MASCHILE E FEMMINILE
Scuola per operatori di pastorale familiare
Ain-Karim 17-21 agosto 2011
Dott.ssa Katia Ascorti
Psicologa - Psicoterapeuta
Identità maschile e femminile
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..."maschile"
e
"femminile"
sono,
apparentemente, l’oggetto di una semplice
definizione, di tipo anagrafico oltre che
biologico. In realtà, esse costituiscono un
processo che non finisce mai, e che può
durare per tutta la vita...
Identità di genere, maschile e
femminile

L'opposizione tra maschile e femminile ha dominato da sempre il paesaggio del nostro
pensiero e ha caricato su di sé l'evocazione di altre opposizioni fondamentali, come quella
tra ragione e passione, tra pubblico e privato. La donna ha visto depositarsi sulla propria
immagine ruoli definiti: quello di madre che si cura della prole, e che la consegna nell'età
della prima maturità nelle mani degli uomini per l'entrata nella città. Ma ha assunto anche
il ruolo di amante, avvinta dalle passioni. Mentre il ruolo maschile è stato quello del potere
pubblico, guidato dalla legge e capace di sottrarsi ai richiami del cuore.

Questa rappresentazione dei generi sta andando incontro a una crisi profonda, che deriva
anche da una critica al sistema dei valori che essa incorpora, con la superiorità del ruolo
maschile e la subordinazione di quello femminile. Le nostre società hanno cominciato a
mettere in discussione la stessa necessità di vivere con identità di genere definite. Il dominio
di queste identità dava sicurezze e guidava più facilmente le vite, ma produceva anche
repressione e soprattutto limitava le possibilità di vita, aperte a ciascuno. Quello che
appare invece è che l'ampia elaborazione dei generi sessuali, le immagini
molteplici, che del maschile e del femminile sono state prodotte, sono modelli
a disposizione di chiunque per configurare la propria vita con maggiore
libertà. Tuttavia, la scomparsa dei concetti tradizionali di maschile e di femminile
costituisce una perdita o è solo la conquista di nuove possibilità per l'immaginazione e la
vita?
Profonde differenze tra l'uomo
e la donna?

Numerose sono state negli ultimi decenni le ricerche sulle differenze tra
l’uomo e le donna. A mio avviso le differenze più interessanti da analizzare,
perché più consistenti, sono quelle sul versante emotivo.
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Per esempio, non c'è dubbio che le donne hanno meno difficoltà ad
ammettere il loro bisogno di relazioni affettive con gli uomini. Spesso
questi bisogni diventano tema di una psicoterapia per una donna.

Gli uomini tendono a stare un po’ più sulle difensive, proprio perché
probabilmente si sentono minacciati da quella capacità che invece hanno le
donne di abitare le loro emozioni, di stare sempre immerse in un bagno di
affetti, senza per questo sentirsi vacillare nella propria identità.
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Tra i due sessi cambiano i modi in cui ci si difende anche psicologicamente.
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Un pericolo nell’analisi
STEREOTIPO
delle
differenza
maschile/femminile
è
lo
Stereotipo
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Gli stereotipi sono raffigurazioni di gruppi, largamente
condivise, schematiche, che nascono da relazioni di
intergruppo e guidano conoscenze e comportamenti
sociali delle persone.
Lo stereotipo è un pensiero organizzato, uno schema,
una porzione di sapere che utilizziamo per
comprendere la realtà sociale di un gruppo. Esso
necessita di un bersaglio, identificato da una etichetta
linguistica (ad esempio: albanesi, marocchini, tedeschi,
italiani, ...). Attorno al bersaglio vengono organizzate un
insieme di caratteristiche (dall’aspetto fisico - i tedeschi
sono biondi - alle modalità tipiche di comportamento gli italiani gesticolano mentre parlano, ecc.).
Stereotipo
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Lo stereotipo, in ultima analisi, schematizza e cristallizza
una realtà in movimento rifiutandosi, nel contempo, di
cogliere l’evoluzione che contraddistingue lo stesso
gruppo bersaglio.
Quelle idee dure a morire: caratteristica degli
stereotipi è infatti la loro persistenza anche attraverso
le generazioni, quasi indifferente alla realtà che nel
frattempo si evolve e modifica le condizioni in cui
avevano avuto origine e senso. Perché è vero che gli
stereotipi derivano da un modo normale di funzionare
della mente umana, per noi è naturale classificare il
contesto prima di agire: il problema nasce quando si
solidifica in mappe congelate e porta a un’ingessatura
del modo di classificare la realtà.
Gli stereotipi di genere

