ARISTOTELE
STAGIRA 384 a.C.
CALCIDE 322 a.C.
CENNI BIOGRAFICI
• NACQUE A STAGIRA , UNA CITTADINA
DELLA PENISOLA CALCIDICA NEL NORD
DELLA GRECIA NEL 384 A.C.
• IL PADRE NICOMACO ERA MEDICO PRESSO
LA CORTE DEL RE DEI MACEDONI AMINTA.
• 367 a.C.: 17 ANNI SI RECA AD ATENE PER
ENTRARE NELL’ACCADEMIA DI PLATONE
• 347/348 a.C. SI ALLONTANA
DALL’ACCADEMIA-OSTILITÀ AD ATENE
VERSO IL RE MACEDONE FILIPPO , IL
QUALE NEL 348 SI ERA IMPADRONITO
DI OLINTO NEL NORD DELLA GRECIA
• 343 a.C.: PRECETTORE DI
ALESSANDRO FIGLIO DI FILIPPO RE
MACEDONE
• 336 a.C.: ASSASSINIO DI FILIPPO
• 335 a.C. TORNA AD ATENE(LICEO)
• 323 a.C.: MORTE DI ALESSANDRO VA
VIA DA ATENE
• “NON VOGLIO CHE GLI ATENIESI
COMMETTANO UN SECONDO CRIMINE
CONTRO LA FILOSOFIA”
• 322 a.C.: MUORE A CALCIDE,
SULL’ISOLA DI EUBEA
• METECO
• OPERE DI BIOLOGIA FISICA
• POLITICA È UNA SCIENZA, HA DELLE
REGOLE, UN FONDAMENTO
RAZIONALE
• PRIMA RICERCA L’IDEALE POI PASSA
ALL’ESAME DELLE SITUAZIONI REALI
ALLA RICERCA DI UN QUALCOSA CHE
PIÙ CHE UN MODELLO INARRIVABILE
SIA UN QUALCOSA DI REALIZZABILE
CONCRETAMENTE
NATURA
• INDAGINE DIRETTA
• COMPRENSIONE DEI FENOMENI
NATURALI
FILOSOFIA
• È LA COMPRENSIONE DEL RAPPORTO
INTIMO CHE SUSSISTE FRA LA
REALTÀ E IL PENSIERO
• DEVE SCOPRIRE IL PRINCIPIO CHE
SPIEGA LA VITA DELLA NATURA
NATURA
•
•
•
•
CARATTERIZZATA DAL MOVIMENTO
MOVIMENTO È UN DIVENIRE
RISULTATO È IL FINE
CONCEZIONE TELEOLOGICA
FINE
• È L’ESSENZA, LA FORMA CHE FA DI
CIASCUN VIVENTE QUELLO CHE È
(ENTELÈCHEIA)
• ENTELÈCHIA: ATTO COMPLETAMENTE
REALIZZATO, IL TERMINE FINALE DEL
DIVENIRE
• POTENZA= ATTO (SEME= PIANTA)
• COMPRENDERE LA REGOLARITÀ CHE
SI NASCONDE DIETRO LA
MUTEVOLEZZA DEI FENOMENI DELLA
NATURA.
• LA NATURA MUTA MA DIETRO QUESTA
MUTAZIONE C’È UN ORDINE BEN
DEFINITO PERCHÉ FIN DALL’INIZIO
OGNI COSA È DESTINATA A
TRASFORMARSI IN UN’ALTRA, HA IN
POTENZA LA FORMA CHE AVRÀ IN
ATTO UNA VOLTA CHE LO DIVERRÀ
SCIENZA DELL’UOMO
•
•
•
•
POLITICA
PSICOLOGIA, O SCIENZA DELL’ANIMA
DELL’UOMO
ETICA
RETORICA
OPERE DI ARISTOTELE
• EXOTERICHE (opere pubblicate)
• ESOTERICHE O ACROMATICHE
(destinate alla scuola)
• POLITICA È L’OPERA FONDAMENTALE DI
ARISTOTELE ED È UNA RACCOLTA DI 148
COSTITUZIONI GRECHE.
