Periodico della parrocchia numero 34 / Estate 2011 ESTATE 2011 Sommario in copertina Giorgio Vasari “Vocazione di Pietro e Andrea” Periodico della parrocchia di San Bartolomeo apostolo Roveredo in Piano e Villotte Direttore: don Ruggero Mazzega Direttore responsabile: don Bruno Cescon Vice direttori: Francesca Muner Daniele Miotti Redazione: Enrico Gladulich Silvia Badia Collaboratori: Sergio Gentilini (per la Cultura) Bruno De Luca (per lo Sport) Eugenio Latin (per le Villotte) Hanno scritto: don Ruggero Mazzega - mons. Basilio Danelon - Enrico Gladulich - Maria De Mattia - Gianni Lorenzon - Ivana De Mattia e Adriano Valeri - don Renato De Zan - Mirella, Luisa e suor Cecilia - Chiara Soldera - Silvia Badia - Antonio Arcolin - Deborah Gelisi - Gruppo Corale Gialuth - Valentina e Barbara Falomo - Maria Vittoria Aucone - Sergio Gentilini - Marika Brun - Giacomo Bomben - Annalisa Barbariol - Gabriella Santarossa - Bruno De Luca - Eugenio Latin Commercianti, liberi professionisti, artigiani. 03 • Cara famiglia ti scrivo... 04 • Un Dono 05 • Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale 06 • Notizie dal Camerun • Il gruppo dei lettori 07 • Un atteso incontro 08 • Prima Confessione • Il mistero della Vocazione 09 • Attività della Pastorale Giovanile in Unità Pastorale 10 • GMG: perché no? 11 • “Sacro Cuore” e “Punto Gioco” 15 • Beato Giovanni Paolo II ... anche tra i roveredani 16 • Buon Compleanno 17 • 50 anni di matrimonio 18 • Musica! 19 • “Musica… e oltre” 20 • Le donne del commercio equo e solidale • I laboratori di ceramica e falegnameria di Coop Noncello 21 • Affreschi devozionali • Alla “scoperta” di Roveredo 22 • Pictor Modernus tra i giovani 23 • Polisportiva Vis-Virtus 24 • Un individuo pericoloso 26 • Le ‘nostre’ campane 27 • Una piazza da riscoprire 28 • Benemerenza dalla F.I.G.C. 29 • Fotocronaca 30 • Scrigno dei ricordi 31 • Anagrafe parrocchiale Queste le date stabilite dal Consiglio Pastorale Parrocchiale per le prossime celebrazioni dei Battesimi di quest’anno 2011; preghiamo gli interessati di attenersi a tali date, salvo particolarissime eccezioni da concordare con il Parroco 31 luglio: ore 10.30 - 28 agosto: ore 10.30 25 settembre: ore 11.00 - 30 ottobre: ore 11.00 27 novembre: ore 11.00 - 26 dicembre: ore 11.00 Orario estivo S. Messe Sabato: Domenica: ore 19.00 in parrocchiale ore 8.00 - 10.30 in parrocchiale ore 19.00 in S. Antonio Impaginazione grafica: Silvia Badia Stampa: Grafiche Risma srl • 110909 il periodico esce dal 1954. Il numero è stato chiuso il 15 maggio 2011. Redazione: Piazza Roma, 3 33080 Roveredo in Piano. [email protected] www.sanbartolomeo-roveredopn.it 2 Orari ufficio parrocchiale dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00 don Ruggero è disponibile telefonando al n. 0434 94009 numero 34 / estate duemilaundici EDITORIALE don Ruggero Mazzega Cara famiglia ti scrivo... 1. La via dell’amore tra l’uomo e la donna. «Tre cose sono per me così misteriose dice il libro dei Proverbi che non le comprendo: il percorso dell’aquila nell’aria, il sentiero del serpente tra le rocce, la rotta della nave in alto mare. E ce n’è soprattutto una quarta: la via dell’amore tra un uomo e una donna» (30,19). Il sentiero dell’uomo nel cuore della donna, la via dell’amore tra l’uomo e la donna ha in sé qualcosa di inspiegabile e di in ponderabile; la parola di Dio lo chiama mistero (Ef 5,32). Mistero non tanto come realtà oscura, ma come dimensione tanto profonda che mai nessuno riuscirà a spiegare o a esaurirne la ricchezza né per scienza né per esperienza. E ancora la parola di Dio che rivela come il cuore sia la cosa più difficile da capire e da tenere sotto controllo, sia un enigma per l’uomo stesso: «Più mutevole di ogni altra cosa è il cuore, difficilmente inguaribile, chi lo può conoscere?» (Gn 17,10). Ma perché finisce un amore? È il dramma stesso di Dio Sposo nei riguardi della sua donnasposa-Israele-Chiesa che gli fa chiedere: «Che cosa potevo fare che non ho fatto» (Is 5,4). La via dell’amore tra l’uomo e la donna è mistero nel suo nascere, nel suo evolversi, nel suo realizzarsi, nel suo morire, nel suo risorgere. È mistero il cammino d’amore di due sposi che dura oltre la morte come è mistero la vicenda di ogni amore coniugale che fallisce e che finisce. 2. Per Dio la via dell’amore tra l’uomo e la donna è il suo grande mistero Creando l’Uomo come maschio e femmina Dio gli fa scoprire e provare l’Amore, cioè, il divinumero 34 / estate duemilaundici no, e Dio ne gusta tutto l’umano. La prima e permanente rivelazione di chi sia il nostro Dio è la relazione maschio e femmina, uomo e donna, sposo e sposa, nella quale si svela la storia d’amore di Dio con l’uomo e la sorprendente coscienza della Chiesa dal concilio ad oggi. Basti ascoltare anche solo due affermazioni. Una di Giovanni Paolo II «La famiglia è il grande mistero di Dio. Come Chiesa domestica è la sposa di Cristo... non si può comprendere la Chiesa senza riferirsi al grande mistero espresso nell’essere una sola carne». L’altra è di Benedetto XVI: «L’amore tra un uomo e donna, nel quale corpo e anima concorrono inscindibilmente e all’essere umano si schiude una promessa di felicità che sembra irresistibile, emerge come archetipo di amore per eccellenza di fronte al quale tutti gli altri tipi di amore sbiadiscono». E per la Chiesa in Italia i vescovi, nel Direttorio di pastorale familiare, parlano di «annunciare, celebrare, e servire il Vangelo del matrimonio e della famiglia». La Chiesa, cioè, è chiamata non solo a dire la bella notizia sul matrimonio e sulla famiglia, ma a riconoscere che «la famiglia con il suo stesso esistere, prima che attraverso specifiche attività, in quanto stato di vita cristiana è annuncio del Vangelo e partecipa alla missione evangelizzatrice di tutta la Chiesa». 3. Per la Chiesa la via dell’amore tra l’uomo e la donna è un suo grande problema La famiglia è un soggetto forte nel magistero della Chiesa, ma è un soggetto debole nella sua prassi pastorale. Fa fatica a fare esperienza che «l’ordine e il matrimonio sono due sacramenti ordinati alla salvezza altrui... essi conferiscono una missione particolare nella Chiesa e servono all’edificazione del popolo di Dio». Spesso l’interesse pastorale per la famiglia non è dovuto al fatto che essa è in sé un soggetto creativo di Chiesa ed è grazia, ma che oggi, più che mai, fa e crea problema. I soggetti chiamati ad interagire sono ancora due: da una parte la singola persona e dall’altra la comunità (parrocchia, aggregazioni). Per cui la famiglia viene chiamata in causa o per le persone che la compongono o perché è in funzione o serve alla comunità. Ancora oggi quando la famiglia arriva in parrocchia viene divisa in singoli soggetti o per età o per categoria (bambini, ragazzi, giovani...) o per esperienze di servizio. Paradossalmente viene da chiedersi: se il matrimonio non fosse un sacramento, cosa cambierebbe della vita pastorale delle nostre comunità? È diverso fare una pastorale partendo dalla famiglia come problema o come grazia-Chiesa domestica. La Chiesa rivela il suo volto materno quando non si serve della famiglia, ma serve la famiglia, la grande opera di Dio. (da Orientamenti Pastorali, dossier “Il volto materno della Chiesa accogliente per le famiglie in difficoltà”; Carlino Panzeri) 3 EDITORIALE La nostra comunità intende sottolineare l’eccezionale avvenimento dell’arrivo del nuovo Vescovo Giuseppe con un articolo scritto per la Voce da un collaboratore inconsueto: mons. Basilio Danelon, Vicario Generale della Diocesi, che ringraziamo di cuore. Mons. Basilio Danelon Un dono La nostra Chiesa di Concordia-Pordenone ha ricevuto il dono di Papa Benedetto XVI: il nuovo Vescovo mons. Giuseppe Pellegrini. Dono presentato alla comunità diocesana dal Vescovo mons. Ovidio Poletto, in due solenni celebrazioni di ingresso, domenica 10 aprile, nella cattedrale di Concordia e nella concattedrale di S. Marco in Pordenone, con una partecipazione di numerosi fedeli e sacerdoti. Con la consegna del pastorale al nuovo Vescovo, gesto simbolico di passaggio della guida pastorale, mons. Poletto gli ha rivolto brevi parole di benvenuto: “Noi ti accogliamo nella fede come un dono grande e riconosciamo che la Chiesa di Concordia-Pordenone è particolarmente benedetta da Dio in questo Pastore. Non ti nascondiamo che nel volto della nostra Chiesa ci sono anche delle rughe, qualche stanchezza, sofferenza e fragilità. Ci conforta il sapere che in te oltre ad un pastore, avremo anche un amico che si farà pellegrino e prossimo a ciascuno di noi nello stile del buon Samaritano, con l’olio della consolazione e il vino della speranza”. Il Vescovo Giuseppe ha risposto presentandosi: “Eccomi tra voi. Accolgo tutti con grande gioia nel cuore. Vengo ad annunciare con fedeltà coraggio e passione il Vangelo di Gesù: portare il suo messaggio di salvezza e liberazione ad ogni persona in particolare ai giovani: i più vulnerabili, i più fragili, ma anche i più cari. So di trovare una Chiesa viva, ricca non solo di storia, ma di presenze vivaci, di istituzioni operose e molteplici iniziative. Tutte le accolgo e benedico con il desiderio che ciascuno metta a servizio di tutti i doni ricevuti. Mi dispongo con voi a servire tutti per amore e far sentire la vicinanza della Chiesa a tutti, in particolare a coloro che stanno vivendo situazioni di povertà, di precarietà morali e sociali. Cercherò di stare in modo semplice tra la gente negli ambienti di vita”. Queste sono le linee programmatiche del nuovo Vescovo. Alle comunità e ai singoli cristiani l’impegno di saper accogliere il dono del Signore, mettersi con generosa disponibilità in cammino con il nuovo pastore e guida, con fedeltà alla propria vocazione e missione in spirito di responsabilità per costruire una Chiesa viva nella continuità del percorso fatto con il Vescovo Ovidio “in Unitate Spiritus” e in ascolto della lieta notizia del Vangelo da meditare, vivere, annunciare con la testimonianza di vita, sollecitati dal motto del Vescovo Giuseppe: “Andate annunciate il Vangelo ad ogni creatura”. Lo stemma Nella sezione destra dello stemma, che richiama il nome del Vescovo, troviamo i simboli del pellegrino: il bastone, la conchiglia, la bisaccia. Questa bisaccia è particolare: è vuota. Essa vuole riempirsi di ciò che il pellegrino incontra lungo il suo cammino e ritiene prezioso. Nella sezione centrale troviamo i raggi con i colori missionari dei 5 continenti, cioè il mondo intero che fuoriescono da un libro aperto, il Vangelo, contornato d’oro che indica la regalità di Cristo, con l’alfa e l’omega: la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, per dire che la parola di Gesù è un annuncio di salvezza completo. Tutti i doni che il pellegrino raccoglie nella sua bisaccia non può trattenerli, può solo donarli, proclamarli. Nella sezione di sinistra sono raffigurati dei monti, due fiumi e il mare: un richiamo alla terra di Verona con il fiume Adige e Monteforte con il fiume Alpone e contemporaneamente la terra della diocesi di Concordia-Pordenone adagiata sui monti, racchiusa da due fiumi (Tagliamento e Livenza) e affacciata sul mare. Il motto: “Euntes Evangelium praedicate” - andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura (Mc. 16,15) - cioè incontrare uomini e donne là dove essi vivono. 