FOCUS CLINICI
VARIAZIONI FISIOLOGICHE DEL PESO CORPOREO
CON L’ETÀ E NELLA GRAVIDANZA
Da un punto di vista strettamente fisiologico, le variazioni del peso corporeo nel corso
dell’età adulta devono essere di ampiezza limitata, non trovando – quelle più marcate
– altra spiegazione se non nell’instaurarsi di una condizione patologica: ogni
eventuale aumento è per lo più legato alla deposizione di lipidi nel tessuto adiposo;
ogni eventuale diminuzione, non perseguita dalla volontà, è molto probabilmente
espressione di un processo morboso concomitante.
Per la valutazione della “normalità” del peso corporeo di un adulto si ricorre al
confronto del peso del soggetto con degli standard di riferimento oppure, secondo
quanto ormai universalmente accettato, calcolando l’indice di massa corporea (IMC)
o BMI, body mass index (v. Cap. 28).
Nei soggetti in fase di crescita, così come nella gestante e anche nell’anziano, i valori
di IMC normali per l’adulto non sono più ritenuti validi e sono necessarie opportune
correzioni.
Certamente i bambini e gli adolescenti, le gestanti, le nutrici e gli anziani sono i gruppi
di popolazione più vulnerabili da parte di pratiche alimentari scorrette e di apporti
nutrizionali inadeguati. Come per l’adulto, anche per questi soggetti il monitoraggio
del peso corporeo può costituire il primo mezzo di valutazione dell’evoluzione dello
stato nutrizionale.
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Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè
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Età infanto-giovanile
Nei soggetti in età evolutiva la valutazione della corretta crescita staturo-ponderale è
effettuata utilizzando apposite tabelle delle “curve di crescita” e/o dei “percentili” di IMC
ritenuti normali in relazione al sesso e all’età. Da rilevare che:
• già nel lattante, il mancato o ridotto aumento di peso previsto in un determinato
periodo di tempo costituisce motivo di allarme o di apprensione per la sua salute;
• nelle fasi più avanzate dell’accrescimento, una discrepanza tra l’aumento della
statura e quello del peso può essere indicativa di processi patologici, o anche, in
assenza di una specifica patologia organica, può essere un primo segnale di
modificazioni del comportamento alimentare la cui evoluzione è da seguire
attentamente nel tempo.
Gravidanza
Nel corso “normale” della gravidanza, l’aumento del peso corporeo è praticamente
trascurabile nelle prime 9-10 settimane; successivamente aumenta (all’incirca 400-450
g alla settimana) e corrisponde prevalentemente, nel secondo trimestre, alle modifiche
del compartimento materno, mentre nel terzo trimestre a quelle del compartimento
fetale.
I migliori esiti per la gravidanza (minore mortalità e morbosità perinatale) si ottengono
quando il peso del neonato è compreso tra 3,5 e 4 kg. Il peso neonatale è
direttamente correlato, oltre che con l’incremento di peso della donna durante la
gravidanza, anche con l’IMC della donna all’inizio della gestazione.
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L’aumento auspicabile di peso delle gestanti e il loro bisogno aggiuntivo di
energia sono quindi da individualizzare in funzione dell’IMC pre-gravidanza.
Secondo i LARN e le Linee Guida, le indicazioni di massima sono le seguenti:
• per la donna che inizia la gravidanza sottopeso (IMC inferiore a 18,5) le
necessità in energia sono maggiori e l’aumento di peso auspicabile è fra i 12,5 e i
18 kg;
• per la donna che inizia la gravidanza in situazione di normopeso (IMC fra 18,5 e
25), l’aumento di peso auspicabile è fra gli 11,4 e i 16 kg. Un’ipotesi di giusta
progressione è quella che prevede un aumento di 3,5 kg nelle prime 20 settimane
e, in seguito, di circa 0,5 kg a settimana;
• per la donna che inizia la gravidanza in situazioni di sovrappeso (IMC superiore
a 25) è auspicabile contenere l’aumento di peso fra i 7 e gli 11,5 kg;
• per la donna obesa all’inizio della gravidanza (IMC superiore a 30), il guadagno
di peso raccomandato è intorno ai 7 kg;
• per le gestanti molto giovani (di età inferiore a 20 anni) è da incoraggiare un
incremento di peso verso i limiti superiori delle raccomandazioni, mentre per le
gestanti di bassa statura (<157 cm) l’incremento dev’essere contenuto ai limiti
inferiori delle raccomandazioni;
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• nella gravidanza gemellare l’aumento di peso consigliato è di 16-20,5 kg (750
g/settimana nel secondo e terzo trimestre).
È importante sottolineare che in qualsiasi fase della gravidanza un aumento di
peso di 1 kg alla settimana deve essere considerato una spia di ritenzione
idrica.
Età avanzata
Le modificazioni della composizione corporea che si verificano con l’avanzare
dell’età e il progressivo incurvamento della colonna vertebrale con perdita di
massa minerale ossea e di strutture e spazi intervertebrali, determinano
variazioni del peso e della statura (nel corso della vita si può osservare una
riduzione anche di 8-10 cm della statura, specie nel sesso femminile). Ciò rende
l’impiego dell’IMC un mezzo non sufficientemente attendibile di valutazione delle
condizioni di “normalità” della struttura corporea nell’anziano.
Indipendentemente dai valori di IMC, devono essere attentamente valutate le
variazioni del peso rispetto all’abituale: diminuzioni sensibili e piuttosto rapide del
peso corporeo sono, infatti, di frequente, una delle prime manifestazioni cliniche
di processi neoplastici, specialmente a carico del tubo digerente.
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