Fisioterapista, Psicomotricista, TNEE Psicologa, Psicomotricista, Psicoterapeuta scoponi.monia @libero.it [email protected] PSICOMOTRICITA’ Terapia Psicomotoria (aiuto psicomotorio) Educazione Psicomotoria Rieducazione psicomotoria Esame psicomotorio Osservazione psicomotoria + Valutazione psicomotoria • Campo d’intervento peculiarmente rivolto alla crescita e all’apprendimento del bambino dalla nascita ai 6/8 anni • Prima di essere riconosciuta come campo teorico e di ricerca, la psicomotricità si riconosce per il suo essere un’esperienza naturale, la forma originale del bambino di stare al mondo, di rappresentarselo e di conoscerlo. La psicomotricità in quanto campo specifico del sapere sul corpo e sul movimento del bambino reclama una precisa formazione dell’adulto e una impostazione ben precisa del setting psicomotorio affinchè il bambino, in una alternanza continua di regressioni e avanzamenti, possa percorrere tutte le tappe che dal piaceredispiacere sensomotorio iniziale conducono all’autonomia del pensiero e dell’azione La psicomotricità si definisce per la sua nondirettività e il suo non – giudizio. cosa il bambino sa fare MENTALITA’ PSICOMOTORIA • LA DOMANDA A CUI LA MENTALITA’ PSICOMOTORIA RISPONDE E’: come e’ il bambino che ho di fronte? CHI E’ IL BAMBINO CHE HO DI FRONTE • L’apprendimento raggiunto in autonomia ha una qualità UNICA: permette al b.o di diventare meta-abile: ovvero apprende come apprendere altre cose ( autonomia nell’apprendimento generalizzazione) La psicomotricità naturale del bambino Da dove partiamo……… • Il bambino vive la GLOBALITA’ dell’essere unità che il bambino esperisce e sostiene quasi esclusivamente attraverso il piacere del movimento a liv. tonico - emozionale …dove arriviamo …….movimento attraverso cui il bambino può percorrere tutte le tappe che dal piacere-dispiacere sensomotorio iniziale conducono all’autonomia del pensiero e dell’azione SE C’E’ UN CORPO CHE DICE… ..OCCORRE CHE CE NE SIA UNO CHE ASCOLTI.. Un corpo che ascolta è un corpo che educa L’educatore che ascolta è un educatore che educa L’apprendimento quale avviene in natura dipende totalmente dal permesso di fare errori ( R. Alon) APPRENDIMENTO Processo che consente una modificazione durevole del comportamento per effetto dell’esperienza Apprendimento scolastico Apprendimento organico Apprendimento Percettivo-motorio L’apprendimento quale avviene in natura dipende totalmente dal permesso di fare errori (R. Alon) Apprendimento naturale (organico) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. È ordinato dalla natura perché il neonato evolva verso la maturità Dirige il bambino ad impegnarsi spontaneamente verso le attività che lo interessano È di tipo somatico ( attraverso il corpo) “ non conta cosa si fa ma come lo sifa”, e il come è una cosa totalmente personale, autentica e indelebile ( Feldnkrais 1997) È una necessità ( il bambino impara seguendo il percorso già tracciato dalla storia evolutiva) Non ha un contenuto educativo specifico: si apprende perché si è attratti da qualcosa ( no obbiettivi, no risultati da raggiungere). Il bambino non si pone mai l’obbiettivo di imparare qualcosa, ma semplicemente agisce, si muove e nel fare ciò impara. È lento e segue i suoi ritmi. L’apprendimento organico dura fino a quando “lo studente” lo fa durare. È soggetto ad errori e fallimenti È possibile solo attraverso la sensorialità e la motricità Non richiede la presenza di un insegnante come modello. Le informazioni per l’apprendimento o. sono fornite al bambino dall’esperienza personale. È caratteristico dell’età infantile….ma l’apprendimento non è legato all’età: si apprende in ogni istante della vita. La psicomotricità crea un setting nel quale l’apprendimento organico possa “manifestarsi”. Embodied Cognition Thelen 1995 • Lo sviluppo cognitivo evolve a partire dalla percezione del proprio essere, innanzitutto come corpo fisico. Percezione cognizione azione Il pensiero nasce e si sviluppa dall’interazione del corpo con l’ambiente. L’individuo