Donna cerca Impresa in EUROPA Analisi di genere nella Trasmissione d’Impresa ad Arezzo LIFELONG LEARNING-LEONARDO da VINCI 2007-2013 In collaborazione con : Comitato per l’Imprenditoria Femminile Camera di Commercio di AREZZO (IFE) Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità Arezzo , 9 Aprile 2008 UN TRASFERIMENTO di TECNOLOGIA L’iniziativa intende collocarsi come un “trasferimento di tecnologia metodologica” a valle di un analogo percorso intrapreso in LOMBARDIA con un Progetto sostenuto da CNA LOMBARDIA, dalla stessa Regione, e UnionCamere. Attraverso il Programma Leonardo il Progetto intende ripetere l’analisi condotta in Lombardia nella provincia di Arezzo, estendere il confronto in ambito europeo e trasferire, nella nostra provincia, gli output prodotti. I PARTNER Europei del PROGETTO UNA GROSSA OPPORTUNITA’ di CONTATTO e CONOSCENZA INTERNAZIONALE per L’IMPRENDITORIA FEMMINILE ARETINA APM (Associazione di Donne Imprenditrici e Manager della Repubblica CECA) ZAVOD META (Associazione delle Donne Imprenditrici e Centro di R&S dell’Imprenditoria femminile di Slovenia) EUROMOB CONSULTING TEAM (Formazione e hosting organization nell’ambito della mobilità transnazionale in Romania ) KLEJNOT TRAINING (Formazione e hosting organization nell’ambito della mobilità transnazionale in Polonia ) I PRINCIPALI STEP del PROGETTO MACRO-AZIONI TEMPI 1. Presentazione ufficiale del Progetto alle Associazioni Imprenditoriali e al territorio aretino 2. Selezione di aziende/imprenditrici in target per la conduzione delle interviste 3. Incontro in Italia con i partner europei per l’avvio del progetto in ambito internazionale APRILE 4. Conduzione, in ambito aretino, di circa 10-12 interviste in profondità da trasformare in Case Histories aziendali significative ai fini della focalizzazione dello scenario 5. Conduzione, di 4 Focus Group in ambito europeo per una contestualizzazione e raffronto di respiro internazionale delle tematiche MAGGIO-LUGLIO MAGGIO-SETTEMBRE I PRINCIPALI STEP del PROGETTO MACRO-AZIONI 6. Elaborazione dei materiali attesi TEMPI LUGLIO-NOVEMBRE quali output del Progetto 7. Disseminazione dei risultati attraverso N° 2 Workshop formativi con Associazioni Imprenditoriali SETTEMBRE-NOVEMBRE 8. Diffusione risultati, sperimentazione del Modello. Preparazione del Convegno finale. DIC.08-GENNAIO 09 9. Organizzazione ad Arezzo di un Convegno finale di respiro europeo sulle tematiche affrontate FEBBR.09 IL TARGET COINVOLTO QUALI IMPRESE – IMPRENDITRICI – IMPRENDITORI ? Le aziende/situazioni in target per l’analisi rientrano nelle seguenti tipologie : imprenditori o imprenditrici che, per età anagrafica, siano sensibili o sensibilizzabili al tema “trasmissione” d’impresa ; imprenditrici che cercano partner per cedere solo parzialmente l’impresa ; aspiranti imprenditrici che vogliano rilevare, in tutto o in parte, un’azienda preesistente, sia in ambito familiare che extra-familiare : imprenditrici che hanno da poco vissuto (o stanno vivendo) il subentro in aziende familiari o comunque hanno rilevato un’azienda preesistente GLI OUTPUT ATTESI GLI STRUMENTI prodotti dal PROGETTO : Lettura di scenario e redazione di Case-Histories del panorama tematico aretino-Analisi sociologica sulle caratteristiche fondanti l’imprenditoria locale Schema di Modello assistito di supporto comprendente un CD ROM di autodiagnosi valutativa circa le tematica oggetto d’indagine (sia per l’azienda-imprenditore CEDENTE che per l’aspirante imprenditrice SUBENTRANTE); Schema di Prodotto Creditizio specifico; Schema più complessivo di servizio di assistenza, formazione, counselling, tutoraggio da parte del mondo