Previsioni di Mercato Raiffeisen di Raiffeisen Capital Management per Cassa Raiffeisen di Brunico Giugno 2015 Il ritorno della volatilità Nelle ultime settimane, agli investitori è stato ricordato che ci possono essere anche delle battute d‘arresto sui mercati finanziari. C’è stata una significativa correzione soprattutto per quanto riguarda i titoli di Stato in euro e in particolare per le scadenze più lunghe. Il titolo di Stato tedesco a 30 anni aveva temporaneamente perso quasi il 15%. Normalmente siamo abituati a simili movimenti dei cambi solo per quanto riguarda le azioni, ma, nel frattempo, anche i titoli di Stato appartengono agli attivi rischiosi. Anche riguardo all’euro abbiamo visto un’azione contraria rispetto al precedente trend di svalutazione. In poco tempo il cambio è salito di 10 centesimi, per dirigersi di nuovo nella direzione opposta subito dopo. In questo scenario, i mercati azionari globali sono stati un luogo di relativa stabilità con perdite inferiori al 3%. Le recenti oscillazioni rispecchiano probabilmente l’aumento delle insicurezze. Le dichiarazioni sul futuro della Grecia cambiano di ora in ora, la congiuntura USA ha subito una contrazione nel primo trimestre dell’anno e anche l’economia europea sta perdendo slancio. Dovrebbe, però, aver giocato un ruolo anche il posizionamento degli investitori. I mercati influenzati maggiormente dagli acquisti di bond della BCE (valuta euro, titoli di Stato e azioni) hanno anche subito le correzioni maggiori. Secondo noi, il tema della Grecia sembra essere meno importante per quanto riguarda le prospettive. Nessuno permetterà un Grexit, ci sarà di nuovo una soluzione. Sono più rilevanti le prospettive congiunturali, specialmente negli USA. Se dovesse manifestarsi uno sviluppo simile all’anno scorso, quando dopo un primo trimestre debole, l’economia si era ripresa, a settembre ci sarà il primo rialzo dei tassi d’interesse. Questo metterà temporaneamente sotto pressione il mercato azionario. Tuttavia, l’inizio di un ciclo di aumenti dei tassi d’interesse non è il momento per un’uscita di lungo periodo dalle azioni. Al contrario, i contraccolpi dei prossimi mesi sono da vedere piuttosto come occasione d’acquisto. Perché il fatto che ci possa essere un rialzo dei tassi grazie a un’economia più forte infine è positivo. In questo senso è da interpretare anche l’orizzonte temporale del nostro atteggiamento che continua a essere prudente nei confronti delle azioni. Kurt Schappelwein, Head of Multi Asset Strategien bei Raiffeisen Capital Management*, Wien * In questo contesto, Raiffeisen Capital Management sta per Raiffeisen Kapitalanlage-Gesellschaft m.b.H. (1) CONGIUNTURA Le seguenti valutazioni rappresentano la situazione in un dato momento e possono cambiare in qualsiasi momento e senza preavviso. Non costituiscono nessuna previsione per l'andamento futuro dei mercati dei capitali. AREA EURO I paesi che attualmente crescono di più nella zona euro sono Spagna, Irlanda e Olanda. Tra i grandi paesi Francia e Italia sono ancora sotto la media, migliora comunque il loro andamento, mentre la crescita in Germania, per tanto tempo LA forza trainante, sta invece calando. Questo si rispecchia anche nella produzione industriale: in Italia e Spagna sta aumentando, in Germania sta leggermente diminuendo - da livelli elevati. Gli indici IFO rimangono positivi, mostrano, però, leggere divergenze, la fiducia dei consumatori è invariatamente alta, il tasso di disoccupazione stabile. In breve: al momento il motore europeo sta girando (piano), è vero che lo fa senza euforia, ma anche senza perdere colpi. La costante crescita della moneta sta lentamente facendo effetto, perché ci sono i primi, deboli segnali di un’inflazione in aumento. Nonostante ciò è ancora molto lontana dall’obiettivo della banca centrale europea del 2%. Le nostre previsioni sul tasso d’inflazione per il 2015 attualmente rimangono, però, ferme allo 0,0%. Al contrario, ci sono state