4 numero 34 / estate duemilaundici CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE VITA DELLA COMUNITÀ Enrico Gladulich Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale numero 34 / estate duemilaundici Parrocchiale auguriamo un buon lavoro e innalziamo la preghiera: “Guarda, Signore, questi tuoi figli che ora assumono l’incarico di servire la nostra comunità. Illuminali con la tua Sapienza e sostienili con la potenza della tua Grazia, perché risuoni nelle loro parole la voce di Cristo. Infondi nei loro cuori il tuo Santo Spirito, perché lavorino per il bene del Vangelo e, nel servizio pastorale, cerchino sempre la tua gloria e il bene dei fratelli, soprattutto dei più poveri”. Un ringraziamento va a tutti i consiglieri uscenti che in questi 5 anni, ricchi di avvenimenti importanti, hanno saputo rappresentare la comunità regalando il proprio tempo, il proprio consiglio, la propria disponibilità a servire amorevolmente questa nostra Parrocchia. RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI Composizione del CPP CONSIGLIERI Nei giorni sabato 9 e domenica 10 aprile 2011, si sono svolte le elezioni per la designazione dei membri eletti del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il 14 aprile, la Commissione Elettorale composta da don Ruggero Mazzega, Italo Collavizza, Gianni Lorenzon, Giuseppe Mazzon, Maria Teresa Sanavia, ha provveduto allo spoglio delle schede con il seguente risultato: 162 schede di cui 2 bianche e 3 nulle. Il Consiglio, in carica per la durata di cinque anni, è luogo di Comunione e di Missione. Non è semplicemente una struttura organizzativo - funzionale, una Commissione sopra le altre o una centrale di studi e di programmi da calare alla base o un puro strumento democratico che rivendica ciò che gli è proprio. È espressione della Comunità ecclesiale, un luogo d’incontro di impegno pastorale: rappresenta l’intera Comunità parrocchiale nell’unità della fede e nella ricchezza e varietà di carismi e ministeri. È strumento che esprime e favorisce la comunione del parroco con l’intero popolo di Dio e dei fedeli con il loro pastore. Consente e garantisce le responsabilità di tutti i membri della parrocchia alla vita della Chiesa e alla sua missione nel mondo; è un organismo che si pone come segno rappresentativo della Comunione e della Unità di tutta la comunità locale nel duplice momento di crescita interiore e di missione; è luogo dove convergono e si fondano tutti i doni e i carismi per il servizio degli altri; dove trovano eco i bisogni, le necessità, i desideri e le attese che emergono dalla vita della Comunità locale. Al nuovo Consiglio Pastorale don Ruggero Mazzega Maria Teresa Sanavia don Fabio Magro Suor Maria Gabriella Gianluigi Gottardi Giorgio Toffoli Maria De Mattia Silvano Redivo Gianni Lorenzon Stefania Summo Vito Galderisi Enrico Pascoli Laura Cadelli Ivana De Mattia Berenice Rezzadore Silvia Badia Ivan Monaco Antonio Arcolin Enrico Gladulich Angelo Lisetto Mattia Benedet Pietro Bertolo Pierluigi De Mattia Elena Diffen Domenica Giusto Emanuela Gobbo Sergio Milani Daniele Miotti Francesca Muner Adriano Pigatto Giuliano Pozzolo Pierino Pulzato Andrea Radovan Dino Ojan presidente vice-presidente del CPP assistente suore e Commissione Battesimi diacono Consiglio Affari Economici e Oratorio Apostolato della Preghiera Ancilla Domini Lettori Ministranti e Segretaria del CPP Ministri Straordinari della Comunione Coro Adulti Coro Giovani Azione Cattolica Catechisti e Caritas Pastorale Giovanile e Segretaria CPP Scout Scuola Materna Corrispondente de IL POPOLO Casa Tramonti 5 VITA DELLA COMUNITÀ APOSTOLATO DELLA PREGHIERA - GRUPPO LETTORI Maria De Mattia Notizie dal Camerun “Bonsoir, c’est la première fois que je vous écrit par email et j’espère que vous le recevrez...” Così, in francese, la sua lingua ufficiale, invia una mail il seminarista Avom Yannick dal Camerun che il gruppo dell’Apostolato Della Preghiera sostiene economi- Il seminarista Avom Yannick (nella foto a sinistra) con un confratello e (sopra) con i compagni e il professore del III anno di Teologia. camente nei suoi studi di preparazione al Sacerdozio. Ci ha raccontato della sua malattia - polmonite - e del suo recupero. “Ho finito gli studi del primo semestre e spero di concludere bene anche l’anno”; sta facendo il terzo anno di teologia. Ha ricevuto l’accolitato che è l’ultimo passo prima del diaconato e del presbiterato. Ringrazia e saluta tutti in particolare Maria De Mattia che tiene i “collegamenti” e augura che sempre possiamo essere sale e luce del mondo. Gianni Lorenzon Il gruppo dei Lettori Don Walter Costantin scriveva nella premessa alla “Guida minima per proclamare la Parola in chiesa”: “Nel libro del Profeta Ezechiele 3,27 ritroviamo una delle più belle espressioni per sintetizzare il significato e il valore del servizio di lettore, per rilevare la grandezza del ruolo e per definire la sua identità “Quando ti parlerò ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore...” Chiunque sia il lettore o la lettrice, qualunque sia la lettura biblica da fare, quest’uomo o questa 6 donna si trovano all’improvviso nella situazione che: Dio parla a loro, Dio apre la loro bocca, Dio affida a loro la missione di parlare agli uomini in suo nome. “Quando ti parlerò…” il lettore è il primo uditore, il primo ascoltatore della Parola di Dio. Come potrebbe essere diversamente se vuole parlare in nome di Dio? “Io ti aprirò la bocca…”Dio di cui nessuno conosce la voce. Dio che nessuno ha mai visto, per parlarci apre la bocca ad un lettore. “Riferirai loro…..” il lettore serve Dio che vuol farsi sentire e per riuscirci non ha altro mezzo che usare la sua voce. Nella nostra comunità parrocchiale di San Bartolomeo, da diversi anni si è consolidato un gruppo di circa venti lettori, che si dedicano con continuità e dedizione a questo servizio. Essi sono coordinati da un calendario mensile, che fissa per ciascuno una lettura alle principali messe domenicali delle ore 9.30 e delle 11.00. Le letture delle messe festive delle ore 8.00 e 19.00 numero 34 / estate duemilaundici AZIONE CATTOLICA e prefestiva sono invece affidate a volontari presenti al momento della celebrazione. Il calendario viene esposto all’albo del sagrato e alle due bacheche poste nei pressi dell’entrata principale della chiesa ed inviato via internet ai lettori in possesso di un indirizzo e-mail. Già da due anni, il Gruppo Liturgia dell’Unità Pastorale organizza un incontro di istruzione per i lettori già “in servizio” e per chi volesse rendersi disponibile in futuro. Lo scopo è quello di migliorare il servizio della Parola e di rendere il lettore stesso più consapevole dell’importanza del suo ruolo. Don Roberto Laurita è stato il perfetto relatore dei due corsi già tenuti con grande partecipazione di lettori dell’Unità Pastorale. Confidiamo che questa collaborazione prosegua anche per il prossimo anno, e soprattutto, che porti nuove adesioni. Rivolgiamo l’invito a chi si sente di poter contribuire al bene del- VITA DELLA COMUNITÀ la nostra comunità parrocchiale, dando l’adesione al parroco don Ruggero oppure a Gianni Lorenzon [email protected] Ivana De Mattia e Adriano Valeri Un atteso incontro Il 5 maggio u.s. abbiamo incontrato don Fabio Magro, nuovo assistente diocesano di A.C. da poco residente in parrocchia. Dopo la presentazione molto serena e poco formale, gli abbiamo fatto conoscere il percorso fatto fin qui: quest’anno è iniziato con l’approfondimento di alcuni capitoli da “Educare alla vita buona del Vangelo” guidati da Piero Plazzotta e da don Ruggero, nostro prezioso assistente. Molto importante è stata la partecipazione di alcuni giovani presenti alla veglia diocesana di preghiera, svoltasi a Cordenons il 16 aprile, presieduta dal Vescovo Giuseppe. In tale occasione si è meditato sul percorso spirituale terreno della giovane Chiara Luce Badano, morta di tumore e beatificata recentemente. Don Fabio ha quindi proposto le 4 linee guida che ci accompagneranno nel triennio appena iniziato. 1 - Formazione spirituale della persona (riscoprire gli esercizi numero 34 / estate duemilaundici spirituali) 2 - La vita associativa al servizio dell’educazione (aiutare le famiglie in percorsi da proporre). 3 - L’ A.C. per il bene comune (partecipare in modo attivo anche alla vita civile e politica del paese). 4 - La cura del legame associativo (dialogare con tutti e instaurare legami associativi che portino a sentirsi corresponsabili sia a livello parrocchiale che diocesano. Un particolare incitamento don Fabio lo ha rivolto ai giovani presenti affinchè con l’aiuto e la preghiera di tutti, facciano ripartire quel servizio così bello e importante rivolto ai bambini e ai ragazzi: l’A.C. Ragazzi. Per i fututi impegni vi preghiamo di tener d’occhio il foglietto settimanale “Vita della comunità”. Grazie don Fabio e adesso attendiamo nuove occasioni per pregare e lavorare insieme. don Fabio Magro Nato il 20 ottobre 1974, viene ordinato sacerdote il 16 febbraio 2003. Ha conseguito il Dottorato in Teologia Morale. In Diocesi è Assistente Unitario e Adulti dell’Azione Cattolica; direttore dell’Ufficio Pastorale Famiglia e Vita; insegna Teologia Morale in Seminario Diocesano e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Portogruaro. 