Indicizzazione semantica
La catalogazione o meglio indicizzazione semantica
analizza il contenuto dei documenti ed offre gli
strumenti per trovare quei documenti che parlano di
un determinato argomento e di cui non conosciamo
l’esistenza. In altre parole deve consentire di:
Indicizzazione semantica
 Trovare le opere su un dato soggetto
 Trovare le opere in cui è significativamente
trattato un concetto
 Trovare le opere in cui sono trattati più
concetti secondo una relazione significativa
 Selezionare un’opera perché vi è
significativamente trattato un concetto
Indicizzazione semantica
 Selezionare un’opera perché vi sono trattati
più concetti secondo una relazione
significativa
 Guidare alla ricerca di opere su soggetti
affini o semanticamente collegati
 Guidare alla ricerca di opere in cui siano
trattati concetti affini o semanticamente
collegati.
Indicizzazione semantica
La catalogazione semantica è oggi fondamentale,
data l’enorme crescita quantitativa
dell’informazione depositata nei documenti. La
ricerca scientifica, ma anche il soddisfacimento di
bisogni informativi di livello più basso, necessitano
quindi di avere a disposizione strumenti che
effettuino una prima selezione e organizzino dal
punto di vista del contenuto le informazioni sui
documenti.
Indicizzazione semantica
Gli strumenti prodotti da questa procedura
sono sostanzialmente degli indici, costruiti
secondo metodologie diverse, che non
offrono la risposta ai quesiti, ma indicano
soltanto quali documenti possono essere utili.
Indicizzazione semantica
L’indicizzazione semantica considera
quattro elementi:
 contenuto (qual è l’argomento, il soggetto?
ovvero che cosa occorre indicizzare?)
Indicizzazione semantica
 indice (quali termini o quale altra etichetta
uso per esprimere il contenuto?)
 struttura (in che modo costruisco l’indice?
come metto in rapporto i vari soggetti?)
 sistema di ricerca (come favorisco
l’interrogazione, cioè come costruisco ad
esempio in un indice on line la maschera di
ricerca?)
Indicizzazione semantica
 Nell’indicizzazione assegnata si segue un
particolare sistema o linguaggio di indicizzazione.
In altre parole la formulazione del contenuto
concettuale del documento avviene utilizzando i
termini e le espressioni, anche numeriche, già
predisposte, indipendentemente dai termini presenti
sul documento.
 Nell’indicizzazione derivata, invece, vengono
utilizzati i termini presenti sul documento.
Indicizzazione semantica
Il processo relativo al rilevamento e alla
formulazione del contenuto del documento
può concretizzarsi mediante tecniche diverse,
che possono comunque essere divise in due
grandi gruppi:
 sistemi di informazione pre-coordinati
 sistemi di informazioni post-coordinati
Indicizzazione semantica
 I primi sistemi (pre-coordinati) sono anche
definiti convenzionali. In questi sistemi le
parole o le espressioni, anche numeriche, che
rappresentano il contenuto concettuale del
documento sono fissate e coordinate fra loro
in via prioritaria, prima di effettuare il
rilevamento del contenuto del documento.
Indicizzazione semantica
 Nei secondi (detti anche non convenzionali)
ciascun documento viene indicizzato sotto
uno o più concetti. Solo in fase di ricerca è
possibile combinare insieme i vari concetti
(ad esempio, quando faccio una ricerca con
gli operatori booleiani).
Indicizzazione semantica
La ricerca a linguaggio libero, possibile
esclusivamente in un sistema automatizzato,
consiste nell’immettere uno o più termini di ricerca,
per verificarne la presenza all’interno delle
descrizioni presenti nell’archivio. Si fonda
sull’ordinamento alfabetico, eseguito
automaticamente dal sistema, dei termini
significativi presenti in tutti i campi della
descrizione ed eventualmente, se esiste,
nell’abstract che accompagna la descrizione stessa.
