Progetti Roberto Gamba Castelfiorentino in Valdelsa, in provincia di Firenze, prende il nome, già in epoca medioevale, dal Castelvecchio, edificato sulla Via Francigena, nel luogo di un insediamento di origine romana. Nella Biblioteca Comunale Vallesiana, fino al 2008, era stata allestita, in un apposito locale, la Raccolta Comunale d’Arte, che raccoglieva gli affreschi e le sinopie di due tabernacoli dipinti da Benozzo Gozzoli tra il 1484 e il 1490 (Tabernacolo della Visitazione e Tabernacolo della Madonna della Tosse). Benozzo Gozzoli di Lese,nato a Firenze nel 1420 (oppure nel 1424), fu discepolo del Beato Angelico.Non è ritenuto massimo mariani Museo Benozzo Gozzoli, Castelfiorentino (Firenze) Dettaglio delle incorniciature in laterizio delle finestre della facciata di ingresso. FOTOGRAFIE Alessandro Ciampi artista nè grande, nè originale, ma assai prolifico.NellaValdelsa ha lasciato molte opere, numerosi affreschi nel Palazzo Vicariale di Certaldo,preziosi e raffinati tabernacoli in altre chiese di Toscana. È sepolto a Pisa, dove morì nel 1497. Oggi gli affreschi e le sinopie, che erano nella Biblioteca, sono stati trasferiti nel nuovo museo di via Testaferrata, denominato BEGO - Museo Benozzo Gozzoli, inaugurato nel gennaio 2009, poco distante dalla stazione ferroviaria e accanto al piccolo Oratorio di San Carlo. Massimo Mariani, a cui l’amministrazione comunale aveva affidato il progetto, ha conferito al nuovo edificio un’immagine inusuale, determinata dal suo rivestimento in “cotto”, inteso come citazione dei materiali e delle finiture di molte chiese del luogo. Per realizzare il nuovo edificio,si è proceduto ad una demolizione, ricavando una superficie complessiva di circa 400 m2, che ricalca l’ingombro a terra di un vecchio fabbricato degli anni ’60. Ora il 40 CIL 134 Museo, al centro di una piccola piazza, si stacca dagli edifici circostanti e si radica al suolo con un basamento ad isola, di forma curva, che offre “familiarmente” ai passanti una possibilità di seduta, diventando panchina, spazio ludico, sfondo teatrale per piccoli eventi all’aperto, luogo di incontro e di sosta. L’edificio, per le sue dimensioni contenute, mostra un aspetto domestico; appare come la casa studio, abitata e utilizzata da Benozzo Gozzoli, per realizzare e mostrare in corso d’opera ai visitatori i suoi affreschi. Il suo rivestimento esterno forma una sorta di tessitura tridimensionale, che conferisce evidenza al Museo; le cornici delle finestre si sovrappongono alla facciata, sottolineando la loro regolarità geometrica, accentuata dalla proiezione delle ombre e dalle luci che, poste sui fianchi,di notte,ne illuminano il profilo. Internamente, si sviluppa su 4 piani, di cui tre fuori terra e uno interrato. Il piano terra è caratterizzato,in parte,da un soffitto basso: un ambiente in ombra che si proietta verso lo spazio a tutta altezza, dove è sistemato il Tabernacolo della Visitazione, illuminato dalla luce naturale, proveniente dal lucernario nel soffitto. Al primo piano,incassato in una parete d’angolo, è sistemato il Tabernacolo della Madonna della Tosse, che si presenta come uno schermo televisivo. La scala che collega i vari piani,una sorta di percorso visivo, che inquadra i Tabernacoli,si interrompe al piano primo,per poi ripartire sul lato opposto e raggiungere una saletta,situata al secondo piano, creata per piccole mostre e laboratori didattici. Il laterizio utilizzato per la facciata è di due tipi.Una parte del rivestimento è in doghe a estradosso sagomato, realizzate con terra dell’Impruneta, delle dimensioni 14,5 x 50 x 9,7 cm,posate con giunti verticali di 6 mm circa, distanziate orizzontalmente di 1 cm, ancorate con profili ad omega e sostenute da una sottostruttura in elementi di acciaio zincato (interasse 200 cm circa), vincolati alle solette e trattenuti alle pareti con appo- Il Museo, al centro di una piccola piazza, si radica al suolo con un basamento, ad isola, di forma curva. 41 PROGETTI Piante: da sinistra, piano terra, primo e secondo piano. site staffe e tasselli ad espansione muniti di distanziatori regolabili. Un’altra parte del rivestimento è realizzato con piastre piane sottili di “cotto”, delle dimensioni 50 x 25 x 2,5 cm, posate con giunti verticali ed orizzontali di circa 6 mm, sostenute pure da una sottostruttura verticale in profili in acciaio zincato (interasse 50 cm circa). I due tipi di paramento sono applicati creando un vuoto, tra il retro delle lastre e la muratura di supporto, di circa 10 cm, in cui è inserita una pannellatura termoisolante. Anche le incorniciature delle finestre appoggiano su una sottostruttura in acciaio zincato con profili di 6x 6 cm, ancorata alla parete in c.a.; a questa, rivestita con lastre cementizie, sono incollati gli elementi piani in “cotto”.La pavimentazione del basamento è costituita pure da elementi piani di laterizio, spezzati e messi in opera in opus incertum, mentre la sua fascia laterale è in “mattoncini”fatti a mano, delle dimensioni di 14 x 29 x 4,5 cm, posati a coltello. ¶ 1 3 2 4 5 6 7 8 11 9 10 12 Dettaglio costruttivo: particolare del nodo solaio di copertura/ parete con parapetto. Legenda: 1. fascia in elementi di “cotto” 2. lamierino metallico 3. pavimento sopraelevato in marmette di graniglia 4. massetto delle pendenze 5. tessuto non tessuto 6. isolante termico 7. barriera al vapore 8. solaio 20+4 cm Planimetria. Il Museo accanto al piccolo Oratorio di San Carlo. Scheda tecnica Progettazione: Massimo Mariani Collaboratori: Elda Bellone, Roseda Gentile, Alessandro Mariani, Giovanni Lunardi Strutture: Sauro Masolini Impresa: Sicos, Elettroprogetti, Dario Lotti Cronologia: gennaio 2009, fine lavori 42 CIL 134 9. sottostruttura di sostegno del controsoffitto 10. controsoffitto 11. intonaco interno 12. parete ventilata in elementi di laterizio a “estradosso sagomato” Sezione. La pavimentazione del basamento è costituita pure da elementi piani di “cotto”, messi in opera in opus incertum. Il rivestimento in laterizio è di due tipi: in doghe a estradosso sagomato e in elementi a piastra piana sottile. 43 PROGETTI