LE CULTURE DI INTERNET Fausto Colombo Mario A. Maggioni Indice • Introduzione: una prospettiva teorica • I meccanismi di sviluppo di Internet (rete con più equilibri vs pubblico-privato) • Le logiche di Internet • Due questioni esemplari – il caso degli open sources – Il ruolo dell’utente • Conclusioni Una prospettiva teorica • In questo intervento cerchiamo di dare conto di un mutamento di clima verificatosi negli studi su Internet dell’ultima generazione. • Le nuove tendenze sono caratterizzate da due fattori: – messa in crisi del paradigma storiografico puro – presenza di forti conflittualità interpretative Crisi del paradigma storiografico puro • La storia (le storie) di Internet subisce un passaggio che ricorda quello della genealogia foucaltiana: dalla domanda sulle cause lineari alla domanda sulle possibili alternative che sono via via decadute. • La domanda che si tende a porsi oggi è perché Internet ha la sua forma attuale? Forti conflittualità interpretative Si scontrano in modo assai forte ipotesi di per sé autoescludenti: • sulle radici (neoliberale per alcuni; compartecipativa e democratica per altri) • sullo statuto comunicativo (autenticamente interattivo o nascostamente monodirezionale) • sulla capacità valoriale (strumento di trasmissione di valori autentici, strumento di trasmissione di valori negativi, anarchia confusiva) Forti conflittualità interpretative (2) Di fronte a queste proposte autoescludenti, proponiamo di ricorrere al paradigma della complessità, riconoscendo a Internet un radicamento in profondità e in ampiezza con la società di cui è espressione: • in profondità, in quanto il suo sviluppo deriva dalla sovrapposizione di istanze e di tendenze di diversa periodicità; • in ampiezza, perché Internet si connette a processi evolutivi di assoluta rilevanza sia sotto il profilo tecnologico (la digitalizzazione) sia sotto quello economico-sociale (globalizzazione). I meccanismi di sviluppo di Internet Internet, come e più più di altre tecnologie, può essere vista come un bene di cui è difficile distinguere le tre fasi Schumpeteriane (invenzione, innovazione, diffusione). Ancor di più Internet costituisce una realtà in continua evoluzione il cui significato deve essere reinventato - e costantemente reinventato - insieme alla sua stessa tecnologia. I meccanismi di sviluppo di Internet (2) Per Internet (ed in particolare per le sue fasi di nascita e sviluppo da metà degli anni ‘70 fino ai primi anni 90) è difficile tracciare un confine fra produttori e consumatori: gli utenti sono a loro volta co-produttori (o co-sviluppatori). Essi dunque contribuiscono a determinare non solo le caratteristiche tecniche ma anche, e soprattutto il fine e il significato della rete. I meccanismi di sviluppo di Internet (3) • Il primo utilizzo della rete ARPANET per la comunità accademica statunitense (metà degli anni ‘60) fu quello di collegare un molteplicità di College ed Università degli Stati Uniti ad un piccolo numero di Supercomputer (finanziati dalla NSF) localizzati un poche grandi Università • L’utilizzo di queste risorse richiese però un parallelo (a volte superiore scambio parallelo di “metamessaggi” fra gli utenti, richieste di chiarimenti, commenti, domande, risposte, etc. (Request For Comments del Network Working Group, primi anni ‘70) I meccanismi di sviluppo di Internet (4) • I programmi di posta elettronica (e-mail) sviluppatasi nella prima metà degli anni ‘70 espansero questa funzione facendola diventare l’utilizzo più comune di internet prima della nascita del World Wide Web (sviluppata al CERN di Ginevra nei primi anni ‘90) Lo sviluppo di Internet: modelli di rappresentazione E’ possibile rappresentare lo sviluppo di Internet nell’ultimo decennio attraverso trends che mostrano le connessioni con tendenze di ordine più generale, pertinenti con i processi di globalizzazione dell’offerta. Nelle figure seguenti è rappresentato lo sviluppo dei links in relazione alle aree geografiche, rispettivamente per quanto concerne i rapporti fra