Reggio Emilia, 21 ottobre 2015
Passo Cisa, dove è possibile la caccia alla migratoria
In relazione alla diffida inviata dall’Associazione vittime della caccia si ribadisce quanto
comunicato nei giorni scorsi, ovvero che in base al provvedimento cautelare
temporaneo adottato dal Tar - nell’attesa di entrare nel merito il 17 dicembre del ricorso
presentato da due associazioni anti-venatorie - dopo oltre 20 anni di divieto è ora
possibile cacciare la migratoria nei pressi del Passo della Cisa.
Ovviamente, come precisato nel comunicato-stampa del 16 ottobre, ciò vale per quanto
di competenza della Provincia di Reggio Emilia ed in particolare del Calendario
venatorio provinciale, che era appunto oggetto del ricorso. In materia di regime di
protezione della migratoria un passo non è infatti un punto geografico, ma in base alle
normative europee - e a caduta quelle nazionale e regionali – è un’area che si estende
per un raggio di mille metri dal valico.
Per quanto riguarda il Passo della Cisa, tale raggio per la maggior parte ricade
all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove ovviamente è e
rimane vietata qualsivoglia forma di caccia così come previsto dalle normative
nazionali.
La Provincia di Reggio Emilia può regolare l’attività venatoria esclusivamente nella
rimanente parte ed è in questa minima area del Passo della Cisa che, attraverso il
Calendario venatorio provinciale, da vent’anni aveva vietato soltanto la caccia alla
migratoria e non ad ogni specie, come ad esempio il cinghiale.
Il fine del ricorso presentato dalle associazioni anti-venatorie era probabilmente quello
di estendere, in questa piccola parte del Passo della Cisa di competenza della Provincia,
il divieto di caccia, non limitandolo soltanto alla migratoria. Che il momentaneo
risultato ottenuto - ovvero sospendere fino al 17 dicembre l’efficacia del Calendario
venatorio provinciale e, dunque, rendere possibile la caccia alla migratoria - sia in effetti
paradossale è fuor di dubbio, ma di ciò non può essere certamente essere ritenuta
responsabile la Provincia di Reggio Emilia.
Avvocato Alessandro Merlo
Ufficio legale della Provincia di Reggio Emilia
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