Disabilità tra PEI e Progetto di
vita secondo il modello ICF
Centro Culturale di San Giorgio
17 Aprile 2013
A cura di Lucia Balboni
Cosa vedi?
RICERCA (Lucangeli)
GLI INSEGNANTI MODIFICANO COSÌ IL LORO APPROCCIO ALLA RELAZIONE EDUCATIVA
1997
2007
• Si distrae, non sta attento
• Legge stentatamente
• Non sta mai fermo
• Non mi ascolta
• Mi sfida
• Ha la testa tra le nuvole
• Non è portato alla matematica
• Dimentica subito ciò che studia
• È timido, chiuso
• Ha un disturbo dell’attenzione
• È dislessico
• È iperattivo
• È demotivato
• È bullismo
• Ha un disturbo dell’attenzione
• È discalculico
• Ha un deficit di memoria
• È un po’ autistico
Handicap?
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Handicap
Certificazione L.104/92
Disabilità
Diversamente abile
con Bisogni educativi speciali
Risorse-Diritti-Doveri
• la legge 104/92:
• (Invalidità) tutela la persona che a causa di
una menomazione (insorta in qualsiasi
momento della vita) necessita di assistenza
nello svolgimento delle normali funzioni
quotidiane;
• (Handicap) tutela il bambino ragazzo giovane
che non è in grado di accedere
all’apprendimento in modo autonomo
Chi fa che cosa
• Titolare del processo di individuazione= la
Famiglia
• La scuola può segnalare «le difficoltà» alla
famiglia
• UONPIA emette la diagnosi
• La Commissione redige il Verbale
dell’Accertamento dell’Handicap
Individua il grado scolastico
Individua la gravità
Descrive la patologia
utilizzando il codice
ICD 10
Durata/validità
Integrazione=Inclusione?
• integrazione s. f. [dal lat. integratio -onis, con influenza, nel sign. 3,
dell’ingl. integration]. – 1. In senso generico, il fatto di integrare, di
rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insufficiente
a un determinato scopo, aggiungendo quanto è necessario o
supplendo al difetto con mezzi opportuni: istituire corsi d’i. con
insegnamento di materie specifiche; concedere un assegno
straordinario a i. dello stipendio; i. degli alimenti, di un alimento,
con aggiunta di fattori...
• inclusione s. f. [dal lat. inclusio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di
includere, cioè di inserire, di comprendere in una serie, in un tutto
(spesso contrapp. a esclusione): i. di un nome nella graduatoria dei
vincitori; i. di alcune clausole cautelative in un contratto; in frasi
negative: hanno protestato per la non i. del loro nominativo nella
lista; la non i. di certe clausole nel contratto ha suscitato molto
malumore. b...
Programmazione
PEI= Piano Educativo Individualizzato
• Documento redatto dal CdC in collaborazione
con la famiglia e il servizio sanitario che ha in
carico il b.
• nel PEI dopo un’attenta osservazione, vengono
individuati: Obbiettivi, Contenuti,
Metodologie, Tempi e Criteri di valutazione
secondo i reali bisogni del soggetto disabile
Progetto di vita
• Documento complesso alla cui costruzione
concorrono più soggetti e soprattutto il
disabile per la messa a punto di strategie e di
servizi per il miglioramento della qualità di vita
personale, sociale, lavorativa
ICF/ICF-CY
• È un sistema di classificazione del funzionamento della
disabilità e della salute messo a punto dall’O.M.S.
• Non è un sistema di classificazione della disabilità;
• Non sostituisce la Diagnosi clinica (ICD-10) - (necessaria
per sancire il diritto) ma ci permette di utilizzare lo
stesso linguaggio per identificare, descrivere e
comprendere le competenze “funzionamento” di un
individuo;
• È suddiviso in: Funzioni e Strutture corporee, Attività e
Partecipazione, Fattori ambientali e Fattori personali;
• Utilizza un codice alfanumerico
Schema di riferimento ICF
Condizioni fisiche
Funzioni corporee
Strutture corporee
Attività personali
Partecipazione sociale
Fattori contestuali ambientali e personali
La rete nel progetto di vita
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Scuola
Soggetto disabile/Famiglia
Neuropsichiatria
Ente Locale
Associazioni
……….
La zuppa di sasso
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C'era una volta un giramondo che un giorno arrivò in un paese e, avendo fame, bussò alla prima porta che
vide per chiedere cortesemente qualcosa da mangiare. Un uomo aprì la porta e, vedendo uno straniero, gli
rispose bruscamente e lo cacciò via. Il giramondo bussò allora ad un'altra porta, ma anche questa volta
venne allontanato. Ricevette la stessa risposta in tutte le case del paese.
Per niente scoraggiato, andò nella piazza e accese un fuoco, prese una pentola, la riempì d'acqua e vi gettò
dentro un grosso sasso. Cominciò quindi a cucinare. Da lì a poco, incuriositi da questa cosa strana, uno
dopo l'altro, gli abitanti del paese si avvicinarono al giramondo. Ad un certo punto qualcuno gli chiese cosa
stesse facendo.
Lo straniero, assaggiando l'acqua, rispose: "Sto preparando una squisita zuppa di sasso, una mia
specialità!". Un altro curioso, vedendolo assaggiare la zuppa, gli chiese come stava venendo. Il giovane
rispose che era molto buona, ma che lo sarebbe stata ancora di più se avesse avuto qualche carota e un
po' di sale. Non fece in tempo a finire la frase che qualcuno gli offrì carote e sale.
Assaggiò di nuovo la zuppa e disse: "Andiamo bene, ma se ci fosse un po' di carne e qualche patata
sarebbe ancora meglio!". E così gli fu offerto anche questo. La cosa si ripeté per molti altri ingredienti e il
giramondo dopo poco poté gustarsi finalmente la sua zuppa. Cucchiaio dopo cucchiaio, se la mangiò tutta
e rimase dentro alla pentola solo il sasso. A quel punto la gente che lo osservava disse in coro: "E il
sasso?". Il giramondo, sorridendo, si mise in tasca il sasso e rispose: "Lo porto con me, perché se
incontrerò nuovamente gente così generosa come lo siete stati voi, mi potrà servire ancora!".
GRAZIE per l’attenzione!
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