Indicizzazione semantica
Costruire un indice semantico significa
rappresentare l’opera, il suo contenuto
concettuale, ma a fini di ricerca. In altre
parole l’indice che scelgo di assegnare ad un
documento deve anche rappresentare la
chiave di ricerca per chi utilizzerà il sistema
di informazioni.
Indicizzazione semantica
Se nel catalogo per autori la ricerca effettuata
attraverso i canali precisi (autore, titolo) offre
risultati certi (una certa pubblicazione c’è o non
c’è), in un catalogo semantico probabilmente ha
bisogno di più passaggi e di successive conferme.
Un catalogo semantico non può garantire risposte
certe, ma solo ipotesi di incontro tra documenti e
bisogni informativi.
Indicizzazione semantica
I problemi che incontra l’indicizzazione
semantica sono molti e complessi, di tipo
linguistico, di tipo logico, di tipo culturale, a
partire da uno di fondo: che cosa si intende
per soggetto (contenuto, argomento del
documento)?
Indicizzazione semantica
Probabilmente la definizione più logica per
soggetto è quella di tema di base.
Quindi come soggetto si indica “qualsiasi
concetto o combinazione di concetti che
rappresentino un tema all’interno del
documento”.
Indicizzazione semantica
Le procedure di indicizzazione non hanno mai avuto
una codificazione rigorosa, che abbia portato a
regole precise, come nel caso della descrizione
bibliografica, ma fanno riferimento solo a standard
o a linee guida, come la norma ISO 5963, del 1985,
tradotta in italiano nella norma UNI ISO 59631989, Metodi per l’analisi dei documenti, la
determinazione del loro soggetto e la selezione dei
termini di indicizzazione.
Indicizzazione semantica
Le fasi principali sono tre:
 analisi concettuale del documento
 l’individuazione del tema di base, quindi
del contenuto concettuale
 la traduzione di esso nei termini previsti da
un linguaggio di indicizzazione.
Indicizzazione semantica
L’analisi del documento non implica la lettura
dell’intero documento, ma la presa in considerazione
di alcuni punti chiave:
 titolo (non sempre sufficiente, a volte deviante: es.
Il bosco e gli alberi)
 l’abstract (sul risvolto della cop. o in quarta della
cop.)
 l’indice o sommario
Indicizzazione semantica
 introduzione, prefazione, etc.
 frasi iniziali dei capitoli
 conclusioni
 illustrazioni, diagrammi, tavole
 espressioni evidenziate (per rilevare concetti
di particolare importanza rispetto ad altri)
 note e bibliografia
Indicizzazione semantica
Una volta conclusa l’analisi del documento con il
rilevamento dei concetti presenti, ad essi dovranno
essere applicate alcune operazioni come
 la cancellazione dei concetti marginali o occasionali
 la riconduzione di concetti troppo specifici ad uno
più generico che li comprenda
 la riunione di più soggetti in un uno più ampio che
possa comprenderli tutti.
Se non è possibile ridurre ad un solo soggetto il
tema di base del documento, resta la possibilità di
attribuirgli anche più soggetti. La scelta di limitarsi
ad un numero minimo di soggetti per esprimere il
contenuto prevalente del documento oppure di
spingere il processo fino all’individuazione di tutti
gli aspetti del documento, esprimendoli con il
numero necessario di soggetti senza alcun limite,
dipende dal contesto entro cui si inserisce il lavoro
di indicizzazione.
Indicizzazione semantica
Conclusa l’operazione di riduzione e semplificazione dei
concetti rilevati occorrerà arrivare all’enunciazione nel
linguaggio naturale del tema/i di base formulando quello che
viene definito enunciato di soggetto.
A questo si giunge sottoponendo i concetti evidenziati ad un
ulteriore analisi interna volta determinarne caratteristiche
specifiche, ovvero

se ciò che abbiamo rilevato si riferisce ad un’attività, che
ha un oggetto o strumenti e metodi per esplicarla,
Indicizzazione semantica
 se è localizzabile nel tempo o nello spazio,
 se esiste un particolare punto di vista
 o ancora se il documento che tratta questo
tema ha una particolare forma bibliografica
(manuale, enciclopedia)
 o è rivolto ad un destinatario specifico.