Gli stereotipi di genere sono una sottoclasse degli
stereotipi. Quando si associa, senza riflettere, una
categoria o un comportamento a un genere, si ragiona
utilizzando questo tipo di stereotipi. Gli esempi
sembrerebbero banali, ma non è così, perché gli
stereotipi non solo condizionano le idee di gruppi di
individui, ma hanno anche conseguenze sul modo di
agire e sulla società. Non è un caso se la maggior parte
di noi associa un ingegnere o uno chef a un uomo,
mentre secondo le nostre mappe mentali l’insegnante di
scuola materna è una donna. Associazioni che nella
nostra mente scattano automatiche e che quindi sono
molto difficili da estirpare o cambiare.
Gli stereotipi di genere

L’uso degli stereotipi di genere conduce infatti a una
percezione rigida e distorta della realtà, che si basa su
ciò che noi intendiamo per “femminile” e “maschile” e
su ciò che ci aspettiamo dalle donne e dagli uomini. Si
tratta di aspettative consolidate, e non messe in
discussione, riguardo i ruoli che uomini e donne
dovrebbero assumere, in qualità del loro essere
biologicamente uomini o donne. Ad esempio la donna è
considerata più tranquilla, meno aggressiva, sa ascoltare
e ama occuparsi degli altri, mentre l’uomo ha forte
personalità, grandi capacità logiche, spirito d’avventura e
capacità di comando.
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Quali valori del femminile?
I valori del femminile
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Accoglienza
Ascolto
Attesa
Tenere la relazione
Prendersi cura e
nutrire
Fedeltà
Profondità e
intensità dei
sentimenti
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Appartenenza
Responsabilità per
Donazione di sé
Spiritualità con la
natura
Intimità
Bellezza
Quali valori del maschile?
I valori del maschile
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Forza
Coraggio
Responsabilità
Intraprendenza
Voglia di scoprire
Istinto
Razionalità
Indipendenza
Autonomia
Appartenenza
 Lealtà
 Stabilità
 Passione
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DALLO STEREOTIPO
ALL’ARCHETIPO
Gli dei dentro l’uomo
Jean S. Bolen
Ed. Astrolabio
Guardiamo alla mitologia
In questo libro la Bolen parla degli dei che vivono
in ogni uomo, dei modelli innati o archetipi, che
vivono nel profondo della psiche, plasmando
l’uomo dal di dentro.
 Gli dei vengono descritti come predisposizioni
potenti e invisibili che influenzano la personalità, il
lavoro e i rapporti umani.
 Agli dei la Bolen attribuisce l’intensità e la
distanza emotiva, le propensioni per l’acutezza
mentale, per l’esercizio fisico o per la sensibilità
estetica e molto altro ancora.

