La predisposizione di piani aziendali di autocontrollo basati sui principi HACCP Maria Sassi Dipartimento di Ricerche Aziendali Facoltà di Economia - Università di Pavia e-mail [email protected] HACCP Hazard Analysis Critical Control Points= analisi del rischio e dei punti critici Procedura di autocontrollo per: Identificazione; Valutazione; Controllo; dei rischi rilevanti per la sicurezza alimentare. Il riferimento normativo D.lvo n. 155 del 26.05.1997 tutte le industrie alimentari, ovvero ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che eserciti una o più attività quali la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la mamipolazione, la vendita e la somministrazione di alimentari, deve garantire la sicurezza igienica degli alimenti avvalendosi di un sistema di autocontrollo basato sui principi HACCP. “Pacchetto igiene” in vigore dal 2006 Nucleo di regolamenti che razionalizza e unifica la normativa comunitaria in materia di igiene dei prodotti alimentari e di controlli ufficiali su alimenti e mangimi. Reg. (CE) n. 852/2004, del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, “sull’igiene dei prodotti alimentari”. Reg. (CE) n. 852/2004, “sull’igiene dei prodotti alimentari”. Interviene come normativa generale in materia di igiene mediante una disciplina complessiva che interessa la generalità dei prodotti alimentari; Campo di applicazione: disciplina tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti nonchè le esportazioni. Reg. (CE) n. 852/2004 “sull’igiene dei prodotti alimentari”: alcuni principi generali Responsabilità per la sicurezza degli alimenti: operatore del settore alimentare; Garanzia della sicurezza degli alimenti: lungo tutta la filiera; Applicazione generalizzata di procedure basate sul sistema HACCP e di una corretta prossi igienica: aumento della responsabilità degli operatori del settore a tutti i livelli della catena; Manuali di corretta prassi igienica e principi del sistema HACCP: incoraggiata la diffusione Piano di autocontrollo Documento scritto da conservare in azienda Raccoglie i dati e la documentazione relativa alle procedure applicate a tutte le fasi. Strumento utile a garantire la salubrità degli alimenti attraverso l’approccio al controllo di tipo: Preventivo; Organizzativo; Sistemico; Non causale. Sviluppo di un piano di autocontrollo Raccolta dati - Descrizione prodotti; - Identificazione dei fornitori; - Identificazione delle aree, impianti ed attrezzature. Impostazione piano di autocontrollo 3. Predisposizione delle procedure di controllo delocalizzate Applicazione del piano di AC Verifica del piano di AC 1.Costruzione diagramma a flussi 2. Applicazione principi sistema HACCP 4. Impostazione modulistica e determinazione del sistema di gestione della documentazione 1. Diagramma a flussi Descrive il processo di produzione o di lavorazione all’interno dell’azienda partendo dalle fasi iniziali fino alla distribuzione, vendita o somministrazione. Strumento consigliato: schema a blocchi. Schema a blocchi Le fasi sono: Indicate in sequenza logico-temporale; Numerate; 1. Ricevimento materie prime 2. Stoccaggio Identificate con una definizione che descriva sinteticamente l’evento o l’attività. 2. Applicazione dei principi del sistema HACCP Identificare i pericoli e i rischi e determinare le misure necessarie per il loro controllo (misure preventive); Identificare i punti critici di controllo; Stabilire i limiti critici per ogni PCC; Stabilire i criteri di monitoraggio dei PCC; Definire le azioni correttive per ogni PCC; Stabilire le procedure di verifica del piano AC. Identificare i pericoli e i rischi e determinare le misure necessarie per il loro controllo (misure preventive) Un pericolo è tale quando la sua eliminazione o la sua riduzione a livelli accettabiliè essenziale per la salubrità e l’igenicità del prodotto. Il pericolo è identificato attraverso l’analisi delle praticolari caratteristiche del prodotto quali: Composizione (ingredienti, additivi,ecc.); Caratteristiche cimico-fisiche (pH, temperatura di conservazione) 2. Applicazione dei principi del sistema HACCP Identificare i pericoli e i rischi e determinare le misure necessarie per il loro controllo (misure preventive); Identificare i punti critici di controllo. Identificare i punti critici di controllo Fase nel diagramma di flusso nel quale è maggiore la possibilità di contenere il rischio e dove la perdita di controllo può determinare un rischio inaccettabile o non più recuperabile in una fase successiva del processo. 