PROCEDURE del SERVIZIO TUTELA MINORI e SERVIZIO AFFIDI SCOPO Lo scopo della presente procedura è di descrivere l’attività del personale psicosociale (assistente sociale, psicologo) del servizio Tutela Minori dell’A.T. consistente nella gestione di 1. minori in situazioni di abbandono familiare dovuto ad incuria, inadeguatezza delle figure genitoriali 2. minori che hanno subito maltrattamenti o violenza sessuale 3. minori che vivono in famiglie multiproblematiche PROCEDURE OPERATIVE Elenco delle attività di cui viene definita la procedura. 1. Dalla segnalazione alla presa in carico 2. Segnalazioni provenienti dall’autorità giudiziaria: Tribunale per i Minorenni, Tribunale Ordinario, Giudice Tutelare, Procura della Repubblica presso il TM, USSM (Ufficio Servizio Sociale Minorile) 3. Segnalazioni provenienti da altri soggetti 4. Consulenza 5. Affido Familiare 6. Collocamento in Comunità Alloggio Minori 7. Rapporti con i servizi specialistici ( Neuropsichiatria infantile, CPS, CRT, SERT ecc..) 8. Rapporti con l’istituzione scolastica 9. Assistenza Domiciliare Minori 10. Interventi formativi 11. Centro Diurno Minori DALLA SEGNALAZIONE ALLA PRESA IN CARICO Tutte le segnalazioni afferiscono e vengono protocollate alla sede del servizio e seguono determinate fasi Arrivo della segnalazione Le segnalazioni che arrivano al servizio Tutela Minori si possono suddividere in due principali categorie: quelle provenienti dal Tribunale per i Minorenni e quelle provenienti da altri soggetti (servizi specialistici, istituzioni scolastiche, Carabinieri, singoli, associazioni del Terzo Settore). Al momento del suo arrivo la Responsabile del servizio visiona la segnalazione e decide quale procedura attivare per la presa in carico del caso: Via normale: la segnalazione viene discussa in equipe entro 15 giorni dal suo arrivo. Via urgente: viene convocata un’ equipe ad hoc entro 3 giorni dall’arrivo della segnalazione; se ciò non fosse possibile il caso verrà affidato ad un operatore direttamente dalla Responsabile del servizio. Nel caso la segnalazione non sia pertinente con le funzioni del servizio, la responsabile ne informerà per scritto l’inviante. Procedure Servizio Tutela Minori – A.T. Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve 2013 Presa in carico della segnalazione L’equipe fa al suo interno una analisi di quanto riportato nella segnalazione e concorda a chi affidare il caso (assistente sociale e/o psicologo); i due nominativi verranno scritti nel verbale di riunione e comunicati per iscritto a tutti i soggetti interessati, ovvero segnalante, operatori di riferimento, Sindaco e Assessore dei Servizi Sociali del Comune di residenza del minore. Gli operatori che hanno in carico il caso dovranno compilare un piano di lavoro e farlo pervenire alla Responsabile entro due mesi dalla data di presa in carico. All’interno del Piano di Lavoro gli operatori dovranno inserire, oltre ai principali dati anagrafici del minore in carico e dei familiari di riferimento, la situazione attuale del nucleo ed eventuali disposizioni da parte dell’Autorità Giudiziaria con relative scadenze. Vanno inoltre segnati gli obiettivi che il progetto d’intervento individualizzato prevede, gli strumenti che si intendono utilizzare per il loro raggiungimento e le relative periodicità. Gli obiettivi vengono suddivisi tra quelli a medio termine, ovvero quelli che ci si pone di raggiungere entro la fine dell’anno in corso, e quelli a lungo termine, ovvero quelli che ci si prospetta di raggiungere nel corso dell’anno successivo. I Piani di Lavoro vengono modificati in caso di cambiamenti significativi rispetto a quanto previsto al loro interno, negli altri casi vengono aggiornati periodicamente. Oltre a ciò, l’Assistente Sociale provvede ad aprire la cartella psico-sociale relativa alla situazione in carico. Al suo interno viene inserito il Piano di Lavoro e conservata copia di tutti i documenti ufficiali relativi al caso, sia in entrata (decreti, comunicazioni da parte di altri servizi. Ecc.) che in uscita (convocazioni, relazioni psicosociali, comunicazioni varie); all’interno del “diario degli interventi” vengono registrati gli esiti dei colloqui e delle eventuali visite domiciliari. Uno spazio viene inoltre utilizzato per inserire il materiale psico-diagnostico, come colloqui e test psicologici. Segnalazioni provenienti dal Tribunale per i Minorenni Il TM è un organo specializzato con funzioni di primo grado per tutti gli affari riguardanti i minori gli anni 18. Ha competenza per i reati commessi dai minorenni, per l’applicazione delle misure rieducative, per l’esercizio della potestà dei genitori, dell’affiliazione, adozione e assistenza. Il rapporto tra TM e servizi sociali deve essere improntato su una collaborazione da parte di questi ultimi che va oltre il