• • • • • • • Territorio Clima Scioglimento dei ghiacci Flora e Fauna Iceberg Idrografia Fenomeni Luminosi • L’Antartide occupa una posizione polare, contenendo il polo geografico sud. È come un’enorme isola, circondata dal mare. Queste caratteristiche, combinate con l’effetto della rotazione della terra, hanno contribuito alla formazione di numerose correnti oceaniche ed atmosferiche fredde che ruotano in permanenza attorno all’Antartide, che prendono il nome di corrente circumpolare antartica. Altre correnti marine ed aeree, provenienti da regioni più temperate, non riescono facilmente a penetrare all’interno di questo sistema, e per questo il clima è particolarmente rigido e la temperatura media dell’acqua è prossima allo zero. Le terre circostanti sono: Sud America, Nuova Zelanda, Australia e Sud Africa. I tre oceani (Atlantico, Pacifico e Indiano) là dove raggiungono le latitudini più meridionali, si fondono in una sola immensa massa d’acqua che circonda l’Antartide : l’Oceano Australe. Questo ha un’area che è il doppio di quella del continente. Il suo limite meridionale coincide con la costa antartica mentre quella settentrionale è convenzionalmente rappresentato da una linea quasi circolare che corre tra 50° e 60° di latitudine sud intorno al continente. A questa linea è stato dato il nome di convergenza antartica. La calotta che ricopre quasi per intero il continente, nasconde la reale configurazione del territorio diviso in Antartide orientale, pari a 10 milioni di Km2 di superficie e Antartide occidentale, con 2.5 milioni di Km2 di superficie. Quest’ultima è costituita da un arcipelago che si sviluppa verso nord, lungo l’Arco di Scotia, fino a raccordarsi con la punta estrema della Terra del Fuoco. • Il clima è secco , le precipitazioni sono scarse e prevalentemente nevose. In particolare nella zona interna la neve caduta in un anno corrisponde a meno di 50 mm di pioggia, quantità confrontabile con la pioggia che cade sul deserto Sahara. Sul continente grava un’area anticiclonica permanente, mentre sull’oceano circostante è presente un’area di pressioni relativamente basse e variabili. Il clima è caratterizzato da improvvise tempeste di vento (catabatico), tipicamente incostanti, che possono raggiungere punte di 300 Km2/ orari e durare anche diversi giorni. • Il continente antartico nasconde molti misteri per la scienza moderna. Una di questi misteri è la questione dello scioglimento. Cosa sta veramente succedendo sul continente? Sappiamo che il ghiaccio del continente si sta sciogliendo, ma perchè? Si sta sciogliendo a causa del surriscaldamento terrestre o questo è semplicemente un processo naturale che spetta al nostro pianeta? Oppure è una combinazione di entrambe le possibili ragioni? Questo è un odierno dibattito su cui non abbiamo ancora tutte le risposte. Comunque, la cosa essenziale è che effettivamente l'Antartide si sta sciogliendo. La miglior spiegazione per lo scioglimento di tutto il ghiaccio dell'Antartide, sembra essere la produzione eccessiva di calore terrestre. Il riscaldamento della terra è largamente causato dall'inquinamento delle automobili e dall'effetto serra ed è una chiara e presente minaccia per la nostra salute, la nostra economia e il nostro ambiente naturale. Sappiamo che il clima terrestre si sta riscaldando, e a dimostrazione di ciò il 2002 è stato il secondo anno più caldo che il pianeta abbia mai visto. E' secondo solo al 1998 con il 1999 terzo per molto poco. Le piattaforme si stanno ritirando e la causa di ciò è attribuita al forte surriscaldamento nella regione. Questo continuo riscaldamento si è stimato sia attorno agli 0.5 gradi Celsius per decade, dagli anni ’40. • Le acque antartiche sono molto "fertili" poichè le correnti portano in superficie dal fondo una gran quantità di sali minerali e sostanze nutritive. Il freddo (che aumenta la solubilità dei gas) e i movimenti marini rendono l'acqua molto ricca di ossigeno e anidride carbonica, tanto da trovare pesci che possono vivere pur avendo sangue privo di emoglobina, tale è la disponibilità di ossigeno. Queste condizioni hanno generato un ambiente ricchissimo di fitoplancton, con conseguente abbondanza di zooplancton e di minuscoli crostacei, abbondantissimi in questo mare, principalmente del genere Euphausia, e soprattutto della specie superba (crostacei lunghi 5-7 cm e denominati krill). I banchi di krill (nome norvegese utilizzato inizialmente dai balenieri) rappresentano il nutrimento privilegiato dei grossi cetacei, megattera e balenottera