Anno XV Maggio 2009 n° 119 ULTIM’ORA I rotariani attivano la ricostruzione L’EDITORIALE Il buio e la luce della realtà La lettera del Governatore DAL DISTRETTO Tende Rotary ad Assergi SIPE Perugia 15 Marzo 2009 XXVI Assemblea Distrettuale Pescara Il coraggio di ripartire www.rotary2090.info SOMMARIO Periodico mensile fondato da Ennio Vincenti - Autorizz. Tribunale di Teramo n. 364 del 27/10/1994 - Stampa Grafiche Millefiorini S.N.C. Zona Industriale, 06046 Norcia Editore Rotary International Distretto 2090 rappresentante pro tempore, il Governatore 2008 - 2009 Giorgio Splendiani - Via Cimino, 3 - 67100 L’Aquila - Direttore responsabile Mauro Bignami - Redazione: Via Cimino, 3 - 67100 L’Aquila Pubblicazione non in vendita ma distribuita ai soci dei Rotary Club del Distretto 2090 Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 commerciale Business Ascoli Piceno. La riproduzione degli articoli, anche parziale, è permessa citando la fonte. Gli articoli pubblicati rispecchiano soltanto il pensiero degli autori e non comportano responsabilità della direzione. COMITATO DI REDAZIONE DEL GIORNALE DISTRETTUALE Presidente onorario Ennio Vincenti Presidente Giorgio Splendiani Direttore Responsabile Mauro Bignami Componenti Ferruccio Squarcia, Mario Struzzi, Angelo Buonumori, Luigi Marra, Bruno Massucci, Demetrio Moretti, Urbano Urbinati, Lucio Valentini, Berardo Zocaro Redazione operativa: Casella Postale 233 Ancona Centro 60123 Ancona e-mail: [email protected] Concessionaria pubblicità BRANDUP C.so Garibaldi, 88 - 06049 - Spoleto (PG) www.brandup.it Advertising consultant A. M. Bicego: [email protected] Mobile 368 3325275 Numero chiuso in redazione il 15/04/09 Maggio 2009 - n° 119 3 Ultim’ora 4 Lettera del Governatore 23 Letra e Guvernatorit Regole condivise contro la distruzione della Terra (Massimo Zangarelli) 24 Il disagio giovanile 6 L’Editoriale 12 Maria callas: la voce, la donna e la diva nella metamorfosi della lirica moderna Il buio e la luce della realtà DAL DISTRETTO 7 8 9 10 11 Campobasso: donazioni per l ’ADMO (Michele Praitano) I rotariani attivano la ricostruzione Progetto Rotary per L’Aquila 25 Padre Francesco Pierli tifernate dell ’anno (Massimo Zangarelli) Tende Rotary ad Assergi Tirana risoluzione terremoto Prossimamente 26 Oltre la crisi: finanza e sviluppo sostenibile (Pio De Giuli) L’importanza dell ’informazione locale (Mauro Bignami) Il sorriso del Campus per i terremotati aquilani (Gabriele Franciosi) Il XXV Congresso si avvicina (Demetrio Moretti) Bruno Paolo Amicarelli: mezzo secolo di toga (MaBig) 27 28 Note di solidarietà XII Concerto delle Palme (Pio de Giuli) 13 La cultura come mezzo di crescita economica (MaBig) 14 16 SIPE Perugia 15 Marzo 2009 29 La contemporaneità dei futuristi (Mauro Bignami) Distretto 2090: sempre più alto sul podio del golf (Francesco Tardella) 30 Il Rotary come impegno e responsabilità (Ferruccio Fraternali) Alcol vietato in gravidanza (Mauro Bignami) Rotary all’opera: allo sferisterio per la Traviata Il Premio San Giuseppe da Copertino al RC Osimo 17 18 19 XXVI Assemblea Distrettuale - Pescara L’Opinione 31 32 20 Rotary 33 21 Pensieri Benvenuti! la solitudine: problema o risorsa? (Urbano Urbinati) Progetto Ambasciata d’Italia - Romania 22 Territorio Prodromi umbri dei Promessi Sposi (Igea Frezza Federici) Rotaract Simboli, cerimonie e Rotaract (Francesco Fiorani) Rotaract Day (Arianna Rosi) Sognare (Maurizio Maurizi) DAI CLUB Facciamo rifiorire il centro storico 34 Fabriano: 5ª Assemblea Distrettuale Rotaract (Francesco Fiorani) I cento anni del futurismo PER CHI DESIDERA COLLABORARE La nuova veste della rivista e il desiderio di renderla sempre più bella e fruibile, ci suggeriscono di indicare alcune norme redazionali: • I contributi editoriali alla rivista, sempre graditi, dovranno essere scritti in testo word e inviati via e-mail al seguente indirizzo: [email protected] • Per poter dare spazio al maggior numero di interventi, salvo autorizzazione della redazione, i contributi relativi all'attività dei Club, non dovranno superare la mezza cartella, pari a 750 battute, spazi compresi. • Gli altri interventi vanno misurati a cartelle, ossia a fogli di testo word da 1.500 battute, spazi compresi (titoli esclusi). La lunghezza dell'articolo va sempre concordata con la redazione la quale, per esigenze di spazio, una volta ricevuto il pezzo, può chiedere di ridurlo o sintetizzarlo. La redazione è autorizzata a correggere il contributo inviato e, per esigenze di tempo o spazio, può altresì non pubblicare i pezzi ricevuti, anche se concordati nella lunghezza e nei tempi. • Le eventuali foto accompagnatorie saranno pubblicate a insindacabile giudizio della redazione. Consigliamo di evitare fotografie in cui appaiono piatti, bottiglie e bicchieri o persone a tavola. Una fotonotizia (foto con due/tre righe di testo) è egualmente gradita e, spesso, fa più effetto di un articoletto. • Le fotografie devono rispettare standard di pubblicabilità minimi, corrispondenti a una dimensione non inferiore a cm 15 (la base) e una definizione di 300 Dpi/pollice. I file vanno inviati in formato Jpg e, se non espressamente concordato, non devono oltrepassare le dimensioni indicate. Nel caso di immagini particolarmente pesanti, si prega di contattare Angelo Buonumori per ottenere le disposizioni di invio tramite FTP. TERREMOTO A L’AQUILA I ROTARIANI ATTIVANO LA RICOSTRUZIONE Costituito comitato rotariano per l’Università de L’Aquila in dal sette aprile il Distretto 2090 aveva già distribuito e montato ad Assergi 250 tende canadesi ricevute dal Club di Grenoble Grésivaudan. Superata la fase di emergenza, i rotariani hanno dimostrato di avere il coraggio e le risorse per attuare la ripresa. Pertanto, i Club dei Distretti d’Italia, Albania, Malta e San Marino hanno stabilito di ricostruire l’Università dell’Aquila, impegnando una somma di ¤ 13.000.000,00 (tredicimilioni) in tre anni (¤ 100,00 l’anno per rotariano). Come noto, fin dal 1596 una buona parte dell’economia de L’Aquila dipende dalla sua Università e avrete anche sentito che molti studenti sono rimasti vittime del terremoto. Questo è il motivo per cui è stato scelto questo progetto, che è un F service alla cultura e alla scienza. Coordinatore rotariano è il PDG Tullio Tonelli: cellulare +39 348 2827552; e-mail [email protected]; Via Nicola Fabrizi, 171 - I 65122 Pescara. A tal fine è stata costituita una onlus, denominata Comitato Rotary per l’Università dell’AquilaOnlus. I rotariani di tutto il mondo possono aiutare a far sì che questo progetto si avveri, inviando contributi al Comitato Rotary per l’Università dell’Aquila-Onlus, alle coordinate bancarie di seguito indicate. Al Comitato può essere destinato anche il 5‰ nella dichiarazione dei redditi: basta inserire nello spazio il Codice Fiscale 91098740680. Comitato Rotary per l’Università dell’Aquila - Onlus CARICHIETI – Pescara Agenzia n. 6 IBAN: IT83 Q 06050 15406 CC0500081968 Dall’estero SWIFT: CRPCIT31050 Early morning, Assergi Giorgio Splendiani ari amici, è la penultima lettera che vi scrivo e il pensiero mi crea un po’ di melanconica tristezza. Ho passato con voi un anno magnifico; ricordo tutte le visite ai Club come calorosi incontri con amici con i quali ho condiviso programmi e speranze. Non abbiamo completamente realizzato i sogni ma qualcosa è stato fatto; mi piace ricordare ancora la storia della bambina che, rigettando in mare una sola tra le numerose stelle marine in secca, disse: “questa almeno l’ho salvata”. Anche noi possiamo rallegrarci di aver fatto qualcosa di utile e di aver reso un servizio alla comunità. Nella lettera di aprile ho già ricordato, tra le iniziative realizzate, il contributo dato da tutti i Club per l’eradicazione della polio e per il microcredito. Il magnifico concerto tenutosi a Montesilvano, ideato dal Club di Pescara Nord per la raccolta di fondi per la polio, è stato un evento indimenticabile per la calorosa partecipazione dei rotariani abruzzesi e per la commovente condivisione dell’entusiasmo da parte degli oltre 1.500 presenti. Per la riduzione della mortalità infantile, tema dell’anno del Rotary International, oltre alle iniziative in Africa di numerosi C Club, abbiamo recentemente diffuso l’opuscolo sulla Prevenzione delle morti in culla, problema emergente nel nostro Paese. Abbiamo cercato di portare un contributo alle nostre comunità con i Rotary campus per i disabili, i corsi di informatica per non vedenti e ipovedenti, l’opuscolo Occhio e Luce per la prevenzione dei danni da luce e, infine, con la campagna per l’abbattimento delle barriere architettoniche visibili e invisibili. Il tema della solidarietà agli anziani è stato trattato nel Forum di Campobasso e sarà ripreso durante il Congresso distrettuale a L’Aquila il 27 e 28 giugno prossimi. Il problema è stato sentito da tutti i rotariani con la realizzazione di progetti adattati alle necessità locali. Numerose sono state, inoltre, le attività nel campo della cultura: premi ai giovani studenti, stampa di libri e collaborazioni con le Amministrazioni pubbliche per il miglioramento del patrimonio culturale delle nostre città. La realizzazione del Distretto culturale dell’Appennino Umbro-Marchigiano, concretizzatosi con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa con circa cinquanta Enti pubblici, è stata la dimostrazione evidente che Club di città e regioni diverse, lavorando in amicizia e sinergia, possono realizzare grandi progetti. MAGGIO MAJIT LETTERA DEL GOVERNATORE LETRA E GUVERNATORIT Il Distretto culturale si propone di portare un sostanziale contributo all’incremento del flusso turistico nei Centri interessati con l’attivazione di un palinsesto didattico formativo dedicato ai saperi artigianali tradizionali, la valorizzazione dei Luoghi dello Spirito e il potenziamento di un modello innovativo di fruizione delle feste popolari e tradizionali. Alla fine dell’anno rotariano potrebbe subentrare un po’ di stanchezza; dobbiamo però reagire e concludere felicemente questo periodo che per me e Maria Sofia rimarrà indimenticabile. Lo sforzo finale sarà quello di riassumere per iscritto quanto ogni Club ha fatto perché ciò rimanga per il nostro e l’altrui ricordo. La collaborazione tra i nuovi e i vecchi dirigenti, la continuità nelle Commissioni dovrà essere il ponte che collega le attività del passato con quelle del futuro. Il Rotary ci ripaga del tempo e delle attività che svolgiamo con la soddisfazione che si prova per aver compiuto qualcosa di utile e di bello. A Vasto, in occasione del Congresso, festeggeremo insieme quanto abbiamo realizzato dei nostri sogni. Vi aspetto numerosi al Congresso. Giorgio LETTERA DEL GOVERNATORE LETRA E GUVERNATORIT T e dashur miq, eshte letra e parafundit qe ju shkruaj dhe mendimi me krijon pak trishtim melankonik. Kam kaluar me ju nje vit te mrekullueshem; kujtoj te gjithe vizitat ne Klube si takime te ngrohta me miq me te cilet kam bashkendare programe dhe shpresa. Nuk kemi realizuar kompletisht enderrat por dicka eshte bere; me pelqen te kujtoj akoma historine e vajzes qe, duke hedhur ne det nje nga yjet e detit qe ndodhej ne breg, tha: “kete te pakten e shpetova”. Edhe ne mund te gezohemi sepse kemi bere dicka te dobitshme dhe kemi dhene nje servis komunitetit. Ne letren e prillit kam kujtuar, nga iniciativat e realizuara, kontributin e dhene nga te gjithe klubet per c'farosjen e polio dhe per mikrokredine. Koncerti i mrekullueshem i mbajtur ne Montesilvano, ideuar nga Klubi verior i Pescares per mbledhjen e fondeve per polion, ka qene nje event i paharrueshem per pjesmarrjen e ngrohte te rotarianeve abrucez dhe per bashkendarjen prekese te entuziazmit te me se 1500 pjesemarrseve. Per riduktimin e vdekjes se foshnjave, tema e vitit te Rotarit Internacional, pervec iniciativave ne Afrike te shume Klubeve, kemi ne kohet e fundit shperndare opuskulin mbi Parandalimin e vdekjeve ne djep, problem emergjent ne Vendin tone. Kemi kerkuar te dergojme nje kontribut komuniteteve tone nepermjte Rotary campus per personat me abilitet te vecante, kurset e informatikes per te vehbit, opuskulin Sy dhe Drite per parandalimin e demtimeve nga drita dhe, ne fund, me fushaten mbi rrezimin e barrierave arkitektonike te pamshme dhe te papamshme. Tema e solidaritetit te moshuarve eshte trajtuar ne Forumin e Campobassos dhe do te rimerret gjate Kongresit distriktual ne L'Aquila me 27 dhe 28 qershorin e ardhshem. Problemi eshte degjuar nga te gjithe rotarianet me realizimin e projekteve te pershtatur nevojave lokale. Te shumta kane qene edhe aktivitetet ne fushen e kultures: cmime studenteve te rinj, shtypje librash dhe kollaburime me Adminastraden publike per miresimin e pasurise kulturore te qyteteve tona. Realizimi i distriktit kulturor i Apeninit Umbro-Marchigiano, i konkretizuar me nenshkrimin te nje Protokolli marrveshes me pak a shume pesedhjete ente publike, ka qene demonstrimi evident qe Klube te qyteteve dhe krahinave te ndryshem, duke punuar ne miqesi dhe sinergji, mund te realizojne projekte madhshtor. Distrikti kulturor propozon te jape