto in arresto per la
sua appartenenza al sodalizio CARIDI-BORGHETTO-ZINDATO, costola della cosca
LIBRI, attiva proprio sul territorio di Reggio-Modena.
D’altra parte, sempre a carico dello IANNI’, significative appaiono le dichiarazioni rese nei
suoi confronti dal più volte citato MOIO Roberto, in particolare quelle in data 28.10.10, di
cui si riporta la verbalizzazione riassuntiva:
A d.r.”Conosco direttamente IANNI’ Natale che è titolare di uno o due forni; è particolarmente
amico di BORGHETTO Gino, RITO Alberto e NICOLAZZO Bruno; so che gli hanno ucciso uno zio
di cui non ricordo il nome, durante la guerra di mafia, appartenente al gruppo LIBRI-TEGANO-DE
STEFANO; è amico di tutti, talvolta l’ho visto parlare con SCHIMIZZI Paolo per entrare in qualche
super-mercato per la fornitura del pane, cosa di cui parlò anche con me; ricordo che quando
andavo allo stadio per vedere la partita della Reggina, quando la stessa militava in serie A, ci
incontravamo sempre in tribuna e lui era in compagnia di BORGHETTO Gino ed altri soggetti del
gruppo CARIDI di cui ora non ricordo il nome; è sempre stato ritenuto, come ho detto, un ‘amico’
sotto il profilo criminale del nostro gruppo, un soggetto ‘a disposizione’, ma non sono a conoscenza
di fatti specifici che lo riguardano”;
(cfr.allegato 14)
Può quindi tornarsi all’analisi dei contatti telefonici.
a) il primo gruppo di conversazioni, intercettate tra la fine del dicembre 2006 e gli inizi
del 2007, concerne proprio quella pluralità di dialoghi da cui - nonostante i tentativi
del SURACI di fornire una chiave di lettura diversa - emerge chiaramente un
rapporto di natura economica tra lo stesso SURACI ed una terza persona, allo stato
non identificata, nell’ambito del quale lo IANNI’ fungeva da intermediario.
Una serie di progressivi successivi attestano i ripetuti contatti tra i due tra il 27 ed il 28
dicembre ’06, finalizzati apparentemente al pagamento di un ‘conto’ relativo alle forniture
dello IANNI’ (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
13980
SINTESI
LN
82
PROGR.
14058
SINTESI
DATA
27/12/2006
ORA
12.26.28
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiama Iannì Natale, dopo avergli fatto gli auguri, chiede quando si possono vedere così gli paga il conto.
IANNI’ gli dice che si possono vedere in serata. SURACI gli chiede di vedersi un minuto al volo. IANNI’ gli dice di non avere il
conteggio. SURACI gli dice che lo ha recuperato lui in ufficio, dicendo che ce l’ha fino ad un certo punto. I due si accordano per
vedersi subito al panifico a piazza De Nava.
DATA
27/12/2006
ORA
19.25.06
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominic kiamami
_______________________________________________________________
251
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
14062
SINTESI
LN
82
PROGR.
14073
SINTESI
LN
82
PROGR.
14087
SINTESI
LN
82
PROGR.
14125
SINTESI
LN
82
PROGR.
14275
SINTESI
LN
82
PROGR.
14291
SINTESI
LN
82
PROGR.
14297
SINTESI
DATA
27/12/2006
ORA
19.28.23
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Dominic kiamami
DATA
27/12/2006
ORA
20.38.44
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
SURACI Domenico Giovanni chiama IANNÌ Natale che dice al primo di averlo chiamato. SURACI gli chiede quando vuole
incontrarlo, chiedendo al suo interlocutore se ha l’estratto conto. IANNI’ gli dice di vedersi domani mattina, gli dice che l o chiama
lui alle nove.
DATA
28/12/2006
ORA
09.01.21
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Iannì Natale chiama Suraci Domenico Giovanni, prima si danno appuntamento a sbarre tra mezz'ora. Successivamente i due
concordano di risentirsi.
DATA
28/12/2006
ORA
10.09.49
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Iannì Natale chiama Suraci Domenico Giovanni, i due si accordano per vedersi sul ponte della libertà.DATA
28/12/2006
ORA
18.42.55
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiama Iannì Natale, i due si accordano per vedersi a piazza de nava tra un quarto d’ora.
DATA
28/12/2006
ORA
19.16.34
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Iannì Natale , i due si accordano per vedersi sul ponte allo STRIKE tra un quarto d’ora
DATA
28/12/2006
ORA
19.41.35
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
IANNÌ Natale chiama SURACI Domenico Giovanni, i due si accordano per vedersi sul ponte della libertà.
Viceversa, il giorno dopo veniva registrata una conversazione (prog.14377 del 29.12.06) da
cui si desume come in realtà quella del pagamento delle fatture fosse una scusa, tesa a
occultare la reale finalità dell’incontro e cioè la presenza di una terza persona, cui lo
IANNI’ si riferiva come un non meglio identificato ‘amico suo’ che avrebbe dovuto portare
un ‘blocchetto’ (vds allegato 18):
_______________________________________________________________
252
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
14377
SINTESI
DATA
29/12/2006
ORA
10.50.48
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominique SURACI con Natale IANNI’ che dice al primo che c’è l’amico suo con lui e chiede che deve fare. SURACI dice di
essere in banca perché deve sbrigare una cosa. IANNI’ chiede se deve dire alla persona che è con lui di andare a prendere il
blocchetto e venire. SURACI gli dice: “certo”. IANNI’ chiede dove si devono vedere. SURACI gli dice che si devono vedere da
quelle parti così gli paga le fatture.
Il contenuto delle conversazioni che seguono fornisce ulteriori importanti elementi in ordine
all’effettivo oggetto delle trattative in corso in quel periodo tra Dominique SURACI,
Natale IANNI’e le persone per cui quest’ultimo funge da intermediario.
Si evidenzia inoltre il costante tentativo del SURACI di dissimulare il reale oggetto delle
conversazioni, inducendo a dubitare circa la liceità delle trattative in corso (vds allegato
18):
LN
82
PROGR.
14428
SINTESI
LN
82
PROGR.
14441
DATA
29/12/2006
ORA
12.05.15
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiama Iannì Natale e gli chiede se si trova ancora lì con lui (riferendosi ad una terza persona
ndr.) . IANNI gli dice che detta persona è andata via. SURACI chiede se ci sono problemi ad anticipare a farlo prima. IANNI
gli dice che lo possono fare pure adesso. SURACI gli dice di aspettare un attimo che lo richiama tra poco.
DATA
29/12/2006
ORA
12.12.32
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominique SURACI in sottofondo dice che deve dare dei soldi ad un progettista di Milano.
SINTESI
SURACI Dominique chiama IANNI’ e gli dice tra mezz’ora è lì. IANNI’ replica dicendo a SURACI di aspettare perché lo
deve chiamare e deve vedere dove si trova, riferendosi ad una terza persona.
LN
82
PROGR.
14449
SINTESI
LN
82
PROGR.
14461
SINTESI
LN
82
PROGR.
14488
SINTESI
DATA
29/12/2006
ORA
12.22.15
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominique SURACI dice a Natale IANNI’ che tra dieci minuti si troverà là, IANNI’ replicando gli dice che tra dieci minuti
verrà una terza persona.
DATA
29/12/2006
ORA
12.30.53
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
IANNI’ Natale chiama Dominique SURACI e riferendosi a una terza persona gli dice che sta venendo. SURACI replica
dicendo a IANNI’ di dire a detta persona di venire così gli paga subito tutto. SURACI dice a IANNI’ di dire a detta persona
di venire in banca.
DATA
29/12/2006
ORA
12.54.39
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominique SURACI chiama IANNI’ Natale per sapere se quella persona che deve incontrare è arrivata, IANNI’ gli dice che
si trova già lì.
_______________________________________________________________
253
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
15172
SINTESI
LN
82
PROGR.
15192
SINTESI
LN
82
PROGR.
15237
SINTESI
LN
82
PROGR.
15470
SINTESI
LN
82
PROGR.
15487
SINTESI
DATA
02/01/2007
ORA
10.08.01
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominique SURACI con Natale IANNI’, il primo gli dice di vedersi così gli fa gli assegni. IANNI’ chiede se sono andati lì.
SURACI gli dice che non hanno fatto niente. IANII’ chiede il perché. SURACI gli dice che poi gli dice, quindi chiede a
IANNI’ di vedersi tra una mezz’oretta. IANNI’ chiede se si deve fare. SURACI risponde affermativamente, aggiungendo che
quel signore non poteva fare niente. I due si accordano per vedersi.
DATA
02/01/2007
ORA
11.14.27
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Natale IANNI’ con Dominique SURACI, i due si accordano per vedersi in piazza De Nava al forno di IANNI’.
DATA
02/01/2007
ORA
12.33.09
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Natale IANNI’ dice a Dominique SURACI che quell'operaio può venire al 100% domani mattina, perché gli manca un foglio che ce
l’ha un’altra persona che non c’è per avere tutti i requisiti. SURACI risponde affermativamente.
DATA
03/01/2007
ORA
10.30.59
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Natale IANNI’ con Dominique SURACI, il primo gli dice che lo ha chiamato” il direttore là” e chiede a SURACI cosa deve fare.
SURACI gli dice di incontrarsi direttamente là dentro tra mezz'ora.
DATA
03/01/2007
ORA
11.20.24
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominique SURACI dice a Natale IANNI’ che tra due minuti arriva, quest'ultimo risponde dicendo che si trova in banca.
Nella conversazione che segue è lo stesso SURACI ad asserire di non pagare IANNI’ da un
anno, sconfessando quanto riferito nelle precedenti conversazioni telefoniche per criptarne
il contenuto.
Anche in detta conversazioni, peraltro, i due interlocutori fanno riferimento ad “un altro
problema” che è quello che realmente interessa i due e li induce ai richiamati contatti
telefonici e incontri (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
15639
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
20.20.34
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominique SURACI con Natale IANNI’, il primo dice a IANNI’ di vedersi l’indomani, perché ha preso il libretto degli assegni e
così gli fa gli assegno. SURACI dice a IANNI’ che l’altro problema l’hanno risolto. IANNI’ dice a SURACI che gli deve dare
l’intestazione. SURACI interrompe il suo interlocutore rimandando a domani mattina quando si incontreranno. SURACI dice
a IANNI’ di tenere presente che giorno 9 fanno un anno che lo fornisce (IANNI’) senza essere pagato. IANNI’ gli dice che va b ene e
che l’importante è che gli vuole bene. SURACI dice a IANNI’ di venire domani così gli fa un paio di assegni e chiudono.
_______________________________________________________________
254
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Oltre al contenuto sempre estremamente criptico dei ripetuti contatti tra i due, non può non
sottolinearsi la pressione esercitata dallo IANNI’ che mediante una pluralità quasi
asfissiante di messaggi chiedeva in continuazione al SURACI di contattarlo:
LN
82
PROGR.
15627
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
19.50.27
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SMS:
Dominic kiamami
LN
82
PROGR.
15628
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
19.51.54
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
SMS:
Dominic kiamami
LN
82
PROGR.
15629
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
19.52.35
SMS:
Kiamami
LN
82
PROGR.
15631
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
19.54.42
SMS:
Kiamami
LN
82
PROGR.
15632
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
19.59.48
SMS:
Kiamami
LN
82
PROGR.
15633
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
20.04.54
SMS:
Kiamami
LN
82
PROGR.
15641
SINTESI
DATA
03/01/2007
ORA
20.19.02
SMS:
_______________________________________________________________
255
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Kiamami
LN
82
PROGR.
15725
SINTESI
LN
82
PROGR.
15798
SINTESI
LN
82
PROGR.
15800
SINTESI
LN
82
PROGR.
15802
SINTESI
LN
82
PROGR.
15806
SINTESI
LN
82
PROGR.
15811
SINTESI
LN
82
PROGR.
15812
SINTESI
LN
82
PROGR.
15813
SINTESI
LN
82
PROGR.
15814
DATA
04/01/2007
ORA
10.35.55
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dminic kiamami
DATA
04/01/2007
ORA
13.13.21
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
13.15.28
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
13.20.36
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
13.25.47
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
13.34.12
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
13.36.18
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
13.41.24
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
13.46.32
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
_______________________________________________________________
256
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
LN
82
PROGR.
15832
SINTESI
LN
82
PROGR.
15967
SINTESI
LN
82
PROGR.
16545
SINTESI
LN
82
PROGR.
17034
SINTESI
LN
82
PROGR.
17544
SINTESI
LN
82
PROGR.
17545
SINTESI
LN
82
PROGR.
17547
SINTESI
LN
82
PROGR.
17549
SINTESI
LN
82
PROGR.
17559
Dominic mi kiami
DATA
04/01/2007
ORA
14.39.37
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
Dominic mi kiami
DATA
05/01/2007
ORA
11.33.48
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic kiamami
DATA
08/01/2007
ORA
14.12.53
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic kiamami.grazie
DATA
10/01/2007
ORA
12.56.32
Kiamami
DATA
12/01/2007
ORA
16.52.52
Dominic sono natale ianni.kiamami
DATA
12/01/2007
ORA
16.54.59
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic sono natale ianni.kiamami
DATA
12/01/2007
ORA
17.00.05
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic sono natale ianni.kiamami
DATA
12/01/2007
ORA
17.05.11
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
Dominic sono natale ianni.kiamami
DATA
12/01/2007
ORA
18.05.22
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
_______________________________________________________________
257
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
Dominic sono natale ianni.kiamami
Il contenuto della conversazione che segue rivela invece chiaramente come lo IANNI’
fosse in quel momento portavoce nei confronti di SURACI degli interessi economici di
terze persone che evidentemente avevano fornito “liquidità” finanziaria all’attività di
quest’ultimo e di cui urgeva la restituzione.
Si riporta la trascrizione della richiamata conversazione telefonica intercorsa tra SURACI e
IANNI’, nonché gli sms in uscita dal telefono di IANNI’ verso il telefono di SURACI
collegati alla suesposta vicenda (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
17590
SINTESI
DATA
12/01/2007
ORA
21.30.26
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
IANNI’: Dominique
SURACI: ohu
IANNI: Dominique che fai bello?
SURACI: domani mattina ci vediamo, dai
IANNI’: no Dominique, sai perché ti spiego una cosa,
SURACI: lo so, l’ho già capito
IANNI’: io con te ho un grande rapporto,
SURACI : lo so
IANNI: però siccome sono venuti a casa mia degli amici da trent’anni
SURACI: si
IANNI’: io mi sono preso io un impegno per te
SURACI: domani la definiamo
IANNI’: ti giuro che domani vado e gli porto i soldi
SURACI: tranquillo
IANNI’: te lo giuro, perché non posso perdere l’amicizia che c’ho io, ne la voglio perdere, anche perché sono sicuro che tu sei
una persona in gamba con me
SURACI: seguimi, mi senti?
IANNI’: dimmi
SURACI: io domani, oltre a saldare le fatture
IANNI’: io sono con la febbre a letto e domani mattina mi chiamano
SURACI: il saldo di quelle altre… seguimi, il saldo di quell’altra fattura gli devi dire: non so quanto è rimasto aperto di fatture,
sono un paio di milioni di euro …inc… domani in un modo o nell’altro li sistemiamo, e dobbiamo chiudere anche il tuo conto,
noi ci vediamo
IANNI: si
SURACI: ma stai tranquillo, seguimi, ancora parte della fornitura non me l’hanno neanche… fatturata
IANNI’: ma non c’è problema ..inc..
SURACI: lo sono, non ho dubbi, ma per dirti, non è che, cioè domani ci vediamo, c’è il tuo conto che è un anno che è appeso,
IANNI’: domani quando vuoi che ci vediamo?
SURACI: domani verso le dieci e mezza, ti chiamo, ci vediamo e sistemiamo tutte e due le cose
IANNI’: vabbò grazie ciao
SURACI: ciao
Segue la solita salva di messaggi asfissianti dello IANNI’:
LN
82
PROGR.
17593
SINTESI
DATA
12/01/2007
ORA
23.05.28
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SMS:
Dominic sono natale ianni.kiamami
_______________________________________________________________
258
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
17596
SINTESI
DATA
13/01/2007
ORA
00.05.34
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE:
LINGUA:
SMS:
Dominic sono natale ianni.kiamami
LN
82
PROGR.
17600
SINTESI
DATA
13/01/2007
ORA
05.05.41
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
SMS:
Dominic sono natale ianni.kiamami
LN
82
PROGR.
17601
SINTESI
DATA
13/01/2007
ORA
06.05.48
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
SMS:
Dominic sono natale ianni.kiamami
LN
82
PROGR.
17617
SINTESI
DATA
13/01/2007
ORA
11.05.53
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
SMS:
Dominic sono natale ianni.kiamami
LN
82
PROGR.
17624
SINTESI
DATA
13/01/2007
ORA
12.06.00
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
SMS:
Dominic sono natale ianni.kiamami
LN
82
PROGR.
17638
SINTESI
DATA
13/01/2007
ORA
14.01.05
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
SMS:
Dominic sono natale ianni.kiamami
LN
82
PROGR.
17960
DATA
15/01/2007
ORA
09.04.59
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
_______________________________________________________________
259
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SINTESI
Dominic kiamami ke il mio amico mi ha kiamato 10 volte
Il messaggio da ultimo riportato è estremamente significativo, perché dimostra senza alcun
dubbio che il motivo di tanta insistenza da parte dello IANNI’ dipendesse in realtà da
esigenze di terze persone, rispetto alle quali evidentemente quest’ultimo aveva garantito un
comportamento del SURACI che invece, dal canto suo, sembrava venir meno agli impegni
presi, mettendo così in grossa difficoltà lo IANNI’.
La rilevanza complessiva della vicenda si coglie nel fatto che l’imprenditore-politico
SURACI non abbia esitato a rivolgersi allo IANNI’, personaggio intraneo ad ambienti
mafiosi, per l’accesso a crediti di provenienza incerta quanto incoffessabile, alla luce
dell’estrema cautela derivante dalla cripticità delle conversazioni riguardanti l’oggetto.
b) il secondo gruppo di conversazioni e contatti che seguono, rivelano l’esistenza di
rapporti tra IANNI’ ed il SURACI che vanno ben al di là della semplice fornitura di
pane (cfr. RIT 2052/06 progg.nn.23843, 24097, 24098, 24100, 25087, 27957, 27967,
28512, 30212, 30432, 30451, 30469, 34532, 34611, 34631, 35189, 35682, 39734, 39960,
40049, 62785, 63167, 67811, 68867, 68868, 68961, 68956, 68958, 73527, 74413, 74607,
74609, 84450, 86105, 86104, 86567, 88296, 91644, 93194, 93294, 93970, 94033, 94138,
94133, 94147 - vds allegato 18):
La conferma dell’estrema disponibilità del SURACI verso IANNI’ è testimoniata dalla
conversazione che segue, con cui il primo si dimostra pronto ad assumere presso uno dei
suoi supermercati una ragazza indicatagli dal suo interlocutore IANNI’:
LN
82
PROGR.
94569
DATA
21/02/2008
ORA
10.13.42
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a IANNI' Natale e gli dice che lo chiamerà più tardi perchè è incasinato.
SINTESI
IANNI' dice al SURACI che insieme a lui c'è quella ragazza che gli serviva per il supermercato.
SURACI dice a IANNI' che dopo si vedranno e questi gli chiede se la può assumere o meno ed il SURACI dice che non è un
problema e che quando si vedranno faranno tutto.
Riprendevano quindi i contatti finalizzati ad i motivi più diversi (cfr. RIT 2052/06
progg.nn.94783, 95651, 95727, 95963, 95965, 95971, 96773, 98293, 98294, 98397, 98703,
99078, 104700, 105260 - vds allegato 18):
c) il terzo gruppo di intercettazioni riguarda invece essenzialmente conversazioni
ambientali tra IANNI’ e CROCE’ captate all’interno degli uffici della SGS Group, alle
quali SURACI Dominique partecipava di rado ed in maniera defilata.
Sono tuttavia importanti perché testimoniano:
-
una volta di più l’esistenza di impegni pregressi assunti con IANNI’ e con terzi a lui
riconducibili direttamente dal SURACI;
-
la difficoltà del CROCE’, subentrato al SURACI nella gestione, ad onorare gli
impegni presi dall’ex socio;
_______________________________________________________________
260
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
-
infine, forniscono una chiave di lettura alla problematica dei ‘fornitori di pane’
già analizzata sopra in relazione alle conversazioni tra CROCE’ ed UTANO,
concernenti la fornitura della ditta ‘Antico Mulino’ di FALCOMATA’
Luciano: queste ultime infatti intervenivano proprio ai primi di luglio del ’08,
proprio in assoluta concomitanza con le conversazioni tra CROCE’ e IANNI’,
durante le quali quest’ultimo tentava d’imporsi quale unico fornitore di pane
per tutti i supermercati della SGS Group, con ciò determinando un possibile
contrasto tra fornitori riconducibili ad ambiti criminali diversi, in mezzo ai
quali si colloca la difficile situazione del CROCE’ che viene a trovarsi ‘tra
l’incudine ed il martello’:
(vds allegato 33):
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
1344
amb uff “S.G.S. GROUP”
20/05/2008 11:56:42
00:21:49
ALTA
R.I.T. 565/08
Iannì Natale, Crocè Giuseppe e Suraci Domenico Giovanni.
