I MENINGIOMI: BREVE ANALISI CLINICOPATOLOGICA E ISTOLOGICA DELLA CASISTICA DELL’IRCCS-OSPEDALE “CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA” DI SAN GIOVANNI ROTONDO NEL CORSO DI 16 ANNI DI ATTIVITÀ. M. Bisceglia (1), L. Dimitri (1), S. Fusilli (1), M. Bianco (2), G. Pasquinelli (1,3), V.A. D’Angelo (2). Divisione di Anatomia Patologica (1) e Divisione di Neurochirurghia (2), IRCCS-Ospedale ”Casa Sollievo della Sofferenza”, San Giovanni Rotondo; Sezione di Patologia Clinica, Policlinico “S. Orsola”, Università degli Studi di Bologna, Bologna (3). Introduzione. • Il meningioma rappresenta il 15-20% di tutti i tumori primitivi del sistema nervoso centrale (SNC) a livello intracranico e il 20-25% di tutti i tumori primitivi a livello intraspinale. • Colpisce principalmente dopo la IV decade di vita. • La sua incidenza annuale è stimata intorno a 6 casi per 100.000 persone. E’ assai raro in età pediatrica. • E’ forse il tumore del SNC di cui sono stati descritti più sottotipi. • La stragrande maggioranza ha comportamento biologico di benignità, gr. I secondo WHO, ma ne sono note anche le varianti atipica (gr. II) e maligna (gr. III). • Presso la Divisione di Anatomia Patologica dell’IRCCSOspedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, dalla data di istituzione della locale Divisione di Neurochirurgia, che risale a poco più di 15 anni fa, sono pervenuti più di 4800 campioni chirurgici bioptici e/o operatori, oltre il 95% dei quali pertinente a patologia del SNC. Materiali e Metodi. • Pur senza trascurare del tutto alcuni dati demografici, presentiamo qui una analisi eminentemente patologica e istomorfologica retrospettiva sul campione globale di meningiomi da noi osservati nel corso di questi anni, considerandone le forme biologiche e i sottotipi, le indagini immunoistochimiche e ultrastrutturali eseguite, le eventuali espressioni differenziative e/o aberranti di linea istogenetica rilevate. • I dati clinico-demografici considerati sono stati solo quelli della divisione percentuale nei due sessi e della distribuzione per decade di età, quella topografica di sede (cranica versus spinale), e alcune peculiarità. • Circa i dati di evoluzione e di comportamento biologico, abbiamo esaminato il numero delle recidive, l’intervallo di tempo trascorso per l’eventuale prima ricomparsa locale, la correlazione tra recidiva e indice di proliferazione (quando disponibile), l’eventuale modificazione di grado nel corso dell’avvenuto processo di recidiva, e le metastasi a distanza. Risultati. • Abbiamo osservato un totale di 764 meningiomi (15.8% dell’intera nostra casistica operatoria neurochirurgica), relativi a 712 pazienti. • La sede è stata nella massima quota dei casi intracranica (666 pazienti; 93.5%), e in minima quota intraspinale (46 casi; 6.5%). Peculiarità clinicopatologiche osservate 2 casi di meningiomi en plaque della base cranica, 2 casi di meningiomatosi (uno intracranico e uno intraspinale), 2 casi di meningioma duplice a insorgenza metacrona (a sede –in entrambi i casi- intracranica e intraspinale),1 caso di meningioma sincrono associato a glioblastoma, 1 caso di meningioma associato a neurinoma dell’VIII n.c., 15 casi di meningiomi asportati con opercoli ossei di teca cranica perché infiltrati, e una decina di menigiomi ectopici (1 caso puro intracerebrale, 2 casi puri intraventricolari, 4 casi puri del nervo ottico, 3 casi intraorbitari, 1 caso intranasale (*esclusi dalla casistica i menigiomi sottocutanei della linea mediana). RMN sequenza spin-echo, T1 con mdc. Lesione espansiva, con disomogeneo enhancement, intrassiale (conferma operatoria), a lento accrescimento, con rimodellamento osseo. Esile strato di corteccia al di sopra della lesione (freccia). In base alla forma biologica i meningiomi sono risultati così suddivisibili: 618 convenzionali-grado I (giudizio morfologico – cfr oltre), di cui 229 transizionali, 171 sinciziali, 146 fibrosi, 24 microcistici, 18 secretori, 14 tra cordoidi, mixoidi e mixocordoidi (insieme considerati - rispettivamente in numero di 6, 3, 5 di ciascun sottotipo), 8 metaplastici (3 lipomatosi, 5 ossificati), 7 oncocitici, 2 rabdoidi, 1 lipoblastico; 83 atipici-grado II; 18 anaplastici o malignigrado III; 26 aggressivi-grado II-III (con sola invasione del parenchima cerebrale, o