nje kontribut shtimit te flukseve turistike ne qendrat e interesuara me krijimin e nje palinsesti didatik formues i dedikuar njoherive artizanale tradicionale, vleresimit te Vendeve te shpirtit, forcimit te nje modeli inovues frymezim i festave popullore dhe tradicionale. Ne fund te vitit rotarian mund te ndihet pak lodhje; megjithate duhet te reagojme dhe te mbyllim me gezim kete vit qe per mua dhe Maria Sofia do te mbetet i paharrueshem. Sfrocimi final do te jete ai i permbledhjes me shkrim te asaj qe c'do Klub ka bere ne menyre qe te mbetet per ne dhe per kujtimin e te tjerve. Kollaboracioni mes te rinjve dhe dirigjenteve te vjeter, vazhdimi ne Komisione duhet te jete ura qe lidh aktivetet e te kaluares me ata te te ardhmes. Rotary na shperblen per kohen dhe aktivitete qe bejme me kenaqesine qe ndihet kur ben dicka te dobitshme dhe te bukur. Ne Vasto, me rastin e Kongresit, do te festojme sebashku ate qe kemi realizuar te enderrave tona. Ju mirepresim te shumte ne Kongres. Giorgio (E perkthyer nga Dott. Roaldo Lukaj) L’EDITORIALE Mauro Bignami Direttore Responsabile IL BUIO E LA LUCE DELLA REALTÀ C ari amici, il buio di una tragedia nazionale iniziata nel cuore della notte, con gli interminabili e devastanti attimi del movimento tellurico che ha scosso il territorio aquilano ed è stato percepito in tutta l’Italia centrale e la luce dell’alba, in cui l’angoscia nel vedere interi edifici e paesi sbriciolati si è impadronita degli occhi e dell’anima di tutti gli italiani attraverso le immagini diffuse dai mezzi di comunicazione di massa, ci hanno fatto sentire ancora più uniti, partecipi, vicini col cuore a chi è stato così duramente colpito. Questo sisma è stato un evento che ci ha coinvolto e sconvolto profondamente, perché l’Abruzzo è parte del nostro Distretto, perché ai rotariani abruzzesi e aquilani ci sentiamo legati da una lunga stagione di amicizia e di collaborazione e questa ferale circostanza non può che legarci ancora di più a una terra che è parte viva del nostro essere rotariani. La macchina dei soccorsi, della protezione civile si è messa in moto occupandosi dei bisogni materiali e più urgenti di una popolazione in ginocchio ma composta, dignitosa nello strazio immenso delle perdite materiali e morali subite. Gli aiuti, come ci informano continuamente la televisione e i quotidiani, stanno arrivando anche dall’estero con uno slancio di solidarietà partecipe e corale. Noi tutti rotariani vorremmo però tradurre le parole affettuose di conforto e di partecipazione sentita e sincera a tanto dolore in qualcosa di concreto: un grande service che unisca, all’insegna della condivisione, la volontà di tutti noi di essere partecipi di quella che sarà la ricostruzione materiale di quanto è andato distrutto, anche se in piccola parte, con la consapevolezza che le ferite dell’animo non si rimargineranno mai. E, come leggerete, il service è stato trovato: la ricostruzione dell’Università de L’Aquila! Mauro Fotocredit: TgCom Giorgio Splendiani Governatore 2008-2009 Rotary International Distretto 2090 L’Aquila, 8 aprile 2009 Ai Sigg. Governatori dei Distretti Italiani 2008-2009 E, p.c. Al Governatore Incoming Distretto 2009-2010 Al Governatore Eletto 2010-2011 Al Governatore Designato 2011-2012 Al Sindaco dell’Aquila Al Rettore dell’Università dell’Aquila LORO SEDI arissimi Amici, L’Aquila, la mia città, ha subito, come Vi è noto, la violenza catastrofica di un sisma, che la ha quasi totalmente distrutta mettendone a rischio la sopravvivenza. Nonostante la pronta risposta di solidarietà umana da parte di tutti e l’impegno profuso dai soccorritori, le vittime umane sono più di 250, i danni materiali sono incalcolabili, senza contare il dramma immane di quanti hanno perso i loro cari e la loro casa. Il futuro della città e del suo circondario appare incerto per le difficoltà di ripristino di condizioni di vivibilità accettabili che non avverrà, purtroppo, in tempi brevi. Risultano completamente o parzialmente distrutti edifici pubblici, chiese e numerosissime abitazioni che richiederanno per la ricostruzione somme ingenti. Mi preme portare alla Vostra attenzione un aspetto della mia città che la qualifica e che merita, a mio avviso, una considerazione particolare affinché L’Aquila possa tornare ad esercitare la sua funzione nei più brevi tempi tecnici possibili. L’Aquila, infatti, è nota per essere una città che ha fatto della cultura la sua missione principale. L’università conta oltre 27.000 iscritti e consta di nove facoltà distribuite su tre poli: Ingegneria ed Economia sono ubicate a Monteluco e Roio Poggio; Medicina e Chirurgia, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali sono collocate nella parte ovest della città in prossimità dell’Ospedale regionale S.Salvatore; il polo umanistico con le facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze della formazione ha sede nel centro storico della città, infine, la facoltà di Scienze Motorie si trova nel quartiere “Torrione”, una zona poco distante dal centro città. Il terremoto ha gravemente compromesso gran parte delle strutture rendendo impossibile – la continuazione dell’attività di formazione dei giovani che fino ad ora hanno frequentato i vari corsi. Tenendo conto che nella scala delle priorità appare indiscutibile che si intervenga per rendere di nuovo abitabili le case danneggiate, Vi sottopongo un progetto che, coniugando, a mio parere, mirabilmente le due azioni fondamentali della nostra Associazione: solidarietà e cultura, potrebbe ridare vigore a questa fiammella di vita per far risorgere man mano tutte le altre attività perchè L’Aquila ed i suoi abitanti riprendano una vita normale. In un triennio, che parte dall’anno rotariano in corso e contempla, nella continuità, i due anni rotariani successivi, potrebbe essere richiesto a tutti i club di offrire un contributo annuale pari a cento euro per socio da far confluire in un fondo per la ricostruzione dell’Università degli Studi dell’Aquila. La somma raccolta (circa 13.000.000 di Euro) consentirebbe di rendere funzionale almeno un polo universitario, tenuto conto, che avvalendoci della collaborazione di numerosi tecnici rotariani, nonché della stessa facoltà di ingegneria dell’Aquila, potremmo evitare spese di progettazione e direzione lavori. Sono sicuro che questo progetto, che potrebbe essere cantierato in tempi brevi, considerati i poteri straordinari attribuiti al Sottosegretario Bertolaso, darebbe della nostra Associazione una immagine positiva e duratura nel tempo. Concludo ricordando l’importanza sociale di questo progetto che darebbe la possibilità ai giovani abruzzesi di poter continuare gli studi vicino alla propria residenza, eviterebbe il pericolo di chiusura o trasferimento di qualche corso di laurea e come ho già detto, darebbe alla città la possibilità di sopravvivere attraverso quella che oggi è forse la principale fonte di risorse economiche. C Spero nella Vostra condivisione del progetto che Vi sottopongo e resto in attesa fiduciosa del Vostro parere. Con gratitudine. Giorgio Splendiani 7 TENDE ROTARY AD ASSERGI Assergi Camp Dawn at Assergi Assergi Camp Assergi feeding Assergi feeding Assergi feeding Early morning. Assergi Clearing stones Nicola at Assergi 8 Old man’s tent Clearing stones ROTARY INTERNAZIONALE DISTRETTO 2090 CLUB di TIRANA www.rotary.org.al Anno Rotariano 2008-2009 Il Presidente Tirana, 07 Aprile 2009 Giorgio Splendiani Governatore 2008-2009 Distretto 2090 Italia - Albania Ref: Abruzzo - Tragedia causata dal terremoto e solidarietà dei rotariani albanesi. E gregio Governatore Splendiani, Sono onorato di informarTi sulla riunione straordinaria di 7 Aprile 2009, del Consiglio Direttivo del Rotary Club Tirana. La riunione del Consiglio aveva il soggetto la grave situazione nella provincia di Abruzzo e la tragedia causata dal terremoto. Noi abbiamo seguito le notizie e i giornali e abbiamo contato via telefonica i rotariani del L’Aquila e del Distretto 2090. Il Consiglio esprimo le condoglianze per la tragedia and ha discusso sulle diverse proposte dei membri del club per partecipare nella azione rotariana in aiuto della popolazione colpita dal terremoto ad’Abruzzo. Il Consiglio Direttivo di Rc Tirana, in piena voce, ha deciso: 1. Di esprimere la disponibilità di ospitare nelle case dei rotariani un gruppo di giovani di L’Aquila, qui case sono rese disabitabili, per un periodo di due settimane, e offrendo in questo modo a loro la possibilità di trovarsi lontano dallo stress in qui stanno vivendo. 2. Di sostenere e incoraggiare la disponibilità del rotariano albanese Eng. Hajredin Fratari e della sua ditta, ‘Fratari Construction’ che opera in Italia, di mandare a L’Aquila fino a 200 operai e specialisti di costruzione, per contribuire nel processo proprio di restauro degli edifici nella zona di Abruzzo, raccomandati dal Distretto 2090. 3. Di sostenere ogni altra iniziative che sarà giudicata idonea e voluta dal Distretto 2090, per affrontare le conseguenze del terremoto ad’Aquila. Ti prego di informare i dirigenti del Distretto 2090 RI e dei due RC di Aquila sulla disponibilita del RC di Tirana. Spero di avere il vostro appoggio. Cordiali saluti Dott. Adrian B. Shehu MBF Indirizio Privato Rr. “Zef Jubani”, Pall. 3, Ap.601, Tirana, Albania Tel: +355 4 2240966 / Mobile: +355 69 20 95248 e-mail private: [email protected] / e-mail office: [email protected] 9 PROSSIMAMENTE FORUM E MANIFESTAZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI 2009/2010 17 Aprile-18 Maggio 2009 Italian GSE team to District 5190 Nevada-California 10 Maggio 2009 Pescara XXVI Assemblea distrettuale 14-17 Maggio 2009 Ancona XXVIII Congresso Nazionale Rotaract 17 Maggio 2009 Città di Castello (PG) XIX Premio Rotary Umbria a Salvatore Sciarrino Visita del team GSE dal Distretto 5190 Nevada-California 23 Maggio-22 Giugno 2009 24 Maggio 2009 Assisi (PG) Forum distrettuale “Significato e valore del messaggio francescano a 800 anni dalla fondazione dell’Ordine dei Frati Minori” 28-31 Maggio 2009 Pescasseroli (AQ) 11° Raduno Nazionale dei Cavalieri Rotariani 30 Maggio 2009 Arcevia (AN) XVI Premio di scultura E. Mannucci 30 Maggio-6 Giugno 2009 Porto Potenza Picena (MC) V Rotary Campus disabili delle Marche 6-13 Giugno 2009 Casalbordino Lido (CH) XXII Rotary Campus d’Abruzzo e Molise 20-21 Giugno 2009 L’Aquila Torneo di Golf per rotariani 21-24 Giugno 2009 Birmingham 100ª Convention del Rotary International 27-28 Giugno 2009 Vasto (CH) XXV Congresso Distrettuale 20 Settembre 2009 Ancona Seminario distrettuale Espansione, mantenimento e sviluppo dell’effettivo 24 Ottobre 2009 Lanciano (CH) Forum Distrettuale “Perchè si invecchia” 22 Novembre 2009 Termoli (CB) Seminario Distrettuale Rotary Foundation 18 Febbraio 2010 Fermo Forum Distrettuale Energia e Ricerca 18 Aprile 2010 Termoli (CB) XXXIII Premio D’Andrea 29 Maggio 2010 Arcevia (AN) XVII Premio Mannucci 11-13 Giugno 2010 Ascoli Piceno XXVI Congresso Distrettuale 20-23 Giugno 2010 Montreal 101ª Convention del Rotary International 10 i n f o : w w w. r o t a r y. o r g Gabriele Franciosi – RC Avezzano IL SORRISO DEL CAMPUS PER I TERREMOTATI AQUILANI l consueto articolo informativo del Rotary Campus d’Abruzzo e Molise era già pronto e stavo per inviarlo alla redazione del nostro giornale MAG ma non me la sono sentita di mandarlo così come era stato scritto perché il terribile evento del terremoto ha fatto piombare in un attimo tutti noi aquilani in una sorte di handicap generale che ci ha gettati in uno stato di prostrazione e di impotenza. Ho vissuto direttamente il dramma per i tanti miei parenti: fratelli, cognati, nipoti con le relative famiglie, nonché di numerosissimi amici rotariani e d’infanzia che vivono a L’Aquila, a Monticchio, a Onna, a Paganica, a San Gregario, a Poggio Picenze, a Poggio di Roio e poi anche a Fossa, dove sono nato e vissuto fino a ventitre anni. Chiedo pertanto scusa di questo sfogo personale, ma non è poi tanto fuori posto perché mi associa maggiormente al mondo dell’handicap in quanto l’attuale situazione pone le persone coinvolte in uno stato di forte disagio. La forza devastante del terremoto ha spazzato via in 22 secondi L’Aquila e molti paesi limitrofi. Circa trecento morti, migliaia di feriti, trentamila sfollati. Migliaia di fabbricati e abitazioni distrutte. Questo è il bilancio crudele di una notte di terrore, iniziata il 6 aprile 2009 alle ore 03.32.39 e che sembra non avere mai fine. Una forza distruttiva di magnitudo 5,8 ha ridotto in macerie centri e borghi antichi, a me familiari, di rara bellezza. La terra ha tremato, si è aperta e ha ingoiato in pochi secondi secoli di storia, di architettura, di sudori e valori di gente forte e gentile come sono definite da tutti le persone operose dell’Abruzzo. Abitazioni ridotte in cumuli di macerie, urla, I lamenti di dolore, grida di aiuto che si perdono nell’aria. Storie strazianti di chi ha perso i propri cari: bambini, ragazzi, adulti, anziani, maschi e femmine. Trecento morti, trecento storie diverse tutte fortemente coinvolgenti in un dolore