Indicizzazione semantica
In un documento che tratti dell’allevamento dei
bovini in una particolare zona, per esempio la Val
Pusteria, i concetti che emergeranno saranno quelli
di allevamento (attività), che ha per oggetto
specifico i bovini (specie animale) ed è situata in
una precisa collocazione geografica.
L’enunciato di soggetto (nell’esempio Allevamento
di bovini in Val Pusteria) andrà poi tradotto nel
linguaggio di indicizzazione prescelto.
Linguaggi di indicizzazione
Tutti i vari linguaggi di indicizzazione hanno le
medesime funzioni, ovvero
1. Far sapere se e quali documenti esistano su un
determinato soggetto. Questo implica ovviamente
che gli indici che abbiamo rilevato, analizzato e
tradotto nel linguaggio specifico, devono essere
organizzati e ordinati, in modo da essere
ricercabili
Linguaggi di indicizzazione
2. Informare su altri documenti di
contenuto affine o correlato, il che significa
creare dei legami e dei rapporti fra i vari
indici o soggetti, costruendo uno rete di
collegamenti.
Linguaggi di indicizzazione
Le caratteristiche che contraddistinguono tutti
i linguaggi di indicizzazione sono:
 Il lessico
 La semantica
 La sintassi.
Linguaggi di indicizzazione
Il lessico è una sorta di vocabolario in cui
tutti i termini devono essere controllati, in
modo che garantire l’uniformità (un concetto
deve essere sempre rappresentato dallo stesso
termine) e l’univocità (ogni termine deve
sempre indicare un solo concetto).
Linguaggi di indicizzazione
Lessico controllato significa che non tutti
termini che possono indicare un certo concetto
sono accettati e inseriti nella lista, ma alcuni
saranno invece scartati e che andranno risolti
alcuni problemi, come
 l’uso dei termini al singolare e al plurale: le norme
Iso raccomandano il singolare per i concetti astratti
e il plurale per quelli concreti, numerabili;
Linguaggi di indicizzazione
 i criteri di scelta quando si pongano problemi di
grafia, fra termini di uso popolare e termini
scientifici, fra varianti di nomi geografici o di nomi
di persona
 la necessità di qualificare termini omografi o
polisemici
 il trattamento di concetti normalmente espressi con
termini composti o con espressioni (occhiali da
vista, navigazione a vela, velocità della luce)
Linguaggi di indicizzazione
Semantica
Si occupa di stabilire le relazioni a priori fra i
termini scelti per indicare i concetti in modo da
costruire una rete di relazioni che favorisca sia il
catalogatore nella scelta del termine più opportuno,
sia l’utente che può recuperare sia il soggetto
desiderato, ma anche altri soggetti che possono
essergli utili in quanto affini o correlati.
Linguaggi di indicizzazione
La sintassi si occupa delle relazioni a
posteriori, determinando l’ordine dei concetti
e dei termini che li esprimono, le
combinazioni dei termini nei soggetti
complessi.
Indicizzazione per soggetto
 L’indicizzazione per soggetto (o
soggettazione) è il processo che tende a
individuare gli argomenti trattati nei
documenti e ad esprimerli in un
linguaggio normalizzato, in modo tale
che all’interno di un catalogo uno stesso
concetto sia sempre rappresentato da
un’espressione univoca ed uniforme.
Indicizzazione per soggetto
Nella indicizzazione per soggetto (detta
anche soggettazione) la formulazione del
concetto che esprime il contenuto del
documento avviene attraverso
un’espressione verbale che costituisce il
punto di accesso per soggetto.
Indicizzazione per soggetto
L’organizzazione dei punti di accesso per
soggetto costituirà in un sistema catalografico
tradizionale il catalogo per soggetto (subject
catalog in inglese; Schlagwortkatalog in
tedesco) autonomo e separato dagli altri
cataloghi. In un sistema automatizzato i punti
di accesso per soggetto confluiranno
nell’archivio dei soggetti, che ha ovviamente
gli opportuni collegamenti con l’archivio
centrale delle descrizioni bibliografiche.