Iannì Natale dice a Crocè Giuseppe: “… ieri mattina quando sono venuto qua …inc…siccome siete sempre faciloni nei miei
riguardi, perché io onestamente sono stato sempre mi ritengo una persona disponibile gli avevo detto: Dominique vedi che io ho
grandi problemi…inc…ho bisogno un assegno…”
Crocè risponde : “… io personalmente non ve li posso dare….inc…perché fra le altre cose io sto subentrando adesso a tutta sta
situazione…inc…perciò voi siete stato sempre veramente molto comprensivo, avete avuto pazienza, purtroppo la situazione è
precipitata… ”.
Crocè quindi prosegue dicendo di un divisione in seno alla società e della possibilità che sia lui a rilevarla, precisando che chiunque
subentri debba impegnarsi ad onorare gli impegni.
la registrazione per molti tratti diviene non comprensibile a causa di sensibili fruscii di fondo.
Crocè e Iannì espongono vicendevolmente le loro ragioni.
Crocè asserisce di essere d’accordo con Iannì dicendo specificatamente : “…forse non ci siamo capiti, sono ampiamente d’accordo
con voi…inc…siccome io so quanto valete …”.
Quindi i due intervengono sugli impegni presi da Dominique con il Iannì.
Nella conversazione interviene Suraci Domenico Giovanni.
Quindi Iannì delinea a Crocè ed allo stesso Suraci la possibilità di diventare l’unico fornitore di pane in determinati punti vendita:
“…avevo accennato a lui e volevo anche accennare a…inc…la questione dei…inc…perché se voi…inc…mettere d’accordo vi
faccio una proposta - (Crocè si frappone dicendo che se finalizzato a migliorare, tutto è accettabile) – sette, otto, nove punti vendita
e allora…inc…punti vendita…inc..subentrano delle situazioni sia da parte mia che sono fornitore, sia da parte vostra che siete
accettatore e gestore del locale delle difficoltà e vi spiego….inc…: primo la….inc…di gestire sette otto fornitori e non gestirne
uno…inc…sette persone…inc…sette poltrone…inc…sette…inc…sette…inc….di pagamenti. Due : la qualità, credo che la
qualità del lavoro su cinque chili di pane una azienda che ti fornisce non credo che possa avere le risorse giuste…inc…Tre :
nessuno che non è responsabile di un contesto, di una situazione tende sempre a migliorare la situazione e allora dico, dove
arrivo, che potrebbe essere una cosa interessante, noi potremmo sederci ad un tavolo….omissis.
IANNÌ prosegue nel ragionamento narrato e CROCÈ risponde dicendo che sono subentrate altre situazioni.
Quindi IANNÌ fa l’esempio del punto vendita di S. Antonio per far capire la convenienza del suo, ragionamento. CROCÈ continua a
non essere d’accordo.
Quindi interviene SURACI Domenico Giovanni, assecondando la tesi del IANNÌ, indicando: “…no ma lui non dice a tutti i punti
vendita…inc….sono due punti vendita…”. Crocè espone quindi il suo ragionamento indicando la non convenienza di avere
soltanto un fornitore : “….secondo me avere un solo fornitore soprattutto di pane….inc…è sbagliato…”
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
2209
amb uff “S.G.S. GROUP”
11/06/2008 12:17:32
00:27:04
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
in ufficio si trovano CROCÈ il fornitore IANNÌ Natale e Dominique SURACI i quali discutono dei prezzi dei prodotti,con relativi
aumenti, dei pagamenti effettuati e delle rimanenze da pagare, nel mentre Crocè chiama la segretaria Monica per avere tutto il conto
delle fatture relative all'anno 2007, poi Crocè dice a Monica di dire alla figlia di fare un assegno di 9430,97 per chiudere la
contabilità sino a giugno 2007, poi continuano a fare conteggi in merito alle forniture di pane relativa all'anno 2006 e 2007 per un
totale 19430,97 meno 10 mila presi già con un assegno, poi conteggiano il secondo semestre del 2007 e l'anno 2008 per un totale di
30 mila euro, e Crocè riferisce che lo pagherà in assegni per gli importi precedenti con relative fatture da emettere e
successivamente lo pagherà con bonifici, quindi si salutano.-
_______________________________________________________________
261
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
2735
amb uff “S.G.S. GROUP”
20/06/2008 10:52:53
00:07:36
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
Crocè in ufficio con la segretaria tenore di lavoro, poi Crocè al telefono con tale Stefano e gli dice che devono andare dal notaio e
purtroppo non può aiutarlo se non dargli un assegno personale, dopo Crocè riprende a parlare con la segretaria in merito ad una
busta paga , poi CROCÈ parla con il fornitore Natale per pagargli gli arretrati delle forniture di pane e discutono i tempi di
pagamento, considerato che Crocè fa presente che al momento si trova una situazione economica difficile .prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
3154
amb uff “S.G.S. GROUP”
30/06/2008 09:34:02
00:24:00
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
Crocè con tale Natale verosimilmente un fornitore il quale discute del pagamento delle sue fatture per la consegna della merce,
inoltre riferisce che ha cercato di contattare Dominique il quale non gli risponde ma fa presente che Dominique in precedenza gli ha
detto che non sarebbe uscito dalla società e di andare da crocè per farsi fare gli assegni, CROCÈ riferisce che non emette nessun
assegno per pagare i fornitori anche perchè si trova messo male economicamente, ma di non preoccuparsi che i suoi soldi non li
perderà, Natale riferisce che gli era stato promesso da Dominique che gli avrebbe dato 40 mila euro, crocè ribadisce che lui ha
rilevato le quote dal mese di giugno per cui da ora in poi è responsabile per i pagamenti.prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
3412
amb uff “S.G.S. GROUP”
03/07/2008 11:38:42
00:07:19
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
CROCÈ in ufficio con la segretaria Claudia che chiede in ordine ai prezzi di alcuni articoli (Panten) e
per il lavoro svolto e quello da svolgere, poi Crocè le dice di far entrare Natale Iannì e i due parlano della fornitura del pane e del
fatto che il Natale non è stato pagato per cui ha bloccato la fornitura del pane, nel mentre fanno riferimento a Dominique se è stato
lui a dire qualcosa a Natale in merito al fatto di non portare più il pane nonché della lettera dell'avvocato per invitare al pagamento
delle fatture di consegna del pane.prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
3414
amb uff “S.G.S. GROUP”
03/07/2008 11:48:57
00:04:34
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
CROCÈ in ufficio con Iannì Natale i quali discutono del fatto che Crocè unitamente al suo socio Dominique non stanno onorando
gli impegni, per cui IANNÌ consiglia di chiamare Dominique perchè caso contrario faranno brutta figura con le persone,
riprende CROCÈ dicendo che qualunque impegno c'era è nato ieri e non può fare riferimento a due anni fa e metterlo in pratica
adesso, poi fa un appunto dicendo che chiunque bussa alla sua porta non fa distinzioni sia il suo peggiore nemico o altro, crocè lo
accoglie e ci parla, continua CROCÈ dicendo che lui ha una mentalità diversa da Dominique e inoltre non lo chiamerà però fa
presente che in merito a degli impegni presi in precedenza che il suo socio lo ha messo al corrente li rispetterà diversamente quelli
nuovi non intende, Iannì riferisce che lui non si è inventato nessun impegno,Crocè gli dice che adesso vedrà lui, poi entra la
segretaria e riferisce che il totale è di 37.264,50 euro relativo al compenso di fornitura di pane sino al 30 di maggio .prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
3415
amb uff “S.G.S. GROUP”
03/07/2008 11:53:58
00:02:55
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
Crocè con Iannì Natale e la segretaria discutono dei conteggi sui soldi che deve avere Natale per la fornitura del pane e CROCÈ
riferendo sui soldi avuti Natale deve aver un totale di circa 20 mila euro, Natale non concorda in quanto riferisce che il t otale della
fornitura da pagare è più alto.
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
3416
amb uff “S.G.S. GROUP”
03/07/2008 11:57:10
00:06:37
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
CROCÈ con Iannì Natale discutono ancora dei conteggi in merito alle fatture da pagare per la fornitura di pane, poi Natale fa un
discorso a CROCÈ riferendo che un nemico in casa può portare ad una situazione distruttiva per la società SGS per cui oggi chi si
compra i supermercati deve perdere qualcosa per non perdere tutto nel tragitto di voler avere la meglio sull'altro, per poi recuperare
in seguito e gli porta l'esempio di Saverio Arcidiaco il quale è uscito dal quiper ricevendo la somma di 40 milioni di euro da parte di
Montesano.prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
3417
amb uff “S.G.S. GROUP”
03/07/2008 12:04:17
00:01:09
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
CROCÈ con IANNÌ Natale il quale dice che Dominique è un tipo ingrato perchè si poteva prendere a questo.... Crocè lo interrompe
dicendo che lui sapeva che Dominique avesse preso l'impegno per LABATE, al chè Iannì gli dice alla fine Labate era stato chiamato
per andare a Bova, riprende crocè dicendo che lui non sapeva le cose e riferisce che labate gli dice ad Armocida ...inc... a bova
superiore...inc..nella situazione di Armocida ....inc...me lo ha detto mia sorella, Iannì cerca di interromperlo per dirgli qualcosa al
chè Crocè gli dice che lo rispetta e lo vuole bene ma chiede di farlo finire di parlare e fino ad esso sono io imparentato con ..inc....
_______________________________________________________________
262
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Crocé:vi volgio dire, Labate quando gli avevano fatto firmare il contratto mi diceva Armocida non solo se c'era ..inc...o non
c'era..inc.., gli ha detto labate tu mi devi fare una cortesia io ho bisogno di tre di noi che mi facciano una settimana, non un mese o
un anno, a bova voi siete disponibili?, si non c'è nessun tipo di problema, tant'è vero che hanno chiamato Armocida e gli hanno
detto che labate........
d) infine, il quarto gruppo di conversazioni attesta il sostegno elettorale garantito da
IANNI’ e dalle persone a lui vicine a Dominique SURACI nelle consultazioni comunali
del 2007, analogamente a quanto già visto per POLIMENI Carmine e LO GIUDICE
Domenico (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
43866
SINTESI
LN
82
PROGR.
46456
DATA
02/05/2007
ORA
15.51.20
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
IANNÌ Natale chiama SURACI Domenico Giovanni il quale gli chiede se si sta impegnando per le lezioni ( la raccolta voti ndr.),
Natale dice che lui gli ha detto una parola e cioè che una settimana prima andranno a casa di alcuni signori, poi vedranno il
cartoncino e poi Iannì gli farà vedere la sezione, SURACI chiede se già gli ha impiegati, IANNÌ ribadisce di aver già parlato e di non
preoccuparsi, SURACI poi chiede se quel ragazzo che ha il locale può dargli una mano, IANNÌ dice di non ricordarsi e gli chiede di
chi sta parlando. SURACI risponde che poi ne parleranno di persona. IANNI’ poi capisce e gli fa intendere che questi non ha molti
voti. SURACI gli dice che 5/6 voti ce li ha. I due rimando la discussione a quando si incontreranno.
DATA
11/05/2007
ORA
17.49.45
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni chiede a IANNÌ Natale come sono combinati. IANNÌ dice che la sua parola è una.
SINTESI
LN
82
PROGR.
47229
SINTESI
LN
82
PROGR.
50250
SINTESI
LN
82
PROGR.
50926
SINTESI
SURACI gli dice di avere i fac simili. I due si accordano per vedersi in segreteria.
DATA
15/05/2007
ORA
13.12.08
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiede a IANNI’ se lo abbandona. IANNI’ gli dice di essere tornato stamattina. Suraci dice di trovar si
in segreteria. IANNI’ gli dice che più tardi passa. SURACI dice a IANNI’ di vedere dove può arrivare.
DATA
24/05/2007
ORA
12.37.11
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
IANNÌ Natale chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che non c’è bisogno che stressa la madre, perché lo sa che c’è lui.
SURACI dice a di aver trovato la madre di IANNI’ in segreteria che voleva votare SCOPELLITI. IANNI’ dice di saperlo.
Poi Suraci gli dice che la madre di IANNI’ era venuta per il pagamento. IANNÌ dice a SURACI di vedersi in segreteria nel
pomeriggio così gli porta quell’amico e pure la lista che gli ha compilato, aggiungendo per una questione di correttezza.
Suraci gli dice che può venire quando vuole. Poi gli dice che sarà in segreteria per le quattro, quattro e mezza.
DATA
26/05/2007
ORA
09.46.15
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393487652989
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
IANNI' Natale
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiede a Natale IANNI’ di fare una ripassata a tutti. IANNI’ gli dice che chiamerà nel pomeriggio
perché adesso non ha i numeri. IANNI’ dice a SURACI di chiamare il fratello. Il medesimo gli dice che per gli operai non c’è
problema perché se la vede lui. SURACI chiede a IANNI’ il numero di telefono del fratello. IANNI’ gli detta il n. 3294304934.
_______________________________________________________________
263
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
51249
SINTESI
LN
82
PROGR.
51396
SINTESI
DATA
26/05/2007
ORA
19.06.04
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
IANNÌ Natale chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice di lasciare altri volantini alla moglie presso la panetteria a piazza De
Nava, atteso che ha fatto un giro di telefonate. IANNI’ dice a SURACI di scrivere nei volantini telefonare Natale, così lo richiamano
e lui gli spiega a chi lo devono dare.
DATA
27/05/2007
ORA
08.47.56
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SMS:
In bocca al lupo compare.
LN
82
PROGR.
52272
SINTESI
LN
82
PROGR.
52353
SINTESI
LN
82
PROGR.
52449
SINTESI
LN
82
PROGR.
52949
SINTESI
DATA
28/05/2007
ORA
15.39.20
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
IANNÌ Natale chiama SURACI Domenico Giovanni e chiede com'è la situazione, SURACI gli dice che ancora deve iniziare lo
sfoglio, Natale gli augura un in bocca a lupo.-
DATA
28/05/2007
ORA
18.07.54
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
IANNÌ Natale chiama SURACI Domenico Giovanni e chiede com'è la situazione, SURACI dice che non sa in quanto si trova a
Gioia, Natale riferisce che il sindaco è andato oltre il 70 (per cento ndr.).
DATA
28/05/2007
ORA
19.44.52
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Natale IANNÌ chiama SURACI Domenico Giovanni e gli chiede come sta andando, SURACI gli dice che sta andando bene, IANNI’
chiede se hanno finito gli scrutini. IANNI’ dice che il sindaco ha spaccato col 70 .
DATA
29/05/2007
ORA
10.01.20
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Auguri assessore
D’altra parte, ancora una volta il sostegno elettorale garantito dallo IANNI’ non è fine
a se stesso, ma inquadrato nell’ottica del rapporto di reciproco interesse tra
l’imprenditore-politico e l’imprenditore-mafioso già visto in relazione all’appoggio
garantito dal POLIMENI e dal LO GIUDICE.
_______________________________________________________________
264
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
In tal senso, inequivocabile è il contenuto dell’ultima conversazione che si riporta (vds
allegato 18):
LN
82
PROGR.
62524
SINTESI
DATA
01/07/2007
ORA
10.30.07
CHIAMANTE
+393487652989
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
IANNI' Natale
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
squilli n.r. e voci di fondo di Natale IANNÌ il quale si lamenta che SURACI non risponde e nel mentre
parlano con altro soggetto riferisce: "lui ha preso 1400 voti, hai capito, deve accontentare le persone…
gliel’ho cercato per favore io".-
§ - Il rapporto con FRASCATI Angelo Emilio
Tra i fornitori della SGS Group si segnala la ditta denominata PARMA REGGIO
DISTRIBUZIONE srl.
Dalla visura camerale dell’anzidetta società risulta avere::
- sede legale nella frazione San Gregorio di questo centro;
- oggetto sociale il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari;
- le quote societarie sono formalmente intestate a IANNO’ Lucrezia Maria e
FRASCATI Demetrio, rispettivamente moglie e figlio del predetto Angelo
FRASCATI;
- amministratore unico il predetto FRASCATI Demetrio, subentrato all’anzidetta
IANNO’;
- preposto all’esercizio FALDUTO Carmela 149
(vds allegato 45)
Dalla visura camerale non si rileva alcun incarico svolto in seno a detta società da parte di
Angelo Emilio FRASCATI, noto imprenditore reggino attivo nel campo del commercio di
automobili e distribuzioni di generi alimentari, figlio di Demetrio cl. ’33 e nipote di
Antonino, come detto entrambi tratti a giudizio nell’ambito dell’operazione denominata
“Olimpia” in quanto ritenuti organici alla cosca LIBRI, il primo assolto il secondo
condannato in via definitiva.
Nel corso delle presenti indagini si è avuto modo di rilevare che, al di là di quanto
formalmente contenuto nella visura camerale, l’anzidetta PARMA REGGIO srl è
direttamente riconducibile ad Angelo FRASCATI.
a) un primo gruppo di intercettazioni attesta in maniera inequivocabile quanto da
ultimo riportato: tutte le conversazioni captate infatti dimostrano il coinvolgimento
diretto del FRASCATI Angelo in un’importantissima operazione commerciale: le
trattative riguardanti l’acquisizione da parte della PARMA REGGIO srl delle quote
sociali della SGS detenute dai prestanome di Dominique SURACI.
In particolare il FRASCATI metteva a disposizione del CROCE’ ingenti capitali, come
riscontrato dal sequestro effettuato da personale della DIA in data 22.07.2008, sotto forma
di assegni circolari, per rilevare le quote dei prestanome di Dominique SURACI, ovvero
SELOUA Senia e Enzo FERRIGNO, dal capitale societario della SGS Group.
Nello specifico, venivano sequestrati sette assegni circolari per un valore complessivo di
350.000 euro, a favore di Enzo FERRIGNO cl. ‘77 e Saloua SENIA, formalmente titolari
della S.D.S. Holding s.r.l., società all’epoca detentrice del 60% della S.G.S. Group, nonché
149
Cod. fisc. FLDCML68T71H224Z.
_______________________________________________________________
265
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
la copia fotostatica di un contratto preliminare di vendita di quote sociali tra la CIEFFETRE
srl (vds allegato 52) e la PARMA REGGIO DISTRIBUZIONE Srl recante la data del
21.05.2008 (vds allegato 45)
Lo stesso CROCE’, discutendo con il personale della DIA impegnato nelle perquisizioni
negli uffici della SGS, rivelava gli accordi esistenti tra la PARMA REGGIO, come detto
riconducibile ad Angelo FRASCATI, e la CIEFFETRE, società riconducibile allo suddetto
CROCE’ (vds allegato 33).
prog.
Tipo
data e ora
Durata
importanza
Decreto
4331
amb uff “S.G.S. GROUP”
22/07/2008 10:22:36
00:02:30
ALTA
R.I.T. 565/08
Sintesi (autore:)
Operazioni di perquisizione in corso. CROCÈ spiega agli operatori la presenza di alcuni assegni. CROCÈ gli spiega
che la CIEFFETRÈ stava acquistando il 60% della SDS holding. La CIEFFETRÈ ha fatto una scrittura
privata con PARMAREGGIO e quest'ultima società ha prestato 90 mila euro alla CIEFFETRÈ per acquisire
le quote che una volta acquisite la CIEFFETRE doveva cederle alla PARMAREGGIO.
Anche nelle conversazioni successive Giuseppe CROCE’ spiegava ai propri interlocutori gli
accordi esistenti con Angelo FRASCATI per l’acquisizione delle quote societarie della SGS
riconducibili a Dominique SURACI (vds allegato 33).
Al riguardo si riporterà l’annotazione sintetica delle conversazioni più importanti redatta
dagli operanti, mentre per tutte le altre – dal medesimo tenore e concernenti lo stesso
oggetto – se ne indicheranno solo i dati identificativi, rimandando all’eventuale lettura
dell’annotazione sintetica riportata in allegato:
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
4362
amb uff “S.G.S. GROUP”
22/07/2008 17:48:16
00:09:22
ALTA
R.I.T. 565/08
… CROCÈ racconta che per fortuna che con lui è entrato ...FRASCATI, il quale gli ha dato 450 mila euro, tutto alla luce del
sole, che hanno scritto un compromesso, trovato durante la perquisizione, ci sono assegni circolari per 450 mila euro.
CROCÈ racconta che con il compromesso la "PARMAREGGIO" acquisisce le quote per 450 mila euro e che il 50% deve
prenderlo lui (CROCÈ) e il 10% lui (FRASCATI) quindi quest'ultimo fa ....incomprensibile sul conto della CIEFFETRE. Il
19 di giugno ho fatto assegni circolari intestati ai 2 soci della holding che dovevano cedere le quote perchè dovevamo andare
dal notaio... incomprensibile... mi hanno sequestrato gli appunti....in un blocchetto finito, molto probabilmente c'era quello
di 25....incomprensibile....io non mi ricordo...comunque non so.....incomprensibile.
CROCÈ Giuseppe gli dice che gli hanno sequestrato 450 mila euro di assegni circolari di Angelo e che glielo ha già detto.
CROCÈ afferma che eventualmente farà un istanza, perchè ci sarebbe un compromesso....incomprensibile....alla
PARMAREGGIO...300 mila euro....incomprensibile.....
prog.
Tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
4368
amb uff “S.G.S. GROUP”
23/07/2008 10:20:46
00:12:04
ALTA
R.I.T. 565/08
… Successivamente Marcello gli chiede come ha fatto con gli assegni di Angelo (Frascati). CROCÈ gli dice che stanno
chiedendo il dissequestro e di aver detto che erano assegni circolari per un importo di 450 mila euro fatti dalla CIEFFETRE
ricevuti da quest'ultima società attraverso bonifici bancari dalla Parmareggio che ha come amministratore il sign. Frascati
in quanto c'è un compromesso con quest'ultimo ove si stabiliva che una volta acquisite le quote gliele avrebbe girate alla
PARMAREGGIO. CROCÈ gli racconta che il 21 dovevano andare dal notaio e che gli assegni sono datati 19 giugno, il
compromesso è stato fatto il 23 maggio, il 17-18-19 giugno il sign. FRASCATI ha fatto dei bonifici da un conto banca intesa
ad un altro conto della banca intesa. Crocè gli dice che sono stati fatti assegni circolari per un valore di 250 mila euro a Senia
Seloua e 200 mila a Ferrigno Vincenzo, amministratore della SDS Holding.
prog.
tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
6871
amb uff “S.G.S. GROUP”
10/10/2008 13:24:09
00:28:02
ALTA
R.I.T. 565/08
prog.
tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
4369
amb uff “S.G.S. GROUP”
23/07/2008 10:33:18
00:27:25
ALTA
R.I.T. 565/08
prog.
tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
4189
amb uff “S.G.S. GROUP”
18/07/2008 12:03:21
00:01:59
ALTA
R.I.T. 565/08
_______________________________________________________________
266
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
prog.
tipo
data e ora
durata
importanza
Decreto
4193
amb uff “S.G.S. GROUP”
18/07/2008 12:09:08
00:01:43
ALTA
R.I.T. 565/08
LN
921
PROGR.
2091
DATA
11/08/2008
ORA
11.16.52
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2195
DATA
13/08/2008
ORA
10.34.58
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2210
DATA
14/08/2008
ORA
10.07.27
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2466
DATA
20/08/2008
ORA
15.16.48
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2845
DATA
03/09/2008
ORA
11.32.33
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2916
DATA
05/09/2008
ORA
09.53.52
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2929
DATA
05/09/2008
ORA
13.02.02
CHIAMANTE
+393407683208
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
SGS GROUP
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 921
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
LN
921
PROGR.
2971
DATA
07/09/2008
ORA
11.48.24
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2975
DATA
08/09/2008
ORA
09.46.57
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
2985
DATA
08/09/2008
ORA
11.41.52
CHIAMANTE
+393407683208
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
SGS GROUP
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 921
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
LN
921
PROGR.
3080
DATA
10/09/2008
ORA
10.22.51
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
_______________________________________________________________
267
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
921
PROGR.
3216
DATA
13/09/2008
ORA
08.59.24
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
3253
DATA
15/09/2008
ORA
08.50.25
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
3264
DATA
15/09/2008
ORA
10.46.30
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
3283
DATA
15/09/2008
ORA
15.30.50
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
3339
DATA
19/09/2008
ORA
11.01.11
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
3361
DATA
19/09/2008
ORA
17.06.31
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
3838
DATA
03/10/2008
ORA
11.58.27
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
3937
DATA
05/10/2008
ORA
09.29.26
CHIAMANTE
+393407683208
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
SGS GROUP
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 921
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
LN
921
PROGR.
3940
DATA
05/10/2008
ORA
10.21.00
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
4097
DATA
10/10/2008
ORA
09.03.14
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
4346
DATA
17/10/2008
ORA
08.22.33
CHIAMANTE
+393407683208
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
SGS GROUP
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 921
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
LN
921
PROGR.
4460
DATA
21/10/2008
ORA
09.17.40
CHIAMANTE
+393407683208
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
SGS GROUP
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 921
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
_______________________________________________________________
268
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
921
PROGR.
4575
DATA
23/10/2008
ORA
20.10.22
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
4610
DATA
25/10/2008
ORA
12.06.00
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
4824
DATA
01/11/2008
ORA
10.20.31
CHIAMANTE
+393407683208
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
SGS GROUP
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 921
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
LN
921
PROGR.
4890
DATA
04/11/2008
ORA
12.51.34
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393407683208
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 921
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP
LN
921
PROGR.
5191
DATA
12/11/2008
ORA
08.09.15
CHIAMANTE
+393407683208
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 1504-08
SGS GROUP
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 921
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
b) il secondo gruppo di intercettazioni conferma la gestione diretta della PARMAREGGIO
da parte del FRASCATI Angelo ed attestano i rapporti diretti tra il predetto ed il SURACI
Dominique in un momento antecedente a quello riportato nel primo gruppo, quando ancora
quest’ultimo era il dominus della gestione commerciale ed economica della SGS Group (vds
allegato 18).
LN
82
PROGR.
89804
SINTESI
LN
82
PROGR.
89880
SINTESI
DATA
17/01/2008
ORA
17.30.08
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 82
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni parla con Frascati Angelo il quale, dopo aver detto che alla SGS sia lui a firmare gli assegni, gli chiede
se sia arrivato il suo turno. Domenico dice che ora gli farà l'assegno e chiede a quanto ammonti l'importo. Frascati dice che è già
tutto fatturato.
DATA
18/01/2008
ORA
11.44.36
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393357086637
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
SURACI Domenico Giovanni
R.G.N.R.: 4614-06
INTEST. CHIAMATO
Linea : 82
PARMA
REGGIO
DISTRIBUZIONE SRL
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con Angelo Frascati, il quale lo chiama "signor Maranello". Dominique dice che appena arriverà in
ufficio gli manderà l'assegno, tenore confidenziale, Dominique dice che sta facendo tre nuove, aperture due imminenti ed una più a
lungo termine, di cui una a Bagnara.
c) il terzo gruppo di intercettazioni fornisce rivela invece il sostegno elettorale garantito anche
da FRASCATI Angelo (oltre a POLIMENI Carmelo, LO GIUDICE Domenico e IANNI’
Natale) a Dominique SURACI nelle consultazioni comunali del 2007 (vds allegato 18).
LN
82
PROGR.
43176
DATA
29/04/2007
ORA
10.50.42
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
PARMA
REGGIO R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 82
INTEST. CHIAMATO
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
_______________________________________________________________
269
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SURACI Domenico Giovanni
SINTESI
LN
82
PROGR.
43853
SINTESI
LN
82
PROGR.
52280
SINTESI
LN
82
PROGR.
53478
SINTESI
Angelo Frascati durante gli squilli dice all'interlocutore di dare personalmente una mano d'aiuto a qualcuno, poi chiede se sia a
conoscenza dei candidati che sono l'onorevole, Dominique e Totò.
DATA
02/05/2007
ORA
15.41.29
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 82
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con Angelo Frascati, conversazione in tono confidenziale, Angelo chiede come stia, Dominique
risponde che sarebbe potuto stare meglio se fosse stato il candidato dell'interlocutore e dice che si sente male al solo pensiero
di perdere tutti quei voti. Angelo ridendo risponde "ma quanti si strunzu!! la lingua ti dovevo tagliare". Angelo chiede se il
cavaliere Crocè sia con Dominique, questi risponde di no ma di essere con la figlia di Crocè. Angelo chiede di riferire alla figlia di
Crocè se hanno fatto a Frascati quel bonifico, Dominique chiede a Barbara Crocè "il signor Frascati vuole sapere se abbiamo fatto il
bonifico?" Barbara dice ad Angelo che non hanno soldi e che non dipende dalla sua volontà, ma dall'autorizzazione di Dominique
Suraci, si parla di un bonifico da 5.000. Angelo dice che lo hanno trascurato, Barbara risponde che non dipende da lei ma dal Gran
Capo che si trova lì accanto a lei, che è preso dalla campagna elettorale e se ne sta fregando. Poi Dominique con Angelo, gli dice che
domattina gliela pagheranno. Angelo gli chiede "per il resto?" Dominique dice che "per il resto stiamo girando, figghiu", Angelo dice
di aver sentito Bartolo (Bonavoglia, verosimilmente) che andava a Milano. Dominique afferma che Bartolo è con lui al 100%,
Angelo dice che questo lo sa e che Dominique sa come è combinato l'interlocutore. Dominique dice ad Angelo "io non è che ti ho
detto la luna...io ti dico..una cosa che tu puoi fare senza alcuno sforzo..." Angelo risponde "ma io la faccio, Dominique, la faccio, non
ti preoccupare". Dominique dice: "chi chiede la luna...io la luna la posso chiedere a 3/4 persone tipo Bartolo, Enzo, Michelangelo,
Pino (da identificare verosimilmente in - rispettivamente- Bonavoglia, Lo Giudice di Automania, De Angelis, Giuseppe Rocco
Rechichi), gente che è con me dalla...incompr...poi uno deve adeguarsi alle situazioni, e capisco anche le tue, non è che io dico
che...incompr..." Angelo risponde: "sono tra tre fuochi io, non fra uno, fra tre fuochi", Dominique ribatte "e va be..basta che rientro in
uno dei tre fuochi io..incompr...problemi non ce n'è". Angelo dice: "sei rientrato in tempi non sospetti...figuriamoci ora" Dominique
si trova d'accordo e dice che quanto prima devono vedersi per parlarne, assicurandogli tra le altre cose che domani gli farà quel
bonifico.
DATA
28/05/2007
ORA
16.23.23
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393479713588
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama Angelo Frascati e lo ringrazia di tutto e di cuore e gli chiede di venire in segreteria più
tardi. Angelo gli dice che non ha fatto niente e poi gli offrirà il caffè. Suraci ringrazia ancora e lo saluta.-
DATA
30/05/2007
ORA
11.39.31
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
RIT: 2052/06
PARMA
REGGIO
R.G.N.R.: 4614-06
DISTRIBUZIONE SRL
Linea : 82
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con Angelo Frascati, il quale lo saluta "buongiorno, onorevole". Dominique dice che hanno avuto una
bella affermazione e dice "spaccammu". Angelo dice di averlo provato a chiamare ieri, ma Dominique aveva i telefonini spenti, poi
Angelo dice di aver fatto gli auguri a soggetto che chiama "il gigante", chiedendogli di estenderli anche a "Maranello" (Dominique
Suraci, ndr). Dominique risponde che di pomeriggio passerà da lui verso le quattro o le cinque per farsi una passeggiata insi eme.
Ancora una volta, come risulta in particolare dal progr. 43853 sopra riportato, a fronte di
una emissione più sollecita del bonifico di pagamento vi è in cambio il sostegno elettorale.
§ - Il rapporto con ROSMINI Francesco
Tra i fornitori della SGS group srl risulta anche la società denominata CARTARUGA srl,
con sede legale in Reggio Calabria in viale La Boccetta sn, avente ad oggetto la
_______________________________________________________________
270
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di carta, cartone, prodotti per l'imballaggio,
buste in plastica e non in plastica a perdere, sacchetti per nettezza urbana e tutti i prodotti
affini e complementari.
Soci dell’anzidetta società sono Francesco ROSMINI 150 e Luana ROSMINI151 che
hanno acquistato le quote da Bruno ROSMINI 152. Amministratore unico risulta
ROSMINI Bruno153 (vds allegato 47).
Francesco ROSMINI ( reo confesso dell’omicidio della propria madre, BONFIGLIO Paola
e del di lei amante MUSITANO Pasquale ) è ritenuto importante esponente dell’omonima
cosca, indicato dai collaboratori di giustizia quale stabile componente del c.d. “nuovo
gruppo di fuoco” costituito da CONDELLO Pasquale dopo la sua uscita dal carcere
nell’ultima guerra di mafia.
Dai contatti diretti registrati tra l’utenza intestata a Francesco ROSMINI e quella di
Dominique SURACI, emerge che è il primo e non l’amministratore ROSMINI Bruno ad
occuparsi della fornitura sopra richiamata (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
60638
SINTESI
LN
82
PROGR.
73499
DATA
20/06/2007
ORA
17.24.15
CHIAMANTE
+393343124255
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
ROSMINI Franco
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
SMS: Da domani devo bloccare le consegne presso i vostri punti vendita. X le scadenze in corso. Francesco Rosmini.
DATA
29/08/2007
ORA
11.08.24
CHIAMANTE
+393343124255
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
ROSMINI Franco
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Tra gli squilli Franco ROSMINI dice ad altro soggetto che Dominique e Crocè pagano, ma pagano in ritardo.
L'interlocutore dice che a fine mese gli fanno l'assegno.
SINTESI
ROSMINI quindi prende conferma che stanno pagando l'interlocutore e gli chiede se sene occupa Barbara.
La risposta è non comprensibile.
LN
82
PROGR.
87939
SINTESI
DATA
17/12/2007
ORA
20.57.24
CHIAMANTE
+393282591445
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
ROSMINI Francesco
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SMS: Sono col titolare buste, rispondi franco Rosmini.
150 nato a Melito Porto Salvo il 26.06.1964, residente a Reggio Calabria in via Calveri n. 113. identificato nel corso
delle intercettazioni giacché utilizza l’utenza telefonica mobile 3343124255, intestata al peddetto, nonché perché
negli sms inviati riporta il proprio nome e cognome.
151 COD. FISC. RSMLNU87P62F112Q
152 COD. FISC. RSMBRN33S30H224L
153 nato a Reggio Di Calabria (RC) il 30/11/1933, Codice fiscale: RSMBRN33S30H224L, residenza Reggio di Calabria (RC)
via Modena San Sperato 4 cap 89100 ;
_______________________________________________________________
271
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Dal contenuto di una conversazione successiva inoltre emergono particolari ‘prerogative’
riservate da Dominique SURACI alla CARTARUGA Srl nel pagamento delle forniture.
Nello specifico, è proprio Giuseppe CROCE’ ad evidenziare al SURACI le disparità di
trattamento tra la società del ROSMINI, le cui forniture vengono pagate a 60 giorni,
rispetto ad altre ditte che - come asserisce CROCE’ - pur consegnando merce ben più
importante, vengono invece saldate a 90 giorni.
Si riporta la conversazione richiamata (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
60927
SINTESI
DATA
21/06/2007
ORA
11.51.30
CHIAMANTE
+393407682930
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SGS GROUP SRL
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT: 2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Senia Saloua chiama Suraci Domenico Giovanni in merito a dei bonifici da fare da parte di Monica per un totale
di euro 24096,29; dopo prende il telefono CROCÈ e discute con Suraci del pagamento dei fornitori e sulle
modalità del pagamento, nel mentre CROCÈ dice a SURACI che il pagamento di CARTARUGA non lo
doveva fare in quanto era previsto a 90 giorni, Suraci gli chiede chi aveva stabilito 90 giorni in quanto lui
riferisce che era a 60 giorni, riprende Crocè dicendo che lo aveva stabilito lui e comunque loro a 60 giorni
non comprano, al che Suraci riferisce che si tratta di poco più di 1000 euro, riprende Crocè che non ha
importanza e fa presente che a fornitori che consegnano merce più importante li stanno trascurando; poi
continuano a discutere del pagamento dei fornitori.-
…”
Ma SURACI Domenico Giovanni, a ben vedere, già risultava vantare frequentazioni
con esponenti di assoluto rilievo della ‘ndrangheta, come DE STEFANO Giuseppe,
testimoniati dalle risultanze dei controlli sul territorio. E non appare casuale che altre
risultanze del medesimo tipo riguardino soggetti connessi alla galassia DE STEFANO,
come AUDINO e, ovviamente, gli immancabili CRUCITTI Santo e CHILÀ Mario
Salvatore.
Così, sul punto, la richiesta del P. M.:
“…
§ - II.7) Le frequentazione ed i rapporti tra SURACI Dominique ed altri esponenti
della criminalità organizzata
§ - I controlli sul territorio
A supportare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Paolo IANNO’, in ordine alla
contiguità dell’anzidetto consigliere comunale con la criminalità organizzata e nello
specifico con il potente cartello criminale che fa capo alle famiglie DESTEFANO TEGANO di Archi, concorrono una pluralità di elementi ulteriori, di natura diversa.
In tal senso si ritengono importanti le frequentazioni ed i contatti telefonici registrati tra
l’anzidetto consigliere con personaggi che si ritengono - vuoi per i forti vincoli familiari154 ,
vuoi per le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, nonché per le frequentazioni e i
trascorsi giudiziari - quantomeno vicini all’anzidetta organizzazione criminale.
154 l’importanza dei vincoli di sangue in seno alla ‘ndrangheta è stata più volte evidenziat a sia dalle risultanze
investigative sia dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.
_______________________________________________________________
272
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Sotto tale aspetto, appare opportuno evidenziare, in primo luogo, che il succitato Dominique
SURACI - è stato controllato (vds allegato 53):
- il 24.08.1992, unitamente a DE STEFANO Giuseppe155 , figlio del defunto “boss” DE
STEFANO Paolo, già al vertice della consorteria criminale “DE STEFANO – TEGANO,
con pregiudizi di polizia per ricettazione, porto abusivo e detenzione armi, associazione di
tipo mafioso, omicidio doloso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze
stupefacenti, produzione, spaccio e detenzione oltre la modica quantità, reati contro il
patrimonio, sottoposto all’obbligo di dimora, divieto di dimora, obbligo di presentazione
alla P.G., obbligo di soggiorno, violazione della normativa sulle armi (L. 497/1974 art. 10
provvedimenti in tema di lotta alla C.O.), trasgressione degli obblighi imposti. Dagli
accertamenti effettuati presso i competenti uffici giudiziari, DE STEFANO Giuseppe,
risulta condannato per detenzione illegale di armi e munizioni, porto illegale di armi,
violazione delle norme sul controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi,
ricettazione ed associazione di tipo mafioso nonché, a suo carico, pende un procedimento
penale per associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento, violazione della
normativa sulle armi e provvedimenti urgenti in tema di lotta alla criminalità organizzata;
- il 21.03.1995 e il 09.07.2001 unitamente ad AUDINO Francesco156, segnalato nella banca
dati delle FF.PP per associazione di tipo mafioso e violazione della legge sulle armi
(iscrizione registro notizie di reato), rapina, tentata estorsione e danneggiamento
(iscrizione registro notizie di reato). Sul suo conto, dagli atti d’ufficio, si rileva il
procedimento penale n. 55/99 R.G.N.R. D.D.A. instaurato dalla locale Procura della
Repubblica per associazione mafiosa ed altro nonché il procedimento penale n. 5412/00
R.G. G.I.P instaurato dalla locale Procura della Repubblica per associazione mafiosa
(affiliato alla locale cosca “DE STEFANO”), estorsione, danneggiamento e violazione
della legge sulle armi. AUDINO Francesco, è il fratello di: AUDINO Fortunato 157 ,
deceduto in Reggio di Calabria il 10.01.1990 a seguito dell’esplosione di un ordigno posto
all’interno dell’autovettura su cui viaggiava unitamente ad altra persona rimasta ferita, già
diffidato di P.S. e pregiudicato per reati contro il patrimonio, contro la persona e per la
violazione della legge sugli stupefacenti; AUDINO Mario Salvatore 158, deceduto in
Reggio di Calabria il 19.12.2003 a seguito di agguato mafioso, già gravato da pregiudizi
penali per associazione mafiosa, estorsione, omicidio, danneggiamento, rapina ed altro,
nonché ritenuto il capo dell’omonima cosca operante nel rione San Giovannello di questa
città.
Nel servizio di osservazione espletato in data 07.01.2009 - in occasione dei funerali della
madre dell’anzidetto Dominique SURACI - i militari operanti rilevavano la presenza, tra gli
altri, di CHILA’ Mario Salvatore cl. 63, COTUGNO Antonio cl. 70, CROCE’ Giuseppe
cl. 46, CRUCITTI Santo cl. 63, FICARA Claudio Canedeloro, IANNI’ Natale cl. 67,
MARCIANO’ Michele cl. 72, MORDA’ Antonino cl. 69, RECHICHI Giuseppe Rocco cl.
58, SURACI Domenico cl. 73, TEGANO Bruno cl. 73, TIBALDI Michelangelo cl. 67,
VAZZANA Paolo cl. 46 (vds allegato 54). Sul conto di molti di detti personaggi si riferirà
nel prosieguo della presente nota.
…”
155 nato a Reggio Calabria, 01.12.1969
156 nato a Reggio Calabria, 09.11.1958.
157 Reggio Calabria, 16.07.1955
158 Reggio Calabria, 11.10.1963
_______________________________________________________________
273
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Si passa, ora, ad esaminare le emergenze delle intercettazioni, particolaremente
interessanti nel rivelare l’appoggio elettorale fornito al SURACI da SCHIMIZZI Paolo
cl. ’78, cugino del più noto omonimo cl. ‘76. Così, sul punto, la richiesta del P. M.:
“…
§ - L’intercettazione delle conversazioni
Come accennato, la vicinanza del SURACI a soggetti che i vincoli di parentela, i pregressi
giudiziari e le frequentazioni lasciano ritenere organici o vicini alla ‘ndrangheta, è rilevabile
anche dall’intercettazione dei contatti telefonici registrati sull’utenza in accertato uso al
predetto.
Le conversazioni captate assumono particolare rilevanza perché permettono di individuare
non solo la dimestichezza e la bontà dei rapporti interpersonali tra gli interlocutori ma anche
l’esistenza di reciproci interessi.
In primis, ancora una volta, per quanto riguarda il SURACI, la ricerca dell’appoggio ed il
sostegno elettorale effettivamente ricevuto dagli stessi nelle consultazioni comunali del
2007.
 § - Contatti tra Dominique Suraci e Schimizzi Paolo, cl.’78
Nella parte che precede sono già state richiamate le dichiarazioni rese dal collaboratore
MOIO Roberto il quale in data 4.10.10 riferiva in merito allo stretto legame esistente tra il
SURACI e SCHIMIZZI Paolo, cl.76:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
P.M.2:
MOIO:
Senta, Domenico SURACI ne ha mai sentito parlare?