Il mondo interiore degli archetipi
“Quando la vita sembra priva di senso o
monotona, o quando vi sembra che ci sia
qualcosa di fondamentalmente sbagliato, vi
potete aiutare imparando a riconoscere le
discrepanze tra gli archetipi presenti dentro
di voi e i ruoli che vi siete imposti”.
 Spesso gli uomini vivono tra i due fuochi
del mondo interno degli archetipi e del
mondo esterno degli stereotipi.
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Gli archetipi secondo Jung
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Gli archetipi sono modelli: modi di essere
e di comportarsi, di percepire e reagire,
preesistenti
o
latenti, determinati
dall’interno. Possono essere descritti
attraverso gli dei e le dee della mitologia
greca, evocando sentimenti e immagini,
toccando
temi
universali
che
appartengono al nostro retaggio umano,
questo perché gli dei e le dee ci parlano
di verità che riguardano la natura umana.
Qualche esempio
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Zeus (re dell’Olimpo): uomini che sanno essere risoluti,
che accettano il rischio per conquistare sempre più
potere e ricchezza e che vogliono rimanere in vista una
volta conquistata una certa posizione sociale.
Ermes (il messaggero, dio delle strade e dei confini):
uomini che hanno difficoltà a fermarsi perché l’attrattiva
della strada e dell’occasione dietro l’angolo è forte.
Potrebbe essere n rappresentante o un negoziante, con
una mente agile.
Efesto: (artigiano e inventore): l’uomo che trascorre ore
e ore da solo in laboratorio, in officina o nel suo studio,
profondamente assorto in quello che fa per ottenere il
meglio.
Strumenti di comprensione
Imparare a conoscere gli dei che abitano
dentro gli uomini potrà aiutarli a
comprendere
meglio
cosa
agisce
profondamente nella loro psiche.
 I miti rendono possibile un lampo
d’intuizione, una folgorazione: qualcosa
suona vero e noi possiamo cogliere
intuitivamente e in maniera più profonda
la natura di una situazione umana.
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Le dee dentro la donna
Jean S. Bolen
Ed. Astrolabio
La parola alla mitologia
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Anche oggi come un tempo le donne possono non avere coscienza
delle potenti forze interne che le condizionano nelle loro azioni e
sensazioni
È di queste forze, descritte attraverso le metafore delle dee
greche che parla la Bolen nel suo libro.
Questi modelli interni o archetipi, sono responsabili delle principali
differenze delle donne fra di loro
Inoltre in ogni donna sono presenti più dee: più la personalità è
complessa e più dee sono attive in essa
La conoscenza delle divinità femminili fornisce alla donna una chiave
per la comprensione di sé e dei rapporti che stabilisce con gli
uomini, con altre donne, con i genitori, con gli amanti, con i figli
La conoscenza delle divinità femminile fornisce utili informazioni
anche agli uomini
Infine questi archetipi indicano in quale modo può evolvere una
donna che viva secondo un determinato modello di dea
I miti come strumenti di comprensione
I miti aprono l’orizzonte di senso; la donna che viene a
sapere che c’è una dimensione mitica nel suo essere,
diventa più creativa
 Quando una donna cambia marcia, può darsi che si stia
spostando da un certo modello di dea ad un’altra
 Demetra, la madre
 Persefone, la figlia
 Era, la moglie
 Afrodite, l’amante
 Artemide, la sorella antagonista
 Atena, la stratega
 Estia, la custode del focolare
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Le dee come archetipi
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Le dee vergini (Artemide, Atena e Estia)
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Artemide, la dea della caccia e della luna; il suo regno sono i luoghi selvaggi
Atena è la dea della saggezza e dei mestieri; la miglior stratega in battaglia
Estia: dea del focolare, presente nelle abitazioni e nei templi (la componente spirituale che ogni donna
dovrebbe rispettare)
Le dee vergini rappresentano la qualità femminile dell’indipendenza e dell’autosufficienza; non sono inclini ad
innamorarsi; non si fanno vittimizzare e non soffrono. Artemide e Atena rappresentano la concentrazione
sulla meta, sul pensiero logico; Estia punta invece l’attenzione sul centro spirituale, sull’interno.
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Le dee vulnerabili (Era, Demetra, Persefone)
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Era è la dea del matrimonio
Demetra è la dea delle messi che assume un ruolo materno
Persefone è la fanciulla
Le tre dee fanciulle ( Persefone, Artemide e Atena) non hanno un’influenza così potente come
le dee adulte, tuttavia condizionano il carattere della donna.
Le tre dee adulte: Era, Demetra e Afrodite: le donne che vengono “agite” da queste dee devono
imparare a resistere, perché eseguire automaticamente i comandi di queste tre dee può influire
in maniera negativa sulla loro vita
Altri archetipi femminili dalla
Bibbia
“Così ama una donna”
Linda Jarosch – Anselm Grun
Maria, colei che trasforma
La donna ha a che fare con il fenomeno della trasformazione: con la nascita e con