variazioni delle curve dei tassi e dei rendimenti: per i prossimi anni si stanno ancora scontano soltanto aumenti dei tassi d’interesse minimi, ma per la prima volta da tanto le stime non sono calate ulteriormente. Anzi, per il 2018 e oltre le previsioni sono leggermente salite di recente. Crescita PIL reale (p.a.) USA Contrariamente a quanto previsto, l’economia USA si è contratta nel primo trimestre di quest’anno. Il rallentamento della crescita viene in generale imputato al cattivo tempo e ad altri eventi straordinari. La questione interessante è, se come l’anno scorso, anche quest’anno ci sarà di nuovo un’accelerazione. Le premesse sono disomogenee. Da un lato, il mercato del lavoro sembra ancora forte, le nuove richieste per le indennità di disoccupazione sono sui livelli più bassi da molti anni. Dall’altro, ci sono indicatori, come per esempio, il Chicago PMI o i nuovi ordini, che sembrano molto deboli. Nel 2015 prevediamo una crescita reale di quasi il 3%. Il mercato immobiliare USA si presenta tuttora in modo positivo. I prezzi immobiliari salgono e l’umore all’interno del settore è in gran parte buono. Nei prossimi mesi l’inflazione potrebbe diventare un argomento importante. Il tasso generale continua a essere negativo, ma l’inflazione core (senza energia e generi alimentari), dall’inizio dell’anno è salita dello 0,2%. Se dovesse continuare questo trend, la banca centrale si vedrà costretta ad agire, effettuando degli aumenti dei tassi d’interesse. Le obbligazioni societarie USA non sono state quasi per niente influenzate dalla volatilità di mercato delle ultime settimane. Le oscillazioni dei premi al rischio sono state di pochi punti base. Il mercato del lavoro USA si presenta tuttora robusto e di recente ha anche toccato nuovi massimi. Non si riesce, però, a ignorare un momentum sempre più debole il che è anche confermato dagli indicatori (per es. MACD RSI). Anche il crollo delle società di trasporto (vedi per es. Dow Jones Transports) non è un buon segno. Infine, il periodo fino a settembre è un periodo difficile. È quindi ancora opportuno avere un atteggiamento di attesa rispetto alle azioni. Fiducia dei consumatori Fonte: Raiffeisen KAG, Bloomberg Finance L.P., Giugno 2015 (2) CONGIUNTURA Emerging Markets Il miglior modo per descrivere la situazione economica negli Emerging Markets è definirla anemica – fiacca, senza impulsi propri. Questo emerge tra l’altro dai dati sulla produzione industriale che da parecchio tempo faticano a entrare in territorio positivo. L’andamento inflazionistico negli Emerging Markets è molto divergente: la disinflazione riguarda paesi con una moneta più stabile come la Cina, mentre in paesi come il Brasile e la Turchia ci sono pressioni inflazionistiche in particolare a causa della valuta debole, a fronte di una crescita molto lenta. Dopo che gli anni passati erano stati caratterizzati dal superamento degli eccessivi investimenti negli Emerging Markets e in particolare in Cina ed era stata portata avanti una politica piuttosto restrittiva, si fa ancora una volta più insistente la richiesta di nuove misure di stimolo. Per ciò, nei prossimi mesi bisogna attendersi delle misure di stimolo negli Emerging Markets. Dopo che il dollaro USA il mese scorso si è nuovamente rafforzato nei confronti dell’EUR, sono finite di nuovo sotto lieve pressione anche le valute EM. Qui si vede che le dichiarazioni dei membri della FED sono state di nuovo interpretate come più ottimistiche riguardo ai tassi d’interesse. Secondo noi, le obbligazioni EM potrebbero essere ancora più deboli nel corso dell’anno. Grazie al differenziale di rendimento rispetto ai mercati consolidati, nel lungo periodo sembrano ancora molto attraenti gli investimenti in obbligazioni degli EM. Il 2015 prosegue molto bene per le azioni degli Emerging Markets. All’inizio dell’anno quest’asset class ha tratto profitto dalla ripresa delle azioni dell’Europa dell’est e, in seguito, ha beneficiato della