Sì.
In che termini?
Di politica SURACI…
Politica, diciamo…
…politica, allora Domenico SURACI era molto amico di mio cugino, di mio cugino e di…
Di suo cugino che si chiama…?
Non so se fu, Paolo SCHIMIZZI, non so se fu…
(cfr. allegato 14);
A supporto di quanto sin qui riferito in ordine alla vicinanza del consigliere Dominique
SURACI con la famiglia TEGANO - DE STEFANO di Archi, si ritiene opportuno rilevare
che nel corso dell’attività tecnica espletata sono stati registrati contatti telefonici tra
Dominique SURACI ed un soggetto che utilizza l’utenza cellulare mobile 3491381178,
intestata159 a SCHIMIZZI Paolo, nato a Reggio Calabria il 28.07.1978, figlio di Giuseppe
nato a Reggio Calabria il 06.05.1943, quest’ultimo ritenuto affiliato alle cosche DE
STEFANO TEGANO MARTINO e ucciso in data 07.11.1990 da un cecchino, durante
l’ultima guerra di mafia.
L’anzidetto Paolo SCHIMIZZI cl. 78 160 è cugino di primo grado161 dell’omonimo
SCHIMIZZI Paolo, nato a Reggio Calabria il 15.03.1976 di cui sopra, ritenuto esponente
159 utenza attivata in data 18.12.2005 e intestata a SCHIMIZZI Paolo, nato a Reggio Calabria il 28.07.1978, cod. fisc.
SCHPLA78L28H224T, residente a Reggio Calabria in via Carmine Archi 86, esportata in data 4.08.2006 verso il
gestore telefonico 3.
160 A far ritenere che il soggetto intercettato con il succitato Dominique SURACI sia proprio l’anzidetto SCHIMIZZI
Paolo cl. 78 concorrono: l’utilizzo da parte del predetto dell’utenza 3491381178, intestata per l’appunto a
SCHIMIZZI Paolo cl. 78; il riferimento fatto del predetto - nel colloquio registrato con prog. 43203 - alla sorella, ed
_______________________________________________________________
274
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
apicale della cosca TEGANO, col quale il SURACI, secondo quanto riferito da MOIO
Roberto, cugino dello SCHIMIZZI, aveva un rapporto particolarmente intenso sino alla sua
scomparsa162 denunciata dai familiari in data 27.09.2008.
SCHIMIZZI Paolo cl. 76 è figlio TEGANO Eleonora, deceduta, sorella dei più noti
Pasquale, Giovanni e Giuseppe, esponenti di vertice del cartello DESTEFANO- TEGANO.
Il contenuto dei colloqui registrati, nonostante il tentativo di Dominique SURACI di
non dilungarsi molto telefonicamente, rivela il sostegno elettorale fornito
dall’anzidetto SCHIMIZZI a favore del SURACI Domenico Giovanni, nelle
consultazioni comunali del 2007, riscontrando perfettamente le dichiarazioni del
collaboratore.
A ciò si aggiunga che dalla banca dati INPS l’anzidetto SCHIMIZZI negli anni 1999 e
2000 risulta tra i dipendenti della Vally Calabria srl, in cui, come detto, Dominique
SURACI è stato amministratore.
Si riportano le sintesi delle conversazioni telefoniche richiamate (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
41806
SINTESI
LN
82
PROGR.
41809
SINTESI
LN
82
PROGR.
43203
SINTESI
DATA
25/04/2007
ORA
15.54.01
CHIAMANTE
+393491381178
INTEST. CHIAMANTE
SCHIMIZZI PAOLO
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con uomo. Dominique gli chiede come stia, l'interlocutore chiede perchè non risponda e poi dice di
trovarsi presso la segreteria del primo. Dominique dice che tra un quarto d'ora sarà lì. Il secondo gli chiede informazioni su dove si
debba recare, Dominique gli dà indicazioni, il secondo gli chiede di chiamarlo quando sarà arrivato.
DATA
25/04/2007
ORA
16.17.04
CHIAMANTE
+393491381178
INTEST. CHIAMANTE
SCHIMIZZI PAOLO
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con uomo, il primo gli dice di essere appena arrivato, stanno per incontrarsi.
DATA
29/04/2007
ORA
12.41.59
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393491381178
INTEST. CHIAMATO
SCHIMIZZI PAOLO
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni SURACI chiama uomo e gli chiede che fine ha fatto. Il secondo risponde tutto a posto, quindi gli dice che per
quanto riguarda la propria sorella non viene. Dominique dice che aspettava la risposta e chiede quando passerà da lui, il secondo dice
di essere a casa della sua ragazza e afferma che per i voti sono messi bene. Dominique chiede all'interlocutore di passare da lui
perchè vuole vederlo, l'uomo risponde che passerà, il medesimo comunica a Dominique che per i voti, specificando che sono la
cosa più importante, sono messi molto bene. L'uomo gli chiede qualcosa per un certo discorso, Dominique che ne potranno
parlare quando andrà da lui nel pomeriggio.
Altri tentativi di contatto telefonico tra i due sono stati registrati nel febbraio del 2007 (vds
(cfr. RIT 2052/06 progg.nn. 82 - 26224, 26225, 26226, 26227, 26228, 26233, 26239,
26240, 26258, 26259, 26260, 26261, 26263, 26295, 27043, 27044, 27045, 27046, 41316
vds allegato 18)
…”
effettivamente il predetto SCHIMIZZI ha una sorella, Angela SCHIMIZZI 160; il riferimento fatto dal predetto nel
colloquio con prog. 43203 del 29.04.2007 alla “ragazza”, intesa quale fidanzata, ed effettivamente il predetto
SCHIMIZZI Paolo cl. 78 ha contratto matrimonio due mesi dopo la registrazione di detta conversazione, in data
25.06.2007, il che lascia ritenere che allorquando è stato registrato il colloquio richiamato il predetto fosse fidanzato.
161 il padre di SCHIMIZZI Paolo cl. 76, Antonino è fratello di Giuseppe padre di SCHIMIZZI Paolo cl. 78.
162 in data 27.09.2008, UTANO Caterina, nata a Reggio Calabria il 13. 07. 1977, coniuge di SCHIMIZZI Paolo cl. 76,
presso gli uffici della questura di Reggio Calabria denunciava la scomparsa del coniuge.
_______________________________________________________________
275
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Tracciato anche il quadro delle frequentazioni tra SURACI Domenico Giovanni e
soggetti intranei alla criminalità organizzata, risulta evidente come uno degli uomini con
cui più intenso è il legame emerso nelle indagini sia RECHICHI Giuseppe Rocco.
Soggetto raggiunto da ordinanze applicative di misure cautelari per i fini
dell’operazione Archi, quale partecipe della cosca TEGANO, e, per il reato continuato
di cui all’art. 12 quinquies L. 356/1992, aggravato dalle finalità di agevolazione della
medesima cosca, in relazione al procedimento c. d. Astrea (e non Ardesia, come
erroneamente, e reiteratamente, indicato dal P. M. nella richiesta).
È, dunque, a questo legame che viene dedicata la parte della richiesta che si passa ad
esaminare, che evidenzia quale sia il coacervo di cointeressenze economiche, lato sensu
politiche e, in sostanza, clientelari che simile relazione pone in luce.
Così, quindi, il P. M.
“…
PARTE TERZA
IL RAPPORTO CON RECHICHI GIUSEPPE ROCCO
§ - Premessa
Uno dei personaggi che l’attività d’intercettazione espletata ha rilevato essere molto vicino
a Dominique SURACI è RECHICHI Giuseppe Rocco163, detto Pino.
Si tratta di un rapporto estremamente emblematico in relazione all’omogeneità del SURACI
agli ambienti ‘ndranghetistici cittadini riconducibili all’alveo del sodalizio DE STEFANOTEGANO ed alla capacità di infiltrazione di tale gruppo criminale nell’ambito delle
principali strutture economiche cittadine mediante soggetti perfettamente inseriti nel tessuto
politico ed economico quali appunto il SURACI ed il RICHICHI .
§ - III.1) L’intraneità di RICHICHI Giuseppe alla cosca DE STEFANO-TEGANO
Allo stato, l’intraneità del RECHICHI alla cosca DE STEFANO-TEGANO è stata
sanzionata dall’emissione di una misura cautelare personale nei suoi confronti, nell’ambito
dell’operazione cd.”Archi” cui si è già fatto cenno.
Alla base del titoloc custodiale sono state poste, in primo luogo, le plurime dichiarazioni sul
punto rese dai collaboratori di giustizia ed in particolare quelle di:
- IANNO’ Paolo, importante esponente dello schieramento condelliano durante la
guerra di mafia degli anni ’90;
(cfr. verbale redatto in data 23.03.2009, vds allegato 10):
- FRACAPANE Giambattista, appartenente invece al medesimo schieramento
destefaniano;
(cfr. verbale redatto in data 23.03.2009, vds allegato 9):
A queste vanno poi aggiunte quelle rese più di recente da altri due collaboratori di giustizia:
163
Nato a Reggio Calabria il 15.11.1958, pt. Antonino e mt. ROSSI Rosa, coniugato con PETRAI Maria Luisa, ivi
residente in via Vecchia Provinciale vico I n. 32 Archi.
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276
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
- MOIO Roberto, nipote dei fratelli Giovanni e Pasquale TEGANO;
(cfr. verbali redatti in data 4.10.10, 5.10.10, 19.10.10, vds. allegato 14)
- LO GIUDICE Antonino, capocosca dell’omonimo sodalizio.
(cfr. verbali redatti in data 11.11.10, 30.11.10, vds allegato 41)
A riscontro ulteriore di quanto riferito in maniera sovrapponibile dagli anzidetti
collaboratori di giustizia a carico del RECHICHI Giuseppe Rocco, vi sono poi:
- gli esiti di un controllo effettuato in data 20.04.1994, quando il predetto veniva controllato
a bordo dell’autovettura Renault 15 targata RC-436031 in località “Pentimele” di Reggio
Calabria unitamente a BARBARO Carmelo 164, indicato da diversi collaboratori di giustizia
quale killer della cosca DE STEFANO/TEGANO, per diversi anni latitante - inserito nella
lista dei 30 latitanti più pericolosi del M.I. - condannato alla pena complessiva di anni 22 e
mesi 5 di reclusione - tratto in arresto in data 12.09.2009. (vds allegato 55);
- i risultati di un servizio di osservazione compiuto il 30 Ottobre del 2008, in occasione dei
funerali di AUDINO Arturo165 - padre di AUDINO Mario Salvatore 166 (deceduto in Reggio
di Calabria il 19.12.2003 a seguito di agguato mafioso, ritenuto capo dell’omonima cosca
operante nel rione San Giovannello di questa città), di AUDINO Fortunato167 (deceduto in
Reggio di Calabria il 10.01.1990 a seguito dell’esplosione di un ordigno posto all’interno
dell’autovettura su cui viaggiava) e di AUDINO Francesco 168 - quando veniva documentata
la presenza del RECHICHI, nonché la presenza di CRUCITTI Santo e CHILÀ Mario
(entrambi condannati in primo grado per associazione mafiosa nel procedimento
“Pietrastorta” e nuovamente sottoposti a misura cautelare per lo stesso reato nella più
recente operazione cd.”Raccordo”, nell’ambito del presente procedimento, v.oltre), di
TAVELLA Giovanni169, arrestato dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato il 10
Dicembre del 2008 per aver favorito la latitanza di DE STEFANO Giuseppe 170, uno dei capi
indiscussi della omonima cosca. Tutti soggetti che i pregressi giudiziari, le dichiarazioni dei
collaboratori di giustizia e le frequentazioni lasciano ritenere vicini alla cosca
DESTEFANO/TEGANO. (vds allegato 56);
- gli elementi emersi in relazione alla vicenda delle società COM.EDIL S.r.l. e SI.CA. S.r.l.,
entrambe riconducibili alla cosca TEGANO attraverso la figura del RECHICHI, per le quali
è stata emessa o.c.c. nell’ambito dell’operazione cd.”Ardesia” [ASTREA, N. D. E.] che ha
portato alla cattura non solo di RECHICHI Giuseppe ma anche del fratello RECHICHI
Rosario e dei due figli RECHICHI Antonino e RECHICHI Giovanni, con le seguenti
imputazioni:
TEGANO Giovanni - BARBARO Carmelo - RECHICHI Giuseppe - RECHICHI Rosario - LAVILLA Maurizio - LAVILLA
Antonio
A) reato p. e p. dagli artt. 110, 81 c.p., 12 quinquies Legge n. 356 del 1992, 7 L. n. 203 del 1991, perché, con più azioni esecutive
del medesimo disegno criminoso, al fine di eludere le disposizioni di Legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali,
TEGANO Giovanni e BARBARO Carmelo, con il contributo causale e consapevole di RECHICHI Giuseppe e RECHICHI Rosario
(già fittizi intestatari delle quote della S.r.l. COM.EDIL.), attribuivano fittiziamente a LAVILLA Antonio e LAVILLA Maurizio , che
accettavano:
- la titolarità formale delle quote della S.r.l. SI.CA., appositamente costituita in data 19/11/2001;
- l‘affitto, in data 24/11/2001, da parte della S.r.l. SI.CA., dell’azienda della S.r.l. COM.EDIL. (espressamente comprendendo: tutti
gli elementi presenti nel patrimonio aziendale, i debiti ed i crediti, gli articoli risultanti dall’inventario, i beni strumentali, la
164
nato a Reggio Calabria il 23.06.1948
nato a Reggio Calabria il 19.08.1928
nato a Reggio Calabria l’11.10.1963;
167
nato Reggio Calabria il 16.07.1955;
168
nato a Reggio Calabria il 09.11.1958
169
nato a Reggio Calabria il 10.12.1952
170
nato a Reggio Calabria il 01.12.1969
165
166
_______________________________________________________________
277
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
denominazione aziendale, l’avviamento, nonché tutte le autorizzazioni all’esercizio dell’attività commerciale concesse dalle
Autorità competenti).
Essendo, in realtà, l’attività imprenditoriale di fatto di proprietà di TEGANO Giovanni, BARBARO Carmelo ed altri esponenti
della cosca TEGANO.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione di stampo mafioso denominata
‘Ndrangheta e, in particolare, della cosca TEGANO.
Fatto commesso in Reggio Calabria, nelle date sopra indicate.
TEGANO Giovanni - BARBARO Carmelo - RECHICHI Giuseppe - RECHICHI Rosario - LAVILLA Maurizio - LAVILLA
Antonio - ZUMBO Giovanni - EMO Roberto - ZUMBO Maria Porzia - TOSCANO Maria Francesca
B) reato p. e p. dagli artt. 110 c.p., 12 quinquies Legge n. 356 del 1992, 7 L. n. 203 del 1991, perché, al fine di eludere le
disposizioni di Legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, TEGANO Giovanni e BARBARO Carmelo, con il contributo
causale e consapevole di RECHICHI Giuseppe e RECHICHI Rosario (già fittizi intestatari delle quote della S.r.l. COM.EDIL.), d i
LAVILLA Antonio e LAVILLA Maurizio (già fittizi intestatari delle quote della S.r.l. SI.CA.) e di ZUMBO Giovanni ed EMO
Roberto, attribuivano fittiziamente a TOSCANO Maria Francesca ed a ZUMBO Maria Porzia, che accettavano, la titolarità
formale delle quote della S.r.l. SI.CA. (già affittuaria dei beni aziendali della S.r.l. COM.EDIL).
Essendo, in realtà, l’attività imprenditoriale di fatto di proprietà di TEGANO Giovanni, BARBARO Carmelo ed altri esponenti
della cosca TEGANO.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione di stampo mafioso denominata
‘Ndrangheta e, in particolare, della cosca TEGANO.
Fatto commesso in Reggio Calabria, il 10/12/2002 (data di cessione delle quote della S.r.l. SI.CA.).
TEGANO Giovanni - BARBARO Carmelo - RECHICHI Giuseppe - ZUMBO Giovanni - EMO Roberto - ZUMBO Maria
Porzia - TOSCANO Maria Francesca - RECHICHI Antonino - RECHICHI Giovanni
C) reato p. e p. dagli artt. 110 c.p., 12 quinquies Legge n. 356 del 1992, 7 L. n. 203 del 1991, perché, al fine di eludere le
disposizioni di Legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, TEGANO Giovanni e BARBARO Carmelo, con il contributo
causale e consapevole di RECHICHI Giuseppe (già fittizio intestatario delle quote della S.r.l. COM.EDIL.), di TOSCANO Maria
Francesca e ZUMBO Maria Porzia (già fittizie intestatarie delle quote della S.r.l. SI.CA.) e di ZUMBO Giovanni e di EMO
Roberto, attribuivano fittiziamente a RECHICHI Antonino e RECHICHI Giovanni (attraverso la partecipazione societaria nella
S.r.l. REC.IM., appositamente costituita), che accettavano, la titolarità formale delle quote della S.r.l. SI.CA. (già affittuaria dei
beni aziendali della S.r.l. COM.EDIL).
Essendo, in realtà, l’attività imprenditoriale di fatto di proprietà di TEGANO Giovanni, BARBARO Carmelo ed altri esponenti
della cosca TEGANO.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione di stampo mafioso denominata
‘Ndrangheta e, in particolare, della cosca TEGANO.
Fatto commesso in Reggio Calabria, il 30/07/2008 (data di cessione della S.r.l. SI.CA. alla S.r.l. REC.IM.).
In tal modo consentendo alla cosca TEGANO, mediante la successione di fittizie intestazioni illecite di cui ai capi sub A), B), C), di
gestire occultamente, per oltre dieci anni, l’attività imprenditoriale sita in via Vecchia Provinciale Archi n. 7 in Reggio Calabria
ed operante nel settore del commercio di materiale da costruzione.
(cfr. allegato 57
per una più ampia esemplificazione degli elementi dai quali dedurre l’appartenenza del
RECHICHI alla cosca TEGANO si rinvia al contenuto delle oo.cc.cc. citate.
§ - III.2) La partecipazione di RICHICHI Giuseppe alla MULTISERVIZI Spa
Posta l’appartenenza di RECHICHI Pino alla cosca mafiosa DE STEFANO-TEGANO, si è
detto in premessa che attraverso la figura del RECHICHI il sodalizio in questione realizza
un’attività di infiltrazione nelle principali strutture economiche del territorio.
Ciò appare particolarmente inquietante in relazione alla MULTISERVIZI Spa, società mista
avente ad oggetto la gestione dei servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria, igiene,
pulizia, sicurezza e delle altre attività ausiliarie dei beni demaniali e del patrimonio
immobiliare del Comune e di altri soggetti sia pubblici che privati..
L’importanza stategica della figura del RECHICHI nell’ambito della MULTISERVIZI
S.p.a. emerge in maniera evidente dalle indagine condotte nell’attuale procedimento.
Va premesso che la citata società ha capitale pubblico-privato di cui sono titolari, alla data
del 22.07.2010, su un capitale sociale di 120.000,000 detenuto:
- da un socio privato, la SGT srl, che partecipa con una quota di 58.800,00 euro;
- da un socio pubblico, il comune di Reggio Calabria che partecipa con una quota di
61.200,00 euro;
Ebbene, il RICHICHI Pino, risulta essere titolare di una quota della SGT Srl attraverso la
REC.IM Srl.
_______________________________________________________________
278
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Infatti:
1. la succitata REC. IM srl è riconducibile alla famiglia RECHICHI, giacchè il capitale
sociale della stessa è stato suddiviso tra i figli gemelli di Giuseppe RECHICHI, ovvero
RECHICHI Antonino171 e RECHICHI Giovanni172, con amministratore unico RECHICHI
Antonino (sul punto peraltro cfr. ampiamente l’o.c.c. emessa nell’operazione cd.”Ardesia”
di cui sopra);
2. Attraverso la REC. IM srl la famiglia RECHICHI ha partecipato al capitale sociale della
SGT Srl173, socio privato della municipalizzata MULTISERVIZI Spa, di cui detiene una
quota del capitale sociale pari a circa 1/3, dell’intero capitale sociale;
3. tali quote sono state acquisite in data 19.12.07 ed in particolare
la quota nominale di €.12.600, dalla TIBI Srl in liquidazione;
la quota nominale di €.17.100, dalla INGG. DEMETRIO, PIETRO E DOMENICO COZZUPOLI srl
Attualmente, le quote restanti, alla data del 22/04/2009 risultano nella titolarità delle società:
a) INGG. DEMETRIO, PIETRO E DOMENICO COZZUPOLI srl174 (quota nominale di
30.600,00 euro);
b) BRICK175 Srl riconducibile ai TIBALDI (quota nominale di 29.700, 00 euro);
(su tutto cfr. inf.va RONI CC in data 19.1.11)
A ciò si aggiunga che:
1. Nel consiglio di amministrazione della S.G.T. figurano, tra gli altri TIBALDI Michele 176 e
RECHICHI Antonino 177, figlio del più volte citato Giuseppe RECHICHI.
A ciò si aggiungono una serie di elementi, oggetto anche degli accertament contenuti nell’o.c.c.
‘Ardesia’ di cui si è riportata l’imputazione, emessa anche nei confronti del RECHICHI Giuseppe ed
in particolare:
a) la Com. Edil s.r.l. di RECHICHI ha la propria sede legale in via vecchia provinciale Archi n. 7,
adiacente alla sede dell’ unità locale n. 1 dell’anzidetta municipalizzata Multiservizi S.p.A., sita in
via Vecchia Provinciale Archi n. 5;
b) tra la documentazione acquisita presso gli uffici della MULTISERVIZI SpA vi è altresì il
contratto di locazione, datato 09.03.2007, riguardante l’immobile in via Vecchia Provinciale Archi n.
