\ SALINE-VOLTERRA STORY A più di quarant’anni dall’ultima edizione : maggio 1970/ maggio 2011 Breve storia di una delle più famose corse in salita degli anni 60’ Basata su miei personali ricordi e su dati , notizie , foto (mie e ricavate dal web) Ringrazio coloro che le hanno pubblicate e penso di non far torto a nessuno per averle usate qui. *********************************** Un tracciato d’altri tempi che entusiasma ed affascina ancora oggi per la sua bellezza e lo stupendo scenario. Percorso bellissimo!! 10,400 km unici , una prima parte molto veloce che attraversa a mezza costa le prime pendici del colle, una seconda molto guidata che sale, con una serie di tornanti (rimasti famosi nella memoria perché ognuno con proprio nome) fin dentro la città...difficile quindi la messa a punto dei mezzi in particolare dei rapporti da utilizzare. Altra particolarità del percorso - e lo è ancor oggi - è che con un binocolo era possibile godersi, dai punti più in alto in prossimità di Volterra, quasi tutto l'intero tracciato. dopo troverete una foto dell'epoca per sintetizzare la partecipazione del pubblico alla gara. Si parlò nel 1970 di alcune decine di migliaia di spettatori. Le prime edizioni degli anni sessanta videro la partecipazioni delle auto in voga tra la fine degli anni 50 e primi 60, quindi correvano ancora le auto di serie più comuni di Fiat , alfa e Lancia. Molte strettamente di serie dopo l’uso settimanale per andare al lavoro venivano usate in gara la domenica dai partecipanti, mossi più dalla passione che dalle disponibilità finanziarie. Altri avevano auto già preparate di tutto punto per le gare. Quindi erano due mondi che convivevano senza quell’ esasperazione tipica degli anni a venire. L’importante era partecipare, e se poi la classifica non era delle più entusiasmanti poco importava, ma tornare a casa con un bel numero dipinto sulle fiancate, quello si che faceva girare la testa agli amici e vicini di casa. Erano gli anni in cui cominciavano a diffondersi anche le auto straniere che non avevano ancora un mercato molto ampio e le gare erano occasioni per vedere questi modelli nuovi confrontarsi con la produzione nazionale. Nelle sezioni delle sport e prototipi si affacciavano le più importanti case ma molte erano le vetture ancora con motore anteriore tipiche anni ’50 come le OSCA o Maserati , Stanguellini retaggio delle grandi corse su strada, come la mille miglia terminata nel 57, e riciclate nelle salite. La grande diffusione delle gare in salita di quegli anni era dovuta alla semplicità della formula che attirava numerosissimi i concorrenti e dalla scarsa presenza di autodromi a livello nazionale. La svolta si ebbe a partire dai primi anni 60’ e arrivarono in forze quelle auto che poi per anni rimasero sulla scena delle competizioni. E’ impossibile ricordarle tutte, ma basta nominare Abarth che a partire dalle 500 , 750,850, 1000 etc. fino ad arrivare ai prototipi di tutte le cilindrate formavano la maggior parte dei partenti. Per poi continuare con alfa romeo in numerosi modelli, Ford Cortina Lotus, le prime Bmw, e poi le Porsche 911 s che a partire dalle prime 2000 fecero davvero la differenza tra le auto di serie e quelle propriamente da corsa. alfa GTA Carlo truci nel 1970 Ricordo che le prime 911 impressionavano molto per le loro prestazioni più