azzurra. Quest'ultima è il più grande animale esistente, lunga 20-30 metri, pesante 120-150 tonnellate (7 metri e 2 tonnellate alla nascita), protetta da regolamenti perchè la caccia incontrollata rischia di estinguere le grandi balene (il 60-70% vengono cacciate in Antartide). I capodogli, rari in queste acque, si nutrono quasi esclusivamente di polpi. La ricca base alimentare costituita dal plancton permette l'esistenza di un'enorme quantità di pesci (come salmoni e lasche), che a loro volta nutrono orche, uccelli (molti migratori) e foche. • Oggi, clima avverso, povertà del suolo e scarsa disponibilità di acqua allo stato liquido permettono una vegetazione esclusivamente nei tratti costieri liberi dai ghiacci perenni. In rare "oasi", dove la roccia nuda si scalda al sole estivo e stempera l'aria, si può assistere allo spettacolo insolito di un torrente. La vegetazione è comunque spesso costretta a crescere direttamente sul permafrost (o permagélo), terreno cioè perennemente gelato, profondo anche centinaia di metri, fino alla roccia sottostante, che cede acqua solo superficialmente nel periodo del disgelo. La flora è limitata quasi esclusivamente a muschi e licheni, pochissime le specie di piante con fiori. Maggior varietà si trova naturalmente nelle isole periferiche al continente, situate a latitudini meno estreme. I licheni non sono una pianta, ma un fungo e un'alga che vivono in simbiosi: il fungo si àncora alle rocce e trattiene l'acqua, mentre l'alga si occupa della fotosintesi. La loro crescita è estremamente lenta, ma possono vivere assai a lungo, fino a migliaia d'anni; con la morte vanno a costituire terreno fertile. Ugualmente le forme animali si concentrano vicino al mare, da cui dipendono per il nutrimento. Tra gli uccelli marini troviamo albatros e procellarie, gabbiani, e molte specie di pinguini, un uccello dalla caratteristica livrea, che non può volare, ma che è un ottimo nuotatore. Di questi la specie "Imperatore" raggiunge il metro di altezza, e abbandonate le acque all'inizio dell'autunno, in marzo, si dirige all'interno per nidificare, concentrandosi in colonie che possono contare anche 50.000 individui. Si trovano frequentemente anche alcune specie di foche, di cui la più diffusa è la foca Weddel, mentre la più grande, è la foca elefante, che può raggiungere i 6,5 metri di lunghezza e pesare fino a 35 quintali. • • La formazione di iceberg in Antartide e nei mari che circondano il Polo Nord, è un evento assai comune; di eccezionale possono esserci, a volte, le dimensioni delle masse di ghiaccio che si staccano, che possono essere di parecchie migliaia di km. Gli iceberg si formano in due condizioni: 1) quando ghiacciai terrestri scendono fino al mare, la parte finale della lingua di ghiaccio, a contatto con l’acqua marina, inizia a galleggiare, per un fenomeno detto “calving”: il ghiaccio, infatti, è più leggero dell’acqua. Questo provoca la formazione di fratture nella massa di ghiaccio e il conseguente distacco di porzioni più o meno grandi. La forma di questo tipo di iceberg è in genere irregolare, con una superficie frastagliata e tormentata. 2) quando ghiacciai molto ampi confluiscono tra loro allo sbocco in mare, l’unione delle lingue finali origina piatti tavolati di ghiaccio galleggiante, le cosiddette piattaforme (da non confondere con la banchisa, originata da ghiaccio formatosi per congelamento di acqua marina). Grandi piattaforme circondano il continente antartico: la piattaforma di Ross, nel mare omonimo, e di Ronne, nel Mare di Weddell, sono le più estese. I movimenti di correnti e maree nell’acqua sottostante, insieme alla costante spinta esercitata dai ghiacciai che alimentano le piattaforme, causano la fratturazione e la frammentazione delle piattaforme stesse, che ogni anno perdono in questo modo tra i 1450 e i 2000 km3 di ghiaccio (un volume equivalente a circa la metà dell’acqua potabile consumata in un anno nel mondo). Gli iceberg di questo tipo hanno in genere la forma di piatti tavolati dalla superficie relativamente liscia e regolare. • Questi ultimi sono tipici della zona antartica, mentre gli iceberg del primo tipo si formano più facilmente nei mari artici, dove le terre emerse non sono circondate da piattaforme di ghiaccio galleggiante e i numerosi ghiacciai terrestri possono perciò sfociare direttamente in mare. Essendo il ghiaccio meno denso dell’acqua, gli iceberg galleggiano sulla superficie marina: la parte immersa è quindi circa 7- 10 volte (a seconda della differenza di densità tra acqua e ghiaccio) più alta