Indicizzazione per soggetto
La tecnica dell’indicizzazione per soggetto mira
a far emergere l’argomento, il punto di vista
con cui è affrontato un certo problema, non la
materia.
Un documento può presentare anche soggetti
distinti, che esprimano punti di vista
particolari e rispondano a particolari esigenze
di ricerche
Indicizzazione per soggetto
Una volta che è stato individuato il concetto (o i
concetti) che esprimono l’argomento, l’oggetto di
studio del documento, occorre esprimerli in modo tale
da consentire un’organizzazione catalografica ordinata
e coerente ed una consultazione proficua.
Il criterio principale a cui deve rispondere la
formulazione dei soggetti è quello della specificità. In
altre parole il termine scelto deve avere un altro grado
di corrispondenza con il concetto che intende
esprimere
Indicizzazione per soggetto
Dal grado di specificità che sarà usato nella
formulazione dei soggetti dipende anche la
funzionalità del processo. La soggettazione
deve consentire a chi interroga un catalogo per
soggetto di reperire il più alto numero di
documenti esistenti in una determinata
raccolta che si occupino di un preciso
argomento.
Indicizzazione per soggetto
Se un soggetto è espresso con un grado di
specificità basso, nel momento in cui sarà usato
come chiave di ricerca, produrrà come risultato
un alto numero di documenti all’interno dei
quali però solo una parte minima sarà
effettivamente pertinente. Se invece il soggetto
è molto specifico i documenti trovati saranno
minori, ma quasi tutti interessanti e la ricerca
avrà avuto il massimo grado di precisione.
Indicizzazione per soggetto
Per ottenere il massimo grado di specificità, e di
conseguenza un basso richiamo (numero contenuto
di documenti indicizzati sotto il temine usato come
chiave di ricerca) ed un’alta precisione dei
risultati (basso numero di documenti trovati, ma
tutti pertinenti), spesso non è sufficiente esprimere
un concetto con un solo termine, ma esso deve
essere ulteriormente specificato e delimitato con
l’aggiunta di altre espressioni.
Voce di soggetto o descrittore
Le parole, i termini anche complessi, con cui
vengono espressi i concetti contenuti nei
documenti costituiscono le voci di soggetto o
descrittori, che una volta ordinate
alfabeticamente daranno vita al catalogo per
soggetto.
Voce di soggetto o descrittore
 Le voci di soggetto devono essere normalizzate per
consentire di riunire in un unico punto del catalogo tutti
documenti il cui contenuto corrisponda ad una determinata
voce.
 La normalizzazione di una voce di soggetto non implica,
come nel catalogo per autori e titoli, solo la scelta di una
forma piuttosto che di un'altra, ma comporta anche la scelta
dell’ordine della sequenza dei termini con cui esprimiamo
l’argomento del documento, perché come abbiamo visto
prima, spesso non basta usare un solo concetto, ma è
necessario porne in relazione più di uno.
Voce di soggetto o descrittore
 In un sistema post-coordinato sarà sufficiente
normalizzare i singoli termini corrispondenti ai
concetti, ma nei sistemi pre-coordinati, è fondamentale
anche determinare il modo con cui i concetti sono
messi in relazione e, quindi, fissare la successione dei
termini che formano la sequenza.
 Da questo punto di vista fondamentale è la scelta del
concetto centrale, perché sarà il termine
corrispondente a tale concetto a determinare il punto
di accesso, cioè il punto del catalogo in cui andrà a
collocarsi l’informazione.
Catalogo a soggetto
Nell’allestimento del catalogo a soggetto il
ricorso come criterio di base alla massima
specificità se da una parte assicura un’alta
precisione della ricerca, dall’altra provoca però
anche una disseminazione dell’informazione
che ha le caratteristiche dell’ordinamento
alfabetico.