agisce nell’ambiente senza possedere una rappresentazione di natura puramente cognitiva che lo guida, ma compie dei movimenti in base alle informazioni che gli provengono dall’ambiente stesso, nel momento della stessa azione. La cognizione nasce e progredisce tramite l’esperienza e la percezione del mondo circostante e inoltre mediante l’azione su di esso. I simboli con i quali opera l’attività cognitiva si costruiscono e trovano una loro collocazione proprio a partire dal livello sensomotorio La cognizione è intrinsecamente incarnata e che non possiamo studiare le funzioni mentali indipendentemente dal corpo che le esprime. Apprendimento percettivo motorio 1 La sua caratteristica confronto con una soluzione problematica che implica da parte del bambino la libera assunzione di informazioni solo lo scopo viene esplicitato Apprendimento percettivo motorio 2 (metodologia) • 1. scelta della situazione problema ( una situazione in cui il soggetto non può fornire una risposta di adattamento utilizzando direttamente gli automatismi di cui già dispone) • 2. Fase di risoluzione del problema – – – – Determinazione dell’obbiettivo da raggiungere Fase di esplorativa dell’apprendimento Fase percettiva dell’apprendimento Conseguenze auspicabili (ipotesi spaziali, temporali e di natura energetica) Apprendimento percettivo motorio 3 l’atteggiamento dell’educatore • Ruolo di rassicurazione, di stimolo o di controllo, per favorire l’esperienza di confronto con il problema funzione affettiva • Ruolo di aiutare il bambino nell’orientare nel modo migliore i propri sforzi ela sua attenzione percettiva ( non sostituirsi al bambino per insegnargli la giusta soluzione) funzione operativa • Lancio, salto, passar sotto, strisciare, arrampicarsi, entrare ed uscire da un tunnel, contenitore etc… Il piacere di scoprire le possibilità motorie del proprio corpo e dell’ambiente esterno, attraverso le sensazioni che esso offre sicurezza delle capacità motorie “allenamento emozionale” L’approccio psicomotorio non consiste nell’inventare qualcosa di nuovo, ma semplicemente nell’organizzare le cose in modo che il b.o possa fare ciò che ha sempre fatto e continuerà a fare : GIOCHI NATURALI Si tratta di organizzare ( attraverso il tempo, lo spazio, il materiale, la disponibilità dell’ins.) ciò che il b.o già farebbe da solo. CHE COS’E’ L’EDUCAZIONE PSICOMOTORIA • Non è una ginnastica • Non è un addestramento • Non è una psicoterapia • E’ uno stimolo • E’ un’esperienza • E’ un’occasione Proposta in una situazione di gruppo, si rivolge all’individuo nella sua unicità Obbiettivi • Gioco • Costruzione di una immagine positiva ( dar fiducia al bambino) • Rispetto del percorso evolutivo e del tempo soggettivo di ciascun bambino In psicomotricità il gioco non è un mezzo per raggiungere obbiettivi, ma è l’obbiettivo in sè. • Occorre che l’adulto sappia giocare • Occorre che l’adulto sappia osservare il gioco L’intervento dell’adulto “prestare” - “offrire” “ l’adulto presta/offre al bambino le proprie capacità affinchè il gioco “non buono” arrivi ad un buon fine ( equilibrio tra contenuto, forma, ed emozione) così da creare un’esperienza che riattivi i meccanismi della salute. GUARIRE LA MALATTIA CON LA FORZA DELLA SALUTE Il gioco Contenuto Forma (parte ideativa) ( parte realizzativa) Emozione Quali tipologie di gioco • Gioco sensomotorio • Gioco di costruzione • Gioco con regole • Gioco simbolico • Giochi universali Giochi universali • • • • • • Giocare il piacere sensomotorio Giocare ad avvolgersi Giocare a nascondersi Giocare ad essere inseguiti Giocare ad identificarsi con l’aggressore Giocare a riempire/vuotare, riunire e separare • Giocare a costruire la casa Rappresenta un involucro. Spazio di protezione. Simboleggia il corpo in relazione ( parti chiuse e parti aperte) • Giocare a distruggere. Poter distruggere senza sensi di colpa. Distruggere non significa perdere definitivamente ( ciò che è distrutto – torre – può essere ricostruito). Il piacere del distruggere allevia le tensioni