5, stipulato dalla predetta municipalizzata, rappresentata da LAURO Mamone 178, con la già
richiamata società SI.CA, rappresentata da ZUMBO Giovanni 179 (sulla cui riconducibilità al
RECHICHI cfr. o.c.c. emessa nell’operazione cd.”Ardesia”) e alla quale, come con inizio dal
gennaio 2005, per sei anni, la COMEDIL di RECHICHI ha locato gli immobili e le attrezzature
della società: il contratto prevede che la locazione abbia durata sei anni con inizio il 1° marzo
2007 e il prezzo della locazione è stabilito in 54.000,00 euro annui oltre IVA come per legge, da
pagarsi in rate mensili anticipate di euro 4.500,00 oltre iva ciascuna. È altresì stabilito che il
canone sarà aggiornato annualmente nella misura delle variazioni accertate dall’ISTAT.
171 Nato a Oppido Mamertina (RC) il 20.06.1985;
172 Nato a Oppido Mamertina (RC) il 20.06.1985;
173 La società G.S.T “svolge in via primaria l’attività di assunzione e gestione di una partecipazione di minoranza nella società
Multiservizi da costituirsi con il Comune di Reggio Calabria – a seguito della gara a procedura negoziata indetta dal medesimo Comune –
per la gestione dei servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria …omissis…con riferimento ai beni demaniali e patrimoniali del
Comune di Reggio Calabria…omissis…”.
174 Società con sede legale a Reggio Calabria in via Francesco da paola n. 56, alla data del 12.01.2010 il capitale sociale (108.000,00
euro) è diviso tra: COZZUPOLI Pietro, nt RC il 21.11.1938, COZZUPOLI Domenico, nt RC il 20.04.1940 e TAVERRITI Francesca nt. CZ
il 21.05.1916.
175 Società con sede legale a reggio calabria in via XXIV Maggio n. 4. Alla data del 28/7/2010 il capitale sociale (pari a 10.000,00 euro)
è suddiviso tra TIBALDI Michelangelo Maria nt. RC il 20.06.1967 (2.000, 00 euro); TIBALDI Francesco nt RC il 08.07.1992 (2.000, 00
euro); TIBALDI Michele TBLMHL87A29M018M (2.000, 00 euro); PIERI Adriana PRIDRN32L46H224O (2.000, 00 euro); TIBALDI
Floriana TBLFRN90L45H224G (2.000, 00 euro). Amministrratore delegato TIBALDI Michele nt a Villa san Giovanni il 29.01.1987.
Presidente del consiglio di amministrazione TIBALDI Michelangelo.
176 Nato a Villa San Giovanni il 29.01.1987.
177 Nato a Oppido Mamertina (RC) il 20.06.1985.
178 Nato a Bagnara Calabra il 10.09.1957, residente a reggio Calabria in via Scopelliti 202 Catona.
179 Nato a Reggio Calabria il 19.08.1967.
_______________________________________________________________
279
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Inoltre, dal contenuto di molteplici colloqui telefonici intercettati nel corso delle indagini è
emerso il ruolo di Giuseppe RECHICHI quale uno dei principali referenti per la gestione dei
lavori in città operati dalla MULTISERVIZI e dalla verifica della documentazione acquisita
presso gli uffici dell’anzidetta municipalizzata (vds allegato 58) il predetto risulta ricoprire la
carica di direttore operativo .
§ - III.3) I rapporti tra SURACI e RECHICHI
 § - a) La strumentalizzazione della MULTISERVIZI per finalità elettorali
Dimostrata l’appartenenza del RECHICHI al sodalizio DE STEFANO-TEGANO ed il
suo ruolo di assoluto rilievo nell’ambito della MULTISERVIZI Spa, le indagini hanno
dimostrato l’assiduità dei rapporti e la pluralità di interessi che legano
sinallagmaticamente il SURACI ed il RECHICHI.
In primo luogo, è emerso con chiarezza come il RECHICHI abbia costituto per il SURACI
uno dei maggiori sponsor elettorali per le elezioni comunali del ’07, all’esito delle quali
quest’ultimo risulterà eletto con un gran numero di consensi.
IL SURACI nel corso di una delle conversazioni che verranno evidenziate nel prosieguo,
indicava espressamente il RICHICHI come uno dei soggetti ai quali avrebbe potuto chiedere
‘la luna’.
D’altra parte, la ragione della strategicità dell’appoggio elettorale garantito dal RECHICHI
dipendeva proprio dalla possibilità di quest’ultimo di strumentalizzare in modo clientelare, a
beneficio del SURACI, proprio la MULTISERVIZI Spa, nell’ambito della quale, sino
all’arresto, svolgeva un ruolo preminente, per quanto soprta evidenziato.
Infatti, l’attività tecnica espletata dimostra in modo inequivocabile l’importante apporto
elettorale garantito da RECHICHI proprio in virtù derivi del ruolo ricoperto dallo stesso in
seno alla citata municipalizzata, sfruttata per accrescere il consenso elettorale del SURACI
sia attraverso le assunzioni 180 in seno alla stessa, sia riguardo ai lavori espletati 181 con gli
uomini e mezzi dell’anzidetta società.
Nel prosieguo, si riporteranno le sintesi di una pluralità di conversazioni che non
esauriscono certamente il numero di quelle complessivamente intercorse tra il SURACI ed
il RICHICHI attesa l’intensità dei loro rapporti ma che concernono specificamente l’aspetto
citato dell’appoggio elettorale attraverso la MULTISERVIZI del cui capitale sociale il
RICHICHI deteneva una partecipazione rilevante ed il cui figlio RECHICHI Antonio
siedeva nel C.d.A.:
LN
204
PROGR.
5799
DATA
22/03/2007
ORA
20.44.52
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Rechichi Giuseppe Rocco.
SINTESI
Rechichi chiede cosa stia facendo.
Suraci gli dice che sta lavorando per lui.
Poi parlano di argomenti di carattere generico.
180
come si rileva dal contenuto delle comunicazioni che seguono registrate con prog. 33849 (ln 82) il 23.03.2007, con
prog. 47350 il 15.05.2007 , con prog. 48878 (ln. 82) il 20/05/2007, con prog. 13169 (ln 204) il 23/05/2007.
181
come agevolmente rilevabile dal contenuto della comunicazione registrata con prog. 5401 (ln204) del 20.03.2007.
_______________________________________________________________
280
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Quindi Suraci dice a Rechichi che la concorrenza gira già con i bigliettini ma che nonostante tutto
loro non hanno problemi.
Rechichi dice a Suraci che lui sta arrivando ai livelli di topo gigio come re dei pigliaculisti.
Suraci dice che addirittura lo fotterà.
Quindi Suraci chiede a Rechichi notizie su Mamone.
Rechichi dice che è tornato.
Poi convengono di vedersi per cenare insieme a casa del Rechichi.
(vds allegato 26)
LN
82
PROGR.
33677
DATA
22/03/2007
ORA
21.10.24
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393405863485
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
COMUNE
DI
REGGIO
CALABRIA ENTE
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Caridi Antonio Stefano. Suraci chiede a Caridi quanto parte
l'ambaradam.
Caridi dice che domani ha appuntamento con Mamone che domani sarà ad Archi.
Suraci chiede se deve venire pure lui.
SINTESI
Caridi dice di si e gli chiede se è tutto a posto perchè con quegli altri non ha parlato.
Suraci dice di non sapere e che ha chiesto a lui per sapere però dice che sta andando a mangiare a
casa di un terzo soggetto e che gli farà sapere. (integrale: "anzi guarda sto andando a mangiare a
casa sua").
Caridi chiede se stia andando da Michele.
Suraci dice che sta andando da Pino .
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
33849
DATA
23/03/200
7
ORA
17.04.50
CHIAMANTE
+393405863485
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
COMUNE DI REGGIO
CALABRIA ENTE
INTEST. CHIAMATO
SURACI
Domenico
Giovanni
RIT:
2052/06
TRADUTTORE:
R.G.N.R.: 4614- OPERATORE: Crs
06
LINGUA:
Linea : 82
Suraci Domenico Giovanni, Rechichi Giuseppe Rocco ed altro soggetto non identificato.
Tra gli squilli uomo dice : “...inc...solo a me me la hanno data”
Rechichi Giuseppe Rocco dice:
“fatti dire la password da Mimmo che gli devo dire”.
Suraci Domenico Giovanni: “allora al quaglio com'è la situazione?”
_______________________________________________________________
281
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Rechichi: “va bene non c'è problema”
Suraci: “ne ho dieci dodici non è che ne ho uno”
Rechichi: “quaranta”
Suraci Domenico Giovanni: “e che vuoi sopra a quaranta che me ne vuoi dare due”
Rechichi: “comunque ancora...inc..”
Suraci: “è?”
Rechichi:”...inc...”
Suraci: “ma quand'è sta cosa?”
Rechichi: “la prossima settimana”
Suraci: “vedi che già si stanno organizzando e dopo che pigliano i nominativi è un problema”
Rechichi: “...inc...non ti preoccupare”
Suraci: “cioè ti posso dare la lista?”
Rechichi: “...inc...”
Suraci: “è te la fotti tu?”
Rechichi:- ...inc.... me lo ha detto Peppe....
trascrizione integrale: App. Conte Domenico - Car. Sc. Tullio Igor.
(vds allegato 18)
La riconducibilità delle conversazioni appena riportate - registrata in data 22 e 23.03.2007 alle assunzioni in seno alla municipalizzata MULTISERVIZI si desume anche dal fatto che
il MAMONE cui si faceva cenno nella conversazione con prog. 5799 è identificabile infatti
in Lauro MAMONE182, amministratore delegato della predetta società.
Inoltre, il periodo in cui venivano registrate le conversazioni in questioni è
immediatamente antecedente alle elezioni del 2007 e proprio alcuni giorni prima delle
elezioni, in data 15 maggio 2007, venivano effettuate delle assunzioni con cui si poneva
fine al processo di stabilizzazione per 131 lavoratori della MULTISERVIZI, di cui 61
l.s.u., 48 l. pubblica utilità e 21 ex art. 7 D. lgs. 468/97.
Si riportano le sintesi di altri colloqui telefonici che rivelano in modo evidente l’apporto
elettorale fornito da RECHICHI nelle consultazioni comunali del 2007 sfruttando il proprio
ruolo in seno all’anzidetta società:
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393387782161
INTEST. CHIAMATO
LA ROSA GERARDO
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LN
82
PROGR.
30401
DATA
11/03/2007
ORA
20.40.55
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni con La Rosa Gerardo…. Quindi parlano della campagna elettorale.
Suraci dice che sta iniziando a girarsi. …La Rosa dice che tutti stanno mirando a prendere mille
voti. Suraci dice che questa volta non li prenderà neanche lui che partirà con duecento dipendenti.
Suraci dice che ha rapporti e interessi con fornitori dipendenti e soggetti come Bartolo, Nino
LINGUA:
182 Nato a Bagnara Calabra (RC) il 10.09.1957.
_______________________________________________________________
282
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Mordà, Enzo, Michelangelo Tibaldi e PINO RECHICHI. La Rosa dice che molti soggetti
hanno interessi a portarlo avanti ma nutre poca stima di Rechichi che dice essere un
meschino.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
5401
DATA
20/03/2007
ORA
12.43.27
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Rechichi Giuseppe Rocco con Suraci Domenico Giovanni. Rechichi dice che oggi ha preso
cinquanta voti perchè ha mandato una squadra a potare degli alberi nei pressi della facoltà di
giurisprudenza. Rechichi dice di aver ricevuto le congratulazioni dalla popolazione la quale
SINTESI
avrebbe espresso tra l’altro il desiderio di votarlo. A questo punto Rechichi riferisce a Suraci
che indirizzerà questi voti su di lui. Poi parlano di un a discussione con un assicuratore. Alla fine
Rechichi si lamenta del fatto che Suraci non lo abbia chiamato per fargli gli auguri. Suraci dice di
averlo chiamato senza aver ricevuto risposta.
(vds allegato 26)
LN
82
PROGR.
33457
DATA
22/03/2007
ORA
10.24.43
CHIAMANTE
+39330361015
INTEST. CHIAMANTE
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Bruno. Bruno gli indica di andare da un notaio. Poi l’uomo gli
chiede una disinfestazione. SURACI gli dice che se è competenza dell’assessorato di Antonio Caridi
o della multiservizi con Pino non ci sono problemi. Aggiunge che comunque gli farà sapere.
(vds allegato 18)
SINTESI
LN
82
PROGR.
43853
DATA
02/05/2007
ORA
15.41.29
CHIAMANTE
+393357086637
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
PARMA
REGGIO RIT:
2052/06
DISTRIBUZIONE SRL
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni Suraci con Angelo Frascati, conversazione in tono confidenziale, Angelo
chiede come stia, Dominique risponde che sarebbe potuto stare meglio se fosse stato il candidato
dell’interlocutore e dice che si sente male al solo pensiero di perdere tutti quei voti. Angelo ridendo
risponde “ma quanti si strunzu!! la lingua ti dovevo tagliare”. Angelo chiede se il cavaliere Crocè
sia con Dominique, questi risponde di no ma di essere con la figlia di Crocè. Angelo chiede di
riferire alla figlia di Crocè se hanno fatto a Frascati quel bonifico, Dominique chiede a Barbara
Crocè “il signor Frascati vuole sapere se abbiamo fatto il bonifico?” Utile per identificazione del
Frascati. Barbara dice ad Angelo che non hanno soldi e che non dipende dalla sua volontà, ma
dall’autorizzazione di Dominique Suraci, si parla di un bonifico da 5.000. Angelo dice che lo hanno
trascurato, Barbara risponde che non dipende da lei ma dal Gran Capo che si trova lì accanto a lei,
che è preso dalla campagna elettorale e se ne sta fregando. Poi Dominique con Angelo, gli dice che
domattina gliela pagheranno. Angelo gli chiede “per il resto?” Dominique dice che “per il resto
SINTESI
stiamo girando, figghiu”, Angelo dice di aver sentito Bartolo (Bonavoglia, verosimilmente) che
andava a Milano. Dominique afferma che Bartolo è con lui al 100%, Angelo dice che questo lo sa e
che Dominique sa come è combinato l’interlocutore. Dominique dice ad Angelo “io non è che ti
ho detto la luna...io ti dico..una cosa che tu puoi fare senza alcuno sforzo...” Angelo risponde
“ma io la faccio, Dominique, la faccio, non ti preoccupare”. Dominique dice: “chi chiede la
luna...io la luna la posso chiedere a 3/4 persone tipo Bartolo, Enzo, Michelangelo, Pino (da
identificare verosimilmente in - rispettivamente- Bonavoglia, Lo Giudice di Automania, De
Angelis, Giuseppe Rocco Rechichi), gente che è con me dalla...incompr...poi uno deve adeguarsi
alle situazioni, e capisco anche le tue, non è che io dico che...incompr...” Angelo risponde: “sono tra
tre fuochi io, non fra uno, fra tre fuochi”, Dominique ribatte “e va be..basta che rientro in uno dei tre
fuochi io..incompr...problemi non ce n’è”. Angelo dice: “sei rientrato in tempi non
sospetti...figuriamoci ora” Dominique si trova d’accordo e dice che quanto prima devono vedersi per
parlarne, assicurandogli tra le altre cose che domani gli farà quel bonifico.
(vds allegato 18)
_______________________________________________________________
283
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
54338
SINTESI
DATA
31/05/2007
ORA
21.52.52
CHIAMANTE
+393480833536
INTEST. CHIAMANTE
Vazzana Paolo
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Uomo, verosimilmente Paolo Vazzana183, chiede di congratularsi, uomo, parlando dal telefono del
SURACI Domenico Giovanni risponde che l’onorevole è occupato e lui gli fa da segretario. uomo
dice di essere arrivato a Roma, altro uomo gli passa Dominique e l’interlocutore si complimenta con
lui e gli chiede quanti migliaia di voti abbia preso: Dominique risponde sopra i 1200, l’uomo dice di
essere tornato dalla Sardegna adesso e di stare andando a casa. Dominique dice di essere il secondo
eletto dopo Bilardi, uomo chiede dove siano a festeggiare, Dominique risponde da Cesare. Uomo
chiede se Pino gli abbia riferito che lui ed i suoi amici di Follonica andranno da lui per l’incontro
per i detersivi, Dominique dice che potrà trattare anche direttamente per comprare. Poi Dominique
gli passa Pino Rechichi, uomo chiede quanti siano, Pino risponde una decina e che sono i più
intimi, tra cui lui, Michelangelo. Uomo chiede se si tratti dell’ingegnere Michelangelo, Pino
risponde di si. Uomo chiede se siano con le famiglie. Pino risponde che lui sia con la famiglia,
anche perchè i suoi sono stati operativi al 100%. Uomo chiede a Pino di salutare Marilisa
(moglie del Rechichi). uomo dice che si vedranno la settimana prossima e gli chiede di
salutargli Michelangelo, poi uomo chiede a Pino se qualcuno chiamerà una donna, Pino dice
che vedranno in settimana, poi si salutano e uomo saluta Pino chiamandolo “Fratello”.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
45742
DATA
09/05/2007
ORA
15.20.30
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393407682930
INTEST. CHIAMATO
SGS GROUP SRL
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Tra gli squilli Rechichi Giuseppe Rocco dice a Suraci Domenico Giovanni che lo stanno facendo
nome per nome, quanti voti sono con le sezioni.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
47350
DATA
15/05/2007
ORA
19.50.06
CHIAMANTE
+393804533700
INTEST. CHIAMANTE
Rechichi Pino
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Suraci Domenico Giovanni con Rechichi Giuseppe Rocco. Rechichi chiede a Suraci se gli ha
mandato il signor Romeo. Suraci dice di si.Rechichi gli dice che non è inserito nell’elenco. Suraci gli
dice di stare tranquillo e gli indica di prenderlo. Rechichi gli chiede quindi se può levare Quattrone.
Suraci dice di si. Rechichi gli chiede degli altri. Suraci gli dice che glieli sta portando.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
48878
DATA
20/05/2007
ORA
19.28.36
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Suraci Domenico chiama Rechichi Pino e gli chiede se è per lunedì o per martedì che devono
venire? Pino chiede ma dove?
Suraci: lì da te!...e che gli aveva detto che era tutto a posto e dovevano chiamare tutti
Pino: chi deve venire?
Suraci:mi hai detto che sono stati chiamati tutti per lunedì...
Pino: si per domani, viene pure Michelangelo per le ore 12.45,
Suraci: no! non hai capito! ti ho lasciato quel foglio...
Pino: ahhhhhhhhh!!!!!!! per domani, penso che gli hanno già chiamati, vedi....
Suraci: no, ancora no!,
Pino: non è possibile
183 nato a Reggio Calabria il 15/7/1946, domiciliato per la carica in Reggio Calabria via Vecchia Provinciale Archi n. 5,
direttore generale della MULTISERVIZI Reggio Calabia S.p.A.
_______________________________________________________________
284
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Suraci: e ti dico di si, ancora no
Pino: no! per domani li chiamano a tutti.(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
49102
DATA
21/05/2007
ORA
15.23.05
CHIAMANTE
+393803472516
INTEST. CHIAMANTE
TAMIRO Giuseppe
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Simona dice a Suraci Domenico Giovanni di essere col signor Rechichi e gli chiede se gli ultimi quattro
che dice essere i 21-22-23-24 ce li ha lui. Suraci le dice che ce li ha Michelangelo. Simona quindi chiede
se questi riguardino Pino Rechichi. Simona gli dice che Rechichi ce li ha e che Michelangelo gli deve
portare i documenti.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
13169
DATA
23/05/2007
ORA
09.56.41
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393334234388
INTEST. CHIAMATO
Avv. RIJLI ANTONIO
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con l’Avv. RIJLI ANTONIO. Suraci chiede all’avv. Rijili come è
andata ieri. Rijili gli conferma che era come dice lui e che è stata una presa in giro. Suraci gli dice
che a lui invece gli hanno garantito che è a tempo indeterminato.Rijili dice a Suraci che ieri Rechichi
gli ha riferito che il principe (Suraci Domenico Giovanni) si è impegnato per sua figlia Sandra sino
all’inverosimile. Suraci dice che la cosa sarà a breve e a tempo indeterminato.Suraci dice che hanno avuto
una discussione e hanno preso l’impegno a farlo in questo modo. L’avv. dice che Sandra ha perso il
certificato elettorale.Suraci dice all’avv. di farla passare dalla sua segreteria in modo che possa compilare
un modulo. Alla fine Suraci invita l’avv. a raccogliere i voti.
(vds allegato 26)
LN
82
PROGR.
50389
DATA
24/05/2007
ORA
17.47.30
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393804533700
INTEST. CHIAMATO
Rechichi Pino
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Giglio Mario risponde a SURACI Domenico Giovanni fingendo di essere la segreteria. Suraci gli dice di
passargli Rechichi Giuseppe Rocco al quale dice di ricordarsi di pressare della gente a Mosorrofa e
Rosalì, poi gli dice che è un pisciatore.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
50390
DATA
24/05/2007
ORA
17.49.12
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393804533700
INTEST. CHIAMATO
Rechichi Pino
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni dice a Rechichi Giuseppe Rocco che se ha ancora qualche disponibilità non
si deve mettere con gente di poco conto .