Continenti e fra Paesi Internet hyperlinks, anno 1993 MACRO prospettiva 1 ASIA EUROPA NORD AMERICA 13 SUD AMERICA OCEANIA 7 3 Internet hyperlinks, aprile 2002 MACRO prospettiva 1 ASIA 27 4 7 10 NORD AMERICA 23 5 OCEANIA 1 1 4 12 19 EUROPA 3 1 SUD AMERICA 1 Internet hyperlinks, anno 1993 MICRO prospettiva Internet hyperlinks, aprile 2002 MICRO prospettiva Internet hyperlinks, aprile 2002 MICRO prospettiva 2 Internet come bene di club Internet può essere descritto secondo le categorie dell’analisi economica come un bene di club, cioè un bene intermedio fra uno privato ed uno pubblico, soggetto ad esternalità positive di rete. Internet è infatti un bene (una rete: cioè un’insieme di nodi e connessioni) • il cui consumo, pur non essendo soggetto a rivalità stretta, è pur sempre soggetto ad effetti di congestione. • il cui accesso può essere regolato tramite procedure di esclusione di alcuni utenti a tutta o ad una parte di essa In questo senso: • Internet potrebbe configurarsi come una rete esclusiva; • ma, al contrario, la presenza di esternalità positive di rete fa si che coloro che partecipano alla rete abbiano interesse all’ingresso di nuovi membri. Le logiche di Internet Per “logiche di Internet” intendiamo le prospettive ideali e/o ideologiche che permeano le principali tipologie di soggetti protagonisti dello sviluppo di Internet, sia per quanto concerne la sua struttura che per quanto riguarda i suoi contenuti. Potremmo dire che ciascuna di queste logiche appartiene a una particolare agenzia sociale che ha svolto un ruolo centrale in una o più fasi dello sviluppo della rete, sia nel progettarne l’offerta, sia nell’affermarne forme di utilizzo. Le principali logiche di Internet • • • • • • militare accademica commerciale mediatica controculturale partecipativa logiche prevalenti nelle forme dell’offerta logiche prevalenti nelle forme della fruizione RETE LOGICA MILITARE COME STRUMENTO tatticamente policentrica elitarie funzionaliste efficace, più che efficiente strategicamente policentrica LOGICA ACCADEMICA RETE LOGICA COMMERCIALE COME centrata su beni materiali e servizi VEICOLO funzionaliste centrate sui processi organizzativi legate all’ottimizzazione produttiva e distributiva efficiente o profit-oriented centrata su contenuti simbolici e beni immateriali LOGICA MEDIATICA RETE LOGICA CONTROCULTURALE COME oppositiva, avversa al mainstream TERRITORIO orizzontali, più che verticali no profit (né efficaci né efficienti) collaborative socializzante, comunitaria LOGICA PARTECIPATIVA Logiche e soggetti sociali Le logiche che abbiamo individuato non si presentano naturalmente allo stato puro. Anzi, nella maggior parte dei casi i soggetti che agiscono su, con e attraverso Internet rispondono contemporaneamente a più logiche, a volte contraddittorie. Ecco perché è problematico fornire interpretazioni complessive, mentre è assai più consigliabile analizzare singoli questioni, scomponendole per riconoscere i diversi processi (le diverse logiche) in esse attivi. Ipotesi applicative Come esempio di applicazione del paradigma della complessità, ci proponiamo di analizzare due esempi pertinenti con un tema che ci sembra di un certo interesse in relazione all’argomento generale del convegno: quello dell’uso di Internet. Con questo termine assai vago si indicano in realtà due grandi tipologie di azione comunicativa e sociale: Due questioni esemplari • da un lato quello che potremmo definire il meta-uso, ossia un utilizzo che rende l’utente propriamente partecipe della costruzione della rete; questa tipologia sarà affrontata attraverso un’analisi esemplare del fenomeno degli open sources; • dall’altro l’uso “classico”, simile alla fruizione tipica dei media tradizionali: lo analizzeremo cercando di individuare i vari aspetti che alcune ricerche empiriche cominciano a enucleare. Gli open sources I programmi open source sono applicazioni informatiche (sistemi operativi, programmi di grafica, trattamento testi, fogli elettronici ecc.) • spesso prodotti da un gruppo (comunità) di