City logistics: stato dell’arte e prospettive di ricerca future Phd Guido Paglione, Institute for Transport Studies, University of Leeds Il trasporto urbano delle merci VIII Riunione Scientifica SIET Trieste, 29 giugno - 1 luglio 2006 Argomenti Introduzione Una definizione di trasporto urbano delle merci Modellistica attuale sul trasporto urbano delle merci Prospettive di ricerca future Analisi del modello proposto Conclusioni Introduzione Doppia natura delle città: bene di consumo e fattore produttivo Domanda derivata del trasporto merci Cambiamenti nella domanda e nell’offerta di servizi di trasporto merci Scarsa percezione degli impatti del trasporto merci tra gli attori coinvolti Una definizione di Trasporto Urbano delle Merci Assenza di una definizione comune di TUM (Trasporto Urbano delle Merci) Definizione del concetto in più dimensioni: a) flussi di merce considerati (da, verso, dentro, e attraverso la città); b) unità di analisi; c) gamma di prodotti e tipologie di veicoli considerati Una definizione di TUM (2) d) inclusione o meno dei servizi; e) inclusione o meno del trasporto merci homebased; f) modalità utilizzate; g) area geografica e/o spaziale di riferimento; h) operazioni analizzate; i) attori coinvolti. Modellistica attuale sul TUM Differenti approcci concettuali nella modellistica del TUM Letteratura incentrata sull’analisi dei modelli Condivisione di un comune obiettivo: “Ottimizzazione dell’intero processo logistico da parte sia degli agenti privati che pubblici, al fine di ridurne gli effetti esterni, in un quadro di economia competitiva” (E., Taniguchi, R.G., Thompson) Classificazione dei modelli adottati 1) Modelli statistici ed econometrici 2) Modelli di rete: a. Modelli di equilibrio dei flussi; b. Modelli di equilibrio dei prezzi; 3) Modelli di domanda: a. Modelli quattro-stadi; b. Modelli input-output; c. Modelli di scelta modale Basati sulla teoria delle scelte discrete Non basati sulla teoria delle scelte discrete d. Modelli di scelta dei percorsi. 4) Modelli empirici Prospettive di ricerca future Assenza di un modello che descriva l’interazione decisionale tra gli attori coinvolti nelle operazioni di distribuzione urbana delle merci Importanza di modellare tali interazioni per stimare il supporto offerto a politiche di intervento Necessità di implementare politiche “accettabili” La necessità di un modello comportamentale Una possibile causa di congestione è l’assenza di un coordinamento tra le varie catene logistiche e, all’interno di ognuna di queste, tra gli attori che ne fanno parte Proposta di un modello che identifichi le preferenze degli attori alle diverse politiche implementabili e che rilevi gli incentivi da accordare per garantire cambiamenti nelle strategie distributive, in linea con l’obiettivo di riduzione della congestione Assunzioni del modello 1) Data l’interazione tra agenti, ed in specifico tra agenti membri di una supply chain, la teoria neoclassica di ottimizzazione e massimizzazione individuale della funzione di utilità viene meno; 2) Ogni individuo ha una specifica influenza su ogni attributo dei beni che rientrano nella massimizzazione della funzione di utilità. Metodologia del modello La metodologia presa in esame si concretizza in una serie di passaggi analitici che prende il via dall’analisi dei rapporti all’interno della catena logistica e arriva ad identificare la probabilità di raggiungere soluzioni coordinate, che nel caso specifico consistono nella scelta di modificare le proprie strategie distributive Caratteristiche principali del modello Analisi della scelta che ogni attore fa dello specifico network distributivo a cui far parte e identificazione dei vantaggi potenziali ottenibili nell’adozione di strategie distributive alternative Realizzazione di esercizi di scelta interattivi (IACE, Hensher-Brewer) che considerano esplicitamente l’interazione decisionale tra gli agenti Svolgimento di un esercizio di scelta nella metodologia IACE L’unità di analisi è un coppia di agenti legati da un determinato rapporto (membri della SC) Ad ogni agente viene sottoposto un determinato numero di esercizi di scelta Ad eccezione del primo esercizio, ogni agente risponde sulla base della scelta (rivelata) fatta dall’altro Ogni agente può di conseguenza “aggiustare” la propria scelta se intende accettare la scelta dell’altro Il processo continua (dato un numero fisso di volte) finché non viene raggiunto o meno un equilibrio (accordo) Descrizione analitica di IACE Analiticamente le scelte Ci che ogni agente q (con q = 1,…Q) compie possono essere descritte da una funzione di distribuzione congiunta condizionata da un insieme di attributi esogeni Eq (caratteristiche del soggetto e dell’alternativa di scelta) e da un insieme di attributi endogeni Zq (attributi di interazione) Descrizione analitica di IACE (2) L’utilità di ogni agente in un contesto IACE ha la seguente forma funzionale: Uiq