dell’Associazionismo d’Impresa, della Formazione Permanente, delle Pari Opportunità che intenderanno sperimentarlo Convegno finale di respiro europeo a lettura complessiva del percorso intrapreso 1. I presupposti del Progetto TRASMISSIONE d’IMPRESA – GENDER GAP 1.1 La Trasmissione d’Impresa (I dati del fenomeno) 1.2 Gender Gap (perché una lettura di genere della tematica) Dati emersi dalla conduzione del Progetto originario oggetto di trasferimento tecnologico: “Donna cerca Impresa”promosso da CNA LOMBARDIA con il contributo di REGIONE e UNIONCAMERE LOMBARDIA - 1.1 La Trasmissione d’Impresa (I dati del fenomeno) Un’intera classe imprenditoriale in via d’estinzione… In Lombardia solo nell’artigianato oltre 3.000 imprese chiudono ogni anno per mancanza di successori più di 15.000 posti di lavoro e interi MESTIERI a rischio in Italia oltre 60.000 imprese all’anno chiudono per mancanza di successori o acquirenti esterni. I lavoratori a rischio, interessati da questo problema oltre 200.000 In Europa si stima che nei prossimi 10 anni il 30% delle imprese sarà interessato al problema della continuità. In Lombardia Il 50% degli attuali imprenditori ha un’età superiore ai 55 anni. La polverizzazione e la commistione IMPRESA-FAMIGLIA complicano la Trasmissione Nel tessuto produttivo lombardo il 97 % delle imprese ha con una media di 5.5 addetti. meno di 20 addetti Il 72 % di esse ha in realtà massimo due addetti Mancanza di strumenti manageriali e finanziari e per affrontare adeguatamente la fase di “dismissione” Mancanza di adeguata visibilità e “rete” relazionale Eccessiva personalizzazione dei problemi quando l’azienda coincide con la famiglia Implicazioni emozionali e psicologiche che rendono le decisioni non sempre oggettive Soggettività elevata dove l’imprenditore tende a sentirsi insostituibile e a spostare più in là possibile la scelta della successione (sindrome dell’immortalità). 1.2 Gender Gap (perché una lettura di genere della tematica) Esistono innegabili differenze di genere in fase di TRASMISSIONE d’IMPRESA, sia che la si analizzi dal lato di chi cede sia da quello di chi subentra, sia che si tratti si successione in ambito familiare si che si tratti di trasferimento a terzi… Dal punto di vista delle donne subentranti: 1. Identificazione del ruolo imprenditoriale con il ruolo produttivo (molto diffusa nella microimprenditoria) ed autoesclusione delle donne da business “a conduzione maschile” per interpretazione del “non saper fare” come “non saper gestire” 2. Minore familiarità e consapevolezza con i ruoli di leadership ed esercizio del potere anche all’interno del business familiare (consuetudine al ruolo di “gregario”) 3. Persistenza di una maggiore difficoltà relativa delle donne nell’accesso al credito,se non garantito da beni materiali, minori “aspettative sociali” relativamente al loro successo imprenditoriale, tutti gli “ostacoli di genere” tipici in fase di start-up… 1.2 Gender Gap (perché una lettura di genere della tematica) Esistono innegabili differenze di genere in fase di TRASMISSIONE d’IMPRESA, sia che la si analizzi dal lato di chi cede sia da quello di chi subentra, sia che si tratti si successione in ambito familiare si che si tratti di trasferimento a terzi… Dal punto di vista delle imprenditrici cedenti: 1. Spesso le imprenditrici di vecchia generazione conducono business “tipicamente femminili”, dove il dipendente impiegato è quasi esclusivamente femminile e la trasmissione ricade nelle problematiche esaminate al punto precedente (la difficoltà di trasferimento si traduce in minor “valore” di cessione quando non in chiusura di attività sane). 