vicine alle auto da competizione che a quelle di serie, insomma era lniziata una nuova era. Quando ci fu la prima edizione nel 1963 avevo tredici anni, siggh!!! Fate voi il conto ad oggi, io non ho il coraggio. Naturalmente il più bello, oltre la domenica della gara, erano i giorni antecedenti. La prima edizione partì con l’entusiasmo e la partecipazione di tutto il paese. Nei giorni precedenti la gara arrivavano i piloti con le loro auto. Bastava guardare le targhe (quelle nere e bianche con le province) ed accorgersi che provenivano da tutta italia venivano da Milano ( Scuderia sant Ambrues), Torino (scuderia L’Oleandro), Brescia (Brescia Corse), Firenze (scuderia Biondetti) ne ricordo molte altre da tutto il resto d’Italia. Un gran miscuglio di dialetti mai sentiti al di fuori del nostro toscanaccio. Altra curiosità era che le case private e di campagna facevano affari ospitando i partecipanti perché gli alberghi e pensioncine erano allora davvero pochi. Già al venerdi era tutto un andirivieni di macchine, carrelli, camioncini e furgoni di tutti i tipi. Tutta roba artigianale fatta di amici e parenti, gente appassionata ed alla buona non come ora con sponsor e meccanici. Ricordo un tizio di Trieste ( mamma quanto era lontano nel 63) che arrivò con il furgoncino del panificio e la macchina a semi- traino !!! che coraggio. Tutti andavano su e giù sul percorso per prendere confidenza, e questo continuava anche la notte. Tantè che, bello o brutto, freddo o caldo, tutti si appostavano nei punti migliori per vedere i passaggi. verifiche Sabato: Mattina giornata di . Piazza dei Priori, bella e Medievale, era invasa da una marea di addetti e pubblico. Quella era l’occasione per vedere da vicino le auto, toccarle e fotografarle, quasi infilarcisi dentro, allora si poteva e per noi ragazzi sopratutto sognare… uhhh , quanto ho sognato su quei colori e rumori. Vedevi auto che altrimenti in giro per strada non avresti mai potuto vedere. Foto originali mie scattate con Macchina Ferrania da quattro soldi!!!! Abarth 1000 Sp e 850 tc alle verifiche foto originali fatte da me. Abarth 1000 SP Foto tratta dal web Come si può notare i numeri gara erano dipinti a mano e molte volte in maniera artigianale. Pomeriggio: ore 14, rigorosamente strada chiusa e via con le prove ufficiali. Lì si avevano le prime indicazioni, i primi “temponi” e le prime delusioni. Non tutti le finivano e molti già prima di cominciare prendevano mestamente la via di casa. Era lo spettacolo in anteprima di quello che sarebbe successo il giorno dopo. L’impegno più grande era imparare bene il percorso, così lungo e vario. Le prove, una gara nella gara, dove si prendeva le misure al tracciato e si cercava di non strafare, ma qualcuno esagerava sempre!!! Appena finite, via tutti di corsa di nuovo in paese a vedere da vicino i protagonisti, ascoltare i commenti ed impressioni. Ma non finiva qui. Il sabato sera e la notte era ancora tutto un andare in su e giù per mettere a punto le auto e imparare al meglio il difficile tracciato. Poi finalmente la quiete in attesa del grande giorno. Domenica: La gara . Il pubblico gremiva all’inverosimile il percorso. Tanto che anche noi per accaparrarci i posti migliori ci organizzavamo bene. Un mio zio caricava l’Ape la mattina alle quattro, si avete letto bene, andava dove convenuto e