toniche del b/o, procurate da emozioni trattenute, aprendolo ad una fluidità tonica che lo rende disponibile all’azione e alla trasformazione tonico-emozionale. Gioco senso-motorio • Per l’integrazione e costituzione del sè corporeo • Per conoscere i propri limiti • Per affrontare le proprie paure • Punto nodale per il cambiamento del il b/o: fonte di evoluzione Il piacere senso-motorio • L’attenzione non è nel risultato ma nella cosa in se , per il semplice piacere di usare le potenzialità del proprio corpo. • È un’esperienza gratuita, all’esclusiva ricerca del piacere Il gioco senso-motorio – il piacere sensomotorio pongono le basi per il processo attraverso cui il b.o da essere dipendente ( anche a livello psichico) arriva ad esser autonomo costruzione della proprio Io È uno strumento molto importante a disposizione del b.o per costruire la propria identità: essa è costituita non solo da una dimensione psichica, ma anche da una dimensione corporea Questa modalità di gioco è universalmente diffusa, vissuta con tanto piacere e refrattaria ad essere incanalata in stretti percorsi educativi. Questa modalità di gioco è universalmente diffusa, vissuta con tanto piacere e refrattaria ad essere incanalata in stretti percorsi educativi. “ lasciamolo sfogare….così dopo sarà più disponibile alle vere attività scolastiche”…. l’adulto e il b.o sono su due binari separati, ognuno persegue obbiettivi e fini diversi!! Gioco senso-motorio • Giochi di equilibrio e disequilibrio ( salti, rotoloni, capriole, scivolamenti, cadute, appendersi alle sbarre) • Giochi di investimento motorio attivo ( lanciare, tirare, abbattere, spingere, buttare, far rumore) • Giochi di investimento sullo spazio ( correre, andare in bicicletta, tirare una macchinina) • Giochi di ricerca di effetti sensoriali ( camminare a piedi nudi nella sabbia, nell’acqua, nei colori, manipolare il riso, farina, l’acqua, stropicciare o stracciare la carta, esplorare con la bocca..) • Cosa coinvolge? • Con cosa gioca il bambino? ( materiale psicomotorio) • Dove? ( setting psicomotorio) Il gioco Contenuto Forma (parte ideativa) ( parte realizzativa) Emozione SETTING PSICOMOTORIO • Dimensione spazio/temporale e relazionale all’interno del quale il bambino sperimenta se stesso e trova per se stesso le risposte ai suoi bisogni evolutivi. 1. 2. 3. 4. Sala psicomotoria Materiale psicomotorio Dall’educatore con la sua mentalità psicomotoria Dalle regole ( poche, essenziali ed esplicitate all’inizio di ogni seduta) è il luogo del bambino……. • • • • del piacere senso-motorio dell’espressività motoria della comunicazione di desiderio MENTALITA’ PSICOMOTORIA Non è un modo di pensare, ma un modo d’essere che appartiene per natura al bambino e che l’educatore deve riscoprire. Si basa su: • L’osservazione del bambino ( osservazione psicomotoria) • Conoscenza delle tappe evolutive del bambino ( poter individuare dove si trova il bambino in quel momento) 1. 2. 3. RISPETTO del bambino nella sua globalità ( non atteggiamento valutativo dell’espressività del bambino) NON SOSTITUZIONE ( lasciare che il bambino si sperimenti in maniera autonoma) OSSERVAZIONE DI NOI STESSI Materiale 1 (a disposizione del bambino) • Arredi particolari:spalliera, specchio, lavagna a parete, strutture per l’equilibrio e/o il salti • Materiali morbidi: cuscini in gomma piuma, tappeti • Teli colorati • Palline di varie dimensioni,bobath, cerchi, bastoni, corde, mattonelle o cubi in legno/plastica,catenelle • Contenitori di varie forme e dimensioni ( secchi in plastica in cui poter entrare, scatoloni..), oggetti da trasportare, • Costruzioni in legno FASI DELLA SEDUTA • Rito iniziale • Fase centrale: gioco libero e/o gioco guidato • Fase di rielaborazione • Riordino del materiale • Rito finale LE REGOLE • “NON POSSIAMO FARCI MALE” • “NON POSSIAMO ROMPORE LE COSE” • “QUANDO IO PARLO DOBBIAMO ASCOLTARE” la fase della rielaborazione è di assoluta appartenenza del bambino: Es. non “fai quello che ti è piaciuto di più” ma “fai quello che vuoi”