di quella emersa. Se si considera che alcuni iceberg possono essere alti, rispetto alla superficie del mare, parecchie decine di metri, si comprende bene come l’appellativo di “montagne di ghiaccio” sia particolarmente indicato: un iceberg che mostra una parete di 30 metri, continua, per esempio, sotto il livello del mare, fino a una profondità di più di 200 metri. L’iceberg più grande mai avvistato è un iceberg antartico, osservato nel 1956, che misurava 335 x 97 km, con una superficie di 31.000 km2, pari a quella del Belgio. Dopo la frammentazione di B-15, grande come l’Abruzzo, attualmente il primato di gigante dei mari spetta all’iceberg C-19A, più grande della Liguria. Essendo costituiti da ghiaccio di ghiacciaio, originato, quindi, dalla trasformazione di neve, gli iceberg sono fatti per la gran parte da acqua dolce. Hanno rappresentato in passato un’importante riserva di acqua potabile per le popolazioni dell’estremo Nord, come gli Inuit. Anche ora vengono periodicamente riproposti progetti per lo sfruttamento di queste preziose risorse, per esempio rimorchiando iceberg in prossimità di coste di Paesi con scarsità d’acqua potabile, tuttavia per ora i costi di queste operazioni risultano ancora molto superiori ai benefici. Una volta staccatisi dal ghiacciaio o dalla piattaforma, gli iceberg vengono sospinti alla deriva dai venti, dalle correnti e dalle maree. L’erosione operata dal vento e dalle onde e la progressiva fusione a cui vanno incontro spostandosi verso latitudini più calde ne riducono le dimensioni, insieme a ulteriori frammentazioni a causa, per esempio, di violente tempeste o collisioni tra loro o con la terraferma. Il destino degli iceberg è quindi quello di ridursi di dimensioni fino a scomparire, ma la loro vita può essere anche di parecchi anni. A causa della fusione che subiscono con l’aumentare delle temperature, gli iceberg si osservano soltanto ad alte latitudini. Gli iceberg antartici, per esempio, normalmente non si spingono oltre la cosiddetta “convergenza antartica”, una fascia a 45-55 ° di latitudine Sud, ma qualche eccezione è sempre possibile: l’iceberg più “giramondo” mai osservato, nel 1894, si è spinto fino ad una latitudine di 26°30’ Sud, nell’Oceano Atlantico. • Il manto di ghiaccio dell'Antartide è in continuo movimento. Grandi fiumi percorrono l'interno del continente formando barriere di ghiaccio. Le valli costiere scaricano parte della massa continentale nel mare. Grandi iceberg si formano quando le estremità dei tavolati di ghiaccio e i ghiacciai si spaccano in frammenti che cadono nel mare. Il ghiaccio si estende anche su vaste aree marine in forma di tavolati o barriere permanenti e galleggianti; la più grande di queste formazioni, il Tavolato di Ross ( Ross Ice Shelf), ha una superficie di circa 330.000 km². Grazie alle sue condizioni di isolamento rispetto al resto del mondo, l'Antartide non deve affrontare i problemi di inquinamento comuni agli altri continenti. Per il loro fabbisogno idrico, le stazioni scientifiche possono utilizzare il ghiaccio trasformandolo in acqua con apposite apparecchiature. L’aurora australe è un fenomeno luminoso dell’atmosfera che consiste in un chiarore dal giallo al purpureo che accompagna il sorgere del sole. L’aurora australe (chiamata anche “Luce del Sud”) è l’emissione di luce dall’alta atmosfera delle regioni polari, determinata dall’eccitazione di atomi di azoto e ossigeno per opera di corpuscoli elettrizzati, emessi dal sole, che vengono deflessi verso le regioni polari dal campo magnetico terrestre; può assumere colorazioni bianche, rosse, gialle, verdi. L’aurora può essere: ad arco, perpendicolare al meridiano magnetico, a raggi, che possono essere o isolati o a fasci, a corona, costituite da raggi o bande convergenti in uno stesso punto, a drappo, che sfumano alla sommità. Sia in Antartide che nell’Artide esiste il fenomeno della "notte polare". L'alternanza del giorno e della notte non è come alle nostre latitudini; a causa dell'inclinazione dell'asse terrestre più ci si avvicina al polo, più la durata della notte, durante l'inverno (nel periodo compreso tra l'equinozio di autunno e quello di primavera), si allunga talmente tanto che il disco del sole non è più visibile. Al contrario, durante l'estate il sole non tramonta mai pertanto c'è luce 24 ore al giorno. Tra i fenomeni più suggestivi visibili in Antartide ci sono gli Halo, anelli intorno al sole o alla luna che danno l'illusione di vedere contemporaneament e tre soli o tre lune posizionate sulla stessa linea.