Catalogo a soggetto
Questa sfasatura funzionale può essere corretta
in parte dal catalogatore, attribuendo ad un
documento più soggetti, di cui almeno uno più
generale e gli altri più specifici, in parte
dall’architettura del catalogo che dovrebbe
prevedere una rete di relazioni fra i vari
soggetti coordinandoli fra loro.
La stringa di soggetto
Solo nella minima parte dei casi è
possibile esprimere il concetto relativo
all’argomento della pubblicazione con
un solo termine; nella maggior parte
occorrerà precisarlo e circoscriverlo,
mettendolo in relazione con altri
concetti, espressi da altrettanti termini.
La stringa di soggetto
 L’insieme di questi termini viene definito
stringa di soggetto: il termine scelto per
rappresentare il concetto centrale, posto al
primo posto nella sequenza, costituirà il punto
di accesso; i termini successivi sono definiti
suddivisioni.
 Le suddivisioni hanno lo scopo di precisare
meglio il concetto centrale, di limitarlo, di
contestualizzarlo in modo più specifico.
La stringa di soggetto
Le suddivisioni che completano la voce
di soggetto e formano la la stringa,
servono a
 esprimere un particolare punto di vista,
rispetto al quale è affrontato l’argomento
nel documento (ad esempio: Stazioni
ferroviarie – Architettura)
La stringa di soggetto
 indicare un’attività connessa all’argomento
centrale (ad esempio: Fiori – Coltivazione)
 precisare una particolare tipologia o la forma
assunta dalla pubblicazione (ad esempio:
Medicina – Manuali; Medicina – Enciclopedie e
dizionari)
 circoscrivere il concetto principale, dal punto
di vista geografico o cronologico.
Soggettario
Per risolvere i problemi relativi alla forma in cui
deve essere espresso un concetto e per garantire
l’uniformità e di conseguenza la funzionalità del
catalogo, è necessario ricorrere ad un linguaggio
controllato e normalizzato, che si concretizza in una
lista di termini accettati, con conseguenti
collegamenti alle forme scartate, una lista che si
definisce Soggettario.
Soggettario
Il compito di questo strumento è anche
quello di suggerire una serie di collegamenti
fra le varie voci di soggetto per agevolare il
percorso della ricerca e suggerire le strade da
imboccare per estenderla, approfondirla o
anche per modificarla, collegamenti
indispensabili a creare l’archittettura del
catalogo a soggetto.
Soggettario
I collegamenti necessari sono di due tipi,
semantici e sintattici.
 I collegamenti semantici devono permettere di
trovare un termine scelto per rappresentare un
concetto anche quando chi effettua la ricerca
utilizza un altro termine, affine per esempio
(Aeronautica invece che Aviazione, per
esempio).
Soggettario
 I collegamenti sintattici, invece, devono consentire
di collegare un soggetto con altri che possono
essere subordinati (Arte e Pittura), oppure affini (
Scrittura e Epigrafia) o contrapposti (Fascismo e
antifascismo). In altre parole tali collegamenti
tendono a ricreare quella rete di relazioni che la
tecnica dell’indicizzazione per soggetto frantuma in
singole voci ordinandole secondo criteri che non
sono logici, ma puramente alfabetici.
Soggettario
 Servono anche al catalogatore per orientare
e verificare l’opportunità di scegliere un
soggetto piuttosto che un altro e a chi
consulta un catalogo a soggetto per capire se
la strada di ricerca che ha intrapreso può
essere modificata.
Il Soggettario di Firenze
Il Soggettario è stato elaborato nel 1956 dalla Biblioteca
Nazionale Centrale di Firenze: vincolante solo per le
biblioteche pubbliche statali, esso di fatto si è imposto in
tutte le biblioteche italiane e resta ancora oggi il punto di
riferimento per il lavoro di soggettazione, nonostante i
problemi che si possono presentare, visto che tale strumento
è stato concepito ed elaborato ormai quasi cinquanta anni fa
e visti anche i cambiamenti che si sono verificati e dal punto
di vista della trasformazione del linguaggio corrente e da
quello dello sviluppo delle varie discipline.