piazzava la “postazione”. Plaid sul prato, seggioline, ombrelloni ( a maggio a Volterra si cuoce), e le immancabili vivande per tutta la famiglia ed amici, era un evento condiviso da tutti. Poi, dopo il passaggio della vettura della direzione gara, tutto taceva in attesa delle partenze. Basta dire che con punte di oltre 250 auto partecipanti la gara cominciava alle nove e finiva nel primo pomeriggio, ore ed ore di passaggi. Com’è il percorso lo spiego dopo, basti dire che dalle postazioni migliori e più ambite si dominava un bel tratto di percorso. Quindi mano ai primi binocoli, beato chi li aveva, ed il fortunato possessore doveva fare la cronaca di quanto succedeva a chi stava dintorno. Vai !!! sono partiti, sono alla Chiostra, ecco salgono, sono al Poggiarone. E poi quando finalmente cominciavi a sentire il rumore tutti si alzavano in piedi e via con gli incitamenti, commenti ed altre amenità. E così andava avanti fino alla fine senza perdersi un solo attimo, perché sapevi che dovevi aspettare un anno per rivivere queste emozioni. Un susseguirsi di suoni e colori incredibile per uno spettacolo unico. Altra particolarità era che durante la gara il paese si svuotava. La maggior parte delle attività si fermavano, tanto la gente era tutta sul tracciato e riaprivano solo a gara terminata. IL PERCORSO Che dire, bello era quaranta e più anni fa, bello è rimasto. Ancora oggi, quando lo ripercorro lo ritrovo emozionante come allora. Devo dire che a parte qualche costruzione in più e due o tre curve nel paese che sono state “addolcite” tutto è rimasto fermo nel tempo. Perché lo conosco così bene ? Facile, la mia famiglia è originaria di Lì ed è stata la strada dove a bordo di un Maggiolino VW ho imparato a guidare in “tenera” età, vuol dire senza patente. Tanto che in piena notte potevi andare su e giù per decine di volte tanto non c’era assolutamente nessuno in giro. Quindi penso di poter dire di averlo fatto centinaia o forse migliaia di volte. Le Auto Dire cosa e chi ha partecipato in quelle sette edizioni alla Saline-Volterra è facile: tutto il meglio delle auto e piloti di quegli anni. Purtroppo come gara non ha mai potuto fregiarsi della validità al campionato europeo montagna per giochi “politici” anche allora. Ma questo non ha impedito che la gara in calendario a inizio stagione richiamasse le squadre e le auto più importanti. Grazie proprio al suo percorso, misto-veloce la prima parte e molto tortuoso la seconda, ne faceva un banco prova unico nel suo genere. Come vedrete dalle classifiche in tutte le edizioni ai primi posti troverete nomi famosi e auto di altissimo livello, Tant’è che squadre come Abarth e Ferrari hanno usato questa gara come test in preparazione all’europeo stesso. Un esempio su tutti nel 1969 la Ferrari 212 E debuttò qui, vincendo, e poi nell’europeo vinse sette delle otto gare a cui partecipò. Un vero record. Stesso discorso per Abarth che portava sempre la squadra ufficiale. Nelle altre categorie ricordo solo che erano sempre presenti i migliori specialisti e preparatori dalle piccole 500, alle 850/1000 alle mini, lancia HF, Alfa GTA, cortina Lotus, Bmw, Porsche etc. non mancava una marca italiana ed estera. Quindi uno spettacolo veramente unico, che è rimasto indelebile nel tempo. Panoramica del pubblico La foto è stata scattata dalla zona chiamata