Giovanni, un nome annunciato
Giovanni significa “L'eterno ha fatto grazia” un nome che ha un significato ben
preciso e rappresenta ciò che Giovanni stesso annuncia al suo popolo.
Luca 1:13 Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è
stata esaudita; tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome
Giovanni.
Il nome Giovanni deriva dall'ebraico Yehōchānān (‫)יהוחנן‬, composto da Yehō- (o
Yah), abbreviazione di Yehowah (nome proprio di Dio nella tradizione ebraica,
nominato però sempre attraverso il tetragramma YHWH ), e da chānān che
significa "ebbe misericordia (o grazia)", e vuol dire letteralmente "Dio ha avuto
misericordia (o grazia)" o "Dono di Dio".
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La discendenza
Giovanni discende dalla famiglia di Aaronne, sia da parte di Elisabetta come dice
Luca e chiaramente da Zaccaria essendo egli sacerdote del Tempio del Signore.
Luca 1:5-7 Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria,
del turno di Abìa; sua moglie era discendente d'Aaronne e si chiamava Elisabetta.
Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i
comandamenti e i precetti del Signore.
Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed erano tutti e due in età
avanzata.
Zaccaria suo padre
Al sacerdote Zaccaria gli tocco' in sorte di entrare nel luogo santo per offrire il profumo
al Signore. Dopo la visone dell'angelo Gabriele, Zaccaria fu turbato, preso da spavento,
confuso probabilmente e fu reso muto perché non credette alle parole dell'angelo.
Ma dopo la nascita di Giovanni qualcosa cambiò nel cuore di Zaccaria, accettò
“il nome”e tutto ciò che significava, comprese l'opera del Signore e in quel momento
tornò a parlare nuovamente, fu pieno di Spirito Santo, benedisse il Signore per quello che
aveva fatto per il Suo popolo e ne profetizzò il Disegno .
Luca 1:76-79 «E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, perché andrai
davanti al Signore per preparare le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza
della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, grazie ai sentimenti di
misericordia del nostro Dio; per i quali l'Aurora dall'alto ci visiterà per risplendere
su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi
verso la via della pace».
Un nuovo predicatore
Dopo molti anni venne il tempo di un nuovo predicatore. La sua presenza faceva
accorrere le folle che ascoltavano con rispetto quello che lui diceva.
Matteo 3:1-3 (Mr 1:2-8; Lu 3:1-18) At 19:4 (Gv 1:6-8, 15-37)
In quei giorni venne Giovanni il battista, che predicava nel deserto della Giudea, e
diceva:«Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino».Di lui parlò infatti il profeta
Isaia quando disse:«Voce di uno che grida nel deserto:"Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri"».
Giovanni aveva un vestito di pelo di cammello e una cintura di cuoio intorno ai
fianchi; e si cibava di cavallette e di miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la
Giudea e tutto il paese intorno al Giordano accorrevano a lui;ed erano battezzati
da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
.
Il fiume Giordano
Un preciso impegno
La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle “abluzioni” di tipo rituale che già
conosciamo nella tradizione giudaica, consiste nel preciso impegno di conversione,
da parte di coloro che vanno a farsi battezzare da lui; un battesimo di ravvedimento
per il perdono dei peccati .
Non si seguono semplicemente le prescrizioni della legge, come per il bagno di
purificazione, per mezzo del quale il rito stesso serviva per purificare l'uomo, perché
la legge del Signore lo comandava. Ora è richiesto il riconoscimento del proprio
peccato davanti al Signore, con la consapevolezza (acquisita in tutti questi anni
proprio grazie alla legge di Mosè), che solo l'intervento di Dio, può salvare l'uomo
dalla sua rovina e dargli la pace. La diversità sta che senza tale impegno personale,
preso nei confronti dell'Altissimo non si accede alla purificazione totale dei peccati e
quindi neanche alla grazia, ovvero il perdono per la vita eterna, insieme a Lui.
Il Ravvedimento
Nell'indice biblico della “nuova riveduta” viene spiegato così:
Sofferenza interiore prodotta dalla convinzione di peccato e da profondo desiderio di
cambiamento; il ravvedimento si dimostra autentico quando c'è cambiamento di vita. Esso
precede il perdono dei peccati.
Atti 2:37 Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri
apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?» E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia
battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono
dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono
lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà». E con molte altre parole li scongiurava
e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».
Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a
loro circa tremila persone.
2Corinzi 7:10 Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza,
del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte.
Una “conversione” concreta
Fra i vari significati di conversione c'è anche quello riferito a una colonna di uomini o mezzi
terrestri o convoglio di navi, quando c'è mutamento a destra o sinistra nella direzione di
movimento, tanto che si determina una rotazione dello schieramento; da cui, in senso traslato,
cambiamento radicale delle proprie concezioni riguardo a Dio. Nel N.T. Ricorre spesso il verbo
in greco metanoéò che significa muto parere, muto pensiero. Quindi, abbandono di una
direzione, di una mentalità, di atteggiamenti e di azioni riconosciuti malvagi, per volgersi verso
Dio allo scopo di ottenere il suo perdono e per camminare, poi, nella sua via. Perciò si tratta di
una esperienza che consiste “rivoluzione” traumatica a livello di pensieri e di sentimenti, che poi
condurrà a un mutamento di parole e comportamento pratico. Le caratteristiche di questa
esperienza sono il dolore per il peccato e il cambiamento di vita, ma non il concetto di “fare
penitenza”,che è estraneo alla Bibbia. I Tessalonicesi si erano convertiti a Dio abbandonando gli
idoli per servire il Dio vivente e vero (1Te 1:9; - Is 55:7; Ez 18:23-32) .