Il Soggettario di Firenze
Il Soggettario non detta le regole per l’indicizzazione per
soggetto, ma si presenta come un vocabolario controllato per
la scelta della voce di soggetto e per la costruzione delle
stringhe. Esso cioè intende fornire una risposta ai due
problemi di fondo che si incontrano nell’allestimento di un
catalogo a soggetto efficace, ovvero
 problemi relativi al linguaggio
 problemi di struttura logica dell’intero sistema dei soggetti.
Il Soggettario di Firenze
Il Soggettario si presenta come una sorta di
dizionario, preceduto da un’introduzione
elaborata da Emanuele Casamassima, che
fornisce informazioni sulla struttura di questo
strumento e indicazioni precise per
utilizzarlo al meglio.
Il Soggettario di Firenze
Gli elementi che costituiscono il Soggettario sono:






i soggetti (in carattere neretto)
le suddivisioni (in carattere tondo) precedute da una lineetta
i rinvii (due termini separati dall’abbreviazione v. = vedi)
richiami (in carattere tondo), introdotti dalla sigla v.a. (vedi anche)
rinvii da (in carattere tondo), preceduti da un asterisco
richiami da (in carattere tondo), preceduti da due asterischi.
Il Soggettario di Firenze
I soggetti
Costituiscono il primo elemento della stringa di
soggetto. Nell’introduzione si specificano le
varie tipologie di soggetti:
a) i soggetti comuni possono essere:
Il Soggettario di Firenze
 singoli termini che esprimono un concetto, che possono essere seguiti da
una specificazione fra parentesi tonde, quando sia necessario [esempio:
Marte (pianeta); Matrimonio (sacramento)];
 termini accompagnati da un aggettivo (diritto commerciale) o da un
complemento (ferrovie a scartamento ridotto; letteratura per la gioventù);
 locuzioni, quando l’uso linguistico comune lo impone (Datori di lavoro;
Libero arbitrio)
 due termini uniti dalla congiunzione “e”, quando gli argomenti della
pubblicazione analizzata sono studiati in relazione o in contrapposizione
(Arte e morale; Chiesa e Stato) oppure quando sono argomenti
solitamente trattati insieme (Domanda e offerta; Accademie e istituti
culturali).
Il Soggettario di Firenze
Il Soggettario precisa anche l’uso del singolare e del plurale:
solitamente si utilizza il singolare, salvo che
 per i nomi dei prodotti delle arti (affreschi, incisioni);
 per nomi che indicato attività, professioni, mestieri (medici, filosofi,
artigiani),
 per i termini che indicano forme letterarie e bibliografiche (dizionari,
concordanze),
 per i nomi comuni di enti (archivi, biblioteche).
 In alcuni casi si possono trovare sia il singolare che il plurale, ma allora
esprimono concetti diversi (pittura/pitture; moneta/monete).
Il Soggettario di Firenze
b) soggetti formali (romanzi, periodici, bibliografie nazionali)
c) soggetti geografici
Sono accettati come soggetto tutti i nomi geografici, le locuzioni
geografiche (Africa settentrionale), espressioni che non corrispondono a
precise unità geografiche, ma che tuttavia esprimono concetti consolidati
(Paesi Balcanici, Medio Oriente), nomi geografici corrispondenti a
regioni storiche (Gallia).
Anche i soggetti geografici possono essere precisati da una definizione in
parentesi tonde: Tevere (fiume); Tevere (bacino); Roma (comune); Roma
(provincia).
Dal punto di vista formale si privilegia la forma italiana e si ricorre alla
lingua originale solo quando non esiste quella italiana oppure quando essa
sia ormai desueta.
Il Soggettario di Firenze
d) soggetti biografici
 Si riferiscono sia a persone realmente esistite
che a quelle immaginarie o mitologiche.
 Per quanto riguarda la forma il riferimento
principale sono le RICA, ma con una forte
spinta alla forma italiana, per cui vengono
dati in italiano per esempio anche i nomi dei
classici.
