COLDIRETTI Coordinamento per l’imprenditoria femminile PROGETTO per L’EDUCAZIONE alla CAMPAGNA AMICA Piano 2000 - 2001 dedicato al primo ciclo della scuola dell’obbligo 23 MAGGIO 2000 -1- La FINALITA’ del progetto è: COMUNICARE IL VALORE DELL’AGRICOLTURA NELL’AMBITO DEL PERCORSO EDUCATIVO DELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO Da iniziative di questo tipo può dipendere, in larga parte, la capacità dell’IMPRESA AGRICOLA moderna di farsi leggere in modo nuovo dalla società italiana. -2- Il progetto, si prefigge di valorizzare la nostra capacità di “fare sistema”; si realizza attraverso la creatività delle strutture territoriali; dà organicità e continuità alle attività che alcune Federazioni già svolgono; vuole essere uno stimolo per tutte quelle che ancora non si sono attivate. L’iniziativa di comunicazione e di educazione è parte organica del progetto CAMPAGNA AMICA e si colloca all’interno della strategia di “AGRICOLTURA TERZO MILLENNIO” per stabilire un’alleanza non episodica con il mondo della scuola, in particolare con gli studenti, i loro familiari e gli insegnanti. Occorre quindi dare forza all’impatto comunicazionale complessivo sul territorio nazionale. -3- La strategia di AGRICOLTURA TERZO MILLENNIO si sviluppa su due grandi progetti Impresa verde perché l’impresa sia efficiente e competitiva Campagna amica perché intorno all’agricoltura vi sia attenzione nuova da parte dei consumatori e dell’opinione pubblica -4- Il successo di “AGRICOLTURA TERZO MILLENNIO” richiede un PROGETTO di COMUNICAZIONE in accordo con le finalità dello Statuto Confederale PER STRINGERE ALLEANZE CON LA SOCIETA’ CIVILE finalizzate a valorizzare il ruolo dell’agricoltura nella società moderna per GUADAGNARE VISIBILITA’ ed essere così riconosciuti come una FORZA SOCIALE che disponendo di un adeguato POTERE CONTRATTUALE concerta con le Istituzioni una NUOVA POLITICA AGRICOLA a favore DELL’IMPRESA E DEGLI IMPRENDITORI -5- La complessità di una FORZA SOCIALE “ mondo agricolo” comunicazione IMPRESA QUALITA’ consumatori NUOVA POLITICA AGRICOLA IMPRESA VERDE circolo virtuoso del POTERE CONTRATTUALE CAMPAGNA AMICA alleanze CONCERTAZIONE fiducia dei cittadini/consumatori RICONOSCIBILITA’ SOCIALE RAPPRESENTANZA immagine sociale “società civile” -6- IL PIANO E’ ARTICOLATO IN TRE MOMENTI 1 - DESCRIZIONE E VALIDAZIONE 2 - RICOGNIZIONE DELLE ATTIVITA’ 3 - REALIZZAZIONE DEL PIANO -7- 1. DESCRIZIONE E VALIDAZIONE -8- OBIETTIVI CONTENUTI GLI EI DEL PIANO SONO FINALIZZATI A STRINGERE UN’ALLEANZA CON LA SCUOLA DELL’OBBLIGO, PER Tecnologie, professionalità, mercato, imprese INFORMARE SULL’AGRICOLTURA condotte da giovani, nuove forme dell’agricoltura DI OGGI (biologico, agriturismo). ASCOLTARE UNA CONOSCENZA ANTICA RISCOPRIRE LE RADICI DELLA CULTURA RURALE La ciclicità della natura (acqua, stagioni, nascitamorte), il lavoro manuale, il tempo dell’attesa…del raccolto. Visitare i musei della vita e dell’attività agricola di ieri, l’arte minore. SPIEGARE I PROCESSI PRODUTTIVI Allevare gli animali, coltivare i campi, trasformare i prodotti. CONOSCERE GLI ALIMENTI Le caratteristiche dei cibi, mangiare italiano -9- RECUPERARE I SUONI E I GUSTI DELLA CAMPAGNA Il rumore del vento, della pioggia sui campi, i suoni degli animali, il silenzio, gli odori. VALORIZZARE IL PAESAGGIO AGRARIO L’edilizia rurale, la montagna. INCONTRARE I PROTAGONISTI La storia delle donne, degli uomini e degli anziani che, in campagna conservano un ruolo rilevante anche oltre la soglia dell’età produttiva. VIVERE L’AGRICOLTURA Nelle aziende dei soci, “facendo” l’agricoltura. OBIETTIVI e CONTENUTI che consentono di ricercare ALLEANZE con PERSONE e ORGANIZZAZIONI sul territorio interessate a tutelare i patrimoni culturali e ambientali