7 VITA DELLA COMUNITÀ CATECHESI don Renato De Zan Il mistero della Vocazione La Parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo in Roveredo in Piano ha organizzato per il periodo postpasquale una serie di cinque incontri sul tema della vocazione. Il tema è particolarmente importante perché tutta la storia della salvezza è percorsa dal tema della vocazione. Dio viene definito, fra i tanti modi, ho kalòn, colui che chiama. La chiamata divina è rivolta fondamentalmente a tutti affinché obbediscano alla sua verità (Gal 5,8), conoscano la sua gloria (Rm 9,24), siano santi perché Lui è santo (1Pt 1,15). Enorme, dunque, è la portata della chiamata di Dio. Si tratta di una realtà che diventa quasi impossibile per l’uomo accogliere e portare a compimento. Dio, però, è colui che dona all’uomo la possibilità di rispondere alla chiamata divina in modo adeguato perché dona al chiamato la santità e la perfezione (1Ts 5,24). Secondo il racconto delle origini la prima vocazione dell’uomo è quella di essere immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,27), a collaborare con Dio nel gestire il creato (Gen 2,8.15) ad essere interlocutore di Dio (Sir 17,1-11) e ad essere collaboratore con Dio del proprio destino (Gen 2,1617). Poi l’uomo pecca e Dio con pazienza, attraverso la vocazione 8 dei Patriarchi riprende il dialogo con l’umanità. Di questo lungo cammino, il Parroco, don Ruggero Mazzega, ha scelto delle figure indicative per gli incontri: il patriarca Abramo, il profeta Geremia, il primo degli Apostoli cioè Pietro e l’Apostolo della Genti, Paolo. Da ultimo, come riflessione conclusiva, è stata scelta la vocazione del cristiano. Per cinque mercoledì, a cadenza settimanale, un gruppo nutrito di parrocchiani e non, ha seguito le riflessioni che venivano proposte attraverso dei personaggi detti sopra. Si è trattato di immedesimarsi in alcuni testi che sono stati illustrati da don Renato De Zan. Attraverso la lettura attenta e rispettosa dei dati, i singoli brani hanno fatto emergere alcune tematiche riguardanti la vocazione che non sono tipiche solo del personaggio biblico illustrato, ma sono presenti, in modi molto variegati, anche nelle persone dei singoli credenti. Attraverso la figura di Abramo è subito emerso un particolare significativo. La vocazione avviene sia attraverso gli avvenimenti storici sia attraverso una esperienza spirituale profonda. Una non esclude l’altra. Inoltre la vocazione inizialmente non è sempre ben definita. Lungo lo svolgersi del tempo Dio interviene e attraverso altre chiamate parziali, affina e precisa quale sia la Sua volontà nei confronti del credente. Attraverso la figura di Geremia, invece, la Scrittura ha manifestato come il “chiamato” possa non sentirsi all’altezza del compito affidato da Dio. Vede oggettivamente l’impossibilità di portare a compimento ciò che Dio gli chiede. La vocazione, dunque, è chiara, ma è chiara anche la coscienza di non riuscire a portare a compimento quanto Dio chiede. Geremia opporrà alla chiamata di Dio un dato oggettivo: è giovane e nessuno lo prenderà sul serio. Anche Maria dirà all’angelo che ella è nell’impossibilità (umana) di diventare Madre. Dio rassicura Geremia perché Egli stesso metterà le sue parole nella bocca del profeta, come l’angelo assicurerà a Maria che niente è impossibile a Dio. La figura di Pietro ha fornito altri dati di notevole valore teologico. Il chiamato può, per debolezza umana, venir meno alla sua vocazione. Dio, tuttavia, non si arrende e con la pazienza e la determinazione che contemporaneamente rispetta la libertà dell’uomo e che comunque intende portare avanti il Suo piano di salvezza, Dio ri-interpella il chiamato con un dialogo non certo di rimprovero, ma di amore: Pietro mi ami tu? La risposta di Pietro è insieme conversione e modifica radicale del proprio modo di vedere il rapporto con il Maestro. Qui nasce l’Apostolo, il Papa, il martire. Paolo, il persecutore della Chiesa, ha invece offerto un modello di chiamato tutto speciale. Egli vive contemporaneamente due esperienze intrecciate insieme. Da una parte l’evento di Damasco è una vera e propria conversione: da persecutore a credente. Dall’altra, lo stesso evento è una chiamata. Paolo diventerà, da qui in avanti, l’Apostolo dei Pagani. Per Paolo la conversione è stata una chiamata e la chiamata, una conversione. C’è anche da aggiungere che l’evento di Damasco fu per Paolo un evento mistico. Visto il carattere che Paolo dimostra di avere e che si manifesta non tanto velatamente nelle sue lettere, si numero 34 / estate duemilaundici CATECHESI VITA DELLA COMUNITÀ Mirella, Luisa e Suor Cecilia può dire che l’apertura all’esperienza mistica dovrebbe far parte di ogni cristiano, indipendentemente dalla santità o dal carattere che possiede. Infine, la vocazione del cristiano, letta attraverso tre testi - la Trasfigurazione di Gesù, il discorso di Gesù sul discepolato e le parole di Paolo nella prima lettera ai Corinti - si manifesta come un invito chiaro a modellare la propria vita sulla persona di Gesù. Egli è la fede del discepolo. Come Gesù anche il discepolo è chiamato a modellare i suoi rapporti con il Padre, con la vita, con la morte, con la gioia, il futuro, il dolore, ecc. Come Gesù, poi, il credente è chiamato a coltivare il modo di pensare, di decidere e di agire tanto da poter dire come Paolo: non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me. Imitazione di Cristo e condivisione con Lui sono il fulcro di ogni ulteriore specificazione della pluralità delle vocazioni cristiani, sia orientate alla vita coniugale sia orientate alla vita da single. Ambedue sono vocazioni piene, anzi, Paolo le chiama addirittura carismi. Prima Confessione Il 17.04.2011, domenica delle Palme, abbiamo festeggiato con la Comunità l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Nel pomeriggio i bimbi di III elmentare hanno conosciuto la gioia del perdono. Per l’occasione la chiesa è stata adornata con un grande sole con al centro il volto di Gesù, verso il quale tanti girasoli volgevano le loro corolle per cercare luce, vita e calore. Come i girasoli così noi volgiamo il nostro sguardo, il nostro cuore a Gesù, sole della nostra vita. Con tanta trepidazione i bambini si sono avvicinati al Sacramento della riconciliazione, felici di ricevere la grazia che li rende preziosi come perle, capaci di donare luce, amici radiosi di Gesù pronti ad accogliere la Sua parola: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso” Silvia Badia Attività della Pastorale Giovanile in Unità Pastorale Il gruppo per la Pastorale Giovanile per l’Unità Pastorale di Fontanafredda sta prendendo corpo! A fine anno, in genere, si tirano un po’ le somme e devo dire che sebbene ci stiamo muovendo “in punta di piedi”, le proposte fatte sono ben riuscite. Ingrediente primo e fondamentale è il contributo di ciascuno dei componenti della consulta che mette anima e corpo affinché tutto sia organizzato con cura. numero 34 / estate duemilaundici L’intento è quello di far incontrare i giovani delle nostre parrocchie, farli socializzare non solo con incontri ludici ma sopratutto di fede, nei quali possono condividere la propria esperienza e sostenersi reciprocamente. Come ben sappiamo, nel mondo giovanile, molti sono i ragazzi che non hanno, forse, il coraggio di testimoniare il pro- 9 VITA DELLA COMUNITÀ PASTORALE GIOVANILE prio credo perché spesso non sono incoraggiati dai coetanei. Il nostro desiderio è che non si sentano soli in questo cammi- 10 no di crescita e sembra che i nostri ragazzi inizino ad accogliere le proposte rispondendo con una buona partecipazione. 150 i giovani che hanno partecipato, accompagnati dai loro catechisti e animatori, alla Via Crucis Giovani dello scorso 1° aprile. 5 le stazioni con partenza dalla chiesa di San Giorgio di Fontanafredda e arrivo al Santissimo Redentore di Villadolt. Il cammino accompagnato dai canti, le stazioni guidate da riflessioni di santi (quasi tutti) “moderni” quali S. Gianna Beretta Molla, don Tonino Bello, Beata Chiara Luce Badano, Beato Giovanni Paolo II. Tutte testimonianze forti, coraggiose quasi ad incitare ancora, nel ricordo di Giovanni Paolo II, questi nostri giovani a non aver paura di spalancare le porte del nostro cuore a Cristo poiché solo Lui sa cosa c’è dentro l’uomo. Bello il rientro accompagnato da canti che seppur non “liturgici” hanno dato un respiro di gioia e un ritorno a “cuor leggero”. L’entusiamo e l’ottimismo non sono mancati anche se il meteo non ci ha sostenuto nella giornata del 15 maggio dove il primo “UPtornei” ha dovuto svolgersi al chiuso dato il maltempo ma in un clima di simpatia e gioiosa sportività. I partecipanti si sono sfidati in diverse discipline quali Calcio balilla, Ping-pong, Briscola, 3sette, Scala 40. Praticamente era assente solo una Parrocchia su sette e due parrocchie erano rappresentate da un solo iscritto al torneo ma nemmeno questo li ha scoraggiati, infatti, Nave con Giacomo aiutato da Luca di Villadolt (evviva la sportività!!!), è riuscito a guadagnare il terzo posto parimerito con Roveredo: infatti don Ruggero in coppia con Roberta di Vigonovo (ri-evviva la sportività!!!) ha vinto il torneo di briscola guadagnando, appunto, il terzo posto. Al secondo posto si è classificata la parrocchia del Santissimo Redentore di Villadolt mentre il primo posto lo ha guadagnato la parrocchia di Vigonovo, padroni di casa, portando a casa la Coppa “UPtornei”. numero 34 / estate duemilaundici PASTORALE GIOVANILE VITA DELLA COMUNITÀ Chiara Soldera GMG: perché no? “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr Col 2,7). Questa è la frase di S. Paolo da cui il papa ha voluto trarre il tema per la GMG di Madrid di quest’anno. È una frase semplice, chiara, che però può non essere facilmente accettata, resa parte della propria vita: la fede è un dono che va coltivato e per dei giovani, come me, che spesso si approcciano solo razionalmente alle cose, alle esperienze, che si fanno mille domande su tutto, la fede diventa un mistero molto più incompren- sibile. Ma come cristiana mi sento di dire che l’amore, e la fede in sè, vanno oltre i dubbi e le questioni: bisogna porsi domande, ricercare Dio sempre perchè solo così lo si può incontrare. Se mi chiedessero perchè ho scelto di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid risponderei che, be’, mi sono sentita di doverlo fare, che è un’opportunità unica, a cui non si può dire di no e che... ma perchè no? Cosa c’è di più bello di incontrare miglioni di giovani della tua età o quasi, con culture alle spalle da condividere e conoscere, con domande ed idee simili alle tue e con la stessa voglia di dire “Sono qui con voi, con e per Gesù”. Negli incontri che abbiamo già tenuto in previsione della GMG, dal primo in seminario alla veglia di Cordenons, le parole fondamentali di cui abbiamo parlato sono state: CONDIVIDERE e TESTIMONIARE. Sono i verbi che riassumono il fine di ogni GMG, dal momento che partecipare ad un evento simile vuol dire innanzitutto accantonare l’io per passare al noi, riconoscersi come fratelli, come figli di Dio e dare testimonianza del suo più grande messaggio: “AMARE”. Ritrovarsi in una città con migliaia e migliaia di giovani che pregano, cantano, ballano per il Signore ti fa sentire davvero parte di una famiglia che è quella della Chiesa. Antonio Arcolin I nostri asili parrocchiali: “Sacro Cuore” e “Punto Gioco” Sintesi dei progetti e laboratori proposti durante l’anno scol. 2010/2011 alla scuola dell’infanzia “Sacro Cuore” e del nido integrato “Punto gioco” La scuola dell’infanzia “Sacro Cuore”, per rispondere ai bisogni dei bambini sulla base delle necessità degli stessi, quest’anno scolastico ha reintrodotto (oltre alla programmazione per progetti) il modello laboratoriale ai fini di un’offerta educativa più diversificata e significativa. 1. Progetto accoglienza (settembre/ottobre). Atto ad accogliere i bimbi nuovi, dedicando numero 34 / estate duemilaundici tre giornate solo al loro inserimento prima dell’arrivo dei bimbi medi e grandi e successivamente l’appoggio costante dell’insegnante trasversale. Ciò consente di avere un approccio “morbido” al nuovo contesto scolastico e sostenerli nell’accettare il distacco dai familiari. 2. Progetti fuoco, aria, terra e acqua (novembre/dicembre, gennaio/febbraio, marzo/aprile, maggio/giugno, tutte le sezioni). Questi quattro elementi della natura sono serviti quali filo conduttore della programmazione didattica. Ne sono scaturite attività che hanno accompagnato i bimbi nel lavoro di sezione a partire dal mese di Novembre. A tali progetti si sono collegate delle uscite didattiche alla Caserma dei Vigili del fuoco a PN, al Parco-zoo di Lignano Sabbiadoro e all’immaginario scientifico di Torre di PN. 3. Progetto educazione religiosa (tutto l’anno, bimbi piccoli, medi e grandi). Le attività svolte offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzando la dimensione religiosa, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a ri- 11 VITA DELLA COMUNITÀ SCUOLA MATERNA E NIDO Uscita didattica “Al riccio” dei bimbi del nido, maggio 2011. spondere al loro bisogno di significato di cui sono portatori. 