AZIENDA USL RM B
Regione Lazio
PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
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….alcuni dati
6 milioni 743 mila sono le donne vittime di violenza
fisica o sessuale nel corso della vita (1 donna su 4).
La violenza rappresenta la prima causa di morte per
le donne tra i 15 e i 44 anni
Il 25% delle donne in gravidanza subisce violenza;
rappresenta la seconda causa di morte.
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Mariposa è la procedura elaborata ed implementata nel
Pronto Soccorso del Policlinico Casilino per la gestione dei
casi di donne vittime di violenza.
Mariposa garantisce livelli assistenziali costanti in qualsiasi
ora del giorno e in tutti i giorni dell’anno, grazie alla
presenza di professionisti adeguatamente formati.
Mariposa
fornisce
l’informazione
sulle
procedure
diagnostiche e terapeutiche necessarie con modalità che
favoriscano l’adeguata comprensione e la libera scelta della
paziente.
Mariposa prevede la presenza in Pronto Soccorso
dell’Unità Rosa: un’operatrice (infermiera professionale o
ostetrica) che ha seguito un percorso formativo specifico
organizzato dall’Associazione Volontarie Telefono Rosa.
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L’Unità Rosa si dedicherà completamente alla paziente ed
ai suoi bisogni, affiancandola in tutto il percorso.
L’Unità Rosa è riconoscibile dalla spilla contenente il logo di
Mariposa ed il proprio nome.
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Obiettivi
Rispondere alle necessità di accoglienza e assistenza delle
donne vittime di violenza.
Garantire una corretta raccolta degli elementi di prova
attuando un percorso condiviso con l’Autorità Giudiziaria.
Proporre schemi di profilassi verso le malattie sessualmente
trasmesse e la contraccezione orale d’emergenza quando
necessario.
Assicurare alla dimissione una rete di sostegno attorno alla
vittima, con particolare riguardo al suo stato psicologico, per
avviare il percorso di superamento del trauma subito.
Rendere consapevoli tutti gli operatori che la qualità del loro
intervento può favorire o pregiudicare il successivo iter della
vittima.
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TRIAGE E ACCOGLIENZA
CODICE COLORE: in caso di violenza sessuale il codice
colore attribuito dall’operatore di triage non deve essere
inferiore al GIALLO
L’OPERATORE DI TRIAGE:
Accoglie la paziente e l’accompagna in un luogo riservato e
lontano da possibili intrusioni;
Raccoglie le informazioni necessarie alla registrazione dei
dati (se la paziente vuole fornirli);
Avverte immediatamente il medico di guardia del box di
competenza, l’Unità Rosa e la Psicologa che, appena arriverà
in Pronto Soccorso, prenderà in carico la paziente seguendola
in tutto il percorso.
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L’assistenza della paziente si avvarrà di un’equipe medica
comprensiva di tutte le figure professionali di cui può
necessitare: medico di PS, chirurgo, ginecologo, psicologo,
ortopedico, rianimatore. Sarà compito della struttura
garantire l’accesso a specialità non presenti in ospedale.
Tutti gli operatori sanitari
coinvolti, debbono avere un
approccio alla vittima adeguato, ma la psicologa ha senza
dubbio la formazione e gli strumenti più idonei per poter
accompagnare nel percorso la donna.
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ATTEGGIAMENTO DEL PERSONALE SANITARIO
 empatico
 di ascolto attivo
 di sospensione di qualsiasi giudizio
 non interpretativo, non minimizzante, non
enfatizzante
 di apertura e di rispetto nei confronti della
vittima e della sue scelte
 ricordarsi infine che non è compito dei sanitari
accertare la veridicità del racconto o l’attendibilità
della vittima.
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Accortezze e cautele
CONSENSO INFORMATO, da raccogliere all’inizio
dell’iter clinico-strumentale, ponendo estrema attenzione a
creare un contesto opposto a quello della violenza, in cui la
vittima, informata delle indagini a cui verrà sottoposta e
della loro importanza medico-legale, potrà ACCONSENTIRE o
MENO. È fondamentale restituire alla vittima la
possibilità di scegliere.
Evitare che la paziente sia costretta a raccontare l’accaduto
più volte ed ad operatori diversi.
Non rimuovere
inappropriato.
gli
indumenti
della
paziente
in
modo
Evitare di detergere immediatamente graffi e morsi che
possono contenere fonti di materiale genetico.
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Riportare descrizione dettagliata dell’accaduto:
Data, Ora, Luogo
Sequestro in ambiente chiuso e per quanto tempo
Numero di aggressori: sconosciuti, familiari, conoscenti
Presenza testimoni
Assunzione volontaria, involontaria o forzata di sostanze
psicotrope o alcool
Uso di oggetti lesivi durante la violenza
Minacce
Tipo di violenza subita
Condizioni al momento della visita:
Eventuale cambio indumenti
Avvenuta igiene intima
Assunzione di cibo e bevande o di farmaci
Rapporti consenzienti
Visite già effettuate
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Descrizione accurata delle lesioni fisiche, accompagnata da
documentazione fotografica.
Raccolta del materiale probatorio utilizzando un “Kit raccolta
prove”:
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Prelievi:
Test di Gravidanza
HIV – HBV – HCV – VDRL
Alcolemia e ricerca droghe d’abuso (se necessario)
Tamponi
Ricerca nemaspermi
Materiale genetico
Ricerca colturale germi comuni
Interventi terapeutici:
Contraccezione d’emergenza
Profilassi antibiotica
Profilassi antitetanica
Profilassi post-esposizione HIV
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Dimissione
Valutare la dimissibità della paziente
Valutare il possibile rientro a domicilio (in caso contrario attivare
accoglienza presso case-famiglia)
Attivare il follow-up clinico e di supporto psicologico
Al fine di facilitare la raccolta dati, alla chiusura del rapporto di
PS :
in caso di violenza sessuale utilizzare la diagnosi codificata
99583- Abuso sessuale su adulto
in caso di violenza fisica o psicologica utilizzare nella diagnosi
testuale il termine
maltrattamento
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Prima di dimettere verifica se….
(Check List)
Sono stati controllati i dati anagrafici
E’ stato raccolto il consenso informato
È stata raccolta l’anamnesi in maniera completa
È stata eseguita una corretta raccolta del materiale probatorio e
fotografico
È stato eseguito l’esame obiettivo generale e ginecologico con la
descrizione dettagliata delle lesioni presenti
Sono stati eseguiti prelievi ematici, batteriologici e tossicologici, quando
necessari, previo consenso
Sono stati fatti i tamponi per la ricerca degli spermatozoi, del materiale
genetico e per le malattie sessualmente trasmesse
È stata proposta profilassi per le malattie sessualmente trasmesse e per
la contraccezione d’emergenza
È stato inoltrato il referto all’Autorità Giudiziaria
È stato valutata la dimissibità e il possibile rientro a domicilio
È stato attivato un follow-up clinico e psicologico
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“La violenza contro le donne è forse la più vergognosa
violazione dei diritti umani.
E forse la più diffusa.
Non conosce confini geografici, culturali o di stato sociale.
Finché continuerà non potremo pretendere di realizzare un
vero progresso verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace”
Kofi Annan, Segretario Generale Nazioni Unite
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Progetto Mariposa - Presentazione Multimediale