della campagna - 10 - IDEA L’ CONTENUTA IN QUESTO PIANO PRESENTA TRE ASPETTI • INCORNICIARE a livello confederale le iniziative realizzate dal territorio per 1) costruire un identità e un’immagine comune; 2) conseguire visibilità presso la pubblica opinione nazionale; 3) ottenere economie di scala sui costi. • VALORIZZARE le esperienze che alcune Federazioni stanno realizzando; • SUSCITARE l’interesse delle restanti Federazioni a iniziare progetti. - 11 - MESSAGGIO IL CHE SI VUOLE TRASMETTERE NELLE SCUOLE E’ COSI’ ARTICOLATO L’agricoltura è vita, è economia, è ambiente, è cultura. Nelle città questa consapevolezza sembra talora smarrita. La terra, i prodotti, gli animali, il lavoro agricolo rischiano di essere, per i ragazzi, solo realtà virtuali. Proponiamo l’importanza e il significato dell’agricoltura come “campagna amica”. - 12 - TARGET IL DA RAGGIUNGERE SONO GLI ATTORI DELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO, IN PARTICOLARE • gli ALLIEVI del primo ciclo scolastico • le FAMIGLIE degli allievi stessi • gli INSEGNANTI - 13 - AREE TEMATICHE LE DA SVILUPPARE RIGUARDANO IL VALORE SOCIALE DELL’AGRICOLTURA E SONO STATE RACCOLTE IN TRE FILONI: • la qualità e la sicurezza dell’ALIMENTAZIONE • la salvaguardia e la valorizzazione dell’AMBIENTE • la promozione del patrimonio socio-culturale che il TERRITORIO esprime - 14 - ATTIVITA’ LE POSSONO COLLOCARSI ALL’INTERNO DI UNA MATRICE CONCETTUALE CHE ORIENTI LA PROGETTAZIONE AD ATTESTARSI NELLE SOTTOAREE OPERATIVE TARGET AREE TEMATICHE ALLIEVI FAMIGLIE DOCENTI ALIMENTAZIONE AMBIENTE TERRITORIO - 15 - PROCESSO DI VALIDAZIONE DEL PIANO SEGRETERIA COORDINAMENTO GRUPPO DI IMPRENDITORIA LAVORO MISTO FEMMINILE CONFEDERAZION E e TERRITORIO SEGRETERIA NAZIONALE PRESIDENZA GENERALE ORGANIZZATIVA ATTUAZION E del PIANO GIUNTA CONFEDERALE Fase consultiva……………………………………………..Fase decisionale Primo trimestre 2000 Fase realizzativa 2000 - 2001 - 16 - 2. RICOGNIZIONE DELLE ATTIVITA’ - 17 - Dal 21 marzo al 7 aprile le Federazioni, provinciali e regionali, sono state contattate telefonicamente dalla dott.ssa Elisa Raimondi per: •CENSIRE le attività realizzate nelle scuole; • SENSIBILIZZARE sul progetto per “l’Educazione alla Campagna Amica”; • SOLLECITARE l’invio del materiale didattico utilizzato nelle scuole. I risultati delle interviste telefoniche, elaborati e sintetizzati, - 18 - STORICAMENTE l’esordio della nostra presenza nelle scuole RISALE ALL’INIZIO DEGLI ANNI ‘80 IN ALCUNE FEDERAZIONI, PARTICOLARMENTE DEL VENETO. Col passare degli anni, si diffonde la sensibilità in molte altre federazioni. UNA VERA SVOLTA SI HA NEL 1994/95, ANNO IN CUI MOLTE REALTA’ SI ATTIVANO PER OPERARE NELLE SCUOLE. - 19 - ATTUALMENTE delle 96 Federazioni provinciali e interprovinciali IL 70% HA OPERATO NELLE SCUOLE di queste il 20% in modo organico e continuativo, e il 50% episodicamente e senza struttura organizzativa dedicata solo il 30% non ha mai operato nelle scuole - 20 - IL TARGET delle federazioni è riferibile ALLE SCUOLE: il 69% opera nelle scuole elementari e medie; il 34% nelle scuole superiori di cui 1/3 sono istituti agrari; il 4% nelle università; ed anche AI SOGGETTI: il 100% si rivolge agli studenti; il 33% si rivolge agli insegnanti; il 5% si rivolge alle famiglie. - 21 - LE ATTIVITA’ realizzate dalle Federazioni sono rappresentate da 85% VISITE GUIDATE NELLE IMPRESE AGRICOLE 76% LEZIONI TEORICHE E/O PRATICHE 39% CONCORSI A TEMA E’ da sottolineare che la prevalenza di visite guidate, se da un lato evidenzia la potenza comunicativa che possiede “il vedere le cose”, dall’altra però, mette in luce una scarsa produzione di sussidi, l’ancora limitata elaborazione teorica e la difficoltà organizzativa di iniziative isolate. - 22 - LE TEMATICHE