della chiostra o poggi morti a circa metà percorso dove finiva la parte veloce ( si parla di oltre 200 km ora per i prototipi su due brevi rettilinei). Dopo cominciava la serie dei tornanti. A metà foto potete vedere un casolare, quello era il famoso tornante del Poggiarone dal nome della casa. Per dare una idea il pubblico per accaparrarsi questi posti strategici era disposto a pernottare o a farsi delle levatacce all’alba. A seguire due curve dopo c’era il tornante detto “al matto” , curva difficile e per questo ambita dagli spettatori. Era dove posizionavamo la famosa “Postazione”. Abarth OT 1300 Prototipo ATS 1.000 alla guida Sangri-Là (Curva al Matto, foto sopra fatte da me, all’epoca con Macchina Ferrania di plastica formato 6x6. Altro che digitali di oggi!!!). poi si saliva verso l’abitato e si trovava il tornante della madonnina, dall’ omonimo tabernacolo posta a metà curva. Avanti nell’abitato si trovava poi l’ultimo tornante che immetteva nel rettilineo sotto l’arrivo , detto dei Ponti. Questo nelle foto sotto. lancia flavia zagato In queste immagini si nota a sinistra un muro con un giardino. Quella è la casa dei miei parenti, e lì all’epoca all’interno della curva veniva montata una vera e propria tribuna in tubi innocenti che ospitava parenti ed amici. Dopo questa curva un bell’allungo che portava all’ultima fatica che era il tornante detto dei monumenti che immetteva sul rettilineo finale. Poco più di dieci chilometri da affrontare con grande attenzione, percorso difficile da imparare a memoria proprio perché vario. Abarth monomille al tornante dei monumenti Alfa tz1 stessa curva Alla fine della cavalcata si giungeva all’arrivo posto sul viale panoramico sotto la Fortezza e da li le vetture venivano fatte parcheggiare nella piazza principale dei Priori che fungeva da parco chiuso. Non era facile ammassare più di duecento vetture e le foto ce ne danno una idea. foto in bianco e nero, ma era un tripudio di colori. Alla fine, commenti e discussioni e le immancabili proteste e relative verifiche prima delle classifiche finali. Due bellissime foto dell’auto del vincitore Lualdi Gabardi ( in piedi con la giacca in mano) e la sua Ferrari 250 LM all’arrivo al parco chiuso. Dal 1964 all’ultima del 1970 si sono disputate sette edizioni dove hanno partecipato i nomi e le vetture più importanti della specialità. Persone che poi sono diventate famose nei vari settori della velocità su pista o rally o hanno continuato in questa particolare disciplina delle salite. L’importante è poter dire io c’ero ed ho vissuto e goduto di questi bellissimi indimenticabili spettacoli. Quindi raccontarne una piccola parte è come far conoscere e rivivere queste emozioni anche a chi non le ha viste perché, beato lui, più giovane. Fiat Abarth 595 Fiat Abarth 695 ss A seguire le classifiche delle sette edizioni disputate corredate da foto che illustrano le vetture che hanno partecipato in quegli anni. Una rassegna che farebbe invidia a qualsiasi collezionista. EDIZIONI E CLASSIFICHE Dal 1964 al 1970 Ferrari 250 gto vincitrice anno 1964 1 Coppa Città di Volterra 10 Maggio 1964 1 Lualdi Edoardo Ferrai 250 GTO 6.09,3 media 97,402 km/h 2 Zuccoli C. Lotus Elan 6.17,0 3 Nicor Abarth Simca 1300 gt 6.43,0 4 “Lothar” Ferrai 250 GT 6.43,3 5 Monselles A. Abarth 1000 6.44,4 6 Luti A. Abarth Simca 