• ARISTOTELE RIFLETTE SULLA POLIS I CUI MALI,
DAL TEMPO DELLA REPUBBLICA – E ANCORA PIÙ
PERTINENTEMENTE DAL TEMPO DELLE LEGGI, SI
ERANO OLTREMODO AGGRAVATI.
• VOLEVA GIUSTIFICARE E IRROBUSTIRE LA POLIS
FORNENDOLE COME SUPPORTO UNA TEORIA
DELLA COMUNITÀ POLITICA CHE DOVEVA
DIVENIRE SUBITO CLASSICA.
• POSE IN LUCE UN CERTO NUMERO DI IDEALI CHE
LA VITA CIVICA DOVEVA PERSEGUIRE IN MODO
IMPERATIVO
• GETTÒ LE BASI ETICO POLITICHE DELLA CITTÀSTATO
ETICA
• L’ETICA È CONOSCENZA SISTEMATICA
ED UNITARIA DEL COMPORTAMENTO
DELL’INDIVIDUO, CHE HA COME FINE
LA FELICITÀ, COSTITUISCE LA
PREMESSA NECESSARIA DELLA
POLITICA
POLITICA
• SCIENZA ARCHITETTONICA, SCIENZA DEL
BENE, CHE DEVE COORDINARE LE SCIENZE
PARTICOLARI CHE SI PONGONO FINI
PARTICOLARI.
• IL FINE DELLA POLITICA È :
• FORMARE GLI UOMINI
• PREDISPORRE LE LEGGI E
L’ORGANIZZAZIONE DELLA POLIS IN MODO
CHE GLI UOMINI CONSEGUANO LA VIRTÙ.
VIRTÙ
•
•
DIANOETICHE: SI FORMANO
MEDIANTE L’ISTRUZIONE
ETICHE: SI FORMANO CON
L’ABITUDINE (ES. CORAGGIO)
GIUSTO MEZZO
• PRINCIPIO SU CUI SI FONDA LA VIRTÙ
• PER LE COSE È UNICA; PER LE
PERSONE È COMMISURATA A
CIASCUNA PERSONA
• LA POSIZIONE MEDIANA FRA I DUE
ESTREMI
• FATICOSO DA RAGGIUNGERE
• DISCIPLINA DELLE PASSIONI
=RAGIONE
GIUSTIZIA
•
•
È LA VIRTÙ PROPRIA DELL’UOMO
GIUSTO
LA PIÙ IMPORTANTE DELLE VIRTÙ
PERCHÉ NON SI RIVOLGE SOLO A
CHI LA POSSIEDE MA ANCHE AGLI
ALTRI E ALLE COSE DEGLI ALTRI
• DISTRIBUTIVA
• ATTIENE ALLA RIPARTIZIONE DEGLI ONORI,
DELLE RICCHEZZE E DI TUTTE LE ALTRE
COSE DIVISIBILI PER CHI FA PARTE DELLA
CITTADINANZA
• COMMUTATIVA
• RIGUARDA LE RELAZIONI SOCIALI. SE
L’UGUAGLIANZA È STATA ALTERATA PER
MEZZO DI UN’AZIONE INGIUSTA SI FISSA UN
RISARCIMENTO A FAVORE DELL’OFFESO,
PARI AL VALORE DEL DANNO O
DELL’INGIURIA PATITI
• LA GIUSTIZIA
• IN «POLITICA». SI RIFERISCE A COLORO
CHE VIVONO IN SOCIETÀ AL FINE DI
ESSERE INDIPENDENTI, LIBERI E UGUALI
(NO STRANIERI, FIGLI, MOGLI E SCHIAVI)
• «NON POLITICA»;
A) NATURALE: DIRITTI E DOVERI VALIDI
OVUNQUE
B) CONVENZIONALE: SI FONDA SULLE
LEGGI POSITIVE DELLA CITTÀ
C) EQUITÀ: È LA GIUSTIZIA DEL CASO
SINGOLO CHE TEMPERA LA RIGIDITÀ DELLA
LEGGE ED INDICA LA NORMA DA SEGUIRE
NEI CASI DI LACUNE DELLA STESSA LEGGE.