Il Soggettario di Firenze
e) soggetti relativi alle opere anonime
Possono costituire un soggetto anche i titoli di opere anonime, che vengono
espressi dal titolo tradizionale dell’opera
f) soggetti relativi ad enti
Sono espressi con la denominazione ufficiale, possibilmente abbreviata, e
sempre dando la prevalenza alla forma italiana (ad esempio gli ordini
religiosi secondo le RICA devono essere indicizzati nella forma latina,
mentre il Soggettario preferisce quella italiana.
 Il soggettario fornisce un elenco completo dei soggetti comuni, mentre
ovviamente per le altre tipologie si limita ad offrire degli esempi.
Il Soggettario di Firenze
Suddivisioni
Le suddivisioni servono, come abbiamo visto, a
specificare, precisare, limitare il soggetto,
quando non sia possibile esprimere
compiutamente l’argomento, il tema di base
della pubblicazione.
Il soggettario distingue varie forme di suddivisioni:
Il Soggettario di Firenze
Suddivisioni generiche
Servono ad indicare che l’argomento è trattato sotto un certo
punto di vista, o limitatamente ad una sua parte, o ancora per
un determinato scopo:

Arte – Storia

Arte – Psicologia

Arte – Insegnamento.
Il Soggettario offre di questa tipologia di suddivisioni molti
esempi sotto i singoli soggetti, ma non un elenco completo che ovviamente
non sarebbe stato possibile, in quanto esse non sono tutte prevedibili.
Il Soggettario di Firenze
Suddivisioni formali
Indicano che l’argomento è presentato in una
particolare forma letteraria o bibliografica
 Lingua italiana – Grammatica
 Fisica – Esercizi
 Medicina – Enciclopedie e dizionari
Il Soggettario di Firenze
Suddivisioni cronologiche
Indicano che l’argomento trattato è limitato nel tempo. Tali
suddivisioni possono essere espresse da termini cronologici
(antichità, medioevo, etc.) dall’indicazione dei secoli o degli
anni.
Suddivisioni geografiche
Indicano che un soggetto è trattato prevalentemente in
relazione ad un determinato luogo
 Arte – Italia
 Clero - Francia
Il Soggettario di Firenze
Eccezione
Nei casi in cui l’argomento, il tema di base, sia relativo alla
storia, alle condizioni economiche, politiche, culturali di un
paese, di una città o di una regione, il Soggettario prevede
l’inversione: si parte cioè dal nome geografico. Vengono
forniti esempi alla voce Italia e Roma, e vengono aggiunte
due appendici in cui si elencano le possibili suddivisioni. Le
ragioni sono di carattere pragmatico: si suppone che sia
preferibile per un utente trovare sotto il nome geografico
tutte le pubblicazioni che ne illustrano i vari aspetti.
Il Soggettario di Firenze
Collegamenti semantici e sintattici
 I “rinvii” e i “rinvii da” costituiscono i
collegamenti di natura semantica.
 I primi rinviano il termine scartato a quello
prescelto (Badie v. Abbazie; Certose v. Abbazie),
mentre i secondi ricordano che c’era la possibilità
di esprimere quel concetto con un altro termine che
però è stato scartato (Abbazie *Badie; Abbazie *
Certose)
Il Soggettario di Firenze
I Richiami e i Richiami da collegano invece i soggetti con
altri con cui esistono relazioni di affinità, di
contrapposizione, di subordinazione. Costituiscono cioè i
collegamenti di tipo sintattico che consentono una migliore
funzionalità del catalogo a soggetto e tentato di porre un
rimedio alla criticità di fondo di questo tipo di
indicizzazione semantica, ovvero l’ordine alfabetico.
Anche in questo caso il legame è espresso nei due sensi:
 Fascismo v.a. Antifascismo
 Antifascismo **Fascismo.
Il Soggettario di Firenze
Una particolare tipologia di richiami è quella
definita esemplificativa, che precisa alcuneù
delle possibili alternative per specificare
meglio un argomento:
 Stato … anche le diverse forme di Stato, es.
