Paolo
Apostolo del Mediterraneo
Don Maurizio Compiani
CONVEGNO NAZIONALE MIGRANTES
ROMA, 19 NOVEMBRE 2012
Paolo
una singolare personalità
rappresentativa di una società
complessa e intrecciata,
la cui principale caratteristica
è la simultaneità di tutto a tutti
 veramente ebreo
 veramente ellenista
 veramente romano
1Cor 1,1-3: Paolo, chiamato a essere apostolo di
Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello
Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a
coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù,
santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in
ogni luogo invocano il nome del Signore nostro
Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e
pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù
Cristo!
La “grazia”
Rom 1,1-7: Paolo, servo diElementi
Cristo
costitutivi:
dell’apostolato
Gesù, apostolo per chiamata,
scelto per annunciare il Vangelo
di Dio - che egli aveva promesso
per mezzo dei suoi profeti nelle
sacre Scritture e che riguarda il
Figlio suo, nato dal seme di
Davide secondo la carne,
costituito Figlio di Dio con
potenza, secondo lo Spirito di
santità, in virtù della risurrezione
dei morti, Gesù Cristo nostro
Signore; per mezzo di lui
abbiamo ricevuto la grazia di
essere apostoli, per suscitare
l'obbedienza della fede in tutte le
genti, a gloria del suo nome, e tra
queste siete anche voi, chiamati
da Gesù Cristo -, a tutti quelli che
sono a Roma, amati da Dio e
santi per chiamata, grazia a voi e
pace da Dio, Padre nostro, e dal
Signore Gesù Cristo!




vocazione
apostolo
Vangelo per2Cor
i popoli
1,1-2: Paolo, apostolo di Gesù Cristo per
di Dio, eCristo
il fratello Timòteo, alla Chiesa di
risurrezionevolontà
di
Gesù
Dio che è a Corinto e a tutti i santi dell'intera
Acaia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e
dal Signore Gesù Cristo.
Gal 1,1-5: Paolo, apostolo non da parte di uomini,
né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù
Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai
morti, e tutti i fratelli che sono con me, alle
Chiese della Galazia: grazia a voi e pace da Dio
Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha
dato se stesso per i nostri peccati al fine di
strapparci da questo mondo malvagio, secondo
la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia
gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Paolo, apostolo atipico
1Vi
1Cor
proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato
15,1-11
e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi
2e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l'ho
annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
3A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che 4fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture 5e che apparve a Cefa
e quindi ai Dodici. 6 In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una
sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono
morti. 7Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.
8Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
9Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli
e non sono degno di essere chiamato apostolo
perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.
10Per grazia di Dio, però, sono quello che sono,
e la sua grazia in me non è stata vana.
Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però,
ma la grazia di Dio che è con me.
11Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Paolo
un prodigio vivente
di grazia
1Per
Al fine di guadagnare Cristo
il resto, fratelli miei, siate lieti nel Signore. Scrivere a voi le stesse cose, a
L’apostolo
Paolo
me non pesa e a voi dà sicurezza. 2Guardatevi dai cani,
guardatevi dai
cattivi
operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare! 3I veri circoncisi siamo noi,
e la vita cristiana
che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù
senza porre fiducia nella carne, 4sebbene anche in essa
io possa
confidare.
sono
tutto
qui ,Se
qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: 5circonciso all'età
semplicemente
di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino,
Ebreo figlio diqui:
Ebrei;
quanto alla Legge, fariseo; 6quanto allo zelo, persecutore
della Chiesa;
quanto
si tratta
di porre
alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile.
7Ma
il baricentro della
queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a
motivo di Cristo. 8Anzi, ritengo che tutto sia una perdita
a motivo
della sublimità
propria
esistenza
della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte
in Cristo,
9ed essere trovato
queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo
in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante
dallain
Legge,
ma quella che
non
se stessi,
viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede:
lasciando
che
10perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione,
la comunione
11nella speranza di
alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte,
la
grazia
di Dio
12
giungere alla risurrezione dai morti. Non ho certo raggiunto la mèta, non sono
e agisca
in anch'io
noi e
arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correreoperi
per conquistarla,
perché
sono stato conquistato da Cristo Gesù. 13Fratelli, ioattraverso
non ritengo ancora
di
averla
di
noi.
conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle
spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, 14corro verso la mèta, Fil 3,1,11
al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Ciò porta a un duplice sviluppo:
1. Si tratta di “conoscere lui, la potenza della sua
risurrezione, la comunione alle sue sofferenze,
facendomi conforme alla sua morte, nella
speranza di giungere alla risurrezione dai morti”
(vv. 10-11).
L’unione a Cristo immette in un cammino entro l’essere
umano che Cristo ha rinnovato, comporta perciò misurarsi
anche con le sue sofferenze e le sue carenze.
2. Poi c’è il “correre” (v. 12).
La fede è ri-conoscenza: un tornare a conoscere
colui che si è già conosciuto.
I cristiani corrono ed accorrono, dimentichi di
ciò che sta alle spalle, delle fatiche, delle
incomprensioni, degli insuccessi, protési
unicamente alla meta di essere sempre tutti
“trovati in Cristo”.
Apostolo di tutte le genti
L’universalismo di Paolo non è un generico umanesimo,
è teologico.
26
Gal
3,26-29:
voi infatti
siete figli
La fede
in Cristo
è visto Tutti
come strumento
universale
di salvezza
entro
le diverse
tradizioni
africane.
di Dio
mediante
la europee,
fede inasiatiche
Cristo eGesù,
27poiché
quanti siete stati battezzati in
Tale universalità è corroborata da due
Cristo vi siete rivestiti di Cristo.
considerazioni tipicamente paoline:
28Non
c'è Giudeo
Greco;
non c'è
a) Negativa: la salvezza
comune né
a tutti
per
mezzo
della fede,
fa risaltare
dramma
schiavo
né
libero; il non
c'è maschio e
di tutti
quando vivono
senzatutti
di essa.
femmina,
perché
voi siete uno in
b) Positiva:
l’esperienza
battesimale
fonda
Cristo
Gesù. 29
Se appartenete
nell’uomo la nuova identità di credente,
allora siete discendenza di
dove egli è reso partecipe della
eredi filiale
secondo
laCristo,
promessa.
condizione
di Gesù
il Figlio
di Dio. Questa determinazione supera e
relativizza qualunque altra.
a Cristo,
Abramo,
Paolo fratello universale
 Paolo non si èaccontentato
La testimonianza di Paolo
di ricevere e di trasmettere
meccanicamente
mostra
cosa produce nell’uomo
quanto la Chiesa a lui anteriore
gli aveva
il rapporto
concomunicato.
Cristo.
Egli reinterpreta,Più
rielabora.
egli si unisce al Crocifisso
In lui forse più che in ogni
altro
Risorto
più appare
comprende l’uomo in
profondità
in una visione della
la “creatività” del
cristiano.
realtà totale e unificata.
 Proprio la fede impone al
 Paolo mostra che è possibile
cristiano una sensibilità
un cristianesimo saldamente
«universale».
incamminato nella via
aperta da Cristo.
 L’Apostolo ha saputo coniugare
Così ancorato a Lui
il valore dell’individualità di ogni
da non essere scambiato
uomo con la sua dimensione
con nessun altro
universale. Egli ha mostrato
anche come superare la frattura
senso religioso e culturale,
interiorità e concretezza.
e tanto libero da potersi fare tutto tra
a tutti.
Fine
Scarica

Paolo Apostolo del Mediterraneo