4. Laboratorio tattile (ottobre/ novembre, bimbi piccoli e medi). Questo laboratorio è nato per favorire la reciproca conoscenza dei gruppi sezione dei piccoli e medi. I laboratori proposti hanno avuto come intenzionalità progettuale quella di far percepire ai bimbi le diverse sensazioni tattili offerte dai materiali a disposizione facendoli lavorare in piccoli gruppi eterogenei. 5. Laboratorio creativo (tutto l’anno, bimbi grandi). Il laboratorio si sviluppa in quattro nuclei dedicati alle stagioni le quali rappresentano un meraviglioso e naturale contenitore da cui attingere spunti da rielaborare con i bimbi, attraverso l’esplorazione e la valorizzazione di ciò che muta attorno a loro. 6. Progetto Biblioteca (tutto l’anno, per medi e grandi). Il progetto nasce dalla volontà di voler utilizzare il più possibile la biblioteca realizzata all’interno della nostra scuola offrendo un’opportunità ai bimbi di educarli al piacere di sentirsi raccontare e creando in loro curiosità, indispensabile affinchè in loro possano scaturire interesse e curiosità nella lettu- 12 ra. Si sono realizzate delle uscite presso la Biblioteca Civica del paese 7. Progetto la topologia (ottobre/dicembre). Ogni bambino è consapevole che può trovarsi quotidianamente in posizioni spaziali diverse: l’obiettivo del progetto è quello di avviarli ad una simbolizzazione sempre più precisa e corretta di questa consapevolezza mediante giochi che li coinvolgono attivamente e li guidino alla rappresentazione simbolica, padroneggiando sempre di più un linguaggio logico. 8. Progetto le nostre storie” (da gennaio a marzo, bimbi grandi). L’intenzionalità progettuale di questo lavoro nasce per potenziare le capacità linguistico/ lessicali e stimolare ipotesi di un “finale per le storie”. 9. Progetto dò i numeri con la matematica!!! (da gennaio a giugno, bimbi grandi). Il progetto si basa sulle competenze e sulle dimensioni di sviluppo dei bambini dell’età prescolare partendo dalla “matematica parlata” per evolversi verso quella “simbolica e scritta”. Si concretizza sulla consapevolezza che tante attività dei bimbi richiedono abilità matematiche di discriminazione, conteggio, misurazione, classificazione, quantificazione, localizzazione, ecc. 10. Progetto parole, parole che divertimento (da gennaio a giugno, bimbi grandi). Molte delle attività svolte nella scuola dell’infanzia hanno come finalità l’acquisizione dei prerequisiti necessari al bambino per poter affrontare in seguito l’apprendimento della lettura e della scrittura; questo progetto quindi ha come finalità l’avvicinare il bimbo alla lingua scritta e scoprirne i suoi aspetti più caratteristici. 11. Laboratorio di musica. L’educazione musicale è inserita nel P.O.F. della nostra scuola Progetto acquaticità in collaborazione con la piscina Gymnasium di PN. numero 34 / estate duemilaundici SCUOLA MATERNA E NIDO come strumento utile ed importante che contribuisce allo sviluppo della personalità attraverso l’espressione musicale e vocale. Essa deve costituire per il bambino qualcosa di vivo, spontaneo, rappresentando per lui un altro modo di esprimersi, non molto distante da quello abituale, cioè il linguaggio. Lo scopo sarà dunque non quello di formare futuri musicisti, ma quello di far sì che il bambino si senta più felice, più libero, più “se stesso” e possa così esprimere con intensità sempre maggiore tutta la ricchezza del suo mondo interiore. Tutto questo sarà più facile se iniziato nell’età della Scuola Materna, quando la spontaneità del bambino facilita ogni espressione e quando la sua stessa natura lo porta a registrare e imparare facilmente quanto gli viene proposto. 12. Laboratorio di pratica psicomotoria. Le sedute di pratica psicomotoria rappresentano un’operazione educativa che mette il bambino in un contesto pensato per lui, per permettergli di vivere un percorso di maturazione in un clima di sicurezza, di accettazione e fortemente relazionale. Il laboratorio di pratica Psicomotoria permette a ogni bambino di fare esperienze nuove, intense e motivanti sia sul piano del rapporto con gli altri che su quello della scoperta delle proprie capacità e limiti. Per tale attività la scuola si avvale di psicomotriciste esterne e anche di un’insegnante interna che segue solo la sua sezione. 13. Laboratorio di lingua inglese (bimbi grandi, da ottobre ad aprile). S’intende offrire un’opportunità ai bambini di cinque anni al fine di arricchire la loro personalità e le capacità espressivo-creative per una migliore socializzazione. Più che a precise conoscenze linguistiche si mira a sensibilizzare i bambini alla numero 34 / estate duemilaundici nuova lingua. Il percorso si articola attraverso il gioco, canzoni tradizionali inglesi per l’infanzia, drammatizzazione di alcune fiabe familiari e tipiche inglesi. La scuola si avvale di un’insegnante esterna. 14. Progetto educazione ambientale. Questo progetto, che è stato proposto a tutte e tre le sezioni della scuola, ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare i bimbi a come produrre meno rifiuti possibile. Il progetto ha proposto un itinerario dove, attraverso attività di sezione e laboratori si sono motivati i bambini ad adottare atteggiamenti, comportamenti e stili di vita che consentano di ridurre il più possibile i rifiuti. Il progetto “io riciclo” proposto dalla nostra scuola è stato integrato dal laboratorio didattico “rifiuto in che senso?” realizzato con la collaborazione di esperti esterni (Eupolis) e dalla collaborazione della scuola Statale con le attività del progetto “da cosa nasce cosa” per il quale il Comune ha partecipato offrendo alle scuole un contributo pari ad Euro 1.000,00. 15. Progetto acquaticità. Introdotto lo scorso anno scolastico, questo progetto è stato richiesto dai genitori e ripresentato quest’anno per il notevole successo ottenuto. L’attività acquatica, che viene proposta alle sezioni dei bimbi medi e grandi, ha come fine la conoscenza dell’ambiente piscina, conoscenza dell’acqua, l’adattamento psicologico per il controllo dell’ansia per superare la paura dell’acqua, rafforzare l’autonomia personale oltre che la gioia, la serenità ,la sperimentazione e l’iniziativa. Viene eseguito presso la piscina Gymnasium di Pordenone da personale specializzato. Il nido integrato Punto Gioco con le sue quattro sezioni omogenee per età, propone attività VITA DELLA COMUNITÀ Pratica psicomotoria. Progetto biblioteca in collaborazione con la biblioteca civica di Roveredo in Piano. Laboratorio di musica in collaborazione con la Filarmonica di Roveredo in Piano. facenti capo a progetti comuni, tarati in modo differente a seconda dell’età dei bambini. 13 VITA DELLA COMUNITÀ SCUOLA MATERNA E NIDO Sintesi progetti nido integrato della comunicazione linguistica “Punto Gioco” - periodo settem- proponendo attività strutturate e meno con condivisione di oggetti, bre -maggio a. s. 2010/2011 Progetto di educazione ambientale con la collaborazione del Comune di Roveredo in Piano. Alcuni momenti nella Casa parrocchiale di Tramonti di Sotto. 14 I bimbi frequentanti la struttura del nido integrato sono suddivisi in 4 sezioni omogenee per età chiamate: coccodrilli, elefantini, pesci e tartarughe. Le attività proposte fanno capo a progetti didattici comuni, tarati in maniera differente a seconda delle età dei bimbi. Dopo il periodo dell’inserimento che coinvolge bimbi ed insegnanti per circa due mesi (settembre/ottobre) al momento sono stati proposti questi 3 progetti: 1. Coloriamo il Natale con proposte inerenti all’area emozionale consolidando le dimensioni relative alla consapevolezza emotiva e della dimensione religiosa e proponendo attività percettive a livello sensoriale ed emozionale. 2. Evviva il Carnevale con proposte inerenti alle aree dell’identità, relazione e comunicazione, consolidando le dimensioni dell’iniziativa personale, della relazione condivisa, dell’ascolto e spazi, idee e ascolto dell’altro. 3. I colori della natura con proposte inerenti all’area della comunicazione/ascolto/linguaggio predilegendo gli aspetti dell’ascolto consapevole, ascolto guidato, ascolto dell’altro. Vengono fatte fare esperienze in riferimento al linguaggio cromatico. Per concludere, domenica 8 maggio 2011, assistiti da una splendida giornata, in ben oltre 160 partecipanti ci siamo ritrovati nella casa Parrocchiale di Tramonti quale momento di condivisione con le famiglie. Dopo la celebrazione della S. Messa un’ agguerrita schiera di cuochi genitori ci hanno deliziato proponendo un menù da veri chef. Confidiamo di ritrovarci ancora più numerosi il prossimo 10 giugno a conclusione dell’anno scolastico alla tradizionale “festa del ciao” dove verranno salutati i bimbi della sezione dei grandi che si apprestano ad effettuare, a settembre, il passaggio alla scuola primaria. numero 34 / estate duemilaundici ROVEREDANI IN FESTA VITA DELLA COMUNITÀ Beato Giovanni Paolo II ... anche tra i roveredani 1985 - Giovanni Paolo II incontra Augusto Cigana in occasione dell’udienza con i sordomuti. Alberto Turchet, accompagnato dalla sua mamma, riceve una carezza da Giovanni Paolo II. Maggio 2003 - Il Primo Maresciallo Bersagliere, Maurizio Redivo, riceve dalle mani di Giovanni Paolo II la fiaccola della pace e della speranza, portata da Roma a Lourdes, con una corsa a staffetta, da 5 tedofori militari in occasione del pellegrinaggio militare internazionale, dopo aver percorso un totale di 1.609 km in 9 giorni. Essa è stata testimone, in un entusiasmante viaggio itinerante, di numerose manifestazioni e testimonianze dei valori universali come la pace e la fratellanza che accomunano persone che vivono in luoghi diversi, concludendo questa straordinaria corsa nel santuario di Lourdes, luogo di sofferenza e di speranza ma anche di pace e serenità interiore. numero 34 / estate duemilaundici 15 VITA DELLA COMUNITÀ ROVEREDANI IN FESTA Luigia Bertolo, il 22 gennaio 2011, ha festeggiato i suoi 100 anni con i suoi 8 figli, 18 nipoti, 26 pronipoti e i 6 figli dei pronipoti. Domenica 6 febbraio si è svolta la festa per i 91 anni di Ida Redivo nata il 2 febbraio 1920. Presenti i figli Bruna, Pietro e Franco con rispettive famiglie, figli e nipoti. Per l’occasione l’hanno raggiunta la nipote Stefania da Bergamo, il marito e l’ultimogenita Erika. Lo scorso 19 febbraio, collaboratori e amici hanno organizzato una festa di compleanno in Oratorio per la nostra superiora Suor Maria Gabriella e il parroco don Ruggero Mazzega. 