1300 6.45,1 7 Makye Fiat Abarth 700 6.56,1 8 Nieri G. 6.56,4 9 Rile G. Alfa romeo Giulietta SZ Fiat Abarth 1000 10 Cecchini A. Fiat Abarth 1000 6.58,1 11 Nesti M. Fiat Abarth 1000 6.58,3 Abarth simca 1300 Lotus elan 6.58,0 Ferrari 250 Le Mans vincitrice anno 1965 2.Coppa Città di Volterra 9 Maggio 1965 1 Lualdi Gabardi Ferrai 250 LM 5.54,5 media 102,200 km/h 2 Nicor Abarth Simca 1300 6.30,4 3 Marzi A. Fiat Abarth 1000 6.37,8 4 Dini spartaco Ford Cortina Lotus 6.37,8 5 Nesti M. Fiat Abarth 1000 6.38,8 6 Pinto Raffaele Alfa romeo giulia TI s. 6.40,3 7 Corbellino Bmw TI 1600 6.42,2 8 Padoan Morris cooper 1.3 6.43,5 9 Caffi Alfa romeo giulia TI s. 6.44,8 10 Parodi Morris cooper 6.45,3 Ford Cortina Lotus 1.6 Morris cooper 1.3 S Ferrari 250 Lm vincitrice anno 1966 3.Coppa Città di Volterra 19 Maggio 1966 1 Lualdi gabardi Ferrari 250 LM 2 Bona G. Abarth 1300 OT 3 Taramazzo L. Abarth 2000 6.05,6 4 Nanni Galli Alfa romeo GTA 6.10,7 5 Nicor Abarth 1300 ot 6.14,0 6 Baldi Simca Abarth 2.2 6.17,3 7 “Lopfusc” Alfa romeo giulia TZ 6.17,4 8 “Gano” Porche 904 6.21,1 9 Zuccoli C. Alfa romeo GTA 6.23,2 Nesti M. Fiat Abarth 1000 6.24,7 10 5.48,0 media 104,069 km/h 6.05,5 Porche 904 ( 2000 cc ,4 cilindri ,180 cv. 640 kg.) Lualdi su Ferrai dino 206 Sp vincitore 1967 4.Coppa Città di Volterra 4 Maggio 1967 1 Lualdi gabardi E. Ferrai dino 206 sp 2 Bona G. Porsche Carrera 6 5.30,7 media 109,513 km/h 5.40,0 3 “Gano” Porche carrera 6 5.50,7 4 Rosati R. Maseerati sport 6.02,4 5 “Nicor” Abarth 1300 ot 6.03,9 6 Morando S. Abarth 1300 ot 6.05,5 7 Lado Paolo Abarth 1000 sp 6.06,2 8 Bardelli Aldo Alfa Romeo giulia TZ2 6.06,7 9 “Hoga” Alfa romeo GTA 6.10,1 10 Franchi P. Alfa romeo GTA 6.10,8 Porche modello 906 detta carrera 6 Fiat Abarth 2000 prototipo vincitrice 1968 foto originale dell’epoca 5.Coppa Città di Volterra 23 Maggio 1968 1 Ortnet Johannes Abarth 2000 2 Schetty Peter Abarth 2000 5.17,8 media 113,958 km/h 5.17,9 3 Lualdi Gabardi E. Ferrai dino 206 sp 5.35,1 4 Ostini E. Porsche carrera 6 5.37,4 5 “Nicor” Porsche carrera 6 5.45,6 6 “Gano” Porsche carrera 10 5.51,8 7 Zuccoli C. Abarth 1300 ot 5.59,0 8 Bonomelli Ennio Porsche 911 s 6.00,2 9 Caprioli L. Abarth 1000 sp 6.01,2 10 Lado P. Abarth 1000 sp 6.01,8 Fiat Abarth 1000 sp Ferrari 212 E, nella foto dell’epoca vincitrice 1969 6.Coppa Città di Volterra 11 Maggio 1969 1 Schetty Peter Ferrai 212 E 5.12,6 media 116,891 km/h 2 Scola D. Abarth 2000 5.23,3 3 “ Sangry-La” ATS 1000 5.59,4 4 Zanetti M. Abarth 1000 sp 6.01,9 5 Ostini E. Porsche 911 s 6.02,0 6 Ilotte Porche 911 s 6.05,9 7 Gargano P. Abarth 1000 sp 6.09,7 8 “Ghigo Alfa romeo gta J. 1.3 6.12,3 9 “Riccardone” Alfa romeo gta j 1.3 6.12,7 10 “Nicor” Abarth 1300 OT 6.13,4 Fiat Abarth ot 1300 detta periscopio J. Ortner su Fiat Abarth 2000 SE010 vincitrice anno 1970 7.Coppa Città di Volterra 17 maggio 1970 1 Ortner Jhoannes Abarth 2000 5.06,4 media 119,255 km/h 2 Moretti G. Ferrai 512 S 5.06,8 3 Casoni M. Abarth 2000 5.10,3 4 Lo Piccolo P. Ferrai Dino 206 5.21,6 5 Pilone F. Abarth 2000 5.22,3 6 “ Gibi” Abarth 2000 5.26,5 7 “ Nicor “ Alfa Romeo 33 5.28,0 8 Botalla P. Abarth 2000 5.29,9 9 “ Riccardone “ Abarth 1000 cuneo 5.36,8 10 Zuccoli C. Alfa romeo gta J. 5.53,7 Riccardone su Abarth 1000 cuneo, doveva partecipare con una 2000 ma alla fine ,non pronta, venne sostituita dalla più piccola, che certo