provvedimento giurisdizionale. Il TM segnala di prassi con proprio decreto soggetti che necessitano di tutela e per i quali è necessario verificare l’eventuale stato di abbandono, di maltrattamento o rischio di grave disagio e predisporre un progetto d’intervento. L’iter di presa in carico segue quanto sopra previsto: gli operatori prendono contatto, entro una settimana dall’assegnazione del caso, con il nucleo familiare interessato per creare un Piano di Lavoro che permetta loro di venire a conoscenza della situazione di vita della famiglia stessa. Il contatto deve avvenire in forma scritta, attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno: gli operatori convocano presso la sede del servizio i familiari di riferimento del minore, per una prima conoscenza e per cominciare a stabilire gli interventi da effettuare. A questo primo incontro seguirà poi quanto previsto nel Piano di Lavoro. Generalmente il TM chiede agli operatori di redigere una relazione psicosociale che permetta di pervenire ad una maggiore conoscenza della situazione; tali relazioni devono avere un 2 Procedure Servizio Tutela Minori – A.T. Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve 2013 contenuto descrittivo, devono essere integrate da elementi valutativi e devono terminare con una proposta di intervento. La relazione relativa a quanto richiesto del decreto del TM viene predisposta e firmata dagli operatori psicosociali che hanno preso in carico la situazione; la stessa viene revisionata dal Responsabile di Servizio che firma la lettera di trasmissione per l’invio al TM medesimo, entro i termini previsti dal decreto. La relazione viene consegnata al Responsabile entro e non oltre 4 giorni antecedenti la data di scadenza riportata nel decreto. Segnalazioni provenienti dall’USSM Le segnalazioni di minori autori di reato pervengono dalla Procura della Repubblica attraverso l’USSM, che richiede al servizio Tutela Minori la collaborazione per una valutazione della situazione personale e familiare del minore e del suo contesto sociale, al fine di predisporre un progetto di messa alla prova. Agli operatori del Servizio Tutela Minori vengono richiesti i seguenti interventi: Colloquio preliminare con un operatore USSM per la conoscenza della situazione Colloqui di conoscenza con il minore e la sua famiglia al fine di valutare quale ingaggio è possibile richiedere a ciascuno per un intervento di messa alla prova Reperimento sul territorio di risorse (enti, associazioni, privati) disponibili ad accogliere progetti di messa alla prova Predisposizione del progetto e condivisione dello stesso con la famiglia ed il minore interessato Monitoraggio dell’andamento del progetto attraverso incontri periodici con l’ente che “ospita” il progetto e con il minore. Incontri periodici con operatore USSM Stesura della relazione finale da presentare al TM e presenza all’udienza. Segnalazioni provenienti da altri soggetti Nel caso la segnalazione pervenga da un Servizio Specialistico o dall’Istituzione Scolastica, deve essere inviata su apposito modulo predisposto dal Servizio Tutela Minori. Dopo un’analisi da parte dell’èquipe psicosociale e in caso di riscontro positivo circa la segnalazione pervenuta, gli operatori di riferimento provvedono a contattare entro dieci giorni i segnalanti, per un incontro di approfondimento circa le motivazioni che hanno portato alla segnalazione. Nel caso la segnalazione pervenga da servizio specialistica, scuola o soggetto del terzo settore, al primo incontro ne seguono altri per la predisposizione di un progetto di intervento comune e per un costante monitoraggio condiviso sulla situazione segnalata. Le due equipe concorderanno il piano di intervento definendo i rispettivi compiti, i tempi e le modalità di azione e di verifica. Affido del Minore al Servizio Sociale Generalmente il TM dispone che il minore venga affidato al Servizio Sociale, che si assume pertanto la responsabilità di tutti gli interventi predisposti a favore della tutela del minore stesso. Tali interventi possono prevedere l’allontanamento del minore dalla famiglia d’origine 3 Procedure Servizio Tutela Minori – A.T. Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve 2013 con conseguente collocamento presso struttura o famiglia, oppure il permanere del minore presso la sua famiglia con attivazione di interventi domiciliari (ADM) o di semiresidenzialità (CDM). L’affido al Servizio Sociale non prevede necessariamente la decadenza della potestà genitoriale. Di seguito i possibili interventi previsti all’interno del Piano di Lavoro CONSULENZA Per consulenza si intende un intervento di breve durata, generalmente di non più di 5 colloqui che possono avvenire sia per via telefonica che diretta. La consulenza è rivolta a cittadini, operatori di altri servizi/istituzioni ed è finalizzata a rispondere a problemi ben circostanziati di natura psicologica e/o sociale o ad orientare il richiedente verso altri servizi. COLLOCAMENTO IN COMUNITA’ ALLOGGIO PER MINORI Tale intervento avviene a seguito di disposizione da parte del tribunale per i Minorenni. L’èquipe psicosociale è chiamata a reperire la struttura più idonea ad accogliere il minore, inviando alle diverse strutture una relazione di presentazione del minore con relativa domanda di inserimento, prevedendo tempi e obiettivi. Una volta stabilito l’inserimento, vengono incontrati gli opertaori della Comunità per predisporre un piano di intervento con cadenze temporali. Viene poi incontrata la famiglia alla quale viene letto il provvedimento del TM e vengono spiegati gli obiettivi dell’allontanamento e dell’inserimento in struttura. Gli eventuali rientri a casa o gli incontri tra il minore e la famiglia vengono definiti dagli operatori del Servizio Tutela Minori, anche in base alle indicazioni definite dal TM. Spetta gli operatori accompagnare il minore in struttura al momento dell’inserimento e mantenere il monitoraggio attraverso incontri periodici con l’equipe educativa della Comunità. ASSISTENZA DOMICILARE MINORI (ADM) L’ADM ha lo scopo di fornire al domicilio della famiglia interventi di sostegno al minore che si trova in situazione di disagio, attraverso la predisposizione, l’attuazione, la verifica di progetti di assistenza domiciliare. Le procedure di seguito riportate sono riprese dall’art. 6 del regolamento del servizio. La domanda di attivazione del servizio (su apposito modulo predisposto dal servizio) e la scheda di progetto relativa al/alla minore, vengono predisposte dagli operatori Assistente sociale e Psicologo del servizio Tutela Minori ed inoltrate al responsabile del servizio. Il progetto deve indicare gli obiettivi dell’intervento, la durata e la frequenza. La Commissione Minori, entro massimo un mese dal ricevimento della domanda, valuta il progetto relativo al/ai minore/i al fine di stabilire l’attivabilità del servizio e l’ordine di priorità rispetto ai progetti pervenuti. Il Responsabile comunica per scritto l’esito della valutazione agli operatori della Tutela Minori e, in caso di esito positivo, provvede ad avviare il servizio. . Gli operatori che hanno in carico il caso presentano il progetto alla famiglia, condividendo con loro gli obiettivi e facendo loro sottoscrivere un patto educativo relativo al progetto ADM, in presenza dell’educatore che svolgerà il servizio al domicilio. Mensilmente AS e Psic. incontrano educatore e coordinatore ADM per mantenere monitorato il progetto. 4 Procedure Servizio Tutela Minori – A.T. Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve 2013 Presentano periodicamente alla Commissione Minori una relazione di aggiornamento sulla situazione in carico. A cadenza annuale o al termine del progetto, la commissione Minori dovrà verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. VISITE PROTETTE Le visite protette possono essere predisposte: Dal TM qualora, a seguito di allontanamento del minore dal proprio nucleo familiare, si ravveda una situazione di pregiudizio in caso di incontro tra il minore e la famiglia d’origine. Dal T.O. in caso di separazioni e divorzi con affido esclusivo ad un genitore. Le Visite protette avvengono in uno spazio neutro e si svolgono alla presenza di un operatore del Servizio Tutela Minori. CENTRO DIURNO MINORI La proposta di inserimento presso il Centro Diurno Minori viene formulata, in forma scritta dall’equipe del servizio tutela minori e viene inviata al Responsabile del Servizio Tutela Minori. L’ammissione del minore viene valutata all’interno della Commissione Minori. Per ogni minore ammesso, gli operatori della tutela minori e il Coordinatore del CDM definiscono il progetto individualizzato all’interno del quale dovranno essere indicati gli obiettivi, le modalità, i tempi, la durata dell’ inserimento, i rapporti con la famiglia; il progetto, inoltre, definisce la periodicità delle verifiche con la famiglia e con l’equipe del CDM. La famiglia viene accompagnata dall’assistente sociale della Tutela Minori a prendere visione del CDM e a conoscere gli educatori che vi operano. L’equipe della Tutela Minori mantiene con la famiglia un costante rapporto di collaborazione, attraverso incontri periodici al fine di monitorare l’andamento del progetto ed eventualmente apportarvi le necessarie modifiche. La dimissione del minore dal CDM viene concordata all’interno dell’apposita commissione sopraccitata. AFFIDO FAMILIARE Questa procedura descrive l’attività finalizzata all’avvio, monitoraggio e alla verifica di progetti di affido familiare. L’affido può avvenire su decreto del tribunale dei minori (affido giudiziale) o può essere concordato con la famiglia di origine (affido consensuale) Affido Giudiziale L’affidamento del minore/i è decretato dal tribunale Minori senza il consenso dei genitori naturali. Affido Consensuale I genitori o chi ne ha la patria potestà sono concordi con il provvedimento di affido del minore/i. Esso viene effettuato attraverso i servizi sociali ed è convalidato dal Giudice Tutelare (G.T.). L’affidamento di un minore ai parenti fino al 4° grado può avvenire senza particolari formalità. La procedura per l’affido consensuale prevede, da parte degli operatori del servizio Tutela Minori, i seguenti impegni: 5 Procedure Servizio Tutela Minori – A.T. Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve 2013 Predisposizione del Progetto di Affido consensuale su apposito modulo da presentare al Giudice Tutelare, con allegata relazione. Condivisione del progetto con la famiglia d’origine e famiglia affidataria che devono sottoscriverlo. Deposito del progetto di Affido, sottoscritto da tutti i soggetti interessati (famiglia d’origine, famiglia affidataria e Responsabile del servizio Tutela Minori), presso la cancelleria del tribunale Ordinario. Rilascio dichiarazione di Affido per la famiglia affidataria. Relazione semestrale al Giudice Tutelare sull’andamento dell’Affido. SERVIZIO AFFIDI Gli operatori del servizio affidi (psicologo ed educatore, parte del servizio Tutela Minori) si occupano in particolare di: Ricerca di famiglie affidatarie e/o accoglienti. Si tratta di un capillare lavoro sul territorio, al fine di diffondere la conoscenza dello strumento “affido” e di sensibilizzare le famiglie al tema dell’accoglienza. Primi interlocutori sono solitamente le Parrocchie, attraverso la pubblicità sui bollettini parrocchiali e l’incontro con gruppi di famiglie all’interno della Parrocchia o dell’Oratorio. Talvolta poi il contatto avviene con la singola famiglia, incrociata tramite il “passaparola” tra servizi e famiglie. Il lavoro di sensibilizzazione è svolto anche in collaborazione con la Rete Familiare presente sul territorio. Incontri di conoscenza con possibili famiglie affidatarie: qualora si presenti una famiglia disponibile ed interessata all’esperienza dell’affido, gli operatori predispongono un percorso di conoscenza solitamente attraverso tre colloqui con la coppia (o il singolo) ed una visita domiciliare per la conoscenza degli eventuali figli o altri membri della famiglia. L’abbinamento del minore con la famiglia affidataria viene analizzato in collaborazione con gli operatori psicosociali a cui è in carico il minore. Mensilmente gli operatori incontrano il gruppo delle famiglie affidatarie: uno spazio per trovare sostegno nel mutuo aiuto e per condividere le differenti esperienze di accoglienza, al fine di sostenere le famiglie e allo stesso tempo approfondire argomenti che, seppure in modi e tempi diversi, attraversano tutte le esperienze di affido. Per monitorare il singolo progetto di affido: in collaborazione con gli operatori del servizio tutela, le famiglie vengono incontrate anche singolarmente a cadenza mensile, e vengono effettuate visite domiciliari. Consulenza telefonica alle famiglie in caso di bisogno. LAVORO SULLA GENITORIALITA’ Gli operatori del servizio Tutela Minori sono chiamati a lavorare sul recupero delle capacità genitoriali delle famiglie problematiche, e lo attuano con diversi strumenti: Colloqui dell’AS e/o Psicologo con i genitori (congiunti o singolarmente) Visite domiciliari Proposta gruppi laboratoriali per genitori su temi educativi: gli operatori del servizio Tutela Minori propongono alla famiglia la partecipazioni ad un gruppo, condotto da operatori del privato sociale e dall’educatore del servizio Tutela Minori. Cicli di 5 incontri, due volte 6 Procedure Servizio Tutela Minori – A.T. Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve 2013 all’anno. Il lavoro degli operatori del Servizio Tutela Minori è concentrato soprattutto nella fase di presentazione della proposta e motivazione della famiglia alla partecipazione. Impegni provinciali Il Responsabile del Servizio Tutela Minori, o suo delegato, partecipa agli incontri provinciali promossi su diverse tematiche: Percorso di formazione servizi ADM e Visite Protette incontri referenti Tutela Minori incontri in ASL per rendicontazione Regionale Mansioni del personale amministrativo Protocollo in entrata e uscita delle comunicazioni Definizione della previsione di bilancio Impegni di spesa per affidi (residenziale, semi-residenziale, in famiglia) e per l’ADM Rendicontazione all’ASL e alla Regione Comunicazione ai Comuni di presa in carico dei soggetti/famiglie Controlli Fatture e relativa predisposizione per pagamento all’Ufficio ragioneria. dipendenti Coop. Sottosopra, tramite co-progettazione) Predisposizione delibere e determine Stesura nuovi regolamenti ADM e Affido Familiare. 7