Rechichi gli chiede di che cosa. Suraci gli dice che è un cretino e che sta parlando del solito discorso.
Suraci chiede a Rechichi cosa faccia un terzo soggetto li e gli dice che lo sta marcando.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
50438
DATA
24/05/2007
ORA
18.59.42
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393804533700
INTEST. CHIAMATO
Rechichi Pino
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiede a Rechichi Giuseppe Rocco se la cooperativa luce lavora con
lui.Rechichi si informa e conferma.Suraci gli dice di segnarsi Sonia De Sabata e di vedere come è
arrivata.
(vds allegato 18)
_______________________________________________________________
285
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
82
PROGR.
50779
DATA
25/05/2007
ORA
17.25.30
CHIAMANTE
+393285423041
INTEST. CHIAMANTE
SURACE Giacinto
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
Rechichi Giuseppe Rocco, con tono alterato, dice a Suraci Domenico Giovanni che era come diceva
lui e che l’ottanta per cento di quella lista è stato tutto chiamato. Suraci dice che infatti uno è stato
chiamato ed è stato contattato da una cooperativa che si chiama Araniti Francesco per dirgli che grazie al
consigliere Martorano lunedì mattina si dovrà presentare alle 8 da Cesare. Suraci chiede a Rechichi se
vuole il numero di questo Araniti.Rechichi gli dice che sta passando dalla segreteria.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
13645
DATA
26/05/2007
ORA
09.57.03
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393351049159
INTEST. CHIAMATO
LA COLLINA SRL S.R.L.
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Mordà Antonino dice a Suraci Domenico Giovanni che Rechichi Giuseppe Rocco si trova a Gallico a
raccogliere consensi, operazione grazie alla quale avrebbero raccolto dieci voti.Quindi interviene
Rechichi Giuseppe Rocco al quale Suraci dice che gli manderà qualcuno per farlo passare in segreteria.
(vds allegato 26)
LN
82
PROGR.
51271
DATA
26/05/2007
ORA
19.46.56
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiede a Rechichi Giuseppe Rocco se ha fatto le sue chiamate. Rechichi gli
dice che è tutto ok e gli chiede se ha chiamato Pasquale Laurendi. Suraci dice di non sapere chi sia.
Suraci dice a Rechichi di venire in segreteria per chiamare tutti con i numeri di telefono che ha
l'ingegnere.
(vds allegato 18)
LN
204
PROGR.
13751
DATA
26/05/2007
ORA
21.40.12
CHIAMANTE
+393939500150
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
GESTIONE
SERVIZI RIT:
200/07
AMBIENTALI S.R.L.
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
TRADUTTORE:
OPERATORE: App.
LINGUA:
TIBALDI Michelangelo chiama SURACI Domenico Giovanni ma risponde Pino RECHICHI. TIBALDI
ironizza che deve richiamare nuovamente alle persone per ricordare il voto, poi chiede se SURACI è
impegnato, continua chiedendo se sta facendo conti e se il suo interlocutore (RECHICHI) gli ha dato la
lista con le sezioni, RECHICHI conferma che sta facendo conti e che la lista ancora non l'ha consegnata e
poi gli dice che SURACI è un po’ allarmato in quanto il sindaco poco fa gli ha detto che prenderà 600
voti, TIBALDI gli dice che se lo dice il sindaco è vero.(vds allegato 26)
 § - b) Le cointeressenze di natura economica
1) § - Il collegamento con PANSERI Emilio
Nelle conversazioni che seguono invece è il SURACI che si presta nell’interesse del
RECHICHI.
Si tratta di un aspetto particolarmente rilevante nell’ottica dei rapporti esistenti tra i due.
Va introdotta preliminarmente la figura di PANSERI Emilio.
Si tratta del titolare della ITALFINANCE Srl
Si riporta in proposito uno stralcio del verbale di s.i.t. rese dal PANSERI in data
“
A d.r.”Sono presidente e socio della ITALFINANCE Srl. La società è nata come sas circa
18 anni fa e si occupa di intermediazione di contratti di leasing e mutui rappresentando con
_______________________________________________________________
286
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
mandato diretto pressoché tutte le banche più importanti d’Italia e d’Europa. In
particolare, sono procuratore per conto di LOCAT e FINECO.
“
Col PANSERI il SURACI riusciva a creare un rapporto fiduciario attraverso il quale
quest’ultimo stipulava una pluralità di operazioni di leasing a beneficio di varie società a lui
riconducibili sempre nel settore della grande distribuzione:
“Sicuramente non abbiamo avuto alcun rapporto con VALLY CALABRIA. Delle Altre
società abbiamo avuto rapporti con SGS GROUP e SDS Holdings, con le quali abbiamo
stipulato contratti di leasing con le società LOCAT, oggi UNICREDIT Leasing, FINECO e
MONTEPASCHI. … Per quanto riguarda i contratti conclusi, ricordo perfettamente che
abbiamo concluso un un leasing immobiliare tra SGS Group e FINECO Leasing, ed altri
contratti di leasing per beni strumentali ed autovetture. Altri leasing immobiliari sono stati
conclusi per la società S.S. HOLDING da un altro mio socio, che si chiama Simone PAPINI
la quale ho girato il cliente. Preciso che tale società non compresa tra quelle di cui
all’elenco che mi è stato notificato oggi, ma è riconducibile alla stessa persona fisica con la
quale ho trattato per tutte le società di cui mi vengono chieste informazioni. Tale persona si
identifica in Dominique SURACI di Reggio Calabria.
…
Il SURACI si è presentato quale imprenditore di Reggio Calabria nel settore alimentare,
dicendo che aveva bisogno di leasing strumentali per far partire una mini-catena di
supermercati a Reggio Calabria a marchio SMA…. Il rapporto commerciale si è sviluppato
direttamente tra me ed il sig.SURACI, il quale ha sempre trattato tutte le condizioni
contrattuali sia con me che con i miei collaboratori. Per la firma di primi contratti mi sono
recato personalmente a Reggio Calabria per visitare insieme al SURACI i punti vendita
SMA… Ho anche conosciuto personalmente le signore SENIA Seloua e CROCE’ Barbara
la prima amministratrice della SGS Group società utilizzatrice dei beni che venivano
acquistati e la seconda socia della SDS Holding, società che interveniva come garante… Il
sig.Dominique SURACI pur essendo il soggetto con il quale sono intervenuti tutti i rapporti,
non risultava avere alcun ruolo aziendale, non risultava essere socio, né amministratore...
“
In una distinta richiesta di misura cautelare si è avuto modo di individuare le anomalie
attraverso cui tali contratti di leasing, di rilevantissimo ammontare, si sono rivelati in realtà
operazioni anomale di finanziamento, attraverso cui il SURACI è entrato in possesso di
grandi liquidità di denaro, simulando (in combutta col fornitore) acquisti di beni strumentali
rivelatisi o del tutto inesistenti o di valor assolutamente inferiore a quello finanziato, nel
contempo detraendo il corrispettivo del leasing dalle imposte dovute.
A ciò si aggiunga che anche la VALLY CALABRIA Srl, nel periodo in cui il SURACI ne
aveva fatto parte, aveva stipulato un leasing finanziario con la LOCAT, salvo poi fallire
lasciando inadempiuti i canoni di locazione: tale circostanza era stata rappresentata anche al
PANSERI il quale tuttavia si era fidato delle ‘rassicurazioni’ del SURACI per come emerge
dal verbale del 28.4.09:
“
Ricordo che ad un certo punto, durante l’istruttoria dei primi leasing strumentali, l’ufficio
fidi LOCAT ci ha segnalato problemi sul nominativo SURACI Dominique, in particolare
risultava che il SURACI era stato coinvolto in precedenti fallimenti a Reggio Calabria con
riferimento alle società VALLY CALABRIA, SURACI TRASPORTI e SURACI TRASPORTI
INTERNAZIONALI. In relazione a tale informazione abbiamo chiesto immediatamente
chiarimenti e ricordo che il SURACI stesso ci ha inviato un fax con tutti i chiarimenti del
caso che è stato girato all’ufficio fidi LOCAT”.
_______________________________________________________________
287
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
In ogni caso, le indagini hanno dimostrato:
-
-
la fiducia assoluta che il SURACI era riuscito a conquistarsi da parte del PANSERI
Emilio tramite il quale in breve tempo riusciva a stipulare una pluralità di leasing
finanziari per milioni di euro nel loro complesso, in capo a società tutte
riconducibili sostanzialmente al primo, nonostante le poco rassicuranti informazioni
iniziali ricevute dall’ufficio fidi della LOCAT;
l’importanza decisiva della ‘parola’ del PANSERI per l’ottenimento dei medesimi
leasing con società terze come la stessa LOCAT e la FINECO.
Ciò premesso, proprio in tale ottica, le conversazioni seguenti testimoniano
l’intermediazione esercitata dal SURACI tra il PANSERI ed il RICHICHI, a beneficio di
quest’ultimo.
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
LN
DATA
204
19/04/2008
PROGRESSIVO
13.07.29
44051
VERSO
Uscente
IMP.
DURATA
MOLTO
00:04:49
IMPORTANTE
CHIAMANTE
+393930707010
UTENTE
CHIAMATO
+393204618203
INTERLOCUTORE
Rechichi Pino
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni parla con Pino conversazione generica Pino dice di essere ammalato. Domenico dice di essere in
partenza per Milano e Cagliari. Domenico chiede se abbia risolto quel problema. Pino dice di aver rimandato a fine mese una parte e
che poi ci sarà lui(Domenico).Domenico dice di avergli sempre dato una mano lui e rimprovera Pino di non aver fatto lo stesso.
Domenico dice che oramai a lui non ci sia finanziaria che non gli dia soldi. Domenico accenna a qualcuno di Reggio che sia un
imbroglione e che gli abbia creato qualche difficoltà. Domenico accenna inoltre alla Locat, presso la quale si dice disposto a
spendere una parola per Pino.Questi chiede se si possa fare qualcosa con la società. Domenico si dice disponibile riducendo un po
tutto.
OPERATORE: M.o.
(vds allegato 26)
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
LN
DATA
82
11/06/2008
PROGRESSIVO
09.17.14
107670
VERSO
Uscente
IMP.
DURATA
MOLTO
00:00:45
IMPORTANTE
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393204618203
UTENTE
SURACI
Giovanni
Domenico
INTERLOCUTORE
Rechichi Pino
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni parla con altro uomo da lui chiamato Pino al quale dice che lui stasera andrà e che
se abbia documenti da portare ad Emilio potrebbe portarli lui. Domenico chiede se voglia salire anche lui, Pino
chiede consiglio sul come sia meglio fare. Domenico si dice disponibile a portare i documenti ad Emilio e che
pio Pino possa salire in altro momento. OPERATORE: M.o.
(vds allegato 18)
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
LN
DATA
204
14/06/2008
PROGRESSIVO
18.28.21
48488
VERSO
Uscente
IMP.
DURATA
MOLTO
00:00:30
IMPORTANTE
CHIAMANTE
+393930707010
UTENTE
CHIAMATO
+393204618203
INTERLOCUTORE
Rechichi Pino
SINTESI
Suraci Domenico Giovanni parla con Pino al quale chiede se abbia “quella situazione” in quanto lui sta andando da Emilio. Pino
dice di no ed i due concordano di incontrarsi sotto casa di Domenico.
OPERATORE: M.o.
(vds allegato 26)
_______________________________________________________________
288
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
A riscontro di quanto captato, veniva escusso il PANSERI il quale confermava il diretto
interessamento del SURACI a beneficio del RICHICHI.
Dal verbale del 28.4.09:
“Durante i miei viaggi a Reggio Calabria ed alle isole Eolie ho conosciuto tramite il
SURACI tale BONAVOGLIA Bartolo, imprenditore nel settore dell’abbigliamento,
TIBALDI Michelangelo, imprenditore edile e RICHICHI Giuseppe, detto Pino, socio del
TIBALDI, in una impresa denominata MULTISERVIZI. Con questi abbiamo avuto richieste
di leasing che però non sono andate a buon fine”
Dal verbale del 15.7.09:
“
A d.r. “Ricordo che il SURACI in occasione di una mia visita a Reggio Calabria, non so se
nel 06’ o nel ‘07, ma comunque, a seguito delle prime pratiche stipulate con il predetto, mi
parlò della possibilità di costruire un centro commerciale importante nei pressi della
tangenziale di Reggio Calabria, da rivendere o affittare ad una grossa catena di
distribuzione”;
…
A d,r,”L’intenzione del SURACI consisteva nel costruire e poi affittare o rivendere un
complesso edilizio da destinare a centro commerciale, categoria “food”. Aggiungeva che
aveva ottimi rapporti con catene di distribuzione alimentare”;
…
A d.r.”Mi diceva che tale progetto era l’investimento ‘della vita’ a beneficio della figlia”;
A d.r.”Ricordo anche che in quell’occasione o qualche tempo dopo mi diede un disegno
parziale della struttura da edificare”;
A d.r.”Gli dissi chiaramente che per me l’operazione commerciale non poteva essere
realizzata, in quanto avrebbe richiesto il pagamento da parte del SURACI di una cifra
iniziale, a titolo di canone d’ingresso, almeno pari al 15-20% dell’intera operazione,
ammonante a non meno di quaranta milioni di costruzione, somma che a mio parere superava
le capacità economiche del predetto: gli diedi come consiglio di acquisire il terreno con
licenza edificatoria e commerciale e ‘vendere’ l’idea”;
A d.r.”Non ritenevo che il SURACI avesse la possibilità economica personale per sostenere
l’operazione: in quel momento la società a lui riconducibile, la SGS, nel ’06, aveva stipulato
dei leasing strumentali solo in virtù delle condizioni particolarmente favorevoli
dell’operazione finanziaria, legata al supercanone d’ingresso ed alle garanzie prestate dal
fornitore”;
Viene mostrato al testimone un credit-report della Locat del maggio ‘06, allegato in copia al
verbale, concernente un progetto di operazione commerciale finanziaria di lease-back, in
capo alla società Tierre S.r.l., finalizzata alla partecipazione, da parte della società indicata,
alla successiva realizzazione di un centro commerciale.
A d.r.”Non so se l’operazione descritta nel credit-report mostratomi sia la stessa di cui mi
parlò il SURACI: nonostante il cliente Tierre S.r.l. risulti presentato alla Locat dalla
Italfinance, non so chi abbia fornito le informazioni contenute nel credit-report stesso, ma
ritengo che al PAPINI Simone, istruttore della pratica in quanto all’epoca dipendente Locat,
possa averle fornite direttamente il SURACI che all’epoca già conosceva il predetto
PAPINI”;
_______________________________________________________________
289
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
A d.r.” Successivamente il PAPINI è venuto a lavorare in Italfinance”;
A d.r.”Il SURACI manifestandomi l’intenzione di intraprendere l’operazione assieme ad altri,
faceva riferimento alla sua cerchia di amici più stretti che io considero essere quelli da me
conosciuti a Reggio Calabria ed indicati nel precedente verbale: quindi TIBALDI,
BONAVOGLIA e RICHICHI; tuttavia ribadisco che non è mai stata formalizzata dalla mia
società alcuna specifica pratica concernente l’oggetto in questione con le persone indicate:
una volta valutata l’impossibilità oggettiva di realizzazione dell’operazione non me ne sono
più occupato”;
…
Viene fatta ascoltare al testimone la conversazione n.prog. 28013 del 18.10.07, rit 200/07,
A d.r.” Fa riferimento ad una pratica richiesta formalmente da RECHICHI Pino su
sollecitazione del SURACI, pratica curata dal PAPINI ma non andata a buon fine”;
Dal verbale da ultimo riportato si evincono una pluralità di dati rilevanti in relazione al
rapporto SURACI-RECHICHI:
- in occasione dei viaggi del PANSERI a Reggio Calabria, il SURACI gli aveva
presentato il RECHICHI come uno dei suoi amici più stretti;
- il SURACI aveva intenzione di realizzare nel campo della grande distribuzione
alimentare ‘l’affare della vita’ in società con gli stessi e quindi, tra questi, proprio
col RECHICHI;
- oltre a quest’affare di comune interesse, il SURACI aveva cercato di convincere il
PANSERI alla stipula di un contratto di leasing direttamente col RECHICHI:
operazione tuttavia non andata a buon fine perché non praticabile economicamente;
2) § - I rapporti diretti di natura economica tra il SURACI ed il RECHICHI
Diverse poi sono le conversazioni attestanti l’esistenza di rapporti anche di tipo economico
tra i soggetti in questione:
LN
82
PROGR.
18591
SINTESI
DATA
17/01/2007
ORA
08.35.20
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con RECHICHI Giuseppe Rocco. SURACI chiede a Pino come è combinato e gli chiede di
dargli almeno quelli là. Convengono di vedersi unitamente al fratello.
(vds allegato 18)
LN
82
PROGR.
18660
SINTESI
DATA
17/01/2007
ORA
12.17.44
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393804533700
INTEST. CHIAMATO
Rechichi Pino
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni con Rechichi Pino. Suraci chiede a Rechichi notizie del fratello e chiede dove si trova. Suraci
dice che sta girando per trovare soldi e che gli servono ottantamila euro.
Convengono di vedersi al magazzino.
(vds allegato 18)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
LN
DATA
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni
82
18/01/2007
PROGR.
ORA
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
18930
11.24.46
+393804533700
Rechichi Pino
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
_______________________________________________________________
290
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SURACI Domenico Giovanni con Rechichi Pino. Suraci discute con Rechichi di vedersi.
SINTESI
Poi Suraci gli chiede se ha risolto. Rechichi dice che in qualche modo farà ed aggiunge che per quanto riguarda “loro” prima
del venticinque non si sblocca nulla. Poi Suraci chiede a Pino dove è Orsola. Gli dice che deve firmare un impegno di spesa
per un pulmino. Suraci pensa che sia litigata con Peppe e che orta proverà a chiamarla.
(vds allegato 18)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
TRADUTTORE:
LN
DATA
RIT:
2052/06
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
OPERATORE: Crs
82
06/11/2006
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 82
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
1566
18.00.01
+393358277340
SURACI Domenico Giovanni
SINTESI
RECHICHI Giuseppe Rocco dice a SURACI Domenico Giovanni che ogni tanto lo chiama per sentire i soldi. Tono ironico.
Discutono di risentirsi.
(vds allegato 18)
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
LN
204
PROGRESSIVO
42488
DATA
02/04/2008
10.27.57
VERSO
Entrante
IMP.
DURATA
MOLTO
00:00:45
IMPORTANTE
CHIAMANTE
+393204618203
UTENTE
Rechichi Pino
CHIAMATO
+393930707010
INTERLOCUTORE
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni chiede di vedere Rechichi Pino. Rechichi non è disponibile. Gli chiede se ha risolto una transazione.
Pino dice che sta vedendo. Suraci quindi gli dice che lui conosce qualcuno li.
OPERATORE: Crs
(vds allegato 26)
Le cointeressenze esistenti tra RECHICHI Giuseppe Rocco e Dominique SURACI sono
rilevabili anche dal contenuto dei colloqui telefonici che di seguito si riportano.
In particolare nella conversazione che segue si ha modo di rilevare le trattative condotte da
Dominique SURACI per conto di Giuseppe RECHICHI e della società al medesimo
riconducibili, in cui - come rilevabile dal colloquio che segue - il fratello di quest’ultimo,
Rosario (anch’egli arrestato nell’ambito della cd. Oprerazione “Ardesia” [ASTREA, N. D.
E.]) - come detto - ricopre la carica di amministratore:
LN
82
PROGR.
83971
DATA
01/11/2007
ORA
16.02.29
CHIAMANTE
+393358277340
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Dominique si trova a Milano. Domenico Giovanni Suraci parla con Pino RECHICHI.
Dominique SURACI gli chiede: “se eventualmente gli dico che l’operazione la sta facendo Rosario suo fratello, tuo fratello ha
problemi se fanno dei controlli ora sulle centrali rischi su la Criff?”
Pino: “non credo, no, no”
Dominique: “quindi gli posso dire Rechichi Rosar..”
SINTESI
Pino: “si però risulta per adesso Rosario per adesso amministratore...risulta amministratore delle società”
D: “di quali?”
P: “di quelle vecchie..”
D: “ma ancora oggi l’amministratore è lui?”
P :”si..si, si”
D: “ e ai tempi dei problemi era lui l’amministratore, no?”
_______________________________________________________________
291
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
P: “ per Dina, Dina si”
D: “e ha un protesto con la società?”
P: “no, no, lui non ha nessuno..”
D: “incompr... qual è il problema?”
P: “che ne so..incompr...”
D: “allora o gli parlo ..incompr..., gli dico guarda che 5 anni fa, 8 anni fa hanno passato un momento particolare prima di fare il
utuo...incompr..”
P: “ma io perciò te l’ho detto allora se, se è uno che si può parlare chiaro o no..”
D: “io dico..incompr..parlargli chiaro, perchè se no subito ci stampa le vostre cose e combiniamo subito un patatrac, perchè lui
quando vede che poi alla fine l’operazione la sta facendo a voi, secondo me..incompr...allora o glielo dico chiaramente dico guarda
Pino vedi che praticamente quanto è successo? otto anni fa quanto è successo?”
P: “nel 2001”
D: “nel duemila?”
P: “e uno”
D: “e uno...incompr...nel 2001 hanno avuto delle difficoltà e via dicendo e, e hanno dovuto fare mutuo, hanno dovuto fare cose e
hanno passato un momento molto particolare, quindi ..incompr... da 5 anni a questa parte hanno sistemato tutto, sono in linea con i
mutui, sono in linea con tutto...incompr..che è meglio forse dirglielo perchè..”