non sfigurò con un nono posto assoluto Le protagoniste nelle foto originali dell’epoca Giampiero Moretti (Momo) con la Ferrari 512 S nel 1970 vettura potentissima di 5.000 cc e quasi 600 cv., sport prototipo nato per la gare di durata del campionato mondiale marche. Mezzo certo non facile da gestire su una salita come questa. Ma arrivare secondi per 4 decimi la dice lunga sulle capacità di chi guidava queste vetture di 40 anni fa. Peter Schetty con la mitica Ferrari 212 E ( 2000cc 12 V, 300 cv, 512 kg.) nel 1969 venne portata in gara qui a Volterra per la prima volta in assoluto per testarla per il campionato europeo di quell’anno che vinse aggiudicandosi tutte le gare (7 su 8) a cui partecipò sbaragliando Porsche e Abarth eterne rivali. Due immagini del vincitore del 1968 con la nuova arma di Abarth tirata fuori per le salite e la pista. Vettura eccezionale 4 cilindri a sbalzo, peso kg. 575 cavalli 260, rimarrà sulle scene delle competizioni per vari anni vincendo di tutto. J.Ortner Abarth 2000 sp anno 1968 Ultimi due tornanti prima dell’arrivo divisi da un allungo da quasi 200 all’ora. P.Schetty Abarth 2000sp secondo assoluto anno 1968 per 1 decimo di secondo !!!! Si giocarono la vittoria dominando gli avversari sia nelle prove che in gara abarth ot 1300 ripresa all’ultima curva detta dei monumenti. Ferrari dino 206 sp ripresa durante le prove su strade aperte del venerdi Due foto della Ferrari 250 LM di Lualdi Gabardi anno 65 o 66 Porche 906 chiamata carrera 6, vettura nata per le competizioni usando il noto flat six derivato dalla 911 S e montato su questa sport con telaio tubolare e carrozzeria in plastica peso piuma di 580 kg. e 220 cv. Alfa Romeo 33 (8V- 3.000 cc ,425 cv) la sport della rinascita Alfa nelle gare anni ‘ 60’/70 Curiosita’ La numerazione delle auto era , come d’uso all’epoca , usando solo numeri pari. Le verifiche tecniche si chiamavano “punzonatura” perché veniva apposto un piombo alla colonna dello sterzo. Gomme: si correva con gomme stradali o al massimo con le famose Dunlop racing biscottino così chiamate per il particolare intaglio del battistrada. I primi roll/bar e cinture vennero introdotte solo verso la fine di quegli anni. L’abbigliamento era quello di tutti i giorni e solo alcuni privilegiati avevano le prime tute di cotone azzurro o bianco con bande blu o rosse, piacevano molto alle signore. Olio: si usava l’olio di ricino quale additivo, quindi inconfondibile l’odore delle auto. Targhe: anche i prototipi erano regolarmente targati per circolare su strada, all’epoca immatricolare era molto più semplice. Conclusioni. La carrellata delle auto partecipanti, di tutti i tipi e marche, sarebbe potuta andare avanti per altre cento pagine, ma non era questo il mio intendimento. Magari potremmo approfondire in altra sede. Spero di aver trasmesso con queste poche pagine, sensazioni, ricordi e un pizzico di storia di questa manifestazione veramente bella. Le foto sono state volutamente pubblicate tutte in bianco e nero per ricreare il sapore di quegli anni. Il colore non era ancora in uso salvo per i professionisti. Mi auguro che rimanga come piacevole ricordo di questo raduno. 17 maggio 1970 / 15 maggio 2011 Grazie di aver partecipato. Vi aspetto al prossimo appuntamento con altri amici. Roberto Innocenzi [email protected] [email protected] Livorno