con solo pattern istologico diffuso e con indice mitotico >1M<4M:10HPF). In base al sesso (F/M) - i pazienti colpiti erano 214 maschi (M= 30%) e 498 femmine (F= 70%), che divisi per decade di vita (D) sono risultati così distribuiti: I-D (0); II-D (1= 1M); III-D (11= 7F/4M); IV-D (41= 29F/12M); V-D (111= 88F/23M); VI-D (187= 129F/58M); VII-D (217= 149F/68M); VIII-D (128= 89F/39M); IX-D (16= 7F/9M). Meningioma cordoide (subset senza infiltrato linfoplasmacitico). Sezione istologica montata. Meningioma misto, lipomatoso e convenzionale fibroso. Le recidive osservate, numericamente e in relazione al grado, sono state 16:618 tra i casi di gr. I (di cui 9 recidivati in 5 anni, 2 plurirecidivi; 7 progrediti alla prima recidiva: 3 atipici, 4 aggressivi – di quest’ultimo gruppo, 2 poi diventati maligni in recidiva successiva), 10:83 tra quelli di gr. II (di cui 5 recidivati in meno di 5 anni, in 1-2 anni, 4 progrediti a gr. II-III, e 2 a gr. III), 5:18 tra quelli di gr. III (4 recidivati in meno di 5 anni, in 1-3 anni), e 2:26 tra quelli definiti “aggressivi” (1 recidivato in gr. III in meno di 5 anni, in 11 mesi). Una sola metastasi a distanza (polmonare) tra i nostri casi (1 caso di grado III), ma abbiamo osservato in revisione anche un altro caso di metastasi di meningioma gr. I, pure rimasto tale nella metastasi a distanza (polmonare), escluso dalla presente casistica. I casi totali studiati con immunoistochimica con marcatori di linea istogenetica sono stati 28, con i seguenti risultati di positività in base ai vari marcatori: EMA 28/28; vimentina 20/20; proteina S100 9/23; CD34 1/19; citokeratine pool (CK) 2/7; Collagene-IV 1/3; CD99 1/3; BCL-2 1/4; GFAP: 0/14. Il valore dell’indice di proliferazione (Ki-67/MIB1), in rapporto ai gradi è risultato il seguente: nel grado I su 64 casi studiati in 35 è stato 5%, in 20 del 6-10%); nel grado II su 19 casi studiati in 7 casi è risultato 5%, in 9 del 6-10%, in 3 >10%; nel grado III su 6 casi studiati è risultato sempre oltre il 10% (>1050%); nel grado II-III (“aggressivo”) su 14 casi studiati in 3 è risultato 5%, in 5 del 6-10%, in 6 >10%. In 7 casi in cui morfologicamente avremmo posto diagnosi di gr. I il MIB1 è risultato >10%: questi casi sono stati qualificati senza grado, con enfasi su un aumentato rischio generico di recidiva (7 casi da sottrarsi alla quota di 618 gr. I di cui sopra). Discussione • Dall’analisi effettuata si rileva una concordanza dei nostri dati demografici con quelli della letteratura, relativi alla prevalenza nel sesso femminile e ai picchi di incidenza nelle V-VIII decadi di vita. • Le percentuali in base al grading sono risultate del 83% (gr. I), 11% (gr. II), e del 6% (gr. III e II-III: maligni e aggressivi, insieme considerati). • Tutti i sottotipi istologici sinora descritti sono stati osservati, tranne quello con ricco infiltrato linfoplasmacitico, che è risultato assente in tutti i nostri casi di meningioma cordoide (di cui è noto esistono 2 subset distinti proprio sulla base della presenza o meno di tale infiltrato). Da un punto di vista immunoistochimico si è osservata la costante positività per vimentina ed EMA ogni qualvolta impiegata. Interessante il riscontro della positività per le CK in relazione al numero delle volte testate (positività in 2/7 casi) e per la proteina S-100 (9:23 casi: focale o diffusa, debole o forte), e quello della costante negatività per GFAP (nessun caso positivo su 14 studiati). Le CK sono state testate prevalentemente nei sottotipi sinciziali o cordoidi, o mixoidi, o microcistico-vacuolati, per la diagnosi differenziale versus un carcinoma metastatico; il CD34, il BCL-2, e il CD99 nei sottotipi fibrosi, come ausilio per la d.d. versus un tumore fibroso solitario o un emangiopericitoma; la GFAP nei sottotipi anch’essi fibrosi in d.d. versus uno schwannoma (osservato un caso dimorfo-composito di meningioma/schwannoma, analogo alla variante periferica perineurioma/schwannoma). Il test con GFAP viene giudicato utile, specie con tumori di grosse dimensioni, che pervengano frammentati e con margini irregolari, nel sospetto di infiltrazione del parenchima nevoso per verificarla e quantificarne l’entità. S100 pr EE EMA Neoplasia intracranica. Sezioni montate in toto. Raro, forse unico, caso composito di meningioma (EMA positivo, a