2. L’estrema “fluidità” con cui spesso le micro-imprenditrici vivono la propria posizione dentrofuori l’azienda a seconda delle esigenze/incombenze di cura, lungo tutta la loro vita lavorativa, le porta spesso a sottovalutare il momento dell’uscita definitiva con conseguente minore “valorizzazione” del patrimonio da trasferire 2. Gli Obiettivi I MACRO-OBIETTIVI per lo scenario di riferimento PMI Rafforzamento della posizione competitiva delle imprese artigiane e lotta alla mortalità aziendale Sostegno ai processi di innovazione tecnologica e organizzativa Rafforzamento delle azioni positive a sostegno dell’imprenditoria femminile Gli OBIETTIVI specifici del PROGETTO Sensibilizzare gli imprenditori artigiani al tema della trasmissione, in quanto specifica fase imprenditoriale, a valore aggiunto per l’imprenditore a patto che si siano preservate la competitività e la consistenza dell’impresa stessa in vista della continuità Contribuire alla rimozione di stereotipi legati al genere nella gestione d’impresa e favorire l’inserimento e sviluppo di nuove leve imprenditoriali femminili. 3. I Prodotti Progettuali 3.1 3.2 3.3 3.4 Analisi di scenario Schema di Prodotto Creditizio Check-Up autodiagnostico su CD-ROM Modello di Servizio 3.1 Analisi di scenario Stesura e stampa di una Pubblicazione divulgativa circa l’analisi di 11 Case Histories significative rispetto alle tematiche di trasmissione/successione d’impresa al femminile, nella microimprenditoria lombarda. 3.2 Schema di Prodotto Creditizio Scheda di Modello Creditizio-Finanziario agevolato per la Trasmissione/Subentro d’Impresa al Femminile La concessione di Credito potrebbe estrinsecarsi in : VOUCHERS da rilasciarsi a futuri cedenti e rilevatrici/tori per l’acquisizione di consulenze specialistiche finalizzate al passaggio d’impresa CONTRIBUTI a fondo perduto per favorire le trasformazioni societarie nell’ambito di subentri familiari FINANZIAMENTI con provvista bancaria a tasso convenzionato per la copertura degli investimenti connessi all’acquisizione dell’azienda 3.3 Check-Up autodiagnostico su CD-ROM Un ricco“kit” di strumenti di autodiagnosi, per imprenditori ed imprese, composto da 10 Griglie di Autoanalisi e valutazione per Imprese/Imprenditori USCENTI e aspiranti Imprenditrici SUBENTRANTI 3.3 Check-Up autodiagnostico su CD-ROM : lato CEDENTE 3.3 Check-Up autodiagnostico su CD-ROM : lato SUBENTRANTE 3.4 Modello di Servizio Schema di Servizio offerto dalle CNA Provinciali a sostegno delle parti 1° STEP: PRIMO CONTATTO, INFORMAZIONE sul SERVIZIO 2° STEP: ACCOGLIENZA : Lo SPORTELLO per l’ AUTODIAGNOSI (CD-ROM) ed il COLLOQUIO di COUNSELLING orientativo 1° Livello di CONSULENZE “generaliste” Consulenze societarie Consulenze legali Consulenze fiscali Consulenza su fabbisogni formativi specialistici Attivazione di uno sportello di collegamento tra Università e aziende Servizi creditizi generali 3.4 Modello di Servizio Schema di Servizio strutturabile dalle CNA Provinciali a sostegno delle parti 3° STEP: CONSULENZA SPECIFICA e CONSELLING mirato 2° Livello di CONSULENZE “ad personam” attente alle differenze di genere ed ai risvolti psicologi-ambientali della TRASMISSIONE Counselling mirato per aspiranti imprenditrici subentranti (Bilancio di Competenze, Autostima, Leadership....) Accompagnamento pratico al subentro : Formazione Imprenditoriale... Costruzione assistita del Business Plan... Mentoring e Tutoraggio...(Banca interna “MENTORI” da costruire...) 