La conversione a Dio segna il punto di partenza della vita cristiana ( Mt 18:3; At 9:35;11:21).
Il disegno per Giovanni
Avrà lo spirito e la potenza di Elia, affinché il popolo riconosca subito e facilmente
in lui un profeta potente e separato da tutto ciò che può contaminare l'uomo, come è
stato lo stesso Elia, profeta in Israele intorno all' 850 a. C
Luca 1:11-17
Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, ...
... ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita.
Perché sarà grande davanti al Signore. Non berrà né vino né bevande alcoliche, e
sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre; convertirà molti dei figli
d'Israele al Signore, loro Dio; andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di
Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per
preparare al Signore un popolo ben disposto».
.
Elia e Giovanni
Matteo 11:11-15 In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno
maggiore di Giovanni il battista; eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande
di lui. Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i
violenti se ne impadroniscono.
Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni.
Se lo volete accettare, egli è l'Elia che doveva venire. Chi ha orecchi per udire oda
.
Matteo 17:10-13
E i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve
venire Elia?» Egli rispose: «Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa.
Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto
tutto quello che hanno voluto; così anche il Figlio dell'uomo deve soffrire da parte
loro». Allora i discepoli capirono che egli aveva parlato loro di Giovanni il battista.
La salvezza di Israele
Ci vuole un profeta come Elia, il quale volgerà lo sguardo dei figli ribelli all'antica
saggezza dei padri d' Israele, per la salvezza del popolo, per non colpire il paese di
sterminio .
Malachia 4:4-6
«Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi
sull'Oreb, leggi e precetti, per tutto Israele. Ecco, io vi mando il profeta Elia,
prima che venga il giorno del SIGNORE, giorno grande e terribile.
Egli volgerà il cuore dei padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri,
perché io non debba venire a colpire il paese di sterminio».
Luca 1:16-17 convertirà molti dei figli d'Israele al Signore, loro Dio; andrà davanti
a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli
alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto»
.
Frutti degni del ravvedimento
Come scampare all'ira futura del Signore affinché non stermini il suo paese.
Il ravvedimento è essenziale, indispensabile perché produrrà dei frutti visibili per il
valore della testimonianza e sarà l'indice di conversione.
Matteo 3:4-12 Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutto il paese intorno al Giordano
accorrevano a lui; ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Ma
vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: “Razza di vipere, chi vi ha
insegnato a sfuggire l'ira futura? Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento”.Non pensate
di dire dentro di voi: "Abbiamo per padre Abraamo"; perché io vi dico che da queste pietre Dio
può far sorgere dei figli ad Abraamo. Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero
dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua, in
vista del ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me, e io non sono degno di
portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco. Egli ha il suo ventilabro
in mano, ripulirà interamente la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula
con fuoco inestinguibile».

Qual'è la domanda da fare?
Se si ha il desiderio di appartenere a Cristo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con
tutto se stesso e si sente l'esigenza di volerlo testimoniare, con l'impegno del
battesimo di Giovanni, deve scaturire da noi l'irrefrenabile voglia di cambiamento
perché abbiamo finalmente capito che solo il perdono dei nostri peccati può farci fare
la pace con Il Signore di Israele per attingere alla sua fonte d'acqua viva.
La prima domanda verso chi si vuole assumere la responsabilità davanti al nostro
Signore di battezzarci e che in qualche maniera ci può condurre e indirizzare verso la
salvezza, dovrebbe essere: “cosa devo fare?” con un atto di umiliazione e
sottomissione e non altri atteggiamenti ...
Allora che dobbiamo fare ?
Luca 3:7-17 Giovanni dunque diceva alle folle che andavano per essere battezzate da
lui: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura? Fate dunque dei frutti
degni del ravvedimento, e non cominciate a dire in voi stessi: "Noi abbiamo Abraamo
per padre!" Perché vi dico che Dio può da queste pietre far sorgere dei figli ad
Abraamo. Ormai la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero dunque che non fa
buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco». E la folla lo interrogava, dicendo:
«Allora, che dobbiamo fare?»
Egli rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi ha da
mangiare, faccia altrettanto».Vennero anche dei pubblicani per essere battezzati e gli
dissero: «Maestro, che dobbiamo fare?» Ed egli rispose loro: «Non riscuotete nulla di
più di quello che vi è ordinato».Lo interrogarono pure dei soldati, dicendo: «E noi, che
dobbiamo fare?» Ed egli a loro: «Non fate estorsioni, non opprimete nessuno con false
denunzie, e contentatevi della vostra paga.
»
La morte di Giovanni
Deve nascere in noi un profondo desiderio e interesse per il nostro cambiamento come
un'ultima spiaggia per accedere al perdono del nostro Padre YHWH per mezzo di
Gesù. Erode nonostante stimasse Giovanni per quello che faceva e diceva, esitò
ai suoi rimproveri, fino a rendersi responsabile della sua morte .
Luca 3:18 Così, con molte e varie esortazioni evangelizzava il popolo; ma Erode,
il tetrarca, rimproverato da lui a proposito di Erodiada, moglie di suo fratello, e per
tutte le malvagità che aveva commesso, aggiunse a tutte le altre anche questa:
rinchiuse Giovanni in prigione.
Marco 6:18-20 Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo
fratello!» Perciò Erodiada gli serbava rancore e voleva farlo morire, ma non poteva.
Infatti Erode aveva soggezione di Giovanni, sapendo che era uomo giusto e santo, e lo
proteggeva; dopo averlo udito era molto perplesso, e l'ascoltava volentieri.
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e gli porrai nome Giovanni.