2. Applicazione dei principi del sistema HACCP Identificare i pericoli e i rischi e determinare le misure necessarie per il loro controllo (misure preventive); Identificare i punti critici di controllo; Stabilire i limiti critici per ogni PCC. Stabilire i limiti critici per ogni PCC I limiti critici sono dei valori estremi tollerabili dal punto di vista della sicurezza del prodotto e devono essere specificati in corrispondenza di ogni PCC; Sono espressi secondo parametri osservabili o misurabili (es. Temperatura, tempo, pH, umidità) da cui si può dedurre se il punto critico è adeguatamente sotto controllo. 2. Applicazione dei principi del sistema HACCP Identificare i pericoli e i rischi e determinare le misure necessarie per il loro controllo (misure preventive); Identificare i punti critici di controllo; Stabilire i limiti critici per ogni PCC; Stabilire i criteri di monitoraggio dei PCC; Stabilire i criteri di monitoraggio dei PCC Serve per accertare se i limiti critici stabiliti siano rispettati; Si devono indicare: Metodi impiegati; Frequenza dei controlli; Procedure di registrazione. 2. Applicazione dei principi del sistema HACCP Identificare i pericoli e i rischi e determinare le misure necessarie per il loro controllo (misure preventive); Identificare i punti critici di controllo; Stabilire i limiti critici per ogni PCC; Stabilire i criteri di monitoraggio dei PCC; Definire le azioni correttive per ogni PCC. Definire le azioni correttive per ogni PCC Azioni da intraprendere quando i risultati del monitoraggio evidenziano che: un punto critico ha deviato dal suo limite; In un punto critico vi è la tendenza verso la perdita del controllo. 2. Applicazione dei principi del sistema HACCP Identificare i pericoli e i rischi e determinare le misure necessarie per il loro controllo (misure preventive); Identificare i punti critici di controllo; Stabilire i limiti critici per ogni PCC; Stabilire i criteri di monitoraggio dei PCC; Definire le azioni correttive per ogni PCC; Stabilire le procedure di verifica del piano AC. Stabilire le procedure di verifica del piano AC Le procedure di verifica si attuano attraverso: Ispezione delle operazioni; Convalida dei limiti fissati; Controllo della documentazione; Controllo del corretto comportamento del personale; Prelievo di campioni da analizzare. La fequenza della verifica deve essere tale da garantire che il sistema HACCP e la sua realizzazione possano prevenire I problemi di sicurezza. 3. Definizione delle procedure di delocalizzazione Delega del controllo dei “punti di controllo” (importanti per il controllo del processo anche se non critici). Le procedure di controllo delocalizzate sono il documento principale della politica di igiene aziendale. Contenuto minimo riguarda la procedura di: Selezione materie 1°, fornitori e servizi; Pulizia e disinfezione; Formazione del personale aziendale. 4. Impostazione della modulistica e determinazione del sistema di gestione della documentazione Elaborazione del piano sotto forma di documento scritto; Predisposizione di schede per la registrazione dati; Approntare le modalità operative per la raccolta, archiviazione e aggiornamento dei documenti che si generano nell’applicazione del piano di autocontrollo. 5. Applicazione del piano di autocontrollo Consiste nell’applicazione di quanto previsto e determinato dal piano di autocontrollo e nella formazione e responsabilizzazione del personale aziendale 6. Verifica del piano di autocontrollo Deriva dai risultati delle verifiche e delle analisi eseguite nell’applicazione del piano di autocontrollo. Il sistema di autocontrollo non deve essere considerato statico ma deve, attraverso le verifiche periodiche, tendere al perfezionamento progressivo.