Le tendinopatie dell’arto
inferiore nell’atleta podista
Responsabile UOS Riabilitazione
Ospedale di Lauria PZ
San Severino Lucano 11 Luglio 2009
Correre
Il Leone o La Gazzella
Quando il sole sorge, non importa se sei un
leone o una gazzella: l'importante è correre
LO SPORT FA MALE
Discrepanza tra caratteristiche morfo
funzionali e sport praticato
Scarsa progettazione dell’attività di
allenamento e gara
Esecuzione scorretta del gesto
Approccio psicologico patologico
Errata gestione dell’infortunio
Fattori predisponenti
INTRINSECI
ESTRINSECI
*
CONDIZIONI
APPARATO OSTEOMUSCOLOARTICOLARE
(TEST PERIODICI)
*
ATTEGGIAMENTO
POSTURALE
*
STATO DI FORMA
(TEST PERIODICI)
*
EQUIPAGGIAMENTO
*
FATTORI
AMBIENTALI
*
CARICHI E
TIPOLOGIA DI
ALLENAMENTO
ATLOPATIA
E' opportuno superare la definizione di
"atlopatia". Le differenze principali tra la
patologia da sport e quella più genericamente
riscontrabile in soggetti non praticanti
riguardano: la frequenza con cui si possono
riscontrare alcuni quadri patologici e
l’eziopatogenesi degli stessi, che spesso sono
dipendenti dalla attività di allenamento e gara
ed in relazione al tipo di sport praticato
Il 50% delle lesioni da sport sono provocate dal
SOVRACCARICO, inteso come effetto lesivo di
sollecitazioni iterative, ripetute ciclicamente
per tempi molto prolungati o con intensità elevate,
su varie sedi e tessuti”
ALTERAZIONI MICRO-CIRCOLO E
DRENAGGIO VENO-LINFATICO
STASI METABOLITI PROINFIAMMATORI LESIVI
STIMOLO MACROFAGICO E
FLOGOSI CRONICA CELLULOMEDIATA
DEGENERAZIONE CELLULARE
CON FENOMI RIPARATIVI
FIBROTICI
EZIOLOGIA E FATTORI PREDISPONENTI
Fattori intrinseci:
- anomalie anatomiche
-
(malallineamenti)
asimmetria degli arti
inferiori
squilibri muscolari
rigidità muscolo-tendinea
sovrappeso
EZIOLOGIA E FATTORI PREDISPONENTI
Fattori estrinseci:
- carico eccessivo sul corpo
(velocità, n° di ripetizioni,
tipo di movimento)
- errori di esecuzione del
movimento
- condizioni ambientali
(umidità, temperatura)
- equipaggiamento (scarpe,
attrezzatura, etc.)
Gli sbagli degli agonisti
Gareggiano troppo spesso
Svolgono allenamenti troppo tirati
Recuperano poco
Saltano o esagerano con allenamenti di
forza generale o specifica
Non pianificano
Non curano la tecnica di corsa
E di chi improvvisa
Discontinuità di allenamento
Recupero troppo elevato tra un allenamento e
l’altro: in pratica si allenano 1-2 volte a
settimana ma è troppo poco.
Troppo tutto insieme: invece di correre 3 volte
a settimana x 40minuti corrono 1 volta 1h e
30’
E di chi improvvisa
Sempre lo stesso ritmo.
Seguono il gruppo
Corrono solamente
Non abbinano lo stretching e i lavori di forza
generale in palestra o a carico naturale
Pause periodiche troppo lunghe: 3 mesi
allenamento 1 mese fermi
Come scegliere le scarpe?
Nella scelta delle scarpe dobbiamo tener presente
4 criteri fondamentali:
1 Utilizzo che se ne intende fare
(allenamento, gara ecc)
2 Il proprio livello (il ritmo al quale si corre)
3 Il proprio peso
4 la presenza di eventuali difetti di appoggio
Le 4 categorie più importanti
Superleggere: scarpe veloci flessibili e reattive.
Peso 250gr poco dislivello tra avampiede e tallone
quasi sempre piatte. Indicate per gare su strada ad
atleti leggeri e veloci
Intermedie:peso tra 250 e 290 gr
buon controllo e movimento e flessibilità, buon
ammortizzamento. Gli atleti più leggeri e in forma
la usano per allenamento i podisti più pesanti e
meno veloci per la gara
Le 4 categorie più importanti
Massimo ammortizzamento: da 300 gr in su
buon dislivello tra avampiede e tallone per
salvaguardare tendini e articolazioni. Utili per
corridori che utilizzano plantari.
Stabili: peso tra 300 e 400gr
strutturate in modo da correggere l’eccesso di
pronazione, buona ammortizzazione
Il Terreno
Le superfici morbide e soffici sono le
migliori: quindi erba, sentieri sterrati.
Anche la sabbia del bagnasciuga
Se si hanno solo strade asfaltate, correre
appena oltre il ciglio.
