Il processo educativo …nel tempo e nello spazio… La “materialità” del processo educativo: Un tempo “altro”: un tempo scandito almeno da tre fasi, un inizio, uno svolgimento e una fine che segnano un’esperienza differente da quella che si svolge nel quotidiano; Uno spazio “altro”: l’istituzione di un’ “area potenziale” attraverso la predisposizione intenzionale di spazi, tempi, oggetti, ruoli, linguaggi particolari e riconoscibili Esperienze particolari: oggetti, azioni, contenuti che “fanno la differenza” anche e in qualche caso soprattutto per le modalità con cui sono offerti Relazioni particolari: l’incontro di soggetti particolari, che ricoprono ruoli e svolgono funzioni differenti da quelle abituali La “materialità” del processo educativo: Esercitazione: Pensando alla vostra esperienza di tirocinio/lavoro, provate a riflettere: Il contesto educativo: in cosa consiste? Il contesto educativo In cosa consiste… Il contesto educativo… Spazio (circoscritto, diversi ambienti, strutturati/destrutturati, familiare, angoli morbidi, accogliente, creativo, stimolante, produttivo, espressivo, progettato) Cura nella predisposizone di spazi e tempi tenendo conto dei limiti della situazione Tempo (fasi, routine, tempi individuali, progettato e pensato, differente) Quiotidianità (attività routinarie supervisionate e strutturate) Relazione (asimmetrica, formale e informale, reciproca) Interazione tra due o più persone Rielaborazione dell’esperienza Attività (organizzate e progettate in base a obiettivi e bisogni, sulla e per la relazione) Corpo Setting intenzionalità •Strumenti e metodologia di intervento adeguati alla sistuazione •Pensare, preparare e prepararsi al setting educativo da soli o in equipe •Attivare i cinque sensi •Riconoscibile dall’interno e dall’esterno •Uso “inusuale” degli oggetti •Oggetti come “mediatori” •Persone che lo frequentano •Educatore come figura di regia, che tiene insieme i percorso (responsabilità) •Aprire oltre il dispositivo dato •Lavoro sul pregiudizio •Area potenziale (legittimità dell’errore) Il contesto… Ha a che fare con la dimensione organizzativa ma non si può ridurre ad essa Pre-cede le soggettività Istituisce un “orizzonte di senso” è condizione dell’interazione e quindi della comunicazione Si alimenta attraverso l’interazione tra i soggetti, lo scambio di significati che esso stesso rende possibile I vincoli del contesto Cos’è un “vincolo”? Non è una regola Ciò che consente ad un servizio, ad un’organizzazione di essere proprio quello che è Ciò che definisce un (preciso) orientamento nel mondo dell’educazione Ciò che non può essere “trasgredito”: se viene annullato, cambia il senso, l’orientamento e quindi la tipologia del contesto stesso Esercitazione: i vincoli del contesto Pensando alla vostra esperienza di tirocinio/lavoro provate a riflettere: Di che tipo sono i vincoli che un contesto educativo pone: Quali sono le azioni che caratterizzano quel contesto? Quali sono gli “oggetti” di cui si occupa, e che lo differenziano da altri contesti? Come si “ingaggiano” le persone? Quali sono le azioni che contraddistinguono quel contesto? CDD disabili – bambini: • gioco •Lavoro •Manipolazione CDD: •Pallestra •Laboratori •Rilassamento •Attività sensoriali •auto.-mutuo aiuto per i genitori Centro diurno per anziani •palestra •Cucina •Lavori manuali •dialogo RSD: • quotidianità •Somministrazione sistematica farmaci CFP / SFA: Comunità residenziale disabili: • riconoscimento oggetti • riordino e pulizia camere e bagni •Calendario •Attività quotidiane •Sviluppo capacità di orientamento •laboratori Casa di riposo: •Orari prestabiliti CSE / SFA: •Sostegno morale e •Lettura menù giornaliero fisico • verifica presenze •Accompagnamento •Laboratori •autobiografia •Momenti ricreativi Quali sono le azioni che contraddistinguono quel contesto? Educativa di strada – minori: •Equipe •Organizzazione eventi •Dialogo /ascolto •Gioco in cortile •Fare/ creare insieme CAG: •Eventi musicali •Attività espressive Centro ricreativo socioculturale: •Eventi culturali •Giochi •Laboratori •dialogo Nido: •Attività manuali •Routine •Attività per gruppi d’età Doposcuola: •compiti Comunità per minori: •Gioco •Compiti •Attività domestiche •Commissioni •Accompagnamento •Dialogo •Orari rigidi e precisi Assistenza educativa scuola materna/casa •Logopedia •Gioco •Quotidianità •Compiti •Interessi individuali Quali sono le azioni che caratterizzano quel contesto? Carcere: •Inserimento in comunità esterne •Laboratori •Lavoro fuori dal carcere Educativa di strada – riduzione del danno: Informare Prova etilometro/ distribuzione preservativi / scambio siringhe Ascolto Prevenzione Comunità per autonomia donne: •Accompagnamento mansioni quotidiane Quali sono le azioni che caratterizzano quel contesto? Attività quotidiane (cucinare, fare colazione, pulire, fare la spesa, accompagnare, fare i compiti) Attività strutturate (colloqui con lo psicologo, laboratori vari, momenti in cui si sperimentano regole di convivenza civile) Attività relazionali (salutare, parlare, ricostruire la storia personale) Attività straordinarie (vacanze) Attività di tipo sanitario Attività per operatori (supervisione, riunioni d’equipe, lavoro d’ufficio, contatto con altri