FELICITà
• FINE DI TUTTE LE AZIONI UMANE
• ESPRESSIONE DELL’ANIMA
RAZIONALE
• CONTEMPLAZIONE INTELLETTUALE
ETICA NICOMACHEA
• POLITICA: SCIENZA CHE SEGUE
IMMEDIATAMENTE ALL’ETICA
• DOPO AVER COMPRESO COSA SIA LA
VIRTÙ BISOGNA INDIVIDUARE I MEZZI
PER METTERLA IN PRATICA
• SCIENZA POLITICA INDAGA IL MODO
IN CUI LE LEGGI POSSANO
EFFETTIVAMENTE CORRISPONDERE
ALLA PRATICA DELLA VIRTÙ.
LA POLITICA
• OTTO VOLUMI
• II, III, VII, VIII STATO IDEALE E CRITICA
DI PLATONE
• IV, V, VI SPECULAZIONE IN ETÀ
MATURA
FASI DELL’OPERA
1. STUDIO DELLA COSTITUZIONE
IDEALE SUL MODELLO PLATONICO;
2. STUDIO DELLE COSTITUZIONI
POLITICHE FONDATO SULL’ANALISI
DELLE REALI SITUAZIONI POLITICOSOCIALI;
3. STUDIO DELLO STATO IDEALE
SECONDO IL MODELLO
ARISTOTELICO
I LIBRO
• INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPI
COSTITUTIVI DELL’ORGANIZZAZIONE
POLITICA
• LA POLIS: È PER NATURA E NON È
FONDATA SULLE CONVENZIONI DEGLI
UOMINI
UOMO
• ZOÓN POLITICON: ANIMALE POLITICO
• LA SUA UMANITÀ SI ESPRIME NELLA
SUA POLITICITÀ
• LA POLIS “È UN PRODOTTO NATURALE E
CHE L’UOMO PER NATURA È UN ESSERE
SOCIEVOLE: QUINDI CHI VIVE FUORI DELLA
COMUNITÀ STATALE PER NATURA E NON
PER QUALCHE CASO O È UN ABIETTO O È
SUPERIORE ALL’UOMO […] È CHIARO
QUINDI PER QUALE RAGIONE L’UOMO È UN
ESSERE SOCIEVOLE MOLTO PIÙ DI OGNI
APE E DI OGNI CAPO D’ARMENTO. PERCHÉ
LA NATURA, COME DICIAMO, NON FA
NIENTE SENZA SCOPO E L’UOMO , SOLO
TRA GLI ANIMALI, HA LA PAROLA” Politica, I,
1253 a, p. 6
POLIS
•
•
•
•
•
FAMIGLIA CHE CONTINUA LA SPECIE
UMANA
GRUPPO PARENTALE:
PROGENITORE COMUNE
TRIBÙ: AGGREGAZIONE DI PIÙ
GRUPPI GENTILIZI
VILLAGGIO: PIÙ TRIBÙ
POLIS: PIÙ VILLAGGI
POLIS
• LA SOLA A POSSEDERE L’AUTARKEIA
• FATTO DI NATURA
• NO SOMMA DEI COMPONENTI AD
ESSA ANTERIORE
• È IL FINE DELL’UOMO(SEME/QUERCIA)
FAMIGLIA,
TIPI DI COMANDO E OBBEDIENZA
• PADRE-FIGLIO
• MARITO-MOGLIE
• PADRONE-SCHIAVO
• “nelle relazioni del maschio verso la
femmina, l’uno è per natura superiore,
l’altra inferiore, l’uno comanda, l’altra è
comandata – ed è necessario che tra tutti
gli uomini sia proprio in questo modo.”
Politica, I, 5, 1254b, p. 11
• “Il maschio è più adatto al comando della
femmina, tolte alcune eccezioni contro
natura” Politica, I, 12, 1259b, p. 25
• “E invero il libero comanda allo schiavo in modo diverso che il
maschio alla femmina, l’uomo al ragazzo, e tutti possiedono le
parti dell’anima, ma le possiedono in maniera diversa: perché lo
schiavo non possiede in tutta la sua pienezza la parte
deliberativa, la donna la possiede ma senza autorità, il ragazzo
infine la possiede, ma non sviluppata. È necessario dunque
supporre che sia lo stesso anche delle virtù morali e cioè ne
devono partecipare tutti, non però allo stesso modo, bensì solo
quanto <basta> a ciascuno per compiere la sua funzione. Ecco
perché chi comanda deve possedere la virtù morale nella sua
completezza (perché il suo compito è assolutamente quello
dell’architetto e la ragione è architetto) mentre gli altri, ciascuno
quanto gli spetta. Di conseguenza è chiaro che la virtù morale
appartiene a tutti quelli di cui si è parlato, ma che non è la stessa
la temperanza di un uomo e di una donna, e neppure il
coraggio e la giustizia, come pensava Socrate, ma nell’uno e
c’è il coraggio del comando nell’altra della subordinazione, e lo
stesso vale per le altre virtù” Politica, I, 13, 1260a, p. 27.