Il marciapiede è una zona di sicurezza
ma dura
Si può correre anche in palestra sul nastro
trasportatore
TENDINOPATIA DEL POPLITEO
Imputabile alla fase
di decelerazione
durante la corsa
per il controllo del
passo
TENDINOPATIA DEL POPLITEO
Centro di gravità dietro al piede
di appoggio
Appoggio in flessione plantare
Iperestensione del ginocchio con
contrazione dei flessori e del t.
d’Achille
Sovraccarico del comparto
esterno
Tendinopatia dei Peronei
Sindrome dolorosa dei peronei secondaria a
reiterati movimenti di inversione del piede
contro resistenza che provocano una lesione
longitudinale su base cronica dei tendini
(generalmente il t. peroneo breve)
Favorita da:
•piede cavo
•eccessiva pronazione o supinazione
Tendinopatia del Rotuleo
•Apparato estensore: sistema a
geometria variabile che si adatta
alle richieste funzionali
•Richieste funzionali elevate nei
salti, specie se presenti:
-anomalie anatomiche ossee
(trocleari) che risultino in un
alterato tracking longitudinale,
trasversale e torsionale della rotula
Tendinopatia del Rotuleo
Contrazioni eccentriche nella fase di
atterraggio•Tensione eccessiva m.
ischiocrurali•Insufficienza e/o fatica del
quadricipite•Eccessiva torsione tibiale
(iperpronazionedel piede -fatica
muscolare)•Anomalie apparato estensore
(malallineamento femoro-rotuleo rotula alta
ipermobile
Tendinopatia dell’Achilleo
•MALALLINEAMENTI–iperpronazione–
ipopronazione–retropiede varo-valgo–tibia
vara•
Tendinopatia dell’Achilleo
ALTERATE ESCURSIONI ARTICOLARI–
limitazione della sottoastragalica
Limitazione della tibio-tarsica
Tendinopatia dell’Achilleo
Eterometrie•
Tensione/retrazione tricipite surale-forza
torsionale eccentrica diminuita•
Deformita’di Haglund(pseudohaglund:
osteofita reattivo)•
Avampiede varo
Tendinopatia dell’Achilleo
eccessiva tensione del
plantare gracile
(tibia vara, calcagno varo)
• accentuata prominenza
della apofisi posteriore
del calcagno
• attrito con la calzatura
Recidive Perchè ?
Molto spesso l’infortunato ingrassa,
non recupera la forza e la resistenza al 100%
Massa corporea
forza
resistenza
Quando è alto il rischio di re-infortunio ?
1
Quando la
lesione non è
ancora guarita
2
Quando la lesione è
guarita ma persiste
uno Squilibrio di
Forza
3
Quando la lesione è
guarita,
non persiste uno
squilibrio
di forza, ma il
condizionamento è
insufficiente
FATTORI PREDISPONENTI
Flessibilità
Articolarità
La valutazione clinica
Asimmetrie
degli arti
Lo stile di vita
…..Uno dei maggiori fattori
di rischio di infortunio….
…è un pregresso infortunio
20-25% dei casi !!!
Casistica e polemica personale
 Oltre l’80% degli sportivi praticanti agonisti e non si
rivolgono al medico specialista dopo un lungo iter tra
fisioterapisti, massaggiatori, chiropratici, osteopati,
agopuntori, sciamani e stregoni
RISULTATO: nell’80% dei casi il quadro
patologico che affronta lo specialista è
rappresentato dalla riacutizzazione di un danno
cronicizzato
TRATTAMENTO
Terapia fisica: ghiaccio, Laser, Ionoforesi,
U.S., tecarterapia, ipertermia, O.U.
Terapia manuale:
Massaggio decontraturante
Massaggio tipo Cyriax del tendine
Esercizio fisico
Correzione di fattori predisponenti
Esercizio Fisico
Il tendine è costituito da tessuto capace di
adattare la sua struttura e le sue
caratteristiche meccaniche alle necessità
funzionali.
Quindi il trattamento e la prevenzione delle
patologie tendinee potrà attuarsi
attraverso un protocollo specifico
progressivo che permetta l’adattamento
necessario a mantenere l’integrità
strutturale.
Riposo
Il Riposo è riposo
In alcun giorni il miglior allenamento
è non allenarsi affatto
Deve essere inserito dopo una
giornata di allenamento duro e deve
essere osservato se si è infortunati
Riposo attivo
Recovery o Recupero
Lavoro a bassa intensità
Da seguire dopo una
giornata di “Carico” o dopo
la gara
Conclusioni
Si tratta di patologie molto frequenti e
correlate a:
•Preparazione atletica
•Gesto specifico
•Livello di attività agonistica
Conclusioni
Dal loro corretto inquadramento clinico,
strumentale ed anatomo-patologico dipende
l’opportuna strategia terapeutica ed il ritorno
all’attività agonistica
San Severino Lucano 11 Luglio 2009
Scarica

Le tendinopatie dell`arto inferiore nell`atleta podista