destra) e schwannoma (S100 pr positivo, a sinistra). Al centro EE: noduli del meningioma normalmente colorati e frammenti di schwannoma (istomorfologia di tipo antico) ipocolorati con bordi dipinti allo scopo con pennarello. L’indice di proliferazione lo riteniamo giustificato in molti casi, comunque sempre utile, soprattutto sulla base della esperienza di 7 casi (su 64 “meritevoli” comunque di essere così studiati), esclusi dal gruppo di gr. I, con valore >10% in presenza di indice mitotico non sospetto – circa 2 M:10HPF). Abbiamo tollerato per il gr. I (pur con segnalazione del dato) tutti quei casi compatibili morfologicamente con gr. I, in cui il MIB1 fosse risultato di 6-10%. L’analisi poi del MIB1 nelle recidive ha rivelato che: nelle recidive di meningiomi di gr., rimaste tali, il MIB1 è risultato 5% (3 casi su 3), mentre nelle recidive progredite a gr. II o III, il MIB1 è risultato del15-20% 40% (4 casi su 4); nelle recidive di meningiomi di gr. II, il MIB1 è risultato del 10%, 15%, e 25-30% in 3 casi così studiati di cui uno rimasto atipico, uno progredito a gr. II-III, e uno progredito a gr. III; nelle recidive dei meningiomi di gr. II-III, abbiamo studiato un solo caso, con MIB1 risultato del 10%; nelle recidive dei meningioni gr. III, in 3 casi studiati, il MIB1 è risultato sempre alto variando dal 20-2550%. L’analisi ultrastrutturale è stata impiegata complessivamente - in rapporto alla problematica del menigioma- 14 volte: 4 volte per la d.d. istologica tra metastasi di carcinoma e meningioma anaplastico (e viceversa in 2 casi di metastasi per escludere il meningioma), 1 volta per la d.d. tra sarcoma meningeale e meningioma maligno, 1 per la d.d. tra meningioma e un emangiopericitoma (e viceversa in 2 casi di emangiopericitoma per escludere il meningioma), e 4 volte per la d.d. di meningioma versus schwannoma. Correlando i reperti della positività della proteina S100 con la ME, possiamo dire che, con la eccezione del caso citato di neoplasia composita meningioma/schwannoma, in nessun caso di meningioma S-100+ è stata documentata differenziazione fenotipica ultrastrutturale in direzione schwanniana. Di un certo interesse, poi, crediamo, sia il rilievo ultrastrutturale di materiale similmembrana basale riscontrato in 2 casi su due studiati, con il dubbio di meningioma versus emangiopericitoma, definiti entrambi atipici sulla base dei parametri istologici standard. Desmosomi intercellulari. Cellula tumorale con avvolgimenti citoplasmatici. Analisi in ME. Aspetti ultrastrutturali di meningiomi. Materiale recuperato dalla paraffina. Materiale simil-membrana basale (meningioma atipico). C. tumorale con vacuolo chiaro da lipidi estratti (m. lipoblastico) e numerosi processi citoplasmatici. Il comportamento biologico, rilevato dai soli dati istologici presenti nell’archivio di Anatomia Patologica, è risultato coerente con i dati biologici della letteratura, con % di recidiva del 2.6% per i meningiomi di grado I (esclusi i 7 non graduati – cfr sopra), e del 11% per quelli atipici (gr II) e aggressivi (gr II-III) insieme considerati, e del 28% per i casi di gr. III. Abbiamo dato importanza (negli ultimi 10 anni) all’indice di proliferazione Ki-67/MIB1, riportando il valore rilevato, con enfasi nei casi con valore superiore a 7-8%. Le 2 metastasi a distanza sono state rilevate entrambe al polmone, una da tumore primitivo gr. I (visto in consulto, escluso dalla casistica) e l’altra da tumore primitivo grado II-III, con grado conservato anche nella localizzazione secondaria). Conclusione. Il meningioma è una neoplasia di facile diagnosi nella maggior parte dei casi. Di più difficile interpretazione può essere la valutazione del grading. La diagnosi morfologica può risultare ardua – senza l’ausilio della immunoistochimica e occasionalmente dell’analisi ultrastrutturale – in alcuni casi di meningiomi atipici o maligni. Bibliografia Bisceglia M, D'Angelo V, Parisi S, Lelli G, Pasquinelli G, Cenacchi G, Giangaspero F. [Primary tumors of the central nervous system: histogenetic classification, grade of malignity, clinico-pathologic features, and therapeutic criteria] [Article in Italian]. Pathologica. 2000;92:534-61. Kleihues P & Cavenee WK. Pathology & Genetics. Tumours of the Nervous System. WHO. IARCPress, Lyon, 2000. pagg. 175-184.