servizi, contesti, famiglie) Attività “ponte” con l’esterno (andare fuori, in altri servizi o costruire nuovi servizi….) I vincoli di azione Ogni azione che avviene in un determinato contesto trova la sua ragion d’essere proprio nel fatto di avvenire lì, all’interno di quel particolare contesto, di quella particolare interazione, di quello scambio relazionale e comunicativo Azioni… e contesti Allo stesso tempo, alcune azioni qualificano i contesti. Sono le azioni ricorrenti o prevalenti, non solo e non necessariamente azioni programmate. Interessante che in alcuni contesti per esempio compaiano azioni di tipo sanitario, in altri si compiano attività prevalentemente di tipo ludico… Altro parametro che può consentire di comprendere cosa qualifichi il contesto e ne definisca l’orientamento educativo è la presenza di azioni che prevedono o escludono il rapporto con il “fuori” (dal servizio, dal luogo, verso altre agenzie educative…) Quali sono gli “oggetti” di cui si occupa specificamente quel servizio? CDD disabili – bambini: • promozione dell’autonomia •Lavoro sulle potenzialità •Sollievo alle famiglie Centro diurno per anziani: •Mantenimento capacità •intrattenimento RSD: • autonomia e sicurezza personale •Sperimentazione propri limiti e capacità Comunità residenziale disabili: CFP / SFA: • affettività • autonomia fisica e psicofisica •Problemi comportamentali •Sollievo familiare •Adeguamento a regole rigide •Funzionamento dell’ente Casa di riposo: CDD: •Autonomia CSE / SFA: •Controllo del comportamento •Stimolazione • autonomia •Mantenimento potenzialità •Valorizzazione della •Mantenimento capacità persona •Consapevolezza della realtà e di sè Quali sono gli “oggetti” di cui si occupa specificamente quel contesto? Doposcuola: •Autonomia e sicurezza •Sperimentazione di sè Educativa di strada – minori: •Prevenzione e riduzione del danno CAG: •partecipazione •Relazione •Diritti dei bambini Comunità per minori: •Gruppo • autonomia •Visione e rispetto delle regole •Formazione scolastica •consapevolezza Centro ricreativo socioculturale: e professionale •Socializzazione •Trasmissione di valori •Cooperazione giovanile morali •Mediazione Nido: Assistenza educativa scuola materna/casa •Autonomia psicomotoria •Sviluppo capacità linguistiche •Socializzazione •autonomia •Apprendimento delle regole •Rispetto •Sperimentazione capacità e limiti •Sviluppo 5 sensi Quali sono gli “oggetti” di cui si occupa specificamente quel servizio? Carcere: •Reinserimento sociale •Consapevolezza •Consapevolezza e uso delle proprie Educativa di strada – riduzione del danno: • capacità nella vita sociale Aumento della consapevolezza personale Riduzione del danno Comunità per autonomia donne: •Autonomia (lavorativa) I vincoli di tema L’oggetto intenzionale… Non la mission, ma ciò su cui di fatto in quel contesto si lavora: l’esperienza proposta e realizzata Quale rapporto con le azioni che qualificano il contesto? I vincoli di tema Oggetti dichiarati Oggetti precisamente descritti Oggetti “latenti”, rivelati dalle azioni che effettivamente si compiono… I vincoli di ingaggio Centro diurno per anziani: •Segnalazione del comune o della famiglia CDD disabili – bambini: • segnalazione Comunità residenziale disabili: •Diagnosi • colloquio individuale •Clima accogliente •Partecipazione ad attività quotidiane RSD: •Iscrizione familiare • assenza di ingaggio: avviene per iniziativa della persona Casa di riposo: •Atteggiamento differenziato CFP / SFA: •Valorizzazione •Cogliere i segnali di bisogno • segnalazione capacità •Atteggiamento differenziato •Coinvolgimento • cogliere i segnali di bisogno CDD: attraverso la valorizzazione della • fiducia memoria ed CSE / SFA: •Confronto esperienza • invio da parte del •Ascolto •Dialogo servizio disabilità del •Linguaggio del corpo comune •Valorizzazione delle persone •Fiducia •Abilità educatore •Interesse individuale I vincoli di ingaggio Doposcuola: •Atteggiamento personalizzato •Cogliere i segnali di bisogno Educativa di strada – minori: CAG: •Incontro/scontro •Passaparola (incontri •Dialogo informali •Relazione •Sviluppo amicizia •Proposta di attività •Interesse personale •Accoglienza Comunità per minori: •valorizzazione • confronto/dialogo Centro ricreativo socioculturale: •Ascolto •Socializzazione •Comprensione •Cooperazione giovanile •Mediazione Nido: Assistenza educativa scuola materna/casa •Legame affettivo •Interesse individuale •Curiosità •Presenza figura significativa •Mettersi in gioco I vincoli di ingaggio Carcere: •Spronare le capacità •Attività che tengano conto delle inclinazioni personali •Possibilità di proporre proprie iniziative •Mantenimento interesse Educativa di strada – riduzione del danno: Mettersi in posizioni strategiche Camper Banchetto Iniziativa degli utenti Comunità per autonomia donne: •Colloquio individuale •Partecipazione alla quotidianità I vincoli di ingaggio Istituzionali Istituiti a partire da un contesto dato, ovvero educativamente predisposti… “Spontanei”, lasciati all’iniziativa personale di educatore o educando, ma “dentro” un’organizzazione data… I vincoli di ingaggio Le modalità di approccio, di avvicinamento, di coinvolgimento Il motivo profondo, reale per cui si “ingaggiano” le persone…