difficilmente dimenticabile. Gli abruzzesi hanno sempre dimostrato e continuano a mostrare orgoglio e dignità. Nei loro volti sempre fieri e pieni di umanità c’è ora tanta disperazione, ma non rassegnazione. C’è l’orgoglio di ricominciare, di rimboccarsi le maniche e andare avanti. Andare avanti più uniti che mai; “forza abruzzesi, si ricomincia” e i Rotary Club d’Abruzzo lo fanno anche con l’aiuto del sorriso dei ragazzi del Rotary Campus da cui hanno sempre tratto esempio. E allora sì alla XXII edizione del Campus, voluto e mandato avanti con convinzione, determinazione e soprattutto concretezza dai rotariani dei Club d’Abruzzo e Molise. Un servizio di umanità e professionalità indirizzato verso le 200 persone diversamente abili che ogni anno partecipano con gioia all’iniziativa del Rotary incoraggiata sempre e comunque dai governatori che ogni anno si alternano alla guida del Distretto 2090. Di Rotary Campus come quelli dei Club d’Abruzzo e Molise e successivamente delle Marche ce ne vorrebbero tanti. Per cui forza rotariani d’Italia datevi da fare, copiateci! La solidarietà e bella e dona tanta ricchezza interiore. Lo stiamo sperimentando ancora di più in questo momento per i nostri tanti terremotati, continuiamo a servire i più deboli perché, purtroppo, possiamo esserlo tutti in ogni momento della vita. Così saremo anche i veri seguaci e attuatori delle idee del fondatore del Rotary: Paul Harris. Questa in fondo è la voglia di esserci sempre e soprattutto quando si tratta di servire e servire al di sopra di ogni interesse di parte. Esserci sempre anche in momenti tristi per i morti del terremoto e arrabbiati per la crisi mondiale in cui i famosi “uomini bianchi, alti e con gli occhi azzurri” hanno rovinato l’economia generale e ridotti a zero i valori essenziali come l’etica e la morale. Dati informativi della XXII edizione: Rotary Campus D’Abruzzo e Molise 6-13 giugno 2009 Sede: Villaggio Vacanze ‘POKER’ di Casalbordino Lido (contrada Termine) Tel. 0873918321 Fax 0873918324 e-mail [email protected] Club Responsabile dell’organizzazione 2008: Rotary Club di Lanciano Presidente: Alberto Paone Comitato Esecutivo: Filippo Andreoni, Peppino Terenzio, Gino Pala Tesoriere: Mario Mastrocinque Tel. 0873911047 Fax 0873911053 A.S. Gabriele Franciosi Tel. 336402411 Fax 0863599160 Segretario: Gino Palone Tel. 360618087 Fax 087141931 11 Demetrio Moretti IL XXV CONGRESSO SI AVVICINA l prolungamento della vita: premio o castigo? Di questo tema si dibatterà in occasione del XXV Congresso del Distretto 2090 del Rotary, che si svolgerà a Vasto all’Hotel Palace il 27 e il 28 giugno prossimi e che segnerà il passaggio delle consegne tra il governatore Giorgio Splendiani e il suo successore Ferruccio Squarcia. Dunque, il Congresso si interesserà di un argomento che, per volere di Splendiani, ha contrassegnato l’anno sociale distrettuale. A trattare il tema saranno il prof. Massimo Casacchia, docente di Psichiatria I all’Università de L’Aquila e il prof. Vincenzo Marigliano, docente di Geriatria all’Università La Sapienza di Roma. Seguiranno gli interventi programmati dei rotariani Filippo Pollice (L’anziano ieri e oggi), Mauro Bignami (La vita è bella anche al tramonto) e Giuseppe Azzarone, il quale illustrerà i progetti portati avanti dal Distretto 2090 a supporto degli anziani. A coordinare il dibattito e a trarre le conclusioni sarà il PDG Antonio Pieretti. Il Congresso si aprirà sabato 27 giugno alle ore 15,30 con gli interventi delle autorità, per poi proseguire con l’allocuzione del rappresentante del presidente del Ro- tary International e con la tavola rotonda sugli anziani. Sarà invece interamente dedicata alla vita rotariana e agli adempimenti statutari la giornata di domenica 28 febbraio. Dopo la Messa, il governatore Giorgio Splendiani terrà la relazione sull’attività svolta durante l’anno sociale, che sarà seguita dal dibattito. Le conclusioni saranno tratte dal rappresentante internazionale del presidente del Rotary International. La consegna dei riconoscimenti ai vari Club che si sono distinti per l’attività svolta precederà il passaggio delle consegne tra Giorgio Splendiani e Ferruccio Squarcia. LA CULTURA COME MEZZO DI CRESCITA ECONOMICA i è concluso a Fabriano, con la firma di un protocollo di intesa istitutivo del Distretto culturale dell’Appennino umbro-marchigiano, un lungo lavoro preparatorio di alcuni Rotary Club di un vasto territorio della zona appenninica caratterizzato, pur nelle intrinseche particolarità, da molteplici affinità in ambito artistico, culturale, turistico e ambientale. I Club coinvolti sono quelli di AltavallesinaGrotte Frasassi, Cagli-Terra Catria Nerone, Fabriano, Gualdo Tadino e Gubbio i quali, fin dal 2003, hanno cominciato a lavorare sull’idea di base di valorizzare le ricchezze non sempre note e le potenzialità di sviluppo di questa area geografica interregionale che comprende ben 22 comuni, sparsi su tre province e due regioni e che sono stati coinvolti. Tre i principali asset strategici individuati per dare impulso al turismo, creare occupazione e favorire lo sviluppo economico della zona: luoghi legati alla spiritualità e al monachesimo, feste e sagre connesse con le tradizioni popolari, valorizzazione di manufatti artigianali e di prodotti tipici enogastronomici. Il progetto prevede naturalmente la creazione e la valorizzazione di veri e propri percorsi turistici, che si snodino tra i luoghi con caratteristiche affini, in grado di attrarre con le loro peculiarità un sempre maggiore flusso di visitatori. Nasce in questo modo, un sistema attualmente unico in Italia, che scavalca non solo una catena montuosa ma anche i confini regionali, permettendo di lavorare in rete e mettere a sistema risorse tangibili per favorire la crescita e lo sviluppo di tutto il territorio interessato. A seguito della firma del protocollo sarà istituito un tavolo permanente di coordinamento, con il compito di sviluppare le linee di fattibilità del protocollo. Ciò vuol dire che “esperti e rappresentanti di istituzioni e di associazioni dovranno individuare assieme dei programmi e dei percorsi di visita turistici che da un lato possano attirare un numero sempre più ampio di visitatori e dall’altro siano in grado di fornire nuova occupazione. “Con un po’ di orgoglio rotariano posso dire che, con un progetto condiviso da cinque Club, la nostra associazione è riuscita S a mettere a disposizione della comunità un organismo basato su una effettiva operatività, che potrebbe dare grandi frutti se si riuscirà veramente a lavorare, con perfetta identità di vedute e concordanza di azioni, nell’interesse di tutti, a fare rete, a eliminare le secolari dispute campanilistiche, a capire finalmente che il bene di uno è il bene di tutti e che il futuro di ciascuno è ormai condizionato dal futuro degli altri”, ha detto nel suo intervento Piero Chiorri, presidente della commissione interclub. “Lavorare insieme è indispensabile e lo strumento del Distretto è uno strumento flessibile, eminentemente predisposto al fare, con il quale appunto dovranno concretizzarsi idee e proposte in un settore, quello culturale, che in alcune zone del territorio considerato non è stato preso finora nella giusta considerazione. Per noi rotariani – ha concluso Chiorri - questo è un giorno molto importante perché mettiamo a disposizione della nostra comunità un nuovo strumento per contribuire a costruire il suo futuro: la cultura come mezzo di crescita economica.” “Crediamo di aver dato vita a un grande servizio per la comunità”, ha affermato il governatore Giorgio Splendiani, intervenuto alla cerimonia. “Vogliamo dare un futuro al territorio e alle persone che in questo momento vedono buio – ha proseguito - e con questo progetto la cultura può essere un mezzo per la creazione di nuova occupazione.” Prima di procedere tecnicamente alla firma, gli assessori alla Cultura e al Turismo Vittoriano Solazzi per le Marche e Silvano Rometti per l’Umbria, nonché il sindaco di Fabriano Roberto Sorci, dopo avere espresso piena soddisfazione per l’evento, hanno concordato sul fatto che “l’idea di creare un distretto culturale è intelligente e condivisibile” e che l’accordo “farà scuola e ci permetterà di lavorare in rete, mettendo a sistema le peculiarità dei territori dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Pertanto, dobbiamo impegnarci.” Alla cerimonia sono intervenuti anche i PDG Vincenzo Montalbano Caracci, Umberto Lenzi e Luciano Pierini; vari presidenti di Club e soci rotariani, nonché i primi cittadini dei Comuni interessati e i rappresentanti delle Province. (MaBig) Da sin.: Siro Tordi, presidente RC Fabriano, Vittoriano Solazzi, Silvano Rometti, Domenico Giraldi, Piero Chiorri La firma dell’assessore regionale Cultura e Turismo della Regione Marche Vittoriano Solazzi La firma del sindaco di Fabriano Roberto Sorci La cerimonia Il governatore Giorgio Splendiani 13 SIPE PERUGIA 15 MARZO 2009 14 15 Francesco Tardella – RC Ancona Conero DISTRETTO 2090: SEMPRE PIÙ ALTO SUL PODIO DEL GOLF al 6 all'8 marzo 2009 si è svolto a Sanremo, presso il Golf Club degli Ulivi, il 36° Campionato Internazionale d’Inverno organizzato dall'Associazione Italiana Rotariani Golfisti. Nutrita, come al solito, la schiera dei golfisti del Distretto 2090, i quali hanno mietuto nuovi successi. In particolare, Stefano Benedetti (RC Ancona) e Luigi Marchetti (RC Osimo) hanno vinto la greensome Banque Piguet & Cie s.a. di do- D menica 8 marzo (gara a coppie). Inoltre, Luigi Marchetti e Stefano Gobbi (RC Tolentino) hanno vinto il 2° premio netto della gara individuale, Trofeo Banque Piguet & Cie s.a., svoltasi sabato 7 marzo, rispettivamente in prima e in seconda categoria. Infine, in occasione della suddetta manifestazione, il Consiglio direttivo dell’Asso-ciazione Italiana Rotariani Golfisti, in considerazione del successo di partecipazione e dei risultati anche economici (e quindi filantropici) con- seguiti nel corso degli anni, ha deliberato di elevare a manifestazione di interesse nazionale il Challenge Umberto Pallotta della Torre del Parco, che anche quest'anno si svolgerà presso il Conero Golf Club, dal 19 al 20 settembre 2009, unitamente all’8ª Coppa del Governatore Distretto 2090 RI, a cura, come sempre, del RC Ancona Conero. ROTARY ALL’OPERA: ALLO SFERISTERIO PER LA TRAVIATA Pier Luigi Pizzi direttore artistico del SOF l cartellone 2009 della 45esima stagione dello Sferisterio Opera Festival, preparato dal direttore artistico Pier Luigi Pizzi, promette spettacoli di grande qualità. Il tema conduttore del 2009 è quello dell’Inganno, a conclusione di un mosaico che ha proposto nelle tre stagioni precedenti Il viaggio iniziatico, Il gioco dei potenti e la Seduzione. Un programma affascinate e anche quest’anno, così come fa da diverso tempo, il Rotary Club di Macerata organizza una serata dedicata a tutti i rotariani, da trascorrere in spirito di amicizia nella stupenda cornice dello Sferisterio. Tra le opere in programma è stata scelta La Traviata di Giuseppe Verdi, che andrà in I 16 scena sabato 25 luglio 2009; serata per la quale il Club di Macerata ha un’opzione per 200 biglietti, di cui 160 del settore Centralissimo e 40 del settore Centrale. Le prenotazioni saranno possibili entro il 31 maggio 2009, fino a esaurimento dei biglietti disponibili: i posti saranno assegnati in base all’ordine cronologico di ricevimento del bonifico bancario, partendo dai posti del settore Centralissimo per passare poi a quelli del settore Centrale. La serata di sabato 25 luglio si articolerà secondo il seguente programma: ore 18.30 Raduno presso l’Hotel Grassetti (uscita Macerata-Corridonia della Superstrada Civitanova-Sfercia) e consegna dei biglietti; ore 19.00-20.00 Buffet di benvenuto e trasferimento all’Arena Sferisterio con bus navetta messo a disposizione dal Club (andata e ritorno); ore 24 circa Ritorno all’Hotel Grassetti. Il costo del biglietto, comprensivo del buffet e del trasferimento in pullman, è di ¤ 99,00 per il settore Centralissimo ed ¤ 77,00 per il settore Centrale. Per chi intendesse assistere alla prima di Madama Butterfly, in cartellone venerdì 24 luglio 2009, il Club ha un’opzione per 100 biglietti (50 centralissimi e 50 centrali); i prezzi, comprensivi di prevendita, sono ¤ 99,00 per i Centralissimi ed ¤ 77,00 per i Centrali. Nella serata del venerdì non sono previsti il buffet e il trasferimento in pullman; la consegna dei biglietti potrà avvenire entro mercoledì 22 luglio presso la Segreteria del Club. Chi volesse pernottare, può prenotare direttamente presso l’Hotel Grassetti (tel. e fax 0733/281261) con cui sono stati concordati i seguenti prezzi: Camera doppia con prima colazione ¤ 85,00; Camera singola con prima colazione ¤ 55,00. L’Hotel Grassetti si trova all’uscita Macerata Sud-Corridonia della Superstrada Civitanova-Foligno ed è dotato di ampio parcheggio. Infine, il calendario completo della 45esima Stagione lirica maceratese è il seguente: • Don Giovanni di W.A. Mozart Teatro Lauro Rossi, il 23-28-30 luglio; • Madama Butterfly di G. Puccini Sferisterio, il 24-31 luglio e il 2-5-7 agosto; • La Traviata di G. Verdi Sferisterio, il 25 luglio e 1-4-6-8 agosto; • Le malentendu di M. d’Amico (da A. Camus) Cineteatro Italia, il 26 luglio: • Il Trionfo del tempo e del disinganno di G.F. Händel Auditorium San Paolo, il 9 agosto. La Segreteria del Club di Macerata è a disposizione per eventuali informazioni tutti i giorni feriali dalle ore 09.