stabilizzazione delle valute degli EM, di recente si è aggiunto l’andamento estremamente positivo delle azioni cinesi che ha portato a ulteriori rialzi. Sul fronte delle imprese, l’andamento degli utili in Asia è ancora rispettabile. Il risultato è che le valutazioni non sono aumentate così tanto, nonostante le quotazioni in forte aumento delle azioni asiatiche. Fonte: Raiffeisen KAG, Bloomberg Finance L.P., Giugno 2015 (3) Performance azioni Emerging Markets MERCATI FINANZIARI MERCATI VALUTARI & OBBLIGAZIONARI La forte correzione dei titoli di Stato europei da metà aprile a metà maggio ha sorpreso molti operatori di mercato. Finora sono mancate spiegazioni conclusive sulle cause. Nonostante ciò, i titoli di Stato tedeschi negli ultimi giorni sono diventati di nuovo un ricercato rifugio di sicurezza in seguito alla prossima tornata della “incertezza sulla deadline della Grecia”, mentre i premi al rischio delle obbligazioni della periferia sono di nuovo aumentati. Gli spread delle obbligazioni societarie europee si sono di nuovo mossi poco. In particolare, il segmento high yield è tuttora caratterizzato da rendimenti attraenti. MERCATI AZIONARI I mercati azionari europei presentano tuttora aumenti delle quotazioni a due cifre dall’inizio dell’anno, nonostante un consolidamento nelle ultime settimane. Uno dei fattori principali dietro a quest’andamento molto positivo dei corsi è senza dubbio la politica monetaria della BCE. Le acquisizioni e fusioni aziendali saranno un fattore a supporto dei mercati azionari anche nei prossimi trimestri. Le società hanno molte riserve in contanti e allo stesso tempo c’è uno scenario di finanziamento a livello storico molto attraente. I forti rialzi degli ultimi mesi hanno lasciato il segno anche per quanto riguarda le valutazioni. Le azioni europee sono tuttora attraenti nel confronto internazionale, ma intanto le valutazioni sono, tuttavia, salite significativamente in termini assoluti. MERCATI DELLE MATERIE PRIME Dopo i forti cali dei prezzi, il settore dell’energia si è stabilizzato nelle ultime settimane. La questione decisiva di quest’anno è quanto sia veloce una reazione sul lato dell’offerta. Numerosi produttori USA hanno già reagito alla situazione attuale dei prezzi e ridimensionato notevolmente i propri piani d’investimento. Non prevediamo nessuna rapida ripresa del prezzo del petrolio, ma nel corso dell’anno ci aspettiamo quotazioni più alte. Fonte: Raiffeisen KAG, Bloomberg Finance L.P., Giugno 2015 (4) PREVISIONI Congiuntura Sorprese negative riguardo agli indicatori anticipatori globali Aziende Stagione dei bilanci sorprendentemente positiva nel Q1; Momentum degli utili negativo previsto negli USA per i prossimi due o tre trimestri Stabilizzazione delle attese sugli utili globali per il 2015 Sentiment tra gli investitori Record massimi per singoli indici (per es. USA) Azioni globali in euro senza chiaro trend Situazione di sopravenduto in ribasso Ampiezza del mercato robusta Sentiment da neutrale a troppo ottimistico (spec. USA) Altro Momento del primo rialzo dei tassi d’interesse della banca centrale USA Sorprese congiunturali positive potrebbero temporaneamente avere un impatto negativo sul mercato azionario Grecia ancora fattore di incertezza Tendenza TITOLI DI STATO Germania Europa (ex Germania) Italia IM Obbligazioni high yield Emerging Markets Obbligazioni globali sottopeso neutrale leggero sovrappeso FOKUS sovrappeso leggero sovrappeso leggero sovrappeso AZIONI Europa USA Giappone Area Pacifico (ex Giappone) Emerging Markets Europa dell‘est/Russia leggero sottopeso leggero sottopeso sovrappeso sovrappeso leggero sottopeso neutrale VALUTE & MATERIE PRIME EUR/USD EUR/JPY = Oro = (5) DISCLAIMER: Il presente documento è stato redatto e realizzato da Raiffeisen Kapitalanlage Gesellschaft m.b.H., Schwarzenbergplatz 3, Vienna, Austria (“Raiffeisen Capital Management“ ovvero “Raiffeisen KAG”). 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