P: “ma non te l’avevo detto io?”
D: “incompr.. glielo dico”
P: “tu fino a quando ti fermi là?”
D: “no io mi fermo qui..incompr... sto andando da lui”
P: “quando lo vedi?”
D: “senti mi devi passare quella, riesci a farmi un’e-mail della situazione patrimoniale..incompr...la puoi fare?”
P: “incompr...?”
D: “un’e-mail me la fai fare? ma tu dove sei a Reggio o fuori?”
P: “a casa sono”
D: “ah non sei andato a Napoli?”
P: “no, no”
D: “e dico chi c’è lì che potrebbe farmi un e-mail?”
P: “perchè un fax no?”
D: “eh mi può fare pure il fax dai, ...incompr...quando sono da lui gli dico il numero di fax e mi mandi...”
P: “va bene”
D: “va buoh”
P: “ciao”
_______________________________________________________________
292
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
D: ma scusa mi dici una cosa? e a tutt’oggi è amministratore Rosario della società?”
P: “si ..incompr..si”
D: “e come mai non le hai chiuse poi?”
P: “e ora abbiamo deciso di chiuderle e stanno facendo le procedure per poterle chiudere”
D: “ah, ma i debiti li hai pagati tutti, sì?”
P: “si, si quasi tutti”
D: “incompr...ora glielo dico allora...incompr...”
P: “ciao”
D: “Ciao”
(vds allegato 18)
LN
1027
PROGR.
7078
DATA
13/01/2009
ORA
19.38.25
CHIAMANTE
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
RECHICHI Giuseppe Rocco
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SINTESI
RECHICHI Giuseppe Rocco chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli chiede "cosa fate Principe", questi risponde di essere da
sua madre e che lo aspetta là.
(vds allegato 59)
LN
1027
PROGR.
7084
SINTESI
DATA
13/01/2009
ORA
20.36.18
CHIAMANTE
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
RECHICHI Giuseppe Rocco
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
RECHICHI Giuseppe Rocco chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice di essere sotto.-
(vds allegato 59)
LN
1027
PROGR.
7087
SINTESI
DATA
13/01/2009
ORA
21.25.40
CHIAMANTE
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
RECHICHI Giuseppe Rocco
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
RECHICHI Giuseppe Rocco richiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che lui è da Patrizia.-
(vds allegato 59)
CHIAMANTE
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
RECHICHI Giuseppe Rocco
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LN
1027
PROGR.
7088
DATA
13/01/2009
ORA
22.07.00
SINTESI
RECHICHI Giuseppe Rocco richiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice di passare tra una mezz’ora. RECHICHI chiede al
SURACI se è con lui e questi risponde tra 10 minuti.
LINGUA:
Il RECHICHI Giuseppe Rocco dice al SURACI Domenico Giovanni che si vedranno domani mattina alle 8 al stesso posto.(vds allegato 59)
_______________________________________________________________
293
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
1027
PROGR.
7091
DATA
14/01/2009
ORA
07.59.35
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a RECHICHI Giuseppe Rocco e gli chiede dove si trova.
RECHICHI dice di essere al magazzino e che ritarda un pò.
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni dice al RECHICHI che può tardare di più perchè sua figlia Sara entrerà alla seconda ora e quindi può
passare tra mezzora/tre quardi d'ora.-
(vds allegato 59)
LN
1027
PROGR.
7097
SINTESI
DATA
14/01/2009
ORA
08.40.53
CHIAMANTE
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
RECHICHI Giuseppe Rocco
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
RECHICHI Giuseppe Rocco chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice che sono al bar.
SURACI D.G. dice al RECHICHI di dargli 10 minuti.
(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
LN
DATA
+393930707010
SURACI Domenico Giovanni
1027
14/01/2009
PROGR.
ORA
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
7098
10.12.10
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a RECHICHI Giuseppe Rocco e gli chiede se è arrivato quel "signore". RECHICHI
Giuseppe Rocco dice di si e SURACI Domenico Giovanni gli dice di raggiungerlo con lui al bar all'angolo della camera di
commercio tra venti minuti.
(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
TRADUTTORE:
LN
DATA
RIT:
1722-08
+393930707010
SURACI Domenico Giovanni
OPERATORE: V.Brig.
1027
14/01/2009
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 1027
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
7106
12.12.59
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni chiama a RECHICHI Giuseppe Rocco e gli chiede se ha visto per quella problematica che gli
aveva accennato stamattina. RECHICHI Giuseppe Rocco gli risponde che sta andando adesso e chiede allo stesso se hanno
finito. SURACI Domenico Giovanni risponde "quasi".(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
TRADUTTORE:
LN
DATA
RIT:
1722-08
+393930707010
SURACI Domenico Giovanni
OPERATORE: V.Brig.
1027
14/01/2009
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 1027
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
7114
13.37.23
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
SINTESI
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni chiama a RECHICHI Giuseppe Rocco che gli dice "Domi alle due e mezzo". SURACI
Domenico Giovanni dice "va bo ci vediamo là allora dai ciao"
(vds allegato 59)
LN
1027
PROGR.
7154
DATA
15/01/2009
ORA
15.08.51
CHIAMANTE
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
RECHICHI Giuseppe Rocco
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
RECHICHI Giuseppe Rocco chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli chiede si si trova dalle parti di Piazza Italia. SURACI
Domenico Giovanni dice di essere in via Roma. RECHICHI Giuseppe Rocco chiede al SURACI se può passare subito da Palazzo S.
Giorgio. SURACI Domenico Giovanni chiede al RECHICHI se dopo lo accompagna, ma questi dice di no. SURACI Domenico
Giovanni dice al RECHICHI che sta arrivando.
(vds allegato 59)
SINTESI
_______________________________________________________________
294
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
1027
PROGR.
7320
DATA
20/01/2009
ORA
10.18.16
CHIAMANTE
+393204618203
INTEST. CHIAMANTE
RECHICHI Giuseppe Rocco
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
RECHICHI Giuseppe Rocco chiama a SURACI Domenico Giovanni e gli dice che entro stamattina deve sapere la risposta per
quell'appartamento. Il SURACI Domenico dice di averlo chiamato e che questi si trova in Spagna e lo vedrà domani sera a Milano.
SINTESI
RECHICHI chiede al SURACI se non glielo può dire al telefono. SURACI dice al RECHICHI che questi gli aveva detto che lo
voleva lui, ma che prima deve diglielo a CROCE' perchè c'è l'ha la società ma che prima di tutto deve parlare con Bartolo
(BONAVOGLIA Bartolo ndr). RECHICHI chiede al SURACE se vuole che chiami lui ed il SURACI dice di lasciar parlare a lui e
che domani sera quando sarà con lui lo chiamerà.
(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
TRADUTTORE:
LN
DATA
RIT:
1722-08
+393929786142
OPERATORE: V.Brig.
1027
21/01/2009
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 1027
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
7356
11.54.00
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
SINTESI
FERRIGNO Enzo chiama a RECHICHI Giuseppe Rocco presentandosi per il cognato di "Dominique" (SURACI Domenico
Giovanni ndr) e gli dice di essere presso il suo ufficio.
RECHICHI Giuseppe Rocco dice a FERRIGNO Enzo di aspettarlo che sta rientrando.(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
LN
DATA
RIT:
1722-08
+393930707010
SURACI Domenico Giovanni
1027
24/01/2009
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 1027
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
7504
12.31.12
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama RECHICHI Giuseppe Rocco al quale chiede dove si trova.
RECHICHI risponde che si trova a San Cristofaro e SURACI gli chiede se scende.-
SINTESI
RECHICHI gli risponde che scende non appena si libera ed inoltre gli dice che al momento dove si trova, non può nemmeno uscire
perchè c'è mezzo metro di acqua.
Suraci gli risponde che va bene e Rechichi gli chiede se poi, ieri sera ha parlato.
Suraci gli risponde che poi gli dice, ed aggiunge che ora sta partendo per Cosenza e rientrerà domani pomeriggio e Rechichi gli dice
che se ha già parlato e gli hanno detto che non è possibile, può anche dirglielo che provvede subito. Suraci gli risponde che domani
poi si vedono.
(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
TRADUTTORE:
LN
DATA
RIT:
1722-08
+393930707010
SURACI Domenico Giovanni
OPERATORE: App.
1027
24/01/2009
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 1027
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
7505
12.34.02
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni chiama RECHICHI Giuseppe Rocco al quale chiede se ha fatto qualcosa per quel problema che gli
aveva detto all'epoca. Rechichi risponde di no e Suraci risponde che va bene.
(vds allegato 59)
LN
1027
PROGR.
7561
DATA
26/01/2009
ORA
20.11.02
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: Crs
LINGUA:
Conversazione tra SURACI Domenico Giovanni e RECHICHI Giuseppe Rocco:
RECHICHI G.R.; pronto;
SINTESI
SURACI
D.G.; oh;
RECHICHI G.R.; hei;
SURACI
D.G.; ma a Roma sei?
_______________________________________________________________
295
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
RECHICHI G.R.; a Siena; (Nella conversazione nr. 7555 ore 20:00:38 odierne il RECHICHI dice alla cugina Antonella
STANGANELLI di trovarsi già a Roma e che si fermerà fino all'indomani sera).
SURACI
D.G.; e che stai facendo?
RECHICHI G.R.; sono dovuto venire qua;
SURACI
D.G.; l'altro giorno quando mi hai chiamato ero con lui in macchina non lo hai capito?
RECHICHI G.R.; no, con chi?
SURACI
D.G.; con chi? con chi dovevo parlare ero in macchina Pino;
RECHICHI G.R.; eh;
SURACI
D.G.; comunque quando torni tu?
RECHICHI G.R.; domani;
SURACI
D.G.; va bene ci vediamo domani allora, ma tutto a posto o c'è qualche problema?
RECHICHI G.R.; no eh, ho qualche problema là con il discorso di Ravagnese;
SURACI
D.G.; ah ma non di salute o di cose?
RECHICHI G.R.; no, no, no ...incomprensibile....;
SURACI
D.G.; stai trovando una soluzione?
RECHICHI G.R.; eh devo vedere, qualcosa devo fare;
SURACI
D.G.; eh certo;
RECHICHI G.R.; comunque non c'è niente da fare, ha sempre ragione, l'amicizia è una cosa e gli affari sono un'altra;
SURACI D.G.; eh non lo sai? si ma io te lo detto tre mesi fa, se apre là te lo molla io te lo detto tre mesi fa tu non, però è
stato stupido sai perchè perchè poteva trasformarlo e farlo diventare un albergo a due passi dal coso dall'aeroporto, lui
stesso, perchè non glielo proponi scusa?..incomprensibile..
RECHICHI G.R.; no, no;
SURACI
D.G.; eh?
RECHICHI G.R.; no, no, non voglio;
SURACI
D.G.; stai cercando una soluzione diversa già tu?
RECHICHI G.R.; si, si, si;
SURACI
D.G.; ma, e hai già come sistemarlo?
RECHICHI G.R.; eh, ora vedo, sono qua a posta;
SURACI
D.G.; eh, eh, inizia a muoverti;
RECHICHI G.R.; perchè i mesi passano;
SURACI
D.G.; eh i mesi passano ma secondo me da quant'è, sei mesi ti ha dato?
RECHICHI G.R.; si, come da contratto;
SURACI
D.G.; eh, va bene dai ci vediamo domani quando torni;
_______________________________________________________________
296
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
RECHICHI G.R.; ciao.
(vds allegato 59)
LN
1027
PROGR.
7701
SINTESI
DATA
30/01/2009
ORA
09.26.26
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni richiama a RECHICHI Giuseppe Rocco. I due convengono di vedersi in Piazza italia subito.-
(vds allegato 59)
LN
1027
PROGR.
7705
SINTESI
DATA
30/01/2009
ORA
09.46.27
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
1722-08
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 1027
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni richiama a RECHICHI Giuseppe Rocco e gli chiede dove si trova.
RECHICHI dice al SURACI di trovarsi sotto all'ingresso e questi gli dice di attenderlo che deve parlare con Franco.(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
TRADUTTORE:
LN
DATA
RIT:
1722-08
+393930707010
SURACI Domenico Giovanni
OPERATORE: V.Brig.
1027
30/01/2009
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 1027
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
7711
13.26.33
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
SURACI Domenico Giovanni chiama a RECHICHI Giuseppe Rocco e gli chiede dove si trova.
SINTESI
RECHICHI dice di trovarsi presso l'ospedale e che sta andando a casa. SURACI dice al RECHICHI che si vedranno a casa sua, cosi
mangerà con lui.
(vds allegato 59)
CHIAMANTE
INTEST. CHIAMANTE
TRADUTTORE:
LN
DATA
RIT:
1722-08
+393930707010
SURACI Domenico Giovanni
OPERATORE: V.Brig.
1027
30/01/2009
R.G.N.R.: 4614-06
PROGR.
ORA
Linea : 1027
CHIAMATO
INTEST. CHIAMATO
LINGUA:
7712
13.41.06
+393204618203
RECHICHI Giuseppe Rocco
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni richiama a RECHICHI Giuseppe Rocco e gli dice che è già arrivato a casa sua e che lo aspetta sotto.
RECHICHI dice al SURACI di salire ma questi dice che lo aspetterà sotto in macchina vedendo il telegiornale.(vds allegato 59)
E’ appena il caso infine di sottolineare come le relazioni tra Giuseppe RECHICHI e
Dominique SURACI siano state riscontrate in diversi servizi di osservazioni (vds allegato
60).
3) § - Le cointeressenze in ambito societario
A) § - la ‘TIERRE Srl’
A completamento dell’individuazione dei rapporti economici intrattenuti da SURACI
Dominique e RECHICHI Giuseppe nel corso del tempo, si riportano nel prosieguo i dati
formali riconducibili a due società nell’ambito delle quali si sono incrociati reciproci
interessi tra i predetti.
La prima è la “TIERRE S.r.l.” (partita I.V.A. n. 01404260802), attiva “nel campo
dell’edilizia sia pubblica che privata” ed avente ad oggetto sociale:
_______________________________________________________________
297
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
“la progettazione, l’assunzione e l’esecuzione sia in proprio che per conto terzi di opere
pubbliche e private, l’acquisto, la costruzione, la demolizione, la ricostruzione, la
ristrutturazione di immobili anche rustici ed industriali; l’amministrazione e la concessione
in affitto e in locazione anche ultranovennale di immobili di qualsiasi genere e di aziende
commerciali ed industriali; La società potrà compiere tutte le operazioni mobiliari,
immobiliari, finanziarie (con esclusione della raccolta e dell’esercizio del credito) ritenute
necessarie o utili per il conseguimento dell’oggetto sociale” (vds allegato 61).
Si vedrà in una diversa parte della presente richiesta come la stessa società sia di fatto
riconducibile al SURACI il quale ha occultato il suo coinvolgimento attraverso
l’intestazione di quote a terzi risultati suoi prestanome.
Per quanto riguarda invece i rapporti tra il SURACI ed il RECHICHI in relazione alla
società indicata va evidenziato come:
1) dalla creazione fino al 24.04.1997, la compagine societaria sia stata ripartita tra:
- Tibaldi Michelangelo (lire 52.000.000);
- Rechichi Giuseppe (lire 24.000.000);
- Rechichi Rosario (lire 24.000.000);
2) mentre alla data 20.03.2000 si verificava un mutamento laddove:
a) TIBALDI Michelangelo, cedeva una quota pari a £.2.000.000;
b) mentre i fratelli RECHICHI cedevano interamente le loro quote, per complessive
£.28.000.000;
Quote che venivano acquisite rispettivamente:
 Per £.30.000.000, dalla GESTIM Srl184 società all’epoca interamente
riconducibile al SURACI Domenico Giovanni ed alla sua famiglia per come si
evince dalla visura camerale:
Sede: Reggio Calabria, via S Francesco da Sales 4;
184
La GESTIM S.R.L. impresa riconducibile al SURACI Domenico come si evince dai seguenti dati
ricavati dalla visura camerale
Sede: Reggio Calabria, via S Francesco da Sales 4;
Cod. Fiscale: 01420290809;
data atto costitutivo: 16.12.1995;
Stato: inattiva;
Attività: acquisto e vendita di immobili;
Capitale sociale: euro 100.980,00;
Soci:
Suraci Domenico cl. 73, cugino di SURACI Domenico Giovanni (euro
101.235,88);
Suraci Carlo Antonio, cugino di SURACI Domenico Giovanni (euro 1.022,58);
Soci precedenti:
al 01.01.1996
Suraci Domenico Giovanni (lire 19.600.000);
Boucheron Seguin Catherine, madre del SURACI (lire 400.000);
al 11.11.1997
Sergi Segio, suocero del SURACI (lire 19.600.000);
Boucheron Seguin Catherine (lire 400.000)
al 23.03.1999
Sergi Sabrina, ora ex moglie del SURACI (lire 19.800.000);
Sergi Segio(lire 200.000);
al 30.06.1999
Sergi Sabrina (lire 196.020.000);
Sergi Sergio (lire 1.980.000);
al 30.12.2001
Sergi Sabrina (euro 99.970,00);
Sergi Sergio (euro 1.010,00);
al 31.08.2002
Suraci Domenico cl. 73 (euro 101.235,88);
Suraci Carlo Antonio (euro 1.022,58);
Amm.re Unico:
Suraci Domenico cl. 73 dal 05.01.2003;
Amm.ri precedenti:Sergi Sabrina dal 13.03.2000 al 05.01.2003;
Suraci Domenico Giovanni dal 16.12.95 al 13.03.00.
_______________________________________________________________
298
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Cod. Fiscale: 01420290809;
data atto costitutivo: 16.12.1995;
Stato: inattiva;
Attività: acquisto e vendita di immobili;
Capitale sociale: euro 100.980,00;
Soci:
Suraci Domenico cl. 73, cugino di SURACI Domenico Giovanni (euro 101.235,88);
Suraci Carlo Antonio, cugino di SURACI Domenico Giovanni (euro 1.022,58);
Soci precedenti:
al 01.01.1996
Suraci Domenico Giovanni (lire 19.600.000);
Boucheron Seguin Catherine, madre del SURACI (lire 400.000);
al 11.11.1997
Sergi Segio, suocero del SURACI (lire 19.600.000);
Boucheron Seguin Catherine (lire 400.000)
al 23.03.1999
Sergi Sabrina, ora ex moglie del SURACI (lire 19.800.000);
Sergi Segio(lire 200.000);
al 30.06.1999 Sergi Sabrina, ora ex moglie del SURACI (lire 196.020.000);
Sergi Sergio suocero del SURACI (lire 1.980.000);
al 30.12.2001
Sergi Sabrina (euro 99.970,00);
Sergi Sergio (euro 1.010,00);
al 31.08.2002
Suraci Domenico cl. 73 (euro 101.235,88);
Suraci Carlo Antonio (euro 1.022,58);
Amm.re Unico: Suraci Domenico cl. 73 dal 05.01.2003;
Amm.ri precedenti: Sergi Sabrina dal 13.03.2000 al 05.01.2003;
Suraci Domenico Giovanni dal 16.12.95 al 13.03.00.
-
Per £.20.000.000, da Sergi Sergio, suocero del SURACI;
B) § - La ‘IMMOBILIARE SAN GIORGIO Srl’
La seconda società in cui a tutt’oggi si incrociano interessi tra il SURACI ed il RECHICHI
è la IMMOBILIARE S. GIORGIO S.r.l. 185” con sede in Reggio Calabria in via san
Giorgio extra n. 25 (vds allegato 62).
A ciò si aggiunga che la vicenda concernente la società in questione, testimonia una volta
l’intezione del SURACI di detenere il controllo di attività imprenditoriali senza
formalmente figurare in seno alle stesse.
Detta società infatti si avvale nella propria compagine dell’istituto del trust186, figura
giuridica nella quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee,
il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di
natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale187 a beneficio di un altro
soggetto, detto appunto beneficiary, al quale saranno trasferiti in piena proprietà i beni alla
fine del trust.
Sostanzialmente si tratta di uno strumento giuridico che permette di spostare i propri beni
(personali o aziendali) in un "contenitore" rimanendone, a seconda della convenienza, di
fatto proprietari al fine di proteggerlo dall'aggressione di eventuali creditori - e non solo –
giacché i beni appartenenti a un trust non possono essere oggetto di pignoramento, né da
parte dei creditori personali del trustee né del beneficiary o di loro eredi.
Oggetto sociale della suddetta società è “la realizzazione di costruzioni edilizie, private e
pubbliche per conto proprio o di terzi ; l’esercizio di attività di commercio all’ingrosso e
al dettaglio di generi alimentari, anche in ipermercati e centri commerciali; la
lottizzazione di terreni…omissis…charter nautico…omissis…costruzione e noleggio di
imbarcazioni e natanti con e senza conducente” ed altre fattispecie.
185 partita I.V.A. n. 02549870802
186 Dal 1992 con la Legge n.364 in Italia è possibile costituire un Trust
187 Il diritto del beneficiario nei sistemi di diritto civile non è un diritto reale, ma personale verso il trustee (non vi è
nessuna doppia proprietà sul bene in trust). Il trust può riguardare sia beni mobili che beni immobili.
_______________________________________________________________
299
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Amministratore unico della società, costituita in data 27.10.2008, risultava essere ZUMBO
Natale188 ed il capitale versato in denaro €.27.500,00, sui 110.000,00 deliberati e
sottoscritti.
