Dal territorio alla
comunità politica:
cittadini, associazioni,
comitati, partiti ed enti
locali
Caserta, 17 gennaio 2014
lezione del prof. Rocco D’Ambrosio,
docente di Filosofia politica e direttore della Didattica
Facoltà di Scienze Sociali della
Pontificia Università Gregoriana di Roma
Direttore delle Scuole di Cercasi un fine
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Di cosa
parliamo?
- vediamo i termini…
- territorio
- comunità politica
- gruppi
- cittadinanza attiva
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il territorio
Col termine territorio
si designa una superficie delimitata in rapporto
ad un sistema attivo.
Il limite o confine non è necessariamente lineare
e ben definito.
Il riferimento al “sistema attivo” e al “confine”
distingue il concetto di territorio da quello più
generale di “ spazio ” , che a differenza del
territorio può essere anche a molte dimensioni e
quindi meramente astratto.
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R. GUGERT
per capire il territorio
individuare i
soggetti del territorio,
la loro
storia,
la loro
natura
e i loro
fini
le loro interazioni
la dimensione antropologica e quella etica
Luigi STURZO (1871-1958)
«Che cos'è infatti la politica se non l'organizzazione e la
garanzia della produzione, della distribuzione della
ricchezza, la protezione del paese, i mezzi per sviluppare
l'industria, i mestieri, la cultura, le arti?
E' l'ordine terreno e il benessere necessario agli uomini per
vivere».
(Politica e morale)
per capire territorio e
comunità politica….
- liberarsi dai pregiudizi sulla
politica
- partire dalla propria natura
relazionale …
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un percorso di formazione
Soggetto
Relazione
Contesto
PUG - Rocco D'Ambrosio - some rights reserved 2013
la partecipazione: fondamenti antropologici
la politica parte dalla persona/e. - chi sono?
Aristotele: “l'uomo per natura è un essere socievole [zoon politikon]”
la politica e il comportamento della persona/e
- che devo fare?
la polis, la città, è il luogo della massima realizzazione di sé
i pilastri della politica sono
l’educazione
paideia
la costituzione
l’amministrazione
Partecipare alla
vita politica:
quando, dove,
come
Quando partecipare
Mantenersi
informati
attraverso i mezzi
di informazione
Cercare
di
convincere
gli
altri della bontà
del proprio punto
di vista
Assistere
a
manifestazioni
pubbliche
(riunioni,
cortei…)
Discutere
di
questioni
politiche
con
amici,
vicini,
colleghi
Esercitare
regolarmente il
diritto di voto
Segnalare
alla
comunità
problemi
di
interesse
generale
Iscriversi a partiti
o
movimenti
politici
Contattare organi
di governo o
personale
politico
Partecipare
a
campagne
elettorali
(volantinaggio,
raccolta
fondi,
organizzazione…)
Prendere parte a
iniziative
di
tutela
della
comunità
(petizioni,
raccolta firme…)
Prendere parte a
manifestazioni di
protesta
(occupazioni,
marce, blocchi..)
Svolgere attività
nei
partiti
e
movimenti
politici
la cittadinanza attiva
«Cittadinanza attiva è la capacità dei cittadini di
organizzarsi in modo multiforme, di mobilitare
risorse umane, tecniche e finanziarie, e di agire
nelle politiche pubbliche con modalità e strategie
differenziate, per tutelare diritti e prendersi cura
dei beni comuni, esercitando a tal fine poteri e
responsabilità».
Giovanni MORO, Azione civica. Conoscere e gestire le organizzazioni
di cittadinanza attiva
educare alla politica
Bisogna curare assiduamente la educazione civica e politica, oggi
particolarmente necessaria, sia per l'insieme del popolo, sia
soprattutto per i giovani, affinché tutti i cittadini possano
svolgere il loro ruolo nella vita della comunità politica. Coloro che
sono o possono diventare idonei per l'esercizio dell'arte politica,
così difficile, ma insieme così nobile. Vi si preparino e si
preoccupino di esercitarla senza badare al proprio interesse e a
vantaggi materiali. Agiscono con integrità e saggezza contro
l'ingiustizia e l'oppressione, l'assolutismo e l'intolleranza d'un solo
uomo e d'un solo partito politico; si prodighino con sincerità ed
equità al servizio di tutti, anzi con l'amore e la fortezza richiesti
dalla vita politica.
Gaudium et Spes, 75
per una nuova classe dirigente
maturità personale, psicologica ed etica
formazione
La carica rivela l’uomo. Aristotele
competenze professionali
Rex illiteratus quasi asinus incoronatus
partecipazione
responsabilità
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partecipazione a diversi livelli
I care. L. Milani
Custodire… (papa Francesco)
la fedeltà al mandato ovvero la responsabilità
Rispondere delle conseguenze prevedibili
del proprio agire. Max Weber
La città e…
Francesco
Francesco (1936)
La nuova Gerusalemme, la Città santa (cfr Ap 21,2-4), è la meta
verso cui è incamminata l’intera umanità. È interessante che la
rivelazione ci dica che la pienezza dell’umanità e della storia si
realizza in una città. Abbiamo bisogno di riconoscere la città a
partire da uno sguardo contemplativo, ossia uno sguardo di fede
che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade,
nelle sue piazze. La presenza di Dio accompagna la ricerca
sincera che persone e gruppi compiono per trovare appoggio e
senso alla loro vita. Egli vive tra i cittadini promuovendo la
solidarietà, la fraternità, il desiderio di bene, di verità, di giustizia.