affrontate dalle Federazioni nelle scuole Scaturiscono da un’interazione tra contenuti riguardanti l’ALIMENTAZIONE, l’AMBIENTE e il TERRITORIO. Un tema di confine che riassume e ricomprende le tre aree tematiche è la tipicità e qualità delle produzioni agroalimentari. La maggior parte delle federazioni lavora su tematiche annuali, talvolta all’interno di più ampie campagne poliennali. - 23 - I SUPPORTI DIDATTICI che le Federazioni utilizzano nelle scuole sono 39% SCHEDE DIDATTICHE 17% CASSETTE AUDIOVISIVE 10% LUCIDI 9% RELAZIONI - 24 - I PRODOTTI DEI BAMBINI che le Federazioni chiedono che siano realizzati ELABORATI SCRITTI, 20% DISEGNI, 11% FOTO, 6% LEZIONI TENUTE DAI BAMBINI, 4% CASSETTE AUDIOVISIVE, 2% - 25 - LA DIFFUSIONE delle attività realizzate nelle scuole È praticata dal 58% delle federazioni attraverso il 75% con TV e GIORNALI locali il 30% con OPUSCOLI il 4% con MANIFESTI SOLO IL 14% DELLE FEDERAZIONI VALUTA L’IMPATTO DELLE PROPRIE AZIONI ATTRAVERSO INTERVISTE-QUESTIONARI RIVOLTI AI SOGGETTI COINVOLTI. - 26 - CONSIDERAZIONI • Molte Federazioni regionali delegano queste attività alle Federazioni provinciali, spesso anche il coordinamento. • C’è la richiesta di conoscere le fonti da cui attingere le risorse finanziarie per realizzare queste attività. • Esiste una diversa sensibilità maggiore al nord, più attento alla presenza nelle scuole, rispetto al sud. • Alta è la sensibilità del territorio per queste iniziative, prescindendo dalle reali possibilità di implementazione. • Grande attenzione per lo sviluppo di un supporto nazionale. - 27 - 3. REALIZZAZIONE DEL PIANO - 28 - SOLUZIONI PROGETTUALI ATTIVITA’ •DEFINIZIONE DI UN TITOLO E DI UN MARCHIO •REALIZZAZIONE DI UNA SIGLA VIDEO •RIORDINO DELLE ESPERIENZE TERRITORIALI •INCENTIVAZIONE AI SOCI PER INVESTIRE IN QUESTE ATTIVITA’ •PROMOZIONE DI EVENTI ANNUALI NAZIONALI METODOLOGIA •DEFINIZIONE DI CRITERI NAZIONALI •GRUPPI DI LAVORO OPERATIVI - 29 - ATTIVITA’ DEFINIZIONE DI UN TITOLO ED UN MARCHIO Definizione di un titolo e di un marchio che identifichi tutte le iniziative del piano. E’ predisposto dalla Confederazione e “regalato” a tutte le iniziative territoriali che intendono avvalersene nel rispetto di indirizzi di comportamento (coerenza di linea grafico-editoriale e della normativa grafica di applicazione) REALIZZAZIONE DI UNA SIGLA VIDEO Realizzazione di una sigla video a livello nazionale per il territorio (immagini e musica per 2-3 minuti) che apra ed eventualmente concluda, con una simbologia univoca e fortemente riconoscibile, tutte le iniziative multimediali che vengono proposte dal territorio. - 30 - ATTIVITA’ RIORDINO DELLE ESPERIENZE TERRITORIALI Precisazione dell’impianto degli interventi, per inquadrare ogni azione concreta nell’ambito di precisi obiettivi anche in coerenza con la riforma scolastica. Si tratta di collocare nella MATRICE DELLE ATTIVITA’, sia le esperienze già maturate ed effettuate da parte delle Federazioni, sia quelle di nuova progettazione. L’intendimento è quello di organizzare “PACCHETTI MONOTEMATICI” per la formazione, mirati a destinatari specifici, privilegiando i contenuti più innovativi. INCENTIVAZIONE AI E’ indispensabile motivare le imprese ad organizzarsi per un SOCI PER INVESTIRE inserimento adeguato nell’ambito di questo percorso, che è IN QUESTE ATTIVITA’ anche un modo di rispondere all’obiettivo di multifunzionalità in agricoltura. Censire le aziende già fin da oggi preparate ad accogliere esperienze pedagogiche, anche per “esportare” modelli e idee di successo verso altre aziende. - 31 - ATTIVITA’ PROMOZIONE DI UN EVENTO ANNUALE NAZIONALE L’appuntamento annuale è caratterizzato una GIORNATA NAZIONALE DI RIFERIMENTO e da un DOCUMENTO TEMATICO. La giornata (presumibilmente