In relazione all’Immobiliare S. Giorgio, soci e titolari di diritti su quote ed azioni – così
come riportati nella visura camerale al momento dell’attività investigativa – sono tutti
personaggi estremamente vicini al SURACI:
- LO GIUDICE Vincenzo cl. ‘62, con una quota di 16.500,00 euro;
- RECHICHI Marco cl. ‘88, figlio di Giuseppe Rocco RECHICHI cl. ‘58, con una quota
di 9.900,00 euro;
- BONAVOGLIA Bartolo cl. ‘59, con una quota di 17.600,00 euro;
TRUSTEE DEL TRUST SARAH I, codice fiscale 92062390809, con una quota di
33.000,00 euro;
TRUSTEE DEL TRUST SARAH II, codice fiscale 92062380800, con una quota di
33.000,00 euro;
Ciò premesso, l’attività tecnica espletata ha consentito di rilevare l’interesse di Dominique
SURACI per la costituzione di una nuova società immobiliare che, da successivi
accertamenti, è possibile individuare proprio nella società a responsabilità limitata
denominata “Immobiliare S. Giorgio”.
L’interesse diretto del SURACI nella società citata si comincia a dedurre dal contenuto di
una conversazione telefonica intercorsa tra quest’ultimo ed il notaio Salvatore FEDERICO,
da cui si evince come il predetto partecipasse con l’apporto di capitali alla società,
attraverso la costituzione della richiamata figura del TRUSTEE.
Si riporta il contenuto della conversazione (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
117729
SINTESI
DATA
23/10/2008
ORA
11.13.53
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393484106696
INTEST. CHIAMATO
Federico Salvatore
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama a Salvatore FEDERICO e gli dice che lo hanno fatto e che costituiscono domani,
aggiungendo che hanno trovato chi glielo fa a Vibo e chiede al suo interlocutore se con la costituzione in corso di registrazione la
costituisce la società. FEDERICO chiede conferma a SURACI Domenico Giovanni se lui stia costituendo un “TRUST” e
quindi chiede se dovrebbero fare l’invio in camera di commercio per quanto riguarda le quote. SURACI risponde che pensa
di no, giacché è un atto pubblico. SURACI dice a FEDERICO che lo sta facendo con un notaio - di cui
non specifica il nome – perché il suo interlocutore non lo ha voluto fare. FEDERICO chiede conferma a SURACI se sta
costituendo questo TRUSTEE a cui destinerà delle somme. SURACI conferma dicendo “somme dove il trustee poi
costituisce”. FEDERICO chiede con l’atto costituito poi il codice fiscale quando glielo danno. FEDERICO dice a SURACI che
deve avere il codice fiscale, quindi aggiunge che con il codice fiscale lo può fare. I due concordano per risentirsi più tardi e
accordarsi sull’orario e tutto.
Pochi minuti dopo Dominique SURACI contattava telefonicamente Vincenzo LO
GIUDICE, come visto altro socio formale della Immobiliare San Giorgio, informandolo che
tutto era andato bene, in riferimento, evidentemente, alla creazione del “trustee” in seno
all’anzidetta società (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
117731
SINTESI
DATA
23/10/2008
ORA
11.21.16
CHIAMANTE
+393497616623
INTEST. CHIAMANTE
srl Automania
CHIAMATO
+393358277340
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con LO GIUDICE Enzo al quale dice di essere di rientro e che sia tutto a
posto. Domenico dice che questa cosa la potrebbe fare anche Enzo e che sia costosa ma molto conveniente.
188 Nato a Reggio Calabria il 18.08.1947 ed ivi residente in via Palmi n. 15;
_______________________________________________________________
300
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
Nel tardo pomeriggio della stessa giornata il SURACI, sempre in vista della costituzione
della Immobiliare San Giorgio (avvenuta il 27.10.08), convocava tutti i futuri soci:
Vincenzo LO GIUDICE, Giuseppe RECHICHI e Bartolo BONAVOLGIA (vds allegato
26):
LN
204
PROGR.
59738
DATA
23/10/2008
ORA
18.28.50
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393497616623
INTEST. CHIAMATO
srl Automania
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SINTESI
SURACI Domenico Giovanni parla con LO GIUDICE Enzo al quale chiede di incontrarsi a breve. Enzo dice di essere al negozio.
Domenico dice che ora chiamerà gli altri per vedersi un minuto tutti insieme.
LN
204
PROGR.
59739
DATA
23/10/2008
ORA
18.30.04
SINTESI
LN
204
PROGR.
59746
SINTESI
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393204618203
INTEST. CHIAMATO
RECHICHI Giuseppe Rocco
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con RECHICHI Pino il quale dice di essere impegnato, Domenico chiede fino a che ora. Pino
dice fino a tardi. Domenico gli dice di chiamarlo più tardi così gli spiegheranno come funzione una certa cosa.
DATA
23/10/2008
ORA
18.54.30
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393358382765
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
UNION
MODA
BONAVOGLIA S.N.C.
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
DI
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni parla con Bartolo BONAVOGLIA il quale dice di essere a Palermo. Domenico dice che potranno
incontrarsi domani. Poi accenna ad una cosa molto interessante da fare e gliela consiglia. Domenico dice di essere tornato ora
da quella persona dove lo ha indirizzato MONTELEONE e che la cifra sia anche più bassa del previsto.
Importanti conferme dell’intenzione del Domenico Giovanni SURACI di costituire la
società Immobiliare San Giorgio srl e di celare la propria partecipazione attraverso la figura
del Trust, si rilevano anche dal contenuto del colloquio che segue, intercorso tra il notaio
Giampiero MONTELEONE e Dominique SURACI (vds allegato 26):
LN
204
PROGR.
59772
SINTESI
DATA
24/10/2008
ORA
09.15.28
CHIAMANTE
+39096343914
INTEST. CHIAMANTE
Notaio Monteleone Giampiero
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Il Notaio Giampiero MONTELEONE 189 chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice di aver parlato con il notaio Daniele
MURITANO che gli ha detto che gradirebbe che gli atti venissero stipulati da lui (MURISANO), non ritenendo opportuno che un
altro notaio riceva gli atti da lui formati. Il Notaio MONTELEONE continua dicendo che il MURITANO gli aveva proposto di far
fare al “TRUSTEE” ed al “GUARDIANO” delle procure. SURACI Domenico Giovanni chiede al notaio se il “GUARDIANO” deve
partecipare o no. Il Notaio MONTELEONE risponde di no e ripete al SURACI Domenico Giovanni che il MURITANO gli aveva
proposto di far fare al “TRUSTEE” ed al “GUARDIANO” due procure. SURACI Domenico Giovanni non è convinto sul fatto di far
partecipare al “TRUSTEE” ed al “GUARDIANO”, perché a suo dire non sono professionisti e chiede al notaio MONTELEONE se
il notaio MURITANO è disposto a fare tutto domani. Il notaio MONTELEONE dice al SURACI Domenico Giovanni che lui
chiederà al collega MURITANO se è disposto a fare tutto l’indomani, essendo lui disponibile a fare le Procure. SURACI Domenico
Giovanni chiede se il “GUARDIANO “ deve comparire necessariamente per formalizzare l’impegno. Il notaio MONTELEONE dice
al SURACI Domenico Giovanni che per il notaio MURITANO è necessario che sia presente il “TRUSTEE” e che il
“GUARDIANO” può essere nominato successivamente a meno che non faccia una procura. Il notaio MONTELEONE chiede al
SURACI Domenico Giovanni se l’atto di lunedì non possa essere rinviato ed il SURACI Domenico Giovanni risponde di no,
perché è tutto concatenato con altre vicende. Il notaio MONTELEONE chiede al SURACI Domenico Giovanni cosa pensa delle
189 si presenta con nome e cognome. SURACI lo chiama notaio.
_______________________________________________________________
301
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
procure e lui risponde che il “TRUSTEE” ed il “GUARDIANO” sono professionisti seri e non accetterebbero. Il notaio
MONTELEONE chiede al SURACI Domenico Giovanni se domani è disposto ad essere dal notaio MURITANO insieme al
“TRUSTEE” e la ex moglie e magari il “GUARDIANO” no? SURACI Domenico Giovanni chiede al notaio MONTELEONE
se il “TRUSTEE” può essere la stessa persona del “GUARDIANO”, senno deve chiamare la moglie e dirgli di cercare un
altro professionista. Il notaio MONTELEONE risponde che loro hanno convenuto che per la costituzione della società visto
che sarebbero poi in conflitto dato che il “TRUSTEE” dovrebbe gestire le posizioni di due figure diverse. SURACI Domenico
Giovanni dice al notaio che chiamerà subito la moglie per cercare un’altro professionista e che questo problema lo risolve
subito e che il problema principale e lo spostamento di sei persone.
Il notaio MONTELEONE dice a SURACI Domenico Giovanni che lui proporrà al collega MURITANO se è disposto a fare tutto
l’indomani, altrimenti lo dovrebbe fare lui per ovviare a dei problemi.
Il notaio MONTELEONE dice a SURACI Domenico Giovanni che visto la delicata situazione sia opportuno che sia il MURITANO
a fare l’atto ed il SURACI Domenico Giovanni dice che sarebbe un problema raggiungere il notaio MURITANO, perché l’autostrada
è in pessime condizioni, esortando il notaio MONTELEONE a convincere al collega MURITANO affinché possa fare lui tutto.
Il notaio MONTELEONE dice che chiamerà lui al collega e se è disponibile a fare l’atto l’indomani mattina altrimenti lo potrà fare
lui, riferendo al SURACI Domenico Giovanni che gli avrebbe fatto sapere qualcosa. SURACI Domenico Giovanni chiede se il
“TRUSTEE” ed “GUARDIANO “ possano essere le stesse persone.
La remuneratività dell’operazione è individuata nel contenuto della conversazione che
segue, nella quale, durante la fase degli squilli, Dominique SURACI, in attesa di parlare con
lo studio notarile MURITANO di cui alla precedente conversazione, dialogando con un
soggetto non meglio identificato, riferiva chiaramente sulle possibilità d’arricchimento
derivanti dall’operazione (“bella pila”) (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
117805
SINTESI
DATA
24/10/2008
ORA
15.44.59
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+39057173198
INTEST. CHIAMATO
Notaio MURITANO Daniele
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
Nella fase degli squilli DOMENICO PARLA CON ALTRO UOMO CON LUI PRESENTE AL QUALE DICE CHE
QUANDO PARTIRÀ IL CENTRO TRA DUE ANNI, I FACENTI PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRENDERANNO MOLTI SOLDI (TESTUALMENTE “BELLA PILA”
Suraci Domenico Giovanni parla con donna la quale si presenta come addetta alla studio del Notaio MURITANO. Domenico si
presenta e chiede di parlare con il notaio per un’informazione relativa ad un atto da stipulare domani mattina. Domenico dice che
oggi dovrebbe fare gli assegni alla banca. La donna dice che il notaio sia impegnato con dei clienti.
Il SURACI si vedeva costretto a rivolgersi ad un notaio di Empoli per la pratica in
questione, ovvero il succitato MURITANO, in quanto come da lui stesso ammesso non
aveva trovato a Reggio nessun notaio disposto ad assumersi la responsabilità di firmare un
certo atto.
Anche questo elemento veniva carpito in ambientale qualche minuto dopo, nel mentre
SURACI tentava nuovamente di contattare lo studio notarile MURITANO.
Nella conversazione telefonica seguente, il SURACI riceveva dalla collaboratrice dello
studio notarile indicazioni circa l’intestazione degli assegni alla persona fisica nominata,
nonché conferma della compatibilità tra la figura del TRUSTEE e quella di un avvocato con
funzioni di giudice onorario (vds allegato 18):
LN
82
PROGR.
117809
SINTESI
DATA
24/10/2008
ORA
16.01.40
CHIAMANTE
+393358277340
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+39057173198
INTEST. CHIAMATO
Notaio MURITANO Daniele
RIT:
2052/06
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 82
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.o.
LINGUA:
nella fase di attesa Dominique SURACI parla con altra persona con lui presente alla quale dice di non aver trovato a Reggio
nessun notaio che si sia preso la responsabilità di firmare un certo atto.
_______________________________________________________________
302
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
SURACI Domenico Giovanni parla con addetta notaio MURITANO la quale comunica che il notaio è impegnato. L’addetta
comunica che il notaio ha dato disposizioni per far intestare gli assegni alla persona fisica che verrà nominata. Domenico SURACI
dice che c’è incompatibilità in quanto la persona è un avvocato con funzioni di giudice onorario. Domenico chiede di domandar e al
notaio se l’incompatibilità possa nuocere alla professione del soggetto che farà da “TRUSTEE’“. La donna controlla e riferisce che il
notaio abbia confermato che non ci sono controindicazioni basterà indicare solo nome e cognome del soggetto.
Dal contenuto delle conversazioni che si susseguono tra il 24.10.08 ed il si ha modo di
rilevare come in data 25 ottobre 2008 Dominique SURACI, come concordato con il notaio
MONTALEONE nella conversazione sopra richiamata, si recava ad Empoli presso lo studio
del Notaio MURITANO Daniele, unitamente al futuro amministratore della Immobiliare
San Giorgio, ZUMBO Natale, all’avvocato RIJLI Salvatore, GUARNA Daniele Fausto
e all’ex moglie SERGI Sabrina proprio per la realizzazione del TRUSTEE nell’ambito
della costituzione della società Immobiliare San Giorgio srl (cfr. RIT N.207/07,
progg.nn.59783, 59802, 59822, 59832, 59865, 59893, 59894, 59898 in data 24.10.08 e
progg.nn.59899, 59900, 59901, 59902, 59903, 59904, 59910, 59921 in data 25.10.08, vds
allegato 26).
Il giorno successivo alla riunione con il succitato notaio MURITANO, nella serata del
26.10.2008, Dominique SURACI organizzava invece l’incontro con gli altri soci della
Immobiliare San Giorgio srl, nello specifico con Pino RECHICHI ( padre di Marco
RECHICHI formalmente socio), con Enzo LO GIUDICE, con Bartolo BONAVOGLIA
oltre che con un altro personaggio a lui estremamente vicini come Michelangelo TIBALDI
(cfr. RIT 200/07 progg.nn.59974, 599776, 59979, 59980, 59981, 59988, 59991 del
26.10.08, vds allegato 26):
Ancora, lo stesso giorno, prima e dopo la riunione, Dominique SURACI si incontra con
Daniele GUARNA, uno dei “professionisti” direttamente interessati per la realizzazione del
TRUSTEE e suo accompagnatore a Montepulciano, presso il notaio MURITANO.
Prima della riunione (vds allegato 26) :
LN
204
PROGR.
59971
SINTESI
LN
204
PROGR.
59972
SINTESI
DATA
26/10/2008
ORA
11:40:00
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
GUARNA Daniele Fausto
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
GUARNA Daniele chiama SURACI Domenico Giovanni e gli dice che tra mezz’oretta sarà allo studio.
DATA
26/10/2008
ORA
12:09:39
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
GUARNA Daniele Fausto
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: V.Brig.
LINGUA:
SURACI Domenico Giovanni chiama GUARNA Daniela. I due convengono di vedersi nel pomeriggio alle 5 allo studio di
GUARNA.
Dopo la riunione (vds allegato 26):
LN
204
PROGR.
60014
SINTESI
DATA
26/10/2008
ORA
23:05:34
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
GUARNA Daniele Fausto
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni SURACI (Dominique) chiama GUARNA Daniele che rispondendo al primo gli dice che si trova a casa. I due
concordano per incontrarsi a casa di GUARNA.
_______________________________________________________________
303
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
60016
SINTESI
DATA
26/10/2008
ORA
23:32:01
CHIAMANTE
+393930707010
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
INTEST. CHIAMATO
GUARNA Daniele Fausto
RIT: 200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni SURACI (Dominique) con GUARNA DANIELE che rispondendo al primo gli dice di salire. Il primo gli dice di
aprire.
Complessivamente comunque nel periodo in esame venivano registrate diverse
conversazioni telefoniche tra Dominique SURACI ed i soggetti coinvolti nell’operazione
riguardante la società immobiliare San Giorgio, tra cui il succitato commercialista Daniele
GUARNA190 (con studio ubicato in via Willermin n. 7), in cui si facevano riferimenti alle
figure giuridiche del trustee e del guardiano, entrambe caratteristiche dell’istituto giuridico
del trust (vds allegato 26):
LN
204
PROGR.
58165
SINTESI
LN
204
PROGR.
59045
SINTESI
LN
204
PROGR.
59146
SINTESI
DATA
08/10/2008
ORA
16.45.03
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMATO
GUARNA DANIELE FAUSTO
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Dialogo in sottofondo durante gli squilli, Dominique con uomo in gran parte non comprensibile, si sente l’uomo dire: “ perchè prima
o poi ti beccano...una volta in cinque anni vengono...ti fanno pagare tutto...”
DATA
16/10/2008
ORA
21.11.41
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMATO
GUARNA DANIELE FAUSTO
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni SURACI (Dominique) con GUARNA Daniele, gli dice che la moglie dell’interlocutore ha fatto il comparato
con CHIZZONITI e si interessa solo di CHIZZONITI. Dominique SURACI dice che glielo ha detto alla donna che stava perdendo
tempo nella Commissione e che CHIZZONITI a lui non ha fatto niente, fa intendere che CHIZZONITI ha fatto qualcosa per la donna
e per MORISANI. Daniele dice di aver sentito quella persona che gli avrebbe detto che se ci sarebbero state novità entro
mezzogiorno gli avrebbe fatto sapere. Si vedranno sotto lo studio tra 5’.
DATA
17/10/2008
ORA
19.29.52
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMATO
GUARNA DANIELE FAUSTO
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni SURACI (Dominique) con GUARNA Daniele, gli dice che ha avuto una notizia e non sa se sia una puttanata di
una dipendente. Dominique dice che gli avrebbero detto che ieri festeggiavano perchè hanno sbloccato tutto, Daniele dice “e n on è
bonu?” Dominique risponde che non c’è nessuno più contento di lui, Daniele dice che però qualcuno non ha chiamato. Dominique lo
invita a chiamare terza persona dicendo che ha saputo che hanno risolto. Daniele dice che chiamerà chiedendo se hanno novità.
Daniele dice che ha guardato una certa cosa e dice che è veramente interessante. Dominique chiede se abbia chiamato il folle,
Daniele dice che lo chiamerà dopo e glielo accennerà. Dominique chiede se i tempi per farlo siano lunghi, Daniele risponde di no e
che si deve andare e farlo, aggiunge che è considerato quasi una società o meglio come un ente non commerciale. Dominique chiede
se si faccia da un notaio. Daniele risponde che si può fare da notaio o con scrittura privata, Dominique risponde che dal notaio è
meglio così le cose sono ufficiali ed alla luce del sole. Daniele dice che è una “cosa puliticchia, capito? perchè tu dici io te lo do,
tu lo amministri per conto di e poi se lo piglia il beneficiario”. Dominique dice che si deve vedere subito come fare, Daniele dice
di averla già guardata. Dominique dice di vedere se il “folle” è disposto a farlo domani, almeno per quel che riguarda questa prima
fase e poi lunedì si può fare l’altra. Daniele spiega che forse si può fare prima l’una e poi l’altra, dice “non so se forse addirittura
prima fai l’altra e poi gli dai quella cosa”. Dominique dice che non crede sia così e dice che ci vorrebbero i partecipanti. Daniele
dice che deve vedere. Conversazione criptica.
190 GUARNA Daniele Fausto, Nato a Reggio Calabria il 26.09.1965, ivi residente in via Nino Bixio n. 27, coniugato con
CUSUMANO Giovanna Margherita;
_______________________________________________________________
304
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione G. I. P. – G. U. P.
LN
204
PROGR.
59215
SINTESI
LN
204
PROGR.
59453
SINTESI
LN
204
PROGR.
59455
SINTESI
LN
204
PROGR.
59592
SINTESI
LN
204
PROGR.
59836
SINTESI
LN
204
PROGR.
59838
SINTESI
LN
204
PROGR.
60091
DATA
19/10/2008
ORA
12.34.15
CHIAMANTE
+393930707010
INTEST. CHIAMANTE
SURACI Domenico Giovanni
CHIAMATO
+393396813705
INTEST. CHIAMATO
GUARNA DANIELE FAUSTO
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni SURACI (Dominique) con GUARNA DANIELE, gli chiede “se il beneficiario è sempre lo stesso, si
intravede un discorso di quota qualificata?”. Daniele dice che questo si potrebbe capire ma dice che il proprietario della quota è il
trust e se sono due trust distinti e separati. Daniele dice che questo glielo dovrà dire e chiarire il notaio che farà loro il trust. Si
salutano.
DATA
21/10/2008
ORA
12.23.31
CHIAMANTE
+393396813705
INTEST. CHIAMANTE
GUARNA DANIELE FAUSTO
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Domenico Giovanni
RIT:
200/07
R.G.N.R.: 4614-06
Linea : 204
TRADUTTORE:
OPERATORE: M.O.
LINGUA:
Domenico Giovanni SURACI (Dominique) con GUARNA Daniele, gli chiede come sia la situazione, Daniele dice che gli hanno
detto che è una cosa abbastanza semplice e la faranno da Salvatore Federico (il notaio, ndr).
DATA
21/10/2008
ORA
12.24.36
CHIAMANTE
+393396813705
INTEST. CHIAMANTE
GUARNA DANIELE FAUSTO
CHIAMATO
+393930707010
INTEST. CHIAMATO
SURACI Do
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