Dottor Issam Mahanna
MENOPAUSA OGGI
NEL TERZO
MILLENNIO
Perché menopausa oggi?
• L’attuale allungamento della vita
media è una condizione che, per molti
aspetti ci trova impreparati, per
questa ragione solo da poco tempo la
menopausa si è imposta alla nostra
attenzione come importante
fenomeno sociale.
• Alla fine del 1800 nel nord d’Italia
molte donne non raggiungevano l’età
dei 40-45 anni. A quei tempi
l’aspettativa di vita era solo di 43 anni
• Dalla fine del secolo è salita molto
rapidamente e già verso il 1940 era
pari a 56 anni.
• Nel 2005 l’ aspettativa di vita in Italia
era di 77 anni per gli uomini e di 84
anni per le donne.
• Per questo nelle zone povere del
mondo la menopausa oggi non è
ancora un problema, ma un lontano
traguardo.
• in Africa infatti la donna purtroppo
paga ancora un tributo elevato di
morte legato al ciclo riproduttivo (aids,
gravidanza, parto)
Definizione di Menopausa
• Il termine menopausa indica la data
dell’ultimo flusso mestruale fisiologico,
mentre con il termine perimenopausa si
indica quel periodo di transizione che
inizia con la pre-menopausa, e termina un
anno dopo la fine dei cicli mestruale(postmenopausa).
• La menopausa è una conseguenza
della cessazione della funzionalità
delle ovaie.
• Cessa cosi la funzione ciclica
dell’ovaio iniziata in pubertà.
• Viene spontaneo chiedersi perché gli
altri organi del corpo vivono il doppio
dell’ovaio?
• La più convincente delle
spiegazioni è l’imperativa
necessità di evitare alla donna
l’elevato rischio di morte
associata a gravidanza e parto
in tarda età.
Esistono numerosi fattori che
influenzano l’età d’esordio della
menopausa:
• differenze razziali, le donne africane
entrano in menopausa prima e le
giapponesi dopo rispetto all’europea.
• abbastanza spesso la figlia somiglia
alla madre nell’età della menopausa.
• La donna italiana mediamente entra
in menopausa attorno ai 51 anni.
Alcuni fattori sembrano ritardare
la menopausa (pubertà tardiva,
uso di contraccettivi ormonali,
gravidanze)
Altri fattori sembrano anticiparla
(fumo e disagio sociale)
Menopausa precoce (POF)
• E’ la cessazione della attività
ovarica prima dei 40 anni di
età. Raramente può essere un
fenomeno transitorio.
• Menopausa prematura prima
di 45 anni.
Menopausa chirurgica
E’ la condizione conseguente all’asportazione
chirurgica delle ovaie e provoca sintomi
maggiori di quelli della menopausa fisiologica”.
Esiste poi la menopausa dovuta a radiazioni o
a chemioterapia per neoplasie,
Questo gruppo di pazienti merita un interesse
particolare.
Sintomi del climaterio
• Fenomeni vasomotori (vampate di calore,
sudorazioni)
• Disturbi neuropsichici: insonnia, astenia,
vertigine soggettiva, depressione, ansia,
irritabilità, ecc.
• Fenomeni atrofici-distrofici delle mucose
genitali, con dispareunia che condizionano la
vita sessuale della donna e disuria (con disturbi
dell’apparato urinario).
• Sintomi a carico dell’apparato osteo-articolare
con dolori articolari diffusi.
Inoltre in questo periodo della vita delle donne
assistiamo anche ad alcuni cambiamenti clinici
ed ematochimici:
• Aumento della circonferenza addominale,e del
peso corporeo.
• Aumento del colesterolo e del LDL-COLES.
• Aumento delle malattie cardiovascolari
• Insorgenza della osteoporosi( un terzo della
popolazione)
• DISAGGIO NELLA VITA SESSUALE.
Come si pongono le donne nei confronti del
cambiamento ormonale e degli anni che passano?
• La menopausa è un evento naturale da
accettare in maniera equilibrata.
• Un qualcosa da nascondere e provare quasi
vergogna, una malattia.
• Un momento in cui si ha paura di scoprirsi
diversa, di essere meno donna, di sentirsi
inadeguata e vulnerabile.
• Al contrario un tempo in cui liberare tutte le
energie per raggiungere nuovi traguardi e
opportunità.
• La percezione dell’evento menopausa è anche
condizionata da fattori etnici, ambientali e
socio-culturali.
Studi antropologici dimostrano che
l’appartenenza ad una particolare realtà può
influenzare l’approccio al cambiamento
ormonale e ai disturbi correlati. Nelle culture in
cui l’atteggiamento verso la menopausa è
negativo, anche i sintomi sono più frequenti e
intensi; al contrario sono minori o comunque
percepiti come poco fastidiosi, quando la
cessazione dei flussi mestruali è vissuta in modo
non particolarmente sfavorevole.
La menopausa è comunque un periodo critico
nella vita della donna, noi come medici non
possiamo rinunciare ad affrontare le problematiche
psicofisiche dovute al declino ormonale, anche
perché è la donna stessa a chiedere supporto e
aiuto.
