Programma e Ritrovo Domenica 12 aprile 2015 alle ore 9,00 presso la sede della Società Studi Carsici Lindner in via F.lli Cervi 9/G a Ronchi dei Legionari (GO) - area scolastica con accesso dalla via dove si trova la Posta. Registrazione dei partecipanti e partenza con mezzi di trasporto propri. “Fu come l'ala che non lascia impronte, il primo grido avea già preso il monte.” La partecipazione è gratuita e aperta a adulti e bambini, e presuppone una certa preparazione fisica in quanto il percorso è per buona parte in salita. Consigliabili scarpe e bastoncini da trekking e una torcia per l’illuminazione dentro le gallerie, o casco con impianto luce elettrico. Saranno messi a disposizione dalla Lindner dei caschi fino ad esaurimento. VISITA GUIDATA SUL MONTE SABOTINO La vetta del Sabotino con la piastra delle direzioni della vista del panorama sulle tracce dei fanti dell’agosto del 1916 Necessario documento valido per l’espatrio (carta d’identità) in corso di validità in quanto la visita si svolge in parte in territorio sloveno. La durata complessiva della visita sarà di circa quattro / cinque ore. Pranzo al sacco, oppure in rifugio, a carico dei partecipanti. Escursione guidata il 12.4.2015 organizzata dalla Necessaria la pre-iscrizione. Per informazioni e prenotazioni: SOCIETA’ di STUDI CARSICI “A. F. LINDNER” www.studicarsici.it [email protected] Cell.: 328-8758033 Il panorama dalla cima verso l’Isonzo sloveno BREVE STORIA scontro sul Sabotino è uno degli episodi più crudeli e terribili della Grande Guerra. Alle ore 16:00 del 6 agosto 1916, dopo la preparazione delle artiglierie italiane fatta di migliaia di colpi di granate di tutti i calibri, dodicimila uomini si lanciarono all'assalto delle linee austroungariche. In soli quaranta minuti la cima del Sabotino fu conquistata. La conquista fu così rapida e travolgente per gli standard delle precedenti battaglie che Gabriele d'Annunzio coniò la famosa frase passata alla storia: "Fu come l'ala che non lascia impronte, il primo grido avea già preso il monte". I soldati dalmati che difendevano la cima furono colti di sorpresa, prima dell'attacco le bombarde italiane avevano intensificato l'attività e nessuno aveva notato lo spostamento del tiro dei grossi calibri delle retrovie mentre era iniziato l'assalto. Gli Schützen dalmati caparbiamente non si ritirarono e nemmeno si arresero, ma si rifugiarono nelle decine di caverne scavate da loro stessi nelle viscere del monte, pronti a morire piuttosto che arrendersi. Il giorno seguente gli austriaci sferrarono un violento contrattacco, gli italiani lo respinsero efficacemente rafforzando così la linea conquistata. Rimanevano però la caverne interne del monte piene di soldati determinati a continuare a lottare. L'epilogo dello Fanti austroungarici sulla cima nel 1916 La colonna principale, comandata dal maggiore Pecorini, riesce ad intrappolare i difensori Dalmati nelle caverne. I difensori rifiutano la resa. Le caverne vengono inondate di benzina e successivamente date alle fiamme. Morirono quasi tutti intossicati dal fumo o arsi vivi. IL PERCORSO Lasciate le macchine poco sopra l'abitato di San Mauro frazione di Gorizia, saliremo per la strada asfaltata per poche centinaia di metri e poi prenderemo il sentiero che taglia il monte Sabotino a mezza altezza da ovest verso est, sconfineremo in Slovenia, quindi riprenderemo a salire lungo il sentiero che porta ai ruderi della chiesa di San Valentino. La chiesa risale alla fine del XIV° secolo e, assieme al convento, venne chiusa nel XVIII° secolo dal sovrano Giuseppe II d'Asburgo-Lorena e posta all’asta. Cominciò così la distruzione del luogo e il diffondersi di varie leggende. Luogo da cui si può godere di una splendida vista su Gorizia da un lato e sulla valle dell’Isonzo dall’altro, era la meta preferita di Carlo Michelstaedter nelle sue solitarie escursioni. Giunti sulla cresta sommitale la percorreremo tutta fino alla vetta. Lungo la cresta e sulla cima avremo la possibilità di visitare decine di gallerie scavate prima dai fanti austroungarici e in seguito dagli italiani rendendo questo monte una fortezza inespugnabile. Vicino alla vetta ci recheremo presso il rifugio sloveno dove avremo la possibilità di pranzare (al sacco oppure cucina del rifugio gestito). Dietro al rifugio avremo la possibilità di visitare un piccolo ma interessante museo con centinaia di reperti delle battaglie sul Sabotino. Il percorso