•
•
•
•
•
•
•
•
Gorgia: dialogo tra Socrate e Menone,
Socrate: virtù è un concetto univoco e che non può differire nell’uomo e nella
donna
SOCRATE: E così è anche per le virtù: anche se sono molteplici e di diversi tipi,
tutte hanno una unica e identica forma, a causa della quale esse sono virtù, e
verso la quale è bene che guardi colui che deve rispondere a chi domanda di
spiegare che cosa mai sia la virtù. O non comprendi quello che dico?
MENONE: Mi sembra di comprendere, tuttavia no capisco ciò che chiedi vorrei.
SOCRATE: Forse ti sembra così solamente pela virtù, o Menone, cioè che
diversa sia quella dell’uomo, diversa quella della donna e degli altri, oppure
anche per la salute e per la grandezza e per la forza ti pare lo stesso? Ti
sembra che sia diversa la salute dell’uomo e diversa quella della donna?
Oppure è una identica forma dovunque, se veramente si tratta di salute, sia che
si trovi nell’uomo sia in altro?
MENONE: Identica mi sembra che sia la salute e dell’uomo e della donna.
SOCRATE: Dunque, anche la grandezza e la forza? Se una donna è forte, sarà
forte per la medesima forma e per la medesima forza? E per la medesima forma
intendo questo: la forza, in quanto è forza, non differisce, sia che si trovi
nell’uomo, sia che si trovi nella donna. O ti sembra che differisca in qualcosa?
MENONE: A me no.
• SOCRATE: E la virtù, in quanto è virtù, differirà in
qualche cosa, a seconda che sia nel fanciullo, o nel
vecchio, o nella donna, o nell’uomo?
• MENONE: A me sembra, o Socrate, che questo non sia
più lo stesso rispetto a quelle altre cose.
• SOCRATE: Ma come? Non dicevi che la virtù dell’uomo
consiste nell’amministrare bene la Città, e quella della
donna nell’amministrare bene la casa?
• MENONE: Io si.
• SOCRATE: E si può forse ben governare la Città o la
casa o altro, senza governare in modo temperato e
giusto?
• MENONE: No certamente.
• SOCRATE: Pertanto, se governano in modo giusto e
temperato, governeranno con giustizia e con
temperanza.
• SCHIAVI PER NATURA OPER GUERRA
• L’ECONOMIA È IL GOVERNO DELLA FAMIGLIA:
(OIKOS=FAMIGLIA, NOMOS=REGOLA) NEL CUI
AMBITO SONO PRECISATI I CRITERI DA SEGUIRE
NELL’ATTIVITÀ VOLTA A PROCACCIARE I BENI
MATERIALI NECESSARI ALLA FAMIGLIA. TROVA UN
LIMITE NELLE NECESSITÀ E NELLE ESIGENZE
DELLA COMUNITÀ.
• LA CREMATISTICA PRODUZIONE DELLA
RICCHEZZA. NON INCONTRA ALCUN LIMITE, DATO
CHE LA RICCHEZZA PUÒ CRESCERE
INDEFINITAMENTE SU STESSA.
L’ATTIVITÀ ECONOMICA
• DEVE ESSERE FINALIZZATA ALLA
COMUNITÀ
• SE FINE A SE STESSA: CRISI E
DISARTICOLAZIONE DELL’ORDINE
NATURALE, SUL QUALE SI FONDA LA
COMUNITÀ POLITICA.