Per rispondere al meglio ai “nuovi” bisogni è
indispensabile conoscere esigenze e aspettative
della donna, informarla correttamente, favorire
l’ascolto e il dialogo: in altre parole costruire e
ottimizzare una efficace relazione
medico-paziente.
Il dilemma della terapia ormonale
sostitutiva
• La storia della terapia ormonale sostitutiva
inizia nel 1963 in cui il ginecologo Robert
A. Wilson crea una fondazione con
l’obbiettivo di promuovere l’uso degli
estrogeni nelle donne in menopausa, tre
anni dopo scrive un libro”feminine forever”
che indica negli estrogeni il composto
magico capace di mantenere la donna
“attraente” per sempre.
History of HRT in the US
Estrogen
Progestin
1960
1975 - 80
Feminine forever
1966
Tra il 1990 e il 1999
HRT negli USA fu il
prodotto più venduto
2002
2004
Studio WHI 2002
• Lo studio WHI ha capovolto radicalmente i benefici
pubblicizzati per anni della TOS in quanto ha
confermato:
-Un peggioramento nella prevenzione secondaria
della malattia coronarica
- Nessuna efficacia nella prevenzione primaria
- Rischio aumentato di Ictus
- Rischio aumentato di tromboembolia venosa
- Lieve aumento del tumore del seno.
- Nessuna protezione cognitiva e aumento di rischio
di demenza.
• Ricordiamo che il livello di rischio di
queste patologie dovute alla TOS,rientra
nel rischio raro.
• Rischio raro ,significa che l’incidenza è
inferiore o uguale a 10 casi in aggiunta
ogni 10.000 pazienti, per anno.
• non bisogna trasmette il messaggio che la
terapia ormonale sostitutiva abbia fantastici
benefici (come alcuni colleghi raccontano a Porta a Porta o in
altre trasmissioni) e che tutte le donne in menopausa
devono assumerla per evitare i disagi del
climaterio.
• Dall’altra parte non bisogna astenersi a
prescriverla quando la donna necessita della
terapia per indicazioni importanti.
• E’ necessario analizzare caso per caso
privilegiando l’obbiettivo rischio-beneficio.
• Sono passati quasi 8 anni da quella
pubblicazione,che ha acceso
controversie e critiche nel mondo
scientifico, ma le società mondiali
più autorevole nello studio della
menopausa non hanno mai smentito
quelle conclusioni,cercando di
analizzarli e di dare indicazioni precise
alla terapia ormonale:
Indicazioni alla terapia ormonale sostitutiva
secondo le linee guida mondiali (NAMS,EMAS,ECC..)
• Sintomi importanti vasomotori (vampate di calore, sudorazione e
palpitazione) associate a insonnia, astenia, irritabilità ecc. che
condizionano la qualità della vita.(principale indicazione)
• Menopausa precoce.
• Secchezza vaginale con conseguente disagio nei rapporti e disturbi
urinari come la frequenza e l’urgenza, per queste indicazioni
potrebbe essere sufficiente la terapia ormonale locale.
• Osteoporosi, 1 donna su 3 la sviluppa in post-menopausa, la TOS è
approvata per la prevenzione dell’osteoporosi ma non per la terapia,
per cui solo in alcune donne selezionate che presentano i fattori di
rischio che vedremo dopo, possono essere candidate al trattamento.
Non ci sono evidenze scientifiche riguardo a
queste tematiche di beneficio della TOS:
• Prevenzione primaria delle malattie
cardiovascolari, anche se ci sono ipotesi di
“finestra di opportunità” con l’inizio precoce
della terapia.
• Prevenzione secondaria delle malattie
cardiovascolari.
• TOS non è raccomandata per la prevenzione del
deterioramento cognitivo o demenza.
• Dati inadeguati se la TOS iniziata subito dopo la
menopausa può aumentare o diminuire il rischio
di sviluppare la demenza.
• Dati limitati non supportano la TOS per la
malattia di Alzheimer.
Osteoporosi post-menopausale
• La diagnosi avviene tramite MOC.
• E’ indicata in tutte le donne dopo i 65
anni senza fattori di rischio.
• E’ indicata subito dopo la menopausa
nelle donne che presentano i
seguenti fattori di rischio:
1°pazienti che assumono farmaci che
causano perdita ossea(corticostiroidei,
terapia tiroidea ecc.).
2°pazienti con pregressa frattura dopo la
menopausa (non quelle del cranio, ossa
facciale, caviglia, dita).
3°magrezza, BMI< a 19 kg / m2.
4°storia di frattura all’anca in un parente.
5°fumo.
6°eccessivo consumo di alcool.
• Tuttavia è importante sottolineare che , prima di
intraprendere una terapia ormonale sostitutiva è
indispensabile modificare lo stile di vita,proprio in questo
periodo critico (menopausa).
-
Abolire il fumo.
Ridurre alcool.
Controllo del peso corporeo.
Svolgere attività fisica regolare che fa bene a cuore,
ossa e umore.
- Dieta bilanciata.
- Un riguardo alla vitamina D che acquista ogni giorno
indicazioni cliniche importanti.
La menopausa
una
trasformazione
per
rinascere
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