Indole
autobiografica
delle Memorie
dell’Oratorio
1
L’Oratorio come punto focale 1
DB non vuole innanzitutto tracciare la
storia della propria vita,
 ma la vicenda e l’identità dell’Oratorio:

– ispirazione iniziale
– destinatari
– condizioni favorevoli e contrarie
– elementi distintivi della missione del metodo
– connotazioni caratteristiche
2
L’Oratorio come punto focale 2

Le MO si differenziano dai racconti
precedenti
– Quelli si concentravano su motivi e vicende
legate al “Catechismo” diventato “Oratorio”:
finalità, articolazione, attività, operatori,
risultati;
– Erano destinati ad autorità e pubblico,
sostenitori e benefattori;
– Senza collegamento con la storia interiore
dell’autore.
3
L’Oratorio come punto focale 3

Nelle MO, a livello narrativo, la storia
dell’Oratorio si allaccia alla storia interiore
– del narratore
– e dei discepoli-continuatori

dal passato è protesa verso il futuro

ed ha una funzione normativa
4
Gli interlocutori del discorso 1
I «carissimi figli Salesiani»
 «con proibizione di dare pubblicità a
queste cose sia prima sia dopo la mia
morte»
 Dunque:

– Trasmissione di un patrimonio familiare e
intimo (condiviso da autore e lettori)
– Formazione e animazione: una missione,
un’identità, un metodo.
5
Gli interlocutori del discorso 2

DB trascina i destinatari nell’avventura di queste
Memorie: li fa diventare parte attiva
– In quanto discepoli che condividono la prospettiva in
cui si colloca la narrazione di conquista di una
identità;
– In quanto interlocutori ai quali chiede di accettare la
propria visione dei fatti (storica e personale, reale e
poetica)

La presenza dei lettori condiziona la strategia
narrativa di DB (con essi dialoga)
6
Finalità del lavoro di scrittura 1
«Servirà di norma a superare le difficoltà
future prendendo lezione dal passato»
 «servirà a far conoscere come Dio abbia
egli stesso guidato ogi cosa in ogni
tempo»
 «servirà ai miei figli di ameno
trattenimento, quando potranno leggere le
cose cui prese parte il loro padre…»

7
Finalità del lavoro di scrittura 2

La motivazione alla scrittura è tanto più
necessaria e interna al testo quanto meno
questo è o si vuole “letterario”

Essa rimanda a un “fuori testo” che è
caratteristico del genere autobiografico
8
Finalità del lavoro di scrittura 3

5 motivazioni delle scritture
autobiografiche:
1.
2.
3.
4.
Richiesta di un’autorità o di altri,
Difesa,
Affermazione della propria identità,
Trasmissione di testimonianza,
insegnamento, valori, esperienze esemplari,
5. L’avvicinarsi della vecchiaia: recupero del
passato
9
Finalità del lavoro di scrittura 4

Queste finalità spingono DB a orientare la
scrittura facendo:
– Una costruzione rievocativa molto complessa e
articolata,
– Che va oltre la descrizione dell’Oratorio (opera con
finalità e metodo propri);
– È uno sguardo prospettico di tipo teologico-ideologico,
– Che ricollega la genesi dell’Oratorio ad una traiettoria
interiore e “spirituale” (vocazionale e missionaria)
10
L’inizio del racconto 1

Le MO iniziano con la nascita di DB:
– Un orizzonte di storia provvidenziale
– Una vicenda personale è caricata di un significato che
ne trascende la singolarità.

Al di là dello scritto c’è Dio che governa la storia
singolare e sociale in prospettiva salvifica,
suscitando vocazioni e ispirando cammini,

Ma c’è anche un soggetto umano narrante
11
L’inizio del racconto 2

Secondo inizio: il sogno dei 9 anni
(racconto dettagliato e drammatizzato)

Si inserisce nel testo come il vero inizio
della “memoria” oratoriana

Determina la suddivisione in decadi
12
Eventi-simbolo nelle MO

Il sogno dei 9 anni:
– anticipa significati, strategie, strutture;
– offre lo schema dell’organizzazione retorica delle MO
finalizzata agli intenti dell’autore

L’incontro con Bartolomeo Garelli: al centro
cronologico e simbolico di tutte le MO (2 dec., c.
12)

L’orfanello della Valsesia (3a dec., c. 7):
Conclude di fatto l’arco narrativo prefigurato nel sogno dei 9
anni…
13
La mancata conclusione

3a dec., c. 8: frattura narrativa, variante della
scrittura rispetto all’unità compositiva prec.

Cade la trama e l’intrigo:
– Una serie di eventi cronologicamente ordinati, ma
senza intreccio narrativo,
– e senza il coinvolgimento personale e intimo del
racconto precedente;
– quadretti narrativi poco significativi per la vocazione
oratoriana (finale scialbo: il Grigio).
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Procedimenti autobiografici 1

Le autobiografie: sforzo per dare unità e senso,
storicità, al proprio vissuto

DB, a partire dalle prospettive che lo guidano nel
presente
– Ricostruisce i fatti del passato attribuendo loro un
senso
– Rivela a sé e a noi quanto è stato aiutato o ostacolato
nella costruzione della vocazione oratoriana
– e quanto relazioni ed esperienze sono diventate parte
della sua coscienza e metodo
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Procedimenti autobiografici 2

DB trasforma l’esperienza rivisitata in una
risorsa che gli permette di costruire un
“sapere” spirituale e pedagogico per i
lettori

Complesse dinamiche di memoria,
selezione e interpretazione dei fatti,
organizzazione di essi in una trama,
secondo un significato superiore unitario
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Procedimenti autobiografici 3

Operazione di filtratura delle vicende, nella
ricostruzione di un tratto di vita attorno al
nucleo unificante della vocazione/missione
oratoriana

Una coscienza “di secondo livello”: il
ritorno sui propri passi per riconoscere i
legami di significato e di sbocco armonico
dei vari elementi
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Procedimenti autobiografici 4

È un lavoro di autoformazione, in cui DB:
– percependo in modo diverso gli eventi del
passato e agendo su di essi,
 cioè ricollegandoli alla storia dell’Oratorio
 e organizzandoli su questo significato unitario,
– di fatto dà un contenuto nuovo ad eventi
vissuti senza tale percezione globale
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Procedimenti autobiografici 5

Il processo di SELEZIONE è attuato:
– sui FATTI
 scegliendo quelli più significativi per il senso
globale e scartandone altri
– sui loro SIGNIFICATI
 interpretandoli in prospettiva teologica e secondo
preoccupazioni che lo muovono nel presente
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Procedimenti autobiografici 6

Un processo di ORGANIZZAZIONE degli
avvenimenti in base al peso dato a
ciascuno nella ricostruzione del disegno
unitario che tutti li supera
Da questa progettazione nascono la trama e
l’intreccio che reggono la strategia
narrativa del suo racconto
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Procedimenti autobiografici 7
Uno sguardo retrospettivo che rivela
l’intima connessione tra vicende vissute in
diversi piani temporali (infanzia,
giovinezza, maturità e presente del
narratore)
 Si privilegia il punto di arrivo della storia,
si dà senso a tutti gli episodi
organizzandoli in una totalità intelligibile

21
Procedimenti autobiografici 8

Alla conclusione del percorso narrativo il
testo delle MO ci appare
– una continua ricerca ed evidenziazione di
prefigurazioni dei tratti caratteristici
dell’Oratorio
– nel tessuto di una esistenza che l’autore sente
segnata da una vocazione divina
(situazioni che anticipano l’Oratorio; personaggi
rappresentativi di stile e metodo oratoriano)
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