16 numero 34 / estate duemilaundici ROVEREDANI IN FESTA VITA DELLA COMUNITÀ Annniversari 50 anni di matrimonio A sinistra: Olimpia Zecchin e Ferruccio Benedet festeggiano, insieme alla famiglia, i loro 65 anni di vita insieme. Sotto: Rina Ongaro e Franco Babuin, il 30 aprile scorso insieme ai quattro figli, ai quattro nipoti e ai parenti hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio. A sinistra: Ines Barbaresco e Enrico Fasolo hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio con i figli e parenti tutti. Sopra: 3/04/1961 - 3/04/2011. Nozze d’oro per Marisa Menna e Nicola Summo, ritratti con i nipoti Federica, Alessia, Marco, Francesca ed Alessandra. A sinistra: Lidia Redivo e Armando Santin hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio con i figli che augurano loro ancora tanti anni insieme. numero 34 / estate duemilaundici 17 ASSOCIAZIONI Deborah Gelisi (12 anni) Musica! La Società Filarmonica di Roveredo in Piano è stata fondata nel 1873 e su volere di un gruppo di persone appassionate alla musica. Questo sodalizio ha superato la prima guerra mondiale, la crisi economica del 1929, la seconda guerra mondiale e supererà sicuramente, senza nessuna difficoltà, anche l’attuale crisi economica, ciò a dimostrare che la musica unisce e aiuta a superare le gravi difficoltà che i popoli attraversano, perché essa rappresenta una grande famiglia e un punto di riferimento per le vecchie e le nuove generazioni, che nella banda musicale si ritrovano. Essere un componente della banda musicale di Roveredo è un motivo d’orgoglio perché si sente la necessità di portare avanti questa istituzione creata dai nostri antenati; inoltre il nome di Roveredo in Piano viene esportato in ogni dove, rallegrando le centinaia e centinaia di persone che ci ascoltano durante i nostri concerti. Imparare la musica dal vivo, andare costantemente alle prove musicali e partecipare alle uscite, è un modo per educare e far crescere gli individui e questo ci servirà soprattutto nella vita, insegnandoci a relazionare con gli altri e il rispetto nelle attività quotidiane e soprattutto nel mondo 18 del lavoro. Il clima della banda non è rigido come qualcuno può pensare, ma è un clima allegro dove si rafforzano le vere amicizie, tra persone anche di età diverse; per quanto mi riguarda, infatti, presso la Filarmonica di Roveredo in Piano ho maturato delle fantastiche amicizie, che penso mi rimarranno per sempre. Io mi auguro che nuovi ragazzini si avvicinino ad imparare la musica attraverso la B-Band, perchè in quest’epoca della tecnologia avanzata (computer, Facebook, I-Phone, cellulari d’ogni tipo, Play-Station e qualsiasi altro video-gioco), la banda musicale è il miglior antidoto per distogliere l’attenzione dalle sopra citate tecnologie, in quanto suonando siamo noi gli artefici del costruire e sicuramente non siamo soggetti passivi. Basti pensare che solo nel mese di maggio oltre al bellissimo saggio allievi, con l’intero oratorio gremito in ogni posto che ha chiuso (mancano solo gli esami finali) l’anno scolastico, la banda giovanile B-Band ha partecipato per la prima volta il 7 maggio a Corno di Rosazzo UD (nella categoria superiore nonostante la giovanissima età dei componenti) al Concorso Regionale di Bande Giovanili piaz- zandosi al quarto posto. Sempre presente nel sociale, sabato 14 maggio la Filarmonica ha organizzato proprio per la B-Band e la Bimbo-Band, un bellissimo spettacolo benefico a sostegno dell’Associazione “L’Arcobaleno ONLUS” di Porcia, proponendo, in collaborazione con la prestigiosa “Scuola di Danza Dania – Città di Pordenone” e patrocinato dal Comune di Roveredo in Piano, di Porcia e in coedizione con la Provincia di Pordenone, presso il Teatro Auditorium Concordia di Pordenone, un Concerto denominato”Musiche dal Mondo” che ha visto l’intero teatro gremito, spaziando da musiche originali per banda ad arie celebri come il “Nessun Dorma” di Puccini, allo “Schiaccianoci” di Tchaikosvky con la Bimbo-Band. A giugno poi un grande regalo per i nonni di Casa Serena a Pordenone con la B-Band in concerto e la Rassegna Regionale di Valvasone insieme alla BimboBand. La Filarmonica a luglio partirà poi per la volta del Lussemburgo per grandi concerti (di cui uno in Piazza d’Armi in Città del Lussemburgo) e gemellaggi. Vi aspettiamo numerosissimi ai nostri concerti e manifestazioni. numero 34 / estate duemilaundici ASSOCIAZIONI Gruppo Corale Gialuth “Musica… e oltre” Taluni pensano alla musica come una scatola piena di offerte disparate, perlopiù noiose e “di nicchia”. Noi crediamo che la musica, in particolare quella corale, sia invece un modo per crescere culturalmente, fare festa, condividere le gioie e i dolori della vita e perché no, distrarsi dalle “beghe” quotidiane e dalla quotidianità stessa che è fonte di stress e di litigiosità. “Soul food” ovvero “cibo per l’anima”: questo è la musica per noi. Quando abbiamo cominciato a pensare ai festeggiamenti per il nostro 25° compleanno, ci siamo posti molte domande: “Organizziamo una celebrazione? Incidiamo un CD? Scriviamo un libro? Organizziamo qualche concerto? Invitiamo altri cori?”. Troppo poco; troppo scontato. La nostra deve essere più di una festa; deve essere una “ri-nascita”. Dobbiamo riuscire a coinvolgere tutta la comunità roveredana. Vogliamo stupire. Vogliamo che tutti i coristi che hanno cantato con noi siano fieri di noi e del nostro percorso, vogliamo che i nostri concittadini ci conoscano. Quando abbiamo partecipato alla “Notte Tricolore” ed abbiamo eseguito quattro brani nel Palazzetto dello Sport (tutto tranne numero 34 / estate duemilaundici una buona sala per ascoltare un coro), molte persone tra il pubblico presente ci hanno detto che non avrebbero mai creduto che un coro potesse fare quel tipo di repertorio. Molti non ci avevano mai sentito cantare. Molti, forse, non sapevano nemmeno della nostra esistenza! Eppure, sono 25 anni che facciamo parte delle associazioni roveredane! In questi lustri abbiamo girato tutte le regioni d’Italia, abbiamo cantato per più di mezza Europa, abbiamo partecipato e vinto concorsi, abbiamo portato in giro con orgoglio il nome del nostro paese. Abbiamo partecipato a centinaia di concerti e progetti importanti. Abbiamo cantato nelle piazze, in grandi teatri e in bellissime chiese. Per il nostro 25°, organizzeremo il concerto di “Voci dal mondo” venerdì 8 luglio. Questo appuntamento con cori provenienti da diverse parti del mondo è or- mai divenuto tradizione e, proprio le compagini che negli anni scorsi hanno cantato per noi, hanno riscosso notevole successo al Concorso Internazionale “C.A. Seghizzi” di Gorizia, vincendo sempre importanti premi. Ancora in luglio saremo impegnati nell’incisione di un CD che vuole essere una fotografia del percorso compiuto sino ad oggi. Contemporaneamente, proporremo una mostra fotografica che ripercorra la nostra storia, inserita nella storia del paese. La mostra sarà presente durante la Sagra del Gialut e proseguirà in Municipio. Poi, in autunno, ci sarà la nostra Rassegna Cafe’ Denole che, proprio in occasione dell’anniversario, ospiterà cori importanti. Inoltre, ci piacerebbe poter organizzare una “giornata della musica” nella quale coinvolgere le altre associazioni musicali di Roveredo e qualche personaggio famoso della musica pop italiana. Oltre a ciò che proporremo a Roveredo, abbiamo ricevuto per il 2011 molti inviti per concerti importanti tra i quali vale la pena sottolineare l’esecuzione della “Missa Audi Filia” nel Duomo di Giarre (Ct) nei primi giorni di dicembre, e due concerti di “vocal pop” in Toscana nel periodo dell’Epifania. Per una piccola entità come la nostra ci pare davvero molto. Gradiremmo che tutti voi che state leggendo, partecipaste alle nostre proposte per vedervi sempre numerosi e festeggiare insieme degnamente questo nostro compleanno. BUONA MUSICA A TUTTI!!! 19 ASSOCIAZIONI Valentina e Barbara Falomo Le donne del commercio equo e solidale Il 14 maggio si festeggia la giornata mondiale del commercio equo e solidale: non è forse una data da segnare nei calendari come Natale e Pasqua, ma è certamente un’occasione speciale per tutte le realtà nel mondo che contribuiscono attivamente alla costruzione di un’economia equa e giusta. Dai produttori ai volontari di bottega. Quest’anno Altromercato, la principale organizzazione di commercio equo in Italia e di cui L’altrametà di Pordenone è socia, dedica la giornata alle donne: “fatto dalle donne per le donne” è lo slogan scelto. Si tratta di un riconoscimento rivolto all’universo femminile, motore pulsante dell’economia nella società di oggi, sia nei Paesi del Nord che in quelli del Sud del Mondo. “L’importanza del ruolo della donna nella società odierna è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo il loro prezioso contributo, anche nell’ambito specifico del commercio equo e solidale, non viene riconosciuto a sufficienza. Troppo spesso, infatti, le donne, ancora oggi, soffrono di una posizione sociale marginale e di indigenza”, dichiara Guido Vittorio Leoni, Presidente di Altromercato. “Con l’iniziativa ‘Fatto dalle donne per le donne’ si vuole sottolineare il ruolo che il commercio equo e solidale può avere e per molte donne già ha, come strumento di riscatto, emancipazione ed empowerment”. Secondo dati ufficiali, il ruolo delle donne in agricoltura è fondamentale, poiché tra il 50 e l’80% di esse lavora in questo settore, ma non in ruoli di rappresentanza o direttamente legati alla vendita, considerati invece maschili. Il sistema di mercato tradizionale fomenta le differenze di genere. Nel commercio equo, le donne rappresentano il 70% dei produttori, non è un caso se si pensa che molte cooperative di cui fanno parte nascono con lo scopo di sostenere e ridare dignità agli individui più deboli della società, tra cui proprio i malati e le donne. Queste hanno la possibilità di affermare i propri diritti attraverso il lavoro, divengono autonome, riacquisiscono un ruolo sociale e contribuiscono al sostentamento delle proprie famiglie. Il fatto che gran parte di loro rivesta anche ruoli dirigenziali e amministrativi dipende da due fattori: da un lato, lo statuto del commercio equo e solidale prevede la parità di generi e la democrazia organizzativa, permettendo quindi a tutti i componenti delle organizzazioni appartenenti di partecipare attivamente alla gestione e ai processi decisionali; dall’altro, sono le donne stesse che divengono consapevoli di sé e della propria capacità di agire. Questo è l’empowerment femminile, un processo che coinvolge individuo e collettività insieme e che destruttura il significato di potere: esso è prima di tutto capacità e possibilità di agire, oltre limiti e stereotipi, che richiede maturazione e consapevolezza. Maria Vittoria Aucone I laboratori di ceramica e falegnameria di Coop Noncello Coop Noncello, cooperativa di servizi con sede a Roveredo in Piano, da più di 10 anni gestisce al suo interno un laboratorio di ceramica ed uno di falegnameria. I gruppi di lavoro sono formati da pazienti del Distretto di Salute Mentale della provincia di Pordenone, i quali, coordinati da istruttori con competenze nello specifico campo, hanno la possibilità di esprimere la loro creatività realizzando prodotti in ceramica ed in legno. 