• TRA STATO E INDIVIDUO NO
IMMEDESIMAZIONE DI TIPO
ORGANICO
• NATURA ARTICOLATA E
DIFFERENZIATA
UOMO
• AFFETTO ESCLUSIVO
• SENTIMENTO DELLA PROPRIETÀ
• OGNUNO SI PREOCCUPA
INTENSAMENTE DI CIÒ CHE GLI
APPARTIENE
PROPRIETÀ
• MISURA DELLA RICOMPENSA PER IL
LAVORO SVOLTO
• NO REGIME COLLETTIVISTICO
• NO DIVISIONE IN DUE CLASSI COME
SPARTA
• PROPRIETÀ PRIVATA INTEGRATA CON
LA COMUNANZA DELL’USO
• FINE SOCIALE
LA POLITICA
•
•
•
•
MODELLO DI COSTITUZIONE MIGLIORE CHE
CORRISPONDE AI PRINCIPI ASSUNTI IN SEDE
FILOSOFICA
COME REALIZZARE TALE ISTITUZIONE TENENDO
CONTO DELLE CONDIZIONI REALI
COSTITUZIONE BASATA SU PRESUPPOSTI E
ELEMENTI DI FATTO AL FINE DI RENDERSI
CONTO DEI PROVVEDIMENTI DA ASSUMERE PER
RENDERLA STABILE
DEVE INDICARE LA COSTITUZIONE PIÙ ADATTA A
TUTTE LE CITTÀ CHE SI RISOLVE NELLA
INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI
CHE SONO COMUNI A TUTTE LE COSTITUZIONI
REALI.
Costituzione migliore
• È QUELLA IN CUI OGNI CITTADINO
POSSA MEGLIO PROVVEDERE ALLA
SUA PROSPERITÀ MATERIALE E ALLA
SUA FELICITÀ
FELICITÀ
• CONSISTE IN UN OPERARE PRATICO
CHE SIA IL RISULTATO DEL PIENO
DISPIEGAMENTO DELLA VIRTÙ
INTELLETTIVA
• UN’ATTIVITÀ SPECULATIVA CHE NON
SI ESPRIMA POI IN UN’ATTIVITÀ
PRATICA, RISCHIA DI RINCHIUDERE
L’UOMO IN SE STESSO, DI
SEGREGARLO DAL RESTO DELLA
SOCIETÀ
POLIS
• UNA COMUNITÀ DI SIMILI CHE SI PROPONE
COME SCOPO IL RAGGIUNGIMENTO DELLA
MIGLIOR VITA POSSIBILE SIA DAL PUNTO DI
VISTA MATERIALE SIA DAL PUNTO DI VISTA
MORALE.
• ESISTE PER COMPIERE IL BENE E NON
SOLO IN VISTA DELLA VITA ASSOCIATA
• TRA EGUALI COMPARTECIPAZIONE DI
DIRITTI
COSTITUZIONE IDEALE
• DESCRITTA NEI LIBRI VII E VIII
ORDINE DELLA CITTA’
SI FONDA SU TRE PRINCIPI:
• PROPORZIONE
• MISURA
• ARMONIA
CLASSI
•
•
•
•
•
•
AGRICOLTORI
ARTIGIANI
GUERRIERI
BENESTANTI
I SACERDOTI
I MAGISTRATI
TERRITORIO
•
•
•
•
•
TERRENO FERTILE
SBOCCO AL MARE
PRATICABILE DAI CITTADINI
INACCESSIBILE PER I NEMICI
COLLOCAZIONE IDEALE È FRA LA
TERRA E IL MARE
POPOLAZIONE
• IL LEGISLATORE DEVE OCCUPARSI
DELLA SANITÀ DELLA STIRPE
• PROPORZIONATA ALLE ESIGENZE
DELLA CITTÀ
• OGNI POPOLO HA IL GOVERNO CHE SI
MERITA
POPOLI
• I POPOLI SI DIVIDONO POI IN 3 RAZZE
1. FREDDO (NORD) TEMPERAMENTO MOLTO
VIVACE MA NON MOLTO SVILUPPATA
INTELLIGENZA (LIBERTÀ NO ARTE)
2. TEMPERATO (CENTRO, ZONA DEL
MEDITERRANEO) HA INTELLIGENZA E
FORZA MORALE
3. CALDO (ASIA E AFRICA) INTELLIGENTI E
ABILI NELLE ARTI MA NON POSSIEDONO
FORZA MORALE
UOMO
• SI GOVERNA MEDIANTE LA RAGIONE
CHE GLI CONSENTE DI EDUCARE E