3.4 Modello di Servizio Schema di Servizio strutturabile dalle CNA Provinciali a sostegno delle parti 3° STEP: INTERVENTI TERRITORIALI “sistemici” a supporto INTERVENTI QUADRO sostegno dei percorsi di consulenza individuali A) B) Banche dati Domanda-Offerta Aziende/Imprenditori, alimentate ed arricchite con le indicazioni e profilature di tipo socio-psicologico oggetto del presente Modello Fattibilità di un modello regionale di credito agevolato che sostenga economicamente l’operazione del subentro di proprietà 4. Le risultanze : 4.1 4.2 Lo scenario emergente Il modello di check-up autodiagnostico 4.1 Lo Scenario emergente Di padre in... Genero Imprenditrice in 3 giorni L’azienda di famiglia...perche no ?! Io non c’entro, l’imprenditore è mio marito… Le CASE HISTORIES rilevate Trasferimento di impresa come “regalo di nozze”... Il fattore tecnico come elemento critico vincente Passaggio di testimone parziale Vendere o trasmettere? Dentro e fuori dagli stereotipi Una faticosa conquista di ruolo Tre generazioni a confronto Il passaggio effettivo di consegne da parte del capostipite aziendale (azienda familiare) nel caso di successione da parte di una figlia è LENTO, COMPLESSO e intriso di IMPLICAZIONI di tipo psicologico... La trasmissione del potere decisionale effettivo ad un successore “maschio” appare più lineare e definita, anche al di fuori della famiglia di origine (di padre in genero)... Specularmente le donne intervistate, subentrate in aziende familiari, si riconoscono “titolari d’impresa” dopo un percorso a STEP, che le ha viste conquistarsi progressive aree di autonomia anche e soprattutto attraverso una graduale consapevolezza sul proprio ruolo e potenzialità (scarsa fiducia iniziale in capacità di leadership...) Persistenza del rapporto problematico DONNA-TECNOLOGIA : allo stereotipo che vede le donne più “naturalmente distanti” da skill di tipo tecnico-tecnologico corrisponde un equivalente “spauracchio” da parte delle intervistate rispetto a quelle argomentazioni... Il non “saper fare” o il “non essere credibili a”...si confonde con il “non saper gestire” e diventa motivo di autoesclusione a monte dal business... Maggiore emotività relativa da parte delle donne rispetto alla decisione di subentrare nell’attività familiare... Donne “cresciute in aziende familiari”, in ambiti prevalentemente amministrativi, non si sentono mai pronte ad assumere la titolarità d’impresa, per contro di fronte ad eventi luttuosi e improvvisi sono in grado di capovolgere istantaneamente le proprie aspirazioni di lavoro di carriera e di assumere la responsabilità dell’azienda di famiglia come atto d’amore e di responsabilità verso parenti e dipendenti... Minore enfasi relativa da parte dell’ imprenditrice rispetto al momento del trasferimento d’azienda, con conseguente minore attenzione agli aspetti di valutazione economica dell’attività.... Oggettive difficoltà a trasferire / vendere un’attività artigianaPMI per difficoltà di valutazione del valore e per assenza di canali e contatti con possibili acquirenti... ESIGENZE di SUPPORTO evidenziate : - Partnership-supporto di tipo tecnico/tecnologico per far fronte alla continuità competitiva dei prodotti aziendali... - Assistenza creditizia specifica per “estendere” le possibilità di subentro in azienda ed affrontare i primi oneri finanziari legati alle operazioni societarie di trasferimento e/o acquisizione - Assistenza di tipo psicologico e/o fiscalistico specifico per tutelare patrimoni familiari nel caso di successione da parte di 1 solo erede o coniuge dell’erede... 4.2 Il Modello di check-up autodiagnostico : gli ASSUNTI 1. 2. 3. 