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 allo 0733235200-260994 (anche fax). XXVI ASSEMBLEA DISTRETTUALE - PESCARA 17 BENVENUTI! a famiglia rotariana del Distretto 2090 si allarga con l’ingresso di alcuni nuovi soci, cui diamo il nostro caloroso: benvenuti! L al Club di Assisi Leonardo Tardioli, imprenditore, titolare di un’azienda di primaria importanza nell’operoso contesto di Santa Maria degli Angeli, specializzata nella produzione di abbigliamento sportivo. Le motivazioni dell’ammissione sono state esposte dal socio presentatore past president Carlo Falcinelli che ha evidenziato come il nuovo socio (medico specializzato in gastroenterologia) abbia scelto di occuparsi dell’azienda di famiglia, con interessi estesi al mondo del calcio e all’impegno rivolto al sociale in qualità di esponente del Consiglio Pastorale della sua parrocchia e del Gruppo Emmaus. Con questo ingresso l’organico del Club assisiate raggiunge la quota di 53 affiliati. Urbano Urbinati L’OPINIONE LA SOLITUDINE: PROBLEMA O RISORSA? empo fa, incontrando un caro amico, mi sentii rivolgere un affettuoso rimprovero: “Ti stai isolando troppo, non è bene”. Trattandosi di un amico vero, per di più ottimo medico, considerai con attenzione le sue parole e mi fermai un momento a riflettere (stavo per scrivere un attimo, ma il ricordo dell’attimino oggi sulla bocca di tutti mi ha bloccato, letteralmente). Il tema della solitudine è stato trattato in tutte le salse dagli scrittori che, mai come in questo caso, si sono trovati in posizioni così chiare, ben definite e spesso diametralmente opposte. Al riguardo, forse per un riflesso condizionato in relazione ai miei primi studi universitari, mi venne subito in mente un’osservazione di Paul Valéry, il quale si dichiara convinto che “un uomo solo è sempre in cattiva compagnia”, in contrasto deciso con la convinzione di Ibsen, pronto a giurare che “l’uomo più forte del mondo è quello che più sa vivere solo”. Spigolando qua e là scopersi che il nostro Roberto Gervaso sembra tentare una conciliazione tra le due precedenti posizioni asserendo che “chi sa stare solo non si sente mai solo”. Il che è vero, anche se ciò in parte contrasta con la saggezza popolare che quasi insorge e perentoriamente afferma che “soli non si starebbe bene nemmeno in Paradiso”. E francamente, da come l’opinione è espressa, sembra che il popolo abbia larga esperienza al riguardo. Ci si può divertire a contrapporre le varie tesi, ma il risultato non cambierebbe. Forse sarebbe opportuno introdurre la dimensione del tempo: a volte, per periodi più o meno brevi, potrebbe risultare utile ritrovarsi in solitudine, raccogliersi in atteggiamenti meno dispersivi e quindi più fecondi. Sentiamo ripetere spesso, infatti, che le nostre povere giornate, in continuazione insidiate dalle più assurde esigenze, trascorrono in una dimensione di umilianti banalità che ci tarpano le ali per ogni nostro possibile sogno. La solitudine così intesa, come silenzio ritrovato T intorno a noi, condizione per un dispiegarsi ideale delle nostre potenzialità creative, è certamente auspicabile per chi abbia idee e la necessaria volontà di metterle in opera. Penso all’artista tenace che nel silenzio affina le sue idee e alacremente lavora per realizzarle, allo studente degno di questo nome e capace di leggere libri, allo scrittore tutto assorto nei suoi pensieri, al poeta che insegue e vagheggia i suoi sogni. Sono categorie, o meglio, persone cui senza dubbio giova e si addice ritrovarsi in solitudine operosa. Ma è questa la vera solitudine di cui parla Pavese definendola “una cella intollerabile”? C’è un abisso tra la condizione prima accennata e quest’ultima, di totale chiusura e di incomunicabilità disperante. C’è una solitudine che apre nuovi orizzonti e un’altra che li chiude implacabilmente e qui il tempo non svolge alcun ruolo, siamo in un’altra dimensione. Essa vive e si alimenta anche in mezzo a condizioni che sembrerebbero create apposta per eliminarla, per esempio la vita in famiglia; e magari la si avverte in misura maggiore nel bel mezzo di una piazza affollata e festosa, una solitudine che scava un dolore nel petto e tramortisce, che è inspiegabile, quasi metafisica. Una solitudine che piomba l’individuo in un isolamento sempre più marcato e che può sfociare in forme di profonda malinconia, lo spleen romantico che ispira i poeti ma che può condurre anche a forme di vera depressione. Si dirà che casi del genere, che rasentano appunto la patologia, richiedono indagini e rimedi di diversa natura. Questo è vero, anche se personalmente nutro poca fiducia nei rimedi scientifici applicati a risolvere problemi che si annidano nelle pieghe nascoste dell’animo umano. Ma so già che qualcuno potrà rimproverarmi di offrire impropriamente una valenza spirituale a deviazioni umorali esclusivamente somatiche. Curioso notare che mentre Cesare Pavese considera una cella intollerabile la vera solitudine, un altro scrittore, il russo Cechov, ritiene che “la vera felicità è impossibile senza la solitudine”. E il grande poeta tedesco Rilke arriva a sostenere che nella vita “una cosa sola è necessaria: la solitudine. La grande solitudine interiore”. Costretto a concludere dal taglio vincolante di questa rubrica vorrei almeno accennare a un aspetto del tema in oggetto che da solo richiederebbe un intero capitolo. La solitudine non è quasi mai sola (sembra un paradosso), nei casi più insistenti e profondi è quasi sempre accompagnata da inquietudine e ricerca di un approdo diverso, di natura più alta. E’ l’approdo cui tende ardentemente nella sua ricerca tormentata Agostino, il santo d’Ippona, quando apertamente confessa: “inquieto è il mio cuore finché non troverà riposo in Te” e, più laicamente, il nostro Cesare Pavese che nel Mestiere di vivere così si esprime: “La massima sventura è la solitudine, tant’è vero che il supremo conforto, la religione, consiste nel trovare una compagnia che non inganna, Dio.” Perfettamente d’accordo con Pavese, a patto di considerare la solitudine non come massima sventura, ma come condizione ideale per il passo definitivo. 19 Ambasciata d’Italia a Bucarest Servizio Stampa 30 Marzo 2009 COMUNICATO STAMPA INAUGURAZIONE DEL PROGETTO “ROMANIA E ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE” (Mercoledì 1 Aprile 2009, ore 15.30 Istituto Italiano di Cultura) Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Mario Cospito inaugurera’ mercoledi 1 aprile alle 15:30, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura (AleeaAlexandru 42) il progetto interculturale “ROMANIA e ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE”. Ospiti del Direttore dell’Istituto di Cultura “Vito Grasso”, prof. Castaldini, interverranno inoltre il Sottosegretario di Stato deMinistero dell’Educazione della Ricerca e dell’Innovazione romeno Augustin Constantin Mitu e la Governatrice del Distretto Rotary 2241 Romania e Repubblica Moldova, Dott.ssa Martha Maria Mocanu, promotrice, con la co-produzione di TVR International, del progetto. Le personalità citate augureranno una buona permanenza in Italia ai 15 ragazzi romeni che vivranno per un mese nella Penisola, presso una famiglia italiana e frequenteranno per lo stesso periodo una scuola locale. Essi partiranno il 16 Aprile e ritorneranno in Romania il 16 Maggio, grazie al sostegno offerto da AFS-Intercultura Italia che da più di 50 anni offre a giovani studenti, attraverso il suo progetto educativo, la possibilità di vivere un’esperienza di vita all’estero. Il progetto “ROMANIA e ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE” vuole offrire agli italiani l’opportunità di vivere un’esperienza concreta a contatto con la cultura romena partendo da questi giovani rappresentanti del proprio Paese, di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Il progetto prevede inoltre una serie di attività quali mostre e eventi mediatici per favorire la conoscenza reciproca e l’integrazione, che raggiungeranno il culmine il 12, 13 e 14 giugno nell’incantevole città di Urbino. “ROMANIA E ITALIA: UNO SGUARDO COMUNE” si pregia del patrocinio di diversi enti pubblici italiani e romeni e si propone di dimostrare come la cultura possa essere un valido strumento per abbattere stereotipi e pregiudizi e far conoscere la vera bellezza di un popolo. L’ Maurizio Maurizi - PDG PENSIERI SOGNARE empo fa, Giuseppe Mannino, un poeta pittore sensibile e raffinato ha scritto: “il vero sogno si fa a occhi aperti, consapevolmente”. Rappresenta, infatti, una sorta di anelito nel supermondo, cioè in quel terreno ideale in cui è sempre possibile credere e sperare. Anche se, in genere, finisce per scorrere via come l’acqua sul marmo, è fondamentale per la vita di un essere umano che, per realizzarlo, deve possedere intelligenza, coraggio, capacità di fantasticare e progettare utopie. Il prototipo dei sognatori è Don Chisciotte che cerca di trasformare uomini e cose con la forza dalla immaginazione ma, al contempo, conforma tutto alla sua coscienza di uomo avvezzo ad antichi rituali e regole ma sospeso tra realtà e illusione, tra passato e futuro, tra speranza e trepidazione. Romantico, estroso, patetico e sempre di più un sognatore, scivola nella vita con la fluidità con cui una mano scivola sulla seta e lotta contro coloro che, nella sua fantasia, ritiene forti, prepotenti e corrotti. In realtà, finisce per scambiare pecore e montoni per eserciti nemici e una signora Biscaglina, mentre viene condotta dai suoi a Siviglia, per una principessa imprigionata. Le sue imprese sono sempre a favore dei deboli e degli oppressi non pensa ai possibili rischi né aspira a ricompense, ma anela a un mondo migliore finendo anche per subire il rancore di coloro per cui si era battuto, come quando un gruppo di condannati alla galera di cui si era fatto difensore, ribellatisi alle sue imprese cavalleresche, lo maltratta e deruba. Don Chisciotte rappresenta, nella leggenda, l’esempio, il più classico, degli eterni valori della dimensione umana: l’onestà, la rettitudine, la giustizia e l’altruismo. Egli dovrebbe essere di monito per tutti e, in specie, per quanti non fanno niente senza tornaconto e per coloro che, vivendo nelle grandi metropoli, non stanno più a contatto con la vita semplice, solidale, improntata alla sobrietà e a un uso ragionevole dei beni che un tempo, ancora più di adesso, si condu- T ceva nei piccoli centri e specialmente nelle campagne ove, fra l’altro si coltivava quell’essenziale che finisce sempre per pagare. Ove non si pretendeva di imporre la propria verità o la superiorità dei propri valori ma si pensava a vivere del proprio lavoro, logicamente e senza discriminazioni. Chi come me ha avuto la fortuna di nascere in una città di provincia, a stretto contatto con le persone e con la natura, ha potuto apprezzare fin da piccolo il sapore delle cose vere e genuine, il sapore del rapporto umano, il prezzo della fatica, l’onestà dei sentimenti, l’importanza del concreto, il sorriso della gente comune, la loro bontà, la generosità e la gioia di vivere con gli altri. Oggi, invece, assistiamo a un’ondata di generale indifferenza più grave e nociva di quella del peggiore tsunami, con conseguenze che si rifletteranno pesantemente sul futuro dell’umanità. Un esempio per tutti: nessuno si ferma più a soccorrere un malcapitato che è inciampato per strada e non riesce a rialzarsi. Anni fa, al contrario, si viveva con grande partecipazione alle vicende di ogni giorno, con una condivisione di esperienze che faceva sentire donne e uomini meno soli e felici, almeno apparentemente, del proprio stato pur aspirando a migliorare e a far progredire i figli per i quali si era pronti a fare rinunce oggi impensabili. I figli capivano e non deludevano quasi mai perché percepivano le ansie, i dolori e anche le gioie che stavano dietro i sacrifici dei genitori i cui desideri si realizzavano quasi sempre a riprova della ricchezza interiore e della profondità dei loro legami. Nonostante ciò, la nostalgia per quanto è ormai irrimediabilmente perduto non deve offuscare completamente il presente e, ancor meno, la speranza di un futuro che potrebbe essere ricco di positività. Anche di fronte a sogni che sembrano impossibili occorre provarci, altrimenti che sogni sarebbero! 