Comuni, Monarchia, Repubblica.
Il Soggettario di Firenze
 In altri casi evidenziano concetti espressi con
termini che possono essere utilizzati sia nelle voci
di soggetto che nelle suddivisioni, indicando e
precisando le situazioni in cui tale utilizzo si
concretizza. Ad esempio il termine Illuminazione
può essere usato come voce di soggetto
(illuminazione in senso generale), ma anche quando
si intende rappresentare il concetto di illuminazione
applicato a situazioni specifiche (ad esempio
l’illuminazione dei giardini o delle città).
Il Soggettario di Firenze
I collegamenti di questo tipo sono evidenziati
solitamente con una nota che invita a
consultare le stringhe di soggetto in cui il termine
compare sia come prima che come suddivisione.
 “Vedi anche la suddivisione di particolari soggetti e
dei nomi di città, ad esempio: Chiese –
Illuminazione; Roma – Illuminazione”.
Il Soggettario di Firenze
In alcuni casi i soggetti sono accompagnati da note
che indicano con precisione i limiti concettuali entro
cui è possibile impiegare quella voce e rimandano per
altri aspetti ad altre voci:
Cinematografo
 Registra le opere che trattano l’argomento dal punto
di vista artistico e ed economico; per quello
puramente tecnico v. Cinematografia; per i
prodotti del Cinematografo v. Film.
Pubblicazioni non soggettate
Nella pratica catalografica italiana non si
Soggettano le opere di fantasia e le opere che
siano state pubblicate per la prima volta prima
del 1900.
Le ragioni sono la conseguenza di un
ragionamento logico nel primo caso.
Quale è l’argomento, il tema di base dei Promessi
Sposi: la peste? la vita sociale nella Lombardia del
Seicento? La criminalità? Il sistema di potere?
Pubblicazioni non soggettate
Le ragioni della seconda sono collegate al
convincimento che un’opera composta oltre un
secolo fa all’interno di un certo ambito disciplinare
può avere interesse per gli studi i quell’ambito solo
dal punto di vista storico.
Nessuno interessato a studiare un argomento
scientifico o tecnico ma anche di altri settori
disciplinari andrà mai a cercare un saggio su questo
argomento composto nell’Ottocento.
Nuovo Soggettario
 Il Soggettario è stato aggiornato ed integrato nel corso degli
anni per sopperire ad un problema inevitabilmente legato al
contesto in cui esso è stato predisposto. La lingua cambia, si
evolve ed è normale che uno strumento costruito oltre
cinquant’anni fa abbia mostrato delle inadeguatezze. La
struttura però non era mai stata toccata.
 Di recente, proprio sulla scorta delle più moderne
acquisizioni teoriche, il Soggettario è stato profondamente
rivisitato, in particolare nella sintassi utilizzata per costruire
la stringa di soggetto.
Nuovo Soggettario
Concetto di soggetto coesteso (ovvero comprensivo
di tutti gli aspetti del contenuto del documento), con
l’obiettivo di riuscire a collegare con un
determinato ordine logico tutti i concetti relativi
all’argomento del documento, costruendo delle
stringhe in cui siano messi in relazione i rispettivi
ruoli espressi (azione, oggetto dell’azione, chi la
compie, a beneficio di chi è compiuta, etc.).
Nuovo Soggettario
L’ordine della costruzione della stringa, invece
che basarsi sul concetto principale più
specifico si basa su due principi:

principio della relazione uno a uno, che presuppone di
citare in successione concetti logicamente legati, in
modo da non perderne il rapporto (ad esempio LetturaDiffusione)
Nuovo Soggettario

principio della costruzione passiva che
presuppone una stringa in cui al primo posto
sia posto l’oggetto, poi l’enunciazione
dell’azione e infine chi compie l’azione, per cui
nell’esempio fatto prima avremo:
Lettura – Diffusione – Ruolo delle
biblioteche pubbliche.
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