DISCIPLINARE LA SUA NATURA
• EDUCAZIONE INFORMATA ALLA
COSTITUZIONE
• FINO A 7 ANNI A CASA POI COMPITO
DELLO STATO
• GINNASTICA
• MATRIMONIO: DONNE 18; UOMINI 35
COSTITUZIONE (POLITÉIA) DELLE POLIS
• LA COSTITUZIONE DECIDE CHI È
CITTADINO
• IN CERTI REGIMI ANCHE I
LAVORATORI MANUALI (POSTO CHE
SIANO UOMINI LIBERI) DI CATEGORIE
DIVERSE, ANCHE GLI ARTIGIANI,
ANCHE GLI OPERAI, ANCHE GLI
ADDETTI A LAVORI PESANTI SONO DEI
CITTADINI
CITTADINO
• DEVE SAPER UBBIDIRE E COMANDARE
• DOXA ALETE’ (OPINIONE DELLA VERITÀ)
CIOÈ IL COMUNE BUON SENSO È LA VIRTÙ
DI CUI DEVE ESSERE DOTATO IL CITTADINO
CHE PARTECIPA ALL’ASSEMBLEA, AL
CONSIGLIO ALLE MAGISTRATURE
ORDINARIE .
• ARETE’ FRONESIS CIOÈ LA PRUDENZA O
SENNO POLITICO O ARTE DI GOVERNO È IL
REQUISITO DI QUEI CITTADINI CHE
DEBBONO ASSUMERE LE SUPREME
DECISIONI POLITICHE.
CLASSIFICAZIONE
COSTITUZIONI
COSTITUZIONI PERFETTE
• Monarchia
• Aristocrazia
• Politia
o democrazia
dei liberi
COSTITUZIONI CORROTTE
Tirannide
Oligarchia
Demagogia o
democrazia della
moltitudine
COSTITUZIONE
(IL GIUSTO MEZZO)
•
COMMISTIONE DI DEMOCRAZIA E
ARISTOCRAZIA
• MASSA NON PUÒ ESSERE AMMESSA ALLE
MAGISTRATURE PIÙ IMPORTANTI CHE
DETENGONO LA GUIDA POLITICA DELLA
CITTÀ MA POSSONO :
1. PARTECIPARE ALLE ELEZIONI DEI
MAGISTRATI
2. SINDACARE SULLA LORO OPERA
3. DELIBERARE SUI NORMALI AFFARI
PUBBLICI
“Lo
stato vuole essere costituito, per quanto è possibile, di
elementi uguali e simili, il che succede soprattutto con le
persone del ceto medio. Di conseguenza ha necessariamente
l'ordinamento migliore lo stato che risulti di quegli elementi dei
quali diciamo che è formata per natura la compagine dello
stato. E son questi cittadini che nello stato hanno l'esistenza
garantita più di tutti: infatti essi non bramano le altrui cose,
come i poveri, né gli altri le loro, come fanno appunto i poveri
dei beni dei ricchi, e quindi per non essere essi stessi presi di
mira e per non prendere di mira gli altri, vivono al di fuori di
ogni pericolo. Per ciò fu saggio il voto di Focilide:
Spesso il meglio è nel mezzo, ed io lì nello stato voglio
essere.
È chiaro, dunque, che la comunità statale migliore è quella
fondata sul ceto medio e che possono essere bene
amministrati quegli stati in cui il ceto medio è numeroso e più
potente, possibilmente delle altre due classi, se no, di una
delle due, ché in tal caso, aggiungendosi a una di queste, fa
inclinare la bilancia e impedisce che si producano gli eccessi
contrari.”
Politica, IV, 11, 1295 b, pp. 136-37.