21 I CENTO ANNI DEL FUTURISMO Gerardo Dottori ‘Ciclista’, idromatita su carta 1914 u sollecitazione del vulcanico presidente Francesco Rondoni, il Rotary Club di Assisi ha dedicato il primo incontro dei propri soci del mese di marzo 2009 al centenario del Futurismo, la prima e polimorfa avanguardia culturale del XX secolo, che nacque il 20 febbraio 1909 con la pubblicazione del primo Manifesto di fondazione sul quotidiano parigino Le Figaro. Del complesso argomento e del suo fondatore (Filippo Tommaso Marinetti – 1876/1944) si sono occupati due valenti past president del Club (Pio De Giuli e Mario Ferrini) i quali, attingendo ai rispettivi S Michele Praitano – PDG CAMPOBASSO: DONAZIONI PER L’ADMO 22 interessi di uomini di cultura, hanno messo in evidenza come il Futurismo, attraverso i suoi 24 Manifesti che hanno rivoluzionato tutti gli spazi della cultura e dell’arte, abbia influenzato la poesia, la pittura, la musica, la scultura, l’architettura, la fotografia, la cinematografia e persino discipline come la gastronomia - teorizzata nel 1932 - raramente raggiunte da forti pulsioni innovatrici. Le brillanti relazioni hanno animato la piacevole occasione di incontro innescando fino a tarda ora un vivace dibattito consapevole della revisione operata dalla critica recente che ha affrancato il Futurismo dalla riduttiva qualificazione di arte degenerata enunciata dagli ambienti conservatori, anche per il controverso rapporto con la politica e con il fascismo che, divenuto regime, prese le distanze da questo movimento, il cui fondatore aveva partecipato con entusiasmo alla grande adunata milanese di Piazza San Sepolcro (23 marzo 1919). In realtà il Futurismo - irradiatosi rapidamente dall’Italia in Francia, Germania e Russia – ha avuto esiti importanti in ogni settore e continua ad avere effetti non trascurabili sui tanti fermenti che si sviluppano nel mondo contemporaneo e che furono intuiti da Marinetti e dai suoi compagni di avventura con decenni di anticipo rispetto al loro diffuso manifestarsi. Un esempio tra i tanti possibili è quello racchiuso nel dramma Poupées electriques edito a Parigi nel 1909, che portò in scena automi umanoidi dieci anni prima che il romanziere ceco Karel Capek inventasse la parola robot, ormai definitivamente presente nel lessico universale. Particolare interesse e intensa emozione ha suscitato il doveroso omaggio reso nel suo intervento da Mario Ferrini al longevo pittore perugino Gerardo Dottori (1884-1977), autorevole esponente locale del Futurismo e protagonista di dieci edizioni della Biennale di Venezia nonché firmatario del celebre Manifesto dell’Aeropittura e del meno noto ma non meno importante Manifesto dell’Arte Sacra Futurista (1932), enunciazione paradigmatica del suo originalissimo metodo di rappresentazione del misticismo della terra umbra. l club di Campobasso ha una lunga tradizione nelle donazioni e nelle attività a favore della comunità locale e il governatore Giorgio Splendiani se ne è reso conto di persona nel corso della sua visita al Club, non solo guardando le documentazioni relative al restauro del monumento a Gabriele Pepe e all’acquisto di un grande frigorifero per la locale casa di riposo per anziani, ma anche di una serie di attrezzature scientifiche acquistate a partire dal 2004 con i fondi donati dalla famiglia Sabatelli in concorso con il Club di Campobasso e donate all’ADMOAssociazione donatori midollo osseo del Molise. Tali attrezzature consistono nella strumentazione necessaria a far sorgere presso il Servizio immuno trasfusionale del P.O. Cardarelli di Campobasso, diretto dal Dottor Giuseppe Cimino, l’Unità operativa semplice di tipizzazione HLA (Human Leukocyte Antigen system), dedicata alla memoria di Anna Salvetti Sabatelli. La prima donazione, che comprendeva un invertoscopio per la lettura del profilo antigenico, un congelatore per la conservazione delle piastre Terasaki, un dispensatore automatico su piastra dei linfociti da analizzare e una cappa aspirante per lavorare in condizioni di stabilità, aveva come obiettivo primario la realizzazione di una struttura che potesse tipizzare in loco tutti i donatori volontari di midollo osseo, unica alternativa trapiantologica per quei pazienti onco-ematologici in lista di I attesa che non abbiano reperito un donatore compatibile in ambito familiare. Nel tempo si sono aggiunte altre apparecchiature, tra cui una centrifuga refrigerata per la separazione dei linfociti. Questo strumento è stato acquistato grazie a contributi propri del Rotary e del Lions e a uno spettacolo teatrale di successo allestito dagli stessi soci del Club di Campobasso, che si sono trasformati in attori, registi, scenografi… L’obiettivo è certamente stato raggiunto, ma indubbiamente bisognerà stare al passo con i tempi, per potere informare e combattere la leucemia e altre neoplasie del sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo. Massimo Zangarelli REGOLE CONDIVISE CONTRO LA DISTRUZIONE DELLA TERRA olo l’adozione di regole internazionali condivise, forti e cogenti, può fermare il degrado del pianeta, dove 5.000 bambini muoiono ogni giorno per mancanza di accesso all’acqua potabile, avviato a un’irreversibile distruzione.” Lo ha affermato in termini assai perentori, anche se in modi garbatamente conversativi, Riccardo Petrella, consigliere della Commissione europea a Bruxelles, docente di mondializzazione all’Università Cattolica di Lovanio (Belgio), presidente del Gruppo di Lisbona, in occasione dell’incontro pubblico organizzato dal Rotary di Città di Castello sui grandi temi d’attualità inerenti il delicato intreccio tra politiche economiche ed energetiche. L’illustre relatore, introdotto dal presidente Filippo Corsi e preceduto da un indirizzo di saluto dell’assessore municipale all’ambiente Andreina Ciubini, ha dapprima illustrato un’attenta e cruda disanima dell’odierna situazione mondiale: ha stigmatizzato il fallimento del Nuovo Ordine Economico che un quarto di secolo fa aveva programmato povertà zero nel 2000 e si ritrova con due miliardi e 800 milioni di poveri sulla terra. Petrella ha rimarcato quindi l’inganno delle priorità indicate per contrastare la crisi in atto come quella di ridare credibilità alle banche passando per il rilancio dei consumi; ha contestato poi la teoria del costo, in auge globale, per cui ogni cosa per divenire accessibile ha comunque un costo (esprimibile non solo in senso monetario) e dunque anche la gratuità grava sulla collettività. La mercificazione della società - ha proseguito il cattedratico - si paga anche in salute a causa della privatizzazione crescente di beni quali aria, acqua, terra e foreste negan- “S done l’accessibilità pubblica; l’eminente conferenziere ha quindi contestato il carbon project ipotizzato dall’Europa, la rinuclearizzazione avviata in alcuni Paesi come il nostro, le politiche del lavoro che riducono un miliardo e settecento milioni di persone senza lavoro. Il cambiamento climatico di origine antropica nonostante tutto però, secondo Riccardo Petrella, offre insperate opportunità di “ripensare la vita”, a patto di non far aumentare di oltre due gradi la temperatura media della terra entro il 2100, in un’epoca dove ogni anno scompaiono dalle 50 alle 100 mila specie animali e dove la vita non costituisce più un valore in sé, bensì solo un bene utilitaristico-strumentale. L’unica soluzione possibile sta dunque in una rivoluzione copernicana dei rapporti, nel considerare l’altro come condizione essenziale per ogni singola esistenza. Tra le ricette pratiche di natura economica la regolamentazione stretta dei movimenti di capitali, l’eliminazione delle speculazioni finanziarie, la soppressione del segreto bancario e dei paradisi fiscali: e comunque, ha raccomandato in chiusura Petrella, basta con la soft law dilagante in Italia e con la governance, sostituta del Governo, che uccide la democrazia. Nel dibattito, ricco e articolato che è seguito, l’economista ha anche espresso cauta fiducia nelle riforme annunciate in USA da Obama, ovviamente foriere di conseguenze per tutte le nazioni. Da sin. Andreina Ciubini, Riccardo Petrella, Filippo Corsi 23 IL DISAGIO GIOVANILE nche quest’anno il Rotary Club di Fabriano, sempre sensibile ai problemi che le nuove generazioni si trovano ad affrontare, ha rinnovato il suo impegno di collaborazione con la Scuole della città con interventi atti a prevenire patologie dannose sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Negli anni scorsi ci si era rivolti ai giovani delle classi superiori e si erano trattati sia A temi che riguardavano la salute quali il rischio da fumo e il rischio di malattie sessualmente trasmesse, sia temi riguardanti il loro futuro formativo e professionale quale i sogni lavorativi. Quest’anno invece, data anche la precocità dei nostri giovani nell’affrontare le esperienze della vita quotidiana, ci si è rivolti ai ragazzi del terzo anno della scuola media inferiore e il tema affrontato è stato I rischi connessi all’uso di Alcol e Droghe interessando oltre trecento ragazzi. Il tutto si è svolto nell’arco di tre giornate coinvolgendo direttamente i ragazzi nelle sedi degli istituti Giovanni Paolo II, Marco Polo e Gentile da Fabriano; gli incontri sono stati preceduti e seguiti da questionari per avere evidenza dell’effetto prodotto sui ragazzi. L’iniziativa è stata molto apprezzata sia dai ragazzi, sia dagli insegnati e dai presidi, che si augurano che la collaborazione prosegua negli anni a venire. Il presidente Siro Tordi, a nome di tutto il Rotary Club Fabriano, rivolge un sentito grazie sia ai signori Presidi Verdini, Gaspari e Procaccini, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa proposta, sia ai relatori Massimo Giuliani dell’Istituto Superiore di Sanità, Vito Carfì medico anestesista nonché Ppresidente del Club di Senigallia e al Dino Giacalone, dermatologo e specialista in Patologia generale che, insieme a Paolo Montanari, vice presidente del Club, ha anche curato la fase organizzativa e di preparazione di tutto il materiale. MARIA CALLAS: LA VOCE, LA DONNA E LA DIVA NELLA METAMORFOSI DELLA LIRICA MODERNA l socio del Club di Fabriano Ezio Maria Tisi ha presentato a un numeroso pubblico un profilo quasi del tutto inedito di Maria Callas, diva incontrastata e di prestigio mondiale, musa dei massimi intellettuali del suo tempo, Voce senza confronti ma anche personaggio da rotocalco per i suoi amori, le sue amicizie, i suoi scandali, le sue collere che sempre ne hanno costellato l’esistenza. Di ciò però si è dato solo un piccolo accenno, proprio per inquadrare il personaggio anche nei suoi eccessi, perché lo scopo della serata era quello di far conoscere ai presenti le doti più nascoste di Maria – capace con un solo sguardo di fulminare uno stuolo di coriste che dovevano accompagnarla e che invece avevano perso il tempo perché rimaste ad ammirare la Voce della diva. La rivoluzione che la Callas ha portato nella lirica moderna è che la cantante era anche I 24 interprete e attrice di ciò che cantava, non era una mera, sia pur bella, esibizione di una voce dalle grandi capacità tecniche, come fino allora era avvenuto anche con i miglior interpreti. Così si spiega quel momento prodigioso del secondo atto della Tosca quando la protagonista del dramma, aggredita e ricattata dal perfido Scarpia, sotto il pressante incalzare di lui apre larghe le braccia in modo così intenso e suggestivo da evocare un atteggiamento da Crocifisso, esprimendo così grande tensione scenica. Gesto questo molto intenso e del tutto istintivo tale da sorprendere sia il baritono che interpretava Scarpia sia il regista Franco Zeffirelli, che curava quella memorabile edizione della Tosca al Covent Garden di Londra. I suoi gesti e atteggiamenti erano così spontanei e inimitabili che anche Luchino Visconti ebbe a dire: “Le ho sempre fissato dei limiti e degli obiettivi, poi le ho dato i binari entro cui muoversi con assoluta libertà. Ma ciò è possibile solo con artisti di cui ti fidi ciecamente perché hanno il senso del tempo e istinto musicale da attrice drammatica e tragica.” Ciò è quanto ha cercato di farci capire l’amico Ezio che, grazie alla professione che svolge, ha potuto avere accesso ad archivi inediti e a confidenze e impressioni riferitegli da Franco Zeffirelli che ha avuto la fortuna di dirigerla. BRUNO PAOLO AMICARELLI: MEZZO SECOLO DI TOGA n excursus vivido di ricordi ha ricreato, nell’arco temporale di una conversazione al Rotary Club di Pescara, uno spaccato significativo di cinquant’anni di storia italiana nelle più varie sfaccettature, dall’ambito del diritto e delle leggi, alla società intera, al costume, ricostruendo la vita reale di alcune città di un’Italia che cambiava decennio dopo decennio, nel bene e nel male di quelle trasformazioni epocali che ci hanno portato al giorno d’oggi. Artefice di tutto ciò è stato Paolo Bruno Amicarelli, socio del Club, che da poche settimane ha concluso la sua attività professionale sul gradino più alto della pubblica accusa: Procuratore generale dell’Abruzzo. Cinquant’anni di magistratura che hanno attraversato le trasformazioni di un’economia diventata, da agricola e pastorale, industriale e post-industriale; di un’istruzione di pochi, accompagnata dalla piaga dell’analfabetismo, divenuta di massa; di una vita politica che oggi viene percepita in modo radicalmente diverso. Così come la giustizia. Nella sua carrellata storica ricca di aneddoti, Amicarelli