αiq ∑βik Xikq ∑θ d Ddq ∑γ g Zgq ∑τ p Pp ω-q C-q ε i k d g p i..j…I = alternative q…Q = agenti Xikq = attributi finali (attributi delle alternative) come valutati dall’ q Ddq = attributi deliberativi (caratteristiche dell’gente) = ruolo che l’agente q gioca nella SP Zgq = insiemi di effetti che rappresentano le informazioni che q ha su –q Pp = insieme di effetti di macro-condizionamento C-q = scelta fatta dal’altro agente αiq = ASC che è specificata come parametro casuale Conclusioni Numerose tipologie di modelli e interventi proposti nella risoluzione della problematica del TUM Assenza di un modello in grado o con le potenzialità di analizzare le interazioni comportamentali tra i membri di una supply chain Proposta di approccio metodologico in grado (potenzialmente) di colmare tale mancanza. Grazie per l’ascolto! Mutamenti nell’offerta di servizi di trasporto Globalizzazione delle supply chain Minimizzazione dei costi di inventario e del numero di depositi Importanza del fattore tempo Elevata quota di mercato del tutto strada Crescente competitività tra trasporto merci e trasporto passeggeri Alta percentuale del trasporto in conto proprio Necessitò di perseguire la sostenibilità nella distribuzione di merce Diversità di interessi tra gli attori Produttori o Caricatori = consegna e presa in consegna della merce al più basso costo e con la maggior soddisfazione per il cliente Imprese di trasporto = bassi costi ma alta qualità del servizio Rivenditori al dettaglio = affidabilità del sevizio e minimo lead time Cittadino = minor impatto possibile del trasporto merci Autorità pubblica = minori impatti possibili ma efficiente attività di distribuzione Approcci concettuali nella classificazione dei modelli di TUM Target di intervento Natura dell’obiettivo Differenti obiettivi Differente span temporale Natura della ricerca Considerazione dell’interazione tra domanda ed offerta Una definizione di Supply Chain Una supply chain e’ formalmente “un insieme di legami che coinvolge la partecipazione di agenti (produttori, operatori di trasporto, TPLP, etc.), elementi (beni o veicoli), relazioni (ad esempio tra il bene distribuito e la tecnologia del veicolo utilizzato nella distribuzione), meccanismi (come i tempi e i percorsi di consegna)” (Hensher, D.A., 2002) Scelta del network distributivo Scelta della Supply Chain a cui far parte Scelta condizionata dall’importanza di determinati attributi Con chi formare la catena Struttura della relazione (tipo e intensità) Operazioni del network di distribuzione Condizioni esogene (o di partenza) nell’attività di distribuzione Indagine preliminare Identificare il settore di interesse Identificare i principali attori della catena e il loro interesse a soluzioni coordinate Identificare i network distributivi alternativi e valutare il supporto degli agenti agli stessi Identificare i principali attributi Combinare i network distributivi alternativi con gli attributi rilevati Interazione decisionale tra gli agenti Dimensioni dell’effetto di “vicinato” Dimensioni dell’effetto di “vicinato” (neighborhood effect) Effetti esogeni provocati da Macro condizionatori Effetti endogeni provocati dai membri della catena Informazioni da ottenere attraverso survey Informazioni da ottenere attraverso gli esperimenti di scelta (IACE) La struttura di un esperimento IACE Un esperimento IACE si costituisce di “passes” e “rounds” Strategia di analisi delle informazioni (IPS) Rilevanza per ogni agente delle informazioni acquisibili sulle proprie alternative di scelta Presenza in IACE di una strategia di analisi delle informazioni: Riflette il processo di negoziazione che avviene nel mercato Considera il carico informativo che si crea durante gli esercizi di scelta Fonti di informazione Le principali fonti di informazioni possono essere ridotte a due: Conoscenza, che rappresenta le informazioni che un agente ha di fattori esterni (macro-condizionatori) Istruzioni di analisi, che rappresentano le informazioni che un agente acquisisce durante il processo di negoziazione (ovvero durante IACE) Come modellare la strategia di analisi delle informazioni La necessità di modellare la strategia di analisi si pone soprattutto per la seconda tipologia di fonte individuata Due possono essere i modi di procedere: Assumere che le informazioni acquisibili siano rappresentate dalla dimensionalità degli esercizi di scelta Specificare attraverso determinati attributi le diverse strategie di analisi delle informazioni quali possibili alternative di un processo di scelta Attributi che caratterizzano le strategie di analisi delle informazioni in IACE Le caratteristiche specifiche dell’agente Il numero dei livelli degli attributi La distanza tra gli attributi presenti nelle alternative e i valori di attributi di riferimento (consideratri importanti per l’agente) Il numero di attributi che possono essere raggruppati insieme Il numero totale di attributi