4. Non tutte le PMI , a maggior ragione le micro imprese, possono essere effettivamente trasferibili... La “successione” generazionale non è affatto una soluzione naturale, anzi non sempre è la soluzione ottimale… Quand’anche un figlio, e a maggior ragione una figlia, “succede” al fondatore deve sentirsi pienamente legittimato/a a intraprendere il suo percorso imprenditoriale, con il suo stile e le sue argomentazioni... L’approccio alla SUCCESSIONE – TRASMISSIONE d’azienda, in ambito familiare o extra-familiare, non dovrebbe richiedere all’imprenditore/imprenditrice uscente grandi differenziazioni bensì l’assunzione di un percorso analogo... 5. 6. Il trasferimento di un’azienda o ramo d’azienda non è mai soltanto un fatto puramente economico e volerlo costringere in questa categoria di analisi è fuorviante oltrechè riduttivo... Esistono innegabili differenze di genere in fase di TRASMISSIONE d’IMPRESA, sia che la si analizzi dal lato di chi cede sia da quello di chi subentra. Il modello di supporto proposto dal presente Progetto assume questa consapevolezza e utilizza codici di linguaggio, ambiti di analisi e strumenti operativi legati al genere. 4.2 Il Modello di check-up autodiagnostico : i CONTENUTI IMPRESA/IMPRENDITORE cedente Aspirante IMPRENDITRICE entrante 4.2 Il Modello di check-up autodiagnostico : i CONTENUTI IMPRESA/IMPRENDITORE cedente Aspirante IMPRENDITRICE entrante Questionario 1. Il Grado di TRASFERIBILITA’ aziendale Questionario 1. La PROPENSIONE all’Imprenditoria Azienda trasferibile con un suo VALORE identificabile Skill caratteriali MOLTO congruenti con l’identikittipo imprenditoriale Azienda trasferibile dopo necessari accorgimenti Skill caratteriali ABBASTANZA congruenti con l’identikit-tipo imprenditoriale Azienda difficilmente trasferibile Skill caratteriali PER NIENTE congruenti con l’identikit-tipo imprenditoriale Questionario 2. La Predisposizione alla LEADERSHIP di GENERE L’ambiente di partenza (mercato esterno, fornitori, skill, organizzazione interna, IMPRENDITORE uscente ecc.) è OSTILE è NEUTRO è FAVOREVOLE Questionario 2. I PUNTI di FORZA e di DEBOLEZZA COSA SO FARE (bilancio di competenze…) CHE RISORSE HO (su cosa posso contare attorno a me) 4.2 Il Modello di check-up autodiagnostico : i CONTENUTI IMPRESA/IMPRENDITORE cedente Aspirante IMPRENDITRICE entrante Questionario 3. L’ APPROCCIO alla Trasmissione d’Impresa Questionario 3. I BISOGNI prioritari COSA vuole fare l’Imprenditore USCENTE : COSA CERCO / COSA mi MANCA “Monetizzare”… “Rilanciare”… “Mantenere” romanticamente… “Mantenere” dispoticamente.. “Conservare l’occupazione per i dipendenti”… “Creare un autoimpiego per figlio/figlia…” Azienda o settore di business specifico perché…. Risorse economiche…. Competenze tecnico-tecnologiche… Competenze manageriali… Adeguatezza al ruolo-autostima-leaderhip… Supporto e sostegno in fase di avvio (mentor, tutor..) Questionario 4. Le CONDIZIONI della Trasmissione d’Impresa Questionario 4. La MOTIVAZIONE imprenditoriale Richieste economiche… Valutazione di fabbisogni consulenziali… Disponibilità a percorsi di accompagnamento e Tutoraggio… Quanto la MOTIVAZIONE all’esperienza imprenditoriale è ORIGINARIA e CONSAPEVOLE e quanto è INDOTTA dalle aspettative e condizionamenti del contesto familiare e ambientale 4.2 Il Modello di check-up autodiagnostico : i CONTENUTI IMPRESA/IMPRENDITORE cedente Aspirante IMPRENDITRICE entrante Questionario 5. Il CLIMA della Successione in ambito familiare Questionario 5. Il CLIMA della Successione in ambito familiare In quali CONDIZIONI avviene la successione nell’azienda familiare, con quali ruoli, aspettative, comportamenti dal punto di vista dell’imprenditore o imprenditrice uscente… In quali CONDIZIONI avviene la successione nell’azienda familiare, con quali ruoli, aspettative, comportamenti dal punto di vista dell’aspirante o supposta subentrante…