programmatori che interagiscono attraverso la rete • distribuiti in una modalità tecnica (corredati di “codice sorgente”) e legale (General Public Licence, Debian Social Contract etc.) tali per cui ogni altro utente è libero di prendere utilizzare, e modificare il programma stesso. Gli open sources (2) Il grande rebus per l’analisi economica è il fatto che i programmi open source sembrano essere il prodotto gratuito di una pluralità di attori che, pur in assenza di un sistema formale di coordinamento, riescono a produrre dei beni il cui livello qualitativo (es. Linux) sembra essere pari se non superiore ai corrispondenti prodotti di una grande impresa. Gli open sources (3) In letteratura sono stai proposte le seguenti spiegazioni alternative per spiegare il comportamento dei programmatori: • auto-realizzazione (ego-boosting) • desiderio di riconoscimento sociale (peers review) • motivazioni di carriera (career concerns) • etica del dono (reciprocità indiretta) • commistione di ruoli (produttore/consumatore) • condivisione di costi • suddivisione dei rischi Gli open sources (4) Queste stesse spiegazioni possono fare riferimento alle logiche sopradescritte in modo non univoco e complesso: SPIEGAZIONI • auto-realizzazione • riconoscimento sociale • motivazioni di carriera • etica del dono • commistione di ruoli • condivisione di costi • suddivisione dei rischi LOGICHE • logica militare • logica accademica • logica commerciale • logica controculturale • logica mediatica • logica partecipativa La fruizione di Internet Le ricerche sugli utenti di Internet manifestano una pluralità di approcci e di stili, che possono anche convivere nello stesso utente, in fasi o in momenti diversi. Nel complesso, possiamo distinguere due coppie di atteggiamenti di interazione dell’utente finale con la rete: passiva fruizione non cooperativa fruizione cooperativa attiva interna esterna Le fruizioni non cooperative Rimandano a un’ottica di fruizione che richiama da un lato il consumo, dall’altro la fruizione mediatica. Questa ottica è di tipo propriamente passivo quando utilizza la rete semplicemente per fruire contenuti, senza nessun approccio personale alla ricerca o all’interazione semplice. E’ di tipo attivo quando presenta forme di interazione semplice ricerche sequenziali, navigazione disorganica o a palinsesto... Le fruizioni non cooperative Rimandano a un’ottica di fruizione che • costruisce forme di soggettività autoriale (costruzione di siti, implementazione di software):fruizione interna • richiama forme di relazione interpersonale o di gruppo (posta elettronica, chat, forum, costituzione di vere e proprie comunità virtuali o addirittura costruzione di una dimensione virtuale di comunità o gruppi preesistenti): fruizione esterna Atteggiamenti fruitivi e logiche Fruizione non cooperativa Logiche passiva commerciale tradizionale mediatica (broadcasting) attiva commerciale avanzata mediatica (new media) Atteggiamenti fruitivi e logiche (2) Fruizione cooperativa Logiche interna accademica controculturale commerciale mediatica esterna accademica controculturale partecipativa Conclusioni Un discorso su Internet deve inquadrarsi in una prospettiva di complessità: ogni aspetto della rete appare - a uno sguardo attento e disciplinarmente (o meglio interdisciplinariamente) corretto, come un intreccio di logiche differenti. Comportamenti analoghi possono derivare da logiche differenti o viceversa, le stesse logiche possono condurre a differenti interventi sulla e attraverso la rete. Conclusioni (2) Occorre dunque esercitare una opportuna opera di discernimento • sia in relazione alla rete come oggetto, • sia in relazione al possibile uso della rete come strumento, veicolo o territorio. Il giudizio su Internet, in altre parole, non può prescindere dall’osservazione della più complessa rete sociale in cui essa si trova inserita e con cui interagisce. E’ in questa rete sociale che si possono osservare limiti e opportunità, assai più che nella tecnologia che ad essi si omologa.