20 Lo scorso anno il laboratorio di ceramica, su progetto dell’istruttrice, ha prodotto un oggetto chiamato “pout-aux-fous” (pentola folle) il quale è stato presentato con grande successo nell’ottobre 2010 alla manifestazione di “Slow Food” a Torino, all’interno del programma di “Terra madre” ed alla manifestazione appena conclusasi di “Squisito!” a San Patrignano. Questo prodotto fa parte di una serie di oggetti che il laboratorio propone come solu- zioni di regalo ed inoltre, a richiesta, è in grado di produrre articoli per ogni tipo di cerimonia come battesimi, comunioni e matrimoni. Il laboratorio di falegnameria si diversifica in due attività ben distinte: la produzione di piccoli oggetti come taglieri, mensole porta spezie, piattaie, pannelli decorativi, sottopentola, etc., utilizzando legno di recupero (ad esempio i bancali), mentre la seconda attività impegna il gruppo numero 34 / estate duemilaundici ARTE CULTURA Sergio Gentilini di lavoro nel restauro mobili antichi e nel recupero ed ammodernamento di mobili che versano in cattivo stato. Affreschi devozionali Roveredo si arricchisce di un’altra immagine che raffigura la Madonna di Motta di Livenza (Treviso) apparsa il 9 marzo 1510 a tal Giovanni Cigana mentre pregava ad un capitello, tutt’oggi esistente: sul luogo in seguito è sorto l’attuale celebre “Santuario della Madonna dei miracoli”. Il dipinto, di forma circolare, opera del roveredano Vincenzo Muriano, compare in Via Cavour sulla parete esterna dell’abitazione della famiglia Cigana-Nadal, molto devota e religiosa, che ha voluto anche con questa immagine invocare la protezione della Vergine sulla propria famiglia. Sergio Gentilini Alla “scoperta” di Roveredo I nostri istruttori, inoltre, sono disponibili ad organizzare corsi di ceramica e restauro per gruppi di scolaresche. I laboratori, che hanno sede presso Coop Noncello, in Via dell’Artigianato, 20, Roveredo in Piano, si possono visitare liberamente da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Per informazioni contattare il numero 0434-386811. numero 34 / estate duemilaundici Interessante l’iniziativa delle scuole medie di Roveredo, realizzata nel mese di marzo: dopo una accurata ‘ricerca’ da parte degli scolari della Prima Media A e B è seguita la visita ai Capitelli roveredani di sant’Anna, della Madonna del vial, della Madonutha de la lovèra e di san Bastian, accompagnati dallo scrivente, che si è complimentato per i loro ‘risultati’ raccolti anche in alcuni fascicoli, corredati da altrettante immagini fotografiche, a futura memoria. La lodevole iniziativa è stata coordinata e seguita dalle insegnanti proff. Maria Brunetta, Lara Bottos e Stefano Marcogliese cui rivolgiamo i più vivi complimenti per il felice ‘esperimento’ storico-artistico e religioso, unitamente alla preside prof. Carla Varnier. 21 CULTURA LIBRI Marika Brun Pictor Modernus tra i giovani Folto pubblico a Roveredo per la presentazione del libro “Pictor Modernus - gli ultimi giorni del Pordenone tra storia e leggenda” degli autori Alberto Magri e Roberto Vecchione. Saluto dell’assessore Barbariol e introduzione di Sergio Gentilini. Alberto Magri - poco più che ventenne - ha dato alla luce il suo progetto quinquennale illustrando magistralmente la storia del Pordenone, scritta a quattro mani - con l’aiuto dell’amico Roberto Vecchione. La casa editrice L’Omino Rosso ha creduto nella potenzialità dei due giovani autori che hanno saputo raccontare in modo semplice e diretto alcuni aspetti della vita del pintòr - pensando ad un target giovanile. Ecco il motivo per cui la storia fa da cornice per dedicare maggior spazio alle illustrazioni che fanno sognare e piacciono - create, appunto, dal figlio d’arte Alberto Magri, di Roveredo in Piano. Opere realizzate, dopo attento studio e numerosi sopralluoghi nelle località familiari del Pordenone quali, Venezia o Ferrara - dove morì nel 1539. Inevitabile l’intensa ricerca per ricostruire più fedelmente possibile il quotidiano del Cinquecento. Molte erano infatti le proposte artistiche a quel tempo tanto che il Pordenone cercò di distinguersi facendo emergere la propria identità pittorica. Non a caso il duca Ercole II d’Este lo scelse per realizzare i cartoni prepara- 22 tori per gli arazzi, emblema di eleganza di corte. Gli autori hanno scelto di raccontare la storia in chiave fiabesca, una dimensione quasi teatrale, guidando anche il bambino lettore al percorso del pictor modernus rappresentando luoghi e personaggi significativi. L’intento è quello di stimolare fantasia ed interesse nel lettore per accompagnarlo dentro la storia. Fumetto o libro illustrato? La risposta la troverete tra le bellissime pagine di questo piccolo capolavoro locale di Alberto Magri e Roberto Vecchione. numero 34 / estate duemilaundici STORIA ROVEREDANA CULTURA Giacomo Bomben Polisportiva Vis-Virtus La Polisportiva è stata originariamente fondata nel 1911 da un pioniere dell’associazionismo e dell’aviazione, il milanese di Porta Romana Cirillo Steffanini (1859-1946), in arte Stephenson, socio della Società Ginnastica Milanese Forza e Coraggio. Fu protagonista nel 1891 all’Arena di Milano della prima ascensione di una mongolfiera da lui realizzata e di numerose esibizioni, volava appeso ad un trapezio utilizzando una mongolfiera, cosa rara in quel periodo dominato dai palloni a gas, dopo circa 200 ascensioni entra a far parte della Brigata Specialisti Genio dell’esercito. Oltre a costituire il sodalizio sportivo, Steffanini fu l’ideatore della costruzione, che avvenne ad opera del volontariato roveredano, di un fabbricato adibito fino ad una trentina d’anni fa a teatro e cinematografo, fu regista e realizzatore di manifestazioni teatrali e musicali, organizzatore di gare sportive, promosse anche la costituzione di un Comitato Pro Roveredo, allo scopo di dotare il paese di un mezzo meccanico per lo spegnimento degli incendi. La sala Vis et Virtus, edificata nel centro dell’abitato, fu il fulcro di molte attività: la ginnastica, il teatro, poi feste da ballo, sala riunioni, ecc., l’associazione diede anche vita alla prima squadra di calcio. Attorno agli anni ‘70 la Società venne congelata dall’allora Consiglio Direttivo in attesa di tempi migliori. numero 34 / estate duemilaundici 1926 - Cirillo Steffanini “Stephenson”; ascensione libera in mongolfiera (foto: museo pro patria). Sopra: la scritta all’ingresso del cortile dello stabile. Sotto: lo stabile della “Vis-Virtus”, ex teatro e cinimatografo, chiuso da tempo inizia a dare segni di cedimento. 23 CULTURA STORIA ROVEREDANA Annalisa Barbariol Un individuo pericoloso Non ricordo esattamente a quando risalga il primo accenno a questo mio originale bisnonno. Quel che è certo è il fatto che spesso sentii i miei genitori dirsi l’un l’altro: “ Te te penseto de che vuolta che ‘l nono Piero…”, formula di rito che dava il via al racconto di uno dei tanti aneddoti per i quali il bisavolo era famoso. Così negli anni mi feci l’idea che il suddetto nono Piero fosse un individuo assai originale, indubbiamente generoso ma così fuori dagli schemi da immaginarlo oggi come un hippy ante litteram. A quanto si diceva, la sua originalità si era manifestata soprattutto dopo il suo confinamento a S. Onofrio di Calabria, durato tre anni e dovuto a “dichiarazioni antifasciste” in un’epoca che indubbiamente lasciava molta poca libertà di espressione. Per un fortuito caso della vita, qualche mese fa lessi un articolo che informava in merito all’apertura, negli Archivi di Stato, del Casellario Politico Giudiziario e capii che vi era la possibilità di accedere a tutta la documentazione. Così, inoltrata la richiesta, con una celerità che mai si attribuirebbe ad un ufficio pubblico, ricevetti la risposta e, a stretto giro di posta, copia di tutto il carteggio intercorso fra 24 la Prefettura di Udine e il Ministero fra il 1934 e il 1941. Ebbi così fra le mani diversi atti che mi permisero di far luce sulle vicende che portarono al confinamento del bisnonno in terra di Calabria. Negli atti del 27 ottobre 1934 a firma del Prefetto di Udine, si documenta che il roveredano Barbariol Pietro fu Osvaldo (23.7.1869 - 24.1.1949), confinato politico, “è irriducibilmente contrario al Consorzio irriguo Cellina - Meduna; si è opposto in tutti i modi e con tutti i mezzi al pagamento dei contributi al consorzio stesso, vantandosi con gli abitanti del luogo che nessuna autorità riuscirà mai a farlo pagare”. Si precisa inoltre che il soggetto “… pur trovandosi in buone condizioni economiche … da S. Onofrio, dove in atto si trova, ha scritto al figlio di non pagare assolutamente il contributo.” Nel documento si respinge infine la sua domanda di grazia poiché l’uomo “si guarda bene dal promettere di modificare il suo atteggiamento riprovevole.” La stessa Prefettura, in data 28 marzo 1941, scrive al Ministero dell’Interno precisando che “l’antifascista in oggetto non è iscritto al P.N.F. né numero 34 / estate duemilaundici STORIA ROVEREDANA CULTURA ai Sindacati Fascisti e sebbene di avanzata età non ha dato sincere prove di ravvedimento politico.” Si chiarisce inoltre, con una formula piuttosto lapidaria, che “viene vigilato”. Segue un carteggio fra le due amministrazioni con richieste di ulteriori approfondimenti. Il Ministero dell’Interno, in una notarella del 15 maggio 1941 chiede quindi alla Prefettura di Udine “in base a quali elementi l’individuo in oggetto sia stato considerato antifascista” e si risponde dicendo che “il nominato è da considerarsi antifascista per aver a suo tempo ostacolato e fatto propaganda contraria, fra i contadini del luogo, alla costituzione del Consorzio irriguo Cellina-Meduno, rifiutandosi inoltre di versare il relativo contributo dimostrando così di far opera contraria alle direttive del Regime.” Questo è quanto emerge dalla documentazione in mio possesso. I parenti rammentano invece che, nel periodo di confinamento, il suddetto bisnonno fu ricoverato presso la canonica del paese di S. Onofrio, dove continuò a fabbricare zoccoli che distribuiva fra i bisognosi del luogo. Si racconta pure – e questa è la nota di colore che maggiormente viene menzionata - che “per far dispetto a Mussolini” egli si fosse rifiutato di lavarsi per i tre anni del periodo di confinamento. A tale proposito gli anziani ancora ricordano l’aspetto di quest’uomo, al momento del ritorno a casa, e ripetono una sua frase “Al someava un individuo… e che… pericoloso…”. numero 34 / estate duemilaundici 25 CULTURA STORIA ROVEREDANA Sergio Gentilini Le ‘nostre’ campane Una recente convenzione tra la Protezione civile regionale e le Arcidiocesi e le Diocesi del Friuli Venezia Giulia è stata firmata il 6 maggio di quest’anno nel Castello di Udine. Rinasce pertanto con questo accordo, un’antica tradizione radicata nel nostro territorio, quella degli “scampanotadôrs”, utilizzando le campane anche per avvertire la popolazione in caso di necessità. Con questo accordo i volontari della Protezione civile potranno accedere alle centinaia di torri campanarie della nostra Regione (circa 600 in Friuli) se dovesse scattare un’emergenza, per suonare ‘a martello’ le campane e mettere così