ha ricordato che, tanti anni fa Carnelutti, professore e avvocato insigne, oratore affascinante, sosteneva che la discussione forense, il dibattimento penale doveva essere un vivace duello fra accusa e difesa nella speranza che dallo scontro scaturisse quella scintilla di verità necessaria al giudice per la sua decisione. Era poi forte la convinzione che il buon penalista non U potesse limitarsi alla sola conoscenza del diritto penale ma dovesse conoscere anche la medicina legale, la balistica, l’economia, la psichiatria e soprattutto la psicologia. Sì perché proprio grazie a quest’ultima, spesso si riusciva a capire chi, imputato o testimone, dicesse la verità. I comportamenti, i fatti delittuosi rispondevano spesso, in terra d’Abruzzo, a una logica distorta o perversa ma abbastanza elementare. Il cambiamento drastico avvenne con la lotta alla droga, che nella vallata del Sangro fu portata da una strana coppia inglese di figli dei fiori. Capitò che un mattino un giovane in preda a un potente allucinogeno, l’LSD, fu visto vagare nudo dai contadini, i quali chiamarono i carabinieri: ne scaturì il primo processo per droga in Abruzzo. Fu poi la volta del processo a medici, amministratori e infermieri in seguito a un grosso scandalo che colpì l’amministrazione sanitaria di una città abruzzese; ma ancora più grave si presentò l’emergenza del terrorismo. Seguì un periodo buio per la Repubblica e doloroso per i magistrati e per tutti i servitori dello Stato, “ma fu bello vincerlo e superarlo senza ricorso a leggi eccezionali o addirittura a tribunali militari, come pure da più parti si chiedeva”, ha ricordato Amicarelli. La crescente industrializzazione portò con sé un maggiore benessere ma anche una dilagante corruzione nell’apparato burocratico: alla fine degli anni ’80 a essere processati furono politici, amministratori e sinda- calisti che avevano lucrato cospicue tangenti su generosi finanziamenti pubblici e non mancarono grossi processi per bancarotta fraudolenta. Negli anni poi si andò accentuando l’arrivo di immigrati stranieri e ne derivò un incremento di reati connesso allo spaccio o comunque al traffico di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione; ma con rammarico va constatato che queste piaghe tuttora persistono. Tuttavia, nel corso degli anni in cui è stato osservato e studiato l’andamento della criminalità in Abruzzo, si è potuto constatare con soddisfazione che la mafia non è riuscita a insediarsi in questo territorio. Questo perché “l’Abruzzo è in grado di difendersi, il tessuto sociale è sano e il cardine famiglia è ancora in grado di esercitare la prima forma di controllo sociale,” ha commentato Paolo Amicarelli. E alla fine dell’ampio excursus che porta ai giorni nostri, c’è l’orgoglio implicitamente dichiarato di una vita dignitosamente spesa a contatto con tante persone, umili e importanti, nella convinzione che la propria professione è stata un contributo non insignificante al progresso della società. Nel corso dell’incontro il Club di Pescara ha insignito di Paul Harris Fellow il Procuratore di Pescara Nicola Trifuoggi. (MaBig) Massimo Zangarelli PADRE FRANCESCO PIERLI TIFERNATE DELL’ANNO adre Francesco Pierli, Superiore Generale dei Missionari Comboniani, co-fondatore, amministratore dell’Università Cattolica di Nairobi (nonché docente nella stessa), autore di numerose pubblicazioni, è stato nominato Tifernate dell’anno dal Rotary di Città di Castello. In una sede (Seminario vescovile) e in un periodo diversi dalla consuetudine, il Club P R. Cestini, S.E. D. Cancian, F. Corsi, Padre F. Pierli, P. Pietricci ha proseguito così una tradizione che lo rende peculiare nell’ambito non solo regionale. La cerimonia dell’assegnazione del premio, riservato ad altotiberini che sono diventati famosi lontani dalla loro terra natale e proprio per questo ne tengono alto il nome, è stata aperta dal vescovo diocesano Domenico Cancian e dal presidente del Club Filippo Corsi. 25 Padre Pierli, esemplificando il ruolo e la storia di Palazzo comunale e della cattedrale in Piazza Gabriotti, monumenti uniti ma distinti (ognuno con la rispettiva torre campanaria) ha indicato la via della “laicità in senso inclusivo”, così come viene intesa in Africa, quale più valido percorso per un’efficace costruzione (che è sempre una sfida) attraverso il dialogo autentico: così è l’opera missionaria che registra la convergenza tra le finalità sociali, finanziarie, scientifiche dello Stato e quelle morali della religione in grado di testimoniare la presenza di Dio nella storia. Individuando nel vuoto etico la prima causa dell’attuale crisi economica mondiale, Pierli si è detto onorato di ricevere un riconoscimento così significativo da un organismo internazionale con il quale lo accomuna l’ideale del servire e ha espresso speranza per il futuro del suo continente, pur oggi gravato da un altissimo grado di corruzione: potere, denaro e prestigio posseggono un fascino perverso che è tuttavia contrastabile; i comboniani lo fanno attraverso la formazione dei giovani, in primo luogo realizzando i master su governance e management con scambi tra l’ateneo della capitale keniota e altri 4 grandi istituti universitari mondiali. Sono quindi tre gli ordini principali di iniziative intrapresi: le borse di studio per i migliori studenti, il microcredito per la promozione dell’imprenditoria nonché la diffusione delle energie alternative. La serata è sta altresì caratterizzata dalla consegna di un service al Centro d’Aiuto alla vita ritirato da Pina Petricci, dall’indirizzo di saluto dell’assessore municipale alla cultura Rossella Cestini e da un cordiale arrivederci formulato al dirigente del commissariato Piero Formalini, all’ultima sua presenza in veste di rappresentanza prima del congedo: questi, nel suo sentito intervento di ringraziamento, ha elogiato la vivacità culturale tifernate, a suo avviso tuttora da modello per il resto dell’Umbria. Pio de Giuli – RC Assisi OLTRE LA CRISI: FINANZA E SVILUPPO SOSTENIBILE abato 28 marzo, interpretando in termini di attualità la propria vocazione al servizio, il Rotary Club di Assisi ha dedicato, per scelta mirata e riuscita del presidente Francesco Rondoni, una conversazione tematica al complesso momento di crisi che per effetto della globalizzazione sta coinvolgendo il mondo intero. La riflessione è stata condotta da due esperti provenienti dai vertici di Deutsche Bank (Roberto Mancone e Sergio Varriale) e dal qualificato manager Carlo Falcinelli, past president del Club che hanno analizzato nelle cause e nelle prospettive la fragile vulnerabilità del capitalismo di terza generazione, in un contesto che ha visto confermate le intuizioni profetiche dell’economista S J. M. Keynes (1936). L’attenzione si è soffermata, in particolare, sulle esperienze di microcredito realizzate dal Premio Nobel Muhammad Yunus, che ha individuato nelle donne dei Paesi più poveri le più affidabili interlocutrici di un processo basato sull’operosità e la capacità di fare e, perciò, destinato a estendersi con ritmi esponenziali, al punto che anche le grandi banche potranno considerare come specifico core business questo settore dell’economia la cui esistenza era stata in qualche modo certificata già nel VII secolo a.C. dal poeta cinese Kuan Tsen e ripresa in epoca più recente dalla teoria dei sentimenti morali dello Smith e dall’azione sociale propugnata dal Mahatma Gandhi. Dal commento derivante dal cospicuo coacervo delle notizie, dei dati, dei grafici di sviluppo tendenziale e dalle numerose domande poste dal pubblico presente (tra cui molti giovani ai quali spetta di gestire il futuro prossimo venturo) è scaturito in definitiva un monito imperativo estremamente chiaro e inequivocabile, ottimistico e positivo: “superare le divisioni ideologiche e confessionali, essendo consapevoli di una reciproca appartenenza che lega, in prospettiva, tutti gli esseri umani ad un comune destino”. In questo processo evolutivo divenuto ineludibile per l’intero contesto mondiale, il Rotary International si configura come punta avanzata, anche con iniziative come quella appena riferita. Mauro Bignami L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE LOCALE n incontro in due tempi distinti, quello organizzato sul tema dell’informazione locale dal Rotary Club di Fermo, che ha avuto come ospite di spicco il direttore de Il Resto del Carlino QN, Pierluigi Visci, che ha parlato sul tema Ruolo e contributo dell’informazione locale per lo sviluppo di un territorio. Una presenza significativa, perché proprio con la nascita della nuova Provincia il quotidiano ha U 26 aperto la sua redazione fermana ma anche per un altro motivo tutto rotariano: il direttore del Carlino è legato infatti da una lunghissima e salda amicizia nonché da una grande stima reciproca a un past presidente del Club, Giovanni Martinelli, con il quale ha condiviso da ragazzo la passione per uno sport minore, ma in auge diversi decenni fa lungo la costa: il tennis da tavolo. Ed è cominciata con questo ricordo vivace e personale e l’ammissione di non essere potuto rimanere sordo agli inviti pressanti dell’amico la prima parte dell’iniziativa rotariana, all’interno dell’Auditorium San Martino e alla presenza del presidente Eugenio Tosco, del sindaco Saturnino Di Ruscio, del presidente del consiglio comunale Nello Raccichini, del PDG Alberto Breccia Fratadocchi e di numerosi rotariani e cittadini non solo fermani. Il sindaco Di Ruscio, sottolineando che alla redazione di Fermo de Il Resto del Carlino “è legata la nascita di questa provincia”, ha attribuito al quotidiano “un gran merito, in un momento in cui tutto è globalizzato e tutto passa su internet, tutto è grande e piccolo insieme.” Insomma, “il Carlino ha seguito e accompagnato il cammino della città verso l’affermazione come Provincia al termine di una lunga storia fatta di battaglie vinte”, ha ricordato Eugenio Tosco e non è un caso il fatto che, nella sua visita alla redazione fermana (aperta nel 2001, con la prima edizione di Fermo nel 2004 ndr), il direttore abbia notato in bella vista la civetta, o locandina che dir si voglia, dove era finalmente annunciata la nascita del nuovo ente. Ed è stato anche detto che conservare le Province e averne di nuove non è affatto, come è opinione di molti, uno spreco di denaro pubblico. Anzi si è in tal modo più vicini alle esigenze locali e partecipi dei bisogni, dei problemi dei cittadini, conoscendone le richieste. Con giusto orgoglio Visci ha ricordato la costante presenza sul territorio (c’era un’edizione Marche-Umbria fin dal 1910) e l’attenzione per la cronaca locale di un giornale che vanta centoventiquattro anni di attività, una vita più lunga di quella poco più che centenaria del Rotary International, “le cui attività il Carlino ha seguito spesso”. E ancora come, nell’epoca dell’informatizzazione, la cronaca locale non conosca crisi. La testata QN, nelle sue diversificazioni territoriali, non conosce né un calo di tirature, né di vendite e mantiene saldamente il primo posto in moltissime località dell’Italia centro settentrionale, dove pure sono diffusi grandi quotidiani nazionali. La crisi indubbiamente c’è e coinvolge in questo momento particolare anche la comunicazione sulla carta stampata: sempre più spesso infatti le notizie che si leggono di prima mattina sul quotidiano sono già note ai lettori mediante la televisione o internet: ma ciò che non può essere diffuso su largo raggio è proprio il contatto diretto, il dialogo con la comunità cittadina e il futuro della stampa per il Carlino è e sarà ancora e sempre in ambito locale, per dare voce ai cittadini e raccontare le loro difficoltà e le loro storie. Ulteriore conferma che il giornale del territorio sia sulla strada giusta, è data indirettamente dal fatto che, da anni. i giornali nazionali hanno iniziato ad aprire redazioni locali, aiutati certo dalle nuove tecnologie che permettono impaginazioni sempre più complesse. Il microfono è poi passato di mano in mano per le domande e gli interventi di quanti, in platea, non avevano perso una parola dell’intervento articolato e concreto di Visci, che ha avuto una risposta per ogni richiesta di chiarimento. Il dialogo è poi ripreso, proprio dal punto in cui si era concluso nell’auditorium di San Marcello, nella sede del Club. da sin.: Pierluigi Visci, Saturnino Di Ruscio, Eugenio Tosco NOTE DI SOLIDARIETÀ Grande successo del concerto della Banda della GdF: raccolti 10mila dollari ue gocce di vaccino antipolio nella bocca di ogni bambino, è l’obiettivo del programma EndPolioNow del Rotary International. Il presidente del Rotary Club Pescara Nord, Roberto Lattanzio, con la partecipazione degli altri due club Rotary cittadini, del Rotaract e del Club Inner Wheel di Pescara, ha divulgato questo ambizioso progetto anche ai non rotariani. D Il Rotary International, attraverso la Fondazione, si è impegnato in una sfida per raccogliere, entro il 2010, cento milioni di dollari e altri cento entro il 2012. Queste cifre si aggiungeranno ai trecentocinquanta milioni di