la morte, con la crescita e il cambiamento.
 Maria ha in tal senso alcune caratteristiche:
◦ Maria sa ascoltare la propria interiorità: di fronte ai momenti di vuoto, alle
situazioni misteriose e impreviste Maria interroga se stessa, si ascolta, attinge
dalle percezioni interiori per rispondere alla vita (Annunciazione)
◦ Maria, a prescindere dall’uomo, può riconoscere e annunciare l’amore che
trasforma; non giudica e non valuta a seconda di quello che la società ritiene
giusto; ma si muove di nuovo grazie all’ispirazione interiore (Magnificat)
◦ Maria sa pagare il prezzo della separazione (dai figli in primis): sa che colui che
ha portato in grembo, che ha tirato su e protetto non le appartiene; lo deve
lasciare libero
◦ Maria, attraverso la propria sensibilità sollecita il maschile stesso a trasformare
(Nozze di Caana). Le donne hanno spesso la sensazione di essere quelle che
percepiscono quando in una relazione manca qualcosa
◦ Maria sa reinvestire quando una relazione ha esaurito la sua storia: cerca una
nuova identità attraverso cui esprimere le sue capacità e il suo amore (affidata a
Giovanni e viceversa)
◦ Maria dà protezione ed è consolatrice nel dolore e nella desolazione
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Maria Maddalena, colei che ama con
passione
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Le donne non aspirano solamente ad accogliere amore, ma anche a darlo come
Maria Maddalena:
◦ Una donna forte, liberata dai demoni, che è passata attraverso la lacerazione
interiore, l’estraniamento da se stessa
◦ È una donna la cui passione la porta a ricercare prima di tutti il bene (Di prima
mattina)
◦ Non ha timore a esprimere con forza, con fisicità il suo amore (baci, abbracci). Il
suo è l’amore dell’innamorata, del Cantico dei Cantici
◦ Ma è anche un amore che non blocca, che lascia liberi; un amore che conosce il
mistero dell’altro e lascia libertà
◦ È una donna che si sente amata per quello che è e da questo nasce il suo
innamoramento; si è sentita riconosciuta nel profondo, per quello che è.
◦ Una donna che si sente amata, può accettarsi e di conseguenza accettare anche
l’altro; diventa anche capace di cogliere in lui il bene e di portarlo alla sua
grandezza
◦ La donna è più predisposta di un uomo all’amore, a esprimere in modo intenso
il suo amore; tutto sta a trovare la giusta distanza, la pazienza di lasciare il
tempo all’atro, che è diverso da lei, di esprimere emozioni e sensazioni (rispetto
del maschile)
◦ Maddalena richiama anche la donna a non lasciarsi prosciugare dal ruolo
materno
Anna, la saggia
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La donna anziana e saggia tiene insieme i fili della vita e li
intreccia in modo corretto: allaccia i fili tra uomo e
donna, tra genitori e figli; conosce il momento
opportuno per intervenire; introduce le giovani ai
misteri della sessualità, della fecondità, della nascita
La donna saggia mantiene una gratitudine per ciò che ha
avuto dalla vita; pazienza, mitezza, benevolenza
nell’esperienza di vita. Non si lascia incastrare dallo
sguardo unilaterale della prestazione e della perfezione;
si fida del proprio istinto femminile
La donna spesso possiede infatti un sapere che manca
all’uomo: conosce i legami della natura, attraverso la sua
maggiore vicinanza alla terra e alla materia a partire dal
ritmo lunare
Maschile e femminile insieme
4 capacità che possono
facilitare l’incontro tra
maschile e femminile nella
relazione di coppia
La capacità di affrontare la disillusione
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La disillusione è lo stato in cui ci veniamo a
trovare quando la relazione con il partner
diventa meno gratificante. Dobbiamo essere
capaci di affrontare i sentimenti negativi
associati alle normali difficoltà di rapporto e alla
scoperta che, come ogni essere umano, anche la
persona amata ha dei difetti. Dobbiamo
imparare a valorizzare la nostra relazione e a
essere contenti di ciò che abbiamo piuttosto
che deprimerci, arrabbiarci o andare in ansia per
ciò che non abbiamo.
La capacità di comunicare
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Saper comunicare è indispensabile per
aiutare l’altra persona a capire e
soddisfare i nostri bisogni e desideri, così
come serve a capire e soddisfare le
esigenze del partner. Gran parte del male
che ci si può fare dipende da un modo di
comunicare poco efficace: è molto facile
fraintendersi, oltre che offendere e ferire
con quello che si fa e si dice.
La capacità di gratificare
Dobbiamo fare in modo che la nostra
compagnia sia gratificante perché l’altro
sia una persona riconoscente, affettuosa,
soddisfatta, serena, sicura e fiduciosa.
 Se il partner sarà contento di stare con
noi ce lo dimostrerà ricambiando la cura
e le attenzioni che abbiamo per lui.
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La capacità di affrontare i conflitti
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Le divergenze e i conflitti se affrontati
costruttivamente, possono essere un
prezioso momento di crescita individuale
e di coppia che rinsalda il legame
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