collocata nella primavera di ogni anno), potrebbe prevedere, il pomeriggio antecedente la giornata stessa, un momento per la verifica dell’andamento dell’anno che si conclude, seguita il giorno successivo dall’incontro pubblico per il LANCIO DEL TEMA ANNUALE E DELLA PROGETTAZIONE per l’anno scolastico che inizierà. In questo modo sarebbe rispettata la scadenza di maggio per la presentazione delle proposte al Ministero/Provveditorati. E’ importante, inoltre, caratterizzare la visibilità nazionale della nostra proposta, differenziandola significativamente da progetti simili di altre Organizzazioni, attraverso un forte contatto con i media. - 32 - METODOLOGIA DEFINIZIONE DI CRITERI NAZIONALI • Le iniziative sul territorio dovranno tutte essere articolate in due momenti inscindibili: quello TEORICO di strumentazione didattico educativa, prevalentemente in aula, e quello PRATICO di effettivo incontro con una realtà agricola (sarebbe opportuno privilegiare le “aziende pedagogiche”) • Le iniziative potranno essere supportate da sponsors, preferibilmente istituzionali, per rendere più sopportabili i costi e incrementarne la diffusione. • ……. •……... - 33 - METODOLOGIA GRUPPI DI LAVORO OPERATIVI Per ricondurre a disegno nazionale il progetto e stimolare le Federazioni che ancora non operano, è opportuno costituire due gruppi operativi: GRUPPO 1 Per lo SVILUPPO dei SUPPORTI EDUCATIVI GRUPPO 2 Per l’INNOVAZIONE DIDATTICA - 34 - METODOLOGIA GRUPPO 1 GRUPPO 2 “SVILUPPO SUPPORTI EDUCATIVI” “INNOVAZIONE DIDATTICA” Raccogliere e riordinare i materiali didattici esistenti presso le Federazioni che già operano Progettare nuove iniziative sperimentali anche con l’aiuto di esperti dell’età infantileadolescenziale Elaborare esempi di iniziative possibili dando un taglio unitario ai supporti educativi Definizione di metodologie, temi e iniziative che abbiano un maggior impatto nazionale Brevi stage di presentazione dei suddetti materiali alle Federazioni Brevi stage di presentazione dei nuovi progetti alle Federazioni - 35 - GESTION E COMITATO DI MONITORAGGIO Il piano è monitorato da un comitato composto da: •Area Organizzazione e Servizi •Coordinamento imprenditoria femminile nazionale •Movimento giovanile nazionale •Federazione nazionale pensionati •Articolazioni confederali: Area economica, Area ambiente e territorio, Area ricerca-formazione-sviluppo, Terranostra. •Federazioni: Campania, Toscana, Torino, Verona, Perugia. Il comitato, oltre a seguire le varie fasi del progetto e indirizzare la produzione dei vari sussidi, mette a punto qualche indicatore quantitativo e qualitativo (numero e tipologia dei soggetti coinvolti, suddistinti per fasce, domanda di nuovi interventi, questionari di valutazione del gradimento, …) e qualche ulteriore strumento di indagine elementare (questionari per le famiglie; questionari per gli insegnanti, per richiedere indirizzi e suggerimenti) intorno al quale costruire un processo di valutazione e di ritaratura permanente delle attività promosse. - 36 - GANDT 2000-2001 DELLE FUNZIONI OPERATIVE DEL PIANO GESTION E 6 aprile PROGETTO RIUNIONI DEL COMITATO DI MONITORAGGIO Gennaio Febbrai Marzo Aprile 2000 2000 o 2000 2000 incontro incontr o il 26 per propost a dell’ide a EVENTO ANNUALE NAZIONALE Maggio 2000 Giugno Luglio 2000 2000 Agosto 2000 Settemb re 2000 Ottobre 20’00 Novembr Dicembre Gennaio Febbrai Marzo e 2001 2001 2000 o 2000 2001 Aprile 2001 Maggio 2001 il 09 per: progres so del piano Laborator io e Convegno per lancio progetto 2000/01 il……... SEMINARIO per lancio del piano il 23 a Roma GRUPPO OPERATIVO SVILUPPO SUPPORTI EDUCATIVI GRUPPO OPERATIVO INNOVAZIONE DIDATTICA GIUNTA CONFEDERALE RICOGNIZIONE PROGETTAZIONE DIVULGAZIONE ATTUAZIONE e VALUTAZIONE - 37 -