in allerta i cittadini in caso di imminente pericolo, anche in caso di calamità che impediscano l’uso dei moderni sistemi di comunicazione. In tal modo si viene a ricuperare un’antica radicata tradizione della nostra terra: infatti sin dal Medioevo il suono delle campane ha scandito i ritmi della vita individuale e collettiva, segnando il tempo della festa e del lavoro. Simboli sonori della comunità le campane hanno da sempre svolto una pluralità di funzioni: hanno sottolineato le festività, i momenti di gioia collettiva, annunciato incendi, disgrazie e malattie, richiamato alle armi, scongiurato la grandine, invocato l’aiuto e la protezione divina. Un linguaggio il loro, diverso da paese a paese, simile ma non uguale e ogni campana ha il suo suono specifico. Ultimamente si è proceduto ad un interessante censimento dei campanili e delle campane (vèdasi un recente libro in tal proposito, primo di una collana che schederà l’intero territorio regionale). Piace ricordare qualche dato riferito a Roveredo, dove un tempo le ‘nostre’ campane oltre al servizio ecclesiastico, dal marzo 1880 servivano anche per altri scopi: la campana minore chiamava gli alunni alla Scuola pubblica; la mezzana suonava per avvisare la popolazione dell’arrivo del Medico di Condotta; la campana maggiore serviva per la batteria dell’orologio comunale appllicato alla torre campanaria; infine ‘suonando assieme’ fungevano da segnale d’allarme in caso d’incendio o per pubblica calamità. Ricordiamo anche che il 10 giugno 1940 i roveredani sono chiamati in piazza (richiamati dalle campane e dalle sirene) per l’annuncio via radio della dichiarazione di Guerra (data in cui inizierà ‘l’oscuramento’): suoneranno poi a distesa per annunciare la fine della Guerra , all’alba di lunedi 30 aprile 1945. Nel 1939 i loro rintocchi funebri avevano dato notizia della morte di Papa Pio XI (Achille 26 Ratti) cui seguirà uno scampanìo festoso (la sera del 10 marzo) per annunciare l’elezione del nuovo Papa Pio XII (Eugenio Pacelli). Oggi Roveredo vanta tre campane nuove, installate e inaugurate nel 1984: il 5 settembre il loro primo scampanìo ‘a festa’ alle ore 16. Le nostre campane, quelle di «Lavoreit tais ans indrìo (cantata in poesia dalla Silene Pasut)... ‘na glesia e do ciampanes chi sunan da muart e da fiesta... ». Al termine, chi desidera deliziarsi con gli ‘scampanotadôrs’ in azione e gustare i diversi argentini suoni delle ‘nostre’ campane friulane, clicchi su internet la parola ‘scampanotadôrs’ e... buon ascolto! Trascriviamo quanto è stato inciso sulle nostre campane: CAMPANA GRANDE (peso 12,84 q.) Immagini: S. BARTOLOMEO AP. - Patrono della Parrocchia. • S. GIULIO Patrono di Roveredo Grigioni (Svizzera) a ricordo del gemellaggio. • MADONNA DEL ROSARIO. • IMMACOLATA. Parole: AVE, MARIA, PIENA DI GRAZIA! • LAUDO DEUM VERUM, PLEBEM VOCO, CONVOCO CLERUM, lodo il Dio vero, chiamo il popolo, convoco il clero. CAMPANA MEZZANA (peso 8,93 q.) Immagini: S. ANTONIO DI PADOVA. S. ANTONIO ABATE. Parole: DEFUNCTOS PLORO, NIMBOS FUGO, FESTAQUE HONORO, piango i defunti, metto in fuga i nembi, sono il decoro delle feste. • IN TE, DOMINE, SPERAVI. NON CONFUNDAR IN AETERNUM, in Te, o Signore, ho sperato. Non sarò confuso in eterno. • EXCITO LENTOS, scuoto i fiacchi. CAMPANA PICCOLA: (peso 6,26 q.) Immagini: S. ANNA. • S. SEBASTIANO. • S. MARCO Patrono delle Villotte. Parole: A SOLIS HORTU USQUE AD OCCASUM LAUDABILE NOMEN TUUM, DOMINE, dal sorgere del sole, fino al suo tramonto, è da lodarsi il tuo nome, o Signore. Su tutte tre: lo stemma del Papa Giovanni Paolo II: “TOTUS TUUS!”, Tutto tuo (o Maria!). Note: Re - Mi - Fa diesis. numero 34 / estate duemilaundici STORIA ROVEREDANA CULTURA Gabriella Santarossa Una piazza da riscoprire Anni fa, consultando alcuni documenti relativi all’abitato di Roveredo in Piano conservati presso l’Archivio storico di Venezia e risalenti alla prima metà dell’Ottocento ho riscontrato più volte il termine “cortina” in corrispondenza di alcuni mappali siti nella piazza odierna. Con il termine “cortina” sostanzialmente si definisce una struttura fortificata costruita dalle comunità presso i borghi rurali. Si tratta di un fenomeno difficilmente collocabile nel tempo ma che si diffonde dall’alto medioevo (VIII-IX secolo) sino al XV secolo. La cortina veniva utilizzata solo nei momenti di necessità per la difesa degli abitanti del villaggio dalle frequenti invasioni di altre popolazioni. Si trattava quindi di una struttura utilizzata solo all’occorrenza; solitamente costituita da un fossato che circondava un modesto rialzo, a sua volta circondato da un muro di cinta in pietra (la cosiddetta “cortina”). La cortina era dotata di un unico accesso costituito da un unico portone con probabile ponte levatoio. All’interno del muro di cinta trovavano spazio pochi poveri edifici: la cappella, sempre presente, la torre per l’avvistamento e altri edifici utilizzati per l’immanumero 34 / estate duemilaundici gazzinamento delle provviste alimentari, per l’alloggio, ecc. Questi elementi subiscono nel tempo notevoli trasformazioni: quando dal XVI secolo in poi vengono meno le condizioni per mantenere in vita tali strutture, esse sono abbandonate e pian piano vanno in rovina. I muri di cinta sono demoliti o spesso inglobati in costruzioni che si addossano alla cortina e i fossati riempiti. Solo un elemento, l’edificio di culto, veniva mantenuto, anzi ricostruito con dimensioni maggiori e, solitamente, trasformato in chiesa parrocchiale. Un disegno risalente al 1606 rappresentante la “cortina di Vivaro” ci fornisce una immagine molto interessante di questo tipo di sistema difensivo. Il tema delle “cortine” è stato approfondito solamente in questi ultimi anni, uno studio molto interessante lo possiamo individuare in quello eseguito sulla “cortina di Santa Croce di Casarsa”; in questo caso, dopo ricerche d’archivio mirate, sono state eseguite in loco delle indagini di tipo archeologico che hanno dato degli esiti molto interessanti. Miotti Tito, in “ Castelli del Friuli. Storia ed evoluzione dell’arte delle fortificazioni in Friuli “, testo molto accurato sull’argomento, ci presenta una lista di “cortine” presenti in Friuli; tra queste troviamo citata anche la “cortina di Roveredo in Piano”. Dunque è una conferma che anche a Roveredo vi fosse la “cortina”. Un riscontro a questo fatto lo possiamo avere proprio dall’osservazione sia delle mappe catastali risalenti alla prima metà dell’ottocento, dove vediamo come la “roggia di Roveredo” segua uno strano andamento curvilineo proprio passando nei pressi della chiesa, sia della mappa del perito Antonio Gornizaj del 1709, dove notiamo sul lato est della chiesa la “roggia di Roveredo” dividersi in due parti. Il primo tratto segue il percorso a noi conosciuto, mentre il secondo risale verso nord, probabile traccia del vecchio tratto di roggia che lambiva la chiesa verso nord e che andava a chiudere il cerchio del “sistema della cortina”. Mi auguro che questa breve ricerca storica possa contribuire a suscitare l’interesse per ulteriori approfondimenti sulla “cortina di Roveredo in Piano”; si tratta di un “elemento” importante del nostro territorio, di cui credo bisogna tener conto nella realizzazione del nuovo progetto della piazza. 27 SPORT Bruno De Luca Benemerenza dalla F.I.G.C. Il Ciclocross è una disciplina sportiva praticata abitualmente in autunno e nei mesi invernali. I percorsi sono generalmente su prati e boschi, con brevissimi tratti in asfalto, con fondo e pendenze continuamente variabili. Spesso il corridore, a causa delle pendenze e/o della presenza di fango, è costretto a scendere dal mezzo sportivo e superare l’ostacolo a piedi, trasportando la bicicletta in spalla. Le competizioni, la durata delle quali varia secondo le categorie, consistono in circuiti molto brevi da ripetersi più volte. Come ad ogni inizio anno a Roveredo (questa volta nella giornata di domenica 16 gennaio) magistralmente organizzato dalla asd Società Ciclistica Roveredo in Piano con sede presso il Bar-Ristorantino K2, ha avuto luogo il 12° Gran Premio delle Cave presso la Ditta Dell’Agnese Cave Asfalti s.r.l.. La Società su citata ha come Presidente un ex corridore professionista Gianni Vignaduzzi, come direttor sportivo Giovanni Taschetto e come Segretario Marco Marano. VicePresidenti: Gerald Polo Del Vecchio ed Elvio Bianchet. Consiglieri: Marco De Luca, Ermanno Del Piero, Ivano Martin, Paolo Danieli, Stefano Rusalen e Renzo Vian. Revisore dei Conti: Sara Zanchetta. Direttore di Corsa: Giacomo Fracas. Alla competizione, valida per il Trofeo Friuli Venezia Giulia 2010/2011, hanno preso parte più di 100 atleti provenienti dal Friuli, Veneto e Trentino; alcuni di questi sono Campioni Nazionali, Triveneti e Regionali di specialità. Il Ciclocross è nato nei primi anni del Novecento ma solo negli anni “Quaranta” l’U.C.I. cominciò a regolarne l’attività. 28 Per la cronaca, i vincitori, per categoria, della gara di quest’anno, sono stati: Categoria Nominativi Società Provenienza Elite SportMaster 1-2-3 Cusin Simone Cycling Team Friuli Udine Open Visinelli Rafael Gruppo Sportivo Forestale Roma Master 4-5-6 Dal Grande Giuseppe Cycling Team Friuli Udine Junior Molaro Alex ABS Team Danieli Buttrio (UD) Women 1-2-Juniores Donne Mercante Chiara asd Crisoforetti Cord. Co. Trento Donne Allieve Romanin Sara C.S. Libertas Scorzè (VE) Allievi Casanova Simone Girelli Cicli/D.R. Mobili S. Giustina (BL) Esordienti Donne Bez Giulia Girelli Cicli/D.R. Mobili S. Giustina (BL) Esordienti Cesca Costantino Jam’s Bike Team Buja (UD) Giovanissimi G6 Pitton Federico Polisportiva Trivium Spilimbergo Giovanissimi G5 Felice Manuel Jam’s Bike Team Buja (UD) Giovanissimi G4 Chiandussi Michele G. S. Doni 200 Pagnacco (UD) Alcuni concorrenti impegnati durante la gara di ciclocross presso le Cave Dell’Agnese a Roveredo. numero 34 / estate duemilaundici FOTOCRONACA numero 34 / estate duemilaundici VITA DELLA COMUNITÀ 29 SCRIGNO DEI RICORDI 1936. In posa davanti all’edificio scolastico. 24 agosto 1950. Don Mario Del Bosco fa ingresso come parroco di Roveredo in Piano. Foto ricordo di amici, classe del 1933. 1941. Festa dei ragazzi. Si riconosce, il secondo alla destra di don Luigi Indri, don Riccardo De Mattia. 