Questa presenza non deve essere fabbricata, ma scoperta,
svelata. Dio non si nasconde a coloro che lo cercano con cuore
sincero, sebbene lo facciano a tentoni, in modo impreciso e
diffuso.
Evangelii gaudium, 2013, n. 71
Francesco (1936)
Nuove culture continuano a generarsi in queste enormi geografie
umane dove il cristiano non suole più essere promotore o
generatore di senso, ma che riceve da esse altri linguaggi, simboli,
messaggi e paradigmi che offrono nuovi orientamenti di vita,
spesso in contrasto con il Vangelo di Gesù. Una cultura inedita
palpita e si progetta nella città. Il Sinodo ha constatato che oggi
le trasformazioni di queste grandi aree e la cultura che esprimono
sono un luogo privilegiato della nuova evangelizzazione.[61] Ciò
richiede di immaginare spazi di preghiera e di comunione con
caratteristiche innovative, più attraenti e significative per le
popolazioni urbane. Gli ambienti rurali, a causa dell’influsso dei
mezzi di comunicazione di massa, non sono estranei a queste
trasformazioni culturali che operano anche mutamenti significativi
nei loro modi di vivere.
Evangelii gaudium, 2013, n. 73
Francesco (1936)
Come sono belle le città che superano la
sfiducia malsana e integrano i differenti, e
che fanno di tale integrazione un nuovo
fattore di sviluppo! Come sono belle le città
che, anche nel loro disegno architettonico,
sono piene di spazi che collegano, mettono
in relazione, favoriscono il riconoscimento
dell’altro!
Evangelii gaudium, 2013, n. 210
La città e…
Giorgio La Pira
le città - 1
Giorgio La Pira (1904-1977)
docente universitario,
costituente, sindaco,
profeta di pace e di unità dei popoli
Le città sono “unità viventi” – veri microcosmi nei quali si
concentrano valori essenziali della storia passata e veri
centri di irradiazione di valori per la storia futura – con le
quali si costituisce l’intiero tessuto della società umana,
della civiltà umana. (…) Ogni città è una città sul monte, è
un candelabro destinato a far luce al cammino della storia.
Ciascuna città e ciascuna civiltà è legata organicamente,
per intimo nesso e intimo scambio, a tutte le altre città ed a
tutte le altre civiltà: formano tutte insieme un unico
grandioso organismo. Ciascuna per tutte e tutte per
ciascuna.
dal discorso tenuto al Convegno dei Sindaci delle capitali di tutto il mondo,
Firenze, 2 ottobre 1955
le città - 2
Giorgio La Pira (1904-1977)
docente universitario,
costituente, sindaco,
profeta di pace e di unità dei popoli
Storia e civiltà si trascrivono e si fissano, per così dire, quasi
pietrificandosi, nelle mura, nei templi, nei palazzi, nelle case,
nelle officine, nelle scuole, negli ospedali di cui la città consta.
Le città restano, specie le fondamentali, arroccate sopra i
valori eterni, portando con sé, lungo il corso tutto, dei secoli e
delle generazioni, gli eventi storici di cui esse sono state attrici
e testimoni. Restano come libri vivi della storia umana e della
civiltà umana: destinati alla formazione spirituale e materiale
delle generazioni venture. Restano come riserve mai esaurite
di quei beni umani essenziali – da quelli di vertice, religiosi e
culturali, a quelli di base, tecnici ed economici – di cui tutte le
generazioni hanno imprescindibile bisogno.
dal discorso tenuto al Convegno dei Sindaci delle capitali di tutto il mondo,
Firenze, 2 ottobre 1955
le città - 3
Giorgio La Pira (1904-1977)
docente universitario,
costituente, sindaco,
profeta di pace e di unità dei popoli
La città è lo strumento in certo modo appropriato per superare tutte le
possibili crisi cui la storia umana e la civiltà umana vanno sottoposte nel
corso dei secoli. La crisi del nostro tempo – che è una crisi di
sproporzione e di dismisura rispetto a ciò che è veramente umano – ci
fornisce la prova del valore, diciamo così, terapeutico e risolutivo che in
ordine ad essa la città possiede. Come è stato felicemente detto, infatti,
la crisi del tempo nostro può essere definita come sradicamento della
persona dal contesto organico della città. Ebbene: questa crisi non
potrà essere risolta che mediante un radicamento nuovo, più profondo,
più organico, della persona nella città in cui essa è nata e nella cui
storia e nella cui tradizione essa è organicamente inserita.
dal discorso tenuto al Convegno dei Sindaci delle capitali di tutto il mondo,
Firenze, 2 ottobre 1955
Grazie!
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Rocco D’Ambrosio
piccola bibliografia
 D’AMBROSIO R. - P. PELLEGRINI, Una Chiesa al passo con i tempi.
Riflessioni sul magistero sociale cattolico, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani
2013
 D’AMBROSIO R., La storia siamo noi. Tracce di educazione politica,
Cittadella, Assisi 2011.
 D’AMBROSIO R., Come pensano e agiscono le istituzioni, EDB, Bologna
2011.
 D’AMBROSIO R., Cercasi profeti. Appunti su cattolici e società italiana ,
meridiana, Molfetta 2010.
 D’AMBROSIO R., Il potere e chi lo detiene, EDB, Bologna 2008.
 D’AMBROSIO R. - PINTO R., La malpolitica, Di Girolamo, Trapani 2009

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Lezione del 10-01-2014 (prof. Rocco D`Ambrosio)