dollari donati dalla Fondazione Bill and Melinda Gates. Il presidente Roberto Lattanzio ha ricordato a tutti che con 0,60 euro (il costo di una dose di vaccino), si salva un bambino. Testimonial partecipe e convinta dell’iniziativa è stata la Banda Musicale della Guardia di Finanza, che il 27 marzo si è esibita presso il Palacongressi di Montesilvano in uno strepitoso concerto alla presenza di circa 2.000 spettatori, tra cui le più alte cariche del Corpo della Guardia di Finanza, autorità civili e rotariane. Il pubblico ha a lungo applaudito i virtuosismi dei 102 Maestri che compongono la Banda, il soprano Angela Massafra e il direttore d’orchestra, tenente colonnello Leonardo Laserra Ingrosso. Lo spettacolo, condotto dal giornalista di RAI Tre Ennio Bellucci, ha spaziato da brani classici risorgimentali e patriottici Verdiani, dalla malinconia di Astor Piazzolla, fino a un medley latino-americano. Una musica coinvolgente capace di commuovere ed entusiasmare il pubblico, che ha generosamente sostenuto la nobile causa della lotta alla poliomielite, permettendo di donare 10.000 dollari alla Fondazione Rotary. A ringraziare le Fiamme Gialle, oltre al presidente Roberto Lattanzio, al governatore del Distretto 2090 Giorgio Splendiani, sul palco hanno portato il loro saluto il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, prezioso per la riuscita della manifestazione, 27 il generale Fabrizio Lisi comandante della Scuola della Guardia di Finanza de L’Aquila, il colonnello Maurizio Favia comandante provinciale GdF di Pescara. In platea erano presenti anche il generale Angelo Quarato, comandante regionale delle Fiamme Gialle, l’assistente del governatore del Distretto 2090 Filippo Pollice, i PDG Riccardo C. Marrollo, Tullio Tonelli e il governatore eletto per l’AR 2011-2012 Francesco Ottaviano. Al termine del concerto, la Banda ha intonato l’Inno nazionale italiano che il pubblico, tutto in piedi, ha cantato, visibilmente commosso, con la mano destra all’altezza del cuore. Pio de Giuli XII CONCERTO DELLE PALME proseguita anche per l’anno 2009 una tradizione ormai consolidata del Rotary Club di Assisi sir Edward Elgar che, dal 7 aprile 1996, nella domenica precedente la solennità della Pasqua di Resurrezione, offre ai concittadini e ai numerosi turisti presenti nella città serafica, un evento musicale di alto profilo. Con il dono sublime della musica ricercata nei più diversi contesti culturali e attraverso È le opere di grandi compositori da Bach a Mozart, da Pergolesi a Corelli, da Briccialdi a Debussy fino a Brahms e a Gershwin, il Rotary assisiate ha sempre ottenuto un lusinghiero successo apprezzato dal pubblico e dalla critica. Ed è quanto è avvenuto anche nella dodicesima edizione dell’evento che ha preso il nome dal momento liturgico che apre la Settimana Santa: organizzato dalla valente musicologa Paola Maurizi, docente presso il Conservatorio di Perugia e socia particolarmente attiva del Club, il Concerto delle Palme 2009 ha avuto come protagonisti i Solisti di Perugia: affermata orchestra d’archi (11 elementi: 8 violini, 2 violoncelli e un contrabbasso), reduce da molti successi in Italia e all’estero, che si è esibita nel centralissimo Teatro Metastasio di Assisi domenica 5 aprile davanti a un folto pubblico che non ha lesinato gli applausi, peraltro meritatissimi per effetto dell’originale approccio interpretativo realizzato dagli esecutori. Il programma di questa edizione, raffinato e di piacevole ascolto, era basato su un genere settecentesco, sorto nella forma di intrattenimento aristocratico, poi ripreso in epoca romantica; le Serenate dell’austriaco W. A. Mozart (1756-1791), dell’inglese Edward Elgar (1857-1934) e del russo Piotr Ilitch Tchajkovskij (1840-1893). Mauro Bignami ALCOL VIETATO IN GRAVIDANZA l titolo è la sintesi del duplice evento organizzato dal Club di Senigallia lo scorso 30 marzo, con la partecipazione, in qualità di relatore, di Mauro Ceccanti, docente all’Università La Sapienza di Roma e responsabile del Centro di Riferimento Alcologico - Regione Lazio dapprima presso l’Auditorium San Rocco, dove ha tenuto una relazione su Il lato femminile del problema alcol a una gremita platea di studenti e, successivamente, a un’altrettanto numerosa platea di rotariani, rotaractiani e ospiti. L’iniziativa si colloca all’interno della più I 28 ampia campagna di sensibilizzazione avviata dal Club e denominata Ragazzi senz’alcol, che oggi è sostenuta a livello nazionale da numerose Associazioni ed Enti, pubblici e privati, i quali si propongono di spingere il Parlamento a promulgare una legge che freni l’accesso all’alcol dei giovanissimi e limiti la possibilità delle organizzazioni commerciali di attrarre i ragazzi verso le bevande alcoliche. Al giorno d’oggi infatti, le problematiche e patologie alcol-correlate si manifestano con gravissime conseguenze a livello clinico e sociale. La pratica diffusa e una certa tolleranza nei confronti dei comportamenti di consumo e di abuso di bevande alcoliche, soprattutto come consuetudine di gruppo legata allo svago e al divertimento, insieme alla mancanza di insegnamenti a esso dedicati nei corsi di laurea interessati, contribuiscono a un inquadramento ancora parziale e frammentato del problema. Sebbene esista una legge del 2001 che tutela il diritto delle persone, e in particolare dei bambini e degli adolescenti, a una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze legate all’abuso di bevande alcoliche e superalcoliche, in Italia un bambino su 5, di età inferiore ai 12 anni, maschio o femmina che sia, si è ubriacato almeno una volta. Il dato è stato sottolineato al convegno Alcol e Handicap promosso dalla Regione Lazio. Ma ancora più grave appare il preoccupante consumo di alcol in gravidanza, in quanto si tratta di un problema ancora sottovalutato sebbene metta seriamente a rischio la salute del nascituro. I bambini esposti all’alcol nell’utero materno rischiano infatti di sviluppare numerose patologie, fino ad arrivare alla sindrome fetoalcolica, che si manifesta con anomalie facciali tipiche, ritardo della crescita e danni cerebrali. A lanciare l’allarme è Mauro Ceccanti del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio, il quale sostiene che l’alcol deve essere assolutamente vietato in gravidanza. Anche il consueto bicchiere di vino durante i pasti, comune nella tradizione italiana e spesso ritenuto innocuo, andrebbe bandito da chi aspetta un figlio. Eppure il 50% delle donne italiane, dunque una su due, nonostante il pancione non rinuncia ai drink. Invece l’alcol, com’è chiaramente emerso dalla relazione di Ceccanti, rappresenta in Italia il terzo fattore di rischio di disabilità, molto più dell’ipercolesterolemia, dell’obesità e dell’uso di droghe e la prevalenza dei disturbi della Fetopatia Alcolica, una sindrome che colpisce i nascituri di donne che hanno assunto alcolici anche solo occasionalmente in corso di gravidanza, è del 4,8% su tutti i nuovi nati in Italia (uno ogni 21). In base a uno studio presentato su questo tema nel corso dell'Alcohol Prevention Day nella sede dell'Istituto superiore di sanità a Roma, risulta che “il 4,7% nasce con una sindrome feto-alcolica e lo 0,7% di questi ne è affetto in forma grave. Ciò si traduce in danni cerebrali, difficoltà nei rapporti sociali che spesso danno vita a forme di devianza e disadattamento. Questi piccoli - prosegue Ceccanti - a 12-13 anni vanno il più delle volte incontro a problemi, sono dei disadattati che iniziano a far uso di sostanze pericolose - alcol e droghe per intenderci - proprio perché tagliati fuori dalla società.” E se anche qualche bicchiere di vino a tavola può mettere a rischio il bebè, “i pericoli aumentano - spiega l’esperto - con l’incremento del consumo di alcol durante la gravidanza. Per non parlare delle alcoliste che continuano a bere durante l’attesa: in questo caso, il 35% dei piccoli nasce con una sindrome feto-alcolica. Dei 620 mila bebè italiani che vengono alla luce ogni anno, “27 mila nascono con sindrome feto-alcolica. Ciò significa – conclude Ceccanti - che in ogni classe c’è almeno un bambino con questo problema.” Dati che angosciano e fanno riflettere; tanto più urgente appare perciò la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di un problema la cui gravità non è percepita come tale. Vito M. Carfì e Mauro Ceccanti Mauro Bignami LA CONTEMPORANEITÀ DEI FUTURISTI l Rotary Club Macerata Matteo Ricci ha dato l’avvio alle celebrazioni per il centenario della nascita del Futurismo con un’iniziativa culturale di successo che ha avuto luogo nell’austera e prestigiosa Aula Magna del Rettorato della locale Università. Relatori di spicco, tra gli intervenuti, i professori Stefano Papetti e Franco Rustichelli, presentati dal presidente Giorgio Caraffa, che ha ricordato alcuni nomi di pittori futuristi maceratesi, in primis Ivo Pannaggi. Futurismo come avanguardia, in primo luogo: un vocabolo preso in prestito dal I linguaggio militare per indicare una pattuglia che va più avanti del grosso dell’esercito per esplorare il terreno ed è composta dai soldati più audaci, spericolati. Gli artisti d’avanguardia sono dunque combattivi, battono percorsi nuovi prima degli altri e, sul piano artistico, nei loro atteggiamenti sono presenti la sfida, la provocazione, la polemica, accompagnate dalla volontà di radicale innovazione. Così avviene per gli artisti del movimento futurista, un movimento trasversale che tocca tutti i campi dell’arte: dalla letteratura alla pittura e scultura, alla musica, al teatro, per approdare al campo della cucina e delle ricette sperimentali. Attraverso la contestazione di tutto il passato e la rottura drastica con le manifestazioni artistiche liquidate come passatiste, fino ad auspicare la distruzione di musei e biblioteche, accademie d’ogni specie, che hanno lo scopo di salvaguardare i valori della tradizione e la memoria del passato, i futuristi esaltano la macchina,la tecnica,la velocità, la modernità della civiltà industriale, tanto che nel manifesto di Marinetti, apparso in francese sul Figaro nel 1909 si legge che un’automobile da corsa… un’automobile ruggente è più bella della Vittoria di Sa- 29 motracia. In questo atteggiamento si possono cogliere una percezione moderna del mondo, condizionato dalla presenza della macchina, della velocità ma anche la pratica dell’interartisticità, il coinvolgimento del pubblico, la scoperta dell’importanza della comunicazione di massa, che diventa un formidabile strumento di propaganda. Non dimentichiamo che sono quelli gli anni in cui nasce anche il cinema ed Einstein ha elaborato la teoria della relatività. Da questa ha preso spunto l’articolata e intrigante relazione del profssor Rusti- chelli, che ha catturato gli attenti ascoltatori con una serie di riferimenti a esperimenti di fisica legati alla nostra percezione del tempo e della velocità, concludendo una serata a più voci, tutte meritevoli di attenzione e di applausi che certo non sono mancati. Ferruccio Fraternali – RC Novafeltria –Alto Montefeltro IL ROTARY COME IMPEGNO E RESPONSABILITÀ l 26 marzo il Rotary Club Novafeltria – Alto Montefeltro ha organizzato una conviviale all’insegna del Rotary, con un relatore di alto rango qual è il PDG Avv. Mario Giannola. Rotary, come impegno e responsabilità era il tema principale dell’intervento che Mario ha affrontato in maniera impeccabile, con il suo stile unico di eccellente relatore. Le sue parole hanno fatto vibrare, come fosse un direttore d’orchestra, i sentimenti più profondi dei numerosi presenti. Parole belle, che hanno sicuramente segnato i tre nuovi soci che sono stati ammessi, non a caso, proprio quella sera. Per loro non ci poteva essere serata mi- I gliore per iniziare l’attività rotariana con “impegno e responsabilità”. Personalmente, ho particolarmente gradito le spontanee ma ben chiare e articolate risposte che il relatore ha saputo dare alle numerose domande dei rotariani presenti: qui la mia visione di Rotary ha avuto tante conferme e se avessi doti oratorie, sono proprio quelle le parole che direi anch’io. Grazie Mario! IL PREMIO SAN GIUSEPPE DA COPERTINO AL RC OSIMO on viva soddisfazione abbiamo appreso che tra i destinatari del Premio Internazionale San Giuseppe da Copertino c’era anche il Club Rotary di Osimo, cui è andato il prestigioso riconoscimento nella Sezione Solidarietà, per “le pregevoli attività svolte nei 50 anni dalla sua presenza in città”. La sala Maggiore del municipio di Osimo, dove sabato 4 aprile si è svolta la cerimonia per la consegna del premio, giunto alla sua V edizione, era gremita di persone, presenti autorità civili, religiose, militari e, ovviamente, rotariane, tra cui il governatore Giorgio Splendiani, i PDG Umberto Lenzi, Giorgio Rossi e Luciano Pierini e numerosi soci del Club di Osimo. Il Premio, istituito in occasione delle celebra- C 30 zioni per il IV centenario della nascita del Santo e nato dalla collaborazione tra le Regioni Marche, Umbria e Puglia, i Comuni di Osimo, Assisi, Copertino e i rispettivi Santuari, è stato