Claudio Prigioni
I SEMI
COME SI DEVONO COGLIERE E PREPARARE
E' noto che i semi sono contenuti nei frutti, i quali possono essere
carnosi oppure secchi; questi ultimi possono essere deiscenti, vale
a dire che lasciano scaturire il seme, oppure indeiscenti. Vi sono
anche piante che non producono veri frutti ma presentano semi
liberi, come le Conifere e le Cycadee, ed altre come le Felci, i cui
organi di riproduzione non sono veri semi ma spore. Ma di queste
non ci interesseremo per ora.
Per avere del buon seme conviene ricorrere a quello prodotto dai
primi fiori. Per esempio, colui che coglie i fiori migliori e riserva alla
produzione del seme gli ultimi fiori della stagione non produrrà del
buon seme, ma favorirà un processo di degenerazione.
Comunque siano racchiusi, bisogna cogliere i semi dopo essersi
assicurati che siano maturi. I frutti di ciascuna specie si distendono
in uno strato sottile su vassoi o setacci o in scatole di cartone e
verranno muniti, all'atto stesso della raccolta, di un'etichetta col
nome esatto e con la data.
Bisogna farli asciugare: a tale scopo si espongono per un poco al
sole, ma l'asciugamento è meglio completarlo all'ombra o in locale
asciutto e ventilato.
I semi contenuti in capsule, come quelle
dei papaveri, vanno raccolti sistemando
le capsule fresche in una scatola di
cartone, posta ad asciugare inizialmente
al sole, quindi in un luogo asciutto e
ventilato
In altri casi si riuniscono i fiori in mazzi che si lasciano seccare all'aria,
quindi in un sacchetto scuro.
I sacchetti vanno legati e sistemati, appesi in un luogo
asciutto e ventilato
Per raccogliere i piccoli semi dalle capsule ormai secche,
occorre sistemare le capsule in sacchetti scuri per completare
l'essiccazione
Le capsule secche vanno rotte per far uscire i piccoli semi.
Quindi occorre separare i semi dai detriti con l'aiuto di un
setaccio a maglie adeguate alle dimensioni dei semi.
I semi secchi e ben puliti si sistemano in sacchetti di
tela o di carta. Un'operazione da non dimenticare è
l'aggiunta del cartellino. L'immagazzinamento va fatto in
un ambiente asciutto e ventilato.
GLI ERBARI
Un erbario è una raccolta di piante seccate, pressate e fermate su fogli di carta bianca di misura standard. È
il più semplice metodo di conservazione delle piante allo stato secco, in contrapposizione con l’orto
botanico, che è un sistema per la conservazione delle piante allo stato vivente. L’erbario permette quindi
la conservazione indefinita delle forme e delle strutture, anche se deformate dalla compressione.
Una raccolta di piante secche presenta diversi tipi di interesse:
a. Storico. Spesso in un erbario vengono conservate piante raccolte due o tre secoli fa in località dove oggi
non esistono più. Inoltre l’erbario può avere interesse storico per la ricostruzione degli itinerari delle
spedizioni a cui appartenevano gli esploratori e gli scienziati che di queste spedizioni facevano parte: tale
ricostruzione è possibile attraverso l’esame delle loro raccolte che portano sempre l’indicazione delle date
e delle località di raccolta.
b. Scientifico. L’erbario è un mezzo fondamentale di studio per la ricerca botanica, specialmente per la
sistematica, la fitogeografia, l’ecologia, la genetica, ecc. In primo luogo è il più semplice metodo per
conservare campioni di cui si conosce l’identità che serviranno per il confronto con altri di cui si desidera
conoscere il nome. Inoltre, con le raccolte d’erbario e le località indicate nelle etichette, si può ricostruire
la distribuzione di una determinata specie vegetale, cioè il suo "areale". L’erbario è il sistema
universalmente riconosciuto attraverso il quale vengono conservati indefinitamente i campioni sui quali è
stata descritta per la prima volta una specie vegetale; tali campioni sono detti "tipi" e rappresentano i
materiali di confronto a cui bisogna sempre riferirsi nel riconoscimento di campioni di cui si desideri
conoscere l’identità.
c. Applicativo. I dati segnati dai raccoglitori sulle etichette d’erbario possono servire per ricavare notizie
sugli usi pratici delle piante: queste infatti possono essere usate per scopi alimentari, terapeutici, per
legname, per fibra, per droga, ecc.
COME PREPARARE UN ERBARIO
Materiale necessario
Per preparare un erbario, servono:
- buste di plastica per conservare le piante
- fogli di giornale per essiccare il campione
- una semplice pressa per l'essicazione
- fogli di supporto per sostenere il campione (30 x 44)
- cartelline per contenere i fogli
- cartoni e cinghie per contenere i pacchi di cartelline.
Essicatura
Le piante raccolte sono conservate in buste di
plastica. Per seccarla si dispongono su un
foglio di giornale, insieme a un cartellino con i
dati di raccolta; poi si pongono sotto pressa.
Fissatura
Il campione, una volta seccato, viene fissato al foglio
d'erbario mediante delle striscette di carta fermate da
spilii, completato da un cartellino con i dati di raccolta
e il nome scientifico della pianta.
Conservazione
Il foglio di erbario, così ultimato, viene
inserito in una cartellina leggera.
Le cartelline sovrapposte formano dei
pacchi che vengono racchiusi tra due
cartoni fermati con una cinghia.
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Diapositiva 1 - Università degli studi di Pavia