30 numero num n nume u um ume m me e ro ro 34 34 / e est estate stta sta st stat ate atte duemilaundici a due du em emil emi miilaund mil aun undici dici icii ANAGRAFE PARROCCHIALE Battesimi (al 15.05.2011) ry t n e new nella comunità Roveredana Conzato Margherita (nella foto) di Antonio e Francesca 06.02.2011 Valenza Aaron di Maurizio e Barbara 27.03.2011 Pibiri Giada di Alessandro e Micaela 06.02.2011 Lanzara Sofia di Massimiliano e Anna 27.03.2011 Tamai Sami Francesca di Francesco e Gabriella 13.03.2011 Mazzolo Mattia di Michele e Antonella 02.04.2011 Nogherot Riccardo di Lorenzo e Monica 27.03.2011 Porro Cesare di Alessandro e Antonella 23.04.2011 Ottaviano Sofia di Salvatore e Irjna 27.03.2011 Zedda Alessandro di Christian e Valeria 01.05.2011 un grande “benvenuta” ad Anna Casagrande di Ercole e Martina Toffoli nata il 19.02.2011 Sposi Luana Barel e Lucio Rivera 24.10.2010 numero 34 / estate duemilaundici Annalisa Maruccia e Filippo Calzolato 30.04.2011 31 ANAGRAFE PARROCCHIALE NELLA PACE DEI SANTI Anniversari Irma Bernobich † 1981 30° anniversario Luciano Bessich † 20.05.1991 20° anniversario Simeone Gasparini † 1993 18° anniversario Maria Giurissevich † 19.03.2001 10° anniversario Domenico Feletto Oliva Meneghel †21.08.2002 9° anniversario † 24.05.2008 3° anniversario Ermenegildo Bosdachin Giuseppe Montalbano † 19.02.2006 5° anniversario † 10-07-2006 5° Anniversario Antonio Bessich † 30.09.1983 27° anniversario Maria Marcon Mario Redivo Romilda Barbariol † 4.12.2007 4° anniversario † 31.01.1997 14° anniversario † 3.01.2003 8° anniversario Severino Cancian Sante Moras Elvio Galletti Antonio Galletti Nereo Galletti † 19.03.1997 14° anniversario 6° anniversario 9° anniversario 11° anniversario † 08.05.2009 - 2° anniversario È il secondo anno che tu non sei più con noi e vogliamo dirti che ci manchi tanto, ma veramente tanto. La tua immagine sfiora dolcemente ma costantemente la nostra mente. La tristezza invade i nostri cuori. Il vuoto che hai lasciato è grande e niente può colmare la tua assenza. Perchè te ne sei andato? Eri tutto per noi. Ti abbiamo voluto tanto bene e te ne vorremo sempre. La moglie Graziella e il figlio Gianni. 16.06.2011 A papà, a Milio .... un angelo tra di noi “Dieci anni sono passati, il tempo sta scorrendo veloce i ricordi vivi di te restano nell’aria, nel cuore delle persone che ti amano ... il tuo animo così forte risplende in tutti i noi, la tua forza, il tuo coraggio, la tua allegria e passione per la vita sono sempre presenti nei nostri giorni come se tu non te ne fossi mai andato. Guardiamo il cielo e vediamo i tuoi occhi limpidi, chiari e azzurri ... il faro che illumina il nostro cammino, che dà luce ai nostri momenti bui di sconforto quando tutto sembra Renato Pajer Amalia Valente perduto... † 9.01.1980 † 2.01.1999 Non è facile ricordarti con poche parole ... hai avuto una vita ricca di gioia e sofferenza, e nonostante tu abbia attraversato dei periodi devastanti per la tua salute e il tuo stato morale che sembravano non giungere al termine, hai sempre reagito con dignità, umiltà e con una grinta che poche persone sono in grado di avere per abbattere i muri, quei muri che sembravano non voler crollare mai ... hai avuto ragione, la speranza è l’ultima a morire e bisogna fare ogni cosa con passione perché possa riuscire al meglio anche se non sembra avere importanza, anche se sembra la fine ... lottare sempre per noi stessi e per le persone che ci amano. Sei un uomo che stimiamo e ricordiamo per la voglia di vivere e di vincere le avversità, ancora oggi ci chiediamo come facevi ... Sei stato un padre generoso e premuroso, un marito fedele e presente, un grande amico, un tenore impeccabile, una persona unica che ha lasciato la sua impronta e che ci mancherà ogni istante della nostra vita. Grazie per averci dato la fortuna di averti conosciuto, amato, vissuto e per ciò che ora possiamo ricordare di te”. Con amore, Alessia, Paolo e Luciana. 32 numero 34 / estate duemilaundici NELLA PACE DEI SANTI ANAGRAFE PARROCCHIALE Sono ritornati al Padre La vita oltre la morte è un mistero che tocca le nostre anime e le nostre più intime attese ma la speranza cristiana ci ricorda come il Paradiso è sempre la nostra ultima mèta Virgilio Pes Elia Del Piero Eugenio Favaretto Attilio Giacometti † 17.07.2004 di anni 87 + 06/01/2011 di anni 80 + 08/01/2011 di anni 80 + 13/01/2011 Spartaco Turchetto Costantino De Mattia Gino Vettorello Amorina Santarossa di anni 91 + 29/01/2011 di anni 88 + 30/01/2011 Livio Santarossa Remo Tinor Centi di anni 85 + 21/01/2011 di anni 90 + 26/01/2011 Girolamo Conzato Giulio Lughignani Ritta Barbariol Bruna Andrigo Antonio Gheno Elvira Gnocato di anni 74 + 9/02/2011 di anni 71 + 9/02/2011 di anni 100 + 11/02/2011 di anni 70 + 14/02/2011 + 21/03/1970 41° anniversario + 15/11/1997 14° anniversario Graziana Del Piccolo di anni 76 + 15/02/2011 numero 34 / estate duemilaundici Dino Pes di anni 64 + 17/02/2011 Pier Giorgio Sopracasa di anni 66 + 23/02/2011 Elvio Lacchin di anni 77 + 4/02/2011 di anni 91 + 5/02/2011 La tua vita, anche se di breve durata, l’hai vissuta intensamente, amando molto intensamente, tutto e tutti. Che il nostro buon Dio ti conceda l’eterno riposo, Elvio, faccia risplendere a te la luce perpetua e ti faccia riposare in pace. Amen. Ciao, Nilla e Filippo. di anni 60 + 18/03/2011 33 ANAGRAFE PARROCCHIALE NELLA PACE DEI SANTI Sono ritornati al Padre Graziana Fievoli Vittorio Bertolo Giorgio De Mattia Luciano Camerani Evelina De Luca Ferruccio Benedet di anni 70 + 20/03/2011 di anni 70 + 24/03/2011 di anni 86 + 26/03/2011 di anni 79 + 5/04/2011 di anni 95 + 10/04/2011 di anni 86 + 12/04/2011 Adelia Barbini Stefano Cadelli Adriana Luvisotto Mario Cadelli di anni 86 + 24/04/2011 di anni 45 + 9/05/2011 + 8/09/2009 2° anniversario + 25/03/2006 5° anniversario Eugenio Latin Ricordo del prof. Guido Porro Non è facile con un breve articolo ricordare la figura del compianto prof. Guido Porro, ci vorrebbe certamente molto di più. Ma umilmente cercherò di ricordare i momenti più importanti dopo che per tanti anni ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo e di collaborare con lui, trattando delle nostre comuni vicende di profughi istriani. Lui che non si stancava mai di testimoniare il dolore dell’esodo subito, e con la sua nota “verve” oratoria lo potevi ascoltare per ore senza mai annoiarti. E sia che raccontasse della nostra vera storia, sia che ci divertisse con le note “Maldobrie Istriane”, era capace di mantenere alta e viva l’attenzione sull’argomento che trattava. Guido Porro Ricordo i primi contatti avuti con lui quando era da poco arrivato in quel di Roveredo: si mostrò di anni 78 subito disponibile a collaborare con la comunità delle Villotte attraverso il Circolo Ricreativo, che è + 10/04/2011 il motore delle attività sociali e culturali. Nel corso degli anni si fece apprezzare in molteplici occasioni e in particolari ricorrenze come gli anniversari della nostra comunità. In occasione dei 40 anni dell’insediamento partecipò attivamente agli incontri e alle tavole rotonde organizzate per i festeggiamenti alle Villotte. Ricordo che allora la maggior parte della gente ancora non lo conosceva, ma furono tutti così entusiasti dei suoi interventi che nelle successive occasioni in molti chiedevano se fosse presente anche il Professore. Per noi il suo ricordo migliore rimane la splendida prefazione storica che fa da preludio ai libro di Luigino e Nicoletta Vador “Opzione italiani”, pubblicato in occasione del 500° anniversario dell’insediamento Istriano-Veneto alle Villotte. In quelle pagine, oltre ad esprimere il suo personale pensiero, interpreta concretamente ed interamente i fatti storici 34 numero 34 / estate duemilaundici NELLA PACE DEI SANTI ANAGRAFE PARROCCHIALE e lo stato d’animo delle centinaia di migliaia di persone che, come lui, subirono l’esodo dai paesi natii. Ma fu negli ultimi anni che i suoi interventi si fecero ancora più frequenti, in particolare dopo l’istituzione nel 2004 della giornata nazionale del ricordo dell’esodo dall’Istria, Fiume e Dalmazia. La sua attività, soprattutto a favore dei giovani studenti cui aveva dedicato tutta la sua vita lavorativa come docente, era instancabile tanto che, anche dopo la meritata pensione, era sempre pronto nell’anniversario del 10 febbraio ad andare nelle scuole per spiegare veramente e senza vizi come si svolsero le tragiche vicende dell’ultimo dopoguerra sul nostro confine orientale, che per tanti anni erano state taciute o falsamente raccontate. Non solo per queste cose, ma per tante altre che l’amico Guido ha fatto, tutti noi lo ricorderemo; per la sua umile e discreta presenza nelle attività della comunità roveredana in cui ha avuto modo di farsi apprezzare, mai dimenticando i grandi valori cristiani a cui era rigorosamente fedele. Mi sento di dire un grazie di cuore per averlo conosciuto e per tutto quello che ci ha lasciato con il suo insegnamento. La sua persona mancherà moltissimo, specialmente a noi come comunità istriana, ma ci riempie di gioia aver potuto vivere un pezzo della nostra storia assieme a lui. Chi non ricorda la chiarezza, la serietà di argomentazione e lungimiranza con cui scriveva l’articolo di fondo per il nostro bollettino parrocchiale? Rispecchiava il suo animo genuino, pulito e aperto alla speranza. Lo ringraziamo e pensandolo tra le braccia di Dio Padre, chiediamo che ancora collabori con noi. La Redazione Commercianti, liberi professionisti, artigiani e amici Ricordo di Martino Fantinel Martino Fantinel di anni 30 + 19/04/2011 Caro Martino, ci hai lasciati improvvisamente nel fiore dei tuoi giorni. Per noi tutti non te ne sei andato per sempre; in ognuno di noi hai lasciato un piccolo o grande segno che non morirà mai: il tuo dolce sorriso sempre presente come un raggio di sole anche nelle giornate più buie, la gioia dei tuoi occhi, la tua allegria e compagnia, la tua umiltà e pazienza, l’altruismo e la disponibilità di donare anche pochi minuti di attenzione e ascolto a tutti, senza giudizi. Non possiamo più sentire la tua voce ma per noi tutti resterai un esempio, e il tuo ricordo vivrà nei nostri cuori: più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola...Ciao Martino! Alcune indicazioni della Redazione per la pubblicazione degli articoli: 1) Il testo deve essere fornito in word (doc); deve riportare la firma dell’autore per esteso; non deve essere coperto da copyright e può riportare eventuali note biografiche. In caso di testi ritenuti troppo lunghi, la Redazione si riserva il diritto di accorciarli in base alle esigenze di impaginazione di ogni singolo numero, si riserva di verificarne l’idoneità alla pubblicazione e apportare le modifiche che riterrà opportune. 2) Le immagini dovranno essere inviate in file separati dal testo e in alta risoluzione (300 dpi senza ricampionature); le didascalie vanno allegate su un ulteriore file di word separato. Anche in questo caso la Redazione si riserva la facoltà di stabilire il numero delle foto da pubblicare e la dimensione delle stesse. 3) Per dare la possibilità di espressione a tutti, non verranno pubblicati più di due articoli per autore. 4) Essendo questo un periodico parrocchiale avremmo particolare piacere che quanti ricevono i Sacramenti inviino una foto della cerimonia da pubblicare nell’uscita successiva all’evento. 5) Per quanto riguarda la pubblicazione delle foto degli anniversari di morte, per non eccedere negli spazi, si invita a richiedere la pubblicazione negli anniversari più importanti (1° - 5° - 10° - 20° ... anniversario). 6) Questo periodico non ha quota di abbonamento ma è sostenuto con libere offerte dei lettori. Quanti volessero contribuire possono servirsi del c.c.p. n. 11317591 intestato alla “Parrocchia S. Bartolomeo ap. - 33080 Roveredo in Piano” oppure consegnando l’offerta presso l’ufficio parrocchiale. Per eventuali chiarimenti è possibile scrivere a: [email protected] numero 34 / estate duemilaundici 35