assegnato a persone ed enti che si sono distinti in una delle tre virtù tradizionalmente attribuite al Santo: pace, cultura e solidarietà. La cerimonia è stata presentata dal vice sindaco Stefano Simoncini; accanto a lui mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo e il rettore della Basilica di San Giuseppe da Copertino, padre Giulio Berrettoni. Giorgio Splendiani ha espresso il suo ringraziamento e la sua soddisfazione “anche perché noi, di solito, i premi li diamo, questa volta, invece, lo riceviamo, come riconoscimento dell’opera di solidarietà che il Rotary svolge da sin. padre Giulio Berrettoni, mons. Edoardo Menichelli, Mario Quattrini, Mauro Tiriduzzi, Giorgio Splendiani e il vice sindaco Stefano Simoncini in ogni parte del mondo”, ricordando l’impegno internazionale PolioPlus. Il presidente del RC Osimo, Mauro Tiriduzzi, nel ricevere il premio - una statuetta che riproduce il Santo in estasi, opera dell’artista osimano Romolo Schiavoni - ha dichiarato di raccogliere l’eredità di quanti, prima di lui, hanno impiegato la propria volontà e le proprie azioni per promuovere un servizio efficace a favore della comunità e ha ringra- ziato l’Amministrazione comunale e padre Giulio Berrettoni per l’attenzione e la sensibilità che hanno sempre dimostrato nei confronti delle iniziative rotariane. Mauro Tiriduzzi ha poi consegnato all’Amministrazione comunale l’impegno scritto del Club di fornire alla Polizia Municipale di Osimo un defibrillatore e di organizzare la formazione degli utilizzatori con l’impegno volontario del personale certificato dell’Ospedale di Osimo. Per l’occasione il Club di Osimo ha fatto realizzare dalle Poste Italiane una cartolina filatelica e un annullo postale commemorativo, da offrire in vendita per scopi umanitari. Il premio per la Pace è stato assegnato all’Opera Romana Pellegrinaggi, rappresentata da mons. Liberio Andreatta; per la Cultura è stato premiato il quotidiano di matrice cattolica L’Avvenire – presente il direttore Dino Boffo. Due Premi speciali sono stati assegnati al cardinale di Milano mons. Luigi Tettamazi, arcivescovo di Ancona-Osimo dal 1989 al 1991 e al giornalista e scrittore Vittorio Messori. L’altro premio per la Solidarietà è andato alla Nazionale Italiana Cantanti, per la quale era presente Paolo Mengoli, fondatore insieme a Mogol, Morandi e Baglioni. Il momento tragico che stiamo vivendo, a seguito del terribile terremoto che ha colpito le popolazioni dell’Abruzzo, deve risvegliare le nostre coscienze e il nostro cuore, per farci carico delle sofferenze altrui, mettendo in campo le nostre forze che, unite, possano veramente far sentire la nostra vicinanza e portare un aiuto concreto e visibile. Mai come ora il premio per la Solidarietà rappresenta il riconoscimento a un’istituzione come il Rotary, che fa del motto servire al di sopra di ogni interesse personale il proprio vessillo e la propria ragion d’essere, il che significa: ascolto, attenzione, umanità verso ogni creatura che manifesti un bisogno non solo di cibo, di acqua, di riparo, ma anche e soprattutto, di amore e di accoglienza. 1° Concorso Facciamo rifiorire il centro storico - Jesi Igea Frezza Federici – RC Amelia Narni TERRITORIO Prodromi umbri dei Promessi sposi el verde intenso della campagna di Amelia sono visibili i resti di un antico castello, La Gioiosa, tra torri cilindriche e quadrate, segni del potere politico e militare di Altobello di Chiaravalle, signore di quella contrada, nel lontano e misterioso medioevo. In una biblioteca, tra le carte di uno sconosciuto autore, un manoscritto recita un’interessante storia, quasi una leggenda, di due sventurati giovani “promessi sposi” che, per un triste destino, non si sposeranno mai. Un castello, ancora una volta, è teatro di lotte, di passioni, e di tormentate vicende. In una disperata solitudine, rimangono, dell’antico impianto, i tratti di una cinta muraria e una torre, dove, di notte, si aggirano fantasmi che, forse, desiderano dimenticare il passato. Nella suggestione del “si dice” i protagonisti della storia della “Gioiosa” sono riemersi per rivivere i torbidi inganni e le battaglie di favolose contrade. Il barone Altobello di Chiaravalle, spietato ed arrogante, rapì la dolce Matilde, promessa sposa al conte Geraldino di Castel dell’Aquila, piccolo borgo, a nord di Amelia. Altobello voleva per sé la bellissima fanciulla “dagli occhi lucenti” che, rinchiusa in una fredda sala del castello, faceva sorvegliare da una vecchia mezzana, al suo servizio, da molti anni. Lo schema dell’intrigo si complica con l’intervento dell’abate Eusebio, al quale Altobello elargiva elemosine e favori. L’autorevole monaco era stato sollecitato da Geraldino, nella speranza di riavere, così, Matilde, ma l’abate non riuscì nell’intento. Il racconto che riflette l’anima popolare, si fa emozionante: il giovane riesce a entrare nel castello ed, eludendo ogni sorveglianza, si avvicina alla fanciulla. Altobello li sorprende e in un terribile duello Matilde, per ironia del destino, viene uccisa. Un incendio, subito dopo, distrugge il casetllo e la vicina abbazia di Eusebio, così la contrada devastata divenne una ossessione letteraria; come nella mitologia greca, qualcosa di sovrumano cancella le testimonianze N 32 ed i protagonisti di una storia senza soluzione. La forza del racconto è nella drammaticità, nella particolare alchimia, nella fantasia e nel meraviglioso. Il manoscritto ha intenzioni letterarie diverse ed è proprio la presenza di leggende che prova una letteratura popolare piacevole ed originale, ispiratrice, forse, della letteratura dotta. Lo stato sociale e le zone geograficostoriche segnano la vicenda e il contenuto di queste forme letterarie. I prepotenti, i vinti, i dominatori, il monaco, il cavaliere, sono le figure cardine del mondo medieovale che, nei castelli, trovano felice collocazione e ridisegnano la fisionomia di un’intera epoca, nei suoi tratti più autentici. La ricognizione è interessante per lo stretto rapporto tra il reale e l’immaginario, fra il contesto sociale e gli scenari del simbolismo religioso e della sensibilità collettiva. La triste storia dei “promessi sposi” della “Gioiosa” evoca antiche cronache e le vecchie occasioni che, da sempre, hanno accompagnato l’uomo; l’uomo di oggi ha mantenute, rimodellate, in sindromi nuove, alcune di queste pieghe di mentalità e di comportamento. “C’è anche un destino dei sogni, ma l’asprezza del vento prosciuga le fantasie…”. Francesco Fiorani - Prefetto Distretto Rotaract 2090 SIMBOLI, CERIMONIE E ROTARACT nche il Rotaract come il Rotary è imperniato su simboli, codifiche e cerimoniali che sono parte integrante dello spirito di ogni rotaractor. Esprimere il Rotaract attraverso i suoi simboli significa anche prendere coscienza di una realtà associativa ben differente da molte altre associazioni. Capirne il significato è poi il passo successivo che fa la differenza. Spesso, purtroppo, i simboli e i cerimoniali vengono trattati con superficialità. Ordinare le bandiere in modo corretto, eseguire gli inni secondo un certo ordine, rispettare i saluti secondo una gerarchia e molto altro ancora non è una sterile operazione fine a se stessa ma è un segno tangibile di elevazione morale e spirituale che illumina le coscienze. Nei simboli e nei rituali è nascosto A il significato segreto e come tale è importante che anche nel Rotaract la forma sia rispettata. Obiettivo di questo anno rotaractiano del Distretto 2090 è stato anche quello di ripristinare e ridare lustro a tutti i simboli e cerimonie al fine di garantire che il Rotaract domani non si perda in una qualunque forma di associazionismo ma, anzi, sia di stimolo anche attraverso i suoi simboli a chi vuole elevarsi oltre ciò che la società offre quotidianamente. Non solo: in questa ottica è stato interamente rivisto e riprogettato il sistema di svolgimento dei lavori delle Assemblee distrettuali proprio al fine di riconferire importanza primaria ai lavori congressuali, svolti in questo anno nel pomeriggio del sabato, contrariamente a quanto accadeva prima di domenica. Un piccolo spostamento che ha avuto grandi vantaggi sia in termini economici che organizzativi, ma soprattutto vuole essere un segnale forte per dichiarare che il Rotaract non è solo cene e feste. Il Rotaract è sicuramente cambiato da quando è nato 41 anni fa ed è cambiato il tessuto sociale dal quale attinge i suoi membri, ma proprio oggi come non mai c’è bisogno di alti valori morali per i giovani e mantenere vivi i nostri simboli e i nostri riti è sicuramente il miglior modo per mantenere vivi anche i nostri valori. agli RRD Gianluca Cassoni e Federico Barbieri. Da allora, confermiamo la nostra amicizia almeno due volte l’anno e puntualmente è grande festa. “Ho un sogno”. E’ il motto del 2080 che anche noi del Ventinovanta condividiamo in pieno. Nel corso della serata, grazie alla lotteria di beneficenza, abbiamo raccolto mille euro per contribuire al grande progetto del Rotary: eradicare la Poliomielite. La cifra raccolta permetterà di vaccinare duemila bambini. Questo significa realizzare un sogno! Alessandro Zanini, rappresentante distrettuale del 2080 e Daniela Crocetti (la nostra RRD!) e i loro Distretti uniti festeggiano un sodalizio destinato a rinnovarsi anno dopo anno, e magari Claudia Musu e Carlo Maria Tieri, rappresentanti incoming, riusciranno l’anno prossimo a riportare in campo i Distretti per la sfida calcistica che, purtroppo per noi, vedeva il 2090 sempre sconfitto!! Tutti insieme posiamo per la foto di gruppo mentre ci scambiamo i gagliardetti e ci diamo appuntamento a breve, a Portonovo, per il Congresso nazionale Duemilanovantasensi. Stasera torniamo a casa felici. Scopri il senso è il motto del nostro Distretto 2090 e, per noi, il senso vero, profondo, del Rotaract è l’amicizia, unita all’impegno e alla passione che mettiamo nelle nostre attività di Service! Arianna Rosi – Segretario Distrettuale 2090 ROTARACT DAY l Distretto 2090 ha risposto sì! Siamo tantissimi stasera a Roma a festeggiare il 41esimo compleanno del Rotaract e lo facciamo tutti insieme. Oltre i confini geografici siamo qui a ricordare a noi stessi quanto è bello far parte di questa associazione. Ascolto le parole del governatore del Rotary distretto 2080, Alberto Cecchini, past RRD dell’anno 1992/93; è proprio vero, rotaractiani si è per sempre! Siamo in trasferta ma non sentiamo la distanza; siamo più di 250 persone e non ci accorgiamo di essere divisi perché oggi rinnoviamo il gemellaggio tra i nostri Distretti. Separati negli anni Ottanta, il 2080 e il 2090 si sono gemellati per la prima volta nel 2001 a Perugia, in occasione di Eurochocolate grazie I 33 Francesco Fiorani - Prefetto Distretto Rotaract 2090 FABRIANO: 5ª ASSEMBLEA DISTRETTUALE ROTARACT l Club di Fabriano sabato 7 marzo ha superato brillantemente la prova organizzando in maniera perfetta la 5ª Assemblea annuale del Distretto e così Daniela Crocetti, Rappresentante Distrettuale Rotaract 2090 (Marche, Abruzzo, Molise, Umbria e Albania), ha vinto la scommessa che aveva fatto nell’affidare l’organizzazione dell’evento al Club di Fabriano da poco ricostituito. Grazie al contributo economico di alcune delle realtà produttive e finanziarie del territorio e all’aiuto del locale Rotary Club, i ragazzi, venuti da tutto il territorio del Distretto in circa 150, sono riusciti a coniugare in una sola giornata sia i lavori dell’assemblea sia l’aspetto ludico di questi incontri. Tra la riunione dei presidenti e l’assemblea vera e propria, I 34 la Crocetti ha approfittato dell’occasione per effettuare la visita al Club ospite, aggiornando i soci fabrianesi sulle iniziative distrettuali, alla presenza di Siro Tordi e Paolo Montanari, rispettivamente presidente e vice presidente del Rotary Club padrino. Nel corso della serata i ragazzi sono stati caldamente invitati a partecipare al Premio Stefano Stefanelli, che premia le migliori iniziative a sostegno di progetti elaborati che diano un riscontro immediato nel territorio. Inoltre si è insistito sull’importanza di aderire alle attività della Fondazione Grazia Focacci che si propone quale punto di riferimento per tutti gli individui che subiscono direttamente o di riflesso gli effetti del mal du siècle. La Fondazione, nata in seno al Rotaract Club di Milano nel 2004, si è poi diffusa a livello nazionale e fornisce assistenza psicologica sia al malato che alla famiglia che possono consultare degli esperti sia attraverso e-mail, sia frequentando un forum nel sito internet e sia telefonando a un numero verde 800 834311. Da ultimo, il Club è stato aggiornato sui progressi dell’iniziativa Help and Hospital (H & H), che si prefigge di raccogliere fondi per ristrutturare e attrezzare una struttura ostetrica e pediatrica che si trova nel villaggio Zimba, nella diocesi di Sumbawanga in Tanzania. La giornata, presenti le autorità rotariane tra cui, in primis, il governatore Giorgio Splendiani, si è conclusa con l’ingresso nel Club di ben tre nuovi soci: Filippo Biondi, Erika Falconetti, Alessia Appolloni.