LEGGE
• È IL CODICE MORALE DELLA
COMUNITÀ POLITICA
• È NATURALE
• SUPERIORE AD OGNI CITTADINO
• È INTELLIGENZA SENZA PASSIONI
• “LA SOVRANITÀ DELLA LEGGE EQUIVALE
DUNQUE ALLA SOVRANITÀ DI DIO E DELLA
MENTE, LA SOVRANITÀ DELL’UOMO A
QUELLA DELL’ANIMALE: POICHÉ LA
CUPIDIGIA E LE PASSIONI TRAVIANO
QUANTI SONO AL POTERE, ANCHE GLI
UOMINI MIGLIORI. MA LA LEGGE È
INTELLIGENZA SENZA PASSIONI”
• COSTITUZIONE SOCIALE BASATA SULLA
CLASSE MEDIA
• POLITICA DI SOSTEGNO ALLE CLASSI MENO
ABBIENTI
LIBRO V
• STUDIO DELLE CAUSE DELLE
TENSIONI E DEI CONFLITTI SOCIALI
CHE SBOCCANO NELLA
TRASFORMAZIONE VIOLENTA DELLE
COSTITUZIONI
CAUSE DELLE TENSIONI E
DEI CONFLITTI SOCIALI
•
•
STASIS: SEDIZIONE, RIBELLIONE, LA
RIVOLTA (O IL SUO SINONIMO
RIVOLUZIONE)
METABOLÈ: MUTAMENTO,
CAMBIAMENTO, LA
TRASFORMAZIONE DELLA
COSTITUZIONE.
ARISTOCRAZIE E OLIGARCHIE
• FINISCONO PER
1. LE LOTTE E LE DIVISIONI INTERNE
PROMOSSE DAI RICCHI CHE NON
HANNO IL POTERE E CHE SI
SERVONO DEL POPOLO.
2. LA GUERRA
• MONARCHIE
CAUSE DELLE RIVOLTE
1. LE INGIUSTIZIE
2. LE REQUISIZIONI DI BENI PRIVATI
3. LA TRACOTANZA
4. IL DISPREZZO CON CUI SONO
TRATTATI I SUDDITI.
TIRANNIDE
• TIRANNIDE SI PUÒ CONSERVARE IN DUE MODI:
1. CONTROLLO TOTALE CON SPIE E DELATORI;
• DIVIDERE I CITTADINI FRA LORO, RICCHI CONTRO
POVERI,
• VIA PERSONALITÀ PIÙ EMINENTI;
• NO ASSOCIAZIONI;
• POLITICA ECONOMICA CHE RIDUCA SOLDI CLASSE
MEDIA PER DARLI ALL’ERARIO CHE FARÀ OPERE
PUBBLICHE FATTE FARE AL PLETHOS LE
CATEGORIE INFERIORI;
• IMPEGNARLI IN UNA GUERRA.
2. CONSERVANDO LA SOSTANZA DEL
POTERE MA IMITANDO NELLA FORMA IL
GOVERNO MONARCHICO,
• DEVE FAR MOSTRA DI PERSEGUIRE LA
PUBBLICA UTILITÀ,
• DAR CONTO DELLE ENTRATE E DELLE
USCITE,
• COMPORTARSI IN MANIERA MORIGERATA
IN MODO DA ISPIRARE RISPETTO
PIUTTOSTO CHE PAURA,
• ONORARE I CITTADINI PIÙ EMINENTI
• NON FAR DIVENTARE NESSUNO
POTENTE;
• GOVERNARE IN MODO CHE I RICCHI E I
POVERI CREDANO DI POTER
SOPRAVVIVERE SOLO GRAZIE A LUI.
POLITIA E DEMOCRAZIA
•
1.
2.
3.
4.
LE TRASFORMAZIONI VIOLENTE SONO
PROVOCATE
DALLA MANCATA OSSERVANZA DEL
DIRITTO
UN CITTADINO ACQUISISCE ECCESSIVA
POTENZA
IMPOSSIBILITÀ DI ALLONTANARE
CITTADINI ECCESSIVAMENTE POTENTI
LA UGUAGLIANZA E LA LIBERTÀ
CONSISTANO NEL FARE CIÒ CHE PARE
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
• M. D’Addio, Storia Delle Dottrine Politiche,
Genova, ECIG, 1996, pp. 69-90.
• C. Galli (a cura di), Manuale di storia del
pensiero politico, Bologna, Il Mulino, 2001,
pp. 38-44.
• J. J. Chevalier, Storia del pensiero politico,
vol. I, Il Mulino, Bologna, 1989, pp. 121-154
• Aristotele, Politica, Roma/Bari, Laterza,
2007
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