VITA QUOTIDIANA
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Barthélémy l’Anglais, De proprietatibus
rerum, BnF, Français 9140, f. 186v
(online
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15/10/2013)
Ugo Caleffini, Croniche 1471-1494, Ferrara,
Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia
Patria, 2000.
Bonvesin da la Riva, Le meraviglie di Milano, a
cura di G. Pontiggia, Milano, Bompiani, 1974.
Girolamo Ferrarini, Memoriale estense (14761489), a cura di P. Griguolo, Rovigo, Minelliana,
2006.
Dino Compagni, Cronica, a cura di D. Cappi,
Roma, Isime, 2000.
Marin Sanudo <il Giovane>, Le vite dei dogi,
1474-1494, Padova, Antenore, 2 voll.
Giovanni Villani, Nuova Cronica, a cura di G.
Porta, Parma, Guanda, 3 voll.
B. Guenée, Storia e cultura storica nell’Occidente
medievale, Bologna, il Mulino, 1991.
Id., Storia, in Dizionario dell’Occidente medievale.
Temi e percorsi, a cura di Jacques Le Goff e
Jean-Claude Schmitt, 2 voll., Torino, Einaudi,
2004, vol. II, pp. 1120-1133 (ed. orig.
Dictionnaire raisonné de l’Occident médiéval,
Paris, Fayard, 1999).
Salimbene de Adam, Cronica, trad. G. Tonna, intr.
M. Lavagetto, Reggio Emilia, Diabasis 2006, p. 3.
«Nell’anno 1192 – al tempo dell’imperatore
Enrico – ci furono tante piogge con tronate e
fulmini e tempesta, come non è ricordo
alcuno per i tempi addietro. E cadevano giù
dal cielo, insieme alla pioggia, sassi della
grossezza di uova, quadrangoli: e guastarono
gli alberi e le vigne e le biade e sì uccisero
molta gente.
E ancora volavano per l’aria corvi e uccelli
innumerabili, con questo tempo: e si
recavano nel becco carboni accesi – e ci fu
«Sempre nei riguardi della Chiesa romana
esercitò Enrico dura tirannia. E quando morì,
Innocenzo terzo si oppose vivamente a che
fosse eletto suo fratello Filippo e parteggiò per
Ottone, figlio del duca di Sassonia. Ad Aquileia
lo fece coronare re di Alemagna.
Papa Innocenzo terzo l’era un om prode e forte:
e diceva ch’el tenea in mano le due spade,
cioè la spirituale e la temporale. E difese
Federico fanciulletto, re di Puglia e di Sicilia.
E dapprima consacrò Ottone e poi lo depose per
la so’ malvagità e tracotanza e fece imperatore
«[…] ci fu un violento terremoto nella città di
Reggio, nel mentre che messer Nicolò, vescovo
di Reggio, predicava nel Duomo di Santa Maria.
E questo terremoto si avvertì per tutta la
Lombardia e la Toscana. Ed era detto
comunemente el terremoto de Bressa, ché ivi si
fé sentire più forte. E i Bresciani uscivano dalla
città e dimoravano fora nei padiglioni, per tema
che gli edifici cadessero. E molte case, torri e
castella crollarono per via di quel
sommovimento. E si erano i Bresciani così
abituati a quel tremulare che, quando cascava
«Era solita mia madre contarmi che al tempo
de ’sto grande terremoto io mi giacevo in
culla: e che lei si era presa su le due mie
sorelline, una di qua e una di là sotto
l’ascella e aveva abbandonato me nella
cuna ed era corsa a casa del padre e della
madre e dei so’ fradei.
Aveva paura, come dice, che el battisteri’ le
cascasse apertamente in cò: lì vicino si
trovava la mia casa…».
«E per questa ragione io non le volevo bene
tanto apertamente: ché doveva curarsi più
di me, maschio, che non delle figliole.
Ma lei diceva che erano più facili da portar
via, essendo già grandicelle». Ivi, pp. 8-9.
«A dì mercuri 5 de zugno [1476], primo mercori
doppo le Pentechoste, dummente fossi in la
botega de maestro Laurentio barbiero, la qual
conduxe ad afficto da Bernardino da Corlo per
anni 5 et suo compagno è Casano da Lodi, mio
barbiero, et questo presente anno è che l’à
comenzà lo afficto; dicto Casano comenzò
innanti Nadale a lavarme la testa e promissili
dare ducati uno e mezo a l’anno. Intixi dire per
nova, qual dicono essere verissima, che la
domenica proxima passata, che fu a dì 2 de
zugno, una gran quantità de homeni bolognesi
suso la piaza de Modena comenzono a cridar
«A dì 6 zugno [1476] intixi per certo che al
presente el morbo è a Roma et a Ravena.
A dì veneri 7 de zugno maestro Zoanne del
Vescovo mio [vi]cino fu adoctorato in le arte et
credo etiam medexina. Et con lui cenò alcuni,
fra li quali li fu lo rectore deli artisti Zacharia
Zambotto et uno doctore del Bruno et quello di
Chari.
[…]
A dì marti *** zugno intixi che Parisse dal
Bondeno era stà messo in prexone et haveva
habuto dela corda in castello vechio di Ferrara.
Renaissance Erbals
Smithsonian Institution Libraries (digital
collection)
http://www.sil.si.edu/digitalcollections/herbals/
index.htm
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